Archeotuscia news gennaio 2011

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La Fondazione Carivit per la cultura di Emanuele Ioppolo Terminerà tra pochi giorni la prima fase dei lavori di restauro eseguiti con il contributo della Fondazione Carivit nella chiesa di Santa Maria della Salute a Viterbo, risalente al 1320. Archeotuscia si è impegnata per oltre un anno nel recupero di alcune delle più importanti sezioni che costituiscono il monumento viterbese e che, considerato il pessimo stato di conservazione cui erano esposte, richiedevano un intervento prioritario rispetto alle molte problematiche conservative ancora presenti nell’edificio ecclesiastico. Il meraviglioso portale ogivato in marmo, attribuito al celebre scultore Lorenzo Maetani, è stato completamente ripulito dalle intollerabili scritte con pennarelli e vernici varie che lo deturpavano ed è stato messo in sicurezza anche dai dissesti statici; il portone è stato a sua volta risarcito della naturalezza propria del legno di castagno di cui è composto e protetto con prodotti naturali e duraturi nel tempo; l’edicola votiva con Annunciazione, posta esternamente alla chiesa, molto danneggiata, è stata consolidata per assicurarne maggiore consistenza strutturale e ricostruita, dove ancora possibile, per garantirne una migliore leggibilità. Infine, le due porticine interne alla chiesa, queste risalenti al 1600, rispettivamente del campanile e della sagrestia, quale unica testimonianza della sistemazione barocca che ha caratterizzato l’interno dell’edificio per molti anni e che agli inizi del ‘900 è stata rimossa, sono state completamente ristrutturate ed ora si possono ammirare i loro interessanti decori. Lo sforzo di Archeotuscia per recuperare il “gioiello” della città di Viterbo non si limiterà a questi primi interventi di restauro: l’intenzione è quella di sanare anche la difficile situazione ambientale presente all’interno dell’edificio, caratterizzata da alte percentuali di umidità relativa e intervenire soprattutto sulla facciata per consolidarla; dovrà inoltre essere messa in sicurezza la bifora originale in marmo, un tempo inserita all’interno della grande finestra ogivata posta nella zona absidale ed oggi conservata sopra la porta principale, trattenuta da fili di ferro completamente arrugginiti ed infine si dovrà intervenire sulla grande finestra absidale. L’associazione si augura di poter portare avanti i lavori, nell’interesse della nostra bellissima città, anche al fine di far rivivere il monumento con attività culturali e turistiche.


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