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EUROPA

ITALIA-ALBANIA: TRATTATIVE IN CORSO Incontro a Tirana sul tema delle autorizzazioni bilaterali rilasciate ogni anno. L’Italia punta a creare joint venture e stimolare il trasporto dei soli semirimorchi con trazione italiana allo sbarco

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talia e Albania cercano una collaborazione sul trasporto merci. Lo scorso 10 aprile si è tenuto un incontro a Tirana, promosso dal ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, che ha riunito intorno a un tavolo le principali associazioni di categoria del settore, sia italiane sia albanesi, e autotrasportatori dei due Paesi. Al centro dell’incontro il tema delle autorizzazioni bilaterali che ogni anno vengono rilasciate in base all’accordo bilaterale in materia di autotrasporto. Secondo l’Albania infatti i propri vettori non avrebbero sufficienti autorizzazioni

per onorare tutti i contratti di trasporto potenzialmente stipulabili; conseguentemente la sistematica richiesta albanese è quella di poter ricevere circa 3-4mila autorizzazioni aggiuntive annue per veicoli completi albanesi. L’Italia però non intende concedere in via sistemica tutte le autorizzazioni “extraquota” richieste e punta a risolvere la questione a livello negoziale, incrementando i traffici dei soli semirimorchi albanesi via mare (con trazione italiana sul nostro territorio), senza aumentare quelli dei veicoli completi albanesi, in modo da consentire una maggiore collaborazione tra le imprese dei

due Paesi e ricreare sul mercato le condizioni necessarie al reinserimento dei vettori italiani nei traffici bilaterali. “Abbiamo portato a Tirana una delegazione di autotrasportatori per cercare di creare delle joint venture e stimolare il trasporto dei soli semirimorchi con trazione italiana allo sbarco – ha spiegato a Tir Massimo Costa, Direzione Generale per il trasporto stradale e l’intermodalità del MIT, che ha guidato la missione in Albania –. Speriamo che questo incontro sia il germe di qualche azione positiva e si possano incrementare i viaggi per i soli semirimorchi albanesi via mare e trazione italiana allo sbarco. I permessi per semirimorchi ora vengono usati per meno del 10% di quelli a disposizione (8000 NdR); con un loro incremento si potrebbe arrivare soddisfare parzialmente la domanda di trasporto che genera la richiesta delle 3-4 mila autorizzazioni extra quota annue”. Tutto questo comporterebbe diversi vantaggi, sia dal punto di vista economico, perché vi sarebbe più lavoro per i trattori italiani, sia dal punto di vista della sicurezza stradale e del rispetto delle regole, perché in Italia viaggerebbero autisti che ben conoscono le nostre norme e le infrastrutture stradali. Per favorire questo disegno, però, dovrebbe cambiare anche la politica tariffaria delle navi traghetto: al momento infatti costa meno imbarcare il veicolo completo, dunque anche il trattore, visto che la manovra per imbarcare il solo semirimorchio risulta maggiormente onerosa.


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