Agenda Coscioni anno II n.11: novembre 2007

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CASO CNB

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LAICITÀ NON GRADITA

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Pubblichiamo il testo dell’intervento pronunciato da Elena Cattaneo in occasione della plenaria del Comitato Nazionale di Bioetica del 26 ottobre scorso. Ordinario di farmacologia all'Università degli studi di Milano e una delle massime esperte in Italia di cellule staminali, Elena Cattaneo è stata vice-presidente del Comitato Nazionale di Bioetica fino al mese scorso, prima di essere dimissionata dal presidente Casavola assieme ai due colleghi Cinzia Caporale e Luca Marini. stro”. Ha detto e fatto tutto da solo. Da parte mia, le confermo, nessun imbarazzo. […] Parlo per me: io non ho nessun schieramento politico da difendere né, come avrà potuto vedere in occasione di questo dimissionamento, nessuno schieramento politico a mio sostegno. Ho avuto incarichi dal governo di centro destra e incarichi dal governo di centro sinistra, per il semplice fatto di essere uno “scienziato e basta”. Il che mi è sufficiente per accettare questi momenti di servizio. Ma che mi è anche sempre stato di obbligo, come o forse più che ad altri, e senza trovare alcun impedimento anzi nella mia fede cattolica, ad essere portavoce laico all’interno del CNB, e altrove, quando la scienza viene chiamata in causa. (d) Una ulteriore motivazione che traspare dalla sua lettera dell’8 ottobre è la necessità di una migliorata funzionalità della Presidenza. Mi sarebbe piaciuto sapere prima che lei era dell’idea che la funzionalità della Presidenza andasse migliorata, ma non l’ha mai segnalato. Avrei potuto capire cosa c’era che non andava e forse migliorare. Ma a questo proposito ho io qualcosa da dire e lo affronto al punto 5. 5. ALCUNE CONSIDERAZIONI GENERALI SULLA GESTIONE DEL CNB. Propongo lettura circostanziata degli eventi analizzando l’attività di questi 6 mesi. (a) aspetti organizzativi: i Consigli di Presidenza. Il primo Consiglio di Presidenza a cui ho partecipato si è svolto nella mezz’ora antecedente la plenaria del 12 febbraio 2007. Precedentemente e successivamente lei aveva, infatti, instaurato una modalità di convocazione del Consiglio “dall’oggi al domani”, per non dire che di alcune riunioni non sono nemmeno stata informata. Dopo le mie - mi sembra fin troppo garbate segnalazioni - ho cominciato a ricevere telefonate in cui mi si informava che di lì a poche ore vi sarebbe stato un Consiglio di Presidenza. Inutile dire che l’attività di ricerca ha ben altri ritmi e obblighi morali e professionali per poterli interrompere così, senza agenda né preavviso. […] Ho più volte chiesto e infine ottenuto - per una volta e solo a giugno - che la segreteria della presidenza organizzasse la riunione in video conferenza, grazie alle quali si sarebbe potuto essere più efficienti, oltre che risparmiare tempo e soldi allo Stato. Solo in una occasione siamo riusciti ad effettuarla, a giugno, a vita del CNB già ben avviata, nella quale sono stati discussi, con serenità e opinioni diverse, aspetti secondo me rilevanti. Questa videoconferenza - e il Consiglio del 27 settembre - sono state le uniche due riunioni del Consiglio di Presidenza ufficialmente da lei convocate dando il tempo a tutti i vicepresidenti di organizzarsi e partecipare. Questa è la sintesi delle sue attività di convocazio-

ne del Consiglio di Presidenza. Ricordo che la riunione del Consiglio di Presidenza del 27 settembre è stata convocata a seguito di mia sollecitazione del 4 settembre, andata silente, e seconda sollecitazione del 20 settembre. Mi permetta quindi di avere perplessità circa l’ipotesi che la funzionalità della Vicepresidenza dovesse essere migliorata. (b) Aspetti di contenuto: le Mozioni. Non possiamo fingere: l’attività del

Noi dimissionati abbiamo lavorato per evitare che il CNB si trasformasse in un “Tribunale morale che spara sentenze” contro la scienza

CNB finora è stata caratterizzata da una mozione già da molti definita “inutile”, di scarsa rilevanza nazionale, povera di contenuti scientifici, contraddittoria e provocatoria nella sua forma. Soprattutto, quest’ultimo è il punto che più mi ha colpito: una mozione per me nata dalla distorsione dei fatti, dall’immaginazione di chi vede “ricercatori affamati di ovociti” ovunque, come è stato detto. Ho sin dall’inizio manifestato i miei dubbi per come questa mozione è stata proposta, dubbi ribaditi e motivati in quell’unica occasione di videoconferenza. Nonostante ciò, e per dare a tutti la possibilità di proporre questioni che ritenessero opportune di discussione, come Vicepresidente, non mi sono inizialmente opposta a che venisse ripresentata e integrata da ben altri concetti che speravo fossero un po’ più circostanziati dal punto di vista scientifico (che è poi il motivo per cui ho accettato di essere parte del CNB) e leali verso il cittadino che legge. Ma niente. E quella mozione, che a mio avviso mina l’autorevolezza del CNB, non è stata ritirata, e la discussione si è fatta litigiosa e provocatoria e spostata su altri piani. Era Lei che doveva, a mio avviso, più saldamente guidare la nave. Questo evento ha per me, ma anche internazionalmente, siglato in modo negativo il profilo

di lavoro di questo CNB. Si è arrivati, quindi, alla seduta “tempestosa” del 25 maggio. Una seduta durante la quale ho avvisato, prima che si iniziasse la votazione, che non mi sarei prestata a partecipare - da vicepresidente - ad una “votazione squalificante” per il CNB e “pretestuosa” per i contenuti. Si badi l’annuncio di assenza dal voto era stato dato anche da Caporale addirittura in una seduta precedente e poi ribadito. Questo anche a tutela di chi, nel CNB, si sarebbe visto oscurare il parere pur non volendosi far coinvolgere in questioni così pasticciate. Mi sono comportata coerentemente con quanto avevo preannunciato e ho lasciato l’aula. E con me, le ricordo, anche uno dei nuovi vicepresidenti da lei scelti a sostituirci. Il 30 maggio i membri del CNB, tutti, ricevono la sua missiva in cui lei si dice “… preoccupato delle divisioni e degli schieramenti”. Tardivo anche questo. Forse non avrebbe dovuto lasciar andare il CNB alla deriva in questo modo. Forse avrebbe dovuto ascoltare e comprendere la “dialettica” proposta dai suoi vice presidenti di allora. Un altro punto della sua lettera del 30 maggio evidenzia la sua impressione che “..taluni si comportano come se il CNB fosse un organo di rappresentanza politica”, un punto che ribadisce nella sua del 19 giugno che manda ai Vice, in cui li prega di lavorare prescindendo da schieramenti. Temo lei non abbia proprio capito, Presidente Casavola. Come ho già detto, molti, tra quei “taluni”, e certamente la sottoscritta, stavano difendendo ben più di (per me non interessanti) schieramenti politici. Era in gioco quello in cui molti di noi credono fermamente: evitare che il CNB si trasformi in un “tribunale morale che spara sentenze” (per giunta di bassa qualità intellettuale) contro la Scienza. (c) Aspetti di comunicazione interne e verso l’esterno. Le attività del CNB verso maggio si caratterizzano anche per le ripetute richieste di alcuni membri di conoscere chi avesse nominato il Prof. Dallapiccola a rappresentare il CNB nel comitato di revisione della legge 40 presso il Consiglio Superiore di Sanità. Mi parevano richieste legittime. Dopo la seduta di luglio, durante la quale lei aveva sostenuto di non esserne a conoscenza, appaiono le sue scuse. Aveva sbagliato, la nomina era stata sua e nel carteggio, evidentemente poco organizzato della segreteria, questa “piccola” nota è sfuggita. Preoccupante. Le chiedo se questa è funzionalità, se questo è colpa dei vice presidenti, oppure se non è stato elemento di forte imbarazzo per loro, soprattutto visto la veemenza con cui lei ha attaccato chi le aveva chiesto spiegazioni. Peraltro dovute, da Regolamento. Notavo, in agosto, da un comunicato stampa, che il Vicepresidente Marini figurava come rappresentante per il CNB presso un altro or-

ganismo. Ho quindi chiesto allo stesso chi lo avesse nominato. Mi ha confermato che la nomina è stata sua. Di nessuna di queste nomine io ero a conoscenza né lo era Caporale. […] Il 20 settembre torno a scriverle in quanto preoccupata per la mancanza di comunicazione e con il timore di affrontare la plenaria senza strumenti e concertazione con lei (nel frattempo era giunta la lettera dei Proff Corbellini, Neri e Flamigni). Più tardi in mattinata arriva la convocazione per il giorno e l’ora da me proposti. Ci sarebbe tanto altro da dire, e probabilmente lo farò in altra sede. Ora voglio affrontare un ultimo aspetto, legato al futuro del CNB. 6. IL GIRO DI BOA E I NUOVI VICEPRESIDENTI. Esaminato quanto esposto fin ora, e molto altro, mi sono quindi chiesta se dovessi legare il dimissionamento al fatto di avere dichiarato che avrei lasciato la seduta qualora la mozione oociti fosse stata messa ai voti e quindi di averlo fatto. Ma, se la logica ancora esiste, non può essere, visto che con me e altri è uscito anche uno dei nuovi nominati vicepresidenti. Non posso nemmeno legare il dimissionamento alla lettera dei Proff. Corbellini, Neri e Flamigni perché pur avendone anticipato alcuni aspetti ed espresso a lei le mie preoccupazioni per tempo e prima della famosa lettera, a seguito di una attenta lettura degli eventi ritenevo la lettera affrontabile e risolvibile con un impegno della presidenza alla massima attenzione agli aspetti formali e di rispetto di posizioni culturali diverse, inclusa l’eventuale presa di responsabilità sulla intera Presidenza per errori commessi. Così le dissi in sede di Consiglio del 27 settembre. La lettera dei Proff. Corbellini, Neri e Flamigni non poteva quindi essere la causa. Infine, mi trovo anche spiazzata dai nuovi vice presidenti che, con queste premesse e in una situazione tanto grottesca, almeno per me, manifestano una stupefacente leggerezza, quando chiedono “di voltare pagina” su quello che è, per modi e contenuti, ne più e ne meno che un atto di repressione, e mi chiedo come si possa, a prescindere da chi ne sia involontario protagonista, sorvolare così su questi aspetti ed essere membri di un comitato di bioetica e magari pure Vicepresidenti. Da questo momento tutte queste mie note e pensieri in relazione a questi fatti saranno pubblici.

@pprofondisci Il testo integrale dell’intervento della professoressa Elena Cattaneo è disponibile a questo link www.lucacoscioni.it/cnb_plenaria_elena_cattaneo


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