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ADRIATIC ECONOMY OBSERVER

I TURISMI IN ADRIATICO Adriatic Sea Forum: analisi sul turismo via mare del bacino Adriatico, il traďŹƒco ferry come volano per la scoperta dell’entroterra I 50 anni di Anek Lines

Green Logistic tra pubblico e privato

Federagenti: luci e ombre sulla riforma portuale

Il Salone Mondiale del Turismo di Parigi

i bianchi autoctoni marchigiani fra i vini preferiti dai top chef, Rosso Conero e Verdicchio 1 anni di Matelica compiono 50



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Adriaeco - Adriatic Economy Observer

Adriaeco Adriatic Economy Observer · n. 40 Anno X · Maggio/Giugno 2017 Registrazione Tribunale di Ancona n°26/07 del Registro Periodici del 22 dicembre 2007 Iscrizione al ROC · numero 16575 Direttore responsabile Gabriele Costantini direttore@adriaeco.eu Edizioni Sideline A.C. Side Line Via Flaminia 245/a 60126 Ancona AN P.I. e C.F. 02560330421 www.edizionisideline.it Redazione · Via Dogana Vecchia, 6 · 60019 Senigallia (AN) - T. 071.2362059 info@adriaeco.eu - www.adriaeco.eu Redazione Zadar · 7. Domobranske pukovnije 1 23 000 Zadar, Croatia · Tel: +385 23 311 889 Hanno collaborato: Sara Angelillo, Sofia Beradi, Pierluigi Bonora, Rocco Borgognoni, Mafalda Bruno, Pietro Ceccarelli, Gabriele Costantini, Ilaria Ferlito, Luigi Gagliardi, Fabio Lo Savio, Virginia Lupi, Mario Mauri, Alessandro Mosconi, Eugenio Muzio, Simona Zava Foto di copertina: Marco Mandolini Ufficio grafico · Clizia Pavani · grafica@adriaeco.eu Ufficio commerciale · marketing@adriaeco.eu Segreteria · segreteria@adriaeco.eu Stampa · Errebi Grafiche Ripesi Srl Falconara Marittima (AN) www.graficheripesi.it Poste Italiane s.p.a - spedizione in abbonamento postale D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 N. 46) art.1 comma 1 - Commerciale Business Ancona n. 45/2008. Distribuzione: in abbonamento postale 6 edizioni Euro 15,00. Per informazioni: 071.2362059 · info@adriaeco.eu Chiuso in redazione: 29/04/2017 “Adriaeco – Adriatic Economy Observer” non è responsabile per la qualità, provenienza o veridicità delle inserzioni. La direzione di “Adriaeco” si riserva di modificare, rifiutare o sospendere la pubblicazione dei testi o delle inserzioni a proprio insindacabile giudizio. L’editore non risponde per eventuali ritardi o perdite causate dalla non pubblicazione dell’inserzione per qualsiasi motivo. Non è neppure responsabile per eventuali errori di stampa. Gli inserzionisti dovranno rifondere all’editore ogni spesa da esso eventualmente supportata in seguito a malintesi, dichiarazioni, violazione di diritti, ecc. a causa dell’annuncio. È vietata la riproduzione totale o parziale di tutti i testi, i disegni, le foto riprodotte su questo numero della rivista. Manoscritti, disegni, foto anche se non pubblicati, non vengono restituiti. Tutti 3 i diritti riservati.

I turismi in Adriatico I cittadini europei hanno voglia di viaggiare e gli italiani non fanno eccezione. Con Pasqua è iniziata la stagione estiva e, dati alla mano, il trend si conferma positivo. Sono segnali di ripresa che vanno guardati con ottimismo, è chiaro che si sta riacquistando lentamente e, con un po’ di fatica, quella fiducia messa a dura prova dal perdurare della crisi. I ponti del 25 aprile e primo maggio hanno sicuramente agevolato la voglia di vacanza e le buone notizie giungono da più fonti: dal Salone Mondiale del Turismo di Parigi 2017, dove emergono le tendenze e gli scenari globali dei turismi del futuro e dalla terza edizione dell’Adriatic Sea Forum, evento internazionale itinerante dedicato al turismo via mare nell’Adriatico. Abbiamo voluto seguire bene quest’ultimo appuntamento, perfettamente in linea con la nostra visione di sviluppo dell’area, happening fondamentale per tutti gli operatori che hanno rapporti nei settori crociere, traghetti, nautica (motore e vela) e più in generale turistico e marittimo. Un tema d’interesse che raggruppa ben 7 nazioni (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Italia e Slovenia), 25 regioni e oltre 150 destinazioni che insistono sulle due sponde del bacino. Inoltre, l’evento, è occasione per acquisire informazioni sui programmi europei dedicati all’area Macroregionale che vede, ogni anno, oltre 5 milioni di crocieristi movimentati in oltre 40 porti, più di 17 milioni di passeggeri che viaggiano su ferry e che, per quanto riguarda la nautica, offre nelle sue coste più di 300 marine per un totale di circa 80.000 posti barca. Ma non solo. Su questo 40 esimo numero di Adriaeco trova spazio anche il vino con i numeri stratosferici di Vinitaly 2017 che si conferma il più importante salone internazionale sul settore e un focus dedicato a vini bianchi autoctoni marchigiani, senza dimenticare che il Rosso Conero e il Verdicchio di Matelica compiono 50 anni, un traguardo importante per le due chicche autoctone dell’enologia regionale, che sarà adeguatamente omaggiato con una serie di eventi che andranno a dipanarsi nei prossimi mesi. Gabriele Costantini

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Sommario Editoriale I turismi in Adriatico

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I 50 anni di Anek Lines La parola alle istituzioni Anek Lines Italia Buone le performance del turismo in Grecia

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Logistica Green Green Logistics tra pubblico e privato

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Adriatic Sea Forum Adriatic Sea Forum 2017 I traghetti tengono bene in Adriatico La vacanza inizia in traghetto

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Shipping Luci e ombre sulla riforma portuale I giovani dello shipping a Trieste

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Sommario Turismo Il turismo in Europa: responsabile, green e in ripresa

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Wine Vinitaly, il piĂš importante salone internazionale per il vino I 50 anni delle Doc Rosso Conero e Verdicchio di Matelica I bianchi marchigiani, fra i preferiti dai top chef

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Arte & Cultura Mirella Saluzzo Rolling-up

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Flash dalla Macroregione p. 42 Calabria, Sicilia, Basilicata, Puglia, Molise, Abruzzo, Umbria, Repubblica di San Marino, Emilia Romagna, Veneto, Lombardia, Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Slovenia, Croazia, Serbia, Bosnia Erzegovina, Montenegro, Albania, Grecia

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I 50 anni di Anek Lines La compagnia di navigazione cretese si conferma oggi uno dei principali player nel settore dello Shipping greco Raggiungere il mezzo secolo di storia di un’attività imprenditoriale non è cosa da poco. Non lo è in generale, tantomeno nella peculiare fase storica che l’economia sta vivendo oggi. Ecco perché per festeggiare i 50 anni della compagnia greca di trasporto e navigazione Anek Lines si sono tenuti ben 3 grandi eventi al porto di Ancona. L’azienda di trasporto marittimo, infatti, è stata fondata a Creta il 10 aprile del 1967 da azionisti del luogo al fine di creare una propria compagnia di bandiera che li potesse unire con la Grecia continentale. Oggi Anek Lines, quotata alla borsa di Atene, è tra i più importanti player nel settore dello Shipping greco con 142 milioni di euro di fatturato e 1.800 addetti. La sua

attività principale è quella di collegare il continente ellenico con Creta e con l’Italia grazie a 10 moderni traghetti. Nel porto di Ancona Anek Lines opera dal 1989 e dal 1999 attraverso la partecipata Anek Lines Italia, una società a responsabilità limitata di diritto italiano e, oggi, unisce lo scalo dorico con quello di Igoumenitsa e Patrasso con due veloci navi: Olympic Champion e Hellenic Spirit. Il primo evento è stato una cena a bordo della nave Olympic Champion che ha visto stringersi intorno all’azienda il mondo del cluster marittimo. La seconda serata aveva un carattere più ludico ed era aperta a tutta la cittadinanza: una festa in cui si è potuto assaporare le specialità enogastronomiche greche e ballare fino a tarda notte al ritmo del Sirtaki. L’ultimo evento è stato il tradizionale incontro che Anek Lines Italia organizza ogni anno e che vede la partecipazione di tutti gli agenti di viaggio delle Marche. “50 anni di storia un grande traguardo, ma allo stesso tempo un nuovo punto di partenza, d’altronde non è facile competere su uno scenario come quello odierno”. Queste le parole di Massimo Di Giacomo general manager di Anek Lines Italia e con le quali abbiamo iniziato la nostra intervista. Di Giacomo, quali sono state, a suo avviso, le leve che hanno portato al raggiungimento di questo importante traguardo? Uno dei piatti preparati dagli chef di Anek Lines “50 anni di storia non si raggiungono per caso. Le leve sono molteplici, ma se dovessi sintetizzarle in un unico concetto direi qualità! E’ questo, a mio avviso, il leitmotiv che contraddistingue l’operato aziendale di Anek. In molte campagna pubblicitarie dicevamo che la “vacanza cominciava qui” al momento dell’imbarco. Per fare in modo che questo accada, è necessario che questo valore aggiunto sia trasmissibile già al momento del booking supportato da software di ultimissima generazione e dal nostro personale che, in continua formazione, riesce a fornire un vero e proprio servizio di consulenza per tutti i nostri clienti. Anche la qualità dell’equipaggio a bordo, siano essi marinai o ufficiali, deve essere elevatissima al fine di poter offrire un servizio impeccabile. Ad esempio sulle nostre navi è svolto un vero e proprio servizio ristorante con tanto di chef, una scelta ben precisa che punta sulla qualità delle specialità enogastronomiche offerte ai nostri passeggeri. D’altronde una pietanza cucinata al momento è una cosa diversa da quella proposta da un servizio catering. Stesso si può dire delle nostre navi. Un dato: solo quest’anno i due traghetti che Le DOC provenienti dalla Grecia scalano proprio qui ad Ancona sono stati sogget-

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Massimo Di Giacomo general manager Anek Lines Italia

ti ad opere di manutenzione e ammodernamento in cantiere con investimenti per circa 4 milioni di euro”. Un concetto di qualità che si ripercuote anche nel trasporto merci? “Com’è facile immaginare gran parte del traffico passeggeri si concentra nel periodo estivo, ed ha come destinazione le mete turistiche. Discorso diverso per il traffico ro ro, ovvero di tutti quegli autoarticolati che attraversano l’Adriatico con le nostre navi e che rappresentano una costante nel nostro lavoro dandoci la possibilità di garantire i collegamenti fra Italia e Grecia 365 giorni l’anno. Siamo molto apprezzati anche per questo tipo di servizio in particolar modo per la puntualità e il rispetto dei tempi di resa della merce che permette il disbrigo di tutte le procedure (sia documentali che pratiche) di imbarco e sbarco in maniera estremamente rapi-

da. Ed è proprio grazie a questa nostra capacità che abbiamo ottenuto degli ottimi risultati con i vettori che si occupano di trasporto di merci reperibili, ricavando performance molto interessanti nella logistica agroindustriale ed in quella legata alla catena del freddo”. Cosa ci può dire del porto di Ancona? “Ancona è da sempre il nostro quartier generale. La sua posizione baricentrica in Adriatico è unica e strategica. Qualche criticità permane nel raccordo mare – terra, sia dal punto di vista stradale che ferroviario, ma questa è una questione che riguarda, all’atto pratico, tutti gli scali nazionali. Le progettualità in campo mi fanno solo che ben sperare, così come l’atteggiamento di tutte le istituzioni coinvolte nella risoluzione del problema che, in maniera coesa, stanno proponendo soluzioni nei luoghi preposti”. Portellone di imbarco dell’Olympic Champion

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La parola alle istituzioni

Rodolfo Giampieri presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Centrale

Ida Simonella assessore al Porto del Comune di Ancona

“50 anni di attività sono un traguardo importantissimo e Anek Lines che lavora ad Ancona dal 1989 è uno degli attori economici di riferimento del nostro scalo. Dal 2006 al 2016 sono stati ben 2.600.000 i passeggeri e 370.000 i TIR che hanno usufruito della tratta gestita da Anek Lines. Questi numeri testimoniano la profonda vocazione al business che da sempre contraddistingue il porto di Ancona che, voglio ricordare, registra il passaggio di 1.000.000 di passeggeri l’anno”.

“Anek Lines nasceva 50 anni fa per mano di cittadini cretesi che volevano soddisfare un’esigenza fattiva, quella di realizzare un collegamento fra la propria isola e la Grecia. Se pensiamo a questo, capiamo bene quale sia il legame che unisce un’area, un territorio, una città al suo porto. Ancona ha una profonda vocazione alla portualità e questa infrastruttura è un elemento cardine del sistema portuale nazionale. Allo stesso tempo il porto è centro nevralgico della città, un luogo che oggi è vissuto e partecipato con i tanti eventi che in quest’area sono realizzati. Se il porto di Ancona è oggi considerato uno scalo di rilevanza strategica in Europa lo deve proprio al traffico per la Grecia”. Veduta aerea del porto di Ancona

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Anek Lines Italia Anek Lines Italia nasce nel marzo del 1999, è una società a responsabilità limitata di diritto italiano che fa parte del Gruppo Anek A.E. quotato alla borsa di Atene. L’attività principale è quella di agente generale per l’Italia dell’ANEK LINES, compagnia di navigazione con sede nell’isola di Creta in Grecia, che gli oltre 50 anni di tradizione nella navigazione dei mari del suo Paese hanno reso leader nel settore del cabotaggio marittimo. Dalla prima traversata a oggi, Anek ha navigato nel Mar Egeo e nel Mar Adriatico offrendo un’affidabilità e un comfort insuperabili. A questa attività, di commercializzazione dei traghetti Anek Lines in Italia e di assistenza ai passeggeri e ai camion nei porti italiani, si affianca con sempre maggior sviluppo

l’attività di Tour Operator per la Grecia. Anek Lines Italia è ormai considerata nel mercato un punto di riferimento per il turismo verso la Grecia. Il merito principale di questa affermazione è del suo staff che con circa 40 addetti svolge il proprio lavoro con passione e professionalità, divenendo il consulente ideale per la destinazione, specialmente per chi cerca un viaggio a misura delle proprie esigenze. Oltre all’headquarter di Ancona, Anek Lines Italia ha dal 2005 un proprio ufficio a Venezia con il quale gestisce la linea Venezia - Igoumenitsa Patrasso. Dal 2014, grazie ad un accordo di joint service, Anek Lines e Superfast Ferries gestiscono tutte le tratte internazionali Italia - Grecia anche dal porto di Bari.

Hellenic Spirit

Olympic Champion

I traghetti che scalano al porto di Ancona Hellenic Spirit Potenza 68.500 cv Lunghezza 204 m Larghezza 25,8 m Velocità 30 nodi Veicoli 670 Passeggeri 1850 Ponti 11

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Olympic Champion Potenza 68.500 cv Lunghezza 204 m Larghezza 25,8 m Velocità 30 nodi Veicoli 670 Passeggeri 1.850 Ponti 11

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Buone le performance del turismo in Grecia Arrivano segnali positivi da Anek Lines Italia Tour Operator inerenti al turismo verso la penisola ellenica. Il 2017 può connotarsi come anno di consolidamento della ripresa Come detto nelle pagine precedenti, le celebrazioni del 50 esimo anniversario della data di fondazione della compagnia greca di trasporto e navigazione Anek Lines A.E. si sono concluse con un incontro di tutti gli agenti di viaggio delle Marche che Anek Lines Italia organizza ogni anno. Un meeting B2B che è stato occasione per fare il punto sul turismo verso la Grecia. “I dati di prenotazione in nostro possesso dei primi 4 mesi dell’anno sono buoni – ha dichiarato Ilaria Volpini direttore tecnico di Anek Lines Italia Tour Operator – e ci fanno ben sperare per la stagione 2017. Un’inversione di tendenza, un segnale chiaro di ripresa economica e di voglia di viaggiare, non potevamo chiudere meglio questa settimana di festeggiamenti per il 50 compleanno del nostro armatore. Sono, quindi, confermate tutte le tratte estive gestite dall’headquarter di Ancona e che coinvolgono, insieme allo scalo marchigiano, i porti di Venezia e Bari. Tanti i pacchetti nave e soggiorno presentati per l’estate 2017 sia per i giovani, le famiglie e le coppie. Confermate anche tutte le

Lefkada

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Corfù

destinazioni che hanno reso celebre la Grecia come meta turistica d’eccellenza: Corfù, Paxi, Sivota, Parga, Lefkada, Cefalonia e Zante. La Grecia, d’altronde, riesce a soddisfare una molteplicità di fabbisogni turistici e si trovano luoghi a misura d’uomo dove regna pace e relax, località in cui la movida è presente a tutte le ore del giorno e aree di estremo interesse storico culturali”. La meta più gettonata? “Una doverosa premessa… la Grecia è tutta bellissima. Detto questo, Corfù è l’isola da dove è nato il turismo in Grecia, si trovano tutte le soluzioni possibili e immaginabili ed è, quindi, la più richiesta. Inoltre, durante il periodo estivo Anek la collega direttamente con l’Italia due volte la settimana. Una comodità non da poco”. E la novità che Anek Lines Italia Tour Operator propone per questo 2017? “Paxi! La più piccola isola dell’arcipelago delle Ionie, un luogo ideale, quasi magico, per chi desidera vivere un soggiorno nel relax più totale”.

Paxi

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pagine a cura di Gabriele Costantini 13


Mario Mauri ha lavorato con il Prof. Giancarlo Polidori, ordinario di Economia dei Trasporti presso facoltà di Economia dell’Università di Urbino. È stato Professore del corso integrativo di Economia dei Trasporti presso la facoltà di Economia della Università di Urbino e Professore di Economia dei Trasporti e dei Sistemi Logistici nonché Professore di Economia del Territorio. Dal 2014 è Cultore della Materia per l’insegnamento di Economia dei Trasporti e dei Sistemi Logistici

Green Logistics tra pubblico e privato Efficientare il ciclo e determinare una maggior diffusione della conoscenza delle problematiche logistiche operative è cosa fattibile Nei precedenti articoli pubblicati su queste pagine, si è trattato del problema dell’inquinamento causato dall’attività dei trasporti e della logistica e di alcuni possibili rimedi, generalmente a carico del settore pubblico, che possono renderla più green o, per meglio dire, maggiormente sostenibile. Tenuto conto che il tema ambientale sta incontrando crescente interesse sociale, si è ritenuto utile, dopo aver riesaminato l’entità del problema inquinamento, prendere in considerazione alcuni possibili provvedimenti che potrebbero essere attuati dalla mano privata atti a fornire utili risultati senza aggravare il costo a carico delle imprese. Secondo uno studio pubblicato dal Magazine ENEA Energia Ambiente Innovazione in Italia il costo delle esternalità ascrivibile ai trasporti ammonterebbe a circa 23,8 miliardi di euro ripartiti a secondo le varie macro categorie come da tabella che segue:

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Logistica Green



Se a ciò si aggiunge il fatto che, per vari motivi, il nostro Paese si trova al 21° posto su 160 nella graduatoria dell‘indice di efficienza LPI, calcolato per l’anno 2016 dalla Banca Mondiale, ragionando in termini positivi si può ritenere che vi siano margini di recupero.

Certamente il recupero può già avvenire per quanto riguarda il sub indice “customs” tenuto conto della recente riforma dei servizi doganali, ma si ha ragione di ritenere che anche per il sub indice ”tracking e tracking” si possano attendere sensibili miglioramenti in considerazione dell’avviamento della PLN (Piattaforma Logistica Nazionale). A tale progetto sta lavorando la UIRNET S.p.a., società di scopo del Ministero dei Trasporti e Infrastrutture, che è incaricata di gestire in modo digitale l’utilizzo dei varchi e dei controlli che rappresentano i nodi del network notoriamente i luoghi in cui si verificano le maggiori esternalità negative per la Supply Chain. Oltre che l’aspetto di efficientamento, è da rilevare anche la problematica connessa alla sicurezza e al trasporto di merci pericolose che sarà destinata a ricevere consistenti benefici. Attualmente il citato progetto si trova in fase avanzata potendo contare su un investimento pubblico di 20 milioni di euro per tre anni. L’attività della piattaforma dovrebbe, secondo i calcoli della società, permettere di recuperare lo 0,5% del PIL. L’interconnessione tra i soggetti operanti nel trasporto merci sarà assicurata da un raggruppamento di imprese capeggiato Hewlett Packard Enterprise con l’adesione di FAI Service S. Coop e Vitrociset S.p.a. con un investimento privato di 70 milioni di euro. Per migliorare l’efficienza del comparto logistico sono note le problematiche infrastrutturali per le quali sono in corso, tra gli altri, programmi mirati quali marebonus e ferrobonus destinati allo shift modale (trasferimento dei carichi verso la ferrovia) i cui benefici sono stimati,

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Logistica Green


sempre a cura del richiamato studio dell’ENEA, in circa 700 milioni di euro/anno, ma anche in questo caso ci troviamo di fronte a problematiche la cui soluzione è demandata al settore pubblico. Stando così le cose il privato soggetto che opera nel settore logistico, si diceva all’inizio, cosa può fare? Innanzi tutto vale la pena di esprimere una corretta tassonomia del comparto. Un tempo, neanche troppo lontano, si parlava solo di trasporti, di delivery in senso stretto, campo d’indagine dell’economia dei trasporti evolutasi in seguito in logistica a significare una cospicua serie di servizi che si affiancano al trasporto generando nuovi valori. La successiva e più recente evoluzione assume il significato Supply Chain, come ha avuto modo di sottolineare anche il segretario nazionale di Assologistica proprio ad Ancona presso Confindustria in un incontro sul tema “focus on Russia”. Per GSC (Green Supply Chain) in logistica deve intendersi un processo trasversale finalizzato ad ottimizzare i flussi di persone, merci e relative informazioni, considerando non solo i trasporti, il territorio e le attività produttive, ma includendo il benessere per la collettività essendo la catena finalizzata alla minimizzazione dell’impatto ambientale. Forse è proprio nella trasversalità che si annida la possibilità di intraprendere azioni positive per un risultato finale più sostenibile. Considerando che il 20% dei TIR circolanti in l’Europa viaggia senza carico (1 e che, per quanto riguarda ad esempio i TIR tedeschi tale percentuale arriva al 37% (2, si è calcolato che l’ammontare complessivo dei km a vuoto in ambito europeo ammonta a 350 miliardi (3 si reputa possibile ed auspicabile un’azione diretta delle imprese. - Verificare ogni possibile ottimizzazione del network di distribuzione per ridurre i viaggi a vuoto ridisegnando anche i percorsi, impiegando gli opportuni SW che generano il percorso minimo che sono ormai diffusissimi quanto di semplice gestione. 1) 2) 3)

Commissione Europea – comunicato stampa del 14/04/2014 Motorizzazione civile tedesca 2015: Panoramica dei dati del 2014 Commissione Europea 2012: European Transport in Figures, Statistical Pocket Book 2012, Lussemburgo

The design of the extension of the railway infrastructure inside the commercial terminal of the port of Ancona is cofinanced by the ADRI-UP MoS project.


- Migliorare il packaging impiegando materiali riciclabili e verificando l’ipotesi di una reverse logistic. - Impiegare una filiera corta con un numero ridotto di intermediari fra origine e destinazione. - Fare ricorso alla tecnica del cross docking ovvero nel caso di merci con diverse destinazioni provvedere ai carichi su altri mezzi con destinazione ai clienti finali senza effettuare stoccaggi. Questa è una tecnica nota da tempo che permette di realizzare vantaggi economici ed ambientali, ma che richiede una notevole capacità di controllo della SCM. Non è indicata nel caso in cui i carichi richiedano particolari lavorazioni (es ricondizionamento, interventi sul packaging ecc.). Il suo lato debole è costituito dal fatto che, come tutte le attività più complesse e concentrate può essere più facilmente soggetta a disfunzioni. - A livello dei mezzi di trasporto adottare politiche per la sostituzione periodica che può portare a una sensibile riduzione dei consumi di carburanti il cui peso fra le esternalità e fra i costi aziendali non è da sottovalutare. - Adottare combustibili a basso impatto ambientale. - Promuovere politiche collaborative nei confronti di tutti gli attori della SCM. Nello specifico del disinquinamento istituire un confronto con Ecologistico 2 che è uno strumento recentemente varato (02.03.2017) da ECR Italia per consentire ad ogni azienda di calcolare il proprio impatto ambientale in prospettiva delle direttive europee che notoriamente richiedono la riduzione del 60% delle emissioni del settore trasporto entro il 2050 prendendo quale termine di paragone i livelli dell’anno 1990. In conclusione si tratterebbe di riesaminare criticamente tutti processi, non solo aziendali, ma dell’intera filiera della SCM in cui interagiscono fornitori, partners, clienti ecc. e di sperimentare la riduzione della competizione nella ricerca di un vantaggio collaborativo. Sostanzialmente si tratta di fare ricorso a modelli gestionali più ampi ed allargati ad altri soggetti facendo ricorso largamente alle ICT in grado di efficientare il ciclo e determinare una maggior diffusione della conoscenza delle problematiche logistiche operative. Ultima ora: il gigante dell’e-commerce ALIBABA ha annunciato la creazione di una fondazione dedicata a promuovere la logistica verde. Meditiamo, meditiamo. Mario Mauri

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Logistica Green



Adriatic Sea Forum 2017 Si è tenuta in Montenegro la terza edizione dell’evento. Segno positivo per tutte le forme di turismo via mare dell’Adriatico Giunto alla terza edizione, Adriatic Sea Forum è un evento internazionale itinerante ideato ed organizzato da Risposte Turismo una società di ricerca e consulenza a servizio della macroindustria turistica fondata e presieduta da Francesco di Cesare, dedicato al turismo via mare nell’Adriatico. Il forum, grazie alla sua formula, è un appuntamento per tutti gli operatori che hanno interessi nei settori crociere, traghetti, nautica (motore e vela) e più in generale turistico e marittimo in Adriatico, un’area che vede, ogni anno, oltre 5 milioni di crocieristi movimentati in oltre 40 porti, più di 17 milioni di passeggeri che viaggiano su ferry e che, per quanto riguarda la nautica, offre nelle sue coste più di 300 marine per un totale di circa 80.000 posti barca. Dal 2013 il forum contribuisce in modo forte alla condivisione di idee ed a facilitare lo sviluppo di nuovi progetti, cosi come al lancio di strategie comuni e collaborazioni tra operatori. Adriatic Sea Forum affronta temi d’interesse per 7 nazioni (Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Grecia, Montenegro, Italia e Slovenia), 25 regioni e oltre 150 destinazioni che insistono sulle due sponde dell’Adriatico. L’appuntamento è pensato come un’occasione di incontro, dibattito e approfondimento tra tutti coloro che operano o hanno interessi nei settori cui l’evento è dedicato (compagnie armatoriali, terminal portuali e aeroportuali, marine e porticcioli, agenti marittimi, tour operator, agenti di viaggio, società charter nautico, cantieri, amministrazioni pubbliche, consorzi locali di promozione turistica) e per tutti coloro che intendono conoscerne da vicino le dinamiche. Il 27 e 28 aprile a Budva, in Montenegro, si è tenuta la terza edizione di Adriatic Sea Forum che ha visto la partecipazione di oltre 200 ospiti. L’edizione 2017 è stata organizzata in partnership con l’Ente Nazionale del Turismo del Montenegro, il Ministero dello Sviluppo Sostenibile e del Turismo Budva in Montenegro

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del Montenegro e l’Ente per la Gestione delle Coste del Montenegro, le precedenti edizioni si erano svolte a Trieste nel 2013 e a Dubrovnik 2015. I principali argomenti affrontati nelle tre lingue ufficiali dell’evento (inglese, montenegrino e italiano) sono stati la promozione dell’Adriatico come unica destinazione turistica, il presente e futuro del turismo via mare nell’area e le potenzialità del Montenegro, il traffico ferry come volano per la scoperta dell’entroterra, le prospettive di sviluppo della nautica nell’Adriatico, gli itinerari crocieristici nell’area adriatica e la gestione delle destinazioni crocieristiche. I dati, in sintesi, emersi in questa due giorni hanno sottolineato come il 2016 si sia chiuso con un segno positivo per tutte le forme di turismo via mare dell’Adriatico. Più in particolare, il traffico crocieristico nei porti dell’area, ha registrato una crescita sia a livello di numero di passeggeri movimentati (circa 5,1 milioni, +5,5%), sia di toccate nave (oltre 3.700, +10,5%). Lo scorso anno i porti italiani hanno registrato 2,3 milioni di passeggeri movimentati (-2,5%) e 843 toccate nave (-1,4%), risultati che hanno consentito al nostro paese di confermarsi al primo posto nella classifica per nazioni davanti a Croazia e Grecia. Crescita anche per il traffico di ferry, aliscafi e catamarani, che lo scorso anno ha raggiunto i 17,6 milioni di passeggeri movimentati (+3,5%) e oltre 83.500 toccate nave (+4,6%). In questo comparto del maritime tourism sono i porti croati ad aver ottenuto la performance migliore, seguiti da quelli greci e italiani, questi ultimi con una movimentazione passeggeri di poco più di 2,8 milioni (+1,5%) e 7.100 toccate nave (-15%). Per quanto riguarda infine la nautica, da un’indagine effettuata su un campione di marine (65) e di società di charter (24) emerge un quadro positivo per il giro d’affari di tale realtà. L’evento, inoltre ha consentito a tutti i partecipanti di acquisire informazioni sui programmi europei dedicati all’area, tra cui i programmi Interreg MED e ADRION ed i Cross-Border Cooperation programme Italia - Croazia e Italia - Albania - Montenegro con un focus discusso da Christos Economou – Capo unità “Sea-basin strategies, Maritime Regional Cooperation and Maritime Security” DG MARE - Commissione Europea, incentrato sul turismo sostenibile nella Macroregione Adriatico Ionica.

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Francesco di Cesare presidente Risposte Turismo

pagine a cura di Gabriele Costantini

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I traghetti tengono bene in Adriatico Leggera crescita attesa a fine anno per la movimentazione passeggeri via traghetti, aliscafi, catamarani negli scali analizzati. Pesaro raddoppia le connessioni con le isole croate e Ancona conferma tutti i suoi numeri Come detto nelle pagine precedenti, all’Adriatic Sea Forum è stata presentata la nuova edizione dell’Adriatic Sea Tourism Report, il report di ricerca di riferimento sul turismo via mare nell’Adriatico legato ai settori crociere, traghetti e nautica realizzato da Risposte Turismo. Un focus specifico è stato dedicato al traffico traghetti, questa sezione contiene anche le previsioni 2017 relative alla movimentazione passeggeri su Ro-Pax, aliscafi e catamarani in 16 scali, rappresentativi del 58% del totale dei passeggeri movimentati nel 2016. Secondo Risposte Turismo l’anno in corso dovrebbe chiudersi con una leggera crescita rispetto al 2016 (+1,5%), per un totale di 17,9 milioni di passeggeri. Stabile, invece, il numero atteso delle toccate nave (circa 83.800, +0,3%). Più in particolare, tra i porti italiani esaminati Pesaro dovrebbe doppiare le connessioni con le isole croate (circa 64 toccate nave), il porto di Otranto dovrebbe essere connesso durante l’estate per la prima volta con Corfù. Stabile la movimentazione passeggeri attesa per Ancona e Brindisi con, rispettivamente, 950 mila e 510 mila passeggeri. Passando ad altri porti dell’area oggetto di analisi, previsioni positive per Split (4,6 milioni di passeggeri, +2%), Zadar (2,3 milioni, +1,9%), Rijeka (130 mila passeggeri, +1,3% sul 2016), Šibenik (285 mila passeggeri, +3,2%) e Durres (847 mila passeggeri, +0,9%).

Stabile invece la movimentazione passeggeri attesa nei porti di Dubrovnik (550 mila passeggeri), Poreč (81 mila passeggeri), Rovinj (23 mila passeggeri) e Umag (9.500 passeggeri). Rimanendo sempre al macro settore traghetti/aliscafi/catamarani, dall’analisi della movimentazione passeggeri per paese, Adriatic Sea Tourism Report ha confermato, per il 2016, la leadership della Croazia, ottenuta grazie circa 8,9 milioni di passeggeri movimentati (+3,1% sul 2015, valore pari al 50,3% del traffico complessivo dell’area adriatica) e circa 48 mila toccate nave (+10,6%, valore pari al 57,3% del totale toccate nave registrato). Alle sue spalle si collocano la Grecia, con circa 4,6 milioni di passeggeri (+4,4% sul 2015, valore pari al 26,1% del totale) e circa 25 mila toccate nave (+0,4%, valore pari al 30,2% del totale) e l’Italia, che nel 2016 ha fatto registrare circa 2,8 milioni di passeggeri movimentati (+1,5% sul 2015, valore pari al 16% del totale) e 7.100 toccate nave (-15%, valore pari all’8,5% del totale). “Le compagnie di traghetti non alleggeriscono la presenza in Adriatico - ha dichiarato Francesco di Cesare presidente di Risposte Turismo - ma anzi stanno valutando una loro intensificazione della stessa, sfruttando fattori congiunturali come un minor costo del bunker ed altri più strutturali come il crescente appeal delle mete adriatiche orientali per attirare domanda su vecchie e nuove rotte”. Il traghetto Superfast XI adibito al trasporto passeggeri e merci (passenger/ro-ro cargo ship) che collega Ancona – Patrasso / Ancona – Igoumenitsa / Ancona – Corfù

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La vacanza inizia in traghetto Trasformare l’esperienza dei passeggeri che viaggiano tra le sponde dell’Adriatico in una scoperta dei territori e delle città Le potenzialità di sviluppo del traffico ferry come scelta ideale per raggiungere le destinazioni turistiche dell’area adriatica. Questo, in sintesi, il tema principale affrontato nella giornata conclusiva dell’Adriatic Sea Forum – cruise, ferry, sail & yacht con la sessione intitolata “The ferry route to discovering destinations in the Adriatic: from the sea to the land”. Al tavolo di lavoro hanno partecipato: Rodolfo Giampieri – Presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del Mar Adriatico Centrale, Emil Bilić – General Manager Porto di Zadar, Matteo Della Valle – Business Development Manager GNV, e Andrea Ntais – Presidente e Amministratore Delegato Autorità Portuale di Igoumenitsa. Un tema per un incontro che ha fatto emergere la sfida comune a tutti i porti dell’area, ovvero, quello di trasformare il viaggio in traghetto tra le sponde dell’Adriatico in un’esperienza parte della vacanza e della scoperta del territorio. Un mercato, questo, che nel 2016 ha contato 6 milioni di imbarchi e sbarchi in Adriatico, di cui circa 1 milione ad Ancona. Tra i temi affrontati si è discusso sull’importanza fondamentale di sostenere il traffico ferry al di fuori della stagione estiva, così che le compagnie possano tenere attive le tratte 365 giorni l’anno. In questa sessione, inoltre, è emersa la necessità di migliorare i servizi portuali dell’area, come ad

esempio, il rifornimento carburante, al fine di ridurre i costi operativi degli armatori e, conseguentemente, supportare lo sviluppo di questo segmento nell’area. “Questa esperienza di confronto – ha dichiarato il Presidente Giampieri - ha dimostrato che siamo sulla strada giusta. Il nostro concetto di trasformare i passeggeri in clienti del porto, dando loro più attenzione e cura, si rivela la scelta corretta. Dobbiamo proseguire adattando i servizi alle necessità ed ai desiderata raccolti presso la clientela dello scalo. Lavorare anche con gli altri porti della Macroregione su questa tematica è anche la migliore opportunità per dare ulteriore concretezza alla strategia EUSAIR della Macroregione Adriatico-Ionica, che ha tra i propri pilastri proprio Connettere la regione ed il Turismo sostenibile”. Il rappresentante del settore armatoriale, Matteo della Valle, ha molto apprezzato l’esperienza del porto di Ancona e in particolare l’estensione del progetto Welcome to Ancona ai passeggeri ferry per trasformare la permanenza in porto in una scoperta del territorio e della città. Anche il Presidente dell’Autorità Portuale di Igoumenitsa Andreas Ndais ed il General Manager del Porto di Zara Emil Bilic hanno concordato sull’esigenza di trasformare la navigazione e la permanenza in porto in un’esperienza di conoscenza dei territori e di vacanza, più che di solo spostamento.

Il Presidente Giampieri con gli altri relatori Emil Bilić – General Manager Porto di Zadar, Matteo Della Valle – Business Development Manager Grandi Navi Veloci, Andrea Ntais – Presidente e Amministratore Delegato Autorità Portuale di Igoumenitsa

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Luci e ombre sulla riforma portuale Federagenti farà il punto sulla recente riforma portuale in occasione dell’assemblea annuale che si terrà a Ravenna il 26 maggio Fusione, integrazione, accorpamento, sistema. Sono le parole d’ordine della riforma portuale che ha previsto l’unione di porti sino a ieri spesso concorrenti. Federagenti, la Federazione Nazionale degli Agenti Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi, vuole “fare il punto” sulle nuove 15 Autorità di sistema portuale, figlie, appunto, del provvedimento che si inserisce a pieno titolo nelle politiche e nelle azioni intraprese dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti all’interno del Piano strategico nazionale per il rilancio della portualità e della logistica. L’appuntamento è, quindi, fissato per venerdì 26 maggio 2017 a Ravenna durante l’assemblea annuale di Federagenti che focalizzerà la sua attenzione “sulle luci e su qualche ombra” della riforma portuale a circa un semestre dall’entrata in vigore delle nuove norme e dalla “faticosa nascita” delle Autorità di Sistema Portuale. “Sono trascorsi dieci mesi dal varo della riforma portuale – ha dichiarato il presidente di Federagenti Gian Enzo Duci – ma i ritardi a livello locale nelle nomine nei principali organismi di governance non hanno consentito sino a oggi di verificare compiutamente sul campo l’effettiva efficacia del nuovo quadro normativo e organizzativo. Mi sembrano ancora troppi i porti alla ricerca di un presidente e riemergono logiche di

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Federagenti Federagenti è la Federazione Nazionale degli Agenti Raccomandatari Marittimi e Mediatori Marittimi ed opera su tutto il territorio nazionale attraverso le singole associazioni di categoria presenti in 22 città che coprono tutti i 144 porti italiani (unica associazione imprenditoriale del settore marittimo portuale). Gli agenti marittimi operano nel settore container, crociere, tramp (assistenza a navi che trasportano petrolio, carbone, ed altre rinfuse secche), nella gestione navale, nello yachting (assistenza ad imbarcazioni da diporto a motore e vela) e nel brokeraggio (intermediazione e ricerca noli e compravendita navale).

Gian Enzo Duci, presidente di Federagenti

carattere puramente politico anche per posizioni che dovrebbero essere tecniche. Lo stesso dicasi anche per i comitati di gestione che, salvo rare eccezioni, propongono scelte discutibili. Federagenti, in occasione della sua assemblea annuale che si svolgerà a Ravenna il 26 maggio prossimo, accenderà i riflettori su opportunità e criticità, tentando di tracciare un primo bilancio e di individuare le strategie effettivamente mirate per garantire l’efficienza del sistema portuale nazionale. L’assemblea si occuperà inoltre di altri temi ad alto valore strategico: dall’analisi delle possibilità di uscita dalla crisi del mercato dello shipping mondiale, dopo un altro anno horribilis, all’evoluzione professionale e dei ruoli dell’agente marittimo e del broker”.

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L’attività di Federagenti si sviluppa in diverse direttrici: • Sviluppo della portualità nazionale e sviluppo dei traffici marittimi; • Promozione della collaborazione fra Associazioni Federate e categorie associate; • Tutela delle Associazioni Federate e delle categorie associate presso tutte le sedi e amministrazioni nazionali ed internazionali e presso le organizzazioni sindacali di datori di lavoro e prestatori d’opera; • Svolgimento di funzioni arbitrali e di conciliazioni nelle controversie tra le Associazioni Federate, i loro Associati e le categorie aderenti. Federagenti aderisce a Confcommercio, alla Confetra, alla Federazione del Mare, al Comitato Nazionale Welfare Gente di Mare. La Federazione aderisce inoltre a FONASBA (Federazione Mondiale Agenzie Marittime) ed ECASBA (Federazione Europea Agenzie Marittime). Il Segretario Generale è Marco Paifelman, nato a Roma il 9 febbraio 1966. Nominato il 14 dicembre 2004, entra in Federagenti nel 1993 dopo una significativa esperienza al Comitato Nazionale di Coordinamento dell’Utenza Portuale e nella Società Antinquinamento Castalia del Gruppo IRI.

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I giovani dello shipping a Trieste

Simona Coppola presidente YoungShip Italia

YoungShip Italia, una giornata di studio sui green ports e la digitalizzazione dei profili assicurativi YoungShip Italia il branch italiano dell’associazione internazionale YoungShip International ha organizzato, presso gli stabilimenti di Wärtsilä, una giornata dedicata alla realtà portuale triestina. Si è discusso di temi di grande rilievo e attualità quale lo sfruttamento di risorse energetiche a basso impatto ambientale, già in applicazione nel porto di Trieste e alle sue prospettive future, e di traguardi in merito alla digitalizzazione, con un approfondimento sui profili assicurativi. Di fronte ad una platea nutrita e variegata di giovani dello shipping e alcuni senior, si sono susseguite le testimonianze di esperti del settore, espressione del mondo scientifico, istituzionale, giuridico e industriale. Nel pomeriggio, Wärtsilä ha aperto le porte dei suoi stabilimenti, mostrando ai ragazzi l’industria nelle varie espressioni puntuali del suo processo produttivo: ingegneria, ricerca e sviluppo, produzione, vendita, delivery, after-sales, di tutto, sia marino che terrestre (gruppi di generazione elettrica); i giovani visitatori hanno potuto ‘toccare con mano’ la realizzazione dei loro prodotti dal prototipo fino alla consegna del motore finito. Sul fronte del rispetto delle emissioni e delle normative ambientali i metodi più pratici sono gli scrubber e i motori a gas, e Wärtsilä è leader mondiale nella produzione di motori per nave a gas, una soluzione che guadagna sempre maggior spazio per il suo limitatissimo impatto ambientale e per la sempre maggiore diffusione del metano (rispetto al combustibile marino pesante, l’heavy fuel oil). Simona Coppola, presidente YoungShip Italia, apre i lavori della giornata, ricordando lo scopo di YoungShip, ovvero contribuire alla formazione dei giovani attraverso il continuo scambio e condivisione di esperienze. “Il nostro obiettivo è essere di supporto ai giovani dello shipping – ha dichiarato il presidente Coppola – e contribuire a renderli pronti al salto generazionale; stimolarli e, tramite l’unione delle forze, dar loro coraggio e sostegno nell’affrontare un mercato che certaIl Porto di Trieste

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mente non è facile e una rotta piena di insidie. Una parte convegnistica in cui si toccano in poche ore profili ambientali, logistici, assicurativi, la successiva visita agli stabilimenti di Wärtsilä, che ringrazio per la squisita accoglienza, e, a conclusione, la visita del porto di Trieste resa possibile grazie alla disponibilità dell’Autorità di Sistema rende un evento a mio avviso utile sotto svariati profili e per tutte le categorie rappresentate nella nostra associazione”. “E’ stato un momento di confronto e di riflessione estremamente fecondo – ha detto Mario Sommariva, Segretario Generale Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Orientale – quello sul LNG nel campo del trasporto marittimo è un importante argomento, ricco di implicazioni per il futuro dello shipping, ed è stato trattato in tutte le sue sfaccettature. Si è trattato quindi di un momento di grande arricchimento per tutti i partecipanti. Come Autorità di Sistema Portuale del mare Adriatico Orientale abbiamo illustrato il senso dell’ampliamento delle competenze istituzionali e territoriali derivanti dalla modifica della legge 84/94 che ha, appunto, creato le Autorità di Sistema. Si tratta, in particolare, del complesso di iniziative, legate allo sviluppo dei collegamenti ferroviari, al riutilizzo di zone industriali sottoutilizzate, alla gestione di aree retro-portuali, in grado di comporre una politica industriale direttamente collegata al porto e capace di essere volano di un più vasto sviluppo territoriale finalizzato alla crescita e all’occupazione. In questo contesto abbiamo illustrato il progetto di sito di produzione di bio-LNG dal ciclo dei rifiuti urbani, stoccaggio e fornitura che è stato candidato sul progetto GAINS gestito dal Ministero Infrastrutture e Trasporti e che sta trovando sempre più consensi e possibilità di concreta implementazione. In questo modo, la nostra Autorità Portuale di Sistema vuole fornire un concreto contributo alla sostenibilità ambientale e allo sviluppo di politiche industriali innovative“. Anche Filippo Lorenzon, Professor of Maritime and Commercial Law, Institute of Maritime Law, University of Southampton è intervenuto all’incontro ed ha dichiarato a termine di questo “Il convegno è stato a mio avviso un’interessantissima occasione di incontro e scambio tra giovani professionisti dello shipping, i temi trattati erano tutti rivolti al futuro dello shipping e al ruolo che i giovani di oggi avranno nell’industria di domani. Il clima scherzoso, gioviale e sempre aperto al dialogo ha reso l’occasione culturalmente molto vivace. Personalmente non vedo l’ora di partecipare al prossimo incontro”. “Da ex associato – ha concluso Giammario Meloni, Sales Manager Wärtsilä – in YoungShip, da cui sono uscito per superamento dei limiti di età, massima soddisfazione a ospitare l’iniziativa dell’Associazione, a far conoscere la nostra realtà consolidata a livello mondiale e coinvolgere i giovani. Gli importanti argomenti discussi sono all’ordine del giorno nei dibattiti europei, li considero perciò di estrema attualità. Le navi del futuro, d’altronde saranno autogestite e avranno presto un ruolo importante in questo settore. Il dibattito sorto in occasione dell’evento ha confermato che anche al di fuori della nostra industria si sta parlando delle stesse tematiche, a riprova che quanto stiamo facendo coinvolge vari settori. Le normative e le direttive UE sul GNL stanno iniziando a essere recepite in Italia e a breve si avrà la chiusura del cerchio”. Stefania Catanzaro

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Alcuni momenti della visita presso gli stabilimenti di Wärtsilä

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Il turismo in Europa: responsabile, green e in ripresa Salone Mondiale del Turismo di Parigi, il 2016 è stato un anno record per il turismo europeo Per quanto riguarda il turismo internazionale, il 2015 è stato un anno relativamente favorevole: secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale del Turismo (OMT), gli arrivi internazionali sono stati 1,186 miliardi con un incremento pari al 4,6%, ovvero 52 milioni in più rispetto al 2014. Questa tendenza è stata rispettata e addirittura superata nel corso del 2016. Quasi tutte le macro-aree mondiali hanno presentato variazioni positive negli arrivi: la crescita risulta più elevata per le Americhe (5,9%), per l’Asia e per il Pacifico (5,6%), seguono l’Europa (4,7%) e il Medio Oriente (1,7%); solo l’Africa è risultata in flessione (-3,3%), sicuramente a causa dell’insicurezza dettata dai problemi geopolitici. L’Europa, che si conferma l’area più visitata del

mondo, ha raggiunto quota 607,7 milioni di arrivi, con 27,5 milioni di turisti in più rispetto al 2014; l’aumento è apprezzabile anche nell’Europa Meridionale e nell’area Mediterranea con 10,4 milioni di arrivi in più (+4,8%). Nell’arena della competizione internazionale si può osservare il posizionamento dell’Italia: secondo l’OMT, nella graduatoria 2015 delle destinazioni turistiche mondiali più frequentate dagli stranieri, l’Italia si conferma al quinto posto per gli arrivi e al settimo posto per gli introiti (gli studi statistici della World Tourist Organization fanno riferimento agli anni 2011-2015). Con questi dati sotto gli occhi e con qualche statistica in più considerando il 2016, il Salone Mondiale del Turismo ha aperto le sue porte

Venezia

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soprattutto facendo riferimento agli attentati nei paesi arabi e in Francia – Per esempio, si stima che l’anno scorso Parigi abbia perso circa un milione e mezzo di turisti, soprattutto provenienti dal Giappone e dalla Cina, a causa dell’insicurezza”. Gli 11 mila metri quadri del Salone del Turismo hanno riunito più di 700 espositori fra paesi, regioni, città, ma anche tour-operators o compagnie di crociera, offrendo un pacchetto completo per più di 500 destinazioni differenti. Finlandia, Giappone, Cuba, Turchia, Tunisia (ricordiamo che questi due paesi hanno visto un bilancio passivo dell’affluenza turistica rispettivamente del 79% e dell’80%), Romania, Grecia e Italia fra le più presenti fra gli stands. Un’offerta turistica a 360 gradi per vacanze di ogni sorta in Europa o in altri continenti, per soggiorni brevi o molto lunghi, per turisti che cercano l’all-inclusive o solamente uno spunto per creare il proprio viaggio su misura.

New York

sotto i migliori auspici. Il 2016 è stato un anno di record per il turismo europeo, che ha visto 12 milioni di visitatori supplementari dovuti alla buona resistenza delle economie europee e alla popolarità delle destinazioni turistiche della penisola iberica (Portogallo e Spagna). Inoltre, va considerato il peso del turismo d’affari che ha stimolato di molto il settore alberghiero (dati dello studio ‘European Cities Hotel Forecast for 2017 and 2018’). “I segnali di ripresa ci sono – afferma Marianne Chandernagor, direttrice del Salone Mondiale del Turismo di Parigi – non solo per la Francia, colpita dagli attentati negli ultimi due anni, ma anche per il resto dei paesi europei”. Circa 130 mila visitatori hanno raggiunto la sede della fiera a Porte de Versailles per la 42esima edizione che ha mostrato loro un vero e proprio assaggio di vacanza. “Il contesto geopolitico pesa un po’ meno – continua Marianne Chandernagor,

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Le destinazioni classiche: crocieristi e amanti delle cities in testa Di solito è questo il periodo per prenotare le vacanze estive, agli inizi della primavera, molti dei cittadini europei si interessano a destinazioni esotiche, crociere, paesi più lontani o, per chi ha poco tempo a disposizione, qualche capitale da visitare in pochi giorni o in un week-end. Spagna, Portogallo, Grecia, Italia, sono fra le destinazioni più gettonate. Che sia una crociera nel Mediterraneo, o la vacanza di qualche giorno in una delle tante e belle capitali, queste mete sono sempre le più desiderate. Gli Stati Uniti, Cuba e il Canada le seguono a ruota. Per i più avventurosi si parla di Birmania, Laos, Cipro o l’Iran. Un esempio su tutti: il 2016 è stato il decimo anno consecutivo di aumento delle persone che hanno scelto di trascorrere le ferie in nave. Cresce, quindi, in Europa il popolo dei crocieristi, quelle persone che decidono di passare un periodo di vacanza a bordo di navi, normalmente di lusso. Secondo i numeri diffusi da Cruise Lines International Association (Clia), l’associazione della comunità mondiale delle crociere, nel 2016 si è registrato un aumento del 3,4% dei passeggeri europei rispetto al 2015 (4 europei su 5 hanno scelto crociere in Europa, di cui la metà con direzione le isole del Mediterraneo e dell’Atlantico, e il 21% ha navigato verso il Nord Europa e nel Baltico). Fra le città più “prenotate” nel 2017 troviamo Porto con il 14,8%, poi rispettivamente Dublino (8,7%), Budapest, Madrid, Lisbona e Praga (fonte RevPAR, Revenue Per Available Room). Le nuove destinazioni: fra natura e “turisti per sempre” Al Salone Mondiale del Turismo di Parigi, un’intera zona era attrezzata e presenziata da espo-

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Grecia isola di Zante

sitori che proponevano viaggi immersi nella natura e nel verde. Fra zaini alpini, scarponi da trekking, sacchi a pelo e tende, i visitatori potevano attrezzarsi, scoprire le nuove tendenze, ma soprattutto scegliere le molteplici destinazioni all’insegna dell’ambiente e della natura. Molti i percorsi naturalistici in montagna o al mare proposti dalle associazioni o dalle località turistiche sia francesi che di tutto il mondo come viaggi in bicicletta o circuiti di marcia nordica. Accanto al classico soggiorno in villaggio turistico, per esempio, il Portogallo propone scampagnate a cavallo (o su di un asino), viaggi 100% green in tenda o percorsi attrezzati all’aria aperta. La stessa cosa per lo stand della Cina che accostava il più classico tour della via della seta al viaggio trekking fra le sperdute montagne dello Yunnan. Ma è un’altra la tendenza di viaggio messa in luce al Salone di Parigi. Un nuovo tipo di viaggio, sempre più in voga, più simile a uno stato mentale che a una vera e propria vacanza: quello dei globetrotters. Questo tipo di viaggiatori vissero una stagione d’oro nei primi decenni del Novecento, avventurandosi in spedizioni improbabili con mezzi improvvisati e finanziando spesso il viaggio con la vendita di cartoline illustrate. Adesso le cose sono cambiate, sicuramente a livello dell’organizzazione, grazie soprattutto alla presenza dei tour-operators che aiutano e predispongono a grandi linee l’itinerario. Il bello di queste avventure, è il viaggiare con pochi soldi, aven-

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do in mente un percorso da creare e definire tappa dopo tappa. Molti riescono a stare lontani da casa per mesi o anni, soprattutto nelle regioni dell’Asia (dove viaggiare costa relativamente poco), scrivendo blog di viaggi e vendendo foto o reportages. La vacanza 100% eco-responsabile In un periodo in cui l’ambiente e la sostenibilità sono sulla bocca di tutti, anche il turismo responsabile ha il suo spazio, visto che l’ONU ha proclamato il 2017 anno internazionale del turismo sostenibile. Il turismo responsabile è un approccio al turismo nato alla fine degli anni ottanta caratterizzato da una duplice preoccupazione che riguarda l’ambiente e le popolazioni locali. Il turista responsabile in questo caso deve avere un atteggiamento rispettoso della cultura del luogo e deve garantire anche il benessere della popolazione. Nella maggior parte dei casi, l’espressione è utilizzata con riferimento al turismo nei Paesi in via di sviluppo, dove si concentra una parte essenziale del patrimonio ambientale del pianeta, ma questo tipo di turismo si sta riscoprendo anche in Europa. In Bretagna, per esempio, si organizzano viaggi e percorsi senza auto. I viaggiatori possono prendere in prestito biciclette, noleggiare auto elettriche o avvalersi del car sharing, preservando l’ecologia del territorio. Dei veri e propri tour-operators organizzano tutto “dalla A alla Z” avvalendosi della cooperazione fra gli attori del turismo e quelli della

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Turismo e handicap

mobilità come le ferrovie o le linee di autobus. Il viaggio, diritto di tutti, anche per i portatori di handicap Siamo ancora lontani dall’avere la totalità delle strutture abilitate ad accogliere i disabili, ma qualcosa si sta muovendo in questo senso. Andare in vacanza per i portatori di handicap è ancora difficile, ma non impossibile, e, sicuramente meno impossibile di qualche decina di anni fa, quando le strutture pubbliche e private pronte ad accogliere persone con i loro specifici bisogni, erano praticamente inesistenti in Italia e negli altri paesi europei. In Francia, per esempio, 5.600 siti hanno il marchio “Tourisme et Handicap”, etichetta creata nel 2001 per apportare delle informazioni affidabili, descrittive e oggettive sull’accessibilità delle strutture alberghiere o della ristorazione, per le attività adattate e per i luoghi di cultura come musei o luoghi storici. Come detto, oggi, le cose sono migliorate. Un esempio è Samuel Marie, francese di 29 anni tetraplegico da 9, che con il suo furgone equipaggiato per disabili, effettua viaggi e vacanze in Europa e ha un progetto ambizioso: un viaggio di 60 mila chilometri attraverso 16 paesi e tre continenti in 11 mesi. Un esempio concreto di turismo accessibile a tutti senza discriminazioni. Riccardo Milani

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Vinitaly, il più importante salone internazionale per il vino L’edizione “50+1” chiude con 128mila presenze da 142 nazioni, operatori esteri in crescita, presenti 4.270 aziende espositrici da 30 paesi, a Vinitaly and the City 35mila wine lover Dopo quattro giorni di business e promozione per il mondo vitivinicolo, il 51°Vinitaly si chiude registrando 128mila presenze da 142 nazioni. In crescita l’internazionalità del salone che quest’anno ha visto aumentare i top buyer stranieri accreditati che toccano quota 30.200 (+8% sul 2016), sul totale dei 48mila visitatori esteri. Un risultato ottenuto grazie agli investimenti nell’incoming da parte di Veronafiere, in collaborazione con il ministero dello Sviluppo Economico e ICE-Agenzia. Con più di 4.270 aziende espositrici da 30 paesi (aumentate nel complesso del 4% sul 2016, in particolare quelle estere, del 74%) Vinitaly si conferma il più importante salone internazionale per il vino e i distillati, ma anche momento di riflessione fondamentale per il settore vitivinicolo nazionale ed europeo, come hanno sottolineato la presenza del ministro alle Politiche agricole Maurizio Martina, il commissario europeo all’Agricoltura Phil Hogan, i ministri dell’Agricoltura di Malta e Polonia e il viceministro all’Agricoltura russo. Nel corso della rassegna, i riflettori sono stati puntati sui mercati consolidati (ma non maturi) ed emergenti, con un’attenzione particolare agli sviluppi futuri della possibile svolta protezionista degli Stati A Vinitaly and the City 35mila wine lover tra il centro storico di Verona e il comune di Bardolino Foto Ennevi

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Uniti e le ricadute della Brexit. Ma si è guardato molto ad Oriente, con Verona e Vinitaly punto di partenza di una nuova Via della seta per il vino italiano diretto in Cina che viaggia su e-commerce ed educational. A Vinitaly, 1919, il gigante cinese della distribuzione online to offline di wine&spirit, ha stretto un accordo con la Vinitaly International Academy e il fondatore Robert Yang ha promesso di aumentare entro il 2020 le vendite italiane nel Paese del dragone di oltre 2 milioni di bottiglie per almeno 68milioni di euro di fatturato. La Cina ha scelto Vinitaly come riferimento europeo per il vino, come ha ribadito l’arrivo a Verona anche degli altri colossi commerciali come Alibaba, Cofco, Winehoo e Suning. Nei quattro giorni, oltre agli incontri b2b, si sono tenuti quasi 400 convegni, seminari, incontri di formazione sul mondo del vino. In primo piano, come sempre, il calendario delle degustazioni: più di 250 soltanto quelle organizzate direttamente da Vinitaly e dai consorzi delle Regioni, che hanno visto, tra le altre, un’esclusiva per celebrare i 50 anni del Sassicaia. Ad integrare e ampliare l’offerta di Vinitaly, si sono svolte come ogni anno in contemporanea Sol&Agrifood, la manifestazione di Veronafiere sull’agroalimentare di qualità ed Enolitech, rassegna su accessori e tecnologie per la filiera oleicola e vitivinicola che ha tagliato il traguardo delle 20 edizioni. La 52ª edizione di Vinitaly è in programma dal 15 al 18 aprile 2018. www.vinitaly.com

Wine Pagine a cura di Simona Zava

Il ministro Politiche agricole Maurizio Martina Foto Ennevi


I 50 anni delle Doc Rosso Conero e Verdicchio di Matelica Presentati a Vinitaly dall’Istituto marchigiano di tutela vini tutte le partnership enoculturali ed enoturistiche per festeggiare le due chicche autoctone dell’enologia regionale Il pianoforte di Stefano Bollani allo Sferisterio di Macerata, 6 concerti esclusivi in vigna, degustazioni-aperitivi nel corso della stagione, l’edizione jesina di Collisioni con le tappe di Camerano e Matelica, le barrique in invecchiamento nelle Grotte di Camerano. Sono alcuni degli appuntamenti in programma quest’anno nelle Marche per celebrare i cinquant’anni delle Doc Rosso Conero e Verdicchio di Matelica. Per le due chicche autoctone dell’enologia regionale, domenica 23 luglio salirà sul palco dello storico Sferisterio Stefano Bollani, che chiude il primo weekend musicale del Macerata Opera Festival. L’appuntamento clou, frutto dell’accordo di Imt con l’Associazione Arena Sferisterio, è dedicato alla liason fra Oriente e vino nelle Marche. Un legame intrinseco alla coltivazione stessa, poiché le vigne crescono proprio rivolte a est per la conformazione orografica della regione. Il connubio musica-vino continuerà fra i vigneti delle cantine aderenti al maxi-consorzio marchigiano, con 6 concerti esclusivi - inseriti nella programmazione ufficiale del Festival -, per portare l’opera sulle colline marchigiane. Gli aperitivi-degustazione durante la stagione estiva del Macerata

Opera Festival e una verticale sul Verdicchio di Matelica associata ai testi del missionario intellettuale gesuita, Padre Matteo Ricci, completano la partnership enoculturale. Il vino si contamina anche con il turismo, con una speciale sperimentazione legata all’invecchiamento in barrique del Rosso Conero nelle Grotte di Camerano, un “paese sotterraneo” e meta turistica imperdibile probabilmente già antico luogo di conservazione del vino. Camerano, uno dei 7 comuni della Doc, sarà così paese simbolo dello storico rosso marchigiano. Qui e a Matelica farà tappa anche la prossima edizione di Collisioni Jesi (1-4 settembre), cui parteciperanno circa 40 esperti internazionali della stampa e del trade di settore, per un focus sulle due produzioni. Per il direttore dell’Istituto marchigiano di tutela vini, Alberto Mazzoni: “Turismo, cultura e enogastronomia sono i pilastri del futuro della nostra regione, ed è giusto che si sostengano a vicenda in un momento così cruciale per il rilancio delle Marche. I due vini che celebriamo quest’anno vogliono essere perciò la base su cui ripartire, assieme al territorio”.

Il sindaco di Matelica, Alessandro Delpriori; il direttore artistico di Collisioni, Filippo Taricco; il sovrintendente Associazione Arena Sferisterio, Luciano Messi; il sindaco di Camerano, Annalisa Del Bello e il direttore Imt, Alberto Mazzoni Wine

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Alberto Mazzoni e Ian D’agata, direttore scientifico di Vinitaly International Academy uno dei massimi esperti di vino al mondo, insieme per celebrare i 50 anni dalla nascita delle Doc Verdicchio di Matelica e Rosso Conero

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I bianchi marchigiani, fra i preferiti dai top chef Le grandi potenzialità dei vitigni autoctoni marchigiani emergono dall’indagine realizzata da Nomisma - Wine monitor per l’Istituto marchigiano di tutela vini a Vinitaly È il vitigno autoctono il primo criterio di scelta per l’alta ristorazione: vale il doppio (67%) rispetto a denominazioni (32%), grandi brand (38%) e biologico (29%). E le sue etichette rappresentano la metà delle proposte in carta. È quanto emerge da un’indagine sulla presenza dei vini bianchi autoctoni nella ristorazione italiana segnalata dalle principali guide, realizzata da Nomisma - Wine monitor per l’Istituto marchigiano di tutela vini (Imt) e presentata a Vinitaly. La territorialità come valore vincente L’indagine rileva tutta la varietà del vigneto Italia in un solo dato. I 10 vitigni principali del Paese valgono il 40% dell’intera produzione italiana, pochissimo rispetto al resto del mondo. In Francia la top 10 rappresenta il 72%, in Spagna il 75,5%, negli Usa l’81,5%, in Australia l’88,2% e in Nuova Zelanda il 98%. Una varietà che si sta rivelando sempre più un valore agL’esterno del padiglione Marche a Vinitaly Foto Ennevi

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giunto per i ristoratori (220 gli intervistati tra sommelier, titolari e cuochi): su 126 etichette di vini bianchi in carta, sono 64 le etichette di autoctoni, un dato che sale a 106 (50% del totale) nei ristoranti di fascia alta, a riprova del fatto che l’interesse cresce in maniera direttamente proporzionale alla qualità del ristorante. Qui, tra le regioni più rappresentate in carta, vince nettamente il Friuli Venezia Giulia (40%), seguita da Alto Adige (15%), Sicilia (9%) e Marche (7%). Poi Abruzzo, Trentino, Veneto, Campania, Piemonte e Valle D’Aosta. “Una classifica – ha detto il responsabile di Nomisma Wine Monitor, Denis Pantini – che non riflette la forza sui mercati ma che premia i vini che vincono sul piano dell’identità e della qualità. Marche, Campania, Trentino e Alto Adige per esempio, sono tutte regioni con un peso inferiore al 3% del totale della produzione enologica nazionale di vino bianco ma sono grandi potenze sul mercato dell’eccellenza”.

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Alberto Mazzoni direttore Imt

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A fianco: le colline marchigiane Sopra: l’ingresso Vinitaly Foto Ennevi

tarratto, Garganega, Pecorino (46%), Glera, Passerina (35%) e Pignoletto. Per il direttore Imt, Alberto Mazzoni: “Il Verdicchio è ben presente nei ristoranti italiani di qualità e ancor più lo è in quelli di fascia alta (83%). Ma non basta, il posizionamento nella ristorazione non è lo stesso di quello riscontrato nelle guide o tra i consumatori, dove vantiamo 2 primati. È importante riuscire a crescere in questo segmento dell’on-trade, perché rappresenta un canale fondamentale per un’affermazione più remunerativa del prodotto sul mercato”. I vini Underachiever (che potrebbero fare di più), emergenti, immancabili e onnipresenti. Sono le 4 categorie riassunte in una matrice che incrocia il tasso di penetrazione nelle wine list con il potenziale produttivo in termini di superficie. Tra gli underachiever troviamo 4 tra i più diffusi vitigni autoctoni: il Glera (Prosecco), il Garganega (Soave), il Catarratto e il Trebbiano. Tra gli emergenti, alcune nicchie: Pignoletto, Passerina e Pecorino, mentre sono ‘immancabili’ nei ristoranti Falanghina, Fiano, Vermentino, Friulano, Traminer e un altro marchigiano, il Verdicchio. Onnipresente è infine il Moscato, nella maggioranza dei casi inteso nella sua interpretazione di vino dolce. In carta l’autoctono più presente (con esclusione della regione di appartenenza del ristorante) è il Traminer (Trentino e Alto Adige), presente nell’84% dei casi, prima di Moscato (78%), Tocai Friulano (74%), Vermentino (73%), Fiano (69%) e Verdicchio disponibile in 65 locali su 100. Seguono Falanghina, Trebbiano, Ca-

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Focus: Verdicchio, Pecorino e Passerina Verdicchio, Pecorino e Passerina compaiono in 7 ristoranti su 10, con il Verdicchio che detiene una rappresentanza del 65%, seguito dal Pecorino (46%) e dalla Passerina (35%). Le percentuali crescono se si prende in considerazione la fascia alta dei ristoranti segnalati dalle guide: qui il Verdicchio sale all’83% e l’85% delle carte vini detengono almeno un prodotto marchigiano, con una media di circa 6 etichette. La crescita dei bianchi della regione è sostanziata dai numeri: nella fascia alta i ristoratori dichiarano di averne aumentato le vendite, contro il 13% che registra una diminuzione. Ancora meglio il trend del Verdicchio che ha incrementato le vendite per il 31% del campione e diminuito per l’11%. Per il futuro, gli acquisti tra gli ‘user’ cresceranno nel 17% dei casi (del 20% nella fascia alta) mentre diminuiranno per il 4%. Tra le caratteristiche più apprezzate, quelle organolettiche al 51%, il prezzo (49%) e la versatilità nell’abbinamento, al 49% (60% nella fascia alta).

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Mirella Saluzzo Rolling-up

Fuori Asse, 2016-17, alluminio e pigmento, h 250 x Ø 100 cm ca.

Grande successo per l’ultima personale dell’artista ravennate che si è tenuta presso la galleria Spaziotemporaneo di Milano. Dal 28 maggio la Saluzzo sarà presente alla biennale di scultura “Sculture in Acqua, in Piazza, in Aria” a Piazzola del Brenta Mirella Saluzzo Rolling-up è l’ultima personale dell’artista ravennate che si è tenuta presso prestigiosa galleria Spaziotemporaneo di Milano dall’11 aprile al 13 maggio 2017. “Da sempre la ricerca di Mirella Saluzzo – ha scritto la curatrice della mostra Rachele Ferrario – è orientata all’espressione del rapporto tra la tensione di vettori opposti: sia nei lavori di terra o di alluminio che nell’alternanza del colore e della luminosità dei materiali, il risultato è una sorta di campo magnetico attorno a cui si forma una storia. Il tempo (solo in apparenza sospeso) è il risultato di una sovrapposizione di piani ad andatura rotatoria: è come se le sculture di Mirella Saluzzo stessero per balzare e sfuggire nell’atmosfera; si ha la sensazione che con la tensione di uno scatto, la scultura si muoverà improvvisamente. Siamo affascinati di nuovo dal moto avvolgente dei suoi piani, su cui Mirella “scrive” la sua ossessione del movimento graffiando le superfici con piccole spazzole meccaniche che enfatizzano il gioco delle luci e delle ombre e che ricordano la maestria leggera degli antichi incisori di metalli. Il fulcro della mostra è la grande scultura in alluminio e tracce di colore intitolata “Fuori asse”, dai piani inclinati e senza un unico baricentro. L’equilibrio precario e il movimento rotatorio di quest’opera rimanda alle sculture più piccole (in cui Mirella sperimenta altri bilanciamenti insta-

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Arte & Cultura


Open, 2015-16, tecnica mista su carta, 40 x 40 cm ca.

Rolling-up, 2016-17, alluminio e tecnica mista, 50 x 70 x 50 cm ca.

Rolling-up, 2016-17, alluminio e tecnica mista, 60 x 50 x 50 cm ca.

bili e continui) e ai disegni a parete che sono un’ulteriore dimensione di un racconto circolare che parte tradizione antica della ceramica e del metallo e dall’attrazione degli artisti per il moto terrestre e la natura”. Nella giornata del 4 maggio è stato presentato il bel catalogo sempre curato dalla Ferrario, ma il lavoro della Saluzzo non si ferma qui, infatti, già dal 28 maggio, sarà presente con alcune opere, alla terza edizione della biennale di scultura “Sculture in Acqua, in Piazza, in Aria” a Piazzola del Brenta (PD).

MIRELLA SALUZZO Mirella Saluzzo nasce ad Alassio (SV) nel 1943. Vive e lavora a Ravenna e Milano. Si diploma all’Accademia di Belle Arti di Brera alla fine degli anni ‘70 avendo come maestri Luigi Veronesi, Guido Ballo e Luciano Caramel, la cui amicizia e frequentazione sono di particolare importanza per la sua formazione. Dapprima pittrice, poi scultrice, senza però dimenticare il colore le cui tracce ritroviamo sulle sue costruzioni plastiche, espone ininterrottamente dai primi anni ’80 in numerose e prestigiose manifestazioni. Il lavoro svolto dal 1989 al 2003 viene documentato nella personale, curata da L. Caramel, alla Rocca di Riolo Terme, in occasione della sua riapertura dopo anni di restauri. Nel 2005 è invitata alla Quadriennale di Roma e la sua opera “Uscita di Insicurezza” è ora parte della collezione della Fondazione stessa a Villa Carpegna. Nel 2015 la sua personale alla Rocca Roveresca di Senigallia, segna un’importante tappa del suo percorso artistico. Tra le opere più significative presenti in collezioni pubbliche ricordiamo: “Into the Wave”, Autorità Portuale di Ravenna, “Raccoglitore di Suoni”, Museo Nori De Nobili, Trecastelli (AN), “Colpo di Vento”, Sito Archeologico La Fenice, Senigallia (AN), “Vena d’Oro” e “Senza Titolo”, MAR, Ravenna, “Conquista”, Comune Riolo Terme (BO), “Zaccheo”, Università Cattolica, Milano, “Uscita di Insicurezza”, La Quadriennale, Villa Carpegna, Roma.

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Calabria: la regione esclusa dall’alta velocità

Sicilia: l’economia non molla

“Non esiste la volontà di investire in infrastrutture capaci di ridurre il gap tra la Calabria ed il resto d’Italia. Sull’alta velocità serve una battaglia comune”. E’ quanto afferma in una nota il Sen. Nicodemo Filippelli (Segretario regionale IDM). “Non possiamo più subire il peso e le conseguenze dell’esclusione, della Calabria, dall’alta velocità né possiamo continuare ad assistere, passivamente, ad un’evidente mancanza di volontà – segue la nota – per quanto riguarda gli investimenti in infrastrutture che potrebbero ridurre, di molto, i gap tra la nostra regione ed il resto d’Italia. Bisogna interconnettere la Calabria alla rete di trasporti europei. L’obiettivo deve essere quello di creare un moderno sistema, che sia di supporto all’economia ed alla crescita della nostra terra, che permetta l’accessibilità ai territori e consenta la connessione semplice tra Europa e Mediterraneo”.

I dati del 46/mo Report Sicilia, il rapporto sull’economia isolana realizzato da Diste Consulting e Fondazione Curella segnalano, nel triennio 2015-17, un aumento del prodotto interno lordo siciliano di 3,6 punti percentuali. Positivi anche gli andamenti dell’occupazione che, secondo il Report, nei tre anni è cresciuta del 2,7 per cento, in assoluto dal 2015 con un saldo di 20.590 addetti. Anche se il tasso di disoccupazione per i noti effetti statistici dovuti all’ingresso di nuove persone nel mercato del lavoro è aumentato fino al 22 per cento. Nel complesso, gli occupati sarebbero aumentati di 8 mila unità (+0,6%), dopo i 31 mila dell’anno precedente (+2,3%).

Basilicata: regione leader nella produzione di fragole Fervono i preparativi per Macfrut, con la fragola scelta quale frutto simbolo dell’edizione 2017 e la Basilicata, prima regione produttrice italiana di questo frutto con oltre 958 ettari investiti e regione leader per quantità e qualità del prodotto, che sarà partner dell’evento fieristico che si terrà a Rimini dal 10 al 12 maggio 2017. E la piccola grande regione del Sud già pensa alla Cina come possibile mercato di sbocco per un’altra coltivazione di punta dell’agro di Metaponto: gli agrumi. La Basilicata, con 28mila ettari investiti nell’ortofrutta, che genera un fatturato pari al 42% della produzione lorda vendibile regionale, è tra i territori protagonisti di questo comparto.

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Pagine a cura di Sara Angelillo


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Puglia: accordo con la Cina per la promozione turistica

Molise: ponti e viadotti, mancano collaudi e manutenzione

La Cina è vicina, e non solo per l’attrazione culinaria che evidentemente la Puglia esercita sull’ex Celeste Impero. Il protocollo firmato in Regione Puglia dal direttore del dipartimento Cultura e Turismo Aldo Patruno e dal rappresentante dell’Associazione Cinesi per l’amicizia con i Paesi stranieri Lyu Hongwei mira a rafforzare la collaborazione con un popolo di un miliardo e 350 milioni di potenziali turisti. Obiettivo del documento è approfondire le conoscenze culturali e l’amicizia tra le due comunità territoriali, la sviluppo dell’interscambio economico e sociale e la promozione di partnership territoriali tra le due aree coinvolte.

Dopo i recenti crolli in Italia, sono stati stanziati 16 milioni per mettere a punto cavalcavia e ponti più critici. Nelle aree individuate dall’Anas c’è anche il Molise, e il consigliere regionale Ciocca delegato alla Protezione Civile, chiede di conoscere fondi e una ricognizione approfondita delle opere regionali che possono presentare elementi di rischio. Il Molise, oltre a essere sismica, presenta diversi ponti che hanno bisogno di manutenzione. Da quello del Liscione, dove peraltro manca il collaudo, alla Trignina, ai ponti autostradali.

Abruzzo: 15 milioni di euro per il porto di Pescara Firmato il contratto con l’impresa aggiudicataria per la progettazione esecutiva dei lavori finalizzati all’apertura della diga foranea di Pescara, per la quale sono stati stanziati 3,5 milioni di euro di fondi Par-Fas. Presentato anche il progetto per i moli guardiani, opera inserita nel Masterplan, il cui soggetto attuatore è l’Arap, e per la quale sono stati stanziati 15 milioni di euro. A darne notizia è stato, a Pescara, in Regione, il presidente della Giunta regionale, Luciano D’Alfonso, in apertura della riunione convocata per fare il punto della situazione sugli interventi necessari per la realizzazione delle opere previste nel Piano regolatore portuale. “Al momento le risorse a disposizione sono pari a 15 milioni di euro – ha confermato il Presidente – ma siamo impegnati al reperimento delle ulteriori provvidenze necessarie per completare l’intervento. Nel frattempo, si parte senza indugio. Quella odierna - ha spiegato D’Alfonso – è, infatti, una riunione preparatoria della Conferenza dei servizi che si terrà a breve. Poiché stiamo decidendo su un importante investimento infrastrutturale che inciderà su un pezzo di economia che va ben oltre la città di Pescara”.

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Umbria: presentata la carta degli itinerari tra Umbria e Marche

Repubblica di San Marino: promozione da parte del Fmi, ma si sollecitano le riforme

Presentata la carta degli itinerari tra Umbria e Marche che riguarda gli Altopiani Plestini. Il progetto è promosso e coordinato dal Comune di Foligno, Parco di Colfiorito, in collaborazione con Regione Umbria Direzione Governo del Territorio e paesaggio, Protezione civile, Infrastrutture e mobilità Servizio Infrastrutture per la mobilità e politiche del trasporto pubblico; gruppi regionali CAI Umbria e Marche; CAI Sezioni di Foligno e di Camerino; FIE Valle Umbra Trekking Foligno, FIE Arci Trekking Bagnara, Università Agraria di Bagnara, O.R.M.E. Camminare Liberi Foligno, FIAB Foligno Amici della Bicicletta, Associazione Sportiva Capodacqua, ASD, Pro Altopiani, Bikers Nocera Umbra, Pale Guerru Hero. La carta degli itinerari è uno strumento per ripercorrere le antiche vie, i tratturi, le strade di pellegrinaggio sulle orme di mercanti, viandanti e viaggiatori per gli esploratori del terzo millennio.

Il Fondo Monetario Internazionale ha concluso il suo esame sulla situazione economico-finanziaria della Repubblica di San Marino. “L’economia di San Marino - scrive il rapporto conclusivo - sta lentamente riprendendosi dopo la profonda recessione dovuta a importanti schock finanziari”. Nel 2016 la crescita è stata dell’1% e la disoccupazione è scesa a fine anno all’8,5%”. La crescita a medio termine è attesa a ritmi moderati (+1,3% l’anno) trainata soprattutto dalle attività non finanziarie e dai servizi. Nello scenario disegnato dal Fmi per il Titano, non mancano tuttavia incertezze e ombre. “La ripresa potrebbe non essere sufficiente a riportare il Pil ai livelli pre-crisi già entro i prossimi 5 anni e rimangono rischi di frenate”. Nonostante importanti iniziative siano state varate per migliorare il contesto economico, resta la sfida “della diversificazione dell’economia oltre il settore bancario”. Proprio quest’ultimo, d’altronde, continua a confrontarsi con un livello alto di “Npl” (crediti in sofferenza), bassi accantonamenti e bassi profitti. E se il debito pubblico della Repubblica è rimasto “relativamente basso”, il bilancio statale evidenzia pochi spazi per rispondere a futuri schock e per mobilizzare risorse per politiche di sviluppo, dati i limitati margini d’accesso al finanziamento esterno. I Direttori del Fmi hanno dunque incoraggiato le autorità sanmarinesi ad accelerare il cammino delle riforme al fine di ristabilire la salute del sistema bancario, ricostruire i margini fiscali e diversificare l’economia. Il rapporto raccomanda soprattutto la ristrutturazione del sistema bancario, con una gestione dell’alto stock di Npl.

Emilia-Romagna: oltre 2,6 milioni di euro per sostenere la pesca Partiti i primi due bandi finanziati dal Feamp, il Fondo europeo per gli affari marittimi e per la pesca. Le risorse puntano a promuovere l’ammodernamento delle infrastrutture portuali e a sostenere i giovani pescatori e mette a disposizione dell’Emilia-Romagna complessivamente 39,5 milioni di euro. La misura “Porti, luoghi di sbarco, sale per la vendita all’asta e ripari di pesca” è indirizzata ai Comuni costieri dell’Emilia-Romagna. A disposizione ci sono 2,5 milioni di euro per migliorare le infrastrutture dei porti di pesca e delle sale per la vendita all’asta del pesce, comprese le strutture per la raccolta di scarti e rifiuti marini. Il contributo, in conto capitale, potrà coprire fino al 100% delle spese e l’11 luglio è il termine per la presentazione delle domande. Il bando “Sostegno all’avviamento per i giovani pescatori” mette a disposizione oltre 136 mila euro per l’acquisto di un’imbarcazione da parte di pescatori con meno di quarant’anni. Il contributo coprirà al massimo il 25% delle spese ammesse e non potrà, in ogni caso, superare i 75mila euro. Le domande dovranno essere presentate entro il 17 maggio.

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Veneto: Il porto di Venezia apre alla logistica degli autoveicoli

Il porto di Venezia apre alla logistica degli autoveicoli, mentre torna la tratta diretta di collegamento con il Far East, che era stata abolita a fine 2016. Le novità, che saranno attive dal mese di maggio 2017, sono state annunciate ad Anversa alla fiera internazionale Break Bulk Europe, che riunisce i più importanti player del settore. L’apertura di un nuovo comparto di traffico, quello degli autoveicoli, è stato annunciato da Peter Menzel, direttore commerciale di Neptune Lines, compagnia leader nella logistica degli autoveicoli, il cui core business si concentra su Mediterraneo e Mar Nero, servendo oltre 20 mercati e 30 porti chiave in quest’area. Dopo aver chiuso un progetto con Ford Germania, Neptune Lines inizierà il suo rapporto con Venezia aggiungendo lo scalo al Venice Ro-Port Mos terminal al suo servizio settimanale “Adriarico”. Torna poi il servizio diretto col Far East operato dalla Ocean Alliance, sospeso nei mesi invernali per un calo strutturale della domanda e oggi ripristinato. Il servizio diretto della Ocean Alliance (comporta dalle compagnie China Cosco Shipping, Evergreen Line, CMA CGM, e OOCL) inizierà con la nave MN APL Oregon in arrivo il 10 maggio presso il terminal Vecon di Venezia e, come confermato dalle compagnie, il servizio consentirà di sviluppare in particolare il traffico Break Bulk (trasformatori, serbatoi, yacht, ecc) con l’obiettivo di movimentare circa 2000-2500 TEU a nave tra import ed export. Le 10 navi utilizzate per il servizio sono da 6500-6800 TEU.

Lombardia: #inLombardia, il territorio crede nel turismo

La Lombardia punta sempre di più al turismo. Complice anche Expo, le città lombarde hanno capito di avere risorse importanti in tema turistico sulle quali puntare per far crescere sempre di più il settore. Un percorso che può essere portato avanti insieme, per offrire al turista in arrivo nella regione un’esperienza unica, completa: dai percorsi storici, all’eno-gastronomia, al turismo religioso, sportivo e naturalistico. È nato l’hastag #inlombardia, un vero e proprio brand, che, di volta in volta, raccoglie i diversi progetti che hanno un unico obiettivo: promuovere il territorio e far crescere gli operatori turistici lombardi insieme in un percorso coordinato. Coinvolti instagramer, travel blogger e influencer in 10 tappe alla scoperta delle bellezze del territorio e particolare attenzione è data dal progetto alla formazione degli operatori turistici in materia di promozione, attrattività e digitalizzazione.

Trentino Alto Adige: Il vino trentino al Vinitaly tra luci e ombre Il vino trentino presente in massa al Vinitaly, ma anche nel 2017, non sono scarseggiate le consuete polemiche e spaccature più o meno trasversali al settore. Non mancano comunque i cambi di passo e approcci innovativi, rispetto alle diverse criticità con cui deve fare i conti il settore vino trentino, un distretto che fattura 620 milioni di euro in crescita rispetto all’anno precedente, che sfida il futuro puntando su certificazioni bio e massima attenzione alle produzioni ecocompatibili. Luci e ombre di un settore che rappresenta una leva fondamentale dell’economia locale ma che ancora fatica a elaborare strategie unitarie, consolidate e capaci di creare sinergie e ricadute economiche rilevanti come invece accade nel vicino Alto Adige.

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Friuli Venezia Giulia: la spinta del trasporto intermodale

Se lo sviluppo e il recupero della vocazione ferroviaria del porto sta dando questi risultati, lo dobbiamo anche all’ottimo lavoro che sta facendo Adriafer, nostra punta di diamante”. Questo il commento di Zeno D’Agostino, presidente dell’Authority giuliana e neo eletto presidente di Assoporti, a conclusione dell’assemblea della società posseduta al 100% dall’AdSP del Mare Adriatico Orientale, svoltasi alla Torre del Lloyd. Adriafer, titolare della manovra ferroviaria nell’ambito portuale, e operatore di manovra per i treni da Villa Opicina all’Interporto di Trieste e viceversa, sta vivendo un momento di grande crescita, come testimoniano i numeri del traffico ferroviario che sommano un totale di 7.401 treni manovrati nel 2016. L’Assemblea ha discusso ed approvato il bilancio 2016, che si è chiuso con un conto economico positivo di 14.000 Euro. I ricavi lo scorso anno sono ammontati a 5.365.000 Euro, mentre nel 2015 erano stati pari a 2.812.000 (+91%). Il dato dei ricavi va in parallelo all’incremento delle attività della società come gestore unico della manovra ferroviaria in Porto, a Trieste Campo Marzio nei raccordi del Porto Industriale e all’Interporto di Trieste. I dati del 2016 sono particolarmente importanti, perché ottenuti pur avendo ridotto del 20% i prezzi dei treni manovrati con tirata unica.

Slovenia: stime crescita riviste al rialzo L’economia slovena va meglio del previsto, e le prospettive di crescita per il 2017 sono del 3,6%, superiori di 0,7 punti percentuali rispetto alle previsioni. Lo ha dichiarato il direttore dell’Istituto di analisi macroeconomiche e sviluppo (Umar), Bostjan Vasle, aggiustando verso l’alto le stime fatte in autunno su indicazioni della Commissione europea e del Fondo monetario internazionale. La crescita, ha proseguito Vasle, è guidata dalle esportazioni e dai consumi privati, indice che la fiducia dei consumatori è elevata, anche se bisogna mantenere alta la guardia per il quadro politico internazionale che rimane incerto. Oltre alla disoccupazione in calo, l’Umar ha elaborato previsioni positive anche per il 2018 (3,2) e il 2019 (2,6).

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Croazia: Il governo commissaria Agrokor

Il governo di Zagabria ha commissariato il colosso agroalimentare Agrokor gravemente indebitato e a rischio fallimento. Con una legge ad hoc, rinominata Lex Agrokor, il governo ha avviato un commissariamento statale per 15 mesi durante il quale i creditori non potranno richiedere il rimborso forzato dei crediti. Rimane incerta la futura posizione dell’ex-amministratore delegato e proprietario del 95% dell’azienda Ivica Todorić. Agrokor è un colosso agroalimentare con attività commerciali in Croazia e nei paesi vicini che impiega un totale di 60.000 persone (40.000 solo in Croazia). Con un fatturato annuale di 6,5 miliardi di euro, l’azienda di Todorić rappresenta da sola il 15% del PIL della Croazia. Inoltre, influisce fortemente attraverso il proprio indotto su tutto il sistema economico croato. Il suo fallimento avrebbe un impatto devastante sull’economia croata e regionale.

Serbia: il Paese rimane militarmente neutrale La Serbia manterrà la sua neutralità militare, nonostante la decisione del vicino Montenegro di aderire alla NATO (come anticipato nella precedente edizione di Adriaeco ndr) e non cercherà l’adesione ad alcuna alleanza militare: lo ha dichiarato il ministro serbo della difesa Zoran Djordjevic. “Per quanto riguarda le nostre relazioni con il Montenegro, sono buone e rispettiamo la sua scelta”. Ad ogni modo, ha sottolineato, “la Serbia ha una politica indipendente e rimane uno stato militarmente neutrale. Non vuole unirsi alle alleanze militari, restando il garante della sicurezza”. Il Montenegro è stato invitato a entrare nella NATO il 2 dicembre 2015. Podgorica accettò l’invito il giorno successivo, una decisione che ha innescato proteste nella nazione balcanica. Dopo altri passaggi istituzionali, è stato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a firmare il protocollo sull’adesione del Montenegro alla NATO, il passo finale per ratificare il documento.

Bosnia-Erzegovina: le migrazioni economiche svuotano le città Almeno centomila persone, secondo alcune ricerche del settore non governativo, si sono trasferite dalla Bosnia-Erzegovina, negli ultimi tre anni. Questi dati allarmanti sono stati raccolti dall’Unione per il ritorno sostenibile e l’integrazione in Bosnia-Erzegovina (UZOPI) in collaborazione con le unità di autogoverno locale. “I giovani se ne vanno dal Paese in numero ingente, principalmente per motivi economici. Intere famiglie emigrano in Francia, Svezia, Finlandia e in quei Paesi in cui essi pensano di poter sopravvivere - ha detto Mirhunisa Zukic, direttore dell’UZOPI - ed è evidente che le partenze si verificano in aree urbane e rurali. La situazione più difficile è stata rilevata nelle città di Livno, Kupres, Drvar, Grahovo, Zvornik e Visegrad, ma anche nel Cantone Una-Sana e la regione territoriale di Posavina’’.

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Montenegro: crescita sostenibile obiettivo strategico del Governo La crescita economica sostenibile rappresenta l’obiettivo strategico del governo di Podgorica: lo ha dichiarato il premier montenegrino Dusko Markovic nel corso della propria udienza parlamentare. Markovic ha affermato che “tale obiettivo è definito dal programma delle riforme economiche”. Markovic ha ricordato che “la crisi economica mondiale del 2009 ha indicato chiaramente le debolezze strutturali delle economie più sviluppate e ha incentivato l’attuazione di riforme strutturali, cosa che riguarda anche il Montenegro”. Le riforme, secondo Markovic, “sono orientate al rafforzamento della stabilità macroeconomica e alla promozione della concorrenzialità”. Il premier montenegrino ha definito “incoraggiante” il dato secondo cui le entrate nelle casse pubbliche sono attualmente superiori dell’11,2 per cento rispetto a un anno fa.

Albania: nuovo accordo con la Cina Cina e Albania si sono accordate per migliorare la cooperazione in ambito di infrastrutture, capacità produttiva, turismo e agricoltura nella cornice della “Belt and Road Initiative”, la Nuova via della Seta, e del meccanismo 16+1, che ha come protagonista la cooperazione tra la Cina e i paesi dell’Europa centro-orientale. L’intesa è stata siglata nel corso della visita del vicepremier cinese Zhang Gaoli nel Paese balcanico. “La Cina intende introdurre una cooperazione più sostanziale con l’Albania portando le caratteristiche e i bisogni reali del paese in considerazione nella Belt and Road Initiative e nel meccanismo 16+1”, ha detto Zhang durante il suo incontro con il presidente albanese Bujar Nishani. Il vicepremier cinese ha dichiarato che l’Albania è un paese chiave lungo la Nuova Via della Seta.

Grecia: il 67% del Porto di Salonicco aggiudicato a consorzio internazionale per 1,1 mld La Grecia ha aggiudicato a un consorzio tedesco-greco-franco-cinese la privatizzazione del 67% del porto di Salonicco. Lo ha annunciato l’Agenzia delle privatizzazioni (Taiped). Il gruppo, che ha offerto 1,1 miliardi di euro, è stato scelto rispetto ad altri concorrenti dopo aver risposto all’appello di Taiped di migliorare la loro offerta. La conclusione del contratto rimane vincolata al via libera della Corte dei Conti greca. Il consorzio raggruppa i fondi tedeschi Deutsche Invest Equity Partners, il gruppo greco Belterra Investments e l’alleanza Terminal Link Sas con la francese Cma Cgm e il gruppo pubblico cinese China Merchants Holdings International. Il gruppo era in concorrenza con il colosso del Dubai, Dp World Group, e la società filippina Ictsi, che sono stati battuti nella gara. Il Paese aveva concluso nel 2016 la privatizzazione del 67% del porto del Pireo, aggiudicato al colosso cinese del trasporto marittimo Cosco per un ammontare di 368,5 milioni di euro.

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