Bilancio Sociale Zora 2013

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BILANCIO SOCIALE

2013 Sede Legale :Via Munari 5 – 42019 Pratissolo di Scandiano (RE) – R.E.A. di Reggio Emilia: 217766 P. IVA e iscrizione Registro Imprese di Reggio Emilia 01718780354 - Iscriz. Albo Cooperative : n° A118423 Tel. 0522.982601 Fax. 0522.851078 e-mail: info@coopzora.it Web-site: www.coopzora.it


INDICE

Introduzione La nostra mission La nostra storia Dove siamo – I nostri Servizi Gli organismi sociali L’organizzazione Le reti: il Consorzio 45, il Movimento Cooperativo e le Cooperative Soci, Soci lavoratori e lavoratori Gestione del personale La formazione il Volontariato Utenti serviti I Servizi Le Samare Odoardina Benzi Laboratori Integrati Zorella La Manta Stradora Campi estivi “Country camp” L’impresa di essere Cooperativa Ufficio Commerciale Area Progettazione e Sviluppo Conclusioni

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INDICE

pag. 3 pag. 4 pag. 5 pag. 7 pag. 8 pag. 9 pag. 10 pag. 12 pag. 14 pag. 19 pag. 24 pag. 29 pag. 32 pag. 36 pag. 39 pag. 41 pag. 43 pag. 46 pag. 48 pag. 51 pag. 52 pag. 54 pag. 57 pag. 61


INTRODUZIONE

INTRODUZIONE

Attraverso il Bilancio sociale Zora si racconta, rendicontando il nostro quotidiano che concretizza i principi e valori espressi nella mission, affinché tutte le persone (soci, familiari, utenti, volontari, enti committenti, ecc.) che ruotano attorno alla nostra realtà possano essere informati e valutare il nostro operato. In queste pagine raccontiamo un altro tassello della nostra vita cooperativa, e lo facciamo grazie al coinvolgimento di responsabili di funzione, consiglieri, coordinatori e operatori, per potere trasmettere lo spirito e la cultura che ci attraversano. L’anno 2013 non è stato facile, abbiamo messo in campo diverse strategie per mantenere l’occupazione stabile e cercare di garantire un alto livello qualitativo dei servizi prestati nella costante ricerca del maggiore benessere per le persone di cui ci prendiamo cura. Abbiamo dato vita a progetti nuovi e mantenuto tutti quelli che ancora sono risultati attuali, abbiamo , in controtendenza, aperto una attività a fronte di una situazione generale in cui tante chiudono. Abbiamo coinvolto il territorio, che ha prontamente risposto , vedasi l’aumento e l’impegno profuso dai volontari quotidianamente. Abbiamo rinnovato l’edizione, tentando sempre più di seguire le linee guida per l’elaborazione di un bilancio sociale che ci fotografi, racconti e ci faccia capire. Vi saremo dunque grati se, alla fine della lettura, vorrete farci pervenire una vostra opinione all’indirizzo info@coopzora.it Concludiamo con un sentito ringraziamento a tutti quelli che hanno speso tempo, energia, professionalità e dedizione per raccontare un evento o tentare di riassumere un anno di vita… … buona lettura!

Claudia Melli Presidente

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MISSION

LA NOSTRA MISSION

1. rispondere al bisogno di socializzazione, emancipazione, affermazione individuale ed integrazione sociale delle persone svantaggiate, perché tutti vivano in ben-essere e con dignità il proprio tempo; 2. lavorare in una situazione in continuo divenire, con la partecipazione attiva e plurale degli utenti, delle famiglie, dei lavoratori e degli Enti committenti; 3. co-progettare, essere una realtà sempre più radicata nel territorio per arricchirne le reti relazionali, le risorse e le opportunità, anche promuovendo nuovi progetti e iniziative e sostenendo e organizzando azioni di volontariato; 4. concorrere a riconoscere e affermare i diritti delle persone svantaggiate e ad abbattere le barriere (materiali e non) che provocano o mantengono situazioni di emarginazione e bisogno; 5. in un’ottica di costante ricerca della qualità, impegnarsi ad offrire ai clienti (utenti, famiglie, contesto sociale…) i migliori prodotti e servizi; 6. stimolare e valorizzare il contributo dei soci alla vita della cooperativa, incentivandone il senso di appartenenza, e favorire la crescita professionale e migliori condizioni di occupazione e lavoro per i soci lavoratori; 7. mirare al miglioramento dell’organizzazione, della produttività e alla solidità del patrimonio (efficacia ed efficienza delle azioni); 8. interagire con le altre cooperative per rafforzare la cooperazione sul mercato, diffonderne i valori, svilupparne la presenza e il ruolo sociale e creare nuove opportunità di lavoro.

Approvata dall’Assemblea dei soci il 15 dicembre 2005

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STORIA

LA NOSTRA STORIA

La storia della nostra Cooperativa inizia durante gli anni 80, quando le prime forme di Cooperazione Sociale, basate sul volontariato e sulla solidarietà tra persone, presero vita sul territorio nazionale. Nel 1982 la Comunità Europea finanziò un progetto triennale denominato “Lo Stradello” con l’obiettivo di favorire l’inserimento lavorativo di soggetti portatori di handicap, realizzato presso gli spazi di Villa Valentini a San Ruffino di Scandiano. L’esperienza fu gestita da operatori e volontari che, per garantire la continuità del percorso intrapreso e con il coinvolgimento dei famigliari e dei cittadini, nel 1984 fondarono la Cooperativa di Solidarietà Sociale “Lo Stradello”. Nel 1986, anche grazie ad una “mobilitata e mobilitante” raccolta fondi sul territorio di Scandiano, “Lo Stradello” acquistò un podere agricolo di 14 ettari e ristrutturò i vecchi casolari contadini presenti sulla collina per allargare la propria attività e permettere l’inserimento di altri giovani. L’obiettivo era quello di offrire a ragazzi disabili l'opportunità di sperimentarsi, di poter acquisire competenze lavorative, di potersi riconoscere come individui in un contesto in cui il lavoro è strumento per l'integrazione sociale, per l'emancipazione e l'affermazione personale. Successivamente alla progressiva e costante crescita della Cooperativa, si delinearono due settori di attività, quello socio-riabilitativo e quello lavorativo protetto: accanto alla gestione delle iniziali attività agricole e di allevamento, la Cooperativa iniziò ad accogliere alcuni utenti in forma diurna presso il nuovo Centro “Benzi” (ricavato da una prima ristrutturazione degli edifici) e presso il Centro Odoardina (convenzionato con il Comune di Reggio Emilia). Parallelamente, alcuni spazi destinati agli allevamenti vennero trasformati in quel che oggi è riconosciuto come Magò (il nome della maga che nel lungometraggio “La spada nella roccia” ha il potere di trasformare gli oggetti e le persone a suo piacimento) dove alcuni utenti del Centro Diurno Benzi vennero coinvolti in attività di recupero e riutilizzo di oggetti e mobili usati. Per fare fronte alle continue richieste di residenzialità espresse dalle famiglie del territorio, agli inizi degli anni novanta la Cooperativa decise di ristrutturare la seconda area del vecchio podere per ricavarne un Centro Residenziale. Per ottenere i finanziamenti necessari erogati dal Fondo di Solidarietà Intecooperativo, i Soci dello “Stradello” deliberarono di dar vita ad una nuova organizzazione cooperativa di tipo A, mantenendo viva l’attività di Cooperativa “madre” di tipo A/B e la proprietà del podere. Così, il 14 febbraio del 1997 nasce “ZORA”, il cui nome venne scelto tra una miriade di proposte grazie all’intervento di un ragazzo del Centro Diurno Benzi per ricordare l’affezionata zia. La gestione dei Centri Diurni Benzi e Odoardina passarono a Zora ed un anno più tardi venne inaugurato il nuovo Centro Residenziale “Stradora” (che prende il nome dall’unione di Stradello e Zora).

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LA NOSTRASTORIA Con l’intensificarsi dei rapporti con gli Enti Committenti e con i territori dei Distretti di Scandiano e Reggio Emilia si evidenziarono bisogni specifici: in primis l’accoglienza degli adulti disabili allora pazienti ospitati nel Centro “Il Sentiero”. Non essendoci alcuna struttura idonea sul territorio provinciale, la nostra Cooperativa si rese disponibile ad investire risorse e avviò la costruzione di una nuova Struttura a Puianello. Ancora una volta, il nome “Zorella” nacque dal confronto fra tutti i Soci e volle sottolineare da un lato il significato di crescita ed evoluzione della Cooperativa (piccola Zora) e dall’altro il desiderio di essere parte integrante del territorio che l’avrebbe ospitata (l’unione tra Zora e Puianello). Il Centro residenziale aprì nell’estate del 2000, ma poco dopo iniziarono le prime proteste del “vicinato”: la struttura fu progettata all’interno di un contesto residenziale di pregio e i nuovi ospiti furono da subito vissuti con timore, come “scomodi e rumorosi”. Si aprirono una lunga serie di azioni di protesta che non favorirono le finalità di integrazione e socializzazione degli ospiti che la Cooperativa avrebbe voluto sostenere. Un anno dopo, il Consiglio di Amministrazione, in virtù di nuove richieste di inserimento pervenute dal Servzio Sociale, autorizzò la progettazione e la costruzione di una terza struttura resiDenziale nella campagna di Roncadella: “La Manta” (il nome deriva dalla parola con cui un ospite indicava la coperta del suo letto). La Manta venne inaugurata nel 2004 e accolse nei nuovi spazi alcuni ospiti di Zorella. Due anni dopo, a fronte di ulteriori richieste di inserimento, quest’ultima struttura venne ampliata con una nuova ala, ed il piano superiore venne concesso in affitto all’Ausl di Reggio Emilia per l’accoglienza residenziale di persone provenienti dal compartimento di psichiatria. Nel 2008, in stretta collaborazione con la Cooperativa Lo Stradello, prendono vita i “Laboratori Integrati” come innovativa proposta esperienziale e propedeutica per l’inserimento nel mondo del lavoro. Nel 2013, con l’obiettivo di offrire maggiori ed importanti opportunità di interazione con le persone che abitano il nostro territorio e per sostenere le attività della Cooperativa sono stati inaugurati i due negozi di mobili ed oggetti usati “Magò” e “Secondo Magò”. A settembre del 2013, Consorzio 45 affida la gestione del nuovo Centro Diurno “ Le Samare” di Montecchio Emilia alle Cooperative “L’Olmo”, “Zora” e “Coopselios”

Inaugurazione Benzi e Stradora

Inaugurazione La Manta

Inaugurazione palazzina degli uffici

Inaugurazione ala nuova Odoardina

Inaugurazione negozio Secondo Magò

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Inaugurazione Le Samare

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I NOSTRI SERVIZI

DOVE SIAMO

Centro Diurno “ODOARDINA” Via Salimbene da Parma, 143 42124 Sesso - Reggio Emilia Tel 0522 531628 e-mail odoardina@copzora.it

Centro Residenziale “LA MANTA” Via Forlanini, 1 42124 Roncadella – Reggio Emilia (RE) Tel 0522 345061 e-mail lamanta@copzora.it

Centro Diurno “LE SAMARE” Via Fratelli Cervi, 5 42027 Montecchi Emilia (RE) Tel 0522 865893 e-mail simona@coopolmo.it

VILLA SESSO

REGGIO EMILIA MONTECCHIO RONCADELLA

QUATTRO CASTELLA

SCANDIANO

Centro Residenziale “ZORELLA” Via Cesare Pavese, 94 42020 Puianello – Quattro Castella (RE) Tel 0522 1717620 e-mail zorella@copzora.it

Centro Residenziale “STRADORA” Centro diurno “BENZI” Appartamento “IL BRUCO” Progetto “LABORATORI INTEGRATI” Via delle Scuole, 3 42019 Pratissolo – Scandiano (RE) Tel 329 3708406 e-mail mercatino@copzora.it

Via Munari, 7 42019 Pratissolo – Scandiano (RE) Tel 0522 531628 e-mail zorella@copzora.it

Campi Gioco Country Camp Via delle Scuole, 3 42019 Pratissolo – Scandiano (RE) Tel 0522 982601 e-mail info@copzora.it

Sede Legale e Amministrativa Via Munari, 5 42019 Pratissolo – Scandiano (RE) Tel 0522 982601 e-mail info@copzora.it

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Negozio Secondo Magò Via Tintoretto, 25 42019 Scandiano (RE) Tel 324 7405714 e-mail info@copzora.it

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ORGAN ISMI SOCIALI GLI ORGANISMI SOCIALI

Il 2013 è stato, per i componenti il Consiglio di Amministrazione di Zora, l’anno del consolidamento di modalità operative di una squadra molto variegata e ricca nell’apporto personale di idee, proposte, opinioni e, perché no, anche di critiche rispetto ai tantissimi temi affrontati. I risultati di questo prezioso lavoro, in tempi particolarmente difficili per la strutturale carenza di risorse, sono state le tante decisioni prese e le scelte fatte avendo sempre come riferimento il mantenimento della qualità del servizio offerto agli ospiti e alle loro famiglie attraverso la costante attenzione ai loro bisogni. Per questa ragione un impegno particolare è stato dedicato alle prospettive future della Cooperativa sondando con attenzione, interesse, entusiasmo da una parte e cautela e un po’ si sano timore dall’altra, i potenziali percorsi da intraprendere. I tempi sembrano maturi per imboccare nuove strade che possano dare fiato e nuove risorse a garanzia del consolidamento della Cooperativa e del lavoro dei propri Soci. Fanno riferimento a questo impegno la conferma nel 2013 dei Campi Giochi estivi, l’apertura del “Secondo Magò”, l’affiancamento alla Cooperativa L’Olmo di Montecchio che è sfociato poi nella cogestione del Centro diurno “Le Samare”. Durante il 2013 il Consiglio di amministrazione si è riunito 10 volte e ha contato sulla presenza discretamente continuativa e partecipata degli undici componenti. L’Assemblea Generale Ordinaria dei Soci è stata convocata durante il mese di Maggio presso il ristorante “Da Fiorella” per la discussione ed approvazione del Bilancio e la presentazione del Bilancio Sociale relativi all’anno 2012. All’assemblea hanno partecipato 27 Soci della Cooperativa rappresentando, tramite lo strumento della delega, 41 voti esprimibili. Con la lettura della relazione sulla gestione si sono evidenziati alcuni aspetti importanti che probabilmente avranno futura influenza sull’organizzazione e l’amministrazione della Cooperativa: • dimissioni e inserimenti di utenti; • ripercussioni economiche derivanti dall’applicazione del sistema di accreditamento; • presa in carico da parte dei lavoratori di servizi accessori precedentemente esternalizzati . Grazie alla costante operazione di “presa in carico” delle criticità e di sviluppo delle opportunità messa in campo da un sistema di gestione che coinvolge, a titolo diverso, tutti i Soci della Cooperativa, per il 2013 un si è evidenziato un risultato positivo. Durante l’Assemblea il Consiglio di Amministrazione, rappresentato dalla Presidente, ha voluto esprimere il senso di compiacimento dovuto al raggiungimento dell’ottimo risultato di esercizio in relazione alla generale situazione di criticità economica esterna, ringraziando tutti i Soci per l’impegno e la collaborazione manifestate durante l’anno. Anche in questo caso si è dato significato al valore della “partecipazione alla vita della Cooperativa”, rafforzando l’idea che l’impegno del singolo individuo, nell’incontro con il contributo dell’altro, può generare un risultato consistente e a volte inaspettato. Personalmente ritengo che il Consiglio di amministrazione, al di là di quello che formalmente e legalmente deve essere, rappresenti uno spazio di partecipazione attiva alla vita della Cooperativa in cui le idee possono diventare fatti; dove si mettono soluzioni concrete a problemi reali; dove si può dare molto ma si riceve sempre di più; un’esperienza che suggerisco ad ogni Socio di pensare di fare. A cura di Luigi Flotta Vice Presidente I componenti del Consiglio di Amministrazione

Eleonora Alboni

Cinzia Gambetti

Monica Lasagni

Lara Sassi

Elisabetta Guidetti

Igor Ghisio

Elio Annovi

Piero Giannattasio

Claudia Melli Presidente

Luigi Flotta Vice Presidente

Cesare Sternieri


ORGANIZZAZIONE L’ORGANIZZAZIONE

Durante il 2013, l’assetto organizzativo della Cooperativa, pur avendo raggiunto un discreto livello di stabilità rispetto alla definizione delle funzioni e dei ruoli, è stato sottoposto ad alcuni cambiamenti in risposta ad esigenze interne ed alla nascita di nuove collaborazioni. Se da una parte si sono confermate le figure di coordinamento in carica alla fine del 2012 (Arduini Massimo Centro diurno Odoardina; Cinzia Gambetti centro diurno Benzi; Maurizio Fajeti Laboratori Integrati; Di Carlo Angelo Centro Residenziale Zorella e per i campi giochi estivi; Cristina Campioli centro residenziale Stradora ; Gianluca Giaroli Centro residenziale La Manta), dall’altra con l’apertura del nuovo Centro Diurno Le Samare abbiamo assunto e nominato il nuovo Coordinatore di Struttura Simona Bocconi. Inoltre, con l’avvio del negozio di mobili e oggetti usati “Secondo Magò” si è individuata Cristina Campioli come referente del progetto. Si è mantenuto attivo l’incarico di Responsabile del Servizio Prevenzione e Protezione (RSPP) confermando la nomina di Matteo Nasciuti e del Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza (RLS) Maura Fellina . Presso la sede amministrativa, a Novembre Lucia Iori si è dimessa dall’incarico a supporto della gestione dell’Ufficio Personale e a Dicembre è subentrato Riccardo Chierici, dipendente de Lo Stradello, in distaccamento a Zora. Rispetto le altre funzioni si sono confermate: Presidente - Melli Claudia; Responsabile Personale e Sistema Gestione Qualità - Fabiole Giacomo; Responsabile Tecnico - Ugolotti Daniela; Responsabile Area Progettazione e Sviluppo - Calvari Maria; Responsabile commerciale, acquisti e manutenzioni – Igor Ghisio. Durante il mese di dicembre, sollecitati dal lavoro svolto durante un percorso di formazione che ha coinvolto i membri della direzione, è stata avvallata la proposta di ri-attribuzione delle funzione tra Igor Ghisio e Maria Calvari ed ha preso avvio il relativo passaggio di consegne. Con il nuovo assetto, Igor Ghisio ha assunto il ruolo di Responsabile area ricerca, sviluppo e formazione trascinando con se alcune mansioni già svolte in precedenza (aspetti promozionali, Soci, Mutua Nuova Sanità, ecc.), mentre Maria Calvari ha occupato la funzione di Responsabile commerciale, manutenzioni e acquisti. Di conseguenza anche l’organismo tecnico di Staff (precedentemente composto da Presidente, RT, RP, RAPRES) è stato integrato dalla figura del responsabile Manutenzioni, Acquisti e Commerciale. Anche il gruppo di direzione, composto dai coordinatori di struttura e dai componenti dello staff, ha visto l’ingresso di Simona Bocconi del CD Le Samare Entrambi gli organismi hanno pianificato e mantenuto una serie di appuntamenti a cadenza diversificata (indicativamente lo Staff si riunisce una volta a settimana mentre la Direzione una volta al mese) entro il quale, attraverso il confronto, l’analisi e l’espressione creativa, hanno affrontato criticità, bisogni e opportunità con l’obiettivo di definire e mantenere linee di lavoro comuni in osservazione di valori dettati dalla nostra mission e sostenuti dal Consiglio di amministrazione. Quest’anno lo Staff si è riunito 18 volte e la direzione 9.

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LE RETI

LE RETI: il Consorzio 45, il Movimento Cooperativo e le Cooperative

Il nostro essere Cooperativa si manifesta anche all’interno di un movimento più ampio, ricordiamo infatti che aderiamo a “Legacoop” come centrale cooperativa e al “Consorzio 45” come consorzio di settore. In particolare, Zora esprime una rappresentanza (nella figura della presidente)nella Direzione di Legacoop Emilia Romagna, nella direzione di Legacoop Reggio Emilia e naturalmente presenziamo a tutte le riunioni di settore (Legacoopsociali) provinciali e regionali. Anche quest’anno molte riunioni delle direzioni sono state centrate sul tema della crisi e degli scenari economici e,con lo sguardo al futuro e all’Europa, abbiamo spesso dibattuto sia in provincia che in regione in Legacoop dei possibili assetti che potranno portarci con maggiore efficienza all’ACI (Alleanza Cooperative Italiane), cominciando a delineare accorpamenti delle Legacoop provinciali.

Il 9/10/2013 inoltre la direzione regionale ha eletto il nuovo presidente, Givoanni Monti, che succede a Paolo Cattabiani, passato a Coop Nordest. Durante l’anno abbiamo partecipato attivamente ai lavori del consiglio di amministrazione de Lo Stradello (siamo presenti come consiglieri di amministrazione); come invitati abbiamo partecipato alle sedute del consiglio di amministrazione de L’olmo e , in qualità di soci , abbiamo partecipato alle assemblee di Boorea , CCFS e Consorzio 45

In merito alle sinergie con le cooperative del nostro territorio e non, ricordiamo naturalmente il rapporto con la Cooperativa “Lo Stradello” (attraverso la gestione congiunta dei laboratori integrati, la presenza reciproca nei rispettivi consigli di amministrazione , la Manutenzione di mobili e immobili e del verde nonché dei mezzi), ,la Cooperativa “L’Olmo” e Coopselios con le quali abbiamo dato avvio al centro (le samare) Ancora una volta,per la gestione dei campi estivi, è stata fondamentale la sinergia creatasi con la Cooperativa Sociale “Solidarietà 90”, che ha fornito professionalità ed esperienza . Abbiamo preso contatti e avuto scambi con la Cooperativa Elicea di Martina Franca in Puglia.

Assemblea Consorzio 45 – maggio 2013

Per quanto riguarda il nostro settore, “Legacoopsociali”, si è proseguito il lavoro sul tema dell’accreditamento e sul confronto con la regione, e, in particolar modo mi preme menzionare l’epilogo della vicenda che richiamavamo lo scorso anno e che ci ha preoccupato molto oltre a vederci attivi nel prendere posizione: grazie all’interevento dell’ACI nazionale e alla posizione di diversi parlamentati, il “pericolo” sembra temporaneamente scongiurato. Per Legacoop sociali è stato l’anno dei congressi: eravamo infatti il 4 ottobre a Gattatico per l’Assemblea precongressuale interprovinciale(Modena, Parma, Piacenza, Reggio Emilia),il 15 ottobre a Bologna per il congresso regionale e il 7/8 novembre a Roma per il congresso nazionale. Alla direzione del nazionale sono stati eletti 25 rappresentanti dell’ Emilia Romagna ed è stata confermata Paola Menetti alla presidenza.

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Assemblea precongressuale legacoopsociali interprovinciale

A cura di Claudia Melli Presidente

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LE RETI Bellacoopia Impresa 2013 Anche quest’anno la nostra cooperativa ha aderito al progetto Bellacoopia, un iniziativa promossa da Legacoop che nasce nel 2000 con l’obiettivo di trasmettere ai giovani i valori intrinseci della Cooperazione: la socialità, l’imprenditorialità, l’impegno civile e mutualistico. Il progetto è indirizzato alle classi delle scuole medie inferiori, degli istituiti superiori secondari e, da quest’anno, anche agli studenti universitari e prevede che ogni soggetto coinvolto progetti un idea imprenditoriale volta alla simulazione della costituzione di una Cooperativa. Durante il percorso, oltre all’apporto teorico avanzato dai docenti degli Istituti, le classi usufruiscono della consulenza di esperti del mondo cooperativo del territorio: i così detti “tutor cooperativi” Nel 2013 Zora ha messo a disposizione della classe 4 A – Amministrazione Finanza Controllo dell’Istituto Tecnico Commerciale Scaruffi Levi Tricolore di Reggio Emilia l’esperienza maturata in questi anni nei ruoli di responsabile commerciale e di consigliere . Il percorso iniziato durante il mese di novembre si è rivelato come un importante opportunità per avvicinarci al mondo della scuola ed intercettare nuovi interlocutori. Gli studenti dei questa classe hanno mostrato un grande interesse nell’approfondire il mondo della cooperazione, sviluppando e costruendo con ammirevole impegno un progetto di impresa sociale denominato “Eco-pro”. Eco-pro è una cooperativa di produzione lavoro che ha l’obiettivo di produrre e vendere prodotti naturali volti alla pulizia della casa ed all’igiene della persona attraverso il recupero delle tradizionali tecniche di produzione popolari. L’esperienza, condotta in collaborazione di Tiziana Bertani di LegaCoop, è stata molto positiva e gratificante. La serietà e l’impegno mostrato dagli studenti di questa classe mi ha permesso di recuperare e valorizzare una rappresentazione delle nuove generazioni che, durante le precedenti edizioni, si era connotata negativamente. Sono certo di avere incontrato giovani capaci di vivere positivamente il presente ed equipaggiati di strumenti, valori e competenze che sosterranno la loro crescita e d i loro percorsi individuali futuri.

classe 4A dell’Istituto Tecnico Commerciale Scaruffi Levi Tricolore di Reggio Emilia

a cura di Igor Ghisio

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SOCI

SOCI, SOCI LAVORATORI E LAVORATORI 2010

2011

2012

2013

Totale soci Ordinari di cui volontari di cui persone giuridiche Sovventori di cui persone giuridiche Età soci <25 anni 25-35 anni 36-50 anni >50 anni Anzianità sociale <2 anni 2-5 anni 6-10 anni

145 96 11 1 49 1

149 99 13 1 50 1

158 111 17 1 47 1

170 123 23 1 47 1

1 35 56 51

1 33 61 52

0 38 66 52

1 37 73 57

7 46 71

13 32 73

22 30 48

28 24 49

> 10 anni

21

31

58

69

Il numero soci è nel 2013 complessivamente aumentato di 12 unità,di cui 6 volontari e 6 soci lavoratori. Il numero totale soci è il più alto negli ultimi sette anni. Nel corso dell’anno il consiglio ha vagliato 14 domande di ammissione, una di recesso e si è proceduto ad una esclusione. Si nota come quest’anno la maggior parte dei soci(40%), intesi sia come ordinari che come sovventori abbia un’anzianità sociale di 10 anni e oltre, ricordiamo che nella cena sociale del 19 settembre abbiamo infatti festeggiato i 10 anni in cooperativa di Stefano, Giusy, Samanta, Clara, Elisabetta, Chiara.

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SOCI, SOCI LAVORATORI e LAVORATORI

Consegna dell’attestato di ringraziamento per i dieci anni di esperienza in Zora

Prestiti ai soci lavoratori al 31/12

2010

2011

2012

2013

N° lavoratori

11

9

14

15.

Importo totale

12.462.60

9.447

22.649

20160

I prestiti a soci complessivamente sono calati leggermente come importo complessivo ma è aumentato il numero di fruitori,il tasso di interesse applicato è rimasto stabile, al 3.56%. Inoltre, dei 168 soci persone fisiche, 101 sono donne, quindi una predominanza del 60.11%; quanto all’età, come si evince dalla tabella la concentrazione maggiore è(ormai da anni) nella fascia 36-50. Numerosi soci continuano a fruire del Prestito sociale: al 31/12/2013 sono attivi n°21 per un totale di €300.785; l’interesse corrisposto è del 2.56% lordo. Relativamente all’esercizio 2013 abbiamo erogato circa €36.000 di ristorno; abbiamo anticipato parte del TFR, secondo regolamento apposito, a 2 Soci lavoratori. Anche nel 2013 ai lavoratori è stato dato il pacco di Natale, ai soci gli auguri e un piccolo presente per il compleanno, alle donne in cooperativa un piccolo presente in occasione dell’8 marzo. Infine, nell’anno, 8 soci hanno fruito dell’utilizzo del pulmino a livello personale. Di seguito l’andamento del prestito sociale, che risulta essere ad oggi uno strumento utilizzato dai soci:

Prestito sociale

2010

2011

2012

2013

310752

273309

254897

306842

Assemblea Soci 20 maggio 2013

A cura di Claudia Melli Presidente

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PERSONALE

GESTIONE DEL PERSONALE

Movimenti personale Ore lavorate • di cui x flessibilità • di cui x formazione • di cui x riunione Ferie Maternità Congedi matrimoniali Permessi studio 150 ore diritto allo studio Aspettativa post parto, allattamento e congedi parentali Infortuni Malattia Malattia bambino Aspettativa/permessi non retribuiti sciopero Assunti nell’anno Dimessi o termine incarico Occupati al 31 dicembre • di cui apprendisti • di cui co.co.pro • di cui Soci • di cui Donne % donne sul totale occupati

2010

2011

2012

2013

140.156 7.263 3.573,5 2.305 16.372 10.396 76 121 150

143.360 11.044 1.106 2.097 17.666 5.441 69 88 95

144.200 12.501 2.820 1.999 16.413 11.155 76 88 139

148.626 8.871 2.132 1.898 19.670 5.352 242 238 145

3.670

2.383

1.234

2.088

1.105 8.522 229 391 0 24 19 104 6 1 82 63 60.58%

1.923 11.059 351 706 104 21 24 101 1 1 84 63 62,38%

693 8.716 249 1.214 144 18 13 106 0 1 89 68 64.15%

1.127 8.714 171 1.877 / 16 17 105 0 1 97 72 68.57%

326 61 21 26

362 49 17 20

418 41 16 20

Ufficio personale Domande pervenute Colloqui svolti Di cui assunti Osservazioni pre-assuntive

320 80 24 42

Quest’anno è aumentato lo smaltimento ferie, mentre sono calate le maternità, che comunque rimangono un tema che puo’ subire notevoli variazioni negli anni essendo il 68.57% dei lavoratori di sesso femminile sia in ruoli dirigenziali che non ). In aumento i congedi matrimoniali e i permessi studio; stabile il dato delle malattie mentre in leggero aumento le aspettative e i permessi non retribuiti. Sono aumentate anche le ore di infortunio (relativamente a 12 eventi); tali infortuni sono principalmente inerenti piccola traumatologia dovuta ad aggressioni o traumi subiti durante il contenimento degli ospiti. Il numero degli eventi è comunque in linea con gli anni precedenti. Non ci sono stati scioperi e il numero degli occupati è sostanzialmente stabile; la maggioranza dei lavoratori (92.38%)è assunta a tempo indeterminato .

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GESTIONE DEL PERSONALE Età dei lavoratori

L’età dei lavoratori si concentra nella fascia 36-50 in modo stabile rispetto agli anni precedenti, inoltre a fine anno non era presente nessun lavoratore con età inferiore ai 25 anni: cio’ è dovuto alla presenza sul mercato (in virtù della crisi )di persone più “adulte”, ma anche al basso turn over ;l’anzianità aziendale si conferma con un trend in aumento e se ne evince la stabilità lavorativa. In merito al turn over: è in linea rispetto al 2012 (28,71%) e cioè pari al 31,58% : il dato fornisce informazioni sulla dimensione del volume di entrate ed uscite che la Cooperativa ha gestito nel periodo considerato (assunti + dimessi nel periodo/organico nel periodo x 100). Si conferma una situazione dinamica frutto di scelte e di decisioni funzionali per i Servizi. Per quanto riguarda il Tasso di Turn-over negativo (dimessi nel periodo / organico ad inizio periodo x 100) nel 2013 è stato di 16,19 che è più basso del dato medio dell’ultimo triennio pari a 18,52 . La Formazione rispetto agli adempimenti Normativi è gestita a regime, abbiamo proseguito nell’anno con la formazione obbligatoria e i retraining senza particolari note di rilievo ; si ricorda che in merito a Sicurezza e Igiene degli Alimenti al fine di mantenere un alto livello di tutela per i Servizi gestiti la cooperativa tende a formare tutto il personale.

anzianità aziendale 40 36

34

32 29

31

29

29 25

22

21

19

17

35

32

25

21

<2 anni

30

2-5 anni

20 15 10

6-10 anni

10 5

>10 anni

0

2010

2011

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2012

2013 15


GESTIONE DEL PERSONALE Il Processo di Selezione del Personale è stato abbastanza continuo nel periodo Febbraio-Settembre , in particolare evidenziamo:i • 17 rapporti cessati (dato più basso della media del triennio precedente che è pari a 18,67) : di questi 9 sono stati chiusi al loro termine per volontà della Cooperativa • 16 assunzioni • 41 colloqui di Selezione • 20 Osservazioni pre-assuntive dei Candidati / rispetto alle Osservazioni quasi sempre viene effettuato un secondo colloquio di restituzione dove eventualmente si definisce l’assunzione. Rispetto al triennio 2010-2012 si denota un ulteriore aumento dell’efficienza nella gestione del Processo di Selezione (rapporto tra colloqui fatti ed assunzioni definite: 0,39 nel 2013 a fronte di una media nel triennio precedente di 0,32) che rimane pur sempre, visto anche il livello di turn-over presente, uno dei Processi cardine all’interno dell’Organizzazione. Rilevazione dei Punti di Forza dell’Organizzazione : altro aspetto su cui la Cooperativa ha continuato a porre attenzione è quello legato alla rilevazione dei Punti di Forza dell’Organizzazione (Elementi di Eccellenza – Competenza) che ha visto un ulteriore consolidamento della Prassi con la relativa gestione formalizzata dei riconoscimenti. • 2010: 13 segnalazioni • 2011: 12 segnalazioni • 2012: 17 segnalazioni • 2013: 24 segnalazioni (la media nel quadriennio precedente è di 17,75 presente) Le tematiche maggiormente significative sono così riassumibili : capacità, impegno, autonomia e professionalità, spirito di collaborazione, particolare efficacia e qualità nella gestione di singoli adempimenti Gli aspetti positivi non mancano ed oggi più che mai vogliamo ringraziare in particolar modo tutti quei Lavoratori che si sono particolarmente contraddistinti e che hanno dimostrato di riuscire a fondere insieme professionalità/passione/sensibilità/motivazione. L’Obiettivo continua ad essere quello di valorizzare l’apporto dei singoli e/o dei gruppi di lavoro laddove vi siano situazioni particolarmente positive che esulino “dall’ordinario”; è per questo che dal 2009 i componenti della Direzione effettuano le segnalazioni durante le riunioni periodiche al RP (Responsabile del Personale) che le registra o inviano direttamente la segnalazione al RP nel momento in cui valutano l’esistenza di situazioni positive da trasmettere. Inoltre…….. a Novembre 2013 Lucia, che storicamente affiancava il Responsabile dell’Ufficio Personale ha deciso di fare una nuova esperienza professionale e, dopo non poche riflessioni, è stato deciso l’inserimento di una nuova figura dopo un periodo di Stage in Cooperativa legato ad un percorso formativo specialistico in Amministrazione del Personale: Riccardo.

A cura di Giacomo Fabiole Responsabile Ufficio risorse umane Claudia Melli Presidente

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Giacomo e Riccardo ufficio personale

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GESTIONE DEL PERSONALE Il 2013 come anno proteso verso il futuro: Progetto legato a Benessere Organizzativo/Clima, Conciliazione Vita-Lavoro e Stress Lavoro correlato Altro elemento che ha caratterizzato il 2013 è la partecipazione del Responsabile del Personale ad un Master Universitario biennale (di fatto iniziato il 22.11.2012 e terminato il 10.03.2014) sulla tematica “Organizzare: percorsi condivisi di Conciliazione Tempo-Lavoro”. L’attività formativa è stata rivolta a Responsabili delle Risorse Umane, Decisori aziendali e figure chiave delle Organizzazioni che possono contribuire a favorire la conciliazione dei tempi di lavoro con i tempi di vita e di cura all’interno delle politiche aziendali. Il Percorso formativo è stato decisamente impegnativo ed ha prodotto anche un Progetto finale che coinvolge direttamente le attività e varie riflessioni riguardanti la nostra Cooperativa. Il Progetto che ha iniziato a concretizzarsi riguarda due aspetti interconnessi tra loro: dare un seguito alla prima esperienza (fatta nel Marzo/Aprile 2011) di Rilevazione del grado di Soddisfazione dei Lavoratori (Indagine sul benessere Organizzativo) attraverso la somministrazione di Questionari (quelli del 2014 sono stati integrati con una nuova parte specifica sul Tema Conciliazione) affrontare la tematica dello Stress lavoro correlato non più solo con una indagine quantitativa (rilevazione di dati statistici) ma anche attraverso una indagine qualitativa (coinvolgere tutti i Lavoratori e richiedere a loro una valutazione attraverso uno strumento validato scientificamente) Il Progetto delineato è abbastanza impegnativo anche perché richiede un forte coinvolgimento dei Lavoratori (cosa che inevitabilmente crea anche delle aspettative concrete) un’analisi dei dati emersi, una restituzione delle risultanze ai Lavoratori e una co-valutazione degli esiti l’implementazione di azioni concrete (attraverso specifici Piani di Miglioramento) un Monitoraggio delle azioni messe in campo ed una verifica dei risultati ottenuti Alla luce di quanto emerso nel 2011 sul Clima/Benessere Organizzativo la Cooperativa ha cercato di iniziare a rispondere ad alcune aree di criticità manifestate iniziando a considerare principalmente: il lavorare sul miglioramento dei processi di comunicazione interni (vedi per es. revisione/aggiornamento Sito Internet, Revisione e integrazione Sistema Benefit, comunicazioni alle équipe di alcuni aspetti dibattuti dal Consiglio di Amministrazione, intensificazione del livello di comunicazione con i Lavoratori tramite e-mail che produce tempi e modalità di confronto spesso

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caratterizzati da efficienza/efficacia ecc.) l’identificazione di attività o azioni che consentano di recuperare senso di appartenenza alla cooperativa e non solo alla professione o struttura su questo secondo tema c’è molto da fare, il percorso è lungo e l’impegno deve essere costante nel tempo. I livelli di turn-over più bassi degli ultimi due anni dovrebbe facilitare il consolidamento di alcuni aspetti ma il rapporto tra le due cose è tutto meno che scontato. Ritornando al Progetto complessivo esso ha l’obiettivo abbastanza ambizioso (in collaborazione con l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia) di riuscire a gestire con un’unica rilevazione periodica la Job Satisfaction (Clima/Benessere Organizzativo), alcuni Temi strettamente legati alla Conciliazione e la Valutazione dello Stress Lavoro correlato: in pratica fare deduzioni sulla Conciliazione attraverso la rilevazione del Benessere organizzativo e dello Stress Lavorativo. Ma cosa sono in estrema sintesi gli aspetti richiamati ? • Clima Organizzativo (il Benessere in Cooperativa): per benessere organizzativo si intende comunemente la capacità dell’organizzazione di promuovere e mantenere il benessere fisico, psicologico e sociale dei lavoratori per tutti i livelli e i ruoli. Studi e ricerche sulle organizzazioni hanno dimostrato che le strutture più efficienti sono quelle con dipendenti soddisfatti e un “clima interno” sereno e partecipativo.

Questionario somministrato ai lavoratori

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GESTIONE DEL PERSONALE Il concetto di benessere organizzativo si riferisce, quindi, al modo in cui le persone vivono la relazione con l'organizzazione in cui lavorano; tanto più una persona sente di appartenere all'organizzazione, perché ne condivide i valori, le pratiche, i linguaggi, tanto più trova motivazione e significato nel suo lavoro. • Conciliazione tra Tempi di Vita e Lavoro: la Conciliazione è di fatto un Processo organizzativo di miglioramento che coinvolge i Temi del Lavoro e della Vita Privata e le relazioni tra i due Contesti. Ma cosa c’è da conciliare ? Devono essere conciliabili, per quanto possibile, la dimensione professionale (compresi i percorsi di carriera) con la dimensione individuale (cicli di vita). • Stress Lavoro correlato: Lo stress è la reazione avversa ad eccessive pressioni o ad altro tipo di richieste. Esiste una profonda differenza tra il concetto di “pressione”, un fattore talvolta positivo e motivante, e lo stress che insorge quando il peso di tale pressione diventa eccessivo. Lo stress lavoro correlato produce effetti negativi sulla Cooperativa in termini di impegno del lavoratore, prestazione e produttività del personale, incidenti causati da errore umano, turnover del personale, tassi di presenza, soddisfazione per il lavoro ecc. Le possibili ricadute concrete organizzative del Progetto sono almeno di due tipi: effettuare Interventi mirati a conseguentemente alla stesura di specifici Piani di Miglioramento legati alle

risultanze delle rilevazioni Formalizzare/Individuare un “Sistema” di Conciliazione “riconosciuto dall’Organizzazione e da tutti i Lavoratori” (inserendo pratiche in essere e nuovi interventi) La volontà è quella di ricevere elementi per fare le riflessioni possibili e progettare delle azioni migliorative per il futuro,evitando il rischio di creare aspettative nei Lavoratori per poi vederle frustrate Insomma… una nuova sfida tutta da affrontare con un unico principale obiettivo, quello di sempre, e cioè assicurare la migliore qualità di Vita possibile alle Persone che sono affidate ai nostri Servizi anche attraverso un miglioramento delle condizioni con cui i Lavoratori riescono a gestire gli Impegni Lavorativi. Il processo è stato avviato a febbraio 2014, attraverso la somministrazione dei Questionari ed ha visto la straordinaria partecipazione pari al 100% dei Lavoratori coinvolgibili (98): i dati sono stati elaborati nel mese di Marzo 2014 e rimangono da implementare le fasi più interessanti (prima analisi, presentazione degli esiti a tutti i Lavoratori, seconda analisi presso tutti i gruppi di lavoro ed individuazione delle azioni da implementare. Seguirà il monitoraggio delle azioni concrete, una seconda rilevazione e il successivo confronto degli esiti. A cura di Giacomo Fabiole Responsabile Personale

Mutua Nuova Sanità In anticipo rispetto alle tempistiche previste dal Contratto collettivo Nazionale di Settore, a partire dal 1 maggio 2013 e successivamente all’approvazione da parte del Consiglio di amministrazione, Zora si è costituita come Sezione Soci di “Mutua Nuova Sanità” di Reggio Emilia (assistenza integrativa sanitaria per gli addetti del settore assunti con contratto a tempo indeterminato ). L’adesione offre la possibilità di usufruire di una copertura sanitaria integrativa che prevede: • convenzioni specialistiche ed ospedaliere (per se e per tutto il nucleo famigliare), • possibilità di usufruire di sconti presso un'ampia rete di strutture convenzionate a costi preferenziali ridotti e senza lunghe liste d'attesa; • servizi di assistenza in presenza di specifiche condizioni e consulenza quali: medico d'urgenza, invio di medico in viaggio, invio di infermiere o fisioterapista a domicilio, invio di collaboratrice domestica, oltre a consigli medici telefonici ed informazioni sanitarie; • rimborso integrale dei ticket corrisposti per visite specialistiche e diagnostica strumentale per le prestazioni erogate dal Sistema Sanitario Pubblico per l’ associato. Il Consiglio di Amministrazione, facendo riferimento alla difficile situazione economica che contraddistingue il contesto attuale, ha reputato l’opportunità di adesione come un interessante strumento volto ad offrire una tipologia di agevolazione economica a supporto dei Soci lavoratori. Nel corso dell’anno sono pervenute le prime richieste di rimborso totale dei ticket ed alcuni lavoratori hanno utilizzato le convenzioni per usufruire di prestazioni sanitarie specifiche. I rimandi pervenuti hanno evidenziato un alto livello di apprezzamento in riferimento alla qualità dei servizi offerti ed alla tempestività delle operazioni di rimborso. A cura di Igor Ghisio Responsabile Sezione Soci MNS per Zora

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FORMAZIONE

LA FORMAZIONE PER VALORIZZARE IL CAPITALE UMANO

"Una volta conoscevo un ragazzino in Inghilterra che chiese a suo padre: 'I padri sanno sempre più cose dei figli?' e il padre rispose: 'Sì'. Poi il ragazzino chiese: 'Papà, chi ha inventato la macchina a vapore?' e il padre: 'James Watt'. E allora il figlio gli ribatté: 'Ma perché non l'ha inventata il padre di James Watt?' (...) 'E' perché qualcun altro doveva inventare qualcos'altro prima che chiunque potesse fare una macchina a vapore'. (…) Cioè, voglio dire che il sapere è come un tutto intrecciato insieme, o intessuto, come una stoffa, e ciascun pezzo di sapere è significativo o utile solo in virtù degli altri pezzi". (G.Bateson, Metàloghi)

La formazione rappresenta, oggigiorno, uno strumento fondamentale per lo sviluppo delle risorse umane, identificate come il vero valore distintivo di un’organizzazione cooperativa. Attraverso la formazione, l’organizzazione, mira a ottenere sviluppo personale e professionale dei singoli, miglioramento delle prestazioni, creazione di un clima sereno e di relazioni interpersonali armoniose. Una formazione personalizzata, costruita sui reali bisogni rilevati, permette di promuovere il grado di benessere psicosociale dei lavoratori. Fornendo gli opportuni strumenti per indirizzare le conoscenze verso soluzioni operative, che migliorino la qualità del lavoro, si faciliterà, nel lavoratore, il recupero del significato di ciò che si sta facendo e l’acquisizione di maggiore consapevolezza del proprio ruolo. La formazione, infatti, non ha il solo scopo di colmare dei bisogni formativi specifici, laddove si presentano, ma può essere anche un prezioso alleato per diffondere e spiegare la mission dell’azienda, il suo funzionamento, gli equilibri che la regolano e l’importanza di una corretta comunicazione. La formazione , insomma, può fare in modo che all’interno dell’organizzazione si parli tutti lo stesso linguaggio, favorendo il processo di delega e responsabilizzazione a ogni livello dell’organigramma. L’attuale logica sociale ed economica impone infatti di continuare ad investire sulle persone in modo da garantire un processo di istruzione e formazione che continui per tutta la vita della popolazione adulta. Le organizzazioni apprendono quando i singoli e i gruppi acquisiscono nuove competenze e concretizzano, nei risultati, azioni visibili che derivano dall’apprendimento; per realizzare apprendimento nelle organizzazioni occorre quindi sviluppare capacità e conoscenze che devono però essere condivise; si devono creare infatti le condizioni favorevoli per realizzare un collegamento organico e non casuale fra apprendimento individuale e trasferimento al gruppo e all’organizzazione (learning organization): questa è la missione della formazione. Per la sopravvivenza dell’organizzazione occorre altresì che le competenze rimangano e si rinnovino all’interno della stessa, anche quando le persone cambiano; la formazione è quindi un’attività, a differenza di altre leve quali , la comunicazione interna, le modalità di lavoro, ecc. finalizzata prioritariamente e strategicamente a distribuire apprendimento nell’organizzazione, creando, a questo riguardo, occasioni e luoghi favorevoli alla relazione, allo scambio, al confronto, allo studio.

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LA FORMAZIONE Il Piano formativo 2013 consiste così in un progetto che contiene le motivazioni, gli obiettivi e l'articolazione delle azioni formative che la CooperAtiva intende svolgere per soddisfare i fabbisogni di adeguamento e sviluppo delle competenze e delle professionalità dei propri lavoratori. E’ stato un percorso ancora una volta delicato e complesso. Anche alla luce dei nuovi requisiti introdotti dalla DGR 514/2009 in merito alla disciplina di accreditamento dei servizi socio sanitari in Emilia Romagna. A tal proposito recita così in merito alla materia della formazione: È redatto il piano annuale della formazione/aggiornamento, comprensivo della formazione all’uso delle nuove tecnologie e per la sicurezza. Il piano è orientato a: • favorire l’approccio all’integrazione socio-sanitaria e interprofessionale; • sviluppare progetti mirati a risolvere le criticità e a migliorare il livello qualitativo del servizio erogato. I contenuti del piano comprendono: • percorsi di approfondimento tecnico-professionale; • percorsi di approfondimento sulla metodologia del lavoro sociale, • sull’integrazione multiprofessionale e sul lavoro in equipe; • progetti di riqualificazione del personale; • opportunità di aggiornamento e formazione dei volontari, anche in collaborazione con i Centri servizio volontariato. • Il piano deve assicurare la copertura del fabbisogno formativo di tutti gli operatori in un arco di tempo pluriennale. • La formazione deve essere documentata in modo tale da rendere riconoscibili i percorsi e i risultati della formazione, e ove possibile i crediti formativi. • Deve essere assicurato un programma annuale di formazione continua ed aggiornamento, che interessi tutti gli operatori per almeno 15 ore annuali. • Per il personale sanitario, deve essere prevista l’acquisizione dei necessari crediti formativi secondo Educazione Continua in Medicina. • E’ documentata la partecipazione del personale alla definizione del bisogno formativo. • E’ documentata la condivisione delle conoscenze acquisite. • E’ documentata la disponibilità di accesso alle fonti di informazione tecnico –scientifiche. • Devono essere garantite forme di supervisione per gli operatori. Il Piano 2013 ha preso l’avvio dall’Individuazione, definizione, descrizione dei fabbisogni formativi in relazione sia alle esigenze di sviluppo della cooperativa sia in riferimento alla domanda di formazione espressa dagli operatori fruitori della formazione pianificata. Organizzare, pianificare, gestire un elaborato progettuale in grado di fornire un prodotto formativo non generico, ma puntuale nelle scansioni (obiettive, tecniche, metodologie, strumenti ecc.) rispondente alle effettive esigenze dei formandi, è stato al tempo stesso complesso e articolato nelle diverse fasi . Di seguito ecco l’esemplificazione della Progettazione dei percorsi formativi del 2013, in una griglia riassuntiva.

Consegna degli attestati di frequenza a partecipanti del corso computer a “La Cremeria” di Cavriago

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LA FORMAZIONE .

N. partecipanti

CORSO

N. ORE a testa

ENTE FORMATORE

FORMAZIONE PERMANENTE Percorsi di riqualifica oss

5

300

Cesvip

Primo soccorso (completo)

2

12

Studio RIVI

Primo soccorso (retraining)

56

4

Studio RIVI

Corso per addetti alla lotta antincendio

0

0

Studio RIVI

Corso per preposti alla sicurezza

2

8

Corso per alimentaristi

12

3

Ausl RE

Aggiornamento RLS

1

8

CSPMI

Aggiornamento RSPP

1

12

CSPMI

Sviluppo professionale del manager della coop zora (per i membri della direzione della coop)

11

24+24

InGioco

Rimotivarsi: sviluppare la propria leadership (per i coordinatori e il responsabile tecnico)

7

32

CSPMI

Il linguaggio del cortometraggio per comunicare idee, valori, storie

14

32

In Gioco

Autismo: intervento abilitativo in età adulta per soggetti a medio/ alto funzionamento in gruppo e a basso funzionamento

2

14+14

Ausl Re

Comunicazione facilitata

Equipe odoardina

6

Ausl Re

Marketing sociale

2

32

Quadir

Organizzare percorsi di Conciliazione tempo lavoro

1

120

Cspmi e UNIMORE

10

GRI (Gruppo Interistituzionale ) Reggio Emilia

PER IL PERSONALE

Formazione con i poli sociali

6

CORSI FORMATIVI PIANIFICATI PER UTENTI Corso perl’uso computer

8

La Cremeria

CORSI FORMATIVI PIANIFICATI PER I VOLONTARI Servizio civile

2

50 80

Ogni persona una storia

12

10

Copresc Zora Ausl - Zora Dar Voce

Serata di consegna degli attestati corso Marketing Sociale – Quadir Reggio Emilia

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LA FORMAZIONE .

Abbiamo approfondito le macro aree della formazione secondo i dettami della DGR 514/09:

PERCORSO FORMATIVO QUINQUENNALE PERCORSO

N. PARTECIPANTI ORE PREVISTE

Aggiornamenti sulla sicurezza: primo Una banca dati dell’ufficio personale gestirà la soccorso, antiincendio, alimentaristi, RLS, periodicità dei corsi, il rinnovo alla scadenza e Per tutto il personale RSPP, Preposti la custodia degli attestati. Percorsi di approfondimento su tematiche tecnico-professionale Potenziamento e miglioramento della (metodologia del lavoro sociale); Per tutto il gruppo di lavoro: oss, metodologia di lavoro educativa, del Tecniche di lavoro in equipe, educatori prof., coordinatore funzionamento del gruppo di lavoro e per la approfondimenti sulle patologie, sugli annualmente minimo 20 ore definizione di buone prassi di lavoro. interventi educativi, sull'approccio riabiblitativo. Percorsi di aggiornamento sulle tecniche per gli operatori /educatori e le metodologie che riguardano Periodicamente si organizzeranno corsi per referenti dell’attività - cadenza prettamente le attivita’ (es. teatro, aggiornare i referenti delle varie attività sulle biennale o al bisogno - minimo 8 computer, creta, fotografia, inserimento tecniche e le metodologie di lavoro. ore lavorativo)

percorsi di aggiornamento in ambito organizzativo e manageriale

Percorsi di supervisione psicopedagogica volta a risolvere criticità e a migliorare il livello qualitativo del servizio erogato e per la stesura dei pei Consulenza , supervisione e supporto emotivo, psicologico e relazionale, prevenzione al burnout Aggiornamento dei volontari

Ogni anno il coordinatore parteciperà con gli altri membri della Direzione (coo, responsabili per il coordinatore - annualmente di funzione, presidente) a un percorso minimo 12 ore formativo che ha lo scopo di potenziare e migliorare le soft skills del gruppo dirigente.

per l’equipe, minimo 40 ore all'anno

All’interno del gruppo di lavoro il responsabile tecnico (qualificato in ambito socio-psico-pedagogico) programmerà un calendario di incontri

uno psicologo formato adeguatamente ed esterno all’equipe di lavoro terrà incontri specifici con l’equipe In collaborazione con i centri di servizio del Per i volontari in carico al servizio volontariato (Dar Voce) e l’associazione minimo 8 ore all'anno Zerofavole di Reggio Emilia per l’equipe, minimo 20 ore all'anno

Aggiornamenti in collaborazione con il Servizio Sociale del territorio di Per l’equipe - in base alle proposte appartenenza

In collaborazione con il SSI

A cura di Maria Calvari Responsabile Area Ricerca, Sviluppo e Formazione

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TIROCINI

ACCOGLENZA DI TIROCINI DA ENTI DI FORMAZIONE

Il tirocinio o stage, è un periodo di formazione on the job presso un'azienda o un ente, che costituisce un'occasione di conoscenza diretta del mondo del lavoro e di acquisizione di specifiche professionalità. Modalità di attivazione e svolgimento Lo stage viene attivato sulla base di una convenzione stipulata tra l'ente promotore e il soggetto ospitante, corredata da un progetto formativo redatto in collaborazione tra le parti, che contiene indicazioni sulla durata, l'orario di lavoro, la posizione assicurativa, nonché su obiettivi, modalità, facilitazioni, obblighi e impegni del tirocinante. I soggetti promotori devono inoltre obbligatoriamente provvedere all'assicurazione degli stagisti contro gli infortuni sul lavoro e per la responsabilità civile verso terzi. Sia il soggetto promotore che l'ospitante dovranno prevedere un tutor/referente per seguire il tirocinante nel corso dell'esperienza. Al termine dell'esperienza, è previsto il rilascio di un'attestazione delle competenze: il tirocinio viene registrato sul libretto formativo del cittadino e il soggetto promotore rilascia un'attestazione dell'attività svolta e delle competenze acquisite Tipologia, destinatari e durata Esistono diverse tipologie di tirocinio/stage a seconda delle finalità, delle categorie di soggetti interessati, degli enti proponenti. Tirocinio curriculare previsto nei piani di studio degli istituti scolastici di grado secondario e delle università a favore dei propri studenti e allievi frequentanti, per realizzare momenti di alternanza tra studio e lavoro. Questa tipologia di stage può consentire l'acquisizione di crediti formativi, debitamente documentati e coerenti con il tipo di studi in corso. Anche nel 2013 abbiamo ospitato 3 studenti del corso di Operatore socio sanitario dell’Istituto Galvani di Reggio Emilia, per un totale di 342 ore di tutoraggio. Per il primo anno abbiamo accolto studenti del corso per operatori sociali dell’Istituto Gobetti di Scandiano, per ulteriori 342 ore di tutoraggio. Ancora,abbiamo inserito presso il centro diurno Odoardina un Tirocinio di 250 ore di una studentessa iscritta alla facoltà di psicologia dell’Università di Parma. Tirocini formativi e di orientamento finalizzati ad agevolare le scelte professionali e l’occupabilità dei giovani nella transizione scuola lavoro mediante una

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formazione a contatto diretto con il mondo del lavoro. Come di consueto abbiamo inserito anche 3 tirocinanti del corso di qualifica per operatore socio sanitario dell’ente di formazione Irecoop, per un totale di 100 ore ciascuno (1 di questi tirocini si è trasformato in seguito in contratto di lavoro). Inoltre abbiamo accolto 1 Stage di 3 mesi legato ad un Corso Post diploma “Amministrazione del personale: dalla contrattualistica alla busta paga” dell’Ente Ifoa, e anche questo si è concluso con una assunzione presso il nostro ufficio personale. Infine, abbiamo ospitato 4 studenti dell’Istituto Galvani per il periodo estivo nel progetto con la Provincia di esperienza di alternanza Scuola /lavoro per un totale di 798 ore. Tirocini formativi e di orientamento o di inserimento/reinserimento al lavoro in favore di disabili, persone svantaggiate, richiedenti asilo e titolari di protezione internazionale Al fine di agevolare la transizione di persone in fase di reinserimento o primo ingresso nel mondo del lavoro abbiamo ospitato 4 tirocini dall’Ente Cesvip per un totale di 1.080 ore di tutoraggio. Infine, abbiamo continuato l’esperienza di stage di 1 studentessa con disabilità proveniente dall’Istituto Motti di Castelnuovo nei Monti in maniera costante nell’anno (8 ore a settimana); abbiamo iniziato una collaborazione con il Comune di Vezzano sul Crostolo e insieme alla Cooperativa sociale Lo Stradello abbiamo gestito 1 tirocinio (ancora in essere) presso il centralino/segreteria delle 2 Cooperative . All’Odoardina abbiamo ospitato un tirocinio continuativo di 1 studentessa con disabilità proveniente dall’Istituto Scaruffi. Nell’attivazione di tutte queste esperienze di tirocinio abbiamo sempre garantito la presenza di un tutor che ha affiancato il tirocinante nelle fasi di addestramento al lavoro, di un coordinatore del servizio ospitante per trasmettere informazioni, valori e mansioni e da un responsabile aziendale in veste di responsabile didattico-organizzativo. Un impegno importante e articolato. A cura di Maria Calvari Responsabile Area Ricerca, Sviluppo e Formazione

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VOLONTARIATO VOLONTARIATO DAL BENESSERE AL BEN VIVERE EDIZIONE SECONDA DEL PROGETTO DI SERVIZIO CIVILE

Il Servizio Civile Nazionale consente agli enti accreditati di avvalersi di personale giovane e motivato, che, stimolato dalla possibilità di vivere un'esperienza qualificante nel campo della solidarietà sociale garantisce un servizio continuativo ed efficace. Cooperativa ZORA è un ente accreditato e quindi può offrire questa opportunità esperienziale e valoriale a quei giovani che desiderano avvicinarsi al mondo della disabilità. In particolare nel progetto facciamo riferimento ai disabili che abitano nei centri residenziali e a quelli che frequentano un centro diurno in un quartiere diverso da quello di residenza, per i quali si evidenzia una povertà di relazioni spontanee e costanti con le realtà (negozi, vicinato, oratori) e/o i cittadini, presenti sul proprio territorio. Inoltre, si denota una carenza di risorse umane (ad oggi solo gli operatori che debbono gestire una complessità di azioni nei confronti degli ospiti) che facilitino tali relazioni . In queste situazioni abitative e di quotidiano impegno la persona disabile trova risposta ai propri bisogni di socializzazione, acquisizione di autonomie, relazione. Si tratta tuttavia di relazioni ripetitive e chiuse. Nel contesto educativo è un dato ormai acquisito che non si può realizzare un’integrazione di qualità se tale processo viene demandato ad una sola persona e quindi diventa un intervento solitario (educatore, assistente sociale, genitore, ecc.). Si è sempre più consapevoli del fatto che la qualità dell’integrazione possa migliorare attraverso il superamento della logica verticistica a favore di una prospettiva “orizzontale” dove tutti i soggetti coinvolti, pur nel rispetto delle reciproche competenze, entrano in relazione operando in sinergia verso obiettivi condivisi. Inclusione, quindi, significa poter vivere e partecipare in un contesto che permette di sviluppare le proprie autonomie in una comunità che sostiene più vicinanza/conoscenza/assunzione di responsabilità. Gli interventi proposti all’interno del progetto “Dal ben-essere al ben-vivere seconda edizione” si pongono come obiettivo generale quello di promuovere e potenziare la qualità della vita delle persone disabili residenti in strutture socio assistenziali, con risposte legate alla dimensione quotidiana del vivere il proprio ambiente di vita e, ai loro bisogni. Si tratta quindi di: • Offrire alle persone disabili la possibilità di migliorare le loro condizioni di vita sociale e relazionale. • Sperimentare interventi sul territorio attraverso azioni comuni e condivise tra risorse pubbliche, private, dell’associazionismo e del mondo del volontariato. Il 2013 ha visto lo svolgersi e il concludersi della prima edizione del progetto che ha coinvolto 2 giovani volontari ,Alice e Filippo ,impegnati per 8 mesi nella realizzazione degli obiettivi suddetti, con i ragazzi del centro residenziale Stradora a Scandiano e Zorella a Puianello. Dopo il monitoraggio e la valutazione di questo primo step abbiamo preparato il nuovo Progetto , che è stato finanziato e quindi ha avuto inizio la seconda edizione che ha ingaggiato Valentina a Stradora, Marika e Pierre all’Odoardina. Un risultato tra tanti? Alice e Filippo terminata l’esperienza di volontariato si sono volontariamente iscritti ad un corso di formazione a mercato per prendere la Qualifica come Operatore socio sanitario per continuare con professionalità il loro impegno con le persone disabili.…. Niente male no! I ragazzi che hanno avuto la possibilità di confrontarsi con Alice e Filippo hanno potuto instaurare relazioni nuove, profonde e reali con persone sinceramente interessate a loro senza alcun scopo educativo. Grazie alla presenza di questi giovani è stato possibile realizzare momenti di svago ulteriori al programmato come gite e piccole vacanze, o momenti di approfondimento in attività di computer e di consolidamento abilità letto scrittura.

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VOLONTARIATO

Classe 3 S indirizzo Assistente Socio Sanitario Istituto Gobetti di Scandiano

Dal 2006 il servizio di pastorale giovanile diocesano (SPG), in collaborazione con Caritas Diocesana ed Associazione Perdiqua, ha sperimentato un progetto di educazione al volontariato e alla solidarietà denominato “Mi Fido di Te”. In questi anni giovani di età compresa tra i 14 e i 18 anni hanno seguito questo percorso che, dopo un periodo di formazione, li ha visti protagonisti di gesti concreti di prossimità con diverse situazioni di disagio presenti sul nostro territorio. Hanno prestato il loro servizio presso cooperative o strutture di accoglienza e sostegno a disabili, anziani, immigrati, tossicodipendenti, persone in grave stato di indigenza e hanno scoperto che da questi incontri nascono relazioni che arricchiscono e che nell'altro ciascuno può trovare un pezzo di sè. Durante il periodo di formazione teorica e per la successiva fase di esperienza, i ragazzi vengono sempre seguiti e supervisionati da un équipe educativa che li aiuta nella rielaborazione dei contenuti acquisiti e delle esperienze vissute. L'accompagnamento è personalizzato a seconda delle esigenze dei ragazzi e tiene conto della loro età, delle loro relazioni di amicizia e dei loro gusti e desideri. Mi fido di te è dunque una rete di persone costituita da incontri, relazioni ed attività di aiuto e sostegno. Sullo sfondo è però presente una comunità educante. La città, il paese, la famiglia, la scuola, la parrocchia, un gruppo di educatori. Una comunità consapevole che educare alla solidarietà vuol dire fare crescere adulti di domani che sanno vedere le cose anche da un altro punto di vista.

BILANCIO SOCIALE

Una comunità, fondata sulle relazioni, che mette il capitale umano al primo posto. Una comunità che vuole responsabilizzare i propri giovani perché di loro ne percepisce la responsabilità. Mi fido di te non è una scuola di volontariato. È un percorso di relazione con gli altri. A questo percorso abbiamo aderito anche noi sottoscrivendo una convenzione che ci vedrà impegnati ad accogliere tutti quei giovani che saranno interessati a sperimentarsi in relazione con le persone che risiedono e frequentano i nostri servizi presso le nostre strutture. A novembre del 2013 si è avviatauna serie di appuntamenti che hanno permesso ai nostri ragazzi e volontari di conoscere e trascorrere alcune ore insieme con gli istituti delle scuole superiori del nostro territorio. In particolare abbiamo accolto presso le strutture Benzi, Stradora e laboratori intergrati due gruppi di studenti del terzo e quarto anno di corso dell’Istituto Gobetti e un gruppo di ragazzi, operatori e volontari si è recato presso l’istituto magistrale “Matilde di Canossa” di Reggio Emilia. L’obiettivo di favorire una conoscenza reciproca e di alimentare interesse e curiosità nei confronti della nostra realtà è stato raggiunto anche grazie al coinvolgimento e lo spirito di iniziativa dei nostri ospiti che hanno saputo “promuovere” la nostra organizzazione attraverso interventi e testimonianze condite da forti emozioni. Dei veri e propri maestri di “marketing sociale”.

Classe 4R indirizzo Assistente Socio Sanitario Istituto Gobetti di Scandiano

A cura di Maria Calvari e Igor Ghisio

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VOLONTARIATO YAP - YOUTH ACTION FOR PEACE ITALIA (www.yap.it) WORKCAMPS, CAMPI DI LAVORO, CAMPI DI VOLONTARIATO O CAMPI DI SOLIDARIETÀ Il Campo lavoro all’ODOARDINA: luglio 2013 Lo YAP é un’associazione nazionale ed internazionale, laica, non governativa e senza fini di lucro, fondata nel 1971, membro del CCIVS - UNESCO (Coordinating Comitee for International Voluntary Service) e di ALLIANCE of European Voluntary Service Organisations. Si collega ad altre piattaforme, reti e associazioni operative nell’ambito del servizio volontario, dell’educazione e della solidarietà internazionale al fine di creare azioni e progetti inseriti in una strategia di lungo periodo che possa sviluppare un’azione duratura di sviluppo sociale. I campi di lavoro hanno diversi temi legati alla natura del progetto: "ambientale", "ristrutturazione", "patrimonio culturale", "storico", "sociale", "handicap", "bambini". Il campo di lavoro che ormai da diversi anni si svolge presso il centro diurno Odoardina si fa generalmente nel periodo estivo. Nel 2013 il campo ha avuto una durata di 15 giorni e ha visto la partecipazione di 8 giovani. Un gruppo internazionale e bilanciato nella rappresentazione delle diverse nazionalità, etnie: coreani, spagnoli, lituani, turchi. Normalmente ogni gruppo non accoglie più di due volontari provenienti dallo stesso paese/nazione e non necessariamente in ogni gruppo ci sono due persone della stessa nazionalità. Il numero due è un limite massimo e non un limite minimo. Se un gruppo potesse essere composto da un volontario per ogni paese, sarebbe il gruppo bilanciato per eccellenza. Il gruppo è in genere coordinato da almeno un coordinatore in grado di comunicare sia in inglese sia nella lingua locale. Quest’anno ci siamo sperimentati per la prima volta con una coordinatrice che conosceva il progetto e la realtà locale in quanto aveva già partecipato al campo l’anno precedente, ma che parlava solo in inglese. Questo ha ingaggiato tutti gli operatori del centro a sperimentarsi con la lingua inglese . Barbara Bertani è stata poi il riferimento/mediatrice tra la comunità dei volontari e i ragazzi dell’odoardina e della comunità di Sesso. Le attività lavorative del campo di lavoro si sono sviluppate nel corso della settimana per una media di circa 38 ore (7 ore in media al giorno). Iniziativa personale ed adattabilitá Queste sono le parole chiave per descrivere l'esperienza indimenticata di questo anno. Un campo di lavoro ben riuscito con un gruppo che ha compiuto il proprio lavoro e realizzato i propri obiettivi portando un valore aggiunto ed un arricchimento socio culturale per la comunità dell’Odoardina tangibile. OGNI PERSONA UNA STORIA In collaborazione con Dar Voce, Il centro Servizi per l’Integrazione e l’associazione Zero favole, per il terzo anno di seguito abbiamo organizzato 3 incontri di Formazione e informazione e 2 incontri di laboratorio presso il Centro Diurno Socio Riabilitativo Per Disabili Adulti Odoardina e, presso il laboratorio di Teatro dell’Associazione Zero Favole, per cittadini del territorio che desideravano dedicare del tempo per conoscere e scambiare esperienze con persone con disabilità. Il corso ha visto impegnati nell’organizzazione e nella gestione delle 3 serate e dei 2 pomeriggi di laboratorio, i nostri Responsabili Maria Calvari e Igor Ghisio insieme alla dott.ssa Mauri Responsabile dell’Area Handicap Adulti dell’Ausl di RE , La Coordinatrice del Servizio per L’integrazione del disabili Marzia Benassi , il Presidente dell’Associazione ZeroFavole Pietro Messori e lo staff del Centro Servizi Dar Voce guidato dalla dott.ssa Silvia Bertolotti. Gli incontri proposti sono stati un’occasione di reale collaborazione tra partner del no profit locale, sono stati opportunità per alcuni cittadini di confronto sul valore delle nostre relazioni e sul nostro modo di incontrare e rapportarci con la diversità. Da questa esperienza ,che ha visto 15 partecipanti, abbiamo raccolto la disponibilità di 2 volontarie che hanno prestato il loro tempo presso il centro diurno odoardina.

BILANCIO SOCIALE

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VOLONTARIATO MOSTRE ESPOSTE IL 3 DICEMBRE 2013 PRESSO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MODENA E REGGIO EMILIA, VIA ALLEGRI 9, REGGIO EMILIA

In occasione della Giornata Internazionale della disabilità , 3 dicembre, abbiamo partecipato con una mostra di una selezione delle foto degli artisti del Collettivo CavaZora che hanno fatto da sfondo alla manifestazione tenutasi presso l’Aula Manodori dell’Università degli Studi di Modena e Reggio. Anche in questa occasione le opere dei nostri artisti sono state oggetto di ammirazione da parte dei presenti. “Un mondo possibile” Le opere esposte in questa mostra, sono state realizzate dagli utenti del Centro Residenziale Stradora. La scelta di accostare Disabilità ed Arte è nata, da una parte dalla curiosità di verificare quale sia la percezione della realtà esterna da parte dei nostri ospiti, dall’altra dall’esigenza di fornire loro un terreno di sperimentazione della propria, personale, creatività. “Dipingere l’immaginario e fotografare la realtà”, “colorare le proprie emozioni e descrivere con la luce ciò che sta attorno a noi”. Così si potrebbe sintetizzare la tematica insita nella scelta di utilizzare la Fotografia come veicolo di comunicazione. Una “scrittura con la luce” che diventa non solo strumento di relazione con ciò che ci circonda, ma anche e soprattutto scoperta di un fino ad ora sconosciuto modo di osservare “l’altro” e se stessi. Arte, dunque. Gusto per gli “spigoli”, i “punti, le “pennellate di luce” che più ci colpiscono. Attenzione per il fare e per l’espressività, laddove bellezza estetica e ben fatto si fondono con l’emozione

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A cura di Maria Calvari Responsabile Area Ricerca, Sviluppo e Formazione

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VOLONTARIATO UN PINNACOLO PER ZORA E STRADELLO Domenica 17 Novembre si è svolto a Rubiera un torneo di Pinnacolo e Burraco, i cui proventi sono stati devoluti alle coop. sociali Zora e Stradello, come sostegno alle varie attività ed iniziative svolte a favorire la vita delle persone svantaggiate che vi sono accolte. L'iniziativa è nata da alcuni famigliari che si sono resi conti di quanto ultimamente sia sceso il livello di attenzione da parte della società civile verso i problemi della disabilità. Si è trattato di una manifestazione di solidarietà da parte dei partecipanti, in cui il divertimento si è unito alla presa di coscienza dei tanti problemi derivati dagli handicap fisici e mentali. Si è approfittato dell'occasione per pubblicizzare e rendere consapevoli i partecipanti dell'Importanza dei centri di accoglienza per le persone disabili come Zora e Stradello nel nostro territorio Sono state illustrate le varie attività dei centri con una mostra di fotografie, la vendita di aglio e dei libri di Fajeti, pubblicizzato il 5x1000 e si è dato peso ad esempio all'Importanza del volontariato. Una pittrice, Tiziana di Nonantola, ha donato un quadro, un paesaggio ad acquerello, che è stato venduto all'asta. Un doveroso ringraziamento va a Don Guerrino che ci ha messo a disposizione i locali attrezzati della Parrocchia gratuitamente e a tutte le signore volontarie che si sono prestate, come sempre, lavorando per la riuscita della nostra iniziativa. In apertura la presidente di Zora Claudia Melli ha salutato ringraziando tutti i partecipanti. Alla fine del torneo un rinfresco ha concluso il pomeriggio. Il totale consegnato alla dirigente Claudia Melli è stato di € 860,00. a cura di Luciana Malagoli Volontaria Laboratori Integrati

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BILANCIO SOCIALE

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UTENTI

UTENTI SERVITI

CADELBOSCO DI SOPRA, BAGNOLO, CASTELNUOVO DI SOTTO 5 UNIONE VAL D’ENZA 25 QUATTRO CASTELLA 1

NOVELLARA 1 CORREGGIO 4

REGGIO EMILIA 38 ALBINEA SCANDIANO 2 21

CASTEL NUOVO MONTI 1

4

98 10

1 1

BILANCIO SOCIALE

93

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UTENTI SERVITI 2010

2011

2012

2013

totale utenti accolti

97

101

96

100

Di cui in residenza

45

50

43

43

Di cui in diurno

44

43

44

45

Di cui sollievi

5

9

9

12

di cui 3 frequentanti altro Centro Zora

di cui 3 frequentanti altro Centro Zora

di cui 3 frequentanti altro Centro Zora

Di cui centro Diurno LE SAMARE

\

\

\

23

Ingressi

6

5

3

3 2

4

5

5

di cui 1 decesso

di cui 2 decessi

di cui 2 decessi

Utenti esterni che frequentano il laboratorio di terracotta

4

4

3

Richieste inserimento pervenute

22

25

20

18

di cui 5 direttamente dalle famiglie

di cui 4 direttamente dalle famiglie

5

4

2

2

6

9

10

4

di cui 3 rifiutate dai Servizi, 4 dalle famiglie

tutte rifiutate dai Servizi

3

4

6

Dimissioni

Richieste di inserimento non accettate Richieste di inserimento accettate ma non effettuate per motivi diversi Inserimenti privati

1

Le richieste di inserimento pervenute nel 2013 testimoniano una forte diminuzione della domanda di residenzialità (dalle 12 nell’anno 2012 alle 4 nell’anno 2013) da parte di Enti committenti e famiglie quanto, invece, un incremento notevole di bisogni di residenzialità temporanea (o sollievi), passando da 6 richieste a 13. Ricordiamo le diverse tipologie di progetto di sollievo realizzatesi nel corso dell’anno all’interno dei diversi centri di Zora: • Sollievi temporanei a termine (5 utenti per un totale di 197 giornate) • Sollievi calendarizzati di Utenti che già ne avevano usufruito nell’anno 2012 (6 utenti per un totale di 127 giornate). Anche nel 2013 le famiglie sono state interlocutori importanti per la definizione dei progetti di inserimento realizzati dalla Cooperativa, in quanto la loro collaborazione ha permesso di individuare modalità e tempistiche di accompagnamento sempre più personalizzate, secondo bisogni dell’utente e della famiglia stessa. Grazie all’esperienza maturata nel tempo è stato possibile, attraverso le fasi di raccolta dati (durante incontri con i Servizi, con la famiglia e con l’utente) e analisi degli stessi (durante incontri di confronto tra Responsabile Tecnico, Coordinatore e, talvolta, operatore designato come referente del periodo di osservazione), individuare soluzioni di conoscenza del Centro ed accompagnamento dell’Utente verso l’esperienza dell’inserimento (temporaneo o definitivo) personalizzate e condivise con la famiglia. La fase dell’inserimento rappresenta un momento molto delicato, a volte traumatico, di cambiamento, dove molte delle regole e dinamiche caratteristiche della vita familiare lasciano il posto a routine e dinamiche relazionali tipiche della vita di comunità. In settembre ha preso avvio il Centro diurno Le Samare, progetto che vede come capofila il Consorzio 45, con la collaborazione delle cooperative L’Olmo, Zora e Coopselios. La nostra Cooperativa è responsabile dell’area gestionale (metodologia, coordinamento e progettazione)

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UTENTI SERVITI

E’ un’esperienza positiva di crescita sia per l’Utente che per la famiglia, ma che porta con sé anche le emozioni forti del distacco e della separazione ed è proprio sulla gestione della parte emotiva che si concentrano le azioni legate alla fase di “ambientamento”. Questa fase viene seguita con particolare attenzione e professionalità dal Coordinatore e dall’Equipe di lavoro, nell’organizzazione e monitoraggio della quotidianità dell’Utente, e dal Coordinatore e Responsabile Tecnico per quanto riguarda i rapporti diretti con la famiglia. Importante strumento di registrazione dei dati relativi alla quotidianità, e quindi, del PEI (Progetto Educativo Individualizzato) dell’Utente è la consegna informatizzata. Grazie all’idea del Coordinatore di Zorella (Angelo Di Carlo) e alla fruttuosa collaborazione dei colleghi Coordinatori e del Responsabile Tecnico è stato possibile sperimentare uno strumento informatizzato che permette di raccogliere in una scheda giornaliera ed individualizzata dati relativi all’andamento degli obiettivi con indicatori quantitativi, alla gestione dei comportamenti problema (indicando condizioni antecedenti e conseguenze), all’andamento delle attività (frequenza, gradimento ed eventuali obiettivi legati alla stessa) oltre che a dati di interesse sanitario (alimentazione, ritmo sonno-veglia, interventi infermieristici…). La registrazione dei dati permette di avere immediatamente a disposizione grafici rappresentativi della giornata o, quando necessario ,del mese in corso o di periodi più lunghi. Osservazione, raccolta dati ed analisi, quindi, rappresentano i cardini del processo di costruzione di un progetto, per noi gli elementi fondamentali per la costruzione del progetto di vita dell’utente, insieme all’utente e alla sua famiglia. Per quanto riguarda i contratti di inserimento privati formalizzati direttamente con le famiglie, nel 2013 sono stati rinnovati i 4 contratti già in essere nell’anno precedente oltre alla formalizzazione di due ulteriori contratti (per un totale di 6 contratti di inserimento privati). A cura di Daniela Ugolotti Responsabile Tecnico

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LE SAMARE

“LE SAMARE” - CONSORZIO 45

IL VOLO DELLE SAMARE

Nel mese di dicembre 2013 alla periferia di Montecchio è stato inaugurato il nuovo Centro Diurno Socio riabilitativo per disabili Le Samare. Si tratta di un importante investimento che, oltre ai comuni della Val d'Enza e dell'Ausl, ha visto l'attiva partecipazione di tutta la comunità locale, a partire dalle numerose associazioni di volontariato presenti in zona. L'immobile, concepito secondo le più moderne tecniche costruttive e pensato per valorizzare le capacità psicofisiche degli ospiti, rappresenta oggi "la casa di tutti" i suoi .....ospiti e l'approdo sicuro delle loro famiglie. La gestione della struttura affidata, dopo una impegnativa gara, a tre storiche e apprezzate cooperative sociali reggiane (L’Olmo, Zora e Coopselios), associate al consorzio Quarantacinque, oltre ad offrire assistenza, percorsi formativi e sostegno alle famiglie, ne ha fatto un punto di riferimento e di qualificazione dell'offerta socio riabilitativa di una vasta area del territorio provinciale. La luminosità dei suoi spazi, la ricca dotazione di ausili, i materiali utilizzati ecologicamente compatibili, la professionalità del suo personale e il ricco programma d'attività proposto, valorizzano il grande dispiego di energie e di risorse economiche profuso nella realizzazione dell'iniziativa. Le Samare, il frutto alato dell'Olmo, che il vento sparge nei campi perché si riproducano, rappresentano dunque una delle realizzazioni più innovative che la collaborazione tra pubblico e privato sociale esprime a Reggio Emilia e rappresenta un esempio di cui andare orgogliosi. Se fosse vero quanto credono alcune popolazioni che il nome di un uomo o di una cosa esprime la sua natura e la sua forza, Le Samare garantiscono che dai suoi semi germoglieranno altre simili lodevoli iniziative. A cura di Fabrizio Montanari Direttore Consorzio Quarantacinque

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LE SAMARE CENTRO DIURNO LE SAMARE

Dati generali del servizio n. 24 posti totali autorizzati n. 23 posti totali occupati al 31 dicembre n. 24 posti accreditati n. 0 persone dimesse nel corso dell’anno n . 0 persone decedute ne corso dell’anno n . 5 operatori impiegati al 31 dicembre Per la prima volta vengo chiamata a scrivere per il bilancio sociale della Cooperativa Zora, consapevole e gratificata da questa opportunità affidatami vorrei procedere con una sintetica presentazione: mi chiamo Simona Bocconi ho lavorato per 20 anni presso la Cooperativa L’Olmo in qualità di educatrice/coordinatrice. Dal 1 settembre 2014 sono stata assunta dalla cooperativa Zora come Coordinatrice del nuovo Centro Diurno Le Samare. Questa nuova esperienza lavorativa mi ha permesso di crescere da un punto di vista professionale e di sperimentarmi in una situazione gestionale in continuo divenire, grazie al supporto di tutto lo staff di Zora, della Direzione e del proseguo collaborativo con l’attuale direzione della coop Olmo. Il Centro Diurno Le Samare apre il 2 settembre 2014 con un contratto di servizio tra l’Unione Val d’Enza, l’Ausl di Reggio Emilia Distretto di Montecchio Emilia e “Consorzio 45” in regime di accreditamento provvisorio. La gestione del Centro diurno è mista ed è così suddivisa: Consorzio 45, Ente giuridico (fatturazione, contratti di servizio) Coop Olmo, Gestione del personale, quotidiano, struttura; Coop Zora, Coordinamento, Formazione, Responsabile Tecnico, Responsabile acquisti e manutenzioni; Coop Elios, supervisione all’equipe. Il Centro nasce con l’obiettivo di promuovere e favorire l’inserimento nella vita attiva di persone diversamente abili con difficoltà di adattamento sociale. Il servizio è erogato ed organizzato tenendo conto sia delle esigenze primarie dell’ospite (igiene, alimentazione, mobilizzazione) sia dei bisogni di tutela, mantenimento e coinvolgimento delle autonomie personali e sociali nella realtà quotidiana; unitamente al recupero e al mantenimento di tutte le sue capacità resilienti. Si prefigge inoltre di fornire una risposta alla globalità della persona/utente mantenendo l’unitarietà degli interventi e garantendo una prestazione educativa (di gruppo e individuale) che favorisca la socializzazione, l’autonomia , personale e l’integrazione sociale. L’attività è rivolta a persone diversamente abili di età compresa tra i 18 e i 64 anni, caratterizzati da un medio alto livello di gravità . determinato sia da deficit di natura fisica che da deficit di natura cognitiva, in possesso di alcune autonomie residue. Gli utenti del servizio sono residenti nel territorio della Val d’Enza Attività di Judo

BILANCIO SOCIALE

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CENTRO DIURNO LE SAMARE Nell’arco dei primi tre mesi di attività i bisogni che sono emersi dagli utenti e dai familiari stessi sono quelli di potenziare maggiormente le attività lavorative, manuali e motorie e tutte quelle che possano garantire all’utente una sempre maggiore autonomia nell’espletamento delle piccole mansioni quotidiane. Il gruppo e l’equipe hanno rilevato hanno rivisitato l’organizzazione delle attività perché con l’inserimento di alcuni utenti con nuove caratteristiche e nuovi bisogni si sono dovute predisporre opportune risposte volte al loro soddisfacimento. I famigliari e gli utenti (laddove è possibile) vengono coinvolti attraverso modalità strutturate e non: • Presentazione del Progetto educativo individualizzato; • Riunione annuale di presentazione del programma educativo; • Riunioni collettive periodiche ; • Incontri e riunioni condivise con i servizi ; • Lettere e telefonate a casa; • Incontri individuali con il coordinatore; • Coinvolgimento e partecipazione attiva alle cene ,eventi ,feste organizzati dal Centro . Inoltre è stato predisposto un modulo per la rilevazione del gradimento del servizio ossia definito questionario di soddisfazione. Le attività vengono pensate progettate e discusse in equipè. Nel corso del 2013 la nuova attività inserita è stata quella del Salone di Bellezza avvalendoci dell’esperienza, maturata presso il centro Odoardina, dell’educatrice Roberta Castellani. Questa attività ha trovato un alto grado di gradimento da parte dei ragazzi e degli stessi familiari. Lo svolgimento delle attività avviene in piccoli gruppi prevedendo la partecipazione degli utenti a seconda delle loro possibilità, interessi ed obiettivi del PEI. Nell’arco della settimana vengono svolte le seguenti attività: laboratorio di teatro, laboratorio di atelier, laboratorio musicale, progetto RE MIDA FOOD (in collaborazione con l’Auser e il Comune di Montecchio Emilia), laboratorio di assemblaggio, progetto Multiplo, laboratori individuali in funzione del progetti individualizzati. • Progetto Re Mida Food: 2 volte alla settimana i ragazzi si recano con un operatore in un magazzino a Calerno chiamato AZIONE SOLIDALE; che raccoglie alimenti dalle varie ditte o supermercati in scadenza e successivamente nella sede del RE Mida FOOD preparano i pacchi per le persone bisognose del paese. Questa attività ha una forte valenza educativa e permette l’integrazione con il territorio, oltre a fare si che gli ospiti si sentano veramente utili e gratificati nell’aiuto dell’altro. • Attività per la cura della casa: gli utenti vengono coinvolti singolarmente nelle attività di riordino e pulizie degli ambienti comuni; si occupano della raccolta differenziata e del riordino dei pulmini e del cortile adiacente. I cambiamenti introdotti dall’applicazione della normativa di accreditamento e dall’inserimento di nuovi utenti hanno comportato una serie di criticità che sono state gestite attivando una collaborazione costante con lo staff di Zora, attraverso la pianificazione di incontri e riunioni che hanno coinvolto anche l’equipe di educatori. In particolare a fine dicembre all’equipe è stata proposta una formazione specifica con Emanuela Spaggiari in collaborazione con Metaloghi ed In Gioco centrata sulla gestione e prevenzione del burnout e sulla valorizzazione delle competenze educative all’interno della nuova organizzativa. del loro bisogno di riconoscimento e di appartenenza alla nuova struttura. Due educatori hanno partecipato alla formazione sull’Autismo promossa da AUSL di Reggio Emilia; e altri tre , con la sottoscritta, hanno iniziato un Corso Sull’’Autismo proposto dal Responsabile formazione attraverso la conduzione di Cesvip . In collaborazione con l’S.S.I .sono stati attivati stage lavorativi presso aziende e supermercati. La mission e gli obiettivi strategici che si propone il Centro, sono quelli di creare una rete di sinergie tra la Cooperativa e la realtà locale . Attività di assemblaggio

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CENTRO DIURNO LE SAMARE .Proprio in questa ottica si colloca il lavoro dei volontari: con l’apertura del nuovo centro siamo riusciti ad affidare quasi in toto il trasporto degli utenti alle associazioni presenti sul territorio (Croce Rossa Cavriago, Croce Bianca Sant‘Ilario, Auser San Polo D’Enza, Auser Canossa, Auser Bibbiano, Noi con Voi Cavriago). Ciò ha permesso di accrescere la qualità del Servizio rimuovendo l’incarico del trasporti agli operatori e garantendo di conseguenza un maggiore numero di ore frontali con l’utenza. Inoltre giornalmente presta servizio Davide, un nostro volontario “storico”, che ci aiuta e ci appoggia in tutte le attività e all’occorrenza ci accompagna anche in mensa. Altra importante risorsa è Adriana, una pittrice volontaria che si è presa l’incarico di venire una volta alla settimana per condurre il laboratorio di atelier. Altre figure che prestano il loro servizio in qualità di volontari e supportano attività specifiche o i momenti informali della giornata sono: Italo (papà di una nostra ospite e consigliere dell’olmo), Eros (volontario storico appartenente all’associazione Mille Soli), Rossano e Vincenzo che si occupano del trasporto di alcuni utenti I volontari sono una grande risorsa sia da un punto di vista organizzativo, ma soprattutto per il forte legame che hanno istaurato con gli ospiti sviluppando a loro volta un senso di appartenenza al centro indissolubile.

Inaugurazione del Centro Nei primi mesi di attività si sono organizzate alcune iniziative volte alla promozione del nostro operare quotidiano: • L inaugurazione ufficiale del 14 dicembre 2013 alla quale hanno partecipato tutte le autorità della zona; • Il pranzo di Natale con tutti i volontari, ragazzi e le associazioni.

Momento di svago Per concludere non mi resta che salutarvi e lasciarvi con questa frase : “Il nostro errore più grande è quello di cercare di destare in ciascuno proprio quelle virtù che non possiede, trascurando di coltivare quelle che ha“ Ritratto di gruppo Rispetto al reperimento dei volontari abbiamo posto come nostro obbiettivo futuro la redazione di un progetto sul volontariato per la quale abbiamo nominato una figura referente che è l’educatore Fulvio.

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A cura di Simona Bocconi Coordinatrice

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ODOARDINA

CENTRO DIURNO ODOARDINA

Dati generali del servizio n. 21 posti totali autorizzati n. 21 posti totali occupati n. 21 posti accreditati n. 0 persone inserite durante l’anno n. 0 persone dimesse nel corso dell’anno n . 0 persone decedute ne corso dell’anno n . 10 operatori impiegati al 31 dicembre orario di apertura: dalle 8.00 alle 17.00

“Odoardina” è un Centro Diurno per persone disabili adulte, parte integrante della rete di servizi socioassistenziali del comune di RE. Il centro offre opportunità di vita relazionale, sociale, occupazionale adeguate alle capacità e potenzialità specifiche nel rispetto dei bisogni ed esigenze individuali; si propone anche di assolvere ad un ruolo di sostegno ed aiuto alle famiglie attraverso la valorizzazione delle risorse interne e la promozione della cultura positiva di accoglienza da parte della comunità. La struttura è situata in una zona di campagna ed è ricavata dalla ristrutturazione di un vecchio casolare contadino a suo tempo donato al comune da una signora di nome Odoarda. Nel corso degli anni l’organizzazione di Odoardina ha subito progressivi cambiamenti in risposta ai nuovi bisogni portati da nuovi utenti e dall’evoluzione di quelli storici. Di conseguenza si sono proposte attività diversificate passando da un organizzazione prevalentemente finalizzata al soddisfacimento di bisogni di sperimentazione relazionale in un contesto occupazionale a un gestione complessa che accoglie e soddisfa anche i bisogni assistenziali.

Il podere prima della ristrutturazione

BILANCIO SOCIALE

Nel 2007 prende avvio il progetto sperimentale “Il Carro” come opportunità di sperimentazione diurna e propedeutica delle autonomie utili alla gestione della casa e della propria persona in convivenza con altri. Dal mese di Luglio 2011 il centro opera in regime di accreditamento transitorio. Rifacendoci ai dati formali del 31 Dicembre 2013, il Centro Diurno Odoardina e il progetto il Carro accolgono 11 persone a tempo pieno e 17 a tempo parziale con età compresa tra i 20 e i 54 anni. Rispetto all’identità di genere sono così suddivise: 11 uomini e 17 donne. Quotidianamente vengono svolte attività specifiche sia a Odoardina (15 persone) sia al progetto il Carro (6 persone).

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CENTRO DIURNO ODOARDINA Odoardina si rivolge ad un’utenza di persone disabili (età 18-65), caratterizzate da un medio-alto livello di gravità determinato da deficit di natura fisica o/e da deficit di natura cognitiva, in possesso di alcune autonomie residue. Per ogni utente viene redatto un progetto personalizzato atto all’acquisizione e/o mantenimento di competenze comportamentali, affettive e relazionali attuato attraverso la sollecitazione e il sostegno delle risorse e potenzialità personali. Gli obiettivi rivolti agli utenti riguardano il soddisfacimento dei bisogni di cura, assistenza, accudimento e tutela dei soggetti inseriti; mantenimento e/o sviluppo delle abilità e competenze residue, anche attraverso la ricerca e l’attivazione dei strumentazioni progettuali personalizzate, offrendo un ambiente stimolante con particolare riferimento all’attenzione ai ritmi di apprendimento e di vita quotidiana, agli stili individuali, ed alla costante correlazione attività-obiettivi; fine prioritario è la qualità della vita, cioè la ricerca del massimo sviluppo possibile delle potenzialità, nell’intento di raggiungere un elevato livello di integrazione e di realizzazione personale all’interno della società in cui il soggetto vive. Tutte le volte che si rende possibile e necessario il progetto viene condiviso ed eventualmente rielaborato con l’utente e la famiglia per mettere in connessione gli obiettivi individuati al centro con la vita quotidiana all’interno del contesto di vita. Si predilige una visione educativa che prenda in considerazione non solo le caratteristiche della persona, ma anche le caratteristiche dell’ambiente nel quale vive, con particolare attenzione alla famiglia ed al contesto della comunità locale, che va adeguatamente preparato e supportato. Alle famiglie viene fornito sostegno e supporto, attraverso appropriate strategie di coinvolgimento nella programmazione e nella verifica delle progettualità individuali e strategiche di servizio, in relazione alla loro percezione, al loro contesto culturale e sociale ed al sistema di valori in cui vivono. Si tenta di favorire una partecipazione attiva alla vita del Centro anche attraverso feste, le merende e momenti conviviali con l’obiettivo di rendere visibile il più possibile le modalità di lavoro del centro. Nel 2013 con i famigliari abbiamo condiviso due riunioni collegiali all’interno delle quali sono stati affrontati argomenti di interesse comune e di vario genere. A Settembre abbiamo proposto la consueta “cena di fine estate” come opportunità di partecipazione e coinvolgimento diretto Odoardina , inoltre, promuove momenti ed occasioni di integrazione con il contesto sociale, attraverso la realizzazione di eventi, quali occasioni di scambio e connessione con soggetti ed iniziative attivate dall’Ente Pubblico, dal Privato sociale e dai Cittadini Il Centro è collocato in un luogo riparato dalle frenetiche vivacità della città, ove natura e relax sembrano connotare una fisicità estremamente favorevole all’espressione positiva ed incondizionata di sé. Ma proprio per la collocazione territoriale del Centro, altri importanti bisogni trovano maggiori ostacoli non solo nella ricerca di risposte ma anche nella loro manifestazione. Quelli di cui parliamo sono i bisogni di socializzazione e di integrazione con il territorio. Negli anni si è investito molto sul ruolo del volontariato, tentando di promuovere e consolidare una presenza che, al di la del contributo operativo, è fonte importante di relazione e socializzazione. I volontari che frequentano il Centro sono Nadia, Luca, Mauro, Elena, Camilla e Maria Teresa e non dimentichiamo che il padre di un Utente e venuto a potare le piante. Ad essi vanno aggiunte: le presenza dei volontari internazionali dell’associazione Y.A.P. (Youth Action for Peace – “Giovani per la Pace”) I volontari sono stati sei e provenivano dalla Spagna, Turchia, Giappone e Corea, coordinati da una ragazza della Russia. In questa occasione i ragazzi hanno saputo sperimentarsi positivamente in un sistema di relazioni complesse, apparentemente ostacolate dalla barriera della lingua Attività ricreativa con il gruppo di volontari YAP ed in realtà veicolate da una comunicazione non verbale immediata ed efficace.

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CENTRO DIURNO ODOARDINA Si è mantenuto vivo il rapporto con la Parrocchia di Villa Sesso sostenendo un iniziativa che ha coinvolto alcuni volontari che sono venuti a trovarci per passare un pomeriggio insieme. Le relazioni con il territorio si sono incrementate, non solo attraverso la proposta delle consuete attività esterne (spesa, raccolta carta, uscite…) ma anche attraverso le collaborazioni con altri Enti: ricordiamo la collaborazione con la scuola superiore Iodi di Reggio Emilia e Novellara, CESVIP e Casa Circondariale di Reggio Emilia che hanno consentito all’avvio di alcuni tirocini e la sperimentazione di un periodo di stage scuola/lavoro che ci ha accompagnati in un discreto periodo di tempo dando alla nostra quotidianità un valore aggiunto, Un esempio di ampliamento delle opportunità relazionali all’esterno è dato dal soggiorno. Quest’anno è stato svolto a Bologna Castel San Pietro Terme nel mese di Ottobre . Il gruppo ha potuto usufruire della piscina con acqua termale a 38 gradi, all’interno del Centro Benessere e in altri momenti della giornata si sono organizzate passeggiate per i colli Bolognesi Sempre all’interno del soggiorno si è proposta una gita in giornata al mare di Cervia.

Piscina Termale

La partecipazione attiva, in particolar modo degli Utenti, è stata inoltre rilanciata e favorita attraverso la proposta, presso il distaccamento del Carro, di un dettagliato mansionario di tutte le principali operazioni di gestione domestica previste. La promozione di una maggiore responsabilizzazione e di un più significativo coinvolgimento degli Utenti nella gestione della quotidianità ha rinnovato e rilanciato il loro senso di appartenenza e di identificazione non solo con l’appartamento (inteso come luogo e contesto di vita), ma anche con le finalità progettuali che ne sono alla base: favorire l’acquisizione, il potenziamento o il mantenimento di autonomie e abilità di gestione domestica.

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Laboratorio di cucina IL CARRO

Gli ospiti, infatti, sono stati innanzitutto ascoltati al fine di conoscere il loro punto di vista sulla desiderabilità del lavoro ipotizzato; in secondo luogo, grazie anche al loro contributo, sono state individuate tutte le mansioni da svolgere. In ultima istanza la formulazione del mansionario e la suddivisione dei diversi compiti è stata operata sia tenendo in considerazione i loro desideri e il loro proporsi che, in particolar modo nel caso di alcuni, delle loro potenzialità oltre che delle loro reali possibilità. Tale ipotesi è stata ampliamente confermata dall’immediata qualità e quantità della partecipazione e dell’interesse messo in campo dagli Utenti; ha motivato l’equipe di lavoro a proporre al gruppo un ulteriore step rappresentato dall’introduzione a fine mese di una “giornata di autogestione” in cui per tutta la giornata la gestione domestica del Carro è stata affidata agli Utenti. Va precisato che la giornata di autogestione è stata concepita come la fase finale di un processo in cui i ragazzi sono stati accompagnati gradualmente a riconoscere, imparare ed eseguire tutte le mansioni e i singoli passaggi da svolgere nella quotidianità. Anche in questo caso la risposta degli Utenti è stata sorprendente e la presenza discreta e osservatrice degli operatori è stata “positivamente irrilevante” poiché gli Utenti, superando l’iniziale momento di disorientamento, hanno saldamente preso in mano le redini della situazione mostrando buone capacità fattive e di collaborazione. A cura di Massimo Arduini Coordinatore

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BENZI

CENTRO DIURNO BENZI

n. 20 posti totali autorizzati n 15 posti totali occupati n 16 posti accreditati n 11 posti accreditati occupati n 4 posti non accreditati n 0 persone inserite durante l’anno n 0 persona dimessa a luglio n 0 persone decedute nel corso dell’anno n 6 operatori impiegati al 31 dicembre Il Servizio Socio riabilitativo diurno Benzi è stato inaugurato il 1991 per dare una risposta alle esigenze di supporto e sollievo alle famiglie del territorio che convivevano con una situazione di disabilità: La struttura, grazie ad una forte movimentazione ed impegno da parte della cittadinanza di Scandiano, è stata ricavata ristrutturando una vecchia casa colonica su un podere di circa 14 ettari a poca distanza dal Centro di Scandiano. In questo stesso stabile sono presenti anche gli ambienti del Centro residenziale Stradora e del gruppo appartamento femminile Il Bruco. L’esistenza di spazi esterni accessibili è un ulteriore fattore di qualità: parcheggi, giardino, portico, cortile. I laboratori sono strutturati su due piani e sono raggiungibili tramite le scale o l’ascensore. Nell’edificio è presente una cucina interna che fornisce i pasti agli utenti. Il Centro Diurno Benzi si rivolge ad un’utenza di persone disabili adulte, caratterizzate da un medio-alto livello di gravità determinato sia da deficit di natura fisica che da deficit di natura cognitiva. Gli utenti del Centro vivono all’interno del loro contesto familiare e/o parentale che viene coinvolto nel processo di mantenimento a domicilio delle autonomie e competenze personali. Il Centro persegue la finalità di offrire ai propri utenti un’opportunità di vita relazionale, sociale ed occupazionale rispondente alle loro capacità e potenzialità. Offre interventi socio-riabilitativi attraverso progetti personalizzati atti all’acquisizione e/o mantenimento di capacità comportamentali, affettive e relazionali; sollecitando e sostenendo le risorse e le potenzialità personali. Le modalità di lavoro adottate dall’equipe di lavoro sono fondate sull’attenzione al soddisfacimento dei bisogni di cura, assistenza, accudimento e tutela delle singole persone ed all’attivazione dei strumentazioni progettuali personalizzate. Attività di cinema 2013

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CENTRO DIURNO BENZI Durante il 2013 si sono verificati cambiamenti significativi nell’organizzazione del Centro: una riduzione importante del personale ha prodotto una conseguente variazione del carico di lavoro degli operatori che si sono attivati positivamente per garantire e mantenere le medesime attività e la stessa qualità di lavoro. La nuova programmazione delle giornate ha garantito momenti assistenziali individuali per rispondere a nuovi bisogni manifestati da un utente e sono stati strutturati situazioni di rapporto individuale per gestire adeguatamente episodi di crisi. L’equipe di lavoro adotta una visione educativa che prende in considerazione le caratteristiche della persona disabile, le caratteristiche dell’ambiente nel quale vive, la famiglia ed il contesto della comunità locale. Attraverso appropriate strategie di coinvolgimento dei famigliari nella programmazione e nella verifica delle progettualità individuali, si favorisce una partecipazione attiva alla vita del Centro attraverso feste, merende e momenti conviviali. Le comunicazioni e informazioni di cambiamenti avvengono attraverso lettere e telefonate. Sono state organizzate 4 merende per condividere le idee per l’anno 2013,la programmazione dell’attività settimanali,tombolata di Natale. Durante l’anno si sono organizzati 5 incontri individuali, programmati o su esplicita richiesta, per avere un confronto diretto con la famiglia e 10 incontri per condividere il progetto individualizzo ideato per il proprio congiunto. A questi incontri la famiglia ha avuto la possibilità di dare il proprio contributo rispetto agli obiettivi delineati, mettendo eventualmente in campo le proprie risorse. La famiglia è altresì coinvolta ogni qualvolta subentrino cambiamenti importanti nella quotidianità del proprio famigliare. Rispetto al coinvolgimento degli utenti nel loro progetto, oltre all’affiancamento dell’operatore nelle attività programmate e nei momenti non strutturati, è prevista una riunione settimanale con gli operatori e il coordinatore della durata di 40 minuti entro la quale vengono espressi i bisogni, vengono scambiate informazioni ed espresse alcune riflessioni sulle attività svolte della settimana. Le attività del Centro vengono strutturate suddividendo il gruppo in piccoli gruppi di utenti seguiti da uno o due operatori: Attività laboratoriali: carta riciclata, laboratorio legno, assemblaggio, attività con materiale di recupero, giardinaggio, riciclaggio e raccolta differenziata, atelier, computer. Attività legate alla cura/espressione di sé e cura degli

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ambienti: salone di bellezza, rilassamento, attività espressive, biodanza, pulizie, manutenzione area cortiliva esterna Attività ludico – ricreative: musica, piscina, attività di cinematografia Nel 2013 si è strutturato un laboratorio pseudo occupazionale esterno presso il nuovo negozio di recupero mobili e oggetti usati della cooperativa “Secondo Magò”. Accompagnati da un operatore alcuni utenti del gruppo si recano due volte alla settimana, sia mattino che pomeriggio, presso il negozio dove svolgono alcune mansioni legate all’accoglienza dei clienti, al riordino e spolveratura dei mobili e degli oggetti nel rispetto delle loro competenze ed autonomie ed in connessione con il loro progetto educativo individualizzato. Inoltre si è sperimentato una nuova collaborazione con i “Laboratori intergrati” attraverso un attività settimanale di assemblaggio. Il laboratorio Carta riciclata si è posto l’obiettivo promuovere all’esterno i manufatti creati, offrendo un servizio di produzione gadget ad alcune aziende (bomboniere, quaderni, segnalibri…).Nel 2013 si è infatti dato risposta ad un ordine di un’azienda,bomboniere per un battesimo,bigliettini pasquali per i familiari. Inoltre alcuni utenti e operatori del Centro Diurno partecipano ai soggiorni invernali estivi organizzati dal Centro residenziale Stradora. Nel 2013 abbiamo organizzato uscite e piccole gite locali per rendere più piacevoli le giornate estive: S.Vitale di Carpineti passeggiata e pranzo in agriturismo, grigliata con i familiari , pizzata di Pasqua ,pic-nic al parco Fola, merendone al parco di Roncolo, Castagnata d’autunno.

Laboratorio creativo – luglio 2013 A cura di Gambetti Cinzia Coordinatrice

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LABORATORI

LABORATORI INTEGRATI

Numero utenti accolti: 33 Numero Operatori: 8 Numero inserimenti nel corso dell’anno: 3 Numero dimissioni nel corso dell’anno: 1 I Laboratori nascono nel 2003 da una collaborazione tra Zora e Stradello che decidono di unire in un solo gruppo operatori e utenti provenienti dalle due Cooperative. L’obiettivo è quello di mettere insieme risorse e conoscenze di personale con competenze diverse (lavorative per Stradello e socio relazionali per Zora) per gestire un gruppo di utenti molto eterogeneo usando come strumento prevalente il lavoro. Inizialmente il gruppo fu composto da ragazzi del Benzi, del Centro di salute Mentale di Scandiano e di Stradello; in un secondo tempo entrarono ventidue ragazzi provenienti dal Servizio distrettuale “Progetti Collettivi di Inserimento lavorativo” per cui fu necessario integrare l’equipe con nuovi operatori andando così a formare la struttura attuale dei Laboratori. Il servizio è aperto dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 17.00 e pianifica 4 settimane di chiusura durante l’anno. Al mercoledì pomeriggio la struttura resta chiusa per permettere lo svolgimento della riunione di equipe. I laboratori sono collocati in un capannone all’interno del podere della Cooperativa Lo Stradello di Pratissolo. Il servizio ospita persone con disabilità psichiche e utenti del Centro di Salute Mentale con discrete abilità residue in grado di inserirsi in un percorso propedeutico di formazione lavorativa, che in alcuni casi funge da trampolino verso il mondo aziendale esterno; in altri ha funzione di osservazione sul lavoro e di stimolo al mantenimento o l’acquisizione di competenze, alla strutturazione delle capacità relazionali favorendo il senso di appartenenza al gruppo e di gratificazione per il proprio fare. Le famiglie ricevono informazioni periodiche sulle iniziative interne e hanno la possibilità di contattare il coordinatore o gli operatori del centro per uno scambio di informazioni. La loro presenza all’interno dei Laboratori è limitata all’essenziale per perseguire il

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raggiungimento di un ambiente il più possibile assimilabile a quello di un contesto lavorativo esterno, dove ovviamente le famiglie non sono presenti. Le politiche sociali del welfare degli ultimi tempi e le linee guida preesistenti fanno si che attualmente i Laboratori Integrati abbiano centrato l’attenzione su poche attività lavorative e le svolgano in maniera assidua e competente. Per comprendere quanto sia “reale” e non solo “laboratoriale” il lavoro svolto dai ragazzi e dagli operatori, fornisco alcuni dati: • due volte alla settimana un gruppo si occupa delle pulizie di un Centro Sociale; • vengono lavorati più di 100.000 bulloni al mese a cui viene inserita una guarnizione; • circa 7.000 persone all’anno visitano il mercatino dell’usato “Magò”; • viene assicurata la cura del verde interno e della vigna limitrofa ai laboratori; • vengono lavorate circa 7 tonnellate di cipolle e 8 tonnellate di zucche all’anno per il settore gastronomico; • vengono preparati 12.000 espositori e cataloghi di mattonelle all’anno per un’azienda ceramica. Il tutto con il supporto di un volontario fisso alla mattina e altri quattro presenti saltuariamente. Detto questo penso sia più facile capire il tipo di impegno richiesto e la complessità di una gestione quotidiana dei lavori da far corrispondere alle capacità dei singoli.

Attività di Bulloni presso il Magò

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LABORATORI INTEGRATI Il 2013 è stato un anno certamente più impegnativo dei precedenti, abbiamo dovuto adattarci alla nuova organizzazione che ha visto una riduzione del personale a fronte del mantenimento del numero di utenti e di un aumento significativo del carico lavorativo. La risposta da parte degli operatori e dei ragazzi inseriti è stata efficace e positiva, ciò non toglie che l’impegno richiesto a tutti è stato notevole. Purtroppo tutti noi siamo a conoscenza di quello che sta succedendo a livello nazionale per il settore sociale e non solo e questi sono solo i primi risultati. Personalmente penso che solo riuscendo a creare un rapporto collaborativo tra i Comuni, i famigliari, i Servizi Sociali e il terzo settore, si potranno probabilmente individuare idonee risposte ad un contesto, quello del sociale, drammaticamente cambiato ed in continua evoluzione. Rispetto all’organizzazione delle attività interne, abbiamo inserito quella di assemblaggio bulloni (dobbiamo inserire un anello di gomma nella filettatura del bullone), che ha riscontrato un notevole successo tra i ragazzi e che ci auguriamo poter incrementare nel 2014. Inoltre il settore Agrodolce ha registrato un maggior quantitativo di produzione. Quindi si conferma sempre più la vocazione lavorativa che contrassegna i Laboratori Integrati, con l’impegno di mantenere l’attenzione sui bisogni socio relazionali dei nostri ospiti e, in stretta collaborazione con i Servizi Sociali, ci siamo accordati su una presa in carico condivisa di questo aspetto. Le realtà lavorative ormai consolidate sono il mercatino del Magò, il Bazar del lavoro, la campionatura ceramica, il gruppo Graniti Fiandre, le pulizie al circolo L’aquilone, la Fattoria e il settore agroalimentare l’AgroDolce. “Ortobello”, l’iniziativa promossa da Lo Stradello che mette a disposizione dei cittadini piccoli lotti di terreno per la coltura orto fruttifera, è ormai attivo da un anno e anche se non tutte le postazioni sono occupate i fruitori sembrano soddisfatti.

(Fulvio, Luciana, Giovanni, Itala, Carla, Mirella, Walter) che ci hanno supportato nelle varie attività permettendoci di garantire una qualità lavorativa molto buona. Non possiamo che ringraziarli di cuore … non sapremmo come fare senza di loro. A Luciana che continua a prestare il suo indispensabile apporto nella gestione dello spazio dedicato all’oggettistica di Magò si è affiancato ormai da diversi mesi Giovanni che, dopo essere andato in pensione, si sta dedicando, quasi tutti i giorni, alla gestione dell’ambito vestiti usati come volontario.

Incontro con le classi dell’Istituto Gobetti di Scandiano Rispetto ai contatti con il territorio, oltre alle quotidiane ed intense relazioni con i clienti che visitano il mercatino, alcuni nostri ragazzi ed un operatore dei Laboratori sono stati invitati a parlare delle nostre cooperative agli studenti del Gobetti di Scandiano all’interno di un progetto di sensibilizzazione al volontariato promosso dall’associazione “Mi fido di te” di Reggio Emilia: l’esperienza è stata più che positiva per tutti. Anche quest’anno abbiamo dato la disponibilità ad alcuni studenti del l’Istituto Gobetti di sperimentare il tirocinio formativo all’interno della nostra realtà. Tre nuovi ragazzi sono stati accolti dai Laboratori nel corso del 2013: Federico ai primi di aprile è ormai una presenza consolidata, Daniele ha partecipato alle nostre attività durante il periodo estivo ed infine ha iniziato a lavorare con noi Emilio, con un progetto di tre mesi, che ci auguriamo possa proseguire. C’è una novità anche per uno dei ragazzi storici di Stradello; Odillo dopo anni di onorata carriera lavorativa è andato in pensione, però è rimasto con noi con un ruolo meno faticoso di responsabile del settore abbigliamento che gestisce con il volontario Giovanni.

Attività dell’ “Agro Dolce” Nonostante la crisi, abbiamo voluto mantenere la tradizione delle tradizionali grigliate e quest’anno l’occasione ci è stata data anche per festeggiare la presenza e la disponibilità di un bel gruppo di volontari

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A cura di Maurizio Fajeti Coordinatore

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ZORELLA

CENTRO RESIDENZIALE ZORELLA

n. 16 posti totali autorizzati n 12 posti totali occupati al 31 dicembre n 8 posti accreditati al 31 dicembre n 8 posti accreditati occupati al 31 dicembre n 30 giornate di sollievo durante l’anno n 2 persone accolte in sollievo durante l’anno n 1 persone inserite durante l’anno n 0 persona dimesse n 0 persone decedute nel corso dell’anno n 19 operatori impiegati al 31 dicembre Il Centro socio-riabilitativo residenziale "Zorella è una struttura di circa 800 mq sviluppata in un unico piano su un' area di circa 4000 mq, situato nel quartiere residenziale di fronte al parco pubblico di Puianello del Comune di Quattro Castella. Nel 1996, per effetto dell’applicazione della legge “Basaglia” 180/1980, a Reggio Emilia furono chiusi definitivamente i reparti manicomiali dell’istituto San Lazzaro. Sul territorio reggiano non erano presenti strutture adeguatamente predisposte all’accoglienza dei pazienti, pertanto furono effettuati degli inserimenti in forma provvisoria presso il Centro Il Sentiero. Per dare risposta alle esigenze di queste persone, grazie ad una importante condivisione progettuale con l’Ente Pubblico, nel mese di giugno del 2000 venne aperto il Centro residenziale Zorella. Essendo progettata all’interno di un quartiere residenziale di pregio, alcuni mesi dopo presero avvio le proteste del vicinato che esprimeva timore e preoccupazione per i comportamenti dei nuovi “vicini” percepiti come rumorosi e pericolosi. Essendosi creata una situazione non favorevole all’integrazione e socializzazione degli ospiti che la Cooperativa avrebbe voluto sostenere, in virtù di nuove richieste di inserimento pervenute dal Servizio Sociale gli ospiti provenienti dall Ex San Lazzaro vennero spostati in una nuova struttura della Cooperativa. ll Centro Residenziale Zorella propone percorsi educativi ed assistenziali di tipo individuale e collettivo, rivolti a gruppi di utenti adulti con differenti tipi di disabilità (cognitivo e comportamentale) e si pone come finalità quella di favorire una piena maturazione delle possibilità evolutive presenti nei soggetti che ospita e di garantire agli stessi il mantenimento delle autonomie di cui possiedono. Il servizio offre nella sua dimensione comunitaria un continuo stimolo alla collaborazione, ponendosi al contempo l’obiettivo di essere Casa; quindi contesto familiare dove i tempi, le azioni e le aspettative individuali possano armonizzarsi in modo naturale seppur nel rispetto delle regole e attraverso il giusto supporto/sostegno, seguendo necessità e bisogni insiti in modo differenziato in ogni individuo.

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CENTRO RESIDENZIALE ZORELLA E’ opportuno rendere noto che le persone inserite presso il Centro richiedono uno sforzo progettuale e organizzativo importante volto all’armonizzazione dei loro bisogni (per età e patologia) con quelli del gruppo ormai consolidato, nel rispetto delle fragilità reciproche e dei bisogni di espressione ed emancipazione individuali. Tuttora ciò, si realizza in itinere nella continua rimodulazione degli spazi e dei tempi tesa ad un sempre crescente miglioramento del benessere individuale e ad un livello adeguato di personalizzazione dei differenti progetti di vita presenti. Gli operatori del Centro congiuntamente al Coordinatore incontrano i familiari almeno una volta all’anno per condividere l’andamento del progetto (PEI) e confrontarsi sulle prospettive future. Questa decorrenza si rinnova in occasione di ogni riprogettazione di ogni utente o in specifiche esigenze che riguardino modificazioni in itinere. L'approccio metodologico si avvale di un'accurata osservazione degli ospiti in situazioni ben strutturate, dove è possibile valutare i loro bisogni e controllare in modo mirato le variabili emergenti. A tal fine la programmazione si basa su stimolazioni equilibrate che consentano di armonizzare e contenere eventuali criticità date da comportamenti di tipo aggressivo auto ed etero diretti, nonché i livelli di frustrazione o malessere che possono verificarsi all'interno. Il centro residenziale Zorella mira alla costruzione di una identità sociale dei presenti attraverso la strutturazione di attività specifiche, in parte anche rivolte ad utenza esterna con presenze diurne. La dimensione del "fare" assume in questo caso una valenza di riabilitazione delle abilità e competenze individuali, andando a soddisfare bisogni di tipo sociooccupazionali e ad accrescere il livello di soddisfazione e autostima personale: Attività strutturate Attività di terracotta (M. Luisa) Anche quest’anno il laboratorio di terracotta è stato attivo. Tuttavia ha subito l’interruzione per alcuni mesi durante i quali si è pensato ad un potenziamento e sviluppo dello stesso a partire dal 2014. Infatti Il laboratorio di terracotta (dalla manipolazione alla cottura) è in grado di produrre oggetti anche di compiuto significato estetico diventando risorsa per gli eventi esterni quali bancarelle, fiere ecc. nonché possibile luogo di incrocio con altre realtà interne ed esterne alla cooperativa. Questo spazio di laboratorio ha sperimentato anche riuscite attività creative con altre tecniche e ideazioni entrando in connessione con la realtà di “Remida” circa l’utilizzo e riuso di materiale di recupero.

Attività di ginnastica olistica (Giulia) Anche quest’anno Giulia ha continuato l’esperienza, rinnovando (con nuovi contenuti) una gradita attività agli ospiti . Abbiamo interrotto l’attività in palestra avviata nel 2012 per dar vita ad uno spazio strutturato ad hoc interno, ora stabilmente in programmazione ogni settimana. Tale proposta rappresenta un’importante opportunità di espressione corporea nonché di rilassamento per quei soggetti con limitate funzioni motorie, con caratteristiche di iper-tonicità e forti stereotipie. Attività di musica (Samanta) Continua l’attività di musica con Samanta che anche quest’anno ha strutturato l’esperienza del Karaoke e della vocalità. Abbiamo realizzato la “stanza della musica” nell’aula polivalente dove facciamo anche ginnastica olistica e multimedialità migliorando quindi la dotazione tecnica, acustica e ambientale. Non siamo ancora riusciti a procurarci altri strumenti a percussioni ma contiamo di riuscirci nel prossimo anno. Attività di multimedialità(Vittorio) Il laboratorio multimediale si conferma uno spazio attivo che gode di una stabile programmazione settimanale dove approfondire momenti di rielaborazione e informazione attraverso l’utilizzo del computer e Internet. L’arrivo di nuovi mezzi informatici, periferiche multimediali specifiche, nonché software didattici ci ha consentito di curare aspetti documentativi di interesse alla vita del centro attraverso montaggi video musicali e fotografici, nonché essere ausili di facilitazione per quegli utenti con ridotte capacità e possibilità di espressione Attività di giardinaggio e manutenzioni varie (Andrea) Sono state svolte le attività previste circa il mantenimento dello spazio verde che abbiamo a disposizione attraverso una cura e una costatante miglioria delle attrezzature necessarie. Le attività svolte sono state: coltivazione, piantumazione, cura del prato e dei fiori, manutenzioni di arredi esterni.

Manufatti del laboratorio di Terracotta

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CENTRO RESIDENZIALE ZORELLA Attività Culturali (Giulia, Federica) Con periodicità variabili vengono proposte ad alcuni utenti attività che possano incrementare i loro interessi e arricchire attraverso esperienze mirate il loro bagaglio di conoscenze e stimolare una vita emozionale più piena. Questi momenti sono caratterizzati da: biblioteca, turismo, cineforum. Tale attività trova la partecipazione di pochi ospiti, infatti solo due o tre sono in grado di beneficiare in modo significativo e appropriato dell’esperienza; si ritiene comunque importante mantenere attiva questa possibilità. Raccolta differenziata (Silvia) Quest’anno siamo riusciti a terminare la sistemazione del sito interno alla struttura atto alla raccolta dei rifiuti differenziati, anche stimolati della finalmente tanto attesa dotazione degli appositi container davanti alla casa. Ciò permette di coinvolgere quotidianamente alcuni ospiti in mansioni di cura e mantenimento, nonché essere al contempo stimolo educativo per la causa ecologica collegata. Progetto Deja-vù -recupero assemblaggio e consegna di computer dismessi (Enrica, Fabio, Marco) L’attività, svolta nel laboratorio di Scandiano più volte alla settimana, registra un ulteriore incremento degli obiettivi di consegna dei computer, dei contatti e delle richieste complessive. Andrea, il Presidente dell’associazione “Credere per Vedere” con la quale collaboriamo ha infatti stimolato la collaborazione anche degli altri centri (Stradora, Odardina) al fine di riuscire meglio a fronteggiare un sempre crescente impegno ed essere positiva risorsa anche per altri ragazzi con caratteristiche lavorative compatibili. L’attività grazie alle caratteristiche di modularità e suddivisioni per fasi-lavoro permette di coinvolgere le diverse competenze armonizzandole nel prodotto finale come momento di gratificazione e autostima, infatti riusciamo a coinvolgere 7 su 10 dei nostri utenti. Rimane ancora un valido obiettivo (ipotizzato ma non ancora concretizzato) quello di commercializzare ad un prezzo solidale i PC rigenerati all’interno degli spazi dei laboratori integrati. In tal senso abbiamo solo iniziato ad introdurre in momenti quali fiere e mercatini la possibilità di fare promozione. Anche Zorella ha partecipato ai momenti di incontro e di festa della cooperativa: “Il Podere”, “Il Corallo” , fiere e “bancarelle” , e in modo particolare al mercatino di Natale a Rubiera dove ha partecipato attivamente sia con la produzione di oggetti sia per quanto riguarda presenza e vendita. I positivi vissuti dei “ragazzi” in tali occasioni confermano l’importanza di questi eventi come inclusione e gratificazione sociale. inoltre abbiamo realizzato il soggiorno estivo al mare nella riviera adriatica suddividendo due blocchi di partenze. Siamo ancora più convinti che la

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personalizzazione delle esperienze, dei gruppi, dei tempi e delle condizioni ambientali facciano la differenza sulla riuscita di una vacanza. Ad esempio la soluzione in piccoli bungalow (in un contesto di villaggio) ci ha permesso di conciliare diversi fattori e bisogni andando a potenziare obiettivi di autonomia per quei soggetti in grado di apprende da certe sollecitazioni e al contempo di garantire un alto livello di protezione e familiarità per quelli con maggiori fragilità e bisogni di contenimento. Abbiamo realizzato anche quest’anno la vacanza primaverile nella casavacanza sul lago di Garda, oramai meta fissa da alcuni anni. Grazie all’attività di turismo guidato gli utenti (a rotazione) hanno avuto modo di visitare località quali, Bologna, Piacenza, Parma, Reggio, Ravenna e molti altri paesi in occasione di feste e sagre locali. L’attività, soprattutto per alcuni è attesa e fonte di vero entusiasmo; continueremo il progetto “Bacheca” che consiste nella progettazione e calendarizzazione degli appuntamenti, messi a punto dal laboratorio multimediale e affissi affinché possano essere consultati direttamente dagli ospiti, corredati di foto e commenti delle precedenti esperienze.

Gruppo Deja-vù durante una consegna di Computer

Rispetto la gestione del personale, nel 2013, non si sono verificate dimissioni, mentre si è verificato uno scambio tra due operatori tra Stradora e Zorella di cui quello di Zorella poi è rientrato dopo 6 mesi mentre l’operatrice di Stradora ha mantenuto come sede di riferimento sempre Zorella. Si registra altresì una mobilità temporanea della durata di 6 mesi di un operatore di Zorella verso il CR “LA Manta”. Il gruppo di lavoro nel suo insieme dimostra un crescente livello di coesione e competenza con buone capacità nel fronteggiare in modo adeguato il quotidiano e situazioni di tipo emergenziali. Il carico di lavoro è maggiormente bilanciato tra compiti assistenziali ed educativi e soprattutto i recenti inserimenti hanno sollecitato sforzi progettuali e approfondimenti formativi nella direzione delle famiglie. Approfondimenti che saranno sviluppati anche in futuro attraverso perso corsi formativi mirati. A cura di Angelo Di Carlo Coordinatore

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LA MANTA

CENTRO RESIDENZIALE LA MANTA

n. 16 posti totali autorizzati al 31 dicembre n 14 posti totali occupati al 31 dicembre n 9 posti accreditati al 31 dicembre n 9 posti accreditati occupati al 31 dicembre n 165 giornate di sollievo durante l’anno n 3 persone accolte in sollievo durante l’anno n 0 persone inserite durante l’anno n 0 persone dimesse durante l’anno n 0 persone decedute nel corso dell’anno n 19 operatori impiegati al 31 dicembre Il Centro Socio Riabilitativo Residenziale La Manta venne inaugurato nel 2004 con la finalità di accogliere alcuni ospiti già ospitati a Zorella provenienti dall’esperienza dell’Ospedale Psichiatrico “S. Lazzaro” si Reggio Emilia. La realizzazione della nuova struttura fu esito di una forte collaborazione con i Servizi Sociali e fu espressione di un accentuato livello di capacità di lettura dei bisogni espressi dal territorio e flessibilità nella predisposizione delle relative risposte. Nel 2006 la struttura venne ampliata con una nuova ala, ed il piano superiore venne concesso in affitto all’Ausl di Reggio Emilia che lo adibì ad appartamento protetto per persone con problematiche di ordine psichiatrico. Con gli anni gli ospiti provenienti dell’esperienza del San Lazzaro sono stati dimessi per vicissitudini diversificate, e si è verificato un graduale cambiamento organizzativo in risposta alle nuove esigenze espresse dalle nuove persone accolte. Durante l’anno 2013 sono cambiati anche alcuni ospiti che hanno portato caratteristiche che insieme alla conferma dei rapporti individualizzati hanno sollecitato l’équipe di lavoro a rivedere le riflessioni sulle proposte progettuali: quanto ancora potessero essere attuali e soprattutto quanto ancora potessero rispondere ai bisogni effettivi degli ospiti.

Questo ha prodotto un processo ancora in essere e da definire, ma siamo più che convinti della necessità di offrire delle opportunità legate alle esigenze effettive, questo non perdendo di vista quella che è comunque la caratteristica principale de La Manta, cioè un luogo aperto, accogliente dove si cura principalmente la relazione, attraverso attività di espressione, il rapporto empatico e il fare.. Attività di laboratorio creativo

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CENTRO RESIDENZIALE LA MANTA Considerando l’ospite nella sua totalità, includendo quindi anche il contesto e la famiglia, ci troviamo a fornire: • ridurre i comportamenti problematici e aggressivi; • fornire assistenza sanitaria; • lavorare sul mantenimento delle abilità residue e aumentare l’autonomia all’interno dell’ambiente quotidiano e delle routines; • sviluppare e sostenere le relazioni, nonché affiancare le persone nell’elaborazione; • strutturare occasioni per favorire il benessere della persona; • lavorare con le famiglie; • attivare dei contesti esterni; • lavorare in rete con gli altri servizi. Tutto ciò attraverso un intervento educativo che prevede la verifica mensile del progetto individualizzato e relativa relazione, la riunione settimanale di equipe e la condivisione dei progetti con i famigliari per favorirne l’integrazione nell’attuazione degli obiettivi. Il Centro svolge prestazioni, attività e iniziative che favoriscono il mantenimento o l’acquisizione di autonomie personali, lo sviluppo delle capacità espressive e motorie, l’apprendimento di piccole mansioni occupazionali, la realizzazione di esperienze sociali più vaste, spesso in rete con il territorio. Nella quotidianità gli obiettivi vengono perseguiti indirizzando e coinvolgendo l’ospite all’interno di attività specifiche nelle quali vengono stimolate le varie aree di intervento previste nel progetto (Progetto educativo individualizzato) Nell’anno 2013 il Centro La Manta ha attivato relazioni con il territorio e in particolare con la parrocchia, la circoscrizione e vari circoli di Reggio Emilia, che hanno permesso di organizzare una giornata di festa presso il Parco del Mauriziano e una presso il Campo di Marte. Oltre a questa iniziativa, gli ospiti hanno partecipato alla bancarella del primo maggio in piazza Prampolini, alla bancarella di Natale presso la casetta in centro a Rubiera; nel mese di novembre gli ospiti hanno fatto alcune giornate sul Lago di Garda, in montagna al Cerreto e durante l’estate ai Colli Piacentini. Abbiamo festeggiato il Natale con il pranzo di Natale insieme ai familiari e amici ai quali vanno i nostri ringraziamenti per la bella giornata. A cura di Gianluca Giaroli Coordinatore

Pranzo di Natale

Comunità in Festa , Parco del Mauriziano

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giugno 2013

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STRADORA

CENTRO RESIDENZIALE STRADORA Appartamento protetto IL BRUCO

Centro Socio Riabilitativo “Stradora”

Appartamento protetto “Il Bruco”

n. 15 posti totali autorizzati n. 5 posti totali disponibili n 14 posti totali occupati al 31 dicembre n 5 posti totali occupati al 31 dicembre n 13 posti accreditati gli operatori appartengono all’equipe di lavoro del CSR n 13 posti accreditati occupati al 31 dicembre Stradora n 34 giornate di sollievo durante l’anno n 3 persone accolte in sollievo durante l’anno n 0 persone inserite durante l’anno n 1 persona dimessa a luglio n 0 persone decedute nel corso dell’anno n 18 operatori impiegati al 31 dicembre Il Centro socio riabilitativo residenziale Stradora, inaugurato nel 1998 e ricavato dalla ristrutturazione di una vecchia casa colonica, è situato ai piedi delle colline di Scandiano, a un chilometro dal centro del paese. Il Centro può accogliere fino a 15 ospiti disabili (di età compresa tra i 16 e i 64 anni). Il centro residenziale nasce su stimolo dei familiari degli utenti già frequentanti attività diurne , in vista del “dopo di noi”; l’appartamento, precedentemente collocato nella palazzina attigua, vuole essere una risposta al bisogno di residenzialità che hanno alcune persone contestualmente ad abilità domestiche e necessità di vivere in piccolo gruppo. Questo infatti ospita alcune persone che hanno un’attività lavorativa all’esterno, ed altre che invece si occupano della casa e partecipano alle attività del servizio residenziale. Il Centro si distribuisce su 4 piani: al primo sono collocati gli spazi comunitari : soggiorno, 2 sale da pranzo, cucina e locali accessori. Da questo stesso piano sia accede al porticato esterno che conduce e confina con il giardino;al secondo sono collocate 5 camere degli ospiti (2 singole e 3 doppie), 3 bagni (di cui 1 attrezzato) oltre la guardiola-ambulatorio;al terzo 5 camere degli ospiti (2 singole e 3 doppie), 3 bagni (di cui 1 attrezzato)oltre all’ufficio del Coordinatore e da questo piano si accede all’appartamento protetto “il bruco”. Tutte le camere sono dotate di impianto di climatizzazione e tutti i bagni attrezzati (e le camere adiacenti) sono corredati di sollevatori .Ancora, al quarto piano, un ampio salone adibito a aula informatica e spazio per le attività collettive (palestra teatro ecc); oltre al locale di “ricovero carrozzine” e un’area soppalcata per archivio e deposito. Per le attività laboratoriali/occupazionali il Centro condivide 2 laboratori con l’adiacente Centro Diurno, nonché uno spazio laboratorio esterno (al centro di Scandiano) e uno spazio adibito a mercatino. I pasti degli ospiti sono preparati all’interno per consentire una maggior flessibilità stagionale dei menù e una maggior “caratterizzazione” in relazione alle preferenze degli ospiti. Il Centro Residenziale prevalentemente ospita lunga residenzialità e si caratterizza per l’impegno a proiettare l’evoluzione dell’utente verso l’esterno favorendone la riabilitazione cognitiva e comportamentale: • un medio carico di assistenza: l’operatore osserva e sostiene gli utenti che, in totale o parziale autonomia, si prendono cura della propria persona e dei propri spazi personali • attività occupazionali protette : gli utenti sono impiegati in attività finalizzate alla riabilitazione cognitiva e comportamentale • la promozione e l’affiancamento dell’inserimento di utenti in attività lavorative o ricreative esterne.

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CENTRO RESIDENZIALE STRADORA Le finalità elencate raccolgono e sintetizzano i bisogni espressi, sia implicitamente che esplicitamente, dal gruppo degli ospiti, raccolti e decodificati dagli operatori. Per perseguire e corrispondere, nel 2013: “…l’operatore osserva e sostiene gli utenti che, in totale o parziale autonomia, si prendono cura della propria persona e dei propri spazi personali..” • è stata rivisitata l’attività denominata “spesa”, modificati i gruppi e pianificata una modalità che stimoli e consenta una maggior autonomia dei ragazzi nell’acquisto dei prodotti personali; • affidata ad alcuni utenti la gestione della lista spesa del Centro stesso ( in collaborazione con la cuoca) • sono aumentati di 2 i ragazzi che hanno a disposizione una “paghetta settimanale” che possono gestire in autonomia, con la sola supervisione dell’operatore referente. • nella programmazione del Centro, è aumentato il livello di collaborazione, favorito e richiesto agli ospiti, per le attività di pulizia a riordino degli spazi di vita, siano essi personali o collettivi. “….gli utenti sono impiegati in attività finalizzate alla riabilitazione cognitiva e comportamentale..” • continuano le attività d’aula di “Andiamo a scuola” in cui i ragazzi allenano grammatica e aritmetica, conoscono le geografia e la storia, locali e non; • nell’anno i ragazzi hanno utilizzato circa 200 ore di affiancamento per l’utilizzo del PC; • e attività creative del Laboratorio dedicato (realizzazione, per la vendita, di oggettistica in materiale riciclato), hanno visto un aumento del 50% delle ore a disposizione con conseguente incremento del numero dei partecipanti; • da marzo a giugno è stato attivo un corso di Biodanza tenuto dalla consulente esterna dott.ssa Stefania Bettuzzi. La biodanza come strumento per rafforzare le individualità, valorizzando le differenze e fortificando il senso di appartenenza, ripristinando la capacità di formare legami con gli altri membri del gruppo. Il laboratorio ha visto la partecipazione attiva di tutti gli ospiti. “…la promozione e l’affiancamento dell’inserimento di utenti in attività lavorative o ricreative esterne...” l’Integrazione e l’interrelazione con l’esterno restano bisogni, obiettivi e strumenti prioritari. Nel 2013: • un ospite continua il suo inserimento lavorativo, in qualità di aiuto cuoca, presso la Scuola materna “ i Barchi” di Reggio Emilia. Si reca al lavoro utilizzando, in autonomia, i mezzi pubblici. • ha preso il via la collaborazione con il laboratorio “Dejà - vu”; laboratorio di rigenerazione di pc usati, gestito dall’associazione “Credere per Vedere” e dal C.R Zorella

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• a maggio 2013 è stato inaugurato il mercatino “ Secondo Magò”, nato e gestito in sinergia con il Centro Diurno Benzi e con il mercatino “Magò”; mantiene le caratteristiche merceologiche dei quest’ultimo e cioè la vendita e il riciclo di mobili e oggetti usati. Oltre a costituire occasione lavorativa per i ragazzi dei Centri coinvolti, si propone come risorsa per il territorio e luogo di interazione con l’esterno, nonché di socializzazione e collaborazione con ospiti di altri Centri. In questo luogo i ragazzi possono apprendere e sperimentare nuove regole sociali.

Giornata di inaugurazione del negozio “Secondo Magò”

• due ospiti hanno attivato il loro personale profilo FaceBook. • tre si sono iscritte e frequentano un corso di danze caraibiche e break-dance • tre ospiti frequentano settimanalmente una piscina esterna con rabilitatore in acqua • due ospiti fanno parte dei gruppi Sap di reggio Emilia e partecipano ad uscite serali (birreria bowling tombole ecc) • un ospite frequenta settimanalmente ed in autonomia, la biblioteca comunale di Scandiano • si sono organizzati un soggiorno invernale a Vigo di Fassa, uno estivo in Abruzzo; per tutto il periodo estivo, e ogni quindici giorni, si sono organizzate gite nei dintorni; il gruppo dell’aula scolastica, a chiusura delle attività, ha organizzato la “gita scolastica” al Parco Archeologico “Terramare di Montale”

Soggiorno invernale in Val di Fassa (TN)

• cinematografia • un’attività che vorremo poterci permettere di più è… IL CINEMA!! Ci siamo andati, ma non quanto avremmo voluto.

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CENTRO RESIDENZIALE STRADORA

Il Centro ha poi dato il suo contributo all’organizzazione e alla gestione delle annuali attività della Cooperativa: bancarelle per la vendita dei prodotti dei Laboratori Festa sul podere: Zora e Stradello aprono il podere al pubblico Festa di natale al Corallo: si festeggia il Natale …tutti insieme: ospiti operatori parenti amici.

Podere in festa – giugno 2013 Tutte le attività del Centro, sia collettive che individuali, si arricchiscono del prezioso contributo dei volontari. Alcune di esse non potrebbero neppure esistere se non potessero contare sulla loro presenza. I volontari di Stradora sono eterogenei sia per età che per attività e disponibilità. Tutti concorrono ad aumentare il livello di benessere dei ragazzi, permettendo loro di fare esperienze altrimenti precluse e arricchendo significativamente la loro sfera di relazioni. La disponibilità di questi volontari è arrivata spontanea o per conoscenza diretta del Servizio o perché conoscenti o amici di operatori. Quest’anno hanno lavorato con noi: • Enza: collabora con gli operatori al Laboratorio Creativo e nella gestione del negozio Secondo Magò • Luciano coadiuva l’attività di vendita dei ragazzi e operatori presso il negozio Secondo Magò • Manuel e Laura partecipano ai soggiorni annuali e alle gite • Alessandro e Romano accompagnano i ragazzi nelle uscite serali e partecipano alle gite • Federica presta le sue competenze di parrucchiera acconciando i capelli delle ragazze • Pina presta gratuitamente la sua opera di sarta per le tante riparazioni agli abiti dei ragazzi • Clementina è l’amica “speciale” di una ragazza ospite del centro e la accompagna nelle uscite • Alice ha prestato Servizio civile Volontario presso la nostra struttura • Gabriella presta le sue competenze infermieristiche per piccole azioni di supporto sanitario agli ospiti e si rende disponibile ad accompagnare i ragazzi in occasione di gite e uscite

formulati per il singolo utente, e dal Piano di Lavoro (PLI) contenente informazioni sul singolo, legate a mobilità, alimentazione, vestizione, aspetti sanitari e modalità relazionali), pone obiettivi evolutivi di autonomie personali, di capacità di interagire con gli altri nei vari contesti di vita (lavorativo, sociale), di capacità di esplorare il proprio mondo emozionale e di costruire buone rappresentazioni del mondo circostante e che si rinnova ad ogni cambiamento dell’utente. E’ il prodotto di una osservazione e di un ascolto attivo dell’intera equipe di lavoro e dell’elaborazione critica dell’operatore Referente; prevede, ogni qualvolta sia possibile, la condivisione degli obiettivi e delle modalità di lavoro, con l’utente, la famiglia ed i Servizi per perseguire l’obiettivo di collaborazione e coprogettazione. Nel 2013 sono stati elaborati e/o applicati 19 Progetti individuali. Data l’applicazione dei termini dei Contratti di Servizio dall’inizio 2013 e date le dimissioni di un utente, a fine anno 2013 si è reso necessario prevedere, per il 2014, una flessione del personale educativo impiegato nel Centro. Per questo gli ultimi due mesi dell’anno hanno visto l’intera equipe impegnata nella revisione della programmazione interna, con l’obiettivo di non far paritariamente coincidere la riduzione di risorse con la riduzione della qualità del servizio e quindi della qualità di vita degli ospiti. Il 2014 ci dirà in quale percentuale l’obiettivo è stato raggiunto. Se ogni bilancio tira le somme e mette in evidenza il “tanto fatto”, ugualmente segnala gli elementi da rafforzare e offre lo spunto per i “propositi” che devono diventare obiettivi. Così questo nostro. Dovremo individuare maggiori e migliori strumenti di partecipazione degli utenti al loro progetto di vita e alla costruzione e determinazione della loro stessa quotidianità; nuovi strumenti che aumentino il loro livello di integrazione e interazione con l’esterno; più efficaci strumenti sensibilizzazione per la ricerca di volontariato oltre a più efficaci strumenti di supporto per i volontari che già lavorano con noi. A cura di Cristina Campioli Coordinatrice

Se le attività programmate nel Centro sono la sintesi dei bisogni degli ospiti, il Progetto Educativo Individualizzato ne è il dettaglio. Il Progetto Educativo Individualizzato (che si compone del Progetto Educativo (PEI) contenente gli obiettivi

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CAMPI GIOCO CAMPI GIOCO “COUNTRY CAMP”

Anche quest’ anno le cooperative Zora e Lo Stradello , in collaborazione con Solidarietà 90,hanno organizzato il campo estivo rivolto ai bambini delle scuole elementari. Si è tenuto come l’anno passato presso lo spazio “STRAGIOCO” del podere. l progetto ha preso vita lo scorso anno con l’intento di valorizzare la ricchezza dell’ambiente naturale di cui godono le due Cooperative andando a rispondere ad un bisogno presente nel territorio con un offerta complementare a quelle già presenti, offrendo percorsi differenziati e personalizzati anche nell’ottica dell’inclusione sociale. Il campo estivo si pone la finalità di aggregare i bambini nel periodo extrascolastico attraverso giochi ed esperienze che diano loro la possibilità di sentirsi a proprio agio nella natura e con gli animali sfruttando anche l’opportunità dell’attività con il cavallo. Il tema educativo si connota su aspetti quali ambiente e ecologia, riuso, rispetto e conoscenza della natura. Si sono svolte attività quali: orto-cultura, manipolazione con la carta e terracotta, lavorazione del pane, fattorie didattiche, piscina, gite e svariati giochi all’aperto. In risposta alle numerose richieste e per facilitare le esigenze di vita familiari e lavorative dei genitori quest’anno abbiamo offerto anche il tempo prolungato con pranzo annesso (presso il ristorante “da Fiorella” del centro ippico) Le famiglie hanno apprezzato molto questa possibilità e abbiamo registrato un significativo incremento di adesioni sino ad arrivare a picchi massimi di 25/30 bambini. L’aspetto caratterizzante del campo estivo “Country Camp” è quello progettuale e ambientale, discostandosi da un più diffuso standard di campo estivo incentrato maggiormente su sollecitazioni di tipo sportivo e ritmi più pressanti ma proponendo invece un luogo “ecologico” dove poter condividere esperienze e imparare da esse. Il campo si estivo si è articolato in 11 settimane (dal 10 giugno al 2 agosto e dal 19 agosto al 6 settembre) offrendo due diverse modalità di frequenza: il mezzo tempo (dalle 7.30 alle 13.00) e il tempo prolungato sino alle 17.30 con flessibilità in entrata e uscita di un ora.

A cura di Angelo Di Carlo Coordinatore

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COOPERATIVA

L’IMPRESA DI ESSERE COOPERATIVA

Conto economico

2010

RICAVI Ricavi per servizi Altri ricavi Proventi straordinari Proventi finanziari (Rimanenze) totale COSTI Materie prim , merci e variazione rimanenze Servizi e costi generali Personale Ammortamenti, oneri finanziari e accantonamenti totale Imposte Risultato d’esercizio Ristorno ai lavoratori

2011

2012

2013

€ 3.496.659 € 34.156 € 121.450 € 5.292 € 1.378 € 3.658.935

€ 3.427.899 € 81.274 € 90.015 € 13.755 € 1.508 € 3.614.451

€ 3.614.612 € 45.573 € 59.554 € 28.570 / € 3.748.309

3.605.194 49.425 38.621 32.176 / 3.725.416

€ 236.095

€ 225.952

€ 221.612

225.316

€ 621.089 € 2.383.158

€ 578.597 € 2.290.535

€ 586.004 € 2.390.213

624.184 2.468.419

€ 208.032

€ 182.472

€ 140.603

104.945

€ 3.448.374 € 54.680 € 154.503 € 22.000

€ 3.277.556 € 57.727 € 279.790 € 30.000

€ 3.338.432 € 53.822 € 356.055 € 40.000

3.422.864 49.362 € 253.190 Proposto € 30.000

I ricavi della gestione caratteristica sono principalmente determinati dalle seguenti attività: • Attività di assistenza socio-riabilitativa non residenziale euro 650.504 • Attività di assistenza in centri residenziali euro 2.806.343 • Altri ricavi (attività laboratoriali, alcuni rimborsi e i mercatini) euro 148.347 € 3.000.000,00 € 2.500.000,00 € 2.000.000,00 € 1.500.000,00 € 1.000.000,00 € 500.000,00 €Attività residenziali Attività non residenziali Altre attività

I dati delle prestazioni sono complessivamente stabili; in specifico si rileva che mentre i servizi di assistenza in residenza subiscono una leggera flessione, dovuta a due dimissioni di utenti e un minor numero di ricoveri di sollievo effettuati nell’anno rispetto al precedente, i servizi di assistenza in centri diurni confermano, con lieve aumento, il volume economico. L’incremento che presenta la voce “altri ricavi”è sostanzialmente dovute all’apertura dell’attività laboratoriale di ripristino e vendita oggetti e mobili usati. . Ricordiamo che,essendo parte della struttura La Manta affittata all’AUSL di Reggio Emilia già dal 2006, i proventi dell’affitto sono contemplati nella voce “altri ricavi”. CONTRIBUTI:nel 2013 la cooperativa ha ricevuto un contributo dalla Regione Emilia Romagna in relazione al Bando di concorso “Percorsi di cittadinanza” e un contributo dalla Fondazione Manodori per l’acquisto di alcune attrezzature elettroniche e informatiche per i servizi residenziali. La gestione finanziaria ha dato un risultato positivo di oltre 32.000 euro, leggermente superiore a quello del precedente anno, confermando il buon equilibrio finanziario.

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L’IMPRESA DI ESSERE COOPERATIVA Tra gli investimenti attuati nell’anno segnaliamo principalmente: •€ 19.004 Istallazione impianto di condizionamento (Stradora ) • € 14.325 arredi centro residenziale( Zorella) • € 4.830 impianto centralino telefonico • € 785 sollevatore elettrico (centri residenziali) • € 3.466 Acquisto attrezzature elettroniche e informatiche (servizi residenziali,con contributo F.Manodori di € 1.838) • € 1.505 due addolcitori (un servizio diurno e uno residenziale) • € 1.260 attrezzatura varia (lavatrici, asciugatrice), (servizi residenziali) •L’investimento più oneroso, pari a 157.758 € riguarda l’installazione di un impianto fotovoltaico sul tetto dei “Laboratori Integrati” volto a coprire il nostro fabbisogno ed alla produzione supplementare di energia elettrica che verrà immessa in rete. Il progetto di realizzazione dell’impianto è nato alcuni anni fa ed ha attraversato passaggi di particolare complicanza rispetto agli aspetti burocratici da affrontare. Ma finalmente, durante il mese di dicembre, i pannelli sono stati installati e sono resi funzionanti. La realizzazione del progetto, oltre che “sposare” le ideologie volte al risparmio energetico e tutela dell’ambiente, consentirà un notevole risparmio sui costi di gestione delle strutture. Entro otto anni circa, grazie alla messa in rete dell’energia prodotta e non utilizzata, al fattore risparmio sull’energia consumata ed agli ecoincentivi statali (bonus autoconsumo), la cooperativa avrà totalmente ammortizzato il costo di installazione e per i successivi 22 sarà previsto un discreto ricavo annuo che concorrerà al sostegno delle nostre attività.

Per. quanto riguarda le partecipazioni Zora è socia di: • CCIS scrl (Consorzio Cooperativo • Consorzio 45 (consorzio Cooperative Sociali) • CCFS (consorzio Cooperativo Finanza e Sviluppo) • Banca Etica • Boorea • Lo stradello Società Cooperativa Sociale Rispetto allo scorso anno ,la novità è l’essere diventati soci della Coop.va lo stradello, rinforzando cosi ulteriormente il legame storico tra le due cooperative.

A cura di Claudia Melli Presidente

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COMMERCIALE

UFFICIO COMMERCIALE, ACQUISTI E MANUTENZIONE

Il 2013 è stato connotato da un avvicendarsi di avvenimenti e situazioni che hanno richiesto un importante dispendio di energie ma hanno prodotto ad una crescita ed una acquisizione di nuove competenze spendibili in futuro anche nella nuova funzione. Mi sembra utile esprimere un brevissimo riferimento alla storia della funzione all’interno della nostra Cooperativa per passare all’analisi del mio operato analizzando alcune parole significative espresse nella mission. L’esigenza di formalizzare una funzione espressamente dedicata alla cura dell’area commerciale emerge intorno al 2003 per alleggerire i carichi di lavoro dell’ufficio personale e della Presidenza gravati dall’aumento del numero di Servizi gestiti dalla cooperativa, dall’introduzione del sistema gestionale certificato dalla Qualità e dalla gestione del negozio / laboratorio di pittura “Il Tintoretto”, Non a caso la prima funzione venne connotata anche come “ufficio commerciale e di segreteria di Presidenza”. Il primo incarico fu svolto da Maurizio allora operatore part time di Odoardina. Successivamente, con la nascita dei laboratori integrati, Maurizio divenne Coordinatore degli stessi e fu sostituito da Melissa che iniziò ad occuparsi in modo mirato anche della gestione degli acquisti, delle manutenzioni e della cura dei rapporti commerciali con i fornitori ed i clienti del negozio. Successivamente anche Melissa lascia la Cooperativa e al suo incarico subentra Matteo che, grazie al supporto del responsabile della qualità, formalizza le prime procedure ed istruzioni per la regolamentazione degli acquisti e delle manutenzioni, pianificando all’interno dei Centri alcune prestazioni di fornitori esterni per gestione di compiti specifici (lavanderia, manutenzioni etc) Nel 2010 subentro nel ruolo, tentando di spendere le competenze maturate durante l’esperienza di coordinatore del centro diurno Odoardina al servizio delle altre strutture. Vivere con dignità il proprio tempo – riconoscere e affermare i diritti delle persone – abbattere le barriere materiali e non - offrire i migliori prodotti e servizi - efficacia ed efficienza delle azioni Mi è facile ricondurre il pensiero al concetto che la qualità di vita di una persona è indubbiamente connessa alla qualità dell’ambiente di vita che circonda la stessa. Gli interventi di miglioramento e/o mantenimento della buona funzionalità di apparecchiature e delle infrastrutture presenti nei vari Servizi hanno concorso all’abbattimento di situazioni di ostacolo all’affermazione di questa importante sfera personale. Oltre ai numerosi investimenti già citati a pag 52: • la ricollocazione delle pale di raffrescamento presso le strutture Odoardina, La Manta e Zorella; • la redazione ed applicazione dei “piani organizzativi del servizio di pulizia” di ogni Centro per la gestione strutturata delle pulizie nei vari locali, • la contrattazione con l’associazione “Muoviamoci Insieme” per la raccolta fondi territoriale per la consegna di un pulmino attrezzato al centro residenziale Stradora • l’attivazione di un nuovo rapporto di fornitura per il servizio di lavanderia per gli indumenti e la biancheria piano degli ospiti;

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COMMERCIALE,ACQUISTIeMANUTENZIONE situazione in continuo divenire - partecipazione – solidità del patrimonio - nuovi progetti e iniziative - nuove opportunità di lavoro La situazione contingente esterna definisce il sistema di welfare in uno stato di cambiamento ed evoluzione tale da rendere impossibile il mantenimento di una situazione di staticità nella gestione dei Servizi da parte delle organizzazioni non profit del terzo settore, per cui anche la nostra cooperativa ha il dovere di procede ad una continuativa operazione di autoanalisi senza perdere di vista i movimenti economici, politici e sociali del territorio. A mio parere lavorare in una situazione in continuo divenire significa avere la capacità di operare nel presente proiettandosi al futuro, investendo in progetti ed opportunità innovative e, a volte in controtendenza, che possano ampliare la disponibilità di risorse e la conseguente offerta di opportunità ai nostri utenti, ai lavoratori ma anche alle famiglie che abitano il territorio. Nel 2013 la funzione commerciale, occupandosi di aspetti specifici di contorno e di supporto, ha contribuito alla realizzazione di alcuni piccoli e grandi progetti con l’obiettivo di rendere i fruitori dei nostri servizi e i soci lavorativi protagonisti di nuove opportunità di crescita e miglioramento. Alcuni esempi: • promozione dell’iniziativa “5 per mille” attraverso il coinvolgimento dei famigliari di operatori e utenti nella diffusione del volantino; • partecipazione ad alcune riunioni dei gruppi intercentri, composti da operatori delle Strutture, per supportare la predisposizione e gestione di eventi ed iniziative particolari (Podere in festa, bancarelle promozionali, festa di natale al Corallo); • collaborazione nel gruppo di progettazione per l’apertura del nuovo negozio “Secondo Magò” e la presa in carico dell’assolvimento degli aspetti formali autorizzativi • collaborazione con l’ufficio di presidenza e il responsabile Area ricerca e Sviluppo nella valutazione di opportunità di gestione di nuovi servizi; • partecipazione ad alcune riunioni di equipe per la presentazione del bilancio economico della cooperativa • lavori di installazione dell’impianto fotovoltaico sul tetto dei Laboratori Integrati

Installazione pannelli fotovoltaici

Inaugurazione Secondo Magò

Podere in festa Territorio - reti relazionali - diffonderne i valori - ruolo sociale Il “fare commerciale” condotto dalla funzione all’interno della cooperativa non attiene alla concezione classica di “procacciatore di vendite e clienti” ma piuttosto unifica tutte quelle attività legate alla promozione all’esterno del nostro operato ed alla ricerca di nuovi interlocutori con cui intessere relazioni importanti. Ripensando al 2013 ed evidenziando il valore di una forte collaborazione con altre figure connesse alle . medesime finalità, come il Presidente e l’area ricerca e sviluppo, si sono verificate numerose opportunità e si sono organizzate iniziative di vario genere: • l’incarico di provvedere all’impaginazione del “bilancio sociale 2012” con la possibilità di fornire un contributo maggiore rispetto agli anni precedenti; • si sono curati i consolidati con i referenti della nuova “Centrale Acquisti” promossa dal Consorzio 45 per rispondere alle necessitò di acquisto di materiali vari attraverso uno strumento in grado di garantire un elevato poter contrattuale, ottenendo prezzi concorrenziali, ed un approfondito monitoraggio dei fornitori • durante gli ultimi mesi dell’anno si è deciso di ripercorrere la collaborazione con Lega Coop di Reggio Emilia all’interno del progetto “Bellacoopia”. Nella veste di tutor esperienziale ho avuto modo di interagire con una classe quarta dell’Istituto Tecnico Commerciale Scaruffi Levi sede di Rivalta nella costruzione di un progetto di “Cooperativa Sociale”. Questa iniziativa è stata un ulteriore veicolo per entrare in connessione con il mondo della scuola e diffondere i principi ed i valori che governano “il fare e l’essere Cooperativa” tra i giovani • Durante il mese di Giugno, in collaborazione con l’ufficio Segreteria affari generali de “Lo Stradello” si è organizzata la tradizionale manifestazione “ Podere in Festa” • a Luglio io e Claudia Melli ci siamo recati a Martina Franca in Puglia per conoscere la cooperativa Elicea con il fine di instaurare un rapporto di collaborazione e ipotetici sviluppi futuri

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COMMERCIALE,ACQUISTIeMANUTENZIONE

• durante l’estate si è stretto un alto livello di collaborazione con i responsabili della Cooperativa L’Olmo per il supporto tecnico all’apertura del nuovo Centro diurno accreditato. In questa fase di preparazione ho curato gli aspetti legati alla rispondenza ai requisiti dettati dalla normativa sulla sicurezza degli ambienti sul lavoro e quelli legati al rilascio dell’autorizzazione al funzionamento anche entrando in relazione con alcuni referenti pubblici appartenenti al distretto “Unione dei comuni della Val d’Enza” • ho partecipato ad alcuni incontri promossi da LegaCoop Reggio Emilia per una condivisione di ipotesi progettuali perseguibili tramite richiesta di finanziamenti alla Comunità Euoropea Contributo dei soci, senso di appartenenza, crescita professionale Ripetendo e ri-sottolineando un aspetto che a mio avviso sta alla base e da valore all’entità “genetica” di una realtà come la nostra, ritengo che ogni Socio, in quanto tale, detiene il diritto ed il dovere di contribuire in modo attivo ed anche attraverso piccoli gesti quotidiani alla gestione della Cooperativa. Sono altresì convinto che la partecipazione attiva del Socio è tanto più probabile quanto più estese sono le opportunità di espressione e quanto maggiore è la trasparenza adottata dalla Cooperativa nelle comunicazioni e nel passaggio di informazioni. In tal senso il mio ufficio ha contribuito alla predisposizione di diverse occasioni “comunicative” che a ritroso sono difficilmente definibili. Ad esclusione della preparazione e organizzazione delle Assemblee Soci e della Cena sociale annuale, che considero formali opportunità di scambio ed informazione, ritengo che gli ambiti descritti nel titoletto (contributo dei soci, senso di appartenenza, crescita professionale) possano essere stimolati non solo nell’espressione di iniziative o compiti o nella

Incontro “progettazione europea” Lega Coop

predisposizione di strumenti, ma anche attraverso l’adozione di atteggiamenti di attenzione, ascolto e collaborazione. Nell’adempimento della funzione commerciale, manutenzioni e acquisiti, per quanto possa apparire connotata da un fare asettico e distaccato dalle dinamiche relazioni quotidiane, ho sempre tentato di mantenere vivo il contatto con le persone che vivono le nostre strutture, tentando di raccogliere i bisogni e predisporre, ove possibile, risposte o azioni recuperando l’esperienza di coordinatore e educatore presso i Centri della Cooperativa.

Rispetto alle opportunità di crescita professionale in termini di acquisizione di nuove competenze anche per il 2013 ho avuto l’opportunità di partecipare ai percorsi di formazione proposti all’organismo di direzione “Strategie di gestione del cambiamento per una migliore affidabilità organizzativa: le soft skills” e . frequentare un corso breve di preparazione alla “progettazione europea”. Accanto ai percorsi formativi istituzionali, i compiti della mia funzione hanno anche richiesto un continuo aggiornamento autonomo su vari fronti: in particolar modo quest’anno ho dovuto ampliare le conoscenze rispetto alle pratiche burocratiche Corso di Formazione “Progettazione europea” dirette all’apertura del negozio “secondo Magò”. Come gli anni scorsi vorrei essere in grado di misurare il peso del mio operato in termini di successi o risposte positive ma purtroppo, o per fortuna, i pochi obiettivi raggiunti sono espressione di percorsi di strutturazione molto complessi e mutevoli nel tempo. La difficoltà quotidiana più emergente risiede appunto nella contrasto tra una costante ricerca di pianificazione del lavoro ed il sopraggiungere di elementi di urgenza a cui rispondere in modo repentino e improvviso. In questi anni non ancora imparato a gestire in modo appropriato questi aspetti, ma in un modo o in un altro ne sono sempre uscito abbastanza positivamente. Mi piace pensare che per qualsiasi impresa apparentemente insormontabile è necessario un duro lavoro di “palestra” e allenamento… quale migliore occasione! A cura di Igor Ghisio Responsabile commerciale, acquisti e manutenzione

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R.A.P.R.E.S.

AREA PROGETTAZIONE RICERCA E SVILUPPO

RELAZIONI E INNOVAZIONE: LEVE PRIORITARIE PER LO SVILUPPO DELLE ORGANIZZAZIONI COOPERATIVE

Formazione continua, qualità del lavoro, coinvolgimento nelle dinamiche dell’organizzazione, soluzioni che permettano di conciliare obiettivi professionali e privati, motivazione ed evoluzione continua di ruoli, competenze e modi di lavorare sono gli elementi che caratterizzano una organizzazione in crescita. La nuova politica di “Europa 2020” richiama il ruolo delle imprese e la necessità di guardare all’innovazione, di mettere a sistema le risorse finanziarie, di avere una valutazione efficace dei risultati e una capacità gestionale più forte e integrata. Una innovazione a 360° che favorisca interventi sull'innovazione tecnologica, sull'organizzazione, sui prodotti, sui servizi, sulla qualità totale dell’organizzazione. La nuova politica chiama gli stati membri ad un cambio di passo. Le organizzazioni no profit sono le prime responsabili della propria innovazione, sono loro a dover ripensare continuamente i loro prodotti e processi, le loro strategie di marketing, di comunicazione, di organizzazione. E’ questa l’unica via per innescare una crescita auto-generata. Ma un’organizzazione innovativa da sola non basta. Dopo l’ampia e approfondita analisi fatta nel 2012 rispetto all’Area Progettazione Ricerca e Sviluppo che ha visto coinvolto l’intero CdA insieme al Responsabile preposto, obiettivo del 2013 è stato: favorire la collaborazione tra imprese cooperative con la costruzione di azioni concrete e, diffusione della cultura della collaborazione tra tutti gli attori del territorio. La riflessione dalla quale siamo partiti è stata che per assicurare crescita complessiva e sostenibile alla nostra Cooperativa, bisogna rendere innovativo innanzitutto il territorio di appartenenza, aprendoci alla collaborazione coordinata e continuativa su progetti specifici. Abbiamo lavorato molto e su diversi Progetti … Ecco di seguito una breve descrizione di quanto siamo riusciti a realizzare: CENTRO DIURNO SOCIORIABILITATIVO LE SAMARE La nostra Cooperativa, in collaborazione con le Cooperative Olmo e Coopselios, rappresentate dal Consorzio 45, ha partecipato al bando per la procedura ristretta per l’accreditamento di un centro diurno socio riabilitativo per disabili adulti sito nel Comune di Montecchio. Abbiamo partecipato e vinto con un progetto nel quale abbiamo declinato il Servizio semiresidenziale denominato “Le Samare”(vedi pag 31)

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R.A.P.R.E.S

SECONDO MAGO’ Abbiamo raddoppiato! Dopo il successo di Magò il mercatino del riuso abbiamo deciso di creare una seconda opportunità per giovani con disabilità che in questo momento di crisi economica nazionale hanno pochi luoghi nei quali addestrarsi al lavoro. In collaborazione con i cittadini del territorio scandianese che volontariamente ci donano mobili e oggettistica che non usano più, abbiamo aperto un negozio del mobile usato e dell’oggettistica che vede coinvolti gruppi di utenti che frequentano il centro diurno socio riabilitativo Benzi, e gruppi di utenti che abitano presso il centro residenziale Stradora. Si tratta di un’opportunità pensata ad hoc per queste persone alle quali al momento un accesso diretto nel mondo del lavoro risulta prematuro, e dove invece possono apprendere e sperimentarsi realmente nella quotidianità e nella complessità della gestione di un negozio a tutti gli effetti: gestione della clientela, degli ordini, dei ritiri della merce, dell’esposizione, ecc. ecc. SCUOLA DI AUTONOMIA: WEEK END ALL’ODOARDINA Dando seguito ai lavori del tavolo tematico disabilità di Reggio Emilia (che lavora sul tema dal 2006), che ha individuato lo strumento “fondazione” come il più adeguato a rispondere alle esigenze espresse dai familiari e utenti sul tema “dopo durante noi”,una cordata di diverse organizzazioni no profit e dell’associazionismo familiare del territorio di Reggio Emilia, guidata dall’associazione Dar Voce e supervisionata dall’asl e dal comune di Reggio Emilia, ha partecipato( e vinto )al Bando della Fondazione Manodori con un progetto inerente la costituzione della Fondazione Dopo Di Noi. Obiettivo della Fondazione Durante Dopo di Noi è quello di mettere insieme familiari , no profit , cittadini e aziende,per offrire alle persone con disabilità(intesa anche come disagio mentale) servizi integrativi e complementari a quelli del pubblico sociale, con l’obiettivo di aumentare e diversificare l’offerta di servizi e di gestire donazioni immobiliari ed economiche a favore di questa fascia debole della popolazione locale. Il progetto, oltre a prevedere tutte le azioni di sensibilizzazione della cittadinanza e di coinvolgimento dei vari attori protagonisti sul territorio, prevedeva due azioni “tangibili” che potessero concretizzare , almeno in parte, la visione della fondazione e possibili campi di intervento futuri: week end per l’autonomi e soggiorni per l’autonomia Il primo progetto ha visto la sua realizzazione nel semestre settembre 2013-febbraio 2014 e ha dato avvio a Week end per l’esperienza di vita autonoma in piccola comunità. Ha visto coinvolti 10 giovani con disabilità che divisi in 2 gruppi a settimane alterne si sono sperimentati in week end fuori casa, presso la parte residenziale del centro diurno denominato l’Odoardina sito in Villa Sesso a Reggio Emilia. I ragazzi seguiti da personale educativo (già assunto presso Odardina) e volontario hanno vissuto una esperienza reale di coabitazione tra pari , gestione di una abitazione comunitaria e sperimentazione di tutte le azioni necessarie per vivere “da Soli”, nonché la sperimentazione e l’implementazione di tutte quelle abilità sociali e relazionali necessarie nella coabitazione con altri (ad esempio decidere insieme che film vedere, sperimentare l’uso consapevole del denaro al fine di valutare “cosa si puo’ fare e cosa no”, ecc.) Il secondo progetto, gestito dalla coop.va Piccolo Principe, prevedeva la sperimentazione di situazioni di soggiorno “utile”, non tanto quindi la mera vacanza, ma la possibilità di mettere a frutto le proprie risorse e abilità per sostenere altri progetti (ad esempio legati all’ambiente)e apprendere nozioni relativamente a contesti diversi da quello abituale.

Riunione costituzione Fondazione “Dopo di noi”

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R.A.P.R.E.S UN QUARTIERE PER TUTTI Un approfondimento sui temi dell’inclusione sociale della disabilità nel territorio del Polo Nord Il progetto “Un quartiere per tutti” nasce nel 2011 su mandato del sottogruppo “Inclusione Sociale” del piano di zona (programma attuativo disabili 2010), che aveva elaborato una riflessione sul tema dell’inclusione delle persone disabili. L’ipotesi da cui partì il sottogruppo: “Inclusione significa poter vivere e partecipare in un contesto che permette di sviluppare le proprie autonomie in una comunità che sostenga più vicinanza, conoscenza, e assunzione di responsabilità. Ancora oggi la possibilità di fruire di spazi e relazioni prossime non è scontata per le persone disabili, con la conseguenza che anche le loro capacità ed autonomie vengono via via atrofizzate, costrette a relazioni ripetitive e chiuse”( dal documento del sottogruppo “inclusione sociale”). La proposta che fu fatta quindi ai poli andava nella direzione di poter sperimentare alcune azioni che potessero diventare elemento di inclusione ossia: ” a partire da ciò che già c’è avviare azioni che aiutino un territorio a diventare - un quartiere per tutti - perché più una realtà è fruibile più è accessibile”. (dal documento del sottogruppo “inclusione sociale”). In seguito il sottogruppo inclusione sociale ha invitato tutti i poli a sviluppare micro sperimentazioni in determinati quartieri della città, scelti da cia-scun polo rispetto alle caratteristiche del quartiere stesso. Ogni polo quindi, pur partendo dal medesimo mandato, ha intrapreso strade diverse a seconda dei problemi e delle specificità evidenziate e incon-trate nella fase di esplorazione dei relativi contesti. Nello specifico, al Polo Nord si è formato un gruppo di lavoro composto da operatori del Polo, della Policy “Coesione Sociale” , del SIL (Servizio In-tegrazione Lavorativa, Cooperativa Sociale Anemos) e referenti del Privato Sociale (Asp SS.Pietro e Matteo e Cooperativa sociale Zora). Dopo aver condiviso all’interno del gruppo che l’inclusione delle persone disabili e non disabili non è un dato acquisito, ma è un processo di lavoro che va avviato e sviluppato, si è pensato di indagare maggiormente alcuni aspetti ad esso legati. Si è condiviso quindi di intraprendere la strada dell’approfondimento culturale privilegiando un’azione riflessiva e conoscitiva. Il gruppo ha avviato un percorso esplorativo che non si è posto l’obiettivo di visibilizzare tutto ciò che è attivo sul territorio in ordine al tema dell’inclusione ma piutto-sto acquisire nuove conoscenze e spunti necessari per avviare una riflessone fondata e per poter articolare delle ipotesi documentate .

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BANDO I REGGIANI PER ESEMPIO: IL NO PROFIT DEL QUARTIERE DI SESSO INSIEME CON UN PROGRAMMA DI PROPOSTE PER I CITTADINI PIU’ GIOVANI La comunità locale, la famiglia, il vicinato, la scuola,la parrocchia, gli altri servizi presenti sul territorio nel quale si vive, sono interlocutori importanti a cui fare riferimento per lo sviluppo di progettualità. Il contesto territorio va riconosciuto e identificato come ambito nel quale reperire e valorizzare risorse formali e informali, finalizzabili a favorire l’acquisizione di competenze, per i giovani, la persona disabile, l’anziano, e questi stessi poi vengono riconosciuti a loro volta, come portatori di risorse per il territorio. Va riattivata l’attenzione e l’interlocuzione, vanno condivisi i pensieri, le rappresentazioni e le interpretazioni affinché la comunità possa essere tramite di relazioni significative e naturali. Si tratta di accompagnare e formare una realtà, le famiglie che vi abitano, i cittadini che a diverso titolo vi operano, a “vedere” e conoscere tutti i suoi abitanti.

I luoghi sociali e i luoghi del quotidiano (le parrocchie, i negozi, i centri sociali) sembrano poco interrogarsi sul come costruire relazioni significative, tali da restituire identità e adultità nella normalità del vivere. Sembra prevalere un pensiero (e delle azioni) orientato a “bisogni speciali” di persone “speciali”. E’ allora importante mettere al centro la soggettività e il territorio, reinterrogando e reinterrogandosi su ciò che c’è e su come diversamente si può abitare. L’obiettivo del Progetto che ha visto diverse associazioni no profit, culturali, sportive e la Parrocchia del quartiere di Sesso radunarsi è stato quello di poter sperimentare alcune azioni che, a partire da ciò che c’è, aiutino un territorio a diventare un “quartiere per tutti”, perché più una realtà è fruibile, più è accessibile.

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R.A.P.R.E.S Così in un calendario comune si sono declinate diversi piccoli progetti con un denominatore comune i giovani del quartiere, il dialogo tra gli abitanti del quartiere, il consolidamento del sistema delle relazioni tra interlocutori diversi, mettendo in rete quelle risorse di cui ciascuno considerato separatamente dispone(quindi anche la persona con disabilità), possa garantire, ai fini di un progetto di vita, una maggiore qualità operativa e progettuale e, una responsabilità comune ai soggetti istituzionali e non, che concorrono alla socializzazione, alla formazione, all’integrazione di ogni cittadino al di là delle caratteristiche fisiche, psichiche, relazionali, sociali di ciascuno. BANDI EUROPEI GRUNTVIG E LEONARDO Alcuni progetti che ci hanno visto coinvolti, non sono riusciti ma ci hanno permesso comunque di imparare e ci hanno offerto spunti di collaborazione che continueremo a sondare. Nello specifico si è trattato della partecipazione a 2 Bandi Europei in collaborazione con l’Ufficio Gemellaggi del Comune di Scandiano, che a sua volta rappresentava e connetteva varie associazioni e organizzazioni no profit tra le quali la nostra cooperativa. Si è trattato in entrambi i casi di Progetti di scambio culturale tra più paesi europei e quindi tra organizzazioni no profit che in diversi paesi si occupano di progetti per persone con disabilità. Scambi culturali sulle diverse e buone prassi che ciascuno mette in atto per creare opportunità di crescita e sviluppo delle autonomie di giovani con disabilità. Purtroppo in entrambi i casi non siamo riusciti a rientrare nella graduatoria dei progetti finanziati. Ma non ci arrendiamo. Riteniamo che la Progettazione attraverso Bandi Europei sia una strada da continuare a percorrere con maggiore dedizione e attenzione possibili, perché occasione unica di scambio reale e produttivo e crescita umana.

GARE Abbiamo analizzato e valutato 5 gare. Ad 1 abbiamo partecipato come partner del Consozio 45 e abbiamo vinto aggiudicandoci in co-gestione il Centro diurno socio riabilitativo per disabili adulti Le Samare EXTRA TERRITORIO In un’ottica di sinergia e di collaborazione con realtà cooperative anche al di la del nostro abituale territorio, abbiamo preso contatti con una cooperativa che attualmente opera in Puglia nell’ambito minorile, tentando di gettare le basi, a fronte del bisogno emerso in quella regione, per una futura sinergia che possa mettere a frutto le esperienze fino ad oggi da noi maturate. Molti altri Progetti sono in cantiere in co-progettazione con altre realtà cooperative locali e speriamo che possano vedere la luce nel 2014 Perché siamo convinti che le ORGANIZZAZIONI CHE COLLABORANO tra loro MIGLIORANO INNOVANO.

CRESCONO e

A cura di Maria Calvari Responsabile Area Ricerca, Sviluppo e Formazione

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CONCLUSIONI

CONCLUSIONI

In riferimento agli obiettivi posti per l’anno 2013, possiamo , con fierezza e orgoglio, affermare che abbiamo mantenuto i livelli occupazionali e i livelli di formazione per il personale, mantenendo il livello qualitativo dei servizi erogati. Tutto cio’ con fatica ma anche soddisfazione, grazie all’impegno dei soci lavoratori e di tutti quanti in noi credono e con noi credono nel fondamento che la ricerca del benessere delle persone di cui ci prendiamo cura non si puo’ arrestare. Lo scorso anno parlavamo di fare rete e , metaforicamente parlando , abbiamo passato 12 mesi a comprare i fili, a fare i nodi, valutare l’adeguatezza e, i primi risultati si sono visti già nell’anno. Di sopra trovate (grazie a un meraviglioso programma di cui abbiamo da poco appreso l’esistenza, altri già lo hanno ampiamente utilizzato…) le parole che più abbiamo utilizzato nel nostro bilancio sociale, ci sembrava che potessero dare un’idea, anche se grossolana, dei nostri focus e intenti. Sarà interessante confrontarlo con quello del prossimo anno, per il quale gli obiettivi sono quelli di accelerare i processi e riuscire a fare si che si aprano nuovi percorsi, che il nostro fare rete si concretizzi , parallelamente al perseguire il coinvolgimento attivo del territorio inteso come le realtà circostanti i nostri servizi (cittadini, imprese, associazioni). In ultimo , ma non per ultimo,l’altro obiettivo che ci poniamo è quello di aumentare l’occupazione. Abbiamo un ruolo come cooperativa nella società e abbiamo tutte le intenzioni di portarlo avanti.

Claudia Melli Presidente

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