L'Ultimo Rinnegato

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L’Ultimo Rinnegato «E se il gatto non se ne andasse? Ti ritroveresti l’Ordine alle calcagna…» Roigon lo fissò negli occhi. «Sono piuttosto sicuro che il gatto se ne sia andato: mi sta seguendo». Alric spalancò la bocca ma non riuscì a trarne alcun suono. «È lo stesso gatto che ho visto a Folksvarg il giorno in cui sono giunto in città, lo stesso che ha continuato a comparire finché ci sono rimasto e che ora è comparso qui, con tutti i posti in cui sarebbe potuto andare» spiegò. Alric richiuse la bocca. «Non ha alcun senso. Ti porti appresso una condanna di morte e distruzione, è folle!». «Lo so benissimo, non c’è bisogno che tu me lo faccia notare» sbottò. Eppure non mi ha mai fatto niente… «Proseguiamo tenendo gli occhi aperti. Con un po’ di fortuna prima o poi la smetterà, altrimenti cercherò di addormentarlo» propose. È il modo migliore di cercare di colpirlo: la sensazione è perfettamente naturale, non dovrebbe reagire in alcun modo… sempreché il mio incantesimo funzioni su di lui! «…probabilmente perderebbe le nostre tracce!» terminò Alric. «Eh?» «Nell’andata non si è mai palesato e ti ha raggiunto a Vrandis solo dopo qualche giorno… questo potrebbe significare che era in ritardo rispetto a noi, quindi se procedessimo più spediti probabilmente perderebbe le nostre tracce!» spiegò. «Non ne ho la minima intenzione! Ho tra le mani alcune delle conoscenze magiche che il vecchio reputa più preziose, abbastanza da rischiare l’ira della Confraternita per nasconderle, e tu vorresti che tornassi indietro il più in fretta possibile?». Alric si trovò costretto ad assentire. «Stupefacente…» mormorò senza quasi rendersene conto. «Che cos’è?» domandò Alric alzando la testa dal proprio libro. «Si basa sui principi di condivisione sensoriale sviluppati da Farlan… ma sembra sia possibile alterare e convertire la forma base fino ad ottenere un incantesimo in grado di acquisire le conoscenze di un soggetto!» Alric chiuse il libro. «Stai scherzando?» Roigon scosse la testa. «È magia perduta da decenni. E dal potenziale inestimabile! È la condivisione definitiva delle conoscenze magiche, grazie a questo incantesimo potremmo sviluppare la magia fino a livelli impensabili! Ognuno costruirebbe sulle solide fondamenta delle conoscenze dei maghi venuti prima di lui!» Alric scosse la testa. «Non sono convinto che quello che dici sia giusto. C’è una ragione se le conoscenze sono state protette, se sono state tenute fuori dalla portata di tutti: dalle conoscenze deriva potere. Per ottenere questo potere normalmente sono necessari tali sforzi e sacrifici che solo chi abbia un valido motivo per ottenerlo può sperare di arrivarvi. Il potere richiede dedizione. Se le conoscenze fossero condivise in questo modo, chiunque potrebbe ottenerle e usarle solo per capriccio…» «Non è forse quello che fanno molti maghi anche adesso?» lo interruppe Roigon. «Maghi che hanno studiato anni per arrivare dove sono. E nei quali anni sono stati messi alla prova dai loro maestri e ben valutati! Certamente tale valutazione è strettamente dipendente dalla morale del maestro stesso ma almeno è stata fatta!» «Se le conoscenze fossero diffuse senza alcun timore il potere di ogni mago dipenderebbe solo dal suo talento» ribatté Roigon con enfasi.

Federico Aleotti

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