Onda Verde n. 28

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In Primo Piano

del veicolo. In pratica non avviene l’arresto completo del veicolo ma la velocità è ridotta.Le statistiche di incidentalità ci dimostrano che al diminuire della velocità si riducono la gravità e le conseguenze del sinistro. I test Euro NCAP hanno stimato un intervento parziale dell’AEBS, con sola riduzione della velocità del veicolo in circa il 5-10% dei casi, per i dispositivi di prima generazione e in circa il 1520% per quelli di seconda. LE CRITICITÀ DA RISOLVERE

necessaria una normativa di riferimento che uniformi la nomenclatura in relazione alle funzioni svolte dal device. Occorre inoltre precisarne quantitativamente e qualitativamente i livelli prestazionali. Euro NCAP e gli associati, tra i quali ACI, hanno fatto la loro proposta, indicando quale standard omologativo il superamento dei test che oggi vengono effettuati per valutare la sicurezza attiva delle autovetture (protocollo Euro NCAP per gli ADAS).

3. Altro aspetto cui porre l’attenzione è la manutenzione di questi dispositivi. Oggi sono poche le officine in grado di riparare o semplicemente “ri-tarare” il device. Alla fine occorre rivolgersi al costruttore, l’unico in grado di ripristinare correttamente le sue funzionalità. Anche dopo un incidente è necessario procedere a verifiche. Il laboratorio inglese Thatcham Research ha riscontrato che in caso di ripristino dopo un lieve incidente, in cui

era stato semplicemente sostituito il parabrezza in cui è alloggiata la telecamera del sistema AEBS, il funzionamento del dispositivo era gravemente alterato. I test e i laboratori Euro NCAP ritengono inoltre opportuno effettuare periodicamente la manutenzione ordinaria degli ADAS, almeno ogni 2 anni. Nei protocolli di valutazione, continuamente aggiornati, saranno presto premiati i sistemi di autodiagnosi, in grado di rilevare malfunzionamenti dei device.

A fronte di questi vantaggi occorre però evidenziare una serie di criticità non risolte dei dispositivi di assistenza alla guida, nel dettaglio: 1. I conducenti sanno poco sui sistemi di assistenza alla guida e spesso sono indotti a comportamenti poco sicuri ! È necessaria una formazione dedicata, già in fase di rilascio della patente di guida, alla corretta conoscenza di questi dispositivi, al loro corretto uso, nonché ai limiti fisici del veicolo, ad esempio l’aderenza pneumaticopavimentazione. La presenza degli ADAS induce una sorta di “overconfidence” del conducente, che “riduce” il livello di attenzione alla guida, creando situazioni “insicure”. Fino a quando non saremo in presenza di veicoli completamente autonomi, controllati da remoto, la supervisione del conducente è necessaria, anche per i limiti prima evidenziati. 2. Ad oggi non esistono standard omologativi di riferimento per i sistemi di assistenza alla guida. Ogni costruttore ha il suo device, il semplice nome è diverso da marca a marca, inducendo confusione negli automobilisti. É pertanto

Il costante aggiornamento dei protocolli Euro NCAP ha portato ad integrare progressivamente i test con nuovi scenari.Tra le più recenti novità per la valutazione dell'efficienza dell'AEB nei confronti degli utenti vulnerabili, sono state introdotte prove con pedoni e ciclisti in movimento nella stessa direzione dell'autovettura presa di esame.

marzo-aprile 2020

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