Maggio 2011

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Abruzzo Impresa il mensile del manager _ maggio 2011 _ numero 54 _ anno VI

â‚Ź3,00

NUMERO

ISSN 1973-5383

www.abruzzoimpresa.it

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ISSN 1973-5383

IN COPERTINA Silvano Primavera foto Simone Cerio

MAGGIO 2011 N°54 ANNO VI NUMERO CHIUSO IN REDAZIONE L’11 MAGGIO 2011

DIRETTORE RESPONSABILE

ELEONORA LOPES

REDATTORI DENIA DI GIACOMO, JENNY VIANT GÓMEZ, LAURA TINARI EDITORIALISTI GIUSEPPE MAURO, MAURO DI PIETRO, PIERO CARDUCCI, LORENZO SANTILLI HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO LUIGI CARUNCHIO, SIMONE D’ALESSANDRO, ANTONIO TETI, DONATO TRIBUIANI, PAOLO ESPOSITO, LAURA SACCHETTI, FRANCESCO FRAVOLINI, FILIPPO PAOLINI, LUCIANO FRATOCCHI, MARTINA LUCIANI, ALESSIO PELUSI, ELISA DI VENANZIO, MARZIO FORCELLA, ANNA CUTILLI, CAROLINA PIERFELICE, PIETRO CAMPANARO, NICOLA BOSCHETTI, CHIARA STROZZIERI, PIERO VITTORIA, CAMILLA MARINO ART DIRECTOR

MARCELLO STARINIERI _ VISUALADV.IT

UFFICIO GRAFICO

VINCENZO SULPIZIO

UFFICIO FOTOGRAFICO

SIMONE CERIO, ANDREA DEL COTTO, GIUSEPPE CIAVATTELLA

CONTROLLO

DANILO MARTORELLI

COORDINATORE TV

GIANLUIGI TIBERI

REGISTA VIDEO/TV

ROBERTO MORELLI

RESPONSABILE SPEDIZIONI

LOREDANA EVANGELISTA

STAMPA

D’AURIA PRINTING SPA - AP

RESPONSABILE PUBBLICITÀ

ALESSIA LEONE _ COMMERCIALE@ABRUZZOIMPRESA.IT

EDITORE

FABIO DE VINCENTIIS _ EDITORE@ECCOITALIA.IT

SITO WEB

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WEB TV

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E-MAIL:

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Abruzzo Impresa è registrato con il n. 04 del 07/04/2006 presso il Tribunale di Pescara. La 1a pubblicazione mensile è del mese di maggio 2006. Ecco Italia S.r.l. è iscritto al Registro degli Operatori di Comunicazione al numero 17047. Copyright© 2006/2011 tutti i diritti riservati. Ecco Italia srl - Pescara - Italia Nessuna parte della rivista può essere riprodotta in qualsiasi forma o rielaborata con uso di sistemi elettronici o diffusa, senza l’autorizzazione scritta da parte dell’editore. Manoscritti e foto inviati al giornale, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Gruppo Editoriale Ecco Italia S.r.l. S. P. Lungofino complesso Ibisco B 5/6 - 65013 Città Sant’Angelo - Pescara

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capitano d’impresa

Silvano Primavera

Passione

La mia più grande fortuna è che il mio lavoro è diventato la mia passione. Però quando ho un po’ di tempo libero, mi rilasso nella Spa del Parco Paglia Hotel.

Hobby

Silvano e la forza

Mi piacciono i motori in generale, ma il mio hobby è correre in pista con le auto.

della famiglia Primavera La storia del Gruppo Primavera pone le sue radici nel lontano 1915 con il fondatore, Florideo Primavera, che iniziava la propria attività di impresa edile seguendo le orme paterne, e prosegue oggi, dopo quasi un secolo, con i fratelli Florideo e Silvano, al timone dell’azienda insieme al padre Guido. Classe 1956, Florideo si occupa della parte tecnica e dei cantieri. Di due anni più piccolo, Silvano rappresenta il volto dell’azienda, operando nelle relazioni esterne e nell’amministrazione. Entrambi hanno compiuto i primi passi in azienda fin da ragazzini. «Ho iniziato a lavorare con la mia famiglia dopo il diploma - ci racconta Silvano - ma ero appena un bambino quando mio nonno mi portava con sé in cantiere, dove ho imparato nel tempo, a fare un po’ tutto. Ogni giorno posso constatare che gli insegnamenti che mi ha trasmesso e l’esperienza sul campo, si rivelano utilissimi nel mio lavoro, soprattutto per interpretare le necessità dei miei dipendenti, a partire dagli operai e dialogare più facilmente con loro». Un’azienda questa, che nonostante i grandi numeri, sia per i dipendenti, sia per il volume d’affari, è rimasta a gestione famigliare. Infatti ad affiancare i due fratelli c’è anche il papà Guido che si occupa dell’aspetto logistico dei mezzi, della gestione dei dipendenti e della S.a.c.e.b. che è il ramo aziendale che produce e commercializza inerti e calcestruzzi. Nell’impresa di famiglia lavorano anche la figlia di Florideo, Rita di 25 anni che lavora in amministrazione; la moglie di Silvano, Nancy Noto, che gestisce le gare d’appalto del Gruppo, e i loro due figli, Gina di 26 anni e Guido di 22 anni, che lavorano rispettivamente in amministrazione e nella direzione cantieri. Oggi il Gruppo è strutturato in diversi rami aziendali, che si occupano di edilizia civile ed industriale, di grandi opere pubbliche, ma anche private, tra cui la recente realizzazione del Parco Paglia Hotel. Silvano è un uomo simpatico, affabile, con la battuta sempre pronta, ma anche un imprenditore instancabile e concreto, tant’è che ci confessa che la sua prima passione è proprio il suo lavoro.

Sport

Quando ero ragazzo ne praticavo diversi, oggi avendo poco tempo, quando riesco, gioco un po’ a tennis.

Life Style

Oltre alle auto, ho il pallino per le moto da cross e per gli orologi.

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sommario _ anno VI n°54 _ maggio 2011

opinioni&rubriche editoriale

17

Gocce d’inchiostro

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22

Tendenze, fatti e persone

l’Abruzzo che produce

27

Il sistema manifatturiero regionale nel 2010

nonsolo economia

29

Le conseguenze dei cambiamenti dettati dalla BCE

il punto

31

Harry Potter save the Abruzzo

la terra di Piero

101

“Ricostruzione: cauto ottimismo”

38

in primo piano vinitaly 2011

32

Al Vinitaly l’Abruzzo vince

terremoto

38

L’Aquila, due anni dopo...

burocrazia

42

La Pubblica amministrazione ritarda i pagamenti alle imprese

territorio

46

Incagliar m’è dolce in questo mare

46

in copertina gruppo primavera

48

Gruppo Primavera, dal 1915 l’edilizia continua…

incarichi&carriere battaglia/catone/ nasini

55

Carispaq/Ministero Ambiente/Coldiretti Chieti

alessandro addari

57

Confindustria Nazionale

storie&persone salvatore santangelo

58

58

New generation

Salvatore Santangelo

storie&persone elisa antonioni

60

Sinergie Education, la formazione che fa la differenza

francesco d’alessandro

62

Francesco D’Alessandro sognare sostenibile

leonardo chiavaroli

64

«Etica, attenzione e dedizione, così si fa turismo»

60

grandi storie diego della valle

67

Diego Della Valle: da Casette D’Ete alla conquista di Roma

64

tematiche d’impresa fisco

69

La nuova cedolare secca sugli affitti

ict

73

Minacce informatiche? L’Italia ai primi posti!

97 13


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sommario _ anno VI n°54 _ maggio 2011

tematiche d’impresa creatività& innova ione

77

norme&leggi

81

Singolarità! Una nuova idea del futuro Il nuovo accertamento esecutivo

energia

85

Energia elettrica in Abruzzo: a che punto sono le infrastrutture programmate?

ricerca&i innova ione

89

Quando il “made in Abruzzo” è vincente

93

Quando aziende e manager vivono il territorio

gestione d’impresa

99

credito&finan a tercas

97

Ecco come crescono le banche territoriali

banca dell’adriatico

99

Il modello organizzativo della Banca dell’Adriatico

seminari&convegni Confindustria Abruzzo

114

Confindustria si tinge di “verde”

giornata dell’economia

117

Crescita lenta per le aziende di Chieti

lavoro

119

Il fenomeno della “nuova occupazione”

114

eventi aidp

120

40° Congresso Nazionale AIDP Insieme per eccellere: un nuovo dialogo tra Università e Impresa

Provincia Pe

125

Al via i contributi del PIT della Provincia di Pescara

Confindustria L’Aquila

126

La legalità al primo posto

gi Confindustria L’Aquila

129

Una giornata a Montecitorio

corecom

130

Corecom: dallo switch off alla TV per i più piccoli

las mobili

133

La Las Group protagonista abruzzese al salone di Milano

gruppo pingue

135

L’Unconventional Superstore Pingue

editoria

138

La tecnologia che controlla la mente

cultura

141

126

130

Un mecenate per celebrare la Penne dei Vestini

sport

142

Sport, solidarietà e disabilità

eventi

145

Abruzzo Impresa, 5 anni di informazione

133

segue a pagina

147

la vita è bella

138 15



editoriale

/ gocce d’inchiostro

Eleonora Lopes _ direttore

I

l 9 maggio è stata celebrata a Roma, alla presenza del presidente Napolitano, la prima edizione della Giornata della Memoria delle vittime del terrorismo. Tra i protagonisti, anche Marco Alessandrini, figlio del magistrato Emilio Alessandrini ucciso da un commando di Prima Linea il 29 gennaio del 1979 a Milano. Oggi Marco è avvocato e consigliere comunale del PD a Pescara, e quando suo padre fu assassinato, aveva solo 8 anni. La Giornata della Memoria è stata anticipata dalla polemica per i manifesti affissi per le strade di Milano (accanto a quelli del sindaco Moratti) che recitavano: “Via le BR dalla Procure”. I manifesti, recano la firma “Associazione dalla parte della democrazia”, la stessa che ha firmato in passato una serie di cartelloni pro-Berlusconi apparsi sempre a Milano. Il fatto ha provocato l’indignazione di molti e ovviamente del giovane Alessandrini che nell’intervista alla trasmissione “Anno Zero” ha dichiarato: «Paragonare le BR ai magistrati vuol dire trasfigurare i fatti storici e infangare il valore della dedizione allo Stato e alle Istituzioni che uomini come mio padre hanno difeso con il sacrificio della vita».

P

escara, Teramo, Sulmona e Lanciano. Queste le quattro città abruzzesi scelte dal sindacato della CGIL per manifestare contro i tagli del Governo e rilanciare l’occupazione. In tutta Italia l’astensione dal lavoro è stata di 4 ore, nella nostra regione è stata dilatata ad 8 ore per evidenziare il grave stato di crisi che il territorio sta vivendo. Nelle città, i partecipanti sono scesi in piazza per manifestare tutta la loro preoccupazione e ciascun corteo ha affrontato i temi che affliggono la propria provincia. «Siamo ultimi e unici – ha dichiarato il segretario regionale della CGIL, Gianni Di Cesare- In Abruzzo siamo ultimi perchè veniamo da un lungo periodo in cui siamo fanalino di coda per PIL, infrastrutture e debito pubblico. Siamo unici perchè abbiamo avuto il terremoto. La situazione è drammatica. Tra il 2008 ed il 2010 abbiamo perso 16 mila occupati; quasi 38 mila le persone con sostegni da cassa integrazione, disoccupazione, mobilità. Ora basta, servono interventi dal Governo, l’Abruzzo deve avere uno spazio a sè nel piano del Mezzogiorno che, così com’è, ci taglia fuori».

L’

estate è oramai alle porte e nonostante un maggio climaticamente un po’ capriccioso, gli operatori turistici sono pronti ad aprire la stagione. Si, ma non senza problemi. Proviamo ad elencare i più rilevanti: l’erosione della costa, mai definitivamente risolto, i detriti lasciati nelle spiagge dall’alluvione sul teramano dello scorso marzo e la disperata protesta dei balneatori contro la legge europea sulle concessioni demaniali che sarebbero messe a rischio dalla direttiva Bolkestein e dalla scelta del governo di non tutelare gli stabilimenti balneari come “tipicità italiana”. Le risposte della politica come al solito tardano ad arrivare e gli operatori nel frattempo si sono rimboccati le maniche e stanno andando avanti rassegnati con le proprie forze. Positiva la notizia della Bandiera Blu che è stata riconfermata nei Comuni di Alba Adriatica e Martinsicuro, sospesa la scorsa estate in seguito all’episodio dello sversamento del fiume Vibrata. Oltre alle 7 sorelle teramane, in totale sono 14 i Comuni abruzzesi (c’è anche Scanno con il suo lago) dove tornano a sventolare le famose Bandiere Blu. direttore@abruzzoimpresa.it

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25 NOVEMBRE 2011 Grand Hotel Adriatico Montesilvano (PE)

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FARE IMPRESA GLI OPERATORI ECONOMICI ABRUZZESI SI INCONTRANO

Premio Aquila Reale

IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA. Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa

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1° MEETING


FARE IMPRESA È il meeting degli operatori economici abruzzesi promosso dalle redazioni di Abruzzo Impresa e Abruzzo Channel del Gruppo ECCO Italia. È l’evento organizzato per gli imprenditori, i manager e tutti i professionisti del mondo economico abruzzese che si terrà il prossimo 25 novembre dalle ore 20:00 presso il Grand Hotel Adriatico a Montesilvano. Durante la serata di gala verranno premiate le ultime 12 copertine del mensile Abruzzo Impresa con il premio Aquila Reale.

LA LOCATION

Fare Impresa si terrà presso il Grand Hotel Adriatico di Montesilvano, una struttura altamente attrezzata che dispone di una sala meeting di oltre 1200 metri quadrati, accogliente, confortevole e facilmente raggiungibile dall’uscita autostradale A14 Pescara Nord. L’hotel è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in via Carlo Maresca 10.

L’EVENTO FARE IMPRESA

L’obiettivo del meeting è organizzare un’esclusiva serata di gala che nasce con l’ambizione di affermarsi come immancabile appuntamento annuale per tutti i protagonisti del tessuto economico e politico abruzzese. Nel corso della serata, alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa, verrà consegnato il premio Aquila Reale, un riconoscimento all’impegno dimostrato nel lavoro e nello sviluppo della propria azienda. Il premio Aquila Reale, alla sua 4° edizione, ha come mission quella di continuare a valorizzare gli imprenditori protagonisti dello sviluppo del nostro territorio.

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IL PANORAMA ESPOSITIVO

All’interno della sala meeting, verrà allestita una galleria espositiva del circuito Ecco Italia dove gli imprenditori e i protagonisti dell’evento potranno relazionarsi creando nuovi progetti e sinergie d’impresa.

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Entra anche tu nel circuito Ecco Italia, è la nuova opportunità da non perdere per la tua azienda. Diventa partner e rafforza le tue relazioni e i tuoi progetti di sviluppo, grazie alla condivisione e alla possibilità di cogliere nuove sinergie imprenditoriali. Farai parte di una grande squadra in grado di supportare i tuoi progetti d’impresa. L’adesione al circuito Ecco Italia dell’anno 2011/2012 prevede dei servizi e delle condizioni molto interessanti. Richiedi la visita di un nostro consulente e apri le porte al futuro del tuo nuovo business!

COME ARRIVARE

Il Grand Hotel Adriatico è situato nel complesso dei grandi alberghi a Montesilvano in Via Carlo Maresca, 10 a 2 Km dall’uscita Pescara Nord A14 a 6 Km dalla stazione ferroviaria e ad 8 km dal locale Aeroporto.

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DA PESCARA UNA CUSTODIA PRINCIPESCA PER WILLIAM Le due camicie parte integrante del corredo dell’erede dei Windsor, il principe William di Inghilterra, indossate al ricevimento di gala e nella cerimonia di matrimonio a Westminster, sono state custodite in due scatole ideate e realizzate da un’azienda pescarese specializzata nel design industriale e nel packaging, la Piaemme, il cui core bussines è il confezionamento di contenitori pregiati per prodotti di alta qualità, dal food ai profumi. Il primo contatto con la casa reale britannica è avvenuto dopo che l’azienda ha vinto il premio nazionale di design e packaging. Le creazioni sono piaciute e la notizia è arrivata fino a Buckingham Palace. La sfida maggiore è stata l’incisione sui coperchi del marchio reale dei Windsor, in oro a caldo. Le scatole saranno esposte al British Museum.

ALLE NOZZE REALI I CONFETTI DI SULMONA L’associazione Azione di Ricerca e Sviluppo (Ars) ha offerto in dono i famosi confetti della città di Sulmona in occasione delle nozze reali di William e Kate. L’omaggio comprendeva anche uno speciale bouquet di confetti per la sposa. L’iniziativa è stata portata avanti dall’Ars attraverso la mediazione dell’ambasciata d’Italia a Londra. Ciascun confetto portava inciso il nome degli sposi, la data e il luogo del matrimonio. Questo grazie ad una particolare tecnica di processo che permette la personalizzazione del prodotto. Il gesto, oltre a essere un regalo di nozze per l’esclusivo avvenimento, ha promosso il Made in Italy e, nello specifico, il nome della città di Sulmona attraverso il suo prodotto più significativo.

BANDIERA BLU PER ALBA ADRIATICA E MARTINSICURO La Bandiera Blu torna a sventolare nei comuni teramani di Alba Adriatica e Martinsicuro. Il riconoscimento è stato annunciato dall’invito che le due amministrazioni hanno ricevuto dalla Fee per partecipare a Roma alla cerimonia di consegna. Un’assegnazione che quest’anno simbolicamente vale doppio, vista la sospensione che i due Comuni si sono visti applicare lo scorso anno in seguito all’inquinamento del Vibrata nel periodo di Ferragosto. Un episodio, risolto nel giro di pochi giorni, che è bastato a far decidere la Fee di ammainare la Bandiera Blu. Nel corso dell’anno si è proceduto al monitoraggio delle acque del mare, delle aste fluviali e di tutti gli altri parametri necessari per riconquistare il riconoscimento. Il comune di Martinsicuro, inoltre, si è visto riconfermare la certificazione Emas.

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tenden e fatti persone

ADDIO A IGNAZIO TOTO Uno dei fondatori del colosso Toto spa, Ignazio Toto, è morto a 75 anni. Maggiore di tre fratelli e di una sorella, Ignazio è deceduto nella sua casa di Chieti. Accanto a lui c’era la moglie Iolanda che gli è rimasta sempre accanto da quando, a dicembre, l’imprenditore si è ammalato. Espressione di un’imprenditoria teatina d’altri tempi, Ignazio fu il personaggio della famiglia Toto che diede una svolta all’azienda, trasformandola da società di trasporti a colosso degli appalti pubblici, soprattutto nel settore autostradale. Ha quindi reso possibili le condizioni di partenza della Toto spa, passando poi il testimone al fratello Carlo. Toto si è sempre dedicato alla Toto spa, con sede in via Colonnetta allo Scalo, e all’azienda agricola di famiglia a Manoppello Scalo. Oltre alla moglie lascia due figli, Paolo e Cinzia, e i fratelli più piccoli Antonio, Mario, Carlo oltre alla la sorella che vive da molti anni in Australia.

OPPORTUNITÀ PER I GIOVANI NEL SETTORE AGRICOLO Nel corso del seminario divulgativo regionale “Giovani imprenditori in agricoltura: il panorama delle opportunità”, promosso dall’Osservatorio per l’imprenditorialità giovanile in agricoltura (Oiga), sono state affrontate tematiche di primaria importanza per i giovani imprenditori agricoli. L’incontro organizzato in collaborazione con il Ministero delle Politiche Agricole, Regione Molise, Ismea, e Invitalia ha posto l’accento sulle strategie in favore dell’insediamento e lo sviluppo delle aziende giovani, con un’attenzione alle misure specifiche del programma di sviluppo rurale. Sono stati illustrati gli argomenti relativi ai finanziamenti regionali per lo sviluppo dell’impresa agricola, gli incentivi previsti dal decreto legislativo 185/2000 a favore dell’autoimprenditorialità, il subentro in agricoltura, la questione fondiaria, il credito, la formazione, la ricerca applicata e le politiche di filiera, la competitività del settore agricolo italiano e le sue peculiarità nel mercato globalizzato.

PREMIO “TRASPARENZA PA” PER IL COMUNE S.GIOVANNI TEATINO In occasione del Forum della pubblica amministrazione 2011 il Ministro per la pubblica amministrazione e l’innovazione Renato Brunetta ha promosso il premio “Trasparenza Pa” finalizzato a premiare le amministrazioni che meglio hanno interpretato le esigenze di trasparenza e di qualità della comunicazione istituzionale via web, così come fissate dalle linee guida per la qualità dei siti internet per la pubblica amministrazione. Il sito Internet del comune di San Giovanni Teatino oltre ad offrire una serie di servizi previsti dalla legge offre anche una comunicazione a costi contenuti per le casse pubbliche considerando l’alta propensione alla sperimentazione di risorse open source. Tra i servizi (gratuiti) offerti ci sono sms e/o e-mail mediante i quali vengono segnalati avvisi e news inerenti a servizi, eventi, viabilità, ambiente, meteo, tributi, la web Tv e webcam in real-time. In più sulla base della piattaforma Google Earth, implementata mediante Google Api, a breve verrà completato e reso fruibile il tour virtuale della città.

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LAVORO STRAORDINARIO, BUSTA PAGA PIÙ PESANTE NELLE PICCOLE IMPRESE ARTIGIANE Tasse più leggere nella busta paga dei dipendenti delle imprese artigiane abruzzesi nel 2011, grazie all’accordo sottoscritto tra le associazioni datoriali e i sindacati dei lavoratori. L’intesa, siglata da Cna, Confartigianato, Casartigiani, Claai, Cgil, Cisl e Uil, prevede l’applicazione di un’aliquota fiscale ridotta e pari al 10% su alcune componenti accessorie del salario e alcuni istituti contrattuali specifici: lavoro straordinario, lavoro supplementare nei rapporti a tempo parziale, lavoro notturno e festivo. Introdotta nel 2008 con un provvedimento del governo Berlusconi, ma applicata finora solo per iniziativa delle singole aziende, la norma trova ora, grazie all’intesa obbligatoria tra le parti sociali, un’attuazione più generalizzata. L’applicazione dell’imposta ridotta sarà curata dai datori di lavoro e correlata a incrementi di produttività, qualità, redditività, innovazione, efficienza organizzativa.

ANCHE L’ABRUZZO HA LA SUA PRIMA CAMERA DI CONCILIAZIONE Nata con l’obiettivo di offrire ai cittadini e ai professionisti di settore servizi di mediazione personalizzati e di qualità in grado di risolvere pacificamente le controversie in tempi brevi e a costi certi, la Camera di Conciliazione d’Abruzzo crede nello sviluppo della mediaconciliazione come lo strumento più efficace per la risoluzione delle controversie civili e commerciali. Fondamentale la formazione dei mediatori professionisti, direttamente formati da HR Planet srl, società iscritta al Registro degli Enti formativi abilitati del Ministero, e con cui sono stati strutturati percorsi di aggiornamento e specializzazione continui, al fine di assicurare la giusta competenza e professionalità. All’interno dell’organismo è stato costituito un Comitato Scientifico con il compito di ricercare e migliorare l’intera evoluzione della mediazione al fine di rendere sempre un servizio vicino agli operatori e ai cittadini.

ANCORA SEGNALI POSITIVI NELL’OCCUPAZIONE IN AGRICOLTURA Segnali positivi e incoraggianti arrivano ancora dal settore agricoltura in Abruzzo. Il dato più sorprendente riguarda soprattutto i giovani che decidono di avviare un’attività: 667 le domande fatte per beneficiare della Misura 112 del Programma di Sviluppo Rurale, un intervento specifico destinato a giovani con meno di 40 anni che si insediano per la prima volta a capo di un’azienda con l’obiettivo di favorire il ricambio generazionale nelle imprese, la crescita dell’imprenditorialità e delle capacità di innovazione tecnologica finalizzata anche ad una maggiore capacità di competizione. «Questo dimostra come l’agricoltura abruzzese abbia grandi potenzialità sia economiche sia occupazionali. - Ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Mauro Febbo - È importante sottolineare come molti giovani, anche in virtù delle insidie del mercato del lavoro, riscoprano il fascino e le opportunità del settore agricolo e creino un proprio percorso imprenditoriale o seguano le orme dei propri genitori. Anche i dati Istat confermano il trend positivo del comparto: rispetto allo stesso periodo del 2009 è stato rilevato in Abruzzo un incremento del 44% nel numero degli occupati. Si tratta di segnali che confermano come l’agricoltura abruzzese viaggi in controtendenza rispetto all’andamento generale».

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tenden e fatti persone

RIPRESA DELL’EXPORT IN ABRUZZO «I dati dei distretti industriali dell’Abruzzo relativi al quarto trimestre 2010 confermano la ripresa delle esportazioni che aveva avuto inizio a metà anno», questo quanto riportato dal monitor trimestrale dei distretti industriali di Abruzzo e Marche, realizzato dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo per Banca dell’Adriatico. Con l’inserimento del settore agro-alimentare del Montepulciano d’Abruzzo e del Polo ICT dell’Aquila aumenta a 6 il numero dei distretti industriali monitorati. Stando allo Studio, il tessuto produttivo abruzzese ha puntato molto sull’innovazione, sulla qualità e sui servizi offerti alla propria base di clientela per facilitare il rilancio dei prodotti nella fase post-recessiva. Il recupero in termini di flussi di export è attribuibile alle buone performance dei distretti della pasta di Fara San Martino (+10,9%), del Montepulciano d’Abruzzo (+8%) e dell’abbigliamento Nord abruzzese (+31,9%), mentre quelli della dorsale adriatica sono ancora nel pieno di un processo di lento recupero sui livelli di esportazione del 2007. Il Polo ICT dell’Aquila si presenta come un agglomerato industriale in forte crescita e sul quale sono puntate ampie aspettative per farne un vero laboratorio di innovazione ed eccellenza nel campo. Tredici le destinazioni geografiche che costituiscono i mercati di sbocco dell’export abruzzese: in aumento Russia, Hong Kong e Arabia Saudita; tiene la Francia; mentre scendono Germania e Spagna.

ENERGIA ALTERNATIVA, FIRMATO ACCORDO REGIONE/ENEA Realizzare iniziative per promuovere l’efficienza e il risparmio energetico negli usi finali e per favorire lo sviluppo di impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili sul territorio regionale, questi i temi al centro del protocollo d’intesa firmato dal commissario dell’ENEA, Giovanni Lelli, e dall’assessore regionale all’Ambiente e Energia, Mauro Di Dalmazio. L’ENEA assicurerà il necessario supporto all’Amministrazione Regionale e all’industria locale per lo sviluppo di programmi e progetti centrati su innovative tecnologie energetiche e ambientali, in grado di offrire soluzioni “sostenibili” per lo sviluppo dell’economia della Regione Abruzzo. Il protocollo si inserisce nel programma dell’ENEA di ratificare con le Regioni intese volte ad assicurare un costante supporto tecnicoscientifico e operativo alle Istituzioni pubbliche e agli operatori privati su base regionale, a sostegno delle scelte e delle soluzioni tecnologiche più rispondenti alle esigenze di sviluppo sostenibile del territorio.

RETI DI IMPRESA, L’ABRUZZO FIRMA UN ACCORDO DI PROGRAMMA CON IL MINISTERO DELLO SVILUPPO ECONOMICO Con la sottoscrizione di “Abruzzo 2015”, l’accordo di programma firmato con il Ministero dello Sviluppo economico, che punta a caratterizzare il sistema economico regionale nell’ottica dell’innovazione, l’Abruzzo è la prima regione in Italia a proporre un nuovo metodo di approccio alla politica industriale. Si tratta di un modello che, attraverso la costituzione di reti di imprese e il rafforzamento dei partenariati, convoglierà maggiori risorse allo sviluppo, alla ricerca e all’innovazione per migliorare la competitività territoriale. Ad apporre la firma sull’accordo, che prevede risorse per 9,6 mln di euro, con sei milioni destinati ai “bandi aiuti progetto” e tre destinati alle azioni di supporto per imprese che dall’estero verranno a produrre in Abruzzo, sono stati il presidente della Regione, Gianni Chiodi, l’assessore alle Attività produttive, Alfredo Castiglione, e il ministro per lo Sviluppo Economico, Paolo Romani.

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l’Abru

o che produce

Lorenzo Santilli Presidente CRESA

Il sistema manifatturiero regionale nel 2010

N

el 2010 l’economia abruzzese, superata la pesante recessione del biennio passato, mostra segni di ripresa. Il Pil, che nel 2009 aveva subito una contrazione del 7%, nel 2010 torna, sia pur debolmente, a crescere: le stime elaborate da Prometeia prevedono un incremento dello 0,5%, la metà di quello medio nazionale (1,0%). Importante in tale ripresa è il ruolo del sistema manifatturiero regionale che contribuisce per il 24% alla creazione del valore aggiunto abruzzese (20% media nazionale). Nel 2010 l’Abruzzo conta quasi 15mila imprese manifatturiere, 179 in meno rispetto all’anno precedente. Il calo interessa tutti i settori ad eccezione delle attività di riparazione, manutenzione ed istallazione di macchine ed apparecchiature che beneficiano delle aumentate necessità di intervento su impianti danneggiati dagli eventi sismici del 2009 o impiegati nelle attività di costruzione e ricostruzione nelle aree interessate dal terremoto. Il sistema industriale in senso stretto, dopo due anni di grande difficoltà, nel 2010 sembra aver rimesso in moto le proprie capacità di produrre, vendere, soprattutto all’estero, acquisire commesse, ma non anche quella di stabilizzare e tanto meno aumentare i livelli occupazionali. Le indagini congiunturali trimestrali del Cresa su un campione di circa 400 aziende manifatturiere con almeno 10 addetti operanti in Abruzzo indicano per il 2010 crescite significative su base trimestrale e annuale di produzione, fatturato, export e ordinativi. La ripresa dell’economia internazionale favorisce la cre-

scita dei settori export-oriented (mezzi di trasporto, elettromeccanica ed elettronica), delle grandi imprese e della provincia di Chieti che presentano la maggiore e più consolidata propensione agli scambi con l’estero. A gettare ombre sulla ripresa del sistema industriale regionale è la criticità che continua a connotare il mercato del lavoro. Le indagini Cresa confermano i dati ufficiali sul permanere di una situazione di forte difficoltà. Nel confronto con l’anno precedente il numero di occupati nel settore manifatturiero regionale passa da 104mila a 98mila unità (-6%). Per quanto riguarda gli strumenti di sostegno del reddito, si rileva, in controtendenza rispetto a quanto avviene a livello nazionale, una diminuzione del 10% del numero di ore autorizzate di Cassa Integrazione che, però, se letto alla luce delle diverse tipologie di istituti, evidenzia una situazione di pesante difficoltà. Il calo delle ore autorizzate di CIG ordinaria (da 21,5 a 8,5 milioni di ore), è accompagnato ad un sempre maggiore ricorso alle forme straordinarie (da 5,1 a 14,1 milioni di euro) e in deroga (da 905mila a 2,2 milioni di ore) che presuppongono, l’una, situazioni particolarmente gravi di eccedenza occupazionale e, l’altra, la necessità di sostenere lavoratori e imprese esclusi dalla normativa sulla CIG. In conclusione, il sistema manifatturiero regionale beneficia delle ricadute generate dalla ripresa dell’economia internazionale, ma continua a mostrare segni di debolezza che rischiano di ampliare il divario che lo separa dai sistemi industriali più evoluti e di compromettere, quindi, il suo sviluppo futuro

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nonsoloeconomia

Giuseppe Mauro Economista e Ordinario di Politica Economica

Le conseguenze dei cambiamenti

N

dettati dalla BCE

el mese scorso la Banca Centrale Europea (BCE) ha aumentato il tasso ufficiale di sconto dello 0,25%, portandolo a 1,25%. La discesa dei tassi era iniziata nell’ottobre del 2008, per far fronte alla grave crisi finanziaria che si stava sviluppando nel mondo intero e per attenuare le conseguenze sui mercati finanziari e sull’economia reale. Si ritiene che siano imminenti altri due provvedimenti, in modo da portare il tasso al 2%. La motivazione è sempre la stessa: contenere le tensioni sul livello dei prezzi e ripristinare il principio della stabilità monetaria. In effetti il tasso di inflazione è aumentato al 2,6%, al di sopra della soglia del 2%, alimentato dalla costante crescita del prezzo delle materie prime, segnatamente dal prezzo del petrolio. Un aumento da attribuire più alla dinamica della domanda che al restringimento dell’offerta. Lo sviluppo impetuoso dei paesi Bric (Brasile, Cina e India), con incrementi del PIL superiori al 7-8%, spiega in gran parte il fenomeno e lascia intravvedere ulteriori tensioni sui prezzi. Quali sono le conseguenze della scelta effettuata dalla BCE? La prima è abbastanza ovvia. Nel comportamento della BCE prevale, su ogni altro fattore, il principio del controllo monetario e della stabilità dei prezzi. Non si dimentichi che in piena crisi finanziaria la Banca europea è stata l’ultima tra le banche centrali a procedere in direzione di una riduzione dei tassi di interesse, portandoli dal 4,25% all’1%. L’avvertimento appare dunque abbastanza chiaro: da un lato si può ritenere conclusa l’era del rifinanziamento illimitato da parte del sistema bancario, dall’altro si rivolge un invito ai governi europei di aggiustare i conti pubblici che a causa della devastante crisi avevano raggiunto livelli incompatibili con le norme europee. Come afferma A. Baglioni su “Lavoce” del 12/04/2011, sul primo fron-

te la BCE stava supplendo “ al cattivo funzionamento del mercato interbancario…; sul secondo fronte, i governi di tre paesi (Grecia, Irlanda e Portogallo) hanno dovuto ricorrere all’aiuto dei partner europei e al FMI , non essendo più in grado di finanziarsi sul mercato a tassi sostenibili”. Da quest’ultimo punto di vista non solo i tre paesi citati, ma tutte le realtà europee avevano sperimentato nel 2009 un notevole trend espansivo del disavanzo di bilancio e nel 2010 un considerevole aumento del debito pubblico rapportato al PIL. Tanto per fare qualche esempio, il debito dell’Italia era passato, tra il 2009 e il 2010, dal 116,1 al 119,0; quello della Grecia dal 127,1 al 142,8; quello dell’Irlanda dal 65.5 al 96,2%, ma con un deficit nel 2010 del 32,4%. La stessa Germania aveva conosciuto un incremento di circa 10 punti percentuali, passando da un debito del 73,5 all’83,2%. Nella sostanza, sarà più difficile persistere in situazioni squilibrate, come del resto prevede il nuovo Patto per l’euro approvato nello scorso mese di marzo e che ha come pilastri due obiettivi: un più alto livello di convergenza tra i paesi europei e una maggiore competitività. Tornando al tasso di riferimento voluto dalla BCE, qualche perplessità appare opportuno avanzare. In primo luogo l’aumento andrà a gravare sulle imprese, in particolare su quelle di piccole e medie dimensioni a causa dell’immediato aumento del costo del denaro. Ciò avviene in una fase di accresciute richieste di liquidità per portare a termine adeguati processi di ristrutturazione e di riorganizzazione produttiva, in funzione dell’acquisizione di una maggiore competitività. In secondo luogo, l’aumento del tasso ufficiale avrà ripercussioni sul tasso di cambio euro- dollaro, conducendo ad una ulteriore rivalutazione dell’euro, tale da produrre ulteriori difficoltà nell’andamento delle esportazioni

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Nuova SLK. Quando la strada ti scorre dentro. Da 39.900 euro o 299 euro al mese*. Adrenalina, vento e la consapevolezza di una potenza superiore. Questo è ciò che si prova quando la strada diventa parte di te. Abituati agli sguardi perché ti seguiranno dappertutto, preparati a vivere l’ebbrezza per ogni centimetro d’asfalto. SLK Sport o Premium. Il rapporto più profondo con la strada. Consumo combinato (l/100 km): da 8,3 (SLK 350) a 6,8 (SLK 200). Emissioni CO2 (g/km): da 194 (SLK 350) a 159 (SLK 200). *L’offerta è riferita a Classe SLK 200 CGI Sport. Prezzo di vendita 39.900 euro, IVA e messa su strada comprese (IPT esclusa). Anticipo 13.881 euro, 47 rate da 299 euro incluso servizio protezione del credito e rata finale rifinanziabile 17.971 euro (TAN 5,93% e TAEG 6,78%, di cui 300 euro per spese di istruttoria). Salvo approvazione Mercedes-Benz Financial Services Italia S.p.A. Offerta soggetta a disponibilità limitata per contratti sottoscritti entro il 31 maggio 2011 e vetture immatricolate entro il 30 giugno 2011. Non cumulabile con altre iniziative in corso. La vettura raffigurata è una SLK Premium.

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il punto

Mauro Di Pietro giornalista

Harry Potter

save the Abruzzo

F

orse solo Harry Potter, il maghetto più famoso del mondo, può aiutare noi abruzzesi a capirci qualcosa. Potter save the Abruzzo! Da una parte, il piano di rientro per il deficit sanitario messo a punto dalla Giunta Chiodi incassa i plausi del Governo, dall’altra il Tar, con una serie di sentenze, demolisce uno dopo l’altro gli atti monocratici del Commissario straordinario. Al Forum della Pubblica Amministrazione di Roma, Ferruccio Fazio, porta come esempio di buona pratica il piano di rientro abruzzese, mentre i giudizi amministrativi dell’Aquila avanzano ipotesi di illegittimità degli atti che riguardano la chiusura degli ospedali e i tagli alle prestazioni, nelle strutture convenzionate firmati dal Presidente Chiodi. Nessuno, al momento, è in grado di capirci un bel niente ed è pertanto inutile chiedere cosa sta accadendo alla sanità abruzzese e perché ce la dobbiamo prendere così, a scatola chiusa. Poi, con grande meraviglia da neofiti, apprendiamo due fatti incredibili. Il primo che, in bilancio, somme vincolate per progetti già definiti, ma non ancora realizzati, vengono utilizzate per le spese obbligatorie; il secondo che, quelle somme sono ora terminate, con l’apocalitti-

ca previsione di non poter né onorare le spese obbligatorie né quelle vincolate. In perfetto stile bancarotta fraudolenta. Quindi, i vorticosi fondi Fas, ai quali il Governo regionale ha legato da subito il destino della ripartenza economica regionale. I milioni vanno e vengono e nessuno sa, ancora, su quale dotazione contare. Fortunatamente, però, la riforma dei consorzi industriali mette tutti d’accordo. Anche qui, a voler trovare il pelo nell’uovo, nessuno sa di quale portata sarà la grande rivoluzione ma, comunque, una riforma si farà. L’annuncia da tempo ormai il vicepresidente, Alfredo Castiglione, puntandoci dritto e tenace, senza pensare a nessuna conseguenza: “In Abruzzo - denuncia - si è vissuto un patologico rapporto con le Istituzioni, dove la tutela di un proprio diritto si trasformava in una richiesta di favore al politico di turno. Un Abruzzo diviso quasi militarmente tra vari potentati”. Evviva la franchezza e l’autocritica: qualche magistrato penserà di aver azzeccato più di qualche teorema accusatorio nei recenti cicloni giudiziari. Parole chiare che valgono amare riflessioni. Peccato che da qualche decennio i Consorzi siano commissariati. Una scelta tutta politica

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in primo piano

» di Denia Di Giacomo

Al Vinitaly

l’Abruzzo vince Si è conclusa con numerose vittorie da parte dei nostri vini la 45 esima edizione del Vinitaly, la più famosa e grande fiera internazionale del vino. Il settore vitivinicolo si conferma un punto di forza della nostra regione

C

entocinquantasei mila visitatori dei quali oltre 48 mila provenienti dall’estero, circa 3 punti percentuali in più rispetto al 2010. Oltre 4.000 espositori per una superficie espositiva di circa 80.000 metri quadrati, sono questi i grandi numeri del Vinitaly, la più importante fiera internazionale dedicata al mondo del vino e non solo, vista la presenza e anche il forte riscontro delle rassegne Sol, Agrifood Club ed Enolitech che completano l’offerta di Veronafiere nel settore wine&food e tecnologie. Il Vinitaly, ormai giunto alla sua 45esima edizione, si è tenuto dal 7 all’11 aprile scorso e sono

L’assessore Mauro Febbo

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Mauro Angeucci di Cantine Angelucci

Lo stand Vini Citra

Marcello Zaccagnini della cantina omonima Lo stand Farnese Vini


speciale vinitaly 2011

già pronte le date per il prossimo anno, che vedrà anticipato l’evento dal 25 al 28 marzo 2012, con sempre maggiori novità e attrattive all’insegna della grande organizzazione che da sempre lo contraddistingue. Anche quest’anno sono stati numerosi gli appuntamenti di cui professionisti e appassionati hanno potuto godere, tra convegni, degustazioni guidate e incontri di approfondimento, tutto all’insegna della scoperta di un settore, quello vitivinicolo, che in Italia rappresenta un giro d’affari di 15 miliardi di euro, con una produzione annuale di 46 milioni di ettolitri. Basti pensare che l’occupazione creata da questo comparto (tra diretta e indotta) è di oltre un milione di persone, que-

sti dati, solo per comprendere almeno in parte che ormai il settore vitivinicolo è una componente strategica dell’economia agricola e alimentare del nostro paese* e attira milioni di visitatori e Buyers da tutto il mondo, nonostante il calo della produzione, che secondo l’OIV (Organisation internationale de la vigne e du vin), nel 2010 è stata la più bassa degli ultimi dieci anni. Ma al Vinitaly i numeri parlano molto diversamente, visto che l’afflusso di operatori ha registrato un incremento del 10 per cento. «La top ten delle provenienze –ha dichiarato Ettore Riello, presidente di Veronafiere– vede la Germania in testa, seguita da Stati Uniti e Canada, Regno Unito, Svizzera, Francia, Austria,

*fonte: dati elaborati dall’Area Research di BMps durante il “Forum Montepaschi sul vino italiano”, novembre 2010

Una sommelier dell’enoteca abruzzese

La colomba allo zafferano della Cantina Tollo

Alcuni prodotti gastronomici della Cantina Dora Sarchese

Grazia Dragani delle L’ingressodel padiglione Abruzzo Cantine Dragani

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in primo piano

I NOSTRI VINI PREMIATI AL VINITALY 2011 Premio Speciale Vinitaly Regione 2011

Abruzzo: SOC. COOP. AGR. OLEARIA VINICOLA ORSOGNA – ORSOGNA (CH)

Categoria Vini Tranquilli Gruppo 1 Bianchi (Vendemmia 2010) Gran Menzione

ABRUZZO DOC PECORINO SUPERIORE 2010 AZ. MARRAMIERO SRL - ROSCIANO (PE) ABRUZZO DOP COCOCCIOLA SUPERIORE “AER” 2010 CITRA VINI S.C. – ORTONA (CH) ABRUZZO DOP PASSERINA SUPERIORE “TIBI” 2010 CITRA VINI S.C. – ORTONA (CH) ABRUZZO DOP PECORINO SUPERIORE “QUOQUE” 2010 CITRA VINI S.C. ORTONA (CH) COLLI APRUTINI IGT PECORINO 2010 AZ. AGR. F.LLI BIAGI SNC – COLONNELLA (TE) COLLINE PESCARESI IGT PECORINO 2010 AZ. AGRICOLA COSTANTINI ANTONIO – CITTÀ S. ANGELO (PE) COLLINE TEATINE IGT PECORINO “CINQUANTENARIO” 2010 AZ. VINICOLA TERRE ZAMBRA SAS – VILLAMAGNA (CH) COLLINE TEATINE IGT PECORINO “DEI FAURI” 2010 TENUTA I FAURI AZ. AGRICOLA DOMENICO DI CAMILLO - CHIETI (CH) CONTROGUERRA DOC PASSERINA 2010 AZ. AGR. F.LLI BIAGI SNC – COLONNELLA (TE) TERRE DI CHIETI IGP PECORINO “ALIANTO” 2010 CANTINA COLLE MORO SOC. COOP. AGR. – FRISA (CH) TERRE DI CHIETI IGP PECORINO “PALIO” 2010 CITRA VINI S.C. – ORTONA (CH) TERRE DI CHIETI IGT BIANCO “KRIPIA 2010 SOC. COOP. AGR. OLEARIA VINICOLA ORSOGNA – ORSOGNA (CH) TERRE DI CHIETI IGT COCOCCIOLA “BRIGANTE 2010” SOC. COOP. AGR. OLEARIA VINICOLA ORSOGNA – ORSOGNA (CH) TERRE DI CHIETI IGT PECORINO “AIME” 2010 AZ. AGRICOLA LA CASCINA DEL COLLE SS – VILLAMAGNA (CH) TERRE DI CHIETI IGT PECORINO “CALAI” 2010 SOC. COOP. AGR. OLEARIA VINICOLA ORSOGNA – ORSOGNA (CH) TERRE DI CHIETI IGT PECORINO “COLLE MAGGIO” 2010 AZ. VINICOLA TORRE ZAMBRA SAS – VILLAMAGNA (CH) TERRE DI CHIETI IGT PECORINO “SELVA DEI CANONICI” 2010 CANTINE DRAGANI SRL - ORTONA (CH) TREBBIANO D’ABRUZZO DOC 2010 AZ. AGR. CONTESA di ROCCO PASETTI & C. SS – COLLECORVINO (PE) TREBBIANO D’ABRUZZO DOC “ANIMA” 2010 AZ. MARRAMIERO S.R.L. – ROSCIANO (PE) TREBBIANO D’ABRUZZO DOC “TRE VIE” 2010

Enrico Marramiero della Cantina Marramiero

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Una sommelier nell’enoteca d’Abruzzo

AZ. AGRICOLA LA CASCINA DEL COLLE SS – VILLAMAGNA (CH) TREBBIANO D’ABRUZZO DOP “ALDIANO” 2010 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) TREBBIANO D’ABRUZZO DOP “BORGO THAULERO” 2010 CASAL THAULERO SRL – ORTONA (CH) TREBBIANO D’ABRUZZO DOP “CALEA” 2010 CANTINA COLLE MORO SOC. COOP. AGR. – FRISA (CH) TREBBIANO D’ABRUZZO DOP “ORSETTO D’ORO” 2010 CASAL THAULERO S.R.L. ORTONA (CH) TREBBIANO D’ABRUZZO DOP “PELAGUS” 2010 CITRA VINI S.C. – ORTONA (CH)

Categoria Vini tranquilli Gruppo 3 Bianchi Elaborati in Barrique Medaglia d’Oro

COLLINE PESCARESI IGT CHARDONNAY “PUNTA DEL COLLE” 2008 AZ. MARRAMIERO SRL – ROSCIANO (PE)

Gran Menzione

TERRE DI CHIETI IGT BIANCO “GUNE” 2010 CANTINE DRAGANI SRL –ORTONA (CH) TERRE DI CHIETI IGT CHARDONNEY “CRETICO2 2009 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) Categoria Vini Tranquilli Gruppo 4 Rossi (Vendemmie 2010-2009)

Gran Medaglia d’Oro

TERRE DI CHIETI IGT ROSSO “MALVERNO” 2009 SOC. COOP. AGR. OLEARIA VINICOLA ORSOGNA – ORSOGNA (CH)

Gran Menzione

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC 2009 CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC 2010 CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “AULICUS” 2009 CITRA VINI S.C. – ORTONA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “CASAL BORDINO” 2009 MADONNA DEI MIRACOLI SOC. COOP. AGR. – CASALBORDINO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “DAMA” 2009 AZ. MARRAMIERO SRL - ROSCIANO (PE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “DIVUS” 2009 AZ. AGR. CIAVOLICH – MIGLIANICO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “DUCA THAULERO” 2009 CASAL THAULERO SRL – ORTONA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “MALLORIO” 2009 SOC. COOP. AGR. OLEARIA ORSOGNA – ORSOGNA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “MILLE LIRE” 2009 CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “PALIO” 2009 CITRA VINI S.C. – ORTONA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “PAPAROCCO” 2009

Stefania Bosco di Bosco Nestore

AZ. AGR. GIACOMO RADICA – TOLLO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “ROSSO DI RIPA” 2009 CANTINA RIPA TEATINA SOC. COOP. AGR. – RIPA TEATINA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “RUE DI PIANE” 2009 CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “TERRA D’ALIGI” 2009 CANTINE SPINELLI SRL - ATESSA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “TRATTURO” 2009 CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “TRATTURO” 2010 CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “TRE VIE” 2009 AZ AGRICOLA LA CASCINA DEL COLLE SS – VILLAMAGNA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “UNICO” 2009 TENUTA ULISSE diULISSE ANTONIO – CRECCHIO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOP 2010 CASAL THAULERO SRL – ORTONA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOP “ BORGO THAULERO” 2010 CASAL THAULERO SRL – ORTONA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOP “VALLE D’ORO” 2009 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) SALENTO IGT PRIMITIVO 2009 CREA VINI SRL – CASOLI (CH) TERRE DI CHIETI IGP MERLOT “BORGO THAULERO” CASAL THAULERO SRL – ORTONA (CH) Categoria Vini Tranquilli Gruppo 5 Rossi dai 3-4 anni dalla vendemmia (2008-2007)

Medaglia d’Argento

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC RISERVA “INFERI” 2007 AZ MARRAMIERO SRL – ROSCIANO (PE)

Medaglia di bronzo

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO COLLINE TERAMANE DOCG “REILLA” 2007 ANFRA – PINETO – (TE)

Gran Menzione

HISTONIUM IGT ROSSO “VIRD VIRD” 2008 AZ. VITIVINICOLA SERGIO DEL CASALE – VASTO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO COL. TERAMANE DOCG “CASTELLUM VETUS” 2007 AZ. AGR. CENTORAME di LAMBERTO VANNUCCI – CASOLI DI ATRI (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO COL. TERAMANE DOCG RISERVA “CELIBE” 2007 AZ. AGR. VITIVINICOLA STRAPPELLI – TORANO NUOVO (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC 2008 AZ. AGR. F.LLI BIAGI SNC COLONNELLA (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “ANTARES” 2008 SAL LORENZO AZ. AGR. – CASTILENTI (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “CAGIOLO” 2007 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “CAROSO” 2007 CITRA VINI S.C. – ORTONA (CH)

Lo stand di Cantine Miglianico Alcuni vini della Cantina Bosco Nestore


speciale vinitaly 2011

Paesi dell’Est Europa con una forte presenza della Russia, Cina e Hong Kong». Tra le novità di Vinitaly 2011, Sparkling Italy, una degustazione dei migliori vini italiani ottenuti sia con metodo classico che con metodo charmat presentati dai consorzi di tutela e dedicata a buyer esteri, giornalisti e operatori preregistrati. Inoltre, elemento importante da ricordare, anche le celebrazioni del 150° anniversario dell’Unità d’Italia a loro modo sono state presenti, con “La Bottiglia dell’Unità d’Italia”, l’unica ad aver ottenuto il logo ufficiale delle celebrazioni, in accordo con la Presidenza della Repubblica.

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “CASALE SAN BIASE” 2008 AZ. VITIVINICOLA SERGIO DEL CASALE – VASTO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “COLLE MAGGIO” 2008 AZ. VINICOLA TORRE ZAMBRA SAS – VILLAMAGNA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “CUORE” 2008 CANTINA TOLLA SCA – TOLLO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “DIOMEDEO” 2007 AZ. VITIVINICOLA SERGIO DEL CASALE – VASTO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “IL FONDATORE” 2007 CANTINA MIGLIANICO SOC. COOP. AGR. – MIGLIANICO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “LA CANALE” 2008 AZ. AGR. LA CASCINA DEL COLLE SS – VILLAMAGNA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “MALLORIO” 2008 SOC. COOP. AGR. OLEARIA ORSOGNA – ORSOGNA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “MAMMUT” 2007 AZ. AGR. LA CASCINA DEL COLLE SS – VILLAMAGNA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “NERO DEI DUE MORI” 2007 ANFRA – PINETO (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “NOEMO” 2007 CANTINA COOP. DEL FUCINO SCA – PATERNO di AVEZZANO (AQ) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “RUBINO – COLLE SECCO” 2008 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “SAN FELICE” 2007 AZ. AGRICOLA TENUTA TORRETTA di CORI BIAGIO – CONTROGUERRA (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “SAN MICHELE” 2008 AZ. AGR. CENTORAME di LAMBERTO VANNUCCI – CASOLI DI ATRI (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “TERRA

Lo staff di Vini Citra

I NUMERI DELL’ABRUZZO

Per fortuna anche l’Abruzzo, a differenza di quanto accaduto per la BIT di Milano, era presente al Vinitaly, e il padiglione numero 11 all’interno della grande fiera si è trasformato un po’ in casa nostra, con la presenza di ben 80 aziende vitivinicole e 27 olearie, coordinate dall’assessorato all’Agricoltura, dall’Arssa e dal Centro Interno delle Camere di Commercio d’Abruzzo, in collaborazione con l’Enoteca regionale. Nella nostra regione il settore vitivinicolo rappresenta oltre il 20% della Produzione lorda vendibile agricola regionale e il 6% di quella vinicola nazionale,

D’ALIGI” 2008 CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC RISERVA “ALDIANO” 2008 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC RIS. “CASAURIA – PODERE CROSTA” 2007 DUCHI DI CASTELLUCCIO TENUTA CIPRESSI SAS – SCAFA (PE) SALENTO IGT PRIMITIVO “TAMADA’” 2007 CREA VINI SRL – CASOLI (CH)

Categoria Vini Tranquilli Gruppo 6 Rossi dai 5-6 anni dalla vendemmia (2006-2005)

Medaglia d’Oro

COLLI APRUTINI IGT MERLOT “INKIOSTRO VALORI” 2006 VALORI LUIGI – SANT’OMERO (TE)

Gran Menzione

CONTROGUERRA DOC ROSSO RISERVA “RIO MORO” 2006 AZ. AGR. ANTONIO ED ELIO MONTI – CONTROGUERRA (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO COL. TERAMANE DOCG RISERVA 2006 AZ. AGR. ORLANDI CONTUCCI PONNO – ROSETO DEGLI ABRUZZI (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO COL. TERAMANE DOCG RIS. “PIGNOTTO” 2005 AZ. AGR. ANTONIO ED ELIO MONTI – CONTROGUERRA (TE) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “NEGUS” 2006 AZ. AGR. LA CASCINA DEL COLLE SS – VILLAMAGNA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC RISERVA “TURAN” 2006 SOC. AGR. CANTINE TORRI SS – TORANO NUOVO (TE)

L’ingresso di Sol

Lo stand di Cantine Caldora

Categoria Vini Tranquilli Gruppo 7 Rossi con oltre 7 anni dalla vendemmia (2004 e annate precedenti)

Gran Menzione

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “FEUDO SAN FELICE” 2004 CANTINA RIPA TEATINA SOC. COOP. AGR. – RIPA TEATINA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC “POEMA” 2004 AZ. AGR. IASCI DONATELLO – VASTO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOP “TORNESE” 2004 AZ. AGR. COSTANTINI ANTONIO – CITTA’ S. ANGELO (PE)

Categoria Vini Tranquilli Gruppo 8 Vini Rosati Gran Medaglia d’Oro

CERASUOLO D’ABRUZZO DOC “CASALE SAN BIASE” 2010 AZ. VITIVINICOLA SERGIO DEL CASALE – VASTO (CH)

Medaglia d’Oro

CERASUOLO D’ABRUZZO DOP “MALLORIO” 2010 SOC. COOP. AGR. OLEARIA VINICOLA ORSOGNA – ORSOGNA (CH)

Medaglia d’Argento

MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC CERASUOLO “IL BORGO” 2010 SOC. AGR. CANTINE TORRI SS – TOTANO NUOVO (TE)

Medaglia di Bronzo

CERASUOLO D’ABRUZZO DOP “VALLERE’” 2010 TENUTE ZINNI di ZINNI FELICIANO – CASALBORDINO (CH)

Gran Menzione

CERASUOLO D’ABRUZZO DOC 2010 AZ. AGR. CONTESA di ROCCO PASETTI & C. SS – COLLECORVINO (PE)

L’olio extravergine d’oliva Gianni Di Carlo della Masseria Erasmi di Agriverde

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speciale vinitaly 2011

CERASUOLO D’ABRUZZO DOC 2010 AZ. AGR. VITIVINICOLA STRAPPELLI – TORANO NUOVO (TE) CERASUOLO D’ABRUZZO DOC “ELISIO” 2010 AZ. AGR. MASSERIA DI COSTE DI BRENTA – LANCIANO (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOC “MADIA” 2010 AZ. VINICOLA TORRE ZAMBRA SAS – VILLAMAGNA (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOC “PALAZZO CENTOFANTI” 2010 AGRICOLA CENTOFANTI PIACENTINO – GIULIANO TEATINO (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOC “SELVA DEI CANONICI” 2010 CANTINE DRAGANI SRL – ORTONA (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOC “ TAVERNA NOVA” 2010 CASA VINICOLA ROXAN SCAMP – ROSCIANO (PE) CERASUOLO D’ABRUZZO DOC “UNICO” 2010 TENUTA ULISSE di ULISSE ANTONIO – CRECCHIO (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOC SUPERIORE 2010 CORRADO DE ANGELIS CORVI AZ. VITIVINICOLA – CONTROGUERRA (TE) CERASUOLO D’ABRUZZO DOC SUPERIORE “CERANO” 2010 CASA VINICOLA ITALO PIETRANTONJ SAS – VITTORITO (AQ)

CERASUOLO D’ABRUZZO DOC SUPERIORE “PRIMAMADRE” 2010 LA QUERCIA DI LA.DI. SNC & C – MORRO D’ORO (TE) CERASUOLO D’ABRUZZO DOP “COLLE CAVALIERI 2010 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOP “CUORE” CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOP “HEDOS” 2010 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOP “PALIO” 2010 CITRA VINI S.C. – ORTONA (CH) CERASUOLO D’ABRUZZO DOP “VALLE D’ORO 2010 CANTINA TOLLO SCA – TOLLO (CH) HISTONIUM IGT ROSATO “VIRD VIRD 2010 AZ. VITIVINICOLA SERGIO DEL CASALE – VASTO (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC CERASUOLO “DI RIPA” 2010 CANTINA RIPA TEATINA SOC. COOP. AGR. – RIPA TEATINA (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC CERASUOLO “POLLUTRO” 2009 SOC. COOP. AGR. SAN NICOLA – POLLUTRI (CH) MONTEPULCIANO D’ABRUZZO DOC CERASUOLO “TOCCO DA CASAURIA” 2010 AZ. AGR. TERZINI – TOCCO DA CASAURIA (PE) TERRE DI CHIETI IGT ROSATO “MAGLIA ROSA” 2010

con una superficie vitata che è poco meno di 33 mila ettari, concentrati per la quasi totalità sulla collina litoranea e in particolare nella provincia di Chieti, dove è posizionato circa il 75% del territorio vitato, seguita da Pescara con oltre il 12%, da Teramo con il 10% e da L’Aquila con meno del 3%. La produzione si attesta su poco meno di 3 milioni di ettolitri, un milione dei quali a denominazione di origine per quasi la metà confezionata da circa 180 aziende in oltre 110 milioni di bottiglie. Anche in questo caso esponiamo solo qualche numero per dare un’idea più precisa di quanto questo comparto significhi anche per l’Abruzzo, così come su scala nazionale e di quanto sia fondamentale arrivare pronti e qualificati ad un evento così importante come il Vinitaly di Verona. Lungi dall’essere una melensa sviolinata campanilistica, il risultato dell’Abruzzo al Vinitaly 2011 non può non definirsi eccellente, con la conquista di 10 medaglie su 71 e 101 su 1042 gran menzioni, che rappresentano il 15% delle medaglie da assegnare ai produttori

Antonio Tiberio di Tiberio Vini

Perla Pasetti di Contesa Vini

CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH) TERRE DI CHIETI IGT ROSATO “TRATTURO” CANTINE SPINELLI SRL – ATESSA (CH)

Categoria vini frizzanti Gruppo 2 Vini rossi Secchi e Semisecchi Gran Menzione

COLLINE TEATINE IGT ROSSO FRIZZANTE “GRAFFIO NERO” 2010 TENUTA I FAURI AZ. AGR DOMENICO DI CAMILLO – CHIETI (CH)

Categoria Vini Spumanti Gruppo 1 Vini Spumanti prodotti con fermentazione in autoclave Gran Menzione

PASSERINA SPUMANTE BRUT 2010 CANTINA COLLE MORO SOC. COOP. AGR. – FRISA (CH) Categoria Vini Spumanti Gruppo 3 Vini Spumanti Dolci

Medaglia d’Oro

MOSCATO SPUMANTE DOLCE 2010 CANTINA COLLE MORO SOC. COOP AGR. – FRISA (CH)

di tutto il mondo e il conseguimento di un numero elevatissimo di gran menzioni, ovvero circa il 10% del totale. A guidare la classifica dei buoni c’è il Cerasuolo d’Abruzzo, che ancora una volta ha conquistato tutte e quattro le medaglie a disposizione nella sua categoria, risultando il vino più premiato nella storia del Vinitaly. Iniziativa da evidenziare è quella del progetto «Provincia sicura al 100%» dedicato alla sensibilizzazione al consumo responsabile dell’alcool, avviato dalla Provincia dell’Aquila in collaborazione con l’assessorato regionale all’agricoltura, finanziato nell’ambito dell’iniziativa ProvincEgiovani 2011 del Dipartimento della Gioventù della Presidenza del Consiglio dei Ministri e dell’UPI Nazionale. Il progetto ha visto l’adesione anche dei produttori abruzzesi presenti a Vinitaly che hanno applicato sulle loro bottiglie un pendaglio con lo slogan «Fatti un piacere: degusta un buon vino senza berti la vita», un invito a bere con intelligenza in seguito al quale si è potuto constatare l’effetto della degustazione con una misurazione attraverso gli etilometri

Lo stand delle Cantine Marramiero

Daniele Erasmi Lo stand di della Masseria Erasmi Cantina Costantini

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in primo piano » di Laura Tinari

L’Aquila, due anni dopo... Abbiamo ascoltato le associazioni di categoria per fare il punto della situazione su quanto è stato fatto all’Aquila da quel tragico 6 aprile 2009

P

er tutte le città antiche il centro storico rappresenta l’identità, un’identità architettonica, ma anche di vita quotidiana, quella “vissuta” giorno dopo giorno tra le mura antiche. Vedere il cuore dell’Aquila fermo, immobile fa tristezza, ma anche paura. L’Aquila è la città dei palazzi, la città dei cortili, ma oggi camminando per le sue strade non vediamo che legno e ferro messi lì a puntellare maestosi edifici e cumuli di macerie riempire le loro belle corti. Sono trascorsi settecentotrenta giorni di difficoltà, polemiche, scontri politici e istituzionali tra i diversi attori coinvolti nella ricostruzione. «Siamo pieni di soldi in questa fase della ricostruzione», dice il commissario, Gianni Chiodi; «Se non sono stati spesi è per responsabilità della struttura commissariale e della struttura tecnica di missione»

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risponde il sindaco Massimo Cialente. E dopo due anni siamo ancora qui ad aspettare decisioni che ridiano un po’ di respiro a questa città. Cosa fare dell’Aquila? Progetti? Idee? Ogni istituzione forse ha le sue, discordanti con quelle degli altri enti. E noi siamo qui, a parlare, discutere di una città di cui ancora nessuno sa bene cosa fare. L’economia stenta a ripartire, la cassa integrazione aumenta e molti giovani lasciano L’Aquila per porti più appetibili. Nonostante ciò la vita quotidiana procede tra stenti e ostacoli. Ma della L’Aquila che tutti sognavamo il 7 aprile 2009, quando le luci dell’alba hanno mostrato ai nostri occhi ciò che nessuno avrebbe mai pensato, non c’è traccia. Intanto il 6 aprile alla celebrazione del secondo anniversario dal terremoto il capo dello Stato, Giorgio Napolitano, ha promesso «Non vi abbandonerò».


A mancare è un progetto organico e strutturato di Giuseppe D’Amico direttore Confindustria Abruzzo

Un anno fa, a distanza di un anno dal terremoto, si poteva affermare che molto era stato fatto su L’Aquila in termini di solidarietà e di gestione dell’emergenza. Tante altre cose sono accadute nel frattempo e la città, seppure stravolta nei suoi equilibri sociali e urbanistici, ha ripreso a vivere, in alcuni casi anche con rinnovata vitalità, con nuove iniziative commerciali e imprenditoriali, forte della speranza che dalla tragedia potesse rinascere una città più forte, coesa e organizzata. E questo dovrebbe essere in effetti l’obiettivo: costruire un modello di sviluppo fondato sull’eccellenza. Oggi, a distanza di due anni dal sisma, si ha la netta impressione, però, che questa speranza vada ad affievolirsi: non si ha traccia di una visione complessiva della ricostruzione del territorio e del suo tessuto sociale ed economico; manca un progetto organico e strutturato che possa dare certezza se non dei tempi almeno degli intendimenti; tardano provvedimenti e interventi attesi (vedi Zona franca urbana). Incapacità? Freni e ostacoli politici? Mancanza di fondi? Comunque alla tragedia del sisma deve essere data una soluzione immediata, perché da questo dipende sicuramente il futuro non solo di una città, ma di una intera regione. È il momento in cui chi ha responsabilità se le deve assumere in modo chiaro e netto: non sono più ammissibili rimpalli e perdite di tempo. Forse, un confronto pubblico, dati alla mano, che chiarisca ruoli e responsabilità tra i vari attori politici coinvolti si rende necessario e potrebbe chiarire le idee a cittadini, imprese e agli stessi decisori pubblici su come stanno realmente le cose.

È ai giovani che si deve pensare

di Angelo Taffo presidente Confartigianato Abruzzo

L’ultima analisi elaborata dal Centro Studi di Confartigianato su base Istat in merito alle criticità del mercato del lavoro, soprattutto nei confronti dei giovani, si è focalizzata sulle dinamiche del tasso di disoccupazione registrate in Abruzzo, mettendo in luce dati sorpresa: nel 2010 nella nostra regione la provincia con minore calo occupazionale è stata L’Aquila (-0,6%). Un risultato probabilmente condizionato dal ricorso massiccio alla cassa integrazione, nel periodo post-sisma. In generale in Abruzzo si contano circa 15mila precari e il numero degli occupati è ancora in diminuzione, con una perdita di circa 4000 unità. La difficoltà di accesso al mercato del lavoro, soprattutto presso la popolazione giovanile neolaureata, rappresenta una difficoltà non trascurabile, nonostante il lieve miglioramento registrato. La crisi economica si è abbattuta infatti soprattutto sui giovani, un popolo eccessivo di precari cui dobbiamo dare un futuro. Al governo regionale chiediamo di tendere una mano alle piccole e medie imprese e di mettere tra le priorità dell’agenda politica l’istituzione formale di un tavolo tecnico, in grado di individuare e definire un programma organico e condiviso di interventi che garantiscano sia il mantenimento dei livelli occupazionali, sia l’accesso al mercato del lavoro di molti giovani abruzzesi, pena il vero spopolamento di questo territorio, che deve poter contare sulle proprie risorse e non metterle nella condizione di andare via.

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in primo piano

di Martina Luciani

“Riflessioni di Luce”: intitolata un’aula del Palazzo degli Studi di Lanciano in ricordo delle vittime del sisma

L’Aquila città che sarà: il valore della conoscenza e del capitale umano di Paola Inverardi Università dell’Aquila

A due anni dal terribile sisma che ha colpito il nostro capoluogo, tutte le associazioni giovanili di Lanciano si sono unite per rendere omaggio alle due ragazze lancianesi che hanno perso la vita nel terremoto aquilano. Sabato 16 aprile, è stata infatti intitolata una delle aule del Palazzo degli Studi di Lanciano, lungo Corso Trento e Trieste, ad Ilaria Rambaldi e Martina Salcuni, le due studentesse che sono tragicamente scomparse il 6 aprile di due anni fa. La scelta del Palazzo degli Studi non è stata casuale. Infatti Martina ed Ilaria, se così si può dire, sono morte per studiare. Ed ogni volta che una rassegna culturale sarà ospitata dal Palazzo degli Studi, il loro nome sarà sempre nell’aria, come a voler creare un parallelismo tra voglia di studiare e cultura per non dimenticare. All’inaugurazione della targa erano presenti le autorità cittadine, le famiglie e gli amici delle due ragazze e tutti i giovani di Lanciano che hanno contribuito alla realizzazione dell’evento.

L’Università dell’Aquila costituisce uno dei fattori strategici per il rilancio economico, culturale e sociale del territorio aquilano nella fase di ricostruzione post terremoto. In quanto soggetto produttore di conoscenza, l’Ateneo può consentire di ipotizzare un nuovo sviluppo economico e sociale del nostro territorio, che privilegi l’innovazione e la ricerca. In questo quadro la stessa Università ha la necessità di ripensare il proprio modello di sviluppo, passando dal modello generalista e quantitativo del prima terremoto, basato su un’offerta formativa molto ampia in grado di fare da attrattore di un grande numero di studenti, ma non più sostenibile per i fattori sfavorevoli di contesto sia territoriali che finanziari, ad un modello più specialistico e qualitativo, con un’offerta mirata e di qualità alta per attrarre studenti motivati e determinati. L’Università può e deve farsi promotrice di iniziative che abbiano nel medio e lungo termine effettive ricadute sul territorio in termini più qualitativi che quantitativi. Un esempio in questa direzione, è l’iniziativa proposta da Fundamenta SGR PA, Vertis S.p.A e M31 SGR PA per il finanziamento di “avventure imprenditoriali all’Aquila caratterizzate da innovazione tecnologica, attenzione allo sviluppo sostenibile, ad una ricostruzione attenta all’ambiente, alla tradizione e alla cultura”. Il piano intende finanziare nei prossimi tre anni 10 progetti di seed capital con l’obiettivo di sostenerne la crescita tecnologica ed imprenditoriale e di facilitare, per i migliori progetti, l’accesso al venture capital italiano ed internazionale. I progetti individuati con selezione internazionale dovranno essere sviluppati presso le strutture dell’Università dell’Aquila e del suo territorio (www.10to6competition.org)

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in primo piano

» di Francesco Fravolini

La Pubblica amministrazione ritarda i pagamenti alle imprese Attraverso la rilevazione statistica realizzata da Fondazione Impresa andiamo a scoprire nel dettaglio, i numeri di questi ritardi e quanto incidono nella crescita economica delle aziende

I

l continuo ritardo della Pubblica amministrazione nei pagamenti alle imprese di quanto dovuto è divenuta un’abitudine consolidata nel tempo. Ma questa anomalia evidenzia una preoccupante asimmetria tra Stato e impresa che obbliga al puntuale pagamento solo quest’ultime, registrando forti ritardi da parte della Pubblica amministrazione quando deve pagare. Se il rapporto tra i due soggetti tornasse ad essere simmetrico, le imprese ne trarrebbero grande beneficio economico. A fotografare la situazione è una rilevazione statistica realizzata da Fondazione Impresa su un campione di circa 1.200 piccole imprese in Italia, dove i tempi medi di pagamento dei clienti privati sono pari a 47,3 giorni, i quali raddoppiano quando il cliente è la Pubblica amministrazione (93,4 giorni). Nel comparto statale si registrano maggiori ritardi verso la piccola impresa (128,8 giorni) e l’artigianato (108,5 giorni), seguono i servizi (80,6 giorni) e il commercio (52,1 giorni). Rispetto al 2009, in media i tempi di pagamento della Pubblica amministrazione si sono allungati di 13 giorni. I periodi più lunghi si registrano al Sud, nelle Isole (104,6 giorni) e al Centro (92,7 giorni), segue il Nordovest (87,7 giorni) e il Nordest (78,8 giorni), con quest’ultimo che tuttavia, nel 2010, ha visto crescere l’attesa della riscossione rispetto al 2009 più delle altre aree (+16,3 giorni). «Un fenomeno questo – sostengono i ricercatori della Fondazione Impresa – che va assolutamente affrontato con decisione, danneggia non meno di altri le piccole imprese italiane. L’auspicio è che gli interventi dell’Unione europea,

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con la direttiva 2011/7/UE dello scorso 16 febbraio e l’adozione della nuova figura di Mister PMI nonché dello Stato, con lo Statuto delle Imprese, conducano la lotta contro i ritardi dei pagamenti a buon fine, consentendo alle imprese di non esporsi ingiustamente al fine di poter disporre della liquidità necessaria anche per gli investimenti». Nel corso del secondo semestre 2010, i tempi di pagamento dei clienti privati si aggirano intorno ai 47 giorni. Questa indicazione varia in modo sostanziale se si considerano i differenti settori di attività economica: dai 20,3 giorni per il settore del commercio agli oltre due mesi dell’artigianato (63 giorni). All’interno di questa forbice si collocano le aziende della piccola impresa (55,4 giorni) e quelle dei servizi (55,1 giorni). L’Amministrazione pubblica in media paga dopo tre mesi, circa il doppio rispetto alla clientela privata. Attendono di più le aziende dell’artigianato e della piccola impresa, in cui i tempi di riscossione si allungano rispettivamente fino a 108,5 e 128,8 giorni, con un divario rispetto alla clientela privata che arriva a quasi due mesi e mezzo nella piccola impresa. Uno scarto bene evidenziato si rileva anche nel commercio, in cui si passa dai 20 giorni dei clienti privati ai 52 giorni degli enti pubblici, ma anche nei servizi la differenza nei tempi di pagamento è significativa, si aggira intorno ai 25 giorni. In generale, rispetto al 2009, si registra un allungamento dei tempi di riscossione dalla Pubblica amministrazione di quasi due settimane. A livello territoriale sono le aziende del Nord, in particolare quelle dell’area Nordocci-


Tempi di pagamento nelle transazioni commerciali in Italia

L’azienda ha tra i suoi committenti/clienti:

Artigianato

Piccola impresa

Commercio

Servizi

Solo privati

90,2%

83,7%

92,3%

86,0%

Anche amministrazioni aziende pubbliche

9,8%

16,3%

7,7%

14,0%

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

Nordest

Nordovest

Centro

Sud Isole

Solo privati

88,6%

83,5%

90,4%

92,0%

Anche Amministrazioni aziende pubbliche

11,4%

16,5%

9,6%

8,0%

Totale

100,0%

100,0%

100,0%

100,0%

Totale

Non sa/non risponde 1,2% - Focus d’indagine Fondazione Impresa – II semestre 2010

Quali sono i tempi medi di pagamento dei clienti:

Rispetto al 2009 di quanti giorni mediamente sono variati i tempi di pagamento dei clienti?

Non sa/non risponde 8,1% Indagine Fondazione Impresa – II semestre 2011

Non sa/non risponde 5,6% Focus d’indagine Fondazione Impresa – II semestre 2010

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in primo piano

dentale (16,5%), ad aver instaurato maggiori rapporti commerciali con gli enti pubblici, mentre al Centro e al Sud la piccola impresa ha avuto un raggio d’azione più circoscritto: meno di un’azienda su dieci, nel corso del 2010, ha avuto tra i suoi committenti anche soggetti pubblici. Rispetto alla clientela privata sono il Centro ed il Nordest ad accusare le dilazioni di pagamento più elevate con quasi sessanta giorni di attesa, mentre al Nordovest e al Sud il fenomeno appare più contenuto, con un intervallo che si aggira intorno ai 42/43 giorni. Se si considera la clientela pubblica in tutte le sue ripartizioni si assiste ad un allungamento dei tempi di attesa rispetto ai privati, questo divario aumenta man mano che si scende lungo la Penisola: dai poco meno

degli 80 giorni del Nordest si passa agli 88 giorni del Nordovest, per superare i 90 giorni nel Centro e arrivare a circa tre mesi e mezzo al Sud. Rispetto al 2009, nel Nordest il divario risulta più pronunciato rispetto alla media nazionale, con un ritardo di quasi otto giorni se si considera la clientela privata, di oltre 16 giorni se si prendono in esame i committenti della Pubblica amministrazione. Ai problemi di liquidità delle imprese e di difficoltà di accesso al credito di quest’ultime, esacerbati dalla crisi economico-finanziaria, si aggiungono i ritardi nei tempi di pagamento da parte della clientela privata e della Pubblica amministrazione, con quest’ultima che fa aspettare le imprese addirittura due volte di più, arrivando ad oltre tre mesi di attesa

Quali sono i tempi medi di pagamento dei clienti:

Rispetto al 2009 di quanti giorni mediamente sono variati i tempi di pagamento dei clienti?

Non sa/non risponde 8,1% Indagine Fondazione Impresa – II semestre 2010

Non sa/non risponde 5,6% Focus d’indagine Fondazione Impresa – II semestre 2010

Tassati e mazziati Aumenta la pressione fiscale con una quantità considerevole di imposte nascoste: dai fondi pensione al project financing, con cui finanziamo due volte le opere pubbliche, dalle “tasse sulle tasse”, come l’Iva sulle accise della benzina, a quelle che cambiano nome ma non certamente la sostanza. Emerge con chiarezza la situazione italiana nel libro “Tassati e mazziati”, le tasse nascoste: quando lo Stato ci mette le mani in tasca due volte, scritto da Giuseppe Bortolussi, Sperling & Kupfer Editore. L’autore smonta tutti i falsi miti sulla fiscalità in Italia, spiegando le ricadute concrete sulle tasche di cittadini e imprese. Affronta in questa chiave anche i temi più caldi: l’evasione, la reale pressione tributaria, la soluzione del federalismo fiscale. “Più che il numero delle tasse – spiega Bortolussi - che senza dubbio potrebbe essere fortemente ridotto, è l’entità della tassazione a impressionare. Come emerge dal libro, gli italiani pagano più tasse, imposte e tributi (cosiddetta pressione tributaria) del resto d’Europa, eccetto la Svezia e la Danimarca. Il fatto importante è che a fronte di questa situazione otteniamo, come spiego nel volume, servizi completamente inadeguati. Secondo noi il federalismo è uno strumento che, se usato bene, può rimediare a questa drammatica condizione squisitamente italiana”.

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in primo piano » di Jenny Viant Gómez

Incagliar m’è dolce in questo mare Dragaggio del porto canale di Pescara. Considerazioni sulle risorse disponibili e le strategie da attuare. Parlano Pietro Verna, comandante della Direzione Marittima di Pescara, e Daniele Becci, presidente della Camera di Commercio di Pescara

Foto di Vincenzo Sulpizio

C

i perdoni Giacomo Leopardi per aver adattato con ironia un verso così nobile a una vicenda molto seria di stringente attualità: il dragaggio del porto canale di Pescara. Fatto che sta mettendo a dura prova le marinerie e tanti operatori economici, con i conseguenti risvolti negativi sul piano commerciale. L’accumulo limaccioso sul fondo marino presupporrebbe la presenza di una draga senza soluzione di continuità per rimuovere i fanghi. Fanghi che fino al 2009 erano destinati nel sito a mare o nella vasca di colmata. Attualmente una normativa europea equipara il materiale dragato a un rifiuto, quindi esso va analizzato, trattato e dovutamente stoccato. Ovvio che così cambiano le procedure e i costi del dragaggio. Ma non mutano né le correnti del fiume che trascinano i sedimenti né le particolarità strutturali del porto canale, senza elencare altri dettagli. Così oggi siamo in piena emergenza, con la stagione turistica alle porte, gli armatori che protestano e gli operatori commerciali che si spazientiscono.

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La Regione Abruzzo ha manifestato al Ministero Infrastrutture e Trasporti e alla Protezione Civile la necessità di prevedere per il 2011 il dragaggio di almeno 100.000 metri cubi di materiale. I primi 500.000 euro stanziati dalla Regione stessa coprono il dragaggio per 2.000 metri cubi, a questa somma si aggiungono 1.900.000 euro messi a disposizione dal Ministero, ciò consentirà di portare via circa 20.000 metri cubi di materiale. Ma i finanziamenti godibili al momento della stesura di questo testo (10 maggio) vengono ritenuti inadeguati per la risoluzione del problema da parte del commissario straordinario per il risanamento del Bacino AternoPescara, l’architetto Adriano Goio, che per questo motivo ha rinunciato al proprio incarico. Urgono risorse. Le delegazioni istituzionali locali fanno la spola tra Pescara e Roma perché dalla tempestività con cui sarà risolto il problema del dragaggio del porto canale di Pescara dipendono tanti equilibri a più livelli istituzionali. Ma come la pensano alcuni dei soggetti legittimati a esprimersi sull’argomento?


Pietro Verna

comandante della Direzione Marittima di Pescara «La nostra bussola è la Legge sui porti (L.84/94). Stabilisce che per i porti nazionali, Pescara ne è un esempio, lo stato è chiamato a intervenire per i lavori di infrastrutturazione, incluso il dragaggio. La Legge inoltre aggiunge che possono concorrere alle spese gli Enti locali. A Pescara l’ultimo dragaggio risale a luglio 2009. Il dragaggio prima aveva costi diversi perché non era in vigore il divieto comunitario di smaltimento dei fanghi in mare. In presenza di queste nuove condizioni, considerato che i sedimenti continueranno a depositarsi sul fondale, occorrerebbe ragionare in termini strutturali. In questo senso è utile analizzare il piano regolatore marittimo. Non siamo dei tecnici, nel nostro ambito di competenza e con tutte le risorse che abbiamo proviamo a mitigare il disagio dei pescherecci. I più grossi vengono fatti ormeggiare temporaneamente nell’area della banchina commerciale del porto. Non abbiamo potere risolutivi. Sono fiducioso e ottimista, quindi sono portato a pensare che le strutture preposte si stiano adoperando in merito. Il problema è sotto i riflettori e non potrà essere facilmente accantonato».

Daniele Becci

presidente della Camera di commercio industria e artigianato di Pescara «L’attività del porto coinvolge più soggetti, dai pescatori, alle società di servizi, passando per il rifornimento di idrocarburi. Vi è un indotto che rappresenta parte importante del tessuto economico locale. Un porto ridotto così diventa una vera emergenza a tutti i livelli. Ritengo che vada fatta una scelta incentrata sul completamento del piano regolatore portuale in cui sono previsti interventi strutturali. L’emergenza che doveva gestire il commissario Goio era proprio questa, ma è ovvio che con un budget a disposizione di appena 2.000.000 di euro era impossibilitato a operare. Dall’incontro della delegazione istituzionale abruzzese con il capo della Struttura Tecnica di Missione, l’ingegnere Ercole Incalza braccio destro del ministro Altero Matteoli, è emersa l’ipotesi di poter destinare una cifra per il potenziamento del porto in occasione della firma dell’accordo-quadro Stato-Regioni. Auspichiamo che ciò accada. Mi assumo la responsabilità di ciò che dico, inizia ad affiorare perplessità e pessimismo in coloro che per svolgere il proprio lavoro dipendono dal porto. Urgono interventi concreti. Ciascuno si deve assumere le proprie responsabilità». Nel prossimo numero il parere tecnico (Genio Civile Opere Marittime) e degli Enti locali.

Foto di Gianfranco Di Donato

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in copertina » di Eleonora Lopes

GRUPPO

PRIMAVERA,

DAL 1915 L’EDILIZIA CONTINUA…

Silvano Primavera nella hall di Parco Paglia Hotel realizzato dal Gruppo Primavera

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Il Gruppo Primavera sta per compiere un secolo di vita. Nata per mano del fondatore Florideo Primavera, l’azienda teatina è una delle più grandi e articolate realtà nel settore dell’edilizia. Oggi alla guida ci sono i fratelli Florideo e Silvano Primavera

È

una delle aziende edili più longeve e più note della nostra regione, stiamo parlando del Gruppo Primavera, che è nato quasi un secolo fa per mano del capitano d’impresa Florideo Primavera. Oggi al timone dell’azienda ci sono i fratelli Florideo e Silvano Primavera, nipoti del fondatore con il papà Guido. Insieme stanno avviando i propri figli all’attività di famiglia costituendo così la quarta generazione del Gruppo. A far da traino al Gruppo è la COSTRUZIONI PRIMAVERA FLORIDEO S.p.A., costituita il 31 marzo 2000 per trasformazione dalla S.n.c. PRIMAVERA FLORIDEO & FIGLI, a sua volta fondata nel 1970, sebbene l’attività del capostipite Florideo Primavera nel settore avesse avuto inizio già nel 1915.

Florideo Primavera amministratore del Gruppo

Guido Primavera con le nipoti Gina (a sinistra) e Rita

In principio l’azienda ha focalizzato il suo core business nella costruzione di opere pubbliche, ma ben presto, con lo sviluppo industriale e la nascita di realtà locali, ha ampliato il suo raggio d’azione al comparto dell’edilizia privata sfruttando l’esperienza acquisita nelle costruzioni per realizzare capannoni e complessi civili, artigianali, commerciali ed industriali. Nel 1988, proprio nell’ottica di diversificare ed espandere ulteriormente la propria attività, pur restando nel set-

» foto di Simone Cerio

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in copertina

Silvano insieme al figlio Guido davanti al nucleo industriale Parco Paglia

tore edile, i soci della COSTRUZIONI PRIMAVERA FLORIDEO S.p.A. costituiscono la “ S.A.CE.B. S.r.l. ”, oggi trasformata nella “S.A.CE.B. S.p.A.”, che produce e commercializza inerti, calcestruzzi e conglomerati bituminosi. È così che la S.a.c.e.b. e la già esistente impresa di costruzioni danno vita al Gruppo Primavera, che prosegue la sua continua crescita aggiudicandosi appalti importanti anche fuori regione, come lo svincolo autostradale di Cesena Nord e la Condotta Principale della Rete Idrica dei comuni di Savignano sul Rubicone e San Mauro Pascoli. Grandi opere pubbliche cui si vanno ad affiancare nel tempo altri importanti interventi nel privato, con una specializzazione particolare nella realizzazione di megastore. Alcuni esempi sono l’Iper di Ortona, l’Eurocot di San Giovanni Teatino, l’OBI di San Giovanni Teatino e, fuori Abruzzo, nelle zone dei grandi Outlet, la Città della Musica e del Gusto di Valmontone, l’insediamento commerciale di Osimo/ Camerano ed il retail park del Conero ancora in fase di realizzazione.

La reception di Parco Paglia Hotel

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Il Gruppo firma inoltre i lavori di numerosi distretti industriali e artigianali, si pensi alla Merker di Tocco da Casauria, all’Area Commerciale ed Artigianale di via Masci di Chieti e al centro integrato Parco Paglia a Chieti Scalo, attualmente in fase di ampliamento e con un terzo lotto in programma. È degli ultimi anni, infine, la realizzazione dell’avveniristico Parco Paglia Hotel, una struttura Best Western di categoria 4 stelle superior, che sposa design e funzionalità ed è stata portata a termine in solo un anno. Il segreto dei successi di questa importante realtà imprenditoriale è da ricercare nell’accurata scelta dei materiali utilizzati, nella ricerca tecnologica e nell’innovazione, nella professionalità del management e nella passione che ogni giorno la famiglia Primavera, mette nel suo lavoro per offrire sempre un servizio di alta qualità nei più brevi tempi di consegna possibili. Passione che il fondatore è riuscito a trasmettere di generazione in generazione.

Una delle suite del Parco Paglia


Un’immagine dello svincolo di Cesena realizzato dal Gruppo Primavera

Guido Primavera insieme al direttore di cantiere Antonio Colasante

Un’immagine renderizzata del progetto di Valmontone

GRUPPO PRIMAVERA Il Gruppo è costituito dalla Costruzioni Primavera Florideo Spa, nata il 31 marzo 2000 dalla trasformazione della Primavera Florideo & Figli Snc - e dalla S.a.c.e.b. Spa, fondata nel 1988, con lo scopo di produrre e commercializzare inerti, calcestruzzi e conglomerati bituminosi. I soci e le aziende hanno inoltre compartecipazioni nelle seguenti società: la Parco Paglia Spa, la Valmontone Park Srl, la Progetto Impresa Srl, la Majella S.p.a. e la S.m.s. srl.

TIPOLOGIA LAVORI Il nucleo industriale Parco Paglia a Chieti Scalo

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Demolizioni; Movimenti di terra per realizzazione di piazzali e fondazioni; Formazione di sottofondi in materiale arido; Opere stradali; Realizzazione di pavimentazioni in asfalto e/o calcestruzzo; Opere di contenimento (gabbionate e murature); Opere in cemento armato civili ed industriali; Opere idrauliche (reti idriche e fognanti); Cavidotti per linee elettriche e telefoniche; Gasdotti e opere di metanizzazione; Opere di forestazione e verde pubblico; Costruzioni, chiavi in mano, di complessi commerciali e produttivi; Estrazione materiali lapidei, fornitura e posa in opera di materiali lapidei, inerti, calcestruzzi e conglomerati bituminosi; • Trasporti di merci per conto terzi;

La hall dell’albergo

DIPENDENTI circa 250 occupati tra diretti e indiretti

CERTIFICAZIONI Certificato di Sistema Qualità UNI-EN-ISO 9001:2000 Certificato di Sistema per la Gestione Ambientale UNI-EN-ISO 14001:2004 Settore EA 28 – Lavori Edili e Stradali Settore EA 2 – Estrazione Materiali Lapidei

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in copertina a tu per tu con Silvano Primavera La sua azienda sta per compiere un secolo di vita. Ora con i suoi figli e i suoi nipoti, siete alla quarta generazione. Un’azienda che negli anni è rimasta comunque a gestione famigliare... «In tutti questi anni, ho sempre sentito forte la responsabilità di portare avanti e far crescere il nome della nostra azienda. E devo dire con orgoglio che, nonostante il periodo di crisi generale e i momenti difficili, insieme a mio fratello, Florideo Primavera, e a tutto il management, siamo riusciti a far crescere ed innovare il Gruppo ed ottenere importanti successi. Non c’è un segreto per raggiungere questi traguardi, ma un impegno quotidiano e costante fatto di sacrifici e professionalità». Il Gruppo Primavera si occupa di grandi opere, sia pubbliche, sia private, fornendo al cliente un servizio chiavi in mano. Come riuscite a gestire tutte queste attività? «Innanzitutto è fondamentale avere un grande bagaglio di competenze e di professionalità. La forza del gruppo deriva dalla sinergia tra le varie società che lo costituiscono, dalla forte specializzazione di ognuna di loro e dall’armonia all’interno del team lavorativo in cui ognuno dà il suo prezioso apporto. A tal proposito ci tengo a ringraziare, visto che per questioni di spazio non posso citarli tutti, i più stretti collaboratori che da anni sono con noi: il direttore di cantiere Antonio Colasante; Dino Primante, responsabile area amministrativa; il geometra Romeo Del Romano, responsabile acquisti, Antonio Galante che gestisce l’Area Sviluppo, l’ingegner Gianni Primavera

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e la ragioniera Giuseppina Di Marino. Al di là delle risorse umane, ovviamente, per fornire un servizio chiavi in mano, occorre anche investire sulle attrezzature, noi ad esempio abbiamo un parco macchine davvero molto ampio che ci consente di essere autonomi e di lavorare sempre in linea con la nostra filosofia aziendale, che metta al primo posto la qualità dei lavori svolti e la tempestività nelle consegne». Come nasce l’idea di realizzare il centro integrato Parco Paglia, e a cosa si deve la sua ulteriore crescita? «Parco Paglia è un centro artigianale integrato, situato in via Piaggio, nel fulcro della zona industriale e dell’area metropolitana Chieti– Pescara, al 95% di nostra proprietà e al 5% della CNA di Chieti. Abbiamo deciso di acquistare quel terreno, dove prima aveva sede l’ex cartiera Burgo, perché abbiamo capito subito che si trattava di una posizione strategica per la sua vicinanza all’interporto di Manoppello, all’Aeroporto d’Abruzzo e alle principali arterie stradali. In effetti la nostra intuizione era corretta, perché già 35 aziende si sono stabilite qui e grazie alle numerose richieste di insediamento di piccole e medie imprese, spinte da esigenze di ampliamento e di delocalizzazione produttiva, il progetto iniziale di circa 60mila metri quadrati è stato ampliato ad oltre 92mila metri quadrati. Così oggi abbiamo realizzato nuovi capannoni, di cui alcuni già venduti, ed altri sono in fase di realizzazione». Intanto nel Parco è nato anche il Parco Paglia Hotel… «Mentre l’idea di realizzare Parco Paglia è stata ponderata negli

anni, l’hotel è nato quasi per caso, chiacchierando con il mio geometra. Questa zona, così ricca di aziende era priva di un business hotel di pregio. Studi settoriali affidati a professionisti hanno confermato che c’erano i presupposti per pensare ad una simile attività nella zona, e abbiamo così dato inizio ai lavori. L’Hotel Parco Paglia, in attività da ormai un anno, costituisce oggi un grande valore aggiunto per il nucleo artigiano e per tutto il territorio del chietino. La struttura è un 4 stelle plus, che sposa design e comfort tecnologici di ultima generazione al piacere dell’accoglienza di qualità, con tutti i servizi e i comfort che un Best Western può conferire: 86 stanze e 2 suite, tutte con arredo ultramoderno, una innovativa Spa e una sala meeting modulabile che contiene fino a 200 persone concepita all’insegna della cura dei dettagli e con attenzione alla migliore tecnologia. Non a caso le analisi di Customer Satisfaction l’hanno visto piazzarsi subito al primo posto nell’indice di gradimento dei clienti che nel 2010 sono stati ospiti degli hotel italiani della stessa catena. Ed è per questo che stiamo adesso realizzando l’ampliamento della struttura con altre 30 camere a lunga permanenza». Quali sono i prossimi obiettivi del Gruppo Primavera? Cosa avete in serbo? «Oggi il Gruppo è in continua espansione. Anche fuori regione abbiamo in cantiere progetti di grande rilevanza. Uno su tutti il grande retail park a tema musicale, Valmontone – La città della Musica, che sorgerà su un’area di circa 90.000 metri quadrati. La città della Musica vuole essere un luogo

magico, dove produrre, ascoltare e naturalmente vendere e acquistare musica, il posto ideale per trovare tutto ciò che riguarda il settore musicale: dagli strumenti musicali antichi e i vecchi spartiti, a quanto di meglio possano offrire le più moderne tecnologie in tema di musica, fino alle sale di incisione, ma non solo. La presenza di negozi appartenenti ad altri settori merceologici darà l’opportunità a chi visita il centro di dedicarsi ad una giornata di shopping a 360°. Nel centro ci sarà spazio, inoltre, per una serie di servizi, compresa un’area dedicata al benessere e al fitness. Grande attenzione sarà rivolta anche al settore alimentare, con reperibilità di prodotti tipici e bio, tanto che si sta valutando anche l’idea di creare un vero e proprio binomio musica/ cibo e ribattezzare la struttura “La Città della Musica e del Gusto”. La sua ubicazione strategica, in prossimità di altre strutture di grande richiamo come il Fashion Outlet e il parco di divertimenti Rainbow Magic Land, che aprirà il 26 maggio 2011, non potrà che favorire il successo di questo parco musicale. Inoltre il Gruppo è impegnato anche nella realizzazione di un insediamento ad Osimo/Camerano, su una superficie totale di oltre 80mila metri quadrati e di un altro Retail Park, appena fuori Ferrara, ma senza dimenticare il nostro Abruzzo. Per quanto riguarda il settore opere pubbliche stiamo infatti realizzando il nuovo acquedotto ed i nuovi serbatoi a servizio del comune di Chieti ed altri del territorio teatino inoltre (in ATI con altre imprese) abbiamo acquisito la realizzazione e gestione del parcheggio interrato di viale Gran Sasso in Chieti»

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incarichi&carriere

CARISPAQ: BATTAGLIA CONFERMATO ALLA PRESIDENZA DELL’ISTITUTO DI CREDITO PER IL TRIENNIO 2011 – 2013

Il cda della Carispaq, ha confermato Antonio Battaglia alla guida dell’Istituto di Credito

per il triennio 2011 – 2013. Per Battaglia, in carica dal luglio 1999, si tratta del quinto mandato. Il cda ha inoltre confermato Raffaele Marola alla vicepresidenza e nominato i membri del Comitato Esecutivo che, oltre dal presidente Battaglia, è composto da Roberto Colagrande, Luigi Odorici, Adriano Rossi, Armando Sinibaldi e Pierpio Cerfogli. Il consiglio ha poi confermato Marola nella carica di presidente dell’Organismo di Vigilanza e nominato membri del Comitato “Parti correlate” Stefano Fabrizi (presidente), Ugo Marinucci e Vincenzo Catini.

GIAMPIERO CATONE NOMINATO SOTTOSEGRETARIO ALL’AMBIENTE

Il deputato Giampiero Catone, eletto nel 2008 nelle liste del Pdl, poi passato al Fli, del quale

ha fatto parte dal 23 settembre al 15 dicembre 2010, e successivamente confluito nel Gruppo Misto della Camera, da oggi è sottosegretario all’Ambiente. L’ex coordinatore di Fli in Abruzzo (poi sostituito da Daniele Toto) è stato nominato insieme ad altri otto sottosegretari. Roberto Rosso, Agricoltura; Luca Bellotti, Welfare; Daniela Melchiorre e Catia Polidori, Sviluppo Economico; Bruno Cesario e Antonio Gentile, Economia; Aurelio Misiti, Infrastrutture; Riccardo Villari, Beni Culturali e Massimo Calearo, consigliere personale del presidente del Consiglio per il Commercio estero. Catone è nato a Napoli il 1° giugno 1956, sposato con due figlie, ha conseguito la laurea in Scienze Politiche presso l’Università degli Studi d’Annunzio di Chieti. È commercialista, consulente ed esperto in materia finanziaria contabile e organizzativa, revisore ufficiale dei conti e professore universitario presso la Libera Università S. Pio V di Roma.

GIORDANO NASINI DIRETTORE COLDIRETTI CHIETI

La federazione provinciale di Coldiretti Chieti ha eletto direttore Giordano Nasini, 38 anni.

Proveniente dalla federazione di Ascoli-Fermo, ha origini marchigiane, è sposato e ha tre figli. Nel presentarsi il neo direttore ha illustrato i progetti da mettere in campo nel breve periodo assicurando volontà e collaborazione con il presidente Domenico Melchiorre, il consiglio direttivo e il personale. «È un incarico importante che mi permetterà di confrontarmi con nuove responsabilità e una realtà agricola particolarmente diversificata». Ha sottolineato Nasini e ha aggiunto: «Assicuro grande volontà e disponibilità soprattutto nel potenziamento del progetto per la filiera agricola italiana e la creazione della rete di mercati di Campagna Amica che verranno potenziati a partire dal capoluogo di provincia». Un augurio di buon lavoro al neo direttore è stato espresso dal direttore regionale Coldiretti Simone Ciampoli.

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incarichi&carriere

ALESSANDRO ADDARI DIRETTORE DI “QUALE IMPRESA”. GRUPPO GIOVANI IMPRENDITORI CONFINDUSTRIA NAZIONALE

Con l’elezione di Jacopo Morelli - trentacinquenne toscano presidente e ad di Emme Emme operante nel settore dell’arredamento - a presidente del Gruppo Giovani Imprenditori (Ggi) di Confindustria; il Ggi di Confindustria Abruzzo ottiene un’importante vittoria e un significativo riconoscimento: Alessandro Addari è stato nominato il direttore di “Quale Impresa” house organ del movimento nazionale del Ggi. Addari attualmente è presidente del Ggi di Confindustria Pescara. 36 anni, è fondatore e amministratore unico della Top Solutions–Exportitaly, azienda specializzata nel marketing internazionale e nella creazione di reti di imprese per l’internazionalizzazione e presidente di Partner for Value, contratto di rete nel settore dei servizi innovativi. Il presidente del Ggi di Confindustria Abruzzo, Mauro Barnabei, esprime grande soddisfazione per il lavoro svolto dall’intero Comitato Regionale che ha contributo all’elezione del nuovo presidente nazionale e per la conseguente nomina di Alessandro Addari a direttore di “Quale Impresa” che rappresenta un forte riconoscimento e un significativo successo per l’intero mondo imprenditoriale abruzzese. «Essere nel Comitato nazionale del Ggi di Confindustria e nella direzione della prestigiosa rivista “Quale Impresa” rappresenta indubbiamente una grande opportunità per il mondo produttivo abruzzese per riportare in sede nazionale i problemi della nostra regione e incidere sulle scelte che si andranno ad effettuare sui tavoli nazionali», ha commentato Addari.

Alcune immagini della campagna elettorale di Jacopo Morelli con la sua squadra di presidenza

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storie&persone » di Laura Tinari

ation

New gener

P

anorama e Gq lo hanno inserito tra i più interessanti e innovativi intellettuali del centro-destra italiano, ma lui preferisce definirsi un organizzatore di cultura. Per la Fondazione Nuova Italia, di cui dirige il Centro studi, ha ideato e realizzato negli ultimi due anni più di 20 eventi di respiro nazionale: conferenze, workshop, seminari di approfondimento. Ha dato vita a una delle prime scuole italiane per la formazione della nuova classe dirigente: Orizzonte di valori. Le sue grandi passioni sono la politica e la comunicazione. A 18 anni è stato il più giovane presidente di Circoscrizione d’Italia. Successivamente, è stato eletto per due mandati come consigliere comunale. Da cinque anni è vicepresidente della Gran Sasso Acqua Spa, società che gestisce il ciclo idrico integrato dell’Aquila e dei comuni limitrofi e che oggi è impegnata in prima linea sul fronte della ricostruzione. I suoi ultimi progetti: è tra i fondatori di Aicpe (Associazione italiana coach politici elettorali) e animatore del blog Political Lab, che raccoglie una rete di professionisti per la politica: sondaggisti, ghost writer, comunicatori e coach.

Fondazione Nuova Italia La Fondazione Nuova Italia nasce nel 2003 da un’intuizione del sindaco Gianni Alemanno, che ne è tuttora presidente. È strutturata con un Centro studi, un Centro interventi sociali e aree di ricerca su politica estera, ambiente, economia e giustizia. In pochi anni si è affermata come uno degli istituti culturali di riferimento del Pdl. Il percorso intrapreso dalla Fondazione ha una duplice natura. Anzitutto quella di declinare i valori e i progetti di una comunità umana e politica tramite una serie di iniziative in grado di attirare l’attenzione degli addetti ai lavori e di alimentare il dibattito. La seconda è quella di favorire la creazione di nuove connessioni con realtà eterogenee, al fine di dar vita a un confronto sereno e produttivo su grandi temi, in primis quello dell’identità, che possono permettere al nostro Paese di superare questa difficile congiuntura economica e sociale. Se la natura di questo percorso appare duplice, la sua mission, al contrario, è univoca: affermare idee, trasmetterle alle generazioni future e renderle protagoniste.

le parole di Salvatore Santangelo «La cultura, il sapere e “il saper fare” devono tornare centrali nell’agone politico. Sono questi i veri fattori critici di successo su cui costruire un futuro più giusto e coerente con i desideri e le aspirazioni delle persone».

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«Per i comunicatori la vera sfida è quella di far parlare la realtà. È importante capire che ogni epoca non è altro che un clima morale in cui predominano certi valori, certe preferenze e certi entusiasmi. Come gocce nel fiume, così ciascuno di noi è immerso in questa energia immensa, rischiosa e dinamica che è la vita».


Classe 1976, aquilano, giornalista professionista e saggista, Salvatore Santangelo ha partecipato a diversi volumi collettivi: Dizionario del Mondo fantastico (Bompiani, 2003), Teocrazia tra Modernità e Tradizione (Settimo sigillo, 2003), Imperi delle Steppe (Vxp, 2009), Porte d’Eurasia (Vxp, 2009) e Centralità Marginali (Controcorrente, 2010). Nel 2005 ha pubblicato Frammenti di un Mondo globale (Nuove idee) e nel 2007 Le lance spezzate (Nuove idee). Attualmente dirige il Centro studi della Fondazione Nuova Italia ed è direttore responsabile di Theorema - rivista italiana di sicurezza, geopolitica e intelligence. Scrive per i quotidiani il Foglio e il Tempo. Collabora con Limes - rivista italiana di geopolitica e sul sito www.geopolitica.info cura la rubrica “Teatri d’operazione” dedicata a conflitti, globalizzazione e immaginario.

Salvatore Santangelo

«Il mio approccio: essere infaticabili sognatori, inventori di progetti e creatori di eventi. Credere nel futuro, negli esseri umani, nella possibilità di rinnovare, d’inventare e di costruire. Senza perdere di vista la meta cercare ogni giorno sentieri alternativi. La libertà è una conquista che diventa reale ogni volta che superiamo un ostacolo».

» foto di Andrea Del Cotto

«I politici necessitano costantemente di risorse per poter attuare i propri programmi e mantenere il patto con gli elettori. La migliore risorsa a disposizione è la “persona umana”: la propria squadra, ma anche il personale delle pubbliche amministrazioni, non sempre debitamente valorizzato».

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storie&persone

C di Eleonora Lopes foto di Simone Cerio

«La formazione si vestirà di un abito diverso a seconda dell’obiettivo che si intende raggiungere»

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lasse 1973, Elisa Antonioni è nata a Macerata, ma vive da anni a Pescara con suo marito Andrea Di Carmine, imprenditore edile, e la loro figlia Francesca. Dopo la laurea in Scienze della Formazione all’Università dell’Aquila, diversi corsi formativi e qualche esperienza lavorativa, Elisa decide a soli 27 anni di mettersi in proprio e di impegnare tutta se stessa nel progetto Sinergie Education che negli anni cresce fino a posizionarsi tra le società leader in Abruzzo per i servizi di formazione e di consulenza per aziende ed enti pubblici. Imprenditrice eclettica e donna instancabile, la Antonioni è molto impegnata anche nelle associazioni di categoria, quali Confindustria e l’AIDP (associazione italiana direzione personale) di cui è vicepresidente regionale. Oggi si parla tanto di formazione, ma cos’è per lei la formazione? «La vedo come un percorso di miglioramento continuo, parafrasando la metodologia del Kaizen, è necessario quindi che sia personale, e deve consentire ad ognuno di sviluppare al meglio le proprie abilità e di riconoscere le proprie aree di miglioramento, che spesso si traducono in comportamenti ostacolanti per le relazioni, sia professionali che personali. La formazione oggi è senz’altro uno strumento privilegiato per insinuare il cambiamento in azienda, sia esso di processo, tecnologico o comportamentale. Chiaramente la formazione si vestirà di un abito diverso a seconda dell’obiettivo che si intende raggiungere. Potrà essere una formazione a distanza, in aula, in outdoor, con metodologie standard, con role-playing, o esperienziali: e in quest’ultimo caso è molto interessante l’utilizzo delle metafore perché ci si mette in gioco in un contesto diverso, e nell’attività di de-briefing riusciamo a leggere i nostri comportamenti senza il filtro della routine». Sinergie Education ha da poco compiuto 10 anni. Come è cambiata la vostra attività in questi anni? «Sinergie Education è una realtà in continua evoluzione, abituata a cambiar pelle per adattarsi alle nuove dinamiche o per anticipare le tendenze, del mondo produttivo ed economico a cui si rivolge. Dieci anni fa, quando il pc era arrivato da poco su tutte le scrivanie, era un centro di formazione informatica, di base e specialistica, con docenti qualificati e certificati in ambiente Microsoft, e questa sua natura era stata sicuramente influenzata dai miei studi e dalla laurea in Scienze dell’Informazione, che era il nome del vecchio ordinamento di informatica… sembrano passati secoli! Nel tempo è nato lo staff di progettazione, che ha sviluppato progetti in altri ambiti, diversificando di fatto l’offerta formativa, in ambito tecnico prima e manageriale poi, cercando sempre di garantire uno standard qualitativo elevato, focalizzato sulle esigenze del cliente, orientato alla cura dei dettagli, cercando di proporre la formazione come un percorso strutturato, chiaro, progettato per partire da un punto A, le competenze attuali, ed arrivare ad un punto B, le competenze da raggiungere». Quali sono gli ultimi progetti che Sinergie Education ha messo in campo? «I progetti sui quali siamo costantemente impegnati sono per imprese medie e grandi, e in questo caso sono finanziati con i fondi interprofessionali o con i fondi europei, per il personale della Pubblica Amministrazione e per il settore sanitario. Progettiamo corsi che cercano di coniugare più esigenze, come il “Public Speaking in English”: un corso sulle tecniche di comunicazione


Il giovanissimo team di Sinergie Education al completo

SINERGIE EDUCATION,

LA FORMAZIONE CHE FA LA DIFFERENZA Ha compiuto da poco dieci anni, la società di formazione guidata dalla giovane Elisa Antonioni, mamma e imprenditrice impegnata in prima linea nell’AIDP in pubblico svolto completamente in lingua inglese, il “Team Building on Theatre” che coniuga i temi della formazione manageriale con la presenza scenica e l’improvvisazione, il “Cookaround Creativity” che propone un’autovalutazione sulle proprie aree di miglioramento, in ambito comportamentale e di problem solving creativo, attraverso la metafora della cucina. Gli ultimi progetti formativi hanno riguardato l’attuazione del Decreto Anticrisi, e in particolare il “Premio di occupazione e potenziamento degli ammortizzatori sociali” che consente ai lavoratori in cassa integrazione di essere “utilizzati dall’impresa di appartenenza in progetti di formazione o riqualificazione che possono includere attività produttiva connessa all’apprendimento”. Questa opportunità è poco conosciuta dai nostri imprenditori e si applica nei casi in cui l’impresa vive un momento di sofferenza, ma ha la necessità di continuare a coinvolgere il personale in azienda». Lei è un’imprenditrice molto impegnata nelle associazioni di categoria, in primis l’AIDP di cui è vicepresidente, ma è anche una mamma. Come

riesce a conciliare tutte queste attività? «Non me lo chiedo! Spesso è più semplice fare che pensare di fare, nel mio lavoro ho una squadra che mi consente di distogliere lo sguardo dalla scrivania, e questo è molto importante per chi deve individuare la rotta, capire dove dirigere il timone, anche se il confronto con i miei collaboratori, con chi è sul campo ogni momento, mi consente di avere una visione più chiara per costruire una strategia che sia di breve e di lungo termine. La partecipazione in AIDP e in altre associazioni, come Confindustria, è importante per la mia formazione personale, per sviluppare il network e per guardare lontano, proprio come dicevo poc’anzi, oltre le mura dell’azienda. E penso che tutto questo contribuisca non poco ad essere una mamma più soddisfatta e più motivata e, nel tempo disponibile, completamente dedicata alla mia famiglia: mi basta aprire la porta di casa e sentire la voce di Francesca per recuperare tutte le energie che servono a inventare una storia, un gioco, o per coinvolgerla in cucina. Ma il trucco c’è, ci sono i nonni!»

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storie&persone

O di Denia Di Giacomo foto concesse da Gruppo Galeno

«La mia famiglia è stata e rimane il punto di partenza e di arrivo di tutti i miei progetti e di tutti i miei sogni»

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ggi le tematiche ambientali, strettamente connesse con la salute dell’uomo sono di grande attualità, il mondo economico non può più esimersi dall’affrontarle. Il Gruppo Galeno ha fatto di questi argomenti la propria mission sin dal 1977, quando Francesco D’Alessandro, attuale presidente del Gruppo, fondò il primo laboratorio di analisi operante nel settore delle acque. Oggi il Gruppo Galeno di Ortona è un pool di società impegnate nel settore dell’ambiente, della salute e della sicurezza, ma alla base di tutto questo c’è la lungimiranza di Francesco D’Alessandro, consigliere delegato per le Politiche ambientali di Confindustria Abruzzo e membro della Giunta dell’Associazione Industriali della provincia di Chieti. Il segreto del suo successo? Credere fortemente nello sviluppo sostenibile e il grande appoggio della sua famiglia, con sua moglie Giuliana e i suoi figli Paola e Riccardo, rispettivamente dottore in Biologia e Chimica, tutti impegnati in questo grande Gruppo dal verde futuro. Lei è sempre stato attento al rispetto per l’ambiente e alla sostenibilità delle attività economiche. Nei suoi oltre 30 anni di attività, come vede cambiato il mondo degli imprenditori verso queste tematiche? «La mentalità e l’approccio alle tematiche ambientali negli ultimi 30 anni sono cambiati radicalmente. Si è verificata una progressiva sensibilizzazione accentuatasi dopo alcuni disastri ambientali, come Chernobyl nel 1986. Questo grave incidente in particolare dimostrò che gli effetti nocivi si sentono anche in località molto lontane. Oggi le imprese che pensano allo sviluppo e al loro futuro sono consapevoli che la condizione preliminare per poter esercitare un’attività imprenditoriale è il rispetto dell’ambiente e delle risorse naturali». Come vede lo sviluppo futuro di tutte le attività legate all’ambiente in Italia? «Lo vedo come l’unico futuro possibile. È ormai evidente che le innovazioni che premiano le aziende sono soprattutto quelle che riguardano la green economy, l’economia sostenibile. La green economy è un modello di economia sostenibile che spinge dal basso attraverso la sempre crescente richiesta da parte dei consumatori di prodotti ottenuti attraverso risparmio di risorse ed energie rinnovabili. Ma è in arrivo anche la blue economy, un nuovo modello economico compatibile con la riduzione dell’impatto ambientale di oggi e di domani, ma senza l’uso di sostanze tossiche nei processi e nei materiali. Non credo potrà esserci sviluppo per quelle imprese che non terranno in considerazione queste tendenze e questi modelli». Oggi siamo in un contesto economico molto ostico e spesso alcune idee, seppure molto valide, stentano a partire. Da imprenditore affermato, quali consigli si sente di poter dare ad un giovane che vorrebbe intraprendere una propria attività? «Sognare e credere nei propri sogni, lottare per le proprie idee, avere il coraggio di ricominciare dopo ogni sconfitta. Non dimenticare che dietro ogni scelta c’è sempre l’Uomo. Per questo è importante curare la propria crescita culturale nella consapevolezza di avere la fortuna di poterla costruire su una cultura antica ereditata dai nostri straordinari antenati. Dare consigli è facile, in realtà ognuno deve scegliere la propria strategia facendo i conti


FRANCESCO D’ALESSANDRO

SOGNARE SOSTENIBILE

Intervista al presidente del Gruppo Galeno di Ortona, importante realtà aziendale operante da oltre 30 anni nei settori dell’ambiente, della salute e della sicurezza, un uomo che ha fatto della green economy la sua filosofia con il suo bagaglio di esperienze e la sua sensibilità, ma non dimenticando mai che il mondo si cambia solo se si è convinti di poterlo fare, anche quando tutti pensano il contrario. Solo chi parte può arrivare, se poi non arrivi non importa: è più importante averci provato. La prossima volta sarà quella buona!» Quanto conta la vicinanza della sua famiglia nell’attività professionale? «È stata e rimane il punto di partenza e di arrivo di tutti i miei progetti e di tutti i miei sogni». Lei e suo figlio siete entrambi molto attivi all’interno di Confindustria Abruzzo. Qual è la motivazione

che vi spinge ad essere così presenti in questa associazione di categoria? «Penso che l’uomo non possa fare a meno degli altri, degli amici, della sua comunità. È un desiderio naturale: confrontandoci con gli altri possiamo crescere e maturare. Confindustria è una grande organizzazione professionale di categoria che lavora per la crescita e il progresso del nostro Paese, è costituita da persone concrete e pragmatiche dalle quali ho imparato molto ed è anche per queste ragioni che quando sono chiamato a dare il mio contributo non mi tiro mai indietro, lavoro con passione e ne resto sempre gratificato. Anche mio figlio è impegnato in diverse associazioni e, se lo conosco bene, penso che sia spinto dalle stesse mie motivazioni»

Francesco D’Alessandro con i figli Riccardo e Paola e la moglie Giuliana

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storie&persone

A di Eleonora Lopes foto concesse da Leonardo Chiavaroli

«Il Castello Chiola non è una struttura elitaria, è un bene che appartiene a tutta la comunità di Loreto, chiunque deve avere la possibilità di ammirarlo in tutto il suo splendore»

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rriva all’appuntamento dell’intervista in bici con l’IPod nelle orecchie. Stile metropolitan, finto trasandato e volto sorridente. Così si presenta Leonardo Chiavaroli, giovanissimo direttore del lussuoso albergo Castello Chiola Dimora Storica di Loreto Aprutino nella provincia di Pescara. Una struttura dal fascino discreto degli ambienti interni, preziose opere d’arte di maestri abruzzesi, stanze ovattate e riposanti, una ricercatezza unica nelle sale e una vaga aria neoclassica tutta da assaporare. Oggi Leonardo vive tra Pescara e Loreto con il suo inseparabile cane Bruno che è diventato un po’ la mascotte dell’albergo. Ma facciamo un passo indietro e scopriamo il percorso lavorativo di Leonardo. Classe 1976, Leonardo, per gli amici Dodo, è nato ad Ortona. Dopo la maturità, decide di partire per fare l’animatore presso la Valtur. Nel frattempo si laurea in Economia e Commercio all’Università di Pescara e consegue un Master in Turismo a Rimini. Inizia a far carriera nella Valtur fino a ricoprire il ruolo di responsabile eventi, marketing e comunicazione per alcuni progetti. Dopo anni vissuti nella frenetica Milano, decide di tornare nella tranquilla terra natia. Qui avviene la svolta lavorativa, il proprietario dello storico Castello Chiola lo vuole come direttore della struttura e Leonardo accetta. «La mia famiglia è originaria di Loreto –racconta Chiavaroli- ed andare a lavorare proprio in questo paese, era un po’ come tornare alle mie origini. Il Castello Chiola, così come mi si è presentato, mi è apparso una bella donna, che però negli anni si era trascurata, ed ho capito subito che quello che dovevo fare: farla tornare alla bellezza di una volta donandole però un’altra vita». Il giovane Leonardo eredita una situazione finanziaria in forte default. In soli due anni riesce in parte a risanare il debito. Nel 2009 fattura 750 mila euro e nel 2010 raddoppia, ottenendo un fatturato di 1 milione e 350mila euro. Leonardo avvia così un percorso di restyling finanziario e non solo. «Il Castello non è una struttura elitaria, -dice Leonardo- è un bene che appartiene a tutta la comunità di Loreto, chiunque deve avere la possibilità di entrare, visitarlo e ammirarlo in tutto il suo splendore. Anche per questo motivo ho voluto abbassare i prezzi della camere, affinchè diventi più accessibile. Quello che voglio è portarci la gente, i turisti, anche solo per visitarlo». Lui non è certo quello che si possa definire un direttore tradizionale, anzi. «La prima cosa che ho fatto quando sono diventato direttore è stata dotarmi di un team giovane (hanno in media 30 anni) e competente che fosse in grado di recepire e seguire il mio progetto». «Il nostro business principale, - continua il direttore- sono le cerimonie, i matrimoni che ci tengo a sottolineare sono assolutamente personalizzati, fatti sul misura dei clienti». Ma il percorso di restyling di questa splendida struttura, che possiede anche dei dipinti di Cascella, non finisce qui e Leonardo decide di farlo diventare anche un luogo di ritrovo per concerti e spettacoli; così organizza il live del mitico Sergio Caputo e lo spettacolo del cabarettista Angelo Pintus. Ma la creatività del giovane direttore non ha limiti, il Castello Chiola non deve fermarsi alla musica, può diventare anche moda e style, tant’è che i noti stilisti Marithè et Francoise Girbaud decidono di soggiornarvi per tre giorni per ispirarsi e creare


la loro nuova collezione. Con la direzione Chiavaroli, parlare del Castello esclusivamente come struttura alberghiera è davvero riduttivo. Questo è un modo per fare turismo a 360°. Ma cos’è il turismo per Leonardo? «Il turismo come lo concepisco io, necessita di tre elementi: etica, attenzione e dedizione, senza non si può pensare di fare turismo. L’Abruzzo possiede tutte le risorse naturali della Toscana, ma quello che manca è un link tra la costa e l’entroterra che invece di viaggiare insieme viaggiano spesso separate. Basterebbe poco per colmare questo gap. Le istituzioni dovrebbero mettere a disposizione mezzi gratuiti che dal mare portino i turisti negli splendidi paesi dell’interno. E poi credo fortemente nei sistemi dei consorzi turistici nei quali gli operatori e gli addetti devono far confluire le competenze, le esperienze, il know how per poi condividere. Ed è proprio questo quello che manca, la condivisione, ognuno tende a guardare il proprio orticello». Ultimo progetto in campo è la mostra “Le città (in) visibili” a cura di Alessandra Cecconi, una rassegna di mostre fotografiche liberamente ispirate al testo di Italo Calvino. I giovani talenti: Giorgio Liddo, Paolo Angelucci, Iacopo Pasqui e Massimiliano Costantini esporranno in quattro personali i propri lavori all’interno delle mura del Castello

per un dialogo tra l’antico e il moderno che vuole simboleggiare continuità. «Questa mostra –conclude Leonardo- rappresenta per me un altro modo per condividere il Castello e rendere l’arte alla portata di tutti. Non è un caso che venga inaugurata proprio nei giorni della festa di San Zopito, protettore di Loreto Aprutino»

La facciata del Castello

«ETICA, ATTENZIONE E DEDIZIONE, COSÌ SI FA TURISMO» Questa è la convinzione di Leonardo Chiavaroli, giovanissimo direttore del Castello Chiola Dimora Storica di Loreto Aprutino che in due anni ha rivoluzionato il volto del lussuoso albergo

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grandi storie » di Alessio Pelusi

DIEGO

DELLA VALLE: DA CASETTE D’ETE

ALLA CONQUISTA

DI ROMA

Storia di un imprenditore che ha creato un impero partendo dalle scarpe!

I

l contratto tra Diego Della Valle e il Mibac (il ministero dei Beni Culturali), per il restauro del Colosseo da 25 milioni di euro, recita: «Il soggetto promotore (il commissario Roberto Cecchi, ndr.) e la Soprintendenza concedono all’Associazione l’esclusiva di utilizzare un logo raffigurante il Colosseo, nonché di registrare un marchio per l’associazione». Che si chiamerà «Amici del Colosseo», aperta a soggetti privati e pubblici. I diritti per l’Associazione dureranno 15 anni. Le polemiche non sono mancate, ma non ce ne occuperemo. Ciò che, al contrario, ci interessa, è capire come Diego Della Valle è riuscito a conquistare Roma, partendo da una piccola bottega di calzature a Casette d’Ete in Provincia di Fermo. Fu suo nonno a fondare un laboratorio di calzature nella frazione di cui sopra e successivamente suo padre, Dorino, a creare un calzaturificio, che lavorava in subappalto per marche assai famose. È Diego, però, a dare la svolta all’azienda di famiglia. A New York scopre un mocassino da pilota, lo riporta in Italia e decide di trasformarlo in una calzatura da città. Nasce il “gommino”, il celebre mocassino con i 133 chiodini. Il marchio Tod’s s’impone alla conoscenza del pubblico attraverso alcuni importanti amici, che ne fanno sfoggio in momenti pubblici, come Gianni Agnelli per esempio. Queste conoscenze con una ottima strategia pubblicitaria e di marketing impongono i prodotti di Della Valle sul Mercato

mondiale. Nel 1996 viene nominato Cavaliere del Lavoro, tre anni dopo fa il suo ingresso nel consiglio d’amministrazione della Banca Comit, nel 1998 nella Banca Nazionale del Lavoro e nel 1999 nel gruppo Generali. Nel 2001 crea con Luca Cordero di Montezemolo il fondo Charme e acquisisce quote di rilievo in aziende del design italiano quali Poltrona Frau, Cassina e Ballantyne. Nel 2002 acquista la società calcistica Fiorentina fallita nel luglio dello stesso anno. Insomma è una scalata alle maggiori aziende e gruppi finanziari italiani; poi si passa all’estero. Nel 2009 acquista una quota del 5,9%, che diventerà non molto tempo dopo 7,13%, dei grandi magazzini di lusso americani Saks Fifth Avenue, principale distributore del “made in Italy” sul mercato USA, diventandone il secondo azionista. Nel marzo 2011 la rivista statunitense Forbes inserisce Diego e il fratello Andrea Della Valle nella classifica degli uomini più ricchi al mondo. Il patrimonio stimato da Forbes per Diego Della Valle è di 1,3 miliardi di dollari (Fonte Wikipedia). Dopo una carriera folgorante come questa, al cinquantottenne creatore del marchio Tod’s, mancava solo di “marciare” su Roma. Si spera solo che i benefici del restauro del Colosseo siano maggiori delle possibili conseguenze per “privatizzazione” del monumento più famoso e importante del Mondo

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fisco » di Luigi Carunchio

La nuova cedolare secca sugli affitti Si tratta di un’imposta sostitutiva, proporzionale ai canoni di locazione annui, che il locatore può scegliere di pagare in luogo dell’Irpef, delle relative addizionali, dell’imposta di registro e di bollo

T

ra le poche disposizioni ad effetto immediato previste nell’ambito del federalismo fiscale municipale, la più nota è senza dubbio quella che prevede l’introduzione della cosiddetta “cedolare secca” sugli affitti (art. 3, DLgs. n. 23 del 14 marzo 2011); si tratta, in estrema sintesi, di un’impo-

sta sostitutiva, proporzionale ai canoni di locazione annui, che il locatore può scegliere di pagare in luogo dell’Irpef, delle relative addizionali, dell’imposta di registro e di bollo. L’imposta è fissata nella misura del 21% del canone di locazione annuo per i contratti a canone libero ed è ridotta al 19% per quelli a

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fisco

canone concordato o relativi ad immobili situati nei Comuni ad alta tensione abitativa. La cedolare secca va versata secondo i termini e le modalità stabilite per il versamento dell’Irpef e, a regime, l’acconto è dovuto in misura pari al 95% dell’imposta dovuta; per il solo 2011, l’acconto è invece stabilito nella misura dell’85%. Tale regime opzionale potrà essere scelto dalle persone fisiche proprietarie, o titolari di diritto reale di godimento, che affittano immobili a uso abitativo e le relative pertinenze, se locate congiuntamente all’abitazione, al di fuori dall’attività d’impresa o di lavoro autonomo. Requisito indispensabile affinché tale opzione sia valida è che il locatore comunichi al locatario, tramite lettera raccomandata, la rinuncia a qualsiasi forma di aggiornamento del canone di locazione, compresa la rivalutazione ISTAT. Al fine di permettere ai contribuenti di conoscere la nuova norma, e valutarne la convenienza, l’Agenzia delle Entrate ha disposto una deroga alle ordinarie disposizioni sui termini di registrazione, stabilendo che i contratti i cui termini di registrazione scadono tra il 7 aprile e il 6 giugno possono essere registrati entro quest’ultima data. Tale proroga è valida anche per l’esercizio dell’opzione secondo le modalità stabilite dall’Agenzia con apposito provvedimento. La proroga dei termini è utile anche per evitare di incorrere nel nuovo e più severo regime sanzionatorio previsto dal Dlgs. 23/2011. In caso di omessa o infedele dichiarazione dei canoni percepiti, infatti, raddoppiano le sanzioni amministrative e sono escluse riduzioni delle stesse in caso di accertamento. Particolarmente rilevanti, anche nell’ottica della lotta agli affitti cosiddetti “in nero”, sono le sanzioni previste per coloro che omettono di registrare i contratti di locazione immobiliari o indicano canoni inferiori a quelli reali o ancora ricorrono a comodati fittizi. Infatti, in caso di registrazione d’ufficio (ad esempio, su segnalazione dello stesso inquilino) la decorrenza di legge di quattro anni dell’affitto inizia con la data di registrazione, con diritto al rinnovo automatico per altri quattro anni. Inoltre, sempre a partire dalla data di registrazione, è stabilito d’ufficio un canone di locazione pari al triplo della rendita catastale (un importo, quindi, decisamente più basso rispetto ai canoni medi di mercato). Si introduce, quindi, un conflitto di interesse tra proprietario ed inquilino che dovrebbe incentivare le denuncie da parte degli inquilini e scoraggiare l’evasione fiscale. Da ultimo, è bene sottolineare che, mentre la cedolare

secca si applica ai canoni di locazione annui, l’Irpef si calcola sul reddito fondiario che è pari all’85% del canone di locazione annuo (o al 59,5% per i contratti a canone agevolato). Se è di tutta evidenza il vantaggio fiscale di tale opzione per i redditi medio-alti, con aliquote marginali Irpef fino al 43%, lo stesso non può dirsi per i redditi più bassi. In presenza di redditi inferiori ai 15.000 euro, quindi con un’aliquota Irpef del 23%, l’incidenza effettiva del prelievo Irpef è pari al 19,55% (0,85*0,23) per i canoni liberi e al 13,69% (0,595*0,23) per i canoni concordati. Inoltre, in caso di opzione per la cedolare secca, i canoni di locazione sarebbero esclusi dal reddito complessivo ed in mancanza di altri redditi, o in presenza di redditi insufficienti, si potrebbero perdere i vantaggi legati alle detrazioni e deduzioni fiscali. Per i redditi medio-bassi, quindi, la scelta tra i due regimi non è affatto scontata e richiede un’attenta valutazione caso per caso

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ict » di Antonio Teti

S

ono i social network il canale preferenziale di attacco in Internet, soprattutto per veicolare, attraverso gli utenti della rete, software maliziosi in grado di colpire una molteplicità di obiettivi. Sembra che gli attacchi siano cresciuti, a livello mondiale e nel solo giro di un anno, di una percentuale pari al 93%. Sono i dati del rapporto annuale Security Threat Report, redatto da Symantec nota azienda mondiale che opera nel settore della sicurezza tecnologica. I dati contenuti nel rapporto sono stati raccolti in 86 paesi, analizzando oltre 8 miliardi di e-mail e circa 1 miliardo di richieste effettuate quotidianamente sul Web. Senza dubbio sono cifre da capogiro che certo non fanno dormire sonni tranquilli a tutti coloro che affidano giornalmente dati ed informazioni personali ai più moderni sistemi tecnologi interconnessi in rete. Ma la notizia più interessante è quella che vede il nostro paese ai primi posti, a livello mondiale, nel ranking delle nazioni in cui hanno origine molti degli attacchi informatici analizzati. Spam, phishing, malware, botnet, denial of services, sono solo alcune delle attività malevoli che hanno una matrice italiana e che ci posizionano al terzo posto nella classifica mondiale, dietro Regno Unito e Germania. E come se non bastasse si tratta di attacchi che per il 30% dei casi sono indirizzati verso utenti e aziende pubbliche e private italiane. Il 3% dello spam prodotto a livello planetario proviene dall’Italia e il numero di attacchi perpetrato ai sistemi informatici è così alto da collocarci al settimo posto nella classifica planetaria. Il triste podio del primo posto spetta agli Stati Uniti, seguita in Europa dalla Germania, che risulta essere la nazione con il più alto numero di computer infetti da botnet1 (il 15% del totale mondiale). Altra notizia interessante è quella che vede Roma come la città in cui i bot attivi sono

Minacce informatiche? L’Italia ai primi posti! Lo dice il report annuale Security Threat Report di Symantec, nota azienda che opera nel settore della sicurezza informatica. La sicurezza rappresenta ogni giorno di più un problema di tutti ed anche le evoluzioni delle tecnologie non ci mettono al riparo da rischi di furto di dati e di informazioni personali

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così numerosi da collocarla al quinto posto al mondo e ovviamente al primo posto in Italia. Sempre in funzione dei dati riportati nel report, le vulnerabilità dei sistemi operativi mobili per smartphone e tablet sarebbero aumentate del 42% e ammonterebbero a ben 286 milioni le nuove minacce rilevate nel 2010. Il settore più colpito è quello della sanità, con il 27% di “access violation” (violazioni di accesso effettuati per furti di dati e di identità) e con oltre tre quarti di tutto lo spam2 generato nel 2010 e incentrato proprio sui prodotti farmaceutici. Una notizia di particolare interesse è quella che riguarda i telefoni cellulari: le minacce o mobile threats, come vengono meglio identificate, sono aumentate in maniera esponenziale in funzione della consistente “base installata” e della continua crescente richiesta di smartphone, EBook e iPad da parte di un’utenza sempre più attratta da dispositivi tecnologici avanzati. Nel 2010, sono state identificate 163 vulnerabilità nei soli sistemi operativi utilizzati da questi dispositivi. Il nuovo sistema operativo Android (diretto concorrente del sistema operativo che governa l’iPhone di Apple) oltre al clamoroso successo di vendite che ha ottenuto nello scorso anno, ha prodotto anche qualche problemino in termini di sicurezza. Finora sono state più di cinquanta le applicazioni per Android, tutte rimosse dal mercato, che presentavano grossi rischi di penetrazione di codici maligni. Gli esperti di Symantec garantiscono che in futuro saranno proprio gli smartphone e i tablet ad interessare i produttori di software maliziosi. Questa certezza deriva anche da alcuni rapporti stilati da Gartner (la più grande azienda di consulenza e indagine nel settore IT), che ha stimato che il numero di telefonini e dei tablet in circolazione aumenterà in maniera esponenziale comportando

una “svolta” nella tipologia dei dispositivi utilizzati per collegarsi ad Internet. Pertanto al notebook sarà preferito sempre di più il tablet, e ciò determinerà una maggiore attenzione da parte dei cybercriminali che saranno sempre più concentrati sullo sviluppo di applicazioni rivolte a questi prodotti. È anche facile prevedere che gli hacker focalizzeranno l’attenzione su software maliziosi che siano in grado di attaccare i servizi di mobile banking e mobile proximity payment. Di che servizi parliamo? È presto detto: dato che il cellulare è uno strumento che utilizziamo tutti e per servizi diversi, perché non utilizzarlo anche per pagare i beni e i servizi di cui necessitiamo? Ecco quindi che grazie alle tecnologie trasmissive come RFId e Bluetooth, è possibile utilizzare il proprio telefono per pagare il conto al supermercato, al bar, al ristorante o perfino per acquistare (fondi permettendo) una casa al mare. Potremmo finalmente dire addio alle problematiche legate all’utilizzo delle carte di credito e dei bancomat (oggetti tanto cari ai criminali esperti di clonazione delle stesse), ma altri pericoli potrebbero profilarsi in futuro. Nel corso del 2010 gli attacchi maliziosi condotti verso i dispositivi mobili erano rappresentati da Trojan Horse (cavalli di Troia) realizzati per il furto di informazioni e di identità, per tracciare la posizione dell’utilizzatore, per attivare l’inoltro di sms a numeri a pagamento e per l’inserimento in sistemi di protezione delle transazioni online degli utenti, allo scopo di carpire i codici di accesso dei sistemi bancari e postali. Il fatto che le cards siano al tramonto, in quanto sostituite da moderni e più sicuri sistemi tecnologici, non deve indurci a credere che si possano finalmente dormire sonni più tranquilli. Come asseriva Von Clausewitz “La guerra non è che un duello su vasta scala”

1. Botnet. Una botnet corrisponde ad una rete di computer, collegati ad Internet, in cui un sistema (definito botmaster) controlla tutti gli altri. Il botmaster assume il controllo di tutti i pc e può utilizzarli per infettare altri computer o per veicolare attacchi distribuiti ad altri sistemi di rete (come i denial of services). 2. Spam. Deriva da spamming, e si riferisce a quell’azione che prevede l’invio di enormi quantità di messaggi perlopiù di pubblicità o comunque indesiderati. Il servizio preferito per fare spamming è la posta elettronica.

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creatività&innova ione » di Simone D’Alessandro

Singolarità! N Una nuova

idea

del futuro

Questa la tesi dell’imprenditore Ray Kurzweil, principale sviluppatore della prima macchina da lettura per il riconoscimento di testi stampati per non vedenti Ray Kurzweil

ella teoria della relatività generale una singolarità nuda è una singolarità gravitazionale priva di orizzonte degli eventi. Le singolarità all’interno dei buchi neri sono sempre circondate da un’area che non permette alla luce di sfuggire e, quindi, non possono essere osservate direttamente: una singolarità nuda, per contro, è un punto dello spazio dove la densità è infinita e osservabile dall’esterno. Questo concetto è stato ri-utilizzato, in chiave metaforica, dall’inventore e imprenditore Ray Kurzweil - principale sviluppatore della prima macchina da lettura per il riconoscimento di testi stampati per non vedenti. Nel saggio “La singolarità” egli sostiene che: «Stiamo entrando in una nuova era (…) la singolarità (…) una fusione tra intelligenza umana e intelligenza artificiale, che creerà qualcosa di più grande delle sue parti. È la frontiera più avanzata dell’evoluzione sul nostro pianeta. Si potrebbe sostenere che si tratti, in realtà, della frontiera più avanzata dell’evoluzione dell’intelligenza in generale, poiché non vi è alcuna indicazione che essa si sia data altrove (…) è l’essenza stessa della civiltà umana. Fa parte del nostro destino (…) far crescere in maniera esponenziale la potenza dell’intelligenza»1. Se in fisica la singolarità indica un punto di infinita densità ed energia che costituisce una sorta di spaccatura dello spazio-tempo oltre il quale è impossibile andare, per analogia nella storia umana, qualora il sistema sociale fosse costituito da umani potenziati a livello cognitivo da sistemi computazionali in-

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creatività&innova ione

terni, diventerebbe impossibile osservare l’evoluzione successiva, ossia predire oltre l’era della “singolarità” dell’umano. Secondo Kurzweil ogni dieci anni la velocità di cambiamento di paradigma si raddoppia, quindi, nei prossimi venti anni del XXI secolo si potrebbe avere un progresso pari al triplo di quello che si è verificato in tutto il XX secolo, soprattutto nel settore computazionale. Questa teoria tiene conto della nota legge di Moore oltrepassandola, secondo la quale è possibile inserire un quantitativo doppio di transistor su un circuito integrato ogni ventiquattro mesi. Essendo più piccoli, questi transistor sono anche più veloci, per cui si ottiene che «la potenza computazionale quadruplica ogni dodici mesi. Anche se l’idea che ciò avvenga ogni diciotto mesi (…) non corrisponde a quanto osservato da Moore». Kurzweil sostiene che la legge di Moore è uno dei possibili modi di osservare le dinamiche di cambiamento in senso quantitativo, ma è anche destinato a esaurirsi, in quanto esiste un limite dimensionale massimo oltre il quale non è possibile realizzare transistor (ad esempio: come si potrà costruire un transistor più piccolo di un atomo?). Allora è necessario cambiare prospettiva e passare alla computazione intensamente parallela e tridimensionale, ossia simulare in tutto e per tutto il cervello. «Il cervello elabora informazioni utilizzando un metodo elettrochimico dieci milioni di volte più lento rispetto all’elettronica»2, ma riesce a “stupire” per le sue doti creative, poiché è strutturato tridimensionalmente. Ogni connessione interneuronale computa simultaneamente, di modo che si hanno cento trilioni di eventi contemporanei. Lo sviluppo computazionale delle nuove tecnologie a intelligenza artificiale si sta indirizzando verso questa prospettiva di “simulazione” totale dell’hardware del cervello. Si è vicini anche

1. Tratto da R. Kurzweil, La singolarità di J. Brockman, I Nuovi Umanisti, Garzanti, Milano, 2005, p. 195. 2. Ibidem p. 197-198.

alla creazione del software in grado di emulare l’intelligenza umana: possibilità che, ribadisce Kurzweil «non è affatto al di là delle nostre capacità attuali. (…) Dobbiamo tenere a mente che il cervello è caratterizzato da un genoma di soli 23 milioni di byte. Il genoma corrisponde a 6 milioni di bit e vi sono molte ridondanze3». Tra vent’anni potremmo avere computer bio-tecnologici che riproporranno le strutture della materia grigia. Nel caso saltasse il progetto di ricostruzione totale della nostra cognizione si potrebbe, comunque, attuare un potenziamento del cervello umano attraverso innesti di nanotecnologie. Ciò significa che potremmo dar vita a un soggetto post-umano potenziando le normali performance cognitive dell’intelligenza umana, consentendole la grande capacità computazionale della macchina, anche «perché la fondamentale fattibilità della comunicazione bidirezionale tra periferiche elettroniche e neuroni biologici è già stata dimostrata» 4. Il potenziamento dell’intelligenza biologica con quella non-biologica presuppone un cambio di paradigma nei confronti dell’uomo e della sua socialità. Si potrà ancora parlare di società umana in senso stretto? Nel momento in cui l’uomo avrà la capacità non soltanto di pensare creativamente e coscientemente, ma anche di iper-velocizzare la capacità di apprendimento, il modo di prendere decisioni e districarsi nella complessità dei sistemi (relazionali, tecnologici, politici, economici) si determinerà un salto evolutivo rispetto al presente attuale. In questo caso Kurzweil parla di vera e propria «frattura nel tessuto della storia umana»5 che è appunto definita “fenomeno della singolarità”. Una cosa è certa: nel futuro la specie umana riuscirà a combinarsi con ciò che ha creato

3. Ibidem, p. 208. 4. Ibidem p. 200. 5. Ibidem p. 201.

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norme&leggi » di Filippo Paolini

Il nuovo accertamento esecutivo Dal primo luglio entrerà in vigore il Decreto Legge 78/2010. Il nuovo accertamento esecutivo costituirà un vero e proprio atto di riscossione: una volta notificato si avranno due mesi per pagare altrimenti, dopo trenta giorni, passerà tutto agli agenti della riscossione per l’esecuzione forzata

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l fisco mostra i muscoli o, per meglio dire, diventa più incisivo e rapido nella riscossione delle imposte sui redditi e dell’iva. Dal primo luglio, infatti, entrerà in vigore il Decreto Legge 78/2010 e, con questo, il nuovo accertamento esecutivo che costituirà una vero e proprio atto di riscossione: un volta notificato si avranno due mesi per pagare altrimenti, dopo trenta giorni, passerà tutto agli agenti della riscossione per l’esecuzione forzata. La novità riguarda gli avvisi di accertamento emessi dall’Agenzia delle Entrate per le imposte sui redditi,

per l’imposta sul valore aggiunto, per i relativi provvedimenti di irrogazione di sanzioni e per gli atti successivi all’avviso originario con cui si rideterminino gli importi dovuti. L’avviso non conterrà più soltanto l’accertamento dell’imposta, come è sempre stato, ma anche l’intimazione di adempiere all’obbligo di pagamento entro il termine per la presentazione del ricorso, che è generalmente di giorni sessanta, ma che può in alcuni casi dilatarsi sostanzialmente (ad esempio, di ulteriori novanta giorni se si presenta istanza di accertamento con adesione).

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Laddove il contribuente decida di proporre ricorso, sarà comunque dovuta entro il suddetto termine la metà delle imposte relative agli imponibili accertati e gli interessi. In caso di omesso pagamento nei termini, l’avviso diverrà automaticamente titolo esecutivo visto che, come detto, dopo trenta giorni, potrà essere affidato all’agente di riscossione: sono state dunque eliminate l’iscrizione a ruolo e la notifica della cartella di pagamento e, così, decorsi tre mesi dalla notifica dell’avviso, l’Ufficiale Giudiziario potrebbe bussare alla porta del contribuente moroso. Anzi, in realtà anche prima, dal momento che, se si ritiene sussistente il fondato pericolo che la riscossione abbia esito negativo, è prevista la possibilità di un affidamento anticipato. L’esecuzione forzata dovrà avere inizio, in ogni caso, entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello in cui l’avviso è diventato definitivo. È interessante notare come, data la mutata natura dell’atto di accertamento, il contribuente potrà, impugnandolo, richiederne la sospensione sia in sede amministrativa sia ovviamente in sede giudiziaria, dinanzi alla Commissione Tributaria, lamentando il pericolo di un danno grave ed irreparabile. Come giustamente è stato evidenziato da molti, in tale prospettiva la nuova normativa ha mostrato qualche problema: da un lato, l’avviso di accertamento consente da solo, senza notifica di altri atti, la riscossione del credito dopo trenta giorni dal termine ultimo di pagamento tramite esecuzione forzata; dall’altro, nei termini previsti (60+30), il contribuente potrà proporre ricorso e costituirsi nel giudizio, ma è quasi impossibile che riesca ad ottenere la sospensione eventualmente richiesta, con il serio rischio di vedersi nel frattempo aggredito il patrimonio. Ciò anche in considerazione del più che prevedibile aumento delle istanze di sospensione e, quindi,

dell’inevitabile allungamento dei tempi del relativo giudizio, rimanendo invariato l’organico degli uffici giudiziari tributari. In tale ottica, è allo studio una modifica normativa che, nell’intento di eliminare questo pregiudizio al diritto di difesa, precluda al fisco la possibilità di pretendere La novità riguarda il 50% dell’imposta in caso di presentagli avvisi di zione di tempestivo accertamento emessi ricorso. Cambia radicalmendall’Agenzia delle te anche la modaliEntrate per le imposte tà per richiedere la dilazione del pagasui redditi, per mento. l’imposta sul valore Fino ad oggi, avuta la notifica della caraggiunto, per i relativi tella di pagamento, provvedimenti il contribuente aveva sessanta giorni di irrogazione di per richiedere la disanzioni e per gli atti lazione senza incorrere nella morosità successivi all’avviso e negli aggravi di originario con cui costi. Con la nuova normasi rideterminino gli tiva, invece, la dilaimporti dovuti zione potrà essere richiesta soltanto dopo l’affidamento all’agente di riscossione e, quindi, in altre parole, soltanto dopo che sia stato consacrato l’inadempimento. La modifica non è di poco conto, atteso che il nuovo avviso di accertamento, una volta divenuto esecutivo, comporterà l’obbligo di corrispondere gli interessi di mora e l’aggio di riscossione

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energia » di Pietro Pastorelli

Energia elettrica in Abruzzo: a che punto sono le infrastrutture programmate? Circa un anno fa, a Città Sant’Angelo, veniva presentato un importante programma di infrastrutture elettriche previste nella nostra regione. Cerchiamo di capire come si sono evolute le cose….

N

el febbraio del 2010 accogliemmo con particolare interesse l’annuncio fatto dalla Terna (società che gestisce la rete nazionale di alta ed altissima tensione) di voler investire 200 milioni di euro in Abruzzo per migliorare la rete di trasporto dell’energia elettrica. Con questo importantissimo intervento molti dei problemi lamentati dagli utenti potevano essere eliminati ed inoltre si sarebbero create importanti opportunità di lavoro per molte aziende abruzzesi. Entrando nel dettaglio, vediamo gli interventi più importanti anche attraverso una diapositiva estratta dalla presentazione del direttore tecnico di Terna, l’ing. E.

Di Bartolomeo: 1. Raddoppio della dorsale adriatica: nuovi elettrodotti a 380 KV “ Fano - Teramo” e “Villanova (PE) - Gissi Foggia”; 2. Elettrodotto Italia - Montenegro (Villanova (PE) – Tivat) a 500 KV; 3. Elettrodotto 150 KV Popoli – Alanno; 4. Nuova stazione elettrica a 150 KV di Celano. Le quattro importanti infrastrutture sono fondamentali per migliorare l’affidabilità e la sicurezza del sistema elettrico abruzzese. Sicurezza ed affidabilità sono due caratteristiche importanti di un sistema: la prima riguarda la possibilità che la rete possa affrontare Schema sviluppo rete in Abruzzo (per gentile concessione di TERNA Spa: diapositiva estratta dalla presentazione del direttore, l’ng. E. Di Bartolomeo a Città Sant’Angelo il 13/02/2010)

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energia

perturbazioni imprevedibili, ma comunque probabili (una nevicata in Abruzzo) senza degradare in modo irreparabile il servizio, la seconda genera la prima attraverso una progettazione ed una pianificazione degli interventi che implicano considerazioni di tipo statistico. La sicurezza ha anche notevoli implicazioni economiche: avere, in ogni condizione di guasto prevedibile, la disponibilità di energia elettrica significa ridurre drasticamente le interruzioni continuamente lamentate dagli utenti industriali. Purtroppo, la rete AAT non presenta, attualmente, alcuna magliatura all’interno della regione e, in aggiunta, la rete a 220kV è composta da due linee tra di loro sconnesse. Con questo tipo di struttura la risposta ad una emergenza è estremamente difficile. Infatti in caso di interruzione di una linea, essendo la rete non magliata, risulta molto difficile trovare un percorso alternativo su cui far fluire l’energia. Detto in modo estremamente sintetico: l’Abruzzo, con le strutture programmate, farebbe un salto di qualità recuperando l’inattività degli ultimi 50 anni in questo settore. Vediamo, attraverso il sito di Terna, a che punto è la realizzazione del Programma. Nome intervento

Benefici

Stato dell’intervento

Italia-Balcani

Aumento della capacità di scambio con l’estero di 1000MW

In autorizzazione: per la conclusione del procedimento manca l’intesa della regione Abruzzo.

Raddoppio dorsale adriatica 380 KV Fano-Foggia

Riduzione delle perdite di rete per circa 50 milioni di kWh/anno

In concertazione (Fase VAS) con ministeri ed enti locali.

Elettrodotto 150 KV Popoli-Alanno

Miglioramento della qualità dell’energia in provincia di Pescara

Cantieri aperti

Stazione 150 KV Celano

Miglioramento della qualità dell’energia in tutta la provincia di L’Aquila

Il 30 dicembre Terna ha formulato istanza di autorizzazione: si è in attesa dell’avvio del procedimento da parte del Ministero dello Sviluppo Economico

Speriamo che la PA (Regione, Province e Comuni) e i Ministeri competenti, consci dell’importanza economica degli investimenti programmati, diano al più presto tutti i pareri previsti in fase di Valutazione Ambientale Strategica (VAS) e tutte le autorizzazioni necessarie in iter autorizzativo per l’inizio dei lavori. Confindustria Abruzzo, da anni al corrente di questi programmi, ha continuamente sollecitato le autorità perché dedicassero particolare attenzione alla realizzazione del programma di cui sopra: senza questi interventi tutti gli investimenti, auspicabilissimi, per aumentare la produzione di energia da fonti rinnovabili potrebbero essere parzialmente vanificati

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ricerca&innova ione » di Luciano Fratocchi

Quando il “made in Abruzzo” è vincente Considerazioni su dieci anni di export regionale riportando il case history del noto pastificio Rustichella d’Abruzzo

R

ustichella d’Abruzzo, uno dei più noti marchi di pasta artigianale presenti a livello locale e regionale, è stata da sempre indicata come esempio di successo nei mercati internazionali. Grazie al contributo di circa quaranta dipendenti, l’azienda familiare di Moscufo ha negli ultimi anni esportato circa il 90% delle 25 tonnellate annue. Ed è proprio di questi ultimi giorni la notizia che l’azienda sta per aprire (novembre prossimo) in India un impianto produttivo, per ora dimensionato su 10 mila tonnellate, che potrebbe arrivare a produrne ben 150 mila in pochi anni. Un indubbio successo del made in Italy – e del made in Abruzzo, in particolare - in uno dei paesi a più alto tasso di sviluppo nello scenario mondiale, con un mercato interno di un miliardo di persone. Per Rustichella d’Abruzzo si tratta di un ulteriore step della propria strategia di presenza sui mercati esteri – che comprende anche Brasile, Argentina e

Messico. Per quanto concerne in particolare l’India, si tratta di un processo iniziato nel 2005 attraverso la partecipazione a fiere volte a conoscere il mercato locale. La pasta non è ancora il piatto preferito dagli indiani, ma il suo utilizzo nei banchetti nuziali e nelle tavole delle classi più agiate lasciano prevedere un potenziale di sviluppo immenso. Per questo l’azienda abruzzese ha deciso di realizzare un prodotto che rispetti gli elevati standard qualitativi della produzione abruzzese e che sia destinato tanto al canale della ristorazione, quanto a quello della grande distribuzione. L’esperienza di Rustichella d’Abruzzo – un successo che non riguarda solo l’azienda pescarese, dato che l’impianto sarà basato su macchinari 100% made in Italy - induce ad una riflessione sulle performance esportative delle imprese operanti nella nostra regione. In tal senso, gli ultimi dati disponibili mostrano che i 324,7 milioni di euro realizzati nel corso del 2010

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Figura 1

hanno consentito di recuperare gran parte delle perdite registratesi nel 2009 e di tornare al 91,76% del valore massimo registratosi nel 2009 (Fig. 1). Di maggior interesse, specialmente alla luce della notizia relativa a Rustichella d’Abruzzo, è però l’analisi delle destinazioni delle esportazioni regionali (Tab. 1). Pur rimanendo sostanzialmente eurocentriche – ed in particolare focalizzate sull’Unione Europea a 27 – le vendite oltreconfine del made in Abruzzo, sono cresciute in maniera significativa proprio in Asia (cresciuta di oltre il 3%), a scapito principalmente del mercato nordamericano che negli ultimi dieci anni ha visto quasi dimezzarsi il proprio peso percentua-

le. Altrettanto significativo appare poi il fatto che il bacino del Mediterraneo, ovvero il naturale sbocco dell’export italiano ed abruzzese, sia rimasto sostanzialmente stabile nel decennio. Ombre e luci che devono spingere ad un’ancora più rinnovata confidenza nelle opportunità dei mercati internazionali, sapendo che spesso i tempi sono lunghi e che fondamentale è la conoscenza dei mercati esteri. In tal senso, appare significativo che l’investimento di Rustichella venga realizzato in partnership con una famiglia imprenditoriale indiana – che avrà una quota paritetica del 35% e con il supporto di SIMEST

Tab. 1 Peso % delle diverse aree geografiche sull’export abruzzese CONTINENTE

2000

2001

2002

2003

2004

2005

2006

2007

2008

2009

2010

UE 27

62,09%

61,58%

61,40%

62,90%

61,93%

61,50%

61,42%

61,33%

59,38%

57,89%

58,05%

Europa

69,99%

70,03%

70,17%

72,39%

72,46%

72,22%

72,47%

72,60%

71,40%

69,75%

70,12%

Area Mediterraneo

5,01%

4,83%

4,77%

4,86%

5,10%

4,74%

4,80%

5,03%

5,64%

5,97%

6,21%

Africa

3,23%

3,39%

3,43%

3,39%

3,38%

3,39%

3,46%

3,96%

4,42%

5,13%

4,68%

America Settentrionale

11,18%

10,50%

10,50%

9,19%

8,85%

8,89%

8,23%

7,36%

6,96%

6,68%

6,87%

America Centro Meridionale

4,01%

3,74%

3,24%

2,75%

2,80%

2,77%

2,96%

3,16%

3,31%

3,17%

3,33%

Asia

10,51%

11,30%

11,51%

11,07%

11,24%

11,49%

11,78%

12,05%

12,56%

14,14%

13,78%

Oceania

1,09%

1,04%

1,15%

1,20%

1,26%

1,25%

1,10%

1,13%

1,35%

1,22%

1,22%

Mondo

100%

100%

100%

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risorse umane » di Paolo Esposito

Quando aziende e manager

vivono il territorio L’evoluzione dell’economia in Abruzzo e il conseguente cambiamento del valore del lavoro

È

tempo di consuntivi per me che a giorni lascerò di nuovo la mia regione, l’Abruzzo, per seguire un percorso lavorativo che per noi uomini del personale è spesso un viaggio che tocca più lidi. Mi sono sovente domandato perché chi lavora nel nostro settore è più soggetto di altre figure professionali a questo, chiamiamolo così, viaggio di natura professionale, che lo porta ciclicamente a confrontarsi con realtà differenti. È una domanda che ho rivolto spesso anche a colleghe e colleghi che, al pari di me, hanno attraversato più lidi, e altri ancora probabilmente ne attraverseranno. La risposta è stata più o meno la stessa. È come se nel nostro mestiere, al di la del presidio “tecnico” di processi legati al personale, uguali anche se con sfaccettature diverse un po’ in tutte le aziende, piccole/medie o grandi che siano, vi siano di fatto delle componenti anche di governo dell’organizzazione aziendale, e delle dinamiche che vivono dentro e fuori l’organizzazione, che richiedono un naturale ricambio.

In parole povere, c’è una parte “politica” e di “spinta” dell’organizzazione, tipica degli uomini del personale, che va a… usura o compimento, e richiede spesso nuova linfa, quando è necessario dare nuovi indirizzi all’organizzazione stessa. Ho raccolto l’invito del direttore di Abruzzo Impresa di provare a metter giù qualche riflessione su ciò che avevo osservato, praticato, all’interno del contesto economico abruzzese vissuto in prima persona nelle posizioni rivestite all’interno delle organizzazioni aziendali. Quando penso all’economia, dal punto di vista del lavoro, la mia materia di ogni giorno, del territorio abruzzese, mi vengono in mente immagini legate a diversi periodi storici (da me non vissuti, ma raccontati) della nostra terra, che generano poi quelle immagini che per me sono invece poi state vita vissuta sul campo dell’organizzazione del lavoro. Credo che un po’ tutti noi in Abruzzo abbiamo nella nostra famiglia un passato di emigrazione. I nostri cognomi, i nostri “cugini” sono sparsi un po’ per tutto il mondo, spesso ne abbiamo perso le tracce.

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risorse umane

Dove finisce l’album dei ricordi, comincia la vita reale di molti della mia generazione. Guardo le foto di classe delle superiori, e provo a vedere dove sono, cosa fanno oggi i miei spensierati amici di allora. E scopro una realtà assolutamente eterogenea, nei loro nei nostri destini, come se da quella “nave” fossero partite tante vite ognuna diversa dall’altra. E penso che solo due generazioni fa, nel bene o nel male, questa eterogeneità sarebbe stata molto, ma molto minore. Li vedo statali, professionisti, imprenditori, insegnanti, uomini e donne delle Istituzioni. Li vedo donne e uomini di azienda, come vedo me oggi, professionisti di organizzazioni che si evolvono continuamente, e noi con loro. Per fortuna, insomma, li vedo comunque sul campo, al lavoro, spesso un lavoro inseguito ovunque, ma lavoro. Un fatto non da poco, verso la generazione successiva alla nostra, che invece su questo versante, deve spesso reinventarsi un proprio capitolo, una propria storia. Oggi i Social Network, le “clouds” sulla rete ci permettono in poco tempo e con precisione di ricostruire le storie di molti, e di conoscere le dinamiche economiche e organizzative che stanno alle loro spalle, da quel che scrivono, e da quel che mettono in rete, come una enorme banca dati. Ecco, per cominciare a tirare un po’ di conclusioni, se da manager che vive e tenta di governare i processi di un’organizzazione non tenessi conto, o non guardassi, o non considerassi ciò che vive attorno al contesto in cui lavoro, forse perderei da una parte la comprensione delle dinamiche delle persone che in quel contesto ci vivono e, cosa ancor più grave, avrei difficoltà a capire il territorio stesso. L’essere nativo di qui, l’aver avuto l’opportunità di lavorare in 3 delle quattro province, di averle vissute intensamente come territorio oltre che come manager di

azienda, certo mi ha permesso una conoscenza più approfondita di tutto ciò, ma devo riconoscere una cosa, a favore del territorio abruzzese. Qui esiste ancora una base di valori, una varietà di esperienze, e una serie di potenzialità espresse e non, una predisposizione a un certo naturale sacrificio, e una esatta dimensione di ciò che eravamo e ciò che siamo oggi, che consentono tutte assieme una più facile lettura del territorio. Immediata, direi a volte. E da manager di azienda che vive il territorio, questo è importante, a volte vitale direi. A proposito di rapporto tra azienda e territorio, e di vita del territorio stesso. Gli ultimi due anni qui a L’Aquila, sono un album di fotografie complesse e molteplici, nei loro aspetti e significati. Immagini di drammi e di grande coraggio insieme, dell’azienda come del territorio, delle persone come delle istituzioni. Ma sono anche immagini di persone, dai miei colleghi ai tanti aquilani che ho imparato a conoscere ed apprezzare in questi sette anni di permanenza nel Capoluogo, che hanno sempre mostrato caratteri e valori, forza e capacità di reazione. Anche di fronte al dramma, anche di fronte ad una strada fattasi in salita, ma proprio tanta, dalla notte del 6 aprile 2009. Ora che sto per lasciare la città, il mio personale pensiero di uomo d’azienda, di manager, che ha vissuto tanto con il territorio e negli ultimi due anni moltissimo per il territorio, va a loro. E a questo territorio a cui continuerò a volere un bene umano prima che professionale immenso e che sarà sempre in cima ai miei pensieri, devo dire grazie, per quello che mi ha insegnato, e mi insegna ogni giorno. Perché è un po’ così che la vedo dal punto di vista del mio mestiere. O perlomeno, di sicuro è il modo in cui lo vedo io, da Abruzzese doc

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credito&finan a » a cura della redazione

Ecco come crescono le banche territoriali

“Banche territoriali e crescita economica. Il caso del Gruppo Tercas”. Questo il nome del seminario organizzato dal prof. Giuseppe Mauro che ha visto ospite il dg di Banca Tercas Antonio Di Matteo

S

i  è  tenuto  presso  la facoltà  di  Economia dell’Università  di Pescara il seminario sul tema  “Banche  territoriali  e crescita economica. Il caso del Gruppo Tercas”. Il seminario, organizzato dal prof. Giuseppe Mauro, ordinario di Politica Economica e presidente del Corso di laurea in Economia e Commercio, ha visto la partecipazione di oltre 350 studenti, che hanno rivolto numerose domande al direttore generale di Banca Tercas Antonio Di Matteo. Nel corso dell’incontro sia il prof. Mauro che il dg Di Matteo  hanno  affrontato  diversi argomenti tra i quali: il contesto economico mondiale, il brusco rallentamento del Pil in Abruzzo, la produttività delle aziende, il sistema delle banche locali e molto altro. La definizione di banca locale dipende da fattori di ordine qualitativo che mettano in risalto il legame con la propria zona d’azione. Si può sostenere che una banca è tanto più locale quanto più il suo attivo di bilancio è caratterizzato e contraddistinto dalle vicende economiche del suo territorio. Il sistema bancario è stato caratterizzato nel recente passato da significativi processi

di concentrazione che hanno accresciuto la dimensione media degli operatori finanziari nazionali, alla continua ricerca di economie di scala, ma hanno anche allontanato dal territorio di riferimento le Direzioni Generali delle banche e quindi i centri decisionali. Dieci anni fa le banche abruzzesi erano 20. Il processo di consolidamento che ha favorito i Gruppi maggiori ha interessato anche Istituti locali della nostra regione. In questo contesto occorre innanzitutto tenere presente i tradizionali punti di forza delle banche territoriali: il rapporto con la clientela, il radicamento nel territorio, la conoscenza del suo tessuto socio-economico, elementi chiave per il mantenimento della competitività dei piccoli istituti. Meritano credito le imprese che hanno un disegno strategico, che aderiscono a logiche concorrenziali in ottica di miglioramento della propria offerta, che contribuiscono alla crescita dell’economia del territorio; le imprese sane che hanno la possibilità di innovare ed ottenere risultati positivi attraverso la qualità dei loro prodotti e servizi; le imprese amministrate in ottica di responsabilità, che favoriscano corrette relazioni

Il direttore generale della Banca Tercas, Antonio Di Matteo

prof. Giuseppe Mauro, ordinario di Politica Economica e presidente del Corso di laurea in Economia e Commercio

interne ed esterne in modo da andare incontro ai nuovi bisogni della collettività. Spesso tali informazioni non emergono dal bilancio. In questa circostanza le banche locali, avendo una conoscenza profonda del territorio e della clientela, giocano un ruolo importante sul mercato, andando oltre i rigidi paletti imposti dai modelli di rating dei grandi istituti e avvalendosi di elementi qualitativi che riescono meglio a valutare i potenziali di sviluppo delle imprese

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credito&finan a » di Eleonora Lopes

U

na lezione un po’ speciale con un docente d’eccezione, così è apparso il seminario svoltosi, nell’ambito delle attività didattiche e scientifiche del corso di laurea di Economia e Commercio alla facoltà di Economia all’Università  d’Annunzio. Promotore dell’incontro, il dottore commercialista e docente di Finanza Aziendale Alfredo D’Incecco che ha invitato il neo direttore generale di Banca dell’Adriatico Dario Pilla. Tema del seminario: “Il Gruppo Intesa Sanpaolo: il modello organizzativo della Banca dei territori e Banca dell’Adriatico”. In una sala affollatissima di studenti, il prof. D’Incecco ha introdotto l’ospite facendo una panoramica sullo scenario economico dell’Abruzzo nel settore bancario, citando tra l’altro, anche il caso della recente acquisizione fatta dalla Tercas. «L’attenzione oggi –ha detto D’Incecco– è puntata sul fenomeno del rafforzamento patrimoniale anche alla luce dei nuovi standard di Basilea 3». Pilla nel suo intervento ha voluto parlare del modo di fare banca, e di come è cambiato e si è evoluto negli ultimi anni, «Gli istituti creditizi –ha dichiarato il dg– hanno subito negli ultimi anni una crisi di fiducia che ha avuto origine negli Usa nel 2008, ma il sistema italiano basato sul risparmio e sulla parsimonia, ci ha in parte risparmiati da questa crisi internazionale». Pilla ha illustrato la struttura organizzativa del Gruppo Intesa Sanpaolo di cui la Banca che lui dirige fa parte. Poi Pilla si è soffermato sul concetto della responsabilità sociale d’impresa. «La respon-

sabilità sociale in banca si basa principalmente su due concetti: concedere o non concedere credito e sul mantenimento del personale, che non dimenticate, costituisce il costo più alto di questa azienda. La fase della raccolta e della gestione del risparmio è soggetta ad una regolamentazione interna, ma quella degli impieghi e dei finanziamenti è affidata al senso di responsabilità degli operatori». L’incontro si è concluso con le domande che gli alunni hanno posto al direttore

Dario Pilla, dg della Banca dell’Adriatico

Alfredo D’Incecco, docente di Finanza Aziendale e dottore commercialista

Il modello organizzativo della Banca dell’Adriatico

Di questo e molto altro si è parlato all’incontro organizzato all’Università d’Annunzio dal docente di Finanza Aziendale Alfredo D’Incecco. Ospite d’eccezione, il neo direttore generale di Banca dell’Adriatico Dario Pilla I risultati del gruppo Intesa Sanpaolo - Fonte: www.intesasanpaolo.com

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idee per lo sviluppo delle aree interne » di Piero Carducci*

“Ricostruzione: cauto ottimismo”

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enticinque mesi dopo. Conclusa l’emergenza, completata la fase delle riparazioni, un cauto ottimismo si fa strada pure sulla ricostruzione pesante. Nel corso delle ultime settimane sono stati eliminati molti ostacoli procedurali e normativi, accolte per buona parte le osservazioni dei tecnici ed assegnato lo status di “soggetto attuatore” agli Enti proprietari degli immobili. Il che significa che la Provincia potrà riparare direttamente le scuole secondarie e le strade; il Comune potrà provvedere alle opere di sua proprietà; l’ATER potrà riparare le abitazioni popolari, e così via. Si tratta di una decisione importante: finora, per evitare irregolarità, le gare di appalto dovevano transitare tutte dal Provveditorato delle Opere Pubbliche, che ovviamente non poteva farcela a gestire l’enorme mole di attività generata dal post-sisma. Ora invece gli enti locali potranno gestire, su delega del Commissario, tutti gli affidamenti attinenti le loro proprietà: da quelli dei progettisti alle gare per la scelta delle imprese e l’affidamento dei lavori. Chiarito il quadro normativo, possono partire finalmente le progettazioni ed i lavori sugli edifici E, gravemente danneggiati. II clima pare migliorato, anche i tecnici vogliono collaborare, e tutti parlano – seppure dopo due lunghi anni – di condivisione e di collaborazione tra le istituzioni. Ora la macchina potrà essere velocizzata e la ricostruzione dovrebbe ingranare. Un ulteriore sforzo dovrebbe riguardare la semplificazione della selva di norme che “regolano” la ricostruzione, riducendo a livelli accettabili la contradditorietà e la difficoltà di

interpretare le norme, nonché la sfibrante burocrazia connessa al contorto iter dei progetti. Come insoluta resta la disparità di trattamento tra appalti pubblici, iper-regolati, e quelli privati che ancora stranamente non vengono normati. La mancanza di requisiti minimi nelle imprese che assumono i lavori se da un lato potrà velocizzare i lavori, dall’altro moltiplicherà i rischi di insolvenza e la scarsa trasparenza nei sub appalti. Resta insoluta la grande questione delle “seconde case” che dovrà essere chiarita da una nuova ordinanza. Le seconde case sono migliaia: moltissime sono “E” e localizzate nel centro storico. E per le seconde case “E” i soldi non bastano. Il contributo è ridotto e copre solo la parte strutturale. Avremo quindi tanti scheletri in centro, ovvero case con le mura a posto, ma senza infissi, senza impianti, senza pavimenti, senza bagni? Le ordinanze non coprono la ristrutturazione completa della seconda casa, e tanti aquilani non hanno liquidità sufficiente per coprire l’integrazione. Ha giustificazione tale assurdità se si vuole davvero ricostruire la città? E’ giusto abbandonare i piccoli proprietari e così abbandonare la città? Ha senso, in generale, non aiutare la ricostruzione di seconde case, abitate da studenti fuori sede, proprio mentre si afferma che l’Università è la principale risorsa della città? Nessuno ha pensato che la mancata ricostruzione delle seconde case impedirà in molti condomini pure la ricostruzione delle prime? Date le dimensioni del problema, non affrontare la questione delle seconde case significa rinunciare alla ricostruzione vera dell’Aquila

* Economista

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Alcuni dei partecipanti del Contest insieme a parte della giuria esaminatrice

GRUPPO MASCITTI GOMME: “IL KARMA DELLA GOMMA” ESPERIENZA TRENTENNALE NELLA VENDITA DI PNEUMATICI PER AUTO E MOTO. ATTENZIONE ALLO SMALTIMENTO DI GOMME ESAUSTE. TRASFORMAZIONE DEL PNEUMATICO IN OPERA D’ARTE

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iù di 30 anni di esperienza e una filosofia aziendale che va oltre l’offerta di qualità, il vasto assortimento di pneumatici e il servizio post vendita. Quest’ultimo prevede l’ottimizzazione delle performance dei pneumatici attraverso l’assistenza ai mezzi privati e aziendali. Tutto ciò avvalendosi dell’utilizzo delle nuove tecnologie. Il web costituisce uno strumento per fornire assistenza online, consulenza operativa e fare divulgazione sulle tematiche del mondo moto/auto. L’impronta fortemente ecologica, oggi più che mai necessaria in questo settore, ha portato il gruppo frentano Mascitti Gomme a ripensare il concetto di smaltimento. Tutti i pneumatici

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cambiati presso il punto vendita finiscono in aziende che si occupano del recupero di gomme obsolete in altri processi produttivi. Ma c’è di più. Dalla sensibilità del titolare Giuseppe Mascitti e il graphic designer Luca Di Francescantonio, rispetto alle tematiche ambientali e l’arte contemporanea, nasce la convinzione che il pneumatico esausto possa “rinascere” trasformandosi in opera d’arte (seguendo la dottrina del karma che associa buone o cattive azioni ai concetti di effetto/causa). Da qui l’iniziativa Mascitti creative contest. Una grande occasione per artisti e designer di creare opere d’arte e oggetti di design tramite i pneumatici messi a disposizione da Mascitti Gomme.


» REDAZIONAL E IN COL LAB

ORA ZION E CON MASCITT

I GOMME

L’opera vincitrice “La mano di Dio” di Nicola Antonelli

Un dettaglio dell’opera vincitrice

Il contest ha visto due momenti. Una prima fase di raccolta di bozze e progetti, in cui sono stati selezionati i migliori 10 artisti, e una seconda fase di esposizione delle opere che si protrarrà per tutto il 2011 presso il negozio lancianese. Il Mascitti Creative Contest ha visto la collaborazione di Enviconcept del Gruppo Maio, movimento culturale attento alle tematiche di creatività e ambientali. Grazie a questa particolare intuizione oggi il punto vendita è anche un’art gallery. Il contest è stato vinto da Nicola Antonelli con l’opera “La mano di Dio”. «Vuole essere una riflessione sul’incomunicabilità tra aspetto materiale e spirituale». Spiega l’autore nel catalogo. «Una creatura fantastica prende forma dal copertone, è un feticcio dell’era industriale che, con la propria presenza materica rimanda e giustifica per opposizione, ad un’entità incorporea “materia”, quest’ultima, di fede». «La scelta del pneumatico è indicativa – sottolinea Giuseppe Mascitti – per sensibilizzarci verso questo materiale da sempre sottovalutato. Da sempre sono un amante dell’arte contemporanea e ho sempre seguito i movimenti artistici che interessavano la nostra città. Sensibile a questo mondo ho sempre pensato

a come contribuire a un progetto attraverso il mio lavoro, completamente decontestualizzato dall’arte. Con il contributo di Luca Di Francescantonio, graphic designer e curatore del brand Mascitti, ho portato avanti questo discorso creativo che si è poi identificato nel Mascitti Creative Contest, ovvero creare opere di design e opere d’arte attraverso i miei pneumatici. Luca ha confezionato questa mia idea, dando lustro soprattutto alla mia officina che da semplice laboratorio d’auto diventa un laboratorio d’arte. È stata una grande esperienza avere gli artisti nella mia officina. Ho potuto vivere e sentire le loro emozioni, condividendo le nostre idee in merito all’importanza del pneumatico al servizio della creativit໕

La giuria esaminatrice insieme al primo classificato, da sinistra: Tommaso Di Francescantonio, docente Interior Designer per la UED Pescara; Guglielmo Maio, Brand mananger Enviconcept.com by Maio; Giuseppe Mascitti, Mascitti Gomme Lanciano; Nicola Antonelli, scultore, primo classificato; Luca Di Francescantonio, graphic designer, art director del Contest; Daniela Nativio, co-coordinatrice art director; Simona Caramanico, architetto

» foto di Olivier Jules

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Stand Deco S.p.A. alla fiera Ecomondo

TECNOLOGIA ED INNOVAZIONE AL SERVIZIO DELL’AMBIENTE

DECO PROGETTA, REALIZZA E GESTISCE IMPIANTI DI TRATTAMENTO, SMALTIMENTO E RECUPERO ENERGETICO. ALTRA MISSION: DIFFONDERE LA COSCIENZA ECOLOGICA TRA I GIOVANI E… NON SOLO

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o scopo della vita è vivere in accordo con la natura». È questa la filosofia di Deco S.p.A., tutta concentrata in una famosa citazione di Zenone, che racchiude la mission della società impegnata, da oltre 20 anni, ad integrare sistemi di smaltimento rifiuti con innovative tecnologie di trattamento e recupero degli stessi, al fine di minimizzarne l’impatto sull’ambiente. Grazie ad uno staff multidisciplinare, ogni iniziativa viene pianificata e progettata all’interno della strut-

Prospetto Impianto Tmb

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tura, consentendo l’ottimale integrazione tra le diverse aree operative e garantendo la qualità dei servizi resi. L’impegno primo di Deco Spa è quello di diffondere la consapevolezza che il rifiuto può essere trasformato da problema in risorsa. Per questo, lo sforzo progettuale ed operativo dell’azienda è finalizzato a considerare gli impianti di recupero e smaltimento come opportunità di miglioramento per la collettività sia in termini economici che ambientali. L’attenzione alla tutela dell’ambiente vede nei giovani il target ideale. Per loro – più di mille studenti, dalle medie alle università in circa un anno – la Deco S.p.a. propone visite agli


» REDAZIONAL E IN COL LAB

impianti, per fornire una visione completa del ciclo integrato dei rifiuti, con particolare attenzione al trattamento degli stessi, come accade nel nuovissimo impianto di Trattamento Meccanico Biologico (Tmb). In particolare, il sito di Casoni di Chieti permette di vedere, in una sola visita, discarica, impianto di recupero energetico (in cui si produce energia elettrica per ca. 2.000 famiglie) ed impianto Tmb. Dalla sala conferenze, ad esempio, è possibile visitare quest’ultimo grazie ad un sistema di telecamere che permette di monitorare in diretta l’intero ciclo, dall’accettazione dei rifiuti alla fase finale di produzione di combustibile da rifiuti (Cdr). Tutte le visite sono supportate da materiale informativo e interattivo interamente ideato e realizzato dalla Deco S.p.A. N’è un esempio il Quaderno Energia, strumento di conoscenza delle energie alternative, pensato in duplice versione: per i più grandi con grafica 3d e per i più piccoli, con disegni e spiegazioni semplici ma efficaci. Deco S.p.a. diffonde la coscienza ambientale anche in maniera ludica, con corsi gratuiti di teatro ambientale per i ragazzi delle scuole medie e superiori, che saranno attivati a partire da settembre 2011. L’apertura al mondo dei giovani è attestata anche dalla collaborazione con le università, quali ad esempio la Luiss, nel cui “Career Day”, Deco sarà presente per incontri dedicati a giovani laureati, per valutarne eventuali stage all’interno del gruppo. Consapevole dell’importanza della formazione, l’azienda è da sempre interessata ad organizzare workshop e convegni, l’ultimo dei quali, dedicato al nuovo sistema di tracciabilità dei rifiuti, Sistri, ha registrato più di 500 partecipanti. Oltre ai giovani, l’azienda ospita anche gruppi di persone interessate a conoscere meglio il ciclo dei rifiuti e riceve delegazioni straniere che, da anni, hanno visitato e continuano a visitare gli impianti Deco; ne sono esempi le delegazioni venute da Danimarca, Angola, India, Santo Domingo, Germania, Svezia Inghilterra, Romania, ecc… Dunque, Deco a servizio dell’ambiente e di chi lo abita, per un futuro sempre più sostenibile•

ORA ZION E CON DECO

Impianto fotovoltaico da 4MWp

Visita al Tmb

Alcuni esempi di didattica Deco

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Esistono soluzioni pi첫 semplici per la sicurezza della tua azienda.

INGEGNERIA ASSICURATIVA E SERVIZI LEGALI

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ORAZIONE CON CON.I.V.

» REDAZIONALE IN COLLAB

CON.I.V.: UNA PARTNERSHIP STRATEGICA TRA PUBBLICO E PRIVATO

EFFICACIA E PRODUTTIVITÀ NEI SERVIZI ECOLOGICI E DI RISANAMENTO AMBIENTALE SONO I PUNTI DI FORZA DELL’AZIENDA DI VASTO GUIDATA DA ARNALDO TASCIONE E FRANCESCO MANCINI

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el 1989 nasce CON.I.V., società mista pubblico-privata che opera nel campo dei servizi ecologici e del risanamento ambientale. La partnership strategica tra il Consorzio per l’Area di Sviluppo Industriale del Vastese (Co.A.S.I.V.) e la società privata Di Vincenzo Dino & C. S.p.A., ha dato vita a una realtà che rappresenta il fiore all’occhiello nella depurazione e nel trattamento delle acque. CON.I.V. gestisce impianti di depurazione nel comune di Montenero di Bisaccia, nella Zona Industriale Val Sinello (Monteodorisio) e a Punta Penna (Vasto); gestisce, inoltre, l’impianto di trattamento delle acque di San Salvo. La grande capacità del personale, altamente qualificato, unita alla volontà del presidente Arnaldo Tascione, dell’amministratore delegato Francesco Mancini e dei membri del cda, di voler investire costantemente in tecnologie all’avanguardia, fanno di CON.I.V. una realtà pubblico-privata efficace e produttiva. Le economie generali di gestione, provenienti anche da attività espletate sul libero mercato, hanno consentito, per quanto riguarda le tariffe amministrate, di fornire servizi altamente competitivi alle industrie del territorio, grazie anche a una buona sinergia con le direttive della Regione Abruzzo e degli altri enti territoriali. CON.I.V. decidendo coraggiosamente di non applicare gli aumenti tariffari già deliberati, ha dato un sostegno vigoroso alle imprese, aiutandole in molti casi ad uscire dalla crisi economica. Nei depuratori il trattamento effettuato è di tipo chimico-fisico e biologico a “fanghi attivi”: mediante ossidazione del liquame si formano colonie di microrganismi (protozoi) in grado di trasformare le sostanze organiche disciolte e non sedimentabili in sostanze minerali disciolte e sedimentabili.

» foto concesse da CON.I.V.

L’amministratore delegato Francesco Mancini

Il presidente ArnaldoTascione

Avviene, quindi, lo stesso processo naturale che si verifica nell’ambiente, però in spazi e tempi molto più ridotti. CON.I.V., in ogni suo impianto, ha un laboratorio specializzato nel monitoraggio dei principali parametri di processo e di controllo delle caratteristiche del refluo in uscita, al fine di garantire e rispettare gli standard previsti dalla normativa comunitaria. La società produce circa 3 milioni di metri cubi di acqua industriale e più di 1 milione di metri cubi di acqua potabile all’anno. In tal modo fronteggia le ricorrenti crisi idriche estive, con ovvi benefici per il turismo. Questo nonostante i difficili rapporti con il gestore del servizio idrico integrato. CON.I.V. tratta i reflui, restituendo acque pulite. Un esempio vincente di società misto pubblico-privata che fa utili e investe nel territorio. Per ulteriori informazioni vai sul sito www.coniv.it

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In queste pagine lo staff al completo degli store Capuzzi&Capuzzino

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ggi non basta vestire bene, è necessario vestire sentendosi al meglio. Ecco perché il marchio Capuzzi ascende verso il successo ormai da oltre 60 anni. Capuzzi è uno dei marchi più noti e apprezzati d’Abruzzo nel settore abbigliamento, sinonimo di lusso, eleganza, autenticità, un vero e proprio “brand ombrello” che racchiude tutti i marchi dei prodotti commercializzati al suo interno. Quella della famiglia Capuzzi nel mondo della moda è una storia cominciata nel 1947 con una piccola sartoria aperta da Filippo Capuzzi nel centro storico di Casoli, da allora l’ascesa è stata continua con una crescita esponenziale grazie al grande lavoro dei fratelli Franco e Vincenzo, e di Daniela, moglie di Franco, che riescono ad attribuire al marchio Capuzzi valori come affidabilità, assoluta qualità delle proposte e massima cura del cliente. Da qualche anno Capuzzi accoglie la propria clientela in uno store moderno e ricchissimo di proposte in via Selva Piana, dove grazie ad uno staff di 25 persone, estremamente preparate e cordiali, rende l’acquisto di ogni capo un’esperienza unica. Accoglienza, esperienza, vasta scelta tra le migliori griffe, servizio di sartoria per accomodamenti su misura e addirittura consegna a domicilio dei capi sottoposti ad aggiustamenti sartoriali, con una vettura ecologica dedicata, questi e tanti altri dettagli fanno di Capuzzi un vero punto di riferimento per chi ama sentirsi coccolato.

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CAPUZZI LASCIATEVI COCCOLARE

STORICO PUNTO VENDITA DALLE GRANDI FIRME, LO STORE DEI FRATELLI CAPUZZI È UN POSTO MAGICO DOVE I DESIDERI POSSONO AVVERARSI E OGGI ANCHE PER I PIÙ PICCOLI!


» REDAZIONAL E IN COL LAB

«Conoscere i nostri clienti e seguire le loro tendenze di consumo- spiega Franco Capuzzi -ci ha permesso di restare sempre al passo con i tempi e di affermare il nostro marchio». L’obiettivo di Capuzzi è distinguersi dal semplice negozio di grandi firme, regalare emozioni, esperienze uniche per tutta la famiglia, per lui, per lei e oggi anche per bambini e ragazzi da 0 a 14 anni nel nuovissimo store Capuzzino, dove sono stati selezionati i migliori marchi del settore con la medesima cura che ogni genitore dedica ai propri figli. Capuzzi è SPORTWEAR, per il tempo libero e per il comfort vissuto con classe, per chi ama accostare il funzionale ed il dinamico al moderno; ELEGANTE, per le occasioni di classe, ricercate e prestigiose, per i più esigenti e per i più attenti allo stile e ai dettagli; CERIMONIA, con taglie ampie e personalizzate per l’eleganza di familiari ed invitati e infine SPOSO, con un vasto assortimento, le griffe più esclusive del settore e gli accomodamenti di sartoria che fanno dell’abito Capuzzi una scelta irrinunciabile per il giorno più importante nella vita di un uomo.

ORA ZION E CON CAPUZZI

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CAPUZZI, NON SOLO SHOPPING

Fare shopping da Capuzzi diventa un momento di relax grazie alla nuova concezione dei suoi spazi. Infatti è stata rivolta una grande attenzione alla cura di ogni minimo dettaglio, dagli allestimenti interni con colori, materiali e armonici accostamenti d’arredamento, alle esposizioni dei prodotti, che sapranno guidarci lungo i sentieri dello stile con la stessa raffinatezza di una composizione musicale. Ma l’esperienza Capuzzi non si esaurisce qui, all’interno del punto vendita è anche presente un bar dove trascorrere piacevoli momenti in compagnia, e una terrazza eventi dove ad inizio stagione vengono organizzati eventi all’insegna della moda, come il “Capuzzi Day”, ormai una consuetudine molto amata dalla clientela. Il coinvolgimento del cliente è un punto fondamentale per la filosofia dei fratelli Capuzzi, non solo negli eventi, che devono rappresentare un momento di conoscenza e di

foto di Andrea Straccini

scambio, ma anche nel modo di comunicare. «Per il futuro - racconta Franco Capuzzi - stiamo studiando con l’agenzia di comunicazione Dispenser delle soluzioni per coinvolgere i nostri clienti anche attraverso l’utilizzo di internet che oggi rappresenta il mezzo d’informazione più diffuso». L’ultimo traguardo della filosofia Capuzzi è l’istallazione di 800 metriquadrati di impianto fotovoltaico sopra la struttura del punto vendita, un impianto che permette la piena autosufficienza energetica del negozio e testimonia ancora una volta come il successo passi attraverso il rispetto, per l’ambiente, per gli altri, per noi stessi e quindi per le generazioni future. Capuzzi è anche questo: innovazione, lungimiranza e soprattutto stile, non solo nel vestito•

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ROBERTO PACE LA CONSULENZA CHE FA VINCERE

CONOSCIAMO UNO DEI MASSIMI ESPERTI IN CONSULENZA FINANZIARIA E ASSICURATIVA. IMPEGNO, RISULTATI E SUCCESSI DA NUMERO UNO

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oberto Pace nasce a Caracas, primo di tre figli, da mamma di Sant’Onofrio nel teramano e papà di Pratola Peligna nell’aquilano, entrambi emigrati per necessità nel dopoguerra. Un orgoglio, il suo, che si rispecchia nell’aver esaudito il desiderio dei genitori: il ritorno in Italia per un grande futuro. Un sentimento che lega decisioni importanti e lavoro, uno stimolo ulteriore per chi nella vita ha deciso di operare nell’ambito della consulenza finanziaria e assicurativa lavorando con

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passione dalla propria terra di origine con un mercato che fa riferimento soprattutto a famiglie e imprenditori del litorale adriatico. Ma questo di Roberto Pace è certamente un senso per gli affari che va capito partendo da un sogno che è pure un motore inesauribile di energia e traguardi: «Il mio fine –spiega Pace– era ritornare in Italia e ci sono riuscito. Nel lavoro, malgrado la congiuntura economica molto delicata, grazie alla mia determinazione sono riuscito da subito a raggiungere grandi traguardi. Nei prossimi anni il mio obiettivo è consolidare il portafoglio clienti. Sono consapevole di essere


» REDAZIONAL E IN COL LAB

diventato un punto di riferimento per ciascuno di loro. La più grande soddisfazione, però, è di essere diventato il “piede a terra” della mia famiglia qui in Italia».

DA CARACAS ALL’ABRUZZO

Roberto Pace attualmente abita a Città Sant’Angelo con la moglie Ana Isabel e i piccoli Aldo Josè e Anna Corina. Dopo il conseguimento della maturità scientifica e la laurea in Ingegneria Chimica a Caracas, nell’ottobre 1989, comincia subito a lavorare nel mondo petrolchimico, nella filiale Pequiven S.A. del gruppo petrolifero venezuelano PDVSA. Nel luglio del 1994 vince una borsa di studio del gruppo petrolifero italiano Eni per un master in Economia dell’Energia e dell’Ambiente alla Scuola Superiore Enrico Mattei di Milano. Questa è la sua prima permanenza duratura in Italia. Anche se nato in Venezuela, si è sempre sentito italiano. La positiva esperienza professionale e umana di questo periodo rafforza il suo desiderio di voler venire a vivere nel paese del quale si sente parte, ma che non ha mai veramente conosciuto Roberto Pace a fondo. Vorrebbe che i propri figli nascessero in Italia, come una sorta di compimento di quanto il papà non aveva potuto fare. Dopo il master ritorna in Venezuela, è l’ottobre del 1995. Matura sei anni di esperienza nel settore del Project Financing. Partecipa a un concorso dell’ambasciata inglese, lo vince ed ha l’opportunità nuovamente di tornare in Europa per approfondire le competenze nel settore finanziario partecipando al Master of Business Administration (MBA) della Cranfield School of Management (2001-2002 Cranfield, UK). Durante questo periodo matura definitivamente l’idea di lasciare il mondo petrolchimico per cercare nuovi stimoli, possibilmente in Italia.

L’INSEGNAMENTO DI PRAMERICA

Nel 2004 il punto di svolta. Viene a conoscenza di un piano di sviluppo intrapreso da Pramerica Life SpA*: si tratta di uno dei maggiori gruppi finanziari al mondo, che mira a coinvolgere specialisti nel settore dall’alto profilo professionale.

ORA ZION E CON PF OVERSE

AS CONSULTANTS S.A .S.

Peculiarità di Pramerica, è quella di assistere i propri clienti nell’aumentare e proteggere il proprio patrimonio raggiungendo sicurezza finanziaria e tranquillità d’animo, questo grazie alla figura professionale unica nel settore assicurativo italiano, ovvero il Life Planner. Pramerica, presente in Italia dal 1990, non ha sedi o propri Life Planner in tutto l’Abruzzo. Roberto, che sempre più desidera far ritorno in Italia, decide di cogliere la sfida. Consapevole della solidità della società, della bontà dei prodotti offerti e delle potenzialità del mercato italiano, nel settembre del 2004 si trasferisce in Italia con colei che sarà poi la propria moglie, Ana Isabel. Prima a Roma, per l’intera durata della formazione specifica che Pramerica riserva a tutti i suoi Life Planner, poi a Pratola Peligna e infine nella sua casa di Città Sant’Angelo. Nel frattempo apre un suo ufficio a Spoltore presso l’Arca delle Professioni: «All’inizio avevo pochi contatti – racconta Roberto Pace– se non quelli legati al nucleo familiare e di conseguenza non particolarmente forti o sufficienti per un’attività come la mia. I primi mesi sono stati molto faticosi: nuovo mondo, nuovi rapporti, tanti chilometri, il freddo gelido dell’inverno pratolano. Ma la grande determinazione mi ha comunque permesso di raggiungere presto risultati straordinari: ben trecento nuovi clienti diretti su tutto il litorale adriatico. Ma oltre questo Roberto Pace in questi anni è sempre stato riconosciuto come uno dei migliori Life Planner d’Italia, raggiungendo sempre il primo o il secondo posto nella classifica nazionale. Un altro riconoscimento poi è la qualifica per sette anni consecutivi al prestigioso Million Dollar Round Table, ovvero il Forum Internazionale che raccoglie i migliori consulenti finanziari del mondo. Questi credo siano dei riferimenti determinanti per chi si affida al mio operato». Dallo speciale club che prevede un rigoroso codice etico, elevati standard di competenza e il superamento dei limiti minimi di fatturato annuo, a una missione di vita che Roberto Pace rinnova di giorno in giorno. Una storia di affari, fascino e professionalità unica

*100% controllata da Prudential Financial Inc. degli Stati Uniti e non ha alcun legame con Prudential Plc., del Regno Unito (UK)

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ORAZIONE CON ELECOM

» REDAZIONALE IN COLLAB

In questa pagina alcune immagini del nuovo punto vendita Elecom presso il complesso Arcabaleno in Viale Europa a Villa Raspa di Spoltore (PE)

ELECOM, NOVITÀ IN ARRIVO SI AVVICINA L’INAUGURAZIONE DI UN NUOVO PUNTO VENDITA DELLA STORICA AZIENDA ELECOM, NUMEROSE LE INNOVAZIONI, IL CLIENTE NE SARÀ SEMPRE PIÙ SODDISFATTO!

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lecom in Abruzzo è sinonimo di energia, chi infatti non ha mai visto la magica lampadina delle sue campagne promozionali? Elecom snc., è un’azienda costituita nel 1995, che si dedica alla vendita di elettroforniture industriali e civili e di illuminotecnica, basando la propria crescita sull’esperienza e la lungimiranza dei soci, Gianni Di Michele, Angelo Stefanetti e Giovanni Candeloro. I suoi punti di forza sono rappresentati da una grande velocità del servizio, un vasto assortimento di prodotti e un prezzo altamente concorrenziale. Lungi dall’arrestare la sua incredibile corsa, Elecom ha aperto un nuovo punto vendita presso il complesso Arcabaleno in Viale Europa a Villa Raspa di Spoltore (PE), da affiancare alla sua storica sede di Montesilvano, un’apertura ricca di innovazione ma sempre fortemente orientata al cliente, in perfetto stile Elecom. Abbiamo intervistato Tiziano Toro, amministratore della R.EL. TEC sas. Società di consulenza Marketing e gestione Aziendale nonché responsabile di questo nuovo approdo. Signor Toro, perchè questo punto vendita? «Gia da tempo i 3 soci della ELECOM, nonostante la crisi, avvertivano la “necessità” di fare di più e, perche no, di farlo in modo differente... ecco allora l’esigenza di creare un punto vendita nuovo in tutti i sensi. Certo bisogna avere coraggio, fiducia e convinzione per apportare dei cambiamenti. Perché solo i cambiamenti portano il progresso. E questa è stata la nostra parola d’ordine: innovazione. Impegnandoci quotidianamente per rendere più fluido il lavoro dei nostri Clienti, in risposta alle loro necessità, quindi offrendo maggior servizio e maggiore competitività sul mercato». Quali sono le novità di questa apertura? «Sono tante: un ingresso progettato con 8 “stanze” a tema nelle quali sono esposti i prodotti di riferimento per famiglie come la domotica, l’illuminazione, la sicurezza. Un ufficio tecnico a disposizione del cliente che viene a trovarci di persona diret-

» foto concesse da Elecom

tamente nell’area vendita. Un servizio al banco più efficiente e veloce con l’ausilio di terminali rivolti verso i clienti che possono essere impiegati come videocataloghi da consultare per la scelta dei prodotti da acquistare. Una logistica completamente informatizzata e capace di preparare e consegnare il materiale ordinato in modo veloce e con margini di errore ridotti al minimo. Un call center dedicato ai clienti che preferiscono ordinare telefonicamente e per i quali i materiali verranno preventivamente preparati prima del loro arrivo nel punto vendita in modo tale che l’attesa per il ritiro sia la più breve possibile e infine un ufficio tecnico capace di farsi carico e risolvere tutti i problemi del cliente. Qual’è la mission di Elecom? «”Non pretendiamo che le cose possano cambiare se continuiamo a farle nello stesso modo. La crisi può essere una benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi”. Tutto nasce da questa frase di A. Einstein assolutamente attuale e realistica, almeno per quanto ci riguarda. “Noi siamo differenti” è diventato il nostro incipit... frase che stiamo riportando nella nostra campagna pubblicitaria perché vogliamo credere che la differenza farà la differenza... la nostra mission è proprio questa... fare quello che il mercato ci chiede, ma in modo differente». Quanto c’è della “vecchia” ELECOM nella nuova ELECOM? «Con uno sguardo al passato ci proiettiamo verso il futuro, alla luce dei risultati fin’ora ottenuti: l’obiettivo comune è la crescita, e la nostra differenza sta nel nuovo modo di raggiungerla. Ciò che ci avvicina alla nostra esperienza passata sono la costanza e l’impegno profuso nella nostra attività, sempre attenta alle esigenze dei nostri clienti; ciò che ce ne allontana è lo spirito innovativo, elemento indispensabile ed imprescindibile per stare al passo con i tempi, anticamera, ci auguriamo, del nostro successo»

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seminari&convegni » di Laura Tinari

Fabio Spinosa Pingue presidente Confindustria L’Aquila

Mauro Angelucci

presidente Confindustria Abruzzo

Paolo Primavera

presidente Confindustria Chieti

Salvatore Di Paolo

presidente Confindustria Teramo

Giuseppe D’Amico

direttore Confindustria Abruzzo

Francesco  D’Alessandro consigliere Confindustria Abruzzo incaricato Ambiente

Enrico Marramiero

presidente Confindustria Pescara

Confindustria si tinge

di “verde”

Dimostrare la possibilità di coesistenza tra mondo industriale, agroalimentare e del turismo, questo è quanto si propone il programma “Una Confindustria più verde”, presentato dai vertici territoriali e settoriali dell’Associazione degli industriali abruzzesi

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erseguire la scelta a favore della Green Economy oggi vuol dire anticipare i tempi e mantenere o guadagnare competitività,  ma  l’obiettivo di Confindustria è creare una organizzazione più attenta ad una economia socio-sostenibile e che rispetti la vocazione del territorio, inteso come insieme di risorse naturali, ambientali, architettoniche, nonché dell’uomo. «In Abruzzo - ha esordito il presidente di Confindustria L’Aquila, Fabio Spinosa Pin-

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gue, promotore del progetto - la Green Economy è una scelta culturale, la nuova governance giovane di Confindustria è, infatti, pronta a fare sempre più per consegnare alle nuove generazioni un mondo ancora sano e vivibile, e una scelta strategica in linea e in continuità con la scelta “Abruzzo regione verde” per definire un disegno comune di sviluppo territoriale».  Insomma  una Confindustria che rivede il suo posizionamento, ricollocandosi come attore credibile nelle scel-

te sull’ambiente e sulla sostenibilità e favorendo lo sviluppo di un dibattito territoriale responsabile. Valorizzare le buone pratiche di gestione sostenibile delle imprese e porsi come «guardiano nei confronti delle aziende che non rispettano le regole» sono alcuni degli obiettivi degli industriali abruzzesi. Un segnale importante quello dato dagli imprenditori, che con questo progetto hanno voluto riaffermare come alle difficoltà è necessario rispondere con innovazione e come della


contaminazione tra il mondo dell’impresa e quello ambientalista non potrà che beneficiarne soprattutto la collettività. A tal proposito è stata istituita la figura dell’invitato permanente del settore ambiente in seno agli organi direttivi di Confindustria. Come ha sottolineato Francesco  D’Alessandro,  consigliere regionale Confindustria incaricato Ambiente, «Questa è la prima volta che un programma sia così condiviso, infatti, già in passato altri settori dell’Associazione hanno lavorato  su  progetti  inerenti l’ambiente».  Anche  l’Ance,  dopo essere  stata  animatrice  del polo di innovazione sull’edilizia sostenibile, a cui hanno aderito 100 imprese, è diventata parte integrante di questo programma. Una scelta fatta anche in funzione  della  ricostruzione  dell’Aquila, che potrà diventare un modello nei campi

dell’edilizia sostenibile e delle energie alternative. A sottolineare la posizione di Confindustria nei confronti dei grandi investimenti che ambientalisti e “comitati del no a prescindere” avversano è stato Mauro Angelucci, presidente di Confindustria Abruzzo, che, alla domanda se fosse il caso di fare scelte come l’istallazione di un metanodotto in un’area sismica come la nostra regione, ha risposto «Se esiste un rischio sismico è a 360° non deve essere rivolto solo verso chi investe e produce ricchezza. Noi non ci stiamo. Si esamina il rischio insieme, si valuta e si trovano le soluzioni». Concordi tutti i presidenti, che con la voce di Paolo Primavera, presidente della territoriale di Chieti, hanno ribadito il proprio «Basta ai “comitati del no”, che proliferano dove la politica è assente, bloccando sviluppo e innovazione. Noi siamo disponibili al

confronto su tavoli tecnici con esperti del settore, però basta con il terrorismo psicologico». La sostenibilità non è, infatti, solo difesa dell’ambiente, spesso strumentale, ma un concetto più ampio che integra gli  effetti  sociali,  ambientali ed economici per costruire una società più forte e duratura nel tempo. A tal proposito  Confindustria ha promosso anche un Premio per  l’Impresa  sostenibile,  un concorso regionale con relativo convegno conclusivo che premi l’azienda con il progetto più sostenibile, e la realizzazione di un  Marchio  Verde  Confindustria, di cui si potranno fregiare le imprese premiate e non solo. Con questo programma si vuole dunque creare un nuovo modello di governo dell’ambiente e del territorio, perché come ha detto il presidente Angelucci «Confindustria sul tema ambiente c’è e vuole essere protagonista»

Che cos’è la Green Economy? Quando parliamo di Green Economy facciamo riferimento ad un mondo vasto che attraversa tutti i settori produttivi, dalle costruzioni all’impresa meccanica, dall’agricoltura alla Pubblica amministrazione. Possiamo, infatti, considerare Green quei processi in grado di produrre uguali o maggiori unità di prodotto o valore aggiunto utilizzando minori quantità di materia ed energia oppure riducendo la pressione sull’atmosfera, sull’acqua e sul suolo e generando una minore quantità di rifiuti non reimpiegabile nel ciclo produttivo. Così, quei prodotti e servizi che garantiscono un basso impatto ambientale lungo tutte le fasi del ciclo di vita diventano più competitivi.

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seminari&convegni » di Eleonora Lopes

Crescita lenta

per le aziende di Chieti

In occasione della Giornata dell’Economia, la Camera di Commercio di Chieti ha diffuso i dati sull’andamento dell’economia provinciale nel 2010. Nonostante la crisi, la base produttiva locale mostra una lenta risalita

N

onostante la crisi l’economia della Provincia di Chieti risale lentamente. Crescono le esportazioni, ma diminuisce l’occupazione giovanile. È quanto emerso dai dati diffusi dalla Camera di Commercio di Chieti in occasione della “Giornata dell’economia”, svoltasi alla presenza del presidente della CCIAA di Chieti Silvio Di Lorenzo, del segretario generale Pierluigi Federici e del prof. Michele Rea dell’Università d’Annunzio. Nella graduatoria nazionale del Pil pro-capite, la provincia di Chieti si posiziona al 71° posto, con un valore superiore alla media del Sud, ma ancora distante rispetto a quella nazionale. I dati Istat sull’occupazione manifestano grande difficoltà per l’ingresso della componente giovanile e femminile sul mercato del lavoro. E ancora, la provincia di Chieti rappresenta il 65% del totale delle esportazioni della regione e, dopo lo stop registrato nel 2009, l’export mostra segnali di ripresa trainato dal settore dei mezzi di trasporto. «Nel 2010 il sistema economico della nostra provin-

» foto di Michele Camiscia

Il tavolo dei relatori

cia ha sostanzialmente tenuto – ha spiegato Di Lorenzo –soprattutto se consideriamo la gravità della crisi internazionale che nel 2009 ha avuto il suo momento più difficile e se aggiungiamo anche la particolare composizione strutturale della nostra economia, con grandi imprese industriali legate a settori sensibili e su una rete di piccole e piccolissime imprese. Per il rilancio, la Camera di Commercio ha puntato su tre progetti per lo sviluppo: Campus automotive, Costa dei trabocchi e Marketing urbano nei centri storici». Per le dinamiche settoriali, il settore agricolo è quello che nel 2010 ha segnato la più netta riduzione delle unità produttive (-588 il saldo tra

iscrizioni e cessazioni,-3,7%), seguito da quello commerciale (-98 unità, -1%) e da quello manifatturiero (-86 unità, -2 %). Positivo invece è il risultato del settore delle costruzioni che chiude il 2010 con un saldo positivo di 11 unità (+0,2%). «Nel processo che ha portato dalla competizione delle imprese alla competitività dei territori – ha dichiarato il prof. Rea – la posizione degli Enti Camerali nella definizione degli obiettivi strategici per lo sviluppo economico va verso la giusta direzione». Tra le novità, è stato ufficializzato il lancio del progetto Starnet, sito che mette a disposizione dati statistici ed economici riguardanti l’economia della Provincia

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seminari&convegni » di Laura Tinari

A

l centro dell’incontrodibattito “Nuova occupazione” interventi a sostegno dell’imprenditoria e dell’occupazione giovanile e femminile, tenutosi all’Aquila, i contenuti di due proposte di legge di iniziativa parlamentare: la n. 2424 sulle “Misure a favore dell’autoimprenditorialità da parte di soggetti in cassa integrazione” e la n. 3696 su “Interventi per il sostegno dell’imprenditoria e dell’occupazione giovanile e femminile”, che da anche il titolo al confronto. Come ha sottolineato Fabrizio Traversi, segretario generale della Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo, entrambe le proposte «Sono la risposta ad una emergenza sociale, pertanto nascono con l’obiettivo di proporre una strada agevolata a giovani e donne che vogliano intraprendere il percorso dell’autoimpiego». La proposta n. 3639, nello specifico, predispone un complesso di misure tese a promuovere la ripresa del sistema produttivo e ad incrementare i livelli di occupazione, nonché a sviluppare la cosiddetta imprenditorialità diffusa, composta principalmente da micro imprese dei settori dell’artigianato, del commercio,  dell’agricoltura, delle attività produttive e di servizio e della cooperazione. A tal fine il progetto prevede che lo Stato sostenga l’avvio di nuove attività giovanili e femminili, adottando un regime sociale di agevolazioni e di incentiva-

zioni in materia di contribuzione previdenziale, di sostegno all’occupazione, di favore fiscale, di accesso al credito, di tutela dell’imprenditorialità femminile e di semplificazione delle misure in materia di sicurezza sul lavoro e di difesa dell’ambiente. «Oggi più che mai – ha esordito – l’on. Paola Pelino – la donna deve lavorare, non solo per la propria emancipazione, ma perché la vita ha raggiunto

Il tavolo dei relatori

Il fenomeno della “nuova occupazione” Terremoto e crisi economica rappresentano per l’Abruzzo una crisi nella crisi e fanno di questa regione un luogo privilegiato dove parlare di “nuova occupazione”. Questa la motivazione che ha spinto la Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo Onlus, la Camera dei Deputati e la Fondazione CEPIA a promuovere un momento di riflessione sul tema della disoccupazione giovanile e femminile costi molto alti. Ma le si deve consentire di farlo e soprattutto di mantenere il posto di lavoro. Dopo aver cresciuto dei figli, a 50 anni la donna ha ancora voglia di rimettersi in gioco e l’unica strada è quella imprenditoriale». Stesso vale per i giovani, in una fase in cui l’impiego pubblico sta subendo un forte ridimensionamento

» foto concessa dalla Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo

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eventi » a cura della redazione in collaborazione con AIDP

40° Congresso Nazionale AIDP Insieme per eccellere: un nuovo dialogo tra Università e Impresa

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CHE COS’È L’AIDP AIDP (Associazione Italiana per la Direzione del Personale) è un’associazione apolitica e senza fini di lucro che riunisce tutti coloro che operano nel nostro Paese in funzioni direttive, di responsabilità e di consulenza nell’area del Personale di aziende ed istituzioni pubbliche e private nonché coloro che si occupano delle problematiche del rapporto “Persona e Lavoro” in qualità di studiosi, ricercatori e accademici. Costituitasi nel 1960, si prefigge lo scopo di valorizzare la professionalità dei Soci e di essere componente attiva nel processo di sviluppo delle Risorse Umane nelle organizzazioni lavorative, nel più ampio quadro dell’evoluzione sociale del Paese, al fine di promuovere la centralità della Persona e della dignità umana all’interno dell’impresa e della società. AIDP oggi riunisce oltre 3.000 Soci ed è articolata in 16 Gruppi Regionali. Organizza gratuitamente per i propri Soci oltre 200 incontri formativi d’eccellenza all’anno ed attiva confronti e analisi di aggiornamento sul mercato del lavoro e sul business delle Human Resources. AIDP prende parte a progetti a livello nazionale ed internazionale ed è promotrice di ricerche sulle più importanti tematiche attinenti il mondo del lavoro e il futuro della direzione HR. L’attività dell’associazione è anche fortemente rivolta verso i giovani in cerca di occupazione e di orientamento professionale per i quali promuove Master di I e II livello, incontri ed opportunità di stage.

QUOTE DI ISCRIZIONE prezzi iva inclusa Socio Socio Junior (under 32) Non Socio

300 € 210 € 450 €

(include in omaggio l’iscrizione ad AIDP per l’anno 2011)

Non Socio Junior

360 €

(include in omaggio l’iscrizione ad AIDP per l’anno 2011)

*Accompagnatore

150 €

La quota include: la partecipazione alle 2 giornate congressuali e alla cena di gala Le quote sono finanziabili con i fondi interprofessionali Fondimpresa e Fondirigenti

*PROGRAMMA ACCOMPAGNATORI Venerdì 27 Maggio - Visita della cittadina di Guardiagrele e al Duomo di S. Maria Maggiore - Pranzo sul Trabocco “Punta Cavallucci” - Visita della città di Pescara e passeggiata sul Ponte del Mare, - Visita al Museo “Villa Urania” Sabato 28 Maggio Visita guidata della città di Chieti, Museo della Civitella, Villa Comunale, Tempietti Romani, Cattedrale di S. Giustino e Cripta SU PRENOTAZIONE, NEL POMERIGGIO, VISITA A L’AQUILA

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eventi PROGRAMMA Venerdì 27 Maggio 9.00 BENVENUTO E SALUTI ISTITUZIONALI Raffaele Credidio, Presidente AIDP Abruzzo e Molise Elisa Antonioni, Congress Officer Nazario Pagano, Presidente del Consiglio Regionale dell’Abruzzo Roberto Savini Zangrandi, Presidente Nazionale AIDP 10.00 INIZIO LAVORI RICERCA E INNOVAZIONE TRA UNIVERSITÀ E AZIENDE, INTERVENTO DI ANTONINO ZICHICHI RAPPORTO IMPRESA – UNIVERSITÀ: LO STATO DELL’ARTE Giovanni Costa, Professore ordinario di Organizzazione aziendale e Strategia d’impresa, Facoltà di Economia Università Padova INTERVENTO DEL MINISTRO DELL’ISTRUZIONE, UNIVERSITÀ E RICERCA, MARIA STELLA GELMINI INNOVAZIONE E RISK TAKING TRA AZIENDE E UNIVERSITÀ Alberto Sangiovanni Vincentelli, Università di Berkeley, California INVESTIRE IN CONOSCENZA: IL RUOLO DELL’ISTRUZIONE UNIVERSITARIA Andrea Gavosto, Direttore Fondazione Giovanni Agnelli VIDEOINTERVISTA, Giorgia Bucchioni Vicepresidente G.G.I. di Confindustria Education e lavoro CONSEGNA BORSE DI STUDIO AIDP PER L’UNIVERSITÀ DELL’ AQUILA Gianni Chiodi, Presidente della Giunta Regionale dell’Abruzzo 13.30 LUNCH

Francesco Verbaro, Consigliere Giuridico del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Coordina Gustavo Bracco, Chief People Officer Gruppo Pirelli. 16.30 - 18.00 SESSIONI PARALLELE 1° SESSIONE • L’ESPERIENZA DELLE BUSINESS SCHOOL Giuseppe Caldiera, Direttore Generale Fondazione CUOA Valter Cantino, Direttore SAA Scuola di Amministrazione Aziendale - Università di Torino Vito Carnimeo, Direttore Spegea Giovanni Giuriato, Vice Presidente AIDP Triveneto - Direttore Risorse Umane Etra S.p.a. Alberto Grando, Direttore SDA Bocconi Coordina Raffaele Credidio, Presidente AIDP Abruzzo e Molise - HR Operations Manager Micron Technology Italia 2° SESSIONE • UNIVERSITÀ, IMPRESE, AIDP: CASI DI SUCCESSO Giovanni Chiabrera, Responsabile Nazionale del Progetto FixO Italia Lavoro Carlo Odoardi, Presidente del Corso di Laurea Magistrale in Psicologia, Università di Firenze Roberto Riccardo, Direttore Risorse Umane EAV Luigi Maria Sicca, Professore ordinario di Organizzazione e Gestione Risorse Umane, Università Federico II di Napoli Carlo Stroscia, Presidente AIDP Toscana, Findomestic Banca Coordina Franco Cipriano, Presidente AIDP Campania 3° SESSIONE • LA FORMAZIONE: INVESTIRE SULLE COMPETENZE Saul Meghnagi, Presidente IRES Domenico Moretti, Amministratore Unico AIDP Promotion - Direttore Risorse Umane De Cecco Ettore Ruggiero, Direttore UniVersus, Consorzio Universitario per la Formazione e l’Innovazione

14.30 – 16.30 TAVOLA ROTONDA UN NUOVO DIALOGO TRA UNIVERSITÀ E IMPRESA, QUALI PROPOSTE? Domenico De Masi, Professore ordinario di Sociologia del Lavoro, Università La Sapienza di Roma Luca Failla, Founding Partner LabLaw Studio Legale Failla Rotondi & Partners Domenico Massaro, Direttore Risorse Umane Parmalat Giuseppe Paolone, Preside Facoltà Scienze Manageriali Università G. D’Annunzio Chieti Pescara Francesco Perillo, Direttore Fondazione Space Academy * Il presente progetto è finanziato con il sostegno della Commissione Europea

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Maurizio Tarquini, Direttore Generale Unindustria Danilo Viviani, Presidente e Amministratore Delegato Coreconsulting Coordina Andrea Orlandini, Vice Presidente AIDP Lombardia - Direttore Risorse Umane e Organizzazione SISAL 19.30 Aperitivo... con “Ipotesi di Reato” con la partecipazione dei personaggi di ZZZOOT, un surreale talk show tra manager, professori universitari e stagisti. 21.00 CENA DI GALA Hotel Serena Majestic, Montesilvano (PE)

Sabato 28 Maggio 9.00 PRESENTAZIONE PROGETTO EUROPEO LABEL PRO RH Dania Marchesi, Presidente FMRH Fédération Méditerranéenne des Ressources Humaines Teresina Torre, DITEA Dipartimento Tecnica ed Economia delle Aziende - Università di Genova François Silva, ESCEM - Ecole de Management Supporto tecnico di Andrea Sbarbaro, Psicologo del Lavoro 10.00 INDAGINE SUI NEOLAUREATI IN INGEGNERIA: LE SOFT SKILL Luciano Fratocchi, Professore Associato del Dipartimento di Ingegneria Meccanica Energetica e Gestionale 10.15 TAVOLA ROTONDA LA VALUTAZIONE DELLE COMPETENZE: STRUMENTO PONTE TRA UNIVERSITÀ E AZIENDA Giuditta Alessandrini, Professore Ordinario di Pedagogia Sociale e del Lavoro, Università degli Studi Roma 3 Donatella Padua, Docente di Sociologia, Università per Stranieri di Perugia Laura Strazzeri, Vice Presidente Nazionale AIDP Responsabile Relazioni Internazionali Carlo Parietti, Presidente di Eurocadres Coordina Mario D’Ambrosio, Past President AIDP 12.00 PREMIAZIONE EUROPEAN HR AWARD 2011 Filippo Abramo, Presidente EAPM 12.30 ASSEMBLEA NAZIONALE SOCI AIDP


La parola agli organizzatori Gli interventi di Roberto Savini Zangrandi, Presidente Nazionale AIDP, Raffaele Credidio, Presidente Regionale AIDP Abruzzo-Molise e Elisa Antonioni, Congress Officer 2011 che ci spiegano perché è importante esserci! Roberto Savini Zangrandi, Presidente Nazionale AIDP «40° Congresso Nazionale AIDP: parola d’ordine è esserci! Le nostre iniziative sono molto apprezzate perchè favoriscono lo sviluppo delle competenze ed il networking, ma anche i rapporti relazionali e l’arricchimento umano e questo congresso ne è un esempio concreto. Come AIDP abbiamo rapporti costruttivi con alcune delle migliori Università italiane e speriamo che anche attraverso il Congresso di Montesilvano questi si diffondano a macchia d’olio. In sostanza mettiamo a disposizione degli atenei professionisti con le loro competenze ed esperienze per favorire la costruzione di un solido ponte che consenta ai giovani di conoscere anche la realtà, la complessità e il dinamismo delle imprese. Proprio da qui nasce la scelta del tema del Congresso. Facciamo questo attraverso master universitari, sia di primo che di secondo livello ed altre iniziative formative di vario genere insieme al mondo universitario. Questo Congresso Nazionale, e gli obiettivi che si pone, è certamente l’impegno più importante del 2011 dell’AIDP su questo terreno».

Raffaele Credidio, Presidente Regionale AIDP Abruzzo-Molise «Il 40° Congresso Nazionale AIDP vuole essere ricordato per l’emozione di ascoltare relatori di fama internazionale, per un nuovo spirito di collaborazione che intendiamo promuovere tra l’Università e l’Impresa, per aver partecipato ad un evento carico di spunti, idee, suggerimenti che possano aiutarci a realizzare nuovi progetti nelle nostre aziende. Intendiamo portare il direttore delle Risorse Umane al centro del Congresso, capire qual è lo scenario attuale della formazione in azienda in un mondo dove ormai regna l’impresa della conoscenza. E ancora vorremmo comprendere quali opportunità ci sono per una ricerca universitaria orientata alle esigenze d’innovazione delle imprese, cosa può fare il direttore del Personale per invertire la rotta, cosa può fare la nostra associazione con circa 3.000 soci presenti su tutto il territorio nazionale. Da questa esperienza vorrei che ognuno portasse a casa un sogno, il mio è che ognuno possa aggiungere un mattone per costruire il ponte tra università e impresa!»

Elisa Antonioni, Congress Officer 2011 «Questo congresso rappresenta un’occasione unica per ascoltare il prof. Zichichi, il ministro Gelmini, sociologi e direttori HR, su un tema che coinvolge tutti, imprenditori, manager, professori universitari e studenti. Lo sguardo è rivolto sul panorama nazionale e internazionale, anche grazie al contributo del prof. Vincentelli, dell’Università di Berkeley, e di Filippo Abramo, presidente incoming per il biennio 2011-2013 della EAPM, European Association for People Management. Cercheremo per un giorno e mezzo di allentare la cravatta e avvicinare i braccioli, perché solo così ci si può comprendere, confrontare e magari trovare spazi comuni, per fare ricerca, per fare squadra, per competere in un panorama internazionale, valorizzando la creatività e la passione che ci hanno sempre contraddistinto. E poi è il 40° Congresso Nazionale, l’occasione per conoscere i nostri colleghi, per festeggiare insieme un traguardo, che come ognuno di noi sa, è solo l’inizio di un nuovo percorso».

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eventi » di Donato Tribuiani

Al via i contributi del PIT della Provincia di Pescara Pronti i finanziamenti per i progetti di 78 imprese che puntano sull’innovazione

B

uone notizie arrivano dalla Provincia di Pescara per 78 piccole e medie imprese del territorio. È stata infatti pubblicata sul BURA (e sul portale www.provincia.pescara.it) la graduatoria del bando “Innovazione & Competitività” del Progetto Integrato Territoriale (PIT), che consentirà di erogare contributi in conto capitale per € 2.531.084,47 finanziando i progetti di investimento di 78 aziende. A beneficiarne saranno aziende che operano nei più svariati settori (tra cui i principali sono le attività manifatturiere, le costruzioni, il commercio, i servizi di alloggio e ristorazione, i servizi di informazione e comunicazione) per investimenti riguardanti essenzialmente l’acquisto di macchinari, attrezzature, impianti, software ed hardware, servizi di consulenza, l’acquisto di diritti di brevetto, di licenze e di know how. «In un periodo non facile, questa iniziativa rappresenta un’importante opportunità finanziaria per le imprese e per lo sviluppo economico e sociale del territorio – ha dichiarato il presidente della Provincia di Pescara Guerino Testa - Si stima, infatti, che i contributi erogati attiveranno nuovi investimenti per 6milioni 239mila euro con riflessi positivi in termini di competitività e anche in termini di occupazione, creando 98 nuovi posti di lavoro». «Il Pit è un complesso di azioni e interventi che mirano allo sviluppo e alla promozione del sistema territoriale provinciale spiega l’assessore al Pit Andrea Faieta - In questo caso sono 61 i progetti finanziati riguardanti investimenti orientati all’introduzione di innovazioni di processo, di prodotto, organizzative e di marketing e 17 quelli riguardanti investimenti volti a promuovere l’eco-innovazione ed il miglioramento della sicurezza dei luoghi

di lavoro. Un segnale importante che però non si esaurisce qui». Nelle prospettive del PIT esistono infatti altri Assi del Progetto: l’Asse “Energia” che intende incrementare la competitività del territorio provinciale e l’Asse “Sviluppo territoriale” volto a valorizzare le potenzialità turistiche, culturali ed ambientali del comprensorio pescarese, i cui fondi, rispettivamente 1 milione e 600 mila euro e 4 milioni e 700 mila euro, sono stati temporaneamente utilizzati dalla Regione per sostenere la ripresa delle zone colpite dal sisma.

Da sinistra: Andrea Faieta, Guerino Testa e Nicoletta Bucco. Un’immagine della campagna media curata da Virgolacom Srl Pescara

«L’obiettivo del progetto, realizzato nell’ambito del Fesr 2007 2013 – sottolinea la dirigente del Settore Politiche Sociali e Comunitarie Nicoletta Bucco – è di sollecitare le imprese a potenziare la loro competitività. Nel selezionare i progetti abbiamo premiato l’innovatività nel reinventare processi produttivi e di promozione, valutando anche la capacità organizzativa di sostenere questi nuovi processi e le ricadute occupazionali». «A questo punto le aziende selezionate, dovranno firmare i decreti di concessione – spiega il direttore del servizio Pit Mariano Dell’Isola – e avranno un anno di tempo dalla firma per realizzare l’investimento, e attingere ai contributi presentando gli stati di avanzamento. Ci auguriamo comunque che ciò avvenga anche in tempi più ristretti»

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eventi » di Laura Tinari

Fabio Spinosa Pingue, presidente Confindustria L’Aquila, Giovanna Maria Iurato, prefetto dell’Aquila, e Pietro Grasso, procuratore nazionale Antimafia, durante l’incontro con la delegazione di imprenditori aquilani

La legalità al primo posto Avviene proprio in occasione del secondo anniversario del terremoto la visita del procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso, che ha incontrato all’Aquila imprenditori di Confindustria e giovani studenti per due confronti all’insegna dell’etica d’impresa e della legalità

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«L

a legalità è di per sé una rivoluzione». Mi fa piacere iniziare questo articolo con una frase del giornalista e scrittore Roberto Saviano. Una frase che fa riflettere: siamo arrivati davvero al punto in cui un concetto come la legalità, che dovrebbe essere un fatto normale in un paese civile, vada considerato una rivoluzione? Confindustria L’Aquila, spinta dal suo nuovo presidente Fabio Spinosa Pingue ha deciso di intraprendere l’importante percorso dell’etica d’impresa e della legalità, invitando i suoi associati a rivedere il Codice Etico delle proprie aziende, spingendoli verso una maggiore cultura di responsabilità sociale e a fare sistema con organizzazioni territoriali, prefettura ed enti locali. Si inserisce su questa strada l’incontro avvenuto tra una delegazione


di imprenditori aquilani, il prefetto dell’Aquila, Giovanna Maria Iurato, e il procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso. «Vogliamo dare un segnale a tutta la collettività – ha detto Spinosa Pingue – e chiediamo di innalzare insieme ancora un po’ l’asticella della legalità. Rispettare la legge al 100% mette l’azienda in una botte di ferro». Parole come concussione o corruzione sono ormai all’ordine del giorno, ma questa sappiamo non essere la normalità. Nei prossimi mesi entrerà nel vivo la ricostruzione e «Noi non conosciamo ancora se L’Aquila sarà davvero il cantiere più grande d’Italia, ma sicuramente il più appetibile – e ha continuato il presidente – stiamo ragionando sulla firma con la nostra Prefettura del “Protocollo di legalità” con l’intenzione di rafforzare la prevenzione e garantire i principi di libertà di impresa e concorrenza leale, fondanti nello sviluppo dell’economia di mercato». «Rivendico di aver detto subito che la ricostruzione doveva coinvolgere prima le aziende aquilane e che fin dall’inizio ho creato un pull antimafia per vigilare su questo processo», ha esordito così Pietro Grasso, che ha parlato della volontà di lavorare per la composizione di una White list di imprese che godono di buoni requisiti, regole da rispettare e che danno fiducia, perché la legalità deve essere la condizione per ottenere un appalto. Bisogna, infatti, creare soglie di eccellenza a cui lo Stato può rivolgersi per dare lavoro. E sul rapporto impresa-legalità «L’imprenditore – ha continuato – è al centro di spinte e controspinte, frutto di interessi che gli girano intorno, essendo intermediario tra fondi pubblici e propri investimenti al fine di far vivere anche altre realtà». Quale vantaggio ha il singolo se ogni volta per vincere una gara deve pagare? Dove è la convenienza sia per lui che per la collettività? Il Procuratore non ha potuto che apprezzare la scelta fatta da Confindustria, perché «Gli organismi che rappresentano gli imprenditori devono conoscere gli interessi comuni – ha spiegato – e rendersi conto che il sistema malavitoso va ribaltato: la scelta deve essere difendere la categoria piuttosto che il singolo. Il problema della legalità in economia assume anche la forma della concorrenza, perché gli imprenditori onesti si ritrovano a competere con chi non ha le capacità per fare il suo stesso mestiere». Grasso ha chiesto anche aiuto, «Noi conosciamo le organizzazioni, ma sappiamo che non potremo mai colpirle solo con le nostre indagini, abbiamo bisogno di sostegno». E ha invitato i giovani imprenditori a saper costruire un baluardo e lavorare fin da ora per il futuro, istruendo altri giovani alla legalità, perché ha spiegato che non si può procedere sempre per sanzioni, ma partendo da una predisposizione di pochi illuminati deve essere ricreata la cultura della legalità

RICOSTRUIAMO LA LEGALITÀ di Emanuela Grimaldi, docente dell’Istituto d’Arte “Fulvio Muzi” dell’Aquila

Il procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso, e il preside dell’Istituto d’arte “Fulvio Muzi” dell’Aquila, Domenico Evangelista, durante l’incontro con le scuole alla Caserma della Guardia di Finanza di Coppito - Foto concessa dall’Istituto d’Arte Fulvio Muzi

Il progetto L’arte per la legalità, a cui gli studenti dell’Istituto d’Arte/Liceo Artistico stanno lavorando ormai da qualche mese, ha avuto il suo momento culminante il 5 aprile scorso, quando i giovani protagonisti ed un’ampia rappresentanza delle scuole aquilane hanno incontrato il procuratore nazionale Antimafia, Pietro Grasso. Grasso ha invitato i ragazzi a fornirgli argomenti di discussione, preferendo rispondere alle loro domande anziché intrattenerli con una relazione formale. I ragazzi prontamente lo hanno incalzato con domande mirate, precise, niente affatto scontate. Che rapporto c’è tra fenomeno mafioso e immigrazione? L’arretratezza del Mezzogiorno ha influenzato lo sviluppo della mafia? Quell’1% di infiltrazione mafiosa, che si è riscontrato nelle imprese che lavorano alla ricostruzione, è frutto di una reale bassa concentrazione criminale o di carenze nell’accertamento dell’illegalità? Il Procuratore ha risposto senza annoiare, con un modo di parlare semplice e diretto; ha sostenuto il suo discorso con aneddoti, storie, esempi; ha fatto riferimento alla fonte più autorevole del diritto: la Costituzione. Insomma, un intervento calibrato sull’uditorio, convincente, efficace. Di impatto emotivo è stato il ricordo di Falcone e Borsellino; il Procuratore ha citato la nave della legalità che salpa ogni anno per Palermo in ricordo della strage di Capaci, il maxiprocesso, le iniziative degli studenti toscani che regalano un trattore a chi vuole lavorare le terre confiscate ai mafiosi, la lista dei commercianti che si ribellano al pizzo, le minacce, le delusioni, la fatica dei giudici; ha letto perfino un “decalogo” mafioso riservato ai nuovi affiliati di Cosa Nostra. Nell’atrio della sala erano esposti i lavori artistici realizzati dagli studenti nei laboratori: striscioni, pannelli, sculture, perfino un significativo “teatrino della mafia”.

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eventi » di Laura Tinari

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n giro tra il Transatlantico, la Sala Verde, la Sala Gialla o Aldo Moro, la Sala della Lupa, la Sala della Regina, il Corridoio dei busti e per concludere l’aula. Una passeggiata tra le memorie storiche e politiche, che decennio dopo decennio, hanno caratterizzato il cammino della più antica istituzione della vita nazionale italiana. Un tour che ha portato i Giovani Imprenditori di Confindustria L’Aquila e una delegazione del Comitato regionale indietro nel tempo, quando ancora sedevano sui banchi di scuola e di tanto in tanto li abbandonavano per fare i viaggi di istruzione. La Camera dei Deputati è il luogo dove si producono le leggi, si discute in Commissione o in aula, si dà il voto di fiducia ai governi, si presentano le interrogazioni parlamentari ai membri del Governo, ogni sette anni vi si riuniscono i due rami del Parlamento in seduta comune per eleggere il Presidente della Repubblica e sempre qui si tiene quant’altro attiene al funzionamento di una assemblea rappresentativa in una moderna democrazia. Una visita dunque a metà tra l’educazione civica e l’artistica, Montecitorio è infatti un luogo pieno di storia, di arte e cultura. La guida ha ben saputo mixare i due aspetti del palazzo, spiegando l’importanza di quelle stanze e di chi lì opera, parlando del presente, ma facendo continui rimandi al passato. Ha illustrato le diverse “vite” del palazzo, inserite in una storia risalente a quattro secoli fa, indicandone stili, cambiamenti architettonici e novità legate all’attività che oggi vi si svolge, riferendosi a titolo di esempio ai mutamenti avvenuti nell’ultima legislatura nelle votazioni in aula per evitare il fenomeno dei cosiddetti “pianisti”, ossia i parlamentari che votavano per i propri colleghi assenti. La visita prevedeva anche di assistere ad una seduta in aula, peccato che la giornata del martedì fosse riservata alle interrogazioni parlamentari e che dunque in aula fossero presenti solo quattro deputati e il vice-presidente della Camera, Maurizio Lupi

Una giornata a Montecitorio Una visita ad uno dei simboli della democrazia italiana, la sede della Camera dei Deputati, un palazzo dal notevole valore storico e culturale, testimonianza di passione, impegno e idee che hanno attraversato la storia recente del nostro Paese La delegazione dei Giovani Imprenditori davanti a Palazzo Montecitorio

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eventi » di Martina Luciani

Corecom: dallo switch off alla TV per i più piccoli Il comitato regionale per le comunicazioni sempre in prima linea per utenti ed operatori del settore grazie anche all’operato del giovane presidente Filippo Lucci

Un momento della firma, da sinistra, Corrado Calabrò, Nazario Pagano, Gianni Chiodi e Filippo Lucci

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a legge regionale n. 45 del 24 agosto del 2001 ha istituito il Comitato regionale per le comunicazioni (Corecom), ed ha attribuito a quest’organo funzioni di governo, garanzia e controllo sul sistema delle comunicazioni in ambito regionale. In tutti questi anni di attività, il Corecom Abruzzo ha svolto con fermezza ed autorevolezza la proprie funzioni di vigilanza, di informazione e formulazione di proposte ed orientamenti agli organi regionali in materia di comunicazioni. Lo scorso primo aprile, il presidente dell’Agcom Corrado Calabrò è stato a L’Aquila per firmare la convenzione per l’attribuzione di nuove deleghe al Corecom Abruzzo. La convenzione è stata firmata anche dal presidente della Regione Abruzzo Gianni Chiodi, il presidente del Corecom Abruzzo Filippo Lucci e il presidente del Consiglio Regionale Nazario Pagano. Le tre nuove deleghe sono la definizione delle controversie tra utenti e operatori in ambito di telecomunicazione, la gestione del registro per gli operatori della comunicazione a livello locale e la vigilanza sul rispetto degli obblighi di programmazione e delle disposizioni in materia di esercizio dell’attività radiotelevisiva locale, attraverso il monitoraggio dell’emittenza stessa. «La convenzione – ha detto il presidente Lucci – è un ulteriore passo avanti nella qualità dei servizi offerti ai cittadini in maniera completamente gratuita, e l’Abruzzo – ha aggiunto – è tra le prime regioni che comincerà a sperimentare funzioni di così grande importanza». «Le tre nuove deleghe attribuite al Corecom abruzzese fanno sì - ha sottolineato il presidente della Giunta regionale, Gianni Chiodi - che il Corecom Abruzzo sia all’avanguardia quanto a tutela e correttezza dell’informazione. Una sicurezza maggiore soprattutto per i cittadini che hanno diritto a servizi e a notizie imparziali e completi». Negli ultimi mesi, a ridosso anche del prossimo switch off e definitivo passaggio al digitale terrestre previsto in Abruzzo nel secondo semestre del 2011, con la Regione Abruzzo, il Corecom si sta muovendo affinché le piccole emittenti risentano il meno possibile questo cambiamento. Nelle regioni in cui è già avvenuto lo switch off, le tv locali hanno subìto conseguenze devastanti a livello di perdita di audience, introiti pubblicitari ed occupazione nel settore. La Regione ha per questo deciso di sostenere le realtà locali mettendo a disposizione ben 1 milione di euro al quale potranno accedere tutte le tv attraverso un bando pubblico. L’assessore regionale allo sviluppo del Turismo, Ambiente,

» foto concesse da Corecom Abruzzo

Filippo Lucci presidente del Corecom Abruzzo

Energia e Politiche Legislative Mauro Di Dalmazio ha ribadito la duplice finalità di questi aiuti. Innanzitutto sono tesi a sostenere ed incentivare questo passo così importante per la tecnologia, ma nello stesso tempo consolidare il servizio delle emittenti regionali e ridurre le emissioni delle onde elettromagnetiche. Tra le altre iniziative del Corecom, da segnalare c’è “C’era una volta un bosco di antenne”. Progetto portato a termine grazie alla collaborazione con la facoltà di Scienze della Comunicazione dell’Università di Teramo e volto alla conoscenza ed allo studio del rapporto tra i minori e le tv locali. Il progetto si divide in 8 puntate. La prima con uno sguardo a 360 gradi sul problema e le altre tematiche, per capire il punto di vista dei ragazzi su ciò che vedono attraverso la televisione, cosa preferiscono maggiormente, cosa li spaventa e cosa non sopportano proprio. Come ha spiegato il presidente Lucci, la metafora del bosco è stata scelta proprio per identificare un luogo incantevole, in cui trovare le cose più belle, ma anche misterioso, pericoloso, in cui minori vanno accompagnati, tutelati ed aiutati a capire cosa scegliere. Infine, il professor Andrea Sangiovanni, il docente coordinatore del progetto, ha asserito che nonostante i ragazzi guardino poco le tv locali perché hanno molta più scelta a livello nazionale, conoscono comunque le realtà regionali. E per questo è molto importante riuscire ad inquadrarli in un programma che li aiuti a districarsi nel mondo della comunicazione

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IL PREMIO PIÙ AMBITO DA CHI FA IMPRESA. Riconoscimento alle ultime 12 copertine di Abruzzo Impresa


eventi » a cura della redazione

La Las Group protagonista abruzzese al salone di Milano Anche quest’anno, l’azienda di Tortoreto guidata da Giulio Pedicone non è voluta mancare al Salone Ufficio 2011

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mmancabilmente, anche quest’anno, Las Group è stata presente alla Fiera del Mobile di Milano “Salone Ufficio 2011” cercando di coniugare, sempre di più, la qualità ad un costo sempre più competitivo. Grandissima è stata l’affluenza dei visitatori che hanno potuto ammirare tutte le novità di gamma presentate, come ad esempio, l’elegantissimo Fill HG (high gloss office), per gli ambienti direzionali, caratterizzato dalle sue superfici a specchio; oppure il nuovissimo programma reception “Nice” (to meet you), elegante nei suoi vetri retro-laccati e con le sue finiture lucide e opache; mentre nell’ambito della sezione sedute la Yon di Forsit, la nuova linea manageriale per ufficio, dal design inconfondibile, pensata per chi ama circondarsi di stile e funzionalità rigorosamente made in italy. E per concludere, una serie di aggiornamenti apportati al 5th Element, il modello operativo di punta della Las, con la nuova linea executive e con un upgrade che lo arricchisce di nuove possibilità di aggregazione, attraverso nuovi storage con cassetto estraibile, pannelli frontali attrezzabili e la flessibilità tipica del terzo livello

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eventi » a cura della redazione

L’Unconventional Superstore Pingue Innovativo, ecologico, di alta qualità e veicolo di promozione dei prodotti tipici abruzzesi, queste le caratteristiche del nuovo Conad Pingue Superstore dell’Aquila

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iapre il supermercato del centro commerciale aquilano Amiternum, nel quartiere di Pettino, e lo fa grazie ad un investimento della famiglia Pingue, titolare di diversi punti vendita a marchio Conad. Il nuovo Superstore va a sostituire il grande supermercato Coop chiuso a causa dei danni provocati dal sisma del 6 aprile 2009 e mai riaperto. A presentarlo prima con una conferenza stampa e poi con una inaugurazione sono stati l’amministratore delegato di Conad Adriatico, Antonio Di Ferdinando, e Fabio Spinosa Pingue, in rappresentanza del Gruppo Pingue. L’apertura del Superstore, quinto punto vendita Conad Pingue in Abruzzo, è un segnale importante per la città: va a recuperare un vuoto in una delle zone che fino al 6 aprile era tra le più popolate della città e crea 40 nuovi posti di lavoro, di cui 25 assunzioni provenienti dal comune dell’Aquila e 15 dai comuni del cratere. Un investimento di oltre un milione di euro, un’area di vendita di circa 1.330 metri quadrati, innovazione, rispetto per l’ambiente e attenzione all’alta qualità, questi i caratteri distintivi del nuovo punto vendita. «Abbiamo chiesto a Conad di costruire insieme, proprio per la particolare situazione aquilana, un punto di vendita che andasse oltre il tradizionale supermercato. - Ha spiegato Fabio Spinosa Pingue - Sono convinto che L’Aquila ha bisogno di eccellenze, di forti innovazioni, di alta qualità per rinascere e credo che con il Pingue Conad Superstore siamo su questa strada. È un punto di vendita unico, non c’è ne sono in Italia simili per l’attenzione che mettiamo nei numerosi servizi studiati per coccolare il cliente e nella cura dei particolari. Siamo maniacali». Si tratta, infatti, di una struttura dotata di tecnologie avanzate in tema di risparmio energetico e di attrezzature per il recupero dei cartoni, delle pile usate, degli oli esausti e per il riciclo delle bottiglie in pet e delle lattine di alluminio. Un’attenzione particolare è infatti data alla difesa dell’ambiente: all’entrata del supermercato è posizionata una macchina per la raccolta di bottiglie di pet e alluminio, il cliente che la utilizzerà avrà uno sconto sul totale della spesa di 3 cent. a bottiglia. Un’operazione di green marketing, ma anche di sensibilizzazione soprattutto nei confronti delle giovani generazioni. Una realtà, quella Conad Pingue, improntata sulla social

Il taglio del nastro Il sindaco dell’Aquila, Massimo Cialente, mentre utilizza la macchina per il recupero delle bottiglie in pet e alluminio

responsibility, tesa «a migliorare la qualità della vita del nostro territorio, – ha sottolineato Spinosa Pingue – per noi è gratificante restituire alla nostra comunità parte di quello che riceviamo. Siamo venuti all’Aquila per crescere insieme al territorio». Infatti, l’ambizioso obiettivo del Gruppo Pingue non si ferma qui, va oltre le 40 assunzioni e la difesa dell’ambiente, pronto a lavorare per far entrare nel grande network nazionale ed europeo Conad le produzioni tipiche aquilane e le loro realtà

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ORAZIONE CON INTERAS

» REDAZIONALE IN COLLAB

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a nostra missione: esplicare protezioni assicurative che soddisfino le precise esigenze del’impresa edile, per essere al suo fianco ogni giorno». Questa è la mission di Interas, l’importante società di intermediazione assicurativa specializzata in rischi edili - con sede in Via Mausonia 34, L’Aquila - ha incorporato l’agenzia Hdi Assicurazioni di Teramo e l’agenzia Hdi Assicurazioni di Isola del Gran Sasso. L’agenzia generale di Teramo resta tale ed opera come una filiale Interas (sede secondaria), mentre l’agenzia generale di Isola del Gran Sasso d’Italia si trasforma in “Ufficio di rappresentanza” Interas. In seguito a tale operazione Interas si trasforma in un importante “polo assicurativo” in Abruzzo, con un portafoglio di oltre 4.800 contratti assicurativi gestiti, in grado di garantire una maggiore vicinanza alle imprese edili del territorio. Infatti, l’obbiettivo di Interas è rafforzare la propria lea-

INTERAS,

SICUREZZA CHE CRESCE dership nel settore edile puntando ad un’importante espansione delle imprese edili presenti nella provincia di Teramo nel proprio portafoglio clienti. L’organizzazione interna è stata ulteriormente potenziata per rispondere con estrema velocità a tutte le richieste pervenute dalle imprese, specialmente nel ramo cauzioni, quest’ultimo fiore all’occhiello di Interas. Parlare di questa organizzazione implica fare riferimento al Gruppo Talanx, la cui fondazione risale al 1903. Grandi numeri e ottimo posizionamento nel mercato. Talanx è il decimo gruppo assicurativo europeo, il quarto riassicuratore mondiale, vanta premi emessi nel 2010 per 22 miliardi di euro, è attivo in oltre 150 paesi, ha 17 mila dipendenti nel mondo e più di 80 milioni di clienti. Interas, il cui target di riferimento sono le imprese edili di medie e grandi dimensioni, offre un pacchetto di servizi molto completo e articolato. Risk management, programmi assicurativi Rca e Corpi Veicoli Terrestri, programmi assicurativi altri rischi, polizze a copertura globale dei cantieri incluse polizze C.a.r., specifica assunzione Rca per mezzi d’opera e grandi autoveicoli, cauzioni, gestione del Tfr/M, responsabilità civile terzi/operai con esclusiva di condizioni, Rc inquinamento, polizze infortuni e malattia, key man, D&0, polizze di tutela legale e assistenza, copertura dei beni strumentali

LA SOCIETÀ DI INTERMEDIAZIONE INCORPORA LE HDI DI TERAMO E ISOLA DEL GRAN SASSO. CONSOLIDA IL SUO RUOLO DI PARTNER ASSICURATIVO DELLE IMPRESE EDILI

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eventi » di Donato Tribuiani

La tecnologia che controlla la mente Questo il tema del nuovo ed attesissimo libro di Antonio Teti che ha suscitato interesse anche negli USA

Antonio Teti

La copertina del

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uella che fino ad alcuni anni fa poteva apparire semplicemente come una visione, oggi appare come una possibile concreta realizzazione: la nascita di una società virtuale attiva, partorita nel cyberspazio, che sarà destinata ad integrarsi perfettamente con quella reale. Quindi non più mondi paralleli differenti (reale e virtuale), ma scenari psicofisici differenti, che si fondono e si completano in funzione delle interazioni che si attivano in una successione di eventi. Insomma la nascita di un mondo sociale più esteso e diversificato, in cui si sviluppano e si amplificano anche le potenzialità e le applicazioni della mente dell’uomo. Tuttavia la possibilità che si concretizzi questo nuovo scenario cybersociale in cui la psiche dell’individuo può assumere un ruolo decisivo, pone l’uo-

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libro

“PsychoTech Il pu

nto di non rit orno”

mo come mai fino ad ora, di fronte ad una serie di inquietanti interrogativi. Innanzitutto cos’è esattamente la mente? È davvero possibile ipotizzare che esista un sorta di autonomia di funzionamento tra il cervello e il pensiero? La mente può essere identificata come un elemento sostanziale, teoria secondo la quale viene vista come una identità singola e autonoma, ma che trova nel cervello il proprio fondamento, oppure può essere identificata come un elemento funzionale, teoria che la pone come un intricato complesso di funzioni mentali, non autonome e legate al funzionamento dal cervello umano? E se la mente non fosse un organo materiale, ma un elemento in grado di manifestare funzioni e potenzialità che vanno al di là del mondo fisico? E infine, è possibile integrare il pensiero dell’uomo nel cyberspazio


B.J. Fogg, psicologo sperimentale, direttore del Persuasive Technology Lab della Stanford University

al punto tale da trasformarlo in un sistema pensante virtuale? Questi sono alcuni dei quesiti che attanagliano filosofi, scienziati, psicologi e tutti gli studiosi che da decenni si confrontano aspramente in quella branca di ricerca e studio identificata come filosofia della mente. A questi e ad altri interrogativi, tenta di dare una risposta l’ultimo libro di Antonio Teti, noto esperto di informatica dell’Università di Chieti-Pescara nonché autore di molteplici libri sull’Information Technology, dal titolo “PsychoTech, il punto di non ritorno – La tecnologia che controlla la mente”, edito da Springer, la cui prefazione è curata dal celebre Prof. B.J. Fogg, psicologo sperimentale, direttore del Persuasive Technology Lab della Stanford University, e docente nella stessa Università, presso il Dipartimento di Informatica alla School of Education. «Quando gli ho parlato dei contenuti del mio libro, Fogg si è mostrato subito molto interessato e mi ha chiesto se poteva leggerlo in anteprima. Solo dopo averlo letto attentamente, mi ha comunicato che gli sarebbe piaciuto curarne la prefazione -racconta Teti, che ha poi aggiunto- sono particolarmente contento della sua richiesta, perché la considero come un riconoscimento per la mia opera». Noto in tutto il mondo per le sue ricerche sulle tecnologie di persuasione in rete, Fogg è stato indicato dalla celebre rivista Fortune come uno dei dieci nuovi “Guru” che è importante conoscere. Ha sviluppato la sua attività di ricerca partendo dalla psicologia sperimentale, ma ha focalizzato progressivamente la sua attenzione sull’analisi di come le tecnologie possano essere progettate per influenzare attitudini e comportamenti dell’essere umano. In questo ambito egli ha messo a punto modelli interpretativi in grado di far luce sulla complessità dell’interazione uomomacchina e di fornire, ad imprese ed organizzazioni, strumenti per progettare servizi/prodotti che sappiano utilizzare tutto il potenziale di questa relazione. In Italia ha pubblicato “Tecnologia della persuasione. L’uso della tecnologia per influenzare le idee

» foto concesse da Antonio Teti

e il comportamento” (Apogeo, 2003). Sui contenuti del libro, l’autore ha inoltre asserito «È un libro divulgativo, completamente diverso dai precedenti. Ho descritto numerose innovative sperimentazioni, sulla possibilità di integrare la mente e il corpo dell’uomo con alcune tra le più moderne tecnologie informatiche disponibili sul mercato. C’è anche una parte molto interessante in cui vengono descritte le metodologie di persuasione delle masse, utilizzabili in Rete. In futuro, nel cyberspazio, la mente dell’individuo somiglierà sempre di più ad un componente di un sistema pensante virtuale, in cui da un punto di vista logico, non sarà più facile distinguere ciò che è umano e ciò che è artificiale. La cybersocietà sarà in grado di produrre cose, ad oggi, impensabili. Tuttavia, al di là di ciò che accadrà nei prossimi decenni, l’essere umano sarà certamente in grado di comprendere meglio il funzionamento della sua mente e di ciò che è realmente in grado di fare». Lo stesso Fogg, in un passaggio della prefazione, è ancora più inquietante «Noi non saremo più solo carne e ossa, ma carne ed ossa con in più la tecnologia, e vivremo il resto delle nostre esistenze in simbiosi con le potenzialità espresse dalla potenza delle scienze tecnologiche, gestendone il potere». La prima presentazione del libro è avvenuta lo scorso 15 marzo scorso a Roma, presso la Fondazione Europea Dragan, organizzazione su scala europea che si pone come obiettivo la promozione della cultura. Dopo il suo annuncio, negli USA, il libro ha suscitato un interesse rilevante tanto da essere scelto come testo di riferimento per gli studenti del Dipartimento di Computer Science dell’Università di Stanford. Proprio per questo motivo Teti è stato invitato dal Prof. Fogg per una conferenza di presentazione che si terrà nei prossimi mesi presso l’università statunitense. Da anni i libri dell’autore abruzzese sono adottati da università italiane, ma anche straniere come il Politecnico di Valencia e la statunitense Cornell University

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38 orizzontale: La soluzione ai tuoi problemi. g u a s t i nc e n d i o m a s fe ra c c h i n e r ap i n a f u r t o

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SFERA garantisce ai propri Clienti rapidità, alta professionalità ed economia di scala, avvalendosi di uno staff composto da professionisti operanti nei vari rami dell’ingegneria, del settore legale ed in quello economico-finanziario. In questo modo siamo in grado di rendere il servizio peritale qualitativamente pregevole, completo ed esaustivo. SFERA opera a servizio delle Imprese Assicuratrici per incarichi peritali relativi a sinistri non auto rientranti nei rami Incendio, Furto, Rapina, R. C. D., R. C. Prodotto, R. C. Inquinamento, Rischi Montaggio, C. A. R., Guasti Macchine, Rischi Elettronici e Rischi Industriali.

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eventi » di Anna Cutilli Di Silvestre

Un mecenate per celebrare la Penne dei Vestini Nella Sala Tinozzi del Palazzo della Provincia di Pescara, affollata di autorità e gremita di pubblico, si è svolta la presentazione di due volumi, PINNA VESTINORUM e il popolo dei Vestini e PINNA VESTINORUM la città romana, che si inseriscono nella collana “Storia e civiltà di Penne” curata da Luisa Franchi dell’Orto

Testa di cavallo per decorare

Balsamario in terracotta a volto femminile, fronte e retro Statua in pietra del Guerriero di Capestrano, fronte e retro, rinvenuto nel 1934

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due poderosi volumi si presentano in una elegante veste tipografica e sono stati pubblicati per iniziativa del prof. Lucio Marcotullio. Franco Farias che ha coordinato gli interventi, dopo aver dato la parola al presidente della Provincia, Guerino Testa, e al prefetto di Pescara, Vincenzo D’Antuono, ha ricordato il passato di imprenditore del mecenate. Il prof. Lucio Marcotullio quasi cinquant’anni fa fondò la fabbrica di confezioni con rifiniture a mano, Brioni Roman Style, che ha portato lo stile italiano ben oltre i confini nazionali. La fabbrica egli l’ha diretta fino al pensionamento, pochi anni addietro. All’inizio i dipendenti erano 50, ora 1500. Molte sono state le opere di mecenatismo realizzate dal prof. Marcotullio, per citarne alcune: il restauro della chiesa di S. Agostino come di altre chiese di Penne, la donazione al Museo Diocesano di Penne, di una tela di Andrea De Litio, inoltre la sistemazione della Porta dei Vestini dinanzi al Duomo, fatta eseguire dallo scultore Pietro Cascella. Il prof. Marcotullio ha ringraziato e ha illustrato le origini della sua passione per Penne. Tra gli anni ‘60 e ‘70, leggendo la rivista Storia Illustrata edita da Mondadori, vi aveva notato la scritta città di Penne nella riproduzione di un’antica mappa geografica risalente al V secolo a.c. e apprese inoltre che a Penne già si produceva la terracotta. Commosso l’industriale pennese confessa che i due libri li ha dedicati al padre, Pasquale, e al figlio, Pasqualino perché da cristiano convinto, fermamente crede che la vita non finisca qui. Nel perpetuarsi di Penne egli si sente confortato nell’idea dell’eternità delle anime. E una sensazione di eternità umana si prova dinanzi ai

un letto funerario

Balsamario in pasta vitrea Balsamari in vetro soffiato

meravigliosi reperti archeologici che figurano nei due libri, reperti rinvenuti negli scavi abruzzesi a dimostrare che l’arte come la poesia, foscolianamente “vince di mille secoli il silenzio”. In una delle copertine domina l’immagine di una testa di cavallo realizzata con un materiale di scarto, un osso equino scolpito per ornare un letto funerario. Nel territorio del paese di Capestrano fu rinvenuta la statua di un guerriero del tempo della civiltà italica preromana, statua divenuta oggi il simbolo dell’Abruzzo. Si tratta di un monumento pregevole sia per la qualità di esecuzione che per lo stato di conservazione. Viene datato alla seconda metà del VI secolo a. C. un attraente unguentario in pasta vitrea dalle tinte turchese, giallo e blu oltremare, rinvenuto nella necropoli di Campovalano accanto a colorati vaghi di collana che potrebbe gareggiare con quelle di oggi, e a un bacile in bronzo ad orlo perlinato. In una necropoli di Poggio Picenze ne è stato rinvenuto uno molto originale, in terracotta a forma di volto femminile. La ricca documentazione di reperti archeologici abruzzesi è frutto del lavoro di una schiera di studiosi: Silvano Agostini, Serena Cosentino, Vincenzo D’Ercole, Luisa Franchi Dell’Orto, Adriano La Regina, Alberta Martellone, Maria Ruggeri, Andrea R. Staffa, Rosanna Tuteri per il primo volume e Marco Buonocore e Andrea R. Staffa per il secondo, ai quali tutti va il riconoscente apprezzamento dei lettori. Libando il “vino d’onore” d’Abruzzo dei vignaioli Enrico Marramiero e Marcello Zaccagnini la cerimonia si è conclusa

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eventi » di Eleonora Lopes

Sport, solidarietà e disabilità

In programma dal 13 al 15 maggio si svolgerà presso il parco Villa De Riseis di Pescara, il Terzo campionato italiano di calcio a 5 per diversamente abili

S Federica Chiavaroli, consigliere regionale

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port solidarietà e disabilità. Perché l’unione fa la forza e supera ogni barriera. È questo l’obiettivo del Terzo campionato italiano di calcio a 5 per diversamente abili in programma dal 13 al 15 maggio presso il parco Villa De Riseis sede dell’omonima associazione sportiva dilettantistica che promuove l’integrazione dei disabili intellettivi e relazionali. Il grande evento di primavera che è stato presentato all’Aurum di Pescara, ha visto la partecipazione di: Guerino Testa, presidente della Provincia di Pescara, Nazario Pagano presidente del Consiglio regionale, Federica Chiavaroli, consigliere regionale, Marco Borzacchini, presidente Federale FISDIR, Federazione Italiana Sport Disabili Intellettivi e Relazionali, Luca Pancalli presidente del Comitato Paraolimpico Italiano, Franco Zuccarini, presidente regionale del Cip, il delegato provinciale Pierluigi D’Angelo, Ruggero Visini presidente Asd Parco De Riseis, Enzo Imbastaro,

» foto di Giuseppe Ciavattella


Il pubblico intervenuto

presidente provinciale del Coni, Nicola Ricotta, assessore allo sport del Comune di Pescara, Giandomenico Palka, professore di genetica medica e scienziato, Riccardo Chiavaroli, consigliere regionale e l’allenatore del Pescara Eusebio Di Francesco che nel fare un augurio ai ragazzi, li ha invitati a trascorrere un pomeriggio allo stadio in compagnia dei giocatori del Pescara calcio. Durante l’incontro è stata anche presentata e scelta la mascotte ideata dai ragazzi delle scuole secondarie di secondo grado della provincia di Pescara. A trionfare è stato il grillo, simbolo di positività e di libertà, sarà la mascotte della fase finale del campionato italiano di calcio a cinque per disabili intellettivi e relazionali. La terza edizione del campionato, coinvolgerà 12 delle 33 squadre qualificatesi per la finale suddivisa in tre categorie: base, evoluta e agonistica. A fare gli onori di casa sarà la formazione

La bozza della mascotte scelta per il campionato

Asd Villa De Riseis, la scuola calcio nata otto anni fa per mano del presidente Ruggiero Visini. «Abbiamo scelto Pescara –ha dichiarato il presidente nazionale Fis Dir Borzacchini– come sede finale del campionato italiano perché questa città ha una lunga storia a livello di sport agonistico per disabili e perché l’Asd De Riseis incarna benissimo il nostro obiettivo che è quello di promuovere l’integrazione nello sport tra normodotati e diversamente abili. In questa fase la scuola costituisce un elemento fondamentale per l’ingresso all’attività sportiva, perché lo sport è l’unica attività umana che abbatte ogni tipo di discriminazioni». La cerimonia di presentazione dell’evento si è aperta e conclusa con l’inno nazionale cantato dal coro polifonico della Polizia Municipale di Pescara

Gli ospiti che hanno partecipato all’evento

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eventi » a cura della redazione

Abruzzo Impresa, 5 anni di informazione

Con la prima pubblicazione nel maggio 2006 Abruzzo Impresa, il mensile del manager compie 5 anni. Da un’idea dell’editore Fabio De Vincentiis nasce l’approfondimento per gli imprenditori abruzzesi

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nato quasi per gioco 5 anni fa e oggi è diventato il Abruzzo Impresa, sarà il 1° meeting Fare Impresa, un appunmensile di riferimento degli imprenditori, dei manager e tamento imperdibile per stringere relazioni, ideare progetti e dei tanti appassionati lettori abruzzesi fare sinergia d’impresa. Durante l’evento ci e non solo, parliamo di Abruzzo Imsarà il consueto Premio Aquila Reale, riconopresa. Stampato per la prima volta nel maggio scimento alle ultime 12 copertine del mensile. 2006 con 32 pagine, una continua crescita e I principali contenuti della rivista, diretta dalla una ricerca di elementi innovativi, negli anni giovane Eleonora Lopes, sono servizi, intervine hanno decretato il successo. ste ai protagonisti dell’economia regionale, In questo mese pubblica il suo 54° numero reportage sulle iniziative volte a sostenere il che da oltre 2 anni si è attestato a ben 192 pamondo dell’imprenditoria. Al corpo redazionagine. Alla tradizionale versione cartacea si asle interno si aggiungono collaborazioni di alto socia il nuovissimo sito web abruzzoimpresa.it profilo, espressione del mondo professionale che offre la possibilità, attraverso un accattie accademico abruzzese. Parlare d’impresa e vante sfoglia giornale virtuale, di consultare sia finanza in maniera concreta e diretta, evitando La prima copertina del maggio 2006 l’ultimo numero, sia l’archivio completo di tutti i tecnicismi, ha consentito ad Abruzzo Impresa di Abruzzo Impresa numeri precedenti. Sul sito è possibile leggere di conseguire negli anni ottimi risultati. Nelle i principali articoli divisi in sezioni e condividerli sui social net192 pagine trovano spazio articoli dedicati a innovazione, marwork. Lo sviluppo e la crescita di Abruzzo Impresa ha permesso keting, lavoro e sviluppo locale. Fiore all’occhiello del mensile al gruppo ECCO Italia di creare uno studio televisivo di ultima sono i primi piani, articoli di strettissima attualità, corposa è generazione e sviluppare il format “Dire & Fare”, il talk show che anche l’area riservata a eventi, convegni e seminari, che offre intende colmare il divario tra parole e fatti, trattando con l’apuno spaccato sulle iniziative organizzate dagli attori economici profondimento televisivo, gli argomenti presenti all’interno della della nostra regione. Le pagine di chiusura ospitano la sezione rivista Abruzzo Impresa, abbinando così il mensile cartaceo all’ “La vita è bella”, dove si parla di arte, musica, moda, enogastroappuntamento televisivo settimanale. nomia e turismo. In fine si da spazio alla satira con la vignetta Altra iniziativa della rivista è la Convention delle Imprese ideata di Vyck. dall’editore Fabio De Vincentiis che nella scorsa edizione è giunTutta la rivista è incorniciata da una veste grafica sempre attenta ta al suo 4° appuntamento con un successo di tutto riguardo. alla tendenza del design. Abruzzo Impresa è distribuito in Posta Il prossimo evento strutturato e organizzato dalla redazione di Target in tutta la regione

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DIRE&FARE FOCUS SULL’ATTUALITÀ SEMPRE NUOVE TEMATICHE E ATTENZIONE AGLI EVENTI PIÙ SIGNIFICATIVI

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ire&Fare, il format di approfondimento del gruppo editoriale Ecco Italia continua la sua programmazione improntata all’approfondimento. Nelle recenti puntate abbiamo seguito sul posto un evento di rilievo internazionale, Vinitaly 2011. Fiera dell’eccellenza enologica in cui non sono mancate le aziende abruzzesi. Per commentare le interviste fatte agli espositori della nostra regione in studio erano presenti Maurizio Odoardi, responsabile dell’ufficio Viticoltura dell’agenzia regionale per i servizi di sviluppo agricolo Abruzzo (Arssa), Marina Cvetic dell’azienda agricola Masciarelli, Rocco Pasetti dell’azienda agricola Contesa e Nicola D’Auria di Dora Sarchese. Nelle restanti puntate abbiamo affrontato il problema della sicurezza sui luoghi di lavoro con Paola Durastante direttore Inail Pescara, Claudio Ciampagna direttore Anmil Pescara e Raffaele Di Felice tecnico della

sicurezza di Confartigianato Chieti. Per parlare di ricerca attiva del lavoro sono stati ospiti il professore Giuseppe Mauro, economista dell’Università G.d’Annunzio, Gianni Di Cesare segretario generale Cgil Abruzzo e Luca di Giammatteo direttore della filiale Adecco di Teramo; infine, in occasione dell’approfondimento di aspetti riguardanti la rivalutazione dell’artigianato abruzzese sono intervenuti: Italo Lupo presidente Cna Abruzzo, Alfredo Ranieri Montuori vicepresidente dell’associazione L’Aquila Siamo Noi, Marco Grazietti, giovane laureato diventato calzolaio, e Marina Corona merlettaia che ha impreziosito il nostro studio televisivo con le sue creazioni al macramè. Dire&Fare vi da appuntamento ogni martedì alle 21.00 su Tvq, con replica la domenica alla 13.00. Alla conduzione Jenny Viant Gómez e Alessio Giancristofaro, con la regia di Roberto Morelli. 80 minuti all’insegna del dibattito per riflettere sul divario tra parole e fatti.

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hanno collaborato

Lorenzo Santilli l’Abruzzo che produce | pag. 27 Nato a L’Aquila il 13 luglio 1956, Lorenzo Santilli fa l’imprenditore. È presidente e dg della Società Consortile Mobilità & Parcheggi settore trasporti, ad di NEC s.p.a National Courier Express settore trasporti e presidente della Società Consortile Erigeo a r.l. settore costruzioni. Santilli ricopre anche le seguenti cariche: consigliere di amministrazione Banca di Credito Cooperativo di Roma, componente del direttivo Nazionale di AIPARK Associazione Italiana Operatori della Sosta. Attualmente ricopre il ruolo di presidente della CCIAA di L’Aquila e di presidente del CRESA. È stato vice presidente vicario CCIAA di L’Aquila e vice presidente vicario Confcommercio L’Aquila.

Giuseppe Mauro nonsoloeconomia | pag. 29 È professore Ordinario di Politica Economica presso la facoltà di Economia dell’Università G.d’Annunzio di Chieti-Pescara. Ha seguito tutta la carriera accademica da borsista a assistente ordinario, a professore incaricato, a professore associato sino a professore ordinario. Ha insegnato Economia Monetaria e Creditizia, Economia Politica, Economia del Lavoro, Economia Industriale ed Internazionale presso le università LUISS di Roma, Teramo e Pescara. È stato Visiting Scholar presso l’Università di York (G.B.) e attualmente collabora con la London School of Economics. Attualmente ricopre la carica di presidente del Corso di Laurea in Economia e Commercio. È Membro della Società Italiana degli Economisti.

Luigi Carunchio fisco | pag. 69 Socio fondatore dello studio “Valore” Professionisti Associati in Lanciano, struttura associata tra commercialisti che ha creduto nell’organizzazione dell’attività professionale in gruppo. Si occupa da sempre delle problematiche di categoria e per questo attualmente ricopre, tra le altre, la carica di presidente nazionale dell’Unione Giovani Dottori Commercialisti ed esperti contabili, principale sindacato di riferimento dei commercialisti italiani. Presidente altresì della Fondazione Nazionale Centro Studi UNGDC il cui comitato scientifico è presieduto dal prof Lupi.

Antonio Teti ict | pag. 73 È responsabile del supporto tecnico informatico della Direzione Generale dell’Università “G. d’Annunzio” di Chieti-Pescara. Laureato in Economia e Management delle Imprese, ha conseguito tre specializzazioni in Information Technology presso la ELEA Knowledge Integration. È Accademico Ordinario della Pontificia Accademia Tiberina, prestigioso Istituto di Cultura Universitaria e di Studi Superiori e Presidente Onorario della Società Italiana delle Scienze Informatiche e Tecnologiche (SISIT). Ha avuto incarichi di docenza in diverse università italiane e ha collaborato per attività di alta formazione con la facoltà di Informatica dell’Università Politecnica di Valencia e di Madrid.

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Simone D’Alessandro creatività&innovazione | pag. 77 È scrittore, docente universitario, saggista e copywriter. Autore di opere di carattere scientifico. Dal 1997 è sceneggiatore di spot, cortometraggi e documentari. È Copywriter Senior presso CARSA Spa, agenzia leader nella comunicazione ambientale. Segue un dottorato di ricerca presso la facoltà di Scienze Sociali dell’Università degli Studi G. d’Annunzio di Chieti. Vincitore del premio nazionale di letteratura Parco Majella 2007, del premio letterario nazionale Alceste de Lollis e del premio Manzoni.

Filippo Paolini norme&leggi | pag. 81 Nello studio legale di cui è titolare, esercita la professione forense prevalentemente nel ramo del diritto commerciale. È consulente giuridico di diverse aziende, abruzzesi e non, in materia di contratti, diritto societario e crisi dell’impresa. È consulente giuridico, dal 2003, dell’Ufficio Legale Federazione Italiana Giuoco Calcio – A.I.A. Laureato in Giurisprudenza a soli 23 anni, è iscritto dal 2001 all’Albo degli Avvocati presso il Tribunale di Avezzano.

Pietro Pastorelli

energia | pag. 85

Nato all’Aquila nel 1941, si laurea nel 1965 al Politecnico di Torino in Ingegneria elettronica. Dopo una breve esperienza di docente, svolge la sua attività lavorativa presso alcune importanti aziende multinazionali operando nei settori delle apparecchiature e degli impianti MT/BT. Opera anche, come libero professionista, nella progettazione di impianti elettrici per complessi industriali e banche e, come imprenditore, nel settore dei componenti meccanici per applicazioni aerospaziali. Dal 2006 è delegato di Confindustria Abruzzo per le politiche energetiche.

Luciano Fratocchi ricerca&innovazione | pag. 89 È professore associato di Ingegneria economico gestionale presso la facoltà di Ingegneria dell’università dell’Aquila dove insegna Economia ed organizzazione aziendale, Sistemi di controllo di gestione e Gestione aziendale. Dopo la laurea in Economia e commercio presso la LUISS di Roma ha conseguito il Dottorato di ricerca in Direzione aziendale presso l’università di Bologna. Docente in diversi corsi Master, svolge attività di ricerca in tema di internazionalizzazione delle imprese minori, sistemi di supporto alle decisioni aziendali e management dell’innovazione, con particolare attenzione a quella organizzativa e gestionale. Ha pubblicato su questi temi articoli su riviste nazionali ed internazionali e con case editrici nazionali ed internazionali.

Paolo Esposito risorse umane | pag. 93 Paolo Esposito, abruzzese, 44 anni, laurea in Scienze Politiche Economiche e specializzazione in Relazioni Industriali e Gestione Risorse Umane, fino al marzo del 2011 è stato Human Resources Manager dello Stabilimento sanofi-aventis di Scoppito. Teatino di nascita, ha sempre lavorato nell’ambito del Personale e dell’Organizzazione aziendale, sia nel tessuto aziendale abruzzese (Denso Manufacturing, Air One, sanofi-aventis) che fuori Regione (A. Merloni Fabriano, Aeroporti di Roma, Crown Cork Latina). È membro di varie associazioni professionali sia di categoria (AIDP, AIF) che confindustriali. Da aprile 2011, ha assunto il ruolo di Direttore Personale e Organizzazione de Il Messaggero, a Roma.

Piero Carducci la terra di Piero | pag. 103 Economista e docente universitario, è specializzato in sviluppo territoriale e sistemi per il controllo di gestione. È stato direttore della scuola di formazione manageriale del Gruppo Telecom e presidente dell’Agenzia di sviluppo della Provincia di Potenza. Ha diretto la collana di management del ministero degli Interni. Attualmente è presidente dell’organismo di vigilanza delle Ferrovie regionali.

Nicola Boschetti Di vino e non solo | pag. 161 Nato a Guardiagrele l’8 maggio 1971, sposato con un figlio di 10 anni, affianca da oltre 22 anni Angela e Peppino Tinari nel ristorante Villa Maiella, con la piacevole responsabilità di occuparsi di una ricca cantina. Molto conosciuto nel mondo del vino, ha ricevuto riconoscimenti sia regionali che nazionali, tra cui la 1° Edizione 2005 del premio “Francesco Di Cintio” dell’Associazione Italiana Sommeliers. Collaboratore di varie riviste del settore (Gambero Rosso, Cucina e Vini, Slow Food), docente dei master sul vino Slow Food, organizzatore di serate a tema. Coadiuvante nei progetti sull’alimentazione riservati ai bambini delle scuole elementari. Fuori dal suo mondo si rifugia nel ciclismo, sport che pratica con passione.

Chiara Strozzieri In cornice | pag. 167 Laureata in Tecnica Pubblicitaria presso la Lumsa di Roma, svolge attività di critico d’arte e copywriter. Ha curato significative rassegne nazionali e mostre d’arte contemporanea e redatto saggi critici per cataloghi. Ha tenuto conferenze in luoghi pubblici di prestigio quali l’Istituto Italiano di Cultura a Vienna, il Collegio Raffaello di Urbino, il Lavatoio Contumaciale di Roma. Nel 2010 fa parte della commissione inviti al XXXVII Premio Sulmona insieme a Vittorio Sgarbi, presidente.


A R T E C U LT U R AC I N E M A L E T T ER AT U R A M U S I C A M O DAV I AG G I T U R I S M O G A S T R O N O M I A A R T I G I A N ATO

Una veduta di Anversa degli Abruzzi (foto Del Monaco)

» a cura di Denia Di Giacomo

151TRAPARENTESI News in pillole

157USCITA DI SICUREZZA

La Valletta capitale della salvezza

161DIVINO E NON SOLO Rosati alla riscossa

163SALUS, IL CIBO PER VIVERE MEGLIO Integrare o non integrare

165TRAINDEVIE

In silenzio davani a una rosa

167ARTE&CO. / IN CORNICE

L’onnipotenza di Angelo Colangelo

179TEMPO RUBATO Figgi de Zena

181MUSICAMANIA

Vivere o niente/The Kings of Limbs

183VEZZI MODERNI

Nella shopper questo mese

159ITINERARI D’ABRUZZO

GOLE DEL SAGITTARIO, LA VALLE DELLE SORPRESE 155PREZIOSANDO 171ARTE&CO. NOBLESSE OBLIGE... “Naturalization”, Le pietre di sapore nobile la Pescara del futuro

173ARTE&CO. D’oro e d’argento

176ARTE&CO. “A teatro con mamma e papà”

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I nostri più affezionati clienti.

La prima azienda mangimistica italiana con sistemi certificati di gestione per la qualità e per l’ambiente. Dal 1981 la SAGeM produce e fornisce mangime di prima qualità per i propri clienti, senza trascurare le necessarie garanzie per i nostri produttori. Il ciclo di produzione, denominato Natura Ciclo Completo, avviene con un controllo attento e costante delle fasi etto dei naturali p di semina e raccolto. Qualità e rispetto processi di no il nostro lavo oro. L L’accurata nutrimento sono i principi che guidano lavoro. selezione delle materie prime rende il e. nostro mangime di qualità superiore.

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traparentesi ASSOCIAZIONI

L’ABRUZZO HA IL SUO COACHING CL UB

L’Associazione Italiana Coach Prof essionisti (AICP) ha aperto a L’Aq uila il Coaching Club Abruzzo che organizza direttamente o su richiesta di istituzioni ed asso ciazioni conferenze anche a titolo gratuito. Il Coachin g Club Abruzzo opera già su tutto il territorio abruzzese. Attualmente molte persone si rivol gono al proprio coach umanistico, questo per affrontare e rispettare gli impegni presi, per cres cere da molti punti di vista, insomm tati a diventare migliori. Per approfo a per essere aiundimenti ed informazioni, si può consultare il sito www.associazion coaching-club-abruzzo.html oppure ecoach.com/ rivolgersi a Francesca Cossato (coa ch@francescacossato.it / 347 3039 Diaz Splendiani (dds@puntocoach 141) e Desirèe ing.it / 345 5949378).

SOLIDARIETA’

LA SPAGNA ADOT TA IL FORTE SPAGNOLO

La Spagna ha rinnovato il suo impegno a contribuire al restauro del Forte Spagnolo (Castello Cinquecentesco di Carlo V) dell’Aquila. Dopo una serie di istro, Fabrizia incontri curati dal delegato del Min S.h Luis Callo, Aquilio, con l’ambasciatore Spagno lo, Trinidad gno spa ri Este li vo Merino, il ministro deg sua comuuna to invia ha ra, erre Jimenez Garcia-H la quale esplicinicazione al ministro Frattini con partecipare alla a ta la disponibilità della Spagna afferma essere che nto, ricostruzione del monume della presenza tive ifica sign più una delle vestigia tra breve verrà anto Pert . Italia in la gno storica spa gnola che pospa inviata una delegazione tecnica realizzare, in da ità attiv le trà valutare in dettaglio na. italia one gazi dele una collaborazione con

EVENTI

OPI CI ASPETTA! Ricominciano gli eventi d e l l ’e s t a t e opiese, allegri, colorati e ben organizzati come sempre. A partire dal 30 aprile, fino a l l ’a u t u n n o inoltrato gli eventi sono numerosi e non privi di fantasia, il primo dopo la data già menzionata di aprile è quello che si terrà il 2 giugno, “La Festa dell’Unità d’Italia”, per poi proseguire con la IV edizione dei Balconi fioriti. INFO: www.prolocoopi.it - tel: 0863.910622

GIOCHI” ROPEA SESTA EDIZIONE DI “E“TENRRER CA PER COMMISIONE EU A LINDA” BUONA PRATI ergiochi 6 vera

AT TUALITA’

IL GIOCO regionale “En del Concorso scolastico so, promosso da ReVia alla sesta edizione rile a Pescara. Il concor ap rso sco lo a tat sen collaborazione del Mienergia!”, pre ale per l’Energia) con la ion Reg zia en (Ag N AE AR gione e Regionale e dell’Univerone, dell’Ufficio Scolastico uzi Istr darie lica bb Pu lla de o nister terne, primarie e secon o i bimbi delle scuole ma enernza cie effi all’ ve sità dell’Aquila, ha invitat ati ssibili soluzioni rel po le sul ni inio op per e tico pri tecnico pra zo ad esprimere le pro piccini e con un progetto più i rda di I grado di tut to l’Abruz ua o. rig lott to Sa an zza qu r pia io a Pescara, in ni, balli o canti pe getica attraverso diseg finale si terrà il 27 magg ni ia on gio im Re cer lle La de lti. lea nvo i bimbi coi ito dall’Assemb tut ti gli altri. Circa 8 mila o co “Terra Linda”, defin nn gio ha il zia tto Sve do la pro e to ia sta lon ochi, è la Bulgaria, la Po so, ca a n Per il Concorso Energi No Re re. lla lica de ricabile dal sito uona pratica” da rep Il videogioco è già sca co. Europee (AER) quale “b gio il are lizz uti a.html ruzzo di poter .it/terraLinda/load-isol chiesto alla Regione Ab iochi.regione.abruzzo erg /en p:/ htt : link sul gione Abruzzo

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traparentesi

DALE MODAVI LI SO S U P AM C IL O EL G mpus Solidale, una A CIT TÀ SANT’AN ngelo ha ospitato il Ca ggio scorso Cit tà Sant’A nistero della

VOLONTARIATO

per l’Anno europ

Dal 3 al 5 ma Governo italiano - Mi ssa da Modavi e dal giovanili di conoscenmanifestazione promo lti una serie di percorsi svo o son si s stenza pu cam l Gioventù. Ne iva e solidale, dall’assi io della cittadinanza att rciz ese lti altri ed mo e ne za zio en mo nd za, pro la tossicodipe alisi delle motivazioni sul nto an me all’ na ili rdi ab coo dis e di ni le zia na an ll’Organismo Nazio de lso pu im su sce na elo. ancora. L’at tività mune di Cit tà Sant’Ang con il patrocinio del Co 01, 20 iato tar on vol l de eo

ATTUALITA’

PIANELLA HA DI NUOVO LA SUA CHIESA Anche Pianella è tornata a pregare nella sua amata Chiesa di Santa Maria Maggiore. La chiesa, danneggiata dal sisma del 6 aprile 2009, è stata riaperta al culto religioso lo scorso 8 maggio in occasione della festa di San Michele Arcangelo. E’ stato un momento molto sentito da tutta la cittadinanza, che ha visto la partecipazione di Sua Eccellenza Monsignor Tommaso Valentinetti, con una Santa messa a cui è seguita la Processione per le vie della città.

ATTUALITA’

GIULIANOVA, NASCE UN CENTRO DI RE ALTA’ VIRTUALE Giulianova si candida a dive

ntare punto di riferimento nell’amb ito della formazione, applicazione e sviluppo di nuove tecnologie digitali in 3D. Il Centro di realtà virtuale, ospitato presso i locali dell’Istituto Gualandi di Giuliano va è stato fortemente voluto dall’Ammin istrazione Comunale e vede la part ecipazione dell’Università di Teramo, tram ite la facoltà di Scienze della Comunic azione, l’intervento finanziario della Fond azione Tercas e l’azione diretta della Dmen in qualità di soggetto attuator e. Oltre all’attività didattica il Cen tro si propone di avviare una serie di attività divulgative che poss ano incentivare la creazione di nuo ve occupazioni, ormai lontane dai vecchi modelli di lavoro.

INA LA PITTURA A TORREVECCHIA TEATpres so la Parrocchia di San

ARTE

A Torrevecchia Teatina, gio prossimi Pasquale Bajlon, dal 20 al 23 mag Nazionale io Prem del ione si svolgerà la XVI ediz patrocinio il Con n”. Bajlo uale Pasq di Pittura “San di incia Chieti e della Regione Abruzzo, della Prov chia Teatina, evec Torr naturalmente del Comune di Falconi ed no Gigi stro mae viene e dedicato alla carriera del a di Masquesto premio, ormai molto noto, ntific scie one rvisi supe la tica di Emilio Sala, con o e con organizzato sotto la direzione artis liber a tem presentare al massimo 3 opere, con simo Pasqualone. Gli artisti possono gio. ista per l’invio delle opere è il 20 mag qualsiasi tecnica. La scadenza prev lone1@alice. it Info: 329.9308988 – massimopasqua

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SPETTACOLO

SAN VALENTINO A GEO&GEO San Valentino in A.C lo scorso 6 mag gio è stato ospite della trasmissione Geo&Geo, in onda su RAI3 e cond otto da Massimiliano Ossini. Osp iti in studio uno scalpellino di San Valentino , Silvino Di Giambattista, che ha lavorato in diretta la pietra della Maj ella, il Campione d’Italia di pasticce ria, nonché vice campione del mondo, Emmanuele Forcone, che davanti alle telecamere ha preparato dei fiori di cioccolata, e una piccola rapprese ntanza del coro Sammalindine. Inolt re prodotti tipici, artigianali, tradizion ie un servizio sul patrimonio storico, artistico e culturale del territorio.

CULTURA

“DIA-LOGHI” IN BIBLIOTECA

In particolare Proseguono le iniziative sul 150° anniversario dell’unificazione italiana. continuano Jorio, di Figlia sala nella , Pescara presso il palazzo della Provincia di e assidente vicepre dal voluto ciclo, Il a”. Bibliotec in hi “Dia-Log gli incontri culturali zato organiz e elli, sessore alla Cultura della Provincia di Pescara, Fabrizio Rappos luogo un cittadini ai offrire di scopo dalla biblioteca provinciale “G. D’Annunzio”, ha lo che non si limiti al di dibattito pubblico su questioni di attualità e di interesse generale di Cina: la Cina Visioni : maggio 19 Giovedì incontri: i prossim i 17 marzo scorso. Dalle 18.30 alle 20.00, questi - Marted ì 24 Santilli é, con Sandro contemporanea in immagini d’autore, conferenza di Monica Dematt Ugo Perolino Fosi, Irene con 2011 maggio: Speculum - Romanzo storico di Luigi D’Armenio, Chieti, Noubs, Dogliani, Patrizia di sociale, storia una italiani: e Luigi D’Armenio - Marted ì 31 maggio: Il fascismo degli giugno: 7 ì Marted i Doglian Patrizia e se Trinche Stefano i, Torino, UTET Libreria, 2008 con Luigi Ponzian con Maristella 2011 t, Anordes Edizioni , Villorba ni, Vecchio co Domeni di entina, Evita Peron: il cuore dell’Arg Governare le autonomie locali Lippolis, Roberto Melchiorre e Domenico Vecchioni - Giovedì 9 giugno: va, a cura di Vincenzo Antooperati raccolta va, nella transizione federale: orientamenti, guida operati D’Aristotile. Ebron e Russo o Marcell con 2010 CEL, , nelli, Ebron D’Aristotile, Carlo Paolini, Pescara t escara.i vincia.p ca@pro .bibliote servizio INFO: 4332 INFO: tel. 085.3724275; 085.372

EVENTI

LA FESTA DEL NARCISO Il 29 maggio il­ comune di Rocca di Mezzo (AQ), darà vita alla 65esima edizione della Festa del Narciso, l’intramontabile evento che sin dal 1947 vede questo bellissimo comune animarsi di allegria e colori all’insegna del Narciso, il romantico fiore che in maggio riempie spontaneo l’altopiano delle Rocche. Il cuore dell’evento consiste nella sfilata di numerosi carri tutti arricchiti da copiose quantità di Narcisi e poi balli, canti e momenti di svariato genere. INFO: www.roccadimezzo.it

EVENTI

ALBA ADRIATICA IN BICI

a edizione della GRAN FONDO Il 29 Maggio 2011 prende il via la prim ADRIATICA. Il percorso si snoda COSTA DEI PARCHI CITTA’ DI ALBA della Val Vibrata, tra la costa, le attraverso il bellissimo paesaggio nasce dall’idea di alcuni appascolline e gli antichi borghi. L’evento no raggiunto l’obiettivo tanto han sionati di bicicletta che finalmente uta come prova all’interno del sperato, rendendo la gara riconosci CE CSAIn; era la “Condicio sine campionato italiano fondo dell’UDA etto. qua non” per poter realizzare il prog

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pre iosando » di Marzio Forcella

CAP. D-E-G • Diaspro, Eliodoro, Giada, Granato

NOBLESSE OBLIGE... Le pietre di sapore nobile Diaspro

Giada

Dal nome di lontane origini ebraiche con ritrovamenti che risalgono agli Ittiti, all’antico Egitto, alla Grecia arcaica, i diaspri sono quarzi microcristallizzati resi opachi e colorati dalla presenza d’ossido di ferro o di argilla. I suoi colori sono svariatissimi: numerosi sono multicolori, ornati da motivi diversi con lucentezza da cerea a vitrea. Per i differenti aspetti e provenienze tanti sono i suoi nomi: diaspro, fiorito, striato, zebrato, agata, d’Egitto, ecc. Uno dei più apprezzati è l’Eliotropo, dal colore verdone con macchiette rosse soprannominato “diaspro sanguigno” o “pietra dei martiri”, molto usato nella glittica cristiana. Usuale è anche il diaspro rosso con colorazione omogenea. In ambito gemmologico è una pietra da sempre tagliata in piccole sfere, ma soprattutto a cabochon o lastrine da incidere; da qui il suo più classico uso di incisioni per stemmi da anelli “chevalier”. Da non sottovalutare il suo nobile uso per vasi, mosaici, scacchiere e scatolette. Rinforza la volontà, la resistenza e la pazienza; elimina le paure, propizia gli incontri. Provenienza: Russia, India, Africa, Sicilia e Sardegna. Affinità zodiacali: Ariete, Scorpione.

Questo nome indica due diversi minerali dall’aspetto molto simile: la giada giadeite e la giada nefrite. Molto dura, ma molto adatta ad essere super lavorata, il suo colore varia dal verdolino bianco latte (nefrite) al verde intenso-scuro (giadeite). Usata in Cina già quattromila anni or sono per fabbricare gioielli ed accessori di ogni genere, la giada ha affascinato da sempre imperatori cinesi e maragià fino alla sua completa affermazione nello stile Art-Déco con Louis Cartier. Proprio lui infatti la lanciò con le più svariate combinazioni di colori a contrasto netto: con il nero (onice), con l’agata bianca, con il diaspro, corallo, lapislazzulo e tante altre pietre dure illuminate quasi sempre da motivi in oro bianco e diamanti. Il suo valore è il continuo uso nella gioielleria dall’antica alla super attuale, tanto da essere preferita dalle donne per ciondoli ed orecchini e dagli uomini per oggetti preziosi e sculture. Un accento va proprio sulle più antiche ed autentiche sculturine cinesi di giada che si battono nelle aste più famose. Il suo essere “Evergreen” è dato anche dalla sua energia: calmante, equilibrante e curativa per tutto! Aumenta la longevità e la fertilità, ispiratrice per saggezza e giustizia. Dona pace interiore. Provenienza: Cina, Russia, Messico. Affinità zodiacali: tutti i segni come potente amuleto.

Eliodoro

Granato

Il suo nome deriva dal greco “dono del sole”; appartenente alla grande famiglia dei preziosi berilli, fratello dello smeraldo, l’Eliodoro è una gemma molto rara con colorazione dal giallo brillante al giallo verdastro. Spesso di grandi dimensioni con tipica lucentezza vitrea e con inclusioni verticali, il suo uso taglio è principalmente ovale o a goccia; il che permette di montarli come solitari per risaltarne i luminosi raggi dorati. Simbolo di saggezza e potenza è una gemma rara preferita da donne dalle grandi capacità. Provenienza: Brasile, Madagascar e Ucraina. Affinità zodiacali: Leone, Capricorno.

I granati costituiscono una delle più grandi famiglie del regno minerale. Contrariamente ad una idea diffusa i granati non sono necessariamente rossi. In realtà hanno la stessa struttura cristallina, composizione chimica e tipica trasparenza, ma possono assumere qualunque colore tranne il blu. Il più famoso e commerciale si chiama “Piropo” con colore rosso scuro-marrone ed inclusioni nere (oramai si dice color granato). Altre pietre della famiglia possono esser di colore rosso cupoviolaceo come l’Almandino (già trattato nel Cap. A), di colore rosa nel granato Rodolite o verde smeraldo nella preziosissima Demantoide. Infine la Tsavorite, una scoperta recente molto alla moda di color verde elettrico. Nonostante le varietà tutti i granati favoriscono la positività e la fiducia in sè, simboleggiano la fedeltà, il coraggio, l’energia. Provenienza: India, Vietnam, Brasile, Messico. Affinità zodiacali: Capricorno, Ariete, Toro.

A rileggerci al prossimo numero con Labradorite, Lapislazzulo, Madreperla, Kunzite, Malachite e Morganite.

info_ Marzio Forcella Designer di gioielli e oggettistica, Esperto in storia dei preziosi e mineralogia www.amalteapreziosi.com - mf@amalteapreziosi.com

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uscita di sicure

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A T T E L L A V LA A Z Z E V L A S A L L CAPITALE DE arcipelago di Malta, situato tra la Sicilia e la Tunisia, presenta un territorio privo di fiumi e caratterizzato da una costa prevalentemente rocciosa. Si compone di piccoli isolotti e tre isole principali: Malta, Gozo e Comino, quest’ultima quasi completamente disabitata. La piccola nazione di circa 400.000 abitanti, con capitale La Valletta, basa l’attuale economia in parte sul settore turistico, risorsa sviluppatasi dopo l’indipendenza dal Regno Unito nel 1964. Prima di allora, dal 1814 dopo il Trattato di Parigi, Malta era una colonia britannica. Lo storico e romanziere scozzese Sir Walter Scott descrisse La Valletta come «una città costruita da gentiluomini per gentiluomini». Attualmente la deliziosa città barocca- cinta da mura cinquecentesche perfettamente

conservate e con una pianta urbana progettata in modo da canalizzare verso l’interno della città la fresca brezza proveniente dal porto - con i suoi templi preistorici rappresenta uno dei tesori più importanti d’Europa e del mondo. Molti sostengono che il Vecchio Continente debba la sua salvezza proprio a La Valletta, che porta il nome del cavaliere che resistette al grande assedio dei turchi nel 1565. Per secoli il piccolo arcipelago è stato centro di scambio e rifugio di moltissime popolazioni: dalle antiche civiltà costruttrici di misteriosi templi megalitici ai navigatori fenici, a uomini come San Paolo Apostolo e Napoleone, senza dimenticare coloro che hanno lasciato l’impronta più significativa, i Cavalieri di Malta. Storia, bellezze paesaggistiche e piacere della scoperta sono gli attrattivi fondamentali di una visita a Malta

un motivo in più_ Andare sulle tracce dei Cavalieri di Malta Il Palazzo del Gran Maestro è da non perdere. Edificato nel 1574 fu ricavato da un precedente palazzo appartenente a un nipote del Grande Maestro Jean de la Vallete, fondatore della città. Rappresenta il Governo maltese, da prima con i Cavalieri di San Giovanni di Gerusalemme (Cavalieri di Malta), poi con gli inglesi ed ora con le massime cariche della Repubblica di Malta. A stupire il visitatore sono l’architettura e gli arredi della Camera del Consiglio, adornata con arazzi francesi, armature dei cavalieri, i dipinti e ritratti dei Gran Maestri raffiguranti l’assedio di Malta contro i turchi dell’impero ottomano ed episodi della vita dei Cavalieri. L’armeria ospita una delle più imponenti collezioni al mondo.

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itinerari d’Abru

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» di Denia Di Giacomo

GOLE DEL SAGITTARIO, LA VALLE DELLE SORPRESE Alla scoperta di un’area estremamente ricca di tesori da conoscere, dagli antichi borghi tra i più belli d’Italia, alla selvaggia natura che affiora dalle acque, tutto in pochi chilometri di distanza

Una veduta di Anversa degli Abruzzi (foto Del Monaco) Le Gole del Sagittario (foto Cooperativa Daphne)

itinerario regionale che vi proponiamo in questo mese vuole rendere onore ad una delle zone più suggestive d’Abruzzo, non solo per i suoi scorci paesaggistici, ma anche per la storia che quest’area racconta. Parliamo del territorio compreso tra i paesi di Anversa Degli Abruzzi, Villalago e Cocullo, tutti in provincia dell’Aquila e rientranti nella Riserva naturale guidata Gole del Sagittario, un’area naturale protetta istituita nel 1997 e molto bella da conoscere. La Riserva comprende la valle percorsa dal fiume Sagittario, le cui gole cominciano dalla diga di San Domenico vicino il centro di Villalago. Nei pressi della diga sorge l’eremo di San Domenico Abate, monaco benedettino ed eremita itinerante nato a Foligno nel 951, che intorno all’anno 1010 passò dalla Valle dell’Aventino, sul versante orientale della Maiella, in quella del Sagittario, fissando ivi la sua dimora denominata Prato Cardoso. In questa località il monaco visse molti anni in preghiera e solitudine diventando presto famoso tra gli abitanti del luogo per la sua santità e i miracoli dispensati. Così Prato Cardoso divenne presto un luogo di culto dove vi si edificò l’eremo che attualmente si specchia nelle limpidissime acque della diga costruita sul Sagittario intorno agli anni ’20. L’eremo di San Domenico è da visitare, nel piccolo portico antistante la facciata sono dipinte 4 scene illustranti altrettanti miracoli del Santo, mentre all’interno è custodito un altare in stile neogotico che accoglie la statua di San Domenico. Ricordiamo che questo Santo è particolarmente venerato in zona, a lui è infatti dedicata una delle festività più famose della regione la cosiddetta “festa dei serpari” che ogni anno, la prima domenica di maggio, si tiene nella vicina Cocullo, in un tripudio di commistione tra sacro e profano, dove migliaia di visitatori si affollano anche da fuori regione. Altro luogo da conoscere è la vicina Anversa Degli Abruzzi. Annoverato tra i Borghi più Belli d’Italia, questo piccolo e antico centro fa parte della Comunità montana Peligna e sorge ad un’altezza di 675 m s.l.m., dominando lo sbocco delle Gole e le Sorgenti di Cavuto. È molto suggestivo visitare i ruderi del Castello normanno, che ospitava il Trittico di Anversa, poi portato nella Chiesa di Santa Maria delle Grazie. Il paese è ricco di architettura religiosa, con veri gioielli come Santa Maria delle Grazie (XVI secolo) in stile romanico a tre navate o San Marcello (XI secolo) in stile romanico con portale tardo-gotico. Se poi desiderate proseguire la passeggiata a soli 10 minuti di automobile è possibile visitare anche il centro di Villalago. Anch’esso riconosciuto come uno dei Borghi più Belli d’Italia, Villalago, anticamente noto come “Villa de Lacu”, è un luogo ricco di tradizioni, artigianato e fierezza culturale. La visita al paese regala numerosi spunti, dalle case tipiche in pietra, al Museo delle Tradizioni Popolari del Lavoro o quello dell’Arte Contadina allestito nel Torrione. Inoltre, questo borgo offre davvero la possibilità di godere di panorami invidiabili ecco perché viene definito la Sentinella sulle Gole del Sagittario. Sono luoghi da conoscere con la giusta attenzione, da assaporare negli scorci, nella natura, nelle tradizioni e anche nell’enogastronomia, l’ideale sarebbe quello di passare un lungo week-end e scoprire in compagnia quanto, in soli pochi chilometri, l’Abruzzo riesce a regalare

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divinoenonsolo » di Nicola Boschetti

ROSATI ALLA RISCOSSA

Parliamo di una categoria di vini spesso sottovalutati: i rosati. Oggi cominciano ad essere molto apprezzati e il mercato ne offre numerosi di grande valore

onostante la bella stagione fatichi ad arrivare, sono già sulle carte dei ristoranti e sugli scaffali delle enoteche,  i  nuovi rosati e cerasuoli targati 2010. Vino considera to  “da femmina” sino a pochi anni fa, tanto da rappresentare a malapena il 5% della produzione totale di vino italiano, i rosati sono riusciti a ricavarsi una nicchia di tutto rispetto nel panorama del bere italiano. Grazie a molti produttori che vi hanno creduto e grazie anche ai costi medio bassi di una buona bottiglia, si ri-

escono a bere ottime etichette. Precisando che non è tutto oro quello che luccica, bisogna differenziare le zone storicamente vocate da quelle più commerciali. Ad esempio sia l’Abruzzo che la Puglia possono vantare denominazioni importanti, prodotte da oltre 30 anni, frutto di una tradizione storica e seria fatta di vitigni autoctoni come l’uva Montepulciano, Negroamaro, Sangiovese, Primitivo e tanti altri. Altre zone interessanti sono l’Alto Adige, con il profumato Lagrein, seguito dai freschi Bardolini o Chiaretti del Garda Bresciano, sino ad arrivare nella Maremma Toscana, ove si stanno sperimentando nuovi vini, diversi dai pesanti “SUPER TUSCANS”. I rosati

sono molto divertenti e versatili nell’abbinamento con i cibi; la loro discreta gradazione alcolica li rende piacevoli bevuti freschi, con ortaggi, carni bianche, pesce e …provatelo con la pizza. Certamente anche la qualità ha il suo prezzo, e se tra un rosato ed un altro vi sono diversi euro di differenza, un motivo ci sarà pure. Personalmente ritengo che per capire se un rosato è buono bisogna berlo dopo 8/9 mesi dalla sua messa sul mercato, e vi posso assicurare che ne vedrete delle belle. Ma per cominciare a capire che i vini freschi e delicati sono buoni anche a ridosso del Natale, sia i consumatori che i produttori ne hanno di strada da fare. Alla prossima

CAROSO MONTEPULCIANO D’ABRUZZO RISERVA 2006 Grande esempio del centro sud Italia, di come una grande azienda, dal numero importante di bottiglie prodotte può tranquillamente offrire ai suoi fan una ricca gamma di vini, dotati di sicura qualità e continua crescita. Il Caroso rappresenta uno dei gran cru dell’azienda, prodotto da oltre 30 anni ha donato a diverse generazioni il sapore vero del Montepulciano di collina, frutto di attenta selezione e rispetto della materia prima, senza cadere nelle mode degli anni 90. Colore rosso cupo, pieno e spesso, naso aristocratico, ma non invadente, in bocca tutto il carattere del vitigno, leggermente graffiante, ma non sgradevole, ricca persistenza di tannini ancora ben netti che lasciano immaginare una lunga vita. Sposa alla grande tutta la cucina di terra con un occhio di riguardo per l’agnello, ma fa una gran bella figura anche con i piatti più elaborati come i filetti in salsa e la cacciagione da piuma. Il suo prezzo è molto onesto, 16 euro, insomma, un vero vino di “Carattere”. info_ CITRA VINI c.da Cucullo 66026 Ortona (CH) - tel.0859031342 www.citravini.it

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Spesso la vita frenetica e il lavoro sedentario ci inducono verso un’alimentazione del tutto sbagliata, frettolosa e non corretta per il nostro corpo. Seguendo la giornata tipo di un manager, ecco alcuni consigli di un esperto nutrizionista

a questione dell’integrazione alimentare ovvero l’utilizzo di vitamine, minerali e altri complessi da affiancare alla dieta quotidiana è un problema discusso da tempo dagli addetti ai lavori. Una parte di ricercatori, studiosi e nutrizionisti afferma che con una alimentazione varia ed equilibrata si riescono a reperire tutte le sostanze di cui l’organismo ha bisogno per funzionare correttamente e quindi è inutile integrare, mentre l’altra sostiene che per l’attuale ridotta qualità degli alimenti e gli stress provocati dagli stili di vita contemporanei diventa invece necessario. Da nutrizionista provo a esprimere il mio pensiero. Indubbiamente seguendo uno stile corretto di alimentazione che preveda pasti regolari, un consumo costante di cereali, frutta e verdura e un apporto giusto di proteine e grassi dovrebbe essere garantito tutto quello che serve al nostro corpo, d’altra parte per migliaia di anni l’uomo ha soddisfatto sempre le proprie esigenze nutrizionali esclusivamente attraverso l’alimentazione, tuttavia allo stato attuale le cose stanno in maniera diversa e bisogna sicuramente tenere in considerazione alcuni fattori che proveremo ad esaminare. I ritmi di vita attuali sono sicuramente più “accelerati” rispetto a quelli di qualche tempo fa e l’adattamento ai cambiamenti epocali che il genere umano ha dovuto effettuare hanno avuto sempre il tempo necessario perchè ciò avvenisse, attualmente i cambiamenti sono talmente veloci che l’organismo fa difficoltà ad adattarsi per cui genera stress e una serie di sostanze definite radicali liberi che provocano una serie di problemi e malattie. Purtroppo anche la natura dalla quale attingiamo le sostanze e i nutrimenti per vivere è stressata e quindi spesso mangiamo “cibi stressati” che perdono molto delle loro proprietà nutrizionali. L’inquinamento atmosferico e dell’acqua, i concimi, i pesticidi, l’impoverimento del terreno sono solo alcuni dei fattori che stressano direttamente gli alimenti che andremo a mangiare che perdono in questo modo molte delle loro qualità, altre qualità si perdono ancora nella manipolazione e nella lavorazione degli alimenti, cerchiamo di ricordare che più un alimento è elaborato o composito più perde proprietà nutritive. Diventa importante a questo punto attuare una doppia strategia ovvero seguire stili di vita e alimentazione corretti e contestualmente rafforzare l’organismo integrando le carenze derivanti dalla ridotta qualità degli alimenti che introduciamo, ma attenzione non una integrazione indiscriminata e fai da te con mega dosaggi di vitamine, minerali, nutrienti e quant’altro tanto “fanno solo bene” come spesso ci viene proposto dai media, bensì una attenta e mi-

salus, il cibo per vivere meglio » di Pietro Campanaro

INTEGRARE O NON INTEGRARE? Assumere vitamine e integratori alimentari fa sempre bene al nostro corpo? Oppure è meglio fidarsi solo di una corretta alimentazione? I pareri sono discordanti, ma nel mezzo sta il giusto

rata integrazione dopo aver valutato le carenze principali attraverso una anamnesi alimentare e dello stile di vita oltre che con specifici esami del sangue che un professionista del settore può mettere in evidenza, evitando i danni da integrazione. Un esempio tipico è l’integrazione con ACE (vitamine A, C ed E) a cui spesso molti fanno ricorso. Se da un lato potrebbe essere necessario dall’altro l’eccesso di assunzione di ACE può portare a danni peggiori che la carenza di queste vitamine. E allora integrare o non integrare? Integrare sì, ma con giudizio e competenza, e il nostro organismo ringrazierà dell’aiuto!

info_ Dr. Pietro Campanaro Medico-Chirurgo Nutrizionista, Specialista in Scienze dell’Alimentazione, Fitoterapeuta Giulianova - Teramo - Alba Adriatica - Pescara - Ascoli Piceno - Fermo www.fitomedicina.it - info@fitomedicina.it gruppo su Facebook: Nutraceutica e Fitomedicina

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a che il cibo sia la tua medicina

Ippocrate, Aforismi

Il Relais del Vino Agriverde è una realtà unica nel suo genere: è infatti un Ristorante in Cantina. Nel Relais del Vino l’alta qualità dei vini Agriverde incontra i piatti di terra e di mare della tradizione abruzzese rivisitati in chiave moderna dando vita, così, ad un perfetto connubio tra cibo e vino. Qualità, eccellenza nel servizio e nell’accoglienza, rafnatezza, cura ed attenzione dei particolari fanno di Agriverde la location ideale per ogni evento. Se vuoi rendere indimenticabile il giorno del tuo matrimonio o trascorrere momenti speciali in un’atmosfera sobria ed elegante, il Relais del Vino Agriverde sarà la cornice ideale per ogni circostanza.

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traindevie » di Carolina Pierfelice

IN SILENZIO, DAVANTI A UNA ROSA

Ci siamo trasformati in una civiltà del movimento, della fretta, ma è necessario fare attenzione affinché i nostri ritmi interiori non vengano travolti da quest’ansia…

bituati come siamo ad anticipare incessantemente le nostre stagioni, a velocizzare le nostre maturazioni, il rischio è che la vita ci sfugga senza averla vissuta pienamente, allora sarebbe bene ogni tanto fare qualche esercizio… San Benedetto vedeva nella “stabilitas”, intesa come “dimorare”, “fermarsi”, “persistere”, il rimedio per guarire i mali della propria epoca, niente di più adatto alla nostra! A tal proposito riporto un celebre brano tratto da “Il piccolo principe” di Saint Exupéry, alcuni stralci del dialogo con la volpe. Esso inizia con la volpe che chiede al piccolo principe di addomesticarla. «No», disse il piccolo principe. «Cerco degli amici. Che cosa vuol dire “addomesticare”?» «È una cosa da molto dimenticata. Vuol dire “creare dei legami”». «Creare dei legami?» «Certo – disse la volpe – Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l’uno dell’altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo». «La mia vita è monotona. Io do la caccia alle galline, gli uomini danno la caccia a me. Tutte le galline si assomigliano, e tutti gli uomini si assomigliano. E io mi annoio perciò. Ma se tu mi addomestichi, la mia vita sarà come illuminata. Conoscerò un rumore di passi che sarà diverso da tutti gli altri. Gli altri passi mi fanno nascondere sotto terra. Il tuo, mi farà uscire dalla tana, come una musica»… «Volentieri – rispose il piccolo principe – ma non ho molto tempo». «Gli uomini non hanno più tempo per conoscere nulla. Comprano dai mercanti le cose già fatte. Ma siccome non esistono mercanti di amici, gli uomini non hanno più amici». La volpe spiega al piccolo principe come fare ad addomesticare, e lui torna dalla sua rosa col preciso intento di farlo. Il dialogo, veramente

bellissimo, continua così: «Voi non siete per niente simili alla mia rosa, voi non siete ancora niente, Nessuno vi ha addomesticato, e voi non avete addomesticato nessuno, voi siete come era la mia volpe. Non era che una volpe uguale a centomila altre. Ma ne ho fatto il mio amico ed ora è per me unica al mondo. Voi siete belle ma siete vuote. Non si può morire per voi. Certamente, un qualsiasi passante crederebbe che la mia rosa vi rassomigli, ma lei, lei sola, è più importante di tutte voi, perché è lei che ho innaffiata. Perché è lei che ho messa sotto la campana di vetro. Perché è lei che ho riparata col paravento. Perché su di lei ho ucciso i bruchi. Perché è lei che ho ascoltato lamentarsi o vantarsi, o anche qualche volta tacere. Perché è la mia rosa». Tornato dalla volpe ascolta gli ultimi insegnamenti: «L’essenziale è invisibile agli occhi. È il tempo che hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante… Gli uomini hanno dimenticato questa verità… Tu diventi responsabile per sempre di quello che hai addomesticato. Tu sei responsabile della tua rosa...» Questo brano ribalta completamente la visione che noi abbiamo delle relazioni, in qualsiasi contesto esse si costruiscano, compreso l’ambito lavorativo: se noi siamo soliti puntare il dito sugli altri quando qualcosa non funziona, la volpe ci ricorda che siamo noi i responsabili, ma di una responsabilità positiva, che fa diventare le persone importanti a tal punto che loro ci daranno il meglio di sé. Se ognuno di noi si desse da fare per costruire legami di questo tipo, il mondo sarebbe certamente migliore…

info_ Carolina Pierfelice Psicologa - psicoterapeuta CarolinaPierfelice@libero.it

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Imbottigliamo la natura.

Questa è la storia di un Lui e una Lei. Lui è un idealista, innamorato a tal punto di lei da assecondare ogni suo capriccio. Lei detta le regole: vuole andare in collina, mentre gli altri vanno al mare; vuole vento e passione mentre gli altri dormono; ma soprattutto vuole cure e attenzioni solo da lui. Lui è Franco D’Eusanio, ideatore di vini. E lei? È la natura, ovviamente.

Vini Chiusa Grande: alla natura si comanda solo ubbidendole.

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arte&co.

/ incornice

» di Chiara Strozzieri

L’ONNIPOTENZA DI ANGELO COLANGELO Un autore internazionale che non smette di far parlare di sé

» foto concesse da Angelo Colangelo

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arte&co.

/ incornice

Angelo Colangelo

he le emozioni risultino positive o negative, l’importante è che ci sia ancora qualcosa o qualcuno capace di suscitarle e così, da persone della strada più che da esperti d’arte, siamo attaccati al lavoro di Angelo Colangelo come vittime al loro carnefice. C’è qualcosa di insensato nella riconoscenza verso un artista che disturba, punzecchia, non soddisfa mai il desiderio di bellezza, ma inevitabilmente questa riconoscenza c’è, perché per una volta un personaggio assai noto nell’ambiente artistico internazionale non prende in giro il suo pubblico convincendolo che il periodo storico che stiamo vivendo non sia più difficile di altri già superati e che l’arte non abbia alcun ruolo, se non quello di permettere l’evasione. Colangelo ci inchioda al muro con le sue installazioni piene di rabbia e violenza, non troppo ragionate per un desiderio di denuncia, quanto nate direttamente dalla pancia dell’autore, che spesso mette in gioco se stesso e partecipa fisicamente alle sue creazioni. Anni fa lo fece “immergendosi” in una vasca piena di vetri rotti oppure ingabbiandosi in un’inavvicinabile struttura metallica, trasmettendo in questo modo così incisivo una sofferenza profonda, un’incomunicabilità con l’altro, un isolamento a cui l’uomo contemporaneo sembra essere costretto. Oggi il maestro abruzzese sacrifica alcune delle sue letture preferite incollandone le pagine e sottraendo al libro la sua funzione principale, come se ogni messaggio non potesse nulla contro l’ignoranza di chi non è più capace di decifrare la realtà. E allora rimane solo una catena a imprigionarci insieme alla storia dell’umanità, insieme ai testi che la simboleggiano (Il Codice di Procedura Civile, La Storia dei Papi, il libro Cuore). Viene da chiedersi se ormai Colangelo possa permettersi di tutto e forse è così, lo ha dimostrato la sua Venere di Milo fatta di vere frattaglie di mucca, esposta qualche anno fa al Museo di Nocciano. L’importante è interrogarsi sul punto di partenza: sugli esordi negli Stati Uniti degli anni ’50, sulle cattedre a lui affidate in grandi università estere, sulla perizia tecnica acquisita in tutti i campi tradizionali dell’arte, dalla ceramica alla grafica, dalla scultura al disegno. Oggi tanti giovani artisti pretendono di essere sovversivi con niente, ma hanno le ossa fragili, che non si sono fatte in anni di seria ricerca. Di loro certo non potrei dire che possano fare qualsiasi cosa

In questa e nella pagina precedente alcune opere di Angelo Colangelo

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Quattro assi, un solo gruppo.

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arte&co. » a cura della redazione Un’immagine dell’istallazione allestita nel pieno centro di Pescara

“NATURALIZATION”, LA PESCARA DEL FUTURO aturalization è un messaggio di sensibilizzazione verso il cittadino per un miglioramento dell’ambiente, tramite il passaggio da un’urbanistica motorizzata ad una ad impatto zero. L’installazione ha riprodotto un habitat completamente ritrasformato in natura civilizzata dove le bici rappresentano un piccolo passo per sostenere l’ecosistema e per mostrare come con un semplice gesto potrebbe avvenire il cambiamento verso un mondo più pulito. L’istallazione è stata esibita per alcuni giorni di marzo presso lo spazio dell’Urban Center, nella centralissima Piazza della Rinascita a Pescara. «Per l’evento abbiamo scelto una frase di Petersen “Pensare alle biciclette come arte cavalcabile potrebbe quasi salvare il

Luca Paparella

L’associazione Culturale Contemporary, in collaborazione con la galleria d’arte White Project e Maibaic, hanno dato vita al progetto Naturalization, un’installazione che ha colorato di verde lo spazio espositivo dell’Urban Center in Piazza della Rinascita a Pescara mondo” applicata sul cristallo dell’Urban Center a Piazza della Rinascita riassume il nostro pensiero sulla città come la vorremmo, – ci ha spiegato Luca Paparella, responsabile e ideatore di Maibaic e socio di Contemporary – e abbiamo cercato di dargli forma ricreando in uno spazio così centrale della città un’oasi di verde che rappresenta la nostra idea di futuro». «Il progetto vuole sensibilizzare non solo i cittadini, ma anche le istituzioni, a migliorare i sistemi di mobilità alternativa –ha detto Lucia Zappacosta, consigliera di Sinistra ecologia e libertà e coordinatrice dell’associazione Contemporary– Molte delle piste ciclabili cittadine sono sconnesse e alcuni esempi, come lungo il parcheggio dell’area di risulta, dove la pista termina in un fosso privo di manto, dimostrano una vera incuria e un triste disinteresse. Così come i rallentatori di attraversamento pedonale e ciclabile le cui strisce sono ormai cancellate dal tempo ed i dossi di sollevamento affievoliti dal passaggio delle auto a gran velocità»

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arte&co. » di Elisa Di Venanzio

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D’ORO E D’ARGENTO Nel centro storico di Scanno, tra stretti vicoli e muri di pietra, la famiglia Di Rienzo da generazioni si dedica all’antica arte dell’oreficeria. Intervista al mastro orafo Armando Di Pietro per scoprirne i segreti

ipropongono il repertorio dei gioielli tradizionali abruzzesi, eseguiti ancora oggi come secoli fa. Parliamo della famiglia Di Rienzo, della sua storica bottega con le vetrine in stile decò e gli arredi originali del primo novecento, e la sua grande passione per l’arte orafa. Abbiamo intervistato il signor Armando per assaporare l’atmosfera di un tempo passato in cui i monili non erano solo ornamento, ma espressione di valori artistici e soprattutto simbolici.

Intervista a Armado Di Pietro titolare della Bottega Orafa Di Rienzo

Signor Di Pietro quali sono le origini della sua attività? «La nostra bottega artigiana vanta tradizioni lontane: all’inizio dell’Ottocento un mio antenato Eugenio Di Rienzo avviò questa attività e, da allora, il mestiere di orafo è stato tramandato nella mia famiglia di padre in figlio. Io e i miei 2 fratelli, abbiamo appreso tutti i segreti del mestiere da nostro padre». Quali sono i più importanti gioielli tradizionali che un tempo ornavano il severo costume scannese?

«I gioielli scannesi sono indissolubilmente legati al costume femminile tradizionale, composto da un corpetto e larga gonna pieghettata. Il petto in dialetto era detto “iu cummudine”, il comodino perché doveva sporgere come una mensola ed ospitare i gioielli che le donne ricevevano in dono durante il passaggio dall’età infantile a quella adulta. Il primo dono era la ”presentosa”, un grande ciondolo composto da un telaio di forma stellare, il cui spazio interno è riempito da spiralette realizzate in filigrana; al

centro, campeggiano due cuori, uniti da un crescente lunare rovesciato, simboli di amore perenne e felicità. Questo ciondolo veniva regalato dai genitori dello sposo alla futura sposa, come pegno d’amore. La sua funzione si riflette anche nel nome che, secondo alcuni studiosi deriverebbe da “presente”, ovvero dono, o da presentazione per il fidanzamento. Il vincolo matrimoniale era poi suggellato da una particolare fede nuziale denominata “ le Manucce” per la sua forma che simboleggia l’unione

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comunicazione aziendale

» Farnese vini

Edizione, cinque autoctoni V

ino di grande struttura, morbido, ricco di tannini vellutati, molto persistente e con finale lungo con note speziate di vaniglia e cioccolato. Pronto per essere bevuto subito ma sopporta bene un invecchiamento di 8/10 anni. Temperatura di servizio: 18-20° C circa. Abbinamenti gastronomici: Carni rosse, selvaggina, sughi robusti. Vino da meditazione. Vitigni: Montepulciano, Primitivo, Sangiovese, Negroamaro e Malvasia Rossa. Area di produzione: Comuni di Colonnella, Ortona, Sava e San Marzano. Caratteristiche sensoriali: colore rosso granato molto intenso e persistente con sentori di ciliegia, prugna, ribes maturi, tabacco e nota tostata finale.

I

«Nascono i nostri frutti»

vini Farnese riflettono tutti i colori della terra d’Abruzzo, dipingono incantevoli paesaggi di gusto e vivono della passione per i vigneti sconfinati che la Majella domina e protegge con le sue rotondità materne. Potete osservarli scivolare dalle colline fino al mare, distendersi alla ricerca delle esposizioni ottimali e godere di un microclima invidiato dall’Europa intera. Ecco perché i frutti di questa terra crescono bene e invecchiano ancora meglio.

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arte&co.

coniugale: la mano dell’uomo con quella della donna che avvolgono e proteggono un cuore. Come fede era utilizzata anche la “cicerchiata”, un anello decorato con una serie di minuscole sferette, così chiamato in dialetto perché richiama i grani della leguminosa cicerchia. La parure era completata da vistosi orecchini le “circeglie” a forma di canestrello e arricchiti da elementi decorativi o simboli come il gallo, augurio di una buona giornata, o le stelle per una notte serena. Le circeglie erano l’unico ornamento indossato tutti i giorni, e ancora oggi dalle sessanta donne ormai anziane del paese che quotidianamente indossano il costume. La propria dotazione personale di gioielli invece veniva sfoggiata con compiacimento in occasioni particolari come feste, processioni, cerimonie». E gli uomini?

«I gioielli maschili erano semplici, di tipo funzionale come i fermagli o i bottoni d’argento che chiudevano le grandi cappe dei pastori». Alcune di queste gioie non sono solo degli ornamenti per ingentilire la figura, ma veicolano un preciso linguaggio. Ci può fare qualche esempio? «Tutti i gioielli avevano una funzione apotropaica, ovvero di protezione dagli influssi negativi, dagli orecchini, che con il loro tintinnio spaventavano gli spiriti del male, alla presentosa, posta sul petto delle donne a protezione del cuore. Quest’ultima poi era un vero e proprio mezzo di comunicazione visiva: un cuore al centro della stella rendeva noto, infatti, lo stato nubile dell’indossatrice e in genere era regalata dalla madre in età maritale. Se invece il monile recava due cuori, legati da un nastro, il messaggio era “sono sentimentalmente impegnata”». All’interno del suo negozio ha allestito un esempio di bottega tradizionale, con tutti gli attrezzi per la lavorazione della filigrana. Può illustrarlo brevemente? «I gioielli scannesi sono realizzati con la tecnica della filigrana che consiste nell’intrecciare un doppio filo di metallo prezioso che mostra segmenti trasversali simili ad una spiga di grano (da cui deriva il termine filigrana). Anticamente i monili erano lavorati in oro rosso (9 kt-12 kt) con una percentuale di rame e di ottone molto alta. Qui nella nostra bottega conserviamo alcuni degli utensili

utilizzati come i crogioli dove avveniva la fusione dell’oro e dell’argento con il rame e l’ottone, “il laminatoio”che appiattiva il metallo, “la trafila” che serviva per fare il filo della filigrana e la ”lucidatrice a pedale” per rifinire i gioielli, rendendoli più lucidi». Scanno è una meta turistica rinomata. I visitatori apprezzano i gioielli abruzzesi? Qual è il più amato e perché secondo lei? «Certo! I turisti continuano ad apprezzare e quindi ad acquistare soprattutto la presentosa perché è considerata uno dei simboli identificativi della nostra regione. Non a caso, in occasione del G8 a L’Aquila nel 2009, alle first lady presenti, come ricordo dell’evento, è stata regalata proprio una presentosa». In tanti anni di attività avete avuto mai clienti “illustri”? «Nel corso del tempo abbiamo realizzato delle opere sia per la Chiesa (Santo Padre, Vescovi), per gli enti pubblici e per le Forze Armate». Ha mai pensato di utilizzare materiali innovativi per creare opere nuove, espressione dell’evoluzione dell’oreficeria tradizionale? «Abbiamo sempre cercato di stare al passo con i tempi. Già mio nonno Armando, negli anni venti, ha contribuito a innovare il repertorio dei monili in oro scannai creando “l’amorino”, un ciondolo, impreziosito da turchesi, coralli e rubini, che è diventato l’emblema della moderna produzione»

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arte&co.

Alice nel Paese delle Meraviglie della compagnia Akroama

» di Laura Sacchetti

“A TEATRO CON MAMMA E PAPÀ” Questo il titolo della rassegna promossa da L’Uovo Teatro Stabile d’Innovazione de L’Aquila che si è appena conclusa con grande successo di pubblico

i è chiusa con grande successo di pubblico nello scorso mese di aprile la rassegna “A teatro con mamma e papà” 2010/11, promossa da L’Uovo Teatro Stabile d’Innovazione de L’Aquila e dedicata ai più piccini. Un cartellone ricco di storie appartenenti al repertorio classico oppure frutto di rielaborazione di temi contemporanei, con allestimenti che spaziano dall’innovazione alla tradizione, dal teatro d’attore a quello di figura. E che hanno visto partecipare, oltre alla stessa compagnia de L’Uovo, compagnie teatrali provenienti da diverse località italiane, ma tutte di rilevanza nazionale allo scopo di garantire una qualità elevata dell’offerta. E con un record: il numero di punti di programmazione fissa per questa stagione 2010/11 sono stati undici, sparsi in diversi comuni della regione.

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«Abbiamo lanciato questa rassegna nel 1987 – afferma Antonio Centofanti, preposto all’organizzazione generale e alla programmazione nazionale – quando L’Uovo trova finalmente una sede stabile, il teatro San Filippo de L’Aquila. Nei primi anni Novanta abbiamo poi cominciato ad estenderci sull’intero territorio regionale, partendo dal Teatro Marrucino di Chieti. Via via abbiamo trovato l’interesse di diverse amministrazioni comunali. Con alcune di queste in realtà già preesistevano delle intese per la stagione “A teatro con la scuola”. Nel tempo l’espansione in regione è andata avanti con modalità differenti, a seconda delle strutture, delle amministrazioni coinvolte e di altre variabili, comunque si è sempre mantenuta la continuità di 4/5 città coinvolte nelle stagioni invernali ogni anno». Quest’anno le com-


Filiberto della compagina Eidos

Il Mago di Oz - foto di Raffaello Mastrorilli

pagnie coinvolte sono state 17, per un totale di 23 spettacoli iniziativa riuscita e di grande valore educativo. L’affluenza del e 28 rappresentazioni. L’Uovo è così fedele alla sua missione: pubblico nel tempo è cresciuta, anche se attualmente è forse in riconosciuto come Teatro Stabile di Innovazione con decreto atto una leggera flessione, soprattutto a carico delle scuole, così del Ministero dei Beni Culturali nel gravate dai tagli. Tuttavia la contra2000 - ma già nel 1990 è riconozione non supera nel complesso il sciuto come “organismo stabile per 10-15% e la risposta delle famiglie l’infanzia e i giovani” - si impegna è buona e contrasta questo trend a fornire una programmazione di generalizzato. A Casalbordino la tipo regionale oltre che una sede proposta fuori cartellone, e su ristabile per lo svolgimento delle sue chiesta dell’associazione locale diverse attività. “Amici della scuola”, ha riscosso «La nostra sede del San Filippo un tale successo da lasciare ben è purtroppo andata distrutta dal sperare per la prossima stagione terremoto – continua Antonio Cen2011/12. tofanti - ed è tuttora inagibile, ma L’interesse dell’intera comunità per nell’autunno 2010 don Dante, paril teatro è fondamentale perchè roco della chiesa “San Francesco” possa continuare ad essere predel quartiere di Pettino, e il suo sente nella vita culturale e sociale vicario don Pino hanno dimostrato delle nostre città ed arrivare così una grande sensibilità e disponibianche alle giovani generazioni, lità nei nostri confronti, mettendoci proponendo forme di spettacolo dia disposizione l’auditorium parrocverse e alternative rispetto a quelle La locandina della rassegna organizzata da “L’Uovo” ONLUS chiale per alcune rappresentaziospesso omologate o di taglio comni. Ad ogni modo questo aspetto merciale che sempre più spesso ha penalizzato e penalizza tuttora la città dell’Aquila, ma sono vengono loro proposte quasi in esclusiva. «Il teatro – affermava proseguite le nostre attività e rappresentazioni fuori sede». Federico Garcia Lorca - è uno degli strumenti più espressivi e Strutturalmente l’associazione L’Uovo si occupa di teatro per più utili per la formazione di un paese, è il barometro che ne ragazzi, ma non mancano spazi dedicati agli adulti, e svolge segna la grandezza o la decadenza. Il teatro è scuola di pianto o un servizio a tutto campo di ricerca, produzione ma anche fordi riso, è una libera tribuna dove gli uomini possono mettere in mazione in campo teatrale. La stagione “A teatro con mamma evidenza morali vecchie o equivoche e spiegare con esempi vivi e papà” è un segmento dell’intera attività, ma si è rivelata una e norme eterne del cuore e del sentimento umano»

» foto concesse dall’associazione “L’Uovo ONLUS”

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tempo rubato

Il tempo per leggere è sempre tempo rubato. (Come il tempo per scrivere, d’altronde, o il tempo per amare). Rubato a cosa? Diciamo, al dovere di vivere.

» a cura della redazione

Daniel Pennac, Come un romanzo, Feltrinelli Editore

Alessandra Di Lorenzo / Albatros 2011

Figgi de Zena

l romanzo “Figgi de Zena”, primo lavoro di Alessandra Di Lorenzo, analizza relazioni, emozioni, accadimenti di un gruppo sociale e familiare inserito nel cuore più connotato della vecchia Genova, il quartiere di Prè. I “Figgi De Zena” sono adolescenti segnati da complicate e difficili storie che nel gruppo guidato da Carlos, il protagonista, ritrovano valori, entusiasmi, sogni consoni sia all’identità del gruppo stesso che alla comune passione calcistica per il Genoa. Le pagine, scritte con una prosa curata ed elegante, scavano nella psiche dei vari personaggi che ruotano intorno al protagonista, fin nella profondità del proprio essere coinvolgendo il lettore in una trama di accadimenti e situazioni davvero singolari. L’autrice non tralascia di coinvolgere il tessuto sociale delle varie istituzioni che si fanno carico dell’infanzia e ne evidenzia potenzialità e fallimenti attraverso la descrizione delle personalità dei soggetti appartenenti alla stessa. La difficoltà del vivere colpisce il lettore dalle prime pagine del romanzo e permea lo stesso, ma con connotazioni sempre diverse: squarci nel dolore appaiono via via sempre più evidenti, fino ad una soluzione della storia sicuramente possibilista. Non è l’ottimismo facile che traspare dalle pagine di Figgi De Zena, ma la certezza che la giovane scrittrice intende passare ai suoi lettori, che ad ognuno è data un’ulteriore possibilità e, perché no, l’opportunità di sfuggire a un destino così negativo. La scrittrice ci accompagna, con competenza e delicatezza, a tratti sorprendendoci, a volte emozionandoci, in un mondo per alcuni sconosciuto ed insospettabile facendoci riflettere sull’importanza del dialogo, della comprensione e soprattutto dell’affetto familiare fino all’epilogo liberatorio e commovente.

l’autore_ Alessandra Di Lorenzo, nata a Napoli 33 anni fa, è cresciuta a Montesilvano (PE). Dopo il diploma linguistico, si trasferisce a Bologna dove si laurea in Giurisprudenza, anche se nutre da sempre una passione per le materie psico-pedagogiche. Vive da pochi mesi in Toscana, lavora nel settore finanziario, ama i romanzi di Torey Hayden e Banana Yoshimoto, i telefilm americani, il Giappone e la saga di Harry Potter. Scrive dall’età di tredici anni, ma “Figgi de Zena” è la sua prima pubblicazione.

le prime trenta righe_ Genova, 10 ottobre 2007 Carlos si sedette su un muretto di pietra alla fine di una salita di ciottoli e mat­toncini rossi. Da quella posizione poteva controllare l’andirivieni all’ingresso del vicolo e restarsene un po’ in disparte lontano dallo sguardo della gente. Nella luce liquida di un pallido sole autunnale, frugò distrattamente nella tasca del giubbotto ed estrasse una sigaretta accendendola con un movimento lento e meccanico, da uomo avvezzo a quel gesto da sempre. Quel giorno compiva undici anni, ma nei suoi occhi neri, fermi e attenti, non c’era alcuna traccia di innocenza, nessun bagliore di gioia o spensieratezza, nien­te che parlasse di un’infanzia che aveva imparato a riconoscere come inoppor­tuna e pericolosa. Lanciò un’altra occhiata fugace verso l’imbocco del caruggio lasciandosi di­strarre solo un attimo da un piccolo gruppo di turisti che gli sfilò davanti facen­do oscillare i sacchetti di souvenir dell’Acquario, poi tornò a studiare l’orizzonte sentendo i rumori del quartiere in lontananza. Prese un’altra boccata di fumo cercando di immaginare dove si

sarebbero di­retti e quali sarebbero stati i loro programmi. Non che gli interessasse davvero, era solo una stupida abitudine creata con gli amici. Capitava che lui e gli altri non avessero di meglio da fare che starsene su quel muretto a pattugliare la strada e giocare a “indovina il turista”. Il gioco era semplice e anche un po’ stupido: si dava un’occhiata ai visitatori e se ne immaginavano i percorsi basandosi su qualche dettaglio. Lo facevano da così tanto tempo che avevano anche stilato una loro personale classificazione del turista medio e ci scommettevano qualunque cosa avessero in tasca. Ne esistevano almeno quattro tipi, tanti quante sono le facce di una città com­plessa come Genova. C’era il turista solo-mare-vip, quello che si teneva alla larga dal centro: si tro­vava un bell’albergo dalle parti di Albaro o Quinto e trascorreva le sue giornate sulle spiagge, trastullandosi lungo la Passeggiata Anita Garibaldi di Nervi o nel borgo di Boccadasse. Solitamente non si avvicinava a Genova nemmeno di sera, preferendo dirigersi verso Portofino piuttosto che sperimentare la movida cittadina.

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musicamania » a cura di Piero Vittoria

VIVERE O NIENTE

THE KING OF LIMBS

il ritorno di Vasco Rossi

II fascinoso nuovo album dei Radiohead

Vasco Rossi torna sul mercato con “Vivere o niente”: capolavoro o disco di passaggio? Difficile rispondere. Certo è che le vendite iniziali da capogiro danno ragione al rocker di Zocca: oltre 170.000 copie a soli quattro giorni dalla pubblicazione ed immediata vetta delle classifiche! Di contro c’è da dire che le idee originali qui latitano, ma è dagli anni ’90 che Vasco, in fondo, in ogni suo album ci propina un gruppo di canzoni che solo a sprazzi ricordano la genialità del grande rocker che la maggior parte di noi ha imparato ad amare. “Vivere o niente” non fa eccezione. Dalla sua, però, c’è che Vasco fa mondo a sé ed il testo del primo singolo “Eh … già” ne è l’esatta manifestazione: “….in quattro parole, io sono ancora qua eh già. Come dargli torto? Nel disco troviamo i vari aspetti del suo modo di fare musica: dalle ballate, al rock da “inno da stadio”, ma spesso ci si trova di fronte ad un’autocitazione che forse, in alcuni tratti, è eccessiva. Ne “L’Aquilone” c’è un richiamo “forzato” ad un autentico capolavoro che era “Vado al massimo”. “Vivere non è facile”, prima canzone del disco, è uno dei suoi migliori momenti. “Manifesto futurista della nuova umanità”, “Sei pazza di me”, “Non sei quella che eri” (una probabile “Delusa” parte seconda?) sono già pronte per essere cantate all’unisono nei prossimi concerti estivi. “Dici che” strizza l’occhio a suoni internazionali con qualche tocco di elettronica. I momenti migliori arrivano dalla title track “Vivere o niente”, “Starò meglio di così”, “Prendi la strada” ed infine “Stammi vicino” (è l’esordio come autore per Vasco del suo chitarrista Stef Burns). Nel complesso “Vivere o niente” poteva rappresentare una via di fuga dai soliti schemi, ma è rimasto questo solo nelle intenzioni: alcuni buoni spunti ci sono, ma manca la zampata vincente.

I Radiohead riescono a spiazzare ancora una volta: che novità! Ogni loro ritorno assume il sapore di un qualcosa di sensazionale e non fa eccezione “The king of limbs”, un lavoro forse ancora più complicato dei loro ultimi, arrivato senza preavviso, cioè privo di una reale campagna promozionale. È un album molto ostico, di quelli che difficilmente conquista ad un primo ascolto, fuori dagli schemi e privo di ogni pretesa di strizzare l’occhio al mercato. Semplice e ricercato al tempo stesso, breve nella durata (poco più di 37 minuti per otto complessivi brani), ma molto intenso, quello più intimista ed introspettivo della band inglese: gridare al capolavoro è forse eccessivo, ma ancora una volta i Radiohead insegnano che quando si vuole si può guardare alla qualità non cavalcando le mode. Questo lavoro sembra un riuscito mix fra “Kid A” ed “Amnesiac” dei quali potrebbe rappresentare la terza ideale parte: impossibile imprigionarlo in un genere, non è pop, neanche elettronica o rock, ma un insano ed incredibile incontro fra tutto questo. Si va dalla iniziale e scioccante “Bloom”, ipnotica nei suoni che vanno sempre più in crescendo, a “Morning Mr Magpie” , passando poi per il singolo “Lotus flower”, canzone corredata da un video originalissimo in cui Thom Yorke si improvvisa ballerino. Poi “Codex” regala emozioni con piano e voce che in maniera lenta si accompagnano agli archi. La ballata “Separator” chiude il disco in maniera splendida. I Radiohead hanno ormai abbandonato definitivamente il rock degli esordi per abbracciare uno stile tutto loro, difficile da catalogare, ma sicuramente dotato di un fascino che non ha eguali.

VOTO 6

VOTO 8

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i moderni

» a cura di Camilla Marino

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LA CITROËN DS4 FRA SPORTIVITÀ ED ELEGANZA

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icercata, preziosa, e dal carattere innovativo, Citroën DS4 si presenta come la perfetta interpretazione della 5 porte di prestigio in grado di abbinare un design contemporaneo e con un animo sportivo. Fra le principali caratteristiche spicca l’eccezionale versatilità, l’assetto rialzato, gli interni premium, motori che sono in grado di coniugare performance eccellenti a una straordinaria efficienza nei consumi. Citroën DS4 è l’ultima nata dallo spirito “Creative Technologie” della Marca. Un’autovettura che racchiude in sé il divertimento di guida tipico di un coupé abbinato alla versatilità di una berlina. Una perfetta sintesi tra spontaneità e versatilità in grado di incuriosire e conquistare quei clienti alla ricerca di un’autovettura unica e ricercata. Grazie a questo ultimo gioiello della “collezione” DS, Citroën completa il

segmento M1, che rappresenta in Italia il 22% del mercato. Nello specifico la nostra flotta M1 completa tutte le esperienza di guida infatti: Citroën DS4 si posiziona sul mercato come una berlina. Rispetto a Nuova Citroën C4 è più corta di 6 cm. Un risultato raggiunto grazie alla riduzione dello sbalzo anteriore. Questa scelta progettuale non incide sul passo, che rimane invariato, garantendo un confort e abitabilità superiore. Le motorizzazione di quest’auto che più si mettono in luce per le loro prestazioni dinamiche sono: •1.6 THP 200. Realizzato in collaborazione con BMW, è la motorizzazione più sportiva in gamma. Il propulsore è in grado di erogare una potenza di picco di 147 kW/200 CV a un regime di 5800 giri/min. La coppia massima è pari a 275 Newtonmetri a 1700 giri/min. Incredibili i consumi visto che il consu-

mo misto di 6,4 l/100 km permette di raggiungere un’efficienza paragonabile ad una citycar. •2.0 HDi 160 FAP. 2.0 HDi 160 FAP. Il propulsore ha una potenza di picco di 120 kW/163 CV a un regime di 3750 giri/min mettendo a disposizione la coppia massima di 340 Newtonmetri a 2000 giri/min. Anche per questa motorizzazione i consumi sono veramente contenuti, 5,2 l/100 km sul misto, tenendo in considerazione le performance erogate. A partire da 21.000 Euro• SCHEDA TECNICA DIMENSIONI Lung. / larg. / alt. cm. Passo cm. Peso in origine di marcia kg. Capacità bagagliaio litri Pneumatici (di serie)

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PASSIONEMOTORI scopre la Peugeot 508 GT 2.2 16V HDI 204 CV FAP Cambio automatico

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PEUGEOT 508: UN’EREDITÀ PESANTE

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a Peugeot 508, erede dei modelli di alta gamma della casa francese, sostituirà la “407” e la “607”. È di questi giorni la commercializzazione, sia in versione berlina, sia station wagon. Venne presentata in anteprima, naturalmente, al Salone di Parigi del 2010. Le dimensioni della 508, lasciano intendere quanto la vettura sia spaziosa e ben concepita, con i suoi 4,79 metri di lunghezza e un bagagliaio con capacità di 515 litri. Il viaggio, infatti, è la dimensione più congeniale per quest’auto, grazie all’abitacolo spazioso e a un buon comfort di marcia: di alto livello l’equipaggiamento, che si può ulteriormente personalizzare, ad esempio, col

SCHEDA TECNICA Cilindrata cm3 N° cilindri e disposizione

sistema di riscaldamento programmabile o coi cerchi in lega da 19 pollici. Tra i motori, troviamo i benzina 1.600 16V da 120 cavalli con cambio robotizzato a 6 marce ed il 1.600 turbo con iniezione diretta da 156 cavalli, disponibile con trasmissione manuale o automatica. Tra le versioni alimentate a gasolio troviamo il 1.6 HDi da 112 cavalli ed il 2.0 HDi da 140 cv con cambio manuale, il 2.0 HDi da 163 cavalli con cambio automatico, il 2.2 GT 16V da 204 cavalli. Completa la gamma di motori il nuovo e-HDi 1.6 da 112 cavalli con sistema Start&Stop, capace di produrre soli 109 gr/ km con un consumo medio di 4 litri per 100 km•

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23.400 euro

234 chilometri l’ora

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da 0 a 100 km/h velocità massima

17,54 chilometri

con 1 lt di carburante

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Potenza (CV)

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Coppia max Nm/giri Emissione di CO2 gr/km N° rapporti del cambio Trazione Freni anteriori Freni posteriori

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DIMENSIONI Lung. / larg. / alt. cm.

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Passo cm.

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Peso in origine di marcia kg.

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PASSIONEMOTORI scopre la Mercedes Classe CLS 350 CDI

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PIACERE, SEDUZIONE E STUPORE MERCEDES CLS

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a Mercedes ha rivoluzionato la propria supercoupé. La berlina sportiva, commercializzata a partire dall’autunno 2010, consta di una gamma di cinque motorizzazioni: CLS 350 CGI (306 CV, 370 Nm), CLS 500 (435 CV, 700 Nm), CLS 250 CDI (204 CV, 500 Nm), CLS 300 CDI (231 CV, 540 Nm) e CLS 350 CDI (265 CV, 620 Nm). In particolare, quest’ultimo modello regala grandi soddisfazioni di guida. Un tre litri, dotato di una serie di accorgimenti che vanno sotto il nome di Blue Efficiency. Con il cambio automatico 7G Tronic (di serie su tutti i modelli) e le sospensioni pneumatiche «Airmatic» (optional), permette una marcia regolare e piacevole. Inoltre, grazie alla grande potenza, possiede uno scatto e una velocità che la pongono fra il top di gamma. La sicurezza, infine, come fiore

all’occhiello della Casa automobilistica: sistema di parcheggio automatico con dieci sensori, che determinano fino a 35 km/h, se lungo il marciapiede c’è uno spazio lungo abbastanza per parcheggiare, poi il volante si muove da solo; “spia caffè”; Esp attivo, se la telecamera anteriore s’accorge che il guidatore attraversa una linea continua a destra o sinistra, rimette l’auto in carreggiata senza l’intervento del pilota DI SERIE PER TUTTE LE VERSIONI Airbag ginocchia guidatore; attacchi isofix; clima automatico bizona; comandi del cambio al volante; cruise control; fari a led; interni in pelle; navigatore; poggiatesta anteriori attivi; radio/CD/mp3/Aux con comandi vocali e vivavoce Bluetooth; ruotino; sensori parcheggio con park assist•

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250 chilometri l’ora

53.290 euro

da 0 a 100 km/h velocità massima

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2987 6/V 4 valvole per cilindro

Potenza max kW (CV)/giri

195 (265)/3800

Coppia max Nm/giri

620/1600-2400

Emissione di CO2 gr/km N° rapporti del cambio Trazione

159/160 7 + retromarcia Posteriore

Freni anteriori

Dischi autoventilanti

Freni posteriori

Dischi autoventilanti

DIMENSIONI Lung. / larg. / alt. cm. Passo cm.

491 / 186 / 146 287

Peso in origine di marcia kg.

1815

Capacità bagagliaio litri

520

Pneumatici (di serie)

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modello benzina Mercedes 350 CDI - 265 cv

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Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omaggio o) - Registrazione n. 04 del 07/04/2006 Tribunale di Pescara - Sped. in a.p. Art. 2 comma 20/C legge 626/96P

Anno 2¡ n. 3 - marzo 2007 - (copia omagg o) - Reg Registrazione egist trazione n. 04 del 07/04/2006 07 7/04//2006 Tribunale Tribunale di Pescara Tr Pesc cara ra a - Sped. Sped ped. p ed. in n a.p. a.p .p.. Art. Art rt. t. 2 comma comma 20/C legge co legg gge 626/96P 626 626/96P /96 6P

ABRUZZO IMPRESA MAGGIO 2011 N°54 ANNO VI IN COPERTINA SILVANO PRIMAVERA

CINQUANTAQUATTRO VOLTE ABRUZZO IMPRESA DA MAGGIO 2006 IL MENSILE DEL MANAGER


segno dei tempi Âť di Vyck

Porto Pescara, aumentano rischi per navi commerciali La situazione si aggrava di giorno in giorno: per mostrare la drammaticitĂ di quanto sta accadendo alcuni pescatori hanno attraversato il porto canale a piedi.

Oh no, non sta camminando sulle acque... sta camminando su un po’ di Fango!

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