Donne Magazine

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Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

Non solo il Blog

Periodico online d’informazione tutta al femminile

Ci beviamo un caffè? GREEN STYLE

NOI

L’INTERVISTA

Parliamo di detersivi?

MOBBING… cos’è?

Viviana Guglielmi

WEDDING

VIAGGI

KIDS

Tendenze 2012

Week-end a DUBAI

I compiti a casa…



EDITORIALE

Ci beviamo un caffè? ................................................................................................... ■

NOTIZIE

A Lucca “Carte rivelatrici”, la vita di Peggy Guggenheim ............................................. IMAGINARIUM. Un appuntamento imperdibile .............................................................. GAS ............................................................................................................................ In Italia, pochi pediatri ................................................................................................... I giovani Neet ............................................................................................................. ■

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RECENSIONI

ACTIVISION. Skylanders Spyro’s Adventure .................................................................. ■

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SPECIALE NATALE

CREATIVITÁ – Come fare le palle di Natale ................................................................... MY HOME – Christmas Table Setting ........................................................................... DESIGN – Tord Boontje e Stephen Johnson ................................................................. IO LEGGO – A Natale regala un libro ............................................................................ FOOD – Alberelli di Natale profumati alla cannella ....................................................... FOOD – Panettone di Babbo Natale ............................................................................. ■

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ARTE

Trenta per trenta ......................................................................................................... ■

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FOOD

Pasta semplice alle melanzane, Zuppa d’orzo e legumi ............................................... Patate ripiene, Ciambellone soffice .............................................................................. ■

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LA MAMMA PERFETTA

Adozione a distanza .................................................................................................... ■

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WEDDING

Matrimonio 2012. Tutto quello che la sposa non può non sapere ................................. ■

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VIAGGI

Week-end a DUBAI ...................................................................................................... ■

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KIDS

I compiti a casa ........................................................................................................... NATURINO. Scarpe delle mie brame ............................................................................... ■

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TEEN-AGERS

ADOLESCENTI. L’importanza del gruppo ...................................................................... ■

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L’INTERVISTA

VIVIANA GUGLIELMI ..................................................................................................... ■

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NOI...

MOBBING… cos’è? ..................................................................................................... ■

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GREEN STYLE

Parliamo di detersivi? .................................................................................................. BIOBENE. Tutto il biologico che cerchi! ........................................................................ ■

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IN EVIDENZA

AMBIEZ SUITE HOTEL, GIACOMO BISTROT ...................................................................

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CHI SIAMO ...................................................................................................

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Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

ARLIAMO DI

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Ci beviamo un caffè? llora, ci prendiamo i nostri dieci strameritati minuti di pausa? Ci beviamo il “nostro” caffè, anche se virtuale? Magari meno “improbabile” e “strano” (ma originalissimo) di quello in copertina, fotografato dall’amico e bravissimo fotografo professionista Leonardo Cairo che, da questo numero collabora con DM (dai, ormai lo sapete che chiamo così sia il blog sia la rivista). Donne Magazine uguale DM, no? Quando, qualche tempo fa, ho pianificato questo numero, ho immaginato di essere al bar con voi, di stare tutte intorno a un tavolo a “raccontarci”. Di cosa abbiamo parlato? Non lo ricordate? Alcune erano stanche e stufe del proprio lavoro, non contente dell’aria che respiravano in ufficio (andate a leggere la rubrica NOI), altre erano alle prese coi preparativi del matrimonio (rubrica WEDDING). Abbiamo parlato anche di figli (tanto per cambiare…): rubriche TEEN-AGERS e KIDS. E poi, finalmente, del Natale che si sta avvicinando. Per questo, nella seconda parte della rivista, troverete uno “Speciale Natale” un po’ diverso (credo) da quelli che potete leggere nelle riviste “cool”, quelle famose e importanti, cartacee. Uno “Speciale Natale” fatto da NOI, semplice ma familiare, caldo. Preziosi consigli per realizzare idee creative per una giornata importante, per “creare” il nostro Natale. Quindi, non perdetevi le “dritte” su come organizzare una bella tavola (rubrica MY HOME) e inserire magari oggetti preziosi, di design (rubrica DESIGN, appunto). Alcune, brave a cucinare, ci hanno anche svelato come preparare biscotti natalizi deliziosi o un panettone a forma di Babbo Natale (rubrica FOOD)… Insomma, abbiamo parlato di tante cose e questo numero di Donne Magazine, a livello di contenuti, mi sembra – e spero che, effettivamente, lo sia – più ricco e interessante rispetto al precedente. Forse perché, tutto sommato, l’avete fatto voi. La strada, ovvio, è ancora lunga e tutta in salita. Facciamola!

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Antonella Pfeiffer

Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

EDITORIAL

■ EDITORIALE

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■ NOTIZIE a cura della Redazione

A Lucca “Carte rivelatrici”,

la vita di Peggy Guggenheim ino al 15 gennaio 2012 al Lucca Center of Contemporary Art c’è una mostra da non perdere. Curata da Maurizio Vanni in collaborazione con la Guggenheim Collection, ricostruisce i momenti salienti della vita di Peggy Guggenheim, la più amata mecenate e collezionista dei nostri tempi, e la nascita della sua straordinaria

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collezione attraverso le opere dei talenti che ha voluto sostenere economicamente e moralmente. Le opere, esposte su carta, spaziano da quelle di Henry Moore a Kurt Schwitters, Pegeen Vail a Piet Mondrian, da Kandinnskij a Calder…

Un appuntamento imperdibile Old Fashion Cafè, storico locale milanese immerso nel verde del Parco Sempione, ha dato il via ai nuovi brunch domenicali, dedicati alle famiglie. Ad accompagnare il Royal Buffet dolce e salato e la selezione musicale,

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ci saranno due novità nell’area kids: l’animazione per i più piccoli a cura di Children in Crisis Italy Onlus e la collaborazione con Imaginarium, la nota catena

spagnola di negozi specializzati nell’infanzia, che si occuperà dell’intera fornitura dei prodotti da utilizzare durante i due laboratori creativi.

“caro-vita” ma anche dalla volontà di avere la certezza di consumare cibi naturali. Infatti, anche se ultimamente si sta allargando l’orizzonte delle merceologie disponibili, gli oltre 40 mila italiani aderenti ai Gas, acquistano (per lo più) prodotti alimentari. Frutta e verdura, soprattutto. Comprando direttamente dal produttore (in particolare piccole e medie aziende agricole),

si ha la certezza di avere in tavola alimenti freschi e di stagione, spesso provenienti da coltivazioni biologiche. E, cosa da non sottovalutare, i prezzi sono bassi perché, accorciando la filiera, si eliminano i passaggi commerciali (produttore, trasportatore, distributore e venditore finale). Tutti contenti dunque… Tranne, probabilmente, gli “intermediari”, vien da dire.

GAS ati nel 1994, stanno riscuotendo un notevole successo, forse anche a causa della crisi economica generale. Si tratta di “gruppi d’acquisto solidali” (Gas, appunto), associazioni di cittadini che fanno la spesa collettivamente e senza intermediari; rivolgendosi, cioè, direttamente al produttore. Questo sistema di fare la spesa non è dato solo dalla necessità di fronteggiare il

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a legge prevede che ciascun pediatra di base sia in grado di offrire assistenza a circa 800 bambini per territorio ma in alcune regioni d’Italia si arriva fino a 1.400 assistiti per pediatra. Però, c’è un problema. Infatti, secondo la stima della Società italiana di pediatria, sembra che fra dieci anni l’Italia, a causa dei tagli previsti alla formazione dei nuovi medici, non potrà più assistere tutti i bambini. Oggi ci

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sono 8 milioni e mezzo di bambini sotto i 14 anni, di cui la metà sotto i 6 anni e i pediatri in libera scelta sono circa settemila. Fino ad ora l’assistenza pediatrica è garantita quasi a tutti i bambini dalla nascita fino ai 6 anni ma la copertura sembra più problematica (meno efficace) per i bimbi dai 7 ai 14

anni tanto che circa il 30-50% si rivolge al medico di famiglia. Domanda: fra vent’anni, chi curerà i nostri figli o i nostri nipoti?

I giovani Neet Dal Rapporto Annuale 2010 dell’Istat emerge un dato preoccupante per quanto concerne il futuro di molti giovani el 2010 è aumentato il numero delle persone tra 15 e 29 anni fuori dal circuito formativo e lavorativo (Neet). Si tratta di 2,1 milioni di unità, 134 mila in più dell’anno precedente, pari al 22,1 per cento della popolazione di questa età, una quota nettamente superiore a quella tipica degli altri paesi europei. La maggioranza dei Neet rilevati nel 2010 è stata tale anche in almeno due dei tre anni precedenti il momento dell’intervista, dato questo che segnala una preoccupante persistenza in questa condizione di esclusione. Un terzo dei Neet è disoccupato, un terzo è non disponibile a lavorare e un terzo fa parte della “zona grigia”. (*) Nonostante l’aumento assoluto dell’occupazione stranieri quindi, la grande maggioranza di questi giovani (con una punta dell’80

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per cento tra i maschi del Mezzogiorno) mostra un interesse alla partecipazione al mercato del lavoro, perché disoccupati o inattivi disponibili a lavorare. Quasi un quarto delle giovani è Neet, contro un quinto dei giovani. I Neet maschi vivono nell’87,5 per cento dei casi nella famiglia di origine, mentre per le giovani ciò avviene solo nel 56 per cento dei casi: 450 mila donne che appartengono a questa categoria sono partner o madri e molte di loro si dichiarano “casalinghe”. Poco più della metà dei Neet che vive con i genitori proviene dalla classe operaia, a fronte di percentuali del 30 per cento tra gli studenti e del 42 per

cento tra gli occupati”. (*) Zona grigia: rientrano in questa “zona” circa 2 milioni e mezzo di persone che, a causa dello scoraggiamento e l’attesa degli esiti di passate azioni di ricerca, non svolgono ricerca attiva del lavoro, l’ampiezza della zona grigia è ormai simile a quella dei disoccupati. L’incidenza dello scoraggiamento è più che doppia di quella registrata nell’Unione europea.

O T I Z I E

In Italia, pochi pediatri

Image from Google

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GREEN STYL 8

■ GREEN STYLE a cura di Chiara Petragnani

Parliamo di detersivi? Alzi la mano chi, di fronte alle case tirate a lucido di certe pubblicità, non venga colta da improvvisa ansia da prestazione he siano pubblicità di prodotti per la pulizia, o che si tratti di semplici complementi d’arredo, il messaggio che ci viene costantemente inviato è quello di case impeccabili, pulite e scintillanti. Gli scaffali dei supermercati, poi, sono una continua tentazione: vuoi non avere in casa l’ultimo prodotto per tenere pulite e lucenti le viti della maniglia della porta della cantina?! Io ero un’esperta in materia di detersivi e detergenti. In casa, li avevo tutti. Conoscevo a memoria le etichette “frontali” di tutti i prodotti che promettevano di eliminare lo sporco più ostinato. Che poi dico, ma mica abitiamo in una discarica! Per non parlare di quelli che assicuravano risultati miracolosi senza bisogno di risciacquare. Vi svelo un segreto: non è sempre vero. Qualsiasi detersivo, anche il più naturale, deve essere risciacquato, sempre. Uscireste dalla doccia tutte insaponate perché, tanto poi, asciugandovi la schiuma non si vedrebbe più? Lo so, non è una bella notizia da dare così, su due piedi. Ma è la realtà. Questa nuova consapevolezza ci farà arrivare al li-

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vello successivo. Non sono necessari millemila detergenti, e soprattutto, quelli che utilizziamo non servono sempre tutti su tutte le superfici. Il più delle volte, dell’acqua calda in cui sciogliere un cucchiaio di bicarbonato, o dell’acido citrico o semplicemente dell’aceto, sono più che sufficienti per far brillare anche la nostra casa. Ad ogni modo, un giorno imparai a leggere le retroetichette, quelle scritte in piccolo piccolo, su cui sono indicati i vari “ingredienti” che compongono ogni singolo detersivo. È stato allora che ho scoperto che quasi la totalità dei detersivi e detergenti in commercio contenessero sostanze di derivazione petrolchimica, e allora ho iniziato a rivolgermi a quelli biologici ed ecocompatibili, prediligendo quelli in tanica e alla spina. Credo che, a prescindere dalla scelta definitiva, ognuna di noi dovrebbe imparare a decifrare quella sequela di nomi impronunciabili e, solitamente, incomprensibili. Quanto meno per cultura personale… Per onestà intellettuale, mi corre l’obbligo di dire che qualsiasi detersivo può avere degli effetti nocivi sulle forme di vita acqua-

tiche perché, riducendo la tensione superficiale dell’acqua, i suoi componenti possono essere assorbiti dai pesci; inoltre possono dare origine al proliferare di alcune alghe che, oltre a liberare tossine, esaurirebbero l’ossigeno indispensabile per la vita acquatica. Per quanto possano non essere privi di sostanze inquinanti, i detersivi biologici sarebbero da preferire perché prodotti con sostanze di origine vegetale e non petrolchimica e, tra gli altri aspetti positivi, non sono irritanti né allergizzanti; non vengono testati su animali e, in molti casi, dopo rigidi controlli, hanno ottenuto ottime certificazioni. (la fonte “scientifica” è http://www.inquinamentoambientale.it/Acqua%20Detersivi.html)


BioBene, tutto il biologico che cerchi! A Milano nasce un nuovo negozio dedicato al benessere come stile di vita ioBene non è solo un nuovo punto vendita: è un luogo che fornisce prodotti biologici e servizi trasversali. Perché il benessere è, innanzi tutto, uno stile di vita. Passa, cioè, attraverso l’alimentazione e la cura di sé, anche dal punto di vista estetico. BioBene è sorto per dare risposte mirate a esigenze sempre più pressanti ed evidenti: meno quantità, che spesso è legata ad abitudini e automatismi del vivere quotidiano, e più qualità. É su questo concetto che si

Servizi Prodotti

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gioca anche un nuovo modo di intendere il risparmio: consumi consapevoli, selezionati in base a un’interpretazione della salute ampia, che comprende il corretto funzionamento del corpo, il piacere e il gusto di ciò che si consuma e la bellezza del proprio apparire. Un atteggiamento di valore che si rispecchia nella scelta di implementare la propria offerta gradualmente, ascoltando i suggerimenti e le necessità della sua clientela. La qualità dei prodotti e dei servizi è frutto di un’accurata selezione e conoscenza reale dei fornitori che condividono con BioBene la filosofia e i valori di riferimento. Prodotti che mirano alla salute dei consumatori, senza sottovalutarne il gusto e la gradevolezza.

Da BioBene si trova un assortimento completo di prodotti biologici; un’ampia scelta di servizi estetici manuali a opera di estetiste qualificate; servizi di consulenza con esperti dei settori legati all’alimentazione e alla medicina naturale, che sono stati presentati al pubblico con un calendario definito a partire dall’autunno 2011. BioBene - Milano Via Andrea e Pietro Cascella, 8 (M3 Rogoredo/Santa Giulia), T. 02 514064 e-mail: biobene.sg@libero.it

- Alimentari (farine di farro, kamut, mais, preparati per zuppe, legumi, cereali, sughi, conserve, salse…) - Dolciari (zucchero, cacao, marmellate, mieli, biscotti e prodotti per la prima colazione, preparati per torte, cioccolato…) - Per l’infanzia (prodotti specifici da zero a dieci anni) - Per allergie e intolleranze (prodotti per celiaci…) - Bevande (caffè, the, orzo, latte di riso, soia, vaccino, ovino, bibite, succhi di frutta, soft drink...) - Tisane e integratori - Cosmesi e cura della persona (creme, colorazioni, dentifrici, shampoo, balsami…) - Estetici (pulizia del viso, scrub, trattamenti manuali dimagranti, rassodanti, anticellulite, lifting, servizio maquillage…) - Consulenze specialistiche (Alimentazione – Nutrizionisti, Dietologi, Intolleranze alimentari – Dermatologia, Omeopatia…)

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GREEN STYL

■ GREEN STYLE a cura di Antonella Pfeiffer

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in vendita in tutte le librerie


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■ NOI a cura di Miss Chiaraluce Foto di Leonardo Cairo

egli ultimi anni stiamo assistendo a un aumento vertiginoso degli episodi di violenza e sopraffazione in molti ambiti della società. Le pagine di cronaca e i notiziari alla televisione sono pieni di storie di soprusi familiari e violenze psicologiche compiute spesso anche all’interno di relazioni intime o amicali. Un tipo di comportamento devastante per il benessere psicologico individuale è la violenza che viene esercitata sul posto di lavoro, il cosiddetto mobbing: con questo termine si intende una condotta aggressiva nei confronti di una persona che viene offesa e ripetutamente svalutata dai colleghi o da chi si trova a ricoprire una posizione superiore all’interno dell’azienda. La vittima subisce in silenzio angherie e vessazioni e, a lungo andare, potrebbe manifestare sintomi come attacchi di panico, ansia, malesseri psicosomatici fino a forme più o meno gravi di depressione. Recenti statistiche sostengono che una percentuale di queste vittime siano proprio le donne che, specie in seguito alla maternità, si trovano spesso a dover “fronteggiare” questi atteggiamenti al rientro al lavoro, momento fisiologicamente delicato per una neo-mamma.

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Perché si instaura questo circolo vizioso? Gli episodi di violenza spesso cominciano durante l’infanzia, magari siamo state prese di mira per essere state delle bambine paffute e un po’ goffe dai nostri compagni di classe; oppure sono stati proprio i nostri genitori, le persone che dovrebbero amarci più di qualsiasi altra persona al mondo che, più o meno consapevolmente, hanno utilizzato il senso di colpa o il ricatto per influenzarci. Una frase svalutante tipica è: “Se non fai come che ti ho detto significa che non mi vuoi bene!”. Anche all’interno di una relazione sentimentale capita che il partner pensi di poter disporre dell’altro a suo piacimento, lo consideri un mezzo per esaudire le proprie aspettative. A questo tipo di violenza non è facile reagire, specie quando ci troviamo in una posizione asimmetrica sia per legame affettivo come da bambine sia per condizione economica, ad esempio nei confronti di un superiore che potrebbe licenziarci. Come si esce dunque da questo circolo vizioso? Non è facile perché spesso chi usa queste modalità persecutorie nei nostri riguardi è proprio la persona da cui vorremmo essere apprezzati, amati e valorizzati. Come fare allora? Proviamo a ri-

flettere insieme su alcuni punti. 1 - Ricordiamoci che siamo delle persone degne di essere rispettate, amate e valorizzate. Nessuno potrà farlo se siamo noi le prime a svalutarci e a non credere in noi stesse. Potrebbe anche essere utile scrivere su un foglio le nostre qualità, i nostri punti di forza che ci rendono orgogliose di noi stesse. A volte la visualizzazione facilita il processo di consapevolizzazione. 2 - Focalizziamo i nostri valori e principi e impariamo a rifiutare le richieste che vanno in direzione contraria: sostituiamo a un infelice e compiacente “sì” un “no” sano e assertivo . 3 - Tutti gli individui hanno pari dignità, anche le mamme: anzi, spesso la loro proverbiale pazienza è una risorsa preziosa per l’azienda. Badate bene: “pazienza” non va confusa con “sottomissione”, aver regalato la vita a un essere umano non è una colpa semmai una virtù! 4 - Valorizziamo la nostra libertà: di scelta, di opinione, di comportamento, di combattere contro chi non ci rispetta. E se tutto questo non basta per sottrarci alla violenza, allontaniamoci da quel rapporto, da quel lavoro, da quella situazione: anche se può sembrare una scelta estrema la nostra serenità viene prima di tutto!

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È la violenza psicologica subita da una persona (spesso donna) sul posto di lavoro

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MOBBING… cos’è?

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L ’ I N T E R V I S TA 12

■ L’INTERVISTA a cura di Antonella Pfeiffer

VIVIANA GUGLIELMI, conduttrice televisiva

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iviana Guglielmi è telegiornalista e conduttrice televisiva. Giovane, bellis-

sima (dal vivo ancora di più), solare e molto simpatica, ha tutte le carte in regola per diventare una personalità di spicco nel mondo della televisione.

Non credo sia l’eccezione che confermi la regola ma è, senza dubbio, un esempio di “bellezza con il cervello” perché, per fare bene il suo lavoro, essere bella – alla lunga – non basta. Ringrazio tantissimo Viviana per avere accettato di raccontarsi a Donne Magazine.

Presenti, con successo, la trasmissione “Happy Hour”, in onda tutti i giorni alle 18,00 su Tele Lombardia. Come ti sei avvicinata al mondo dello spettacolo? È avvenuto per caso o – già da bambina – sognavi di lavorare in TV? Per caso. Lavoro da quando avevo diciotto anni e mi sono sempre mantenuta agli studi. Inizialmente pensavo di fare l’Architetto ma dopo 15 esami ho dovuto abbandonare proprio

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perché non riuscivo più a conciliare studio e lavoro. All’epoca ero Tour Leader (cosa che mi ha permesso di viaggiare praticamente in tutto il mondo) e il numero dei partecipanti ai viaggi arrivava a toccare anche le 600/700 persone. Così mi sono laureata in Scienze della Comunicazione (sempre lavorando) e sono diventata una giornalista. Sono stata notata a un casting ed è cominciata questa avventura.

E la tua famiglia come ha accolto questa tua decisione? Bene, mi ha sempre appoggiata in tutte le mie scelte. La tua bellezza, in alcune circostanze, ti ha mai fatto sentire a disagio? Ma ci credi che io non riesco a sentirmi particolarmente bella? Certo, so di essere fortunata per quanto riguarda il mio aspetto fisico ma, al mondo, ci sono tante ragazze belle.


E, infatti, sei una giornalista. Hai collaborato per un anno e mezzo con «Il Giorno» e ora tieni una rubrica molto seguita che si intitola proprio “Happy Hour”, su «Il Giornale»… Carta stampata o TV? Entrambe, possibilmente. Certo è che non sono una disposta a far di tutto pur di lavorare in TV. Cosa suggerisci alle ragazzine che sognano, un domani, di fare il tuo lavoro? Di studiare, prima di tutto. Di impegnarsi tanto e di essere tenaci. Indipendentemente da “Happy Hour”, c’è un programma televisivo che ti piacerebbe condurre? “Happy Hour” è per me una grande soddisfazione perché sono anche autore, quindi ho totale libertà decisionale, scelgo gli argomenti da trattare e le persone da intervistare. Mi rispecchia, insomma. Mi piacerebbe, però, condurre anche un programma sportivo. Chissà… Come ti vedi fra dieci anni? Con due o tre figli e un lavoro part-time. Non so ancora se sarò una “mamma perfetta” ma sto leggendo il tuo libro in modo da portarmi avanti…

Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

L ’ I N T E R V I S TA

Comunque no, a disagio nel vero senso della parola non mi sono mai sentita… Più che altro, ho sempre dovuto lavorare sodo per dimostrare di più, per far vedere che valgo e che ho studiato per fare il lavoro che faccio.

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TEEN-AGER 14

■ TEEN-AGERS a cura di Miss Chiaraluce Foto di Leonardo Cairo

L’importanza del gruppo per gli adolescenti Il gruppo dei coetanei svolge una funzione essenziale per imparare ad affrontare la vita adolescenza è una fase estremamente delicata dello sviluppo fisico ed emotivo dell’individuo. Durante questo periodo i giovani si trovano a dover affrontare due questioni fondamentali: acquisire consapevolezza della propria maturazione fisica e passare dal controllo genitoriale all’autonomia. Quest’ultimo aspetto, in particolare, non riguarda solo i comportamenti ma anche la conquista di una maggiore libertà emotiva nei confronti dei genitori. Ma perché gli adolescenti spesso preferiscono confidarsi con i coetanei mettendo in secondo piano i genitori, unico punto saldo avuto fino a quel momento? Perché è così frequente trovarli all’interno di gruppi omogenei per sesso e per età? Che ruolo ha l’amicizia in questa fase particolare della loro vita? Ma, soprattutto, noi genitori come possiamo sostenerli senza ostacolarli in questa delicatissima fase della loro vita? Il gruppo dei coetanei svolge una funzione essenziale per acquisire la sicurezza ne-

L’

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cessaria ad affrontare le barriere presenti non solo nel mondo esterno ma anche in quello domestico. L’adolescente, infatti, alleandosi con chi manifesta i suoi stessi valori, esprime il suo bisogno di crearsi un’identità che può, talvolta, differire da quella che fino a quel momento aveva costruito nel nido familiare. A volte i genitori, interpretando questo passaggio come un’adesione acritica a un gruppo di ragazzi che si conformano ai messaggi imposti dai mass-media, ostacolano quella che è invece una tappa fondamentale per il raggiungimento dell’autonomia individuale. Come mantenere il giusto equilibrio tra autorevolezza e libertà di azione? Ricordandoci che il gruppo: 1 - rappresenta una base sicura. Lasciamo che i nostri ragazzi costruiscano rapporti e alleanze

che permetteranno loro di spiccare il volo nella società; 2 - consente di stringere rapporti più intimi. Al suo interno nasceranno molte amicizie e le prime relazioni sentimentali; 3 - permetterà a nostro figlio di conoscere meglio se stesso. Sviluppando l’appartenenza a un gruppo l’adolescente, infatti, consoliderà la sua identità; 4 - favorirà le esperienze di condivisione e di empatia tra i componenti: questo aprirà la strada alla creazione di relazioni intime e autentiche. Sicuramente ci sarebbero molte altre caratteristiche da considerare. Già queste, tuttavia, ci permettono di escludere molti pregiudizi che spesso si hanno nei confronti dei gruppi adolescenziali, talvolta considerati unicamente come l’anticamera di fenomeni di bullismo e di violenza.


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© 2011 Activision Publishing, Inc. Skylanders Spyro’s Adventure is a trademark and Spyro and Activision are registered trademarks of Activision Publishing, Inc. All rights reserved. Main Themes by Hans Zimmer, Music composed by Lorne Balfe, Score produced by Hans Zimmer and Lorne Balfe. ‘ ’ , ‘PlayStation’, ‘PS3’ and ‘ ’ are trademarks or registered trademarks of Sony Computer Entertainment Inc. ‘ ’ is a trademark of the same company. All Rights Reserved. Nintendo 3DS and Wii are trademarks of Nintendo. © 2011 Nintendo. KINECT, Xbox, Xbox 360, Xbox LIVE, and the Xbox logos are trademarks of the Microsoft group of companies and are used under license from Microsoft. All other trademarks and trade names are the properties of their respective owners. All rights reserved.

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K I D S 16

■ KIDS a cura di Miss Chiaraluce

I compiti a casa...

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Come convincere i nostri figli a sottrarre tempo al gioco? anno scolastico è iniziato e, dopo i primi giorni passati a creare i rapporti di amicizia con i nuovi compagni e insegnanti o a riallacciare quelli interrotti dalle vacanze, si è entrati nel vivo della vita scolastica. Ritmi e orari si fanno più serrati così come doveri e impegni che pian piano vanno ad occupare gran parte del tempo che, nella stagione estiva, era dedicato allo svago e al gioco. Oltre alla concentrazione e al lavoro che ai nostri piccoli vengono richiesti in classe durante le lezioni, altrettanto impegno è necessario a casa per svolgere le attività che vengono assegnate come completamento del percorso didattico. Ebbene sì, specialmente per gli iscritti alla prima classe della scuola primaria, il momento dei compiti a casa può rappresentare un dramma non solo per i seienni ma anche per i genitori: questi, infatti, spesso si vedono costretti ad intavolare discussioni allo scopo di convincere i figli a sottrarre altro tempo al gioco per dedicarsi allo studio. Il processo di negoziazione dei tempi e modalità può sfociare anche in ricatti (“Se non fai i compiti niente videogiochi per una settimana!”) e creare tensioni tra gli stessi coniugi che hanno difficoltà a concordare un metodo efficace.

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Come aiutare i propri figli in questo delicato passaggio dalla scuola come gioco alla scuola come percorso di crescita? Riflettiamo su alcuni punti che potrebbero esserci d’aiuto. - Distinguiamo il tempo del dovere dal tempo del piacere: i bambini hanno il diritto di muoversi, fare sport, rilassarsi dopo una mattinata impegnativa dal punto di vista della concentrazione. Stabiliamo una suddivisione equa tra tempo dedicato ai compiti e tempo per le attività extra e manteniamola con fermezza. - Instauriamo una routine: concordando e concedendo al bimbo un periodo temporale di relax e di attività libere dopo il pranzo gli permetteremo di ritrovare una maggiore concentrazione da dedicare allo studio. - Decidiamo il luogo più idoneo allo svolgimento degli esercizi: lontano da tv, videogiochi, fonti di distrazione. Un posto ben illuminato e tranquillo che favorisca l’attenzione. - Ricordiamoci di sostenerlo: il genitore non dovrebbe mai rimproverare o umiliare il figlio se si accorge che ha sbagliato qualcosa ma dimostrargli che ha fiducia in lui e nelle sue capacità.

- Dialoghiamo: se ci sono difficoltà non sostituiamoci a lui offrendogli la soluzione già pronta ma stimoliamolo ad arrivarci da solo. In sostanza, aiutiamolo a diventare autonomo. - Non dimentichiamoci di ascoltarlo: non solo rispetto ai problemi che incontra ma soprattutto alle emozioni che prova in quel momento. Sentirsi accolto e capito lo aiuterà a giungere più velocemente alla risoluzione delle difficoltà. - Siamo assertivi: una volta concordate insieme le regole facciamo in modo che vengano rispettate da tutti, in primis dagli stessi genitori. Essere coerenti è l’esempio più importante che possiamo fornire ai nostri figli. Non dimentichiamoci che, per la buona riuscita del percorso educativo, è fondamentale che scuola e famiglia collaborino in sinergia. Se riscontrate difficoltà persistenti o comportamenti anomali del bambino che si prolungano nel tempo, non esitate a chiedere un colloquio con le insegnanti perché insieme si possano risolvere al meglio le problematiche per il benessere di vostro figlio.


Scarpe delle mie brame Quale occasione migliore per Naturino, la nota marca di scarpe studiate appositamente per i nostri bambini, di presentare in anteprima le novità della Collezione Primavera Estate 2012 su Donne Magazine? NATURINO “FIT” - Flexible Italian Tecnology Dalla ricerca Naturino nasce la nuova linea dedicata ai primi passi: Naturino “FIT”. che grazie a una speciale costruzione assicura un appoggio estremamente morbido e ultraflessibile. Varie sono le innovazioni che sono state introdotte in questo progetto. Il nuovo fondo bicolore a dop-

NATURINO “TATOO” Vuoi una scarpa personalizzata? Scegli un tatoo e il gioco è fatto! Abbiamo selezionato una sneaker unisex, in canvas bianco e dettagli in velour colorato da abbinare a una serie di tatuaggi, lasciando il divertimento di per-

NATURINO “CUOIO” - Flessibile, Facile, Fashion Una linea dedicata alla bambina junior. Un nuovo fondo in

pia densità evidenzia tagli laterali in grado di permettere la massima torsione del piede. La tomaia con lavorazione a sacchetto garantisce flessibilità e confort. Il sottopiede in

pelle estraibile, lavabile e antibatterico, mantiene il sistema “effetto sabbia” per consentire un appoggio flessibile che si modella in base alla forma del piede.

sonalizzare la scarpa a ogni bimbo. La procedura di applicazione è semplice, basta rimuovere la pellicola protettiva e appoggiare l’immagine sul canvas della tomaia, bagnare il tatoo con una spugna umida e fare pressione per un paio di minuti.

Rimuovendo delicatamente la carta, l’immagine scelta si trasferisce sulla scarpa. Non è un tatuaggio permanente e se si rovina, basterà lavare la scarpina rimuovendo eventuali depositi di colore rimasti, per poi ripetere l’operazione con un nuovo soggetto. Le immagini da tatuare in dotazione sono 6 coppie di simpatici animaletti, ma una volta terminati, sarà possibile acquistarne altri nei punti vendita Naturino.

gomma bicolore, iniettato direttamente nel sottopiede sagomato in cuoio, senza ulteriori cuciture. Il risultato è un sandaletto che unisce la flessibilità e la leggerezza del fondo in gomma al comfort del sottopiede in cuoio. Varia è la gamma di to-

maie disponibili su questo nuovo progetto sia per i modelli che spaziano dall’infradito alla chiusura a fascia o alla ciabattina, sia per i pellami, a volte traforati come un pizzo, con applicazioni floreali in contrasto o con “cabochon” metallici colorati.

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■ KIDS a cura di Antonella Pfeiffer

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■ VIAGGI a cura di Sara Artusi

Week-end a DUBAI Negli anni ottanta per vedere architettura all’avanguardia, si andava negli Stati Uniti, in particolare a New York. Nel ventunesimo secolo si va in Asia e moderne metropoli ormai sono tutte in Asia: Shangai, Hong Kong, Beijing (Pechino) in Cina, Kuala Lumpur in Malaysia, Bangkok in Thailandia, Tokyo in Giappone, Dubai negli Emirati Arabi Uniti e l’elenco non finisce qui. È proprio a Dubai che viene dedicato questo articolo. Dubai è una città che si affaccia sul Golfo Persico con, alle spalle, il deserto arabico. É uno dei sette Emirati del Golfo governata dallo sceicco Al Maktoum, che è anche proprietario della città stato. È una destinazione perfetta per un week-end lungo di shopping griffato tra amiche, per una fuga romantica extra-lusso oppure per una mini vacanza a cinque stelle per tutta la famiglia. Le icone di mega ingegneria della città sono il celebre hotel a sette stelle, Burji Al Arab, a forma di vela costruito su un’isola artificiale; il grattacielo più alto del mondo di 824 metri, Burji Al Khalifa; l’isola artificiale a forma di palma, Palm Jumeirah e il centro sciistico al coperto di 22.500 metri quadrati, Ski Dubai, all’interno

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di uno dei più grandi centri commerciali di lusso del mondo, The Mall of the Emirates. Dubai è una metropoli multietnica. Passeggiando per The Walk – il lungo mare – si vedono persone vestite secondo la tradizione araba (le signore con il burka o con lo chador e i signori con la tunica bianca e la kefiah, in tessuto di cotone quadrato a scacchi e avvolto sul capo), ragazze in hot pants, gente griffatissima dalla testa ai piedi,

persone vestite con gli abiti tradizionali del proprio Paese d’origine, coppie miste e persone provenienti da tutto il mondo, tutte accomunate dal desiderio di trascorrere una piacevole serata. Lungo The Walk, si trovano cartelli sulle “Regole di cortesia” (Courtesy policy) da osservare: indossare abiti rispettosi, niente gesti affettuosi in pubblico, niente consumo di alcolici, niente attività pericolose, niente animali. Non ho trovato evidenza del rispetto di quanto indicato sui cartelli, però ho trovato una città sicura, pulita e con gente rispettosa e tollerante della diversità. Passeggiano madri o tate con la carrozzina, signore che sfoggiano gioielli di marca e borse firmate e padroni con cani di razza che costano forse più dei gioielli e delle borse messe assieme! Lungo The Walk, oltre a ristoranti, bar e hotel a cinque stelle, non mancano le “pacchianate”: piazzette a immagine e somiglianza di Piazza di Spagna, limousine fucsia, Hummer formato limousine… forse per attraversare il deserto con stile! Qui si affacciano le princi-


gianato etnico locale. L’unico shopping possibile è quello dell’oro, con gioielli poco alla moda per noi italiani, delle spezie, e dei tessuti, con qualche sciarpa, benché di manifattura indiana o cinese! Al turista che non teme l’estratto conto della propria carta di credito, Dubai offre svariate possibilità di divertimento. C’è l’immancabile shopping delle più prestigiose griffe al mondo nei centri commerciali, Mall, che rappresentano la versione ingegneristica delle oasi nel deserto. A Dubai in primavera e in estate le temperature sfiorano i 50°Centigradi e l’aria condizionata è sicuramente una necessità vitale. Si possono vedere le corse dei cammelli, si può giocare a golf, si può praticare pesca d’altura oltre che i diversi sport acquatici, ci sono diversi acqua park fantastici per tutta la famiglia, si può persino sciare allo Ski Dubai. Il desert safari resta uno dei divertimenti principali: a bordo di jeep 4x4, frastornati da una musica dance e techno suonata “a

palla” dai desert ranger giovani e spericolati, si attraversano in modo acrobatico e a velocità sostenuta le dune di sabbia sino a giungere a un campo beduino ove si cena con piatti e danze tradizionali. La vita notturna si svolge quasi tutta nei ristoranti, lounge bar tra cui il mitico Buddha Bar al Grosvenor House Hotel, locali vari come l’Hard Rock Cafe e discoteche degli hotel a cinque stelle. Dubai sarà anche povera di tradizioni, ma ricca di portafoglio, offrendo anche ai palati più esigenti il meglio della cucina mondiale dai ristoranti giapponesi, a quelli mediorientali, indiani, cinesi, thailandesi, tedeschi, americani, francesi, sino agli immancabili ristoranti italiani. Dubai, pur priva di particolare interesse storico culturale, è una meta piacevole, sede di meraviglie moderne con la propria architettura avveniristica e originalissima, è una città sicura, ospitale, ricca di ogni comfort di extra lusso e facilmente raggiungibile dall’Italia, il che ne fa una meta ideale per un week-end lungo.

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pali catene alberghiere di lusso, anche se l’albergo di riferimento resta sempre l’acclamato Burji El Arab, una meraviglia dell’ingegneria moderna. Hotel, a sette stelle – l’unico al mondo – costruito in acciaio, cemento armato e vetro su una piccola isola artificiale. È a forma di vela e vanta un atrio che è il più alto del mondo, ben 180 metri! Per visitarlo occorre prenotare e pagare. Si prenota, lasciando i dettagli della propria carta di credito – a Dubai, più necessaria del passaporto – tramite il proprio hotel, scegliendo tra una decina di ristoranti, lounge bar e sale da tè. Una cena al Burji El Arab è un’esperienza unica tra la cura del servizio, la qualità e la varietà delle pietanze e l’immancabile lusso estremo, quasi eccessivo anche per gli amanti del comfort a cinque stelle. Il prezzo di una cena, benché caro, non è inaccessibile, come invece lo è il pernottamento. Tra gli altissimi e modernissimi grattacieli riecheggia la voce del muezzin, che canta cinque volte tra giorno e notte, invitando i fedeli islamici alla preghiera. Questo è, forse, uno dei pochi segni della tradizione, che ricorda al turista e all’uomo d’affari che ci si trova in un Paese islamico. Dubai, che era originariamente un antico villaggio di pescatori e di commercianti, è diventata una città con grattacieli e infrastrutture varie ultra moderne, che ricordano il set di Guerre Stellari e di Blade Runner, ma con pochissime tracce del passato: il Forte, The Fort, sede del museo cittadino e il dedalo di viuzze dei souk in prossimità del Creek, fiume che attraversa la città. Scordatevi mercati di arti-

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■ WEDDING a cura di Ornella D’Angelo foto Morlotti Studio

Matrimonio 2012 Tutto quello che la sposa non può NON sapere! inalmente la data delle nozze è stata fissata e allora al via con i preparativi! Amati, odiati, temuti preparativi… ma indubbiamente uno dei periodi indimenticabili nella vita di una donna! Ma cosa non può assolutamente mancare o che cosa renderà veramente speciale il nostro matrimonio nell’anno che verrà? Sì perché oggi anche il giorno del sì è entrato a far parte del circuito della moda e di ciò che fa tendenza; un piccolo universo che la futura sposina scopre solo il giorno dopo il fidanzamento ma che la travolgerà immediatamente con le sue mille novità e le nuove tendenze tutte da scoprire! La parola d’ordine oggi è: personalizzazione. Il giorno del matrimonio deve assolutamente rispecchiare il più possibile la personalità della coppia di sposi e da qui parte la ricerca della location

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perfetta, che devo dire, sempre più spesso è una dimora privata, preferita al ristorante in quanto permette una gestione assolutamente personale delle tempistiche dell’evento. Saranno gli sposi a decidere come gestire il rinfresco e se e quanto tempo passare al tavolo con i propri ospiti. Il ricevimento sarà certamente più movimentato e risulterà piacevole a tutti: salutare i parenti e gli amici con un cocktail di benvenuto, che poi si trasforma in un meraviglioso e stuzzicante buffet degli antipasti darà la possibilità agli sposi di passare il tempo in compagnia dei propri ospiti senza essere obbligati a rimanere seduti ma, anzi, dando loro la possibilità di dedicare del tempo a tutti. E a questo punto il momento al tavolo diviene unicamente piacevole e limitato al massimo a due por-

tate di primo e una di secondo e poi il via al party di nozze dove le danze vengono precedute da un buffet di dolci irrinunciabile! Non dimentichiamoci, a coronamento del ricevimento, della torta, che oggi è divenuta una protagonista importantissima, seconda solo alla sposa! Ci sarà un angolo appositamente progettato e addobbato per il taglio della torta che dovrà essere bellissima ma non dimenticate… anche e, soprattutto, buonissima! Un altro degli aspetti più importanti oltre la ristorazione è quello degli allestimenti floreali: scenografie meravigliose pensate per lasciare gli ospiti a bocca aperta. Da questo punto di vista oramai, limitarsi unicamente alla scelta di un colore dominante è divenuto riduttivo o quantomeno… fuori moda! La ricerca


forse è in assoluto più di tendenza in ambito wedding: la presenza di una nuova figura professionale in questo settore, quella del wedding planner! É assolutamente di moda essere seguiti da un wedding planner, anzi addirittura a volte sembra sia divenuto indispensabile. Beh! Su questo argomento sarebbero tantissime le parole da spendere ma vorrei ridurle solo ad una: professionalità. Il Wedding Planner deve potervi supportare nelle scelte, senza farle per voi; deve essere in grado di gestire la regia

dell’evento, collaborando e supportando gli altri professionisti scelti da voi o proposti da lui e deve essere in grado di progettare gli allestimenti a partire dall’unica cosa che conta veramente il giorno delle nozze: voi. E, infine, vorrei parlare di un’ultima tendenza che, sicuramente, il prossimo anno non potrà che consolidarsi: il ritorno all’eleganza del classico. Dopo anni di minimalismo, che si rispecchiava nella presentazione del cibo, nella mise en place, nei centro tavola, si sta finalmente rivalutando il meraviglioso sottopiatto in argento e il bicchiere di cristallo, magari dalle forme più moderne rispetto a quelle che si usavano venti anni fa, ma rivalutando l’importanza della preziosità dei materiali. Il classico e il moderno sempre più spesso si fondono, per dare vita ad allestimenti dal risultato sorprendente e affascinate; possiamo, ad esempio, ritrovare il sotto piatto in argento abbinato alla sedia ghost di kartell, oggi emblema della modernità per la banchettistica. Questo non necessariamente stride, ma, anzi, può dare spunto ad allestimenti che riescono a trovare l’armonia pur partendo da elementi così diversi e dalla personalità così spiccata. L’arte del ricevere sta tornando ad appassionare moltissime spose e donne in generale, che riaprono i libri di bon ton per risultare perfette “padrone di casa”, anche e soprattutto il giorno delle loro nozze, dove il galateo riconquista un’importanza fondamentale per un’organizzazione perfetta!

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di un tema a tutti i costi non sempre ripaga gli sforzi degli sposi; sì al tema ma solo se è veramente identificativo della coppia, se ne rappresenta una passione vera, altrimenti progettare, o far progettare l’evento, partendo da basi solo apparentemente meno stimolanti ma sicuramente più vere. La pura semplicità, la passione per un film, un hobby particolare, tutto questo può essere lo spunto per la progettazione di un evento. Il riferimento alla progettazione dell’evento ci porta a fare alcune considerazioni su un altro degli aspetti che oggi

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Wedding Planner

Alla ricerca del particolare che rende unico ogni matrimonio. Nell’assoluto rispetto dello stile e delle esigenze degli sposi.

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Wedding planner

Via Benedetto Marcello, 3 - 20052 tel. 039329761 cell. 3351282202 fax 0392319422 info@dibiancoedavorio.it www.dibiancoedavorio.it

Foto di: Ajn > Rajna Cascone Immagin e Marco Cappalunga


Adozione a distanza Orgoglio e felicità, perché ci sono tanti tipi di mamme… o 42 anni e non ho figli. Ho sempre desiderato prendere un bimbo in adozione a distanza ma non mi ero mai fidata delle varie Associazioni. 11 anni fa’ una mia collega mi parlò di una Suora missionaria che da anni viveva in Tanzania. Sentendone parlare così bene, io e il mio ex marito decidemmo di fidarci e di adottare un bimbo. Poco dopo mi arrivò una lettera con una foto di una bambina di 2 anni tanto bruttina e con le orecchie a sventola: Maria Cristina. Da allora ogni anno paghiamo la nostra quota alle Suore missionarie e due volte all’anno mi arriva la tanto attesa lettera nella quale mi mandano foto aggiornata, mi danno notizie di Maria Cristina, del suo andamento scolastico, dell’acquisto della nuova casa in muratura e della sua famiglia che, nel frattempo, si è allargata. Tutto ciò mi ha sempre riempita di orgoglio e di felicità. Maria Cristina oggi ha 13 anni. Ha sempre le sue belle orecchie a sventola ma è diventata davvero carina. Dopo tutti questi anni ho avuto il desiderio di andare in Tanzania a conoscere lei, la sua famiglia e le Suore. E finalmente l’anno scorso l’ho fatto.

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Sono partita senza sapere cosa mi aspettasse. Avevo solo una vaga idea della povertà che avrei trovato. Ma ciò che hanno visto i miei occhi non rispecchiava neppur lontanamente la mia idea. Sono rimasta un paio di giorni a Dar Es Salamm e poi dopo 10 ore di jeep sono finalmente arrivata al suo villaggio: Veyula. Dopo neppure due ore dal mio arrivo le Suore mi avevano organizzato un incontro con Maria Cristina e con la sua famiglia. Ero emozionatissima. Mi sono sistemata i capelli e sono andata al cancello della missione dove mi attendevano. La cosa incredibile è che Maria Cristina mi è corsa incontro, mi ha abbracciata e mi ha detto “Karibu Barabara” che significa “benvenuta Barbara” ma lei non riesce a dire il mio nome e mi chiama “Barabara” che significa “strada”. Il cielo era rosso e le nuvole scure creavano dei disegni. La settimana successiva al mio arrivo sono andata a trovarla alla sua scuola che la scuola cadeva a pezzi e lei aveva la “divisa” sporca e distrutta. È uscita e mi è venuta incontro. Mi ha nuovamente abbracciata anche davanti ai compagni di scuola. Poi con Suor Assunta sono andata a parlare con la Preside. Mi ha detto che

Maria Cristina è un’asina a scuola e che spesso bigia per andare in giro a giocare con le amichette. Non potevo certo sgridarla per questo, non ne avevo alcun diritto ma ho saputo, in separata sede, che le Suore hanno fatto un richiamo alla madre. In questi giorni mi è arrivata notizia da Suor Assunta che le è nata una sorellina da qualche mese l’hanno chiamata come la mia mamma: Vania. Ogni volta che mi arriva una mail dalle Suore della missione mi si blocca il cuore e irrazionalmente una lacrima inizia a scendere. Mi manca Maria Cristina, le instancabili Suorine, i bambini africani e i loro sorrisoni, e il cielo rosso.

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LA MAMMA PERFETTA

■ LA MAMMA PERFETTA a cura di Barbara Cataudella

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■ FOOD a cura di Alessandra Scollo, Anna Marangella, Antonella Pfeiffer, Diana Pilotto

Pasta semplice alle melanzane Cosa vi serve (per 4 persone): • 400 gr di pasta corta • 2 melanzane medie tagliate a tocchetti • 2 pomodori maturi tagliati a tocchetti • 3 spicchi di aglio schiacciati • Scaglie di formaggio Grana o Parmigiano Reggiano. • Olio extravergine di oliva • Qualche foglia di basilico fresco, Sale q.b. Preparazione: In una padella antiaderente scaldate, a fuoco alto, un po’ di olio e gli spicchi d’aglio. Quando l’aglio sarà colorato, toglietelo. Proseguite la cottura, a fuoco medio, e per circa 20 minuti, aggiungendo i “tocchetti” di melanzane e di pomodori, e le foglie di basilico. Salate secondo il vostro gusto. Una volta scolata la pasta che deve essere “al dente”, fatela cuocere insieme agli altri ingredienti (nella padella antiaderente) per un paio di minuti. Prima di servire aggiungete le scaglie di formaggio Grana o Parmigiano Reggiano. N.B.: Se volete, insieme all’aglio e all’olio potete aggiungere un pizzico di peperoncino.

Zuppa d’orzo e legumi Cosa vi serve: • 1/2 cipolla rossa di tropea • 1 carota e 1 costa di sedano • 1 litro di brodo vegetale (ne preparo sempre 2 litri perché i legumi tendono ad assorbire molti liquidi) • legumi secchi misti, un pugnetto per tipo (nel mio caso avevo lenticchie, piselli spezzati, ceci, borlotti) • 250/300 gr di legumi • 150 gr di orzo perlato • 1 rametto di alloro, 1 di salvia e 1 di rosmarino • q.b. olio extravergine d’oliva Preparazione: In una capiente pentola mettete l’olio extra vergine d’oliva e fate soffriggere il trito di cipolla, carota e sedano. Aggiungete i legumi scolati, che avrete messo in ammollo almeno per dodici ore, e fateli tostare per circa 1 minuto dopodiché coprite con il brodo e inserite le erbe aromatiche. Fate cucinare a fuoco basso e lentamente per almeno un ora (o finché la consistenza sarà quella desiderata, a noi piace molto cremosa) aggiungendo brodo di tanto in tanto in quanto i legumi tendono ad assorbire molta acqua. Quando arriverà a bollore mescolate e aggiustate di sale. A metà cottura aggiungete l’orzo. Alla fine eliminate le erbe aromatiche, aggiustate di sale, una tritata di pepe nero e un filo d’olio extra vergine di oliva. Servite ben calda. N.B.: a volte aggiungo 50 gr di risoni, in questo modo viene molto più cremosa.

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Cosa vi serve (per 4 persone): • 8 Patate di media grandezza • 1 Bocconcino di mozzarella • 4 fettine di Prosciutto crudo o speck • Sale q.b. • Pan grattato o Impanatura di Mais • Burro q.b. Preparazione: Tagliate a metà le patate (precedentemente lavate, io non le sbuccio!) e ponetele sulla teglia del forno. Cospargetele con piccolissime noci di burro. Cuocete a 180° per 20-30 minuti. Sono pronte quando sono dorate e morbide con la “prova stuzzicadenti”. Una volta cotte svuotatele con un cucchiaino e mettete la polpa in un mixer, insieme al prosciutto (o speck per un sapore più deciso) e alla mozzarella. Mixate e, con l'aiuto di un cucchiaino, riempite di nuovo le patate con il composto. Spolverizzate con pan grattato o con impanatura di mais. Infornate in modalità grill fino a farle dorare.

Ciambellone soffice Cosa vi serve: • 1 vasetto di yogurt alla vaniglia • 2 vasetti di zucchero • 3 vasetti di farina per dolci • 1/2 vasetto di olio di semi • 1 bustina di lievito vanigliato per dolci • 3 uova • un pizzico di sale

Preparazione: Accendete il forno a 160 gradi. Separate i tuorli dagli albumi e tenete da parte questi ultimi. In una ciotola mescolate lo yogurt con lo zucchero, i tuorli, il lievito. Sbattete bene con lo sbattitore elettrico. Aggiungete la farina continuando a sbattere e, infine, l’olio di semi. A parte, montate gli albumi e uniteli all’impasto molto delicatamente per non smontarli (mescolate con una spatola dal basso verso l’alto). Imburrate e infarinate uno stampo per ciambella e infornate per circa 35 minuti (fate la prova dello stecchino prima di sfornare: se esce asciutto il ciambellone è pronto). Lasciate intiepidire prima di servire.

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Patate ripiene

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ART

■ ARTE a cura di Ester Mistò

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Trenta per Trenta Grande entusiasmo per la mostra milanese che ha visto protagoniste le mini opere di tanti artisti metà settembre la Galleria d’arte l’Acanto di Milano (www.gallerialacanto.it) ha aperto la nuova stagione con una mostra coloratissima, piena di allegria, curata da Fabrizio Molinario e Massimo Romani: la “Trenta per Trenta”, dove ogni artista - più di settanta - ha potuto liberamente interpretare la propria arte nel formato 30 x 30 cm. Arte a trecentosessanta gradi, dove la pittura si fonde con la fotografia, dando vita, spesso, a vere e proprie sculture appese ai muri o appoggiate sulla mitica Lambretta, che, opera d’arte tra le opere d’arte, fa splendida

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mostra di sé in galleria. Guardando questa mostra si è respirato ottimismo in un periodo di crisi e molta è stata la voglia di ridere per i giochi degli artisti: ai giovani (per la verità, un po’ meno agli agées…) è piaciuta tantissimo la lapide di Mario Brugo, un altarino in memoria di “lui” e di “lei”. Si è apprezzata la libertà della gallerista Mariella Torre, che ha saputo affiancare, con eleganza e ironia, la tavola New Pop con la tela figurativa e la lastra informale, in un caleidoscopio di emozioni e colori, in uno spaccato interessante e significativo delle molteplici espressioni ar-

tistiche contemporanee, dove le diversissime formazioni, esperienze e generazioni si sono confrontate ad armi pari. È piaciuta la fantasia e la creatività nell’uso, non solo e non banalmente, del colore, ma di ogni materiale, anche del più strano: dai fili di lana, dalla sabbia, dai chiodi, dalle puntine, al legno, alla plastica e al metallo, alla carta, la stoffa, sino ai fili di ferro. Si è apprezzata, infine, per noi che abbiamo ammirato le opere stupiti, la voglia di sdrammatizzare e di andare avanti con un buon umore che diventa assolutamente contagioso.


CREATIVITA’ Come farele palle di Natale

MY HOME Christmas Table Setting

DESIGN Tord Boontje Stephen Johnson

IO LEGGO A Natale regala un libro...

FOOD Alberelli di Natale Panettone di Babbo Natale


■ SPECIALE NATALE - CREATIVITÀ a cura di Antonella Fazio

Come fare le palle di Natale

Cosa vi serve: • Palla in plastica trasparente (ce ne sono di varie forme e dimensioni) • Tovagliolo • Carta di riso (solitamente bianca o avorio e meglio se spessa e con venature evidenti) • Materiale vario per decorazione esterna da scegliere in base al soggetto del tovagliolo (nastro colorato, filo dorato o nastro sottile da usare, per esempio, come gancino per la palla, piccola pigna…) • Forbici • Colla velo • Colori acrilici • Spugna • Piccola spugna a matita • Pennello piatto non tanto largo • Glitter glue colorati • Colla a caldo o tipo UHU (che va comunque benissimo!)

Aprite la pallina a metà con il dorso appoggiato al tavolo, perché dovete lavorare all’interno. Ritagliate l’immagine che volete usare. Consiglio: sbizzarritevi nella scelta perché non è detto che dobbiate necessariamente avvalervi di una figura classica

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come quella di Babbo Natale. Ci sono tanti soggetti, come questo che ho scelto io, che evocano il periodo natalizio e che con qualche ritocco e sfumatura si adatta benissimo all’interno delle palle, soprattutto se volete usarle per decorare l’albero ma anche per un


piccolo regalo da fare… dov’ero rimasta? Ah sì… a questo punto posizionate l’immagine al centro della sfera e la incollate partendo dal centro e andando verso le estremità evitando il più possibile il formarsi di pieghe sull’immagine. A questo proposito, potete fare uso anche del polpastrello del dito indice così da avere maggiore sensibilità al tatto della figura e giostrare l’eventuale piega

(non esagerate, però, perché rischiate di strappare il tovagliolo!). Dopo aver fatto asciugare molto bene la colla, potete evidenziare qualche particolare usando i glitter. In questo caso, ho dato risalto ai petali dei fiori e ai fiocchi di neve sul petto dell’uccellino con il colore argento. Poi ho lasciato asciugare molto bene, non abbiate fretta! L’asciugatura è importante per

Ora prendete la carta di riso e strappatela in più pezzi. Fate in modo che rimanga piuttosto sfaccettata e scegliete le parti con le venature più evidenti in modo che si presti meglio con l’immagine.

Quindi procedete a incollarla sopra la figura e non preoccupatevi se fuoriesce dai bordi perché una volta asciutta, procederete a tagliare l’eccedente.

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non crearvi problemi con il passo successivo (se proprio avete fretta aiutatevi con il phon). Consiglio: il glitter può essere messo anche all’esterno della palla ma personalmente preferisco lavorare all’interno anche perché c’è sempre il rischio che si tolga e comunque, in questo caso, sarebbe meglio di acquistare penne che creano rilievo, propriamente adatte alla decorazione esterna.

Adesso passate alla fase della spugnatura:

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• Riprendete i colori tamponando con la spugna le varie parti della figura principale (foto n.1). Vi consiglio di usare la piccola spugna a matita per rimanere a filo dei bordi ed evitare di uscire il meno possibile con il colore. Potreste, volendo, creare una sorta di bordura sfumata intorno all’immagine per darne un tocco un po’ romantico.

• Con la spugna più grande tamponate il resto della palla (foto n.2) utilizzando i colori sia della figura sia dell’ambiente intorno. Vi consiglio di usare, anche se non presente, il bianco, che dona luce e rafforza il tutto, soprattutto le venature della carta di riso. Stessa cosa per i colori oro, argento e bronzo che danno un giusto tocco di brillantezza e che sceglierete di usare in base al soggetto.

• Infine, (foto n.3) passate doppia mano di argento che, in questo caso, si sposa bene con il paesaggio e che, come l’oro e il bronzo, si adegua sempre bene a tutto il lavoro (considerateli un po’ come se fossero colori “neutri”). Questa è la fase in cui avete modo di sbizzarrirvi con i colori, cercando però di rimanere il più fedele possibile all’immagine originale e, nello stesso tempo, aggiungere varie spugnate più o meno evidenti, quasi come se fosse un dipinto da restaurare.

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L’effetto che si otterrà sarà come le due metà che ho creato io. Ovviamente dovete lavorarle entrambe (contemporaneamente o, se preferite, vedete come ne viene una, poi, fate la seconda) e, sempre in base al soggetto che scegliete, potete decidere

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di usarne due diversi purché coerenti tra loro. Nel mio caso, ho ritenuto opportuno mantenere la stessa figura anche se, come potete notare, le due metà non sono perfettamente uguali, né per quanto riguarda la stesura dei colori, né per la sfumatura

A questo punto, passate alla fase finale: una volta asciutto il colore acrilico, chiudete la palla e anche questa volta fate funzionare la vostra fantasia su come abbellirla esternamente. Io ho fatto un fiocco che ho attaccato all’occhiello legandolo con il filo di ferro della piccola pigna e fissato con una punta di colla alle due estremità superiori delle

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E questo è il risultato finale! Niente Babbo Natale ma un piccolo uccellino tra gli alberi e i pioppi che racchiude un insieme caldo di colori e luci che le fotografie non rendono, ma credetemi, dal vivo è tutto un altro effetto…

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né tanto meno la posizione dell’uccellino (il primo di sinistra è leggermente più inclinato). Ma il bello della creazione delle palle consiste proprio in questo.

code. Ho inserito anche un pezzo di filo dorato utile come gancino per appendere la palla e ho cercato di fare in modo che anche la parte posteriore risulti gradevole da vedere. Lungo il suo bordo di chiusura potreste mettere del nastro colorato, sempre fissato con la colla, anche se io ho preferito evitare per non caricare troppo la palla di “accessori”.


■ SPECIALE NATALE - MY HOME a cura di Diana Pilotto

Christmas Table Setting In ogni casa la tavola natalizia è sempre decorata Natale, si sa… si è tutti più buoni. Le famiglie si riuniscono, i bambini dispensano a tutti grandi sorrisi, gli adulti sono un po’ più rilassati grazie ai giorni di festa e di astensione dal lavoro. I più fortunati festeggeranno in un posto da favola, magari sulla neve. Qualcuno sarà su qualche spiaggia assolata dall'altra parte del globo. Tutti, ma proprio tutti, come ogni anno, cercheranno di festeggiare il Natale al meglio.

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Ci saranno tavole imbandite da ogni ben di dio, ci saranno tavole semplici, tavole ricche di cibo e tavole più modeste. Quel che non mancherà saranno le decorazioni. La tavola natalizia è sempre decorata, in ogni casa sia essa sontuosa o semplice. Solitamente chi per

amor del fai da te, chi per amor del risparmio, molte persone già dalla fine dell'estate cominciano a lavorare alle decorazioni della tavola di natale. Tavole dove spiccano il rosso e l'oro, ma anche l'argento, il verde, il bordeaux… Bastano dei grandi fiocchi di stoffa rossa legati a una sedia e sarà subito festa! Qualche pigna raccolta con i nostri bambini e colorata d'oro o d'argento sarà perfetta per dei segnaposto. L’idea più semplice ma d’effetto potrebbe essere quella di raccogliere alcune delle palline del nostro albero e metterle in un vaso trasparente, magari come centro tavola. Fiori, stecche di vaniglia, edera e mele rosse saranno ottime alleate per le decorazioni fai da te più originali. Qualche

candela, una tovaglia bianca e magari il servizio della nonna che tutti abbiamo chiuso in qualche scatolone, faranno il resto. Natale è quella voglia di stare insieme con i propri cari, è la voglia di amare e di stare bene. Natale è ricordare la nostra infanzia, chi abbiamo amato e non c'è più. Natale è quella magia che leggiamo negli occhi dei bambini che credono a Babbo Natale scartando i loro regali. Natale dovrebbe tornare a essere la festa dedicata all'amore e alla semplicità... Le immagini sono state gentilmente concesse da Monica Avelli di trasognierealtashabbychic.blogspot.com

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■ SPECIALE NATALE - DESIGN a cura di Maria Grazia Cicala

Natale a tavola con Tord Boontje e Stephen Johnson

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Facciamo le presentazioni perché oggi saremo tutti intorno ad una tavola apparecchiata per il Natale… In tutte le sue creazioni, Tord Boontje ha esplorato le giustapposizioni di vecchio e nuovo, naturalismo e tecnologia. Nato in Olanda nel 1968, ha studiato design industriale presso l’Eindhoven Design Academy prima di iscriversi al Royal College of Art di Londra. Tord ha sviluppato un’estetica romantica e poetica, che raffigura la natura abbinata a un gusto per colori brillanti. Stephen Johnson esplora gli aspetti meno evidenti del design attraverso l’amore per la decorazione e utilizza il design per soddisfare i bisogni emotivi… umorismo e nostalgia. Johnson vive e lavora a Londra.

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I prodotti che vi presento sono quasi tutti di Artecnica: una società di Los Angeles che collabora con i più affermati ed emergenti designer internazionali… per creare oggetti decorativi che si ispirano all’ambiente di vita. I prezzi? Contenuti, conside-

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rando che parliamo di DESIGN con la D maiuscola!

tesori e viene equiparato alla fede o alla retta convinzione. Iniziamo da una splendida tovaglia che, in realtà è una tenda!

Collection: Wonderland, Candle Clamp, Dada Clock, Future Flora La proposta è una tavola bianco e oro che per me rimane, in assoluto, una delle tavole più eleganti… il lindore e la semplicità del bianco, accostato alla sofisticata eleganza dell’oro. L‘oro ha assunto nel tempo il significato di simbolo di purezza, valore e lealtà… nella religione cristiana, da sempre, l’oro giallo è simbolo di eterno e simboleggia la regalità di Cristo: non a caso, d’oro sono gli sfondi delle icone e delle decorazioni di molte chiese… e, d’oro, sono le aureole dei santi. Nel Buddhismo è uno dei sette

Tord Boontje little flowers falling Thinking of you: stupendi questi Copri-vaso in metallo finemente lavorati utilizzati per abbellire vasi e contenitori di vetro riciclato. Del resto, le creazioni di Tord Boontje, riescono a trasformare un oggetto comune in qualcosa di nuovo, a risvegliare le emozioni sopite… tutto con una buona dose di romanticismo e magia! Il tentativo è quello di uscire dal consueto mostrando a tutti che per dar vita a un oggetto basta poco: aggiungendo


giorno dopo giorno un po’ di colore, forme nuove e fantasiose, ritagli e decori è possibile creare un mondo nuovo. Una sensibilità che potrebbe sembrare d’altri tempi, ma che sta penetrando sempre più nell’essenza del design contemporaneo, incontrando il gusto e la lungimiranza di marchi di tutto rispetto, guadagnandosi anche un posto nelle sale di un museo.

possa soddisfare bisogni emotivi come la fantasia, la nostalgia e l’humor. La collezione presenta il Coniglio, Uccelli, e Lady nel paese delle meraviglie. Tutti e tre i modelli sono disponibili in bianco opaco. Uccelli e Coniglio nel paese delle meraviglie sono disponibili, rispettivamente, anche in edizione speciale oro e cromo. Realizzato in alluminio riciclato al 100%.

Thinking of you Tord Boontje Bright Times: sono porta candele pop-out. Eleganti e di grande effetto… Disponibili in vari colori: argento satinato, oro intenso, e multi-colore.

Wonderland Tord Boontje Una serie di bicchieri disegnati da Tord Boontje per la collezione Target nel 2006, ma che non credo siano ancora in produzione… anche qui la sua fonte di ispirazione è stato il desiderio di risvegliare i sensi e portare meraviglia e fantasia in casa di tutti.

Bright Times Tord Boontje Wonderland: questi candelabri, sono disegnati da Stephen Johnson ed evocano la surreale fuga di Alice dal mondo reale verso il paese delle meraviglie. Ogni candeliere è composto da un gioco di equilibrio tra le figure, decorazioni che Johnson ha scoperto e riproposto girando per i mercatini d’antiquariato. La serie di meraviglie illustra come il design

Target Tord Boontje

Candle Clamp: un portacandele moderno, quasi una pinza-candela. Clamp è munita di un ingegnoso sistema a incastro che non richiede né viti né colla. Realizzato in acciaio a taglio laser, è disponibile per contenere fino a 1, 2 o 4 candele. “L’idea per la pinza candela era quello di creare un pezzo molto solido e utilitaristico che attraverso la sua costruzione robusta avrebbe avuto una qualità di lunga durata, come un ottimo strumento.” (Tord Boontje)

Garland: se volete vestire la vostra semplice lampadina… potete ricorrere a Garland e vi assicuro che la terrete per sempre. Più che una tendenza, quella dell’avvicinamento tra arti decorative e design è un vero e proprio dato di fatto. E, allora, può succedere che ricami preziosi siano tessuti con il laser, che materiali industriali o riciclati reinventino classici oggetti d’arredamento. Il tutto attraverso la ricerca di strumenti inediti e un abile lavoro manuale. É così che alcuni designer diventano capofila di un nuovo percorso, che mira a creare oggetti unici e moderni, tra tecnologia e tradizione… Edizione limitata di 1.000 pezzi. Confezionata in box in elegante noce scuro numerati e firmati da Tord Boontje. La Ghirlanda luminosa è presente nella collezione permanente del MoMA di New York e il Victoria and Albert Museum di Londra.

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■ SPECIALE NATALE - IO LEGGO a cura di Liliana Russo

A Natale regala un libro... Sveva Casati Modignani

Un amore di marito

Sperling & Kupfer

Se vi capitasse di vedere vostro marito al tavolo di un ristorante seduto con una bionda, che cosa pensereste? La storia è quella di Alberta a cui, nel periodo di Natale (che è anche peggio, se possibile) succede la stessa cosa e le sue certezze, crollano. Ma è veramente così? Il marito bello e gentiluomo che l’aveva notata e corteggiata con tanta passione fino a chiederle di sposarla era cambiato tanto? Lei non era riuscita a cogliere nemmeno un segnale di quel cambiamento? E come finirà questa storia?

Il grande libro dei dolci

Giuliana Lomazzi

Ponte alle Grazie

Giuliana Lomazzi scrittrice e giornalista specializzata in alimentazione e gastronomia è l’autrice di “Il grande libro dei dolci”, pubblicato da Ponte Alle Grazie. Se siete golosi, qui trovate più di 400 ricette nella versione base e con tante varianti. Ci sono i trucchi dei pasticceri (sempre utilissimi per capire come mai, a volte, a noi certi dolci non vengono bene), ci sono dolci regionali e internazionali e tra una ricetta e l'altra anche curiosità dalle tavole imbandite di tutto il mondo, perché non esiste festa senza un dolce speciale e se preparato con le nostre mani, la soddisfazione è maggiore!

Gianfranco Vissani

I trucchi del mestiere

Mondadori

Nel libro di Gianfranco Vissani, “I trucchi del mestiere” uno degli chef più famosi d'Italia, regala le sue ricette a chi vuole cucinare e, qui, sa come farlo! Sono tantissime le ricette (scritte come sul quaderno della nonna) ma anche tanti i preziosi consigli: ad esempio, come trasformare i petti di pollo in un piatto super oppure come selezionare la parte migliore del tonno o come conservare il più a lungo possibile gli alimenti e, soprattutto, il vero segreto di ogni buon piatto, sta nella qualità dei prodotti scelti che non necessariamente devono essere costosi!

Matthew White

Il libro nero dell’umanità

Ponte alle Grazie

Ma di quanto male sono capaci gli esseri umani? Con questa domanda, vorrei introdurre il nuovo libro di Matthew White dal titolo “Il libro nero dell’umanità”, pubblicato da Ponte alle Grazie. I cento eventi più sanguinosi della storia dell’umanità, dal V secolo avanti Cristo agli anni nostri. Passando attraverso guerre, rivolte, genocidi, assassini rituali, questo libro è una cronaca documentata e impietosa, di quanto l'uomo sappia essere malvagio.

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Bruno Vespa

Questo amore

Mondadori

Tra gli scaffali della nostra libreria non può mancare “Questo amore”, il nuovo romanzo di Bruno Vespa, il famoso giornalista e conduttore di Porta a Porta che ama, almeno una volta l’anno (nel periodo pre-natalizio) lasciare la politica per parlare d’amore. In questo libro racconta l’amore in tutti i suoi aspetti: dalla prima cotta al primo bacio, dalla prima volta all’amore della vita. Tratta anche di amori malati, amori criminali (ha intervistato in carcere Olindo e Rosa Romano, gli assassini di Erba), non mancano le scoperte di un tradimento magari attraverso le nuove tecnologie così come non mancano gli amori clandestini, le relazioni nate sul posto di lavoro ma anche l’amore per Dio e, non ultimo, l’amore tra omosessuali. Il bello di questo romanzo è che ricorda che l’amore è per tutti, nessuno escluso, e a tutte le età.

Stephen King

11/22/63

Sperling & Kupfer

Questo nuovo thriller è dedicato alla morte di J.F. Kennedy. Se si riuscisse a tornare a Dallas, in quel 22 Novembre del 1963, quando tre spari colpirono e uccisero uno dei presidenti più amati d’America, e fermare Lee Harwey Oswald, il suo assassino, riuscendo così a cambiare la storia, che cosa sarebbe successo poi? Il romanzo parla di Jack Epping, un professore, che può tornare indietro nel tempo… per lui è facile, gli basta entrare nella tavola calda che frequenta abitualmente e ritrovarsi come per magia nel 1958. Sembra incredibile ma se davvero riuscisse a fermare l’omicidio del presidente americano, del fratello Bob, di Martin Luther King, le rivolte razziali, la guerra in Vietnam e chissà che altro? Se solo fosse possibile cambiare il corso della storia?! Un libro strepitoso.

Paola Jacobbi

Sotto i tre carati, non è vero amore

Sperling & Kupfer

La brava Paola Jacobbi in questo libro mette in evidenza questa passione tutta femminile per i gioielli. Dopo essersi occupata di scarpe e borse, parla dei regali tra coppie, famose per essersi scambiate (e qualche volta anche lanciate!) gioielli da favola. É il caso di Liz Taylor e Richard Burton ma anche di Marylin Monroe. Coco Chanel ne disegnò di falsissimi, che adesso costano un occhio! Gli uomini li regalano per dimostrare il loro amore (e il loro conto in banca), per mettere a tacere le fidanzate petulanti o più semplicemente la coscienza dopo un tradimento. Le donne li accettano, li comprano, li vogliono, li esibiscono, perché sanno che solo loro, sono per sempre. Un gioiello è per sempre, questo slogan è duro a morire. Sull’onda del "mi piacerebbe e speriamo che arrivi", Paola Jacobbi stimola la nostra ironia e ci racconta curiosità sullo sfavillante mondo dei gioielli che, detto tra noi, magari neppure ci piacciono, ma che se arrivassero ben confezionati in una bella scatolina rossa, ci farebbero sognare...

Vasco Rossi

Autobiografia di Vasco Rossi Chiarelettere

Le biografie, dice Vasco, sono tutte false (?). “La mia l’ho scritta io, per evitare che qualcuno inventasse cose”.

Giancarlo Dotto

Una bellissima ragazza Mondadori Anche Ornella Vanoni, la signora della musica italiana, ha deciso di pubblicare il suo nuovo libro autobiografico. Anche per lei tutti i ricordi, l’infanzia, gli amori, le scappatelle, la musica, la sua grande passione e la famiglia, e quella grande voglia ancora di fare! I testi sono affidati al giornalista Giancarlo Dotto, che firma il libro.

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■ SPECIALE NATALE - FOOD a cura di Anna Marangella

Alberelli di Natale profumati alla cannella Non c’è niente di più bello che trascorrere la giornata natalizia in famiglia o in compagnia degli amici più cari, sgranocchiando, magari, dei dolcetti speciali Cosa vi serve: • 100 gr di zucchero a velo (più due cucchiai per decorare) • 200 gr di burro • 200 gr di farina • 100 gr di fecola (rende l'impasto dei biscotti più friabile) • 1 tuorlo d'uovo • un pizzico di sale • una spolverata di cannella • 1 bustina di vanillina • decorazioni di zucchero (io ho usato dei piccoli fiocchi di neve) • formina per biscotti a forma di albero di Natale Preparazione: In una grossa ciotola disponete la farina e la fecola a fontana e, nel mezzo, mettete il tuorlo d'uovo, lo zucchero, il burro freddo a pezzetti, la cannella, la vanillina e il pizzico di sale. Impastare tutto velocemente (in alternativa ponete tutti gli ingredienti nel robot), fate una palla e porla in frigorifero per una ventina di minuti. Infarinate il piano del tavolo, stendete l'impasto allo spessore di mezzo centimetro e tagliate i biscotti usando la formina infarinata. Disponete i biscotti sulla placca del forno coperta da un foglio di carta forno. Decorate con i fiocchi di neve e infornare a 180 gradi per 12-15 minuti (controllate che non colorino troppo). Servite spolverizzati di zucchero a velo.

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■ SPECIALE NATALE - FOOD a cura di Cristina Panzera

Panettone di

Babbo Natale Cosa vi serve: • 1 panettone • 1 torta al cioccolato • 1 philadelphia al cioccolato • ganache al cioccolato • pasta di zucchero Preparazione: Tagliare un po' la calotta al panettone in modo da abbassarlo ed eliminare la cupola. Ricoprire il panettone con la ganache al cioccolato fondente, lasciarlo un po' asciugare e quindi ricoprire con la pasta di zucchero al cioccolato avendo cura di lasciare la pasta più alta rispetto al panettone in modo che il bordo si possa risvoltare. In attesa che la pasta si secchi, fare un rotolino di carta stagnola ed avvolgerlo intorno al bordo in modo da sostenerlo. Preparare la torta al cioccolato con la ricetta che si preferisce. Una volta fredda metterla nel mixer e sbriciolarla. Trasferire le briciole in un'insalatiera, ammorbidire il philadelphia con un goccio di latte e versarlo nelle briciole. Impastare il tutto in modo da ottenere una massa uniforme, nel caso, aggiungere un po' di latte. Con il composto creare il corpo di Babbo Natale più o meno una mezza sfera, due salamotti per le gambe e due cilindri per gli scarponi. Ricoprire il corpo e le gambe con la pasta di zucchero rossa e gli scarponi con quella nera. Montare con l'aiuto di due stecchini, le gambe, le scarpe e il corpo. Appoggiare il corpo sul panettone. Aggiungere due rotolini bianchi tra le gambe e gli scarponi e con delle forbicine tagliuzzarli in modo da simulare la pelliccia. Aggiungere un rotolino più grande all'attaccatura delle gambe e tagliuzzarlo. Con l'impasto della torta creare dei cubotti e ricoprirli con la pasta di zucchero colorata per fare i regali, sistemarli intorno al Babbo Natale. A questo punto il più è fatto e si possono aggiungere le decorazioni che si preferisce, agrifoglio e palline colorate.

Pasta di zucchero Cosa vi serve: • 450 gr zucchero a velo confezionato • 5 gr gelatina (colla di pesce) Paneangeli (sono due fogli e mezzo) • 40 ml di acqua • 50 gr miele chiaro Preparazione: in un pentolino mettere i 40 ml di acqua fredda (utilizzare una siringa per essere precisi) e la gelatina. Lasciarla circa 10 minuti fino a che si sarà ammorbidita. Nel frattempo, mettere lo zucchero a velo nel mixer e azionarlo in modo da rompere eventuali grumi. Una volta che la gelatina è ammorbidita, accendere il fuoco basso e lasciare sciogliere, aggiungere il miele e far sciogliere il tutto, senza far bollire, fino a che sarà ben trasparente. Azionare il mixer e versare a filo il composto di gelatina e miele. Far girare per pochi secondi fino al formarsi di una palla. Trasferire il composto sul piano di lavoro e lavorarlo con poco zucchero a velo finché non risulterà appiccicosa, senza tuttavia, aggiungere troppo zucchero per non rischiare che si indurisca. Avvolgere la pasta di zucchero con pellicola trasparente e lasciare coperta fino all'uso. La pasta di zucchero si può ora colorare usando coloranti alimentari in polvere o in gel. I coloranti liquidi sono sconsigliati in quanto cambiano la consistenza della pasta.

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Skylanders Spyro’s Adventure Il futuro dell’entertainment e l’ho! Dunque… Non so quale sia il motivo ma Activision mi ha ritenuto all’altezza di testare, di provare in prima persona Skylanders Spyro’s Adventure, un po’ videogioco e un po’ gioco “reale” ma anche, in fondo, gioco di ruolo. Non so… Forse perché questo è un blog super-seguito, veramente meraviglioso e io non me ne ero ancora accorta o perché, leggendolo, si evince che scrivo ciò che realmente penso (ma può anche essere controproducente, credetemi…) o, come credo, Activision ha capito che il Trappolino è il mago dei videogiochi. E io una mamma che fa giocare suo figlio con i videogiochi! E ora si salvi chi può: “Hai comprato a tuo figlio – appena seienne – Wii, Nintendo 3DS, PlayStation3 & Co.?”. Ebbene, sì. Anche il pc, per la cronaca, gli ho comprato… (almeno non utilizza il mio) e ha imparato ad adoperarlo meglio di me. Sono una mamma “pro-videogiochi” perché mio figlio non gioca solo con questi; legge libri (ha imparato a leggere da solo – tra l’altro molto bene – a cinque anni grazie a «Paper Mario» per la Wii), fa disegni e collage, gioca con la pasta di sale e usa le tempere, costruisce cose strane con il Lego, si inventa mondi fantastici

C

con i suoi Gormiti e gli amici Pokémon, storie di cavalieri con i Playmobil e… ora ha scoperto gli Skylanders. Secondo me questo gioco (l’ho testato personalmente fino al terzo capitolo ma il Trappolino è già arrivato al sesto) rappresenta, a tutti gli effetti, il futuro dell’entertainment perché, appunto, ha la capacità di unire il mondo del giocattolo, del videogioco e di Internet in una nuovissima modalità. Attraverso un uso ingegnoso della tecnologia, infatti, il gioco consente di trasportare veri e propri giocattoli “intelligenti”, gli Skylanders, negli avventurosi mondi virtuali del videogioco utilizzando un mistico Portale del Potere, attraverso cui, i giocatori possono

dare vita ai loro Skylanders su qualsiasi piattaforma. Per la prima volta, infatti, il videogioco offre la possibilità di vivere un’esperienza di gioco cross-platform su Xbox 360, PlayStation3, Wii, 3DS, supporti mobile, PC e Web. Durante le esperienze di gioco sulle console domestiche e portatili, inoltre, ciascuno Skylander ricorda i propri avanzamenti e i livelli conquistati dunque, "saltando" da una piattaforma all'altra, non si perdono i dati acquisiti. Ma non è finita qui: i personaggi “intelligenti” sono ben 32, ognuno con le proprie caratteristiche e poteri specifici… Qualche giorno fa il Trappolino ha perso il suo primo dentino da latte (un’emozione) e, naturalmente, è arrivato il Topino. Sabato mattina ci siamo recati nel nostro negozio di videogiochi “di fiducia” che, ovviamente, aveva già l’espositore Skylanders ben fornito: siamo tornati a casa con Sonic Boom! E, per farvi vedere che non racconto storie e che scrivo quello che penso (perché, diciamolo… Activision – secondo me – regalandoci un gioco che costa quasi 60,00 euro, un post su questo blog, comunque, se lo aspettava…), ho scattato anche la foto qui a lato. Beh... il nostro Babbo Natale ha già le idee chiare!

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RECENSION

■ RECENSIONI a cura di Antonella Pfeiffer dal blog “La voce delle mamme”

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N EVIDENZA 40

■ IN EVIDENZA a cura di Antonella Pfeiffer

AMBIEZ SUITE HOTEL Via Priori, 8 – Andalo (TN) K, io ci sono stata due settimane in estate ma, probabilmente, un saltino a sciare, quest’inverno lo farò. Primo perché qui siamo stati benissimo e anche mio figlio seienne si è divertito molto. E poi… perché all’Ambiez si possono trovare ambienti e atmosfere diverse tra di loro. Credetemi, le accoglienti sale ristorante, l’intimità delle stanze e gli spazi dedicati alla vostra tranquillità, al vostro benessere, al vostro divertimento e a quello dei vostri figli renderanno il vostro soggiorno una vacanza da ricordare. Il tutto incorniciato dall’incantevole scenario delle Dolomiti di Brenta. La cucina è ottima e ricca la cantina di vini da degustare: un equilibrio perfetto nell’abbi-

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namento tra i piaceri della tavola con il carattere dei sapori di vini tradizionali o ricercati. Le diverse tipologie di stanze (pulitissime e molto spaziose), tutte realizzate con materiali insonorizzanti ed ecologici, sono arredate in legno naturale per rendere ancora più “caloroso” e accogliente l’ambiente, sono state pensate per soddisfare ogni esigenza di vacanza. Di fianco all’hotel è sorta la residenza dell’Ambiez Suite Hotel ed è la soluzione ideale per vacanze in assoluta tranquillità. Appartamenti di recente realizzazione, arredati in caldo stile alpino con legno d’abete e tutti i servizi necessari. Gli ospiti della Residenza potranno usufruire dei servizi dell’hotel e gustare, su ordinazione, le specialità

culinarie dello Chef. Questo hotel gode del marchio ECOLABEL che garantisce il rispetto di una serie di criteri che consentono alle strutture ricettive che lo ottengono di distinguersi per un impegno documentato al miglioramento della qualità ambientale e il fatto di fornire agli ospiti garanzie circa l'efficienza delle misure di protezione adottate. Naturalmente non può mancare l’area Wellness con piscina, idromassaggio e area relax. Per i bambini c’è un’area giochi interna (anche esterna ma d’inverno è sommersa dalla neve…) e personale specializzato che pensa anche al loro divertimento. Una “dritta”… mentre fate il bagno in piscina potete tenere d’occhio i vostri figli che si divertono in sala giochi: provare per credere!

GIACOMO BISTROT Via Pasquale Sottocorno, 6 20129 Milano (MI) n luogo che mi è piaciuto tantissimo e in cui ho mangiato benissimo. É stato progettato dagli architetti Laura Sartori Rimini e Roberto Peregalli che hanno creato un’atmosfera tutta parigina che

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rispecchia in toto le caratteristiche dei migliori bistrot internazionali. Gli arredi d’antiquariato provenienti da gran parte del mondo rendono l’ambiente caldo, confortevole e, al contempo, molto cool. Non ho mai

smesso di ammirare le librerie a parete colme di libri antichi. La cucina, come ho detto, è spettacolare, davvero squisita. Il costo di una cena… beh, non ho pagato io. E per fortuna, mi viene da dire.


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Periodico online d’informazione tutta al femminile

DONNE MAGAZINE www.donne-magazine.com Anno 1° - N. 1

Ci beviamo un GREEN STYLE

NOI

Parliamo di detersivi?

MOBBING… cos’è?

WEDDING

VIAGGI

Tendenze 2012

Week-end a DUBAI

Coordinamento di redazione, Marketing e Pubblicità Antonella Pfeiffer e-mail: anto_pf@yahoo.it

L’INTERVISTA Viviana Guglielmi

KIDS

I compiti a casa…

PR Italia - Estero Diana Pilotto e-mail: ddanto@hotmail.com Fotografia, Immagini Leonardo Cairo www.leonardocairo.com Progetto grafico e impaginazione elettronica IMMAGINA - sergio.immagina@alice.it

Hanno collaborato a questo numero: Alessandra Scollo http://mammapaperasblog.blogspot.com Anna Marangella http://ultimissimedalforno.blogspot.com Antonella Fazio Barbara Cataudella Chiara Petragnani http://esperiresperando.com Cristina Panzera http://www.letortedicrissi.blogspot.com Ester Mistò www.estermisto.it Liliana Russo Trasmissioni radiofoniche TuttoLibri e Donne al Volante (Radio Number One) Maria Grazia Cicala http://arredoeconvivio.com Miss Chiaraluce http://misschiaraluce.blogspot.com Ornella D’Angelo www.dibiancoedavorio.com Sara Artusi Vuoi collaborare con noi? Scrivi a donnemagazine@hotmail.it In copertina: Immagine di Leonardo Cairo Diritti riservati. Testi e foto inviati, anche se non pubblicati, non si restituiscono. Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

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■ CHI SIAMO Numero Uno - Novembre Dicembre 2011

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