EST, Edilizia Sviluppo Territorio numero 2

Page 15

aumento della cubatura per chi intenda provvedere alla ricostruzione di un immobile, sia residenziale che non residenziale, si intende avviare un processo di riqualificazione che se dovesse avere successo potrebbe rivelarsi quanto mai prezioso sia per quanto riguarda il patrimonio pubblico che quello privato. Ed è questa seconda parte della nuova legge regionale, una volta completato il suo iter di approvazione e diventata definitiva, che riveste uno specifico interesse rispetto al tema della qualità urbana all’interno del processo di trasformazione urbana a dimensione metropolitana. Le esperienze fin qui realizzate sul fronte ad esempio dell’edilizia sociale possono costituire delle “best practice”, dei modelli che possono realmente consentire una qualificazione di aree degradate. E’ quanto avvenuto ad esempio a Brescia e con qualche difficoltà in più sta avvenendo a Padova, per alcuni complessi edilizi dell’ATER. Sul fronte del patrimonio privato – che spesso attiene ad aree di periferia urbana che necessitano di urgenti e

COSA SUCCEDE IN...

costosi interventi di manutenzione straordinaria – la demolizione e ricostruzione appare operazione più complessa sia nel caso di un unico proprietario, ma con una pluralità di inquilini che – ancor di più – nei casi di multiproprietari. Diventa urgente individuare percorsi e modalità che sappiano valorizzare l’opportunità, rendendo espliciti i vantaggi per tutti i soggetti che potrebbero essere coinvolti nelle operazioni immobiliari di demolizione e ricostruzione. Così come si tratta di mettere a punto progetti concreti in grado – come nel caso degli interventi di edilizia pubblica – di assumere un valore di modello. Il percorso e le proposte di ANCE Veneto che proponiamo su questo numero di EST, presentate al Convegno su “Qualità del territorio: la città vissuta e da vivere” promosso dal Gruppo Giovani imprenditori edili dell’associazione costituiscono un’ipotesi sulla quale sono chiamati ad esprimersi e a confrontarsi i diversi soggetti chiamati in causa, dalle associazioni dei proprietari, agli istituti bancari, alle amministrazioni locali sollecitate a sostenere con decisioni coerenti progetti in grado di migliorare in maniera sensibile la qualità soprattutto di alcune aree periferiche. Di grande interesse appare anche l’ipotesi che riguarda l’edilizia non residenziale, industriale in primo luogo, pensando da un lato alla lunga sequenza di capannoni inutilizzati che costeggiano molte strade della regione, dall’altro alle potenzialità offerte rispetto alla riqualificazione di aree industriali rilevanti. di Martino Almisisi e Viola Moretti

SPAGNA

Una delle esperienze più lontane nel tempo, a livello europeo, è quello di Barcellona che nel 1953 ha creato l’area metropolitana comprendente il capoluogo e altri 27 comuni della provincia con l’obiettivo di disciplinare lo sviluppo urbanistico affidato ad un’apposita commissione poi trasformata nel 1974 nella Corporación Metropolitana de Barcelona (CMB), a rappresentanza esclusivamente locale e con specifiche funzioni relative al territorio. Nel 1987 (dopo l’approvazione della Costituzione che riconosce giuridicamente le aree metropolitane ed al rafforzamento delle comunità autonome) anche la CMB venne sciolta e le competenze in materia urbanistica vennero attribuite alle comunità autonome. Contemporaneamente venne istituita la nuova Mancomunitat de municipis (o Mancomunidad de Municipios del Area Metropolitana de Barcelona), associazione di municipios con funzioni di cooperazione è coordinamento tra i comuni dell’area e di gestione di alcuni servizi d’interesse comune. Dal 2002 è stata istituita anche una Commissione esecutiva incaricata di attuare il Piano strategico per l’area metropoliana di Barcellona. Sempre in Spagna, con modalità diverse, si è assistito allo sviluppo di strutture analoghe che riguardano anche la Grande Madrid o la Grande Valenza, strutture che si limitano ad associazioni tra comuni (Mancommunitat) o che sono poste direttamente sotto il controllo delle comunità autonome. 13


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.