Anno 2010, Numero 7, GENNAIO
Carissimi soci, ecco la settima edizione del notiziario dell’ Associazione A.M.A. Le parole scorrono e ci regalano emozioni! Un grazie, a chi si impegna insieme a noi per dare corpo a queste pagine!!! Buona Lettura!!!
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Lettera di Ornella
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Poesie di Laura
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Lettera di Wilma
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Barbara: Piccoli volontari crescono”
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IBAN: IT12Y0350054780000000006086
By Associazione A.M.A.
Pagina 2
Anno 2010, Numero 7, GENNAIO
L’AMACA
Pagina 2 “I Canyon dell’Anima”- Storie Fotografie Crete Sono una componente del gruppo il Muretto e voglio esprimere i sentimenti che la mostra mi ha ispirato e in modo particolare un’espressione della Dott.ssa Rosanna che ne è stata la curatrice . Un antico detto popolare recita : “ I panni sporchi si lavano in famiglia”, famiglia” invece noi abbiamo deciso di stenderli al sole perché tutti possano vedere per comprendere quanta sofferenza, quanto dolore vi è, ma anche quanta speranza contengono . Questi lavori frutto di un percorso interiore di un guardare dentro la propria anima, ripercorrere sentieri già percorsi, soffermarsi su domande che difficilmente troveranno risposta. Riscoprire anche la sofferenza altrui e accorgersi dell’altro per condivide-
re insieme difficoltà ma anche speranza. In questa nostra società, dove tutto è frenetico e chi conta è solo chi produce, trovano difficoltà a vivere coloro che non lo possono fare. Noi come gruppi vogliamo lottare perché chi non è in grado di farlo possa vivere una vita degna ed avere l’opportunità di valorizzare i doni anche piccoli che questi possiedono, perché ciò che conta non è quanto si produce ma avere la possibilità di mettere a frutto anche il più piccolo dono per sentirsi partecipi ed accettato Dal gruppo A.M.A. “Il Muretto” Ornella S .Felice 7-8-9 agosto 2009
Poesie di Laura
“Cammino a testa alta mandando via le preoccupazioni ”
(Laura)
ANSIA
DALLE TENEBRE ALLA LUCE
Ansia è come un fulmine e martella il cervello, mi paralizza, non sento niente solo un grande affanno, come un malanno. Respirando provo a muovere i miei passi fuori da questo incubo infernale
Dentro ci sono il buio e il silenzio. Frammenti di vita scorrono davanti ai miei occhi. Le tinte sono appena accennate, nitide poi sfocate. Esco. Fuori c’è la luce che sconfigge le tenebre nel mio cuore. Ora è tutto più chiaro, il sole scalda l’anima e medica le ferite.
Cammino a testa alta mandando via le preoccupazioni. Laura
Pagina 3
Pagina 3 L’esperienza di Wilma dal gruppo A.M.A. “Giro Pagina e ricomincio da Me” Poco tempo fa sono stata invitata dal facilitatore del gruppo che frequento a lasciare una mia opinione e contribuire all'edizione dell'Amaca. Così finalmente eccomi pronta, dopo non poche riflessioni, difficoltà nell'uso del PC, non che problematiche di connessione di rete, che ogni tanto a casa mia salta, non so se succede anche a voi!! Dunque voglio esprimere la mia soddisfazione nell'aver trovato sostegno e conforto nel gruppo, che frequento ormai da due anni, posso dire che sicuramente condividere le proprie esperienze con altri è già di per sé molto curativo: cambi già atteggiamento nei confronti delle tue difficoltà dopo pochi incontri, io poi non sono nuova a questa esperienza, poiché già in passato ho partecipato ad un altro tipo di gruppo. Personalmente mi ritengo una mosca bianca all'interno del mio gruppo "giro pagina e ricomincio da me". Infatti grazie comunque ai confronti che avvengono tra i partecipanti, ho scelto di percorrere una strada un po' diversa: non ho ancora deciso di "girare tutta la pagina". A volte sono presa da forti dubbi, ma penso di non essere ancora pronta, forse perchè nutro ancora una speranza seppur minima di recuperare la mia relazione matrimoniale. Nella mia esperienza di vita personale ho assistito a molti drammi di separazioni di ogni tipo e mi sono accorta che spesso chi soffre di più è chi ha investito tutto nella relazione con l'altro, rimanendo spesso a mani vuote per le aspettative che aveva e che non vengono soddisfatte. Per questo ho cominciato a prendere un po' le distanze da chi mi fa soffrire e star male e provare sensi di colpa! A ciò mi riferisco quando dico che sono una mosca bianca, ho cominciato a puntare di più su me stessa, a prendere più sicurezza nelle mie capacità, ad occuparmi di ciò che mi interessa, approfondendo le mie conoscenze e la mia
cultura a tutto tondo. Infatti quando al gruppo giungono nuovi membri e ci presentiamo io mi definisco "spiritualmente separata". Io sto meglio e riesco a gestire con più lucidità i miei stati d'animo, mentre prima spesso avevo una gran confusione in testa, mi sentivo apatica e priva di iniziative,
il proprio corpo e i propri pensieri, se ne accorge e allora incomincia l'inversione di tendenza.E questa è la parte più difficile, perchè non rispondi più alle aspettative degli altri, non corrispondi agli standard che gli altri prevedono per te: metti in crisi l'intero sistema famiglia!
mi sono resa conto che incolpavo mio marito di questi stati d'animo, invece erano le mie aspettative che venivano deluse. Questo in conseguenza al fatto che abbiamo problemi di comunicazione, almeno io mi sono accorta di ciò, a supporto di questo ci fu anche un incontro con una facilitatrice familiare che aveva fatto questa diagnosi. Purtroppo gli incontri con questa figura non sono più continuati
A volte per "giustificarmi" mi definisco un tipo originale che esce dagli schemi, i miei figli lo accettano e ci ridiamo sopra, del resto io sono unica al mondo perchè non esiste un'altra Wilma come me.
per via di mio marito, ma io ho scelto di frequentare il gruppo per trovare la mia strada. Prendere le distanze fu anche il consiglio della facilitatrice familiare, a me è servito per rafforzare la mia autostima, che non è cosa di poco conto, a mio marito non so a cosa possa essere servito, visto che non mi comunica le sue impressioni; forse sta cominciando a capire che non sono solo "sua", ma sono una persona con i propri gusti, i propri progetti, una visione della vita di carattere diverso dallo standard sociale in cui spesso veniamo intrappolati. Può darsi che mi cominci a vedere con occhi diversi, sotto un'altra luce, magari vedrà anche degli aspetti di me insospettati, ma quella persona posso dire che sono finalmente io, poichè per molto tempo non mi sono sentita me stessa; ma il fatto strano è che non te ne accorgi subito: credi di fare la vita che vuoi di prendere delle decisioni che vuoi, ma in realtà sono quelle che vogliono gli altri e ritengo che una persona maturando, se ascolta
P.S.: invio un particolare saluto a Valentina Fanelli che ho avuto il piacere di conoscere personalmente e a Mara, per la sua iniziativa di avviare questi percorsi a.m.a.: grazie di esistere. Un abbraccio virtuale a tutti a presto
Wilma
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“PICCOLI VOLONTARI Quando uno sparuto gruppo di genitori, cominciò a pensare che l'adolescenza dei loro figli non sarebbe stato quel periodo pieno di promesse e sogni, che quel portone al quale si affaccia la vita sarebbe rimasto nelle migliori delle ipotesi socchiuso alle esperienze relazionali e alla vita sociale, sapeva che avrebbe incontrato il pensiero di molte famiglie e soprattutto il bisogno degli adolescenti con disabilità. Al secondo anno di progettazione, il gruppo di auto mutuo aiuto Punto Zero, composto da genitori con figli disabili, che fa capo all'Associazione A.M.A. di Brescia, è riuscito grazie ai suoi collaboratori, alle realtà istituzionali e al privato sociale, a creare 2 gruppi di ragazzi adolescenti, di cui 19 ragazzi con disabilità e circa 50 studenti cittadini attivi, che a turno insieme, progettano le loro serate condividendo amicizia e complicità. La “febbre del sa-
bato sera” è un piccolo movimento di persone che ritiene lo star bene insieme un diritto, e che la partecipazione ad un progetto sociale è un'importante occasione di crescita. Gli studenti degli Istituti Superiori Gambara, Mantegna, Michelangelo e Olivieri, che grazie
Le collaborazioni che hanno permesso la realizzazione del progetto “la febbre del sabato sera” sono state con la Regione Lombardia che ha finanziato il progetto, il Comune di Brescia che ha messo a disposizione i locali, Il Centro Territoriale di risorse per l'handicap ( Ctrh) che ha curato i rapporti con le scuole e la formazione, l'Asl e la Neuropsichiatria infantile per l'individuazione e il monitoraggio del bisogno, e la Cooperativa “la Sorgente” per il supporto organizzativo/educativo. L'Associazione A.M.A, capofila del progetto ha coordinato la rete e seguito le diversi fasi: dall’ideazione allo sviluppo del progetto.
all'attenzione dei loro insegnanti sono stati sollecitati a partecipare all'iniziativa, hanno reso possibile questa esperienza permettendo a tutti i ragazzi di poter infilare la testa nello spiraglio del grande portone dell'adolescenza per vedere cosa c'è di là. A loro va il riconoscimento e il merito di essere riusciti, con la loro costante e importante presenza, a resti- Barbara Zerneri tuire a tutti i ragazzi il “diritto di vivere l''adolescenza” e la magia del sabato sera, sottraendo un tempo per sé stessi e riempendolo dell'altro diverso da sé.