La rivista delle Pro Loco e dei Consorzi Pro Loco del Trentino
Nยบ 3 | ottobre 2015 | Anno XX
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Sommario CENTOPAESI direttore responsabile Enrico Faes redazione Enrico Faes Ivo Povinelli Oriana Bosco impaginazione Rina Chemelli stampa Esperia, Lavis -TN foto di copertina Pro Loco di Vigo Rendena
pag. 3 Le Pro Loco puntano al “merito” pag. 4 Progetto Valore pag. 5 Dire e Fare la Pro Loco pag. 6 Criteri di finanziamento pag. 8 Come ti creo una tradizione. Il caso di Stravino Stravinario pag. 10 Parola chiave: identità pag. 12 Ledro non dimentica pag. 14 In ricordo dell’esodo pag. 16 Ho osato vincere pqg. 17 Vignetta Pro Loco di Fuori pag. 18 Settimana di San Lorenzo: sette giorni di divertimento pag. 20 Settembre all’aria aperta pag. 21 Le croci sulle nostre strade. Un pezzo di storia da non perdere pag. 22 La cooperazione fra Pro Loco pag. 24 Pro Locodi Condino - Pro Loco di Pinzolo pag. 25 La sagra della ciuìga pag. 26 La Casa di Babbo Natale a Riva del Garda pag. 27 La Ciaspolada a Fondo
Editoriale
Le Pro Loco puntano al “merito” Enrico Faes, presidente della Federazione Durante gli ultimi mesi del 2014 ed i primi del 2015 il direttivo della Federazione Trentina Pro Loco ha ascoltato le sue associate in alcuni incontri sul territorio, con lo scopo di capire quali passi intraprendere per contribuire a migliorare il lavoro delle Pro Loco. Tra le tante voci, è emersa una questione cruciale: quella per cui gli attuali criteri non sono garanti di una valutazione sul merito di quanto attivato dalle Pro Loco, e quindi non ci sia una distribuzione di risorse che sia proporzionale al merito, in termini di qualità delle attività, della Pro Loco. Questa osservazione ci è parsa estremamente significativa per il nostro ruolo di Federazione e quindi ci siamo messi al lavoro: abbiamo deciso di intraprendere un percorso finalizzato alla proposta di nuovi criteri di attribuzione delle risorse provenienti dalla Provincia Autonoma di Trento. Facemmo un primo accenno di questo pensiero già all’assemblea
annuale, tenutasi a Calavino a marzo 2015 e, dopo lungo lavorare in sintonia con gli uffici tecnici della PAT e con l’avvallo dell’assessore Michele Dallapiccola, che ringrazio per la fiducia, abbiamo formulato una proposta da attivare nel 2016. Proprio a questa proposta abbiamo dedicato ampio spazio nell’assemblea dell’11 settembre, tenutasi a Mori in occasione dell’anticipazione della Ganzega d’Autunno. In quella sede, come molti di voi sanno perché erano presenti, era presente proprio l’assessore Dallapiccola, che insieme a me e al direttore Ivo Povinelli ha delineato i tratti principali di questa proposta di modifica. Ci ha fatto molto piacere rispondere alle domande che hanno seguito l’esposizione: questi interventi ci hanno dimostrato come le Pro Loco siano sensibili a questa tematica e siano interessate a crescere, migliorando il loro operato. Il nocciolo della proposta è la valorizzazione del merito
rispetto alla qualità dell’organizzazione e alla turisticità degli eventi. Questa proposta vuole fornire alle Pro Loco criteri che siano anche strumenti e incentivi alla loro crescita. Oltre a costituire dei termini di valutazione, i nuovi criteri rappresentano punti di lavoro e di confronto sui quali le Pro Loco potranno iniziare a lavorare: non si tratta solo di attribuire un valore economico, ma di proporre alle Pro Loco dei possibili percorsi di lavoro. È un passaggio cruciale, lo sappiamo: ma siamo convinti che alle nostre Pro Loco possiamo chiedere di fare questo scalino, perché l’obiettivo che ci poniamo non potrà che arricchire la loro esperienza. Siamo infatti convinti che le Pro Loco del Trentino siano oggi pronte per assumersi questa responsabilità e siano pronte per recitare un ruolo importante per il comparto turistico trentino.
Continuano le avventure della Pro Loco di Fuori… In questi giorni il paese è in grande fermento per la festa della costoletta e anche il direttivo della Pro Loco ha il suo bel da fare per sbrogliare alcune delicate situazioni. Infatti, come ogni anno, tra Maicol e Gigi scoppia la questione sul come fare la polenta. Al tradizionalissimo paiolo in rame su fuoco ardente con cannarola rigorosamente fatta con del frassino - teoria portata avanti da Gigi -, si contrappone il più igienico maxi fuoco ad induzione sul quale
mettere un grande paiolo in acciaio, dove la polenta viene mescolata da un mescola-colla industriale. Ovviamente, tra la teoria tradizionalista di Gigi e quella igienista di Maicol, si aggiunge la mai risolta diatriba sulla necessità di mettere guanti, cappello e mascherina (igiene garantita) o sul non metterla a favore di una maggiore libertà di lavoro. E voi, lettori di Centopaesi, cosa ne pensate di tutto ciò? Preferite la tradizione o l’innovazione?
Scriveteci a fuori@unplitrentino.it e fateci sapere la vostra….nel frattempo vi alleghiamo due foto raccolte alla festa della costoletta, una foto di Gigi e una di Maicol! Buon divertimento! a pag. 17 la vignetta
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Notizie dalla Federazione
“Progetto Valore”
Alessia Travaglia, collaboratrice Federazione Trentina Pro Loco
Un progetto di valorizzazione territoriale che ha l’obiettivo di rendere accessibili le risorse del nostro territorio. Un’opportunità per le numerose Pro Loco che intendono condividere la bellezza dei loro paesi con chi ancora non la conosce Mi chiamo Alessia Travaglia, ho conseguito la laurea in Lettere e quest’anno ho deciso di svolgere il Servizio Civile. Tra i numerosi progetti presentati ho scelto di aderire a quello proposto dalla Federazione Trentina delle Pro Loco, poiché già in passato ho lavorato con delle associazioni di volontariato e acquisito una certa competenza in questo campo, anche per esperienza diretta. A partire da settembre 2015 e per un anno di servizio, mi occuperò di “Progetto Valore”, iniziativa nata con lo scopo di valorizzare il territorio trentino in collaborazione con le Pro Loco. “Progetto Valore” nasce dall’orgoglio e dall’identità comunitaria che sappiamo essere propri di ogni Pro Loco: l’amore per il proprio paese è
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il fulcro di questo progetto, che intende trasmettere la bellezza di ogni località a chi ancora non la conosce. Ogni territorio ha delle peculiarità che lo rendono unico, ma spesso le risorse non sono adeguatamente coltivate e/o sponsorizzate. Insieme possiamo renderle accessibili offrendo, a chi interessato, dei percorsi organizzati alla scoperta delle qualità e dei pregi di ogni zona. Per risorse si intendono beni di vario genere: ricchezze naturali (laghi, paesaggi, passeggiate..), storico-artistiche (chiese, palazzi o strutture antiche…) ed enogastronomiche (prodotti tipici locali). Tutto ciò che fa parte di un territorio e ne consolida l’unicità. Lo slogan del progetto ne riprende il titolo e ne sintetizza l’obiettivo “dare valore, per avere valore”: se
noi per primi riconosciamo il valore di una cosa, questa cosa assume valore anche agli occhi degli altri. Il progetto sarà diviso in tre fasi principali. Fase 1 - Progettazione. Inviteremo le Pro Loco partecipanti ad un incontro in cui definiremo i dettagli del progetto raccogliendo idee, opinioni e modalità di attuazione, con particolare attenzione alle risorse del proprio territorio che ogni Pro Loco vorrebbe valorizzare. Fase 2 - Sperimentazione. Andremo a verificare la validità del progetto con una prova sul campo. Verrà proposto un percorso a cui le Pro Loco saranno invitate per esaminarne i punti critici e la validità. Faremo un secondo incontro per discutere del risultato dell’esperienza e decidere cosa migliorare del progetto iniziale. In questa fase andremo anche a creare singolarmente i percorsi proposti da ogni Pro Loco. Fase 3 - Diffusione. I percorsi saranno avviati e pubblicizzati. La Federazione si occuperà della promozione marketing utilizzando vari strumenti, tra cui un contenitore web dove raccogliere tutte le proposte delle Pro Loco e a cui le persone potranno attingere per conoscere le offerte. In conclusione invito tutte le Pro Loco ad aderire a “Progetto Valore” portando la loro esperienza e il loro fondamentale supporto. Collaborando insieme possiamo costruire una proposta ricca e variegata che esprima in toto la bellezza della nostra terra e le particolarità di ogni singolo paese. Per partecipare o avere ulteriori informazioni sarà sufficiente inviare una mail all’indirizzo sottostante indicando il nome della Pro Loco che intende aderire all’iniziativa. Contatti e-mail: progettovalore@unplitrentino.it
Nuovo percorso formativo Come
Dialogando sulle esperienze di gestione delle Pro Loco che i partecipanti vorranno portare nel gruppo di lavoro.
I temi
Lavorare insieme La differenza che c’è tra lavorare da soli e lavorare con gli altri. Chi fa che cosa Dividersi i compiti e ottenere responsabilità. Come facciamo le cose Capire come lavoriamo e capire come potremo farlo meglio.
Dire e Fare la Pro Loco Fare qualche cosa e farlo insieme agli altri in piazza, dare forma alle idee dei cittadini negli spazi pubblici. Questa è l’estrema sintesi che riassume l’essenza delle Pro Loco. Da questa nuova formulazione nasce un ciclo di 3 incontri per comprendere e gestire la Pro Loco che viviamo ogni giorno
E dopo i 3 incontri…
Ogni singola Pro Loco che ha inviato un partecipante ai tre incontri potrà decidere di proseguire il lavoro al proprio interno con un percorso costruito ad hoc.
Costi
Il ciclo di 3 incontri è gratuito. L’eventuale successivo percorso destinato alle singole Pro Loco dovrà essere finanziato almeno in parte da queste. La Federazione è disponibile per supportare la Pro Loco nella ricerca di finanziamenti per sostenere il costo del singolo percorso.
In aula A chi è rivolto?
A tutti i presidenti e a tutte le persone coinvolte nella gestione della Pro Loco, in particolare nel coordinamento dei volontari operativi sui vari fronti del volontariato turistico. Per la tipologia di percorso sono ammesse massimo 10 persone e non più di 2 per ogni Pro Loco. Verrà data precedenza alle Pro Loco che hanno partecipato alla ricerca sul contratto psicologico svoltasi nella primavera 2015
Quando?
dalle 19:30 alle 22:30 nell seguenti date del 2015 28 ottobre 11 novembre 25 novembre
Dove
Presso la sede della Federazione Trentina delle Pro Loco e loro Consorzi Comitato UNPLI Trentino in via Gribaldi 3 a Trento
Faciliterà la discussione Sara Pontoglio, psicologa del lavoro e ricercatrice incaricata del progetto sul contratto psicolgico. Svolgerà il tutoraggio Tommaso Beltrami, tirocinante presso la Federazione Trentina Pro Loco per il corso di Laurea in Economia aziendale.
Iscrizioni
Entro il 19 ottobre 2015 via mail a info@unplitrentino.it o chiamando lo 0461 239006
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Eventi della Federazione
Criteri di finanziamento Discussa in assemblea una Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco
Lo scorso 11 settembre si è tenuta a Mori l’assemblea straordinaria della Federazione Trentina Pro Loco. All’ordine del giorno l’importante tema della modifica dei criteri di finanziamento pubblico per le Pro Loco. L’assemblea è stata l’occasione anche per eleggere i delegati Unpli e per presentare il nuovo Progetto Valore (vedi articolo pag.4) Le assemblee della Federazione sono sempre per noi momenti preziosi, perché ci permettono di incontrare le associate, di vederci con alcune dopo molto tempo, di confrontarci su tematiche importanti o semplicemente scambiare qualche idea. Ma quella dello scorso 11 settembre a Mori, in particolare, è stata per noi un’assemblea davvero importante. Oggetto principale dell’incontro è stata infatti la proposta di modifica dei criteri di finanziamento provinciale alle Pro Loco, argomento scottante che tocca direttamente l’operato delle associazioni Pro Loco. Oltre a questo argomento, l’assemblea è stata l’occasione anche per eleggere i delegati Unpli e per presentare il nuovo “Progetto Valore” (vedi articolo pag.4). Il primo buon risultato è stata l’ampia partecipazione, con una cinquantina di Pro Loco rappresentate attraverso i loro presidenti, a riprova dell’interesse che l’argomento suscita nelle associate. Buona anche la prima reazione “a caldo” delle Pro Loco, che hanno avuto parole di plauso per la proposta avanzata
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da Federazione e Assessorato al turismo, mostrando di avere compreso l’importanza delle modifiche che i nuovi criteri introducono. Dopo i saluti del sindaco di Mori, Stefano Barozzi, e dell’assessore al turismo Flavio Bianchi (presidente della Pro Loco di Mori-Val di Gresta fino allo scorso anno), la parola è passata al presidente della Federazione Enrico Faes. Prima informazione importante che ha fornito, è quella relativa alla soluzione trovata dalla Provincia Autonoma di Trento insieme con la Federazione per sopperire al problema dei ritardi, causati dal patto di stabilità, nei pagamenti dei contributi destinati alle singole Pro Loco dell’anno 2014. La proposta è quella di istituire un prestito per le Pro Loco presso Cassa Centrale, in cui la Federazione faccia da ponte tra la Cassa e le singole Pro Loco, per ottenere i vantaggi dell’economia di scala. Si è poi entrati nel vivo della discussione sulla modifica dei criteri di finanziamento provinciali (che ad oggi, ricordiamo, coprono in media il 17% del bilancio
della Pro Loco). Il presidente Faes ha ricordato come ad oggi la situazione sia la seguente: la Provincia attribuisce i contributi basandosi su un parametro che dipende dal numero di residenti del comune in cui la Pro Loco ha sede, e sul numero di posti letto presenti. Questo criterio, in essere già da 50 anni, è puramente quantitativo e non prende in considerazione lo specifico delle attività svolte dalla Pro Loco, elemento che si intende invece valorizzare con la nuova proposta. Per elaborare tale proposta è stato istituito un gruppo di lavoro composto da tecnici
o na ipotesi di modifica
Un momento dell’assemblea della provincia, della Federazione e del sistema turistico trentino, che si è riunito nel corso della primavera. Partendo dal presupposto che le risorse della Provincia sono in calo, si è iniziato a pensare come ottimizzarne la redistribuzione: si è deciso di proporre un sistema che possa premiare le associazioni più virtuose, quelle che dimostrano una maggiore costanza nell’organizzazione interna e un approccio più turistico nei loro eventi di quanto oggi non avvenga. Ne è emersa una proposta che tiene in considerazione due aspetti: la qualità organizzativa del-
la Pro Loco e la qualità dell’attività turistica che la Pro Loco promuove. Il primo aspetto verrà valutato dalla Federazione, mentre il secondo verrà analizzato dalla Federazione insieme con l’APT o al Consorzio Pro Loco di riferimento. Coinvolgendo anche le APT e i Consorzi nella disamina dell’operato delle Pro Loco, si intende avvicinare e far comunicare questi soggetti, che operano sullo stesso territorio con lo stesso intento, ma che spesso non trovano occasione per confrontarsi e collaborare. L’assessore Dallapiccola nel suo intervento si è detto dispo-
nibile a mettere a disposizione delle risorse aggiuntive per le Pro Loco meritevoli poiché, afferma, le attività delle Pro Loco contribuiscono significativamente a valorizzare il nostro territorio da un punto di vista turistico. L’animazione che le Pro Loco offrono, sottolinea Dallapiccola, è un elemento molto importante, che riesce a dare forza e attrattività anche alle zone del Trentino che sono fuori dai circuiti turistici classici. Nel dimostrare il suo apprezzamento per l’atteggiamento positivo e entusiasta delle Pro Loco, l’assessore ha anche voluto evidenziare come lo spirito di inclusione sociale delle Pro Loco sia risorsa importante e che va sostenuta in particolare in questo momento di difficoltà nell’accoglienza dei tanti migranti in arrivo nel nostro territorio. Quello che emerge da questa assemblea è quindi una volontà condivisa di cambiamento, nell’ottica di un miglioramento dell’operato delle Pro Loco: ora che pare riconosciuta l’importanza del loro ruolo nel turismo trentino, il prossimo passo che si chiede al nostro mondo è di migliorare sempre più il nostro operato, per entrare in modo ancora più incisivo nelle dinamiche turistiche provinciali. Si prosegue quindi nella direzione intrapresa, consapevoli del fatto che questo cambiamento ha bisogno di strumenti adeguati alla natura e al modo di fare delle Pro Loco. Forse il desiderio di migliorarsi è sempre esistito nelle Pro Loco ma mai come ora si è provato a studiare con cura e insieme alle Pro Loco stesse gli strumenti e i modi più adatti a tentare quest’impresa.
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Reportage
Come ti creo una tradizione. Il caso d Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco
Ci sono sagre antiche, depositarie di tradizioni che si perdono nella notte dei tempi, e ci sono eventi che invece non portano avanti una tradizione, ma ne creano una nuova. E’ il caso di Stravino Stravinario, che 11 anni fa ha visto nel vino l’elemento più significativo da valorizzare con un evento dedicato. E la scelta si è dimostrata vincente se oggi questo evento è conosciuto e apprezzato a livello provinciale e il suo nome pian piano sta valicando i confini trentini
Intervista a Giada Pozzani, presidente della Pro Loco di Stravino La Valle dei Laghi è famosa per le sue uve, trasformate nelle numerose cantine valligiane in produzioni enologiche di alta qualità: tra di esse spicca la Nosiola, da cui si ottiene il celebre Vino Santo Trentino DOC. Inoltre, il suo clima mite la rende particolarmente produttiva anche in campo agricolo. Unendo la vocazione per il vino alle materie prime locali, la Pro Loco di Stravino ha imboccato 11 anni fa una strada che l’ha portata a realizzare un evento oggi conosciuto in tutto il Trentino per la qualità della sua offerta culinaria ed enologica. Stravino Stravinario è un evento che nell’idea della Presidente della Pro Loco, Giada Pozzani, ha i numeri per diventare un appuntamento fisso nel panorama degli eventi enogastronomici trentini. A conclusione dell’ultima edizione, che si è svolta dal 24 al 26 luglio, l’abbiamo intervistata per farci dire quale è il loro modus operandi e quale la loro filosofia. Cos’è Stravino Stravinario e da dove nasce l’idea? Stravinario nasce da un’intuizione di un gruppo di persone che nel 2004 decide di coinvolgere tutto il paese di Stravino in un evento che ha come assoluto protagonista il buon
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vino trentino, abbinato a numerose specialità culinarie trentine. Oggi Stravinario è un “meeting” enologico-gastronomico e culturale dove si ripercorrono tradizioni, sapori e culture, uniti a musica e mostre a tema, piaceri, e moltissime di quelle forme di convivialità che rischiano di spegnersi nei moderni circuiti del quotidiano. Un particolare dell’ultima edizione. Quest’anno abbiamo puntato sulla “cantina dei vini da meditazione” dove si potevano degustare il famoso Vino Santo Trentino DOC e altri vini liquorosi prodotti dalle cantine della Valle dei Laghi. In linea con questa proposta raffinata e di nicchia, abbiamo deciso di inserire nell’offerta anche un ambiente con musica dal vivo, contesto piacevole e rilassante dove le persone si potevano fermare a sorseggiare l’ottimo vino con sottofondo musicale. Abbiamo così aggiunto alla nostra proposta usuale qualcosa di diverso, che va nella direzione di alzare sempre più il livello non solo dei prodotti, ma anche dell’intrattenimento proposto. Entriamo ora nei dettagli logisti-
ci. Come avviene l’organizzazione dell’evento? Per l’organizzazione dello Stravinario il direttivo della Pro Loco comincia a riunirsi più o meno nel mese di marzo, e per i 5 mesi successivi l’argomento principale delle riunioni è proprio lo Stravinario. Il primo argomento che si discute è sicuramente il menù: ogni anno si cerca di cambiare qualche piatto rimanendo il più possibile all’interno della tradizione trentina. Poi si scelgono i vini, visitando le varie cantine della Valle dei Laghi e valutando eventuali novità da inserire nella nostra “lista delle degustazioni stravinarie”. Infine, si passa alla scelta delle attività di intrattenimento, altrettanto importanti per la buona riuscita della manifestazione.
o di Stravino Stravinario
Quante sono le persone coinvolte nelle diverse fasi di organizzazione e realizzazione dell’evento? Nella fase di pianificazione è il direttivo della Pro Loco che si riunisce per discutere e decidere il programma della nuova edizione. Nel periodo più imminente alla manifestazione (in cui è necessario realizzare addobbi e molto altro), abbiamo anche una buona e attiva collaborazione da parte degli abitanti di Stravino. Più o meno durante la manifestazione le persone coinvolte sono 70 - 80. C’è collaborazione con le altre associazioni del paese? Siamo l’unica associazione che cura l’animazione per il paese di Stravino: collabora con noi il gruppo “Strav-in-gioco”, un gruppo di mamme residenti a Stravino che ci aiuta-
no nell’animazione per i bambini. C’è inoltre una buona collaborazione con le Pro Loco degli altri paesi della valle: quando necessitiamo di qualche attrezzatura contattiamo le altre Pro Loco che ci aiutano sempre e volentieri. Qual è il vostro target? Abbiamo sempre pensato che questa manifestazione avesse successo solo a livello provinciale, invece abbiamo scoperto con piacere che ci sono anche visitatori da fuori provincia (alcuni anche da fuori Italia), di passaggio, o che passano qui le proprie vacanze. Quali sono le maggiori criticità nell’organizzazione della sagra? Sicuramente trovare sponsor: si ha sempre bisogno di un aiuto finanziario per poter far qualcosa di nuovo e
di migliore ogni anno. Impegnativa è anche la parte relativa all’organizzazione e disposizione degli stand, la sistemazione delle vie del paese, gli addobbi... ma questo lo sappiamo, fa parte del volontariato e se si vuole organizzare una manifestazione che abbia “qualcosa in più” bisogna impegnarsi. Qual è il punto forte di Stravinario? Chi viene a visitare lo Stravinario cerca del buon vino e delle buone specialità culinarie: noi puntiamo sulla qualità, cerchiamo di offrire il meglio della tradizione trentina, e per quanto riguarda il vino, il meglio che può offrire la Valle dei Laghi. La sagra valorizza il territorio? Decisamente sì: lo fa promuovendo l’enogastronomia trentina, il suo vino, i suoi piatti ma anche la sua cultura. Di quali strumenti vi servite per la promozione dell’evento? Da un paio d’anni abbiamo creato un libricino con fotografie scattate nella Valle dei Laghi, accompagnate da qualche poesia o da aforismi sul vino, e dobbiamo dire che è stato molto apprezzato. Inoltre utilizziamo Facebook, il metodo più veloce per raggiungere molte persone, oltre alla nuova app #fuori creata dalla Federazione Pro Loco. Quali sono gli obiettivi per le prossime edizioni? La nostra intenzione è far diventare lo Stravinario un simbolo, un momento di ritrovo eno-gastronomico e culturale tra i più importanti della Valle dei Laghi. Per arrivarci, pensiamo di arricchire le prossime edizioni con dei momenti di approfondimento e presentazione del vino, in modo da illustrare al visitatore le qualità del vino offerto. Perché un evento abbia successo, infatti, secondo noi è fondamentale rinnovarsi e crescere ad ogni edizione
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Idee tra Pro Loco e turismo
Parola chiave: identità Oriana Bosco, Federazione Trentina Pro Loco
Perchè le destinazioni turistiche stanno andando nella direzione di un turismo sostenibile? Iniziamo in questo numero di Centopaesi le sei puntate della rubrica “ Idee tra Pro Loco e turismo” dedicate al turismo sostenibile, riportando quanto emerso dagli studi condotti da alcuni docenti dell’Università di Trento. Tali studi sono stati raccolti nella pubblicazione Management per la sostenibilità dello sviluppo turistico e la competitività delle destinazioni, a cura di Mariangela Franch e Umberto Martini (Il Mulino Editore, Urbino 2013) Il turismo ha subito negli scorsi decenni importanti modificazioni. Si è assistito ad un enorme sviluppo del settore, che ha portato tra le sue conseguenze più visibili ad una crescita incontrollata di strutture alberghiere ed infrastrutture legate al turismo, causando una pesante modificazione del territorio. Finito il boom del turismo di massa, oggi appare chiaro il limite di questo modello di sviluppo basato solo su leve economiche: ci si è accorti, infatti, che lo sfruttamento del territorio a fini turistici è azione irreversibile, e che spesso tale sfruttamento origina effetti collaterali negativi per l’ambiente e la società. Bisognava insomma che emergessero in tutta la loro forza i limiti di un’ottica solo economica nell’approccio al turismo, per spingere a cambiare direzione e prendere in considerazione anche le altre variabili importanti per lo sviluppo turistico: la qualità della vita per la popolazione residente, la conservazione delle risorse am-
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bientali e culturali, la compatibilità con la vocazione del territorio. Negli ultimi anni si è formata una consapevolezza nei confronti degli impatti sociali, economici ed ambientali del turismo sul territorio, che ha portato moltissime destinazioni turistiche ad un ripensamento dei modelli di crescita turistica in un’ottica di sostenibilità. Seppur non tutte le destinazioni sono ancora riuscite a mettere in atto azioni in questo senso, possiamo certamente dire che ad oggi tutti i maggiori territori turistici stanno almeno iniziando ad interrogarsi su questo tema. Ma che cos’è nel concreto il turismo sostenibile? Per turismo sostenibile si intende quel tipo di turismo in cui ci sia un equilibrio durevole tra il consumo delle risorse e la crescita economica legata all’attività turistica. E’ definito anche “turismo delle 4 L”: leisure, cioè del tempo libero, considerato come combinazione tra divertimento, benessere e conoscenza; landscape, cioè a contatto con la
natura; learning, cioè un turismo dell’apprendimento e della scoperta della cultura e delle tradizioni del luogo; limit, cioè consapevole del fatto che vi sono dei limiti nello sfruttamento delle risorse ad uso turistico. Questo tipo di turismo si concretizza in una offerta di attrazioni poco invasive, ad alto contenuto di identità e strettamente correlate al contesto, basate su elementi distintivi del territorio. L’Unione Europea nel 2005 ha indicato nello sviluppo sostenibile l’unica via percorribile dal turismo, fissando i 12 obiettivi per la sostenibilità del turismo. Secondo questi obiettivi, gli effetti del turismo quale fattore dello sviluppo sociale devono essere valutati rispetto a tre parametri: il capitale naturale, il capitale socio-culturale e il capitale economico. E’ necessario quindi considerare il rapporto tra turismo e territorio non solo attraverso il dato economico (il turismo in questo territorio porta ricchezza, quindi va sviluppato), ma anche attraverso
il rapporto ecologico e sociale che si crea nel luogo; non considerare anche questi due aspetti, infatti, mette a rischio nel lungo periodo la sopravvivenza del modello di sviluppo locale. Il turismo, insomma, può considerarsi sostenibile quando riesce a bilanciare le esigenze delle diverse categorie di soggetti coinvolte, quindi: i turisti, con la loro esigenza di fare un’esperienza di vacanza gradevole; gli operatori privati, di cui soddisfare le aspettative economiche; la popolazione residente, con il suo bisogno di soddisfare i bisogni sociali e di qualità della vita; il capitale naturale e socio culturale locale, che necessita di essere tutelato. La priorità assegnata a uno di questi bisogni, conferisce una connotazione diversa e indica la vocazione che il territorio intende assumere. Lo strumento adatto per realizzare, nella pratica, il modello di turismo
sostenibile, lo può dare il management: serve infatti una pianificazione strategica a lungo termine da inserire all’interno del processo di pianificazione territoriale. Questa pianificazione va fatta in primo luogo a livello di governance, quindi di ente pubblico che getta le basi per la politica turistica locale, che deve aggiungere all’interesse economico attribuito al settore turistico anche l’interesse per la sostenibilità del settore. Questi principi regolano poi l’operato di tutte le organizzazioni del settore presenti sul territorio (pubbliche, private, associazioni...), che devono iniziare a indirizzare le loro scelte, anche piccole, in questa direzione. Pensiamo ad esempio agli hotel che fanno promozioni per chi arriva in treno, alle associazioni che propongono visite alla scoperta dei luoghi minori, ai ristoratori che scelgono di usare prodotti a
fattori economici
turismo sostenibile
fattori sociali
fattori ambientali
km 0... Un turismo sostenibile è un turismo che si pone in contrapposizione con la standardizzazione del turismo di massa e si caratterizza per comportamenti di vacanza più etici e consapevoli. In quest’ottica, le destinazioni stanno cominciando a fare proposte di vacanza diverse, più legate all’identità e alla specificità del luogo. Questa scelta non solo è in linea con la tendenza attuale del turismo, ma, sostengono gli studiosi, è anche l’unica via che permette di mantenere l’attrattività e la competitività turistica nel lungo periodo. Il turismo sostenibile diventa quindi non solo una scelta responsabile, ma anche vantaggiosa sul piano economico nel lungo periodo. E’ questo il modello entro cui potrebbe iscriversi l’attività della Pro Loco, primo soggetto vicino al territorio che ne possa comunicare con spirito davvero autentico l’identità. Abbiamo parlato anche nei numeri precedenti di Centopaesi (Centopaesi #3 2013) di forme di turismo minore, come le attività dei greeters, persone del luogo che diventano accompagnatori che portano gli ospiti alla scoperta delle attrattive del loro territorio, siano esse materiali o immateriali (la visita ad una chiesa o assistere all’attività di ricamo a tombolo per esempio). Citiamo alcuni esempi vicini a noi: le micro-esperienze in Valle dei Mocheni, laboratori per ragazzi legati ai mestieri di montagna; le proposte di partecipazione alla vendemmia in Piana Rotaliana, in cui gli ospiti prendono parte alle attività nei campi; gli itinerari delle chiese minori nelle Giudicarie, proposti da un gruppo di volontari che si occupa di tenere aperte chiese altrimenti chiuse al pubblico. Le possibilità sono moltissime, perché il nostro territorio ha tanto da offrire in questo senso. E il volontariato può essere il primo importante tassello che contribuisce a far muovere il territorio nella direzione virtuosa del turismo sostenibile.
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Valle di Ledro
Ledro non dimentica Michele Toccoli, socio della Pro Loco di Mezzolago
L’esodo della popolazione in Boemia e Moravia durante la guerra 1915/18 Anche durante l’estate 2015 l’attività della Pro Loco di Mezzolago è stata intensa e ricca di iniziative, in piena sintonia collaborativa con l’”Associazione Rievocatori Storici Val di Ledro”, il “Comitato Gemellaggi Valle di Ledro ” e le consorelle Pro Loco ledrensi. Nell’ambito delle celebrazioni inerenti la grande guerra 1915/18, dopo l’enorme successo riscosso l’estate 2014 con la rievocazione della Mobilitazione Generale dell’agosto 1914 da parte dell’Impero Austro Ungarico e la partenza per la Galizia dei Ledrensi arruolati nei Kaiserjäger, era doveroso ricordare ai giovani ed ai posteri il dramma della popolazione di Ledro, che il 23 maggio 1915 dovette abbandonare le proprie case ed andare profuga in Boemia ed in Moravia. Con l’entrata in guerra del Regno d’Italia, Ledro venne a trovarsi in mezzo ai due fronti, e quindi “terra di nessuno”, anzi territorio di trincee e fortini, bombardamenti sia da parte delle truppe austro-ungariche che italiane (a Passo Nota e Tremalzo), e quindi scaramucce, saccheggi ed incendi da parte delle truppe belligeranti. La popolazione
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fece ritorno nel 1919, trovando le abitazioni razziate se non incendiate, i campi incolti e pieni di ordigni esplosivi, i bestiame requisito e disperso. Una tragedia la partenza, un dramma il periodo dell’esilio in terra straniera ed infine la difficile ripresa al ritorno. Giustissimo quindi rievocare a distanza di 100 anni quanto sofferto dai nostri nonni e padri! Ecco allora che, sotto la regia del giornalista Dario Colombo (la cui nonna materna era di Mezzolago e era all’epoca una giovinetta), la Pro Loco ha mobilitato tutte le famiglie del paese, che hanno collaborato attivamente per riportare le contrade e gli avvolti all’aspetto di cento anni fa e fornendo 150 comparse in abiti d’epoca. Non mancavano un drappello di militari austro-ungarici, carretti a mano ed animali. Al suono delle campane la popolazione si è riunita davanti alla chiesa, ove il capo comune ha letto l’ordine di evacuazione ed impartito le disposizioni per il viaggio, il bagaglio al seguito, la consegna delle chiavi di casa ai militari, l’accompagnamento degli animali a Riva del Garda, che doveva essere raggiunta a piedi ed entro un orario
prefissato per poter prendere il treno Riva-Mori. Non è mancato l’elenco di quanti autorizzati a rimanere (funzionari e malati intrasportabili), dei componenti delle famiglie in partenza, la benedizione del parroco e l’accorato saluto del capo comune (entrambi autorizzati a rimanere per assolvere compiti diversi). La commovente rievocazione (seguita da un folto pubblico ove tutti si sono muniti di macchina fotografica o cellulare) si è conclusa con un silenzioso corteo, sul quale gravavano angoscia, costernazione e pianto, avviatosi lungo la vecchia strada sterrata che portava a Riva del Garda. Un lungo caloroso applauso è stato infine rivolto alle comparse, fra le quali molti erano i giovani entrati con molta compostezza e serietà nella rispettiva parte. Una comme-
Foto di Gabriel Segala morazione che ha colpito sicuramente tutti, partecipanti e pubblico. La sera del successivo 23 maggio, grazie alla collaborazione della locale filodrammatica “Fome filò”, la rievocazione è stata ripetuta presso il Centro Culturale di Locca, con la partecipazione delle varie comparse e mettendo in scena apposito dramma sempre a cura del giornalista Colombo, integrato da filmati e fotografie dell’epoca. Altra serata indimenticabile e molto apprezzata da locali e turisti, che hanno occupato ogni ordine di posti del complesso ledrense, complimentandosi al termine con gli organizzatori ed i partecipanti alle due manifestazioni. Molti però non sanno che la popolazione dell’alta valle (e cioè i paesi di Tiarno di Sopra e di Tiarno di Sotto), che doveva partire per la Boemia
il 23 maggio 1915, al pomeriggio di quella drammatica giornata venne fatta rientrare nelle abitazioni, probabilmente data l’impossibilità di ulteriori trasporti a mezzo ferrovia. Per quasi due mesi rimase “prigioniera”, alternativamente, delle truppe austroungariche ed italiane. L’ordine di evacuazione dei due paesi arrivò il successivo 2 agosto, con la ripetizione del triste corteo sino a Riva del Garda, con destinazione diverse località della Moravia. A cento anni di distanza e cioè il 2 agosto 2015, le Pro Loco di Tiarno di Sopra e di Tiarno di Sotto hanno anche loro rievocato l’esodo dei loro nonni e padri, ricreando l’atmosfera di quel drammatico periodo, attraverso racconti e la testimonianza dell’unico sopravvissuto vivente, il signor Evelino Merli (vedi articolo pagina 18)
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In ricordo dell’esodo Elisa Tiboni, socia della Pro Loco Tiarno di Sopra
Un corteo di donne, giovani ed anziani ha sfilato tra le vie di Tiarno di Sopra, intonando il “Và pensiero” sotto la pioggia battente, per ricordare il triste viaggio degli avi verso la Boemia Era il 28 luglio 1914, un mese dopo l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando ad opera dello studente serbo Gavrilo Princip, quando l’Austria dichiara guerra alla Serbia, mettendo in atto una catena di avvenimenti che portarono all’inizio di una guerra che ebbe dimensioni mondiali. Il 31 luglio 1914 nei territori dell’Impero Austro-Ungarico venne ordinato il reclutamento di tutti gli uomini tra i 21 e i 42 anni, e dunque anche per i trentini venne l’ora di partire. L’Italia entrò in guerra solo un anno dopo lo scoppio, il 24 maggio 1915, contro l’Austria, sua ex alleata. In questo contesto la Valle di Ledro divenne territorio di confine e di continui conflitti tra i due fronti, in quanto il Trentino era conteso tra le due parti belligeranti. All’interno di questo quadro europeo, si inscrive una delle tantissime storie minori che la guerra ha toccato: quella dell’esodo verso la Boemia cui furono costretti gli abitanti dei paesi di Tiarno di Sopra e di Sotto. Il giorno 2 agosto di 100 anni fa, infatti, tre generazioni di persone, anziani, adulti e bambini furono costretti a lasciare il loro paese. L’Associazione Futura di Tiarno di Sopra e le Pro Loco dei rispettivi centri abi-
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tati hanno recuperato testimonianze e racconti di coloro che riuscirono a tornare nella loro valle solo alla fine della guerra, per cercare di ricreare l’atmosfera di quegli anni di guerra. Il 2 agosto scorso è stata così messa in scena la rievocazione dell’accaduto, completa di costumi del tempo e fatti storicamente accaduti. La giornata è cominciata con il giro gastronomico, al suo 20° anniversario, che con i suoi 780 partecipanti, è stato un bel successo! Vista l’occasione del 100° anniversario dell’esodo, per le strade si potevano osservare foto d’epoca e degli stralci del diario in poesia di Ferdinando Bertolotti, dedicato a suo figlio Martino. Con il proseguimento della giornata i bambini hanno potuto sperimentare i giochi di una volta, come trampoli, corsa con i sacchi, cerchi di ferro. Con l’arrivo dei gendarmi austriaci nel tardo pomeriggio si è dato inizio alla rievocazione storica dell’evento, iniziata con la lettura del documento che ordinava l’immediata partenza per una terra ancora sconosciuta. Gli abitanti dei paesi di Tiarno di Sopra e Tiarno di Sotto, però, non partirono subito, ma solo in agosto, 3 mesi dopo, probabilmente a causa della confu-
sione che c’era a Riva per l’ammasso di gente in partenza proveniente dalla bassa valle. Tuttavia le notizie che riguardano questi avvenimenti sono frammentarie, poiché non esistono documenti ufficiali o dispacci che certifichino la motivazione del ritardo della partenza dei due paesi. La rievocazione non ha voluto mostrare solo gli accadimenti di quel triste periodo, ma soprattutto ha voluto evocare i sentimenti di angoscia e panico che invadevano gli animi dei paesani. Dopo la notizia appresa dai gendarmi, alcune persone si sono messe a parlare delle proprie inquietudini: protagoniste in assoluto sono state le donne, spaventate e preoccupate all’inizio, ma poi protagoniste eccezionali, che hanno preso in mano le redini della situazione e hanno incoraggiato tutti ad essere uniti, poiché gli uomini erano al fronte. Anche gli anziani, che non volevano partire visto che vedevano comunque la loro fine vicina, hanno avuto un ruolo importante. Dopo questo momento molto toccante i profughi si sono messi in marcia con quel poco che potevano portarsi dietro (carri e bagagli) verso Tiarno di Sotto. Qui ci si è uniti con i “profughi” di quel paese e si è condiviso un momento insieme con la benedizione del prete. Nel tragitto verso la stazione, costruita per l’occasione in fondo al paese, si susseguivano oggetti di un tempo e persone intente nelle faccende quotidiane, come filare, lavare i panni al lavatoio e fare lavori a maglia. Alla stazione si sono volute ricordare tutte le vittime di guerra, e si sono lette le testimonianze storiche di come è stato difficile adattarsi ad un luogo dove la lingua era sconosciuta. Pioveva anche quest’anno, come quel 2 agosto di 100 anni fa, così come erano cupi anche gli animi di quei bambini, di quelle donne, di quegli anziani che da un giorno all’altro si sono visti su un treno, diretti verso un luogo sconosciuto, senza speranze di ritorno.
Prossimi appuntamenti Conclusa la stagione estiva, l’attività della Pro Loco di Tiarno di Sopra non si ferma. Nel mese di ottobre organizziamo una serata presso l’auditorium comunale di Tiarno di Sopra, in cui verranno proiettati i video della Tiarnofest appena conclusa, e le immagini dell’evento in ricordo dell’Esodo, di cui vi abbiamo parlato nell’articolo in questa pagina. Tutte le comparse dell’Esodo e i Volontari dell’Itinerario Gastronomico potranno riconoscersi nel filmato che ripercorre i momenti più emozionanti di questa giornata. A novembre invece si preparerà la tradizionale castagnata, che avrà luogo dopo la messa in ricordo dei Defunti, il 1 novembre. Il 12 dicembre poi, in collaborazione con l’AssociazioneFutura, Santa Lucia arriverà con il suo asinello in piazza a Tiarno di Sopra e porterà un piccolo dono a tutti i bambini presenti. Inoltre Babbo Natale farà visita all’Asilo portando tanti dolci a tutti i bambini. E per concludere il 2015, la notte di Natale si mangerà tutti assieme il panettone e il vin brulè sotto l’albero nella piazza del paese. La Pro Loco si occuperà anche dell’abbellimento delle vie del paese con il montaggio delle luci e dell’albero di natale in piazza Per il mese di gennaio abbiamo in programma la terza edizione della Ciaspolata in Tremalzo, che l’anno scorso è stata un succcesso: abbiamo avuto più di 200 iscritti! Per avere aggiornamenti sulle date delle manifestazioni, visitate la nostra pagina Facebook: ProLoco Tiarno di Sopra.
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Valle del Chiese
Ho osato vincere Roberto Bagozzi, consigliere della Pro Loco di Castel Condino
A Castel Condino una serata con un pezzo della storia del ciclismo Davanti ad un folto pubblico si è ricomposto a Castel Condino lunedì 17 agosto 2015 un duo che ha fatto la storia del ciclismo nazionale e internazionale: Francesco Moser, ciclista che non ha bisogno di presentazioni, e Giacomo Santini, telecronista RAI che ha seguito molti dei successi di Moser. Si è trattato di un simpatico confronto/incontro fra due grandi amici, che hanno condiviso parte della loro vita sportiva e che si sono resi disponibili a venire a Castel Condino per presentare il libro “Ho osato vincere”, autobiografia di Moser. La serata si è svolta in un clima ironico e irriverente, con continui pungoli fra il moderatore, Giacomo Santini, e l’autore, Francesco Moser, nel ricordare aneddoti sportivi e non, soprattutto riferiti al rapporto con lo storico rivale di Moser, Giuseppe Saronni. Nel libro il grande ciclista ripercorre la propria epopea sportiva, dall’infanzia contadina nella sua Palù di Giovo, ai record messicani, dai duelli con Merckx
alla rivalità con Saronni, dalle infernali classiche del Nord ai Giri d’Italia, dalle brucianti sconfitte alle incredibili vittorie. A fine carriera (1988), si dedica dapprima alla politica (assessore provinciale allo sport) per poi tornare all’attività agricola e vitivinicola, alla quale già il padre Ignazio era dedito. Nella tenuta di Maso Villa Warth, sulle colline a nord di Trento, coltiva, insieme ai figli Francesca, Carlo e Ignazio, diverse varietà di uve. Il suo prodotto più famoso è lo spumante metodo classico TrentoDoc 51,151, che prende il nome dal record stabilito nel 1984 a Città del Messico. Una serata molto partecipata, quella a cui hanno partecipato i due ospiti d’eccezione, che è stata l’occasione per rivivere momenti storici del ciclismo, approfondire curiosità, apprendere gemme di sport internazionale.
Francesco Moser E l’italiano che vanta il maggior numero di vittorie nella storia del ciclismo. Nasce a Palù di Giovo il 19 giugno 1951 in una famiglia di ciclisti. Inizia l’attività ciclistica a soli 18 anni; diventa ben presto un numero uno, vincendo più di ogni altro ciclista italiano. Tutti i suoi grandi successi (Mondiale su pista 1976 e su strada 1977, tre Parigi-Roubaix 1978, 79 e 80, Giro d’Italia 1984) sono frutto della tenacia con cui si è saputo risollevare dopo le sconfitte, rimontando ogni volta in sella deciso a dare battaglia, senza mai risparmiarsi sui pedali. Così Moser è diventato uno degli sportivi più amati di ogni tempo, fino alla consacrazione del record dell’ora a Città del Messico nel 1984, a 33 anni, quando erano in molti a considerarlo ormai sul viale del tramonto.
Giacomo Santini Radiocronista prima e telecronista poi della RAI, nato a Bologna il 10 gennaio 1941. Contestualmente collabora part-time per servizi in voce con la sede RAI di Trento. Nel 1970 si trasferisce full time alla RAI come radiocronista a Trento e poi a Milano. Per circa vent’anni è radiocronista nel quartetto storico formato insieme a Claudio Ferretti, Alfredo Provenzali ed Enzo Foglianese, e poi telecronista RAI assieme ad Adriano De Zan delle più importanti gare ciclistiche internazionali come i Mondiali di ciclismo, il Giro d’Italia, la Milano-Sanremo, il Giro di Lombardia, la Parigi-Roubaix, il Tour de France. Sua è la voce al Mondiale di San Cristobal in Venezuela del 1977, quando Francesco Moser si laurea campione del mondo su strada.
Al centro del gruppo: Giacomo Santini a sx, a dx Francesco Moser
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Le avventure della ProLoco di #Fuori episodio 02
illustrazione giorgiagraziadei.com
Alle prese con la polenta
Val Rendena
Il veicolo Tueren Bier
Settimana di San Lorenzo: sette giorni di divertimento Il direttivo della Pro Loco di Vigo Rendena
Settimana impegnativa quella che la Pro Loco di Vigo Rendena ha organizzato quest’anno: sette giorni di iniziative che si sono susseguite dal 7 al 13 agosto La settimana ha preso avvio venerdì 7 agosto con la serata di solidarietà organizzata in collaborazione con l’associazione Oskar for Langtang finalizzata alla sensibilizzazione e alla raccolta fondi a sostegno delle popolazioni del Langtang, martoriate dal terremoto che ha colpito il Nepal. L’associazione, come molti sapranno, è nata a maggio in memoria di Oskar Piazza, alpinista e membro del soccorso alpino provinciale.
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morto tragicamente nel tremendo terremoto che ha colpito il Nepal il 25 aprile. Alla serata Giuseppe Criscione, Piergiorgio Rosati e Angelo Giovannetti hanno presentato le finalità per le quali è nata l’associazione attraverso la proiezione di filmati, immagini, ricordi profondi di amicizia e solidarietà ma soprattutto hanno sottolineato la grande “voglia di futuro e riscatto” del popolo nepalese e hanno invitato tutti
i presenti a visitare il Nepal, per “aiutarli a ripartire”. Il 7 e l’8 agosto si è poi entrati nel clou della settimana con la sagra di San Lorenzo, week end all’insegna della tradizione con l’immancabile “vaso della fortuna”, che come tutti gli anni attrae grandi e piccini. Ci sono stati poi i richiestissimi laboratori del fare, dove i più creativi e intraprendenti hanno potuto costruire oggetti in terracotta, soprammobili con la segatura, oppure cimentarsi nella costruzione di fiori realizzati con dischetti di ovatta, creare piccoli quadri con i sassolini e altro ancora. Nei due giorni di allegria non poteva mancare il cibo e così, anche quest’anno, si è organizzata la cena di San Lorenzo a base di carne salada e fasoi, wurstel e
patatine fritte. La piazza del sagrato della chiesa si è così trasformata in un ristorante all’aperto dove la gente ha potuto mangiare in compagnia, allietati dalla musica degli applauditissimi Marvi Music Group. La domenica sera, la Santa Messa solenne e la processione per le vie del paese con la statua di San Lorenzo portata a mano dai Vigili del Fuoco volontari di Vigo e Darè e il concerto del Corpo Musicale di Vigo-Darè hanno chiuso il weekend di San Lorenzo. Nei giorni a seguire, la voglia di “far festa assieme” ha portato giovani e adulti in pazza a sfidarsi nel torneo di calcio balilla che ha visto vincere Marino e Oreste, seguiti da Andrea e Ivan e, al terzo posto Michela e Massimo. Ad accompagnare la serata il karaoke e le voci degli improvvisati cantanti. Martedì 11 agosto è stata la volta della partecipata e consueta cena sotto le stelle a malga Calvèra: grazie alla collaborazione del Museo Civico di Rovereto, i quasi 200 partecipanti hanno guardato all’insù il passaggio delle stelle cadenti, non prima però di aver gustato un bel piatto di polenta conciada. Mercoledì 12 agosto la pro loco si è poi cimentata nell’organizzazione della “Biroc’ race”, la prima gara di veicoli artigianali senza motore organizzata in Val Rendena! La corsa ha visto la partecipazione di 11 equipaggi con i loro improbabili e divertenti mezzi che sono sfrecciati per le vie del paese, accolti da calorosi applausi di un folto pubblico che si è assiepato nei punti strategici del percorso quali la “curva della Maria”, la “chicane del Comandate” e la “curva Molinèra”. Ed è così che il paese è stato invaso per alcune ore, oltre che dal rumore delle ruote di legno degli improbabili veicoli, anche dalle risate della gente che divertita seguiva la gara. Per giudicare l’originalità dei mezzi artigianali si è chiamata una giuria “di tutto rispetto”, competente e imparziale composta da Loriana (di Verdesina), Mauro (di Villa), Augusto (di Javrè), Alberta (di Darè), Roberto
Il veicolo aperitivo Spritz (di Vigo) e Paola (di Pelugo). Il lavoro, a detta degli stessi, non è stato semplice: il premio per l’originalità è stato vinto dal veicolo “Türen Bier” (una lattina di birra con tanto di schiuma che fuoriesce) di Francesco Marzadri e Daniele Dalbon, seguiti dal “CRM” (una vasca recuperata al Centro Recupero Materiali appunto) di Luca Dorna e Loris Loranzi e, al terzo posto, il veicolo “Calt da morir” (una tomba completa di fiori e porta lumino!) di Enzo Silvestri e Sonni Margoni. Ma sulle strade di Vigo si sono visti sfrecciare anche una gabbia dello zoo (Pastrembo), una sorta di camionetta dei pompieri con alla guida dei veri (!) pompieri (i Piromani), un salmerino poco aerodinamico (Salmerino Alpino), un aperitivo Spritz (whatspritz), e tanto altro. La settimana si è conclusa il 13 agosto con la serata dedicata a Michele Stefani, atleta di Vigo per anni facente parte della valanga azzurra. Nel corso dell’intera settimana si è
poi allestita e aperta la mostra “La Grande Guerra nei manifesti”, un balzo indietro di 100 anni e leggere le ordinanze, avvertenze-proclami dell’Impero Austro-Ungarico. La settimana di San Lorenzo, come tutte le iniziative portate avanti dalla pro loco negli anni, ha come scopo quello di divertire e di far sentire il turista parte della comunità che lo ospita. Lo spirito che accomuna le proposte della Pro Loco è un forte senso di collaborazione, volontariato e solidarietà, sicuramente trasmesso in questa settimana insieme al divertimento e al sorriso. Un doveroso ringraziamento al centinaio di volontari che hanno permesso la realizzazione delle varie manifestazioni, non solo quelle estive; un grazie grande a quei volontari che “ci sono sempre”, ma quest’anno un ringraziamento particolare a quel gruppetto di giovanissimi che hanno lavorato attivamente, con passione ed entusiasmo alle diverse iniziative.
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Piana Rotaliana - Koenigsberg
Una panoramica di Mezzocorona
Settembre all’aria aperta Ilenia Postal, consigliere della Pro Loco di Mezzocorona
Settembre Rotaliano e Festa d’Autunno. Con questi due appuntamenti Mezzocorona chiude la stagione estiva 2015 Il 10 agosto abbiamo festeggiato la notte di S. Lorenzo trascorrendo una serata allegra sul Monte di Mezzocorona; il consolidato menù di patate e sardele preparato dai Vigili del Fuoco fuori servizio e la musica suonata dal vivo sono stati gli ingredienti vincenti dell’evento. Molte persone hanno deciso di fuggire dal caldo intenso che ormai da molte settimane non ci dava tregua; purtroppo la siccità del periodo non ci ha permesso di concludere la serata con il famoso falò, ma questo non ha impedito ai partecipanti di divertirsi fino a tarda sera, anzi è stato un motivo in più per cercare di scorgere qualche stella cadente ed esprimere il desiderio di po-
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ter fare un bel falò il prossimo anno. Il mese di agosto ci ha visti particolarmente impegnati nella conclusione dell’organizzazione del Settembre Rotaliano che ha avuto il suo epilogo nel fine settimana dal 4 al 6 settembre. Il nuovo gruppo Pro Loco ha proposto un evento storico cercando di gestirlo con un piglio moderno ma non stravolgendo una tradizione solida e amata da Mezzocorona e dai tanti partecipanti che ci vengono a trovare fin da fuori provincia. Gli stand gestiti dalle associazioni hanno conservato il loro alto livello offrendo menù gustosi scelti tra i tanti piatti della cucina trentina, la musica ha accompagnato i tre giorni spaziando tra diversi stili, mentre i bambini si sono divertiti con numerosi giochi e attività. La Mostra del Teroldego, giunta alla sua venticinquesima edizione, ha rinnovato le sue vesti con l’aggiunta di allestimenti moderni; le etichette di Teroldego esposte in mostra potevano essere gustate autonomamente tramite un self-tasting, servite al bar da sommelier oppure in accompagnamento
a dei piatti cucinati al momento da uno chef. Il Palazzo Conti Martini ha inoltre ospitato la storica mostra Terra che quest’anno è stata dedicata all’artista Rolando Trenti, noto a tanti studenti della Piana Rotaliana per essere stato il loro professore di Educazione Artistica: un omaggio affettuoso ad un pittore e insegnante ancora vivo nei nostri ricordi. Il mese di settembre ci ha riservato ancora delle belle giornate di sole, quindi abbiamo approfittato il 20 settembre andando sul Monte di Mezzocorona in occasione della Festa d’Autunno. Un ventaglio di produttori di tipicità trentine hanno esposto e venduto prodotti interessanti e gustosi durante la giornata. Salutata così l’estate, ci ritroveremo a dicembre per farci gli auguri di Buone Feste. Il 6 dicembre porgeremo i nostri auguri ai “nonni” del paese dedicando loro la Festa dell’Anziano, mentre il 21 dicembre l’invito sarà rivolto a tutta la comunità ed ai paesi vicini con l’auspicio di trovarci come sempre numerosi alle Scintille di Natale.
Val di Non
Una croce di Nanno restaurata
Le croci sulle nostre strade. Un pezzo di storia da non perdere Danilo Cristoforetti, presidente della Pro Loco di Nanno
Testimoni silenziose di un passato in cui si riusciva ancora a trovare il tempo di fermarsi e riflettere davanti a un simbolo di pace, le croci rappresentano per la Pro Loco di Nanno i valori fondamentali della comunità. Per questo i volontari si sono attivati per sistemarle e riportarle all’antico splendore Come in tutti i paesi della Valle di Non, anche a Nanno e a Portolo lungo le strade di campagna, all’entrata dei centri abitati o sugli incroci delle vie di comunicazione tra due paesi, si innalzano croci per lo più in pietra. Presenze silenziose, testimoni di
eventi religiosi e civili, di una sensibilità di fede e di solidale convivenza. Ultimamente sempre più trascurate e davanti alle quali si passa velocemente in automobile o sui trattori, distratti da mille occupazioni, dimentichi di una storia di cui queste
croci sono portatrici e di quell’identità di un’intera popolazione che sta racchiusa in loro. Simbolo non solo di fede religiosa, ma anche richiamo eloquente di valori umani nei quali l’intera nostra civiltà si è riconosciuta e continua a riconoscersi. Simbolo universale che rivolge il suo messaggio all’Umanità intera: messaggio di condivisione e di pace tra le singole persone e tra i popoli. La Pro Loco di Nanno, per richiamare il valore imperdibile di queste croci, per dare loro quell’aspetto dignitoso e quell’attenzione che meritano, ha voluto provvedere ad un’opera di manutenzione complessiva di consolidamento e di riparazione per alcune, sostituendone altre, sistemando e attrezzando il terreno circostante. È opportuno qui ricordare che le croci di campagna furono innalzate lungo le strade interpoderali su piccoli spazi, particelle fondiarie che risultano ancora nelle mappe catastali e che furono denominate “decime”, dove un tempo appunto (quando l’intera Comunità si riconosceva nella Comunità cristiana e lo spirito religioso era elemento di unitarietà sociale, di rapporti interpersonali improntati al rispetto e all’aiuto reciproco) i contadini depositavano parte del raccolto (circa un decimo) per la cura della chiesa o per i bisogni in genere della curazia o della parrocchia. La Pro Loco di Nanno ha dato vita a questa meritevole opera, non solo di recupero materiale ed estetico, ma anche di valori, di storia e di una propria identità, grazie alla sensibile attenzione dei suoi dirigenti e alla sempre generosa opera di volontariato dei suoi membri. Un augurio: un tempo si passava a piedi davanti a questi simboli di fede e di civiltà, ci si fermava per un pensiero, una riflessione, una pausa, per sistemare un fiore o togliere un‘erbaccia. I tempi sono cambiati. Ugualmente però si può avere ancora un attimo di attenzione, di cura per queste testimoni in cui è racchiusa una parte indistruttibile di ciascuno di noi e della nostra Comunità
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Val Rendena
La Cooperazione fra Pro Loco Domenico Beltrami, socio della Pro Loco di Carisolo
Il miglior modo per far crescere la propria Pro Loco? Lavorare insieme alle altre: solo superando il campanilismo possiamo davvero migliorare il nostro operato e valorizzare il nostro territorio Alcuni anni fa ho partecipato al corso formativo per presidenti organizzato dalla Federazione delle Pro Loco, nel quale, fra le altre cose, si è parlato anche della collaborazione fra le Pro Loco della nostra valle, la Val Rendena. Tutti i presenti erano concordi nell’affermare la difficoltà delle associazioni nel collaborare, poichè spesso le associazioni sono concentrate nel promuovere solamente il proprio paese: nella discussione, infatti, i termini più ricorrenti erano “campanili” e “campanilismo”. Ma io credo che questo non sia vero. Innanzitutto, e la Pro-Loco di Carisolo lo fa da sempre, bisogna considerare le Pro Loco non come delle associazioni di paese che si limitano ad organizzare eventi, ma quali soggetti che valorizzano il proprio paese dal punto di vista socio-culturale e mostrano, ai propri compaesani in primis e poi anche agli ospiti in visita, le bellezze, gli usi e le tradizioni della propria zona (e sottolineo che il termine “zona” potrebbe comprendere più paesi), che, come spesso succede, sono andate perdute in anni di progresso, sviluppo industriale o semplice menefreghismo.
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Ci vuole molto poco per collaborare, in questo modo si potrebbero organizzare degli eventi che valorizzino l’intera vallata e la mostrino in tutto il suo splendore a tutte le persone interessate. E’ vero, quando sono coinvolti molti individui nell’organizzazione di un evento, gioco-forza è necessario un leader che tenga le redini, in modo che i lavori siano svolti per il meglio. Il problema di questo tipo di organizzazione è che il “leader”, magari anche involontariamente, finisca per dare benefici o, peggio meriti, solo all’associazione cui lui appartiene. Esistono, però, mille modi per evitare che si verifichi questo: costituire un comitato organizzatore formato da membri di tutte le Pro Loco, stabilire a priori di comune accordo delle linee-guida per la realizzazione dell’evento in modo che siano valorizzate tutte le partecipanti, dividersi i compiti, oppure ancora, come già viene fatto in talune occasioni, rendere l’evento itinerante attraverso i vari paesi. In Val Rendena, questo è già possibile grazie all’operato del Consorzio Pro Loco Val Rendena, ma sono convinto che si possa fare molto di più,
realizzare molti più eventi e comunque avvicinare parecchio fra loro le varie Pro Loco, in modo che diventi quasi automatico, che in caso di bisogno le stesse si diano una mano a vicenda, cosa che adesso succede, lasciatemelo dire, “solo sulla carta”. Altro grosso problema è che, col passare del tempo, il numero di volontari che collaborano con le Pro Loco sta via via diminuendo e quindi è sempre più difficile creare un “nuovo modello” oppure nuove situazioni che permettano la collaborazione anche al di fuori del proprio paese; d’altra parte, queste occasioni sicuramente spronerebbero molte persone, soprattutto i giovani, a dare il proprio contributo in termini di tempo e voglia di fare. Si deve tener conto anche del fatto che la fusione dei Comuni inevitabilmente avrà delle ripercussioni
“Che bello vedere le Pro Loco della Valle lavorare assieme” Mauro Collini, presidente del Consorzio Pro Loco Val Rendena
I volontari della Pro Loco di Carisolo sull’operato delle Pro Loco e in quel frangente la collaborazione fra persone che fino a quel momento hanno interagito poco sarà oltremodo indispensabile. Ancor di più in questa nuova situazione sarà indispensabile il lavoro delle Pro Loco, che avranno l’arduo compito di ricordare alle generazioni future del lascito del loro antico paese e di come collaborava in armonia con i paesi limitrofi. Battute a parte, ribadendo che già qualcosa viene fatto, mi auguro che lo spirito di collaborazione fra Pro Loco sia sensibilizzato sempre più, sia dagli abitanti dei paesi, sia da chi materialmente presta la propria opera all’interno delle associazioni e che questo porti ad un roseo futuro per le stesse, visto anche il forte clima di cambiamento che ci coinvolgerà tutti quanti.
Questa frase che molte persone hanno voluto riferirci, è forse il premio più gratificante ricevuto dopo l’evento “Giovenche di Razza Rendena”, tenutosi a Pinzolo alla fine di agosto, nel quale il Consorzio Turistico Pro Loco Val Rendena e la Federazione Trentina delle Pro Loco e loro consorzi hanno collaborato. Tutto è nato dalla richiesta del Comitato organizzatore delle “Giovenche di Razza Rendena”, in cui si chiedeva la nostra disponibilità a gestire in toto la giornata di sabato 29 agosto, giornata clou della manifestazione. A questa richiesta le Pro Loco della Val Rendena hanno risposto con entusiasmo, consce dell’importanza di lavorare insieme in occasione di eventi di particolare rilevanza che vengono organizzati sul territorio. Le nostre Pro Loco non sono nuove a questo tipo di collaborazione, in quanto fin dalla nascita del Consorzio Turistico si è iniziato subito a lavorare in un’ottica di scambio e di cooperazione. Una prima esperienza in questo senso è stata la collaborazione logistica tra le Pro Loco in occasione della manifestazione “24h di mountain bike Val Rendena”. Abbiamo poi proseguito, nell’anno 2008, con le numerose manifestazioni legate al 90° anniversario della fine della Grande Guerra: per questa occasione, infatti, i paesi della Valle sono stati interessati lungo tutto l’arco dell’anno da eventi dedicati a questo tema. Nello stesso anno, allo scopo di valorizzare il territorio con i suoi prodotti tipici, veniva organizzata la prima edizione di “Antichi Sapori di Rendena”. Si decise subito che la manifestazione non dovesse essere stanziale, ma itinerante, proprio al fine di coinvolgere tutto il territorio all’organizzazione di questo evento. Come
sappiamo, storicamente le Pro Loco nascono per sviluppare la propria realtà paesana. Pur partendo da queste premesse, uno degli obiettivi del Consorzio è stato, ed è, quello di coinvolgere le singole associazioni a ragionare in termini più ampi, al di fuori dei propri confini, per dare al turista un’offerta globale e non limitata alla singola località e per creare sinergia tra realtà che perseguono lo stesso scopo. E’ fuori dubbio che lavorare assieme non è semplice, perché comporta il superamento di interessi locali e di una visione campanilistica; ci siamo però resi conto che solo con il confronto delle idee e del modo di operare si può crescere, limitando lo spreco di energie ed evitando errori che, nonostante la voglia di fare, possono compromettere la buona riuscita delle iniziative. Nel caso specifico dell’evento “Giovenche di Razza Rendena”, questa collaborazione è stato possibile grazie all’istituzione di tavolo di confronto composto dai consiglieri delle Pro Loco, del Consorzio Pro Loco Val Rendena e dall’ente organizzatore, unito ad una regia comunitaria che oltre a coordinare si è occupata anche di tutti gli adempimenti burocratici che da sempre sono un ostacolo al lavoro del volontariato. A volte quelle che possono sembrare piccole cose di minor importanza, come indossare tutti la stessa maglietta, portano a sentirsi parte di un unico ente e ad essere riconosciuti come tale. Il fatto che dall’inizio di quest’anno l’ufficio di Valle con sede a Spiazzo sia diventato un ufficio sul territorio della Federazione Trentina delle Pro Loco e loro Consorzi ha rafforzato ulteriormente il sentimento di appartenenza ad una comune realtà, garantendo un servizio globale alle Pro Loco associate.
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Condino: “nuova” Pro Loco per il paese Jacopo Scalmazzini, segretario dellla Pro Loco di Condino
Grandi impegni estivi per la nuova Pro Loco di Condino. L’associazione ha infatti avuto un forte rinnovamento, con un nuovo presidente, ed un direttivo (ed organico) che si è arricchito di molti giovani. Il gruppo appena composto si è impegnato nel mese di luglio e di agosto nell’organizzazione e promozione di due grandi eventi, la ormai consolidata Sagra dell’Assunta, e lo Scaldaparty vintage, organizzato in collaborazione con il gruppo da anni attivo per il Carnevale. Gli eventi sono stati organizzati per coinvolgere diverse fasce di età, dai più piccoli ai più grandi. Nello specifico l’evento di luglio ha avuto come “leitmotiv” il vintage, con musica sia dal vivo che dj set, ed ambientazione anni 80’-90’. A ridosso del ponte di Ferragosto,
invece, si è tenuta la rinomata sagra dell’Assunta. Anche in questa occasione l’evento si è proposto di “accogliere” un pubblico di tutte le età, offrendo una cena a base di spiedo e musica dal vivo nella piazzetta del comune, ed una suggestiva spiaggia allestita con tanto di sabbia, ombrelloni ed un maestoso palco in piazza San Rocco. Complessivamente i due eventi dell’estate condinese hanno riscosso un buon successo, nonostante le avverse condizioni meteorologiche. La grande e sentita partecipazione dimostrata da tutti gli abitanti (e non) del paese di Condino, sono motivo di orgoglio, che sprona la nostra associazione a continuare a lavorare per continuare a mantenere vivo lo spirito del paese.
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Il direttivo della Pro Loco di Pinzolo
In paese manca un bar? Non c’è problema, ci pensa la Pro Loco! Maurizio Caola, consigliere Federazione Pro Loco
Il Bar Bocciodromo di Pinzolo, fino a qualche anno fa ritrovo per i giovani della Val Rendena e non solo, era ormai chiuso da diversi anni in quanto sottoposto ad un profondo restyling da parte del Comune che ne è proprietario. Abbattimento delle barriere architettoniche, rifacimento degli impianti elettrici ed idraulici, posa dell’isolazione termica, sostituzione degli infissi, dei pavimenti, della cucina e del bancone del bar: lavori durati qualche anno e finiti a luglio. L’Amministrazione Comunale visti i tempi ristretti per l’affidamento mediante bando, ha dato in gestione direttamente e gratuitamente alla Pro Loco la struttura, così da aggiungere un servizio estivo al turista ed ai numerosi giovani che altrimenti avrebbero dovuto spostarsi fuori valle. Il nuovo direttivo della Pro Loco, seppur con qualche perplessità iniziale, ha col-
to la sfida. Con tre giovani del paese dietro al bancone, e numerosi altri volontari ad aiutarli nei momenti di maggior afflusso, il Bocciodromo ha aperto i battenti, tutte le sere dalle 17 alle 2, in modo da non creare troppa concorrenza con i locali pubblici del paese durante la giornata. Tra musica, tornei, canti e birra, i giovani hanno finalmente riavuto il loro punto di incontro serale. E il grande afflusso avuto in questi mesi dimostra che tale locale mancava davvero nel centro turistico rendenero. Anche se le difficoltà ci sono state, la soddisfazione nel sentire i compaesani complimentarsi per quanto fatto hanno riassorbito qualsiasi stanchezza o arrabbiatura, e con l’avvento di ottobre il bar potrà finalmente andare all’asta ed essere aperto per i giovani di Pinzolo e di tutta la valle
Eventi autunnali
Sagra della ciuìga
Foto di Maurizio Corradi
30 | 31 ottobre | 1 novembre San Lorenzo in Banale
Autunno all’insegna dei sapori trentini in uno dei Borghi più belli d’Italia Partita quattordici anni fa come semplice festa di paese, la Sagra della Ciuìga si è via via ingrandita fino a diventare un evento cult dell’autunno trentino. La kermesse si svolge a San Lorenzo in Banale, un piccolo ma pittoresco borgo di montagna, facente parte dell’esclusivo club dei Borghi più Belli d’Italia. Lo scenario adatto, dunque, per una fiera di montagna, divenuta una delle più famose della Regione Trentino-Alto Adige. La Sagra della Ciuìga trae il nome dall’omonimo insaccato, tipi-
co esclusivamente di San Lorenzo (nonostante maldestri tentativi di imitazione in altri paesi), composto da carne di maiale e rapa bianca. Va detto che a fine Ottocento, quando l’insaccato fu brevettato, esso constava quasi esclusivamente dell’ortaggio, con una piccola aggiunta degli scarti dell’animale. Col tempo, il prodotto è stato riscoperto e valorizzato, entrando a far parte dell’esclusivo club dei Presidi Slow Food. La Sagra, nata per esportare la conoscenza e la notorietà del salume in tutta Italia, funge però da contenitore per tante altre attività. Sono presenti oltre 50 standisti, che propongono il frutto del loro lavoro, sia da degustare che da acquistare. Si possono trovare salumi, formaggi,
ortaggi, ma anche cosmetici, lavori in legno, oggetti di hobbistica e chi più ne ha più ne metta. Un grande contributo lo danno anche le numerose associazioni di San Lorenzo Dorsino, proponendo bar e attività di intrattenimento. Ci saranno anche spazi e attività apposite per i bambini, oltre che piccole escursioni nei dintorni per tutti. Alla rassegna sono collegati eventi culturali (commedie e incontri con scrittori) e per pranzare e cenare saranno aperti i numerosi ristoranti e alberghi della zona. Una festa insomma da non perdere, sia per il borgo che la ospita, sia per le attività ad essa collegate. Il tutto con un unico denominatore comune: la ciuiga, vera attrazione e vero vanto di San Lorenzo
Info: www.prolocosanlorenzoinbanale.it Centopaesi - autunno 2015 | 25
Eventi invernali
La Casa di Babbo Natale
Foto di Roberto Vuilleumier
Tutti i fine settimana di dicembre Rocca di Riva del Garda
Babbo Natale apre le porte della sua casa di Riva del Garda a grandi e piccini, per invitarli a scoprire insieme a lui i segreti della festa più dolce dell’anno. La Casa di Babbo Natale è una Rocca sulle rive del Lago di Garda, a Riva del Garda, costruita nella notte dei tempi da Babbo Natale e dagli Elfi. Non si trova su nessuna cartina e non ci sono cartelli che indicano la strada per raggiungerla ma, una volta superato il ponte magico, non si deve far altro che seguire il profumo dei biscotti appena sfornati da Natalina e il rumore degli Elfi al lavoro nell’Officina. E’ una casa incantata, gli unici che ci possono entrare sono
i bambini. I più piccoli possono frugare nel suo guardaroba e indossare giacca rossa e cappello, oppure farsi truccare al TruccaElfo e trasformarsi in una renna o in un pupazzo di neve. Nell’Ufficio Postale arrivano milioni di lettere dai bambini di tutto il mondo, ma se qualcuno non l’ha ancora spedita, qui trova carta e penna per mettere per iscritto tutti i propri desideri: un francobollo natalizio, un timbro e… la letterina è pronta per essere imbucata! L’Officina degli
Elfi è il posto più movimentato della casa, gli Elfi sono occupati tutto l’anno a costruire ed inventare lavoretti straordinari. Anche i bambini possono partecipare alle attività che si svolgono nell’Officina, basta fantasia e buona volontà e tutti possono realizzare decorazioni, biglietti e regalini natalizi. Dopo una visita così intensa non resta che attraversare il cortile e raggiungere la Cucina di Natalina, dove gustare una buona tazza di cioccolata calda e la crostata preparata da Natalina in persona secondo la ricetta preferita di Babbo Natale. La Casa di Babbo Natale è un luogo incantato dove ogni bambino può sognare ad occhi aperti e sentirsi parte della magia del Natale. Ingresso: € 4 intero, € 2 ridotto (3-14 anni), € 10 famiglia (2+2)
Info: www.casadibabbonataleriva.it | www.facebook.com/casadibabbonataleriva 26 | Centopaesi - autunno 2015
La Ciaspolada 6 gennaio 2016 Fondo | Val di Non Con i suoi oltre seimila concorrenti ogni anno, la Ciaspolada si è trasformata da competizione ad evento turistico Val di Non terra di Melinda, di Trentingrana, di Castelli, di boschi e di.... ciaspole. La ciaspolada ne ha fatta di strada nei suoi 43 anni di vita! Da piccola competizione locale, oggi è uno dei maggiori eventi sulla neve di tutta Italia, che garantisce oltre metà delle presenze turistiche dell’inverno in Val di Non. La Ciaspolada è seguita non solo in Italia: servizi su questo evento sono stati mandati in onda nelle tv di un centinaio di paesi, praticamente in tutto il mondo, dall’ Italia all’ Australia, dagli Usa ai Paesi Arabi. Persino la televisione globale, la Cnn si è occupata di questo fenomeno. Una vetrina molto importante, quindi, per la Val di Non e per il Trentino, che scalpitano per presentarsi nel migliore dei modi nella suggestiva veste invernale ai migliaia di ospiti che si presenteranno a Fondo ad inizio anno. Tutto nacque dall’ intuizione dell’ ex direttore della locale Azienda Per il Turismo. Osservando alcuni cacciatori della zona marciare spediti - ciaspole ai piedi - sulla coltre nevosa dei boschi di Tret, in Alta Val di Non, per portare ristoro ai caprioli affamati, Alessandro Bertagnolli capì che quegli attrezzi potevano
essere utilizzati anche a scopo ludico. Era il 1972, quarantatre anni fa. L’edizione 2016 si svolgerà mercoledì 6 gennaio. Dopo la parentesi del 2014 e 2015 nel quale è stato proposto per motivi climatici un percorso alternativo (ma altrettanto suggestivo), tracciato al Passo della Mendola, l’obiettivo per l’edizione 2016 è quello di tornare al classico ed apprezzato itinerario di circa otto chilometri con partenza da Romeno e arrivo a Fondo, nel cuore dell’Alta Val di Non, non a caso scelto nel 2013 per ospitare i campionati del mondo della specialità. A fianco degli agonisti che correranno per inserire il proprio nome nell’albo d’oro della competizione, ci saranno come sempre centinaia di escursionisti provenienti da tutto il mondo, come confermato dalla star-
ting list delle ultime edizioni, con circa 6.000 concorrenti in rappresentanza di una ventina di nazioni. La chiusura delle iscrizioni è fissata per il 3 gennaio 2016 (il 24 dicembre per i gruppi), ricordando che fino al 31 dicembre ci sarà la possibilità di iscriversi alla tariffa agevolata di 11 euro (14 euro con noleggio ciaspole) per la “ non competitiva” e di 21 euro (24 euro con noleggio ciaspole) per la “competitiva”. Come da tradizione la Ciaspolada propone anche un fitto programma di eventi collaterali, con alcune interessanti novità. Nel frattempo è già a pieno regime l’attività di lancio della gara, che ormai da alcuni anni si appoggia ai Mercatini della Val di Non, abbinando la comunicazione dell’evento alla promozione e vendita dei prodotti locali.
Info: www.ciaspolada.it | novella@ciaspolada.it | 0463 830180 Centopaesi - autunno 2015 | 27
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