Taddia Informa - settembre 2009

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FOCUS ON

Lo speciale di questo numero

un costo per ricovero passato dai 2483 euro del 2005 a 2910 del 2007), del Bambin Gesù (50 milioni dalla Regione e altrettanti dalla Finanziaria), dell’Istituto dermatologico Idi (30 milioni l’anno dalla Regione per 300 letti). E ricorda: “Più di un cattolico ha sentito una fitta al cuore quando all’inizio del 2008, proprio all’indomani della pubblicazione del primo piano di rientro del deficit sanitario programmato dalla giunta Marrazzo che taglia i budget di tutti i nosocomi capitolini, Benedetto XVI, parlando agli amministratori locali, ha chiosato: “Sappiamo bene quanto siano gravi le difficoltà che deve affrontare nell’ambito della sanità la Regione Lazio, ma dobbiamo ugualmente constatare come sia non di rado drammatica la situazione delle strutture sanitarie cattoliche, anche assai prestigiose e di riconosciuta eccellenza internazionale”. Il risultato? “Fatto sta, però, che alla fine di maggio 2008 il piano di rientro è ancora lettera morta, ma è pronta la delibera che assegna 71 milioni per il campus dell’Opus Dei (a fronte dei 32 destinati inizialmente nel 2007) e 550 al Policlinico Gemelli (204 erano stati destinati nel 2007)”.

La Casta Bianca

U

n sistema malato, che peggiora di anno in anno. Corrotto in ogni piega, inquina-

to in ogni angolo. Assediato da truffe, ruberie, scandali e malversazioni. Dove ogni azione, dalla prescrizione di un farmaco alla richiesta di un ricovero, dalla scelta di un’ analisi clinica all’ assegnazione di un posto all’ ospedale, risponde alla pura e semplice logica del business, piuttosto che alla cura e alla tutela del paziente. Viaggio tra i dissesti del Sistema sanitario nazionale, un bene prezioso, un tempo tra i migliori d’ Europa, oggi ammalato di una “lottizzazione politica che ha le caratteristiche di un cancro”, che si diffonde e avanza con la complicità di una «casta bianca», fatta di medici, amministratori, case farmaceutiche, partiti e Regioni.

D

ieci anni dopo “Camici e pigiami”, Paolo Cornaglia Ferraris, pediatra genovese che con quel libro-scandalo mise a nudo il «sistema» che stava corrompendo (con la complicità dei medici) la sanità italiana, torna a denunciare quanto accade tra le corsie degli ospedali e negli ambulatori delle Asl, ma anche nelle segreterie dei partiti e nelle anticamere dei ministeri. Qui regna appunto “La casta bianca”, (Mondadori, 2008), e l’ inchiesta parte dalle truffe sui ricoveri (la cui durata non sarebbe decisa in base alle esigenze del malato,

ma sulla base dei rimborsi delle Regioni), svela i meccanismi di corruzione dell’ industria del farmaco, per arrivare all’ inestricabile parentopoli che governa le facoltà di Medicina e i Policlinici universitari. Un vero attacco a quel sistema Sistema Sanitario Nazionale che sarebbe ancora “una grande risorsa per l’ Italia - dice Cornaglia Ferraris - con 13mila ricoveri in ospedale ogni anno, oltre 79 milioni di giornate di degenza, 4 milioni e 700mila interventi chirurgici, 1337 strutture ospedaliere pubbliche e private”. “Ma questa straordinaria rete, che dal dopoguerra ad oggi ha portato la salute a milioni di persone, ha ridotto ai minimi storici la mortalità infantile, ha conquistato impensabili vittorie contro il cancro, è ormai divorata da un gruppo di potere - aggiunge Cornaglia Ferraris, oggi medico dei bimbi figli degli immigrati clandestini - che in nome di due «principi», denaro e carriera, sta sfasciando tutto”.

E

d è al sofisticato meccanismo del fare denaro rubando soldi pubblici che Cornaglia Ferraris dedica uno dei capitoli più interessanti di questo viaggio (allucinante) nei mali della Sanità italiana. Tutto ruota attorno ai rimborsi dei ricoveri e delle prestazioni che gli ospedali o le strutture convenzionate ottengono dalle Asl. Basta falsificarne il numero o moltiplicarne la quantità, al di là delle reali esigenze del paziente, per ottenere flussi di denaro a volte incredibili, come nel recente scandalo della clinica «Villa Pini» di Chieti. Le truffe sono note, eppure reiterate. Spiega Cornaglia Ferraris: “Le tariffe sono diverse a seconda del tipo di ricovero. Quelli con dimissione in giornata o con una sola notte valgono poco. Quelli con due o più notti valgono di più. Dopo un certo numero di giorni, che si chiama valore soglia, scatta un aumento giornaliero che non conviene quasi mai. Ecco svelate le ragioni per cui spesso, dopo dieci giorni, vi buttano fuori, oppure vi

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