Arcireport n 15 2014

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arcireport n. 15 | 24 aprile 2014

società

Crescono le famiglie in cui tutti i componenti attivi sono privi di lavoro Secondo l’Istat, nel 2013 è aumentata di un altro 18% l’entità dei nuclei familiari dove tutti i componenti attivi e potenzialmente presenti sul mercato del lavoro sono privi di occupazione. Si tratta di oltre un milione di famiglie prive di reddito da lavoro. Se nel 2012 si contavano 955.000 nuclei in questa condizione, soltanto un anno dopo risultano essere diventati 1.130.000, con un incremento numerico pari a 175.000 unità. Tra questi, quasi mezzo milione è relativo a famiglie che sono composte da coppie con figli. Sono invece 213.000 i nuclei privi di redditi con un monogenitore, 295.000 quelli con la presenza di single e 83.000 le famiglie composte da coppie senza figli. Ragionando in termini geografici, la situazione di maggiore difficoltà emerge ancora una volta nel Mezzogiorno, dove risultano 598mila famiglie con tutti i componenti attivi privi di un impiego. Seguono il Nord, che ha 343mila nuclei familiari in queste condizioni, e il Centro, con 189mila. Specchio fedele della situazione è la fotografia inversa, ovvero quella che riguarda le famiglie nelle

quali tutti i componenti in età lavorativa hanno un’occupazione. In questo caso il numero è pari a 13 milioni 691 mila, in calo di 281 mila unità (2%). Le situazioni più critiche nell’ambito delle famiglie prive di reddito riguardano soprattutto le coppie con figli, a cui si aggiungono quelle dei nuclei monogenitore, dove nella gran parte dei casi il solo capofamiglia è una donna, una mamma. In tutte le case dove i membri attivi sul mercato del lavoro non hanno un impiego i ‘rimedi’ per cercare di arrivare alla fine del mese possono essere di vario tipo. Per i più ‘fortunati’, ad esempio, in assenza

il libro

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Il Paese del Sole di Angelo Mastrandrea - Ediesse

di stipendi, un aiuto può arrivare, se c’è, dal componente che gode di un trattamento pensionistico, oppure da chi eventualmente percepisca un’indennità di disoccupazione. È stato poi diffuso un altro dato significativo, relativo questa volta all’andamento dei consumi. L’inizio del 2014 conferma il diffondersi della spesa ‘low cost’. Ben 5 italiani su 7 hanno provato almeno una volta i discount nel primo trimestre di quest’anno, confermando una tendenza cresciuta con la recessione e consolidatasi nel 2013. A registrarlo è un rapporto del Centro studi Unimpresa. La recessione, secondo lo studio, ha ormai radicalmente alterato le abitudini al supermercato: il 71,5% degli italiani fa economia e così rispetto al primo trimestre dello scorso anno sono più che raddoppiati, tra gennaio e marzo, gli acquisti relativi a offerte speciali. Unimpresa sottolinea che l’acquisto di prodotti scontati è la risposta fai-da-te delle persone alla crisi. Si fa incetta di prodotti a basso costo, sacrificando la qualità alla necessità di far quadrare i conti.

Pagine 208 - euro 12,00

Lungo le strade della Pomezia Valley si affollano i Tom Joad della Grande Crisi, sulla via Pontina pedalano centinaia di Garabombo col turbante, ogni notte nella ‘piazza degli schiavi’ di Villa Literno si ripete un mercato di braccia umane analogo a quello descritto da Corrado Alvaro negli anni cinquanta, nella città delle ecoballe di Giugliano è rimasto un solo abitante e alla stazione di Sicignano si arriva come nel vecchio West. Tra deserti industriali e fabbriche recuperate, paesini terremotati senza neppure un bar e new towns abitate da zombi, stazioni ferroviarie abbandonate e periferie postmoderne, roghi tossici e insospettati focolai di resistenza, un reportage narrativo nell’Italia del Sud al tempo della Grande Depressione. Il viaggio ha inizio davanti a un cancello scorrevole che è impossibile oltrepassare, in una delle tante macchie d’asfalto che punteggiano come nei la campagna di Cisterna di Latina. Il piazzale della Hydro Aluminium Slim è denominato, con un pizzico di pomposità e scarsa fantasia, «piazza dell’alluminio». Alla Hydro Slim è in gioco l’applicazione del Piano Marchionne in una industria che non sia la Fiat. E questo, con i suoi 430 operai, è lo stabilimento più grande di un’area in cui, ai tempi d’oro dell’industrializzazione del Centro-Sud, si contavano una quarantina di fabbriche metalmeccaniche. L’autore, Angelo Mastrandrea, è stato vicedirettore del manifesto dal 2009 al 2013. Attualmente scrive per il manifesto, L’Espresso, Rassegna sindacale, il Reportage, Le Monde Diplomatique e la rivista francese XXI. Ha pubblicato Italia underground (Teti editore, 2009) e Il trombettiere di Custer e altri migranti (Ediesse, 2010).

In redazione Andreina Albano Maria Ortensia Ferrara Carlo Testini Direttore responsabile Emanuele Patti Direttore editoriale Paolo Beni Progetto grafico Avenida Impaginazione e grafica Claudia Ranzani Impaginazione newsletter online Martina Castagnini Editore Associazione Arci Redazione | Roma, via dei Monti di Pietralata n.16 Registrazione | Tribunale di Roma n. 13/2005 del 24 gennaio 2005 Chiuso in redazione alle 18 Arcireport è rilasciato nei termini della licenza Creative Commons Attribuzione | Non commerciale | Condividi allo stesso modo 2.5 Italia

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