Numero 11/2014

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Tale misura mira alla salvaguardia dell’occupazione ed alla difesa di settori di rilevanza strategica per lo Stato come l’ambiente e la salute. Le attuali norme prevedono che un’impresa colpita da interdittiva perda l’opportunità di stipulare appalti con la Pubblica amministrazione, estendendosi il divieto anche ai contratti in corso che devono, dunque, essere risolti e ciò non vale soltanto per l’amministrazione che ha attivato i controlli con la prefettura, ma anche per tutti gli enti pubblici, generando così un effetto boomerang che blocca tutte le commesse pubbliche e mettendo a rischio l’impresa e i lavoratori insieme ai titolari o dirigenti della stessa. Specificatamente, la bozza del Decreto mira a consentire all’impresa di terminare gli appalti con la Pa, affidandone la gestione a un gruppo di commissari nominati con Decreto ministeriale e gli eventuali utili derivanti dagli appalti non andranno alla società, ma verranno accantonati dalla stazione appaltante. Ulteriore punto contenuto nella bozza è quello che mira a correggere il vigente sistema dei controlli antimafia optando per una linea volta più alla sostanza che al rigore formale delle procedure. Altro intervento riguarda i contratti d’urgenza che attualmente rimangono “in stand by” in attesa del nulla osta prefettizio. Al momento, per il rilascio dell’informativa ai prefetti, viene concesso un termine minimo di 45 giorni che può essere prorogato di altri 30, mentre per gli appalti d’urgenza il termine è di 15 giorni. Infine ci sarà una restrizione sugli appalti di taglia medio-piccola, molto più sottoposti ad infiltrazioni mafiose. Il sistema attuale prevede che gli interventi compresi tra 150 mila e 5,18 milioni di euro possano essere assegnati sulla base della comunicazione antimafia. Con le nuove regole, invece, in caso di possibile infiltrazione mafiosa, anche per gli appalti compresi tra questi importi, il prefetto potrà emanare un provvedimento interdittivo alla stipula del contratto.

PER NORME ANTINCENDIO PREVISTO UN TESTO UNICO Il Ministero degli Interni assieme al Corpo Nazionale dei Vigili del fuoco sta ultimando il Regolamento recante disciplina dei procedimenti relativi alla prevenzione incendi. Il progetto ha trasferito parte dei controlli antincendio, ex ante, ai Vigili del fuoco, consentendo di impiegare più efficacemente le risorse nelle verifiche, ex post, successive all’avvio dell’esercizio. Tale processo di semplificazione, specifica la nota ministeriale, ha avuto inizio con il Dpr 15/2011: “deve PAG. 46 - APINFORMA / Edilizia - numero 11 - 15 giugno 2014

proseguire con la riduzione degli oneri di prevenzione incendi e l’ammodernamento dei principi regolatori, rendendo necessario un nuovo quadro di regolamentazione tecnica e un nuovo approccio metodologico, più aderente al progresso tecnologico, che superi l’articolata e complessa stratificazione di norme, circolari e pareri”. Viene specificato che l’obiettivo è inquadrare in un unico codice organico e sistematico le disposizioni di prevenzione incendi applicabili a tutte le attività soggette ai controlli dei Vigili del fuoco cercando di fornire strumenti di progettazione semplici, versatili ed accettati a livello internazionale, in grado di individuare le soluzioni tecniche necessarie. Secondo il Dipartimento dei VV.FF., tale snellimento e accorpamento normativo, consentirà di affrontare la progettazione antincendio con un unico approccio logico, e non più con approcci differenziati a seconda della tipologia di attività. Il Codice da consultare, inoltre, passerà dalle migliaia di pagine dell’attuale corpus normativo alle poche centinaia del nuovo documento, che costituirà un elemento importante per la ricerca di soluzioni tecniche sicure, semplici, rapide, efficaci ed economicamente sostenibili. Il testo presentato si basa su alcuni cardini semplici ma esaustivi di seguito riportati: - generalità: le metodologie di progettazione della sicurezza antincendio possono essere applicate a tutte le attività; - semplicità: diverse possibilità per raggiungere il medesimo risultato con soluzioni più semplici, realizzabili, comprensibili, per le quali è più facile operare la revisione; - flessibilità: per ogni livello di prestazione di sicurezza; antincendio richiesto, sono indicate diverse soluzioni progettuali prescrittive o prestazionali e sono definiti metodi riconosciuti che valorizzano l’ingegneria antincendio; - standardizzazione ed integrazione: il linguaggio in materia di prevenzione incendi è conforme agli standard internazionali e sono unificate le diverse disposizioni previste nei documenti esistenti della prevenzione incendi in ambito nazionale; - inclusione: le persone che frequentano le attività sono considerate un fattore sensibile nella progettazione della sicurezza antincendio, in relazione anche alle diverse abilità (es. motorie, sensoriali, cognitive, ecc.), temporanee o permanenti. Il documento sarà applicato grazie a un Decreto ministeriale il quale conterrà pochi articoli e una


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