Le Mutilazioni Genitali femminili nel Lazio - A cura di Giuliana Candia

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Capitolo 3

3.3.2 Casi provenienti dai paesi dell’Africa francofona Alcuni paesi dell’Africa francofona di tradizione escissoria sono attualmente paesi d’origine di gruppi di richiedenti asilo che risiedono nel Lazio. È il caso di Costa d’Avorio, Guinea, Burkina Faso, Togo, Repubblica Democratica del Congo e Camerun. Nel corso della ricerca, attraverso le interviste agli operatori dei servizi specifici per questa categoria, è stato quindi possibile rilevare la presenza e le caratteristiche di pratiche di mutilazione genitale tra queste nazionalità. Le testimonianze degli operatori dei servizi territoriali con elevata utenza di donne straniere hanno inoltre permesso di individuare i casi di Mgf relativi a donne provenienti dall’Africa francofona, in particolare Senegal, Mali, Mauritania. Gli operatori intervistati concordano nel ritenere residuali le pratiche di mutilazione genitale tra le popolazioni femminili di queste aree geografiche. Le donne che riportano segni di mutilazione nella totalità dei casi menzionati hanno subito interventi del I o II tipo: piccoli tagli sulla clitoride, clitoridectomia, escissione. Interventi che i testimoni non escludono possano, in qualche caso, passare inosservati nel contesto di una visita ginecologica o di un travaglio, specialmente se molto lievi e se non danno luogo a complicazioni sanitarie e/o sessuali. La casistica raccolta mediante le interviste risente quindi anche dell’assenza, presso alcuni servizi di ginecologia e ostetricia, di un’attenzione specifica per queste problematiche; fatto che induce a tenere traccia solo quando sorgono tra le utenti delle complicazioni più gravi, causate da interventi più lesivi, come l’infibulazione. Fanno eccezione servizi come il Centro di riferimento regionale per le mutilazioni genitali femminili presso l’ospedale San Camillo e l’Irccs San Gallicano, dove operano specialisti che prestano attenzione, oltre che all’intervento mirato sulla mutilazione o le sue conseguenze mediche, anche alla raccolta di casistiche e alla correlazione di mutilazioni genitali e patologie vulvari, e sono quindi interessati alla rilevazione anche di forme minor. Dice infatti un ginecologo: “Me ne accorgo io che ci sono delle mutilazioni, ma se non ci fosse un occhio esperto a volte... un ginecologo distratto potrebbe anche non accorgersene. Spesso ho difficoltà anche io ad accorgermene”. (int. 88, Istituto San Gallicano)

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