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I C O N V E G N O

Il tracollo della produzione, insieme a quello della domanda, è per Andrea Bianchi (direttore delle politiche industriali di Confindustria) un problema che non si può eludere. Ma l'indifferenza della politica al settore è stata, per Giovanni Pontecorvo, presidente Anfia, il vero problema di questi anni: “Oggi, con il viceministro D'Angelis, per la prima volta c'è attenzione da parte delle istituzioni, possiamo sperare che qualcosa cambi”. “Per l'innovazione l'ultima stagione legislativa è stata negativa: il Fondo unico dei trasporti è stato un gigantesco errore”: anche Alfredo Peri, in rappresentanza della Conferenza delle

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Regioni, ha contestato le resistenze della politica nazionale sui trasporti, e ha spiegato il suo “j'accuse” raccontando un episodio rivelatore. Al tavolo governativo, infatti, mentre le Regioni presentavano un documento su investimenti e parco autobus, il rappresentante del MEF ha chiesto “e le Regioni quanto ci mettono?”. “Come se il Fondo non fosse già alimentato dal federalismo fiscale- ha sostenuto vivacemente Peri - e senza considerare che le Regioni metteranno un altro miliardo e 400 milioni, ben sapendo che non basteranno. Ma è già passata l'idea che quelli son soldi dello Stato e non più delle Regioni...

Il tavolo dei relatori. Da sinistra: Carlo Mauri, Roberta Proietti, Jacques Marmi, Maurizio Vitelli, Roberto Sommariva, Mauro Grassi, Giovanni Pontecorvo, Marcello Panettoni, Andrea Bianchi, Pierluigi Lucchini

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sentati si fermano all'inizio della crisi (lo studio riguarda il primo decennio del 2000), ma l'uso dell'auto è sempre intorno all'80%, anche se dal 2009 (83%) è sceso nel 2011 di 2,2 punti, recuperati dal mezzo pubblico (che passa dall'11,6 al 14,1%). Negli anni seguenti questo trend - stando a diversi indicatori - è senz'altro continuato

◗ La proposta di Anfia è determinata: “L'attuazione di un piano pluriennale per il rinnovo del parco mezzi, escludendo le spese di acquisto di autobus dai vincoli del patto di stabilità interno per Regioni ed Enti locali”.

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LA DOMANDA DI MOBILITÀ

◗ L'analisi della mobilità è comunque assai complessa, non c'è solo il trasbordo dal pubblico al privato: c'è, con la crisi, anche un “risparmio” negli spostamenti, meno gente che si muove. Quello che viene sottolineato da Anfia, in ogni caso, è il maggiore utilizzo del mezzo pubblico negli ultimi anni da parte dei cittadini, mentre precipita il numero delle nuove immatricolazioni di autobus: più richiesta e meno servizio.

◗ Secondo i dati Anfia il rapporto tra mezzi privati e mezzi pubblici non è cambiato molto nel corso degli anni: a far la parte del leone è sempre il mezzo privato. E' vero che i dati pre-

◗ A fine 2012 il parco circolante autobus, secondo i dati ACI, diminuisce dello 0,9% (901 veicoli in meno rispetto al 2011). Le nuove immatricolazioni


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