Centopaesi 4 2017

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La rivista delle Pro Loco e dei Consorzi Pro Loco del Trentino

Nยบ 4 | dicembre 2017 | Anno XXII

Poste Italiane S.P.A. Spedizione in abbonamento postale 70% NE/TN


Buone feste a tutte le Pro Loco

CENTOPAESI direttore responsabile Enrico Faes redazione Enrico Faes Oriana Bosco Chiara Dallapè direzione Via Oss Mazzurana, 8 | Trento tel. 0461 239006 info@unplitrentino.it Autorizzazione del tribunale di Trento n. 926 del 26.09.96 impaginazione Rina Chemelli stampa Grafiche Stile, Rovereto, TN foto di copertina Cons. Pro Loco Valle dei Mocheni

Sommario pag. 3 pag. 4 pag. 6 pag. 8 pag. 10 pag. 12 pag. 28 pag. 30 pag. 31

Un valore straordinario per le comunità Festa della patata: restituiamo qualche cosa al nostro territorio Al Bondone ci pensiamo noi Il lago di Ledro ci racconta le sue storie La polenta carbonera incoronata a Storo Dal volontariato all’amministrazione: report di ricerca completo Quarant’anni di Pro Loco a Mavignola A Darzo... non solo sagra Eventi futuri


Editoriale

Un valore straordinario per le comunità Enrico Faes, presidente della Federazione Cari soci e volontari delle Pro Loco trentine voglio in questo editoriale di Centopaesi rivolgere un pensiero diverso dal solito. Vorrei farlo con una poesia particolarmente significativa che dedico e motivo a tutti voi. Il testo è di Fernando Pessoa, si intitola “Per essere grande” e recita così: Per essere grande sii intero: niente di te esagera o escludi. Sii completo in tutto. Poni quanto se nel minimo che fai. Così in ogni lago la luna intera, splende, perché alta vive.

Vi chiederete perché mi sia venuto in mente di dedicarlo indistintamente a tutti i volontari delle Pro Loco trentine e ora cerco di spiegarlo. Sono fermamente convinto che ciascun volontario di Pro Loco sia “grande” proprio perché, nella quasi totalità dei casi, non esagera e non esclude ma soprattutto perché in tutto quello che fa mette a disposizione quanto è, talvolta in maniera totalizzante. Un valore straordinario per le comunità, che possono contare quindi su persone altruiste, rivolte al pensare, spesso senza riconoscimenti, di più agli altri che a se stessi.

Vado dicendo ormai da diversi anni che occorre prendere consapevolezza di questo valore, non tanto per vantarsene, ma per comprendere che i volontari delle Pro Loco sono quella luna intera, che alta splende, sul riflesso non di un lago ma di un intero territorio chiamato Trentino. Con questa ferma convinzione, che spero diventi consapevolezza in tutti voi, vi auguro un meraviglioso Natale e vi ringrazio, ancora una volta per tutto quello che fate per gli altri, valore immateriale che batte di gran lunga ogni altra forma di valore calcolabile.

Siamo felici di comunicarvi che l’edizione 2018 di

sarà ospitata

dalla Pro Loco di Pergine Stay tuned! Centopaesi - inverno 2017 | 3


How to: noi facciamo così

Così restituiamo qualcosa al nostro territorio Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco

Non un semplice evento:ecco come la Festa della Patata, in dieci anni, è riuscita ad incidere in modo concreto sul suo contesto, valorizzando i giovani di una comunità, un prodotto d’eccellenza ed un intero territorio

Ha compiuto 10 anni uno degli eventi principali dell’autunno trentino, la Festa della Patata, organizzata dalla Pro Loco Piana del Lomaso in collaborazione con COPAG (Cooperativa Produttori Agricoli Giudicariesi). Quest’anno realizzata dal 27 al 29 ottobre, questa manifestazione si svolge sempre a fine ottobre non a caso: è questo infatti il momento in cui le patate, dopo essere raccolte e lasciate a riposare per qualche mese, sono pronte per essere mangiate. Abbiamo deciso di dedicarle in questo Centopaesi uno spazio particolare perché questa manifestazione ha una genesi molto interessante: nata per volere della Pro Loco con lo scopo di valorizzare un prodotto tipico del territorio, negli anni non si è mai fermata, crescendo tanto da essere riuscita a diventare oggi un caso emblematico di valorizzazione territoriale. Siamo nelle Giudicarie esteriori, nel Trentino occidentale, un’area vocata all’agricoltura dove

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ben 100 ettari di terreno sono dedicati alla coltivazione della patata. La patata che cresce qui (per la maggior parte si tratta del tipo Cicero, ma si producono anche alcune specie a pasta gialla, bianca e a buccia rossa) viene chiamata la Montagnina ed ha delle caratteristiche particolari, che derivano dall’altezza della zona di produzione: i campi si trovano infatti tra i 600 e i 900 mt, il che, insieme ad un metodo di coltivazione scrupoloso, garantisce al frutto una quantità maggiore di vitamina C e una minore concentrazione di glucosio, rendendolo quindi più salutare. Anche la conservazione e la commercializzazione di questo prodotto è oggetto di attenzioni particolari; infatti, le Montagnine sono stagionali, vengono commercializzate cioè soltanto dall’autunno alla primavera, seguendo il ciclo delle stagioni, e sono conservate al naturale, senza trattamenti chimici antigermoglianti, sfruttando le temperature basse

della Valle. Nonostante la sua indiscussa qualità, questo prodotto fino a dieci anni fa era poco conosciuto al di fuori dei confini regionali. E’ per questo che un coltivatore del posto lancia l’idea: creare un evento che valorizzi questa produzione, prima di tutto facendola conoscere ai residenti, e poi anche a chi non è del territorio. Il produttore si chiama Bruno Mattei, ed è oggi uno dei soci della Pro Loco Piana del Lomaso, oltre che della cooperativa COPAG :“Dieci anni fa ci siamo detti: abbiamo la fortuna di avere sul nostro territorio un prodotto di qualità, unico, rappresentativo, perché non valorizzarlo? E così ci siamo inventati una festa, che fin da subito ha visto coinvolti di pari passo sia la Pro Loco che i produttori. Una sinergia che è durata e si è accresciuta negli anni e che si è rivelata l’elemento vincente


del nostro evento.” La Pro Loco ha iniziato, quindi, nel 2007, con un primo esperimento: un evento di due giorni realizzato a Casa Mattei, lo storico palazzo dove ha sede la Pro Loco. Qui venne allestito un vero e proprio ristorante, arredato con raffinatezza e gusto, dove la protagonista del menù era chiaramente la patata declinata in tutte le portate, dall’antipasto al dolce. Tutto lo staff, dagli chef al personale di sala, ai sommelier, erano (e sono anche oggi, un pò cresciuti!) i ragazzi della Pro Loco, impegnati in un servizio di altissimo livello: “Facciamo corsi di formazione per presentare i piatti e gli abbinamenti coi vini, negli anni abbiamo perfezionato la tecnica e la nostra passione forse è quello che ci fa tanto apprezzare da tutti gli ospiti, che ci dicono che siamo meglio di un ristorante!” racconta la presi-

dente Giulia Pederzolli. L’evento si svolgeva solo nelle giornate di sabato e domenica, con l’offerta di due cene e ed un pranzo a numero chiuso con 80 coperti. Ben presto, però, i posti disponibili si sono rivelati insufficienti per le crescenti richieste; nasceva inoltre l’esigenza di trovare uno spazio adeguato alle necessità delle famiglie, con servizio più agile ed informale. “Volevamo rendere il nostro evento fruibile da tutti, non solo da un target di nicchia. Forti del successo delle prime edizioni, dopo qualche anno abbiamo quindi deciso di alzare il tiro, aggiungendo alla proposta iniziale una sagra dedicata alla patata, dove poter assaggiare i piatti a base di patata in un clima di festa. In questo modo, abbiamo voluto rendere anche tutta la comunità parte della festa” spiega la presidente. Nel 2014, con il nuovo format, l’e-

vento quindi diventa doppio: le degustazioni a numero chiuso a Casa Mattei e, in contemporanea, la Sagra della Patata nella piazza antistante il palazzo. Ma la crescita dell’evento non è finita. Quest’anno, infatti, in occasione della decima edizione, la festa compie un altro passo avanti: le collaborazioni si allargano, comprendendo l’associazione Festa dell’agricoltura (festa che viene fatta a ferragosto), che porta, quest’anno per la prima volta, la sagra a Dasindo, presso la sede della COPAG, sancendo un legame sempre più stretto con le realtà produttive della zona. Qui la sagra non più soltanto della Pro Loco, ma anche molte associazioni del territorio (tra lui la Pro Loco Ponte Arche), che hanno preparato un ricco menù di piatti fantasiosi a base di patata. Si è avviata anche una sinergia con l’Azienda per il Turismo Terme di Comano, che si occupa di arricchire la parte di animazione e valorizzazione del territorio: durante la sagra, è infatti possibile scoprire il patrimnio storico artistico della Piana attraverso visite guidate a chiese e castelli della zona (alcuni solitamente chiusi al pubblico).Un’iniziativa, questa, che ha riscosso molto interesse ed ha qualificato notevolmente la proposta.Dopo dieci anni di lavoro, insomma, si possono vedere i risultati tangibili che questo evento ha prodotto sul suo territorio: grazie alla Festa della Patata, infatti, non solo un prodotto di eccellenza è stato portato a conoscenza del grande pubblico, ma il territorio stesso è uscito valorizzato in modo concreto in tutte le sue risorse. Non solo attraverso le attività che si svolgono durante la sagra, ma anche in modo duraturo: c’è infatti un’ultima novità nell’edizione di quest’anno, che consiste nella realizzazione di un sentiero tematico dedicato alla patata, che porterà a scoprire i luoghi di produzione e di conservazione delle Montagnine. fruibile tutto l’anno, realizzato in collaborazione con il Comune di Bleggio Inferiore.

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Monte Bondone

Al Bondone ci pensiamo noi! Alessia Banal, Servizio Civile presso la Federazione

Eventi, progetti di riqualificazione, manutenzione e ripristino di sentieri. Sono tantissime le attività che la Pro Loco Monte Bondone ha realizzato durante il 2017 Il 2017 per la Pro Loco Monte Bondone è stato un anno ricco di numerose e differenti attività, eventi e progetti; manifestazioni che hanno ottenuto grandi risultati sia dal punto di vista della valorizzazione territoriale, che da quello dell’inclusione e aggregazione della comunità. Si è partiti in maggio con “Bondone Day” , la seconda giornata ecologica all’insegna della sostenibilità, del riuso e del rispetto ambientale. Una sessantina di volontari, di tutte le età e armati di pale, rastrelli, pinze e sacchi, si sono messi al lavoro per dare una ripulita al territorio battendo gli angoli più trascurati di Vaneze e Vason. Giornata terminata con un

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picnic e un laboratorio dedicato al riuso per i bambini. L’iniziativa ha ricevuto l’encomio del Comune di Trento, che ha premiato l’evento con la consegna del diploma di cittadinanza attiva per la partecipazione al progetto “al mio quartiere ci penso anch’io”: progetto volto alla salvaguardia e alla manutenzione dei beni comuni presenti sul territorio locale. Un evento dal gusto più celebrativo e tradizionale si è svolto il 5 agosto a Vanéze, con la “Festa della Madonna della Neve”. Giornata caratterizzata da un duplice obiettivo: quello di celebrare e onorare la Madonna della Neve, protettrice degli sciatori cui è dedicata la chiesetta alpina, con una

messa celebrata dall’Arcivescovo di Trento Mons. Lauro Tisi, e quello di ricordare, con l’interessante tavola rotonda a valenza nazionale, l’architetto Ettore Sottsass sr. che progettò la chiesetta di Vaneze negli Anni ’20. Evento dal carattere più spettacolare è stata la 2ª edizione di “Viote tra Cielo, Terra e Stelle”, che ha visto il Bondone animarsi con dimostrazioni di volo libero degli aquiloni, laboratori per i bambini al Giardino Botanico, trekking alla scoperta dei tesori delle Viote, cena e osservazioni astronomiche in collaborazione col MUSE. Inoltre, la Pro Loco, nel corso dell’anno, è sempre stata propulsiva nell’organizzare eventi culturali quali spettacoli come quello del tango nella piazza di Vason, concerti di vario genere, ricordiamo quelli dei fratelli Dini Ciacci, presentazioni e giornate a tema per mantenere attiva la proposta culturale della zona. L’impegno della Pro Loco è anche quello di essere in prima linea nella manutenzione e valorizzazione del territorio, con azioni come la messa in sicurezza dell’area giochi a Vanéze e lo studio per la nuova cartellonistica stradale e dei sentieri da inserire in una mappa (che verrà realizzata in collaborazione con l’ApT Monte Bondone Tutte le attività nel dettaglio sul nostro sito: www.prolocomontebondone.it.



Valle di Ladro

Il Lago di Ledro ci raccon

Vigilio Rosa, presidente Pro Loco di Mezzolago

Tra le tante iniziative messe in campo dalla Pro Loco di Mezzolago, in Valle di Ledro, c’è anche un progetto particolarmente interessante per la valorizzazione del paese e del suo lago

Come possiamo sintetizzare quello che è per noi fare Pro Loco? In questo spazio ci piacerebbe farvi entrare nel nostro mondo, avvicinarvi a quello che siamo per farvi riconoscere il nostro personalissimo modo di fare Pro Loco a Mezzolago, in Valle di Ledro. Siamo una Pro Loco di giovani, super attiva e dal carattere decisamente sportivo. Il nostro primo pensiero è quello di animare la nostra comunità: per farlo, durante l’anno organizziamo numerosi eventi che pensiamo per coinvolgere un pò tutti: dalle famiglie, a cui dedichiamo corse, passeggiate e animazione, alla terza età, con cui abbiamo un grande debito di riconoscenza per ciò che gli anziani hanno fatto negli anni passati, ai giovani; e poi riserviamo una grande attenzione per un target molto specifico, quello degli sportivi, che attiriamo da tutta Italia nel nostro paesino in Val di Ledro grazie alle manifestazioni sportive di prim’ordine che ospitiamo. In tutto questo lavoro non siamo soli: operiamo infatti da anni in perfetta sinergia con le principali istituzioni locali (Consorzio Turistico Valle di Ledro, Comune, Vigili del Fuoco Volontari, e molti

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altri.) e principalmente con le associazioni sportive ledrensi. In tutte le nostre attività possiamo sempre contare su un direttivo compatto, che si occupa dell’amministrazione e delle linee generali da seguire; e su di una sempre pronta risposta dei soci giovani e meno giovani, in occasione dell’organizzazione dei nostri eventi. Grazie a questo impegno costante, siamo davvero orgogliosi di poter dire che oggi la nostra Pro Lcoo si è guadagnata la stima della comunità ledrense. Sono queste fondamenta solide, questo nucleo compatto, che mi fa ben sperare per il futuro della nostra associazione e nel suo continuo miglioramento. Questo 2017 che volge al termine è stato un anno di conferme e anche di novità per noi. Il nostro lavoro, come ogni anno, è iniziato con i primi bagliori di primavera: a marzo, infatti, abbiamo organizzato presso il Centro Culturale di Bezzecca la presentazione del libro fotografico “Cent'anni dopo”, una brillante ed evocativa rassegna fotografica realizzata dal locale circolo fotoamatori. La pubblicazione è particolarmente cara alla nostra Pro Loco perchè è stata dedicata alle manifestazioni e rievocazioni


onta le sue storie organizzate a Mezzolago per il Centenario della Grande Guerra e l`esodo forzato della popolazione in Boemia, che ci ha visti coinvolti in suggestive rievocazioni. Domenica 21 maggio abbiamo avuto la “Festa della fioritura a Dromaè”, sui pendii imbiancati dalla magnifica fioritura di narcisi e peonie che sovrastano il paese di Mezzolago, a 1500 metri d’altezza; a questa prima festa primaverile sono seguiti, il 10 giugno, la nostra festa sul lago “Pane vino e pesciolino” e domenica 11 giugno la “Ledro Sky Race”, gara di corsa in montagna che percorre i sentieri della Grande guerra che sovrastano il nostro paese, gara facente parte del circuito “La sportiva mountain running cup” (che ha contato quest’anno ben 550 iscritti!). Luglio e agosto sono passati veloci tra la nostra tradizionale “Notte di mezza estate” (sabato 22 luglio), con carne salà e fasoi, musica cover e dj sulle rive del lago, e la “Megapolenta di patate” (sabato 5 agosto), evento giunto alla sua 23°edizione, che ha contato quest’anno oltre 1200 degustazioni del succulento piatto tipico ledrense. Sempre in agosto, hanno riscosso molto successo la presentazione del libro del socio Michele Toccoli “Il Lago di Ledro racconta...”, che si è tenuta venerdì 11 agosto, e l’inaugurazione del relativo percorso espositivo lungo le vie del paese. In occasione della Sagra della Madonna Ausiliatrice (13 agosto), poi, si è tenuto “Su e giù per la contrà”, evento in cui il paese rivive gli antichi mestieri e i vecchi arredamenti nei portici e nelle cantine delle vecchie case del paese. Come ogni anno, termineremo questo 2017 con l’esilarante “Babbi Natale alla riscossa” (che si terrà il 26 dicembre), una

camminata non competitiva sulle rive del Lago di Ledro da percorrersi rigorosamente in costume rosso! Ma vi voglio raccontare qui di un successo particolare ottenuto quest’anno dalla Pro Loco: con orgoglio, infatti, siamo riusciti a dare alle stampe il libro “Il Lago di Ledro racconta..”, una simpatica intervista nella quale il nostro meraviglioso lago narra, da singolare protagonista e narratore, la sua autobiografia. L`opera è corredata da oltre 300 fotografie, storiche e recenti, con annotazioni e spiegazioni tradotte in tedesco ed inglese. Dalle tematiche del libro sono stati ricavati 15 pannelli espositivi con le foto più significative, corredati di brevi note, che sono stati dislocati per le vie del paese. Uno di essi è stato esposto alla “Presa”, proprio nel punto in cui parte la condotta forzata per alimentare la centrale idroelettrica di Riva del Garda: grazie ad esso, i numerosi passanti che frequentano la passeggiata sul lago verranno a conoscenza dell'opera di grande valenza idroelettrica inaugurata nel 1928, alla presenza del comandante Gabriele D’Annunzio. All’inaugurazione del nostro libro hanno presenziato molte autorità locali: l’assessore alla cultura di Ledro, Fabio Fedrigotti, la presidente del Consorzio Turistico Valle di Ledro, Maria Demadonna, e il Presidente della nostra Federazione Pro Loco, Enrico Faes: quest’ultimo, in particolare, ha elogiato la nostra Pro Loco per le molteplici iniziative messe in campo sia per quanto riguarda il servizio di accoglienza turistica che in tema di valorizzazione del nostro territorio. Un bello stimolo a continuare a lavorare in questa direzione!

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Valle del Chiese

La polenta carbonera inco Beatrice Mezzi, Pro Loco di Storo M2

Non solo carbonera, ma anche di patate, delle streghe, cuccia, di rape e tiragna: sono state nove le polente che si sono sfidate a Storo in occasione del Festival della Polenta

Un Festival della Polenta da record quello che si è tenuto lo scorso ottobre ed organizzato dalla Pro Loco di Storo: si aggira, infatti, attorno a 5.000 il numero di turisti provenienti da tutto il nord Italia e non solo che, nella giornata di domenica 8 ottobre sono venuti a trovarci per la terza edizione di questa originale manifestazione. Tutto il paese di Storo, in questa occasione, si trasforma una grande cucina, disseminata di stand con paiuoli e “polenteri” all’opera, impegnati per soddisfare e conquistare i palati delle migliaia di persone che si sono riversate nelle piazze del borgo. Qui, acquistando il kit degustazione, si poteva fare un percorso che toccava nove punti, ognuno dei quali offriva una polenta diversa: prima fra tutte, la polenta di casa, la “carbonera”, una peculiarità del nostro Paese, preparata con lucanica, formaggio e burro, cucinata dai Polenter di Storo e dagli Alpini di Condino; c’era poi la polenta di patate, cucinata dal Circolo Culturale di Strada e dai Polenteri della vicina Valle di Ledro; la polenta cucia, preparata dai Polenter di Praso. Quest’anno ci sono state anche tre polente nuove al concorso: la polenta delle streghe del gruppo Streghe e Fanti di Cimego, preparata con fari-

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na gialla, grano saraceno, formaggio, cime di ortiche, castagne e la pozione magica (e segreta) delle streghe; la polenta e rape della Pro Loco di Bondo, che unisce il sapore dolce della farina gialla con quello della rapa; ed infine la polenta tiragna dei Polenter della Val Sabbia preparata con tutti i formaggi della zona. Nel pomeriggio si sono svolte le premiazioni delle migliori polente, decretate da una giuria tecnica (composta da Giuseppe Casagrande, Giampietro Comolli, Angelo Carillo e Giuseppe Danielli) e da una giuria popolare: infatti, chi aveva acquistato il kit di degustazione aveva ricevuto anche un modulo in cui indicare la propria polenta preferita. Si è aggiudicata il primo premio assegnato dalla giuria tecnica la polenta macafana, preparata dalla Pro Loco di Cimego. La giuria popolare ha invece incoronato la polenta carbonera degli Alpini di Condino. La giornata ha visto anche la presenza di un ospite d’eccezione, Cristian Bertol, Chef stellato del ristorante “Orso grigio” e noto protagonista de “La Prova del cuoco” che ha presentato in questa occasione il suo libro “45 ricette di montagna”. Ma l’evento non è finito qui: a fare da corona alle degustazioni, infatti, c’erano i numerosi espositori che


coronata a Storo hanno riempito le piazze e le vie del paese con gli stand dei loro prodotti, che andavano dall’alimentare all’artigianato. Tra questi, i biscotti e i panettoni della Pasticceria Dolce Peccato e della Pasticceria Salvotelli, l’Agri 90 con la farina gialla di Storo, i piccoli frutti e le nuove gallette di granoturco nostrano di Storo, l’Associazione Tutela Castagno che ha preparato ottime caldarroste, l’Associazione cibo Garda Dolomiti che ha preparato un assaggio di vino della cantina Toblino. Molto interessante lo stand della scuola del legno di Praso – La Busier, che ha mostrato come si intaglia il legno per realizzare delle bellissime sculture, e quello degli impagliatori di sedie, che hanno mostrato come si possono creare delle sedie con le foglie di pannocchia (queste ultime utilizzate anche per creare dei simpatici lavoretti). Non sono mancati i birrifici artigianali, le composizioni floreali, le tisane e le creme e molto altro. Insomma, tantissime le aziende e associazioni che hanno contribuito a rendere questa giornata unica. Ad allietare l’intera festa sono stati anche i gruppi musicali che si sono esibiti nelle varie piazze, i Quater Sauti Rabesi, il gruppo ballo folk, i Darzanti Folk Rock, i Black Brass e Demadonna Swing Trio. La festa è stata l’occasione anche per attivare molte realtà del territorio: tra queste il Circolo Pensionati Voi, che ha indetto una mostra temporanea con concorso di pittura dedicato ai bambini della scuola primaria di Storo; la condotta Slowfood delle Giudicarie e la Cooperativa Agri ‘90 hanno invece organizzato un interessante convegno, che si è tenuto sabato 7 ottobre: “Oro rosso, oro bianco: dal grano nostrano al frumento e… oltre”. Tra le varie iniziative realizzate in occasione del

Festival, una è davvero curiosa: una gara di spaventapasseri. Durante la giornata è stato infatti possibile ammirare i bellissimi e creativi spaventapasseri realizzati da case di riposo, scuole dell’infanzia, scuole primarie, associazioni e privati, che si sono contesi il premio a suon di fantasia e creatività. Ad avere la meglio è stato lo spaventapasseri “Metallurgica e tubo hill” degli Ospiti RSA Rosa dei Venti di Condino, che si è aggiudicato il primo posto nella classifica. Un immenso grazie a tutti coloro che hanno partecipato rendendoci orgogliosi di ogni singolo sforzo.

Polenta carbonera o concia Preparazione: Riscaldare in un paiolo 4 litri di acqua e farla bollire, poi aggiungere sale grosso (quanto basta). Successivamente versare a pioggia la farina, mescolare velocemente per evitare la formazione di grumi nell’impasto, mediante un frullino. Lasciare riposare per 2/3 minuti il composto e poi portare ad ebollizione girando in senso orario con la “trisa” per 30/40 minuti circa. Nel frattempo preparare in un altro paiolo il burro aggiungendo il salame, facendo rosolare il tutto. Versare il vino rosso per valorizzarne il sapore. Tagliare il formaggio a pezzetti e metterlo momentaneamente da parte. A fine cottura porre la polenta in un nuovo paiolo, mescolare e aggiungere inizialmente il burro ed il salame e successivamente il formaggio stagionato, il formaggio tenero, il grana ed un po’ di pepe. Quando il formaggio tenero è quasi sciolto, servire su un tagliere di legno.

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Report di ricerca

Dal volontariato all

La socializzazione degli amministrato Chiara Dallapè e Ivo Povinelli

Premessa Il presente lavoro nasce all’interno dell’attività istituzionale della Federazione Trentina delle Pro Loco, associazione tra le Pro Loco del Trentino che opera per la promozione e la tutela del volontariato turistico provinciale, grazie ai progetti di Servizio civile provinciale attivati nell’anno 2016-2017. In una ricerca svolta nel 2012, la quasi totalità delle Pro Loco indicava l’amministrazione comunale come principale partner nella propria rete di rapporti. In effetti il dizionario definisce “volontariato” come “attività volontaria e gratuita svolta da alcuni cittadini a favore della collettività” ed è proprio questo ultimo termine a segnare quella sovrapposizione di aree di lavoro tra le associazioni di volontariato e l’amministrazione. Il destinatario dell’operato delle Pro Loco o delle altre associazioni di volontariato è nella maggior parte dei casi la collettività e forse proprio questa sovrapposizione con l’ente pubblico favorisce una continuità di “carriera” dei volontari che dalle associazioni vanno a popolare le fila degli amministratori comunali. Questo lavoro tenta una prima quan-

tificazione degli indicatori necessari a descrivere un fenomeno complesso e interessante: il passaggio delle persone dalle associazioni di volontariato alle amministrazioni comunali. Troppe sono le spiegazioni stereotipate con cui si liquida il fenomeno, come l’opportunismo individuale piuttosto che il semplice reperimento del consenso da parte dei leader locali, spiegazioni che contengono in sé una piccola parte di descrizione legittima ma che mancano il nocciolo della questione. Esistono persone che vogliono impegnarsi e dedicare il proprio tempo libero alla vita pubblica, lo fanno con le modalità di cui dispongono ed è una scelta di valore della Federazione impegnarsi per comprendere il fenomeno e poter supportare gli esiti migliori dell’impiego di queste energie. L’obiettivo generale di questo filone di lavoro è comprendere se e come l’esperienza nelle associazioni di volontariato stimola e forma le persone all’esercizio di un futuro ruolo nell’amministrazione pubblica. Abbiamo scelto il livello dell’amministrazione comunale perché è quello che fornisce più dati e casi sulle realtà

1 Report di ricerca sulla pro Loco, ottobre 2012, Federazione Trentina Pro Loco 2 Da definizione del Dizionario online del Corriere della sera, http://dizionari. corriere.it/dizionario_italiano/V/volontariato.shtml (15/06/2017)

del volontariato che opera sul territorio. Vogliamo analizzare sotto una nuova ottica la variabile del volontariato nelle sue molteplici forme, ed osservare in che modo partecipare alle attività di un gruppo di volontari possa essere un trampolino di lancio per un ruolo nell’amministrazione comunale, non solo in termini di opportunità ma anche in termini di acquisizione di capacità. Con questa prima analisi ci poniamo l’obiettivo più ristretto di quantificare il fenomeno e di misurarne alcune significati, passo limitato ma fondamentale per iniziare un percorso a passi misurati che fornisca anche materiale di discussione per gli auspicati passi successivi. Alla prossima tornata di elezioni municipali i leader dei partiti e/o delle liste civiche torneranno a pescare candidati tra le fila del volontariato, il fenomeno è evidente e ricorrente, per questo la Federazione vuole misurarlo e comprenderlo per continuare ad implementare i propri servizi dato che formare o supportare i volontari significa in molti casi avere a che fare con la crescita dei futuri amministratori locali.


all’amministrazione

tratori locali nel volontariato trentino

Piano della ricerca e note metodologiche 1. Obiettivi della ricerca: quantificare il fenomeno Il principale obiettivo di questo lavoro di ricerca è quantificare un fenomeno che non è stato oggetto, fino ad oggi, di particolari studi. La letteratura sul volontariato “non sociale”, ovvero che non persegue cause specifiche volte all’allentamento di qualche tipo di disagio è piuttosto scarna, probabilmente perché non sussiste un particolare interesse nelle istituzioni per l’analisi del suo funzionamento e forse perchè questo tipo di volontariato tende ad avere forme micro e locali che non si identificano in soggetti no-profit che sostengono cause di rilevanza nazionale se non locale. Il mondo delle Pro Loco è stato assimilato a quello della promozione sociale benché queste non dichiarino in maniera specifica questa appartenenza e si definiscano spesso in modo molto più semplice come promotori del territorio. Forse questa difficoltà di autodefinizione fonda il problema del delineare i tratti salienti del fenomeno e ancora più nebbioso può essere il panorama che offre il rapporto tra questo mondo e l’amministrazione municipale. Il carattere pionieristico di questo lavoro, pur non avendo nulla di eroico, lo caratterizza come un vero e proprio esperimento che cerca di far luce su una delle modalità con cui i cittadini

vengono introdotti alla via della partecipazione pubblica 2. Variabili Le principali variabili di questo lavoro sono state individuate grazie ad uno scambio continuo tra ricercatori e professionisti del settore. Oltre a quantificare il passaggio delle persone dalle fila delle associazioni di volontariato alle schiere degli amministratori comunali del Trentino sono emersi alcuni temi per noi interessanti. Il primo riguarda la percezione collettiva del volontariato come fenomeno: tratto positivo, negativo, neutrale. Il secondo tema riguarda la “strumentalità” del volontariato come possibile via per guadagnare il consenso degli elettori, tema oggetto delle più svariate interpretazioni di senso comune ma mai realmente analizzato attraverso una specifica metodologia. Il terzo tema di interesse di questo lavoro riguarda le competenze che si possono acquisire in un’esperienza di volontariato e la loro trasferibilità al ruolo di amministratore comunale. Il terzo tema costituisce più un orizzonte temporale a medio termine che un vero oggetto di analisi di questo specifico lavoro ma riteniamo che sia utile tenere uno sguardo di prospettiva più ampio per valorizzare al meglio i risultati ottenuti 3. L’unità di analisi e popolazione di

riferimento L’unità di analisi di questo lavoro è l’individuo che ricopre il ruolo di consigliere comunale in Trentino, in carica nel periodo di luglio 2017. L’individuazione di tale unità di analisi trova diverse motivazioni metodologiche; innanzitutto i consiglieri comunali vanno a costituire nel loro insieme una popolazione ben definita e formalizzata, agile da individuare e della quale sono disponibili i dati sulle caratteristiche anagrafiche essenziali; a differenza dei consiglieri comunali, i volontari delle associazioni costituiscono una popolazione probabilmente più ampia e difficile da definire perché la partecipazione dei cittadini alle attività di queste realtà avviene sia in via formale che informale e non sempre alti gradi di ufficialità sono indicativi di partecipazione effettiva. La scelta della popolazione di riferimento permette di analizzare il fenomeno del passaggio dal volontariato all’amministrazione una volta che questo è effettivamente avvenuto. Lo strumento di raccolta dei dati chiede agli intervistati di quali associazioni hanno fatto parte e con quale ruolo prima di essere eletti nel consiglio comunale. La richiesta è quindi stata formalizzata su un dato di comportamento con una buona attendibilità di cui non è difficile, per gli intervistati,


avere memoria. I dati anagrafici sulla popolazione di riferimento sono stati estratti dalle liste dell’ufficio elettorale della regione Trentino Alto Adige. 4. Strumenti Per questo primo momento di indagine che vuole quantificare il fenomeno abbiamo preferito uno strumento quantitativo strutturato capace di raccogliere in maniera sintetica i primi dati. A tal fine abbiamo predisposto un questionario a risposta chiusa diviso in 3 sezioni: • Sezione anagrafica: raccolta dei dati relativi a comune di appartenenza, anno di nascita, titolo di studio, ruolo ricoperto nel Consiglio Comunale. • Sezione associazioni: dati relativi alla partecipazione degli

intervistati ad una o più associazioni di volontariato e ruolo rivestito all’interno della singola associazione. • Sezione percezione del volontariato: reattivo in cui indicare il proprio grado di accordo su alcune affermazioni relative al volontariato in generale e alla sua utilità o meno per essere eletti in un consiglio comunale 5. Raccolta dati L’indagine è stata progettata ed effettuata online tramite la piattaforma per la somministrazione di questionari “Survey Monkey”, ed è rimasta aperta dal 04/05/2017 al 05/06/2017. Il link per la compilazione del questionario è stato inviato a tutte le segreterie comunali del Trentino e

sono state sollecitate telefonicamente tutte le segreterie di quei Comuni dai quali non avevamo ricevuto nessuna risposta al questionario. Consapevoli che il passaggio dalle segreterie potrebbe in alcuni casi rendere problematica la distribuzione del questionario e che a causa della diversa alfabetizzazione digitale di alcune generazioni potevamo raccogliere meno risposte tra chi non utilizza abitualmente gli strumenti informatici, abbiamo ritenuto che fosse importante semplicemente puntare al maggior numero di risposte possibili confrontando poi il gruppo di chi ha dato risposte con la popolazione complessiva.

Analisi dei dati Il campione Nel nostro campione si rispecchiano abbastanza fedelmente le dinamiche osservate nella popolazione, vediamo infatti che la fascia d’età tra i 46 e i 56 anni ricopre il 30,47% dei rispondenti, mentre al secondo posto per volume troviamo la fascia d’età dai 35 ai 45 anni. Nonostante il questionario sia stato somministrato online tramite la mail le proporzioni tra le fasce over 57 e la fascia dei più giovani dai 19 ai 34 anni sono fedeli alla popolazio-

ne di riferimento. Dai dati forniti dalla Regione sappiamo che il totale dei consiglieri comunali ammonta a 2612 elementi, che considereremo come popolazione di riferimento. Confronteremo le variabili età e sesso della popolazione con i dati ricavati dalle indagini per vedere se il campione prescelto è rappresentativo della realtà che vogliamo analizzare. Con il sondaggio abbiamo ottenuto 407 risposte raggiungendo il 15% di

rispondenza fra il totale dei consiglieri. I comuni rispondenti sono stati 123 su 177, ovvero abbiamo ricevuto risposta con almeno un rispondente da parte del 70% dei comuni trentini. Dopo aver confrontato le variabili possiamo quindi affermare che il campione è in generale rappresentativo della popolazione di riferimento. Osserviamo ora più nel dettaglio come si è distribuito il campione.

Età Abbiamo diviso la popolazione in cinque fasce d’età considerando la loro distribuzione all’interno dei Consigli:

1. 2. 3. 4. 5.

Fascia: dai 76 ai 68 anni (1939-1949) Fascia: dai 67 ai 57 anni (1950-1969) Fascia: dai 56 ai 46 anni (1961-1971) Fascia: dai 45 ai 35 anni (1972-1982) Fascia: dai 34 ai 19 anni (1983-1999)


Nella popolazione di riferimento osserviamo che la presenza più preponderante è quella della fascia d’età tra i 46 e i 56 anni, a seguire una buona parte è occu-

pata dalla fascia d’età dai 35 ai 45. La fascia d’età dei più giovani, dai 19 ai 34 anni, ricopre oltre il 20%, superando le due fasce d’età che vanno dai 57 ai 76 anni.

Sesso

Risposte questionario n=407

Popolazione di riferimento n=2611

MASCHI

FEMMINE

TOTALE

MASCHI

FEMMINE

TOTALE

259

148

407

1889

722

2611 *

63,6%

36,4%

100%

72,3%

27,7%

100%

Vediamo una distribuzione dei Consiglieri dove più della maggioranza è maschio, ma le femmine rispondenti raggiungono comunque il 36,4%

Nei Consigli Comunali della Provincia di Trento i maschi occupano ben il 72,3% del totale, mentre le donne ricoprono il 27,7%. * Un rispondente non ha indicato il sesso

Da questo confronto iniziale con i dati ufficiali possiamo vedere che i dati raccolti sono rappresentativi della popolazione di riferimento. Per quanto riguarda il sesso vediamo che le donne nel nostro questionario sono leggermente sovrarappresentate perchè hanno risposto più degli uomini e quindi la proporzione tra maschi e femmini è leggermente modificata nella nostra indagine. In ogni caso la percentuale maschile supera largamente la maggioranza in entrambe i casi.


Il titolo di studio Dal nostro questionario abbiamo ritenuto importante rilevare anche il titolo di studio dei rispondenti e la loro esperienza all’interno dell’Amministrazione (ovvero se avevano già

fatto parte del Consiglio comunale in diversi ruoli o se si era alla prima esperienza). Queste variabili non sono state confrontate con dei dati di riferimento perché l’ufficio elettorale

della Regione Trentino Alto Adige non li disponeva. Ci baseremo quindi sui dati raccolti dal questionario per una breve introduzione. Come possiamo osservare il 42,5% dei rispondenti possiede il diploma di maturità mentre il 36,9% è laureato. Solo il 5,2% dei rispondenti si è fermato alla licenza media mentre l’11,1% possiede la qualifica professionale. Coloro che invece possiedono un diploma post laurea sono solo il 4,4%. La maggior parte è costituita da coloro che hanno conseguito il diploma di maturità.

I ruoli Non è stato possibile verificare la percentuale di consiglieri appartenenti a maggioranza e minoranza della popolazione poiché nel database della Regione erano riuniti secondo l’unico insieme dei consiglieri. Se consideriamo che nel campione del questionario i sindaci ricoprono 8,1%, gli assessori il 24,6% e il totale dei consiglieri il 64,1% possiamo affermare che, a parte una leggera sovrarappresentazione dei sindaci (8,1% contro 6,8%) il campione è rappresentativo della realtà di riferimento.

Esperienza nell’amministrazione pubblica Tra i rispondenti possiamo notare che il 45% si trova nella prima esperienza all’interno dell’Amministrazione mentre una parte sostanziale del campione ha già avuto esperienze precedenti nell’Amministrazione,

nel dettaglio:

• 209 dichiarano di essere alla

prima esperienza • 89 dichiarano di aver avuto già esperienze in giunta

• 98 dichiarano di aver avuto

già esperienza in consiglio di maggioranza • 67 dichiarano di aver avuto già esperienza nel consiglio di minoranza


Da considerare che tra coloro che hanno già avuto esperienza si suddividono coloro che in passato hanno ricoperto più di una carica nei consigli comunali. Alcuni dei rispondenti hanno una lunga storia nelle amministrazioni comunali. Ci sono per esempio alcuni che hanno ricoperto tutte le cariche.

Le associazioni Classificazione delle associazioni Le associazioni prese in considerazione sono state selezionate a seguito di un’indagine preliminare sui curriculum dei consiglieri comunali. La classificazione qui sotto riportata non deriva da studi sul mondo associativo ma dall’esperienza dei ricercatori e dai dati ricavati nella fase preliminare della ricerca. Non esistono ad oggi classificazioni del volontariato “non-sociale” ossia di quelle forma di volontariato che pur non dichiarandolo sono dedite ad attività che creano aggregazione e momenti di partecipazione pubblica. Le associazioni individuate sono le seguenti:

• Schutzen: associazione di volon-

• •

• Pro Loco: associazioni locali nate per promuovere il territorio, nate e molto attive nel Trentino si occupano di una grande varietà di attività che spaziano dalla promozione culturale alla promozione sociale, dallo sport all’ecologia. • Alpini: associazione d’arma apartitica con lo scopo di valorizzare la memoria storica in particolare rispetto ai conflitti mondiali, si impegnano anche per la valorizzazione del territorio dal punto di vista sociale e ambientale.

tariato con funzione di carattere rievocativo e folkloristico all’interno di manifestazioni e cerimonie Banda: complesso musicale composto da fiati e percussioni che caratterizza le singole realtà locali Circoli culturali/anziani/pensionati: associazione senza fini di lucro con lo scopo di pubblicizzare attività ricreative/culturali Coro: associazione/gruppo composto da persone che cantano a una o più voci Consiglio pastorale: gruppo di persone che si occupano di programmare e organizzare la vita pastorale della comunità Gruppi parrocchiali/gruppo giovani/ oratorio: gruppi di giovani e adulti che collaborano all’interno della comunità locale religiosa Associazioni sportivo/dilettantistiche: tutte quelle associazioni che hanno finalità sportive senza scopo di lucro Associazione di rievocazione storica/gruppi folkloristici: associazioni che hanno come finalità il recupero e la rievocazione di avvenimenti accaduti nel pas-

sato della comunità culturali/artistiche: associazioni che hanno come finalità la promozione culturale e artistica Associazioni di promozione sociale: associazioni che hanno come finalità principale la promozione e l’inclusione sociale Associazioni di protezione ambientale: associazioni che hanno come finalità principale il rispetto e la protezione ambientale Caritas: organismo pastorale per la promozione della carità, si occupa di gestione delle emergenze ma anche di educazione e formazione alla solidarietà e al dialogo. Donne rurali: associazione culturale, formativa e informativa composta da donne SAT: associazione alpinistica con lo scopo di promuovere la conoscenza della montana e promuovere i territori montani sia attraverso attività di riqualificazione della stessa sia attraverso visite guidate o momenti di formazione Croce rossa e simili: società volontarie di soccorso e assistenza Filodrammatica: compagnia di attori dilettanti

• Associazioni

• •

• •


• Vigili del fuoco volontari: grup-

po di volontari che si occupano in modo volontario di gestione delle emergenze in casi di calamità, incidenti, incendi • Partito politico: associazione di persone accomunate da una medesima finalità politica

• Sindacato: sono delle associa-

zioni di lavoratori o ex lavoratori che hanno come scopo la rappresentanza delle diverse categorie, svolgono anche funzioni di assistenza e consulenza • Donatori di sangue: associazioni che si occupano senza scopo di

lucro della raccolta sangue per fini sanitari. • Consiglio scuola: associazione volontaria di genitori e studenti che si riuniscono e presenziano le assemblee, partecipano alla partecipazione dell’organizzazione scolastica.

La gerarchia nelle associazioni Tipicamente gli statuti delle associazioni prevedono una differenziazione di livelli interna in cui la base associativa costituita dai soci affida un mandato/programma ad un comitato direttivo coordinato da un presidente eletto al suo interno che ha anche la legale rappresentanza dell’associazione: • soci: sono i componenti dell’associazione che in modo più o meno attivo possono decidere di

ASSOCIAZIONE

partecipare alle attività

• direttivo: è composto dai consi-

glieri, alcuni dei quali ricoprono le cariche di segretario, tesoriere, cassiere, vicepresidente per l’adeguata organizzazione dell’associazione. Il direttivo discute e prende decisioni relative alle attività. • presidente: prende le decisioni definitive ed è il responsabile legale dell’associazione.

SOCIO

DIRETTIVO

Queste differenti figure che si trovano all’interno delle associazioni hanno ruoli diversi e in modo differente collaborano e lavorano per il funzionamento dell’associazione. Attraverso il questionario abbiamo cercato di individuare quanti amministratori avessero fatto esperienza di attivismo all’interno di associazioni di volontariato e in quali ruoli. In seguito l’elenco della presenza nelle associazioni con relativa composizione in ordine decrescente.

PRESIDENTE

TOTALE

% su 407

Sportive dilentattistiche

78

67

15

160

39 %

Pro Loco

96

53

21

143

35 %

Ass. culturali/artistiche

50

23

18

91

22 %

Gruppo giovani

46

31

10

87

21 %

SAT

64

5

3

72

18 %

Alpini

46

16

3

65

16 %

Partito politico

45

15

3

63

15 %

Coro

41

14

0

55

13 %

Ass. promozione sociale

28

16

8

52

13 %

Consiglio pastorale

14

32

1

47

11 %

Vigili del fuoco

18

18

4

40

10 %

Sindacato

27

10

2

39

10 %

Filodrammatica

20

11

3

34

8%

Banda

23

6

4

33

8%

Croce rossa

23

6

2

31

8%

Ass. protezione ambientale 15

7

2

24

6%

Rievocatori/gruppi folk

10

4

3

17

4%

Consiglio scuola

11

0

0

11

3%

Donatori sangue

7

3

0

10

2%

Circoli

9

0

0

9

2%

Donne rurali

6

0

1

7

2%

Schutzen

2

2

1

5

1%

Caritas

1

2

0

2

1%


Le associazioni sportivo/dilettantistiche sono quelle che coinvolgono la maggior parte dei rispondenti, in particolare per quanto riguarda coloro che fanno parte del direttivo, mentre subito dopo troviamo le Pro Loco che per quanto riguarda la partecipazione dei soci e il numero

dei presidenti tra i rispondenti ha i numeri piĂš elevati (96 rispondenti dichiarano di essere soci Pro Loco mentre altri 21 dichiarano di aver ricoperto la carica di Presidente). Seguono poi le altre associazioni. Va considerato che tra i rispondenti possono esserci persone che non

hanno fatto parte di nessuna associazione mentre altri dichiarano contemporaneamente di essere stati attivi in piĂš gruppi. Vediamo nei particolari come si distribuisce la partecipazione nelle associazioni nella Tabella seguente.

Di quante associazioni ha fatto parte:

Una associazione

87

21,38 %

Due associazioni

94

23,10 %

Tre associazioni

68

16,71 %

Quattro associazioni

54

13,27 %

Cinqueassociazioni

31

7,62 %

Sei associazioni

18

4,42 %

Sette associazioni

13

3,19 %

Otto associazioni

1

0,25 %

Nove associazioni

2

0,49 %

Dieci associazioni

1

0,25 %

Undici associazioni

1

0,25 %

Nessuna associazioni

37

9,09 %

Totale

407%

100 %


Se ci concentriamo su coloro che non partecipano o non hanno partecipato in passato a nessuna associazione di volontariato vediamo che essi ricoprono una percentuale del 9% dei rispondenti, infatti solamente 37 persone su 407 dichiarano di non aver fatto parte di alcuna associazione. Vediamo invece che il 21% dei rispondenti ha partecipato ad almeno un’associazione di volontariato e il 23% ad almeno due associazio-

ni di volontariato. Il 45% invece ha invece dichiarato di aver fatto parte dalle tre alle sette associazioni: il 17% dichiara di aver partecipato alle attività di tre associazioni, il 13% all’attività di quattro, il 7,6% all’attività di cinque, il 4 all’attività di sei e il 3% all’attività di sette. Una percentuale dell’1% dichiara invece di aver preso parte a più di sette associazioni: nel dettaglio uno degli intervistati dichiara di aver parteci-

pato a otto associazioni, due intervistati dichiarano di aver partecipato a nove associazioni, un intervistato dichiara di aver partecipato a dieci e un altro a undici associazioni. La media di presenza nelle associazioni sul nostro campione è di numero 2,6 associazioni, e ciò significa che la partecipazione a questi sodalizi è nella maggior parte dei casi di natura molteplice e nel 70% dei casi ad almeno due realtà diverse.

Le Pro Loco All’interno del questionario una domanda specifica sulle Pro Loco ha voluto andare a vedere in quale misure e in quali forme si sviluppano diversi tipi di collaborazioni. La domanda era la seguente: Ha mai collaborato con le attività di una Pro Loco? Le possibili opzioni di risposta erano, con la possibilità di scegliere 1 sola risposta:

• Si, ho collaborato come socio tesserato • Si, ho collaborato senza avere la tessera • No, non mi è mai capitato

Il fenomeno della partecipazione informale si è mostrato rilevante nel contesto Pro Loco in quanto 119 dei rispondenti dichiarano di aver collaborato alle attività di una Pro Loco senza essere socio tesserato, ovvero il 29%, mentre il 32% collabora come socio tesserato. Escludendo le associazioni sportive che formalizzano sempre il tesseramento per questioni assicurative rimane da chiedersi quale grado di formalizzazione abbiano le altre associazioni.


Il sondaggio d’opinione La percezione generale del volontariato All’interno del questionario abbiamo organizzato una serie di affermazione con le quali l’intervistato poteva dichiararsi più o meno d’accordo per misurare l’opinione dei Consiglieri riguardo il tema dell’attivismo nel volontariato. Vediamole singolarmente.

Se fai volontariato le persone ritengono più importante la tua opinione

All’affermazione “Se fai volontariato le persone ritengono più importante la tua opinione” possiamo vedere come il campione si divida nettamente: infatti in 53% è d’accordo con quest’affermazione, in particolare l’11,6% si dichiara molto d’accordo mentre gli altri si ritengono

abbastanza d’accordo. Il 29% è poco d’accordo con questa posizione mentre non sono per niente d’accordo il 10%, gli astenuti sono l’8%. Possiamo vedere che coloro che non condividono in pieno questa affermazione o si astengono rappresentano il 47%. L’azione volontaria presa di

per sé non sembra essere giudicata necessariamente come positiva per essere considerati opinion leader; da considerare che la domanda contiene un elemento di autovalutazione che potrebbe essere smorzato dallo spirito con cui si svolgono attività di volontariato.


Fare volontariato permette di conoscere meglio i problemi delle altre persone

All’affermazione “Fare volontariato permette di conoscere meglio i problemi delle altre persone” il 59,4% si dichiara molto d’accordo mentre il 34,7% abbastanza d’accordo. Solo il 5% si definisce poco d’accordo. Possiamo quindi affermare che il 94% dei rispondenti è d’accordo con quest’affermazione. La risposta si configura in maniera abbastanza stereotipata per l’elevato grado di consenso che ne scaturisce,

soprattutto rispetto alla capacità che si maturerebbe nel volontariato di comprendere le istanze altrui. Il voluto accento su termini come “problemi delle persone” pone l’accento su un tratto solidaristico, il che potrebbe aver attirato un maggior numero di risposte positive. Rimane il fatto che il volontariato viene associate ad attività che implicano la considerazione dell’altro e delle sue difficoltà.

All’interno delle associazioni di volontariato si impara a negoziare All’affermazione “All’interno delle associazioni di volontariato si impara a negoziare” il 38% si dichiara molto d’accordo mentre il 40% è abbastanza d’accordo. Sono poco d’accordo il 15,7% e il 3% si dichiara per nulla d’accordo. Osserviamo come questa affermazione metta in evidenza dei contrasti anche se raggiunge comunque il consenso

della maggioranza degli intervistati. Infatti, nonostante il 78,4% si trovi d’accordo con l’affermazione, il 19%è discorde. L’elemento relazionale della negoziazione sortisce una risposta nella maggior parte dei casi positiva benché non sia associato a nessun oggetto specifico.


Il volontariato è qualcosa che possono fare solo le persone con molto tempo libero

L’affermazione “Il volontariato è qualcosa che possono fare solo le persone con molto tempo libero” è condivisa dal 24% degli intervistati, di cui il 4,4% si dichiara molto d’accordo e il 19,5% si dichiara abbastanza d’accordo. Il 42% invece si dichiara poco d’accordo e il 33,8% è to-

talmente in disaccordo. In generale possiamo affermare che il volontariato ha una sua forma di sacralità che non va toccata ed affermazioni volutamente sfumate in negativo sono destinate a non sortire grande accordo.

Le associazioni di volontariato tendono a chiudersi esclusivamente sulle loro attività L’affermazione “Le associazioni di volontariato tendono a chiudersi esclusivamente nelle loro attività” è abbastanza controversa e non si può dire che esista un parere preponderante. Infatti il campione si divide: il 46% condivide questa affermazione, mentre il 52% è in disaccordo e

il 2,2% si astiene. Elemento dall’esito contrastante con la capacità di negoziare, che apparterrebbe al campo dell’apertura, esiste un dibattito sulla forma che possono darsi i gruppi di volontariato in termini di chiusura e o apertura verso l’esterno.


Il volontariato veicola competenze Partecipare alle attività di un’associazione facilita la comprensione dei problemi della comunità All’affermazione “Partecipare alle attività di un’associazione facilita la comprensione dei problemi della comunità” osserviamo come il 63,3% si dichiari molto d’accordo. mentre il 32% è abbastanza d’accordo. Solamente il 3,4% non è d’accordo, e l’1% dei rispondenti si astiene. Quest’affermazione raggiunge il 95% di consensi positivi ed è quindi largamente condivisa dai rispondenti.

Essere attivo in un’associazione permette di acquisire delle abilità e delle capacità utili per amministrare il territorio All’affermazione “Essere attivo in un’associazione permette di acquisire delle abilità e delle capacità utili per amministrare il territorio” il 41,6% si dichiara molto d’accordo, mentre il 46,8% è abbastanza d’accordo. In totale quindi coloro che condividono questa opinione corrispondono all’88%. Il 10% invece di trova in disaccordo. Di nuovo l’attivismo, il fare, incassa grande consenso persino come scuola per diventare amministratore del territorio: mettersi a disposizione ed essere riconosciuto come soggetto attivo sembra una delle vie per guadagnare competenze.

La filosofia del volontariato è poco utile all’esercizio del ruolo di amministratore L’affermazione “La filosofia del volontariato è poco utile all’esercizio del ruolo di amministratore” trova in accordo solamente il 10,8% dei rispondenti mentre il 3,2% si astiene. Il 34,6% è invece poco d’accordo con l’affermazione e il 51,4% è totalmente in disaccordo. Sembra consolidato a livello di immaginario collettivo che il volontariato non si tocca ed è sempre utile, per lo meno nei suoi principi e in linea teorica.


Il volontariato e il consenso elettorale Essere un membro attivo di un’associazione migliora la propria immagine nella comunità

L’affermazione “Essere un membro attivo in un’associazione migliora la propria immagine nella comunità” è condivisa dal 77,6% dei rispondenti, dei quali il 31,2% è molto d’accordo e il 46,4% è abbastanza d’accordo. Sono in disaccordo invece il 18,6%. L’associazione tra impegno prestato gratuitamente e reputazione sembra essere strettamente collegata, per cui l’attivismo viene considerato come elemento che può incrementare la positività dell’opinione della collettività sul singolo.

Essere membro di una o più associazioni costituisce un vantaggio per farsi eleggere

L’affermazione “Essere membro di una o più associazioni costituisce un vantaggio per chi vuole farsi eleggere” è condivisa dal 58% dei rispondenti, in particolare il 18% è molto d’accordo e il 40% è abbastanza d’accordo. E’ invece in disaccordo il 38%, con una percentuale del 27,8% di rispondenti che si dichiarano poco d’accordo e il 10% che si dichiara totalmente in disaccordo. Esiste un dibattito sulla possibile utilità a livello di immagine individuale del far parte di un’associazione di volontariato ai fini del reperimento del consenso. Il progetto di ricerca proseguirà nel corso del 2018 grazie alla collaborazione di alcuni enti interessati allo sviluppo delle competenze di gestione del volonatariato utili, in seguito, anche all’esercizio del ruolo di amministratore locale


Conclusioni Il dato è chiaro: fare volontariato è riconosciuto quasi all’unanimità come attività che permette di conoscere più in profondità sia i problemi generali delle persone sia il funzionamento della comunità e del territorio. Il volontariato in generale è visto quindi come estremamente positivo per veicolare competenze utili per conoscere ed amministrare il territorio, anche se, in una seconda fase del lavoro, sarà indispensabile cercare di scoprire quali sono le specifiche competenze messe in gioco. Dalla nostra analisi deriviamo che l’amministratore che ha risposto al questionario è per il 64% dei casi maschio, dai 35 ai 56 anni, con il diploma di maturità e ricopre la carica di consigliere di maggioranza. E’ abbastanza attivo nel volontariato, in genere partecipa dalle 2 alle 3 associazioni ed è convinto dell’utilità a parteciparvi. In particolare valuta l’esperienza utile e positiva in quanto formativa per poter esercitare la sua funzione di amministratore. E’ inoltre convinto che aver partecipato alle attività delle associazioni di volontariato abbia incrementato le abilità e le capacità di amministrare il territorio. E’ anche convinto che la partecipazione alle attività del volontariato aiuti a creare il proprio consenso elettorale. Questo identikit riassume tre scoperte della nostra indagine: • far parte di una o più associazioni è un’attività socialmente desiderabile e connotata positivamente • il volontariato è percepito come esperienza positiva e formativa per rivestire una carica nell’amministrazione • il volontariato contribuisce all’attivazione del consenso elettorale In richiamo della visione del volontariato come qualcosa di positivo e socialmente desiderabile, per il quale colui che fa attività di volontariato

non solo è accettato ma gode di una migliore immagine all’interno della società, possiamo affermare che contribuisce a costruire consenso. Quindi in un certo senso possiamo considerare il volontariato come una via efficace per farsi eleggere, nel senso che porta visibilità, tutto da verificare se poi questo avvenga realmente, ma come diceva Thomas ciò che è ritenuto vero è vero soprattutto nelle sue conseguenze. Da considerare però che le nostre rivelazioni si basano su quello che è l’autopercezione degli stessi amministratori. Abbiamo tenuto conto della loro visione poiché la percezione che hanno del fenomeno ci permette da un lato di

Cosa imparano di preciso gli amministratori durante la militanza nel volontariato? Quali sono le competenze e le abilità utili che si presentano nei diversi contesti? ritagliare uno scenario più preciso e dall’altro lato evidenzia cosa per loro è veramente rilevante. Sarà poi importante analizzare nel dettaglio le osservazioni e declinarle in variabili più oggettive. Dall’indagine sono infatti emersi dei punti più critici che meriterebbero un ulteriore approfondimento. Per quanto riguarda infatti l’apertura delle associazioni verso altre realtà vediamo dalle risposte degli amministratori che non esiste un’unica corrente di pensiero consolidata. Alle associazioni viene talvolta rimproverato di chiudersi esclusivamente sulle proprie attività, il che sarebbe in contrasto con quello che

è stato dichiarato finora: ovvero che partecipare alle attività delle associazioni aiuta ad aprirsi e a conoscere meglio le dinamiche del territorio. Su questo punto il campione si è diviso a metà fra coloro che vedono una chiusura e fra coloro che invece vedono un volontariato più aperto. In particolare le fasce più giovani sono più fiduciose e ottimiste sull’apertura delle associazioni verso l’esterno, per questo sarebbe interessante indagare se questa scelta deriva dalla diverse esperienze fra vecchie e nuove generazioni nell’universo del volontariato. Sempre parlando di competenze abbiamo cercato di rilevare se lavorando nel volontariato vengono messe in campo attività di negoziazione che poi entrano nel bagaglio esperenziale degli amministratori, ma non avendo definito nel dettaglio cosa si intende per “negoziazione” non abbiamo potuto declinare dalle risposte quali sono nello specifico le competenze che appartengono all’universo della negoziazione. Non sappiamo quindi di preciso a quali competenze si faccia riferimento, sappiamo che esiste un valore formativo ma non possiamo declinarlo in effettive competenze. In conclusione possiamo affermare che questo lavoro ha approfondito temi poco trattati che riguardano il volontariato ma ha aperto anche nuovi interrogativi. In particolare ci chiediamo “Cosa imparano di preciso gli amministratori durante la militanza nel volontariato? Quali sono le competenze e le abilità utili che si presentano nei diversi contesti?”. Per il momento concludiamo la ricerca con le prime prove di rilevanza e importanza del volontariato sia come attività di formazione personale sia come laboratorio di competenze per l’organizzazione e la gestione del bene collettivo. Sarebbe importante declinare queste competenze, e verificare se e in che modo l’esperienza del volontariato permette di svilupparle.


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Val Rendena

Quarant’anni di Pro Loco

Carmen Caola, presidente Pro Loco Mavignola

La storia della Pro Loco G.S. Mavignola è l’emblema di tante storie delle nostre Pro Loco, e racconta di come un’associazione possa far crescere e valorizzare il suo paese

Il 22 dicembre 1977, 33 soci sottoscrissero il primo atto costitutivo del Gruppo Sportivo di Mavignola, che prenderà poi il nome di Pro Loco G.S. Mavignola. Le finalità e gli obiettivi perseguiti dall’Associazione, seppure modesti, traevano origine dalla consapevolezza che la comunità di Mavignola avesse bisogno di un soggetto che rispondesse alle aspettative di svago e intrattenimento dei sempre più numerosi ospiti che frequentavano la località, soprattutto nella stagione estiva. Una delle ragioni della nascita del Gruppo Sportivo è strettamente connessa all’organizzazione, a partire da 1976 insieme con gli amici di Javrè, di una delle pagine più belle della storia quarantennale dell’Associazione: il Trofeo Tuckett, uno slalom gigante che si teneva annualmente nella prima decade di giugno sull’omonima vedretta. Una gara d’altri tempi, che purtroppo dal 2001 per insormontabili problemi organizzativi non si tiene più. Sempre nell’anno 1977, lo spirito sportivo che contraddistingueva il nuovo gruppo ha dato avvio alla

28 | Centopaesi - inverno 2017

“Rampagada”, gara di corsa campestre, voluta soprattutto dagli sportivi del gruppo, in prima fila Angelo Fedrizzi. Motivo di orgoglio aver raggiunto nell’estate 2017 il record di iscritti, nelle gare giovanili e non competitive di 5 km e 14 km lungo lo spettacolare percorso della Val Brenta, con oltre 350 iscritti. Negli anni ‘80 con la collaborazione di un gruppo di pensionati sostenuti dal parroco Padre Ermete è stata realizzata la Via Crucis fino a Forte Clemp, caposaldo trincerato di mezza montagna e fortezza difensiva di epoca napoleonica. “Clemp in festa” è un appuntamento che ancora oggi viene annoverato tra gli eventi di spicco dell’estate rendenera: si tratta di un momento di raccoglimento e preghiera, con la partecipazione alla Via Crucis e alla Santa Messa, nonché occasione per dare vita a una calorosa festa con il pranzo rustico e con il prestigioso concerto del Coro Sosat di Trento. La prossima edizione è prevista per domenica 22 agosto 2018. A seguito della nuova normativa provinciale in materia turistica, nel

marzo 2006 l’assemblea dei Soci ha deliberato di fondersi nella nuova Pro Loco e per ricordare i quasi trent’anni del Gruppo Sportivo ha voluto richiamare la sigla G.S. nella nuova denominazione dell’Associazione. Oggi siamo una Pro Loco che conta quasi 220 soci (un abitante su due del paese!), che promuove e organizza tutti gli eventi locali, che è stata in grado di ampliare, in questi anni, in maniera esponenziale il proprio operato e il calendario delle manifestazioni che ormai ricomprende l’intero arco dell’anno. Eventi rivolti ai soci ma pensati per soddisfare anche le esigenze e le aspettative dei numerosi turisti che soggiornano in loco. Sono state rispettate e conser-


associazione: i tanti volontari, gli operatori economici, il coro ed il consiglio pastorale, l’amministrazione comunale, Azienda per il turismo di Madonna di Campiglio, Pinzolo e Val Rendena., al Parco Naturale Adamello Brenta, alla Cassa Rurale di Pinzolo, alla Cassa Rurale Adamello Brenta, alla Famiglia Cooperativa di Pinzolo, al Consorzio e alla Federazione Pro Loco, alla Provincia Autonoma di Trento. Un augurio ed un pensiero va rivolto a tutti i nostri Soci, perché sappiano apprezzare il valore di questo sodalizio all’interno della Comunità e che siano sempre parte attiva del suo cammino verso il domani.

Di cosa ci siamo occupati con passione, entusiasmo e dedizione, in questi nostri 40 anni:

• eventi sportivi con gite in bici, •

Il gruppo della Pro Loco G.S. Mavignola vate le tradizioni antiche del paese, in primis la Festa del Patrono, che rappresenta un momento di incontro per gli allevatori della zona, custodi dell’ambiente naturale e per i quali Sant’Antonio è il Santo protettore. Proprio per ricordare questo percorso di vita del Paese e della sua Pro Loco che dura da 40 anni, si sono svolte il 24 e 25 giugno 2017 due giornate di festa con i soci e simpatizzanti. Qui, un momento commemorativo, è stato dedicato ai soci fondatori e con la consegna di una cornice in legno ai 10 Presidenti che si sono avvicendati in questi 40 anni: a partire da Pio Collini, il primo Presidente, Angelo Fedrizzi, Remo Vidi, Collini Renato, Maffei Mau-

ro, Bruno Salvadori, Leone Maffei, Massimo Collini, Nadia Vidi e Carmen Caola che oggi guida il gruppo. Un riconoscimento è stato attribuito anche ai rappresentanti del G.S. Javrè, a ricordo della collaborazione e dell’amicizia. Onore al merito va riconosciuto ai vari Consigli Direttivi e ai vari Presidenti che in questi anni hanno diretto la Pro Loco, allo spirito innovativo che ha guidato i giovani, alla forza che hanno portato i volontari, alla semplicità e spensieratezza che hanno dimostrato i bambini e ragazzi. Vogliamo in questa occasione fare un ringraziamento di cuore anche gli enti e tutti coloro che hanno collaborato ed hanno prestato la loro opera per la nostra

• •

ciaspolade, tornei di carte; eventi culturali con concerti musicali e con cori di montagna, presentazione di libri con giornalisti ed autori di fama locale e nazionale, valorizzando il patrimonio storico della località appuntamenti per bambini in collaborazione con il Parco Adamello Brenta, le guide alpine, l’associazione L’Ancora di Tione per far conoscere la natura e l’ambiente; intrattenimento ed incontri per i soci (castagnata, cena sociale, Santa Lucia); manutenzione del territorio con la sistemazione dei sentieri, la giornata ecologica, la premiazione dell’orto rigoglioso e del balcone fiorito; promozione delle attività e dei servizi con la gestione congiunta del Punto Info presso il Parco Adamello Brenta e stampa di depliant informativi

Centopaesi - inverno 2017 | 29


Valle del Chiese

A Darzo... sagra ma non solo! Gianmarco Donati, Pro Loco di Darzo

Dai tre giorni di festa a settembre (sempre un successo) verso gli eventi di inverno e primavera

Si è conclusa con un ottimo risultato la Sagra di Darzo, la prima sagra organizzata dal nuovo direttivo della Pro Loco subentrato a marzo e guidato da Matteo Briani. La Sagra è stata valutata molto positivamente da consiglieri e volontari, ed apprezzata anche da numerosi soci storici della Pro Loco e rappresentanti di altre associazioni che ci hanno dato un fondamentale aiuto per la buona riuscita dell’evento (Gruppo Alpini in primis, solo per citarne uno). La Sagra di Darzo si svolge ogni anno la terza domenica di settembre, in occasione della festa della compatrona Madonna Addolorata, e ad organizzarla è la Pro Loco, che ne cura la regia fin dalla sua fondazione nel 1963. Da appuntamento di una sola giornata, negli ultimi anni questo evento si è allargato fino a ricomprendere tre giorni, includendo anche il venerdì e il sabato precedenti. Un evento importante e molto sentito dalla comunità, che necessita però di un grande sforzo preparativo sia nell’organizzazione (che è iniziata già nel mese di luglio) che nella realizzazione pratica; un fine settimana unico per i volontari della Pro Loco, che sicuramente assorbe tutte le energie ma regala anche molte emozioni! Il nuovo direttivo della Pro Loco, pur mantenendo gli elementi tradizionali, ha arricchito quest’anno la Sagra con due eventi

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nuovi: uno spettacolo contro il gioco d’azzardo e una party per i giovani. Lo spettacolo incentrato sulla lotta al gioco d’azzardo, che si è tenuto venerdì 15 settembre, è stato l’appuntamento di apertura della Sagra. Per la Pro Loco è stato un momento significativo per la sensibilizzazione della popolazione su questo tema, una modalità per contribuire alla formazione della nostra popolazione in modo divertente. Il sabato sera è stato invece dedicato ai giovani, con un evento particolare che è stato la principale novità di quest’anno. Si è infatti deciso di organizzare un “Random Party”, una vera e propria festa nella festa, in cui il tema su cui basare il proprio abbigliamento era... “a caso”! Questo ha portato a risultati davvero buffi e divertenti che hanno animato la nostra serata. La manifestazione è proseguita con i tradizionali appuntamenti: la sfida tra contrade a calcio e a pallavolo del sabato pomeriggio (Paese di Sopra vs. Paese di Sotto, riservata ai Darzesi residenti), la serata in piazza con pizza con forno a legna e prodotti tipici locali (con la partecipazione

anche di molte famiglie da altri paesi della valle) e il tradizionale pranzo della domenica con polenta e spiedo e la tombola paesana (sempre molto partecipati da famiglie e anziani del paese). L’evento ha visto una numerosa partecipazione, nonostante il meteo: sfidando le previsioni che prospettavano temporali per domenica 17, si è svolta regolarmente la processione con la statua della Madonna dopo la S. Messa delle ore 10. Ma questa per i darzesi non è una sorpresa: la Madonna, infatti, come raccontano gli anziani, riesce sempre a spuntarla e “uscire di chiesa”, accolta da uno spiraglio di sole. Il nostro fedele sacrestano Elvio dice infatti di non aver mai assistito durante il suo servizio ad una sagra in cui la processione non si svolgesse! Ora il direttivo guarda già in prospettiva futura e, dopo aver organizzato in novembre un partecipato concerto d’organo (per valorizzare l’importante strumento della chiesa parrocchiale) si proietta verso gli eventi del Natale, ma si inizia già a guardare avanti, verso una primavera ricca di eventi e di sorprese!


Eventi futuri

La Canta della Stella

Carnevale Asburgico

5 gennaio 2018

12 |16 febbraio 2018

Faedo

Madonna di Campiglio

Nella dodicesima notte dopo Natale a Faedo le luci si spengono e il borgo si illumina solo con la calda ed accogliente luce delle fiaccole creando l’atmosfera per la tradizionale “Canta della Stella”, organizzata dalla Confraternita degli Stellari. Una magica rappresentazione della tradizione popolare trentina vi farà sfilare, assieme ad un corteo di pastori, figuranti e animali, tra le vie del paese guidati dai Re Magi e da una luminosa stella ed intonando canti e musiche popolari. Sfilata che permetterà di ammirare la bellezza delle scene del più grande presepe del Trentino. Una rappresentazione storica nella quale potrete tornare al passato immergendovi in prima persona. Info: www.pianarotaliana.it Pagina FB Pro Loco Faedo

Il Carnevale di Grauno 9 | 13 febbraio 2018 Grauno A febbraio a Grauno, un piccolo paese alla fine della Val di Cembra, potrete scoprire l’inaspettato tesoro che custodisce gelosamente. I pochi abitanti hanno tramandato oralmente, di generazione in generazione, uno dei riti del Carnevale più antichi di tutto l’arco alpino, quello del “Pino di Grauno”: tradizione che ogni anno, il giorno di martedì grasso, viene fatta rivivere come simbolo di identità ed appartenenza. In questi giorni Grauno si anima con un ventaglio di iniziative che vi faranno conoscere il mistico ripetersi del rito immergendovi in un’atmosfera affascinante e suggestiva che si concluderà, al calar della sera, con un grande falò.

Nel periodo di carnevale Madonna di Campiglio rievoca l’atmosfera festosa ed imperiale della presenza, nel XIX secolo, della corte asburgica. Per qualche giorno potrete sentirvi anche voi come principi e principesse immergendovi totalmente nella magia del carnevale asburgico con canti, balli in costume d’epoca e incontrare personalmente, nel cuore del paese o sulle piste da sci, la corte al completo. Ad animare questi giorni di allegria non mancheranno di certo le prelibatezze della pasticceria viennese, musical, una fiaccolata reale e uno spettacolo pirotecnico. Info: www.campigliodolomiti.it Pagina FB Pro Loco Madonna di Campiglio

Info: www.unplitrentino.it www.visitpinecembra.it

Centopaesi - inverno 2017 | 31



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