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LA SICUREZZA DEI MOBILI Franco Bulian

LO STATO DELL’ARTE DELLA SICUREZZA CHIMICA

Sono tuttavia disponibili dei limiti per le emissioni di COV per i materiali da costruzione in conseguenza di due distinte leggi recentemente pubblicate in Francia [19] e in Germania [20]. Gli unici esempi di limiti specifici per i mobili finiti sono quelli presenti in alcune certificazioni di prodotto volontarie come il regolamento tedesco RAL UZ 38 [7]. Questi documenti considerano di solito separatamente le sostanze altamente pericolose (cancerogene, teratogene e mutagene) e l’emissione complessiva degli altri composti organici. Nell’ambito dell’Unione Europea, il comitato tecnico TC351 del CEN è responsabile della definizione dei metodi di prova e dei limiti per le sostanze nocive potenzialmente rilasciate dai materiali da costruzione. Odore Un odore è normalmente provocato da una o più sostanze volatili, generalmente presenti a concentrazioni molto basse, che gli esseri umani percepiscono con il senso dell’olfatto. L’emissione di composti organici volatili da prodotti finiti come i solventi, i coalescenti, i monomeri e alcuni sottoprodotti derivanti dalle reazioni di fotoreticolazione (es. benzaldeide) e derivati principalmente dalle operazioni di verniciatura può essere di conseguenza percepita dall’utente finale come un odore. La capacità di percepire e identificare gli odori varia tra le persone e generalmente diminuisce con l’età. Le soglie di percezione per le varie sostanze sono valutate sperimentalmente con analisi statistiche sulla popolazione. Solitamente le soglie di percezione olfattiva delle sostanze tipicamente rilasciate dalle superfici dei mobili sono molto inferiori ai limiti di sicurezza, ma il senso dell’odorato rappresenta comunque un fattore primario per la sensazione di comfort. Alcuni schemi di certificazione di prodotto e le prescrizioni di alcuni distributori internazionali di mobili [6, 7] prendono in considerazione anche l’odore tra i parametri che devono essere valutati. Sono stati definiti di conseguenza dei metodi di prova specifici, basati su una valutazione degli odori in determinate condizioni di laboratorio. 3.6 Altri materiali I tessuti e gli altri materiali flessibili utilizzati per la produzione di mobili imbottiti non devono contenere coloranti azoici in quanto alcuni di essi possono rilasciare ammine aromatiche che sono particolarmente tossiche per l’uomo. L’Unione Europea ha vietato l’impiego di tali sostanze nel 2003 [14]. Anche le schiume utilizzate per la produzione di mobili imbottiti sono considerate per il loro possibile contenuto di monomeri pericolosi (isocianati) e agenti di espansione (per esempio i CFC). Ci sono anche delle limitazioni per altri materiali (ad esempio i metalli come nichel e cromo VI in pelli, ecc.) indicate da distributori internazionali o presenti all’interno di schemi di certificazione volontarie [6, 7]. Una particolare attenzione dev’essere comunque posta al fatto che l’elenco delle sostanze chimiche qui considerate è in continua evoluzione, con l’inclusione di nuove sostanze ed anche con la possibile revisione degli attuali limiti. 4. CONCLUSIONI Il risultato di questa breve analisi evidenzia che la sicurezza chimica dei mobili è un argomento vasto e complesso che riguarda la maggior parte delle materie prime utilizzate in questo settore coinvolgendo diverse sostanze potenzialmente pericolose. I produttori di mobili devono quindi prendere in considerazione tali limitazioni nella loro attività quotidiana soprattutto considerando l’attuale globalizzazione del mercato. La capacità di seguire la continua evoluzione di tale complessa materia e la possibilità di attuare anche delle strategie di marketing basate su questi temi possono essere pertanto considerate come dei punti di forza per lo sviluppo futuro del settore del mobile.

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