Marzo-Aprile 2017 n° 2

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volontario nelle ricostituite formazioni partigiane, nella Compagnia “Falco” con il ruolo di vicecomandante, che affiancarono il rinato esercito italiano e le truppe alleate fino alla fine della guerra, e il 20 maggio 1945 sfilò a Ravenna nel giorno della smobilitazione della 28a Brigata Garibaldi. Francesco Renzini tonò al suo lavoro di artigiano ebanista e nel 1947 ricevette la Croce di Guerra

al merito in quanto partigiano combattente. Alcuni anni fa pubblicò il Diario degli anni della Resistenza, straordinaria testimonianza di una scelta di vita che rimane di grande esempio per le nuove generazioni. Noi lo ricordiamo sempre presente alle manifestazioni di Cà Cornio, del Monte Lavane, di Crespino e della Liberazione di Faenza. Lo immaginiamo a Cà Malanca

seduto dietro ad un tavolo pieno di libri dedicati alla Resistenza, intento a suggerire ai più giovani di non dimenticare coloro che si sono sacrificati per la nostra democrazia. L’Anpi di Faenza si associa al dolore della famiglia Renzini, con l’impegno di mantenere viva la passione di Francesco nel trasmettere la memoria della lotta di Liberazione alle nuove generazioni. ▪


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