Bus Magazine 3/2011

Page 25

I 1 A S S E N T E I S M O

I

ààà

I I I

✔ L’ASSENTEISMO NELLE AZIENDE PRIVATE Rispetto all'impiego pubblico, il fenomeno, pur avendo altre dimensioni, esiste. La differenza è che qui viene tenuto sotto controllo. Anche se combatterlo non è facile: verifiche e sanzioni, contro i "fannulloni" autentici sparano a salve. Il tasso medio di assenteismo annuale nelle grandi imprese è del 5,13 % e non ha subito variazioni significative nel 2007. E' più alto tra gli operai (4,64%) che tra gli impiegati e i quadri, (2,75% e 1,16), tra le donne che tra gli uomini. La causa più frequente è la malattia (79,6%) con una assenza media di tre giorni (35,5%). Ma le motivazioni addotte non sono sempre vere: lo pensa il 35% dei direttori del personale delle grandi e medie imprese italiane, interpellati dalla prima indagine italiana del genere, che ha coinvolto i responsabili delle risorse umane di 45 imprese del Centro-nord con oltre 250 addetti. A realizzarla per Job24.it - Il Sole24 Ore, Gidp Hrda, network di 2050 capi delle Hr di medie e grandi organizzazioni. Lo studio, molto articolato, fa parlare prima i numeri, poi si sposta sulle soluzioni e gli strumenti. L'assenteismo incide molto (51% delle risposte) o abbastanza (22%) sulla valutazione del dipendente a fine anno, condiziona molto (26,6%) o abbastanza (40%) l'assegnazione di aumenti salariali e premi. Le strategie messe in campo per contrastarlo, soprattutto quando è ingiustificato o camuffato, non sono solo di tipo investigativo-punitivo. Visite fiscali, controlli e sanzioni portano a poco, nell'esperienza dei manager, mentre la strada ambientale e organizzativa (e anche la leva della compensation fa parte del gioco) è considerata la più efficace. Nel caso dell' assenteismo delle lavoratrici, per esempio, che è superiore a quello maschile nel 66% delle aziende, ci sono i problemi di madre e mai di impegni per "secondi lavori". Inserire la presenza nei parametri per ottenere il premio di risultato, metodo adottato dal 38% delle aziende, pare funzioni meglio dei controlli irrigiditi su cui punta invece l'11%, come pure hanno effetto il miglioramento del clima (15%) e della comunicazione (7,6%). Del resto, il 44,4% dei direttori del personale pensa che i

motivi psicologici e ambientali incidano abbastanza nel determinare condizioni che favoriscono l'assenteismo, e il 17,7% che incidano molto. In testa tra le cause scatenanti il 60% dei capi delle risorse umane mette l'insoddisfazione/demotivazione al lavoro, seguita dal cattivo rapporto con i superiori (10,7) e il 7% il clima aziendale negativo o lo stress. Motivi personali anche gravi compaiono al terzo posto (10,7%) e un 3,5% delle risposte, sarà un segno dei tempi, cita "la cultura del territorio". Le assenze per malattia sono la causa che incide di più sul tasso di assenteismo per il 79,6%, i permessi e congedi per il 4% gli infortuni per il 2,04%, i mesi di gravidanza e puerperio 10,2, l'aspettativa post partum per il 4%. Nessuno cita i congedi parentali. Le assenze si concentrano in momenti particolari dell'anno per il 53,4%, soprattutto intorno al week end (il venerdì e il lunedì, dicono il 19,5 e 14,29% delle risposte) e alle feste (9,5%). Nella voce "altro" sono comprese le motivazioni più varie. Ci sono i periodi di raccolta agricola (22,2%) o i momenti in cui l'attività lavorativa si fa più intensa (11,1%), ma soprattutto i mesi in cui si scatena l'influenza (33%), che è la causa più frequente di assenza per malattia (62,50%). La depressione ha una percentuale del 4,17% di risposte a cui si affianca il 2,08% di esaurimento. Le assenze molto lunghe da 16 giorni a un mese sono segnalate come media solo dal 2,23% come pure quelle di un solo giorno, benché nel 71% delle aziende rispondenti il certificato medico venga richiesto anche in questo caso. Ma serve a poco, visto che la soddisfazione media corrisponde a un 4 su una scala da uno a 10 e il 65% le giudica insoddisfacenti. Per il 73% degli Hr manager non è mai accaduto che il medico fiscale segnalasse anomalie o smentisse un certificato. I responsabili del personale, invece, si autoassolvono quando si arriva alle tendenze e alle iniziative di contrasto: il 67% ritiene che il tasso di assenteismo nella sua realtà sia rimasto invariato nell'anno e il 20% diminuito, e questo per merito dell'azienda (66%), che nel 57% dei casi ha adottato misure concrete nel 71% ritiene che esistano margini di miglioramento dei tassi. Oltre agli interventi su clima e compensation, si cerca il confronto con il sindacato (3,8%) e sul lavoro in gruppo progettando interventi di team building e politiche retributive "di squadra". (Fonte: Job24.it- Il Sole24 Ore)

e

bus magazine

| 23


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.