Dario Bernazzoli Le cronache raccontano che Bernazzoli giovanissimo e in cerca di lavoro, trovasse una sistemazione alla Barabino & Greve, una
1930
tipografia molto importante all’epoca: siamo all’inizio degli anni trenta.
Capita per caso nel reparto dei grafici che realizzavano i bozzetti per la stampa, e rimane folgorato: un mondo nuovo e sconosciuto gli si apriva davanti agli occhi.
Cappiello Dudovich Nizzoli Cassandre Toulouse Lautrec
Da quel momento volle esser “grafico” che allora si chiamava bozzettista. E vi riuscì.
Era l’epoca dei Dudovich, dei Nizzoli, dei Cappiello. In Francia c’era il grandissimo Cassandre. Tutti derivavano da Toulouse
Lautrec, il primo ad aver fatto del
manifesto un’arte. E ispirandosi a questi
maestri Bernazzoli cominciò a muovere i primi
Bernazzoli
passi nella grafica: bozzetti bellissimi fatti con una maestria tecnica e un gusto straordinario. Lavorava per tutte le società di navigazione che allora erano tantissime e sopradetto per la Esso per la quale realizzò bozzetti memorabili: la serie dei proverbi che si rifacevano al gusto metafisico dell’epoca. Il suo cervello grafico era come un vulcano e buttava fuori idee a getto continuo.