amore vince marzo 2016

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ANNO 59 • numero 1 • Marzo 2016

Poste italiane spa - spedizione in a. p. D. L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 2, DCB San Donà di Piave

Mi fai felice tu! Offerte, affetto, preghiera: ogni giorno al Piccolo Rifugio riceviamo tanto, da tanti di voi. Ma anche noi vogliamo essere capaci di donare...

ISTITUTO PONTE DELLA PRIULA Le Volontarie della Carità e l'Anno della Vita Consacrata

La Provvidenza in azione: ecco lavatrice e asciugatrice

FONDAZIONE UNA FIRMA UN AIUTO Scelto il nuovo consiglio d'amministrazione, Carlo Barosco resta presidente

Con il tuo cinque per mille regali qualità della vita ai nostri ospiti


ATTUALITÀ

EDITORIALE

Fondazione di culto e religione Piccolo Rifugio – onlus casella postale n. 39 30027 S. Donà di Piave (VE) Tel. 0421/330344 www.piccolorifugio.it ufficiostampa@piccolorifugio.it conto corrente postale 14406375 intestato alla Fondazione Piccolo Rifugio partita iva: 02461760270

Poste italiane spa spedizione in a. p. D. L. 353/03 (conv. L. 46/04) art. 1 comma 2, DCB San Donà di Piave Aut. Tribunale di Treviso n° 731 del 23-11-1988 Iscrizione al Registro degli Operatori di Comunicazione n. 1565 già iscritta al Registro Nazionale della Stampa n. 3193 Vol. 32 Foglio 737 del 09-05-’91 Redazione: Viale della Vittoria, 19 31029 Vittorio Veneto Dir. Responsabile: Elena Suardi In redazione: Carlo Barosco Tommaso Bisagno Teresa D'Oria don Antonio Guidolin Bruno Perissinotto Stampa: Tipolitografia Mario Paludetti San Vendemiano (Tv) Una copia 0,10 euro Garanzia di riservatezza per gli abbonati Comunicazione ai sensi della legge 675/96 sulla tutela dei dati personali. La Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio, editore della rivista “L’Amore Vince”, garantisce la massima riservatezza dei dati forniti dagli abbonati e la possibilità di richiederne gratuitamente la rettifica o la cancellazione scrivendo a: Fondazione di Culto e Religione Piccolo Rifugio, Via Dante Alighieri, 7 - 30027 San Donà di Piave (Venezia). Le informazioni custodite nel nostro archivio elettronico verranno utilizzate al solo scopo di inviare agli abbonati la nostra rivista e/o informazioni od opuscoli inerenti la nostra opera.

Senza il vostro aiuto non esisterebbe il Piccolo Rifugio

In cammino verso l’unità dei cristiani e il dialogo verso tutti i credenti

Ancora una volta parliamo di doni. Le prossime pagine vi raccontano tanti esempi della generosità che abbraccia i Piccoli Rifugi. A Verona, ad esempio, le offerte di un’azienda e d’un gruppo di amici diventano una barella doccia, che permette anche a chi è in carrozzina di godere di una delle piccole grandi gioie quotidiane: una bella doccia, rilassante e stando comodi. Sia a Ferentino che a Vittorio Veneto, gruppi di motociclisti hanno scoperto di avere un’altra comune passione oltre alle due ruote: la solidarietà. E hanno scelto di dedicarla alle persone con disabilità. Se a San Donà c’è una nuova televisione per la sala comune, lo dobbiamo all’omaggio che un medico a voluto fare a suo padre scomparso. E da Trieste, ad esempio, più volte in passato vi abbiamo raccontato dell’affetto per la Domus Lucis dei discendenti della famiglia Sanguinetti che quella casa ci donò. Ci sono poi le piccole storie che nel limite di queste 32 pagine non ci stanno, ma nella memoria hanno un posto garantito: chi ci regala la sua amicizia, chi si prende cura delle nostre case come se fossero le proprie, chi basta una telefonata e arriva subito. E chi nel suo cuore ci regala ogni giorno il ricordo nella preghiera. A volte per aiutare tanto basta davvero poco: una firma per darci il cinque per mille, ad esempio, come spiega l’ultima pagina. Al Piccolo Rifugio proviamo ad accorgerci dei doni di ciascuno, e a ringraziare sempre tutti. A ricambiare ci pensano le persone con disabilità. Con quello che sanno dare nei rapporti umani, donando se stessi Ma pure con quello che sanno fare. Con le loro reali abilità. Come accaduto a Ponte della Priula: l’ultimo anello della catena di solidarietà di cui leggerete tra qualche pagina sono stati gli ospiti del Piccolo Rifugio che hanno cucinato i crostoli, dolci di Carnevale, e una domenica nella loro parrocchia li hanno regalati a tutti. Tre di quei cuochi li vedete in copertina: e, almeno idealmente, quei vassoi di crostoli sono anche per tutti voi. Grazie!

La visita in sinagoga a Roma, l’abbraccio all’ortodosso Kirill, l’appuntamento per i 500 anni del Protestantesimo: da papa Francesco segni e gesti per arrivare a essere un solo popolo, il popolo di Dio

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iviamo in tempi difficili e complessi: ci giungono spesso notizie che ci indurrebbero al pessimismo ed allo sconforto, ma constatiamo anche la capacità di reazione e la presenza di segnali positivi che dobbiamo essere capaci di vedere e apprezzare. La storia procede con ritmi che non corrispondono alle nostre ansie e aspettative; occorre saper at-

tendere gli sviluppi desiderati per coglierne i sintomi e impegnarci a valorizzarli. Questa premessa si riferisce ad un argomento di particolare attualità: la possibilità del cammino di riunificazione dei cristiani e di una sincera collaborazione di tutti i credenti. Papa Francesco ha saputo sintetizzare: “Il sogno di Dio è quello di formare un solo popolo, di radunarlo,

di guidarlo verso una terra di libertà e di pace”. Si celebra ogni anno la Settimana di preghiera per l’unità dei cristiani. La data tradizionale, nell’emisfero Nord, va dal 18 al 25 gennaio. Quest’anno ha avuto per tema:“Chiamati per annunziare a tutti le opere meravigliose di Dio” (1 Pietro 2,9). Nell’enciclica “Ut unum sint” Giovanni Paolo II scriveva:

L’abbraccio di Papa Francesco al patriarca ortodosso di Mosca 1 12 23 34 4 5

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ATTUALITÀ

ATTUALITÀ altri grandi avvenimenti che si spera avranno conseguenze ancora più significative. In Svezia, il 31 ottobre prossimo, Papa Francesco parteciperà, con i rappresentanti delle Chiese protestanti di tutto il mondo, alla celebrazione dei 500 anni della Riforma luterana, che iniziò quando, il 31 ottobre 1517, Martin Lutero attaccò alle porte della Cattedrale di Wittenberg le sue tesi . Cattolici e luterani si chiederanno reciprocamente perdono e si inizierà il superamento della divisione, anche se i riti e la liturgia resteranno distinti. Altro avvenimento di grande importanza è la riunione di tutte le Chiese ortodosse il prossimo giugno a Creta. La Chiesa cattolica segue questo proces-

Papa Francesco in sinagoga

“Fare tutto il possibile, con l’aiuto di Dio, per abbattere muri di divisione e di diffidenza, per superare ostacoli e pregiudizi, che impediscono l’annuncio del Vangelo della salvezza mediante la croce di Gesù, unico Redentore di ogni uomo”. Al grande obiettivo della riunificazione dei cristiani si è aggiunto il desiderio di un rapporto non conflittuale, bensì collaborativo e di rispetto comune, con le altre grandi religioni che si richiamano alla Bibbia: ebraismo ed islam. Negli anni scorsi sono stati fatti passi importanti su queste strade e altri segnali positivi si sono marzo 2016

aggiunti recentemente, soprattutto per merito dell’attuale Pontefice. Ne ricordo alcuni particolarmente significativi, partendo dalla “Unitatis redintegratio” del Concilio Vaticano II che ha sviluppato le premesse teologiche di questo cammino . Anzitutto il più recente di questi passi avanti: l’abbraccio, a Cuba, tra Francesco e il patriarca ortodosso di Mosca Kirill. “Abbiamo parlato come fratelli, abbiamo lo stesso battesimo, siamo vescovi. Abbiamo parlato delle nostre Chiese e ci siamo trovati d’accordo nel fatto che l’unità si costruisce cam-

minando”, ha detto al termine dell’incontro il Papa. All’interno del mondo cristiano, con gli anglicani e i valdesi il dialogo è ripreso e si è approfondito negli ultimi anni con incontri, visite e colloqui anche ai massimi livelli. Anche con gli ebrei e gli islamici c’è stato un analogo percorso di attenzione reciproca. Ma l’accelerazione, in entrambi i casi, si è avuta proprio in questi ultimi mesi. Abbiamo ancora negli occhi, e nel cuore, la visita del Papa alla Sinagoga di Roma e quella del presidente iraniano Rohani in Vaticano. Inoltre si stanno preparando

so in cui sono coinvolte le Chiese ortodosse con amicizia e fratellanza. Papa Francesco in una lettera al patriarca ecumenico Bartolomeo sottolineava che tra cattolici e ortodossi “non vi è più nessun ostacolo alla comunione eucaristica che non possa essere superato attraverso la preghiera, la purificazione dei cuori, il dialogo e l’affermazione della verità”. Con queste iniziative, Papa Francesco conferma che l’impegno ecumenico fa parte delle priorità del suo ministero. E’ sua convinzione che la divisione fra i cristiani è un peccato ed uno scandalo che va a scapito della testimonianza resa al Vangelo di Cristo. In questo si rifà al documento conciliare “Unitatis Redintegratio”. Dice Francesco:

“Ciò che ci unisce è molto più grande di ciò che ci separa”. Egli riconosce gli errori passati, prega e chiede perdono ammettendo con umiltà i peccati della Chiesa. “L’unità non verrà come un miracolo alla fine, viene nel cammino, la fa lo Spirito Santo nel cammino, camminare insieme è già fare l’unità”. Chiudo citando ancora Papa Francesco:”In un mondo spesso lacerato dai conflitti e segnato da secolarismo e indifferenza, tutti siamo chiamati ad impegnarci a confessare Gesù Cristo, diventando sempre più testimoni credibili di unità e artefici di pace e di riconciliazione”. Bruno Perissinotto

PREGHIERA PER LA BEATIFICAZIONE DELLA SERVA DI DIO LUCIA SCHIAVINATO O Dio, tu che sei carità, il Tuo amore vince sempre Ti preghiamo per la Tua serva Lucia Schiavinato, la cui vita fu tutta carità Tu che l’hai profondamente assimilata al Cristo Eucaristia e l’hai resa segno tangibile della tua tenerezza verso i poveri, i sofferenti, gli emarginati donaci la grazia che per sua intercessione Ti chiediamo... e di poterla venerare nella gloria dei Santi. Per Cristo Nostro Signore. Amen Per informazioni, attestazioni di grazie ed offerte rivolgersi a: Postulatore della causa di canonizzazione di Lucia Schiavinato Istituto secolare Volontarie della Carità presso Piccolo Rifugio, via Pettorini 100 A, 03013 Ferentino (Fr), tel 0775 244051 ufficiostampa@piccolorifugio.it

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ISTITUTO

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Vita consacrata in comunione

di vita consacrata nell’aula Paolo VI nei giorni 29 gennaio e 1 febbraio, giornata quest’ultima particolarmente importante perché arricchita dall’udienza pontificia. Nelle altre giornate, sono stati realizzati lavori in diverse sedi, dedicati alle specifiche forme. La settimana si è conclusa con il pellegrinaggio Vultus Misericordiae e la celebrazione eucaristica presieduta da Papa Francesco martedì 2 febbraio nella Basilica di San Pietro. Con Luisa, ho avuto la grazia di poter partecipare al Convegno: eravamo oltre 400 membri a rappresentare Istituti secolari di ogni parte del mondo. Nei giorni dedicati alle differenti forme di vita consacrata, è stato importante partecipare ai lavori specifici per gli Istituti secolari, per vivere la comunione, condividere esperienze, approfondire temi e problematiche che ci vedono coinvolti nella storia del nostro oggi. “Chiamati e formati ad abitare responsabilmente la storia”, il filo conduttore dei nostri lavori. Non a caso, penso, più volte ci è stato ripetuto l’invito ad essere fedeli alla nostra identità, la nostra specifica chiamata di consacrati nel mondo, senza lasciarci vincere dalla tentazione di guardare ad altre forme di vita consacrata, dimenticando quello che è il nostro specifico posto nella Chiesa: “restate

Convegno internazionale a conclusione dell’anno della Vita Consacrata: partecipano anche le Volontarie della Carità

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stato un avvenimento storico quello del Convegno Internazionale a conclusione dell’anno della vita consacrata. Oltre 5000 consacrati, nelle cinque forme: vita monastica, religiosi di vita apostolica, ordo virginum, istituti secolari e nuovi Istituti e nuove forme (erano presenti anche alcune religiose anglicane e luterane). Tutti convenuti a Roma da ogni parte del mondo, dal 28 gennaio al 2 febbraio. Piazza San Pietro, l’aula Paolo VI , la Basilica di San Pietro e i dintorni erano gremiti da una “folla” multicolore e multietnica. Varietà di colori e di… carismi che diceva molto bene la grande ricchezza dei consacrati nella Chiesa, a servizio della Chiesa e del mondo. L’evento “Vita consacrata in comunione” organizzato dalla Congregazione per la Vita Consacrata e le Società di Vita Apostolica, a conclusione dell’anno giubilare della Vita Consacrata, è stato occasione per vivere una importante esperienza di comunione tra le diverse forme di vita consacrata e approfondimento del comune fondamento della chiamata. marzo 2016

Una veglia di preghiera nella Basilica di San Pietro, giovedì 28 gennaio, alla quale hanno partecipato, insieme ai consacrati e le consacrate provenienti da ogni parte del mondo, tut-

ti i consacrati presenti in Roma, ha dato l’avvio all’evento. Il Convegno si è articolato, nei giorni seguenti, attraverso momenti di incontro, riflessione e condivisione di tutte le forme 1

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quello che siete, fedeli alla vostra vocazione”, è stato l’invito pressante. Forte il richiamo alla contemplazione, radice e frutto maturo della vita consacrata, stile di un cammino con gli altri. Altrettanto forte il richiamo alla nostra laicità, che è cammino nella storia. E poiché la storia è cambiamento… noi secolari dobbiamo essere mobili, per poter vivere nel cuore della storia, da protagonisti. Grande attesa, naturalmente, in tutti, per l’Udienza pontificia. Papa Francesco, come il suo solito, ha messo da parte “il discorso che ho preparato, ho consegnato al Cardinale Prefetto il testo, perché leggerlo è un po’ noioso, e preferisco parlare con voi di quello che mi viene

essere esperti di comunione-, la fedeltà ai carismi, la gratitudine per il passato, la passione per il presente, la speranza per il futuro… tutti pensieri che quest’anno, in più occasioni, ha ricordato, perché devono essere le caratteristiche dello stile di vita proprio di un consacrato. E, parlando di vocazioni, “deve essere nostro impegno continuo ripetere al Signore”, ci ha ricordato il Papa, che “questo nostro Istituto, questo nostro carisma ha bisogno di figli e di figlie”. Il Papa ha proseguito al riguardo: “Io domando a voi: il vostro cuore, davanti a questo calo delle vocazioni, prega con questa intensità? “La nostra Congregazione ha bisogno di figli, la nostra Congregazione

dal cuore” e ha parlato a braccio, da consacrato a consacrati, con semplicità e schiettezza. La gioia, la prossimità, la profezia, la mistica dell’incontro -

ha bisogno di figlie…”. Il Signore che è stato tanto generoso non mancherà la sua promessa. Ma dobbiamo chiederlo. Dobbiamo bussare alla porta

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80 ANNI ISTITUTO

ISTITUTO del suo cuore”, ha ripetuto con calore. Personalmente ho vissuto queste giornate come in Ritiro. Sono stati tanti i pensieri che mi sollecitavano ad una riflessione personale e di Istituto. È necessario fermarsi di tanto in tanto per fare un po’ di revisione del cammino fatto singolarmente e come Famiglia (Istituto e Fondazione): guardare con gratitudine il passato, senza inutili rimpianti, per riscoprire i doni che il Signore ha elargito lungo il cammino e intensificare la gioia della risposta; vivere con passione il presente, perché quanto si è ricevuto non resti tesoro nascosto; guardare con speranza il futuro, perché il Signore è il Signore della vita e della storia. E, noi, ciascuno di noi, possia-

mo essere poveri, limitati, ricolmi di piccinerie, ma abbiamo la tremenda responsabilità di donare agli altri quel che abbiamo ricevuto e che, in fondo, non ci appartiene, se non… in uso. Tante le parole di m. Lucia (penso che ne godrebbe di ogni parola di Papa Francesco) che mi venivano in mente: essere davanti all’Eucaristia con il Vangelo e il giornale in mano; ascoltare il grido dei fratelli; essere entusiaste incorreggibili… e con quanta passione ci parlava dell’Eucaristia, raccomandandoci la fedeltà all’Adorazione Eucaristica, e l’invito accorato a offrire il Cristo, “con gioiosa generosità e carità”, ai fratelli. Sta a noi fare della nostra vita una Eucaristia, per rispondere fedelmente alla chiamata rice-

Dagli esercizi all’assemblea

vuta, “coltivando (Papa Francesco) giorno dopo giorno l’amicizia con Lui, mediante il colloquio cuore a cuore nella preghiera, specialmente nell’adorazione silenziosa” . L’Anno della vita consacrata si è concluso, “ma – come ha ribadito Papa Francesco – continua il nostro impegno a rimanere fedeli alla chiamata ricevuta e a crescere nell’amore, nel dono, nella creatività, senza lasciarsi condizionare dall’età o dal numero. Ciò che più conta è la capacità di ripetere il sì iniziale alla chiamata di Gesù che continua a farsi sentire, in maniera sempre nuova, in ogni stagione della vita”.

Per le Volontarie della Carità la gioia di stare insieme e l’impegno a far conoscere il carisma lasciato da Mamma Lucia

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nche quest’anno, a gennaio, noi dell’Istituto abbiamo avuto “la grazia” di poterci incontrare tutti (quanti di noi possono ancora affrontare un viaggio!) del Brasile, per gli esercizi annuali e le giornate di studio, a Itaparica - l’isoletta di fronte a Salvador - nel CTL della diocesi di Salvador. Giornate intense e ricche per gli scambi di esperienze e per gli approfondimenti. Il tema degli esercizi, predicati dal nostro p. Sergio Braga, che ormai è diventato uno di famiglia, non poteva che rife-

Teresa D’Oria

Non chiudete il carisma in bottiglia! Gli incitamenti e i consigli del Papa ai consacrati

“I consacrati e le consacrate - ha ricordato Francesco ai religiosi e alle religiose che gremivano la basilica di San Pietro sono chiamati ad essere segno concreto e profetico della vicinanza di Dio, di condivisione con la condizione di fragilità, di peccato e di ferite dell’uomo del nostro tempo”. “Guai all’abitudine nella vita spirituale, guai a cristallizzare i nostri carismi in una dottrina astratta. I carismi dei fondatori non sono da sigillare in bottiglia, non sono pezzi da museo”. “I nostri fondatori – ha proseguito – sono stati mossi dallo Spirito e non hanno avuto paura di sporcarsi le mani con la vita quotidiana, con i problemi della gente, percorrendo con coraggio le periferie geografiche ed esistenziali. Non si sono fermati davanti agli ostacoli e alle incomprensioni degli altri, perché hanno mantenuto nel cuore lo stupore per l’incontro con Cristo. Non hanno addomesticato la grazia del Vangelo; hanno avuto sempre nel cuore una sana inquietudine per il Signore, un desiderio struggente di portarlo agli altri, come hanno fatto Maria e Giuseppe nel tempio (…) Anche noi siamo chiamati oggi a compiere scelte profetiche e coraggiose”.

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L’Istituto riunito a Itaparica 1

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rirsi all’anno giubilare della vita consacrata, che si avviava alla conclusione. Tanti i motivi di riflessione per una revisione personale e di Istituto. A conclusione, p. Sergio ha ribadito la nostra responsabilità nel far conoscere la grandezza del Carisma lasciatoci da mamma Lucia, un Carisma che deve diffondersi nella Chiesa tutta. In questo senso… forse, dovremmo avere il coraggio di osare di più. Le giornate di studio ci hanno visti impegnati nel lavoro preparatorio all’Assemblea generale dell’Istituto che celebreremo a

fine luglio 2016. Come sempre, la vivacità dei brasiliani ha fatto sì che il lavoro risultasse meno faticoso, nonostante il caldo eccezionale. A questo ha contribuito anche l’ospitalità squisita della casa, che pur non essendo propriamente una casa per esercizi, ha favorito il raccoglimento e il bene-stare. Alla fine, bilancio positivo! Pochi giorni, in fondo, ma che giustificano pienamente la fatica del viaggio e che ricaricano in serenità, vita fraterna e … riposo. E tanta voglia di … ritrovarsi l’anno prossimo. Alcuni giorni dopo, la presidente dell’Istituto Silvia e la Volontaria Mariarosa sono partite per il Maranhão per incontrare le Volontarie che per gravi motivi di salute non hanno potuto partecipare all’incontro a Salvador. È sempre bello e commovente incontrare persone che manifestano, nonostante l’età avanzata e la malattia, amore per l’Istituto, gratitudine per la vocazione ricevuta e volontà di essere fedeli fino all’ultimo. Pur nell’immobilità e/o negli sprazzi di lucidità, la loro testimonianza dice molto a ciascuno di noi: “sulla breccia sempre!”, come ci voleva mamma Lucia. Teresa D’Oria

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ATTUALITÀ

LUCIA SCHIAVINATO

Portate Cristo ed il suo amore nel mondo

Conservare il carisma, garantire la sostenibilità

Le lettere di Lucia Schiavinato alle Volontarie ci aiutano a preparare la Pasqua. Auguriamo a tutti voi di avvertire, sperimentare, ritrovare la gioia della Risurrezione!

Papa Francesco avvia una commissione di studio sulla sanità cattolica

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n ogni numero de L’Amore Vince proponiamo una piccola selezione dagli scritti della nostra fondatrice Lucia Schiavinato attorno ad un tema comune. Questa volta abbiamo scelto la Pasqua. I pensieri sono tratti dalle lettere di Lucia alle sue Volontarie della Carità (che lei chiama “figliole”) contenuti nel libro “Con tutto

il mondo nel cuore”. Agli interessati possiamo inviare l’intero libro via email, è sufficiente chiedercelo a ufficiostampa@piccolorifugio.it E cogliamo l’occasione per fare a tutti voi e alle persone a voi care i nostri migliori auguri di buona Pasqua!

Figliole mie, nient’altro vi chiedo in preparazione alla Pasqua: amatevi come Cristo vi ha amato, dandovi tutto se stesso, morendo per ciascuna di noi, donando a ciascuna di noi una particolare vocazione di amore. Solo da questo si riconoscerà che siete “Volontarie della Carità”. (…) E, figliole mie, donatevi “senza riserve” nell’amore. Amatevi tra di voi e non vi sia mai alcuna contrarietà che non sia immediatamente superata dal vostro amore reciproco.

Portate Cristo nel mondo, per le strade, negli uffici, nei negozi. Ovunque andate, sentiteLo vivo e operante in voi e, fervoroso atto interiore, porgeteLo ai fratelli. (…) Cristofore per amore: ecco la vostra Pasqua!

La vostra unità: che si compia nell’Amore Eucaristico. Andatevi incontro una verso l’altra con cuore sincero. Formate una sola cosa tra voi per il bene degli infermi, per la salvezza delle anime. Fate Pasqua nella grazia e portate questa gioia a tutti.

Mie figliole, che questa Pasqua ci porti una ondata tale di grazia da parte di Cristo vivo nell’Eucaristia; e che noi ci troviamo ben sveglie e assetate di riceverla, così che nulla vada perduto ma tutto aumenti in noi la fame e la sete di carità.

Vi auguro Santa Pasqua, piena di propositi e piena di gioia per sentirvi tutte donate all’Amore e alle anime. Vi abbraccio una ad una e raccomando specialmente all’Amore quelle che so nelle difficoltà, quelle che so nella tentazione, quelle che so nella pena.

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apa Francesco ha voluto istituire la “Pontificia Commissione per le attività del settore sanitario delle persone giuridiche pubbliche della Chiesa”. Scopi della Commissione sono: 1) lo studio generale sulla sostenibilità del sistema sanitario delle persone giuridiche pubbliche della Chiesa (…) così da definire una possibile strategia operativa di lungo periodo 2) la proposta per la risoluzione delle situazioni di crisi 3) lo studio e la proposta

di nuovi modelli operativi in grado di attuare il carisma originario nel contesto attuale La Commissione è composta dal presidente (il cardinale Pietro Parolin) e da 6 esperti nelle discipline sanitarie, immobiliari, gestionali, economico/amministrative, finanziarie. La Commissione, spiega la Santa Sede, “potrà compiere ogni azione giuridica e finanziaria finalizzata al valido e corretto adempimento del compito affidatole. Allo scopo la Commissione rilascia alle Congregazioni della

Curia Romana, da cui le persone giuridiche pubbliche interessate dipendono, il consenso necessario, vincolante per la concessione delle autorizzazioni canoniche in ordine alla dismissione o riorganizzazione delle attività e/o degli immobili relativi al settore sanitario. La Commissione è dotata dei poteri di accesso agli atti e di risorse per lo svolgimento della propria attività”. La Commissione ha il mandato di concentrarsi anzitutto sulla situazione italiana.

Come aiutarci Ti ringraziamo per l’aiuto che vorrai dare al Piccolo Rifugio: con il volontariato, con la preghiera, o anche con i contributi economici. Per le offerte puoi utilizzare il conto corrente bancario della Fondazione Piccolo Rifugio Onlus presso Banca Prossima, IBAN IT36 Y033 5901 6001 0000 0004 835 Oppure fare un versamento sul conto corrente postale 14406375 intestato alla Fondazione Piccolo Rifugio, via Dante Alighieri 7, 30027 San Donà di Piave. In questo modo le offerte saranno anche fiscalmente deducibili o detraibili. In alternativa puoi rivolgerti direttamente al Piccolo Rifugio che conosci. Per maggiori informazioni puoi contattarci a 3473677957 o ufficiostampa@piccolorifugio.it

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FONDAZIONE

ATTUALITÀ

La malattia, la fede e il lavoro al servizio di chi soffre

Nuovo consiglio d’amministrazione

Il messaggio del Papa per la Giornata del Malato… e noi

Resta in carica fino al 2020

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alvolta il servizio (agli ammalati) può risultare faticoso, pesante, ma siamo certi che il Signore non mancherà di trasformare il nostro sforzo umano in qualcosa di divino. Anche noi possiamo essere mani, braccia, cuori che aiutano Dio a compiere i suoi prodigi, spesso nascosti”. “Ogni ospedale o casa di cura può essere segno visibile e luogo per promuovere la cultura dell’incontro e della pace, dove l’esperienza della malattia e della sofferenza, come pure l’aiuto professionale e fraterno, contribuiscano a superare ogni limite e ogni divisione“. Sono due passaggi del messaggio di Papa Francesco per la XIV Giornata Mondiale del Malato

Per contattarci Ecco i recapiti delle nostre sedi, i 6 Piccoli Rifugi d’Italia. Ferentino 0775 244051, ferentino@piccolorifugio.it Ponte della Priula 0438 445318, pontepriula@piccolorifugio.it

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(11 febbraio 2016), che ha avuto per tema “Affidarsi a Gesù misericordioso come Maria: Qualsiasi cosa vi dica, fatela (Gv 2,5)” prendendo spunto dall’episodio delle Nozze di Cana (Giovanni 2,1-11). Si legge nel messaggio: “Nella sollecitudine di Maria (in quel brano evangelico) si rispecchia la tenerezza di Dio. E quella stessa tenerezza si fa presente nella vita di tante persone che si trovano accanto ai malati e sanno coglierne i bisogni, anche quelli più impercettibili, perché guardano con occhi pieni di amore”. Come sempre, le parole del Papa non si rivolgono solo a chi è nella sofferenza, ma pure a chi si dedica a loro, come fa quotidianamente chi opera al Piccolo Rifugio.

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innovato a dicembre 2015 il consiglio d’amministrazione della Fondazione Piccolo Rifugio. Lo compongono: Carlo Barosco, di San Donà di Piave; Gabriella Bonato, di Verona, Volontaria della Carità; Teresa D’Oria, Volontaria della Carità al Piccolo Rifugio di Ferentino; Luigi Casagrande, di San Donà di Piave; Walter Da Ros, di Breda di Piave (Tv). A nominare i consiglieri è stato

Nella malattia, scrive il Papa, “la fede in Dio è, da una parte, messa alla prova, ma nello stesso tempo rivela tutta la sua potenzialità positiva. Non perché la fede faccia sparire la malattia, il dolore, o le domande che ne derivano; ma perché offre una chiave con cui possiamo scoprire il senso più profondo di ciò che stiamo vivendo; una chiave che ci aiuta a vedere come la malattia può essere la via per arrivare ad una più stretta vicinanza con Gesù, che cammina al nostro fianco, caricato della Croce”. Dal 10 al 12 giugno 2016 si svolgerà a Roma il Giubileo degli ammalati e delle persone disabili.

Vittorio Veneto 0438 57796, vittorioveneto@piccolorifugio.it

Trieste 040 421246, trieste@piccolorifugio.it

Fondazione Piccolo Rifugio 0421 330344, direzione@piccolorifugio.it

Verona 045 562057, verona@piccolorifugio.it

Amore Vince & sito www.piccolorifugio.it , ufficiostampa@piccolorifugio.it , “Piccolo Rifugio” su Facebook

avuto nel precedente mandatoe Teresa D’Oria vicepresidente. Il consiglio ha assegnato l’incarico di segretario a Elena Crespan,collaboratrice dell’Istituto secolare Volontarie della Carità. La Fondazione è un ente senza scopo di lucro riconosciuto con decreto del Presidente della Repubblica 1068 del 28.08.1960. La Fondazione è anche onlus.

Con il Piccolo Rifugio nel cuore Il ringraziamento del nuovo cda a Dino Mulotto

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l nuovo consiglio d’amministrazione ha voluto rivolgere un ringraziamento particolare al consigliere uscente Dino Mulotto per avere dato prova per oltre 30 anni di grande responsabilità e capacità di coordinamento. Dino lascia, come da sua richiesta, il consiglio di amministrazione, ma certo non lascia il Piccolo Rifugio, cuore della sua vita professionale e non solo. La sua presenza come referente

(tratto da www.uneba.org)

San Donà di Piave 0421 52583, sandonadipiave@piccolorifugio.it

il vescovo di Treviso mons.Gianfranco Agostino Gardin con suo decreto. Saranno in carica per 5 anni, dunque fino a dicembre 2020. Mons.Gardin ha anche confermato don Tiziano Rossetto come assistente ecclesiastico della Fondazione. Il nuovo consiglio d’amministrazione si è riunito per la prima volta martedì 29 dicembre 2015 ed ha eletto Carlo Barosco presidente -conferma quindi il ruolo

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della Fondazione Piccolo Rifugio per il territorio delle nostre case di Vittorio Veneto e Ponte della Priula sarà importante per mantenere e sviluppare la preziosa e importante rete di relazioni da lui tessuta, negli ambiti dell’amicizia, del volontariato e dell’efficace ricerca di aiuti economici, che sono tutti elementi determinanti per il buon andamento dei due Piccoli Rifugi di Vittorio Veneto e Ponte della Priula. In questa tessitura s’è impegna-

to con caparbietà e forte senso di responsabilità, mettendo in gioco la sua credibilità personale, a esclusivo servizio della persone con disabilità. Carlo Barosco

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FONDAZIONE

FONDAZIONE

Misericordia e professionalità al Piccolo Rifugio

Leader con l’esempio

La nostra infermiera Maura Carniel scelta come testimone al convegno della pastorale della salute della diocesi di Vittorio Veneto

a Fondazione Piccolo Rifugio continua il suo impegno nella formazione: perché per aiutare le persone con disabilità il cuore conta, ma serve anche la professionalità. Nel 2016, ad esempio, sono in programma tre incontri a San Donà per i nostri 10 coordinatori: dei Piccoli Rifugi di Verona, Ponte della Priula e Ferentino, della Domus Lucis di Trieste, di comunità e centro diurno della

È

possibile coniugare misericordia e professionalità nelle strutture sanitarie e sociosanitarie? Come possono i professionisti della sanità fare proprie le sollecitazioni del Giubileo della Misericordia voluto da Papa

Francesco? Ha voluto riflettere sul tema “Nella salute e nella malattia, misericordiosi come il Padre: professionalità e misericordia”, il convegno organizzato dall’Uffi-

cio per la pastorale della salute della diocesi di Vittorio Veneto sabato 20 febbraio. Per l’occasione sono state proposte alcune interviste a professionisti della sanità incentrate proprio sul binomio misericordia e professionalità.

Tra le persone prescelte, anche Maura Carniel, infermiera al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto “La professionalità è saper essere, saper fare, e sapere, e – la parte più difficile -sapere esse-

Continuano gli incontri di formazione per i nostri 10 coordinatori

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re, cioè rapportarsi alle persone che abbiamo davanti – ha detto Carniel -. Mentre misericordia mi fa venire in mente l’andare incontro ai bisogni delle persone. Al Piccolo Rifugio, diventa un modo di essere: qui le persone restano ospiti per molti anni, la nostra è una condivisione di vita, non una relazione temporanea. Ma per questo andare incontro non è sufficiente una risposta personale: quello che aiuta ad essere misericordiosi è la risposta d’insieme di noi professionisti che lavoriamo insieme per comprendere i bisogni degli ospiti, che a volte sono complessi”. La videointervista a Carniel e agli altri sette testimoni, curata dall’amico del Piccolo Rifugio Federico Campodall’Orto, è su www.caritasvittorioveneto.it

sede di San Donà e per Vittorio Veneto di casa mons.Carraro, casa Flavia, centro diurno e gruppo appartamento. Già dal primo incontro, il 10 febbraio, il formatore Federico Mucelli ha messo in chiaro gli obbiettivi: i coordinatori devono diventare veri leader. Che non significa capi appassionati del comando, bensì le persone che governano la nave in mezzo alle alte onde e mantengono

Fare ma anche saper fare, l’impegno dei nostri volontari Anche i nostri volontari hanno voglia di migliorare. Della formazione per i coordinatori scriviamo qui sopra; la formazione per i dipendenti è un altro impegno per la Fondazione Piccolo Rifugio; ma c’è pure la formazione che coinvolge i nostri volontari, e sono loro stessi a richiederla. Per rimanere solo alle ultime settimane, a Vittorio Veneto l’associazione Lucia Schiavinato ha organizzato una serata di aggiornamento sui temi della sicurezza con relatore Ivano De Biasio, responsabile del servizio protezione e prevenzione per la Fondazione Piccolo Rifugio; mentre a Ponte della Priula i Volontari X Shelter hanno impegnato i lunedì di marzo in “I volontari domandano”: tre serate in cui educatori e operatori del Piccolo Rifugio aiuteranno i volontari a chiarire i dubbi pratici, a conoscere meglio le dieci persone con disabilità con cui condividono e condivideranno uscite e incontri settimanali e,tutti sperano, una settimana al mare quest’estate.

80 ANNI DI PICCOLO RIFUGIO 40 ANNI NEL RICORDO DI LUCIA SCHIAVINATO

23 dicembre 1935 San Donà Lucia apre il primo Piccolo Rifugio marzo 2016

la rotta fino a condurla in porto; persone che non temono il cambiamento, ma sanno gestirlo; persone che sanno guidare il loro gruppo di lavoro riconoscendo il ruolo di ciascuno; persone che guardano con occhi attenti a tutte le persone che hanno intorno; coordinatori che sono leader anzitutto con l’esempio ed attraverso lo stile educativo.

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17 novembre 1976 Verona

Lucia Schiavinato ritorna al Signore

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VERONA

VERONA

Una barella doccia e due computer

Condividiamo i progetti, per il bene delle persone

La generosità degli amici diventa qualità della vita per i nostri uomini e donne

Il Piccolo Rifugio di Verona incontra i familiari degli ospiti

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li ospiti del Piccolo Rifugio di Verona nei mesi scorsi hanno ricevuto tanti regali. Tanti cuori hanno battuto per noi, tanti piccoli e grandi gesti di generosità hanno abbracciato la nostra casa. Pensando a tutti, e con un grazie a ciascuno, qui ve ne raccontiamo due.

IL PIACERE DI FARSI UNA BELLA DOCCIA Ci sono certe disabilità che rendono difficili anche i più comuni gesti e movimenti, e costringono a rinunciare continuamente alla propria autonomia. Lo sanno bene donne e uomini disabili che vivono al Piccolo Rifugio di Verona: per molti di loro tanta parte della quotidianità sarebbe impossibile senza l’aiuto di operatori, educatori, volontari o amici, e senza la tecnologia. La generosità di amici vecchi e nuovi ci ha permesso di abbattere una barriera che ostacolava alcuni ospiti del Piccolo Rifugio. Ha permesso di rendere più semplice e confortevole un momento molto intimo, quello in cui ci si prende cura di sé stessi. Il ricavato della festa di Natale dell’azienda dolciaria Forno Bomarzo 2016

nomi di Roverè Veronese, infatti, si somma all’offerta ricevuta dal Gruppo dei Pellegrini per arrivare a regalare al Piccolo Rifugio una barella doccia, uno strumento indispensabile ma ahimè piuttosto costoso. Che cos’è, e come funziona? Gli operatori sollevano con delicatezza la persona disabile dalla sua sedia a rotelle e la distendono sulla barella doccia, che ha bordo e fondo morbidi e impermeabili, un po’ come un materassino da mare. L’ospite del Piccolo Rifugio sta sdraiato comodo e in sicurezza, così l’operatore lo aiuta a lavarsi. Il regalo verrà utilizzato ogni giorno dell’anno. E doccia dopo doccia verrà utilizzato sempre con un pensiero grato a chi ce l’ha donato.

UN COMPUTER SALVATO GRAZIE A DAVIDE E GABRIELE Se Luigina, Daniela P. e Carla del Piccolo Rifugio di Verona possono dedicarsi alla scrittura, digitando sulla tastiera i propri pensieri o semplicemente tenendo allenata la coordinazione occhimani, lo devono anche alla famiglia Masiero di Cavaion. Al Piccolo Rifugio, infatti, manca-

È

stato un piacere per il Piccolo Rifugio di Verona accogliere per un caffè e una chiacchierata sabato 6 febbraio genitori e parenti delle persone con disabilità che vivono nella nostra casa. Ci ha colpito anzitutto la partecipazione: c’era almeno un familiare per quasi tutti i nostri ospiti, a conferma di quanto si prendano cura dei loro cari che non vivono più con loro. L’equipe del Piccolo Rifugio ha

va un computer da mettere a disposizione degli ospiti per le attività. Ora invece ce ne sono due. Li ha recuperati Davide Masiero, amico del Piccolo Rifugio, di professione sistemista informatico. “Mi capita spesso - racconta Davide-, girando per le aziende, di vedere computer vecchi ma ancora funzionanti che non vengono più usati. A volte vengono smaltiti come rifiuti, a volte restano lì”. Due di questi computer hanno avuto un destino migliore: dall’azienda sono arrivati al Piccolo Rifugio. Ci ha pensato Gabriele Masiero, padre di Davide, a togliere i programmi che non servivano ed aggiungere quelli necessari, a installare e configurare e a tutto quello c’era da fare. Ora eccoli, i due computer: quotidiani compagni di lavoro e di soddisfazioni per Luigina, Daniela, Carla, in futuro anche per Girolamo, e chissà per chi altro ancora. Per ora li utilizziamo per la videoscrittura, ma già progettiamo di sfruttarli per la musica, e magari anche per realizzare libretti di comunicazione facilitata, cioè il modo con cui Carla, Daniela e tante altre persone disabili riescono a parlare anche se non hanno le parole.

presentato anzitutto le attività educative in programma per il 2016, e la coordinatrice ha consegnato ad ogni famiglia, come ogni anno, il questionario con cui valutare la qualità del servizio offerto dalla nostra casa, e quindi darci spunti per continuare a migliorarlo. Poi tutti assieme si sono emozionati a vedere o rivedere “Quel semplice soffio di vento”, il cortometraggio con cui il Piccolo Rifugio ha vinto per il secondo

anno consecutivo il concorso “Altresequenze” organizzato da La Grande Sfida - Csi Verona in occasione della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità. E’ una storia di colori che sconfiggono il grigiore, una favola sulla bellezza di ciascuno e contro chi ci vorrebbe tutti uguali, tutti senza fantasia e sogni. Puoi rivedere il cortometraggio qui: http://bit.ly/1VMsGrv

Franco Casati racconta Anna Doro Franco Casati è un volontario del Piccolo Rifugio di Verona ed ha la passione per la scrittura. Come lui stesso ci fa sapere, ha avuto l’occasione di mettere insieme queste due componenti importanti della sua vita: uno dei racconti della sua ultima raccolta “Breve orizzonte”, che raccoglie 20 anni di produzione letteraria, è intitolato “Clelia” infatti, è dedicato ad Anna Doro, Volontaria della Carità. Si parla di fede, di vita e di morte, e l’ambientazione è proprio il Piccolo Rifugio.

Gli ingredienti dell’allegria? Una chitarra, una tombola e sorrisi abbondanti. Cantando e giocando hanno trascorso l’ultimo pomeriggio del 2015 gli ospiti del Piccolo Rifugio di Verona ed alcuni volontari che hanno partecipato all’iniziativa “Ultimo con noi” della Diocesi di Verona. Un grande grazie ai volontari - speriamo tornino presto a trovarci- e altrettanto grazie agli organizzatori della Pastorale ragazzi adolescenti giovani della diocesi di Verona.

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FERENTINO

VERONA

Ciao e grazie, Luisa e Maria

Con noi Tuareg e Bersaglieri

Due amiche del Piccolo Rifugio ritornate al Signore

Un concentrato di amicizia e generosità in una sola giornata di festa

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ritornata al Signore lo scorso dicembre Luisa Belloni, ex operatrice del Piccolo Rifugio di Verona, che arrivata alla pensione è poi rimasta con noi come volontaria, partecipando volentieri alle gite e alle attività in cui veniva coinvolta. “Voleva un gran bene a tutte le ospiti - raccontano dal Piccolo Rifugio- e le ricordava sempre con grande affetto nei suoi racconti. Era una persona con una forte energia, molto sensibile e con un grande spirito di condivisione e sacrificio. Una persona di cui

molti sentiranno la mancanza. Piena di vita, di energia, sempre pronta a scherzare, sapeva coinvolgere le nostre ragazze e farle sorridere. Molto amata da tutte le nostre ospiti che l’hanno conosciuta”. A fine 2015 è mancata anche un’altra amica della nostra casa: Maria Recchia. Per molti anni ha seguito le nostre ospiti nel laboratorio creativo del lunedì mattina, aiutandole a dipingere oggetti in legno e realizzare collane. Era una persona creativa, solare, piena di propo-

ste ed iniziative. Ogni lunedì, dopo il laboratorio, si fermava con noi per aiutarci al momento del pranzo. Negli ultimi due anni le cure per la sua malattia non le permettevano più di venire da noi ogni lunedì, ma si è sempre tenuta in contatto nei vari momenti dell’anno. Quando è venuta a trovarci si è sempre mostrata con il sorriso e con ottimismo, ben curata. Non dava assolutamente a vedere la fatica che stava sopportando.

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on in sella alla scopa, bensì su ruote, la Befana è arrivata il 6 gennaio al Piccolo Rifugio di Ferentino. Ce l’hanno portata i motociclisti dei gruppi Tuareg e Compassi, arrivati carichi di doni - comprese le tipiche calze della Befana - per noi. “Una bellissima giornata da incorniciare nei nostri cuori , grazie a tutti”” ci hanno scritto i Tuareg a sera, ritornati a casa. Qualche giorno dopo, nei commenti sul sito, hanno aggiunto: “Sono gli ospiti del Piccolo Rifugio che regalano un sorriso a noi motociclisti. Incredibile ma vero, ogni volta che con le nostre moto andiamo a Ferentino ci rendiamo conto come sono tutti gli amici che vivono in quella bellissima struttura a donarci una bellissi-

Come ogni anno gli amici del gruppo dei Pellegrini hanno accompagnato un gruppo di ospiti del Piccolo Rifugio in centro, a godersi lo spettacolo dello storico Carnevale veronese.

marzo 2016

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ma giornata. (…) È un enorme , grandissimo nostro piacere andare a ridere, giocare, scherzare con quei ragazzi che sono di insegnamento a tanti di noi. Loro riescono a farci stare felici per un giorno, ci trasmettono tantissima serenità” A completare la bellissima giornata, il pomeriggio dell’Epifania gli ospiti del Piccolo Rifugio di Ferentino hanno ricevuto la graditissima visita della sezione di Ferentino dell’Associazione Nazionale Bersaglieri. Insieme abbiamo fatto festa e abbiamo cantato: il nostro Tonino, in particolare, ha ma-

gistralmente diretto la Fanfara di ottoni dei Bersaglieri. Oltre al loro tempo e alla loro amicizia, i Bersaglieri ci hanno anche donato dei servizi di tazzine da caffè, per i nostri momenti di relax, magari in compagnia di amici. Un grande grazie a tutti i nostri amici e sostenitori.

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PONTE DELLA PRIULA

PONTE DELLA PRIULA

La generosità genera generosità

grazie al contatto con uno specialista della vendita di elettrodomestici. Per il Piccolo Rifugio è veramente una gioia ricevere questi doni: non solo per il loro valore economico ma, molto di più, perché sono segni dell’affetto e della vicinanza, e di tutto quel calore umano di cui fin dall’inizio abbiamo fatto esperienza a Ponte della Priula. Abbiamo provato a dare il nostro ringraziamento, e a ricambiare i doni che riceviamo attraverso i doni che anche noi possiamo offrire, con un piccolo gesto. Quello che trovate in copertina di questo giornale: domenica 31 gennaio, al termine della messa, abbiamo regalato alla comunità di Ponte della Priula vassoi e vassoi di crostoli, i tipici dolci di Carnevale della zona. Li hanno preparati assieme a noi e nella nostra cucina, in gran quantità, i Volontari x Shelter e i cuochi

Con Volontari X Shelter e inaspettati amici raggiunti due obbiettivi: lavatrice e asciugatrice.

Il Cooking Lab del Piccolo Rifugio al lavoro per i crostoli...li stessi che avete visto in copertina

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a solidarietà fa nascere altra solidarietà. Gli amici ci portano altri amici. Così il Piccolo Rifugio di Ponte della Priula riceve in dono quello di cui aveva veramente bisogno, ha mille ed un motivo per ripetere il suo grazie, e fa diretta esperienza di quella Provvidenza a cui la nostra fondatrice Lucia Schiavinato ci ha sempre detto di rivolgerci con grande fiducia. Tutto comincia dai nostri insostituibili Volontari X Shelter. E tutto comincia quando la lavatrice al Piccolo Rifugio dà segni di cedimento, comprensibili dopo più di 6 anni di duro lavoro: siamo una casa di 10 persone, di bucati se ne marzo 2016

fanno in continuazione. C’è da prendere una lavatrice nuova. I Volontari X Shelter decidono di darsi da fare per regalarcela. Ci mettono la faccia, il tempo, e l’impegno. Per tutto dicembre sono al negozio Casa di Conegliano a fare i pacchetti per gli acquisti dei clienti in cambio di un’offerta per il Piccolo Rifugio. Un giorno hanno proposto stelle di Natale fuori dalla farmacia di Ponte della Priula, un’altra volta davanti all’Iperlando di Susegana. Ed anche in questo caso il ricavato era per il Piccolo Rifugio. Obbiettivo: comprare la lavatrice. Ma proprio sul più bello, quando ormai mancava poco all’acquisto,

arriva... altra solidarietà. Gli Alpini di Colfosco e un generoso benefattore del Quartier del Piave vengono a sapere che ci serve una lavatrice, e prendono l’impegno di regalarcela. Grazie! Ma non basta. Indispensabile compagna della lavatrice, al Piccolo Rifugio, è l’asciugatrice. Anche a lei non risparmiamo fatiche. Tant’è che, dopo anni di asciugature, si guasta. Ma la Provvidenza è in agguato anche qui. Prende le forme di un volontario del Piccolo Rifugio che conosce un gruppo di amici che fanno una raccolta fondi che diventa dono per noi. E diventa l’asciugatrice. Sulla quale riusciamo anche a spuntare un buon prezzo,

E’ arrivata la lavatrice! 1

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Noi e la pasta fatta in casa

“Amici delle ciacoe”: tutti assieme nel nostro Cooking Lab, il laborato-

rio di cucina. Le offerte raccolte per noi dai Volontari X Shelter serviranno comunque per le prossime “spese di casa” del Piccolo Rifugio, come pure per i soggiorni estivi 2016 dei nostri ospiti, una settimana al mare a Caorle che resta nel cuore a chi vi prende parte. E sono progetti a cui tutti gli amici possono contribuire, semplicemente rivolgendosi al Rifugio. Certo, inizialmente il ricavato dei pacchetti fatti al Casa o delle stelle di Natale all’Iperlando e davanti alla farmacia sarebbe dovuto servire per la lavatrice, e non sarà così, e ce ne scusiamo un poco con i sostenitori: ma chi avrebbe potuto immaginare che la generosità dei Volontari X Shelter avrebbe generato questa meravigliosa catena di altre generosità?

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PONTE DELLA PRIULA

PONTE DELLA PRIULA

“Qui la disabilità è vissuta con allegria”

Volontariato con noi è...

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he cos’è il volontariato al Piccolo Rifugio? Ognuno può dare una risposta di-

versa, ognuno vive un’esperienza unica. Ma ci sono dei tratti comuni. Con arte e con tecnica Martina

De Nadai, la vicepresidente dei Volontari X Shelter, ha provato a sintetizzarli così.

Elena ed Alessandro ci hanno telefonato: possiamo venire a passare una serata speciale con voi?

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ossiamo venire a fare capodanno con voi? Ce lo ha chiesto una coppia di giovani studenti universitari che non conoscevamo: si chiamano Elena ed Alessandro. Ovviamente, con il sorriso, abbiamo accettato! La sera del 31 dicembre, al Piccolo Rifugio di Ponte della Priula (c.a. Fondazione Zaina Bernardi), abbiamo fatto festa con loro, con i Volontari x Shelter, con altre persone con disabilità di altre comunità, con educatori e operatori Qualche giorno dopo, Elena ed Alessandro hanno voluto condividere con noi quello che avevano vissuto. “Un capodanno di volontariato? Non proprio...calza meglio ‘un capodanno tra amici’. - scrive la coppia Amici nuovi con cui si è creato subito un rapporto di complicità e la comune voglia di divertirsi. Siamo andati al Piccolo Rifugio con poche aspettative, un po’ di buona volontà e voglia di mettersi in gioco senza nascondere un po’ di timida trepidazione. Gli ospiti ci hanno subito accolto con ospitalità; complice anche l’ambiente caldo e piacevole ci siamo sentiti in un attimo a nostro agio. La serata è stata un gran divertimento: karaoke, balli, marzo 2016

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tanta musica e risate... il 2016 è arrivato in un baleno.

Non siamo noi che abbiamo dato una mano, ma loro che ci hanno aiutato a vivere una serata in maniera spontanea e semplice, senza preconcetti. È stato bello trovare un luogo in cui la disabilità non viene vissuta come esclusione ma con dignità ed allegria grazie agli ospiti, a chi lavora al Piccolo Rifugio ogni giorno ed ai volontari del centro”.

Pet therapy al Piccolo Rifugio di Ponte della Priula: Giulia Camilotti e il suo bouledogue Mia aiutano i nostri ad esprimere la propria tenerezza, a scoprire il piacere di prendersi cura, a divertirsi nel gioco. L’attività, realizzata in collaborazione con Aiuca, è parte del progetto Lucia Schiavinato University finanziato dal Centro di servizio per il Volontariato di Treviso.

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VITTORIO VENETO

VITTORIO VENETO

Judo con la campionessa

Motobefana grazie ad Ivan e Annalisa

Sergio Posocco e Enrica Cattai hanno condiviso con noi la loro passione ed il loro talento. Vieni anche tu ad insegnarci il tuo sport?

ombano le moto al Piccolo Rifugio, a Vittorio Veneto accelera la solidarietà. Hanno regalato una specialissima Befana agli ospiti del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto i motociclisti dei gruppi Bikers Respect, Chei de

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on hanno solo la generosità dei volontari. Hanno anche la classe dei cam-

pioni. Ci chiamano e ci chiedono, con semplicità: possiamo offrire il nostro tempo agli ospiti del Piccolo Rifugio, e condividere con loro la nostra passione? Si dimenticano, quasi, di precisare che questa passione è anche un talento. In cui eccellono. Era stato così con l’aikido: per sette anni abbiamo avuto come insegnanti volontari Luca Gri e Sandro Lucagnano, uno che è invitato a tenere seminari di aikido in tutto il mondo. Ed è così, quest’anno, anche per il judo. Insegnanti volontari sono i due titolari del Kodokan Judo Vittorio Veneto: Sergio Posocco ed Enrica Cattai, quest’ultima già campionessa europea e mondiale di judo master nella sua categoria di peso. Posocco e Cattai hanno accolto il martedì mattina sul maxi tatami

pieghevole piazzato nel salone del Piccolo Rifugio una decina di ospiti o utenti del centro diurno del Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto e Ponte della Priula. Sono uomini e donne, diversi per abilità, età ed esperienza. Ma per tutti c’è l’incoraggiamento e l’attenzione di Cattai e Posocco, che chiamano ciascuno per nome. Enrica indossa il judogi della nazio-

nale italiana, i nostri atleti indossano i loro judogi bianchi, con le cinture gialle o arancioni guadagnate con l’aikido. Il Kodokan ha regalato al Piccolo Rifugio questo primo ciclo d’una decina di allenamenti. Ma per il futuro ha progetti più ambiziosi, con un’attività più strutturata e l’iscrizione dei nostri atleti alla Fijlkam, la federazione sportiva di competenza.

loro festa di fine estate. Un grande ringraziamento ai motociclisti, giunti da varie parti d’Italia, e in particolare ad Angelo e Gianni. E poi ad Ivan e Annalisa, centauri e volontari dell’associazione Lucia Schiavinato.

Mi regali l’estate? Sole. Amicizia. Autonomia. Novità. Entusiasmo. Questo sono i soggiorni estivi al mare o in montagna per donne e uomini dei Piccoli Rifugi e della Domus. Con il tuo aiuto puoi regalare la vacanza ad una persona in più. Puoi permettere di godere un giorno in più della bellezza. Puoi donare un sorriso in più. ...puoi?

FACCIAMO SPORT INSIEME? E se anche tu hai una grande passione per uno sport -non è obbligatorio esserne un campione- e vuoi trasmetterla, vieni a trovarci al Piccolo Rifugio più vicino a casa tua: ogni sport è un’opportunità per i nostri ospiti, l’esercizio fisico è la migliore terapia. Specie quando si abbina all’amicizia! marzo 2016

le do rode busade, Ponthollywood. Con le loro moto hanno entusiasmato gli ospiti, con i travestimenti da Befana li hanno divertiti, con la loro generosità hanno scaldato il cuore, donando all’associazione Lucia Schiavinato il ricavato della

Per fare un’offerta, rivolgiti al Piccolo Rifugio o utilizza le modalità indicate a pag 11

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TRIESTE - VITTORIO

SAN DONÀ

I ragazzi della scuola Schiavinato a pregare in cappella come Lucia

Mira, ti volevamo bene Con dolore e nella preghiera la Domus Lucis annuncia che sabato 13 febbraio è ritornata al Signore Mira Mufic, 62 anni, che da tempo viveva alla Domus, presenza silenziosa della nostra famiglia, a cui tutti noi, e tutti gli amici, eravamo assai affezionati. Il funerale è stato 20 al cimitero di Sant’Anna a Trieste.

...e a creare con le mani nel laboratorio del centro diurno: perché nulla come il fare ti sa toccare il cuore

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ome un terreno continuamente innaffiato, come un filo cui si aggiungono sempre nuovi intrecci: si rafforza e rinnova anno dopo anno l’amicizia tra il Piccolo Rifugio di San Donà e l’istituto comprensivo Lucia Schiavinato della stessa città. Un’amicizia fatta di scambi di visite e di incontri, un’amicizia che nasce dal desiderio di raccontare alle nuove generazioni chi è quella Lucia cui la loro scuola è dedicata, e far conoscere loro il Piccolo Rifugio. Un’amicizia ancora più importante in questo 2016 in cui ricordiamo i 40 anni dal ritorno al Signore di Lucia Schiavinato (17 novembre 1976). Dopo essere andati alla scuola Schiavinato ha raccontare Lucia a novembre, da gennaio sono iniziate le visite delle prime medie al Piccolo Rifugio. Noi del Piccolo Rifugio li coinvolgiamo nei labora-

Pinetta in un libro Duecento copie di una storia di fede. E’ diventata un libro di quasi 180 pagine “La mia vita nelle mani di Dio”, l’autobiografia che la nostra Volontaria Pinetta Tamai, 45 anni alla Domus Lucis, ha dettato all’amica Caterina Dolcher. Per volontà di Pinetta, il testo è pubblico solo dopo la sua morte. Copie del libro sono disponibili alla Domus Lucis di Trieste (telefono 040421246), ma lo si può anche leggere su www.piccolorifugio.it (nella barra “cerca nel sito” in alto a destra scrivi “Pinetta”). “Questo racconto – disse Pinetta a chiusura dell’opera- vuole essere un ringraziamento a Dio per tutti coloro che mi sono venuti incontro nelle varie circostanze della vita e sono testimoni della Sua bontà: i genitori, le amiche, il parroco, Mamma Lucia, i compagni e le compagne del Piccolo Rifugio, i volontari, tutti quelli di cui parlo”.

Arteterapia con Serena Bisol

Nella nostra casa di Trieste un appuntamento che da anni e anni non manchiamo è la festa di Carnevale in salone, tutti in maschera assieme agli amici di sempre. Stavolta eravamo più di 80 persone. “Abbiamo ballato e ci siamo molto divertite fino a sera”, commenta Tiziana, una delle donne della Domus Lucis.

marzo 2016

Ci sono tutti i colori che abbiamo dentro nel laboratorio di arteterapia curato da Serena Bisol al Piccolo Rifugio di Vittorio Veneto. E’ una delle attività possibili grazie al Centro di Servizio per il Volontariato di Treviso, che finanzia il progetto Lucia Schiavinato University presentato dall’associazione Lucia Schiavinato, i volontari del Piccolo Rifugio. La fotografia è di Giacomo Urban.

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tori: assieme realizziamo segnalibri in cartone e legno come quelli che (assieme a molte altre creazioni) ogni giorno realizzano i nostri al centro diurno. E non c’è niente come il fare che aiuta a capire, niente come impegnare le proprie mani che aiuta i ragazzi a comprendere con il cuore cosa significa disabilità...e come possano essere ridotte, in fondo, le differenze. Poi, in salone, la coordinatrice Su-

sanna Paulon racconta ai ragazzi come si vive in questa grande famiglia. In un’occasione la nostra Rina ha mostrato i suoi disegni a tutti, e la prof di arte della 1A li ha proprio apprezzati. Guardate come ha colorato bene, è così che si fa, ha detto agli alunni. E’ scattato l’applauso, e Rina rideva, felice. Presentiamo ai ragazzi la Casa di Lucia, e sempre si meravigliano di quella camera da letto senza letto: per scoprirne la ragione ci spostiamo nella cappella dove Lucia trascorreva le notti, rinunciando a un po’ di sonno per quel che tanto amava: la preghiera. “Provate ad immaginare - abbiamo detto ai ragazzi entrando nella suggestiva penombra della cappella- Lucia Schiavinato qui ferma sui banchi, davanti all’Eucaristia...”. Qualche studente, con la massima naturalezza, l’ha imitata: si è inginocchiato e si è messo per qualche intimo secondo a pregare.

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SAN DONÀ

SAN DONÀ

Dal dolore la generosità

Istituto secolare Volontarie della Carità Fondazione Piccolo Rifugio

Due tv donate al Piccolo Rifugio in memoria di Rocco Giovinazzo

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egli ultimi giorni del 2015 è improvvisamente mancato Rocco Giovi-

nazzo. Il figlio Prospero, cardiologo all’ospedale di San Donà, nel momento della sofferenza ha scelto la solidarietà. Ha avvicinato la propria sofferenza a quella di altre persone fragili che ben conoscono il dolore. Assieme ai famigliari ha scelto di trasformare in opere di bene le offerte raccolte in memoria del papà. Per scegliere a chi donare, Prospero ha chiesto consiglio ad una collega, Giovanna Ronchiato. Giovanna lo ha portato in un luogo del suo cuore. Lo ha fatto entrare in una casa in cui in 18 anni di lavoro a San Donà non era mai entrato: il Piccolo Rifugio. In memoria del padre Rocco, Prospero Giovinazzo ha donato al Piccolo Rifugio quello di cui questa grande famiglia aveva bisogno: una nuova televisione per la sala comune. Sostituisce quella vec-

chia, ormai acciaccata, e servirà - usata, naturalmente, con buon senso- da compagnia e intrattenimento per momenti insieme. Esclusi i pasti: dove si pranza e si cena non abbiamo, per scelta, la tv: quelli sono i momenti del dialogo, dell’aiuto reciproco. Il giorno della visita al Piccolo Rifugio, il nostro -ormai è già “nostro”- dottore ha conosciuto Maria Antonia e lo stile con cui vive i suoi 80 anni. Al cuore è bastato poco per decidere e fare uno slancio in più: Gio-

vinazzo ha deciso di donare anche una piccola televisione per la stanza in cui la nostra osptite trascorre, ferma a letto, parte delle sue giornate. Al dottor Giovinazzo un grande grazie per i doni, certo ma anche, semplicemente, per averci mostrato di che generosità si può essere capaci anche nel dolore. Un altro grande ringraziamento va ai parenti e alle persone care del compianto signor Rocco per avere reso possibile tutto questo.

GIUBILEO DELLA MISERICORDIA: 8 DICEMBRE 2015 - 20 NOVEMBRE 2016

“MISERICORDIA IO VOGLIO” (Matteo 9,13) Vivere le opere di misericordia corporali e spirituali sulle orme di Lucia Schiavinato

Incontri di spiritualità nella cappella del Piccolo Rifugio di San Donà – via Dante Alighieri 7 CALENDARIO DEGLI INCONTRI Si svolgono il sabato mattina. Si inizia alle 9.45 con la meditazione, poi tempo di preghiera, alle 11.15 la santa messa 12 dicembre DAR DA MANGIARE AGLI AFFAMATI, DAR DA BERE AGLI ASSETATI 23 gennaio VESTIRE GLI IGNUDI, ALLOGGIARE I PELLEGRINI 20 febbraio VISITARE GLI INFERMI E I CARCERATI 12 marzo SEPPELLIRE I MORTI 16 aprile CONSIGLIARE I DUBBIOSI, INSEGNARE A CHI NON SA 25 giugno CONSOLARE GLI AFFLITTI 10 settembre PERDONARE LE OFFESE 15 ottobre SOPPORTARE PAZIENTEMENTE LE PERSONE MOLESTE 12 novembre PREGARE PER I VIVI E PER I MORTI

Festa a sorpresa per la nostra Maria Antonia che ha compiuto 80 anni. I suoi amici del Centro Volontari della Sofferenza sono venuti a trovarla al Piccolo Rifugio di San Donà: prima, nella nostra cappella, la messa con don Antonio Guidolin per ringraziare del dono della vita, poi la bicchierata all’insegna dell’allegria e del desiderio di festeggiare insieme.

Vincent Van Gogh – Il buon samaritano

Relatore: DON ANTONIO GUIDOLIN, responsabile della pastorale della salute della Diocesi di Treviso, studioso della vita e dell'opera di Lucia Schiavinato, grande amico del Piccolo Rifugio Per informazioni: www.piccolorifugio.it, ufficiostampa@piccolorifugio.it 3473677957 Facebook: Piccolo Rifugio

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SPIRITUALITÀ

SPIRITUALITÀ

La misericordia di Lucia e la nostra

pazienza, quasi a farsi perdonare la carità che si faceva loro. La nostra serva di Dio ne era convinta, al punto che non cessava mai di raccomandare: “Donatevi gioiosamente. Sorriso largo, costante, sincero... Che voi siate portatrici di gioia, di quella gioia, che viene dall’Amore divino, fonte di perenne gioia, vissuto ed offerto”. La Chiesa delle opere di misericordia non si riduce al fare efficiente, ma si manifesta pienamente nella capacità di amare. Tante volte l’amore si rivela più nei dettagli che nelle grandi realizzazioni, che possono gonfiare il nostro orgoglio. Pensare, ad esempio, di dover

L’Anno Santo è anche il 40° della scomparsa della nostra fondatrice: uno stimolo in più a donare il nostro piccolo bicchiere d’acqua agli assetati, e a farlo con premura e delicatezza

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ttraversare la Porta Santa, immagine di Gesù, porta di misericordia che ci introduce nel cuore del Padre, non può ridursi ad un atto di devozione, ma va colta come una provocazione a diventare noi stessi “porte di misericordia”. Papa Francesco ce lo ricorda quando scrive nel messaggio quaresimale che “la misericordia di Dio trasforma il cuore dell’uomo e gli fa sperimentare un amore fedele, e così lo rende a sua volta capace di misericordia”. La misericordia divina si irradia nella via di ciascuno di noi attraverso le opere di misericordia corporali e spirituali.

luglio 2015

Potremmo dire che sono... quattordici passaggi di amore nella vita concreta del nostro prossimo. Un prossimo che chiede di essere accolto e aiutato nelle necessità del corpo e dello spirito. E’ sulla nostra disponibilità a nutrilo, visitarlo, confortarlo, educarlo che saremmo giudicati un giorno. La storia della santità altro non è che la storia di questa misericordia concreta che ha saputo aprire tante porte nella vita degli amici di Gesù. Il Giubileo indetto da papa Francesco ha suscitato, dentro la famiglia delle Volontarie della Carità, il desiderio di riflettere sulle opere di mise-

ricordia, illuminate dalla testimonianza di mamma Lucia. Un sabato al mese, presso il Piccolo Rifugio di San Donà si vivono le tappe di questo percorso che si concluderà a novembre con il termine dell’anno santo. Il calendario completo degli incontri è nella pagina precedente. Come non ricordare quella lettera circolare inviata da Lucia Schiavinato alle Volontarie nella Quaresima di sessant’anni fa, da Roma, il 17 febbraio 1956? Facendo eco al discorso rivolto da papa Pio XII ai sacerdoti, Lucia indica i due atteggiamenti fondamentali da avere nel vivere una vita di attenzione alle miserie umane: donarsi senza riserve e donarsi gioiosamente. Lucia ha raccolto ovunque il grido del bisogno e della sofferenza umana, si è donata in modo totale, fosse nell’accoglienza degli infermi, o delle ragazzi madri, o nel recupero delle prostitute o nella dedizione agli “alagados” o ai lebbrosi. Ma non basta compiere le opere di misericordia, molto conta invece come vengono compiute. San Vincenzo de’Paoli, il santo della carità tanto amato da Lucia, ricordava spesso come il servizio ai poveri dovesse essere fatto con il sorriso, la bontà, la

risolvere i problemi della carenza d’acqua ci spaventa, ma tutti possiamo donare un po’ d’acqua a chi ne ha bisogno. Soprattutto, però quel bicchiere d’acqua può esser dato con tanta premura e delicatezza da non dissetare solamente l’arsura corporale, ma anche quella del cuore. Certamente tra le opere di misericordia quella del “visitare gli ammalati” occupa un posto notevole nell’esistenza di Lucia fin dagli inizi, quando una ragazza diciottenne percorreva in bicicletta il basso Piave alla ricerca di persone inferme da aiutare. Eppure quelle visite erano solo la preparazione di un’altra visita

che l’ammalato attendeva pur senza a volte averne coscienza: quella di Gesù, realmente presente nell’Eucaristia. Allora il dar da mangiare agli affamati non poteva ridursi al solo cibo materiale, ma si ampliava nel dono dell’Eucaristia, pane quotidiano che il Signore non fa mai mancare ai suoi figli. Far memoria del quarantesimo della morte di Lucia nell’Anno santo della misericordia può diventare un provvidenziale richiamo a ritrovare nella vita e nel carisma della serva di Dio una parola del Signore che ancora parla al mondo d’oggi.

Don Antonio Guidolin

La passione per il nordic walking non si spegne al Piccolo Rifugio. E la voglia di uscire e di stare insieme a voi...quella cresce sempre. Per questo anche quest’anno organizziamo “Camminando con il Piccolo Girasole” per chi vuole venire a camminare, con senza bastoncini, assieme a noi, ai nostri amici della comunità Girasole di Orsago, a volontari del Piccolo Rifugio e istruttori di nordic walking. Vi aspettiamo la mattina di domenica 29 maggio per un percorso a Conegliano, in buona parte lungo il Monticano. Tutti i dettagli li troverete qualche settimana prima dell’appuntamento su www.piccolorifugio.it

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