asud'europa anno 7 n.4

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Cuneo fiscali, aiuti alle start up, minori accise Ecco il pacchetto di aiuti per le imprese Michele Giuliano uneo fiscale, aiuti alle start up, riduzione dell’accisa sull’energia per le piccole e medie imprese. È il pacchetto di novità, in materia fiscale, riservate alle aziende dalle diverse misure anti-crisi appena approvate dal governo nazionale e pubblicate sul Supplemento ordinario n. 208 del 18 dicembre 2012 alla Gazzetta n. 294 del 18 dicembre 2012 il Dl Sviluppo bis-legge 18 dicembre 2012 n. 222. Il provvedimento è entrato in vigore il 2 gennaio scorso. La Sicilia è stata inserita in queste misure agevolative. A queste si deve aggiungere la nuova direttiva europea sui pagamenti che è entrata in vigore dal 1° gennaio e che costringerà imprese private e amministrazione pubblica ad accorciare i tempi per i pagamenti delle fatture: 30 giorni al massimo per non incorrere nella pesante penale pari all’8 per cento di tasso di interesse legale sommato a quello di riferimento fissato dalla Bce. Per il cuneo, però, il grosso verrà nel 2014. Quest’anno infatti, il mondo delle imprese e del lavoro vedrà solo il primo passo che consiste nella dote di 2,15 miliardi nel triennio 2013-2015, destinata alla detassazione dei salari di produttività. È comunque un passo avanti visto che il cuneo fiscale, cioè la differenza tra il salario netto percepito dal dipendente e il lordo comprensivo di tasse e contributi, è tra i più alti in Italia dove, in base alla classifica Ocse, il peso degli oneri fiscali e contributivi è del 47,6 per cento in Italia per un single e del 38,6 per cento in caso di figli a carico. L’intervento più robusto scatterà dal 2014 con la modifica alla disciplina delle deduzioni Irap e l’aumento delle deduzioni forfettarie per i lavoratori assunti a tempo indeterminato (oltre che per i contribuenti con base imponibile non superiore a 180.999,91 euro). Sarà ancora un intervento a metà perché i fondi a disposizione sono limitati: 709 milioni nel 2014 e 810 dal 2015. L’intervento si svolgerà su due piani. Innanzitutto è previsto l’aumento della deduzione base annua: passerà da 4.600 a 7.500 per ogni lavoratore a tempo indeterminato; e salirà da 9.200 a 15.000 euro Sicilia. Inoltre, per donne e under-35,la somma deducibile è

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aumentata da 10.600 a 13.500 euro; nelle Regioni del Sud, il beneficio sale da 15.200 a 21.000 euro. Il secondo binario prevede la riduzione dell’Irap anche per lavoratori autonomi e piccole imprese con base imponibile fino a 181 mila euro, secondo un percorso a scaglioni. E precisamente: una deduzione di 8 mila euro se la base imponibile non supera 180.759,91 euro; si scende a 6.000 tra questa soglia e 180.839,91 euro; poi a 4.000 fino a 180.919,91 euro; e infine a 2.000 superata quest’ultima soglia ma entro i 180.999,91 euro. C’è poi il capitolo inerente il decreto “Sviluppo 2” che disciplina la nascita di aziende innovative. È previsto per la prima volta un pacchetto completo di misure: tra queste la possibilità di detrarre il 19 per cento (25 per cento per le start up in campo energetico) della somma investita nel capitale di uno o più start up. L’importo massimo detraibile non può superare i 500.000 euro per ogni anno d’imposta e deve essere mantenuto per almeno due anni o si perde interamente il beneficio.

Un toccasana per le imprese siciliane uesti benefici rappresentano per le imprese siciliane davvero un toccasana dal momento che tornano da un periodo davvero negativo. Secondo l’ultimo rilevamento di Unioncamere, nel primo trimestre del 2012 in Sicilia hanno chiuso ben 10.865 imprese. Secondo i registri camerali ci sono state anche 8.906 nuove iscrizioni: il che, comunque, mantiene il saldo in negativo. In termini percentuali, le imprese che si sono cancellate sono il 15 per cento in più rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente e secondo il presidente di Unioncamere Sicilia, Giuseppe Pace, questo vuol dire che nell’Isola la crisi è arrivata dopo e che comunque le

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aziende fanno fatica a stare sui mercati. A testimoniarlo è anche il fatto che, sempre da gennaio a marzo 2012, sono state aperte 209 procedure concorsuali (cioè i procedimenti giudiziari nei confronti di società insolventi), l’80 per cento delle quali riguardano i fallimenti. Quanto alle nuove iscrizioni, testimoniano del tentativo di giovani, donne e stranieri di fare da sé: il 73 per cento delle nuove imprese infatti è rappresentato da ditte individuali fondate da queste tre categorie, con una prevalenza delle donne. M.G.


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