Alessandro Conti - Graduation Project

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INDICE MUNICIPIO XII

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LA VALLE DEI CASALI

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SCHEMA FUNZIONALE

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REPORTAGE FOTOGRAFICO

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CASI DI STUDIO

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IL CAMPO TRINCERATO

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IL FORTE A SISTEMA

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IL PROGETTO

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MUNICIPIO XII

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LA VALLE DEI CASALI La Riserva naturale della Valle dei Casali è una pregevole area naturale protetta istituita nel 1997 in Provincia di Roma. Incastonata nel quadrante ovest della città di Roma compresa nei quartieri Gianicolense e Portuense, delimitata da via del Casaletto, via dei Silvestri, via di Bravetta e via Portuense. È la prosecuzione ideale di villa Doria Pamphilj, grande parco storico da cui dista solo pochi metri. Il suo nome deriva dalla presenza di molti casali storici tardo seicenteschi presenti nel suo territorio. Il paesaggio è costituito da un altipiano che digrada verso il Tevere con una serie di colline e fossi.

La flora è caratterizzata da pini mediterranei, aceri, palme, pioppi, salici e ginestre. Lungo i percorsi si incontrano ulivi e gelsi, a testimonianza della vocazione agricola della zona.

Dal punto di vista storico sono da ricordare nell’area del S.VIII Gianicolense la settecentesca villa York (1), appartenuta al cardinale Duca Clemente di York (tipico esempio di vigna romana realizzata secondo la concezione inglese del paesaggio naturale), villa Consorti recentemente identificata come il “casino Lanfranco”(2) edificio progettato ed affrescato dal grande pittore Giovanni Lanfranco, il Complesso del Buon Pastore(3) opera eccelsa di Armando Brasini, Forte Bravetta(6); Casal Ninfeo(4) storico ninfeo monumentale.

Mentre nell’area del S.VII Portuense la Torre Righetti(5), belvedere o casino di caccia sulla cima della collina di Monte Cucco, da cui si domina la valle del Tevere.

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LEGENDA

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PIANO D’ASSETTO VALLE CASALI Nel Piano d’assetto della Riserva Naturale della Valle dei Casali è previsto un progetto di restauro e recupero del Forte Bravetta per la valorizzazione dello stesso e il potenziamento della fruizione della Riserva, attraverso il recupero degli edifici e la connessione con ils tema dei percorsi della Riserva. Per il Forte Bravetta dovranno essere previsti interventi di restauro, con l’eventuale demolizione delle superfetazioni e la sistemazione dei piazzali interni. Per gli edifici pertinenziali e posti all’interno del perimetro del Forte possono essere effettuati interventi di ristrutturazione e di demolizione e ricostruzioni a condizione che gli stessi non superino quelli demoliti in volumetria e sagoma.

Le destinazioni d’uso per tutti gli edifici sono: - eco-albergo; - ostello; - servizi di ristorazione; - didattico museale.

Per le aree esterne al Forte è previsto il posizionamento di segnaletica orientativa e tematica. La sistemazione delle aree verdi con aree di sosta realizzate con materiali ecocompatibili, la realizzazion di un parcheggio raso ad uso pubblico con un numero di posti non superiore a 20. Per la messa a dimora di piante dovranno essre impiegate specie vegetali autoctone appartenti a popolazioni locali oppure specie domestiche da frutto e ornamentali non invasive. La realizzazione dell’intervento deve uniformarsi a standards progettuali omogeni con riferimento all’area della Riserva fornendo un’immagine unitaria per una riconoscibilità immediata dell’area naturale protetta.

Forte Bravetta si trova nella zona C, ovvero quella parte del territorio nella quale permangono caratteri e aspetti di valore paesaggistico, storico e ambientale che concorrono a formare un paesaggio rurale pregevole suo complesso.

Sottozona di classificazione del Forte è la C3, caratterizzata dalla presenza di manufatti esistenti che rivestono particolare valore storico-monumentale ed estetico-tradizionale.

Si prescrive, quindi, sottoponendosi alle disposizione di tutela contenute nel D.M. 12 maggio 1962 la conservazione di ogni parte degli edifici che costituiscano testimonianza storica oltre alla inscindibilità tra unità formale e strutturale.

Sono consentiti interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, di restauro e risanamento conservativo.

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SCHEMA FUNZIONALE

PRODUCED BY AN AUTODESK EDUCATIONAL PRODUCT

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LEGENDA 1. Androne 2. Magazzini 3. Passaggio alla galleria di Gola 4. Caponiera di Gola 5. Camera ufficiale di Picchetto 6. Cucina ufficiali 7. Lavatoio 8. Alloggio del comandante del Forte 9. Latrina del comandante 10. Latrina 11.Passaggio alla traversa 12. Ricoveri 13. Magazzino artiglieria 14. Magazzini Cartocci 14.1 Laboratorio Cartocci 15. Laboratorio Proiettili 16. Corridio 17. Ripostiglio polveri 18. Passaggio alla mezza caponiera 19. Ripostiglio 20. Mezza caponiera 21. Uscita al fosso 22. Galleria 23. Piazza d’armi 24. Rivellino 15

REPORTAGE FOTOGRAFICO

Monumento ai Martiri di Forte Bravetta posto all’ingresso del parco dei Martiri 16

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Ingresso al parco dei Martiri di Forte Bravetta

Postazione di tiro nell’area del forte

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Casa del Guardiaforte

Serbatoio d’acqua

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Magazzini Militari

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Caponiera di Gola

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Portale d’ingresso 25

Androne

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Camera ufficiale di Picchetto

Caponiera di Gola

Laboratorio proiettili

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Piazza d’armi

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Ricoveri per truppa

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Bosco tigli

Torretta avvistamento

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CASI DI STUDIO

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IL CAMPO TRINCERATO I Forti di Roma sono l’insieme delle opere militari di difesa fissa costituenti un “campo trincerato” composto da quindici forti di tipo “prussiano” e da quattro batterie a pianta esagonale, eretto a difesa della fascia (allora in piena campagna) di territorio immediatamente circostante la città di Roma fra il 1877 ed il 1891. Le opere vennero erette dopo varie controversie sui progetti e furono commissionate con Regio Decreto n. 4007 del 12 agosto 1877.

I primi sette forti (Monte Mario, Braschi, Boccea, Aurelio, Bravetta, Portuense e Appio), furono realizzati subito a partire dallo stesso anno 1877 e tutti, tranne l’Appio, sulla destra del Tevere, a difesa di un eventuale attacco da parte dei francesi, mentre la costruzione dei restanti otto fu avviata nel 1880 all’arrivo di nuovi fondi e, con Regio Decreto del 1 novembre 1882, furono denominati con i nomi delle strade che difendevano. Le quattro batterie furono costruite in posizione intermedia e arretrata rispetto ai forti, ed erano ubicati nelle seguenti località: Tevere (sulla riva destra del fiume sotto Monte Mario), Appia Pignatelli, Porta Furba e Nomentana.

Tutte le strutture furono, però, poco o per nulla utilizzate, a causa dell’eccessiva vicinanza alla città e alla evoluzione dei sistemi balistici a maggiore gittata che li avrebbero facilmente scavalcati. Furono, quindi, con Regio Decreto n.

2179 del 9 ottobre 1919, radiati dal novero di fortificazioni dello Stato e utilizzati come caserme e depositi militari.

Successivamente, negli anni del primo dopoguerra, la città in veloce espansione li ha inglobati.

I forti sono distanti tra 4 e i 5 km dalle Mura Aureliane e tra i 2 e i 3 km fra di loro, per uno sviluppo complessivo di circa 40 km, le batterie sono arretrate rispetto ad alcuni forti. testo © 2013 Progetto Forti

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IL FORTE A SISTEMA Una fase importante per il riutilizzo dei forti del campo trincerato è quello di inserirli all’interno di una rete, di un sistema che ne consenta una riconoscibilità a prescindere dal loro sistema originizario.

Per questo lo studio ha portato alla definizione di tre sistemi ai quali associare Forte Bravetta.

E’ parte del circuito dei Luoghi della Memoria. Non si possono dimenticare gli eventi che hanno segnato la storia di questo luogo: è stato uno dei simboli più significativi della Resistenza Romana contro l’occupazione nazi-fascista. Si configura come luogo prescelto dal regime per le esecuzioni capitali.

Allo stesso tempo, guardando al futuro, il Forte rientra nel sistema dei Centri Culturali della periferia. Si è pensato infatti di riusare il Forte come centro culturale. Il forte, infatti, si è ritrovato nel giro di pochi anni in pieno centro abitato e deve essere utilizzato per soddisfare le esigenze della comunità. Pertanto è necessario riappropriarsi di queste strutture in disuso per destinarle a scopi sociali e culturali.

Infine il Forte rientrerebbe nel sistema, denominato da Progetto Forti, Ciclo-forte, ovvero il sistema di una pista ciclabile anulare che collegherebbe i 15 forti del campo trincerato. In questo modo ogni forte corrisponderebbe ad una stazione di bike-sharing, così da renderli tutti collegati tramite questa rete ciclabile.

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IL PROGETTO

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RICOVERI

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EX MAGAZZINI MILITARI

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