NC Speciale IAB Forum Roma 2009

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GRAFICO 3 LE QUOTE DEI FORMATI PUBBLICITARI ONLINE IN EUROPA NEL 2008_ Classifieds 3.3 miliardi di euro 26%

Display 3.8 miliardi di euro 29%

economico complessivo e, soprattutto, confrontando l’online con le altre discipline e gli altri media della comunicazione d’impresa. “Sicuramente abbiamo vissuto un quarto trimestre 2008 molto difficile, e le difficoltà sono tutt’altro che finite - ha dichiarato Heureux -. Ma rimango convinto che alla fine del 2009 il trend complessivo sarà comunque in territorio positivo, anche se probabilmente sotto il +5%. I primi dieci mercati continentali valgono da soli il 93% del totale europeo, ed è quindi ovvio che anche se ci saranno mercati, quelli meno maturi, che continueranno a crescere con tassi a doppia cifra, ciò non basterà a riportare in alto la media”.

Email 0.2 miliardi di euro 2%

Search 5.6 miliardi di euro 43% Fonte: AdEx Report 2009, IAB Europe/PwC ©

dal cambiamento mentale, prima ancora che economico, delle marche. “Il display chiarisce - è, per esempio, una prosecuzione del vecchio modello di advertising, dal quale in molti stiamo cercando di allontanarci per costruire un modello diametralmente opposto”. La pensa diversamente Ruud Wanck, chief operating officer di Group M Interaction, secondo il quale il display, anche se difficile da utilizzare, è la forma di digital advertising più promettente. “La realtà - sostiene - è che nel video, che del display fa parte, ancora si stanno sperimentando diversi e nuovi modelli. Il successo arriverà, pubblicitariamente parlando, quando avremo una vera ‘free tv’: del resto è solo nell’ultimo anno che i grandi player televisivi - come TF1 in Francia e Mediaset in Italia - hanno cominciato a investire seriamente in questo ambito. E non va dimenticato che se è vero che il video online può essere un ottimo strumento di comunicazione, capace di arricchire l’esperienza online dei consumatori, è necessaria una creatività dedicata assai maggiore di quanto non sia avvenuto finora”.

Nel commentare i risultati del 2008, Alain Heureux, presidente Iab Europe, ha evidenziato come la performance del settore, pur se inferiore al passato, sia stata in ogni caso eccezionale, tenendo conto del quadro

La situazione italiana Un discorso a parte deve essere fatto per il digital advertising italiano che, pur essendo diventato il quarto mercato in Europa per volume, rimane nelle posizioni di coda fra i 19 paesi europei misurati dall’indagine AdEx Report in termini di share fra i diversi mezzi. È l’anomalia del sistema Italia che sconta la peculiarità della forza del comparto televisivo, capace di assorbire una quota molto alta e nettamente superiore alla media mondiale dei budget delle nostre aziende. Nel nostro paese, come ricordato da Layla Pavone, presidente Iab Italia e managing director Isobar, si contano 22 milioni di utenti che navigano sul web e lo utilizzano, mediamente, per più di un’ora e mezza al giorno. Si tratta di numeri considerevoli, che si sono imposti all’attenzione degli investitori pubblicitari.Tramite internet, le marche possono trasformarsi in vere e proprie piattaforme di aggregazione, dove coinvolgere consumatori sempre più attivi e competenti. Secondo Elserino Piol, presidente Fedoweb,

Elserino Piol, presidente Fedoweb

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