La rivista delle Pro Loco e dei Consorzi Pro Loco del Trentino
Nยบ 1| aprile 2015 | Anno XX
Poste Italiane S.P.A. Spedizione in abbonamento postale 70% NE/TN
LE AVVEN
DELLA
VVENTURE
DELLA
illustrazione giorgiagraziadei.com
La Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi augura a tutti una Buona Pasqua
Sommario CENTOPAESI direttore responsabile Enrico Faes redazione Enrico Faes Oriana Bosco Ivo Povinelli impaginazione Rina Chemelli stampa Esperia, Lavis -TN foto di copertina Nicolò Martinelli
pag. 5 Vi presentiamo la Pro Loco di Fuori pag. 6 Il delicato rapporto uomo ambiente pag . 8 #fuori la nuova app per gli eventi delle Pro Loco pag. 10 Le Pro Loco nel turismo moderno del 1995 pag. 12 Intervista a Mariangela Franch pag. 14 1° Mangio pag. 15 Gita Expo Milano pag. 16 Quel profondo bisogno di mantenere le tradizioni pag. 18 Il nostro piatto forte: il web in tutte le salse! pqg. 21 Se però non li facessimo noi... pag. 22 Paesaggio: un patrimonio da tutelare pag. 24 L’eterno ritorno di un rito antico pag. 25 Intervista a Brunamaria Dal Lago Veneri pag. 26 Prendi una Pro Loco, una sala e tanta volontà pag. 27 La Pro Loco di Zambana scalda i motori pag. 28 Carnevale in Vigolana: quatto feste, un’unica regia pag. 29 Eventi in Vigolana pag. 30 Fiorinda pag. 31Festa dell’asparago bianco di Zambana
Editoriale
Vi presentiamo la Pro Loco di Fuori Enrico Faes, presidente della Federazione A partire da questo primo numero del 2015, Centopaesi avrà al suo interno una novità: delle vignette. I personaggi, che sono puramente casuali e totalmente inventati, accompagneranno le prossime uscite del notiziario nella speranza che possano rendere ancora più leggibile e, perché no, divertente, il magazine delle Pro Loco trentine. Fuori è un piccolo paese che si trova ai confini tra il territorio della provincia di Trento e la realtà. Ha circa 500 abitanti e, immancabilmente, una Pro Loco molto operativa. Il consiglio della Pro Loco è composto da 8 volontari e dal Sindaco, membro di diritto. Toni, il Presidente, è all’ultimo mandato: è stato presidente per 19 anni e si accinge a lasciare la scena dopo essersi speso molto per il mantenimento ed il miglioramento dell’associazione. Di mestiere fa l’impiegato e ha dedicato (dedica tutt’ora) tutto il suo tempo libero all’ l’associazione. Inossidabile al suo fianco, ed in Pro Loco anche lei dallo stesso tempo di Toni, c’è Teresa; in paese la chiamano la Badessa e tanti pensano che sia lei la vera presidente dell’associazione : mistero mai risolto, ma è risaputo che “dietro ad un grande uomo (il presidente) ci sia sempre una grande donna”. Uno degli ultimi arrivati è Maicol, detto anche l’ingener, sia perché di mestiere lo è ma anche perché è lui ad occuparsi di tutti gli aspetti “tecnici”: burocrazia, ponteggi, carte per il Comune sono il suo pane quotidiano. In sostanza lui è l’uomo “sicurezza”. Come in ogni Pro Loco che si rispetti c’è un responsabile delle attività della cucina: si chiama Gigi, detto anche HCCP,
visti gli innumerevoli corsi da lui frequentati (Haccp) in materia. Anche lui è da molti anni in Pro Loco, 15, ed il suo impegno nella cucina è davvero encomiabile. Ha un solo difetto: si ostina a non voler mettere la cuffia mentre cucina...sostiene gli dia fastidio. Il segretario dell’associazione è Oscar, che i più conoscono come “segretario” ma che in direttivo viene soprannominato 398: un soprannome, una garanzia. Nella vita fa il commercialista anche se, a vederlo dal vivo, dà l’impressione di essere un boscaiolo. Lo spirito ed il morale del gruppo è mantenuto dalle LuLu, le siore Luisa e Luana: quando c’è da fare propaganda basta solo dar loro il via e tutto il paese si movimenta in un istante. La loro arma segreta? Il fascino, nonostante siano passate cinquanta primavere per entrambe. Ultimo del gruppo ma non per importanza è Flavio, detto PiCi. Lui è il genio della tecnologia: usa Facebook, Twitter, Pinterest come John Wayne usava le pistole nei suoi film di cowboys. I personaggi della Pro Loco di Fuori, iscritta regolarmente alla Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi, hanno deciso di attivare una sperimentazione e racconteranno il loro modo di fare Pro Loco. L’auspicio è che, essendo costretti a vivere tra l’immaginario ed il paradossale, riescano a far vedere, con ironia, le tante facce di una Pro Loco reale. Da presidente della Federazione posso solo augurarmi, anche a nome di tutto il consiglio di amministrazione, che la sperimentazione con loro concordata funzioni. Buon divertimento!
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Eventi della Federazione
Il delicato rapporto uomo ambiente Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco
Appunti di un dialogo tra Luca Mercalli e Ugo Morelli Queste alcune delle domande cui hanno dato una risposta due nomi illustri della scienza e della psicologia, Luca Mercalli e Ugo Morelli, all’interno della serata dedicata al rapporto uomo ambiente dell’evento Vite di Luce (Santa Massenza, Trento, 13 dicembre 2014). Temi certamente non di facile approccio e nemmeno (ahi noi!) di grande richiamo, che però ugualmente l’organizzazione ha voluto proporre al pubblico. Una scelta coraggiosa ma anche, come afferma il moderatore della serata, Enrico Franco (direttore del Corriere del Trentino), “in linea con quella che inizia già a profilarsi come la nuova via che il turismo deve imboccare: non più solo eventi e iniziative che attirino un pubblico di massa, ma soprattutto sviluppo di risorse minori, di nicchia”. Come appunto, un convegno con nomi di rilievo internazionale in un piccolo paesino della Valle dei Laghi.
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Ma veniamo al vivo del convegno. Si affronta subito la domanda che tutti vorrebbero porgere agli ospiti: dobbiamo davvero preoccuparci per la situazione del nostro ambiente, o si sta facendo terrorismo? E quanto l’uomo è responsabile di questa situazione? Luca Mercalli è lapidario: l’uomo ne è la causa principale. Ed è anche conscio del problema da tempo. Sono infatti almeno 20 anni che la società scientifica è a conoscenza dello stato allarmante del nostro ambiente, ma finora, nonostante i tanti summit fatti, non si è ancora trovata una soluzione. Non solo. Ancora il problema non è stato affrontato con la dovuta serietà e con la fretta di cui abbisogna. Sì, anche fretta, perché, carica Mercalli citando i Promessi Sposi, “per la peste a Milano, Manzoni accusa 40 preziosi giorni di ritardo nell’intervento per bloccare l’epidemia, noi oggi abbiamo un ritardo di 40 anni”. Continuiamo insomma
Foto di Rosalba Chemelli
Siamo consapevoli dei rischi che stiamo facendo correre all’ambiente? Come possiamo contribuire a limitare i danni che stiamo producendo sul nostro pianeta? Perché, pur essendo a conoscenza del pericolo che corre la Terra, l’uomo pare non preoccuparsi e non fare nulla per risolvere il problema?
a nascondere la testa sotto la sabbia, sperando che il problema si risolva da sé. La cosa più grave è che non siamo in una situazione di minaccia per l’uomo che proviene dall’uomo (una guerra per esempio), ma siamo di fronte ad uno scontro con la natura, e nel conflitto tra uomo e natura la storia ci insegna che è sempre la nostra specie che ha la peggio. Parole forti che necessitano di una spiegazione. Come è possibile che si sia a conoscenza di un problema tanto grave e si rimanga inermi? Ce lo dice Ugo Morelli, illustrandoci come il superamento di questa immobilità si spiega con il fenomeno della resistenza umana al cambia-
mento, anche quando questo è non solo auspicabile bensì necessario in maniera evidente. “L’uomo è per sua natura abitudinario. L’abitudine e la conoscenza acquisita tramite l’esperienza diretta (per l’homo sapiens ad esempio: riconosco l’odore di un predatore, quindi quando lo sento scappo), sono stati gli strumenti intellettivi che ci hanno permesso di evolvere fino ad oggi. Fare un cambiamento in questo processo è molto difficile e necessita di tempi lunghissimi”. Il problema sta quindi nel fatto che il cambiamento culturale, perchè esso origini comportamenti significativamente diversi, ha tempi incompatibili con il cambiamento
climatico. Prima la natura dominava e conteneva la portata demografica di homo sapiens, oggi i termini della questione si sono invertiti e, come sostiene l’antropologo inglese Ian Tattesal, possiamo solo modificare leggermente la fine di una storia. Come evitare allora la catastrofe? Con l’educazione, sostiene Morelli. “L’uomo effettua una modificazione nel suo comportamento solo nel momento in cui trova i vantaggi del cambiamento.” Questo esclude che il cambiamento possa essere attivato dalle intimidazioni e dalla descrizione di scenari apocalittici. Si tratta quindi di formare le nuove generazioni a ragionare
in un modo diverso. “Dobbiamo rivalutare il futuro anteriore: la domanda deve essere ‘che cosa ne sarà stato domani di quello che è oggi?” E tuttavia oggi la vita va meglio di come andava in passato, almeno dal punto di vista della sua qualità quotidiana. Si può avere più fiducia nell’uomo e nelle sue possibilità? Mercalli e Morelli sono d’accordo: la soluzione passa per i micro comportamenti che producono macro cambiamenti. Il cambiamento dipende non tanto o non solo da scelte politiche, ma soprattutto dalle piccole scelte che ognuno di noi ogni giorno fa per migliorare la situazione. Bisogna riconoscere che molto è stato fatto in questa direzione, e indubbiamente oggi si registra una maggiore sensibilità nei confronti dei temi ambientali. Nostra responsabilità è però, sostengono i relatori, prendere una direzione nel comportamento ambientale e non tornare indietro, poiché “una cosa di cui dobbiamo essere consapevoli è che non ci può essere una crescita esponenziale che duri all’infinito” (Morelli). Alla luce di ciò, continua Morelli, l’uomo deve cominciare ad abituarsi ad auto limitarsi, ottimizzando o riutilizzando le risorse a disposizione. Morelli riporta a questo proposito una storiella che era solito raccontare l’antropologo Levi Strauss: in un vaso di vetro pieno di farina ci sono due vermi, un maschio e una femmina. I due vermi mangeranno, defecheranno e si accoppieranno fino a quando questo sarà possibile: ad un certo punto in quella scatola i vermi avranno preso il sopravvento sulla risorsa vitale lì presente, e quindi la vita si estinguerà. Il messaggio forte che Luca Mercalli e Ugo Morelli ci lasciano è quindi questo: la soluzione a questo problema non può che passare dalla consapevolezza sul nostro comportamento in quanto “vermi”, e dalla nostra capacità di ritrovare un senso del limite, unico strumento ad oggi a nostra disposizione per evitare ben più gravi conseguenze.
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la nuova applicazione mobile creata dalla Federazione per trovare tutti gli eventi delle Pro Loco più vicini a voi. Uno strumento innovativo, facile da usare a disposizione di tutte le Pro Loco italiane.
A chi è dedicata?
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#fuori è un’app pensata per chi vuole trovare gli eventi più vicini a sé in modo semplice e veloce. Che sia un turista solo di passaggio in Trentino, o una persona che ci abita, la app è utile per entrambi.
Per trovare tutte le informazioni su sagre, eventi e manifestazioni delle Pro Loco: dalla mappa per raggiungerli, ai contatti, agli strumenti per la condivisione delle immagini e video
La cosa più bella di questa app?
Dove si scarica?
Sicuramente la geolocalizzazione, un sistema che permette di visualizzare solo gli eventi vicino a sè, in un raggio di chilometri impostato. Per mostrare solo l’informazione che serve.
L’applicazione può essere scaricata gratuitamente da Google Play, iTunes e dal link http://fuori.unplitrentino.it
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Notizie dalla Federazione
La Federazione cresce Da febbraio 2015 c’è una grande novità per la Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi. Finalizzato infatti l’accordo con i Consorzi Pro Loco di Val Rendena, Val di Non e Valle dei Laghi, che da oggi diventano ufficialmente uffici della Federazione. A fronte del recente diffuso calo delle risorse, lo scopo del nuovo assetto della Federazione Pro Loco e loro Consorzi è quello riuscire a fornire la stessa gamma di servizi a tutte le Pro Loco del Trentino. Una risolu-
zione che va nella direzione, seguita ormai da tutti i settori produttivi, di accorpare le risorse per ridurre le spese, continuando ad offrire un servizio dello stesso livello qualitativo e quantitativo. Servizi da oggi
più vicini e quindi più raggiungibili da tutte le associate in ogni zona del Trentino. Un grande cambiamento, che speriamo possa aiutare tutti voi a lavorare meglio e a facilitare il vostro operato!
Ecco quindi i nostri tre nuovi recapiti: Ufficio Valle dei Laghi via Roma 63, 38070 Vezzano (TN) T. +39 0461 864400 F. + 39 0461 264757 valledeilaghi@unplitrentino.it
Ufficio Val di Non Marcena di Rumo, 38020 Rumo T. +39 0463 530310 F. + 39 0461 264757 valdinon@unplitrentino.it
Ufficio Val Rendena via S. Vigilio, 1 8088 Spiazzo Rendena (TN) T. +39 0465 801544 F. + 39 0461 264757 valrendena@unplitrentino.it
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A grande richiesta, visto il successo di Tutti Fuori, il format radiofonico di promozione degli eventi estivi delle Pro Loco, la Federazione propone a tutte le Pro Loco associate una nuova opportunità per promuovere i propri eventi. Per un anno, le Pro Loco del Trentino avranno infatti una pagina riservata ogni mese sul nuovo inserto Sette Più del quotidiano L’Adige. Ogni Pro Loco potrà acquistare una pagina, mezza pagina o un quarto di pagina a prezzi estremamente vantaggiosi. I posti a disposizione sono limitati, se interessati affrettatevi a contattarci per riservare la vostra uscita. Info:comunicazione@unplitrentino.it Proposte: • pagina intera € 250,00 • 1/2 pagina € 150,00 • 1/4 pagina € 100,00
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PRO LOCO
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a Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi, Comitato Regionale UNPLI (Unione Nazionale Pro Loco d’Italia), è l’associazione che dal 1983 riunisce tutti i Consorzi Pro Loco e, dal 2002, anche oltre 160 Pro Loco trentine. Si occupa di tutto quello che riguarda il mondo del volontariato turistico trentino, promuovendo uno sviluppo turistico locale incentrato sui valori di cui le Pro Loco sono portatrici: il rispetto e l’amore per la propria terra, la valorizzazione del patrimonio culturale e tradizionale, la sinergia tra i soggetti presenti sul territorio. Le Pro Loco sono infatti inserite ufficialmente tra gli attori del turismo dal 2002, grazie alla legge provinciale n.8 sul turismo, in cui si attribuiscono loro le funzioni di animazione locale e valorizzazione del territorio. Da allora ad oggi, le Pro Loco hanno intrapreso insieme alla Federazione Pro Loco un percorso che le ha portate a meglio definire il proprio ruolo, e che le vede oggi riconosciute come soggetti attivi nella creazione di una cultura dell’accoglienza locale. Le Pro Loco valorizzano il senso di appartenenza ad un luogo, mettendolo a disposizione dell’ospite: un’azione che da una parte tiene vive e unite le comunità, dall’altra, crea
L’app #fuori è scaricabile gratuitamente ed è disponibile per Iphone e Android.
TRENT’ANNI DEL VOLONTARIATO TURISTICO TRENTINO un’attenzione particolare nei confronti del visitatore, tendenza alla quale il turismo guarda da sempre. È su questo che si fonda la filosofia della Federazione
Trentina: offrire alle Pro Loco servizi indirizzati a sviluppare il valore aggiunto che la loro attività genera per la località, per farle diventare protagoniste attive del
UNA OPPORTUNITÀ TRENTINA DEDICATA A TUTTE LE PRO LOCO
PERCORSO FORMATIVO DIVENTA LEADER
Migliorare la capacità di lavorare come guida di una associazione di volontariato turistico, di costruire una strategia efficace e trovare soluzioni
turismo provinciale. La Federazione, però, non fornisce solo servizi ai suoi associati: negli ultimi anni si sta infatti rivolgendo nella direzione della promozione
i
del volontariato turistico in senso lato, sviluppando in particolare i canali di comunicazione web e gli altri strumenti di diffusione degli eventi a livello provinciale e
nazionale. La Federazione Trentina Pro Loco ha quattro sedi: a Trento, in Valle dei Laghi, in Val Rendena e in Val di Non.
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L’APPUNTAMENTO TRIMESTRALE Centopaesi - primavera 2015 | 9
Sedi e Contatti
Sede Trento T. 0461 239006 info @unplitrentino.it Sede Valle dei Laghi T. 0461 864400 valledeilaghi @unplitrentino.it
L
e novità dal mondo del turismo, il meglio degli eventi della stagione, le riflessioni delle Pro Loco, gli appuntamenti in calendario: ogni tre mesi, Centopaesi informa su tutto ciò che riguarda il
turismo e le Pro Loco del Trentino. La rivista è disponibile solo in abbonamento (costo annuale per non soci Pro Loco, 4 numeri, euro 18,00)
Idee tra Pro Loco e turismo
Le Pro Loco nel turismo moderno del 1995 Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco
Nel 1995 la Federazione organizzava un convegno per analizzare il tema della relazione tra Pro Loco e turismo. A 20 anni di distanza, siamo tornati a leggerne gli atti per capire come si sono evolute le domande sul mondo del volontariato turistico Nel 1995, Federazione delle Pro Loco, UNPLI e APT del Trentino (oggi Trentino Marketing), proponevano un convegno sul tema del volontariato nel turismo, invitando a parlarne i maggiori rappresentanti del mondo del turismo e del volontariato. Al tempo i protagonisti della scena turistica erano l’assessore provinciale Guglielmo Valduga, il consulente di marketing turistico Giancarlo Dall’Ara, il docente di economia Tiziano Salvaterra. A vent’anni giusti da questa occasione di confronto, proponiamo una rilettura di quanto emerso in quell’occasione alla luce della situazione attuale. Quale rapporto c’era tra Pro Loco e turismo negli anni Novanta, e cosa ci si aspettava per il futuro del volontariato turistico? In che misura si è realizzato oggi quanto auspicato? Negli anni Novanta il turismo stava attraversando una fase di profonda trasformazione: i cambiamenti economici da una parte, e quelli sociali dall’altra, stavano portando alla fine dell’era del cosiddetto “turismo di massa”, che si andava evolvendo in una forma di turismo più attenta alla qualità e più esigente. Erano i primi passi verso quella rivoluzione che ha portato ben presto alla fine
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delle proposte turistiche standardizzate e del turismo di destinazione, e ha dato inizio al turismo attivo e “di motivazione”. In questa fase di passaggio, il convegno si pose come occasione per iniziare a riflettere sui fattori più importanti da incrementare per la nuova forma di turismo che si stava delineando. Questa nuova forma di turismo ha una caratteristica che la distingue nettamente dal turismo precedente, e che porta in primo piano il ruolo di un soggetto
In vent’anni il mondo del turismo è molto cambiato. Le Pro Loco, si sono adattate a questo cambiamento? Come rispondono a un turismo sempre più esigente? fino ad allora rimasto in penombra: le Pro Loco. Questa caratteristica è la ricerca di esperienze autentiche (di cui oggi sentiamo parlare in ogni dove), cioè specifiche di un partico-
lare territorio e solo di quello: dalla cucina alle attività ricreative a quelle sportive, il turista vuole fare, mangiare, vivere quello che vive il residente di un luogo, non sopporta più le proposte standardizzate elaborate solo per chi è in vacanza. Sostiene Dall’Ara, “il turista non vuole più essere trattato come un numero, ma come una persona. Non accetta più di essere parte di un sistema turistico basato puramente sul ritorno economico”. Ecco che allora, continua Dall’Ara, un ruolo nuovo si inizia a delineare per le Pro Loco. Esse sono le prime portatrici dei valori che il turismo inizia a cercare, poiché esse “sono legate al turismo per vocazione, e non per ragioni economiche”. Con questa inversione di tendenza, aggiunge l’economista Salvaterra, il mondo non profit inizia per la prima volta ad essere considerato a tutti gli effetti dalla teoria economica come soggetto attivo dello sviluppo locale. Oggi possiamo dire che questa ipotesi si sia effettivamente realizzata, e le Pro Loco siano effettivamente soggetti che incidono sull’economia locale? Certamente negli scorsi anni abbiamo assistito ad un progressivo crescente coinvolgimento delle Pro Loco nel mondo del turismo. Già
nel 2002, la legge provinciale riconobbe le Pro Loco come soggetti che concorrono alla valorizzazione turistica del territorio, specificando che esse hanno lo scopo di “valorizzare le risorse della comunità, realizzare attività di animazione turistica, favorire lo sviluppo della cultura dell’accoglienza turistica”. Nello scorso decennio si è effettivamente riscontrato un maggiore interesse della Provincia nei confronti delle Pro Loco, che si è concretizzato nell’elargizione di contribuiti per iniziative di particolare interesse turistico, nel crescente numero di Pro Loco sul territorio provinciale e nell’aumento qualitativo e quantitativo delle attività proposte. Gianfranco Dall’Ara, però, vedeva per le Pro Loco anche un’altra direzione di sviluppo: non solo animazione, ma anche vere proprie azioni di marketing. Nel nuovo scenario turistico in nuce a metà anni Novanta, Dall’Ara evidenzia come si stia passando, anche nel turismo, da un marketing di prodotto ad un marketing di relazione. Questo marketing “relazionale” è per lo studioso lo sbocco naturale per le Pro Loco, perché esse sono i soggetti idonei a costruire rapporti e occasioni di incontro con il turista. Se il primo assunto previsto da Dall’Ara si è realizzato, e oggi il marketing relazionale è di fatto la dimensione più diffusa di comunicazione, a che punto siamo per quanto riguarda il secondo punto, cioè il coinvolgimento delle Pro Loco in azioni di marketing di relazione? Con le modifiche di legge del 2010, la Provincia riconosce ai Consorzi Pro Loco questo ruolo ( art. 14, “I Consorzi di Pro Loco svolgono attività di marketing turistico territoriale”). Finora i principali strumenti di marketing relazionale, quali blog, storytelling, condivisione di immagini e video, nuovi modi di relazione con il territorio in senso turistico sono gestiti direttamente dall’ente turistico di riferimento (Trentino Marketing e le ApT), in una relazione ancora molto spesso di tipo up-bottom, cioè non paritaria,
da una istituzione verso un utente. Le Pro Loco sono tra i pochi soggetti del turismo che possono invece attivare una relazione davvero paritaria, perché hanno il rapporto diretto con il turista. Questa dimensione resta ancora oggi un importante fattore di sviluppo per il futuro delle Pro Loco. Interessante è rivedere poi quelli che si riteneva fossero i caratteri da cambiare per fare sì che le Pro Loco entrassero in modo effettivo nel mondo del turismo. Emergono due tipi di cambiamenti necessari: quelli interni all’organizzazione delle Pro Loco, e quelli esterni dei rapporti tra Pro Loco e enti territoriali. Tra i primi, cioè quelli interni alle Pro Loco, Dall’Ara cita il cambiamento di obiettivo nella realizzazione delle attività delle Pro Loco. L’obiettivo dovrebbe diventare: offrire al turista quello che cerca. Si auspica cioè di
QUALCHE DOMANDA INNOCENTE DALLA REDAZIONE Il turismo di massa sta realmente passando di moda? Come si può definire un’esperienza autentica? I turisti fanno parte di una specie animale diversa dai residenti?
iniziare a assumere un atteggiamento di orientamento al mercato fino a quel momento assente. Si tratta di capire che non tutto quello che ho e che ritengo interessante, sia effetti-
vamente di interesse anche per il turista: cioè, non tutto quello che offro è realmente ciò che cerca il mercato. Questo comporta il fare una riflessione per discernere cosa veramente valga la pena di offrire all’esterno e cosa no: ma ciò implica quindi il fare una scelta, e come si sa, nel mondo delle Pro Loco fare una scelta basata sulla qualità non è sempre facile. A livello pratico, questo passa inevitabilmente, specifica Dall’Ara, per una riqualificazione di chi dirige le Pro Loco e anche per chi vi presta la sua opera: nel nuovo ruolo che viene assegnato alla Pro Loco, non basta più che il volontario sia motivato, ma deve essere anche competente. E’ un’idea che resta valida anche oggi, e verso la quale le Pro Loco, con il supporto di Provincia e Federazione, si stanno avvicinando benchè ci sia da discutere su quali siano le competenze più adatte per il nuovo turismo contemporaneo. Rispetto a vent’anni fa, alcune cose oggi sono fortunatamente date per assodate: tutti siamo consci dell’importanza del turismo come cuore dello sviluppo locale e nazionale, e le Pro Loco vedono riconosciuto il loro ruolo di portatrici del valore del proprio territorio. Già vent’anni fa però, in una situazione in cui tutto questo era ancora lontano, si intravedeva già l’importanza delle Pro Loco per la crescita del territorio, sia a livello esterno, per arricchire l’offerta turistica, che a livello interno, come tasselli fondamentali per tenere viva e ricreare cultura del turismo e dell’accoglienza: “ il Trentino non è più una terra povera e non fa più turismo per “fame”, lo deve far diventare una vocazione”. Vent’anni fa Sergio Chiesa (deputato e relatore della nuova Legge Quadro del turismo) auspicava che le Pro Loco riuscissero a trovare una loro collocazione all’interno del sistema turistico nazionale. Oggi forse abbiamo più chiaro quello che potrebbe essere il ruolo delle Pro Loco: lavorare per il proprio territorio, da una parte, e sviluppare la relazione con il turista, dall’altra.
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L’opinione dell’esperto
Che cosa hanno da dire le discipline economiche alle Pro Loco? Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco
Le Pro Loco nel turismo? Devono rovesciare l’ottica di fare turismo inseguendo il mercato: si cerchi invece di comprendere quali sono realmente le proprie risorse e specificità, e si scelga su cosa puntare Intervista a Mariangela Franch Non sempre quando si affronta una materia di studio si ha la possibilità di ricevere il parere diretto di un esperto. Tanto più difficile farlo quando si parla di una materia nebulosa e poco studiata, come il mondo delle Pro Loco. Noi abbiamo avuto la fortuna di poterlo avere, questo parere. Abbiamo infatti incontrato la prof.ssa Marianagela Franch, docente di marketing presso il Dipartimento di economia e Management dell’Università di Trento Il tema che ci interessa approfondire con la professoressa Franch è il seguente: visto che nel convegno su Pro Loco e turismo (vedi pag.10) si auspica che le Pro Loco sviluppino maggiormente un’ottica economica, vogliamo capire se secondo lei si può effettivamente far rientrare delle realtà come le Pro Loco all’interno degli schemi economici. E se, come affermava Giancarlo Dall’Ara nel 1995, le Pro Loco dovrebbero fare uno sforzo per avvicinarsi al mercato. Secondo lei questo progetto si può
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realizzare ed eventualmente in che modo? La professoressa Franch ha fondato nel 1997 il gruppo di ricerca sul turismo eTourism, che si occupa, tra le altre cose, di management del turismo e di turismo sostenibile. Da questo osservatorio privilegiato, da quasi vent’anni monitora e propone azioni per lo sviluppo del turismo trentino. “La maggior difficoltà del turismo di oggi è la messa a sistema degli attori del turismo (Aziende per il Turismo, Consorzi turistici, albergatori, associazioni che a diverso grado si inseriscono nel turismo provinciale). Oggi assistiamo ancora ad un panorama frazionato, in cui manca la collaborazione, lo scambio e la messa in rete delle capacità tra i protagonisti del turismo.” Come si collocano secondo lei le Pro Loco all’interno di questo quadro? “Nel sistema turistico, alcuni soggetti si muovono in ottica di business, altri no. Le Pro Loco, non essendo per definizione business oriented rientrano in questa seconda categoria,
ma questo non le esime dal tenere conto della qualità del servizio che offrono e della necessità di avere al loro interno competenze specifiche. Inoltre le Pro Loco non percepiscono ancora l’opportunità di fare parte del sistema turistico provinciale. Questi due aspetti dovrebbero essere i punti sui quali lavorare all’interno delle Pro Loco.” La motivazione del singolo, da sola, quindi, non basta: bisogna anche pensare a livello di sistema. Nel concreto, cosa consiglierebbe allora di fare alle Pro Loco per migliorare questi due aspetti? “Le Pro Loco si possono attivare su due fronti: primo, migliorare il coordinamento di vedute al loro interno. Allo stesso tempo devono capire quali competenze hanno e svilupparle.” Ci è ora più chiaro il fatto che, per lavorare bene verso l’esterno, le Pro Loco devono iniziare in primo luogo con il lavorare su sé stesse, al proprio interno. Come fare però a sensibilizzare le Pro Loco a lavorare su se stesse e sulle proprie competenze? Dalla sua esperienza, che la ha vista anche direttamente coinvolta come socia in Pro Loco e associazioni di volontariato, Mariangela Franch vede la strada migliore nel “far emergere le motivazioni che hanno indotto i singoli a far parte della Pro Loco. E’ utile che ognuno trovi lo spazio per esplicitare le proprie competenze, che possono essere legate al profilo lavorativo, ad un’attitudi-
ne personale, ad una passione, e che possono venire espresse creando occasioni per la loro valorizzazione. E’ una via che richiede tempo e che va costruita poco a poco, ma che poi dà i suoi frutti.” Dopo aver agito a livello interno, lavorando come abbiamo detto su competenze e vision della Pro Loco, ci interessa ora chiedere alla professoressa Franch come può una Pro Loco migliorare la sua attività in ottica esterna, per il pubblico a cui si rivolge. Abbiamo infatti una cosa che blocca tutti nostri tentativi di ragionare sull’efficienza di quanto viene proposto dalle Pro Loco: sembra che il pubblico dimostri maggiore apprezzamento per il senso di appartenenza che le Pro Loco mostrano nei loro eventi, che per l’effettiva qualità degli stessi. “Questo è vero, però solo per alcuni target” sottolinea Franch, “in particolare, per i segmenti più sensibili verso il turismo sostenibile, verso gli aspetti sociali, antropologici ed umani del luogo. A questi target interessa sentirsi inseriti nella vita di un luogo e capirne a fondo la cultura. Il grande vantaggio delle Pro Loco è quello di essere le uniche realtà capaci di rispondere a questo bisogno. Il problema è però che di frequente le Pro Loco non sono consapevoli di quello che offrono (prodotti di nicchia) e a chi (target ristretto e specifico): la loro proposta non può andare bene per tutte le tipologie di turista.” E allora, come volgere a proprio vantaggio questa peculiarità delle Pro Loco? “Rovesciando l’ottica di fare turismo per tutti inseguendo il mercato, puntando, invece, sulla comprensione della propria specificità e scegliendo su cosa puntare. La Pro Loco dovrebbe definire la sua mission e, partendo da ciò che deve essere valorizzato nel territorio, offrirlo alla comunità di residenti e turisti. Una scelta che è ovviamente connaturata con il luogo in cui la Pro Loco opera.” Una scelta che passa anche dalla decisione di avere un ruolo sociale
oltre che turistico? “Sì, la Pro Loco dovrebbe decidere di perseguirli entrambi. Un esempio può esserne l’age management: la Pro Loco potrebbe porsi l’obiettivo di come mettere le competenze degli anzia-
Le Pro Loco si possono attivare su due fronti: primo, migliorare il coordinamento di vedute al loro interno. Secondo, devono capire quali competenze hanno e svilupparle. Importante è far esplicitare le motivazioni che hanno spinto il singolo a entrare in Pro Loco ni a beneficio della comunità dando voce alle capacità del singolo, ed inserendole all’interno di un disegno strategico volto ad integrarle in una offerta turistica sostenibile e aperta sia a turisti che a residenti.” Se le Pro Loco devono sviluppare meglio le proprie competenze interne e guardare alla domanda turistica, cosa ne pensa della possibilità per le Pro Loco di incorporare persone che nella loro vita lavorativa si occupano di turismo? “Sicuramente poter contare su competenze specialistiche maturate nell’ambito del settore turistico potrebbe essere un’opportunità per le Pro Loco di cambiare il loro profilo nel senso definito sopra. La compatibilità tra “specialisti” e soci volontari dipende da un orientamento chiaro e condiviso in sede di assemblea e consiglio volto a sostenere lo sforzo verso un nuovo posizionamento delle Pro Loco.”
Mariangela Franch E’ professore ordinario di Marketing presso il Dipartimento di Economia e Management dell’Università di Trento, e dal 1997 è coordinatrice del gruppo di ricerca eTourism. I suoi interessi di ricerca hanno riguardato recentemente le ricerche di mercato online, l’analisi comportamentale del processo di decisione del turista, l’impatto delle ICT sul processo decisionale degli operatori turistici, i temi del turismo sostenibile. Ha pubblicato diffusamente nell’area del marketing e del management turistico, con più di 100 tra pubblicazioni su riviste internazionali, report istituzionali, capitoli di libri e monografie. Tra le sue pubblicazioni più significative in ambito turistico, ricordiamo “Management per la sostenibilità dello sviluppo turistico e la competitività delle destinazioni”, (a cura di Mariangela Franch e Umberto Martini, Editrice Il Mulino, Bologna 2013) e “La sostenibilità dello sviluppo turistico: il caso delle Dolomiti patrimonio naturale dell’Unesco” (in IMPRESA PROGETTO, 2011).
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19ÂŞ MAGNALONGA della VALLE DEI LAGHI VENERDĂŒ 1 MAGGIO 2015
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Gita Expo Milano 13|14 giugno 2015
Pontida e la rievocazione storica del giuramento dei Comuni, Milano e l’esposizione universale Expo 2015
sabato 13 giugno
domenica 14 giugno
info
ore 9.00 partenza da Trento in pullman (area Zuffo) arrivo a Mappello (Bg), pranzo, sistemazione in hotel. Pomeriggio/sera a Pontida. La Pro Loco di Pontida, in occasione di Expo2015, organizza un grande evento che si pone lo scopo di far conoscere le tappe più significative di quell’arco di tempo che hanno portato all’unificazione dei comuni lombardi e alla successiva sconfitta di Federico Barbarossa: si tratta della rievocazione del Giuramento, con grande spettacolo con oltre 150 figuranti. Durante la festa la Pro Loco di Pontida proporrà visite guidate al centro storico (visita alle basiliche, alla pinacoteca e al convento benedettino). Cena presso la festa, partecipazione alla rievocazione storica del giuramento dei Comuni. Ore 23,30 rientro in Hotel.
ore 9 partenza per EXPO. Expo Milano 2015 è l’Esposizione Universale che l’Italia ospita dal 1 maggio al 31 ottobre 2015, il più grande evento mai realizzato sull’alimentazione e la nutrizione. Oltre 150 Paesi da tutto il mondo mostrano il meglio delle proprie produzioni e propongono risposte concreta a un’esigenza vitale: riuscire a garantire cibo sano, sicuro e sufficiente per tutti i popoli, nel rispetto del Pianeta e dei suoi equilibri. Un’area espositiva di 1,1 milioni di metri quadri, oltre 20 milioni di visitatori attesi. Tra confronti di idee e proposte per il futuro, Expo Milano 2015 offre a tutti la possibilità di conoscere e assaggiare i migliori piatti del mondo e scoprire le eccellenze della tradizione agroalimentare e gastronomica di ogni Paese. Ore 18,30 partenza per il rientro.
Quota di partecipazione : €118,00 a persona in camera doppia €138,00 in camera singola La quota comprende: viaggio a/r in pullman granturismo, pranzo del sabato, visita guidata presso la Festa del Giuramento di Pontida, cena presso la festa, biglietto per assistere alla rievocazione storica. La quota non comprende: il biglietto d’ingresso a Expo 2015 (su richiesta acquistabile dalla Federazione) il pranzo della domenica La gita è aperta a tutti i soci delle Pro Loco del Trentino associate alla Federazione Trentina Pro Loco e loro Consorzi. Il programma può subire variazioni. Prenotazioni entro il 30 aprile 2015. Info: 0461 239006 info@unplitrentino.it
Centopaesi - primavera 2015 | 15
Due parole con l’autore
Quel bisogno profondo di mantenere vive le tradizioni Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco
Rievocazioni popolari, riti, tradizioni popolari sono eventi familiari alle Pro Loco. Ma cosa spinge ancora oggi a mantenere vive queste usanze? Intervista a Brunamaria Dal Lago Veneri Nello scorso numero di Centopaesi abbiamo presentato “Trentino. Una guida curiosa”, dell’antropologa, scrittrice e pubblicista Brunamaria Dal Lago Veneri. Il testo racconta il Trentino attraverso leggende, curiosità e segreti; tutti elementi che, ci insegna questo libro, esprimono l’essenza e lo spirito della terra in cui nascono. Il libro ci ha tanto colpito che abbiamo deciso di andare ad incontrare l’autrice, che con estrema gentilezza ha accolto la nostra richiesta invitandoci per una chiacchierata nella sua abitazione a Bolzano. Quello che ci interessa è approfondire il perché in un luogo si sedimentino usanze, storie o miti, e come questo patrimonio venga preservato, valorizzato o alimentato dalla popolazione ai giorni nostri. La guida curiosa di Brunamaria Dal Lago Veneri si apre con una premessa: raccontare è un bisogno primordiale dell’uomo, e “la memoria è il vero specchio dell’anima di un popolo, delle sue credenze e della sua storia”. Una memoria che, come ci dicono i tantissimi racconti raccol-
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ti dall’autrice in tutti gli angoli del Trentino, trova infiniti modi e forme per esprimersi. E che si rinnova continuamente, grazie alla creatività e al contributo di molti. Vengono in mente le rievocazioni, le feste e i rituali che in molte realtà del Trentino vengono ancora oggi portate avanti, spesso proprio dalle Pro Loco: ad esempio il pino di Grauno, a carnevale, o le Feste Madruzziane a luglio. Ci viene da chiederci allora se queste rievocazioni abbiano solo valore “conservativo”, siano cioè un modo per mantenere un patrimonio immateriale che non potrebbe essere conservato in altro modo, o se assumono anche nelle versioni contemporanee lo stesso valore che avevano una volta, se rispondono agli stessi bisogni. Da dove nasce il bisogno dell’uomo di avere dei riti? Fin dall’antichità, l’uomo ha cercato modi e strumenti per misurare il passare del tempo, per scandirlo con ritmi regolari. I riti comunicano con alcuni bisogni insiti nell’animo
Corteo in costume s umano, che difficilmente trovano espressione se non attraverso queste modalità. Mi riferisco in primo luogo al concetto di tempo, che è centrale nel caso delle rievocazioni di rituali e tradizioni antiche. Questa cadenza regolare, che oggi è utile anche per scopi turistici, perché un appuntamento fisso è più facile da ricordare, in realtà risponde ad un bisogno più profondo: recuperare il senso del passare del tempo e segnarlo con eventi significativi. Per questo, i riti popolari si collocano di solito nei momenti di passaggio tra le stagioni, ad esempio tra inverno e primavera.
un senso di sicurezza e di speranza. Sono quindi eventi che rispondono ad una necessità profonda: riappropriarsi della propria identità. Sembra però che la necessità di ricercare le proprie tradizioni sia più presente nelle valli e nelle periferie, poichè la maggior parte delle rievocazioni storiche o delle usanze popolari hanno luogo nei paesi. Come si spiega questa differenza? Con il fatto che in città c’è più mescolanza tra persone provenienti da tradizioni diverse. Il fatto che molte persone si siano inurbate, cioè abbiano lasciato il paese per la città, implica anche che spesso essi abbiano abbandonato le usanze che li tenevano uniti alla loro terra. E’ vero che, in particolare in montagna, queste tradizioni sono generalmente mantenute di più rispetto alla pianura, e addirittura più si sale in altitudine, più esse sono forti e radicate. Basti pensare ai riti di carnevale di Penia, paese vicino a Canazei a 1500 metri d’altitudine. Chi è rimasto in montagna e non si è spostato a vivere in città, ha fatto di tutto per tenere vive queste tradizioni. Esse infatti, per chi abita quel luogo, sono considerate elementi che mostrano il valore delle persone e della cultura locale.
n costume storico alle Feste Madruzziane a Calavino Come si spiega l’interesse diffuso per la mantenere o riscoprire le proprie tradizioni? Cosa dà al singolo, per esempio, il fatto di rievocare fatti significativi della storia del suo paese? Le rievocazioni oggi rispondono ad un significato preciso: trovare il perché certe tradizioni sono nate, e scoprire cosa queste tradizioni dicono non solo della nostra società, ma anche di noi stessi. Servono quindi per riconoscersi, per rispondere ad un proprio bisogno interiore. Inoltre, il ritorno di questi eventi, il fatto che si ripetano ciclicamente, crea
Da questa intervista davvero piacevole con Brunamaria Dal Lago Veneri, ci rimane un pensiero. Il fatto che molte Pro Loco si impegnino con sforzi talvolta anche notevoli per tenere vive le tradizioni popolari, non risponde solo al bisogno di avere un ritorno turistico, o per evitare l’imbarazzo di interrompere un appuntamento sempre rispettato; serve soprattutto, a chi lo fa, per sè stesso, per delineare la propria identità e le proprie radici, per sentirsi parte di una comunità e per dare un senso al tempo che passa. Questo beneficio può spiegare in parte, forse, anche il fatto che oggi molte persone si dedichino ad attività di volontariato.
Brunamaria Dal Lago Veneri Brunamaria Dal Lago Veneri è nata a Bolzano, dove vive e lavora. Scrittrice, pubblicista, traduttrice, autrice di testi per trasmissioni radiofoniche e televisive e per il teatro. Il suo campo di ricerca è la tradizione, tra riti, racconto e storia del mondo plurilingue. Visiting professor presso l’Università di Lugano con corsi monografici di antropologia culturale, relatrice presso gli atenei di Trento, Gorizia, Innsbruck e Vienna. Editorialista per il Corriere della Sera e collaboratrice per la Rai locale e nazionale. Per la televisione è autrice di testi e sceneggiature per film monografici su artisti e autori locali e stranieri. Tra le pubblicazioni: Guida insolita ai castelli del Trentino-Alto Adige (Newton Compton Editori), Alto Adige. Terra di feste, riti e tradizioni (Giunti Editore), Tera Ladina (Arunda ), Il sogno della ragione(Mondadori), Dodici i ncontri. Una vita (edizioni Alpha Beta), Il regno dei Fanes (Giunti Editore), Donne e Fiori (Reverdito Editore)
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Noi facciamo così
Il nostro piatto forte? Il w Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco
In un mondo in cui “se non sei sulla rete non esisti”, il web diventa sempre più uno strumento fondamentale anche per le Pro Loco. Una delle nostre associate ci racconta la sua esperienza in questo campo, dai timori iniziali alle soddisfazioni di oggi
Intervista a Flavio Broch Presidente della Pro Loco di Sagron Mis Negli scorsi numeri di Centopaesi abbiamo parlato spesso di utilizzo degli strumenti web per il turismo e per le Pro Loco. In questo numero, abbiamo voluto raccogliere l’opinione “sul campo” di una Pro Loco che fa ampio uso del web nella sua attività. Si tratta della Pro Loco di Sagron Mis, paesino del Primiero a pochi passi dal confine con il Veneto. Ci parla dell’esperienza della Pro Loco con il web Flavio Broch, presidente della Pro Loco. Di quali strumenti web e social fa uso la vostra Pro Loco? E da quanto tempo li usate? La nostra Pro Loco comunica principalmente attraverso il proprio sito internet e i social network Facebook e Twitter, mentre dal giugno scorso è stata attivata anche la newsletter, che si sta rivelando uno dei canali più efficaci e coinvolgenti. Il sito internet per la verità è attivo da quasi una decina d’anni ormai, ma è stato rinnovato a gennaio del 2013, poco dopo l’attivazione della pagina Facebook e dell’account Twitter (estate 2012, poco dopo l’insediamento del nuovo consiglio direttivo). In termini di tempo, quanto avete
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investito per avviare questi strumenti e quanto tempo richiedono oggi per il loro mantenimento? Per il sito internet l’investimento fatto è stato anche economicamente rilevante in una prima fase (ci si è rivolti ad un professionista), mentre il restyling del 2013 è stato fatto direttamente da alcuni membri del consiglio direttivo esperti in materia. L’impegno è stato molto rilevante in fase di lancio e nell’inserimento dei contenuti principali, e si è ridotto man mano che la piattaforma si è stabilizzata. C’è da dire che l’investimento iniziale è stato ben ripagato potendo contare oggi, a distanza di 2 anni, su un sito ben fruibile e ricco di contenuti interessanti e rilevanti sia per i turisti che per i locali. Una accurata programmazione e lungimiranza hanno portato ad avere un prodotto non certo “invecchiato”, e che non necessita di puntuali aggiornamenti (che si sa, nell’ambito del volontariato son lasciati ovviamente un po’ alle disponibilità di tempo dei singoli soci). Per i social network è accaduto invece l’esatto opposto: in fase di avvio lo sforzo è stato praticamente nullo (addirittura la pagina facebook era stata creata
tempo prima, con l’unico scopo di potersi taggare al Circolo Pro Loco Sagron Mis!) mentre da quando si è iniziato a sfruttarla come canale promozionale e informativo lo sforzo è cresciuto costantemente. Per mantenere una pagina facebook attiva e seguita è d’obbligo che non la si lasci ferma per molto tempo: il minimo indispensabile è l’aggiornamento cadenzato con gli eventi (promozione di feste, ecc. e successiva pubblicazione delle fotografie) ma si cerca sempre di fare qualcosina in più, tempo permettendo, pubblicando fotografie, “cartoline” e altre cose interessanti per chi non vive certo il paese tutti i giorni. Twitter viene tendenzialmente aggiornato solo durante gli eventi (o poco più) mentre la newsletter è a cadenza mensile, e questo comporta un importante
Il web in tutte le salse
sforzo con una certa regolarità: è anche uno stimolo per continuare ad aggiornare il sito e i vari social. Perché secondo la tua esperienza è utile per una Pro Loco utilizzare i social e il web? All’inizio è partito come un esperimento, ma ormai è evidente che molta gente passa gran parte del proprio tempo (libero e non) sul web e in particolare sui social network: inserirsi in questo contesto significa portare il proprio marchio, il proprio paese e le proprie attività nelle case di tutti quelli che decidono di seguirci, magari solo per qualche secondo al giorno, ma è un po’ come quando al supermercato ti trovi di fronte a dei prodotti dei quali conosci il marchio ed altri che non hai mai visto, alla fine tendi a scegliere quelli che già conosci. L’obiettivo è
un po’ questo, diventare un qualcosa di familiare, di fidato. Come valuti i risultati ottenuti fino ad ora? Ad oggi abbiamo un sito internet con una media di 500 click al giorno, una pagina facebook con 530 mi piace, 200 follower su twitter e un centinaio abbondante di iscritti alla newsletter: non sono numeri elevatissimi per il web, ma lo diventano se questa cerchia di persone è fidelizzata al nostro marchio. Noi siamo convinti, e ce ne accorgiamo dalle notifiche che ci intasano tutti i giorni i nostri social, che è così. Ad esempio su facebook, i “nostri” 500 mi piace partecipano molto di più dei 3-4 mila di altre pagine che puntano tutto sul numero ma non curano i contenuti. Social media e promozione degli
eventi. Cosa ci dici in proposito? Premessa: c’è voluto molto tempo per farci le ossa e capire come va promosso un evento sui social network e sul web in generale. L’unica cosa che mi sento di dire è che promuovere bene un evento significa farlo su tutti i canali possibili e immaginabili e con un’accurata programmazione: pubblicare l’evento su facebook, su twitter, sul sito internet, sulla newsletter, sui vari portali dedicati agli eventi, inviare comunicati stampa a giornalisti, alle Aziende per il Turismo, e a chiunque possa dare una mano con la promozione. Con una attenzione particolare: ogni piattaforma ha le sue esigenze, e perché il messaggio arrivi bisogna differenziarlo a seconda del canale utilizzato. Da questo punto di vista il tempo è sempre tiranno, e non sempre si ri-
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escono a fare le cose per bene. Noi crediamo di farlo bene per ogni nostro evento, dato che chi ci segue conosce sicuramente tutti gli eventi che proponiamo, anche se poi magari non arriva a parteciparvi davvero. Nella pratica, quando promuoviamo un evento via facebook, poi pubblichiamo sempre sulla nostra pagina le fotografie, cosicchè la gente possa riconoscersi e condividere lo scatto. E chi non c’era si imbatte comunque nelle foto e si mangia le mani per non esserci stato, e forse parteciperà al prossimo evento. Iniziamo ora ad avere un feedback di questo tipo, ed è più che positivo. Un esempio? Un gruppetto di Padova senza alcun apparente collegamento con la nostra località ha partecipato a “De Not Co Le Caspe”, una passeggiata con le racchette da neve che abbiamo organizzato in marzo. Alla mia domanda su come fossero venuti a conoscenza dell’evento e cosa li aves-
se spinti a farsi oltre quattro ore di viaggio tra andata e ritorno per la nostra attività la risposta è stata semplice ed immediata: facebook. Quale è secondo te un problema o un limite nell’utilizzo dei social da parte di una Pro Loco? L’errore più grande che possa commettere una Pro Loco, ma pure un’azienda o una qualsiasi altra associazione, è quella di aprire pagine sui social, raccattare qualche centinaio di mi piace e poi lasciarla morire. Una pagina facebook ferma viene vista come un’associazione ferma. Quindi piuttosto che aprire una pagina senza programmarne la manutenzione è meglio non aprirla affatto. E il limite è proprio questo: che il volontario spesso non ha tempo da dedicarci, ma un social network ben tenuto necessita di diverse ore alla settimana per essere efficace. Forse è il caso di pensare di retribuire qualcuno? Un altro limite è quello che
spesso sembra di perdere tempo per niente: infatti spesso lo scoglio tra social network e vita reale è grandissimo, nel senso che un “parteciperò” messo su facebook raramente si trasforma in una reale partecipazione ad un evento. Ti ritrovi magari con una promozione accuratissima fatta sui social e poi al tuo evento non viene nessuno e ti chiedi “dove ho sbagliato?”. La realtà è che un social network è utilissimo per veicolare un messaggio a tanta gente, ma se questo deve tradursi nel far uscire di casa le persone, allora bisogna appoggiarsi (anche) ad altri canali. E non c’è miglior canale di chi parla bene di te e dei tuoi eventi. I social network aiutano se usati bene, possono mostrare al mondo un’associazione con un’attività dinamica, continua, organizzata; ma in fondo non sono l’amico che ti dice “son stato a quella festa...”.
Qualche pillola di social network! by Flavio Broch 1. Se volete usare i social network fatelo, ma prima di iniziare chiedetevi come sarà il vostro social fra 2 anni
5. Non sperate di promuovervi senza coinvolgere. I social network non sono una bacheca
9. Avete mai considerato di pagare qualcuno che curi i vostri social network?
2. I social network aiutano a farvi vedere, ma la gente non viene ai vostri eventi perché pubblicate tante belle foto
6. Facebook può renderti visibile al mondo, ma non lo fa per beneficenza: se volete sfruttarlo per promuovervi, mettete in conto pure qualche centinaio di euro
10. Sui social tutti partecipano, dal vivo no. Non credete troppo a internet e ricordate che il vostro successo è basato sui numeri reali.
3. Se avete 200 like, non lanciatevi in concorsi alla caccia di “mi piace”, rischiereste solo di avere tante brutte foto e zero click 4. Capitolo commenti: ignorate quelli volgari, ringraziate quelli positivi, e se possibile, fate ringraziamenti cumulativi, vi darà un tono più istituzionale
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7. Metteteci la faccia, dite chi siete, mostrate di essere un team affiatato, immortalate e pubblicate dietro le quinte e altre curiosità 8. A twitter la diretta, a facebook le fotografie, al sito i contenuti. Sulla newsletter rimandate a tutto quanto!
Giudicarie Esteriori
Se però non li facessimo noi... Daiana Grossi, Pro Loco del Casale
A volte non serve fare grandi cose. Prendiamo la Pro Loco del Casale, sulle pendici del Monte sopra Comano: pochi eventi, confezionati con cura, dedicati ad un pubblico di affezionati residenti ma non solo Se non ci fossimo noi, quassù, a tenere vive le tradizioni, a portare avanti le colture locali come il grano, o anche solo a creare semplici occasioni di aggregazione? E’ iniziato un altro anno all’insegna dell’impegno collettivo nel volontariato e la Pro Loco del Casale, quest’anno al 39°anno di formazione, presenta le sue proposte per l’anno 2015. L’anno nuovo per la Pro Loco è arrivato accompagnato dalla musica degli zampognari, che hanno fatto da suggestiva conclusione alla rassegna dei presepi esposti nei paesi di Comano Godenzo Poia nel periodo natalizio. È arrivato poi febbraio e con esso il carnevale dei bambini, giunto alla
F L A S H
n e w s
Il direttivo e alcuni volontari della Pro Loco del Casale
34°edizione. Anche quest’anno abbiamo dovuto fare i conti con le bizze del tempo subendo il posticipo di una settimana alla data prevista, ma poi, il 22 febbraio, mascherine, maccheroni giochi, musica e animazione l’hanno fatta da padrone in una insperata tiepida domenica. Con l’avvicinarsi della bella stagione, in Pro Loco si inizia a guardare all’immediato futuro con la preparazione degli appuntamenti estivi: la festa del grano a luglio, la serata culturale ad agosto e la festa di saluto all’ospite a settembre. Quest’anno però stiamo pensando anche ad una novità: una giornata ecologica, tema a cui teniamo molto, che può coinvolgere come
già in passato le vicine Pro Loco di Ponte Arche e Piana del Lomaso. Qualche turista che viene a visitare la nostra bella zona ci chiede talvolta perché ci adoperiamo tanto per i nostri paesi. Io rispondo che il nostro lavoro è ben ripagato dalle presenze costanti alle nostre iniziative, che accolgono sia molti ospiti delle nostre valli, che parecchi turisti che vi giungono in vacanza. L’anno si concluderà con le consuete manifestazioni di Santa Lucia per anziani e bambini, e la quarta edizione della rassegna dei presepi. Speriamo di avervi incuriosito, noi dal canto nostro vi aspettiamo per un saluto e un brindisi ad uno dei nostri appuntamenti.
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7 gennaio nasce la Pro Loco di Riva del Garda
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23 gennaio nasce la Pro Loco di Riva Rione Degasperi
• 23 febbraio nasce la Pro Loco di Dro • 11 marzo nasce la Pro Loco di Giovo, in Val di Cembra • 27 marzo si tiene l’Assemblea annuale della Federazione delle Pro Loco a Calavino
• 10 | 11 | 12 aprile gita a Roma per le Pro Loco Centopaesi - primavera 2015 | 21
Valle dell’Adige
Paesaggio: un patrimonio da tutelare Giusi Depaoli, presidente Pro Loco cà Comuna del meanese
Non solo le istituzioni, ma anche le realtà più piccole, come le Pro Loco, possono dare il loro contributo tangibile per difendere il nostro paesaggio. Come? Un modo ce lo propone la Pro Loco cà Comuna del meanese “Il paesaggio è una componente essenziale del contesto di vita delle popolazioni e della loro identità”, recita la Convenzione Europea. Il paesaggio non è solamente l’ambiente ritratto nelle cartoline, rappresenta invece lo spazio di vita di una comunità. E’ il risultato di tutte le azioni individuali e collettive compiute dall’uomo all’interno di quello spazio. Un tema impegnativo, si dirà, magari ritenuto materia difficilmente maneggiabile dalle Pro Loco. Non è così. La Pro Loco cà Comuna del meanese (con la Fondazione E.Salvadori-Zanatta e l’Ecomuseo Argentario, in collaborazione con la TSM - Step Scuola per il governo del territorio e del paesaggio), ha deciso di dedicare una giornata all’approfondimento proprio di questo tema, con relatori di prim’ordine e un grande successo di pubblico. Un appuntamento non solo di qualità, ma anche con qualcosa in più, quel tocco che le Pro Loco sanno dare ad ogni iniziativa. L’occasione è stata la giornata an-
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nuale del Paesaggio (21 settembre 2014), un appuntamento promosso dalla Rete degli Ecomusei del Trentino. La Pro Loco ha dato il suo contributo a questa iniziativa organizzando, negli spazi della bellissima Villa Salvadori-Zanatta, un incontro pubblico dal titolo Paesaggi coltivati - Il valore del margine. Accattivanti gli argomenti trattati, alla presenza di un numeroso ed attento pubblico, da relatori di primo piano a livello regionale e nazionale (il presidente dell’Ecomuseo dell’Argentario, Giuseppe Gorfer, la direttrice dello stesso Ecomuseo, Lara Casagrande, Gianluca Cepollaro, direttore step-Scuola per il governo del territorio e del paesaggio, Giorgio Tecilla, Segretario Osservatorio del Paesaggio, Provincia autonoma di Trento, Bruno Zanon, professore dell’Università degli studi di Trento, e Giusi Depaoli, presidente della Pro Loco cà Comuna del meanese). Il valore della sostenibilità delle coltivazioni, la riscoperta sa-
piente dell’agricoltura tradizionale, la ricerca di nuove relazioni tra città e campagna, la partecipazione e l’educazione alla cura del paesaggio, alcuni dei temi approfonditi durante l’incontro. I partecipanti hanno poi preso parte ad una passeggiata accompagnati da chi oggi si prende cura in prima persona di alcuni spazi attorno al compendio di Villa Salvadori-Zanatta. La cura del parco, la trasformazione di una vigna, il recupero di un orto per riscoprire le piccole coltivazioni autoctone, un teatro che rappresenta un importante presidio culturale, sono tutte azioni diverse ma integrate, che testimoniano l’impegno diretto della comunità nella tutela, nella promozione e nella trasformazione responsabile del proprio territorio. A raccontare quello che sta dietro queste iniziative, i protagonisti del progetto: Heinrich von Lutterotti, Presidente Fondazione E. Salvadori-Zanatta, Nicola Merci, Presidente Teatro Instabile di Meano, Matteo Faccenda, agricoltore, Stefano Delugan, agroecologo, e Maddalena Natalicchio, educatrice ambientale. L’incontro non poteva che concludersi con una cena a base dei prodotti raccolti direttamente nell’Orto in villa. Gli ospiti hanno potuto gustare la delicata di zucca al rosmarino con semi di papavero e fiori di malva, l’insalata di portulaca ai fiori di calendula, la polenta con formaggio nostrano e tarassaco e i famosi biscotti alle erbe aromatiche rosmarino e timo, tutte ricette preparate dai volontari della Pro Loco cà Comuna del meanese. La giornata del paesaggio verrà riproposta anche quest’anno, il giorno sabato 19 settembre 2015. Allacciandoci all’esposizione universale Expo 2015 (Milano, 1 maggio - 31 ottobre), che sarà il più grande evento mai realizzato sul tema dell’alimentazione e nutrizione, abbiamo deciso di incentrare quest’anno la giornata del paesaggio sul tema della cura e la conoscenza del cibo.
Nel 2014 la Pro Loco cà Comuna del meanese ha presentato al Premio Ambiente Euregio i suoi progetti legati alle attività di Orto in Villa. Con nostro grande orgoglio, a fronte degli oltre 100 progetti presentati, il nostro progetto ha ricevuto la nomina della giuria, attestandosi quindi al quarto posto assoluto. Il motivo del riconoscimento è stato “il grande impegno dimostrato dalla Pro Loco nel far crescere questo importante progetto.”
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Tirol · Südtirol/Alto Adige · Trentino
Nominiert · Nominato Pro Loco Cà Comuna
2014 Bozen/Bolzano 17.12.2014
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Val di Cembra
Un momento del rituale del pino
L’eterno ritorno di un rito antico Roberto Bazzanella, Pro Loco di Grauno
Grauno fa rima con Carnevale. Se si considera che questa tradizione è tra le più antiche usanze popolari del Trentino, la frase è azzeccata Ormai da anni la Pro Loco di Grauno ha cercato di far incontrare l’antico col nuovo, sostenendo la realizzazione del “rogo del Pino” insieme alla proposta di altri momenti di festa che vi fanno da giusto coronamento. Ecco dunque che, nel ben allestito e riscaldato tendone de
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“la Pozza”, la festa è iniziata anche quest’anno fin da venerdì 13 febbraio con la “cena del pesce”, diventata ormai una partecipata usanza.Con un sabato dedicato ai giovani, e una domenica trascorsa tra musica tradizionale e buona cucina, una pausa nel giorno di lunedì 16 ha lasciato il giusto spazio di “suspense” e attesa per il giorno carnascialesco per antonomasia: il martedì grasso. Ma come si svolge il carnevale di Grauno? A Grauno, che è l’ultimo villaggio cembrano della sponda destra della valle, il carnevale è usanza secolare, e lo dimostra la dimensione della partecipazione locale in occasione del martedì carnevalesco: sembra ricomporsi l’antica comunità, con
molti gràuneri che, trasferitisi altrove, non vogliono rinunciare a godersi la festa, e colgono l’occasione per un breve rientro. Anche martedì 17 febbraio si è ripresentato, secondo le consuete forme, l’antico rito “graunero”. Da prima del levar del sole tutti erano in fermento, mentre si approntavano “soghe”, catene, “rampìni” ed altro per il trascinamento del pino. A metà mattina il pino rituale, “parcheggiato” in prossimità del paese, è stato trascinato fin sulla “piàza de ‘l bociàt” dove ad attenderlo vi erano tutti i grauneri, e decine di altri ospiti e amici, che, un tempo, erano obbligati a pagare una sorta di gabella per assistere a questa usanza, e a tal scopo si portavano qui già muniti di una damigiana di vino. Nella piazza l’attesa era sia per l’albero di Carnevale ma soprattutto per “la comèdia”, preparata in gran segretezza nei giorni precedenti. Il palcoscenico come sempre era una parete esterna di una casa, luogo ideale per appoggiare le assi del “taolon”, sede del tribunale che deve giudicare lo sposo novello “colpevole”, e quindi costretto al “battesimo” del pino. La recita degli improvvisati attori si è conclusa, anche nel 2015, sempre allo stesso modo, con l’ultimo sposato di Grauno che, con un pezzo di “dàŝa” immerso nel vin cotto, battezza il “Pin”; a seguire, un lungo corteo si snoda per il paese per raggiungere la “Buŝa da ‘l Carnevàl” dove il pino è stato innalzato e addobbato a dovere per tutto il pomeriggio. L’operazione non è stata facile: è infatti necessario passare di ramo in ramo, salire fino alla cima, assicurare tutto nel miglior modo, cosicchè lo spettacolo della sera riesca alla perfezione. Ed al giungere del manto della notte ecco l’Ave Maria, il corteo, i canti, i coscritti e gli sposi, ed infine il grande falò. Nell’allegro rumore delle “bolìfe”, mentre i presenti leggono segni di profezia per l’anno che verrà, ancora una volta si compie il ciclo immutato del “Carnevàl de Graun”.
Alberi protagonisti Brunamaria Dal Lago Veneri, scrittrice e antropologa
I riturali legati agli alberi hanno origine antichissima, e spesso affondano le loro radici in miti celtici. Abbiamo chiesto a Brunamaria Dal Lago Veneri di spiegarci meglio la provenienza di queste usanze Scrive il noto etnomusicologo Renato Morelli: “Un tempo, al suono dell’Ave Maria, l’alta Val di Cembra era illuminata dai carnevali che ardevano in quasi tutti i paesi: a Valda bruciava un pupazzo, sulle coste di Sover, bruciava un grande albero come a Grauno, mentre da Montresor venivano fatte rotolare verso il torrente sottostante delle rotelle infuocate”. Il culto degli alberi ha sempre rappresentato una parte importante nelle culture, religioni e spiritualità di tutto il mondo. Per quanto riguarda le tradizioni della nostra terra dobbiamo ricordare che i Celti avevano forti legami con la natura e in particolar modo con le piante, viste come congiunzione fra la terra e il cielo. Gli stessi druidi, i sacerdoti celtici, hanno un nome arboreo (drus è la quercia, ma anche dru wid, i sapientissimi legati alla natura). Nel calendario lunare dei Celti, ad ogni mese corrispondeva un albero e ad ogni albero una lettera di quello che si chiama l’alfabeto degli alberi. Così rimangono ancora oggi nelle tradizioni locali molto memorie legate agli alberi: abbiamo
visto tutti almeno una volta i riti di bruciare l’albero per segnare l’eliminazione dell’anno vecchio e fare posto all’anno nuovo, o come segnali al sole nel momento del suo solstizio invernale per aiutarlo a crescere infuocato, ma non dimentichiamo l’albero di Natale. E poi, ovviamente, ci sono le tante
profetico: “Ponete mente a tutte le cose che sono al mondo e vedete se, senza questa figura si possono costruire o combinare le cose. Il mare, ad esempio, non si fende senza questo trofeo che prende il nome di vela, la terra non si ara senza un attrezzo che ha questa forma. Lo stesso uomo poi, per nessuna
Leggenda del Picco d’Adamo Si narra che quando Adamo stava per morire, suo figlio Set andò in paradiso a chiedere consiglio a San Michele. L’arcangelo gli diede una scheggia dell’albero del quale Adamo ed Eva avevano mangiato e gli disse: “Piantalo e quando porterà frutti, tuo padre sarà salvato”. Il luogo dove quest’albero fu piantato e il nostro progenitore sepolto si chiama Picco d’Adamo. Passarono anni e secoli e quando il grande re Salomone volle costruire il suo tempio gli portarono un albero grande e grosso per farne la trave portante del tetto, ma quell’albero non ci voleva stare. In quel tempo arrivò dal re Salomone la regina del regno di Saba. “Sappi, re Salomone – disse la regina di Saba – un uomo verrà preso e appeso al legno di quest’albero, e il suo popolo sarà salvato.” leggende sugli alberi. Si narra ad esempio dell’albero cosmico, il grande frassino Yggdrasill al quale fu appeso il dio Odino. Attraverso questa immagine arriviamo all’albero della conoscenza e di lì alla croce, imago mundi, fuoco
caratteristica si distingue dagli animali irragionevoli, se non per essere eretto e per l’estensibilitá delle sue mani” (Giustiniano, II secolo). Questa immagine dell’uomo e del mondo è anche l’immagine di una storia: nascita, risalita al
cielo, albero della vita, incrocio di assi solidali, orizzontale e verticale che legano le cose fra di loro e queste al cielo. Le immagini che scaturiscono dalle leggende sugli alberi vanno intese come metafore, allegorie: in ultima analisi, esse rappresentano un modo di appropriarsi dei segreti del mondo presentando in forma evidente significati che fra loro hanno un rapporto di mediazione. Immagini, copia del vero, rappresentazioni della realtà, forme di conoscenza. Alberi, magiche creature, spia e contenitore dei segni che formano il linguaggio L’individuo nasce da un ceppo, è di illustre o di oscuro lignaggio, può essere ben piantato o spiantato, ben radicato o sradicato, i suoi piedi sono dotati di piante e comunque, va sempre alla ricerca delle sue radici. L’albero è il divenire e la totalizzazione cosmica. La grande dea è in ogni tradizione la signora degli alberi. Al cuore materno dell’albero appartiene non solo il nutrire, ma anche il generare e il seppellire. L’albero può essere fuoco e nido, mangiatoia e culla, ma anche croce e bara. L’arco concluso di una vita.
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Valle dell’Adige La sala multifunzionale presso la casa Demattè a Ravina
Prendi una Pro Loco una sala comunale e tanta volontà Sonia Marconi, consigliere Pro Loco Ravina
“La motivazione più grande è il bene per il paese. Tutto quello che si farà è per il piacere di tutti e per il bene del posto in cui ci troviamo” Nel 2008 il Comune di Trento ci fece una proposta: ce la saremmo sentita di gestire la sala multifunzionale presso la casa Demattè a Ravina? La Pro Loco era nata da poco, e quindi i tentennamenti sono stati molti, ma alla fine abbiamo deciso di accettare la sfida e ci siamo messi in gioco. La possibilità di avere uno spazio così strutturato ci ha permesso di mettere a disposizione della comunità una sala in cui poter fare attività ludico-motorie sino ad ora precluse (come la ginnastica artistica per i piccoli o posturale per i più adulti), per fare le quali, prima, ci si doveva spostare in città. Ma so-
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prattutto, grazie alla presenza di un modernissimo meccanismo, di poter trasformare la sala stessa in un bellissimo teatro, con tanto di poltroncine e palco, e quindi, dar vita a molte molte altre differenti proposte, tra le quali fiore all’occhiello è la nostra rassegna teatrale. Oltre alla grandissima soddisfazione di quanto si riesce a proporre come Pro Loco, l’avere a disposizione questa sala è un beneficio anche per l’intera comunità: ha permesso infatti di dare spazio anche alle altre associazioni presenti sul territorio. Un servizio prezioso per il paese, che però ha come requisito necessario e fondamentale
un grande impegno da parte di chi se ne occupa: avere una competenza simile come Pro Loco richiede molte energie! Nulla sarebbe stato possibile, e anzi la struttura sarebbe ancora chiusa, se alcuni membri del direttivo non si fossero presi a cuore la gestione della sala, istituendo un gruppo di lavoro con l’aiuto degli insostituibili e impareggiabili nostri volontari. Sono stati loro che con caparbietà e dedizione hanno sistemato tutte le innumerevoli pratiche amministrative (in termini di gestione e di sicurezza), hanno imparato il sistema per la movimentazione delle poltrone, hanno frequentato i corsi anti-incendio, e che con l’accortezza del “buon padre di famiglia”, hanno vigilato sulla struttura in ogni suo dettaglio e messo a disposizione tantissimo tempo per prestare servizio. E’ orgoglio della nostra Pro Loco e del paese stesso poter dire che la Casa Demattè è viva e vitale, uno spazio a disposizione di tutti per far movimento, per i saggi delle varie attività sportive o scolastiche; ma anche per la cultura con riunioni, conferenze, dibattiti e spettacoli teatrali. Ma non solo: per la comunità la Casa Demattè è diventata il luogo dell’incontro e dell’accoglienza. E noi tutti siamo davvero soddisfatti di aver ottenuto un simile risultato.
Piana Rotaliana - Koenigsberg
La Pro Loco di Zambana scalda i motori Monica Viola, vicepresidente Pro Loco di Zambana
Dopo il successo del Carnevale, la Pro Loco di Zambana è già all’opera per la Festa dell’Asparago Bianco Per la Pro Loco di Zambana il Carnevale è la prima manifestazione dell’anno, la prima prova da affrontare per scaldare i motori in vista del nutrito programma di manifestazioni che di anno in anno proponiamo sul nostro territorio. A Zambana il carnevale è terminato in una nuvola di coriandoli e stelle filanti che il vento ha sparso per le strade del paese... e che i volontari della Pro Loco si sono affaticati a rincorrere per far trovare ai paesani tutto pulito e in ordine! Sono due le manifestazioni di Carnevale che si svolgono nel nostro paese. Una tradizionale, con i carri allegorici, sfilata delle mascherine, musica e un abbondante pranzo a base di “polenta crauti e lucaniche” e l’altra, nata da pochi anni ma altrettanto importante, voluta per dare un forte segnale contro l’alcolismo giovanile: il Carnevale Analcolico. Solo bevande analcoliche, brodo, tè e cioccolata calda accompagnano un bel piatto di pasta al ragù e, i nuovi diciottenni, al termine della manifestazione, bruciano il fantoccio del Carnevale. Entrambe le manifestazioni sono molto sentite e partecipate da grandi e piccini. Appena finiti questi appuntamenti, ci siamo subito rimboccati le maniche per iniziare a lavorare ai nostri pros-
La banda sociale di Zambana versione carnevale simi impegni. Il 2015 sarà un anno molto ricco di eventi e manifestazioni che impegneranno sia il Direttivo che i molti volontari: volontari che come sempre saranno super attivi, occupati nei vari momenti di progettazione e realizzazione degli eventi. Tra tutti, la festa dei Patroni e dell’Asparago Bianco, che sarà come da tradizione il nostro cavallo di battaglia. La festa, che quest’anno si terrà dal 30 aprile al 3 maggio, ha come protagonisti il nostro fantastico prodotto, l’asparago bianco di Zambana, e tutte le Associazioni del paese e la Pro Loco. In questi giorni stiamo ultimando il programma che speriamo soddisfi le aspettative di tutti gli ospiti che attendono la “Festa dei Patroni e dell’Asparago bianco” per dare il benvenuto alla bella stagione. E, ovviamente, per gustare i nostri famosi asparagi, sapientemen-
te proposti nelle prelibatezze che cuciniamo durante la manifestazione. Novità di quest’anno sarà l’aggiunta di una data alla promozione dell’Asparago Bianco, che comincerà il 28 marzo a Trento in Piazza Pasi per poi continuare l’11 aprile a Zambana Vecchia, cuore della coltivazione dell’asparago bianco. In questa occasione, proporremo un’iniziativa inedita: la visita alle coltivazioni di asparagi con i produttori, seguita da una visita guidata presso l’abitato di Zambana vecchia, che si concluderà con la degustazione del risotto agli asparagi. Per finire il 18 aprile nuovamente a Trento per una degustazione dei nostri sempre famosi “risotto e orzotto con asparagi”. La Pro Loco di Zambana come sempre s’impegnerà a coordinare il tutto con la competenza, la cordialità e la disponibilità che la caratterizzano.
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Altopiano della Vigolana
Giochi e cartoni animati senza tempo
Carnevale in Vigolana: quattro feste, un’unica regia Roberta Casagranda, direttrice Consorzio turistico della Vigolana E’ l’unione che fa la forza! Un’altra prospettiva per guardare gli eventi Pro Loco Il caso dei carnevali in Vigolana ben ci mostra come ogni evento non sia “autosufficiente”, ma abbia bisogno di integrarsi all’interno dell’offerta di animazione del territorio. Quattro le date del carnevale in Vigolana, coordinate tra i quattro paesi proprio per evitare sovrapposizioni e permettere a tutti di godersi la festa. Abbiamo iniziato sabato 7 febbraio a Bosentino, pomeriggio nuvoloso ma pieno di maschere e colori. Organizzato come da tradizione da Pro Loco, Gruppo Anziani e Gruppo Alpini il carnevale di Bosentino ha visto sfilare molti carri, costruiti soprattutto da ragazzi. Gli stessi
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ragazzi che hanno voluto ricordare Daniele Bianchini, uno di loro, scomparso a inizio mese: lo hanno ricordato alla loro maniera, non con un minuto di silenzio ma con tante ore di baccano, perché Daniele aveva sempre il sorriso sulle labbra e la voglia di stare insieme a divertirsi. Il giorno dopo, domenica 8 febbraio, è toccato a Centa San Nicolò con gli gnocchi della Pro Loco e la collaborazione dell’amministrazione comunale. I tanti carri si sono anche esibiti in una scenetta composta per l’occasione. Un ottimo messaggio è arrivato dai bambini che hanno composto un drappello di piccoli pompieri, segno di come il volontariato sia molto sentito anche in tenera età. Vigolo Vattaro ha visto il suo carnevale sabato 14 febbraio, con un po’ di pioggia ma la struttura coperta ha permesso a tutti di divertirsi e ha
anche dato la possibilità di vedere i carri tutti assieme, nello stesso posto: bellissimo effetto! Pro Loco, Gruppo Alpini e Sat come sempre si sono dati da fare per la buona riuscita del carnevale. Abbiamo concluso martedì 17 febbraio a Vattaro, anche qui con gli gnocchi e l’ottima organizzazione di Pro Loco e Gruppo Alpini. Pomeriggio di sole stavolta, ma a riscaldare l’atmosfera sarebbero bastati i carri in festa che andavano avanti e indietro con il loro carico di musica e entusiasmo. Il carnevale in Vigolana è vissuto come momento di festa ma anche di socialità e di solidarietà. Nota importante è l’impegno dei ragazzi per l’ideazione e realizzazione dei carri (sponsorizzati dal Consorzio Turistico della Vigolana) e molto positivo il fatto che gli adulti abbiano dato loro fiducia.
Eventi futuri Festa di San Giorgio Vigolo Vattaro - 23| 26 aprile 2015 La prima festa di primavera, sotto la struttura coperta di Vigolo Vattaro con bar, cucina e un fornitissimo stand di degustazione vini, tanta musica e attività per grandi e piccini.
Vigolana Camina e Magna Vigolo Vattaro -10 maggio 2015 Partenza da Vigolo Vattaro. Passeggiata gastronomica di circa 15 km, immersi nella natura e alla scoperta di antichi borghi, con 14 tappe per degustare piatti tipici e prodotti locali.
Vigolana in Movimento Bosentino - 24 maggio 2015 Palazzetto e parco comunale di Bosentino. Giornata dedicata allo sport, al movimento, alla creatività, all’energia, e alla voglia di mettersi in gioco provando sport, giochi e attività legate al movimento seguiti da istruttori e accompagnatori a vostra disposizione.
Vigolana Bike Vigolo Vattaro - 31 maggio 2015 Una intera giornata dedicata alla bicicletta: prima la Vigolana Bike, una gara non competitiva di mountain bike di 14 km con dislivello 400 metri, seguita dalla Vigolana Baby Bike, prova di abilità su percorso ad ostacoli per i più piccoli.
Vigolana Trail Vigolo Vattaro - 7 giugno 2015 Un percorso lungo di 65 km alla conquista della Vigolana e della Marzola e un percorso breve di 35 km lungo i versanti della Vigolana. Per i più piccoli è previsto il Minitrail.
Info Consorzio Turistico Vigolana 0461 848350 | info@vigolana.com | www.vigolana.com
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Fiorinda
18 | 19 aprile 2015 Mollaro | Val di Non
La festa dei meli in fiore della Val di Non Ad aprile tutto cambia in Val di Non. La primavera si manifesta in questo angolo di Trentino con una miriade di bianchi boccioli che, come per incanto, trasformano in uno sconfinato velo di sposa l’intero profilo della vallata. E’ la Primavera dei Meli della Val di Non, uno dei fenomeni naturali più suggestivi dell’intero Trentino. Un weekend per celebrare la primavera e la fioritura dei meleti della valle delle mele. Una colorata vetrina della cultura, enogastronomia, frutticoltura che rendono unica la valle trentina della mela DOP, poer un evento a misura di famiglia e attento all’ambiente. Naturalmente la mela sarà protagonista della festa, ed infatti buona parte delle iniziative si svolgeranno tra i meleti in fiore. Ci saranno gli stand enogastronomici, il mercato florovivaistico, le passeggiate e le degustazioni curate dall’associazione “Strada della Mela della Val di Non”, e anche tante novità con le quali la Pro loco di Taio intende stupire i tanti ospiti. I primi ad essere entusiasti della festa saranno sicuramente i bambini. A loro saranno infatti dedicate le gite tra i meli in fiore a cavallo, in carrozza oppure in bicicletta con la Scuola di Ciclismo Fuoristrada Val di Non e
Sole. La novità assoluta di quest’edizione sarà poi “Mattoncini in Fiore” un grande evento dedicato al mondo dei Lego con speciali aree gioco, laboratori per famiglie e in anteprima per il Trentino la “Lego Art”. La festa è realizzata anche grazie alla collaborazione con “Melinda”, il consorzio della Mela Dop della Val di Non. Il consorzio aprirà agli ospiti le porte delle sale di lavorazione di MondoMelinda ed eccezionalmente per questa occasione farà visitare le celle di refrigerazione,15 Km di gallerie scavate nella roccia nella cava del Rio Grande che oggi sono utilizzate come celle per la conservazione
Info www. fiorinda.org prolococomunetaio@gmail.com | +39 349 6788303 30 | Centopaesi - primavera 2015
delle mele Melinda. Un’unicità a livello mondiale che vale la pena di essere visitata sia da esperti che da semplici curiosi. Non mancheranno iniziative artistiche e culturali a fare da cornice alla festa. Il borgo di Mollaro si presterà ad ospitare sfilate di abiti, rappresentazioni di madonnari e una maratona fotografica, tutte attività a tema floreale. Allo stesso tempo il centro storico si mostrerà in tutta la sua bellezza grazie alle passeggiate artistico/culturali organizzate dall’associazione “Anastasia Val di Non”, mentre il Castello di Mollaro sarà animato dagli antichi mestieri di una volta.
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