TecnoPlast N. 2

Page 59

ste ma sincerarsi di avere almeno due o tre alternative (il piano B). L’analisi equivale alla paralisi. Occorre pensare invece a due o tre cose che si possono ragionevolmente fare, farle e solo in quel momento misurarle per capire cosa va e cosa no. Non bisogna preoccuparsi di analizzare i dati, ma piuttosto di attuare nuove azioni che spesso si rivelano essere più economiche del previsto. Weigend, infine, sconsiglia di curarsi di Facebook o Twitter e degli ultimi trend, ma suggerisce di focalizzarsi sulla chiave del successo che è rappresentata dalle aspettative dei clienti nei confronti delle informazioni che generano e sulle quali hanno delle aspettative nel breve e non nel lungo periodo. La preghiera della serenità Un altro oratore di pregio all’ultimo WBF è stato Rodrigo de Rato. Ex direttore generale del Fondo Monetario Internazionale (FMI) e “past” vicepresidente del Governo e Ministero dell’Economia e dell’Industria in Spagna dal 1996 al 2004. Rodrigo de Rato è una delle personalità con maggior prestigio sulla scena internazionale. Sostiene che suonano ancora molto attuali alcune parole di un suo precedente discorso, tenuto il 19 luglio 2007 in occasione del seminario “The Future of the World Economy” presso la European Ideas Network and International Republican Institute (Washington, DC). Vediamone gli spunti più interessanti. “La cosiddetta “preghiera della Serenità”, scritta dal teologo tedesco Reinhold Niebuhr, recita così: “O Dio, dacci la serenità per accettare quello che non si può cambiare, il coraggio di cambiare quello che va cambiato e la saggezza per distinguere l’uno dall’altro”. È stata una guida e un conforto per soldati e alcolisti, potrebbe esserlo anche per i politici mentre pensano al futuro, in particolar modo a www.tecnoedizioni.it

quello dell’economia mondiale”. Esistono alcune cose che non possiamo cambiare: le leggi della scienza e dell’economia, il comportamento degli altri e parte dei nostri desideri e delle nostre preoccupazioni. Ci sono, tuttavia, molte cose che invece possiamo cambiare, se ne abbiamo il coraggio. E occorre la saggezza per sapere ciò che va cambiato e come dovremmo provare a ottenere tale cambiamento. Questa saggezza ci serve perché ciò che sarà l’economia mondiale nel lontano futuro dipende in massima parte da cosa faremo nel prossimo futuro e da cosa facciamo oggi. Sono diverse le questioni politiche per le quali vale questo discorso. “Oggi mi concentrerò”, ha continuato de Rato, “su un paio che sono particolarmente delicate per i politici in Europa e Stati Uniti: il cambiamento demografico e gli effetti della globalizzazione. Per quanto riguarda il primo, in molti paesi l’aspettativa di vita è in crescita mentre calano i tassi di natalità. Questi sono generalmente sviluppi ben accolti. Le persone vivono più a lungo e in salute ed esercitano la libertà di avere o non avere bambini. Gli effetti economici di tali sviluppi potrebbero essere tuttavia pericolosi”. Le popolazioni più anziane tendenzialmente producono meno, perché la forza lavoro attiva è una parte minoritaria. Per esempio, nell’area dell’euro ci sono oggi 4 persone nella fascia d’età 15-65 per ogni ultrasessantacinquenne. Entro il 2050 ci si attende che questa proporzione diventi di 2 a 1. Il peso dei sistemi sanitari sarà maggiore perché molta gente invecchierà e il costo medio dell’assistenza sanitaria aumenta con l’avanzare dell’età delle persone. Appositi studi indicano che i cambiamenti demografici porteranno a un incremento del 2-3% del Pil per la spesa medica tra il 2000 e il 2050.

Anche i sistemi pensionistici ne risentiranno. Il passaggio verso un sistema contributivo definito, come fanno diversi paesi e datori di lavoro privati, riduce il rischio finanziario del piano pensionistico ma aumenta il rischio per i lavoratori di percepire una pensione insufficiente. Quello demografico è il tipico esempio di un cambiamento per il quale i governi possono fare poco, non che dovrebbero fare qualcosa. Tuttavia esistono determinate azioni da intraprendere per anticipare e gestire gli effetti economici dei cambiamenti demografici. I governi, ad esempio, possono attuare riforme strutturali per incrementare la produttività, di modo che una forza lavoro relativamente piccola sia in grado di produrre di più. Riforme del mercato del prodotto come: riduzione delle tariffe e delle barriere giuridiche, apertura dei mercati alla concorrenza e misure per creare un ambiente più favorevole al business, tutto ciò può aumentare la produttività. Anche il settore finanziario può essere riformato, specialmente per quanto riguarda l’integrazione, un’area in cui negli ultimi anni l’Europa è rimasta indietro rispetto agli Stati Uniti. I governi delle nazioni in cui la popolazione invecchia riducono l’inadeguatezza della forza lavoro incoraggiando l’immigrazione e attuando politiche per l’integrazione all’interno della loro società. “La riforma delle pensioni è nell’agenda di molti paesi”, ha detto Rato. “L’età pensionabile aumenta in Francia, Italia e Giappone e negli Stati Uniti la normale età di pensionamento per la sicurezza sociale è gradualmente passata da 65 a 67 anni dopo le proposte del 1983 della Commissione Greenspan. Considerando l’allungamento dell’aspettativa di vita, l’innalzamento dell’età pensionabile sembra avere senso: tuttavia i governi farebbero bene ad affiancare N° 2 Aprile 2010

Compensazione crediti Iva Le complesse procedure per certificare le compensazioni dei crediti Iva superiori a 15mila euro richiedono un rinvio del nuovo adempimento. A sollecitarlo sono le Confederazioni dell’artigianato, del commercio e delle Pmi (Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confcommercio e Confesercenti) che chiedono al Governo e al Parlamento 1 anno di moratoria, in sede di conversione del DL milleproroghe, per evitare che gli stringenti controlli da effettuare su una ingente mole di documenti e registrazioni contabili riferiti al 2009 si traducano, nei fatti, nell’impossibilità di compensare già dai primi mesi dell’anno i crediti Iva. Ciò comporterebbe un grave danno per gli imprenditori che, a causa della crisi, devono affrontare problemi di liquidità. La moratoria - sostengono le Confederazioni permetterebbe un adeguamento, nel corso del 2010, degli strumenti contabili come pure verifiche periodiche da parte dei certificatori, evitando, così, ritardi nelle compensazioni di inizio anno. Inoltre le Confederazioni delle Pmi, pur apprezzando la decisione dell’Agenzia delle Entrate di estendere la possibilità di certificare i crediti Iva anche a soggetti di cui non hanno tenuto direttamente la contabilità, auspicano un ulteriore ampliamento delle figure professionali autorizzate ad apporre il visto e sollecitano anche l’eliminazione di ingiustificate limitazioni attualmente vigenti. a tali misure una riforma del mercato del lavoro, per migliorare le opportunità lavorative di giovani e anziani, i cui tassi di disoccupazione sono ancora elevati in gran parte d’Europa”. Passando a parlare degli effetti della globalizzazione, de Rato ha affermato: “E’ un’altra importante questione del nostro tempo. La globalizzazione ha migliorato le vite di miliardi di persone, espandendo il commercio, aumentando il volume di affari, allargando le opportunità economiche. La globalizzazione finanziaria, fenomeno più recente, inizia però ad avere un impatto fortissimo, ampliando la gamma di investimenti disponibili e dando alle persone una maggiore libertà e l’opportunità di mettere a frutto i propri risparmi diversificando. Non è un caso se il mondo si trova a vivere il periodo di crescita più lungo dagli anni Settanta. Dovremmo anche tenere a

mente le conseguenze distributive della globalizzazione. Il Fondo ha consigliato ai paesi e alle economie emergenti di bilanciare la liberalizzazione di mercati e commercio con misure in grado di migliorare la distribuzione dei profitti. Il nostro suggerimento prevede reti per la sicurezza sociale, una spesa più efficace per l’istruzione, che migliori le opportunità di uguaglianza e renda più flessibili le forze lavoro. Ci sono valide ragioni se le persone con un buon livello di istruzione e disponibilità di capitali beneficiano maggiormente della globalizzazione. Il supporto politico alla globalizzazione sarà sostenuto solo se i governi adotteranno politiche che ne diffondano largamente i benefici”. Conclude de Rato: “Dobbiamo essere preparati, così come pure tutti gli stati di Europa e Stati Uniti, a fronteggiare i problemi con saggezza e coraggio”. tecnoplast •

59


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.