L'orologio cuore

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37 e Bruno tornò a dormire sul divano del salone. Chissà se quella notte riuscì a dormire o se trascorse il tempo a domandarsi perché a un uomo era vietato ballare. Io riflettei sul fatto che mio padre, in fondo, aveva ragione e che non avrei mai più cercato di trovare un punto d’incontro con Bruno. Anzi avrei fatto di tutto per evitarlo. Cosa era accaduto poco prima? Non riuscivo a spiegarmelo. L’unica cosa che avevo capito era che Bruno con il suo balletto mi aveva catturato a tal punto da farmi credere di vivere in un sogno.


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