Dio nel volto della natura

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a sud dai rilievi delle Langhe e a nord da una bassa isola rappresentata dall’attuale Monferrato settentrionale. Lentamente la terra prendeva possesso del mare. Verso la fine del Pliocene (2-3 milioni di anni fa) il nostro paesaggio doveva essere del tutto simile a quello lagunare del nord Adriatico, con terre e paludi, a costituire un vasto ambiente continentale. Strati di terra racchiudono strati di storia e anche il tesoro di un passato romano. E forse, molto prima che da queste parti si andasse per la romana via Fulvia verso Torino, un uomo moriva sull’orlo del Rivo Andona. E dovunque, nei nostri paesi i cui nomi riconducono, a volte, ad origini celtiche e liguri, era probabile che i romani costruissero le strade e le vie lungo i sentieri battuti, prima, dai pastori. Il desiderio di andare molto indietro nel tempo e di sapere quando le nostre colline andonesi hanno iniziato ad essere abitate rimane insoddisfatto, come se la terra fosse gelosa della propria storia. In ogni caso, se pure il nome, come altri termini in «ona», ci ricorda un’origine addirittura pre-celtica, è solo nell’anno 969 che troviamo citato per la prima volta il nome Andona. In quel periodo questa periferia boschiva a nord-ovest della città di Asti era una fitta boscaglia, all’interno della quale, dopo il Mille, si ebbero su alcuni punti più alti i primi insediamenti abitativi attorno a piccole chiese campestri: Valleandona, Casabianca, San Grato, Montegrosso, ecc. Questi primi borghi, soggetti religiosamente alla Chiesa cattedrale di Asti, diedero vita in seguito agli attuali insediamenti. La loro origine all’interno della medioevale foresta «aspera» trova conferma ancora oggi nei tanti e suggestivi toponimi che compaiono tuttora nella cultura orale dei contadini residenti. Sono nomi di bricchi, di valli, di sentieri: mon-falcon, di gabbian, del fuin, der pej, di merlu, cà di bosch, der tass, quarnaiera, da quaia, cravera, der scriò, d’iusei, ecc. Nel medioevo un antico castello, posto a picco su una parete al fondo della quale scorre tuttora il rio Andona, dominava tutto il paese. La stessa collina si chiama ancora oggi «regione castello». Col tempo questa fitta foresta ai confini di Asti divenne

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