Bus Magazine 2007/4

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I C O N V E G N O re mano alla legge sui Trasporti che privilegi il trasporto collettivo”. Secondo Raffaele Morese “sulle tariffe, oggi, c’è troppa sacralità, con un sistema fondamentalmente barocco che privilegia l’estetica invece dell’economia, mentre gli utenti chiedono soprattutto qualità. Inoltre - ha aggiunto - la dimensione delle nostre imprese è troppo piccola e questo comporta l’incapacità di giocarsi grosse partite che si presentano sul mercato”. “Proprio per questo ha spiegato dal canto suo Marcello Panettoni vanno incentivate e premiate le aggregazioni tra piccole aziende”. Per Alfredo Peri, infine, in merito al dialogo aziende-istituzioni “è necessario che tutti rafforzino la propria specializzazione, facendo ognuno il proprio mestiere ma in costante relazione l’uno con l’altro”. (A.T.)

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Il direttore generale Anav, Francesco Paolo Fortunato

Il presidente Nicola Biscotti e il vicedirettore Marco Ficara (a destra) accolgono Emma Marcegaglia

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IL VADEMECUM DEL SOCIO ANAV Punto per punto gli obiettivi della direzione nella relazione proposta all’Assemblea dei soci: per ogni settore traguardi, proposte e interventi. Pubblichiamo una sintesi della relazione sugli obiettivi degli uffici, proposta nel corso della “due giorni” di giugno(e particolarmente sviluppata nella relazione d’apertura del presidente Nicola Biscotti), in cui sono evidenziati, per i diversi settori di intervento della Direzione Anav, gli obiettivi che l’Azione associativa dovrà perseguire nelle varie problematiche a tutela degli interessi delle associate ed in linea con la politica della qualità. Emma Marcegaglia, vice presidente di Confindustria per il coordinamento delle politiche industriali, insieme al presidente Anav Nicola Biscotti

Alfredo Peri, presidente di Federmobilità

Trasporto pubblico locale Con riferimento alla situazione di crisi in cui versa il settore occorre: • riaffermare la centralità del TPL ed introdurre una politica industriale nel settore con interventi mirati a incentivare l’uso del trasporto collettivo, facendo leva sugli strumenti della pianificazione (piani regionali dei trasporti, piani provinciali di bacino, piani triennali dei servizi, piani urbani del traffico); • riformulare il quadro delle regole e riaffermare il processo di liberalizzazione di tutti i servizi di trasporto pubblico locale, urbani ed extraurbani; • proporre un pacchetto integrato di misure atte a garantire un flusso costante ed adeguato di risorse per il settore (sia per l’esercizio che per gli investimenti) suddividendo le responsabilità tra tutti gli attori coinvolti, lo Stato gli Enti Locali, le imprese, i sindacati ed i singoli cittadini e introducendo il concetto di inflazione settoriale. In particolare: le misure da proporre per creare condizioni idonee al miglioramento dell’efficienza e della qualità del servizio, mirate alla ristrutturazione del settore andranno sostanzialmente nella direzione di: ◗ recuperare quote di mobilità a favore del TPL, attraverso un servizio più rispondente alle esigenze delle persone e opportuni disincentivi all’uso del mezzo privato; ◗ ridurre il congestionamento del traffico nelle aree urbane; ◗ agire su tutti gli strumenti della programmazione tra loro coordinati; ◗ creare, attraverso i piani urbani della mobilità, corsie preferenziali, sistemi semaforici intelligenti, condizioni per aumentare la velocità commerciale dei mezzi di trasporto e la loro puntualità dell’interscambio modale; parcheggi, con particolare riguardo a quelli di interscambio, sistemi d’informazione all’utenza; ◗ curare la logistica e le tecnologie destinate alla riorganizzazione della distribuzione delle merci nelle città, nei comuni e nelle aree densamente urbanizzate; ◗ porre in essere azioni di sensibilizzazione, di educazione e di fidelizzazione (iniziative volte a spronare all’utilizzo dei mezzi sostenibili) nei confronti dei cittadini al fine di far crescere il consenso e creare una cultura della mobilità sostenibile.

Quanto alle regole, al fine di superare alcuni punti di criticità della riforma, ai quali quindi bisogna porre rimedio con un intervento del legislatore nazionale da riconnettere a esigenze di tutela della concorrenza, così come definita da giudice delle leggi nelle recenti sentenze in materia di competenza. In particolare si dovrà intervenire sui seguenti punti: ◗ avvio delle procedure di gara e reciprocità ◗ regolazione ed assetto di mercato ◗ determinazione dei corrispettivi - adeguamento ◗ rapporto ricavi/costi (0,35) ◗ interventi dello Stato per gli investimenti

Autorità ed Osservatorio per il TPL Ulteriori modifiche legislative potranno consistere in: una più precisa formulazione del diritto di reciprocità di cui all’art.18, comma 2, lettera a) del D.Lgs. n. 422/97; una più precisa formulazione della lettera b), comma 2, dell’art.18 del D.Lgs. n. 422/97, come modificato dall’art. 45 della legge n. 166/02 riguardo la disponibilità degli impianti e delle altre dotazioni patrimoniali ed il loro eventuale trasferimento dal precedente gestore all’impresa subentrante; la precisazione delle modalità di trasferimento del TFR dal precedente gestore all’impresa subentrante; la formulazione di una norma di interpretazione autentica tesa a chiarire che l’art.3 del D.L. 9 dicembre 1986, n. 833, convertito con modificazioni dalla legge 6 febbraio 1987, n. 18, esclude i contributi a ripiano dei disavanzi di esercizio di

Un momento della presentazione della ricerca sulla produttività

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