Bilancio missione 2018

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Bilancio Sociale e di Missione 2018

anche lasciando stimoli nel nucleo che la persona possa cogliere in autonomia. Studiare possibilità di angoli per la cura della persona da fruire anche all’interno del nucleo. Interiorità: si è rilevata attenzione all’aspetto della religiosità, meno presidiata la dimensione della spiritualità in senso più ampio. Buona la presenza della psicologa come supporto all’équipe e ai familiari. Progettualità specifiche andrebbero attivate/ riattivate: come per esempio l’utilizzo per il benessere del Bosco Multisensoriale e aromaterapia. Da avviare la raccolta delle volontà di fine vita. Umanizzazione: il protocollo per la presa in carico del nuovo residente potrebbe essere integrato con aspetti più qualitativi quali:  attenzione da prestare alle informazioni sulla quotidianità e giornata tipo a domicilio della persona al fine di ricrearle e rendere meno impattante l’ingresso nel nucleo;  specifiche di come si vuole accogliere il nuovo residente nel nucleo e quali strumenti di osservazione si intendono attuare (chi scrive cosa dove per facilitare l’ambientamento e condividere le emozioni ed i vissuti della persona), nella logica del promuovere delle modalità condivise di cosa s’intende per “accoglienza al nucleo sorgente” (es. caffè di benvenuto, pranzo nel nucleo…).

Comunicare le modalità di coinvolgimento nel PAI dei familiari e come avviene il passaggio di informazioni (quale ruolo del OSS tutor). Apprezzata la scheda assistenziale quale strumento per la stratificazione delle informazioni anche con le note rispetto alle strategie positive e negative sulla gestione dei disturbi del comportamento. Gusto: positiva la possibilità di fruire di piccoli pasti durante il giorno e la notte anche in autonomia da parte dei residenti, anche se la cucina non viene ancora utilizzata in autonomia. Differenziate e flessibili le possibilità di fruizione del pasto; maggiori attenzioni potrebbero essere messe nella differenziazione della preparazione delle tavole e nell’organizzazione di tavoli più piccoli. Vivibilità: positivo l’impegno avviato (con il progetto formativo sul team building ed il nuovo ruolo dell’educatrice) per ricreare la squadra del nucleo. Fondamentale appare presidiare questo aspetto per generare benessere sia negli operatori che a favore dei residenti, promuovendo una comunicazione chiara e trasparente sui ruoli e sulle finalità che si vogliono perseguire. Servirebbero fuochi attrattivi legati ai desideri ed interessi delle persone che vivono il nucleo in determinato momento.

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