Rassegna stampa libro "A Taormina, d'inverno" di Antonello Carbone

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A Taormina, d’inverno. Il libro del giornalista catanese Antonello Carbone a “Più Libri, Più Liberi”

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A Taormina, d’inverno. Il libro del giornalista catanese Antonello Carbone a “Più Libri, Più Liberi” ROMA - Sarà tra i titoli più ricercati della prossima edizione di “Più Libri, Più Liberi”, la fiera nazionale della piccola e media editoria in programma a Roma dal 5 all’8 dicembre 2013, il romanzo del giornalista Rai catanese Antonello Carbone, “A Taormina, d’inverno”, edito dalla pugliese Manni. Più un giallo, ma definito un tenue noir, intrigante e da leggere tutto d'un fiato, quest’opera prima di Carbone, autore siciliano, ha riscosso tali consensi appena dopo la presentazione al Salone di Torino nel maggio scorso da affrettare i tempi di ristampa alla fine dell’estate, in concomitanza con la partecipazione ad un’altra autorevole kermesse letteraria internazionale, il Taobuk. La storia di “A Taormina, d’inverno” (raccontata in 54 brevi capitoli legati tra loro dai titoli di famose canzoni italiane, come fosse una colonna sonora) è uno spaccato di vicende siciliane. Al centro della trama, la misteriosa morte, all'alba di un freddo giorno di gennaio, della figlia di una potente famiglia di imprenditori originari di Caltagirone. Protagonista è il giornalista Giacomo Cassisi, firma di un quotidiano, che, senza essere investigatore di professione ma animato dalla sua personale necessità di ricercare sempre e comunque la verità, sceglie di indagare affidandosi al proprio intuito, cogliendo tracce che possono essere i versi di una canzone o il particolare di un quadro, il titolo di un romanzo o una ricetta culinaria. Il tutto muovendosi tra le difficoltà di un’isola ancora una volta terra di misteri, ma diversa da quella conosciuta nostalgicamente arcaica. Dalla prefazione di Roselina Salemi: “Nel libro c’è una Sicilia bellissima, goethiana, che sembra finta, ma è reale. Ogni pietra ha una storia, ogni silenzio nasconde una verità. (…) In “A Taormina, in inverno” siamo più dalle parti di Leonardo Sciascia, del suo ultimo, rarefatto, romanzo: ”Una storia semplice”. Ci accontentiamo di spiegazioni verosimili, dice Sciascia, restiamo in superficie, perché pensiamo siano la nostra salvezza. Come in Leonardo Sciascia e Gesualdo Bufalino, ci sono verità reali e verità apparenti, e bisogna passare dall’una all’altra, accettare una quota di ambiguità, di reticenza, di menzogna”. Tra le righe, l’autore svela l’influenza dei poteri forti, le titubanze dei media assoggettati,

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A Taormina, d’inverno. Il libro del giornalista catanese Antonello Carbone a “Più Libri, Più Liberi” l’imperante tabù dell’omosessualità, il tacere della donna che subisce violenza. Il tutto in un susseguirsi di contrasti, dove un ruolo fondamentale lo gioca l’universo femminile. Si legge in una recensione de "la Repubblica": "Antonello Carbone racconta una storia dove la realtà è verosimile, ma che non concede certezze. Ed è apprezzabile che il suo protagonista, Giacomo Cassisi, pur ostinato e deciso a non accontentarsi di verità di facciata, non ceda alla facile retorica di entrare comunque nel ruolo del cronista eroe, con annesso lieto fine sul lato inconfessabile della realtà. E abbia invece l'umiltà e il coraggio di raccontare le sfumature e le ombre, spesso destinate a rimanere tali". Antonello Carbone, giornalista, è nato nel 1967. Vive a Catania e lavora nella redazione Rai del Tgr Sicilia. Laureato in Lettere moderne, ha iniziato la carriera nel 1986 a “L’Espresso Sera”, ha collaborato tra l’altro con “La Sicilia” e con Rai Uno per “La vita in diretta”. antonello carbone manni editori libro taormina d’inverno facebook Antonello Carbone giornalista scrittore good reads author show Antonello Carbone cinquew.it Data m ercoledì, dicem bre 04 , 2 01 3 +3 Consiglialo su Google

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LIBRI: 'A TAORMINA D'INVERNO', NOIR DEL GIORNALISTA CARBONE

(ANSA) - CATANIA, 20 MAG - Uno spaccato di storia siciliana, dai tenui contorni noir, ambientato tra Taormina, Castelmola e Catania, con, al centro della vicenda, la misteriosa morte all'alba di un freddo giorno di gennaio, di Efre Vazzini, rampolla di una potente famiglia di imprenditori originari di Caltagirone. E' la storia al centro del romanzo 'A Taormina d'inverno' (edizioni Manni, 144 pagine) del giornalista Rai catanese Antonello Carbone, che sara' presentato oggi alle 17 nella sala Avorio del Salone internazionale del Libro di Torino. Il protagonista e' un giornalista, Giacomo Cassisi, ďŹ rma di un quotidiano regionale, che sceglie di indagare afďŹ dandosi al proprio intuito, cogliendo tracce che possono essere i versi di una canzone o il particolare di un quadro, il titolo di un romanzo o una ricetta culinaria. "Sicilia e mistero sono sinonimi. Ogni pietra ha una storia, ogni silenzio nasconde una verita' -scrive nella prefazione la giornalista Roselina Salemi - Nello scenario di una Sicilia bellissima, goethiana, che sembra ďŹ nta, ma e' reale, se non altro perche' tutti conoscono Taormina, la morte misteriosa di Efre Vazzini, apre le porte segrete di una piccola citta', rivela gelosie, tradimenti, colpe. La commedia umana si e' vestita di giallo perche' in Sicilia non potrebbe essere altrimenti. Non siamo nella terra nostalgicamente arcaica che pure piace tanto: ci sono blackberry e amici su Facebook, ci sono computer, sms, messaggi in codice". E un protagonista, il giornalista Giacomo Cassisi,che ha bisogno piu' di verita' e meno di salvezza. (ANSA).

20-MAG-13 12:13


























LUNEDÌ 16 DICEMBRE 2013

GIORNO & NOTTE Pirandello apre la stagione teatrale Prende il via oggi nel cinema comunale (ex Musmeci) di via Gramsci la rassegna dedicata al teatro inserita nel cartellone “Natale di mille colori” allestito dal Comune marinaro. Il primo appuntamento della rassegna è con la Compagnia teatrale Karol che metterà in scena stasera, alle 20, due atti unici di Luigi Pirandello: “L’Uomo dal fiore in bocca” e “Sogno…ma forse no”. Gli attori della Compagnia teatrale Karol impegnati stasera a Riposto nelle due rappresentazioni pirandelliane sono Mario Sorbello (che cura anche la regia), Pino Scaglione, Maria Luisa Lombardo e Alex Caramma. Due lavori che rappresentano nella produzione teatrale del drammaturgo agrigentino altret-

Kiwanis Est ed Etna contro la discriminazione

tanti straordinari cammei: la tematica della morte nel primo e la tematica dell’amore tradito nel secondo connotano i due atti unici. Nonostante la datazione risalente agli anni Venti del 900, gli atti unici scritti da Luigi Pirandello presentano un’attualità nell’argomentazione contenutistica. Il tema della morte nella commedia “L’uomo dal fiore in bocca” (scritto nel 1922) viene rappresentato in tutta la sua crudeltà ma anche realtà. Nel lavoro “Sogno…ma forse no” (composta tra la fine del 1928 e l’inizio del 1929) il tema onirico opposto alla realtà è, invece, uno dei temi principali della produzione pirandelliana. SALVO SESSA

TEATRO BRANCATI. Domani e mercoledì «Doppio legame», storia di un pentito inattendibile

Fare i conti con le nostre tragedie Palazzo Biscari. Alle 21 concerto del pianista Christian Leotta. Teatro Coppola. Alle 21 “Gran Varietà Fracasso”, festa di compleanno del teatro con l’Orchestrina Di molto agevole diretta da Enrico Gabrielli. Teatro Piscator. Alle 21 “Io canto... jazz”, voce e violoncello. La Cartiera. Alle 21 “Porgiamo sentiti, sicilianissimi omaggi”, con Roberto Fuzio, Domenico De Gennario, Tiziana Giletto, Mansour Gueye, Emanuela Pistone. Castello Ursino. Alle 18 “Peppe Nappa, il ladro del Natale”, spettacolo di burattini di Manomagia. Riposto. Alle 20.30 nell’ex cinema Musumeci in via Gramsci, per “Natale di mille colori”, la compagnia teatrale C. G. S. Karol porta in scena “Sogno, ma forse no! ” di Pirandello, regia di Mario Sorbello. Katane Galleria Amici dell’arte. In via Umberto 244, “Incontri d’arte di fine anno”, pittura, grafica, scultura, fotografia e ceramica; direzione artistica di Sarah Angelico. Tutti i giorni fino al 6 gennaio dalle 17 alle 20,30 escluso i festivi. Libreria Voltapagina. Mostra fotografica «Catania in corso». Orari: tutti i giorni, fino al 6 gennaio 9/13 e 15,30/19.30. Museo Emilio Greco. Aperto al pubblico in piazza S. Francesco d’Assisi, dal lunedì a sabato, dalle 9 alle 19. È visitabile la mostra “Realtà parallele” di Maria Malaponte. Domenica aperto 9-13. Archivio di Stato. Fino al 20 dicembre è possibile visitare la mostra «1943. Dopo il dramma, il ritorno alla democrazia. Orario: da lunedì a venerdì dalle 9 alle 18, sabato 9-13.

Una testimonianza sorprendente costruita sui verbali del maxiprocesso alla mafia istruito nel 1986 da Giovanni Falcone. Di questo si narra in “Doppio legame” di Salvatore Zinna che sarà al Teatro Brancati, domani e mercoledì (alle 21). Lo spettacolo ha vinto il premio Oltreparola nel 2006 e il contest di corti teatrali del Teatro Lo Spazio nel 2011. “Doppio legalme” narra la storia tragicomica di Enzuccio, pentito privo di credibilità e uomo che non conta nulla; piccolo, diseredato, brutto, cattivo, che rappresenta la sua paradossale ricerca di giustizia e dignità in un mondo dove «essere qualcuno equivale a essere mentre essere nessuno equivale a non essere». Per permettere al fratello di pagare i debiti di un commercio di acciughe andato male, Enzuccio organizza una rapina al bar della sorella di un mafioso infilandosi in una spirale inarrestabile di conseguenze senza vie di fuga, come la scena in cui si svolge lo spettacolo: senza quarta parete, con un’unica uscita che per Enzuccio è solo e soltanto la platea. La sua unica possibilità di salvezza è la credibilità di ciò che dice e fa in scena. Elegge gli spettatori a esclusivi detentori del potere sulla sua vita e sulla sua morte. Si genera una sorta di cortocircuito tra performance e fiction: un tentativo disperato del performer di intrappolare il pubblico in una relazione emotiva forte e

molto disturbata, la stessa che il personaggio si trova a vivere con i suoi ex sodali di cosa nostra. Un “doublebind”, un “doppio vincolo”, un “doppio legame” (il concetto noto in psicologia per l’elaborazione che ne fatto l’antropologo Gregory Bateson): un’incoerenza nella comunicazione in cui il contenuto verbale del discorso esplicito è contraddetto dallemodalità con cui è espresso. Un dilemma insolubile in cui sia impossibile per il ricevente del messaggio decidere a quale dei due livelli prestare fede. «Doppio legame» ha alle spalle un grande lavoro di ricerca iniziato nel 1991 quando gli autori cominciarono ad analizzare i documenti del maxiprocesso alla mafia del 1986 che approderà alle

messe in scena di «Quando ti dicono una cosa, non ci rispondere, fai finta che peschi sempre», del 1992, e di «Doppio legame», del 1993. Le due opere ebbero la fatalità di debuttare in un periodo tra i più tragici della storia repubblicana del nostro paese. Le stragi di Capaci, di via D’Amelio, le bombe ai monumenti di Firenze, Roma e Milano ad opera di Cosa Nostra. Cosa c’era di rappresentabile in tutto quell’orrore? Cosa, oltre lo sdegno, lo sgomento, la paura? «Alcune testimonianze dei primi pentiti - dicono gli autori - ci apparivano quasi tragicomiche raffrontate all’enormità di ciò che stava accadendo: uomini di scarsa intelligenza, di origini poverissime, caprai, sottoproletari alla deriva del nostro mondo che insieme a (pochissimi) colletti bianchi tiravano le fila del potere più grande che abbia mai messo sotto scacco l’Italia democratica. La contiguità culturale che accomunava i bisogni primari di un’intera società: quella mafiosa e quella non mafiosa. La prossimità dell’essere impauriti, impotenti, isolati, sopraffatti dalle prepotenze del mondo. Si tratta di fare i conti con la nostra tragedia».

TEATRO PISCATOR

Promesse e veterani del jazz insieme Concerto-saggio stasera (ore 21) al Piscator, dove si esibiranno giovani promesse del canto jazz. Il progetto, ideato dall’associazione Aleph e da Enrico Guarrera, dà molto spazio all’improvvisazione, che è la caratteristica più importante e virtuosa della musica sincopata. Lo spettacolo, che rappresenta in pratica uno speciale laboratorio live, si intitola “Io canto… jazz” e, dopo essere stato ospitato, in una precedente edizione, al Brass club di Catania, diventerà una sorta di show itinerante. Sarà proposto infatti, dopo il Piscator, in ritrovi di Catania e

provincia per far conoscere i nuovi talenti del genere afroamericano, non pochi dei quali attualmente impegnati nello studio del canto jazz all’istituto di Alta formazione musicale “Vincenzo Bellini” di Catania sotto la guida di Rosalba Bentivoglio (foto), stimatissima vocalist jazz ma anche inappuntabile insegnante e co-promotrice dell’iniziativa con la quale vuole far diventare Catania una “città sonora”. I presupposti ci sono, specifica la Bentivoglio, “perché il capoluogo etneo è fucina di musicisti e teatro di numerosi concerti che hanno visto e vedono protagonisti esponenti di prim’ordine del jazz europeo”. Fra questi (tanti sono catanesi), ci

sembra d’obbligo menzionare la stessa Bentivoglio e inoltre Alberto Alibrandi, Pucci Nicosia, Ruggero Rotolo, Peppe Tringali, Claudio Cusmano, Maurizio Diara, Osvaldo Corsaro, Nello Toscano, Carmelo Venuto, Carmelo Barbagallo, Samyr Guarrera, solo per citarne alcuni. Al concerto-saggio del Piscator si esibiranno, interpretando standard song: Giulia Ricciardi, Gabriele La Spina, Claudia Cugno, Cristiana Varsalona, Lucia Cantone, Francesco Centarrì, Maria Toscano, Gea Livia Zarba, Marina Monaco, Carlo Vicari, Salvo Oliva, Melita Lupo, Alberto Guarresi, Rossella D’Andrea e Teresa Raneri. MARIO BRUNO

STASERA NEL TEATRO COPPOLA

STASERA AL TEATRO MUSCO

Ritornano gli incontri di «Librinscena» Si presenta «A Taormina d’inverno» Oggi alle ore 19 al Teatro Musco “Librinscena”, la rassegna di novità letterarie organizzata e promossa dal Teatro Stabile di Catania, presenta un incontro con il giornalista della Rai Antonello Carbone, che presenterà il suo romanzo d’esordio intitolato “A Taormina, d’inverno”. Definito dalla critica un tenue noir, presentato in anteprima in maggio al Salone internazionale di Torino e nei giorni scorsi tra gli stand della Fiera internazionale di Roma “Più Libri, Più Liberi”, il racconto ha coinvolto un vasto pubblico di lettori tanto da essere ristampato in pochi mesi. L’autore Antonello Carbone sarà intervistato da Ornella Sgroi, il reading sarà affidato agli attori catanesi Mario Opinato e Manuela Ventura. La storia (raccontata in 54 brevi capitoli legati tra loro dai titoli di famose canzoni italiane)

CATANIA .45

omnibus

NATALE A RIPOSTO

oggi dove

LA SICILIA

è uno spaccato di vicende siciliane, l’ambientazione è tra Taormina, Castelmola e Catania. Al capoluogo etneo è dedicata in particolare la dettagliata descrizione di un momento che antecede la festa di Sant’Agata, nei pressi del Giardino Bellini. Al centro della trama, la misteriosa morte della figlia di una potente famiglia di imprenditori originari di Caltagirone. Ad indagare è il giornalista Giacomo Cassisi, firma di un quotidiano, che sceglie di affidarsi al proprio intuito, cogliendo tracce che possono essere i versi di una canzone o il particolare di un quadro, il titolo di un romanzo o una ricetta culinaria. A fare da sfondo alle sue ricerche è un volto femminile che egli ritrae, senza sapere esattamente chi rappresenti, ma con la sensazione di conoscerlo bene.

FESTA PER IL SECONDO COMPLEANNO CON ORCHESTRINA DI LISCIO

Nel giorno in cui ricorre il secondo anniversario dell’occupazione e della liberazione del Teatro Coppola Teatro dei Cittadini, si festeggia tutti insieme con una serata molto speciale: uno ‘spettacolo d’arte varia’ – necessariamente variabile – piena di sorprese e interventi da parte degli occupanti e di vari ospiti esterni. Ad accompagnare l’intera serata, la presenza molto speciale dell’Orchestrina “Di Molto Agevole” diretta da Enrico Gabrielli (Calibro 35), che porterà nel Coppola il liscio scritto e suonato come una volta, quello originale, “quando il nonno di Casadei sapeva scrivere musica su carta da musica e per gente di musica”, la musica rivoluzionaria che ha fatto scivolare, strusciare i piedi, quindi andare via liscio, intere generazioni di ballerini in tutta Italia, quella che ha acceso la miccia ai valzer viennesi e che con frenetiche polke e mazurke ha incendiato le piste da ballo. Insieme a Gabrielli – che, oltre a dirigere, suonerà sax e clarinetto – anche Francesca Ruiz Biliotti (contralto lirico solista), Vincenzo Di Silvestro al violino, Rocco Marchi alla chitarra, Gianni Chi alla fisarmonica, Francesca Baccolini al contrabasso, e Sebastiano De Gennaro alla batteria.

L’attività culturale per l’anno sociale 2013-14 dei Club Kiwanis Catania Est e Catania Etna, presieduti rispettivamente dagli avvocati Vincenzo Martines e Giuseppe Spampinato, è stata inaugurata dal meeting imperniato sulla conferenza dell’arcivescovo di Monreale mons. Michele Pennisi su “Giustizia e pace: lavorare insieme per realizzare un mondo senza discriminazioni”. Dopo le presentazioni a cura del cerimoniere Angelo Nassisi, Martines ha ricordato la giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza celebrata a Catania. Mons. Pennisi ha esordito affermando che “il tema della pace che si basa sulla giustizia è un tema centrale per l’umanità ed anche per la Chiesa”. Da Benedetto XV che definì la guerra “inutile strage”, fecero sentire la loro voce Pio XI, Pio XII, Giovanni XXIII e, ancora, Paolo VI, che istituì il Consiglio Justitia et Pax e la giornata mondiale della pace, Giovanni Paolo II, il cui magistero costituisce una vera educazione alla pace, e Benedetto XVI che parlando della pace ha affrontato anche i temi della globalizzazione, del disarmo, della crisi alimentare, delle distorsioni della finanza. Papa Francesco, nella recentissima esortazione apostolica “Evangelii Gaudium” ha dedicato due capitoli alla pace: ha indicato come tema per la 47ª giornata mondiale della pace: “Fraternità, fondamento e via per la pace”. Fraternità che, come egli ha più volte mostrato, si realizza in azioni concrete: cibo sufficiente per tutti, sicurezza, medicine, casa e lavoro. “Si può dire oggi - ha aggiunto l’arcivescovo - che nella Chiesa c’è una diffusa coscienza che la guerra è un male che bisogna cercare di evitare in tutti i modi…Sempre più chiaro è apparso anche il nesso tra guerra e povertà e, al contrario, tra pace e progresso. La Chiesa ha cercato di sviluppare un complesso ed articolato discorso sulla guerra e sulla pace, che si rivolge ai credenti ma anche ai non credenti…Se si vuole costruire un mondo più giusto e più pacifico bisogna lavorare insieme per realizzare un mondo senza discriminazioni». ANTONINO BLANDINI

Al Lyceum la magia dell’ambra del Simeto L’ambra si può trovare in diverse parti del mondo, un po’ in tutta Europa, anche in Italia, ma quella del Simeto é una varietà a sé e viene detta “simetite”; è una delle ambre più rare, “forse la più pregiata per effetto dei colori notevolissimi e delle inclusioni” ha dichiarato Marco Avolio durante la recente conferenza che ha tenuto per la storica associazione Lyceum della quale, da quest’anno, è presidente Antonietta Saglimbene. La famosa ambra del Baltico ha un colore tendenzialmente giallo chiaro e quasi uniforme, la si può trovare in grandissima quantità, quella del Simeto è fluorescente e, “per effetto degli sbarramenti sul Simeto realizzati negli anni Sessanta, che hanno impedito il corso libero del fiume verso il mare, oggi se ne trova molto raramente rispetto al passato”; era soprattutto il mare che restituiva alla riva i ciottoli d’ambra grezza che venivano trovati in mezzo a grovigli di posidonia, ha precisato Avolio. L’ambra è un gioiello naturale leggero, molto caldo alla vista e piacevole al tatto; “per essere tale ha bisogno di almeno 10 milioni di anni”. E’ una resina fossile che in lontane ere geologiche è sgorgata dalle ferite di piante simili al pino e, colando, può aver inglobato per sempre ogni cosa sia stata sotto la sua caduta: schegge, terra, foglie alzate dal vento, insetti vibranti. Un piccolo sciame di formiche maschio volanti oggi dà il nome ad uno dei cabochons più preziosi che esistano: è il così detto “Volo nuziale”; l’ambra del Baltico invece è povera di inclusioni. L’ambra del Messico non è stata prodotta da alberi della specie del pino, «bensì da leguminose e la sua calda intensità cromatica si può trovare solo nella parte esterna del pezzo» che, se tagliato, mostra all’interno solo un colore chiaro per l’incompleta ossidazione. L’ambra siciliana fa dei giochi cromatici che vanno dal rossastro al bluastro, è stata conosciuta intorno al 1600, non è mai stata particolarmente abbondante nel sottosuolo, proviene quasi esclusivamente dalla parte sud orientale della Sicilia; col tempo tende a diventare un po’ più rossiccia «e questo perché - ha spiegato il gioielliere - almeno secondo una ipotesi per la verità non molto accreditata, la quantità di ferro presente nelle acque dei torrenti siciliani ha influito sul colore di base». Oggi chi sono i nostri cercatori d’ambra? Una volta erano i pescatori che, per arrotondare i propri guadagni, dopo ore e ore di ricerca lungo le rive dei fiumi, si presentavano agli orafi tutti fieri del loro pacchetto di carta di giornale coi chicchi d’ambra. LAURA NAPOLI

Saggio sulla poesia leopardiana in Francia Al Palazzo centrale dell’Università è stato presentato il libro di Novella Primo dal titolo «Al chiaror delle nevi. Poeti-traduttori francesi di Giacomo Leopardi a confronto” (Milella). L’evento, inquadrabile nell’ambito delle iniziative culturali del Dipartimento Interdisciplinare di Scienze Umanistiche diretto dal prof. Giancarlo Magnano di San Lio, è stato organizzato e coordinato dalla prof. Rosalba Galvagno (docente di Teoria della letteratura dell’Ateneo catanese) che ha parlato le dense relazioni dei docenti universitari Domenico Tanteri e Antonio Prete cui è seguito l’intervento dell’autrice del volume, dottore di ricerca in Italianistica e in francesistica, da anni in dialogo con l’opera leopardiana su cui ha già pubblicato, tra l’altro, il libro “Leopardi lettore e traduttore” (Insula) e che, con questo studio, ha cercato di mostrare le irradiazioni del tradurre l’opera leopardiana nelle opere creative degli autori francesi presi in esame. Il prof. Tanteri ha presentato l’articolazione complessiva del saggio, soffermandosi su alcuni aspetti quali il legame tra la visita alla città di Recanati e la “moda” ottocentesca del “Grand Tour”e le opere teatrali francesi espressamente ispirate dal personaggio di Giacomo, facendo anche riferimento al “fil blanc” che lega le varie parti del libro, costituito dal ricorrere del tema della neve nei poeti-traduttori francesi di Leopardi. E quest’ultimo aspetto è stato attentamente scandagliato anche da Antonio Prete che a partire proprio dal titolo “Al chiaror delle nevi” tratto da “Le Ricordanze” e accostato dal poeta Jaccottet all’opera pittorica di Giorgio Morandi, ha mostrato l’originalità di un’indagine che traccia un bilancio complessivo della ricezione della poesia leopardiana in Francia, cui si sono accostati scrittori come Sainte-Beuve (autore della prima biografia d’oltralpe sul poeta di Recanati) e altri poeti contemporanei (Jaccottet, Bonnefoy, Char, Orcel).





libri di Patrizia Mercadante

A TAORMINA, D’INVERNO UN TENUE NOIR SCRITTO DA ANTONELLO CARBONE. UNA MISTERIOSA MORTE, ALL’ALBA DI UN FREDDO GIORNO DI GENNAIO, DELLA FIGLIA DI UNA POTENTE FAMIGLIA DI IMPRENDITORI ORIGINARI DI CALTAGIRONE > Antonello Carbone foto di Vera Terranova

Cinquantaquattro capitoli che riportano i titoli di altrettante canzoni italiane, la misteriosa morte, all’alba di un freddo giorno di gennaio, della iglia di una potente famiglia di imprenditori originari di Caltagirone, in una bellissima Taormina d’inverno e un giornalista, Giacomo Cassisi, impegnato nella ricerca della verità. Sullo sfondo, un volto femminile che il protagonista ritrae senza sapere chi rappresenti, ma che avverte la sensazione di conoscere. E poi un tripudio di comprimarie: l’amica del cuore Elena, la idata stiratrice Angela, la seducente Irina, la soisticata baronessa Rosalia, la collega Simona e, in chat, la indecifrabile Eylis. Un delizioso tenue noir dal titolo “A Taormina, d’inverno”(Manni Editori) scritto da Antonello Carbone, giornalista Rai, che vive in Sicilia, dove è nato e che da cronista conosce la sua terra, i suoi aspetti più crudi e la mentalità sicula. Chiacchierando con Carbone ci accorgiamo che questo libro non rappresenta un puro sfogo alla sua fantasia, ma va al di là della mera scrittura. Scorrendo le pagine si trova Carbone stesso, soprattutto nel protagonista Giacomo Cassisi.

P

erché ha scelto Taormina come ambientazione e cornice del suo noir. “E’ un luogo che conosco bene, come se ci avessi vissuto per anni. Anzi, penso prima o poi di trasferirmi li. Al di là di questo,Taormina è una location che siamo abituati a vedere patinata, estiva, affollata e lontana dalla cronaca se non mondana. Io lì ho ambientato invece un noir, in una Taormina meno caotica, più grigia, invernale e segnata da un fatto di cronaca nera”.

Giacomo Cassisi, il protagonista, è un giornalista. Possiamo riconoscere lei nel personaggio e non soltanto nel mestiere che fa? “Mi somiglia molto nell’aspetto isico, l’ho descritto molto simile. Perché? Perché mi sono guardato allo specchio. Avrei potuto afidare l’indagine al solito commissario o maresciallo, ma non saprei fedelmente riportare i loro movimenti. Meglio un giornalista, un investigatore non di mestiere. Per me è più facile da descrivere, appunto, per chiare ed evidenti ragioni. Certo, ha qualcosa di me, ma non mi rappresenta in toto”.

A proposito di commissari e ispettori. La trama è incentrata su un delitto, ma non si parla di maia “La parola maia si trova soltanto in una pagina, ma solo per escluderne il coinvolgimento. C’è un delitto (vero o presunto, lasciamo la curiosità) e ci sono i poteri forti...” Trama sottile e intrigante… “Intrigante, lo hanno deinito. Roselina Salemi, che ha curato la prefazione, ha scritto che c’è un’impronta “sciasciana” che rimanda ad “Una storia semplice”. Forse è vero; ho molto Sciascia tra le mie letture”. Tanti i ritratti femminili in questo noir, tutti diversi tra loro “Vero. Ci sono molte donne, perché dove c’è un mistero ci sono donne. E’ l’universo depositario dei segreti, è il mondo che cela dietro un sorriso anche ciò che più si detesta. Ma ogni ritratto è diverso, persino il volto femminile più cattivo ha una sua dolcezza e paradossalmente viceversa. Nelle loro contraddizioni, le donne sono sempre e comunque amabili. E questo è un mio pensiero non so se anche di Cassisi”.

R

itornando a Cassisi. Questo giornalista sembra non avere la bramosia di cercare la verità per scrivere il “pezzo del secolo”, ma solo di conoscere i fatti per appagare una sua personale curiosità. Vale anche per Carbone? “Se verità vuol dire giustizia, è quel che cerca Cassisi. Ed è questa la missione del suo essere giornalista. Anche se consapevole che talvolta deve arrendersi. Ebbene, personalmente anche i miei 26 anni di “mestiere” hanno fornito questo insegnamento” I personaggi, sia quelli principali che i minori sono posti tutti sullo stesso piano, nella descrizione e nella partecipazione al romanzo, ed è merito della scrittura. Tanto, che anche il gatto diventa personaggio principale “La mitica Niciula! Una gatta.Visto che le femmine prevalgono? Anche se io renderei gli onori che merita ad un personaggio maschile, Zanzara, l’informatore enigmatico”.

Parliamo di Zanzara “E’ l’informatore. Messo in secondo piano dai vertici redazionali, ma importante gancio di Cassisi. E’ un tizio che spiffera le notizie attraverso indovinelli, messaggi subliminali e versi di canzoni. Un simpaticone, da prendere a schiafi”. Dopo il successo di A Taormina, d’inverno, ci saranno nuove indagini per Cassisi? “Sono anni che prendo appunti, inché è esplosa questa mia vena creativa. La prossima storia non prevedeva ancora Cassisi, almeno con un ruolo da protagonista. Al massimo un cameo. Però, alla luce dei risultati, a grande richiesta tornerà. E con lui anche altri personaggi comprimari”. Quindi, un altro noir... “Sì, sono nato cronista ed è un imprinting che mi porto dietro, anche se mi trasformo in scrittore”.









01/12/13

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30/11/2013 16:13 Appuntam enti | Ragusa Notizia letta: 261 volte

Totò, l’ultimo sipario. A Ragusa Il 5 dicembre

Tags giuseppe bagnati Totò l’ultimo sipario Ragusa

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Ragusa - Programmati tre incontri culturali nel mese di dicembre nella sala convegni del Palazzo della Provincia con la presentazione di libri di alcuni giornalisti siciliani. Uno sull’ultimo spettacolo in Sicilia del popolare comico Totò, un altro sul depistaggio del delitto del giornalista Mauro De Mauro e un omaggio a Taormina d’inverno. Si comincia giovedì 5 dicembre 2013 alle ore 17,30 con la presentazione del libro “Totò, l’ultimo sipario” scritto da Giuseppe Bagnati, giornalista palermitano. E’ il racconto dell’ultima recita a teatro di Antonio De Curtis, che avvenne a Palermo nel maggio del 1957, prima che il popolare attore per una malattia agli occhi diventasse cieco. Il 10 dicembre invece sarà la volta di Antonello Carbone, giornalista Rai, che presenterà il suo libro “Taormina d’inverno”, mentre, il trittico di presentazioni si chiuderà con Franco Nicastro, già vicedirettore dell’Ora di Palermo ed ex presidente dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia, con la sua inchiesta – insieme a Vincenzo Vasile - sul depistaggio del ‘Caso De Mauro’. “Abbiamo voluto promuovere questi tre incontri culturali – dice il commissario straordinario Giovanni Scarso – per rilanciare il fascino del libro e avvicinare le nuove generazioni alla lettura. Partire dalle pagine di un libro, di una storia e arrivare a conoscere un nuovo mondo, nuovi personaggi, diverse realtà scoprendo, contemporaneamente, il piacere della carta stampata, dell’illustrazione e della lettura. Questa è l’idea che abbiamo voluto mettere in campo perché la Provincia vuole essere anche ente di promozione culturale e non solo erogatore di servizi, ma tutto nasce dalla consapevolezza che ‘leggere’ è soprattutto un piacere”. Redazione Mi piace

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LA SICILIA

28.

MERCOLEDÌ 30 OT TOBRE 2013

SIRACUSA

GIORNO & NOTTE “LA NUOVA SCENA”, IL CARTELLONE

Grandi musical al via con Iacchetti e Columbro Sarà il grande musical a inaugurare il cartellone della Nuova Scena al Vasquez. Dove grandi artisti del panorama teatrale nazionale si confronteranno con commedie della tradizione e altre più moderne. Si alzerà il 27 novembre il sipario sulla stagione teatrale dell’associazione artistica siracusana che, per il ventisettesimo anno, propone un programma ricco e interessante, fatto di nomi prestigiosi e spettacoli mai banali. E i fatti parlano chiaro. Per l’inaugurazione della stagione, sul palcoscenico del Vasquez, ci saranno due grandi artisti come Enzo Iacchetti e Marco Columbro, che saranno i protagonisti del musical “Il vizietto”.

UNO SPETTACOLO PRECEDENTE DE “LA NUOVA SCENA”

In programma, per il cartellone della Nuova stagione al Vasquez, anche un’opera di Luigi Pirandello, “Tutto per bene”, che verrà presentata dalla Nuova Scena il 17 dicembre. Come da tradizione, non mancherà l’appuntamento con il teatro stabile nisseno, che il 14 gennaio proporrà “Di pomeriggio non c’è litigio”, mentre il 4 febbraio farà tappa in città la “Stranissima coppia”, questo il nome dello spettacolo, formata da Milena Miconi e Diego Ruiz. Nel trentesimo anniversario della sua uccisione, è previsto anche un omaggio a Giuseppe Fava con “Il coraggio di una madre”, che sarà presentato dalla Nuova Scena il 25 febbraio. Carmelo Cannavò e Giovanna Criscuolo saranno gli in-

terpreti dello spettacolo “La Prova”, che andrà in scena il 25 marzo. Chiuderà la stagione, l’otto aprile, un’altra produzione della Nuova Scena: “Eva contro Eva” di Mary Orr. Ma i sette spettacoli al Vasquez, sono soltanto alcuni degli appuntamenti programmati dall’associazione artistica La Nuova Scena per la stagione 2013/2014. Come ogni anno, infatti, alla stagione teatrale si affiancheranno diverse attività ricreative e culturali. Tra questi un omaggio a Giuseppe Verdi, la celebrazione della Santa Pasqua e conferenze -recital. Grande attenzione ai giovani con gli spettacoli per le scuole. Previsti anche corsi di recitazione. PAOLA ALTOMONTE

Costume&Società

Eventi INCONTRO LETTERARIO

a l ci n e m a AURORA ! 0931.711127 www.cineaurorasiracusa.it Giornate di cinema italiano: Omaggio a Turi Ferro. Ore 20. PLANET MULTISALA CINE-TEATRO VASQUEZ via Filisto, 5/17 ! 0931.414694 5 sale clim. di cui una destinata anche a spettacoli teatrali, on-line www.multisalaplanetvasquez.it info@multisalaplanetvasquez.it. Cattivissimo me 3D. Ore 18,20•20,30•22,40. Solo sab. e dom. anche ore 16,15. Cani sciolti. Ore 18,25•20,35•22,45. Aspirante vedovo. Ore 18,25•20,35•22,35. Solo sab. e dom. anche ore 16,20. Oltre i confini del male - Insidious. Ore 20,25•22,30. Il quinto potere. Ore 18•20,20•22,45. I Puffi 2 2D. Ore 18,20. Solo sab. e dom. anche ore 16,15. Ore 22,45. Biglietti - Intero: da lun. a giov. non festivi euro 6,00; ven., sab., dom. e festivi euro 7,00. Ridotto: da lun. a giov. non festivi euro 5,00; ven., sab., dom. e festivi euro 5,50. Film in 3D - Intero euro 9,00. Ridotto euro 8 (sospesi tessere sconto e biglietti omaggio). Lunedì non festivi universitari e studenti euro 4,50 (esibire libretto o carta di studio alle casse). Mercoledì non festivi biglietto ridotto per tutti euro 4,50. Movie Card: 10 ingressi euro 50,00 validi tutti i giorni, esclusi film 3D. Cinema e pizza party: la tua festa di compleanno è al Planet! Info e prenotazioni alle casse.

Un incontro letterario che sarà anche un dibattito aperto sulla passione per i romanzi e il giornalismo oggi alle 19, nei locali della libreria Biblios cafè Siracusa di via del Consiglio Reginale in Ortigia. A coordinarlo sarà la giornalista Isabella Di Bartolo che presenterà il primo romanzo del giornalista Rai Antonello Carbone, dal titolo “A Taormina d’inverno” edizione Manni. Un “giallo noir” ambientato tra Taormina, Castelmola e Catania che vede protagonista un giornalista. Ed è anche sul ruolo della stampa che sarà imperniato l’incontro di stasera.

La kermesse dell’artista siracusano che ha avuto successo in estate sarà presentata all’Università Tor Vergata di Roma

Dalla gastronomia alla cultura col “Mokambo diffuso” di Neri Quando l’arte si fa dolce le delizie siracusane sbarcano il lunario. E vanno in giro per l’Italia con “Mokambo diffuso”, la kermesse di eventi musicali, gastronomici e culturali dell’eclettico pasticciere siracusano Franco Neri che fra qualche giorno salirà in cattedra all’università Tor Vergata di Roma per una lezione speciale sul suo modo originale e inedito di proporre prelibatezze, unendo il cibo alla cultura. Dopo il successo di questa estate con il consueto appuntamento per appassionati e curiosi “Piovono libri mangiando polpette”, incontri letterari ad Ognina mentre si gustano palline di carne speziate in ogni modo, i progetti di comunicazione di Neri arrivano al “Food, wine & co” per una relazione al master di “Comunicazione e marketing degli eventi enogastronomici” il prossimo 14 novembre.

LENTINI CINE T. ODEON ! 095.7833939 Cattivissimo me 2. Ore 18•20•22 MELILLI MULTISALA CITTÀ DELLA NOTTE ! 0931.950008 www.cittadellanotte.com S. S. 114 bivio Augusta - Brucoli. Aspirante vedovo. Ore 18,15•20•22. Bling ring. Ore 18,30•21. Cattivissimo me. Ore 18•19,45•21,30. Biglietti: sabato, domenica e festivi intero euro 6,00/ridotto euro 4,00; mercoledì, giovedì e venerdì (non festivi) intero euro 5,00/ridotto euro 4,00. Bigl. rid. 4 euro studenti universitari e over 60 tutti i giorni tranne prefestivi e festivi. Martedì giornata a prezzo ridotto 4 euro per tutti.

Un “Giallo noir” in Ortigia

L’EVENTO

Franco Neri, in particolare, parlerà della pasticceria di famiglia, ma soprattutto del suo lavoro di comunicazione e di diffusione dei prodotti del nostro territorio, a partire dall’idea di combinare, due in uno, la pasta di mandorla tradizionale con il moscato siracusano facendo nascere la “Perla di Siracusa doc”, già premiata al Mia di Rimini nel 2012 come «prodotto più innovativo», grazie al perfetto amalgama delle quattro eccellenze territoriali contenute nell’impasto: mandorla di Avola, miele degli Iblei, limone di Siracusa e moscato aretuseo. La relazione finirà in gloria con degustazione delle perle accoppiate al moscato di Fausta Mansio e alla grappa di Palmeri, tutte aziende del progetto “Mokambo Diffuso”. «Quando abbiamo iniziato a lavorare il Mokambo era solamente un bar e non era ancora un concept - ha detto Neri - ora è uno stile e un modo di far cucina, di fare eventi e festeggiamo con tutti i partecipanti al master l’ennesimo momento in cui l’arte incontra il buon gusto. Quello del palato». Ne varrà ancora una volta il buon nome di Siracusa, famosa anche per le bontà e le originali idee promozionali di Franco Neri che assieme alle sue “perle” è arrivato anche alle Olimpiadi di Londra, passando per il Teatro greco e per finire in casa di vip e personaggi famosi. «Mokambo diffuso è un’occupazione genetica - ha aggiunto Neri a poche settimane dalla partenza per Roma - è un luogo, che può trovarsi in ogni parte d’Italia o del mondo, dove arriviamo con le nostre idee e i nostri libri, ma soprattutto con i nostri cannoli, le paste di mandorla e le polpette oltre a tanta musica». Un progetto ibrido che è uno stile, un nuovo modo di promuovere la propria eccellenza e con essa quelle della nostra città. E pare che funzioni.

FRANCO NERI

ELEONORA VITALE

LETTURA E MUSICA Le “Tante donne” di Veneziano l. v.) Sabato 9 novembre alle 17 a Villa Politi si presenterà il volume di Vittoria De Marco Veneziano «Tante donne». Interverranno Nino Portoghese, Raffaella Mauceri, Vittoria De Marco Veneziano. Letture di Elio Miano, intermezzi musicali a cura di Salvino Strano. Sarà presente Alessio Lo Giudice, assessore ai Beni culturali. Coordinerà i lavori Dominella Santoro.

Agenda Guardie mediche Traversa La Pizzuta (ex Onp) 0931/484629 via Consolazione (Belvedere), 0931/712342 via della Madonna 23 (Cassibile) 0931/718722 Farmacie Notturna (20-8.30) 27/10 Rizzo viale Santa Panagia 204, 0931.758044 28/10 Finocchiaro viale Santa Panagia 92/94, 0931.750042 29/10 Piazza viale Tica 56, 0931.36800 30/10 Tisia via Tisia 52/56, 0931.33020 31/10 Turco via S. Monteforte 11, 0931.701933 01/11 Valvo largo XXV Luglio 6, 0931.67670 02/11 Martin viale Zecchino 199, 0931.782403 Intervallo (13-16,30) Tisia via Tisia 52/56, 0931.33020 Fichera corso Gelone 91, 0931.66598 Formica-Magro via Mascagni 1 Città Giardino (solo chiamate urgenti con ricetta), 0931.745360 Diurno (8.30-13) (16,30-20) Tisia via Tisia 52/56, 0931.33020 Fichera corso Gelone 91, 0931.66598 Terranova via Maestranza 42, 0931.65320 Finocchiaro viale Santa Panagia 92/94, 0931.750042

CONCERTO I Suoni Nuovi a San Metodio Venerdì alle 19 al salone parrocchiale di San Metodio in via Italia 103 avrà luogo il concerto intitolato “Musiche per i Santi” dei Suoni Nuovi Guitar Duo, composto dai maestri Laura e Francesco Briganti in collaborazione con l’Associazione Ambiente e Salute Onlus Protezione Civile di Siracusa. Il duo Suoni Nuovi Guitar Duo in questo concerto pone l’attenzione per un programma musicale che spazia dalla musica del pianista e compositore spagnolo Isaac Albeniz erede del virtuosismo lisztiano, conoscitore delle nuove tendenze musicali francesi.

CULTURA E MUSICA L’Acit e il maestro Bonasera Nuovo incontro culturale con l’associazione italo-tedesca di Siracusa. Lo ha reso noto il presidente Giuseppe Moscatt che lunedì alle 17,30 terrà il Literarische Kultur-Café in un locale di viale Teracati. Verrà presentato il libro Musica e folklore di Sicilia a cura del maestro Tonino Bonasera, che allieterà la serata con alcuni stacchi musicali.

A FLORIDIA I “Vuoti a perdere” di Magnano

LA «LEZIONE» DI MARGHERITA SPAMPINATO ALLA DANTE ALIGHIERI DI SIRACUSA

Testo e musica nella poesia del Medioevo

LA DOCENTE MARGHERITA SPAMPINATO

«Rapporto tra testo e musica nella poesia del Medioevo» il tema analizzato da Margherita Spampinato, docente all’università di Catania, nell’incontro organizzato dal Comitato della Dante Alighieri di Siracusa. L’argomento, di indubbio spessore, ma anche di controversa risoluzione negli studi di filologia medievale, ha impegnato la relatrice in un’ampia disamina di esempi e citazioni, dalla poesia trobadorica francese alla lirica siciliana. Risulta infatti ben evidente che se nella tradizione classica la musica veniva considerata ancilla versi, nella poesia romanza invece l’autore diventa “cantore”, poiché s’indirizza ad un mondo di tradizione orale, in cui la musica svolge un ruolo di necessaria mediazione con il pubblico. Così, nelle vidas dei trovatori si tiene conto di entrambi i versanti poetici, talché poesia e musica risultano strettamente congiunte; non così nella scuola poetica siciliana, poiché da questo ambito intellettuale ricercato ed elegante,

in cui l’attività poetica di giudici, notai, cancellieri e burocrati di corte si configura come evasione dalla realtà quotidiana e come lusus di colti dilettanti, non ci è pervenuta alcuna testimonianza di manoscritti corredati da annotazioni musicali. Benché il verbo cantare compaia frequentemente nei testi siciliani, è dunque lecito ipotizzare che si tratti esclusivamente di una metafora poetica, di un residuo lessicalizzato dell’antica tradizione, anche pre-occitanica; per cui tutto farebbe pensare che i poeti siciliani non siano stati più “cantori”, ma solo scrittori, artefici di quella frattura epocale che sancirà il “divorzio tra poesia e musica”, teorizzato da Roncaglia. Non potendo comunque ignorare che esistono documenti discordi, come un unico testo federiciano fornito di notazioni musicali o la testimonianza delle cronache coeve di J. D’Acqui e fra’ Salimbene da Parma, che attestano la valenza di Federico II e del figlio Manfredi come

musici esperti, il critico, fedele alla sua posizione, ipotizza che alla poesia si potesse aggiungere secondariamente la musica, distinta dall’atto creativo del testo. In questo variegato orizzonte interpretativo torna quindi ultimamente in auge una plausibile ricomposizione tra testo e musica nella lirica siciliana; e d’altro canto, com’è possibile che ignorino la musica raffinati autori di “canzoni”, “ballate” e “sonetti”? Anche quest’anno il Comitato della Dante Alighieri, presieduto dalla docente Gioia Pace, ha stilato un programma culturale di pregio. Venerdì 8 novembre con inizio alle ore 18 nell’aula magna dell’istituto Rizza è in programma la proiezione del film «Il riccio» di Mona Achache, tratto dal testo di Barbery Muriel «L’eleganza del riccio». Venerdì 15 novembre sempre all’istituto Rizza «Lectura Dantis: Sonata divina in si. L’orchestrazione nella Commedia» a cura di Bruno e Ferrarini. L. V.

s. g.) Una voce che si leva alta dal lontano corno d’Africa. Che grida speranza e libertà. È la voce di Amal, giovane somala fuggita dalla guerra che cerca rifugio in Europa, protagonista “eroina” del romanzo “Vuoti a perdere”, del siracusano Francesco Maria Magnano, presentato nell’aula consiliare del comune di Floridia.

MUSICA Concerto dei Debols a Floridia c. p.) In occasione dei festeggiamenti della notte di Halloween, venerdi sera scenderanno in pista i Debols, in Largo Columba a Floridia, la band storica siracusana che proprio negli anni ‘80 ebbe successo in città. I “Debols oggi” sono composti da Sebastiano Nauta, Vittorio Genovesi (entrambi chitarra e voce), Antonio Irmino (basso), Fabio Incastrone (batteria). Una serata all’insegna del puro rock dove la band riproporrà delle meravigliose cover dei Beatles.



30/07/13

Taobuk, il Festival Internazionale del Libro di Taormina | Leggere:tutti

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Multimedia Tuesday, July 30, 2013

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Taobuk, il Festival Internazionale del Libro di Taormina 2 6 lu g lio 2 0 1 3 |

Filed u n der : A g en da ,Ev en t i |

Post ed by : Reda zion e Leg g er e:t u t t i

21 settembre 2013 a 27 settembre 2013 Walter Veltroni, il premio Strega 2013 Walter Siti, Paola Mastrocola, Giancarlo De Cataldo, Diego De Silva, la giornalista Maria Pia Ammirati, il giornalista e scrittore Marcello Sorgi, la scrittrice cinese Xue Xirnran, impegnata da tempo nella lotta per rivendicare i diritti di donne e bambini cinesi, giornalista per il noto quotidiano britannico “The Guardian” e autrice di libri di successo tradotti in tutto il mondo, e poi ancora Luca Bianchini scrittore e attualmente nella “top ten” dei libri più letti in Italia e il giornalista di Rai3 Antonello Carbone. Questi sono solo alcuni dei prestigiosi nomi degli illustri ospiti di Taobuk, il Festival www.leggeretutti.net/site/taobuk-il-festival-internazionale-del-libro-di-taormina/

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III

MISTERO alla siciliana

Illibro di Gianni Nicola Caracoglia

Q

ualsiasi cosa a dosi eccessive può essere letale ci fa intendere Antonello Carbone, giornalista della Rai di Catania da poche settimane novello scrittore con il noir A Taormina, d’inverno, edito dalla pugliese Manni. In una Taormina nobile e indolente il giornalista catanese Giacomo Cassisi si butta a capofitto nelle indagini su una morte strana, quella di una ricca ereditiera nel cuore del salotto turistico della Perla dello Jonio. Intorno alla figura di Cassisi ruotano tante donne, vere e fittizie, che rendono la trama… inestricabile; ogni capitolo ha il titolo di una canzone italiana che scandisce le emozioni. Presentato dalla giornalista Mariella Caruso, il libro ha avuto la sua vetrina al recente Salone del libro di Torino. A Catania sarà presentato giovedì alle 18 alla Feltrinelli di Catania: gli attori Francesca Ferro e Mario Opinato leggeranno passi del libro. Essendo andato a Torino, ti sei sentito un po’ scrittore... «Non lo so, posso dire che il salone di Torino rappresenta la vetrina culturale del Paese. Devo ammettere che vedere realizzata l’opera, presentata in prima fila con tanto di locandina, ti dà certamente una bella sensazione». Dal capitolo introduttivo, pur di ambientazione notturna essendo dedicato alla luna, non si evince che dopo si sviluppa un noir. «La notte non è solo presagio di mistero ma può far da sfondo ad una storia sentimentale che non è nelle mie corde. I sentimenti in questo libro ci sono ma si tratta di amori inespressi, soffocati dalla razionalità. La prima traccia l’ho scritta nel 2003 a matita. Una sera, per sfogare un po’ di tensione la mia matita 6b non mi portò ad un disegno ma a quel testo che ho con-

vivere

Antonello Carbone; in alto a destra la copertina del libro

Un intreccio di identità nascoste in A Taormina, d’inverno, esordio letterario in noir del giornalista catanese Antonello Carbone

ricreazione

servato a lungo. Nel 2011 l’ho ripescato e in otto mesi ho scritto la prima stesura. L’anno dopo sono arrivato alla definitiva». Il personaggio principale è un giornalista come te. «Quando trovai la chiave del racconto, la misteriosa morte dell’ereditiera a Taormina senza cause evidenti, non ho voluto affidare il caso al solito maresciallo o commissario. Ho preferito guardarmi allo specchio e dargli l’identità di un giornalista, figura che esteriormente può somigliarmi (veste giacchetta, jeans, camicia, odia le cravatte) ma caratterialmente non mi somiglia. Ogni personaggio è la sintesi di due o tre personaggi che mi hanno in qualche

di Silvana La Porta silvalaporta@tiscali.it

Lavoro, il respiro europeo della scuola uante volte la scuola si è sentita rivolgere la feroce accusa di essere irriQ mediabilmente lontana dal mondo del lavoro? E’ una vexata quaestio cui la riforma dell’istruzione secondaria superiore tenta di ovviare con percorsi in alternanza tra le aule e il mondo dell’occupazione. Significativa l’esperienza del Liceo “Lombardo- Radice” di Catania che ha avviato da quest’anno, nelle terze classi degli indirizzi Linguistico e Scienze umane, proprio dei percorsi di Alternanza ScuolaLavoro, che si coroneranno, nella mattinata di oggi, con un seminario cui parteciperanno i soggetti coinvolti nel progetto. Sotto l’attenta supervisione della dirigente, la prof.ssa Piera Paladino, e la guida della responsabile del progetto, la prof.ssa Grazia Fisicaro, che ha coordinato le operazioni di “Alternanza” svolte presso scuole

primarie e materne di Catania, il Parco archeologico Greco-Romano di Catania, la Biblioteca comunale di Misterbianco e strutture alberghiere del territorio, gli studenti hanno “assaggiato” per circa sessanta ore, in dieci giorni, quel mondo degli adulti che tanto li attira e contemporaneamente li spaventa, mettendo a frutto le loro cognizioni. Infatti, oltre alle conoscenze di base, i giovanissimi hanno iniziato ad acquisire competenze spendibili nel mercato del lavoro perché, ha sottolineato Elena Tumeo, una delle docenti coinvolte, «Noi auspichiamo un collegamento tra l'offerta formativa e lo sviluppo socio-economico della nostra realtà territoriale». Dall’aula all’esperienza sul campo, per un legame sempre più stretto tra teoria e prassi, alla luce di un nuovo modello metodologico e organizzativo. Per una scuola siciliana sempre più europea.

modo colpito». Il protagonista si chiama Giacomo come tuo nonno materno. «Mio nonno in effetti si chiamava Gioacchino (Basile ndr) ma lo chiamavano Giacomo. Non ci sono somiglianze fra il personaggio di Cassisi e mio nonno. Una notte ricordo di averlo sognato e da lì mi venne l’idea. Io a casa dei miei nonni materni ho preso confidenza con la scrittura, grazie ad una macchina da scrivere, una vecchia Remington nera degli Anni 30». Il tema portante del racconto sono le identità nascoste. «La prima identità nascosta è la figura di donna che il protagonista coglie in un particolare che poi dimentica. La seconda è la Sicilia arcaica, come ha scritto nella prefazione Roselina Salemi, che diventa moderna nell’uso esagerato di social network, chat e messaggini. Anche le donne ritratte nei quadri che fanno da sfondo al racconto non si vedono mai in volto ma sempre di schiena. Nella quotidianità anche noi non mostriamo mai tutto di noi stessi». Ne può nascere un film? «Qualche amico attore l’ha letto ed è rimasto colpito. Mi hanno pure detto che è scritto come una sceneggiatura. Io questo non lo so ma posso dire che sono disponibile a svilupparla con chiunque fosse interessato». L’intrigo alla fine resta aperto. Vuol dire che ci sarà un seguito? «Ho altri noir nel cassetto ma la serialità è pericolosa. Se dovessi riprendere il personaggio di Cassisi non ambienterei più la storia a Taormina, ma lo vedrei inviato a raccontare un’altra vicenda legata a fatti di cronaca inquietanti che ci appartengono». v gncpress@gmail.com



vivere Mondo

D

di Salvo Ganci

alla Sicilia fino all’estremo oriente a gridare la parola di Dio e ad evangelizzare le creature esistenti in un’armoniosa simbiosi con il creato. Questa la missione di padree Sebastiano D’Ambra, settantuno anni, originario di Acitrezza, missionario del Pime (Pontificio o istituto o perr lee missionii estere) che da oltre trentacinque anni lavora nelle Filippine, dove cerca di favorire il dialogo interreligioso e di istaurare legami di pace tra cristiani e musulmani. Sii tendee spesso o a parlaree dell’ultima a guerra,, dimenticando o i conflitti minori.. Quall è la a situazionee odierna a nellee Filippine,, interessata a in questii giornii da a fortii tensioni. «Attualmente è in corso una guerriglia tra

II

«Coltiviamo la PACE e il dialogo»

Natura

A sinistra un suggestivo scorcio dell’Etna; sopra, un gruppo di volontari durante le operazioni di pulizia a Milo Pietracannone nel corso della giornata “Megli Parco, che sporco” durante la quale sono state raccolte oltre 25 tonnellate di rifiuti

sette distaccamenti e una pattuglia ciascuno al giorno, sono poche decine di uomini che hanno anche altri compiti oltre quello della vigilanza nel territorio del Parco. Non possiamo fare di più». «In poco tempo, purtroppo tutto

La missione di padre Sebastiano D’Ambra, originario di Acitrezza, che da 35 anni lavora nelle Filippine, terra martoriata dalle guerriglie, dove cerca di favorire nuovi legami tra cristiani e musulmani Sopra e in alto, Padre Sebastiano D’Ambra nella sua missione nelle Filippine dove cerca di favorire un dialogo interreligioso tra musulmani e cristiani; in alto a sinistra, milizie del Moro National Liberation front, attivi dagli Anni 70 sul territorio filippino

Nella foto il Biviere di Cesarò, la zona umida d’alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia, grande diciotto ettari. Sotto, il suino nero dei Nebrodi

Weekend

LIBRI/ Carbone delitto siciliano

S le truppe statali e i ribelli del Moro Nationall Liberation n Front (Mnlf, movimento storico nazionalista), per lo più musulmani della zona di Mindanao che, armati e guidatii da Nurr Misuari, loro leader storico, hanno sferrato un’offensiva via mare contro la città di Zamboanga. C’è la volontà da parte loro di rivendicare la propria forza e il proprio decorso storico (sono attivi dagli Anni 70). Le conseguenze sono gravissime. Più di 100.000 sfollati, 50.000 accolti in uno stadio, altri 50.000 in altri rifugi. Scuole chiuse, ospedali diroccati. Maceriee e distruzionee ovunque. Ho vissuto in prima persona tutto questo. E’ un momento di grande cambiamento dai risvolti enigmatici. Unico dato di fatto è che l’estremismo islamico sta cercando di riaffermarsi con forte preminenza». Ill governo o comee sta a gestendo o il clima a dii fortii tensioni? «Chiamiamolo più un “pretestuoso capriccio” da parte del Mnlf che sta rivendicando erroneamente il suo decorso storico contro un governo, la Repubblica a dii Benigno o Aquino III, che non è mai venuto meno al clima di pacificazione diplomatica. O forse possiamo risalire ad una causa storica. Al lontano 1976, quando il leader libico Gheddafi mediò una negoziazione tra il governo filippino e il leader Misuari, con un accordo che concesse alle provincie del Mindanao una semi-autonomia. Ma quest’ultime miravano all’indipendenza. Alcune non accettarono. E da allora sono frequenti le guerriglie. Nel 1984 si formò poi il “Moro islamic liberation front” (staccatosi dal Mnlf) con n a capo o Salamat,, organizzazionee terroristica a separatista a islamica, che ha lottato per diversi anni, ma che due anni fa ha acconsentito a trattative con il governo. Probabilmente l’altro gruppo si sarà sentito messo in secondo piano». Cii parlii della a sua a missione. «La mia missione è quella di favoriree ill dialogo o tra a musulmanii e cristiani. Sono un prete che ha voluto assorbire e metabolizzare il messaggio evangelico del Concilio Vaticano II per rielaborarlo e praticarlo. E l’ho fatto vivendolo in armonia con i musulmani e i cristiani, con i poveri, i rifugiati, privilegiando sempre l’aspetto spirituale della missione. Nel 1984 4 ho creato o ill Silsilah (parola araba che significa “legame”), movimento nato a Zamboanga City che promuovee la a spiritualità della vita in dialogo con Dio, con se stessi e con gli altri e invita “la grande famiglia umana” a vivere, concepire la pace, a coltivarla in armonia con il creato». È giusto o parlaree dii “tolleranza”” tra lee religionii e dii “sincretismo”” culturale?

i riaprirà oggi alle 18, il sipario dell’antico cine-teatro Diana di Catania, trasformato oggi nel salotto culturale della libreria Mondadori. L’occasione sarà la presentazione recitata del libro “A Taormina, d’inverno” (Manni editori) del giornalista Rai Antonello Carbone: sul palco l’autore, che prosegue il suo tour bissando nel capoluogo etneo, sarà intervistato dal collega Daniele Lo Porto, segretario dell’Associazione provinciale della Stampa, sugli spunti che offre la storia in cui protagonista è un altro giornalista, stavolta di fantasia, l’anti-eroe Giacomo Cassisi. A dar voce ai dialoghi saranno gli attori Manuela Ventura e Mario Opinato, a loro la padronanza della scena in un reading certamente coinvolgente.

«Non n mii piacee la a parola a tolleranza. Dovremmo staccarci da questi aridi formalismi. Insieme possiamo costruire una società à basata a sul multiculturalismo e sull’integralismo etnico. Diversità è ricchezza, è’ una strada stretta che va percorsa nella pazienza e nella fede. Bisogna partire dalla spiritualità: cristiani, musulmani, altre religioni devono riscoprire la dimensione della spiritualità. Questo è lo stile di Dio, perché il dialogo inizia da Dio e ci porta a Dio. E’ amore in azione vissuto spesso in un compassionevole silenzio. Questa è la speranza che vogliamo comunicare». E i musulmanii dellee Filippinee sono favorevolii all dialogo?? «Anche il mondo musulmano sta percorrendo un cammino o dii dialogo o con n segnii dii apertura a sempre più ù chiari, soprattutto alle comunità cristiane, alla luce di due grandi comandamenti universali: l’amore di e per Dio e l’amore per il prossimo. Poi abbiamo anche l’appoggio dello Stato che ci incoraggia. Il sostegno della Chiesa. Anche perché la nostra presenza previene e frena il profilarsi di altri integralismi ed estremismi, che minano lo status quo di una società. Purtroppo i “figli delle tenebre” sono sempre più attivi dei “figli della luce”». Cosa a l’ha a principalmentee colpita a in questii annii dii missione? o con«Che tuttii glii esserii possono cepiree in n see l’amoree dii Dio. Il nostro dialogo è infatti aperto a chiunque abbia in se rettii principii etici,, sia a esso o ateo,, agnostico. Il nostro è un cammino spirituale finalizzato a sostenere il lavoro e la formazione per il perseguimento del bene comune. Puntiamo molto sui giovani, speranza e futuro. E molto spesso nelle stesse aule sii trovano o a conviveree cristianii e musulmani, accomunati dalla voglia e dalla curiosità di apprendere sia i propri saperi specialistici che quei principi etici e universali quali l’amore per il creato e la salvaguardia dell’esistente». sal.gan@hotmail.it

III

primo piano

SPORT/ Versace tour paralimpico

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oppio appuntamento etneo per Giusy Versace la campionessa paralimpica di atletica, autrice del libro “Con la testa e con il cuore si va ovunque” (Mondadori) dove raccontala sua nuova vita personale e sportiva dopo l’incidente che ha causato l’amputazione delle gambe. Oggi alle 18.30 sarà a Motta S. Anastasia al Centro pastorale della parrocchia S. Maria del Rosario. Domani il tour della campionessa paralimpica “Insieme nello sport” fa tappa a Catania, in Piazza Università, che dalle 10 alle 16 diventa una cittadella dello sport disabile. Ospite d’onore lo schermidore etneo Paolo Pizzo. Al termine del tour 4 giovani disabili riceveranno protesi e sedie a ruote sportive per introdurli allo sport.

CESARO’ i Nebrodi da vivere e da gustare

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erde fondo, Sicilia inerpicata. L’immagine subito racconta del bosco, fate possibili e cinghiali in cattività. C’è un rifugio, e a lungo s’accarezza l’idea di starsene lì, appartati, nei rumori delle foglie al vento, col tempo che inevitabilmente si dilata. Isola nell’isola, Cesarò, uno dei tanti comuni della (ex) provincia di Messina, che ne conta 108 su e giù dai Nebrodi, qui e là sulle coste dello Jonio e del Tirreno. Isola nell’isola anche secondo gli Arabi, che proprio così hanno chiamato questi monti su cui in qualche modo spira comunque il vento marino e la luce si stende antichissima e unica (chiedete ai pittori e ai fotografi cosa sono le albe e i tramonti, di quali colori si travestono e di quante scoperte sono causa). Non solo boschi, però. Ma pascoli, laghetti, torrenti, agricoltura, tradizioni, palazzi e chiese. E il cavallo Sanfratellano, il gatto selvatico, la Cincia bigia e il Codibugnolo, entrambi, per non dare adito ad equivoci, detti “di Sicilia”. Dunque, anzitutto c’è non da visitare, ma da vivere, almeno per qualche ora, per concedersi una nuova prospettiva, il Bosco della Miraglia. Oppure da salire, la giusta fatica delle gambe, a Monte Soro, la più alta vetta dei Nebrodi. Da lì vedi l’Etna e le Eolie, la Serra del Re, gli Erei, le Madonie. O ci si può soffermare al Biviere di Cesarò, 18 ettari, la zona umida d'alta quota di maggior valore naturalistico della Sicilia, flora e fauna particolarissimi, faggi dappertutto e a farci nido uccelli di passo. Un lago che d’estate si colora di rosso (causa alghe, ma la magia è totale) e tutt’attorno le Rocche del Crasto, paesaggio che sa

Qui la natura è incontaminata: boschi, laghetti, torenti, pascoli, e tante specie selvatichetra cui il suino nero, razza autoctona a cui è dedicata anche una sagra

di architettura, calcarea e piena di fessure. Tanta natura, insomma, non per caso da queste parti fioriscono i b&b, ci si accorda di frequente per escursioni, il trekking è di casa. Natura montana, rigogliosa, lussureggiante. E addio all’immagine oleografica di una Sicilia arida e gialla, assolata e accecata. Ma c’è altro, come dappertutto, d’altronde, nella regione. C’è, per dire un esempio, Palazzo Zito nel centro storico di Cesarò. E’ dimora gentilizia, avviata nel 1600, poi ampliata e restaurata, dal 1998 proprietà dell’Ente Parco dei Nebrodi, nei primi Duemila ristrutturata con fondi europei. In loco, basta dire “il Palazzo”, e ve la indicano. Stucchi e affreschi, soffitto ligneo e infissi in noce, dentro è interessante quanto all’esterno. Ma su tutto si staglia il “Signore della Montagna”, una statua del Cristo che con le braccia allargate traccia una croce, e sta su un picco. E ancora il Castello di Cesarò, a sud del tessuto urbano medioevale, sulla rupe Giannina. E poi, in verità, tutte le chiese e l’intero centro storico della cittadina valgono appieno una gita. Né da meno sono i funghi porcini, i formaggi doc, le provole, il pecorino, il suino nero dei Nebrodi, di cui questa è la patria. (Iria Coglianicogliani.itam@gmail.com) cosa a mangiare

SUINO, PROVOLE E FUNGHI UNA TAVOLA DA PRIMATO

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l suino nero dei Nebrodi è una delle poche razze sopravvissute in Italia. La sua estinzione costituirebbe una grave perdita per il patrimonio genetico, ma anche e soprattutto per l’economia locale e per il piacere gastronomico: il nero dei Nebrodi, infatti, offre carni di altissima qualità. A dirlo è Slow Food che, infatti, a questo suino ha dedicato un “presidio”. La sua carne si mangia anche fresca. Ma i prodotti tradizionali sono capocollo, salsiccia, salame detto fellata, pancetta. Più di recente anche prosciutto. “Presidiata” è anche la provola, un caciocavallo prodotto artigianalmente. Per non parlare dei porcini. Quest’agosto 2013 ha portato una raccolta da record. Sui giornali on line si rincorrevano notizie e fotografie. Un porcino di 3 kg trovato nei boschi di contrada Matini di Ficarra è stato sorpassato da uno di 3,7 chili raccolto a Frazzanò. (I.. C.)

ETNA il bene

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Quellii dii Forum m all Parco

I PROTAGONISTI ETNEI DEL VOLONTARIATO AMBIENTALE

dell’Umanità è finalmente di tutti di Sergio Mangiameli

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ai come adesso l’Etna sembra diventata di tutti. Sono trentotto le associazioni che costituiscono il Forum m all Parco: volontariato e educazione ambientale, cultura del territorio, club alpini e soccorso civile in montagna e in grotta, protezione ornitologica, comitato parchi e tutela della natura, sportivi in mountain-bike, guide escursionisti e altro ancora. E’ qualcosa di mai fatto prima, quello di dialogare con chi vive il territorio a vario titolo. Da maggio, il Forum delle associazioni presso il Parco dell’Etna è una realtà numerosa in aumento. Il primo coro che si è levato è stato puliamo ‘a Muntagna!. Lassù in cima la medaglia a d’oro o Unesco, e sui fianchi centinaia di microdiscariche abusive: è una realtà che stride, una ferita infetta che affonda le sue radici nei passati venticinque anni di politica sbagliata di mamma-Regione, che prima ha voluto il Parco e dopo gli ha nega-

Trentotto associazioni di volontariato hanno costituito il Forum al Parco che ha già ripulito parte del Vulcano. Adesso si pensa al futuro (pulito) della Montagna: tra le proposte un numero verde h 24, centri di raccolta rifiuti e la vigilanza di guardie ecologiche

to i denari per dotarlo di un organo di vigilanza proprio. Mettendo ancora una volta in pratica il solito collaudato sistema che promette e non mantiene, generando bisogno e voglia di futuro migliore, ma di cui ognuno di noi oggi francamente ne ha piene le tasche. L’iniziativa di qualche sabato fa “Meglio o Parco,, chee sporco” (oltre 25 5 tonnellatee dii rifiutii raccolti), voluta e organizzata nei siti più sporchi proprio dagli uomini nuovi del Parco dell’Etna con le associazioni del Forum più altre in aggiunta, e compresi i funzionarivolontari dell’Ente, è la svolta in cui la società civile vuole firmare il destino del proprio territorio e di se stessa. Anche se «era già stato stabilito di installare delle telecamere nei luoghi più importanti, prima di realizzare la giornata, seppur meritevole, di pulizia volontaria» ha detto Luca a Ferlito,, comandantee del Nucleo o Operativo o dell Corpo o Forestale . «Non abbiamo fondi in più di prima per uomini o mezzi nuovi – aggiunge Antonio o Lo o Dico,, Ispettoree Ripartimentalee dellee Foreste della provincia di Catania -. Con

WWF sezioni Sicilia, Catania e Jonico-Etneo Italia a Nostra di Catania C.A.I. Club alpino italiano sezioni Catania, Pedara, Belpasso, Giarre, Linguaglossa Comitato o Parchii Aigae Associazione italiana guide ambientali escursionistiche Amicii della a Terra Etnaviva Cse Centro speleologico etneo Cnsass Corpo nazionale soccorso alpino e speleologico Collegio o regionalee deii maestrii dii sci in n Sicilia Federescursionismo o Sicilia Piuma a Bianca Legambientee Catania Orione Etna a Walk Coordinamento o ciclistico o catanese Servizii all turismo o naturalistico Etna a e dintorni Officina a dell sorriso Montii Rossii Etna a Adventuree Park Asd d Pianeta a Etna Handirr artee e natura Etnino Geo o Etna a Explorer Insula Natura a e turismo Processa Fondazionee Hermsen Aeop, Associazione europea operatori di polizia di Nicolosi Rangerss Europa di Nicolosi Gvee Giacche Verdi Bronte Uisp p Unione italiana sport per tutti Extremee Bike di Nicolosi Green n City di Adrano (S.. M.)

Sarebbe finalmente un giro di boa con un senso di praticità, perché entrambe le istituzioni sono costole dello stesso assessorato regionale Territorio e Ambiente. «Seguendo questo percorso - conclude Mazzaglia - credo che a primavera 2014 si potrebbero avere i primi volontari formati». In ballo ci sono altre duee proposte avanzatee nell Forum sulla questione rifiuti: un n numero o verdee unico h24 di segnalazione reati ambientali, e la realizzazionee dii centrii raccolta a rifiuti in aree maggiormente battute. E’ una rivoluzione che è partita dal basso, da chi nei giorni di vacanza ha già impegnato se stesso e i propri figli a raccogliere quella spazzatura che alcuni politici regionali non avevano voluto immaginare. E’ una lezione contagiosa di civiltà di quella maggioa volontà à di ranza che credee nella cambiamento o collettivo e soprattutto nel senso di appartenenza a questo territorio, per vivere meglio. Nel frattempo, da Longarone, la terza edizione dell’Expo delle Dolomiti ha voluto chiamare a sé l’Etna nella quaterna di siti naturali italiani Unesco, per uno scambio e confronto reciproci. La mostra fotografica del fotoreporterr Antonio o Parrinello, già apprezzata da 5000 visitatori a Catania la scorsa estate, ha fatto conoscere il meglio di questo territorio. Mai come adesso l’Etna è diventata di tutti. sir.joe23@alice.it

vivere settimanale

Anno XVIII N. 699 del 18 ottobre 2013 Testata indipendente Registrazione n. 5 del 15-4-1993 presso Tribunale di Catania Direttore responsabile Mario Ciancio Sanfilippo Coordinatore Michele Nania m.nania@lasicilia.it Editore Domenico Sanfilippo Editore SpA Viale O. da Pordenone, 50 - Catania Realizzazione editoriale GNC Press via Gabriele D’Annunzio, 15 Catania Redazione vivere@lasicilia.it gncpress@gmail.com tel. 095.317725 Pubblicità Publikompass filiale di Catania Corso Sicilia, 37/43 tel. 095.7306311 Pubblicità nazionale Publikompass Spa - Milano via Winckelmann, 1 tel. 02.24424611 Stampa E.TI.S. 2000 Spa, zona Ind. 8a strada Catania

l’appuntamento

TRE GIORNI DI SAGRA DEL SUINO NERO E DEL FUNGO PORCINO

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a oggi fino a domenica si tiene Cesarò Green Fest, sagra del suino nero e del fungo porcino, tre giorni di degustazioni di prodotti siciliani d’eccellenza, gruppi musicali, commedie e artisti di strada.

MUSICA/ I fan per la Amoroso omenica, dalle ore 17.30, la cantante Alessandra Amoroso incontra i suoi fan a Etnapolis, all’interno dello store di elettronica Mediaworld, per firmare le copie dell’ultimo album “Amore puro”, prodotto da Tiziano Ferro e Michele Canova. L’artista firma, per la prima volta, il testo di un brano insieme a Tiziano Ferro (“Da casa mia”). Biagio Antonacci per lei ha scritto il brano “Non devi perdermi”, mentre l’inedito “Fuoco d’artificio” vede, nella versione inglese, la firma di Emeli Sandé, con testo tradotto da Tiziano Ferro. Le prime due grandi date della nuova tournée saranno il 3 dicembre al Mediolanum Forum di Milano, ed il 5 dicembre al Palalottomatica di Roma.

CHI SONO

potrebbee tornaree comee prima», chiude Ferlito. Ricordiamo che i compiti di vigilanza e controllo all’interno del Parco dell’Etna sono affidati al solo Corpo Forestale, e che non c’è speranza di vedere nel prossimo futuro i guardaparco. Molto rumore per nulla, allora? Sarà così, daccapo abbandono incontrollato di rifiuti? Forse no, perché proprio la presidentee del Parco,, Marisa a Mazzaglia, propone una soluzione. «Entro fine anno, una a convenzionee con n lee associazionii dii volontariato o all Forum, disponibili per un progetto di vigilanza, in un percorso che inizierebbe con la formazione e finirebbe col riconoscimento operativo da parte della Prefettura, con la qualifica a dii guardie ecologiche. Queste figure, così come avviene in altre aree protette d’Italia, avrebbero potere sanzionatorio e andrebbero a integrarsi, nella sola area di Parco, alle forze esistenti del Corpo Forestale, che fungerebbe da coordinatore tecnico nei luoghi, nei tempi e nelle modalità d’intervento».

vivere

Lastoria Poste italiane ha dedicato un annullo filatelico all’inventore di Adrano

Giovanni Petronio Russo che nell’800 ideò la locomotiva a vapore su strada (mai realizzata per mancanza di finanziatori) presentata a Catania nel 1873

di Damiano Scala

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foto Davide

Anastasi

opo oltre un secolo di oblio e dimenticanza, la memoria di Giovannii Petronio o Russo vive un momento di riscoperta e valorizzazione. Così oltre i suoi concittadini adraniti, che gli hanno riservato esposizioni e mostre, oggi sono anche le Poste Italiane ad accorgersi del suo genio dedicandogli un annullo commemorativo o perr ill 140°° anniversario dalla presentazione a aa Catania della sua locomotiva vaporee su u strada. Un riconoscimento dato a pochissimi inventorii siciliani e che rappre-

Omaggio al papà della TRINACRIA

Sopra, il comitato Giovanni Petronio Russo. Da sinistra, Mario Russo, Salvatore Imbarrato, Angela Paratore, Nicola D’Aniello e Roberto Castro con il ritratto dell’inventore. Nella foto a sinistra l’annullo commemorativo e, a destra, il modellino della locomotiva a vapore Trinacria

senta solo la punta dell’iceberg per una terra che ha partorito tanti geni in ogni campo del sapere. Siciliani costretti a trasferirsi al nord Italia o all’estero perché l’isoa l’800 0 e il la contadina a cavallo tra ’900 non era pronta a scommettere su progetti considerati troppo futuristici per l’epoca. Oggi la riscoperta del “visionario” Giovanni Petronio Russo ha portato ad una edizione speciale delle poste. Così sotto il francobollo, che commemora il 150° anniversario dell’invenzione del motore a scoppio, fa bella mostra di sé, in bianco e

nero, la a locomotiva a stradalee “Trinacria”. I rappresentanti del comitato Giovanni Petronio Russo così cantano vittoria per l’ennesimo premio a un inventore finito per decenni nel dimenticatoi e solo oggi riscoperto dal grande pubblico. «Finalmente il nostro concittadino diventerà noto in tutta Italia - spiega Nicola a d’Aniello,, presidentee del comitato - l’annullo commemorativo del 140° anniversario della presentazione a Catania della locomotiva a vapore è una ricompensa davvero preziosa per tutti noi. Una tappa verso un lungo percorso che ci porterà a farr conosceree l’inventoree adranita a anchee nellee scuole inferiori e negli istituti tecnici». Accanto a lui, gli altri membri del

comitato: Mario o Russo,, Angela Paratore,, Salvatoree Imbarrato oe Roberto o Castro o dell’Associazione filatelica a dii Adrano. In una Sicilia rurale di quasi due secoli fa Petronio Russo predicava nel deserto. Un mezzo di trasporto che non necessitava dell’utilizzo dei cavalli era qualcosa ai limiti della fantascienza. Nonostante la spinta imprenditoriale in alcuni settori, mancava la cultura dell’innovazione, del rischio e dello sviluppo. Non solo, mancavano anche le infrastrutture e questo progetto era considerato troppo futurista per la società di allora. Oggi l’annullo commemorativo non cancellerà di botto 140 anni di occasioni mancate per la Sicilia ma rappresenta comunque un riconoscimen-

to nazionale che aiuta a rendere la pillola meno amara. «L’annullo è un premio che ci deve far riflettere- spiega Mario Russo questa innovazione poteva a essere un n trionfo che, nell’800, avrebbe fatto fare un grande salto di qualità alla nostra Isola in termini di innovazione e sviluppo. Per motivi economici questa invenzione accolse favori a Roma e all’estero ma nessuno, tanto Stato quanto i privati, volle investire su questo progetto. Nonostante le richieste, Petronio o Russo o non n desiderò ò mai tentaree la a fortuna a all’estero, al contrario di tanti altri studiosi e inventori siciliani. E quindi rimase in Sicilia, con le conseguenze che conosciamo tutti». damianoscala26@yahoo.it









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