Storie, fotografie e ispirazione.
Dietro a 3:mezzi Francesco Mazzoli Claudia Basile Angela Numis Alessandro Liguori Claudia Muraro Ludovica M.B
Dietro la cover Stefano Majno che ci racconta la foto "Nella forte caratterizzazione urbana di Kreuzberg a Berlino, sottraggo i volti per recuperarne la dimensione umana che si nutre di contrasti. Ancoraggio, soffocamento e ricerca di leggerezza attraverso i colori."
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Dedicato a chi crede costantemente alle sue passioni, a chi insegue i sogni e li trasforma in realtĂ e a chi vive ogni giorno dentro a un sogno. Dedicato a chi crede ancora nei sogni. Le vostre storie, la nostra passione.
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Per qualcuno il numero SETTE è un numero fortunato, per altri un semplice numero, per noi un nuovo numero che ci permetterà ancora una volta di ispirarvi. Un numero che vive di un nuovo spirito, più slanciato e molto più curato in ogni sua parte.
NUMERO SETTE
Per la realizzazione di questo numero abbiamo coinvolto diversi autori, ognuno con il suo stile ognuno con la voglia di raccontare la propria storia e con un grande talento. Insieme a loro abbiamo creato il primo quadrimestrale dando vita a 110 pagine di emozioni. Per dar vita a questo numero abbiamo voluto rivedere tutti i numeri precedenti e ripulire ulteriormente l’intero layout d’impaginazione riuscendo a focalizzarci al meglio sui contenuti.
Tra i vari collaboratori del numero SETTE vi presenteremo Claudia e Ludovica che si uniranno definitamente al team di 3:mezzi con i loro talenti, la loro passione per la fotografia e la continua voglia di raccontare le loro storie. Una grossa novità l’abbiamo voluta riservare a fine lettura; sfogliate e ammirate il nuovo e curato contenuto di 3:mezzi, seguite il link dell’ultima pagina e sarete subito immersi nei contenuti esclusivi. 3:mezzi non è mai stato più bello e più ricco, col numero SETTE abbiamo fatto del nostro meglio (per ora) e non vediamo l’ora di condividerlo con tutti voi che ci sostenete quotidianamente. Il Team.
CONTENUTO Olona Valley
Vinil
foto di Alessandro Liguori
foto e testo di Ylenia Manzoni
Oleandro
Io so chi sono
foto di Sofia Bucci
foto e testo di Claudia Muraro
Human Alienation
Emozioni ad alta quota
foto e testo di Chiara Mazzocchi
foto e testo di Francesco Magnani
Selezione Flickr
3:mezzi x Lucetipo
a cura degli artisti Flickr
foto e testo a cura di Lucetipo
Rebuilding my Self-Esteem
Firenze
foto e testo di Ludovica
I viaggi di 3:mezzi
inter:mezzo
Vi presento Claudia Testo di Francesco Mazzoli - foto di Claudia Basile
Dopo avervi presentato Claudia attraverso il Journal e avervi raccontato del nostro incontro fortuito, è giunto ormai il momento di lasciare il giusto spazio alle sue fotografie e al suo talento. Le sue foto hanno avuto su di me un estremo senso di curiosità. Hanno da subito scatenato in me una domanda “cosa è successo l’attimo dopo?” Sono quelle classiche fotografie talmente dinamiche che vorresti avessero un proseguo, vorresti proprio capire come vanno a finire. Quando ho proposto a Claudia di accompagnarmi fianco a fianco nel progetto 3:mezzi non avevo ancora visto le sue foto, mi è bastato percepire la sua passione già nel parlarne. Claudia è così. È in grado di stupire ed di emozionare attraverso i suoi scatti. Le sue foto vi racconteranno il resto...
Olona Valley foto & testo di Alessandro Liguori
Introduzione Abbiamo conosciuto Alessandro attraverso Twitter, la scoperta del suo portfolio ci ha trasmesso molta ispirazione, soprattutto questa serie dedicata alla bellissima Olona Valley. La tecnica utilizzata rende questa serie di fotografie ancora più belle e suggestive ed è stato un enorme piacere per noi poter ospitare tra le nostre pagine il talento di Alessandro sperando che riesca ad ispirare anche voi come lo ha fatto con noi. Potete acquistare anche il libro di Alessandro seguendo questo link. Un bel libro dedicato ai suoi lavori in Cyano. Con l’occasione vi annunciamo che Alessandro è parte integrante del team di 3:mezzi ed è il nostro Ninja Talent. Alessandro scopre molti talenti per 3:mezzi.
Per qualcuno non è certo il massimo... d'altra parte si tratta della Valle che ospita quello che è stato il fiume più inquinato d' Italia; a volte , in alcuni tratti, puzza ancora, soprattutto in primavera e in estate o quando qualche stronzo scarica "cose"... anche se non è certo il caso... perché "tutti amano la Valle"... a parole. Per me è un'amica importante; è stata praticamente una compagna di meditazioni fuori porta e un rifugio dal resto del pianeta, quando la sola vista delle persone mi irritava e "zittivo" anche il telefono e suoi mille "Bip"; è stata anche la mia palestra personale, in cui riversavo tutte le mie nuove "scoperte" fotografiche, da quando ho iniziato a studiare e a giocare.
Quel giorno sono arrivato con degli amici semplicemente per fare una camminata, deciso a non scattare però, per non disturbare; perché "a scattare" vado da solo, al massimo con la mia fidanzata. "Perché non la porti comunque una macchina" mi disse lei... in realtà lo dice sempre. "Dai... magari porto la Oly, cosi faccio due infrared" risposi. La "Oly" è stata la mia prima compatta digitale. Ora è vecchia e non mi serve ma questo non vuol dire che sia da buttare. Così un giorno la smontai e tolsi il filtro IR dal sensore; ora non ha più il tasto di scatto, la vecchia "Oly", ma con uno stuzzicadenti smorzato fa comunque il suo dovere, anche se è golosa di batterie. Decido così di portare i miei amici nel tratto di Valle che più mi piace, perché la passeggiata è tanto bella quanto lunga e non siamo così bravi da farla a piedi in qualche ora pomeridiana; cerco di portare a casa qualche scatto dei luoghi che mi fermo a guardare di più quando sono da solo... perché comunque ho la brutta abitudine di scattare poco e di guardare molto. Tornato a casa li riguardo con piacere, comincio a lavorarci sopra perché "non sono poi tanto male", li modifico, mi piacciono e li carico sul mio sito... perché la Valle è bella, evocativa, spensierata, a volte quasi poetica e, in foto, non puzza mai. Alessandro.
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Oleandro foto & testo di Sofia Bucci
“Come un gatto ho nove vite da morire. Questa è la numero tre. La prima volta successe che avevo dieci anni. Fu un incidente. Ma la seconda volta ero decisa a insistere, a non recedere assolutamente. Mi dondolavo chiusa come conchiglia. Dovettero chiamare e chiamare e staccarmi via i vermi come perle appiccicose. Morire è un’arte, come ogni altra cosa. Io lo faccio in un modo eccezionale. Io lo faccio che sembra come un inferno. Io lo faccio che sembra reale. Ammetterete che ho la vocazione”. Sylvia Plath Quando l’Amore inizia, quando l’Amore finisce.
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Human Alienation foto & testo di Chiara Mazzocchi
"Human Alienation" 600 autoscatti per raccontare l'alienazione umana. Human Alienation è un autoritratto fotografico e video di denuncia politico-sociale composto da 600 autoscatti fotografici realizzati in un giorno scelti tra più di mille. Il sistema politico e sociale che ci vogliono far vivere usura l'individuo, fino ad annientarlo, spersonalizzarlo, lasciandolo incosciente davanti a tutto. Questa tensione e senso di costrizione soffocante l'ho espressa attraverso l'uso di calze, simbolo femminile, che diventa invece trappola di morte interiore, ostacolo con il ricongiungimento alla natura. La natura è il tema che si pone difronte al mio senso di prigionia data dal meccanismo sociale imposto. Ecco che si ripete spesso una finestra ossessiva a straniante ripetizione verso naturali mancanze, che taglia il campo cercando un contatto intimo con me. Il video termina con ambienti lasciati vuoti poiché c'è indifferenza completa nell'intorno, e l'individuo è subdolo tanto da non lasciare tracce visibili e appariscenti. La consapevolezza può espandersi oltre la portata del nostro ego, oltre la nostra identità personale, familiare, oltre i beni materiali, al di là di tutto quello che abbiamo imparato, oltre la nostra nozione di spazio e tempo, al di là delle differenze che la gente e il sistema attua per separare gli uni dagli altri.
Basta essere presenti a noi stessi per essere in qualche modo "salvi" e pian piano i pensieri torneranno ad essere i nostri. Il video "Human Alienation" è in collezione permanente al Museo d' Arte Contemporanea CAM di Napoli (Casoria) e in concessione didattica alla "Brown University", United States, attualmente il video viene ancora proiettato in tutto il mondo tramite festival e circuiti internazionali come altri suoi autoritratti video.
Link al Video Anno 2011, Berlino est Visualcontainer Distributor
Chiara Mazzocchi nasce ad Albenga (Savona) nel 1978, vive e lavora a Berlino dal 2010. Fotografa, video artista, director, performer. Diplomata all' Istituto d'Arte di Imperia prima Maestra d'Arte e poi in fotografia, regia video/tv e graphic design. Successivamente diplomata in fotografia, regia video/tv, editing, tecnica di comunicazione, psicologia del suono e della visione al Centro Telecinematografico "CTC" di Milano. Già affascinata dal linguaggio del corpo e dallo spazio, fin da piccola sceglie la danza contemporanea come canale di comunicazione non verbale che l'accompagna per vent'anni insieme ad altri stili completamente differenti (come la danza di espressione africana) che affinano la presenza scenica, il gesto, la resistenza, la consapevolezza di sè e del corpo. L'arte per Chiara non è un intrattenimento, ma è una sfida nel far pensare, è una provocazione, spesso un disturbo. E' una costante ricerca di verità. L'arte per Chiara è un dialogo trasparente tra lei e l'idea che giunge a come un sogno quasi segreto; per questo Chiara pensa che l'arte non esiste. La realizzazione è secondaria, è necessità fisica di raccontare successivamente i frammenti del sogno…d'amore, di paura, di disagio.
Esiste come un codice che si rielabora nel tempo fecondando lo spirito di chi guarda alimentando la misera realtà. Una visione condensata nella rete del tempo e nel parossismo dello spazio. Motivo per il quale la sua ricerca artistica è basata nell'autoscatto fotografico e nell'autoripresa video nel quale il corpo si dona liberamente come mezzo simbolico e psicofisico di scambio tra se stessa in relazione con lo spazio e con il sistema (performance). Chiara si occupa di temi umanistici e sociali che coinvolgono l'individuo quali la consapevolezza umana, la precarietà dell'esistenza, ma anche la quotidiana fatica sostenuta dall'essere umano per integrarsi in una società che richiede l'omologazione a canoni prestabiliti. La sua opera più importante e rappresentativa "Human Alienation" (Berlino, 2011), un video composto da seicento autoscatti fotografici fatti in un giorno per raccontare l'alienazione umana, dopo il "KunstSalon" di Berlino, la ritroviamo in collezione permanente al Museo d'Arte Contemporanea CAM di Casoria (Napoli), in concessione didattica alla Brown University (US), pubblicata da "La Repubblica", dalla rivista "Il Fotografo" curata da Sandro Iovine e Vogue Italia. attualmente il video viene ancora proiettato in tutto il mondo tramite festival e circuiti internazionali come altri suoi autoritratti video.
via ascoli piceno, 13. Roma Officinek.it Facebook.com/officinek
Journal.3mezzi
ispirazione quotidiana
Selezione Flickr a cura degli artisti Flickr
Gli artisti in ordine di apparizione
_sfede Silvia Campus Lavinia_dada Elena Fortunati JulĂŠ Nicoletta Branco Lucio Volpe Luisa Puntelli
NEWSLETTER 3:mezzi
Rebuilding my Self-Esteem foto & testo di Ludovica M.B.
Queste immagini fanno parte di una serie personale che non so neanche io quanto ancora andrà avanti: probabilmente sarà una produzione continua di immagini. "Rebuilding My Self-Esteem", questo è il titolo che mi è venuto da attribuirle. Letteralmente "ricostruire la mia autostima". È una serie costruita passando (anche) dall'altra parte dell'obiettivo. Un fotografo costruisce la propria autostima creando qualcosa di bello e soddisfacente dal punto di vista fotografico. Se poi ci mette anche la faccia, l'aiuto all'accettazione di sé diventa doppio, e i pilastri delle insicurezze iniziano a smantellarsi sia sul piano professionale, sia su quello personale. Una serie di autoritratti creata per tirare fuori del bello dai momenti "no", talvolta espressione di un mondo interiore fatto di elementi che traggono ispirazione dall'onirico o dall'elemento naturale.] Ludovica.
#ispirazionefotografica una tag per ispirare e farsi ispirare
Scopri di pi첫
Vinil foto & testo di Ylenia Manzoni
Mi chiamo Yle: amo il giallo ocra, le piante grasse e la montagna; come migliore amico (e coinquilino) ho un bassotto e nella vita faccio la tatuatrice. Tatuo da circa 7 anni, amo il mio lavoro alla follia, mi permette di viaggiare molto e di collaborare con grandi artisti (ed amici) del settore. Ho sempre amato disegnare, sin da quando ero piccola, terminati gli studi, di formazione artistica, mi sono ritrovata un po' per gioco a lavorare come assistente in uno studio di tatuaggi, da lì a poco capii che sarebbe diventata la mia vita: quello del tatuaggio era diventato una realtà quotidiana. Quando andai a visitare la Milano Tattoo Convention e vidi per la prima volta Amanda Toy tatuare fu amore a prima vista. Rimasi molto colpita da lei, vidi i suoi lavori e ne rimasi affascinata, sicuramente è l'artista che mi ha influenzato di più, ho sempre avuto una grande passione per l'illustrazione per bambini, in particolar modo per Richard Scarry. Ciò che osservo e che mi appassiona si mescola, diventa il "mio" modo di vedere le cose e automaticamente di disegnarle, a risultato finito capisco che i miei disegni mi rispecchiano totalmente e non c'è niente di più bello che capire questa cosa. Una volta una tatuatrice guardandomi le mani (non proprio bellissime) rise e mi disse: le tue mani sono proprio quelle dei tuoi Tattoo! Sono proprio "Vinil" Ylenia.
Figosa.it Your daily vintage style!
Io so chi sono foto & testo di Claudia Muraro
Tutte le storie iniziano in qualche modo. Quella che vi voglio raccontare oggi inizia con una mail e un biglietto di un treno regionale. E’ una storia fatta di nuove sfide, nuove amicizie, di cose raccontate a metà, di stronzi che incontri lungo il cammino, di persone che stimi e di quelle che ti deludono, di litigate al sabato notte, di buio e luce, di chilometri percorsi, di soldi mai guadagnati, di altri lavori, permessi e straordinari. Di inseguire un’idea, abbracciare un sogno per poi cercare di realizzarlo. E’ una storia che inizia poco prima dell’estate che sa di salsedine d’asfalto e trova uno stallo. E’ una storia fatta di rinunce, di vite vissute a metà, di compromessi, di ansia, di nervi a fior di pelle, di fegato spappolato, di tic nervosi. Di Liberazione. E’ una storia di rinascita, di colore e bianco e nero, di nuova vita percorrendo un’autostrada, di amici ritrovati dopo tempo, di crescita consapevole, di determinazione a non dover rinunciare più a niente.
E’ una storia di umiltà, di schiena dritta, di rispetto, di non sporcarsi in cose in cui non si crede, di coerenza soprattutto verso se stessi. E’ una storia che porta ad amare e rispettare se stessi per potersi guardare allo specchio senza sentirsi male con la voglia di vomitare. E’ una storia che ti fa capire che certe persone non sono più così importanti, che non ti tengono più in scacco e che ora te le puoi “mangiare a colazione”. E’ una storia di nuovi incontri, nuovi eroi, di persone genuine che ti spronano, di persone che ti vedono più di quanto tu non veda te stesso. E’ una storia che ti fa capire su chi puoi contare e su chi no. E’ una storia che continua grazie a costanza, determinazione e a quel volersi bene. E’ una storia che voglio raccontare per immagini, una storia iniziata tre anni fa. Claudia.
Incontro tra persone, idee, progetti e miti culturali. Web
Emozioni ad alta quota foto & testo di Francesco Magnani
La fotografia di paesaggio è una di quelle branche della fotografia che adoro di più, tant'è che proprio grazie ad essa mi avvicinai per la prima volta a questo mondo. Da amante della natura e della montagna, qualche anno fa, decisi che era giunto il momento di raccogliere i miei scatti migliori in un portfolio sulle Dolomiti. Le Dolomiti, che dal 2009 sono patrimonio mondiale dell'UNESCO, costituiscono un vero proprio spettacolo della natura tutto l'anno. Adoro il loro caratteristico aspetto, formatosi negli anni per via degli agenti atmosferici, la loro maestosità, e gli innumerevoli scenari dovuti al veloce mutamento delle condizioni climatiche. L'emozione nel conquistare una vetta è qualcosa di unico, tutti gli sforzi e le fatiche fatte vengono ripagate da quella sensazione di libertà che si può provare solo a quelle altitudini. Vive r e q u e s ti lu o gh i, significa: immergermi nella natura, coglierne ogni dettaglio, ricordando di portarle sempre rispetto e immortalare tutto attraverso la fotografia. Ogni scatto racchiude un pezzetto di storia ed una sensazione intensa che ancora oggi ricordo. Alcuni di essi gli ho ottenuti scattando al volo, senza tanti calcoli, altrimenti avrei perso la spettacolarità di quel momento ed altri gli ho ottenuti tornando nello stesso luogo per diversi giorni. Ed ora, lascio spazio alle immagini sperando di farvi viaggiare ed emozionare.
3:mezzi vi presenta Lucetipo Marta e Pamela ci parlano di Lucetipo
Dalla passione per la stampa fotografica di Marta e Pamela nasce il bellissimo progetto Lucetipo. Noi gli abbiamo chiesto di parlarci del progetto e siamo fieri di potervelo presentare. Lucetipo è composto da due ragazze, Marta e Pamela. Ci siamo conosciute tra lampadine rosse e bacinelle di sviluppo, durante un corso di camera oscura tenuto in un circolo della nostra città da un gruppo di smanettoni analogici appassionati di fotografia: il cuartonigro photolab, che è diventato un po' la nostra nicchia, un ritrovo tra amici e un piccolo laboratorio condiviso dove ognuno sviluppa e stampa. Ed è proprio qui, tra i tempi "morti", tra le attese e le pause di una pellicola che si asciuga, tra una chiacchiera, una birra, un'idea, che il nostro piccolo progetto ha preso forma.
Dopo le prime pellicole ci siamo appassionate alle stampe alternative e ad altre sperimentazioni fotografiche, a volta difficili, a volta irrealizzabili, talvolta imperfette, ma sicuramente dettate da una continua ricerca e da tanta, tantissima curiosità e passione. Abbiamo iniziato dalle cianotipie, il blu di prussia ci ha letteralmente affascinato fin dal pomeriggio in cui siamo andate alla ricerca dei prodotti chimici necessari. Sotto il periodo natalizio abbiamo deciso di avviare una serie di commissioni, dettate forse dagli apprezzamenti di chi già ci conosce ed ha visto le nostre stampe. Dietro alle miriadi di foto fatte da digitale che occupano le nostre cartelle, la foto torna ad essere un oggetto con un suo perchè concreto, tangibile, e quindi perchè no.. regalabile. In un momento in cui molto spesso le immagini sono una carrellata sul nostro smartphone, non è del tutto in disuso che i ricordi e le emozioni legati ad un'immagine possano essere affidati ad una stampa concreta, in grado di rimanere nel tempo. La prima tecnica con cui abbiamo iniziato, e con la quale ci presentiamo per ora, è la cianotipia. Da molti è definita la più semplice, a noi piace vederla come una tecnica molto duttile, perchè ottenere del blu è abbastanza facile, ma avere controllo del tono no. Per noi è prima di tutto una tecnica estremamente versatile e creativa, che abbiamo in progetto di abbinare a più materiali, dal legno alla ceramica, alle stoffe e persino ai disegni.
Lucetipo è questo, è amore per la fotografia e più nello specifico per la stampa, e naturalmente, per la sperimentazione. E' il nostro contenitore, dove finiscono non solo le immagini stampate ma anche i nostri esperimenti, aspirazioni e deliri fotografici. Ci piace l'idea di poter giocare con l'immagine, di acquisire la conoscenza di una tecnica per ricavarne una maggiore libertà di espressione. Troviamo che queste possibilità di manipolazione oltre a sperimentare ci permettono di recuperare oggetti quotidiani per regalargli un uso diverso in grado di andare oltre la loro utilità originaria. Così come l'immaginazione di un bambino può partire da un niente, da ciò che di più facile c'è intorno a sè e creare qualcosa di incredibile, complesso, articolato, e pieno di fantasia, ci piace pensare che anche la fotografia può partire da questi piccoli grandi input, basta una piccola idea, un piccolo oggetto intorno a noi; così come un'immagine prodotta da una scatolina stenopeica può essere sviluppata con del semplicissimo caffè e del succo d'arancia allo stesso modo basta "sviluppare" quello che uno ha dentro di sè, perchè a creare un'immagine è prima di tutto l'occhio con cui guardi il mondo e l'immaginazione con cui lo interpreti. Partendo da questo approccio, cerchiamo di produrre le nostre fotografie con più mezzi possibili, non limitandoci solo alle cianotipie; stiamo muovendo i primi passi con la gomma
bicromata, un'altra tecnica meravigliosa che permette di rendere fotosensibile un pigmento colorato, che può a sua volta essere raschiato,modellato, dal suo supporto e stampato più volte sorpa a se stesso per regolarne intensità. La possibilità di giocare con l'immagine e renderla più di ciò che è, è per noi una caratteristica fondamentale. A volte i progetti che abbiamo in mente ci portano a tecniche poco sperimentate, molto effimere, che richiedono molto tempo, tante incertezze, tanti tentativi, come nel caso delle antotipie, stampe fatte con emulsioni ricavate dalla clorofilla delle piante, che stiamo attualmente testando. Di fronte alle sperimentazioni forse considerate poco possibili il nostro motto è "sbaglia, sbaglia di nuovo, sbaglia meglio"; è la scritta che a luce rossa intravedevamo su una mattonella del laboratorio dove ci siamo incontrate, e il nostro spirito rimane sempre quello; oltre i propositi, idee, entusiasmo, e la curiosità, ci sono anche i tentativi non andati a buon fine, che prendiamo come risorsa per scoprire sempre qualcosa per noi nuovo e in grado di meravigliarci. Nel portare avanti questa nostra piccola creatura che va sotto il nome di Lucetipo ci auguriamo che l'artigianalità e la magica singolarità di ogni immagine sia in grado di trasmettere il nostro modo di vedere e vivere la fotografia a chi ci supporta (e sopporta!)
Firenze i viaggi di 3:mezzi
Visitare Firenze è sempre un piacere , la trovo sempre accogliente e affascinante. Ogni volta che la visito mi sento come “a casa” e riesco ad apprezzarla sempre di più. È una città ricca di storia e cultura, qui si riversano milioni di turisti tutto l’anno venendo a ricercare la culla dell’Italia. È una città sempre viva e in movimento, sempre pronta ad accogliere eventi. Questo la rende davvero unica nel suo genere. Eppure, nonostante la sua bellezza, esiste un punto particolare di Firenze da dove si può vedere qualcosa di stupendo che dalla città non si vede. È un luogo che molti conoscono, molti visitano e tanti altri si baciano fotografandosi con il panorama alle loro spalle. Piazzale Michelangelo è lì, in tutto il suo splendore in una bellissima giornata di sole con poche nuvole. Una temperatura gradevole
Durante la vostra permanenza a Firenze dovreste assolutamente provare i vari prodotti tipici; dalla blasonata carne Chianina ai robusti sughi di cinghiale assaporando del buon vino rosso Toscano. Se invece volete godervi il panorama della città dall’alto organizzate una piccola gita, passate da “li x li”, fatevi preparare i migliori panini al sacco che potete trovare a Firenze e visitate Piazzale Michelangelo. Giunti in questo angolo di Firenze non vi sembrerà neanche di essere in città; guardatevi intorno e ammirate i paesaggi disegnati dai monti. Vi troverete immersi nella bellezza, non saprete più dove guardare ed è proprio in questo momento che apprezzerete la bellezza del nostro paese. Francesco.
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3:mezzi è una rivista quadrimestrale dedicata alle storie fotografiche di tutti. È un progetto sviluppato dall’unione di più co-autori, ognuno col suo talento.
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