n.1/19
WWW.AGENDACOSCIONI.IT PERIODICO DELL’ASSOCIAZIONE LUCA COSCIONI PER LA LIBERTÀ DI RICERCA SCIENTIFICA ANNO XIV NUM. 1
LO STATO DELLA RICERCA
“Godere dei benefici del progresso scientifico”
Sì, c’è scritto proprio così: enjoy, cioè godere. Lo dice la Convenzione ONU del 1966 sui diritti economici sociali e culturali. Significa che la scienza è un diritto umano fondamentale, come quello a non essere torturati. Ma i diritti servono, non basta che siano solo sulla carta. E per portare benefici la scienza deve essere libera e finanziata. Bisogna cioè eliminare burocrazie, trappole, divieti assurdi. E servono soldi. Per ottenere libertà e risorse dobbiamo muoverci noi: i “semplici cittadini” e i grandi scienziati; i giovani ricercatori e le persone con disabilità o malattie. Il 20 febbraio di ogni anno - nel giorno della morte di Luca Coscioni - presentiamo lo “stato della ricerca italiana”. E lo aggiorniamo col contributo di chi è interessato. Perché la ricerca non sia più ridotta in un brutto... Stato. Per i benefici dei quali abbiamo diritto di godere. Per investire sul futuro, iniziando da oggi.
I NUMERI
640 Sono le persone che si sono rivolte all’Associazione Luca Coscioni non in forma anonima per avere informazioni su come ottenere l’eutanasia all’estero.
73% Questa percentuale corrisponde, secondo l’ultimo sondaggio Rapporto Italia dell’Eurispes, ai cittadini che sono favorevoli ad una legge che regolamenti l’eutanasia in Italia.
EUTANASIA LEGALE
Una lunga camminata verso il 24 settembre 2019 Abbiamo iniziato il 20 dicembre 2018, nella giornata in memoria di Piergiorgio Welby, la camminata verso il 24 settembre 2019, termine entro il quale il Parlamento dovrà adottare regole per casi come quello di Dj Fabo per il quale Marco Cappato è sotto processo a Milano. Se non lo farà, sarà la Corte Costituzionale a provvedere direttamente a depenalizzare una condotta che ancora oggi impone alla magistratura di aprire un processo per aiuto al suicidio in casi di eutanasia. Abbiamo sfilato per le vie di Roma, passando per il Quirinale, la Consulta, per arrivare di fronte la Camera dei Deputati. Abbiamo voluto collegare idealmente e fisicamente i luoghi dove si è costruita la storia della nostra lotta: Welby, per uscire dallo stallo sul tema dell’eutanasia, si era rivolto al Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, il quale, ammonendo le istituzioni, gli rispose:
“il solo atteggiamento ingiustificabile sarebbe il silenzio, la sospensione o l'elusione di ogni responsabile chiarimento”. Grazie alle iniziative dell’Associazione Luca Coscioni, culminate con la disobbedienza civile Cappato/Dj Fabo, il Giudice delle leggi ha detto che non è penalmente sanzionabile un cittadino che, rispettandone la volontà, aiuti un malato a porre fine alle sue gravi e irrimediabili sofferenze. Il nostro percorso, oggi, è giunto in Parlamento, dove in Commissione è finalmente incardinata la nostra proposta di legge popolare per la legalizzazione dell’eutanasia. Adesso tocca a ciascuno di noi sorvegliare il lavoro parlamentare affinché non venga snaturata l’ordinanza della Consulta e si arrivi al raggiungimento di un obiettivo di portata storica. Un obiettivo per cui siamo certi potremo continuare a contare su di te.
DAL CORPO DEI MALATI AL CUORE DELLA POLITICA
ABORTO AL SICURO una donna che deve abortire in Italia può ancora accadere di dover aspettare settimane per trovare un medico non obiettore. La legge 194/1978 rimane una delle leggi più monitorate, però, ogni anno occorre fare le stesse riflessioni su quanto sia difficile per una donna esercitare la sua libertà di scelta in materia di IVG. Il nostro obiettivo non è certo la cancellazione dell'obiezione di coscienza, ma il rispetto del diritto delle donne a scegliere. Le nostre proposte in questo campo sono: la creazione di un albo pubblico dei medici obiettori
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di coscienza ed elaborazione di una legge quadro che definisca e regolamenti l’obiezione di coscienza; più informazione pubblica su contraccezione e aborto; l’erogazione della RU486 in regime di day hospital; consultori familiari come primari coadiutori delle attività ospedaliere per la fruizione dei servizi di IVG. Queste stesse richieste, con ulteriori aggiunte, si trovano anche nella campagna regionale lanciata in Lombardia, “Aborto al Sicuro”, che speriamo possa essere replicata in altre regioni.
BIOTESTAMENTO a OSTACOLI cittadini ancora non possono utilizzare nella sua pienezza la legge sul testamento biologico. “Le scriviamo per chiedere di porre fine alla violazione dei termini per l’attuazione della legge sul Biotestamento, una legge ottenuta grazie a persone che hanno pagato un prezzo personale di sofferenza e che non vogliamo sia oggi vanificata”. Inizia così la lettera di Welby, Troilo, Englaro, Brunori, Coscioni, Curiazi, Lizzani, Rapaccini e Soro indirizzata al Ministro della Salute Grillo. Il riferimento è ai decreti che il Ministero era tenuto ad emettere entro il 30 giu-
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gno 2018 per istituire la Banca Dati per la registrazione delle DAT, che consentirebbe una raccolta e conservazione affidabile delle DAT a livello nazionale, superando resistenze e boicottaggi di Comuni, Regioni e strutture sanitarie. A 8 mesi dalla scadenza fissata dalla legge”, continuano i familiari di coloro che in questi anni hanno dato corpo alla battaglia per l’autodeterminazione nel fine vita, “siamo a chiederLe che sia posto al più presto termine a una violazione di legge in atto, che pregiudica il diritto dei cittadini a veder rispettate le proprie volontà”.
Perché impegnarsi con noi La mia ALC che fa vivere la fiducia
Io, le biootecnologie verdi e il bisogno dell’ALC
Per attivare i diritti umani, Io, una ragazza anni ‘70, la funzione dell’ALC riscoperta da Luca
o sappiamo tutti benissimo, sono tempi complicati e difficili. Complicati e difficili per la politica e per la vita di moltissime persone. Tempi irrequieti. E, se non bastasse siamo, notoriamente, un paese con uno scarsissimo senso del collettivo, un popolo di persone, in gran parte, concentrate su se stesse, fiscalmente creative, con un senso della legalità del tutto personale. Sarà, forse, perchè la politica rappresentativa non convince più come una volta, perché gli esempi che abbiamo vicino a noi, di cui si nutre il processo di socializzazione, brillano per scarsità e pochezza, sarà perchè, a forza di delusioni, siamo diventati tutti diffidenti e la fiducia sociale, un capitale fondamentale nelle democrazie, viene costantemente sprecata. Sarà perché le relazioni sociali sono tutto meno che serene, perché la cattiveria è pervasiva e l’egoismo contagioso. Eppure, nonostante la diffidenza che molta politica esprime nei confronti dei cittadini che si impegnano, la nostra partecipazione non è un ostacolo per il funzionamento di una politica intelligente e sana, anzi è una risorsa cruciale per le democrazie, è un collante importante, uno dei perni attorno ai quali si consolida la costruzione sociale dell’identità collettiva, il senso di quello che una società, fatta di cittadini che partecipano, può rappresentare. Quanto lontano si può andare se invece che camminare da soli lo facciamo insieme ad altri che condividono con noi idee ed obiettivi? La consapevolezza dei diritti di cittadinanza, la libertà della ricerca scientifica, l’importanza della laicità dello stato, il ruolo dell’autodeterminazione dei cittadini, sono temi che si devono ancora difendere. L’Associazione Luca Coscioni è la casa di molti italiani sofferenti e delusi, ai quali sono state sbattute in faccia porte, persone che si sono viste scippare diritti che dovevano essere solidi, è il rifugio e vorrei dire il tempio, assolutamente laico, di una costituzione viva. Io sto con i nostri diritti di cittadinanza e con chi li difende, io sto con ALC e voi?
ual è il mio impegno quotidiano e perché serve l’Associazione Luca Coscioni? Sono una ricercatrice universitaria e mi occupo di genetica e di biotecnologie vegetali. L’opinione pubblica e la politica sono da tempo diffidenti e ostili verso la ricerca e l’innovazione in questi ambiti, nonostante la scienza abbia ampiamente dimostrato come molte scoperte siano utili e sicure. I ricercatori che si occupano di biotecnologie vegetali lavorarono in un clima difficile, limitati dalla penuria dei finanziamenti e da norme restrittive. Questo non solo influisce negativamente sull’operato degli scienziati ma porta anche ad una limitazione nell’innovazione in campo agricolo, che invece dovrebbe poter giovare dei frutti della scienza per offrire prodotti migliori nel rispetto dell’ambiente. Ma le voci dei ricercatori e di chi vuole innovare in agricoltura sono generalmente inascoltate, perché l’avversione al progresso scientifico e tecnologico delle biotecnologie verdi è purtroppo profondamente radicata. L’Associazione Luca Coscioni è pressoché l’unica a dare voce nella politica agli scienziati e chi vuole beneficiare dell’innovazione in agricoltura e a supportare le nostre battaglie per potere lavorare meglio. Per questo sono iscritta e impegnata nell’Associazione, perché, tra tante giuste battaglie, porta avanti con forza anche la nostra. L’Associazione Luca Coscioni è dalla parte degli scienziati che chiedono una revisione delle norme che regolamentano l’uso di organismi geneticamente modificati e di liberalizzare le nuove tecniche di miglioramento genetico di precisione; siamo per cercare di riportare il dibattito sulle biotecnologie vegetali sul piano scientifico, contrastando i falsi pregiudizi e chiedendo una legislazione migliore, a livello nazionale ed europeo. Anche per questo serve l’Associazione Luca Coscioni.
elle tante cose che dico a lezione ai miei studenti, ve ne sono alcune che spero rimangano con loro anche dopo aver superato l’esame di diritto internazionale. Spiego loro che la tutela dei diritti fondamentali degli individui non deve essere un privilegio esclusivo di pochi e un miraggio lontano per tutti gli altri, perché se la garanzia non è di tutti, allora - di fatto - non è di nessuno. Gli impegni assunti sul piano internazionale dagli Stati devono tradursi in azioni concrete, in misure che tutelino innanzitutto le persone più vulnerabili, nella costante ricerca del giusto equilibrio tra garanzia di interessi individuali e tutela di esigenze pubbliche. Senza dubbio si tratta di un compito difficile, che lo Stato è chiamato a compiere non solo perché vi sono trattati internazionali ad imporlo, ma perché è l’umanità intera che lo esige. E l’umanità intera siamo noi. Ciascuno di noi. Lo sviluppo di terapie che consentano la cura di patologie gravemente invalidanti e il rispetto e la valorizzazione della diversità nella disabilità sono necessità che non riguardano solo il singolo malato o la singola persona disabile. Sono necessità che riguardano ognuno di noi, uno per uno, anche se non dovessimo mai incontrare la malattia o la disabilità nella nostra vita. L’accesso di una donna all’interruzione di gravidanza praticata in condizioni opportune e il rispetto delle scelte di fine vita sono esigenze che ci riguardano da vicino, persino se, pur trovandoci in quelle specifiche condizioni, prenderemmo decisioni diverse. Per questo è necessario come cittadini, e ancor prima come individui, farsi meccanismi di innesto - e poi alimentare, sostenere e difendere - la tutela dei diritti fondamentali. E per questo sono orgogliosa di far parte del Consiglio generale dell’Associazione Luca Coscioni e di sostenerne le attività: perché attraverso l’impegno associativo le voci si amplificano e i diritti dei singoli diventano i diritti di tutti e per tutti.
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Marina Mengarelli
è sociologa e professoressa all'Università Carlo Bo di Urbino. Fa parte della direzione dell'Associazione Luca Coscioni.
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Vittoria Brambilla
biologa, guida un gruppo di ricerca sul miglioramento genetico del riso. Fa parte della direzione dell'Associazione Luca Coscioni.
una camminata lunga fino al 24 settembre
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Ludovica Poli
ricercatrice all'Università di Torino, insegna Diritto internazionale pubblico. È consigliere generale dell’Associazione Luca Coscioni.
o scorso dicembre sono stata intervistata su Rai3, nell’ambito del programma “Le ragazze”, in quanto “ragazza” degli anni settanta. Per realizzare l’intervista, di circa venti minuti, ci sono volute ben dieci ore: ero ben curiosa di vedere quale sarebbe stato il risultato finale. Tuttavia, mai avrei pensato di subire una censura in quel contesto. Cosa hanno censurato? L’Associazione Luca Coscioni. Ho raccontato di come nel 2002, in un momento in cui mi stavo allontanando dall’impegno politico nel partito radicale, Luca mi chiese di entrare a far parte della “sua” neo-associazione e di come, da quel momento, ho potuto finalmente realizzare una sintesi tra il mio impegno politico e quello professionale. Ho definito l’associazione come la mia vera famiglia, ma tagliando il soggetto di cui stavo parlando, chi avrà visto l’intervista su Rai3 non avrà capito il senso di quello che stavo dicendo. Mi è sembrato davvero stravagante il non aver voluto “inquinare” un racconto personale con una testimonianza, per sua stessa natura, totalmente politica, tanto più che riguardava un’esperienza accanto a Marco Pannella, proprio quello per cui “il personale è politico”. Mi tornano a questo proposito le parole di Luca, che ho già citato un’altra volta su questo giornale: «ll fatto poi che io abbia sollevato una questione politica, che non abbia accettato di rappresentare un cosiddetto caso umano, che abbia scelto lo strumento della lotta politica, infastidisce enormemente. Perché, in Italia, la persona malata, non appena una diagnosi le fa assumere questo nuovo status, perde immediatamente elementari diritti umani... La mia, la nostra battaglia radicale per la libertà di Scienza, mi ha consentito di riaffermare, in particolare, la libertà all'elettorato passivo, il poter essere eletto in Parlamento, per portare istanze delle quali nessun altra forza politica, vuole, e può essere portatrice». Allora lo voglio ripetere qui: questa è la straordinaria natura dell’Associazione Luca Coscioni, e questa è... la mia famiglia!
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Mirella Parachini
è medico specialista in Ostetricia e Ginecologia. È vice-segretario della Associazione Luca Coscioni.
on line: www.associazionelucacoscioni.it - www.sciencefordemocracy.org - www.freedomofresearch.org - www.genimigliori.it
APPELLO STUPEFACENTE
PMA PER LE REGIONI e coppie infertili sono costrette ancora oggi in molte regioni a non poter ricorrere alla sanità pubblica per usufruire delle tecniche di PMA. Siamo riusciti, però, ad invertire questa tendenza in Regione Campania: adesso un provvedimento regionale, nato grazie anche alla collaborazione del segretario dell’ALC Filomena Gallo e voluto dal Presidente della regione Vincenzo De Luca, consente alle coppie che hanno bisogno di accedere alle tecniche di PMA di farlo nei centri pubblici campani con il solo pagamento di un ticket e nei cen-
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tri privati a proprie spese, ma a brevissimo vi saranno anche centri privati convenzionati. Con tale atto è stata riordinata tutta la normativa regionale in materia e previste tariffe per tutte le prestazioni di procreazione medicalmente assistita. Per Filomena Gallo si tratta di un atto unico tra le regioni del sud. Un atto che garantirà - a tutti coloro che ne hanno bisogno - la possibilità di provare ad avere un figlio attraverso tecniche di medicina riproduttiva.
hi detiene pochi grammi di cannabis in Italia continua ad essere arrestato. Per questo abbiamo presentato insieme a oltre 68mila cittadini due anni fa le firme a sostegno dell’iniziativa popolare sulla legalizzazione della cannabis, “Legalizziamo”. Obiettivi: coltivazione a fini personali, sociali, terapeutici e commerciali, depenalizzazione dell’uso e possesso personale di tutte le sostanze oggi proibite. Quella proposta di legge è pronta per essere aggiunta a tutti gli altri disegni di legge sul tema, presentati in Parlamento dal marzo 2018: è, quindi, il momento di discu-
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terla. Per questo abbiamo lanciato un appello ai parlamentari, aperto alla firma di tutti i cittadini, affinché si adoperino per creare un intergruppo sulla legalizzazione della cannabis e si attivino affinché il Governo, in occasione dell’appuntamento ONU di marzo 2019 a Vienna, si schieri con gli stati membri che affermano politiche sugli stupefacenti non in contrasto al godimento dei diritti umani, promuovendo proporzionalità delle sanzioni ed esclusione della pena di morte per uso, detenzione e commercio delle sostanze proibite. Firma l’appello sul sito dell’associazione.
Ricerca coi fichi secchi... Una ricerca libera senza finanziamenti, è una ricerca sostanzialmente proibitiva. Per questo il 20 febbraio in occasione del tredicesimo anniversario della morte di Luca Coscioni, abbiamo organizzato al CNEL, un convegno sulla “libertà di ricerca in Italia: libertà a finanziamenti”, presentando anche i documenti che verranno inviati all’Onu per denunciare quali e quante proibizioni persistono nel nostro Paese quando si parla di scienza. Ecco un estratto della relazione sulla Ricerca e innnovazione in Italia prodotta dal Cnr nella sua ultima relazione. ’investimento in scienza e tecnologia è uno degli elementi chiave per lo sviluppo economico, sociale e culturale di un paese. Si presentano qui i più importanti indicatori sulla principale misura empirica delle attività scientifiche e tecnologiche, ossia sulle risorse finanziarie ed umane per le attività di R&S (Ricerca e Sviluppo). Gli indicatori sono tratti dalle statistiche ufficiali o da dati delle amministrazioni pubbliche, e sono elaborati seguendo gli standard stabiliti nel Manuale di Frascati dell’OCSE.
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La definizione di “Ricerca e Sviluppo” a definizione di Ricerca e Sviluppo (R&S) è fornita dal Manuale di Frascati dell’OCSE e comprende l’insieme di attività creative e svolte in modo sistematico con l’obiettivo sia di sviluppare nuove conoscenze ed accrescerle, sia di utilizzare quelle preesistenti per nuove applicazioni. Per classificare un’attività di R&S devono essere soddisfatti cinque criteri principali: la novità (l’attività deve produrre nuovi risultati); l’originalità (deve avere come obiettivo lo sviluppo di nuovi concetti e idee volti a migliorare le conoscenze esistenti); l’incertezza dei risultati (nella fase iniziale non si possono definire con precisione il tipo di risultato e i costi rispetto agli obiettivi da raggiungere); la sistematicità (l’attività deve essere condotta in modo pianificato e rendicontato, e sia il processo che i risultati devono essere conservati); la riproducibilità (il risultato dell’attività deve garantire la trasferibilità di conoscenze e la riproducibilità del risultato all’interno di altre attività di R&S).
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La classificazione delle attività di R&S Le attività di R&S vengono classificate in tre tipi: la ricerca di base, che consiste in un lavoro sperimentale o teorico volto principal-
mente ad acquisire nuove conoscenze di un fenomeno o di fatti osservabili senza una particolare finalità applicativa; la ricerca applicata, che si caratterizza come un’indagine intrapresa per acquisire nuove conoscenze ma con un obiettivo o intento pratico e specifico; lo sviluppo sperimentale, che è definito come un lavoro sistematico che, attingendo dalle conoscenze realizzate dall’attività di ricerca o dall’esperienza pratica, produce nuova conoscenza finalizzata alla creazione di nuovi prodotti o processi, o al miglioramento degli esistenti.
Le risorse finanziarie per R&S
La spesa per R&S
’ammontare della spesa per R&S da parte dei diversi soggetti e l’ammontare del finanziamento pubblico da parte del governo centrale o regionale sono indicatori di particolare interesse per i decisori politici nazionali e internazionali. In particolare, le statistiche sulle spese sono utilizzate per individuare chi svolge e chi finanzia le attività di R&S, dove vengono realizzate le attività, il livello di investimento anche in prospettiva comparata, gli obiettivi delle attività, e il tipo di interazione e collaborazione tra istituzioni e settori coinvolti.
a Figura al centro della pagina analizza la spesa per R&S in rapporto al PIL, che costituisce l’indicatore di intensità del finanziamento più utilizzato nei raffronti internazionali. Germania e Francia si attestano sopra la media UE-28 nel corso di tutto il periodo di riferimento, mentre l’Italia, la Spagna e il Regno Unito restano al di sotto ma con andamenti differenti: la prima vede un aumento di spesa sul PIL graduale ma poco significativo (dall’1% del 2000 all’1,33% del 2015); la seconda invece dopo una prima fase di forte aumento della spesa fino al 2010 (dallo 0,88% all’1,35%) negli ultimi tre anni subisce un calo; il Regno Unito è il paese in cui emergono minori variazioni di spesa nel periodo considerato. La crescita così poco consistente dell’Italia impedisce qualsiasi allineamento con i maggiori paesi europei e rende molto difficile la possibilità che il nostro paese sia in grado di onorare gli impegni assunti rispetto al trattato di Lisbona, che poneva l’obiettivo di un investimento in R&S pari all’1,53% del PIL (Per informazioni sulla situazione dei diversi paesi rispetto al raggiungimento dei target di intensità di R&S connessi alla strategia di Lisbona si veda: https://rio.jrc.ec.europa.eu/en/stats/ progress-made-rd-intensity-targets-eu-only).
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Il testo è tratto dall’ultima RELAZIONE SULLA RICERCA E L’INNOVAZIONE IN ITALIA prodotta dal CNR. Itegralmente scaricabile alla pagina: http://www.dsu.cnr.it/relazione_ricerca_innovazione/volume/Relazione_sulla_ricerca_e_innovazione_in_Italia_webformat.pdf
Lo Stato di diritto, le libertà civili, la democrazia, ogni giorno la nostra Associazione Luca Coscioni tenta di conquistare per tutti uno spazio di libertà più ampio. A volte ci riesce, altre volte deve cercare strade alternative. Ma per continuare a far stare in piedi la sua azione, c’è bisogno di una base forte.
Nel foglio che trovi insieme ad Agenda Coscioni, tutte le modalità per iscriverti e contribuire. Anche online su
www.associazionelucacoscioni.it Agenda Coscioni Periodico dell’Associazione Luca Coscioni. Aut. Tribunale Civile di Roma n°158/2007 del 17 aprile 2007. Poste Italiane s.p.a. - Spedizione in Abbonamento Postale - D.L. 353/2003 (convertito in Legge 27/02/2004 n° 46) art. 1, commi 2 e 3, LO/MI
Editore: Associazione Luca Coscioni. Direttore Responsabile Gianfranco Spadaccia. Indirizzo: Via di San Basilio n.64, Roma. Telefono: 0664010848. Email: info@associazionelucacoscioni.it. Il giornale è stato chiuso il 20 febbraio 2019. Il giornale è giunto al 71esimo numero.
Ha curato questo numero Rocco Berardo Hanno collaborato: Marco Cappato, Alessandro De Luca, Filomena Gallo, Matteo Mainardi, Pietro Migliorati, Marco Perduca, Elena Paola Rampello, Viola Tofani. Illustrazioni copertina: Giovanni Di Modica