Maria Grazia, come sei giunta alla scoperta delle psicologie energetiche nella tua vita professionale?
Nei primi anni della mia
professione di psicoterapeuta mi sono interessata in
particolare alla cura dei disturbi fisici associati a specifiche
situazioni emotive. I cosiddetti disturbi psicosomatici, per intenderci. Ho avuto, così, la fortuna di partire dal
considerare il funzionamento unitario della mente e del
corpo come un dato di fatto,
e negli anni ho visto crescere i dati scientifici a favore di questa visione. E poiché,
nella maggior parte dei casi, i
miei pazienti presentavano un
disturbo “vero”, tangibile – la
che talvolta qualche fattore
l’insonnia, l’ipertensione, la
sembrava fare resistenza e
psoriasi, la colite, la gastrite, cefalea e via dicendo – mi è sembrato fin da subito utile associare alla psicoterapia
anche diverse soluzioni offerte dalla medicina naturale, in particolare la fitoterapia,
la floriterapia di Bach e gli
sfuggente e imprevedibile
bloccare, anche per diverso
tempo, il cambiamento della
persona verso un equilibrio più confacente e vantaggioso.
C’è qualcosa che blocca il cambiamento: hai capito di
oligoelementi. Una volta
cosa si tratta?
reazioni emotive incongrue
un meccanismo difensivo
pazienti guarivano in genere
che risiede nelle profondità del
individuate e risanate le
o i traumi sottostanti, i miei
anche dal disturbo fisico, di cui magari avevano sofferto per anni e che in precedenza si
era rivelato poco responsivo alle cure. Più andavo avanti, però, più mi rendevo conto
12
Questo “qualcosa” era
inconscio, arcaico, automatico corpo. Quello che ci fa dire: “È più forte di me!”. Avevo l’impressione che, se non
avessi lavorato direttamente su questo, le cose non avrebbero potuto migliorare più di tanto,