12 Periodico bimestrale online edito dall’Automobile Club d’Italia - Anno III - n.12 - luglio-agosto 2017
In Primo Piano 71a Conferenza del Traffico Auto connesse e guida automatica Interventi, proposte e sviluppi futuri Articoli da pagina 2
Hi-Tech Congresso ITS Europe Tecnologie per la mobilità al di là di ogni confine Infomobilità ACI Il servizio Luceverde entra in funzione a Pescara Articoli da pagina 16
Foto: Microsoft
Trasporto Collettivo
Il rinascimento dell’automobile
City Logistics
di Paolo Benevolo
Dai veicoli connessi alle nuove tecnologie di guida automatica è partita la sfida mondiale per il futuro dei trasporti stradali.
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ntro il 2022 le vendite globali di automobili connesse aumenteranno da circa 25 mln di unità fino a quasi 70 mln: quella pubblicata lo scorso marzo dall’azienda statunitense di consulenza Frost & Sullivan è solo una delle più recenti previsioni sul futuro del mercato automobilistico, sempre più alle prese con lo sviluppo di nuove tecnologie telematiche e digitali che stanno letteralmente rivoluzionando le nostre abitudini di mobilità. Laboratori di ricerca, nuove start up, inedite alleanze tra big dell’informatica e produttori di autoveicoli sono gli inesauribili motori di questa
Congresso mondiale UITP "Guidare il cambiamento" Conferenza nazionale e-bus Una logica di sistema per la transizione elettrica Mercato autobus Nuovo Tourismo RHD Mercedes-Benz Articoli da pagina 22
trasformazione che da più parti è stata salutata come un vero e proprio “rinascimento” del prodotto automobile. Una rivoluzione hi-tech che amplia i suoi orizzonti fino all’avvento dell’auto a guida totalmente automatica e che prospetta numerosi vantaggi, a partire da una maggiore sicurezza ed efficienza dei trasporti su gomma, ma che pone diversi problemi ancora irrisolti: assicurazioni, proprietà dei dati trasmessi, adeguamento delle infrastrutture per citare solo i più evidenti. Ma non solo. Il progredire delle più moderne tecnologie di connessione e guida automatica ha innescato
a livello mondiale una decisiva sfida in termini di competitività di mercato e crescita industriale, con una posta in gioco molto alta per le singole economie nazionali. Da sempre attenta agli sviluppi del mercato dell’auto e alle esigenze di mobilità dei cittadini l’ACI ha quindi dedicato la 71a Conferenza del Traffico e della Circolazione a questo tema emergente, proponendo due tavoli permanenti di confronto tra gli esperti del settore. Un impegno che rinnova il ruolo dell’ACI quale centro propulsore per avviare innovative politiche in vista di una mobilità sempre più equa e sostenibile.
Infrastrutture urbane La logica vincente del transit point Articolo a pagina 47
Mobilità Forum PA 2017 Premiato il progetto ACI "EasyCar" Articolo a pagina 52
Statistiche Mercato autoveicoli 1° semestre 2017 Articolo a pagina 54
Studi e Ricerche ANIASA: il boom del car sharing Articolo a pagina 56
Unione Europea Nuova strategia per la mobilità Articolo a pagina 58
APP Parade Ecooltra Articolo a pagina 60
In Primo Piano
71A CONFERENZA DEL TRAFFICO E DELLA CIRCOLAZIONE ACI
Connessa e automatica l’auto corre verso il futuro di Paolo Benevolo
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lmeno 200 miliardi di euro in spesa sociale per incidenti stradali e 50 miliardi di euro in minori consumi di carburante, con un conseguente abbattimento delle emissioni di sostanze inquinanti e gas ad effetto serra: sono i consistenti risparmi che si otterrebbero a livello globale se tutte le auto in circolazione fossero connesse e a guida autonoma. Oltre tre euro in benefici collettivi per ogni euro
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Analisi e proposte per vincere la sfida hi-tech che sta rivoluzionando il settore automotive stimolando investimenti e nuovi progetti. investito nello sviluppo delle nuove tecnologie di connessione dei veicoli e delle infrastrutture. A quantificare i vantaggi che possono derivare dalla diffusione delle più moderne innovazioni nel campo della telematica e dell’informatica applicata al
luglio-agosto 2017
mondo dell’automotive è stata la Fondazione ACI Filippo Caracciolo nel recente studio “Auto-Matica” che è stato presentato in occasione della 71a Conferenza del Traffico e della Circolazione, organizzata a Roma il 13 giugno scorso dall’Automobile Club d’Italia
proprio per tracciare lo scenario di riferimento dell’auto a guida autonoma e dei veicoli connessi. Una sfida tecnologica che preannuncia una vera e propria rivoluzione nel settore dei trasporti stradali e della mobilità urbana e che vede oggi protagonisti, in tutto il mondo, non soltanto i costruttori di automobili, ma soprattutto le grandi aziende di informatica e di telecomunicazioni, dai
vizi proposti e basati sulla connessione del veicolo con altri veicoli e con l’infrastruttura (sistemi cooperativi), i benefici potranno superare i costi, su base annua, in rapporto 3:1, compatibilmente con lo scenario ipotizzato per ilInperiodo 2018-2030, Primo Piano che considera diverse configurazioni di tecnologie, ambiente, servizi.
Secondo un’analisi costi-benefici effettuata da C-ITS Platform con riferimento ai servizi proposti e basati sulla connessione del veicolo con altri veicoli e con l’infrastruttura (sistemi cooperativi), i benefici potranno superare i costi, su base annua, in rapporto 3:1, compatibilmente con lo scenario ipotizzato per il periodo 2018-2030, che considera diverse configurazioni di tecnologie, ambiente, servizi. Costi e benefici dei sistemi cooperativi sono stati analizzati in dettaglio nell’ambito del contratto di ricerca MOVE/A3/1192013-Lot n. 5 della CE, che ha pubblicato i risultati nel rapporto finale (Ricardo e TRT, Study on the Deployment of C-ITS in Europe: Final Report, Febbraio 2016): si mostra che il rapporto benefici-costi al 2030 può variare da 2 a 8, secondo le diverse ipotesi. I costi sono in larga parte (96%) dovuti agli strumenti di bordo, mentre i benefici sono legati all’in- 24 cremento di efficienza (66%), alla riduzione degli incidenti (22%) e al risparmio energetico (11%). Lo studio fa anche notare che il rapporto costi benefici migliora con l’aumentare dei servizi proposti, con la rapidità di realizzazione e con l’uso di sistemi di comunicazione a carattere generale (e.g. le reti cellulari). Infine, lo studio elenca anche i possibili problemi e le barriere di varia natura.
Capitolo primo - Generalità
Analisi costi-benefici sugli impatti sociali (European Commission 2016)
figura 14. analisi costi-benefici sugli impatti sociali (european Commission 2016b)
Analisi costi-benefici impatto ambientale (European Commission 2016)
figura 15. analisi costi-benefici impatto ambientale (european Commission 2016b) più sviluppati paesi asiatici molto scetticismo nei conseguenze (c.d. “ADAS” – UNA SFIDA STORICA Costi e benefici dei sistemi cooperativi sono stati analizzati in dettaglio nell’ambito del come Cina e Giappone, agli confronti dell’auto autonoma, “Advanced Driver Assitance PER IL SETTORE AUTO contratto di ricerca МOVE/А3/119-2013-Lot № 5 della CE, che ha pubblicato i risultati Stati Uniti e ai paesi europei, la cui prima diffusione Systems”, quali i limitatori di nel viene rapporto finalesolo (Ricardo e TRT, Study on the Deployment of C-ITS in autonoma Europe: Final Olanda, Germania e Svezia prospettata tra velocità, il sistema di frenata “L’auto a guida in testa. Una sfida, spesso il 2030Febbraio e il 2050 e 2016): che solo si mostra d’emergenza autonomabenefici-costi e è unaal sfida che può dobbiamo Report, che il rapporto 2030 variare da supportata dai governi degli automobilisti per sono il controllo del parte (96%) vincere,dovuti senza farci 2 a il8,48% secondo le diverse ipotesi.quelli I costi in larga aglitrovare strumenti nazionali o locali, che riveste dichiara di essere disposto mantenimento della corsia impreparati”, ha dichiarato di bordo, mentre i benefici sonomarcia, legati all’incremento di efficienza (66%), alla riduzione anche un importante valore a sperimentare in prima per citare solo i più il presidente dell’ACI, Angelo degli incidenti (22%) e al risparmio energetico (11%). Lo studio fa ancheinaugurando notare che il economico, sia in termini di persona, a fronte di un 25% di noti e diffusi) e ulteriori Sticchi Damiani, costi con l’aumentare dei servizi laproposti, con la crescita industriale sia in vista rapporto italiani che su benefici un veicolomigliora che strumenti innovativi come 71a Conferenza delrapidità Traffico di della creazione di nuovi posti realizzazione si guida da solo dichiara di l’eCall (chiamata automatica e della Circolazione, “il e con l’uso di sistemi di comunicazione a carattere generale (e.g. le reti di lavoro, ma che vede ancora non volerci neppure salire. caso di emergenza) saranno già si muove, ma cellulari). Infine, lo studio elencainanche i possibili problemi emondo le barriere di varia natura. una volta l’Italia perdere Eppure già oggi, grazie presto di uso comune su in Italia manca ancora un terreno in mancanza di una all’impegno dei costruttori, tutte le nuove vetture in quadro preciso di regole chiara politica di sviluppo e gran parte delle auto presenti circolazione. Dispositivi in per orientare e stimolare incentivazione del settore. sul mercato sono dotate di continuo perfezionamento investimenti e progetti, Non è dunque un caso, come 1.4dispositivi di che in modo crescente stanno tenendo conto anche della barriereautomatici ed ostacoli rileva puntualmente lo studio assistenza alla guida che conquistando la fiducia dei delicata fase di transizione della Fondazione Caracciolo, consentono di prevenire consumatori europei, aprendo con veicoli “umani” e Attualmente tutti sono pienamente sulle previsioni benefici, ledescritti se proprio i consumatori gli incidentinon o ridurne così nuovi d’accordo orizzonti al mercato “robot”dei a condividere nel paragrafo 1.3, ancora difficilmente quantificabili con i soli risultati test ad italiani dimostrano ancora sensibilmente le più gravi dell’auto e della mobilità. strade. Vanno dei poi sciolti i oggi
svolti, non ancora su larga scala, oltre specificati. Le tecnologie e i test per la guida automatica hanno subito una forte accelerazione, ma restano 2017 ancora da risolvere molti 3 luglio-agosto problemi che rischiano di limitare la diffusione di queste soluzioni innovative per la mobilità: preoccupazioni legate alla sicurezza, alle attribuzioni di responsabilità (associate
In Primo Piano
nodi su sicurezza stradale, mesi nell’approfondimento e sociale”, ha dichiarato, del futuro riteniamo che adeguamento infrastrutturale, delle problematiche del “legata allo sviluppo di nuovi il nostro Paese debba responsabilità civile e settore, accreditando l’ACI modelli e di nuove abitudini partecipare attivamente, penale in caso di infrazioni quale punto di incontro di circolazione. Un percorso attraverso tutti gli attori e incidenti, questioni dei più autorevoli esperti evolutivo, quello in atto, coinvolti, al processo di assicurative, rischi di nazionali e internazionali che vedrà l’automobile, ma sviluppo, per orientare, hackeraggio e privacy”. e centro propulsore per anche i mezzi pubblici e i massimizzare e coglierne Una serie di temi che il avviare innovative politiche veicoli pesanti, trasformarsi i benefici in termini di mondo dell’automotive deve di modernizzazione progressivamente in veicoli sicurezza, efficienza, affrontare con impegno e dell’automotive in Italia in sempre più automatizzati, sostenibilità e accessibilità determinazione per non vista di una mobilità sempre connessi e cooperativi e di al sistema della mobilità. Ma perdere le tante opportunità più equa e sostenibile. cui noi, come Centro Studi, anche per non disperdere, che l’innovazione tecnologica proseguiremo ad effettuare anzi per valorizzare, quelle offre oggi al settore e NUOVI SCENARI un attento monitoraggio, per opportunità che la ricerca, che vede in prima fila gli NUOVE SOLUZIONI offrire contributi scientifici la tecnologia e una nuova Automobile Club europei, di conoscenza, di idee e di stagione dell’auto possano Capitolo primo - Generalità come ha spiegato il presidente “Siamo di fronte ad proposte.” arrecare all’economia e ACI nel suo discorso uno scenario in grande Maggiore sicurezza sulle alla società: ripresa degli inaugurale: “Questo è lo cambiamento. Il mondo strade, riduzione dei tassi investimenti, sviluppo di sforzo importante che fanno dell’automobile, in di lesività e di mortalità, nuovi servizi, miglioramento tutti gli Automobile Club particolare, sta vivendo una riduzione dei costi dei tassi di occupazione, europei, di questi problemi profonda trasformazione, sociali dell’incidentalità, ripresa dei consumi”. ne abbiamo discusso anche indotta sia da una domanda diminuzione Un vero e proprio con la commissaria europea sempre più orientata a dell’inquinamento “Rinascimento dell’auto”, ai Trasporti, Violeta Bulc, in privilegiare requisiti di atmosferico e acustico, come in molti non hanno occasione dell’Euroboard della sicurezza e di efficienza dei riduzione della congestione esitato a definire l’attuale FIA, di cui sono membro. Il mezzi, sia dalla disponibilità del traffico, maggiore fase evolutiva che il settore progresso tecnologico avanza dell’offerta di prodotti e accessibilità alla mobilità si appresta a vivere, ma che e tutti quanti dobbiamo capire tecnologie in rapido e forse per tutti, incluse le categorie proprio per la sua dirompente quello che sta accadendo e inaspettato sviluppo, in grado più fragili della popolazione, carica innovativa pone sul prepararci e organizzarci per di migliorare sensibilmente sono infatti i benefici più tavolo nuove esigenze e poter fronteggiare tutti gli le prestazioni”, ha quindi evidenti prospettati dalle nuovi problemi, oggetto aspetti che stravolgono le sottolineato la presidente conquiste della tecnologia dello studio “Auto-Matica” attuali regole del gioco”. della Fondazione ACI Filippo digitale e della robotica pubblicato dalla Fondazione Argomenti e problemi Caracciolo, Giuseppina Fusco, applicate all’automobile, ha Caracciolo e dell’approfondito a cui i numerosi esperti introducendo lo studio “Autospiegato la presidente Fusco, dibattito che ha fatto e operatori che hanno Matica” realizzato per la che ha quindi precisato: seguito alla presentazione partecipato all’intensa Conferenza ACI. “Un processo “in vista di questi obiettivi, dei risultati della ricerca giornata di lavoro proposta di cambiamento che può indipendentemente dal da parte prof. Vito Mauro, figura 11. parco circolante nel mondo (stime, 1900-2011) dall’ACI hanno cercato di tradursi nel tempo in una vera possibile esito finale o, coordinatore scientifico del fornire risposte, illustrando e propria rivoluzione culturale comunque, in attesa dell’auto di esperti incaricato La Figura 12 riporta la sovrapposizione delle fasi di sviluppo e consolidamentopool del ciclo esperienze e avanzando di curarne la realizzazione di vita dell’auto con quelle di un andamento generico di un prodotto. proposte nel corso di due in collaborazione con il specifici workshop tematici, Dipartimento di Ingegneria rispettivamente finalizzati dell’Ambiente, del Territorio ad analizzare gli aspetti e delle Infrastrutture (DIATI) giuridici e normativi, da un del Politecnico di Torino. lato, e quelli più propriamente tecnici, dall’altro, correlati all’avanzare delle nuove Dei principali interventi e del tecnologie di guida connessa dibattito che si è svolto nella e automatizzata. E proprio sede nazionale dell’ACI in questi workshop hanno occasione della 71a Conferenza rappresentato una delle del Traffico e della Circolazione più significative novità del riportiamo di seguito una tradizionale appuntamento sommaria sintesi, rimandando annuale organizzato per maggiori approfondimenti dall’ACI, come ha spiegato alle registrazioni pubblicate sul nel corso della sessione sito istituzionale dell’ACI e alle inaugurale il segretario relazioni tecniche disponibili generale ACI, Francesco per gli iscritti all'Ordine degli Tufarelli, evidenziando che Ingeneri al seguente link: l’impegno sarà proprio quello https://old.ording.roma.it/ figura Ciclodel di prodotto vita del prodotto: auto di proseguire nei prossimi Ciclo12. di vita automobile formazione/.
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Una riduzione, relativamente recente, della crescita del parco circolante risulta quindi luglio-agosto 2017 contestuale al rallentamento di quel processo evolutivo, della seconda metà del secolo scorso, connesso all’espansione della motorizzazione privata e allo sviluppo delle infrastrutture stradali; negli ultimi anni è cresciuta inoltre progressivamente l’attenzione
In Primo Piano
LE PROPOSTE DELL’ACI Pubblichiamo di seguito in versione integrale il capitolo conclusivo dello studio “Auto-Matica” realizzato dalla Fondazione ACI Filippo Caracciolo, in cui sono raccolte e sintetizzate le proposte avanzate dall’ACI nel corso della 71a Conferenza del Traffico e della Circolazione in tema di auto connessa e a guida autonoma.
Il prof. Vito Mauro ha illustrato nel corso della Conferenza i risultati dello studio "Auto-Matica" realizzato dalla Fondazione ACI Filippo Caracciolo.
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uesto studio ha analizzato le opportunità e i principali problemi legati all’evoluzione prevedibile dell’auto, concentrandosi su due aspetti: la connettività e l’automazione, che sono da qualche anno oggetto di notevole interesse internazionale, di progetti di ricerca e sperimentazione, di iniziative di supporto all’introduzione sul mercato. Le varie azioni in atto mostrano, senza ombra di dubbio, che un processo innovativo, con caratteristiche anche “disruptive” è in corso: questo sviluppo potrebbe portare, in ultima analisi, ad un’auto totalmente nuova, capace di muoversi senza conducente, su strade pubbliche, in diversi contesti urbani ed extraurbani, in condizioni reali di traffico. Si tratta di un processo evolutivo, il cui esito finale non è completamente prevedibile, ma che ha obiettivi strategici ben chiari, dall’aumento della sicurezza e dell’efficienza del traffico al mantenimento della competitività del settore automobilistico. Il processo vede anche la competizione tra paesi e diverse aree geografiche: non a caso USA, Europa, come anche altri paesi hanno messo in atto significativi progetti di ricerca e sperimentazione e azioni di supporto. Dalle analisi emergono alcune conclusioni, che riguardano sia il processo innovativo in atto sia il ruolo del nostro paese. Lo studio ha evidenziato come, anche indipendentemente dal raggiungimento del dichiarato obiettivo finale (auto completamente automatizzata), gli sviluppi in corso produrranno certamente, anche in tempi molto rapidi, ricadute significative sui veicoli stradali: si passerà progressivamente da quelli attuali (dotati di sistemi di assistenza alla guida ancora limitati e di connessioni con funzionalità limitate) a quelli con livelli di automazione e connessione sempre più efficienti. Il processo di innovazione sarà di lungo periodo e dovrà tener conto dei tempi di sostituzione del parco circolante. Per poter godere al più presto dei benefici attesi, si dovrà curare che il processo avvenga in modo coordinato e che sia garantito l’orientamento alla sicurezza: sotto questo punto di vista è importante assicurare che le ricadute tecnologiche siano tempestivamente applicate ai Sistemi di Assistenza alla Guida (ADAS), mitigando le cause note degli incidenti e curando che i nuovi sistemi abbiano, al più presto possibile, la più larga diffusione.
Venendo al ruolo del nostro paese, lo studio mostra come sia necessario mettere in atto azioni più incisive, per partecipare meglio al processo e per preparare il quadro legislativo e normativo, facilitare la penetrazione dei risultati dell’innovazione e orientare le ricerche ai temi di interesse nazionale. Lo studio individua infine alcune azioni prioritarie: la creazione di un “Osservatorio dell’evoluzione dell’auto” e lo studio (e la successiva realizzazione) di due “Piattaforme di servizio” nazionali. L’“Osservatorio dell’evoluzione dell’automobile” deve monitorare gli sviluppi, favorire il dibattito tra gli operatori nazionali, facilitare il consenso tra i vari attori, contribuire alla definizione delle strategie nazionali, aumentare la comprensione delle opportunità e dei rischi con studi mirati, dare supporto alle discussioni internazionali, portando nei vari consessi il punto di vista nazionale e proporre le azioni necessarie. Si deve occupare prioritariamente della sicurezza stradale, facendo il possibile per accelerare la realizzazione e la penetrazione sul mercato di sistemi cooperativi e di sistemi evoluti di assistenza alla guida (quali quelli ottenibili dalle tecniche innovative di automazione). Deve inoltre curare le attività di supporto al mercato, favorendo la creazione di posizioni nazionali condivise sui temi ancora aperti (come privacy e proprietà dei dati), proponendo attività di supporto e realizzando campagne di sensibilizzazione e di formazione. Le due “Piattaforme” proposte hanno l’obiettivo di facilitare e rendere efficiente l’uso delle auto di nuova generazione. La prima riguarda le auto connesse nelle modalità che saranno in uso a partire dal 2019, che dialogano in modo “cooperativo” con l’infrastruttura; essa prevede una struttura nazionale, neutrale e aperta che provveda alla condivisione efficiente dei dati scambiati tra veicoli e infrastruttura, a disposizione dei vari gestori stradali e dei terzi interessati. Permetterà la diffusione su larga scala dei servizi cooperativi, favorendo il raggiungimento dei benefici attesi e potrà eventualmente evolvere in una struttura di base – neutrale e condivisa – per i futuri servizi generalizzati ai veicoli. La seconda riguarda i veicoli ad alta automazione, per i quali è necessario monitorare, registrare e analizzare i dati relativi agli eventuali incidenti e alle infrazioni, allo scopo di verificare in continuo il rispetto dei principi di funzionamento.
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71A CONFERENZA DEL TRAFFICO E DELLA CIRCOLAZIONE ACI
Rinnovare le infrastrutture L’intervento dell’On. Altero Matteoli, Presidente Commissione LL.PP. e Comunicazioni del Senato
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iamo in una nuova era dell’automobile? Io penso di sì, ma purtroppo le automobili sono profondamente cambiate dall’inizio del secolo scorso mentre alcune infrastrutture stradali non hanno camminato al passo dell’auto”. Un rapporto, quello tra evoluzione tecnologica dell’auto e sviluppo di una moderna rete viaria, che non sembra affatto correre su binari paralleli come ha sottolineato l’On. Altero Matteoli, intervenuto alla Conferenza ACI nel suo ruolo di presidente della Commissione Lavori Pubblici e Comunicazioni del Senato. Dopo essersi soffermato sull’iter legislativo in corso per l’approvazione del Nuovo Codice della Strada, Matteoli ha infatti sollevato il problema dello stato di arretratezza ancora riscontrabile in molte delle infrastrutture stradali presenti nel nostro Paese. Una questione particolarmente delicata per il futuro sviluppo delle auto connesse, che necessitano di poter dialogare non solo tra loro (V2V) ma anche con una rete viaria opportunamente progettata e digitalizzata (V2I). “Le nuove tecnologie devono procedere di pari passo, sia per quanto riguarda le auto sia per quanto riguarda le infrastrutture”, ha dichiarato Matteoli, tanto in riferimento alle nuove prospettive dell’auto connessa e a guida autonoma quanto, nella situazione presente, in relazione all’esigenza di garantire a tutti gli utenti standard di sicurezza adeguati. “Le manutenzioni sulle nostre strade sono in forte ritardo, anche rispetto a quanto stanziato dall’attuale governo”, ha spiegato il presidente della Commissione LL.PP e Comunicazioni del Senato, “i lavori effettuati non sono stati adeguati o comunque non procedo-
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no con quella velocità che consentirebbe di mettere in sicurezza le nostre infrastrutture”. E ha poi aggiunto: “Di conseguenza abbiamo da una parte le case automobilistiche che costruiscono automobili sempre più moderne e dall’altra le infrastrutture, che invece non evolvono con la stessa rapidità. E gli incidenti stradali, che dovevano diminuire e che per alcuni anni erano effettivamente diminuiti, negli ultimi tempi sono tornati ad aumentare”. Da qui la necessità di ulteriori investimenti e di una più attenta cura nei confronti della manutenzione stradale, affinché le nostre infrastrutture viaria siano messe in grado di assicurare una circolazione più sicura, preparando nello stesso tempo il terreno per l’incipiente digitalizzazione che sta muovendo i suoi primi passi nei principali Paesi del mondo. Proseguendo il suo intervento Matteoli ha poi evidenziato una seconda forte criticità che caratterizza la situazione italiana: “Abbiamo le nuove tecnologie digitali, abbiamo la robotica applicata all’automobile, abbiamo un nuovo concetto dell’auto e della mobilità, ma tutto questo in Italia contrasta soprattutto con l’anzianità del parco circolante”. Un problema, quest’ultimo, più volte affrontato dai diversi governi, ma che ha sempre trovato ostacolo nella difesa degli interessi delle classi meno abbienti, impossibilitate ad acquistare una vettura di ultima generazione. Proprio alla politica, ha concluso Matteoli, spetta oggi il compito di trovare un modo per favorire lo svecchiamento del parco, “un problema difficile da risolvere che solo la politica è in grado di affrontare”.
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71A CONFERENZA DEL TRAFFICO E DELLA CIRCOLAZIONE ACI
In arrivo le “smart road” L’intervento del prof. Ennio Cascetta, Coordinatore della Struttura Tecnica di Missione del MIT
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n decreto che nel suo piccolo potremmo definire storico, in quanto è il primo decreto ministeriale che prende atto del fatto che nel 2017 la mobilità stradale deve fare necessariamente i conti con la trasformazione digitale delle infrastrutture. Una trasformazione, oggetto di sperimentazioni e approfondimenti scientifici, che in Italia diventa ora finalmente anche un tema amministrativo”. Con queste parole il prof. Ennio Cascetta, nel suo ruolo di coordinatore della Struttura Tecnica di Missione del MIT, ha annunciato intervenendo alla 71a Conferenza del Traffico ACI l’imminente firma dell’atteso decreto sulle c.d. “smart road”, illustrandone in sintesi i contenuti. “Il primo obiettivo”, ha detto Cascetta, “è quello di fornire delle specifiche funzionali per le strade digitali. (…) Le strade del futuro saranno fatte anche di silicio e avranno prestazioni e funzioni anche telematiche, informatiche e digitali. Dunque, quando prenderemo una strada definita “smart road”, identificata con un marchio prestabilito, dovremo sapere che quella strada avrà delle particolari caratteristiche funzionali di tipo digitale”. E in merito ha precisato: “Ovviamente ci siamo guardati dal definire le caratteristiche tecnologiche, lasciando al mercato e alla ricerca scientifica il compito di individuare le particolari tecnologie che consentiranno quelle soluzioni”. Principi ispiratori del decreto, come ha spiegato il coordinatore della Struttura di missione del MIT, sono stati quelli della sicurezza stradale e del monitoraggio del traffico e delle condizioni ambientali. “Queste caratteristiche devono essere omogenee e contigue con quelle europee degli ITS”, ha spiegato inoltre Cascetta, “e in prospettiva abbiamo dei tempi entro cui bisogna adeguarsi alle
caratteristiche funzionali definite nel decreto, mentre nel medio-lungo periodo c’è una seconda scadenza temporale in cui si prevede si attui anche un monitoraggio geotecnico e strutturale. Pertanto strade intelligenti non solo per i veicoli che le percorrono, ma anche per conoscere lo stato di sicurezza dei manufatti e delle strutture che le compongono”. “La seconda parte del decreto”, ha proseguito Cascetta, “riguarda la possibilità di sperimentare in Italia su strade pubbliche e aperte al traffico le diverse tecnologie di guida autonoma. Mentre infatti negli Stati Uniti e in diversi Paesi europei è possibile condurre sperimentazioni su strada, con conseguenti benefici per le filiere industriali, non solo dell’auto ma anche dell’automazione e dell’ICT, in Italia questo fino ad oggi non è stato possibile”. Il problema in questo caso è quello di conciliare le sperimentazioni su strada con l’esigenza di preservare la sicurezza della circolazione e la scelta di fondo è stata quella di autorizzare i test solo se relativi a specifici domini (un determinato veicolo su un determinato tipo di strada in determinate condizioni di marcia o ambientali) e sempre con conducente a bordo pronto a prendere il controllo del veicolo in qualsiasi istante. La terza gamba del decreto”, ha ricordato infine Cascetta, “è l’istituzione presso la direzione Innovazione Tecnologica del MIT di un Osservatorio sulla digitalizzazione delle strade e sulla sperimentazione dei veicoli a guida autonoma. Temi che richiedono un luogo in cui vengano raccolte e rese pubbliche le informazioni, perché è dal controllo di queste applicazioni che nascono le innovazioni e i miglioramenti. E ci auguriamo che a questo Osservatorio partecipino tutti gli stakeholder del mondo dell’automotive e in primis i rappresentanti degli automobilisti”.
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71A CONFERENZA DEL TRAFFICO E DELLA CIRCOLAZIONE ACI
Evoluzione tecnologica e sviluppi normativi di Lucia Vecere (dirigente Ufficio Mobilità e Sicurezza Stradale ACI)
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l percorso di avvicinamento che ha portato l’ACI a presidiare anche gli aspetti giuridici dei veicoli connessi e a guida autonoma ha avuto inizio circa due anni fa, quando l’Ente ha deciso di partecipare come partner al progetto con finanziamento europeo ITS Observatory, volto appunto alla realizzazione di un osservatorio web che fungesse da piattaforma condivisa per gli operatori
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Condivisione dati e tutela della privacy: istituito dall’ACI un tavolo permanente per il confronto tra esperti e istituzioni. di settore degli Intelligent Transport Systems (ITS). Tra le attività affidate ad ACI è stata assegnata anche quella ricognitiva della normativa di settore, sia a livello europeo che nazionale, con alcuni incursioni in quella internazionale.
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Così, per competenza, l’Ufficio ACI Mobilità e Sicurezza Stradale, a cui è affidata anche la Rivista Giuridica della Circolazione e dei Trasporti, ha iniziato ad occuparsi e ad approfondire la materia, scoprendo sempre nuove e ulteriori implicazioni
nei diversi settori del diritto. Quasi contestualmente FIA Regione I ha coinvolto l’ACI, attraverso la partecipazione al Legal and Consumer Working Group, nel primo studio e nella prima campagna divulgativa sull’importanza della tutela dei dati veicolati dalle nuove tecnologie. FIA Regione I rappresenta infatti, in qualità di associazione composta da 113 Touring e Mortoring Cub, un
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totale di 38 milioni di membri provenienti da tutta Europa, Medio Oriente e Africa, ed è considerata uno dei maggiori stakeholders di riferimento in materia di mobilità dalle Istituzioni europee. A seguito del nuovo studio realizzato dalla FIA e presentato a fine giugno presso le stesse Istituzioni europee, è stato confermato quanto emerso già nella prima citata campagna sulla tutela dei dati, evidenziando l’importanza dell’attenzione da porre sulla selezione e individuazione dei dati condivisi per assicurare l’operatività delle nuove tecnologie, che non sono per loro natura meramente tecnici, in quanto dalla loro correlazione conseguono profilazioni individuali precise sullo stile di mobilità e di vita, che risultano perciò, quando riconducibili in modo diretto o indiretto all’individuo, di sua proprietà. Da ciò consegue che il relativo utilizzo deve essere autorizzato attraverso
l’espressione di un consenso libero e consapevole se non funzionale a prioritarie necessità di carattere pubblico. DAL WORKSHOP GIURIDICO AL TAVOLO PERMANENTE Questo specifico argomento è stato quindi approfondito sulla Rivista Giuridica della Circolazione e dei Trasporti, dove peraltro è possibile reperire un’ampia sezione di documentazione sul tema, nonché in occasione di alcuni primi convegni giuridici dedicati. Ma per la prima volta è diventato oggetto specifico di discussione in occasione del workshop giuridico che si è svolto, contestualmente ad una parallela sessione tecnica, nell’ambito della 71a Conferenza del Traffico e della Circolazione. Lo studio scientifico della Fondazione ACI Filippo Caracciolo, presentato dal professor Vito Mauro a conclusione della sessione generale della Conferenza ACI 2017, rappresenta
anche in questo caso il punto di riferimento per l’approfondimento delle tematiche giuridiche correlate allo sviluppo delle nuove tecnologie di guida automatica e connessa. E gli interventi e i contributi forniti durante il dibattito che ha animato il workshop hanno evidenziato tutta l’importanza che avrà nel prossimo futuro l’analisi dei temi relativi alla necessità d’intervenire sulla stessa nozione di veicolo all’interno del Codice della Strada, nella definizione di un nuovo e più idoneo sistema di responsabilità, nell’attuazione di una nuova regolamentazione del sistema di sperimentazione dei veicoli a guida autonoma su strada, dell’attuazione dei sistemi di ITS e dell’e-Call, completando così il processo di adeguamento delle infrastrutture. In questo contesto tutti gli operatori locali, nazionali e internazionali, avranno un ruolo fondamentale per lo sviluppo e la condivisione
delle conoscenze e dei risultati delle sperimentazioni e delle iniziative indirizzate a definire un contesto di adeguata regolamentazione, che da un lato consenta di cogliere le innumerevoli potenzialità economiche dei nuovi sistemi di guida e dall’altro garantisca la tutela dei diritti assoluti dell’individuo attraverso la privacy e la cyber security, favorendo una mobilità sostenibile e accessibile a tutti. Per tale motivo, a seguito della giornata di studio, l’ACI attraverso l’impegno del professor Stefano Zunarelli , autorevole esperto in materia di mobilità e membro del Comitato Scientifico della Fondazione Caracciolo insieme al professor Vito Mauro, e con il supporto dell’Ufficio Mobilità e Sicurezza Stradale ha deciso di avviare un tavolo di lavoro permanente che proseguirà nel presidio di questi temi, per facilitare e sviluppare ulteriormente l’incontro tra istituzioni ed esperti.
Da destra a sinistra: il segretario generale dell'ACI Francesco Tufarelli, la dirigente ACI Lucia Vecere e il professor Stefano Zunarelli.
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LE NUOVE FRONTIERE DEL TRASPORTO URBANO
Droni in volo sulle nostre città
Foto: Airbus
di Simona Dardari (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI)
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rmai i droni non sono più quei mitici oggetti volanti non identificati che facevano pensare a un’imminente invasione aliena. Abbiamo imparato a conoscerli e a sperimentarne l’uso. Ma in un periodo nel quale si discute di auto a guida autonoma, di Intelligenza Artificiale applicata all’automotive e di numerose altre innovazioni che stanno trasformando e che si prevede nel lungo periodo rivoluzioneranno completamente - il mondo della mobilità, non è possibile
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Si moltiplicano in tutto il mondo i progetti innovativi che vedono protagonisti i droni quale soluzione per decongestionare il traffico e tutelare l’ambiente urbano. pensare all’impiego di questi particolari velivoli esclusivamente per scopi militari o per effettuare riprese aeree. Non a caso recenti studi prospettano nuovi utilizzi dei droni soprattutto in ambito urbano, dove i problemi di congestione del traffico
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e di qualità dell’aria sono più sentiti e più urgenti, e dove entro il 2030 - anche a seguito di un atteso aumento della popolazione urbana l’impiego regolare di velivoli non sarà più un’eccezione. Anche i droni, dunque, possono giocare in un prossimo futuro un ruolo
molto importante nel nostro sistema dei trasporti, aprendo nuovi orizzonti tanto per la mobilità delle merci che per quella delle persone, come dimostrano gli esempi che riportiamo di seguito. I PRIMI VOLI DELLA LOGISTICA URBANA Il colosso americano del commercio elettronico Amazon ha già sperimentato un servizio che si chiama “Prime air” che prevede la consegna di pacchi per mezzo
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Un'immagine della prima consegna effettuata per mezzo di un drone dal colosso USA dell'e-commerce Amazon.
dei droni. La sperimentazione non ha avuto molto successo negli USA perché la Federal Aviation Administration (FAA) ha posto seri limiti all'utilizzo dei droni per il trasporto di pacchi da remoto. Le regole americane sono e restano molto severe, ma non hanno scoraggiato la fantasia di Bezos, per cui Amazon ha effettuato la prima consegna nel Regno Unito. L'agenzia per l'aviazione britannica ha infatti accettato le soluzioni proposte dalla società americana. Il 7 dicembre scorso si è così conclusa con successo la prima consegna di un pacco trasportato per alcuni chilometri da un drone nell’area di Cambridge, dove Amazon ha un magazzino con un’area riservata a questo tipo di trasporto. Il drone ha volato ad un’altezza di 120 metri, la consegna è avvenuta in 13 minuti. Il peso massimo consentito per questo tipo di trasporto è al momento 2,5 kg. (guarda il video) Più recente è la pubblicazione di un video realizzato durante la conferenza di robotica MARS 2017, organizzata a Palm Springs in California, che rappresenta a tutti gli effetti la prima dimostrazione pubblica di consegna effettuata con un
drone. (guarda il video) Piena cooperazione, infine, tra Airbus Helicopters e SingPost, l’azienda postale della cittàstato asiatica di Singapore, per l’avvio di un sistema sperimentale di trasporto mediante droni di pacchi di peso inferiore a 4 kg in punti
prestabiliti del locale campus universitario, seguendo rotte automatiche fisse. I primi test effettuati, a cui ha preso parte anche la National University of Singapore, hanno infatti convinto l’Authority aeronautica nazionale a concedere il benestare per
questo innovativo progetto, denominato Skyways, che vede protagonisti i droni quale soluzione per risolvere il problema della consegna delle merci nelle grandi e trafficate metropoli moderne. (guarda il video) Ma la frontiera dei droni prevede che siano anche altri i loro impieghi e le loro interazioni con le diverse modalità di trasporto merci disponibili. Il costruttore FORD, ad esempio, ha presentato lo scorso febbraio la sua vision “City of Tomorrow” prospettando l’offerta di inedite soluzioni per le aree urbane congestionate dal traffico e soffocate dal conseguente inquinamento atmosferico. Tra le diverse idee sviluppate spicca il sistema “Autodelivery”, che attraverso la cooperazione tra van elettrificati a guida autonoma e droni potrebbe rivoluzionare la logistica “dell’ultimo miglio” nelle città del futuro. I van potrebbero continuare ad occuparsi del trasporto di ogni genere di merce, mentre
Schema dell'innovativo progetto Skyways avviato da Airbus e SingPost nella città-stato asiatica di Singapore.
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Rendering del sistema di consegna merci in ambito urbano FORD "Autodelivery" che prevede l'utilizzo congiunto di van elettrici a guida autonoma e droni.
i droni entrerebbero in azione per raggiungere destinazioni altrimenti inaccessibili per collocazione o situazioni di traffico. (guarda il video) IL DRONE-TAXI DECOLLA A DUBAI Il futuro dei droni vede anche il loro utilizzo per il trasporto urbano di passeggeri. È il caso del drone-taxi già testato nei cieli di Dubai e che nel corso di questa estate diventerà operativo. EHang 184 (così si chiama il velivolo dell’omonima azienda costruttrice cinese) ha dimensioni relativamente compatte: 3,8 x 3,8 metri per un peso complessivo di circa 200 kg. Questo taxi è in grado di trasportare una persona alla volta per un peso massimo di 100 kg più un piccolo bagaglio. L’autonomia di volo è di circa mezz’ora su una distanza limite di 50 km e non può superare i 100km/h di velocità massima. Il drone è un quadrielica, come quelli usati per foto e riprese dall’alto, solo molto
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più grande. Costa 14 milioni di dollari ed è spinto da quattro motori elettrici alimentati da batterie agli ioni di litio. Essendo un drone taxi a guida autonoma, al passeggero basterà solo inserire la destinazione, allacciare le cinture di sicurezza, premere un tasto sul dispaly di bordo e attendere che il viaggio inizi. Il drone, ad ogni modo, verrà gestito da remoto da una sala operativa e verrà controllato attraverso una rete 4G. Mattar Al Tayer, presidente dell’autorità dei trasporti di Dubai, è convinto che i droni rappresentino il futuro della mobilità individuale e per questo a breve i voli potrebbe intensificarsi in attesa di una definitiva commercializzazione. (guarda il video) POP UP: INNOVAZIONE ELETTRICA MODULARE Ma c’è anche un po’ di Italia nei progetti che hanno come obiettivo l’utilizzo dei droni per il trasporto di persone. All’ultimo Salone
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Internazionale dell’automobile di Ginevra è stato presentato un progetto firmato da Airbus e Italdesign per la mobilità (elettrica) del futuro. Metà auto e metà super-drone: si chiama Pop.Up. È il primo sistema di trasporto modulare, completamente elettrico e dunque a zero emissioni, studiato per ridurre il traffico nelle affollate megalopoli del futuro. Airbus, impegnata con il suo centro studi di altissimo livello che applica al mondo "terrestre" le soluzioni tecnologiche studiate per volare, e Italdesign, società di Moncalieri fondata nel 1968 da Giorgetto Giugiaro e Aldo Mantovani (ora sotto le ali di Volkswagen), hanno deciso di combinare le proprie competenze tecniche per affrontare nel modo migliore le sfide per una mobilità urbana sostenibile, modulare e multimodale, dando origine appunto a Pop.Up. Pop.Up è strutturato su tre livelli: • il primo livello è la piattaforma digitale dotata di Intelligenza Artificiale
che, sulla base della sua conoscenza dell'utente, gestisce la complessità del viaggio offrendo scenari di utilizzo alternativi e garantendo un'esperienza di viaggio fluida e continua; • il secondo livello è una capsula passeggeri progettata per essere integrata con due moduli a propulsione elettrica, diversi e indipendenti, il modulo di terra e il modulo aria. La capsula può inoltre essere integrata con altri mezzi pubblici di trasporto (ad esempio treni o hiperloop); • il terzo livello è un modulo di interfaccia utente in ambiente completamente virtuale. Pop.Up è semplice da usare: i passeggeri pianificano il proprio viaggio e prenotano il trasporto tramite l’app intuitiva. Il sistema propone automaticamente la soluzione di trasporto migliore in base alle informazioni dell’utente, alle tempistiche, al traffico, ai costi, alle richieste di trasporto condiviso e così via, abbinando il modulo aereo o terrestre o
altri mezzi di trasporto alla capsula, in base anche alle preferenze e alle necessità dei passeggeri. La capsula che accoglierà i passeggeri è una monoscocca in fibra di carbonio che misura 2,6 metri di lunghezza, 1,4 metri di altezza e 1,5 metri di larghezza. La capsula si trasforma in una city car semplicemente integrandosi al modulo di terra alimentato a batteria, che dispone di un telaio in fibra di carbonio. Per i viaggi nelle megalopoli con traffico congestionato, la capsula si disconnette dal modulo di terra e viene trasportata da un modulo aereo di 5 per 4,4 metri, azionato da otto rotori controrotanti. Una volta che i passeggeri raggiungono la loro destinazione, i moduli aria e terra con la capsula tornano autonomamente in stazioni di ricarica dedicate per aspettare i loro prossimi clienti. (guarda il video)
Foto: EHang
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Sopra, il drone EHang 184 per il servizio taxi di Dubai. Sotto il sistema modulare Pop.Up di Airbus e Italdesign.
IN ATTESA DEL 2030
Foto: Airbus
Foto: Airbus
Ma cosa avverrà quando nel 2030 buona parte degli “umani” si muoverà solo in megalopoli e utilizzerà i droni come soluzione per decongestionare il traffico urbano? Come verrà regolamentato lo spazio aereo? La questione è ancora tutta da definire, sia a livello europeo che mondiale. In Italia intanto già dallo scorso anno è in fase di sperimentazione per conto dell’ENAC, l’Ente per l’aviazione civile, un progetto di ricerca che prevede l’utilizzo di un drone della Piaggio, il P1 HH HammerHead, non a scopi militari bensì con l’obiettivo di individuare requisiti per la definizione di una regolamentazione europea per il trasporto merci a fini commerciali con droni per carichi oltre i 150 kg. Non ci resta che attendere e magari sperare che le città nel 2030 non saranno come la Los Angeles del film Blade Runner … ma quello era il 2019!
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LE NUOVE FRONTIERE DELL’AUTOMOBILISMO SPORTIVO
Roborace mette in pista la monoposto driverless
Foto: ROBORACE / Daniel Simon
di Antonio Ricotta (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI)
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on tutto il gran parlare che si fa dell’auto a guida autonoma, data sempre più per imminente, non poteva mancare chi comincia già a progettarne l’utilizzo per le prime gare di automobilismo sportivo su circuito. Pura fantascienza, direte voi? Assolutamente no, considerato che la prima vettura sportiva senza pilota è già scesa in pista. I lettori ricorderanno il numero di gennaio-
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Durante l’ePrix di Formula E a Parigi sperimenta per la prima volta il circuito una robocar destinata alla competizione tra vetture sportive senza pilota a bordo. febbraio 2016 di Onda Verde, dove davamo la notizia dell’organizzazione, annunciata dal Ceo di FIA Formula E, del primo campionato riservato alle auto senza pilota. Non siamo ancora arrivati a quel punto,
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perché il campionato ancora non esiste, ma è un obiettivo a cui ci si sta avvicinando a grandi falcate. E dunque la robocar, la monoposto che sarà protagonista del campionato Roborace, lo scorso maggio
a Parigi ha effettuato la sua prima uscita pubblica sul circuito che ha ospitato l’ePrix di Formula E. Davanti allo splendido scenario della piazza de Les Invalides, al termine della prima sessione di prove libere dell’ePrix, è entrata in azione senza bisogno di ausili, seppure a velocità ridotta. (guarda il video) Il robot ha completato in autonomia un giro del tracciato di 1,92 km
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predisposte lungo le strade della capitale francese, senza alcun pilota umano alla guida e salutata dalla folla in festa. Dal lancio di metà febbraio al Mobile World Congress di Barcellona, è la prima volta che gli ingegneri Roborace hanno messo in pista il prototipo disegnato da Daniel Simon, il designer dei veicoli futuristici che appaiono in Tron Legacy e Oblivion. Per la robocar non è neanche mancato il brivido dell’imprevisto con un piccolo stop a bordo tracciato. “Si è trattato di un arresto volontario per verificare la traiettoria alla curva 8”, ha spiegato il direttore tecnico Bryn Balcombe, “la vettura ha mancato di pochi millimetri le barriere. Un margine troppo rischioso. Per questo abbiamo optato per un cambio di linea in modo da evitare un eccessivo avvicinamento e inserito un mezzo in coda per maggiore sicurezza”. UNA VERA SFIDA A COLPI DI SOFTWARE La robocar, 4,8 metri di lunghezza, 2 di larghezza e quasi 1.000 kg di peso, può contare su quattro motori elettrici da 300 kW e, almeno secondo le intenzioni dei suoi creatori, è in grado di toccare i 320 km/h. La guida autonoma è assicurata dalla presenza di 5 lidar (tecnica di telerilevamento che permette di determinare la distanza di un oggetto o di una superficie utilizzando un impulso laser), 2 radar, 18 sensori agli ultrasuoni, due sensori ottici di velocità, sistema di posizionamento Gnss e sei telecamere AI, che raccolgono tutti i dati necessari al cervellone Nvidia Drive PX2. “Siamo estremamente orgogliosi ed entusiasti di vedere la robocar in azione davanti a tutti
Il progetto della monoposto a guida automatica disegnata da Daniel Simon e realizzata dagli ingegneri Roborace.
questi tifosi a Parigi”, ha dichiarato Denis Sverdlov, Ceo di Roborace, che ha poi aggiunto: “Un’altra pietra miliare del nostro incredibile viaggio; il team ha lavorato davvero duro per arrivare a questo punto in così poco tempo, la macchina è viva, ha le sue emozioni e la sua personalità”. La prossima tappa sarà dunque costituita dal campionato dove a vincere non sarà né il pilota né (solamente) l’auto più
veloce, quanto soprattutto chi ha saputo meglio programmarla. Non a caso, i team che parteciperanno al campionato utilizzeranno la medesima piattaforma hardware e si sfideranno a colpi di software. L’obiettivo di Roborace, ricordiamo, è quello di favorire lo sviluppo della tecnologia driverless, similmente a quanto la Formula E sta facendo per l’auto elettrica. Ma non è escluso che possa inaugurare
una nuova e del tutto inedita forma di competizione sportiva. L’automobilismo diverrebbe così il primo sport in cui non si fa il tifo per un atleta o per un pilota umano, ma per un robot. E in molti si chiedono se una competizione di questo genere, a cui nessuno ha finora mai assistito se non nei film di fantascienza, possa appassionare e scaldare il cuore dei tifosi quanto i campionati a cui siamo abituati.
Una veduta dall'alto della robocar scesa per la prima volta su pista in occasione dell'ePrix di Formula E diParigi.
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12° CONGRESSO EUROPEO SUI SISTEMI DI TRASPORTO INTELLIGENTI
Tecnologie per la mobilità al di là di ogni confine
Foto: ITS Europe
di Nuccia Fedel (project manager ITS Observatory - Ufficio Mobilità e Sicurezza Stradale ACI)
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na delle capitali d’Europa, l’eurometropoli Strasburgo è stata per quattro giorni anche la capitale del mondo ITS. Dal 19 al 22 giugno, infatti, ha ospitato il 12° Congresso Europeo sugli ITS sotto l’egida “ITS beyond borders”, sistemi di trasporto intelligenti “oltre i confini”: una definizione particolarmente azzeccata, in tutti i sensi. Con riferimento alla sede del Congresso anzitutto. Strasburgo è infatti situata al centro dell’Europa, in una posizione strategica
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Obiettivo: rimuovere le barriere tecniche e normative per favorire uno sviluppo coerente e coordinato degli ITS in Europa con l’apporto pubblico e privato. dove le due culture, latina (francese) e germanica si incontrano, si sovrappongono e confluiscono, dopo essersi scontrate per secoli, dando alla città un vivacissimo carattere cosmopolita. È una delle “capitali” europee, sede del Parlamento UE e di altre istituzioni europee e internazionali (il Consiglio
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d’Europa, per fare un esempio), una delle sole tre città al mondo (con New York e Ginevra) ad ospitare istituzioni internazionali e quindi rappresentanze statali straniere, pur senza essere la capitale di uno Stato. E per queste sue caratteristiche, da gennaio 2015 gode anche di uno status
particolare nell’ambito della Repubblica Francese, quello di “Eurometropolis”, che ne sottolinea il carattere di territorio transfrontaliero ed “eurottimista”, dove i confini territoriali tra Francia e Germania sfumano fino quasi a svanire. L’eurometropoli è anche un importante hub europeo dei trasporti, dove vari assi e reti si intersecano e per questa ragione è da più di 20 anni un “laboratorio di mobilità innovativa”. Strasburgo è stata la prima città in Francia negli anni
’90 a reintrodurre i tram per migliorare la mobilità dei cittadini e contribuire alla sostenibilità ambientale; ora la rete dei tram di Strasburgo è la prima ad essere anche transfrontaliera, estendendosi fino a stazioni e città in territorio tedesco. Una politica costante di investimenti e progetti su vasta scala basati su partnership pubblico/ private hanno portato il “laboratorio di mobilità innovativa” a concepire e costruire intorno alla città un’”autostrada urbana connessa” il cui obiettivo è sì la gestione del traffico in transito nell’area urbana, ma soprattutto quello divenire parte basilare e integrante di un più ampio “laboratorio vivente in territorio aperto”, generatore di ulteriori progetti dei quali beneficerà l’intera regione renana. “Oltre i confini” con riferimento anche alla Commissione Europea, promotrice e organizzatrice del Congresso insieme ad Ertico ITS Europe e a Eurometropol Strasbourg. Per la UE, infatti, l’obiettivo del mercato unico, cioè un area senza confini interni dove vige la libera circolazione di beni, persone, servizi e capitali, può essere raggiunto solo riducendo le barriere tecniche e regolamentari, fino ad eliminarle. Come ha affermato la Commissaria ai Trasporti Violeta Bulc nel suo saluto: “La rimozione delle barriere è anche alla base dello sviluppo e dell’implementazione degli ITS, che per essere efficaci devono avvenire in modo coerente e coordinato sul territorio dell’Unione tramite l’apporto pubblico e privato. ITS oltre i confini non dovrebbe essere inteso solamente come interoperabilità e continuità degli ITS tra regioni e tra Stati membri ma anche tra differenti modi di trasporto che facilitino la multimodalità. Sono già disponibili un’ampia gamma
Foto: ITS Europe
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Un momento della sessione plenaria con cui si è concluso a Strasburgo il 12° Congressso Europeo sugli ITS.
di soluzioni innovative, ad esempio la digitalizzazione del trasporto passeggeri o la guida connessa e autonoma; per supportare il loro sviluppo e la loro implementazione in tutta l ‘Unione è indispensabile la collaborazione transfrontaliera e transsettoriale”. OPERATORI ED ESPERTI A CONFRONTO Proprio la collaborazione trans-frontaliera e transsettoriale “oltre i confini” è stata la parola d’ordine del Congresso dove per quattro giorni più di tremila tra delegati, espositori e giornalisti provenienti dai cinque continenti si sono scambiati informazioni, opinioni, esperienze e conoscenze in un fitto interscambio. Ingegneri, giuristi, tecnici, psicologi ed esperti in scienze sociali, cioè tutti coloro che in qualche misura sono coinvolti nell’attuale impetuoso sviluppo degli ITS, si sono parlati, ascoltando ognuno le problematiche dell’altro, confrontando le rispettive esperienze, proponendo innovative soluzioni di sintesi in un atmosfera
incredibilmente entusiasta ed entusiasmante. Non si è trattato del solito, noioso congresso infatti e ogni settore ha presentato interessanti novità. La parte del leone l’hanno fatta ovviamente le sessioni: plenarie, esecutive, speciali, tecnico-scientifiche, commerciali, di progetto … un centinaio di sessioni in totale suddivise per gruppi di argomenti: trasporto connesso e autonomo (il più seguito), servizi per la mobilità, evoluzione delle reti di trasporto, logistica di nuova generazione, tecnologia satellitare applicata alla mobilità, applicazioni per l’ambiente. La novità in questo caso è stata rappresentata dal Forum: uno spazio aperto nel salone centrale del centro congressi dedicato a discussioni aperte, cioè non basate su presentazioni di relatori ( o solo il minimo indispensabile per introdurre e guidare l’argomento), ma su temi specifici e idee in libertà. Una specie di brainstorming, che ha riscosso grande successo. In particolare il dibattito sulla MaaS (Mobility as a Service) è stato seguitissimo e lo scambio di idee ha
letteralmente scatenato scintille. Ciò nondimeno anche le discussioni sui veicoli autonomi e le ripercussioni che avranno sulla vita di ciascuno di noi (tempi e modi di spostamento, gestione del traffico, struttura assicurativa, inutilità e superfluità del conseguire la patente di guida o obsolescenza di concetti quali “piacere della guida”, per citare solo alcuni) hanno suscitato le riflessioni più disparate.
5.000 METRI QUADRI DI PRODOTTI E START UP Ampia anche la parte espositiva con più di 100 espositori distribuiti su 5.000 mq tra i quali tutti i “mostri sacri” pubblici e privati degli ITS: dalle Associazioni nazionali ITS di Francia, Germania, Olanda, UK ad istituti di ricerca quali il finlandese VTT o il tedesco Fraunhofer, Ministeri e Autorità Pubbliche, locali e non, francesi, finlandesi, tedesche, inglesi, canadesi (il prossimo Congresso mondiale ITS si terrà in autunno a Montreal) danesi, olandesi, imprese impegnate in vari ambiti, Continental, Swarco, Volkswagen, Tom
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Foto: ITS Europe
FOCUS DEI SINDACI SUI VEICOLI DRIVERLESS
La navetta a guida autonoma della francese Navya in circolazione nel parco del Centro Congressi di Strasburgo.
Tom, Moovit, Orange, HERE e così via. Costantemente affollato il grande stand della Commissione Europea: non paga di sessioni e Forum, la Commissione vi ha tenuto presentazioni e dibattiti aperti incentrati sulle proprie attività: dalle piattaforme collaborative ai programmi di finanziamento, ai progetti più rilevanti, alle novità e ai trend legislativi e regolamentari, ai “laboratori viventi” presenti in varie regioni o città della UE. Per quanto riguarda la parte espositiva, la novità è stato il Boulevard delle Start up, una sezione apposita dove giovani e geniali creativi della regione di Strasburgo hanno potuto mostrare le loro invenzioni. Hardware e software capaci di stupire e lasciare a bocca aperta gli esperti grazie alla capacità di fornire soluzioni originali e pratiche a problemi e aspetti evidentemente trascurati dai grandi progetti. Data la curiosità suscitata e il successo riscosso, una sezione per le start-up sarà molto probabilmente presente anche al prossimo Congresso Europeo nel 2018 a Copenhagen. Infine la sezione Dimostrazioni, che sono
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state tenute all’aperto nel parco che circonda il Centro Congressi, ma il cui successo è stato fortemente influenzato dall’incredibile calura che ha oppresso Strasburgo in quei giorni e che ha sicuramente scoraggiato molti, soprattutto nelle ore centrali della giornata, dal lasciare anche solo per pochi minuti la frescura del Centro Congressi. Non a caso, grande attenzione ha riscontrato la navetta a guida completamente autonoma della francese Navya, provvista di aria condizionata. Il veicolo, pensato dai produttori per trasportare un numero limitato di persone (circa 20 tra sedute e in piedi) per brevi tratti volti a coprire il c.d. “ultimo miglio” (ad esempio tra un parcheggio e la stazione, l’aeroporto o un supermercato) ha fatto provare l’ebbrezza del veicolo autonomo a centinaia di congressisti, portandoli a spasso per le stradine del parco. L’esperienza è stata, in effetti, illuminante. Sia nel ruolo di passeggero trasportato che in quello di pedone. Nel primo ruolo, dopo i primi momenti di insicurezza, dovuti alla evidente mancanza di autista,
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volante e pedaliera e, quindi, all’impossibilità di controllare e guidare manualmente il veicolo, una volta accertato che quest’ultimo si muove con sicurezza impostando la direzione da seguire e la velocità ed eseguendo alla perfezione curve e frenate, il passeggero si rende conto che può fare altro (leggere, telefonare, conversare, dormire, giocare, lavorare) e che la propria patente di guida e capacità di guida diverranno forse tra pochi anni superflue e obsolete. Nel ruolo di pedone-possibile vittima di investimento: dopo alcune incertezze (Mi vedrà? Capisce in che direzione sto andando? Riesce a calcolare lo spazio per superarmi senza sfiorarmi? E se mi sposto dalla traiettoria e cambio improvvisamente direzione?) il pedone si rende conto con sollievo che il veicolo accerta la sua presenza e lo supera con una manovra che lascia ampio spazio di sicurezza, è capace anche di avvisare con un colpo di clacson e di fermarsi improvvisamente se necessario e che, in definitiva, la propria incolumità sulle strade cittadine potrebbe addirittura essere più tutelata rispetto agli standard attuali.
La tematica “oltre i limiti” è stata anche alla base delle discussioni del secondo Summit dei Sindaci, tenutosi a margine del Congresso. I sindaci di 23 città (Aalborg, Alba Iulia, Bordeaux, Bruxelles, Copenhagen, Edinburgo, Funchal, Glasgow, Amburgo, Helsinki, Helmond, Istanbul, Luxembourg, Montreal, Mulhouse, Odense, Strasbourg Sofia, Szeged, Timisoara, Umeå, Vienna, Vilnius), la Commissione Europea, la BEI ed Ertico hanno affrontato la questione centrale di come gli ITS possano supportare le politiche volte al superamento delle attuali barriere del trasporto, determinando uno spostamento modale per persone e beni. La discussione si è focalizzata su questioni quali: zone a basse emissioni all’interno delle città, soluzioni innovative per la logistica in ambito urbano e, ovviamente, trasporto pubblico autonomo. I partecipanti al Summit hanno concordato sulla necessità di esplorare tramite la ricerca e la sperimentazione le possibilità offerte dal passaggio ai veicoli autonomi sia per il trasporto passeggeri sia per la logistica. Il Congresso si è chiuso con un’ultima sessione plenaria incentrata anch’essa sulla mobilità connessa, autonoma e cooperativa alla quale hanno preso parte alcuni rappresentanti dei diversi settori coinvolti: Vedecom (istituto francese che riunisce un partenariato pubblico-privato dedicato alla mobilità eco-sostenibile), Deutsche Telekom (per i servizi telematici), ACEA (l’associazione dei costruttori di veicoli), la DG Connect della Commissione Europea e Mathieu Flonneau, ricercatore alla Sorbona di Parigi, storico ed esperto di mobilità, rappresentante di quel lato “umano”, destinatario ultimo delle ricerche e applicazioni delle nuove tecnologie.
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ITS OBSERVATORY FINALMENTE LIVE! Il Congresso ITS di Strasburgo è stato anche occasione per presentare ufficialmente l’Osservatorio ITS alla comunità ITS riunita. Nonostante le diverse occasioni pubbliche nelle quali si è parlato dell’Osservatorio, i workshop, gli articoli pubblicati, le diverse attività di coinvolgimento degli stakeholder per identificare le loro esigenze, solo un numero piuttosto ristretto di esperti e operatori interessati è oggi a conoscenza del progetto e dei suoi obiettivi. Il Congresso, con le sue migliaia di partecipanti tra delegati, relatori, espositori e pubblico di stakeholder ITS ha offerto quindi l’occasione giusta per farlo conoscere, diffonderlo e, soprattutto, evidenziarne il carattere innovativo. L’ITS Observatory è stato presentato allo stand Ertico con un totem che ha permesso di visualizzare la piattaforma nonchè la registrazione e l'inserimento delle prime informazioni. Inoltre, il coordinatore del progetto Paul Kompfner ne ha illustrato diffusamente le potenzialità, quale esempio pratico di come sia possibile incrementare e diffondere le conoscenze, nell’ambito di una sessione speciale dedicata proprio alla gestione/incremento delle informazioni sul mondo degli ITS. Infine, buona parte del Consorzio, compreso ACI, era presente al Congresso e i partner si sono prodigati in una attività di networking “a tappeto”: oltre ai normali contatti che si hanno nell’ambito di un Congresso, ciascuno ha utilizzato le sessioni alle quali ha preso parte, come pubblico o come relatore, per portare l’attenzione sull’Osservatorio e sull’opportunità di registrarsi in qualità di singoli e/o come organizzazioni per inserire le informazioni di cui si è in possesso. L’accoglienza è stata entusiastica. Fino ad ora, infatti, non esisteva un unico punto di accesso a tutte le informazioni sui sistemi ITS implementati in Europa, i luoghi, le imprese e i soggetti che li concepiscono, realizzano e applicano. L’ITS Observatory, in questo senso, costituisce una innovativa risorsa per la condivisione delle conoscenze che
comprende informazioni sul cosa e sul dove è implementato, ma anche risultati, impatti e benefici. Soprattutto, la piattaforma dell’ITS Observatory è interattiva, un luogo aperto con caratteristiche tali da consentire ad una comunità dinamica di Enti ed Autorità pubbliche, proprietari e fornitori di sistemi e servizi, utilizzatori finali di connettersi e collegarsi gli uni con gli altri per scoprire e fornire soluzioni efficaci. Ad ulteriore supporto dello sviluppo degli ITS, l’Osservatorio è anche un social network dedicato, dove gli stakeholder possono presentare i propri prodotti o servizi ed evidenziare le proprie attività, ma anche postare domande o richieste ed iniziare o partecipare ad una discussione. Tra le possibilità anche quella di ottenere informazioni sulle “success stories” e “lessons learned”, sulle politiche e la legislazione in vigore nei Paesi UE e sugli standard, sulle ultime novità ed eventi e link alle maggiori risorse ITS online. I partecipanti al Congresso di Strasburgo hanno riconosciuto l’importante novità rappresentata dall’Osservatorio ITS e le potenzialità che offre. Si tratta infatti di una risorsa a disposizione di tutti coloro che si occupano di ITS, dai produttori e dai fornitori agli utilizzatori e agli studiosi, pubblici e privati. Uno strumento che può rivelarsi particolarmente importante in Paesi come l’Italia, dove lo sviluppo e l’implementazione dei Sistemi di Trasporto Intelligenti procede a rilento rispetto ad altri Stati membri, consentendo ad esempio di imparare dalle esperienze altrui o di avere a disposizione un maggior numero di soluzioni possibili applicabili alla propria realtà. Sarebbe quindi opportuno che, anche nel nostro Paese, tutti coloro che si interessano o sono coinvolti in attività relative agli ITS si collegassero e si registrassero al sito www.itsobservatory.info per contribuire e usufruire delle possibilità offerte. Certamente al momento vi è l’handicap della lingua (solo inglese) ma il Consorzio sta lavorando per risolvere anche questo problema.
Il progetto è finanziato dal programma per la ricerca e l’innovazione dell’Unione Europea “Horizon2020” con l’Accordo di Finanziamento N. 653828 Sito web: www.its-observatory.eu Twitter: @its_obs
Foto: ITS Europe
LinkedIn Group: ITS Observatory
Lo stand allestito da Ertico, al cui interno è stato presentato il nuovo Osservatorio europeo sugli ITS.
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INTERVISTA AL SINDACO DI PESCARA E AL PRESIDENTE DELL’AC PESCARA
Infomobilità Luceverde per la città di Pescara di Gianluca Dettori (ACI Infomobility)
Foto: Wikimedia - Marco Aless
L’infomobilità è una delle tematiche a cui ACI è particolarmente sensibile ed è parte fondamentale della sua missione istituzionale. Attualmente ACI, attraverso ACI Infomobility, ha realizzato e sta sviluppando il servizio d’infomobilità Luceverde, pensato per i cittadini ma utile anche alla gestione della mobilità da parte degli enti locali. Luceverde, utilizzando le più moderne tecnologie, personale altamente specializzato e grazie alla collaborazione con le Polizie Municipali, gli Enti gestori di strade e autostrade e gestori dei servizi di TPL su tutte le modalità di trasporto, realizza un servizio di infomobilità all'avanguardia, diffondendo notizie su viabilità, transitabilità, condizioni meteo, eventi e situazione del trasporto pubblico, puntualmente aggiornate. Il servizio è un eccellente esempio di collaborazione istituzionale nell'erogazione di servizi di assistenza informativa agli utenti, anche e soprattutto grazie all’impegno diretto delle Polizie Locali, i cui operatori assicurano la raccolta, l’inserimento e il monitoraggio delle informazioni direttamente nei sistemi informativi messi a disposizione da ACI. Obiettivo del servizio è quello di migliorare l’accessibilità e la mobilità nei centri urbani e nelle aree metropolitane, attraverso un moderno servizio d’infomobilità fruibile tanto dai residenti quanto dai turisti. I servizi di infomobilità della Centrale vengono diffusi tramite diversi canali: emittenti Radio e TV, Social Network, Portali Web, App per iOS e Android. Le attività di Luceverde sono svolte principalmente mediante la trasmissione di notiziari (audio, testo e video) programmati in relazione alle dinamiche temporali della mobilità. L’efficacia della comunicazione è poi garantita da numerose emittenti radio-televisive convenzionate che diramano, tramite le proprie frequenze e i canali web, i notiziari audio-video prodotti dalla Centrale Luceverde. La Centrale Luceverde rappresenta, inoltre, un punto di riferimento per l’informazione anche in caso di eventi straordinari dal forte impatto sulla mobilità; le emittenti radio e tv convenzionate possono, infatti, chiedere alla redazione Luceverde interventi straordinari per ricevere aggiornamenti e approfondimenti in diretta sulla situazione della viabilità. Pescara è tra le prime città ad aver optato recentemente per il servizio Luceverde. Abbiamo quindi intervistato il sindaco della città, Marco Alessandrini, e il presidente dell’AC Pescara, Giampiero Sartorelli, che hanno lavorato con l’obiettivo di attivare il servizio in occasione dell’inizio della stagione estiva.
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GIAMPIERO SARTORELLI presidente AC Pescara
MARCO ALESSANDRINI sindaco di Pescara
ACI e Comune di Pescara collaboreranno, dunque, per la realizzazione di un nuovo servizio di supporto alla mobilità di cittadini e turisti?
La mobilità all'interno della città di Pescara sentiva l’esigenza di un servizio come Luceverde ?
“A Pescara non sarà certo una novità, infatti è ormai consuetudine la collaborazione tra P.A. su temi importanti e istituzionali. Nello specifico sul tema dell’infomobilità, ACI ha sviluppato tecnologie proprietarie sofisticate e dispone di personale altamente specializzato nella gestione delle informazioni e intende condividere questo know-how con i principali Comuni Italiani diffondendo il servizio Luceverde da anni attivo a Roma e Milano”.
Il sindaco del Comune di Pescara, Marco Alessandrini.
A quale utenza è indirizzato il nuovo servizio Luceverde Pescara?
Di che tipo di collaborazione si tratta? “Il sistema di infomobilità ACI elabora le informazioni disponibili relative ad un’area geografica realizzando e diffondendo notiziari aggiornati, utili a chi deve spostarsi sul territorio utilizzando qualsiasi mezzo pubblico o privato. È quindi preziosa la collaborazione con la Polizia Municipale che localmente detiene tutte le informazioni che possono influenzare la mobilità”.
Il presidente dell'AC Pescara, Giampiero Sartorelli.
Come saranno condivise le informazioni? “Abbiamo fornito alla centrale operativa della Polizia Municipale gli strumenti per alimentare il sistema informativo sulla mobilità dell’ACI e formato il personale. La Polizia Municipale dal canto suo ha provveduto a rivedere la propria organizzazione al fine di individuare le energie per gestire la nuova attività. Va sottolineata la grande disponibilità di tutto il personale della PM di Pescara che sta supportando con entusiasmo il nuovo servizio”.
“Il tema della mobilità è sempre molto importante per una città, quando l’ACI ci ha proposto di collaborare per attivare il servizio Luceverde a Pescara non abbiamo avuto dubbi, innanzitutto la collaborazione tra P.A. finalizzata alla realizzazione di servizi moderni per i cittadini è per me un impegno serio, inoltre sui temi istituzionali abbiamo sempre lavorato molto bene con ACI che, nel settore, è il leader dei servizi di infomobilità”.
“Ai cittadini e in particolare a coloro che quotidianamente raggiungono la città per lavoro o studio, utilizzando anche più mezzi di trasporto, ai turisti che possono avere un’informazione puntuale sugli eventi che possono incidere sugli spostamenti programmati, a chiunque preferisca muoversi senza sorprese. Inoltre Luceverde potrebbe essere di grande aiuto nelle situazioni di emergenza per veicolare informazioni”. Quali benefici vi aspettate dall’attivazione di questo importante servizio di infomobilità?
Il comandante della Polizia Municipale di Pescara, Carlo Maggiti.
“Sicuramente un maggiore contatto con i cittadini e turisti, un canale aggiuntivo d’informazione da utilizzare anche in caso di emergenze come ad es. allerte meteo, inoltre, sono certo che migliorare l’informazione sulla mobilità può influire anche sul piano della sicurezza della città e dell’impatto con l’ambiente, temi che ho molto a cuore”. luglio-agosto 2017
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Trasporto collettivo
GLOBAL PUBLIC TRANSPORT SUMMIT 2017 UITP
Guidare il cambiamento: il TPL protagonista del futuro
Foto: UITP
di Paolo Benevolo
A
ssumere un ruolo di guida nell'affrontare i numerosi e profondi cambiamenti che stanno coinvolgendo il sistema della mobilità urbana, quali la digitalizzazione, i progressi nella produzione e nell’utilizzo di energia “verde” e l'emergere di nuovi attori sul mercato: è questo l’obiettivo prioritario che deve porsi oggi il trasporto pubblico per continuare ad offrire il suo indispensabile contributo a favore di una mobilità più efficiente, equa e sostenibile, moltiplicando negli anni a venire gli utenti dei mezzi di trasporto
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Energie alternative, innovazione tecnologica, digitalizzazione e Mobilità come Servizio le nuove opportunità cogliere per il TPL per una mobilità efficiente, equa e sostenibile. collettivi in città in continua crescita ed espansione. Un obiettivo che la UITP (Associazione internazionale del trasporto pubblico, che rappresenta oltre 1.400 aziende di TPL in 96 Paesi del mondo) ha voluto sintetizzare in modo efficace nello slogan “LEAD the TRANSITion”, che ha contrassegnato l’edizione 2017 del Summit Mondiale sul
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Trasporto Pubblico, ospitato a Montreal, in Canada, dal 15 al 17 maggio scorso. Tre giornate ricche di incontri, workshop ed eventi legati al mondo del TPL, supportati da un’ampia area espositiva di oltre 25.000 mq, che hanno visto la partecipazione di oltre 13.000 visitatori e 2.500 delegati provenienti da 84 Paesi di tutto il
mondo, riuniti a Montreal per scambiare e discutere insieme ad autorevoli esperti internazionali le migliori prassi per il futuro sviluppo del settore. Occasione di prestigio anche per sottolineare l'elevato livello di innovazione raggiunto nel settore, con la presentazione di alcune vere e proprie anteprime mondiali di prodotti e servizi, con l’assegnazione dei tradizionali UITP Awards quale riconoscimento per i più avanzati progetti di mobilità collettiva e con test e approfondimenti sulle
Foto: UITP
Trasporto collettivo
Il Summit UITP di Montreal è stato ospitato dagli operatori di TPL locali AMT e STM, portando l'ampio sistema di trasporto pubblico integrato di Montreal (che comprende anche il car sharing e il bike sharing) sotto i riflettori della scena internazionale ed evidenziando i sensibili progressi di settore attualmente in corso nel Canada. Un solo dato per tutti: nella regione di Montreal il TPL nel 2015 ha fatto registrare ben 514,7 milioni di viaggi.
compiendo anche molti sforzi per la decarbonizzazione e “svolge un ruolo da protagonista nel fare da esempio per il resto del settore dei trasporti”, evidenziando tuttavia come “in un'era in cui le aspettative per le consegne rapide sono talmente elevate, il TPL in futuro dovrà essere più reattivo e accelerare le tempistiche
di commercializzazione dei propri progetti”. Non ultimo, ha concluso il segretario generale UITP, ulteriori spunti di riflessione emersi dal Summit 2017 riguardano il concetto di "partenariato": "lavorare insieme ai partner, come i nuovi attori presenti nel campo della mobilità, consentirà infatti al settore di essere sempre più agile ed efficiente”.
Foto: UITP
Alain Flausch, ribadendo come gli utenti/clienti del TPL debbano essere sempre più messi al centro degli interessi dei gestori e degli operatori del settore, rendendo un’esigenza fondamentale quella di creare efficaci forme di sinergia per lavorare insieme in pieno spirito di collaborazione. Il trasporto pubblico, ha aggiunto Flausch, sta
Foto: UITP
principali novità tecnologiche a disposizione, dai wizard dati ai primi prototipi di mezzi collettivi a guida autonoma. "Per guidare la transizione, il modello aziendale del trasporto pubblico dovrà cambiare e lo sta facendo anzitutto per integrare pienamente nuovi servizi come il bike e il car sharing", ha sottolineato a Montreal il segretario generale UITP,
Nell’area esterna del palazzo dei Congressi di Montreal in occasione del summit sono stati effettuati test drive utilizzando due differenti shuttle a guida automatica forniti, rispettivamente, dalle aziende Transdev ed Easymile e dalle aziende Keolis e Navya.
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Trasporto collettivo
INFORMAZIONE E NUOVI SERVIZI
MENO SMOG PIÙ QUALITÀ Al centro dell’attenzione, nel corso del Summit UITP 2017, anche ulteriori temi di grande attualità, a partire dalla ricerca e dallo sviluppo di innovativi sistemi di propulsione alternativi per i mezzi di trasporto collettivo, che consentono una sempre maggiore efficienza energetica nel quadro della corsa alla decarbonizzazione, sempre più argomento all'ordine del giorno a partire dallo storico accordo sul clima COP21. In proposito il Summit ha proposto nuovi percorsi normativi, analizzando i fattori di successo e le azioni che posso condurre dalla fase meramente progettuale all'attuazione concreta di sistemi di trasporto sostenibili, come il lancio dei bus elettrici o di soluzioni più efficienti dal punto di vista energetico in campo ferroviario. Altro tema trasversale affrontato, è stato infine quello della qualità e dell'eccellenza del servizio, che in virtù delle sempre
Foto: Volvo
Digitalizzazione e Mobilità come Servizio (MaaS), in particolare, sono stati due dei principali temi affrontati nel corso del Summit UITP di Montreal. Lo sviluppo dei nuovi servizi di mobilità, quali il car sharing e il bike sharing, rappresenta infatti un'interessante opportunità di potenziamento per il settore del TPL, ponendo tuttavia la sfida di integrare questi nuovi servizi all’interno dell'offerta già esistente, per soddisfare maggiormente le esigenze degli utenti/clienti e ridurre, nello stesso tempo, il numero di auto private in circolazione ogni giorno nei centri urbani. Ulteriori prospettive di crescita, come hanno sottolineato gli esperti presenti a Montreal, sono legate anche all’avanzare dei più innovativi servizi di trasporto a guida autonoma, di cui occorre studiare e governare con attenzione l’evoluzione, per sfruttarne al meglio il potenziale ai fini di
un rafforzamento del ricorso al TPL, evitando che questo straordinario progresso tecnologico si trasformi in un’arma a doppio taglio, moltiplicando a dismisura l’utilizzo dell’auto privata. Anche sul fronte della digitalizzazione, hanno evidenziato gli esperti, l’evoluzione tecnologica prospetta oggi importanti potenzialità per i tradizionali attori del settore, soprattutto per quanto riguarda la raccolta dell'enorme quantità di dati di cui il TPL può facilmente disporre. Potenzialità da esplorare e da approfondire, ma di cui occorre approfittare implementando servizi innovativi per ottimizzare e rafforzare la gestione delle reti di trasporto collettivo. In totale accordo, su questo punto, tutti gli operatori e gli esperti intervenuti a Montreal, che hanno più volte ribadito come l’informazione rappresenti un elemento indispensabile per la crescita del TPL e come la raccolta e lo studio dei numerosi dati disponibili sia la spina dorsale di un moderno e innovativo sistema della mobilità.
Tra i migliori progetti per il TPL insigniti a Montreal degli ambiti UITP Awards un posto di rilievo spetta al progetto svedese “Electricity” realizzato a Goteborg in collaborazione con il produttore di autobus Volvo. Il progetto ha permesso di rendere totalmente “verde” la linea urbana 55 mettendo in servizio dieci autobus Volvo a trazione elettrica (sette elettrici-ibridi e tre full electric), con conseguente abbattimento di emissioni nocive, gas ad effetto serra e inquinamento acustico.
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maggiori aspettative dei passeggeri è attualmente una delle voci sempre più importanti nell’ambito delle strategie delle aziende di TPL. Parallelamente, all'ordine del giorno si sono inevitabilmente imposte le più complesse questioni relative alla governance delle aziende e alla pianificazione e al finanziamento dei servizi, vere e proprie sfide per l’attuazione di progetti di trasporto pubblico di alta qualità, entro limiti di bilancio e di tempo accettabili. PROSSIMA TAPPA STOCCOLMA 2019 Guardando avanti verso il prossimo Summit biennale, che nel 2019 si terrà a Stoccolma, l’assemblea generale UITP ha infine eletto il suo nuovo presidente: l’ingegnere civile Pere Calvet, con oltre 30 anni di esperienza nel campo del trasporto pubblico, la maggior parte dei quali dedicati al trasporto ferroviario urbano. "Stiamo per entrare in una nuova era del trasporto pubblico caratterizzata da grandi cambiamenti sociali e tecnologici”, ha dichiarato Calvet assumendo il suo nuovo incarico, “e sarò lieto di proseguire l'eccellente lavoro svolto fin qui da Masaki Ogata nel ruolo di presidente UITP, in quanto l'associazione deve svolgere un ruolo di primo piano in questo scenario". Un ruolo di primo piano in grado di trasformare le numerose sfide al centro del Summit di Montreal in nuove opportunità di sviluppo e di crescita, nella convinzione che l'UITP e il TPL hanno oggi tutte le capacità e il know how per guidare questa evoluzione tecnologica verso città più vivibili e verso una società più equa promuovendo un trasporto collettivo moderno, efficiente e sostenibile in tutto il mondo.
Trasporto collettivo
GLOBAL PUBLIC TRANSPORT SUMMIT 2017 UITP
Hackathon mondiale sul TPL
Foto: UITP
Programmatori informatici, designer, sviluppatori e giovani appassionati di informatica si sono incontrati a Montreal, in occasione del Summit UITP, per contribuire ad affrontare e a risolvere, con soluzioni innovative e sostenibili, i problemi di trasporto che affliggono la maggior parte delle grandi aree urbane. L’iniziativa è stata promossa dalla Fondazione Youth for Public Transport (Y4PT) dell'UITP, che dopo aver organizzato in 22 città di tutto il mondo una serie di hackaton locali ha riunito a Montreal i vincitori di ciascuna sfida locale per dare vita ad un hack finale di due giorni che si è conclusa alla vigilia del Summit globale UITP. I vincitori finali sono stati presentati e premiati nel corso della cerimonia di apertura del Summit UITP e nel corso dei giorni successivi hanno avuto l'opportunità di incontrare operatori, autorità e potenziali investitori, per rendere le loro proposte parte integrante dei futuri sistemi di mobilità urbana, a beneficio degli utenti del TPL e di tutti i cittadini (guarda il video). Di seguito, in sintesi, i premiati e le soluzioni proposte.
La mancanza di educazione in materia di mobilità e di trasporti pubblici, con particolare riferimento ai bambini, ha motivato i vincitori dell'Hackathon, il Team Ditch, a sviluppare una specifica app per diffondere un maggiore e più consapevole ricorso ai mezzi collettivi e più sostenibili. L'app, strutturata secondo i principi dell’interazione ludica, mostra le diverse modalità di trasporto disponibili per un percorso selezionato, disponendo quindi punteggi e premi a seconda del mezzo di trasporto prescelto. "I bambini sono i pendolari del futuro, ma la maggior parte dell'istruzione sui trasporti attualmente si concentra solo sull’utilizzo dell’automobile”, hanno spiegato i membri del Team Ditch, “la nostra app ricorre dunque alle tecniche della gamification per motivare i bambini e i loro genitori a lasciare a casa l’auto e utilizzare modalità di trasporto più sostenibili". Per superare la confusione che spesso devono affrontare gli utenti quando si trovano in una città sconosciuta e intendono utilizzare sistemi di metropolitana, i co-vincitori del Team upWay hanno invece sviluppato un'app di navigazione con modellazione 3D e tecnologia di realtà aumentata. Questa app comprende anche una funzionalità che consente agli utenti di scoprire i punti di ristoro e i servizi presenti nelle aree limitrofe, sottolineando ulteriormente l'obiettivo proposto, ovvero aprire il più possibile le città ai visitatori. "La nostra app usa la realtà aumentata, che consente alle persone di vedere effettivamente dove si trovano le fermate della metropolitana attraverso la videocamera
del loro telefonino”, hanno sottolineato i giovani sviluppatori del Team upWay, “inoltre aiuta gli utenti a superare le barriere linguistiche, consentendo loro di utilizzare al meglio il trasporto pubblico in una città che ancora non conoscono". La seconda posizione è stata poi assegnata al Team Air4, che ha realizzato una stazione mobile per la misurazione dell'inquinamento atmosferico associata ad un'app che utilizza i dati del dispositivo per calcolare gli itinerari di viaggio che comportano i minori livelli possibili di inquinamento. Il dispositivo proposto e la relativa app offrono pertanto una soluzione concreta e di facile utilizzo per la lotta all'inquinamento atmosferico, problema fondamentale nelle grandi metropoli che comporta ogni anno la perdita di milioni di vite nel mondo. Il Team uDeliver, infine, si è aggiudicato la medaglia di bronzo grazie all'innovativa app proposta per il servizio di consegna finale delle merci in ambito urbano. Allo scopo di ridurre il numero dei veicoli in circolazione su strada per effettuare le consegne il team uDeliver ha sviluppato una soluzione che consente agli stessi utenti di effettuare piccoli trasporti per conto delle aziende. L'app infatti collega gli utenti alle richieste di consegne comunicate dalle aziende sulla base del tragitto che devono realmente percorrere, rendendo così il sistema di consegna finale più sostenibile ed efficiente.
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GLOBAL PUBLIC TRANSPORT SUMMIT 2017 UITP
Prodotti e servizi in anteprima
Foto: UITP
L'innovazione è il cuore pulsante del TPL e il Summit globale sul trasporto pubblico di Montreal ha ospitato numerose anteprime mondiali di prodotti e servizi all’avanguardia che contribuiranno senza dubbio a modificare il futuro del settore. Queste anteprime mondiali sono state presentate per la prima volta al Summit UITP, diventando il fulcro dello spazio fieristico di ben 25.000 mq annesso all'evento, all’interno del quale ben 330 aziende provenienti da più di 30 Paesi del mondo hanno messo in vetrina i propri veicoli, le proprie soluzioni tecniche e i propri prodotti di punta. I nuovi prodotti e servizi presentati in anteprima mondiale sono parte integrante dell’altrettanto inedita iniziativa “InnovHub” illustrata dalla UITP in occasione del Summit 2017. Con tale iniziativa, infatti, UITP ha voluto riunire e pubblicizzare alcune delle più brillanti idee e dei più interessanti progetti finalizzati a promuovere l'innovazione nel trasporto pubblico, integrando nello stesso Summit di Montreal diverse attività, tra cui la stessa presentazione in anteprima mondiali di alcuni prodotti. Di seguito, riportiamo alcuni esempi che hanno riscosso particolare apprezzamento da parte degli operatori presenti a Montreal.
AIT (Austrian Institute of Technology ): soluzioni sostenibili per infrastrutture e mobilità EXPERIENCE è un servizio che serve a valutare la funzionalità dei sistemi di orientamento all’interno di modelli architettonici di strutture complesse, quali aeroporti, transit hub e centri commerciali, prima che questi vengano costruiti. Usando le tecnologie della realtà virtuale in 3D l’innovativo servizio approntato da AIT consente di analizzare in modo dinamico capacità, produttività, pedonabilità e sistemi di orientamento, offrendo un utile strumento per una progettazione più efficace e funzionale (guarda il video). TMI (Travel Mode Identification) è una soluzione software innovativa che individua automaticamente le modalità di viaggio delle persone dotate di smartphone senza necessità di alcun intervento da parte dell'utente. Tra le possibili applicazioni sono da segnalare, ad esempio, le indagini sulla mobilità, effettuate in modo semplice e affidabile, e l’implementazione di nuove soluzioni per la bigliettazione automatica. 26
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Trasporto collettivo
Alstom: operatività “smart” con il sistema multimodale Mastria MASTRIA è l'innovativo sistema multimodale proposto da Alstom, fornitore globale di soluzioni sostenibili per la mobilità, con l’obiettivo di migliorare e armonizzare la gestione dei trasporti collettivi urbani, migliorandone l’efficienza, la capacità di carico e la fluidità. Il sistema Mastria, più in particolare, è stato progettato per rispondere alle esigenze attuali e future delle "smart cities" ed è in grado di coordinare e ottimizzare tutte le modalità di trasporto pubblico, da quelle su ferro a quelle su gomma (guarda il video).
Syntony GNSS: soluzioni ad alto rendimento per ambienti sotterranei e limitati
Foto: Wikimedia - Malter
SUBWAVE+ è una soluzione completamente innovativa che consente di ottenere con etrema precisione la localizzazione sotterranea di ogni tipo di utenza. SubWave+ è il prodotto gemello di SubWave, la soluzione operativa anch'essa progettata da Syntony e già adottata nel 100% delle stazioni della metropolitana di Stoccolma (guarda il video). SubWave consente di individuare le chiamate di emergenza e gli agenti della metropolitana presenti nelle stazioni delle metropolitane. SubWave, più in particolare, offre la capacità di localizzazione basata su zone e la transizione continuativa interno/esterno. Il sistema inoltre è compatibile con il 100% dei GPS TETRA, ferroviari e automobilistici, e con i ricevitori degli smartphone, senza necessità di scaricare o aggiornare alcuna specifica applicazione. In modo analogo rispetto al sistema SubWave, la nuova soluzione SubWave+ è compatibile con il GPS ma, oltre a questo, offre un più elevato grado di precisione. SubWave+ amplia dunque la copertura delle costellazioni GPS in luoghi interni e sotterranei, condividendo con i sistemi di comunicazione i cavi radianti già installati nelle stazioni delle metropolitane o nei tunnel e collegandosi agevolmente ai sistemi di controllo esistenti. Facile da installare, veloce da mettere in campo e con necessità di poca e semplice manutenzione il sistema SubWay+ presenta un costo totale di gestione molto contenuto. luglio-agosto 2017
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Trasporto collettivo
CONVEGNO NAZIONALE ASSTRA SUL FUTURO DELL’AUTOBUS ELETTRICO
Una logica di sistema per la transizione elettrica
Foto: Progetto ZeEUS
di Paolo Benevolo
“P
er ASSTRA e per le imprese che rappresenta, l’autobus elettrico non è l’ultima moda della mobilità globale, ma una grande opportunità. Di questo ne siamo convinti e lo abbiamo scritto nero su bianco in un documento che mettiamo da oggi a disposizione non solo delle imprese ma anche delle istituzioni, quale punto di partenza per lo sviluppo dell’autobus elettrico in Italia inteso come sistema, cioè un unicum costituito dal veicolo, dall’infrastruttura di ricarica, dal pacco batterie e dal tipo di servizio
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Presentata a Bergamo la posizione del settore sull’evoluzione dell’autobus elettrico in Italia con la proposta di linee guida per l’acquisto di veri e propri sistemi di TPL elettrico. da svolgere all'interno della rete”. È quanto ha dichiarato Massimo Roncucci, presidente nazionale di ASSTRA, nel corso del primo convegno nazionale organizzato da ASSTRA, in collaborazione con ATB Bergamo e ASSTRA Lombardia, interamente dedicato all’autobus elettrico e alla sue prospettive di sviluppo nell’ambito dei
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sistemi italiani di TPL urbano. Un primo appuntamento, sulla scia del Summit UITP di Montreal, a cui faranno seguito altre iniziative per seguire tutte le tappe di quella “transizione elettrica” del TPL che procede a grandi passi nelle principali città europee e del mondo, prospettando un futuro della mobilità sempre più incentrato sui valori della
sostenibilità economica e ambientale. Il convegno nazionale “Il Futuro dell’Autobus Elettrico”, che si è svolto a Bergamo alla fine dello scorso maggio, è stato occasione per approfondire, discutere e valutare la portata e i primi risultati delle esperienze finora condotte nel settore della mobilità pubblica elettrica, sia in Italia sia in modo sempre più diffuso e sistematico all’estero. “In Italia gli operatori locali non hanno nessuna intenzione di essere il fanalino di coda di una transizione verso la
Foto: ASSTRA
Trasporto collettivo
Un momento del convegno organizzato a Bergamo da ASSTRA, ATB Bergamo e ASSTRA Lombardia. Al centro, in piedi, il presidente ASSTRA Roncucci.
liberamente per partecipare alla vita economica e sociale della città. La scelta elettrica, in questo senso, è già largamente preponderante nei Paesi asiatici, ma le grandi capitali d’Europa non sono da meno e perseguono con tenacia l’obiettivo di elettrificare in
DALLA SCELTA DEI BUS ALLA SCELTA DI SISTEMA
tempi brevi il TPL urbano, come dimostra in modo esemplare la municipalità di Parigi, che punta a mettere in servizio entro il 2025 una flotta di autobus senza più alimentazioni diesel, costituita all’80% di autobus elettrici e per il restante 20% a metano e biogas.
Foto: Progetto ZeEUS
sostenibilità totale del sistema trasporto pubblico”, ha spiegato in proposito il presidente Roncucci, “e raccolgono questa sfida senza esitare, ma con idee molto chiare e nessuna presa di posizione ideologica”. Mai come oggi, infatti, la mobilità nelle aree urbane è diventata un tema portante delle politiche ambientali ed economiche dei diversi Paesi, soprattutto nella prospettiva di un rapido quanto inevitabile incremento della popolazione residente nelle città, dove secondo le più recenti stime entro pochi anni sarà concentrato il 66% dell’intera popolazione mondiale con la quasi totalità del PIL globale. Un contesto che richiede soluzioni tecnologicamente innovative e di sistema, soprattutto nell’ambito del TPL, che all’interno delle grandi metropoli è chiamato a svolgere un ruolo fondamentale per garantire la sostenibilità della mobilità urbana e il diritto inalienabile di ogni cittadino a muoversi
Progetto ZeEUS: qui sopra uno dei double-decker ibridi in servizio a Londra e in apertura un autobus full electric Irizar in servizio di linea a Barcellona.
Proprio in Europa ha preso avvio un processo di rinnovo generazionale delle flotte autobus senza precedenti e la soluzione elettrica, dai veicoli ibridi a quelli full electric, si è accreditata come chiave di volta per rendere il TPL il centro propulsore della decarbonizzazione delle aree urbane e contrastare il cambiamento climatico, in linea con gli obiettivi stabiliti dall’Unione europea. E tutto questo non solo usufruendo dei finanziamenti messi a disposizione da importanti progetti comunitari, quali in primis il progetto ZeEUS (Zero Emission Urban Bus System), di cui è stato dato ampio conto durante il convegno di Bergamo, ma anche con risorse proprie delle singole aziende supportate da efficaci politiche locali o nazionali. “Non possiamo perdere questa occasione irripetibile
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Al fine di determinare la soluzione più idonea nella scelta della tipologia di un sistema su gomma Trasporto collettivo da adottare per una linea di TPL, la matrice seguente evidenzia il rapporto che intercorre fra i vincoli ambientali, di infrastruttura e di domanda di trasporto ed il sistema da adottare. Vincoli ambientali (emissioni)
Vincoli di infrastruttura viaria
Vincoli di domanda di trasporto da soddisfare
A
A
B
Sistemi possibili
A
B
B/C
B
C
A
A
B/C
A
A
B/C
B/C
A
C
A+
B/C
B
A
Elettrici Ibridi < 8 metri Metano Ibridi metano < 9 10 metri Elettrici Metano 10,7 m; 12 m; Ibridi 18 m Filobus 10,7 m; 12 m; Metano 18 m Ibridi Elettrici 12m Elettrico 18m in sede propria Filobus 18m in sede propria Metano 18 m in sede propria Sistemi intermedi Metano 10,7 m; 12 m; Ibridi 18 m Gasolio
Matrice sulla correlazione vincoli (ambientali, di infrastruttura e di domanda di trasporto) al sistema da adottare [Fonte: Gruppo di lavoro Autobus - ASSTRA]
Legenda: Vincoli ambientali (emissioni)
Vincoli di infrastruttura viaria
Vincoli di domanda di trasporto da soddisfare
A: Alti – zona del centro storico critica che richiede veicoli a trazione elettrica almeno per alcuni tratti B: Media – linee importanti che si inseriscono nel centro della città C: Bassi – le emissioni non sono un aspetto critico. A: Alti – strade del centro storico che non consentono marcia a veicoli > 8 metri B: Media – strade del centro storico che non consentono marcia a veicoli > 9 10 metri C: Bassi – non esistono vincoli di tracciato per veicoli anche maggiori dei 12 metri A: Alti – domanda 1500 – 2500 pass/h A+: Molto Alti – domanda > 2500 pass/h sino a 3200 pass/h B: Media – domanda 800 – 1500 pass/h C: Bassi – domanda <800 pass/h
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Foto: Progetto ZeEUS
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Un autobus Volvo a trazione ibrida in servizio a Stoccolma, sempre nell'ambito del progetto europeo ZeEUS.
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come settore e come Paese”, ha quindi spiegato nel suo intervento il presidente ASSTRA, Roncucci, “e la città di Bergamo, che fa da apripista con la nuova linea C alla concezione dell’autobus elettrico come sistema organico, traccia la strada da seguire: non si tratta di mettere in piedi gare per acquistare pochi o tanti autobus elettrici. La scelta va fatta rispetto a un sistema nel suo complesso, all’interno della pianificazione della mobilità e delle politiche ambientali del territorio. La partita è essenziale e per questo motivo ASSTRA ha predisposto delle linee guida per aiutare le imprese a non sbagliare i capitolati di gara e passare dalla concezione dell’acquisto di autobus elettrici a quella dell’acquisto di veri e propri sistemi di autobus elettrici”. Come è emerso dai vari interventi che si sono susseguiti nel corso del convegno e come ha evidenziato in modo molto chiaro l’esperienza condotta da ATB Bergamo nell’implementazione della sua innovativa linea eBRT (vedi articolo successivo a pag. 32), l’elettrificazione del TPL urbano comporta una più organica e complessa scelta di sistema, legata all’analisi degli specifici contesti di mobilità e della particolare missione assegnata ai servizi che si intende effettuare con autobus ibridi o full electric. Una scelta di sistema che non solo determina le caratteristiche dei mezzi elettrici da acquistare, ma che presuppone anche la realizzazione di importanti interventi infrastrutturali (dai sistemi di ricarica alla predisposizione di corsie dedicate), finalizzati a rendere realmente risolutiva l’introduzione delle nuove linee elettriche, evitando meri progetti di facciata con relativo dispendio di
Trasporto collettivo
preziose risorse finanziare. Indispensabile pertanto nell’approccio all’autobus elettrico, secondo la visione proposta da ASSTRA, un’analisi approfondita delle esigenze del territorio e un’accurata pianificazione dei tracciati, che devono integrarsi in una rete organica e razionale di TPL urbano capace di attrarre utenza dall’auto privata e di offrire servizi di qualità, altamente competitivi e pienamente sostenibili sul piano ambientale ed economico. Da qui la necessità, per le aziende di TPL italiane, di poter contare sul supporto delle istituzioni nazionali per fronteggiare investimenti che hanno la potenzialità di trasformare in modo radicale i sistemi urbani della mobilità. Come ha ribadito Roncucci in conclusione del dibattito: “La scelta elettrica è dell’intero Paese e non solo delle imprese e dunque la transizione verso questo sistema va favorita a monte con un piano di investimenti adeguato sostenuto dallo Stato (un autobus elettrico costa circa il doppio di un diesel ultima generazione) e a valle con politiche fiscali e di costo dell’energia industriale che ne devono assicurare la sostenibilità economica sul lungo periodo”. Un’esigenza ineludibile dopo anni di zero investimenti per il settore, che hanno portato al lastrico le industrie della filiera autobus e fatto schizzare a 12 anni l’età media del parco su gomma, e che oggi con il varo del Piano Strategico Nazionale della Mobilità Sostenibile, fortemente voluto dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio, potrebbe trovare risposte concrete per indirizzare verso l’innovativo settore dell’eMobility l’impegno delle aziende italiane di TPL.
Sistema autobus elettrico: la posizione ASSTRA LE AZIONI DA INTRAPRENDERE Le aziende di trasporto pubblico, da sempre attente alla qualità della vita delle aree in cui operano e pronte a ridurre la loro quota di impatto ambientale (emissioni e rumore) seppur non preponderante rispetto ad altre modalità di trasporto, auspicano una serie di azioni al fine di rendere gli autobus a trazione elettrica un’alternativa agli attuali sistemi di trasporto sempre più concreta: • costi di acquisto: finanziamenti ad hoc per veicoli a impatto ambientale zero e politiche fiscali mirate a ridurre il divario economico tra autobus elettrici e autobus a combustione interna; una più ampia diffusione dei bus elettrici dovrebbe essere accompagnata in una certa misura dalla riduzione dei costi delle batterie conseguente all’aumento dei volumi produttivi; • costi di esercizio: prevedere formule di leasing per i pacchi batterie in modo da ridurre l’impatto economico della gestione dei sistemi di accumulo dell’energia; • costi di esercizio: occorre prevedere agevolazioni fiscali/tariffarie per l’impiego della energia elettrica nel trasporto pubblico collettivo; • le batterie di trazione a fine vita possono essere riutilizzate in applicazioni stazionarie o altre che richiedano una efficienza complessiva della batteria inferiore a quella nominale consentendo un recupero parziale dei costi di sostituzione (valore residuo della batteria) e un abbattimento dei costi di smaltimento nonché del conseguente impatto ambientale; • promuovere la ricerca e sviluppo di batterie ad elevate prestazioni: l’utilizzo su larga scala dei bus elettrici sarà possibile solo se autonomia, flessibilità e capacità di trasporto non saranno troppo penalizzanti rispetto agli altri sistemi di trasporti; • infrastrutture di ricarica in deposito e rapida: le reti di distribuzione dell’energia dovranno essere adeguate in previsione dell’immissione in servizio di flotte di autobus elettrici sempre più numerose; si dovrà prevedere la possibilità di assorbire potenze anche elevate al fine di consentire le ricariche rapide e o di deposito; • infrastrutture di ricarica in deposito e rapida: è di fondamentale importanza che vengano identificati degli standard (accoppiamenti elettrici, protocolli di comunicazione,…) che rendano compatibili le stazioni di ricarica con diverse tipologie di autobus e viceversa; caricare un autobus elettrico deve essere un’operazione equivalente al rifornimento di gasolio. Non è possibile infatti pensare che a fronte di diverse forniture di flotte di autobus elettrici sia necessario ogni volta implementare un sistema di impianti di ricarica dedicato e differente; • infrastrutture di ricarica rapida: è necessario semplificare l’iter per le necessarie autorizzazioni al fine di ridurre i tempi di installazione e apertura al servizio degli impianti di ricarica necessari all’esercizio di sistemi di trasporto elettrico; • personale di guida e tecnico: è necessario avviare un programma di formazione per diffondere la cultura della trazione elettrica e trasmettere le competenze per gestire e utilizzare al meglio gli autobus elettrici, ottimizzandone le prestazioni. Per una corretta ed efficace gestione dell’introduzione di flotte di autobus elettrico all’interno delle reti di trasporto pubblico è pertanto auspicabile un confronto serio e costruttivo tra tutti gli enti coinvolti: • Amministrazioni pubbliche; • Aziende di trasporto pubblico; • Costruttori di autobus; • Costruttori di impianti di ricarica; • Produttori e Distributori di energia elettrica. Al fine di condividere le rispettive necessità e avviare e pianificare le attività affinché le tessere del sistema vengano posizionate e realizzate e rese disponibili in maniera sinergica.
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INTERVISTA AL DIRETTORE GENERALE DI ATB MOBILITÀ S.P.A., GIANNI SCARFONE
Bergamo: un BRT dal cuore elettrico
Foto: ATB Bergamo
di Paolo Benevolo
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na flotta di 12 autobus Solaris Urbino a trazione totalmente elettrica, dotati dei più moderni sistemi di bordo, elevate frequenze, numerosi tratti di corsia preferenziale, ottimizzazione delle precedenza in prossimità delle intersezioni e ben 16 pensiline smart in grado di interagire con gli utenti in attesa. Sono gli ingredienti base dell’innovativa linea 32
Al via a settembre la nuova linea C: innovazione e alta qualità di servizio con una flotta di 12 autobus full electric. C che entrerà in servizio all’inizio del prossimo autunno nella città di Bergamo, per risolvere i problemi di mobilità che rischiano di compromettere la vivibilità e l’accessibilità delle aree
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urbane più centrali. Un servizio che avvicina il Comune lombardo alle più avanzate esperienze in corso in Europa e nell’ambito del quale la scelta dell’autobus full electric rappresenta, in realtà,
solo l’ultima pedina di una più ampia e attenta progettazione di sistema, come ha illustrato ad Onda Verde il direttore generale di ATB Mobilità S.p.a. e presidente di ASSTRA Lombardia, Gianni Scarfone, intervistato a margine del Convegno sul futuro degli autobus elettrici organizzato da ASSTRA a Bergamo, proprio in collaborazione con l’azienda locale di TPL.
Trasporto collettivo
Una linea che interferisce inevitabilmente con il traffico privato: come è stato affrontato questo problema? “Il nostro obiettivo è quello di rafforzare con questo intervento il servizio di trasporto collettivo, senza tuttavia conseguenze troppo pesanti sul traffico privato. Lo studio del tracciato della nuova linea C, infatti, è stato supportato da un ampio lavoro di simulazione degli impatti sulla mobilità urbana, utilizzando modelli specifici sia in ambiente macro, per valutare il rapporto tra domanda di trasporto e rete, sia a livello micro, per capire se i percorsi proposti e le corsie preferenziali individuate consentivano di mantenere fluido l’intero sistema. I risultati di queste simulazioni sono stati positivi e riteniamo che questa soluzione, per come l’abbiamo congegnata, sia una soluzione cosiddetta “winwin”, nel senso che il traffico privato non è eccessivamente penalizzato, il TPL incrementa qualità e quantità dell’offerta, il sistema della mobilità urbana
Foto: ATB Bergamo
La nuova linea C è stata presentata da ASSTRA quale esempio di corretta ed efficace pianificazione dei nuovi sistemi di TPL elettrico, quali sono state le tappe e gli obiettivi specifici di questo innovativo progetto? “Abbiamo iniziato a ragionare sulla base di quella che è la nostra esperienza nell’implementazione di nuove tecnologie e nuovi sistemi smart, guardando con attenzione alle esigenze del territorio e a quelle che la domanda di trasporto lascia emergere come vere e proprie priorità, con occhio sempre attento anche al tema ambientale. Abbiamo pertanto effettuato nel 2016 un’analisi dettagliata della mobilità e dei flussi di traffico, compresi quelli pedonali che intersecano la viabilità, realizzando un’indagine che ha individuato le principali direttrici esterne e interne. Nello specifico, abbiamo appurato come la domanda potenziale di trasporto si concentri oggi soprattutto sugli assi viabilistici di attraversamento della città. Da qui il progetto di una nuova linea circolare ad alta qualità di servizio, proponendo un tracciato completamente urbano che abbraccia da nord a sud
diventa nel complesso più fluido con benefici per tutti i cittadini. Solo alla fine di questo lungo e impegnativo lavoro siamo passati alla scelta del mezzo più idoneo da mettere in servizio e considerato il contesto specifico, ovvero che si tratta dell’unica linea che percorre un tracciato tutto all’interno della città con corsie preferenziali e sistemi di priorità semaforica, abbiamo ritenuto che i tempi fossero maturi per adottare una tecnologia innovativa che è appunto quella dell’autobus full electric”.
l’area centrale e che collega un importante polo quale l’Ospedale al Palazzetto dello Sport e a zone densamente abitate quali il Don Orione e il quartiere Clementina. Una linea, dunque, che interessa la parte centrale della città, diversamente dalle altre 12 linee che la attraversano diametralmente servendo i Comuni di prima e di seconda fascia”.
Corsie preferenziali, tecnologie innovative, priorità alle intersezioni … il modello prescelto in altri termini è quello dei moderni BRT europei, meglio conosciuti come “autobus ad alto livello di servizio” secondo la più diffusa definizione francese di BHNS? “Esattamente, una linea ad alta qualità di servizio come vengono definiti questi innovativi sistemi di TPL veloce a livello europeo. Anzitutto
Don Orione Goisis Marzanica Grismondi Leone XIII
P
Corridoni 39
STADIO
Corridoni Esselunga Corridoni
CITTÀ ALTA
S.Caterina S.Caterina 36 Santuario
P.zle Oberdan S. Giovanni
Legenda
P
Statuto XXIV Maggio
LINEA 5
Mazzini
Mazzini
LINEA 6
LINEA T1
Tasca Garibaldi
Ghislandi
Camozzi 14
Mazzini Castelli
Borgo Palazzo
S.Anna Borgo Palazzo TEB
Borgo Palazzo
Clementina
P. Nuova Tiraboschi
Loreto
P
Cri
Broseta Risorgimento
Moroni Moroni Palma
Curie
Moroni Caniana
Salvo d’Acquisto Auchan
Aree interessate da interventi viabilistici
Calepio Camozzi 122
LINEA 7
INTERSCAMBI TEB
Pirovano
Frizzoni Camozzi
XXIV Maggio
LINEA 1
LINEA 10
Cimitero
Noli 2
INTERSCAMBI ATB
LINEA 9
Noli
Verdi P.Libertà
Parcheggi d’interscambio Gratuiti
LINEA 8
Noli Questura
Verdi Pignolo
FUNICOLARE CITTÀ
Centro città parcheggi blu a pagamento 7/7
Questura
Leopardi
S.Bernadino Previtali
STAZIONE
S.Bernadino Ist.Palazzolo Baschenis
Cerasoli
MCTC
Nuove corsie preferenziali
Carducci
Zambonate 5 vie
M.L.King
Corsie preferenziali esistenti Fermate Capolinea
Ospedale
pensilina smart Direttrice Aeroporto - Città Alta
AEROPORTO
Il tracciato della nuova linea C di Bergamo "ad alto livello di servizio". In apertura, uno dei 12 autobus Solaris Urbino 12 Electric che a seguito della gara indetta da ATB Bergamo saranno messi in servizio sulla nuova linea eBRT.
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Trasporto collettivo
abbiamo concentrato sul mezzo autobus tutto ciò che oggi la tecnologia mette a disposizione per un servizio innovativo: dalla video-sorveglianza ai conta passeggeri, dalle emettitrici automatiche ai sistemi AVM (Automatic Vehicle Monitoring). Per garantire la regolarità e la fluidità di marcia del nostro eBRT siamo poi intervenuti nei punti più critici mettendo in cantiere la realizzazione di cinque nuove tratte di corsia preferenziale, in aggiunta alle sei già esistenti, per un totale di quasi 3 km di tragitto in sede protetta, ovvero circa il 12% dell’intero percorso della nuova linea C. Per quanto riguarda invece i sistemi che attribuiscono al TPL la priorità alle intersezioni, la città di Bergamo sulle principali direttrici è già dotata di dispositivi per regolare gli eventuali conflitti tra il trasporto privato e il mezzo pubblico. Solo in una situazione, in particolare, abbiamo previsto l’asservimento semaforico al transito del nuovo autobus, perché si tratta di una situazione specifica piuttosto complessa. Alle fermate più importanti, infine, abbiamo deciso di introdurre 16 pensiline smart, attrezzate con dispositivi intelligenti e servizi di connettività di ultima generazione, comprese mappe interattive per ottenere non solo informazioni sul servizio ma anche sui principali punti di interesse della città. Insomma, abbiamo cercato di fare il meglio prendendo come base la tecnologia dell’autobus. Se siamo riusciti nell’intento lo vedremo nei prossimi mesi quando il servizio verrà inaugurato”. Per quanto riguarda i mezzi, si tratta di autobus 12 metri a trazione completamente elettrica. La gara è stata vinta dalla polacca Solaris, con il suo sperimentato Urbino Electric, Bus of the Year 2017 all’ultima fiera IAA di Hannover. I 12 metri 34
Il rendering delle inniovative pensiline hi-tech che saranno installate presso 16 fermate della nuova Linea C.
elettrici tuttavia hanno una capacità di carico inferiore rispetto a quella dei tradizionali autobus con motore endotermico: cosa ha determinato questa scelta? “L’autobus che ha vinto la gara, il Solaris Urbino 12 Electric, è già diffuso in diverse città del Centro e del Nord Europa, è un veicolo di mercato e non un semplice prototipo, ed è stato quindi ampiamente testato, dimostrando la sua affidabilità e la sua efficienza. La nostra scelta è ricaduta sui 12 metri per diversi motivi, consapevoli che la capacità di carico è limitata a 70 passeggeri per via del peso e degli ingombri delle batterie. Anzitutto per la loro dimensione, più conforme alle caratteristiche del percorso interamente urbano che devono effettuare. In secondo luogo i mezzi acquistati sono 12 e la frequenza base tra una corsa e l’altra è di 15 minuti, considerata la domanda di trasporto che si prospetta su questa specifica linea la scelta dei 12 metri appare senz’altro la più appropriata.
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Infine i 18 metri full electric non appaiono ancora del tutto affidabili e abbastanza diffusi, e anche per questo abbiamo preferito acquistare mezzi di cui si conoscono meglio le prestazioni”. E per la scelta dei sistemi di ricarica come vi siete orientati? “Anche in questo caso abbiamo condotto un’attenta analisi delle soluzioni tecniche disponibili e sulla base del tipo di servizio da effettuare e delle caratteristiche del tracciato abbiamo scelto la soluzione plug-in, in deposito durante le ore notturne. D’altra parte le soluzioni relative alla ricarica in linea espongono in caso di guasto alla soppressione dell’intero servizio, mentre al contrario la ricarica in sede, una volta completata, rende disponibile il mezzo nel nostro caso per l’intero ciclo del servizio”. Predisporre un bando di gara ad hoc per una tipologia di autobus che ha ben pochi
precedenti in Italia è stato complesso? “Si, devo dire che è stato abbastanza complesso. Ovviamente abbiamo gettato un occhio alle principali esperienze europee. Abbiamo poi tenuto conto delle nuove procedure che sono state introdotte in Italia con il nuovo Codice degli Appalti e abbiamo anche temuto che eventuali ricorsi allungassero i tempi di realizzazione dell’intero progetto. Ma devo ammattere che siamo stati un po’ bravi e un po’ fortunati e siamo riusciti a portare in porto con successo questa gara piuttosto importante per la nostra azienda”. Dall’attivazione della nuova linea C quale impatto vi attendete in termini economici, sia dal punto di vista dei costi di esercizio che della manutenzione dei nuovi autobus elettrici? “Abbiamo effettuato un’analisi sulla base delle informazioni e delle esperienze oggi
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disponibili e riteniamo di avere costi relativi all’energia per la propulsione elettrica più contenuti rispetto alle tradizionali alimentazioni dei motori endotermici a gasolio o a metano. Non abbiamo rischiato però la manutenzione in proprio, ma abbiamo preferito sottoscrivere un contratto full service con il fornitore, che ci seguirà per 460.000 km per gruppo di 6 veicoli comprendendo almeno una volta la sostituzione del pacco batterie. Di conseguenza nei prossimi anni ci aspettiamo una stabilità nei costi di manutenzione e una riduzione nei costi relativi ai consumi di energia. Il tutto, va anche sottolineato, con una forte riduzione dell’impatto ambientale, perché gli autobus elettrici non emettono sostanze inquinanti e un maggiore ricorso al TPL comporta una riduzione delle auto private in circolazione”.
“L’investimento complessivo è di circa 7 milioni di euro, di cui 6 milioni sono per l’acquisto dei 12 autobus elettrici, con un costo medio di 500.000 euro ad autobus comprensivo degli apparati hi-tech di bordo e dei dispositivi di ricarica. Per questi sei milioni abbiamo ricevuto un contributo da parte della Regione Lombardia pari a 1,3 milioni di euro. Il resto, comprese le pensiline e gli interventi sulla viabilità, sono a carico di ATB. Gran parte dell’investimento dunque è a carico della nostra azienda, che negli anni ha saputo gestire con molta capacità imprenditoriale le proprie risorse”. Avvicinare l’utenza al mezzo collettivo e, soprattutto, nel caso della nuova linea C quali strumenti intendete mettere in campo per convincere le persone della bontà di questa scelta?
“Il problema dell’attrattività degli autobus non è solo quello della loro frequenza, della regolarità del servizio e della capacità di carico. Occorre anche saper avvicinare i cittadini al mezzo pubblico modificando le loro abitudini e questo cambiamento passa anche attraverso la percezione di avere un’opportunità di trasporto collettivo qualitativamente confrontabile con la soluzione individuale. Noi questo shift nei comportamenti delle persone che vivono in una realtà urbana come quella di Bergamo lo abbiamo già misurato a suo tempo con l’introduzione di una linea tranviaria, che abbiamo curato molto anche per quanto riguarda gli aspetti di marketing e di immagine. Nel tempo questo spostamento verso il mezzo pubblico è diventato anche un fatto, oserei dire, di tipo culturale, nel senso che non si tratta solo di una nuova opportunità di viaggio, ma di un diverso approccio alla mobilità e alla vita urbana. E proprio perché la linea C rientra in
Foto: TEB Bergamo
L’intero progetto ha richiesto un investimento di circa 7 milioni di euro, comprese
le pensiline e alcuni lavori infrastrutturali: come è stato supportato questo investimento?
Il tram di Bergamo, prima esperienza della città lombarda nell'ambito dei sistemi elettrici di TPL in sede riservata.
un più ampio progetto di sistema stiamo sviluppando un piano di comunicazione che affronta tutti gli aspetti dell’implementazione di questo servizio innovativo, dalle attività di cantiere fino alla scelta della livrea. Su quest’ultimo aspetto abbiamo affidato il compito di disegnare una livrea particolarmente attrattiva a uno studio internazionale che da tempo si occupa in particolare dell’allestimento di autobus e mezzi collettivi, collaborando anche con la UITP. D’altra parte le nuove generazioni e diversi gruppi di cittadini stanno sempre più orientando le proprie scelte di mobilità verso il trasporto collettivo, non di rado in combinazione con soluzioni di mobilità privata cosiddette “sharing”, cioè car sharing e bike sharing, servizi che anche a Bergamo stiamo integrando nel più ampio sistema del TPL”. La linea C verrà inaugurata all’inizio del prossimo autunno, sono già sul tavolo ulteriori possibili sviluppi? “Per come lo abbiamo congegnato, si tratta di un servizio flessibile che si può facilmente adeguare a eventuali sviluppi e trasformazioni del territorio. Ma come è emerso dal Convegno organizzato con ASSTRA qui a Bergamo, l’autobus elettrico è oggi una prospettiva sempre più concreta e diffusa concreta a livello europeo e a livello mondiale. La scelta, soprattutto nelle città, è quella di adottare autobus a basso o nullo impatto ambientale e dunque autobus elettrici o autobus ibridi. E noi intendiamo muoverci in questa direzione. La linea C, in questo senso, non è solo un investimento molto importante qui a Bergamo, ma è l’inizio di un processo che coinvolgerà progressivamente anche altre città italiane e che è destinato a trasformare profondamente il sistema della mobilità urbana”.
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BYD INAUGURA UN NUOVO STABILIMENTO DI PRODUZIONE IN UNGHERIA
Il full electric cinese alla conquista dell’Europa
Foto: BYD
di Paolo Benevolo
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YD Electric Bus and Truck Hungary Kft”: è questo il nome ufficiale della nuova società costituita in Ungheria dalla multinazionale cinese BYD per gestire l’impianto industriale di Komaron, acquisito agli inizi dello scorso aprile e destinato a produrre gli autobus elettrici per il mercato europeo. Un mercato ritenuto senz’altro interessante dai vertici del colosso asiatico dell’hitech, attivo nel campo delle tecnologie per le energie rinnovabili, per le sue promettenti possibilità di sviluppo nel settore del TPL elettrico e dove il marchio
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Obiettivo: produrre 400 e-bus l’anno destinati al mercato del TPL urbano rafforzando la presenza BYD in Europa. cinese ha già fatto notare recentemente la propria presenza: dalla fornitura di e-bus per il Regno Unito (Londra e Nottingham) e per l’aeroporto internazionale di Schiphol ad Amsterdam ai 19 “full electric” conquistati per la prima volta in gara pubblica in Italia, a cui si sono aggiunti ordini per altri 4 e-bus, che entreranno presto in servizio a Torino e a Novara. Il nuovo stabilimento di
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Komaron, come dichiara la nota stampa diramata da BYD, prevede un investimento di circa 20 milioni di euro per tre anni fino al 2018 e sarà in grado di raggiungere una capacità massima di 400 unità l’anno su due turni, con la consegna già entro fine 2017 di circa 40 autobus elettrici per il mercato del Regno Unito. Tutta la produzione sarà rivolta inizialmente ai veicoli ad alimentazione elettrica
per il trasporto collettivo, ma i progetti illustrati dai vertici BYD prevedono nel breve termine una seconda fase di sviluppo che andrà a coinvolgere altri prodotti, quali carrelli elevatori e commerciali leggeri. Per BYD, questo complesso di oltre 66.000 mq, che comprende al suo interno anche un centro di prova e manutenzione delle batterie, è solo il primo di una serie di impianti industriali in progetto in Europa, finalizzati ad incrementare la propria capacità di produzione nel settore degli autobus elettrici. L’inaugurazione della fabbrica
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ungherese segue infatti di appena due settimane l’annuncio dell’acquisizione da parte di BYD di un ulteriore sito di 80.000 mq per la produzione di autobus ad Allonne, nei pressi di Beauvais, nella regione dell’Alta Francia. Un progetto, quest’ultimo, che prevede nella sua fase iniziale la creazione di circa 100 posti di lavoro e una produzione massima di 200 veicoli l’anno, con un investimento complessivo di 10 milioni di euro da parte della multinazionale cinese.
la cattiva qualità dell'aria non rappresenta una novità, stiamo indirizzando la nostra tecnologia per le batterie, leader nel mondo, proprio verso il settore degli autobus urbani, sebbene le nostre ambizioni vadano molto al di là di questa singola tipologia di veicoli”. Quanto alla scelta dell’Ungheria, il direttore generale di BYD
Europe ha così concluso: “La nostra scelta è ricaduta sull’Ungheria soprattutto per la sua ubicazione centrale e per la sua lunga tradizione di eccellenza nella progettazione e nella fabbricazione di autobus. Il governo ungherese sta sostenendo questo settore e siamo orgogliosi di essere all’avanguardia e di poter contribuire a questo processo”.
Attualmente nella fabbrica sono impiegati 32 dipendenti, di cui il 68% operai già in precedenza contrattualizzati e una volta a regime, secondo i progetti annunciati, la fabbrica impiegherà circa 300 persone, la maggior parte delle quali saranno ungheresi del luogo con specifiche competenze tecniche.
Foto: BYD
“La qualità dell’aria, o piuttosto la scarsa qualità dell’aria, è un aspetto che ha un forte impatto sui cittadini di tutte le grandi città del mondo”, ha dichiarato il direttore generale di BYD Europe, Isbrand Ho, intervenendo alla cerimonia di inaugurazione del nuovo stabilimento di Komaron, aggiungendo subito dopo: “Non passa settimana senza che un nuovo studio colleghi l’impatto sulla salute dell’inquinamento atmosferico al fatto che la maggior parte di questo inquinamento è causato dai veicoli su gomma, in larga misura alimentati a diesel”. L’esigenza di mettere in servizio in ambito urbano veicoli per il TPL con alimentazione elettrica, in grado di abbattere completamente le emissioni di sostanze nocive e di gas ad effetto serra, è dunque impellente nelle grandi metropoli europee che, come ha sottolineato il responsabile BYD, stanno orientando proprio in questa direzione i loro investimenti. “Gli autobus urbani, dal momento che seguono schemi di itinerari completamente prevedibili, sono una delle tipologie di veicoli più facile da elettrificare”, ha spiegato in proposito Ho, “e imparando dalle strade delle principali città cinesi, in cui
Foto: BYD
STRATEGIA ELETTRICA CONTRO LO SMOG URBANO
L'inaugurazione del nuovo impianto di produzione BYD a Komaron, in Ungheria, e una veduta degli interni dello stabilimento. In apertura, la flotta di 13 autobus "full electric" fornita da BYD alla municipalità di Nottingham (UK).
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PRESENTATO IN ANTEPRIMA MONDIALE IL NUOVO TOURISMO RHD MERCEDES-BENZ
Un elegante connubio di innovazione e funzionalità
Foto: Mercedes-Benz
di Paolo Benevolo
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legante, compatto, estremamente versatile nel suo impiego grazie a un’offerta sempre più ampia di allestimenti e motorizzazioni. E nello stesso tempo, al top della categoria per dotazioni e standard di sicurezza, garantendo eccellenti prestazioni e costi di gestione ridotti rispetto ai suoi predecessori, a tutto vantaggio della redditività delle aziende. A 23 anni dal suo debutto sui mercati internazionali, con oltre 26.000 unità vendute in 50 paesi del mondo (2.097 solo nel 2016), il Tourismo RHD Mercedes-Benz, vero e proprio best seller europeo
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Presentata a Bruxelles la terza generazione del best seller da turismo a pianale rialzato. Sicurezza, redditività e massima flessibilità per soddisfare molteplici soluzioni di impiego. nel segmento degli autobus da turismo a pianale rialzato, è stato presentato in anteprima mondiale a Bruxelles, il 19 giugno scorso, nella rinnovata veste della sua terza generazione. Una première che ha visto riuniti nella capitale belga, sede di alcune delle più importanti istituzioni dell’Unione europea, oltre 120 giornalisti provenenti
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da tutto il continente, che hanno potuto toccare con mano il nuovo prodotto realizzato da Mercedes-Benz e partecipare ai workshop tematici organizzati dalla casa di Stoccarda per approfondire la conoscenza dei numerosi ed esclusivi plus di questo autobus. Offerto in quattro diversi modelli (con due o tre assali e tre lunghezze: 12,3 m, 13,1
m e 13,9 m), due varianti di postazione di guida (a sinistra e a destra), cinque diverse motorizzazioni Euro VI (vedi tabella) e tre versioni di cambio (cambio manuale Mercedes-Benz a sei marce di serie, GO 250-8 Powershift Mercedes-Benz a otto marce automatizzato su richiesta e cambio automatico a sei marce ZF Ecolife a richiesta per i veicoli con guida a destra), il nuovo Tourismo RHD amplia significativamente il proprio campo d’azione, coinvolgendo settori di impiego assai diversi tra loro, che spaziano dal servizio di linea a lungo raggio al gran turismo, dai servizi
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LE MOTORIZZAZIONI DISPONIBILI OM 936, cilindrata 7,7 l, potenza 260 kW (354 CV), coppia 1.400 Nm a 1.200-1.600 giri/min. OM 470, cilindrata 10,7 l, potenza 265 kW (360 CV), coppia 1.700 Nm a 1.100 giri/min. OM 470, cilindrata 10,7 l, potenza 290 kW (394 CV), coppia 1.900 Nm a 1.100 giri/min. OM 470, cilindrata 10,7 l, potenza 315 kW (428 CV), coppia 2.100 Nm a 1.100 giri/min.
Foto: Mercedes-Benz
OM 470, cilindrata 10,7 l, potenza 335 kW (456 CV), coppia 2.200 Nm a 1.100 giri/min.
In alto, i modelli del nuovo Tourismo RHD Mercedes-Benz con due e tre assali presentati in anteprima a Bruxelles. Qui sopra, da sinistra a destra: Gustav Tuschen, Head of Product Engineering Daimler Buses, Hartmut Schick, Head of Daimler Buses, e Ulrich Bastert, Head of Marketing, Sales and Customer Services Daimler Buses.
navetta all'utilizzo occasionale sulle linee extraurbane. “Il Mercedes-Benz Tourismo è l’autobus europeo da turismo a pianale rialzato di maggior successo di tutti i tempi ed è un driver fondamentale del successo di Daimler Buses”, ha dichiarato a Bruxelles il responsabile Daimler Buses, Hartmund Schick, “e proprio per salvaguardare anche in futuro la nostra leadership di mercato in questo segmento abbiamo investito 400 milioni di euro per lo sviluppo e la produzione di una generazione completamente rinnovata di autobus da turismo. Questo ha reso il nostro bestseller sempre più remunerativo per le aziende, più confortevole per i passeggeri e più sicuro per tutti gli utenti della strada”. Con oltre 61.000 aziende di trasporto passeggeri e una flotta complessiva di 820.000 autobus, che danno occupazione a circa 8 milioni di persone tra indotto e posti di lavoro diretti, quello europeo si conferma infatti un mercato molto dinamico, ha spiegato Schick, che ha ricordato come solo in Germania il settore abbia raggiunto il traguardo dei 5,5 miliardi di passeggeri trasportati ogni anno, ribadendo la piena fiducia del gruppo tedesco nel potenziale di crescita di questo mercato, soprattutto per quanto riguarda il segmento turismo. E proprio per questa ragione, ha concluso il responsabile Daimler Buses, l’obiettivo strategico della Stella è stato quello di proporre un prodotto totalmente rinnovato, più versatile e più flessibile, in grado con un’unica gamma di coprire tutte le possibili soluzioni di impiego e assicurare alle aziende un conveniente Total Cost of Ownership (TCO),. Il tutto partendo da un’attenta analisi delle esigenze e delle richieste dei clienti, espressamente interpellati in fase di progettazione, per quindi operare un decisivo upgrade di tutte le caratteristiche
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Il design del nuovo Tourismo RHD evidenzia il lavoro effettuato dai progettisti Mercedes-Benz per migliorare le prestazioni aerodinamiche, curando anche particolari quali il posizionamento dei tegicristalli, la forma dei retrovisori esterni e l'integrazione a filo con la carrozzeria delle porte e del finestrino lato guida.
tecniche che hanno sancito il successo delle precedenti generazioni. COSTI ED EMISSIONI SOTTO CONTROLLO Molta cura è stata prestata dai progettisti di Stoccarda nel ridurre ulteriormente i costi di gestione del nuovo Tourismo RHD rispetto al suo predecessore. Tre, nello specifico, i principali fattori presi in esame che hanno consentito di abbattere in modo consistente i consumi di carburante, con conseguenti benefici anche in termini di impatto ambientale: aerodinamica, nuove motorizzazioni e innovativi dispositivi di assistenza alla guida. Il capillare lavoro svolto per ottimizzare l’aerodinamica della nuova generazione di
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autobus a pianale rialzato non ha risparmiato alcun particolare: dalla rivisitazione del frontale, con un forte incurvamento dello sbalzo anteriore e il rivestimento del pianale sottostante, a cui si aggiungono tergicristalli senza staffa Aqua-Blade integrati nelle linee del parabrezza e retrovisori esterni di forma ottimizzata, al nuovo dinamico design della coda, con un allungamento di circa 15 mm dello sbalzo posteriore per non penalizzare il vano passeggeri, fino all’integrazione delle porte e del finestrino lato guida a filo con la carrozzeria. Una serie di interventi che ha permesso di abbassare a 0,33 il coefficiente di resistenza aerodinamica (Cx) del nuovo Turismo RHD, comportando un risparmio stimato sui consumi pari a circa il 4,5%, grazie anche all’alleggerimento
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di circa 200 kg del peso del veicolo. Un’ulteriore abbattimento dei consumi, nella misura del 2,5%, è poi dovuta alla disponibilità della nuova generazione di motori OM 470 con pacchetto efficienza, introdotta nell’estate 2016, mentre inediti accorgimenti contribuiscono a rendere più efficiente la marcia dell’autobus, quali in primis l’abbassamento automatico di 20 mm della carrozzeria del nuovo Tourismo RHD a partire dalla velocità di 95 km/h. Ai nuovi equipaggiamenti optional Predictive Powertrain Control (PPC) e Eco Driver Feedback (EDF), infine, è affidato il compito di incrementare ulteriormente i risparmi nel consumo di carburante. Il PPC, disponibile per la prima volta sul Turismo RHD,
attinge ai dati topografici delle principali autostrade e strade statali in Europa e tramite GPS rileva in ogni momento la posizione dell'autobus e il percorso che lo attende, con il suo profilo altimetrico. Sulla base di questi dati e di un'altra serie di parametri, come la velocità attuale e quella impostata, la massa effettiva del veicolo nonché dati su potenza, coppia del motore e cambio, il PPC associato al cambio automatizzato a otto marce GO 250-8 PowerShift regola non soltanto l'andatura, ma interviene anche sugli innesti selezionando la marcia più idonea e incrementando l’efficienza del motore, con risparmi fino al 4% sui consumi a seconda della topografia. Il sistema EDF, anch’esso disponibile su richiesta, valuta invece lo stile di guida
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del conducente elaborando numerosi parametri e fornendo suggerimenti e feedback specifici per adottare una migliore andatura più attenta ai consumi. Da rilevare, infine, sempre in tema di redditività, la lunghezza degli intervalli di manutenzione, che raggiungono il traguardo dei 120.000 km nel caso del cambio dell’olio e i 360.000 km nel caso della prima sostituzione del filtro antiparticolato. SICUREZZA IN PRIMO PIANO Ma è forse sul piano delle dotazioni di sicurezza che per un veicolo stradale destinato al trasporto passeggeri si gioca oggi una partita decisiva. Un tema a cui ACI
guarda con molta attenzione e che trova raccolto proprio nella nuova generazione del Turismo RHD quanto di meglio la tecnologia è attualmente in grado di fornire, ponendo il nuovo autobus da turismo a pianale rialzato MercedesBenz al top nel suo segmento, in linea con la tradizione del marchio della Stella. Un concetto, quello della sicurezza, declinato in tutti i suoi possibili aspetti sul nuovo Tourismo RHD e da sempre al centro dell’attenzione dei progettisti e degli ingegneri di Stoccarda. Di seguito, dunque, proponiamo una breve sintesi dell’equipaggiamento disponibile, optional e di serie, per assicurare la massima protezione dell’autista, dei passeggeri e di tutti gli altri utenti della strada.
Postazione di guida. Un viaggio sicuro inizia senza dubbio dal conducente, dalla sua capacità di mantenere sempre alta la concentrazione e di affaticarsi il meno possibile durante le manovre di guida. Per conseguire questo obiettivo il posto di guida del nuovo Turismo RHD è stato ridisegnato incrementandone comfort ed ergonomia. Due le versioni di plancia offerte: una versione funzionale di serie (Basic Plus) e una versione top di gamma (Comfort Plus), che tuttavia presentano numerosi elementi in comune al fine di agevolare la turnazione dei conducenti nelle aziende dotate di diverse tipologie di mezzi. In aggiunta al telaio di base, inoltre, nel nuovo Tourismo RHD anche l'altezza della postazione del conducente è stata
leggermente aumentata di 50 mm, attestandosi a 910 mm sopra la carreggiata, per consentire un migliore controllo della situazione del traffico. La pedaliera del freno, infine, si presenta ora sospesa, per un’attivazione più rapida e più agevole. Postazione passeggeri. Al di là delle molte novità introdotte per consentire un viaggio all’insegna del massimo comfort, su cui non ci soffermeremo in queste pagine per mere ragioni di spazio, un accorgimento tra tutti merita di essere citato in quanto decisivo per la sicurezza dei passeggeri: i sedili proposti per la terza generazione del Turismo RHD sono tutti dotati di schienale deformabile, in grado di assorbire energia a livello del volto in caso di urto.
Da sinistra a destra dall'alto in basso: la plancia Basic Plus, installata di serie, e la versione top di gamma Comfort Plus, la pedaliera sospesa del freno e il display a colori antiriflesso che visualizza tutte le informazioni essenziali e quelle supplementari di assistenza alla guida fornite dagli optional disponibii.
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Sicurezza attiva. È qui che l’impegno Mercedes-Benz ottiene senza dubbio i massimi risultati, proponendo un equipaggiamento di dispositivi di assistenza alla guida che ben rappresenta la summa di quanto la tecnologia è in grado di offrire in questo specifico segmento di mercato. Come da tradizione della dotazione di serie del Tourismo RHD fanno parte il sistema antibloccaggio (ABS), la regolazione antislittamento (ASR), l'Electronic Stability Program (ESP), il sistema antisbandamento (SPA), il sistema frenante elettronico (EBS) con Brake Assist (BAS) e il limitatore di velocità in discesa (DBL). Assolutamente d’avanguardia i sistemi di frenata automatica e di regolazione di marcia, che spaziano dal collaudato AEBS (Advanced Emergency Braking System) di serie, al più sofisticato Active Brake Assist 3 (ABA 3) associato al Tempomat con regolazione di distanza (ART), disponibile solo su richiesta, in attesa dell'annunciata commercializzazione del nuovissimo ABA 4 a partire dalla primavera del 2018. Novità assoluta per il Tourismo RHD è poi l’introduzione a richiesta dell'Attention Assist (AtAs). Questo sistema di rilevamento dell'attenzione del guidatore allerta il conducente qualora si riscontrino segnali di affaticamento. Il sistema opera valutando molteplici
parametri, quali gli interventi sullo sterzo e sui freni e la velocità del veicolo, da cui è in grado di ricavare la condizione del conducente. Se ravvisa un inizio di affaticamento o mancanza di concentrazione, l'Attention Assist lo segnala facendo vibrare il sedile lato guida e visualizzando sul display il simbolo di una tazza di caffè, a suggerire la necessità di una pausa. Il sistema di controllo automatico della pressione degli pneumatici Tire Pressure Monitoring (TPMS), offerto anch’esso come optional, segnala infine eventuali scostamenti dalla pressione di gonfiaggio nominale. La pressione viene rilevata dai sensori e visualizzata con esattezza per ogni singola ruota sul display della plancia. In questo modo il conducente è in grado di verificare l'esatta pressione di gonfiaggio di ogni singolo pneumatico ed eventualmente di correggerla alla fermata successiva. L'esattezza della pressione di gonfiaggio consente di ridurre l'usura del pneumatico evitandone il danneggiamento e si riflette non da ultimo positivamente anche su consumi ed emissioni. Sicurezza passiva. Se nonostante tutti i sistemi di assistenza alla guida si dovesse verificare un incidente, i passeggeri e il conducente a bordo del nuovo Tourismo RHD possono contare su una protezione
Front Collision Guard (FCG) IL FCG è un elemento della dotazione di serie della nuova generazione del Tourismo RHD. La tecnica brevettata comprende una sezione trasversale multipla subito dietro al paraurti che in caso di incidente funge da protezione antincastro, impedendo che i veicoli o i pedoni coinvolti possano restare bloccati sotto il veicolo (in colore rosso). L’ossatura dell’avanstruttura che si trova dietro questa sezione trasversale è invece composta da elementi di crash che in caso di urto si deformano assorbendo l’energia dell’impatto in modo mirato (in colore giallo). Infine la postazione di guida, con sterzo, pedaleria e sedile, è collocata su una sezione di telaio rigida e robusta che in caso di collisione frontale di grave entità può scorrere completamente all’indietro e quindi aumentare di preziosi centimetri lo spazio di sopravvivenza a disposizione del conducente (in colore verde).
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ottimale. Il cardine della sicurezza passiva è il sistema brevettato Front Collision Guard (FCG), che protegge efficacemente l’autista e il passeggero anteriore in caso di impatto frontale, assorbendo in modo selettivo e programmato l’energia prodotta dalla collisione (vedi box). Qualora l'autobus a pianale rialzato dovesse ribaltarsi lateralmente, è invece il sistema di centinatura ad anello che corre lungo tutto il perimetro dell’autobus a garantire all’autista e ai passeggeri la necessaria protezione e il massimo spazio di sopravvivenza. La soluzione della centinatura ad anello è infatti presupposto per ottenere una scocca al tempo stesso più stabile e più leggera. Grazie a questa sua caratteristica costruttiva il nuovo Tourismo RHD soddisfa già i requisiti di stabilità strutturale previsti dalla futura norma UN ECE R66.02. Illuminazione esterna. Anche un buon sistema di illuminazione significa sicurezza. Per questa ragione il nuovo Tourismo RHD è stato predisposto di serie di potenti fari alogeni H7. A richiesta sono disponibili gli ancora più potenti fari bixeno. Anche gli indicatori di direzione, come le luci di marcia diurne, sono integrati nella scatola del faro. Della dotazione di serie fanno parte anche i fendinebbia, integrati a richiesta con la funzione di luce di assistenza
alla svolta. Molte delle luci adottano la tecnica a LED, ad esempio i lampeggiatori posteriori e laterali, le luci di posizione o le luci di posizione anteriori per rimorchio, disponibili a richiesta. Non sono tuttavia ancora disponibili luci a LED per i gruppi principali anteriori. Utile, infine, l’introduzione delle c.d. “docking lights”, novità disponibile a richiesta che funge da illuminazione esterna di orientamento: installate sui lati sinistro e destro a monte dell'asse posteriore, queste luci illuminano la zona retrostante e supportano il conducente nell’effettuare particolari manovre, quali l’ingresso in spazi stretti o il parcheggio in ore notturne. Nell'equipaggiamento di serie di tutti gli autobus Mercedes-Benz, infine, è compreso un impianto di segnalazione d'incendio in grado di monitorare la situazione anche nel vano motore e su richiesta sono disponibili anche rilevatori di fumo per il vano bagagli e la toilette, nonché un impianto antincendio nel vano motore. L'avvio della produzione di serie del nuovo Tourismo RHD è in programma a partire dal mese di luglio e avverrà negli stabilimenti MercedesBenz in Turchia. Entro la fine del 2017 verrà avviata la produzione di tutti i modelli della gamma.
Trasporto collettivo
SISTEMI DI FRENATA AUTOMATICA E DI REGOLAZIONE DELLA MARCIA AEBS (Advanced Emergency Braking System). L'AEBS utilizza un sensore radar con una portata di 200 metri. Entro questo raggio il sensore rileva costantemente la distanza dai veicoli che precedono ricavando il dato sulla velocità relativa e calcolando anche la distanza da eventuali ostacoli fissi. Qualora la situazione raggiunga una soglia di criticità tale da rendere inevitabile una collisione e in mancanza di qualsiasi reazione da parte dell’autista, l’AEBS entra in funzione attivando in una prima fase una serie progressiva di allarmi sonori e luminosi. Successivamente, se il conducente non interviene manualmente, il sistema predispone meccanicamente l’impianto frenante per eseguire una frenata immediata totale. A fronte di un’ulteriore inerzia del conducente, l’AEBS effettua infine in modo automatico la frenata d’emergenza. Durante l'intervento del sistema, va sottolineato, l’autista resta sempre e comunque padrone della situazione, con la possibilità di intervenire direttamente.
Active Brake Assist 3 (ABA 3). La differenza sostanziale rispetto all'AEBS è la disponibilità di una funzione supplementare: in presenza di ostacoli fissi l'ABA 3 interviene attivando la frenata automatica con maggiore tempestività e anticipando l’arresto del veicolo. In questo modo l'ABA 3 non solo è in grado di ridurre la velocità in presenza di una situazione a rischio collisione con un ostacolo fisso ma, pur sempre nei limiti delle leggi della fisica, è in grado di evitare attivamente l'incidente. L’ABA 3 è disponibile di serie solo in combinazione con il Tempomat con regolazione della distanza (ART). Il suo sensore radar, infatti, consente il funzionamento dell'ABA 3. Se rileva la presenza di un veicolo che precede lentamente, il Tempomat con regolazione della distanza (ART) frena automaticamente l'autobus fino a raggiungere la distanza preimpostata dal conducente in funzione della velocità, che in seguito l’ART mantiene costante.
Active Brake Assist (AEBS and ABA) Warning cascade: Comparison of legal regulations (AEBS) and ABA Normal driving
Optische/akustische Warnung partial braking
AEBS: • Moving objects: full braking like ABA (1),
full braking
AEBS-braking cascade on standing object
full braking
compliant to legal regulations • Standing objects: full braking
pre-compliance with legal regulations step 2 (effective November 2018)
T2 Normal driving
T1
To
Optische/akustische Warnung
ABA 3:
partial braking
full braking
• Moving objects: Full braking like ABA (1) • Standing objects: full braking
ABA 3-braking cascade on standing object
full braking
Accident avoidance up to 60 km/h (over-compliance with regulations)
T2
T1
To
Workshop Safety I Peter Schumacher 16 Proximity Control Assist (ART) Combination with the Stop&Go Assist with GO 250-8 Powe
Tempomat con regolazione della distanza (ART) con funzione supplementare di “assistente d'arresto”. Questo sistema automatico di assistenza alla guida agevola l’autista in caso di improvvisi incolonnamenti o di traffico in progressivo rallentamento. Mentre l'ART è attivo solo nella fascia di velocità compresa fra 15 km/h e 100 km/h, con questa funzione supplementare la regolazione interviene tra 0 km/h e 100 km/h. Il regolatore della distanza rimane poi attivo nel traffico stop-and-go anche a velocità inferiori a 15 km/h nel caso la sosta del veicolo non superi i due secondi, ripristinando al momento di ripartire la velocità in precedenza impostata. Se questo periodo di sosta viene superato, ad ogni modo, il conducente può attivare nuovamente l'ART premendo leggermente il pedale dell'acceleratore o l'apposito tasto “Tempomat” posizionato sul volante.
Controls distance to vehicles ahead and warns driver when critical distance is undercut
Controls ahead an critical d
• Automa
keep se to vehic perman
• Automa
previou control
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Sicurezza
SETTIMANA MONDIALE DELLA SICUREZZA STRADALE ONU
Educare alla sicurezza i conducenti di domani di Raffaella Zerilli (Direzione Educazione Stradale, Mobilità e Turismo ACI)
La data è stata scelta in concomitanza con la Settimana Mondiale della Sicurezza Stradale indetta dall’ONU, 8-12 maggio 2017, tanto che l’evento è stato inserito sul sito ONU https:// www.unroadsafetyweek. org/en/home nel calendario ufficiale delle principali iniziative in programma nei diversi paesi del mondo. Lo slogan della campagna di quest’anno sulla sicurezza stradale “#SlowDown” ha letteralmente avvolto le mura della scuola, sia esterne sia interne, insieme a numerosissimi manifesti con messaggi e regole d’oro sulla sicurezza stradale da ricordare, sia ai grandi sia ai più piccoli.
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All’insegna dello slogan “#SlowDown” ACI, AC Roma e FIAB hanno dato vita in una scuola romana ad una settimana di attività educative rivolte ai più giovani. Il progetto ha visto coinvolti tutti gli alunni dell’Istituto scolastico paritario Antonio Rosmini di Roma, a partire dalla scuola dell’Infanzia, passando per la Scuola Primaria, per finire con la Scuola Secondaria di Primo Grado. Nel corso della settimana mondiale dedicata alla sicurezza stradale si sono susseguite lezioni teoriche in aula, a cura di formatori specializzati dell’AC Roma ed eventi pratici nei cortili
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dell’istituto per mostrare, sperimentare e simulare quello che è stato insegnato dai formatori nel rispetto delle attuali norme di circolazione e in relazione al livello e alle capacità raggiunto da ciascun alunno. CORSI E ATTIVITÀ DAI 3 AI 13 ANNI I bambini dell’infanzia si sono dimostrati attenti, curiosi e molto ricettivi nell’apprendere informazioni
e nozioni in modo dinamico e allegro e hanno quindi collaborato attivamente percorrendo un tracciato, appositamente costruito e organizzato, a bordo dei loro tricicli e mettendo in pratica gli apprendimenti conseguiti, in particolare in relazione agli attraversamenti pedonali, ai semafori e alla segnaletica stradale. Vestiti di giubbotti gialli, hanno sfrecciato su tricicli, trattori e macchine a pedali, tutti diligenti nel rispettare le strisce pedonali e i richiami degli agenti di Polizia Municipale che, seppur poco più grandi di loro, hanno saputo con fischietto e paletta far rispettare le regole del percorso.
Sicurezza
La mattina dell’evento finale, il 12 maggio, è stata inaugurata con un messaggio del presidente dell’AC Roma e vicepresidente ACI, Giuseppina Fusco, che con la sua presenza ha voluto testimoniare il forte impegno che tutta la Federazione ACI mette in campo da anni per la sicurezza stradale, ricordando soprattutto che ognuno di noi può essere di esempio per tutti gli altri mantenendo un corretto comportamento sulla strada, a cominciare dai più giovani. Ai ragazzi della scuola Primaria e Secondaria sono state invece dedicate lezioni in aula con il corso “Due Ruote Sicure”, sempre a cura dei formatori dell’AC Roma, e un’intera mattinata è stata dedicata ai tracciati appositamente costruiti nel cortile della scuola utilizzando le biciclette, così da mettere in pratica quanto spiegato in aula sempre in relazione ad attraversamenti pedonali, pedoni, semafori e segnaletica stradale. FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) e Stunt Bike, che hanno fornito le biciclette, hanno anche allestito stand destinati ad insegnare ai ragazzi la manutenzione, la riparazione e il funzionamento delle biciclette così come le dinamiche dei cambi e delle marce. I ragazzi si sono, quindi, cimentati anche nel riparare una gomma forata e nell’ apprendere come poter riposizionare una catena. Soddisfatti anche i genitori, che hanno respirato l’entusiasmo dei loro figli e hanno visto in questo evento un momento di crescita dei ragazzi anche come cittadini. Ogni bambino, infatti, nei giorni dell’evento e anche nei successivi, ha trasmesso in famiglia quanto appreso a scuola, al punto da riprendere i propri genitori alla guida per ogni minima disattenzione!
Sopra, alcuni momenti dell'iniziativa di educazione stradale organizzata a Roma presso l'Istituto scolastico paritario Antonio Rosmini. Sotto, il saluto finale dei dirigenti scolastici e dei rappresentanti dell'ACI, dell'AC Roma e della FIAB.
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Sicurezza
ETSC: AL VIA L’EDIZIONE 2017 DEL CONCORSO EUROPEO PRAISE
Premiate aziende e P.A. che investono in sicurezza di Antida Aversa (Ufficio Mobilità e Sicurezza Stradale ACI)
G
li incidenti stradali costituiscono la prima causa di morte degli infortuni sul lavoro. Impegnarsi nella sicurezza stradale dei lavoratori è pertanto un aspetto di primaria importanza, che consente alle aziende non solo di migliorare le condizioni di lavoro del personale, ma anche di aumentare efficienza, produttività e soddisfazione del cliente.
Sotto la lente degli esperti internazionali i migliori progetti aziendali per migliorare la sicurezza stradale dei propri dipendenti.
Al fine di promuove le migliori pratiche e aiutare i datori di lavoro a garantire elevati standard di sicurezza ai dipendenti è nato il progetto PRAISE (Preventing Road Accidents and Injuries for the Safety of Employees), coordinato dall’European Transport Safety Council (ETSC), del quale l’Automobile Club d’Italia è membro. Nell’ambito di tale progetto l’ETSC offre riconoscimenti annuali alle organizzazioni, pubbliche e private, che si sono considerevolmente impegnate per migliorare la sicurezza stradale connessa agli spostamenti di lavoro dei propri dipendenti e ai tragitti casa-lavoro-casa (in itinere). Il concorso annuale, giunto alla sua edizione 2017, considera tre categorie distinte di organizzazioni: aziende di piccole e medie dimensioni (con meno di 250 dipendenti), aziende di grandi dimensioni (con oltre 250 dipendenti) e istituzioni pubbliche.
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COME PARTECIPARE AL CONCORSO 2017 Le aziende pubbliche e private che hanno avviato un programma specifico per migliorare la sicurezza stradale dei propri dipendenti e che intendono partecipare alla nuova edizione 2017 del concorso PRAISE dovranno compilare un modulo di domanda (in lingua inglese) da inviare per e-mail, entro il 1 settembre 2017, al seguente indirizzo di posta elettronica: praiseaward@etsc.eu Per scaricare il modulo di domanda e per ulteriori informazioni sul concorso e sui criteri di valutazione dei progetti inviati , è possibile collegarsi al sito web istituzionale dell’ETSC (http://etsc.eu/projects/ praise/praise-awards-2017/).
I PREMIATI 2016 Nell’edizione 2016 del concorso PRAISE sono state premiate le seguenti aziende e pubbliche amministrazioni: • Johnson & Johnson, una delle aziende leader a livello mondiale nel settore sanitario, che opera in oltre 60 Paesi con circa 126.500 dipendenti e una flotta di oltre 33.000 veicoli; • O'Donovan Waste Management, una delle principali società di gestione dei rifiuti di Londra, che impiega oltre 140 lavoratori; • il Ministero della Difesa del Belgio “La Défense”.
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I vincitori, scelti da una giuria indipendente di esperti nominati dall’ETSC, riceveranno un positivo riconoscimento degli sforzi compiuti per migliorare la sicurezza stradale da parte dell’ETSC, voce leader nella sicurezza dei trasporti a livello europeo. I vincitori del concorso 2017 saranno invitati a illustrare i propri programmi di sicurezza stradale in occasione della Conferenza annuale PRAISE, in programma a Bruxelles il 24 ottobre 2017 con la partecipazione di responsabili politici e di numerose organizzazioni attive nel settore.
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LE INFRASTRUTTURE FISICHE PER LA LOGISTICA URBANA DISTRIBUTIVA
La logica vincente del transit point
Foto: Citylogistics
di Massimo Marciani (FIT Consulting s.r.l.)
A
ttualmente in Italia gli oltre ottomila Comuni presenti sul territorio operano in assoluta difformità all’interno dei processi di regolazione degli accessi ai centri urbani. Nella maggior parte dei casi in assenza di una programmazione di lungo termine (Piani Urbani della Mobilità Sostenibile), anche se più di recente si è evidenziata una prima inversione di tendenza in questo senso. Bisogna tuttavia sottolineare che in genere la regolazione degli accessi urbani
Coordinare e smistare il flusso delle merci in funzione del processo di consegna finale con sistemi “smart” e regole condivise. viene determinata senza confrontarsi con gli operatori della filiera del trasporto, che lamentano la mancanza di forme di concertazione o di approccio industriale al settore concordate, mancanza che determina un aumento della conflittualità fra le parti e che non risolve i tanti problemi correlati alla consegna finale delle
merci. E non a caso diverse sentenze del TAR adottano provvedimenti sospensivi proprio in ragione di un mancato, seppur necessario, coinvolgimento partecipativo dei soggetti interessati alle ordinanze. Pertanto la semplice adozione da parte dei Comuni di interventi esclusivamente repressivi e restrittivi non
solo comporta conseguenze negative sull’economia della città (es. contrazione dell’attività economica dei servizi commerciali, chiusura e ri-localizzazione dei negozi nelle aree non toccate dai provvedimenti restrittivi, ecc.) ma addirittura potrebbe indurre una riorganizzazione spontanea dei servizi di distribuzione con conseguenze ancora più negative sull’ambiente, sull’incidentalità e sulla qualità della vita dei cittadini. Proseguiamo dunque con questo terzo articolo la
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nostra analisi volta ad individuare modalità più efficaci e soluzioni realmente innovative per affrontare l’annoso problema dell’ultimo miglio, con il pieno coinvolgimento di tutti gli attori in gioco. PIATTAFORME URBANE E SISTEMI DI PROSSIMITÀ
Fonte: Comune di Lucca
I sistemi di stoccaggio e distribuzione dei materiali sono parte integrante di ogni sistema logistico e rappresentano l’anello della catena che congiunge gli oneri associati al funzionamento dei mezzi per una migliore gestione sia del proce produttori e consumatori. All’interno della catena sia dei costi. Il tutto per offrire un servizio di consegna e ritiro maggiormente risponde possiamo individuare delle alle esigenze del mercato consumer e business. “strutture” che fungono da bacini di accumulo delle merci, tali strutture (depositi, magazzini, centri di distribuzione, transit point, Autocarro 2 piattaforme e nodi logistici in generale) vengono spesso Autocarro 1 Autocarro 3 utilizzate per le stesse funzioni anche se, in realtà, hanno ruoli diversi quando si affronta il problema della logistica urbana. Una prima classificazione permette di suddividere le tipologie di depositi sopracitate in funzione del ruolo che queste assumono all’interno della supply chain. Transit point, Centro di distribuzione urbana Si parla allora di depositi di stoccaggio e di depositi distributivi. I depositi di stoccaggio si possono a loro volta Autocarro per distribuzione urbana distinguere in depositi materie prime, depositi inter-operazionali e depositi prodotti finiti. In genere questi depositi si trovano nelle vicinanze delle fabbriche o Funzionamento concettuale un transit transit point per ilper consolidamento dei carichi. Funzionamento concettuale di diun Point il consolidamento dei carichi dei centri di assemblaggio dei materiali e fungono da magazzini o da “buffer” per i distinzione riguarda la Una terza distinzione, in la loro particolare funzionalità processi o le fasi della catena posizione geografica di base ai veicoli, è quella che all’interno della catena produttiva. tali depositi. Si distingue, divide i centri di distribuzione logistica si basa sulla capacità I depositi distributivi infatti, tra depositi centrali a seconda del tipo di veicoli di smistamento e distribuzione sono invece sistemi che si e depositi periferici. Una che potrà servire, e quindi della merce, piuttosto che inseriscono nella catena seconda classificazione, in depositi distributivi navali, sulla semplice capacità di logistica e si possono base alla quantità di merci aeroportuali, intermodali o stoccaggio. Per enfatizzare inquadrare come facenti parte che vi possono transitare, autostradali. questo aspetto, nei moderni del sistema distributivo vero può derivare dal bacino di Per quanto riguarda i depositi sistemi distributivi non si e proprio. Intuitivamente, utenza che queste strutture centrali, oltre ad essere ridotti adotta più la terminologia come fatto per i depositi andranno a servire (ad es. in numero e concentrati in “deposito” o “magazzino”, di stoccaggio, la prima depositi urbani o regionali. aree geografiche baricentriche, che guarda alla struttura
I pro e i contro
dei transit point
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2017 Il luglio-agosto transit point è da intendersi dunque come “una struttura logistica situata in una posiz di relativa prossimità all’area da essa servita (sia questa il centro di una città, un’in
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il loro smistamento e la loro spedizione verso le rispettive destinazioni. La logica del sistema è una logica di tipo “pull” piuttosto che “push”, con le informazioni che risalgono a ritroso nel sistema distributivo. DAL “MAKE TO STOCK” AL “MAKE TO ORDER” Alla luce delle considerazioni fatte, appare chiara la distinzione concettuale tra i diversi sinonimi utilizzati nel linguaggio comune per identificare un sistema di stoccaggio e distribuzione dei materiali, così come gli investimenti messi in atto con capitali privati da parte degli operatori logistici per rispondere alle esigenze sopra illustrate. Il termine deposito o magazzino, pone l’accento in primo luogo sulla capacità del sistema di stoccare merce, e in secondo luogo sulla
funzione di smistamento e distribuzione; viceversa, quando si parla di centri di distribuzione, si vuole enfatizzare la rapida ed efficace capacità del sistema di allestimento ordini. Infine, transit point o piattaforma o nodo indica un centro distributivo in cui si sottolinea ulteriormente la funzione di smistamento e in cui viene invece meno la funzione di stoccaggio a favore di una più veloce ed efficiente pratica di evasione degli ordini e/o compattamento delle spedizioni, per ricevere benefici economici e procedurali in campo distributivo anche dal giro di consegne dei mezzi. L’importanza per gli operatori di poter usufruire di un sistema magazzino come descritto risiede nella sua concezione più ampia come capacità di rendere disponibile il prodotto giusto
nel posto giusto, al momento giusto e al costo giusto. Procedendo in questa direzione le industrie e le imprese commerciali nel corso degli anni hanno pesantemente investito i propri capitali in questo tipo di strutture, passando quindi da una visione statica che vedeva il magazzino come luogo in cui stoccare le merci in attesa di essere vendute ad un’ottica più dinamica, che analizza più nel profondo il processo di stoccaggio e quindi di attesa dei prodotti. Nell’ultimo decennio, infatti, le imprese hanno cercato sempre di più un vantaggio economico dalla riduzione delle merci stoccate in magazzino a favore della conversione di tali spazi in aree commerciali o produttive, acquistando cioè un’eccellenza del servizio logistico attraverso il passaggio da una logica “make to stock” ad una logica
Foto: Mercedes-Benz
in un’ottica di capacità di stoccaggio dei materiali, ma si parla piuttosto di “centri di distribuzione”, cercando in questo modo di porre l’accento e sottolineare la capacità della struttura di coordinare e smistare i flussi di materiale che la attraversano. I depositi periferici hanno subìto un processo evolutivo simile, se non ancora più accentuato, a quello dei depositi centrali. Oltre alla già citata riduzione in numero, si cerca per quanto possibile di modificarne la funzionalità facendolo evolvere verso una struttura di transit point. I transit point possono essere visti come magazzini in cui viene meno proprio la funzione di stoccaggio, mentre rimangono solamente le funzioni di smistamento e di distribuzione. Nel transit point, dunque, i flussi di merce in ingresso permangono per il tempo strettamente necessario per
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più simile al “make to order”. Gli stessi servizi o addirittura servizi migliori vengono oggi garantiti attraverso l’efficienza dei processi, dei flussi di materiali e di informazioni attraverso la rete, piuttosto che tramite livelli di scorte elevati in grado di far fronte alle richieste del cliente. Questa pratica ha comportato un profondo rinnovamento della struttura distributiva delle aziende moderne e, in particolare, uno snellimento della rete, con riduzione della giacenza lungo il canale che congiunge produttori e consumatori. Il sistema di “transit point” alla luce di queste considerazioni può quindi essere visto come punto di rottura del carico che si inserisce tra il produttore
e il cliente finale. Le merci raggiungono il punto di rottura per essere inserite in giri di consegne locali, così da ridurre gli oneri associati al funzionamento dei mezzi per una migliore gestione sia del processo sia dei costi. Il tutto per offrire un servizio di consegna e ritiro maggiormente rispondente alle esigenze del mercato consumer e business. I PRO E I CONTRO DEI TRANSIT POINT Il transit point è da intendersi dunque come “una struttura logistica situata in una posizione di relativa prossimità all’area da essa servita (sia questa il centro di una città, un’intera città o un sito specifico come un centro commerciale), al quale
PUNTI DI FORZA
molte aziende di trasporto consegnano la merce destinata all’area medesima, da cui vengono eseguite le consegne consolidate e in cui possono essere offerti una varietà di servizi logistici e commerciali a valore aggiunto”. A livello italiano, le Amministrazioni comunali stanno ricorrendo massicciamente all’uso di regolamentazioni dette di “pollution charge”, soprattutto rispetto ai veicoli commerciali in ambito urbano. Infatti, ad oggi, 85 Comuni capoluogo di provincia su 117 hanno adottato misure per regolare il traffico, con particolare attenzione nei confronti dei veicoli ecologici. I transit point, in quest’ottica, potrebbero
PUNTI DI DEBOLEZZA
• Maggior uso delle potenzialità di carico dei mezzi attraverso un consolidamento dei carichi • Ricorso ad operatori professionali (conto terzi) incrementato, con benefici sia sull’efficienza della catena logistica sia a livello ambientale/sociale
• Necessità di investimenti importanti
• Riduzione dei livelli di congestione diretta e indiretta
• Introduzione di una rottura di carico
• Maggiore uso di tecnologie informatiche
• Possibilità di aumento dei tempi di consegna
• Razionalizzazione delle fasi logistich; • Riduzione del costo logistico urbano dato (costi di trasporto e altri servizi)
OPPORTUNITÀ
RISCHI
• Migliore cura/conservazione delle merci in depositi attrezzati e vigilati • Ottimizzazione dei carichi in consegna • Risparmi per economie di scala • Minimizzazione dei flussi veicolari • Minimizzazione chilometri percorsi dai veicoli di grosse dimensioni • Ottimizzazione dei coefficienti di carico e dei giri di consegna delle merci • Riduzione dei consumi energetici connessi al risparmio del chilometraggio da parte di veicoli di grandi dimensioni
• Complessità gestionali • Necessità di benefici consistenti a fronte di costi d’investimenti della struttura di regola consistente • Necessità di sviluppo costruttivo e gestionale dovuto alle filiere servite
• Possibilità di utilizzare veicoli ad alimentazione alternativa unitamente alla possibilità di eliminare costi dovuti sia all’oscillazione del petrolio sia ai permessi per poter accedere alle aree ZTL Analisi SWOT sull'utilizzo dei transit point in zone urbane o periferiche.
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essere equipaggiati per il rifornimento di mezzi di trasporto a basse o zero emissioni. Il modello che aumenterebbe i benefici in questo caso sarebbe ancora quello aperto, che attiverebbe un processo virtuoso di accreditamento basato sulle procedure per ridurre il chilometraggio e sull’adozione di mezzi ad alimentazione alternativa, portando benefici per la qualità del servizio alle imprese e benefici ambientali ai cittadini. Al fine di fornire un’ulteriore elemento di riflessione al lettore, pubblichiamo qui a fianco una analisi SWOT svolta sull’utilizzo dei transit point in zone urbane o periferiche. Nel breve periodo l’uso intensivo delle potenzialità di carico dei mezzi, la razionalizzazione delle fasi logistiche, la riduzione del costo logistico urbano e la riduzione dei costi associati alla congestione possono esprimere il proprio impatto positivo, mentre nel medio–lungo periodo ci sarà un maggior ricorso ad operatori professionali, con maggior uso delle tecnologie informatiche per semplificare i processi e trarre maggiori vantaggi dall’operatività delle tecnologie traccianti. Nel breve periodo si presentano come svantaggi per gli operatori la spesa di investimento e il costo di una rottura di carico con evidenti effetti sul tempo di consegna, mentre nel medio periodo si noterà la differenza tra i tempi di consegna diretta e quelli tramite transit point. Le opportunità dipenderanno in genere dalle specificità del luogo in cui verranno costruite le piattaforme. Infatti, mentre la possibilità di utilizzare veicoli ad alimentazione alternativa per poter accedere alle aree ZTL dipenderà in generale dalla volontà delle Amministrazioni comunali, la minimizzazione dei flussi veicolari e dei
Foto: Comune di Lucca
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La flotta elettrica del sistema Luccaport, per la ditribuzione merci nel centro storico di Lucca, comprende 2 Fiat
Foto: Comune di Lucca
Ducato 3,5 t Micro-Vett, 1 Fiat Ducato 3,5 t Enerblu, 1 veicolo Isuzu 3,5 t Micro-Vett e 2 Piaggio Porter 1,6 t Micro-Vett.
chilometri percorsi - e quindi del risparmio energetico dipenderà esclusivamente dalla posizione del transit point. L’opportunità di ottimizzare le consegna, i coefficienti di carico e la cura delle merci incrementata sono elementi certi poiché sono alla base del transit point. Dall’analisi SWOT si può concludere che i benefici e le
opportunità sono molto più numerose degli svantaggi e dei rischi, anche se questi ultimi presentano aspetti non trascurabili. In un’era ormai governata da sistemi “smart”, infine, molte esternalità negative potrebbero essere eliminate mediante un uso integrato di applicazioni, comunicazioni in tempo reale e programmazione
delle attività in maniera centralizzata. Un sistema telematico integrato unito alla semplicità delle operazioni che si possono riscontrare nell’uso di un transit point permette infatti di gestire mezzi e conducenti direttamente dalla piattaforma, con evidenti impatti positivi sull’organizzazione e qualità del lavoro.
Alla luce di quanto detto finora, appare quindi evidente come il processo di continua trasformazione in atto nel mercato della logistica distributiva e la progressiva trasformazione dei magazzini in strumenti completamente integrati all’interno della supply chain possa diventare più efficace se supportata da transit point sostenibili e da un continuo processo di miglioramento dell’analisi della dinamicità e della flessibilità dei processi, in modo da contenere i costi economici delle operazioni. Aspetto comunque indispensabile per la riorganizzazione di un modello logistico, è la definizione di regole a vantaggio della riorganizzazione della mobilità urbana complessiva. A tal fine elemento centrale si conferma la regolamentazione di opportune ZTL o zone pedonali, all’interno delle quali poter diffondere il concetto di riorganizzazione logistica per mezzo di regole e finestre di accesso differenziate. Tali atti sono propedeutici alla riorganizzazione del modello distributivo e rappresentano passi indispensabili per la diffusione di un concetto di incremento della vivibilità urbana. L’istituzione di regolamentazioni capaci di premiare chi svolga una distribuzione delle merci in modo “virtuoso”, rappresenta in conclusione un primo step programmatico per la riorganizzazione del sistema logistico, tale da permettere la diffusione di un sistema contrapposto all’attuale frammentazione operativa senza ledere i principi del mercato e della concorrenza. L’autore dell'articolo invita i lettori ad inviare eventuali commenti o a segnalare specifici argomenti da approfondire nei prossimi numeri scrivendo al suo indirizzo e-mail: marciani@fitconsulting.it
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Mobilità
FORUM PA: PREMIATO L’IMPEGNO ACI PER LA DIGITALIZZAZIONE
L’innovazione digitale a servizio degli automobilisti di Antonio Ricotta (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI)
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ome dare risposte alle esigenze dei cittadini nell’ambito della PA digitale? È questa la domanda che il Forum PA 2017 aveva posto alle amministrazioni pubbliche italiane, le quali hanno tentato di dare una risposta concreta partecipando al concorso "Premio 10x10 = cento progetti per cambiare la PA", un’iniziativa promossa da FPA all’interno della Manifestazione FORUM PA 2017, che si è svolta a Roma dal 23 al 25 maggio scorso.
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"10x10 = cento progetti per cambiare": l’ACI tra le amministrazioni virtuose premiate al recente Forum PA 2017. Enti centrali e locali, regioni, province, strutture della sanità pubblica, aziende di SPL, multiutility, piccole e medie imprese innovative, società strumentali a partecipazione pubblica, istituzioni scolastiche, università e centri di ricerca hanno partecipato al concorso presentando idee progettuali
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o veri e propri prodotti in grado di promuovere l’innovazione digitale dell’Italia attraverso la PA. Tra questi, una Giuria di esperti ha quindi selezionato una short list di progetti o prodotti meritevoli sulla base della loro innovatività, originalità, trasferibilità, rilevanza e sostenibilità.
Della short list ha fatto parte l’ACI presente, per l’ambito “PA senza carta”, con Easy Car, uno dei suoi progetti di punta che al momento rappresenta probabilmente una delle forma di innovazione già realizzate tra le più avanzate nell’ambito della PA italiana. Oltre che dalla Giuria, il progetto è stato molto apprezzato dal pubblico, al punto che è risultato il più votato tramite la app del Forum PA per l'ambito PA senza carta.
Mobilità
LA DIGITALIZZAZIONE DIVENTA SISTEMA Easy Car è un sistema di servizi finalizzato a facilitare gli adempimenti amministrativi relativi ai veicoli attraverso una trasformazione basata sulla digitalizzazione e ben riassume l’impegno per la digitalizzazione dell’ACI. Sono diverse le funzionalità e i servizi che compongono il sistema, a partire dal Certificato di Proprietà (CDP), documento che attesta la situazione giuridico patrimoniale di ogni veicolo, dematerializzato dal 5 ottobre 2015 e visualizzabile dall'utente tramite QR-Code oppure tramite link WEB. Ad oggi sono circa 18 milioni i Certificati di Proprietà Digitale prodotti. La dematerializzazione del CDP ha consentito di agevolare la facilità di accesso e il superamento di ogni rischio di possibile contraffazione, furto o smarrimento, a cui consegue una riduzione degli adempimenti burocratici a carico del cittadino (es. denuncia presso Forze dell’Ordine) e un abbattimento dei costi individuali e sociali per eventuali contenziosi. La seconda componente è costituita dagli atti di vendita in formato digitale e sottoscritti con firma elettronica che, a partire da luglio 2016, hanno consentito un abbattimento dell’obbligo a carico degli automobilisti utenti di effettuare gli spostamenti oggi necessari per trasportare i documenti cartacei, con un risparmio sui costi sociali pari a circa 39 tonnellate di CO2 prodotte in meno in un anno, oltre a risparmi di carta, toner per le stampanti e utilizzo di locali per lo stoccaggio dei documenti cartacei. Da aggiungere, infine, il risparmio sui costi interni grazie all'efficientamento dei processi.
Qui sopra, lo stand allestito dall'ACI al Forum PA 2017. In apertura, un momento della cerimonia di premiazione.
C’è poi AvvisAci: il cittadino non deve più farsi carico di chiedere le informazioni alla PA. Dal 26 maggio 2016 è sufficiente registrarsi sul sito ACI ( www.aci.it ) o accedere mediante SPID e attivare, gratuitamente, il servizio per ricevere una e-mail (e/o un SMS) ogni qualvolta venga registrato nel Pubblico Registro Automobilistico un evento su un veicolo di proprio interesse, con conseguente eliminazione, tra le altre conseguenze, delle possibili truffe e frodi connesse alle intestazioni fittizie di veicoli. Fa parte del sistema EasyCar anche ACI Mobile Club, una app disponibile sugli store IOS e Android con una serie di funzionalità tra cui Infotarga, che consente di ottenere, attraverso l’inserimento di una targa, informazioni di varia natura sul veicolo, e MyCar, per visualizzare gratuitamente l’elenco dei veicoli registrati al PRA di cui si è attualmente proprietari,
usufruttuari o locatari, mettendo a disposizione per ognuno, oltre ai dati tecnici, la situazione fiscale (con possibilità di pagare il bollo in scadenza) e la visualizzazione del CDP digitale. Dal 6 giugno 2016 è inoltre disponibile sul sito ACI il nuovo servizio on-line per il rilascio del Certificato Cronologico, che attesta la storia delle vicende giuridicopatrimoniali del veicolo fin dalla sua iscrizione al PRA, con pagamento effettuabile con carta di credito oppure tramite il nodo dei pagamenti scegliendo il prestatore di servizi di pagamento (es. Banca) e il relativo servizio da questo offerto (es. addebito in conto corrente, bollettino postale elettronico, ecc.). Da gennaio 2016 è peraltro disponibile presso gli Uffici ACI PRA, in progressiva estensione e a completamento del percorso di digitalizzazione, un sistema di wi-fi free riservato
ai cittadini per la navigazione gratuita. Un portale dedicato permette di accedere ai servizi del PRA, alle riviste dell'ACI ("L’Automobile" e “Onda Verde"), ai principali quotidiani on line nazionali e locali e consente altresì, oltre all'accesso libero al web, di avere informazioni sul Club ACI e su ACI Storico e di scaricare ACI GO, un gioco interattivo sulla sicurezza stradale. Un nutrito pacchetto di contenuti e di servizi, che ha convinto, oltre che i milioni di automobilisti che da mesi la utilizzano, anche la Giuria del Premio che ha ritenuto di includerla nella short list delle amministrazioni meritevoli. A ricevere il riconoscimento, l’ultimo giorno della manifestazione, è stato per conto dell’ACI il dirigente Vincenzo Pensa (vedi foto in apertura), che ha seguito e coordinato la realizzazione dei servizi fin dalle prime fasi della progettazione.
luglio-agosto 2017
53
Statistiche MERCATO AUTOVEICOLI 1° SEMESTRE 2017 TOTALE VEICOLI 1° SEM. 2017
PROVINCIA
PRIME ISCRIZIONI
CHIETI L’AQUILA PESCARA TERAMO Totale ABRUZZO MATERA POTENZA Totale BASILICATA CATANZARO COSENZA CROTONE REGGIO CALABRIA VIBO VALENTIA Totale CALABRIA AVELLINO BENEVENTO CASERTA NAPOLI SALERNO Totale CAMPANIA BOLOGNA FERRARA FORLI’ MODENA PARMA PIACENZA RAVENNA REGGIO EMILIA RIMINI Totale EMILIA ROMAGNA GORIZIA PORDENONE TRIESTE UDINE Totale FRIULI V. G. FROSINONE LATINA RIETI ROMA VITERBO Totale LAZIO GENOVA IMPERIA LA SPEZIA SAVONA Totale LIGURIA BERGAMO BRESCIA COMO CREMONA LECCO LODI MANTOVA MILANO MONZA BRIANZA PAVIA SONDRIO VARESE Totale LOMBARDIA ANCONA ASCOLI PICENO FERMO MACERATA PESARO Totale MARCHE
5.903 3.950 5.287 5.477 20.617 2.907 3.732 6.639 4.682 6.972 1.222 5.060 1.444 19.380 4.502 2.784 8.061 29.311 12.064 56.722 27.655 7.460 8.618 17.351 10.480 7.021 9.335 17.738 6.965 112.623 2.261 6.945 4.008 11.280 24.494 6.276 7.665 2.176 139.419 4.950 160.486 18.483 4.187 4.761 5.940 33.371 24.750 28.671 15.125 7.477 7.433 4.972 8.647 80.523 20.301 11.988 3.231 20.857 233.975 10.136 3.740 2.514 5.604 8.073 30.067
54
luglio-agosto 2017
VAR. %
PASSAGGI NETTI
VAR. %
RADIAZIONI
-3,53 0,03 0,19 8,69 1,14 22,09 -6,14 4,44 10,35 -0,64 11,09 5,31 8,33 4,77 4,04 5,49 1,45 3,05 4,80 3,38 4,36 1,59 0,07 5,45 0,56 0,52 4,91 6,10 3,35 3,64 -5,32 8,38 -0,45 8,23 5,38 8,45 2,57 13,33 9,80 8,62 9,39 5,39 3,64 0,66 6,39 4,64 2,39 6,46 2,63 2,02 -0,34 3,56 3,88 8,52 2,70 4,44 9,01 2,36 5,14 1,13 8,78 1,21 3,82 2,33 2,86
13.153 10.055 10.199 10.633 44.040 7.012 12.350 19.362 10.917 22.612 4.688 15.218 4.508 57.943 14.260 9.559 29.130 100.654 38.586 192.189 31.926 11.621 13.134 25.105 15.526 10.302 13.563 21.936 10.739 153.852 4.668 10.346 7.035 18.601 40.650 18.102 21.392 6.233 152.986 12.552 211.265 28.671 8.382 7.420 11.130 55.603 36.785 44.200 19.567 11.486 10.827 7.423 14.528 94.326 26.408 19.335 6.678 30.230 321.793 15.689 6.631 5.630 10.979 12.030 50.959
4,95 3,76 2,01 4,55 3,89 2,51 -2,05 -0,45 3,83 4,39 2,51 -0,16 1,37 2,67 2,15 -2,42 3,16 4,35 3,80 3,54 2,81 2,64 1,62 4,76 6,61 2,91 1,86 10,38 0,58 4,16 4,55 1,22 1,72 3,53 2,73 4,20 2,07 9,20 -4,62 4,96 -2,37 2,31 2,96 0,27 5,65 2,78 2,47 1,66 -0,22 3,53 3,40 4,64 2,53 1,70 0,59 2,68 -1,05 1,75 1,80 4,97 3,64 3,86 5,51 1,42 3,93
5.879 4.010 4.131 4.766 18.786 2.585 4.948 7.533 3.473 7.034 1.412 4.978 1.282 18.179 5.719 3.721 10.721 31.788 13.530 65.479 16.064 6.368 6.805 11.307 7.077 5.079 7.898 10.731 5.317 76.646 2.471 6.733 3.434 10.296 22.934 7.252 8.582 2.407 80.494 5.451 104.186 12.342 3.223 2.677 4.092 22.334 17.724 21.422 11.496 6.328 5.682 4.008 7.720 56.992 13.516 8.606 3.040 14.841 171.375 7.622 3.378 2.690 5.287 6.008 24.985
AUTOVETTURE 1° SEM. 2017 VAR. %
PRIME ISCRIZIONI
VAR. %
PASSAGGI NETTI
VAR. %
RADIAZIONI
VAR. %
-0,56 -8,15 -6,73 -6,01 -5,02 -0,46 -5,55 -3,87 1,08 2,61 17,57 -5,16 -3,39 0,61 -0,07 -7,71 1,52 0,07 2,36 0,27 -3,65 1,86 -4,63 -1,82 0,60 -5,70 5,42 -2,60 -3,87 -1,79 -4,59 10,74 -11,01 -3,83 -1,30 4,32 6,50 -0,70 16,02 1,17 13,00 -7,14 -0,77 -14,77 -1,78 -6,34 -2,09 -0,12 0,81 6,21 -1,97 7,66 6,19 6,26 0,16 6,97 -1,68 -3,20 2,44 -3,54 6,80 1,47 -4,50 -1,49 -1,44
4.648 3.210 3.998 4.381 16.237 2.458 3.019 5.477 3.984 5.725 1.026 4.085 1.207 16.027 3.345 2.269 6.322 18.174 7.995 38.105 21.460 6.204 6.520 14.305 8.144 5.355 7.289 13.804 4.753 87.834 1.771 5.657 2.701 9.477 19.606 4.859 5.802 1.788 114.747 3.610 130.806 11.285 2.303 3.528 3.847 20.963 18.212 22.378 12.092 6.023 5.813 4.053 6.458 64.371 16.275 9.692 2.406 16.877 184.650 7.975 2.985 1.962 4.367 5.890 23.179
-2,80 -1,89 2,25 8,33 1,43 20,91 -7,19 3,61 10,06 -1,17 9,85 4,66 8,06 4,29 -0,42 7,48 -0,14 -2,61 2,21 -0,47 2,41 1,32 -0,90 4,26 -1,51 1,06 5,59 5,22 4,88 2,73 -7,23 5,52 -1,28 8,63 4,68 5,38 0,24 13,89 9,21 1,46 8,46 5,72 2,95 0,03 5,31 4,34 1,61 6,77 1,36 2,71 -0,31 1,83 0,03 8,78 1,71 3,48 11,80 1,39 4,75 2,89 10,15 0,00 3,21 -1,54 2,40
9.377 7.436 7.267 7.761 31.841 5.037 9.235 14.272 8.410 17.283 3.456 11.612 3.390 44.151 10.735 6.942 22.464 71.718 27.303 139.162 22.608 8.260 9.056 18.510 11.366 7.361 9.628 15.606 6.777 109.172 3.485 7.821 4.650 14.223 30.179 13.517 15.214 4.812 115.765 9.493 158.801 17.530 5.069 5.021 6.797 34.417 26.502 32.152 14.265 8.531 7.894 5.684 10.374 68.668 20.015 14.297 4.740 23.204 236.326 11.087 4.535 4.131 7.761 8.188 35.702
7,78 6,23 4,47 7,70 6,63 4,50 -0,48 1,22 4,85 6,12 1,08 -0,04 1,35 3,42 3,53 -2,75 4,01 5,28 5,69 4,59 3,04 3,41 2,58 6,11 7,25 4,81 3,67 8,52 0,44 4,74 5,22 3,67 1,09 5,11 4,11 4,65 3,20 10,77 -4,43 4,76 -2,09 0,93 2,32 2,36 3,57 1,85 3,68 2,63 -0,35 5,35 3,79 7,04 4,38 2,45 1,74 4,47 0,74 2,45 2,80 5,62 2,49 5,63 8,50 1,76 4,91
4.513 3.198 3.160 3.832 14.703 2.167 4.023 6.190 2.843 5.785 1.127 4.081 1.081 14.917 4.784 3.113 8.864 26.289 11.001 54.051 12.493 5.185 5.113 9.305 5.627 3.890 6.106 8.867 3.937 60.523 2.045 5.657 2.325 8.774 18.801 5.994 6.671 2.053 60.146 4.484 79.348 7.720 2.154 1.893 2.908 14.675 13.964 17.159 9.429 5.399 4.631 3.408 6.197 47.019 11.081 7.035 2.477 12.271 140.070 6.081 2.726 2.188 4.261 4.593 19.849
-0,11 -8,89 -4,42 -4,18 -4,11 2,02 -7,56 -4,42 1,79 2,39 14,77 -6,21 -0,28 0,38 0,50 -5,49 1,06 3,37 3,68 2,24 -4,47 2,47 -4,61 -2,36 0,63 -6,89 4,52 -2,45 -1,48 -1,95 -7,30 8,64 -4,91 -4,43 -1,25 4,74 4,54 3,32 11,10 2,33 9,28 -8,04 -0,97 -16,57 2,39 -6,40 -0,83 -1,14 2,80 9,11 -2,46 9,79 7,25 7,37 1,01 7,39 -1,86 -0,66 3,47 -3,15 8,17 1,48 -2,49 -1,50 -0,70
Statistiche MERCATO AUTOVEICOLI 1° SEMESTRE 2017 TOTALE VEICOLI 1° SEM. 2017
PROVINCIA CAMPOBASSO ISERNIA Totale MOLISE ALESSANDRIA ASTI BIELLA CUNEO NOVARA TORINO VERBANIA VERCELLI Totale PIEMONTE BARI BARLETTA TRANI BRINDISI FOGGIA LECCE TARANTO Totale PUGLIA CAGLIARI CARBONIA IGLESIAS MEDIO CAMPIDANO NUORO OGLIASTRA OLBIA TEMPIO ORISTANO SASSARI Totale SARDEGNA AGRIGENTO CALTANISSETTA CATANIA ENNA MESSINA PALERMO RAGUSA SIRACUSA TRAPANI Totale SICILIA AREZZO FIRENZE GROSSETO LIVORNO LUCCA MASSA CARRARA PISA PISTOIA PRATO SIENA Totale TOSCANA BOLZANO TRENTO Totale TRENTINO A. AD. PERUGIA TERNI Totale UMBRIA AOSTA Totale VALLE D’AOSTA BELLUNO PADOVA ROVIGO TREVISO VENEZIA VERONA VICENZA Totale VENETO TOTALE ITALIA
PRIME ISCRIZIONI
VAR. %
PASSAGGI NETTI
VAR. %
RADIAZIONI
2.320 846 3.166 9.126 4.069 3.551 13.820 7.772 138.211 3.303 3.228 183.080 15.003 2.465 3.377 3.988 8.887 5.174 38.894 8.110 1.380 797 1.307 440 2.013 1.436 4.491 19.974 3.678 2.072 12.008 1.016 7.568 13.577 4.060 4.232 3.567 51.778 7.406 51.177 3.764 8.792 10.494 4.684 11.458 7.172 7.108 6.303 118.358 107.585 27.039 134.624 14.016 3.686 17.702 3.893 3.893 4.647 20.875 4.334 17.738 15.164 21.536 19.263 103.557
-5,96 8,88 -2,40 2,07 1,98 -1,03 6,04 3,20 42,44 2,55 -5,86 30,06 6,12 1,86 5,60 -4,36 2,06 4,00 3,42 11,88 -5,93 -0,25 6,78 -3,51 -1,32 1,70 5,92 5,76 2,14 -2,40 8,84 -5,58 6,61 0,04 14,53 6,30 0,37 4,43 2,51 12,23 2,45 0,94 -0,28 3,61 0,03 6,82 -1,33 2,65 5,90 8,95 17,71 10,60 3,71 -1,05 2,68 22,85 22,85 4,71 4,22 0,18 3,54 2,37 0,36 9,83 3,83
8.400 3.476 11.876 16.343 8.784 7.018 24.012 12.776 79.440 5.870 6.103 160.346 42.174 12.227 13.960 21.253 26.396 19.098 135.108 19.131 3.810 3.387 5.194 2.013 6.159 5.381 10.813 55.888 13.601 8.378 42.427 5.094 19.369 39.124 11.584 14.368 14.543 168.488 12.165 30.493 8.699 11.745 13.003 6.067 13.455 9.458 7.687 9.867 122.639 18.968 21.390 40.358 24.527 8.352 32.879 5.266 5.266 6.998 30.365 8.250 28.455 23.575 32.775 29.555 159.973
5,81 -0,34 3,93 3,86 4,34 -2,64 2,54 2,75 2,73 0,22 0,31 2,47 2,81 0,78 0,27 0,79 1,09 3,59 1,81 2,00 2,58 2,42 3,67 3,23 7,71 2,44 0,57 2,62 0,47 4,17 2,26 1,68 2,70 0,49 7,09 6,69 5,42 2,77 3,38 2,36 4,38 2,23 4,88 2,71 2,69 2,76 0,52 0,94 2,70 3,18 3,16 3,17 5,25 3,23 4,73 3,91 3,91 3,32 5,20 4,18 1,86 3,07 5,45 3,64 3,90
1.373.400
8,47
2.040.477
2,29
AUTOVETTURE 1° SEM. 2017 VAR. %
PRIME ISCRIZIONI
VAR. %
PASSAGGI NETTI
VAR. %
RADIAZIONI
VAR. %
2.957 1.228 4.185 6.456 3.589 2.912 11.247 5.563 32.723 2.512 3.033 68.035 16.977 5.251 5.283 7.178 12.458 6.904 54.051 7.609 1.146 874 1.995 467 2.017 2.165 4.001 20.274 4.813 3.083 11.651 1.804 6.038 10.969 3.714 5.294 5.042 52.408 5.581 17.919 3.611 4.985 5.751 2.655 5.833 4.672 3.325 4.386 58.718 10.494 9.964 20.458 11.580 3.895 15.475 3.181 3.181 3.876 15.967 4.368 17.179 12.582 17.036 17.559 88.567
0,24 2,16 0,79 7,19 5,43 0,73 5,57 3,81 -0,20 3,67 5,72 2,45 3,05 3,61 -1,18 -3,84 2,97 3,17 1,71 -0,78 -8,10 -1,80 2,31 1,74 -1,90 8,74 -1,43 -0,23 -6,12 7,27 -3,90 0,67 2,79 -7,53 3,43 15,72 3,02 -0,58 2,63 6,72 8,83 -13,11 -0,45 -10,33 -3,62 -0,19 -3,57 1,81 0,35 6,08 -3,37 1,25 -2,67 5,90 -0,65 -18,18 -18,18 2,43 5,12 0,46 1,46 -0,21 2,45 0,39 1,82
1.684 575 2.259 7.024 3.132 2.840 10.398 6.241 124.586 2.653 2.667 159.541 11.951 1.905 2.680 3.010 7.136 4.199 30.881 6.712 1.178 664 1.109 384 1.547 1.185 3.798 16.577 2.624 1.618 8.318 780 5.365 9.804 3.119 3.173 2.800 37.601 5.990 39.960 2.769 5.893 8.402 3.557 8.888 6.038 5.832 4.900 92.229 102.437 22.837 125.274 11.181 2.746 13.927 3.241 3.241 3.777 16.317 3.448 13.546 12.018 16.318 15.213 80.637
-13,60 0,88 -10,32 2,68 -1,26 -0,73 8,02 3,50 48,42 4,24 -4,55 35,42 3,70 -0,05 4,20 -8,73 1,15 1,70 1,30 11,03 -7,97 0,91 7,36 -4,48 -5,21 -0,25 5,06 4,57 1,16 -6,20 5,53 -10,86 4,87 -2,19 12,44 4,96 -0,39 2,11 1,96 9,50 1,32 1,92 1,77 -0,50 -2,07 7,74 -1,70 2,79 4,69 10,13 15,93 11,15 0,95 -5,02 -0,29 24,51 24,51 2,25 4,02 -0,72 2,22 0,17 -0,21 9,64 2,94
5.862 2.369 8.231 11.913 6.447 5.224 17.226 9.405 59.008 4.197 4.474 117.894 31.983 9.689 10.754 16.187 19.202 14.773 102.588 14.520 2.942 2.589 4.078 1.557 4.532 4.058 8.150 42.426 9.848 6.267 30.056 3.882 13.622 26.560 8.141 10.050 10.564 118.990 8.973 21.382 6.004 7.669 9.272 4.273 9.417 7.011 5.603 7.036 86.640 13.994 16.085 30.079 18.434 6.266 24.700 3.623 3.623 5.243 21.977 5.992 20.998 17.721 23.667 21.685 117.283
5,72 1,98 4,61 4,75 6,02 -1,75 2,80 5,26 2,83 2,49 0,49 3,06 4,08 1,97 3,17 3,09 1,28 4,21 3,11 4,06 3,88 2,90 5,70 4,71 10,40 2,24 1,84 4,18 2,39 6,33 3,95 3,13 2,69 2,44 9,61 11,74 6,00 4,59 2,72 3,52 5,98 2,62 8,01 4,68 4,92 5,13 2,30 3,87 4,27 2,44 6,32 4,48 7,44 6,37 7,17 2,49 2,49 5,26 6,05 5,92 2,73 4,73 7,73 5,25 5,38
2.432 981 3.413 5.201 2.933 2.488 9.007 4.561 27.113 2.081 2.546 55.930 13.896 4.229 4.421 5.784 10.303 5.724 44.357 6.224 858 619 1.712 374 1.584 1.766 3.482 16.619 3.980 2.599 9.442 1.499 4.879 9.002 3.090 4.403 3.974 42.868 4.452 13.785 2.718 3.357 4.425 2.063 4.301 3.758 2.570 3.361 44.790 8.166 8.089 16.255 9.315 3.095 12.410 2.749 2.749 3.357 12.969 3.543 13.880 10.253 13.422 14.660 72.084
1,08 2,72 1,55 7,55 5,77 2,56 6,13 5,53 -0,37 2,92 5,42 2,63 2,57 2,67 0,16 -3,46 2,97 2,75 1,62 -0,84 5,67 -2,98 2,27 5,35 3,80 4,99 0,29 1,11 -5,89 7,00 1,79 -0,13 -0,61 -6,94 3,10 17,23 0,46 0,33 3,41 9,61 5,55 -12,60 0,87 -10,38 -5,72 3,41 -4,85 1,97 1,38 3,80 -3,31 0,14 -3,47 5,16 -1,45 -17,02 -17,02 4,00 5,63 -1,06 0,55 1,14 2,02 -0,59 1,63
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Studi e Ricerche
Il boom del car sharing nelle città italiane a cura di Paolo Benevolo
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na flotta complessiva di circa 6.000 veicoli, quasi 6,3 milioni di noleggi effettuati in 12 mesi e oltre un milione di abbonamenti sottoscritti: sono questi i numeri del servizio di car sharing in Italia nel 2016, che evidenziano rispetto all’anno precedente incrementi percentuali rispettivamente del 33% per le flotte e per i noleggi e del 70% per le tessere di iscrizione rilasciate. Numeri che indicano come la disponibilità di auto condivise abbia spinto 2 utenti su 10 a rinunciare all’utilizzo quotidiano dell’auto di proprietà, contribuendo a liberare le nostre città dal traffico e a ridurre l’inquinamento urbano, tenuto conto che ogni auto condivisa elimina dalle strade fino a 9 vetture private. Così il servizio di car sharing prosegue la sua inarrestabile corsa in Italia, diffondendosi sempre più in numerosi centri urbani quale strumento alternativo di mobilità che, nonostante un utilizzo ancora saltuario e non sistematico (Milano e Roma si confermano, anche per caratteristiche strutturali, città d’elezione dell’auto condivisa, rappresentando circa l’80% del business totale, seguite da Torino e Firenze), dimostra tutta la sua capacità di attrarre utenza e integrare i tradizionali servizi di trasporto collettivo. Utente tipo: lavoratore pendolare di sesso maschile di circa 38 anni, che utilizza i servizi di auto condivisa per raggiungere la propria sede di lavoro, viaggiando il più delle volte in compagnia di una o più persone ed avendo in media la titolarità di 2,8 tessere di iscrizione al servizio, di cui si serve senza evidenziare alcuna preferenza per particolari operatori o modelli, ma piuttosto verificando di volta in volta la semplice disponibilità del veicolo più vicino. Il tutto abbattendo i costi di gestione dell’auto privata, decisamente più onerosi rispetto al car sharing in caso di percorren-
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ze annue medio non superiori a 8.300 km. Sono queste le principali evidenze che emergono dalla ricerca “Il Car Sharing in Italia: soluzione tattica o alternativa strategica?”, realizzata dall’ANIASA (Associazione Nazionale Industria dell’Autonoleggio e Servizi Automobilistici) e dalla società di consulenza strategica Bain & Company, i cui risultati sono stati presentati alla fine di maggio a Milano nel corso dell’Assemblea Pubblica ANIASA. Lo studio, per la prima volta, analizza i dati degli operatori e li confronta col punto di vista degli utenti, delineando caratteristiche, prospettive e impatto del car sharing sulla mobilità urbana in Italia. Di seguito, in sintesi, i principali risultati ottenuti. L’IDENTIKIT DELL’UTENTE MEDIO Maschio, 38 anni in media, pendolare, utilizza il car sharing principalmente per motivi di lavoro (nel 55% dei casi è dipendente di azienda); vive soprattutto in zone centrali (46%) o semi-centrali (27%), nelle quali utilizza il servizio. È un utente pragmatico, ancora saltuario, poco fidelizzato al singolo operatore o allo specifico modello di auto: possiede in media 2,8 tessere dei diversi fornitori, guarda alla disponibilità del servizio prima che al brand e solo nel 6-7% dei casi lo usa più di una volta a settimana. I servizi di car sharing soddisfano, con orari e modalità differenti, due diversi fabbisogni: lavorativo, dal lunedì al venerdì, con un picco di utilizzo tra le ore 9 e le 12, e personale, in particolare nel weekend, con un picco pomeridiano tra le 16 e le 19.
Studi e Ricerche
UN’ALTERNATIVA A TUTTO CAMPO Il 40% del campione intervistato utilizza il car sharing al posto dell’automobile di proprietà, mentre più della metà (55%) dichiara di usarlo in alternativa al TPL. Il 52% del campione possiede un’auto e il 37% ne ha due nel proprio nucleo familiare. L’auto condivisa, al momento, rappresenta un’opportunità di mobilità aggiuntiva, eventualmente sostitutiva della seconda auto. Il 43% degli utilizzatori, infatti, non si dichiara ancora pronto ad abbandonare la propria vettura e il 32% lo farebbe solo se potesse affidarsi pienamente al car sharing. L’11% degli intervistati, tuttavia, ha rinunciato a comprare un’auto e il 6% ne ha già venduta una, proprio passando al car sharing. Come concludono pertanto gli estensori dello studio: “I dati mostrano che l’auto condivisa sta ormai avendo un impatto concreto sulle abitudini di mobilità degli italiani. In base a tali dati, considerando il numero delle iscrizioni al servizio e le auto oggi disponibili in car sharing, è possibile stimare che ogni vettura in sharing tolga dalla strada fino a 9 automobili di proprietà; chiaramente si tratta di un valore cumulato su più anni, in quanto ogni anno sono solo i nuovi utenti che rinunciano alla propria auto, e non necessariamente da subito”. QUANDO INIZIA LA CONVENIENZA Secondo lo studio condotto da ANIASA e Bain & Company il car sharing mostra concreti vantaggi economici rispetto alla proprietà dell’auto per percorrenze annue medio/basse: fino a 11.800 km per una vettura grande, 8.300 km per una vettura media e 6.000 km per un’utilitaria. Questo, senza considerare gli altri vantaggi garantiti dalla formula (la possibilità di entrare nelle zone a traffico limitato, sostare gratuitamente nelle aree pubbliche
a pagamento, evitare un consistente immobilizzo di capitale per l’acquisto del bene auto), nonché i risparmi possibili grazie alla condivisione delle spese di viaggio qualora si decida di utilizzare l’auto condivisa in più persone (una scelta già oggi operata dal 56% degli utenti). LE CARATTERISTICHE PIÙ RICHIESTE Dalle risposte fornite dal campione emerge un profilo assolutamente pragmatico dell’utente. In cima alle caratteristiche del servizio giudicate più importanti si trova il prezzo competitivo (indicato dal 63% degli intervistati), la presa/riconsegna ovunque (53%) e la facilità d’uso (44%). In riferimento all’auto gli utenti chiedono invece un abitacolo pulito (48%), la presenza di efficaci sistemi di sicurezza (40%) e di dispositivi di bordo (primi tra tutti, navigatore e kit BT/vivavoce) (39%). L’utente inoltre vorrebbe avere maggiore certezza dei costi, ovvero conoscere a priori l’importo da spendere per un determinato tragitto (spesso quello casa-lavoro), che con una tariffa al minuto è tutt’altro che facile prevedere in città con elevati livelli di congestione stradale. Tra gli altri miglioramenti del servizio che gli utenti hanno segnalato: più auto, più parcheggi, diffusione più ampia in periferia e maggiore facilità d’uso anche con le APP. CONCLUSIONI E PROSPETTIVE Nonostante i dati emersi dall’indagine testimonino lo sviluppo progressivo e costante della formula dell’auto condivisa all’interno delle nostre città, persistono tuttavia alcune rigidità che rischiano di ingessare un mercato fortemente dinamico, con enormi potenzialità di sviluppo per la mobilità, urbana e non solo. Per trasformare il car sharing da alternativa tattica a vera e propria soluzione strategica per la mobilità urbana, sottolinea infatti lo studio, il cammino da percorrere è ancora lungo. Istituzioni nazionali e locali, più in particolare, dovrebbero uniformare l’attuale normativa che regola il settore e rendere omogenee le condizioni di utilizzo di questo servizio nelle diverse città che se ne avvalgono. “Manca anzitutto una definizione normativa di vehicle sharing”, ha spiegato in proposito il presidente di ANIASA, Andrea Cardinali, commentando i risultati dell’indagine, “così come manca ancora una cornice legislativa unica per gli operatori pubblici e privati, i quali oggi si confrontano con regolamentazioni del servizio disomogenee fra una città e l'altra, che creano anche confusione nell’utente finale, specialmente quando si trova in trasferta”. E ha quindi aggiunto: “Come testimonia la ricerca, è inoltre necessario un potenziamento delle infrastrutture, prevedendo, tra l’altro, parcheggi dedicati e di scambio intermodale presso stazioni ferroviarie e della metropolitana, centri commerciali, poli universitari e ospedalieri: vere e proprie “isole della mobilità” dove l’utente possa cambiare mezzo di trasporto in modo agevole, e soprattutto garantito". Analisi confermata dal responsabile di Bain & Company, Gianluca di Loreto, che per parte sua ha così commentato i risultati emersi: “La ricerca dimostra come il car sharing sia il frutto di esigenze diverse che trovano nella flessibilità e praticità del servizio una risposta che il trasporto pubblico oggi non riesce a dare. Su queste diverse esigenze gli operatori possono trovare il proprio spazio di manovra e il proprio posizionamento strategico. Perché il car sharing diventi una vera alternativa è però necessario che esso si integri pienamente nel sistema mobilità, grazie ad una maggiore sinergia tra pubblico e privato”.
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Unione Europea
Una nuova strategia per la mobilità
Foto: Pixabay
a cura di Paolo Benevolo
I
l settore della mobilità e dei trasporti ha un influsso molto importante sulla vita quotidiana dei cittadini europei e dà lavoro direttamente ad oltre 11 milioni di persone. Si tratta tuttavia di un settore che sta attraversando negli ultimi anni una serie di profonde trasformazioni tecnologiche, economiche e sociali, il cui ritmo sta progressivamente accelerando. Sfruttare queste trasformazioni è dunque essenziale per realizzare un'Europa realmente capace di proteggere i propri cittadini e il proprio sviluppo economico, di imprimere forza alle aziende e difendere i diritti inalienabili alla mobilità e all’inclusione, obiettivo che costituisce una priorità politica della Commissione Juncker. Proprio a questo fine, la Commissione europea ha adottato il 31 maggio scorso una nuova strategia a lungo termine per trasformare le numerose sfide tecnologiche che si profilano nel settore dei trasporti in importanti opportunità di crescita, per giungere entro il 2025 ad una mobilità intelligente, socialmente equa e competitiva. La nuova strategia "L'Europa in movimento" contempla infatti diverse iniziative ad ampio raggio che dovrebbero consentire nei prossimi anni di rendere il traffico sempre più sicuro, di incoraggiare l'adozione di sistemi di pedaggio più equi, di ridurre le emissioni di CO2, l'inquinamento atmosferico e la congestione del traffico, di diminuire gli oneri burocratici a carico delle imprese, di combattere il grave fenomeno del lavoro nero e garantire ai lavoratori condizioni e tempi di riposo adeguati. Un insieme di misure i cui benefici, a lungo termine, si estenderanno ben oltre il settore specifico dei trasporti, promuovendo l'occupazione, la crescita e gli investimenti, rafforzando l'equità sociale, ampliando le possibilità di scelta dei consumatori e po-
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nendo con determinazione l'Unione europea sul binario della diminuzione delle emissioni inquinanti e di gas ad effetto serra. Risultati di una transizione che i vertici europei si apprestano a guidare con una legislazione mirata e con interventi di sostegno che comprendono investimenti in infrastrutture, ricerca e innovazione tecnologica, per poter sviluppare, produrre e offrire sul mercato comunitario i migliori veicoli, le migliori attrezzature per i trasporti e le migliori soluzioni per una mobilità pulita, interconnessa e automatizzata. "L'Europa in movimento" prevede dunque una prima serie di 8 iniziative legislative che riguardano in modo specifico il trasporto su strada. Quest’ultimo rappresenta infatti un segmento di particolare rilievo, sia perché impiega direttamente 5 milioni di europei, sia perché è all'origine di circa un quinto di tutte le emissioni di gas ad effetto serra prodotte nei Paesi UE. Le proposte approvate da Bruxelles, più in particolare, sono rivolte a migliorare il funzionamento del mercato del trasporto delle merci su strada e le condizioni sociali e occupazionali dei lavoratori. E questo miglioramento sarà il risultato di una maggiore attenzione al rispetto delle normative, della lotta alle pratiche occupazionali illecite, del taglio degli oneri amministrativi per le aziende e del perfezionamento delle norme esistenti, ad esempio per quanto riguarda l'applicazione delle leggi nazionali relative al salario minimo. Tramite l’adiozione della nuova strategia, inoltre, la Commissione intende promuovere soluzioni di mobilità che non richiedano interruzioni e rotture di carico, permettendo ai cittadini e alle imprese di spostarsi in modo più agevole su tutto il territorio euro-
Unione Europea
peo. Va in questa direzione, ad esempio, la proposta di migliorare l'interoperabilità tra i sistemi di telepedaggio, che consentirà agli utenti della strada di viaggiare nell'intera UE senza doversi preoccupare delle diverse formalità amministrative. Specifiche comuni per i dati relativi al trasporto pubblico, inoltre, saranno introdotte per consentire di pianificare meglio il proprio viaggio e seguire sempre l'itinerario migliore, anche quando questo comporta l'attraversamento di una frontiera. Come preannunciato dall’Esecutivo di Bruxelles, questa prima serie di 8 proposte sarà integrata nel corso dei prossimi 12 mesi da altre proposte, tra le quali quelle relative alle norme sulle emissioni successive al 2020 per le autovetture e per i furgoni, oltre alle prime norme in assoluto che prenderanno in considerazione le emissioni dei veicoli pesanti, che fanno seguito alla proposta, già contenuta nel documento approvato il 31 maggio, relativa al monitoraggio e alla trasmissione di informazioni in tema di emissioni di CO2 e consumo di carburante dei veicoli pesanti. Le proposte contenute nella nuova strategia "L'Europa in movimento", a loro volta, stimoleranno ulteriormente l'innovazione tecnologica, oltre a contribuire ad aumentare la competitività economica delle aziende, ridurre le emissioni di CO2 e migliorare sensibilmente la qualità dell'aria, la salute pubblica e la sicurezza dei trasporti. L'iniziativa licenziata da Bruxelles il 31 maggio scorso, in conclusione, punta non solo a modernizzare il settore della mobilità e dei trasporti a livello europeo, ma soprattutto ad aiutare il settore a rimanere competitivo nel quadro di una transizione socialmente equa verso l'energia pulita e la digitalizzazione, integrandosi perfettamente con le diverse priorità messe in campo dalla Commissione Juncker, quali l'Unione dell'energia, il mercato unico digitale e l'agenda per l'occupazione, la crescita e gli investimenti, che avranno tutte riflessi molto positivi anche nel settore specifico dei trasporti e della mobilità.
#RoadTransportEU
Efficient, fair and clean road transport for Europe WELL-FUNCTIONING INTERNAL MARKET
FAIR COMPETITION & WORKERS’ RIGHTS
SIMPLER RULES
CLEARER AND COMMON RULES, ENFORCEMENT ACROSS BORDERS
> More competitive services > Seamless cross-border solutions
DECARBONISATION
DIGITAL TECHNOLOGIES USER-FRIENDLY ELECTRONIC TOLLING
> Less pollution > Less congestion
> Better service > Safer roads
@Bulc_EU
"Il mondo dei trasporti si sta trasformando in modo radicale. L'Europa deve cogliere questa opportunità e plasmare il futuro della mobilità. Per noi è un'occasione unica per "reinventare la ruota". Vorrei che la nostra industria non fosse soltanto coinvolta dal cambiamento globale, ma che ne fosse protagonista". Jyrki Katainen, vicepresidente Commissione europea e commissario per Occupazione, crescita, investimenti e competitività
"La nostra impostazione riguardo al tema della mobilità va ben al di là del settore dei trasporti. Oggi assistiamo a un'evoluzione del settore dei trasporti che si inscrive nel quadro di tendenze economiche emergenti come l'economia collaborativa o l'economia circolare. Di conseguenza, è un'opportunità per modernizzare l'economia europea nel suo complesso e spingerla verso una maggiore sostenibilità". Violeta Bulc, commissaria europea per i Trasporti
> Better working conditions > Level playing field for operators
CLEANER VEHICLES, BETTER ROADS
@Transport_EU
Maroš Šefcovic, vicepresidente per l'Unione dell'energia
"Con le nostre riforme porremo le fondamenta per soluzioni stradali digitali standardizzate, condizioni sociali più eque e regole di mercato applicabili. Le riforme contribuiranno a ridurre i costi socio-economici dei trasporti, come il tempo perduto a causa del traffico, gli incidenti stradali mortali o con feriti gravi e i rischi per la salute derivanti dall'inquinamento e dal rumore, e andranno incontro alle esigenze dei cittadini, delle imprese e della natura. Con norme comuni e servizi transnazionali, inoltre, i viaggi multimodali potranno diventare realtà in tutta Europa".
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App Parade
Ecooltra di Simona Dardari (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI)
Nelle nostre città ormai ipercongestionate per il traffico e lo smog, sono benvenuti quei servizi che mettono al centro il rispetto dell’ambiente. Dopo il car sharing elettrico (ad es. Sharen’go) ecco approdata a Roma, ma già presente a Madrid, Barcellona e Lisbona, una nuova applicazione che consente di noleggiare scooter elettrici. Si chiama Ecooltra ed è un app gratuita per Android e iOS. Il funzionamento è quello tipico dei servizi di mobility sharing. Per la registrazione ci sono 4 step da seguire: nel primo occorre indicare la città per la quale si vuole effettuare la registrazione; nell’ultimo è previsto l’inserimento del codice fiscale e della patente attraverso la foto del fronte e del retro. Successivamente occorre inserire la carta di credito sulla quale verranno addebitati gli effettivi minuti di utilizzo dello scooter. Una e-mail verrà inviata all’indirizzo di posta registrato per la conferma dell’e-mail stessa. Fatto questo si può procedere con la prenotazione. Sulla mappa verranno visualizzati gli scooter disponibili nell’area limitrofa alla posizione geolocalizzata dell’utente. Scelto il mezzo più vicino apparirà la targa, i chilometri approssimativi già percorsi con il livello di ricarica della batteria, il costo a minuti, che è di € 0,24, e l’indirizzo esatto dove è posteggiato lo scooter. La finestra di prenotazione (gratuita) ha una durata di 15 minuti per permettere all’utente di raggiungere il veicolo. Per iniziare il noleggio una volta raggiunto il mezzo premendo su “trova lo scooter” suonerà il clacson e si accenderanno le frecce. Premendo “inizia” verrà avviato il noleggio. Il servizio include l’assicurazione RC durante i minuti di noleggio, due caschi, uno posizionato sotto alla sella e l’altro nel bauletto. A Roma e Lisbona gli scooter possono essere usati dalle 6 del mattino alle 23.59 per 365 l’anno. A Madrid e Barcellona dalle 6 del mattino all’1 di notte. Quando si vuole terminare il noleggio, basta parcheggiare lo scooter dove consentito, non ci sono aree dedicate, e terminare la sessione. Non ci si deve preoccupare di ricaricare le batterie: incaricati di Ecooltra provvederanno a farlo.
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Direttore Angelo Sticchi Damiani Direttore Responsabile Paolo Benevolo p.benevolo@aci.it Segreteria di Redazione Maria Luisa Risa Maria Silvana Paci E-mail redazione.aciondaverde@aci.it Comitato di Redazione Vincenzo Leanza (Direttore Educazione Stradale, Mobilità e Turismo ACI) Lucia Pennisi (Coordinatore Area Professionale Statistica ACI) Enrico Pagliari (Coordinatore Area Professionale Tecnica ACI) Vincenzo Pensa (Direzione Sistemi Informativi e Innovazione ACI) Lucia Vecere (Dirigente Mobilità e Sicurezza Stradale ACI) Francesco Mazzone (Direttore ACI Infomobility S.p.A.) Riccardo Colicchia (Direttore Prodotti e Servizi per la Mobilità e l’Ambiente ACI Consult S.p.A.) Alfredo Scala (Direttore ACI Vallelunga S.p.A.) In collaborazione con Ufficio Stampa ACI Paolo Benevolo, Paolo Borgognone, Andrea Cauli, Giuseppe Cesaro, Roberto Miceli, Marco Perugini Hanno collaborato inoltre a questo numero: Antida Aversa, Simona Dardari, Gianluca Dettori, Nuccia Fedel, Alessia Grande, Massimo Marciani, Antonio Ricotta, Raffaella Zerilli Progetto Grafico ACI Informatica S.p.A. Realizzazione Editoriale Franco Donnini Francesco Provenzano Giancarlo Quartarone (Centro Servizi Grafica e Cartografia ACI) Editore e Proprietario Automobile Club d’Italia - Via Marsala, 8 - 00185 Roma Service Provider Telecom Italia Indirizzo web www.aci.it/ondaverde OndaVerde Registrazione Tribunale di Roma n. 67 del 28/04/2015 La riproduzione su qualsiasi tipo di supporto cartaceo o digitale degli articoli pubblicati su “Onda Verde” è consentita solo previo espresso consenso della direzione della rivista e dei singoli autori. L’editore si scusa per eventuali omissioni o errori di attribuzione del materiale fotografico pubblicato.
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The ITS Observatory is a new and innovative tool to bring people together and share information about ITS deployments, outcomes, impacts and benefits. It also provides the first directory of ITS organisations and people, with links to ITS products, solutions and services.
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europe public-sector its in
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