Affari di Gola luglio-agosto 2010

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La pista ciclabile da Zogno a Piazza Brembana - 20 chilometri senza particolari dislivelli - sale in valle lungo un facile percorso, indicato anche per le famiglie, che tra ponti, gallerie e antiche stazioni (progettate dall’architetto Romolo Squadrelli, che disegnò il Casinò e il Grand Hotel di San Pellegrino) ripercorre il sedime della vecchia ferrovia elettrica (il trenino esaurì la sua corsa nel 1966) alla scoperta di scenari naturali, di centri e borghi ricchi di storia e tradizioni e di indirizzi golosi. Abbiamo previsto una sosta a San Pellegrino per godere di una passeggiata nella nostra capitale del Liberty e una colazione o un pranzo in uno dei suoi locali simbolo, il “Bigio”, per proseguire fino a San Giovanni Bianco, alla scoperta di Oneta per un pranzo nelle scuderie di Arlecchino nella “Taverna” che porta il nome della maschera, per terminare il percorso a Piazza Brembana, lasciandosi sorprendere dalla cucina di mare del “Ristorante La Pineta”, con lo spettacolo delle Orobie a fare da cornice. Val la pena concedersi una sosta sulla via del ritorno a Cornello dei Tasso, borgo conservato intatto nel suo aspetto che diede origine ai servizi postali di tutta Europa. Gli sportivi più incalliti potranno invece proseguire la scalata da Piazza Brembana, dandosi alle classiche imprese ciclistiche con dislivelli notevoli, una su tutte il Passo San Marco: leggendario percorso sulle orme della storia e dell’Antica via Priula di 24 chilometri con 1.450 metri di dislivello e 7,2% di pendenza che conducono a quota 1.985 metri.

Bigio, c’è anche il menù a prezzo fi sso Il locale - che affianca la famosa pasticceria, storico indirizzo gestito da sempre dalla famiglia Milesi - propone un menù a prezzo fisso a mezzogiorno dal lunedì al sabato, a 15 euro: si può contare su una scelta tra 3 primi, 3 secondi accompagnati da contorno, dessert e caffè. Anche la domenica non mancano proposte a prezzi contenuti, con menù che partono da 20 euro per salire a 25 e 28 euro, con tanto di aperitivo d’accoglienza, antipasto, bis di primi o primo a scelta, secondo accompagnato da polenta, dessert e caffè. Da provare il tortino di patate e formaggio d’alpe con scaglie al tartufo di Bracca per aprire il pasto, seguito da casoncelli al grass de rost (sugo d’arrosto) o dai tagliolini ai porcini freschi e dall’agnellino cotto al forno con pancetta e salvia, che affianca altri piatti che celebrano il territorio. Non manca una proposta - a la carte - di pesce: da non perdere l’involtino di spada ripieno d’asparagi adagiato su purea di patate, i paccheri di Gragnano al ragù di branzino ed origano fresco e il filetto di salmone al cartoccio con germogli di spinaci e olive taggiasche.

via Papa Giovanni XXIII, 60 San Pellegrino - tel. 0345 21058 8

Affari di Gola luglio 2010

Taverna di Arlecchino, la piccola “perla” di Oneta

via Roncaglia Fuori, 23 San Giovanni Bianco - tel. 0345 42458 Al centro dell’antica via Mercatorum, che collegava la Valle e Bergamo alla Svizzera, nell’antico borgo di Oneta, vale la pena scoprire questo piccolo ristorante (35 coperti) che occupa le antiche scuderie della casa di Arlecchino. Il locale, da sei anni gestito dalla famiglia Moretti (con Franco in cucina), offre piatti del territorio - provenienti da coltivazioni ed allevamenti locali - con antiche ricette da scoprire come il Nousecc di foglia di verza con farcia di parmigiano reggiano, Bologna, pane grattugiato e prezzemolo, le crespelline al paruc con fonduta di taleggio e il coniglio disossato farcito con erbe aromatiche.Tra i primi da non perdere le paste fatte in casa ripiene con verdure di stagione, che affiancano i classici casoncelli. Nei secondi trionfano la selvaggina, le carni rosse, il vitello con funghi porcini, gli arrosti e gli ossibuchi. Da accompagnare con polenta taragna o polenta e funghi. Da provare i caprini della valle e i formaggi d’alto monte, dal Camisol al Branzi, oltre ai taleggi strepitosi. Per chiudere in bellezza i dessert della casa, a cominciare dalle ciliegie cotte nel vino rosso accompagnate da bavarese alla cannella.


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