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Un’idea di futuro

A

di Luigi Borgo

lla fine degli anni Settanta sono andato per la prima volta a sciare d’estate. In quegli anni si andava o allo Stelvio o in Marmolada. La Val Senales non era stata sciisticamente ancora scoperta e i ghiacciai austriaci erano pressoché irraggiungibili con le Fiat 124. Io andai in Marmolada. Era la mia prima volta in tutti sensi: per la prima volta sciavo d’estate, per la prima volta andavo via di casa da solo e per la prima volta – è questo l’argomento di cui voglio scrivere – ho pensato a un’idea di futuro per me. Avevo 12 anni. Con me, c’erano altri due ragazzini: uno era del mio paese, l’altro abitava nella valle. Eravamo appena in tre, non perché eravamo i più bravi e c’era posto solo per noi, ma perché solo i nostri genitori avevano deciso di farci provare questo tipo d’esperienza. A dodici anni le ragioni del portafoglio non si comprendono molto e io ho pensato davvero di essere una promessa dello sci. Questa è stata la prima idea per il mio futuro. Non sono diventato, ahimè, un campione, ma quelli furono comunque giorni decisivi. Ci aveva accompagnato in quella trasferta il secondo allenatore del nostro club. Il nostro primo allenatore era già in Marmolada con le funzioni di secondo allenatore della squadra del Comitato Veneto. A dodici anni non fu facile farsi una ragione che c’era un primo che faceva da capo a quello che fino allora avevi considerato il numero uno. Ma, a dodici anni, non ci metti nemmeno tanto a concepire un nuovo mito. Per 6 notti mi sono addormentato pensando che il giorno dopo, Leo Irsara, il numero uno dei numero uno, sarebbe venuto a guardarmi mentre facevo lo slalom. La trovavo la cosa più ovvia del mondo dato il futuro di campione che mi ero messo in testa. Per 6 mattine, la cosa puntualmente non si verificò. Leo Irsara non l’ho nemmeno mai incrociato sull’impianto di risalita. Avrei potuto capire da lì che la mia prima idea sul mio futuro non era tanto a fuoco. Comunque sia, quei giorni furono decisivi perché m’innamorai dello sci, promettendo a me stesso che in qualche modo una mia strada nel mondo della neve l’avrei trovata. Trent’anni dopo, ho fatto parte come esaminatore a una sessione d’esami per i nuovi maestri di sci. La commissione aveva nominato oltre a me anche un mio assistente, diciamo, un mio secondo. E il caso ha voluto che il mio secondo fosse il numero uno dei numero uno di trent’anni prima, proprio Leo Irsara. Tra un esame e l’altro, gli ho raccontato le mie speranze di giovane sciatore, quando mi addormentavo la sera pensando che lui potesse scoprire in me il campione del futuro. Ci abbiamo riso sopra, come sempre si fa quando la vita mostra il suo lato giusto, che è quello di dare comunque un premio alla passione e alla buona volontà. Lo sport è pieno di storie iniziate nell’indifferenza che alla fine hanno portato da qualche parte. Forse non siamo diventati quello che avremmo voluto, ma la partita in qualche modo ce la siamo giocata. Certamente non avevamo tutti i talenti che sarebbero stati necessari, ma una piccola rivincita ce la siamo comunque presa. Bisogna salvaguardare questo principio; bisogna preservare per le giovani generazioni la possibilità di sognare un futuro che in qualche modo, magari in tono minore, un po’ si avveri. Per fare ciò è sufficiente continuare a far crescere i nostri giovani nei valori della passione e dell’impegno, ma soprattutto è necessario garantire loro una società in cui questi valori siano condivisi e rispettati. E questo spetta a noi, che del lato giusto della vita abbiamo beneficiato.

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Il Nordic Walking è un nuovo metodo di praticare sport che sta crescendo in tutto il mondo grazie alla sua semplicità, al basso costo, al divertimento e alle emozioni che trasmette a tutti coloro che lo praticano. Il Nordic Walking, semplicemente tradotto in italiano Camminata Nordica, è una camminata che utilizza in modo funzionale due specifici bastoncini che permettono di generare una spinta verso l’avanti

utilizzando non solo la muscolatura della gambe ma anche delle spalle e braccia diventando una ginnastica a 360°. Ma il bello del Nordic è la sua duttilità: la capacità di modificarsi e adattarsi a ogni condizione, a ogni capacità fisica del walker; infatti può essere praticato dal bambino, dall’anziano e anche dall’atleta quando questi vuole allenarsi, una disciplina da cui ognuno potrà

trarre i benefici di cui necessita.

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er chi vuole andare oltre il semplice benessere fisico, il Nordic Walking diventa uno stile di vita, un cammino dentro noi stessi, che ci permette di ritrovare la serenità e allontanare i cattivi pensieri che ormai lo stress quotidiano inevitabilmente ci porta. Dal benessere al fitness, per terminare con lo sport e, proprio da questo nasce il Nordic Walking Training. Da ottobre 2012, sotto la bandiera dello Sci Club Chiampo, ho voluto inventare un’attività fuori da ogni sche-

ma: un allenamento all’aria aperta, un allenamento adatto a tutti, un allenamento fatto di corse, balzi ma anche tanti esercizi complementari per utilizzare tutto il corpo, un allenamento fatto con i bastoncini e tanti sorrisi. Mi vengono in mente le parole di una walker: “Sai, Marta, ieri sera quando sono tornata a casa dall’allenamento continuavo a ridere, tanto che il mio compagno mi ha chiesto cosa avevo bevuto; ma io gli ho risposto che non avevo preso niente ma che mi ero talmente divertita al training che non riuscivo più a smettere di ridere!.”


chiampo

la camminata che piace a tutti Il nordic walking training: l’allenamento completo adatto a tutti

di Marta Carradore Oppure di un altro allievo che ha dovuto abbandonare diverse attività sportive a causa di problemi a un ginocchio:”Te lo dico a bassa voce in modo che il ginocchio non mi senta, ma con l’utilizzo dei bastoncini sto proprio bene, nessun dolore e posso allenarmi come una volta”. E poi tante altre testimonianze che mettono in luce questo nuovo allenamento all’aria aperta, svolto in un clima di massima serenità e amicizia, senza la paura di “rimanere indietro” e di non farcela. Auguro a questo gruppo di conti-

nuare con passione, grinta a divertimento questo corso di Nordic Walking Training e a tutte le persone che ancora non l’hanno potuto provare di cimentarsi in questa entusiasmante disciplina! Il nostro corpo è una macchina perfetta, fatto per fare movimento, nato per camminare, sta a noi trovare il tempo da dedicare ad esso, facendo un po’ di sana attività fisica, per mantenerlo sano, magro e tonico, ma soprattutto per mantenere quell’equilibrio psicofisico che ci fa guardare al futuro con speranza e con il sorriso. Buone corse, balzi e skating a tutti!!!

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COMPAGNI DI CLASSE 1953

1953, New York PLAY BOY

1953, Everest EDMUND HILLARY TENZING NORGAY

1953, Valdagno TIPOGRAFIA DANZO

HAPPY

1953, Monaco BMW R68

1953, Torino, Einaudi IL SERGENTE NELLA NEVE Mario Rigoni Stern

1953, Roma, Cinecittà I VITELLONI Federico Fellini

1953, Athens KIM BASINGER

1953, Nature Magazine DNA Watson e Crik

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1953, Ferrari WORLD CHAMPION Alberto Ascari

BIRTHDAY

1953, Dunfries RE E REGINA Henry Moore

una serata

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n anniversario impor- do parole di ringraziamento per tante, quello del 24 soci fondatori e per chi ha dato unai ottobre per i 35 anni grande mano allo Sci Club per credalla nascita dello Sci scere in maniera sana. Club Chiampo, tan- Successivamente Luca Zecchi n, te stagioni e numerosi ricordi nei figlio di Francesco, volti delle tante persone che han- tato, insieme al padre,ha commenle foto che no visto nascere e crescere, anno raccontavano tutta la storia dello dopo anno, questo straordinario Sci Sci Club. Club, vero punto di riferimento de- La parola, poi, è passata gli sport invernali della provincia di scritta, Marta Carrad alla sottoore, maestra Vicenza. di sci alpino e istruttrice di Nordic Due ore e mezza non solo di sci ma Walking della Scuola Italiana Norsoprattutto di prevenzione e salute dic Walking. con questa nuova proposta di un Il mio compito era di descrivere in camminata facile e per tutti: il Nor- poche parole il Nordic Walking: dic Walking. questa fantastica discipl Una serata che si preannunciava un no piano si sta aprend ina che piaviaggio nelle emozioni, una venta- le tradizionali attivitào la strada tra fisiche e sta ta di novità, senza toccare temi di coinvolgendo un numero sempre panorami lontani e trekking impos- più grande di walker s. sibili, ma parlando semplicemente Ho cercato,così, di descriv della cosa che facciamo tutti i gior- il nordic walking? Dove ere cos’è ni: del cammino e dell’addentrarsi nato? La tecnica e il e perché è livello di fitnella natura osservandone tutti i ness a cui si può applica re, il masuoi lati più belli, semplici ma con teriale necessario per tante metafore e insegnamenti di ho cercato di sofferm praticarlo ma armi un po’ di vita, soprattutto per i più giovani. più su quello che il Nordic E così è stato sin dall’inizio, quan- nasconde dietro a una Walking do le stupende e profonde parole con i bastoncini: all’emocamminata di Luigi Borgo, nostro direttore di esso sa produrre a trasmezione che Sportivissimo nonché maestro di quando calza i propri ttere a chi, sci, hanno tessuto un filo condut- parte per una cammi bastoncini e tore sottile ma intenso che ha por- re i pensieri negativi nata, sa lasciatato i presenti lungo il percorso che la mente alla fantasi a casa e aprire a, all’eliminaè partito dal racconto della nascita zione dello stress e alla dello Sci Club, passando per il Nor- Dopo di me la serata creatività. è entrata nel dic Walking per finire nel mistero e suo vivo. nelle emozioni del Cristo Pensante Sul palco è salito il nostro delle Dolomiti. ospite:Pino Dellasega sceso dalla E così, la serata svoltasi all’Audi- Val di Fiemme, fondato torium Comunale di Chiampo, con Scuola Italiana Nordic re della Walking e la presenza anche del sindaco An- creatore del Cristo Pensan te delle tonio Boschetto è stata aperta dal Dolomiti. Presidente dello Sci Club Chiampo Dopo un breve filmato e descriFrancesco Zecchin che, con sem- zione del suo Nordic plici parole, ha raccontato la storia iniziato a raccontare Walking, ha di questo grande sci club: dall’idea, storia del Cristo Pensanl’incredibile te: dall’idea nata nel 1977 da un gruppo di ami- che l’ha spinto a inventa re questa ci appassionati di sci della Valle del immagine, alla lotta per poterla veChiampo, ai fatti, dai primi corsi dere realizzare, dai tanti organizzati in collaborazione con alle strane coincidenze no ricevuti che hanno la Scuola Sci Recoaro Mille ai 5 reso quell’ idea una vittoria…una pullman che la domenica salgono realtà. alle varie località turistiche per i La sala comunale gremit corsi di sci per bambini, adulti o ne era muta, avvolta a di persosemplicemente per una sciata in sfera magica, incanta da un’atmota da questa compagnia; grandi numeri che dai incredibile storia. 108 soci della stagione 1977/1978 Il racconto di Pino si è concluso con sono passati ai 570 nella stagione la proiezione del video del Cristo 2011/2012!!! Pensante sulle note Francesco ha concluso spenden- “Tell Me Now” di della canzone Hans Zimmer:


chiampo

speciale

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Lo Sci Club Chiampo com pi e per l’occasione organizz e TRENTACINQUE ANNI a con l’ex azzurro Pino Della una sera davvero speciale Sega ospite d’onore. un video che ti tocca il cuore,da qui capisci quanto la mente e la forza di un uomo possano superare ogni ostacolo. Un racconto che sicuramente ha messo in moto le menti dei presenti, portando loro un vento di speranza e fiducia. Personalmente avrò visto questo filmato una trentina di volte e ogni volta, come la prima, sento un qualcosa indescrivibile dentro e rimango attonita davanti allo schermo. La serata è stata arricchita dalla presenza del presidente della F.I.S.I. Veneta Roberto Bortoluzzi, la vicepresidente Roberta Rodeghiero e il presidente della F.I.S.I. provinciale di Vicenza Silvano Panozzo. Inoltre tra i presenti vi erano i titolari delle aziende Soldà e Rode, grandi e stimati produttori di scioline e paraffine,nonché l’ex sciatore della valanga azzurra il maestro di sci Giulio Corradi, insieme a numerosi maestri di sci. La serata si è conclusa con la premiazione del concorso fotografico, promosso dallo Sci Club, che ha visto la partecipazione di 31 fotografi con 153 foto!Prima classificata Zanconato Erika, Secondo Lovato Francesco e terzo Costa Roberto.Una commissione tecnica ha scelto le 12 foto più belle da

di Marta Carradore mettere nel calendario 2013. Infine un bel rinfresco per tutti gli ospiti offerto dalla macelleria Volpiana di Crespadoro (VI). Con questo voglio dire un grande grazie a tutte le persone(oltre 230!) che hanno condiviso con me,con lo Sci Club Chiampo, questo magnifico 35° Anniversario. E’ stata una serata ricca di eventi e emozioni che sono arrivate dritte al cuore della gente...l’amore,la passione,la convinzione di andare e guardare sempre avanti sono la linfa vitale, l’energia per trasformare il sogno in realtà. Un grande grazie al presidente Francesco Zecchin, a Luca e Gianmarco Zecchin, a Luigi Bogo che ha presentato e condotto la serata tessendola come fosse una favola, iniziata nel lontano 1977 e trasportata sino ai giorni nostri, e infine a Pino Dellasega per la sua presenza e aver regalato un qualcosa di magico a questa splendida serata. A tutti un augurio per una nuova e grande stagione invernale ormai alle porte.

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L

di Massimo Neresini

‘evento più famoso è attualmente senza alcun dubbio l’Ultimate Fighting Championship (UFC) nato in Brasile nei primi anni Novanta e sviluppatosi fino alla 154ma edizione negli Stati Uniti e ormai anche nel resto del mondo. Pensate che attualmente le MMA sono il quinto sport più seguito in America e nel nostro paese ogni città ospita mensilmente un evento con la “gabbia”… Il più storico e famoso evento che si disputa in Italia è “LA RESA DEI CONTI” di Livorno, seguito da altri eventi di altissima qualità dal nord al sud dell’Italia. Ma facciamo un passo indietro di un paio d’anni… La terra delle MMA non era il Brasile e nemmeno gli Stati Uniti… bensì il Giappone. 70.000 spettatori dal vivo al Saitama Super Arena di Tokio! Due uomini su un ring: Magomed Sultanakmedov, russo, campione olimpico di Judo contro Zelg Galesic, atleta proveniente dal Taekwondo, pluricampione mondiale; le regole: vale quasi tutto a esclusione delle dita negli occhi e dei colpi ai genitali… quindi gomitate, ginocchiate, pugni, calci, leve articolari, lotta a terra e colpi a terra sono tutti ammessi. Tre riprese da cinque minuti, compenso 50.000 $ più bonus di 20.000 $ a chi vince il match! Zelg Galesic dopo un breve scambio di colpi “finalizza” Magomed costringendolo alla resa con un perfetto “arm bar” (leva al gomito)… ed è leggenda! Successivamente Zelg divenne il campione del Cage Rage (Inghilterra) dell’Heros (Korea) del Dream (Giappone) della Super Fight League (India), fino ad approdare ora al Bellator (USA). Nel 2009 il match Zelg Galesic contro Kazushi Sakuraba fu votato miglior match dell’anno a livello mondiale. Questo super campione è ora molto conosciuto anche in Italia grazie al Maestro Marco Vigolo. Di lui il Maestro Vigolo dice: “con Zelg non ho mai avuto un rapporto esclusivamente lavorativo o di rappresentanza sulla carta, come fanno molti, siamo amici veri, vado spesso a casa sua per fare un po’ di vacanza e per allenarmi e tenermi aggiornato con lui sulle attività e tecniche dell’MMA. In Italia moltissimi Maestri e Promoter lo vogliono per stage e seminari e lui si muove quando ha tempo ed esclusivamente se lo chiamo e lo accompagno io”. Il Maestro Vigolo è stato uno tra i primi in Italia ad interessarsi di MMA lavorando duro sotto la guida del Maestro Patrizio Rizzoli nella Fedederazione Italiana Kickboxing Muaythai Shootboxe (FIKBMS) e attualmente è


sempre lui, Zelg Galesic

valdagno

Le Mixed Martial Arts stanno conquistando il mondo degli sport da combattimento! Zelg Galesic è il protagonista numero uno!

membro della Commissione Tecnica Nazionale. Questa è l’unica federazione CONI per gli sport da combattimento in Italia. Ora la sua scuola vanta atleti di primo ordine da Francesco Sarullo a Giuseppe Massignani campioni italiani 2012 al nuovo entrato Andy Matei, tutti e tre protagonisti delle serate di MMA trasmesse da RAI SPORT 2 e Italia Due di Mediaset. La scuola vicentina con sede presso la palestra HELLO FIT di Cornedo Vicentino rappresenta grazie al Maestro Marco Vigolo la massima espressione di qualità nell’insegnamento e nella pratica delle MMA, basti pensare al passato del Maestro il quale ha sostenuto più di trenta match nei vari sport da combattimento, specialmente nella Submission, detentore di un secondo dan in JuJitsu e un terzo dan nella Shootboxing, combattendo più volte contro grandi campioni con grandi successi. Il Maestro Vigolo ha formato decine di allenatori che operano in tutto il Veneto portando avanti il nome della sua Scuola e soprattutto l’alta professionalità nell’insegnamento. Il 3 novembre Zelg Galesic e il Maestro Marco Vigolo hanno presentato a Padova presso la Combat Academy del Maestro Simone Palazzin le tecniche di attacco e difesa contro la parete della “gabbia” con un seguito di settanta partecipanti provenienti da tutta Italia. Il Maestro Vigolo mi ricorda sempre durante i nostri brevi ma intensi incontri in cui si parla di Arti Mar-

ziali in generale che “il bello dell’MMA è che, se seguito con passione e da un duro lavoro, con Maestri in grado di “insegnare” le tecniche, esse sono molto utili anche in un contesto di difesa personale. L’allievo impara tutte le tecniche, i colpi e impara a lottare a terra. I duri allenamenti forgiano il corpo e la mente e solo attraverso il contatto e confronto diretto possiamo dire di conoscere noi stessi, le nostre paure, il nostro “sistema di lotta” e quindi poi poterlo mettere veramente in pratica. Domenica 2 dicembre Andy Matei ha vinto, con un entusiasmante e spettacolare KO, contro un forte e quotato atleta del Marocco nelle regole delle MMA presso il prestigioso gala Janus Fight Night di Padova. Complimenti a lui e a tutto lo staff e alla Squadra. In fondo la vittoria, sebbene singolare, è l’obiettivo verso il quale tutto il team della Scuola del MaestroVigolo ha puntato! Per informazioni: Le lezioni si svolgono Martedì e Giovedì dalle 20.30 alle 22.30 presso pal Hellofit (via Monte Ortigara 18 Spagnago di Cornedo VI) cell. Marco 3358451834 mail teamvigolo@gmail.com Seguite sempre la vostra via, senza paura e senza rimpianti o volontà di fare passi “indietro”. Vi auguro un Felice Natale 2012.

Tanti auguri al nostro Massino Neresini, firma storica di Sportivissimo, che sabato 1 dicembre si è unito in matrimonio con Eliana Franco. Il taglio della torta è stato in perfetto stile taiijiquan.

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Giù, a tutta!

Argentin, Simoni e Furlan travolti dalla passione per la Down Hill. Gli atleti vicentini in prima fila nei campionati del Veneto e Triveneto

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n mondo che, a prima vista, potrebbe appartenere solo a gente tosta, folle e temeraria. Sempre di più sono invece gli appassionati che si avvicinano alla disciplina estrema che riesce a trasmettere emozioni indescrivibili su tracciati alquanto impervi. Impossibile usare questo mezzo per andare a scuola o al la-

voro. Il suo peso eccessivo (fino a 25 kg) e la struttura fisica del telaio vietano qualsiasi tipo di utilizzo pedalato. Queste biciclette dalle geometrie insolite e dai lunghi steli ammortizzanti, che ne caratterizzano la forma, durante l’inverno sostano “nella stalla” (garage). Una stagione da ricordare, quella del 2012, che ha visto i bikers vicentini impegnati nel calendario

triveneto su tutti i fronti: Circuito DH Nordest organizzato dal Team Lee Cougan Gravity Project di Vicenza Campionato regionale Veneto svoltosi ad Alleghe (BL) Campionato provinciale di Vicenza conclusosi a Pozzolo di Villaga (VI).

(Dirty Team, cat. Under 23); Martino Tortora (Reunion dh Team, cat. Master 3). Vicentini Campioni Circuito DH Nord est: Abramo Alberti (AR6Nicolai Dh Team cat. Allievi) Riccardo Cerato(Lee Cougan Gravity Project cat. junior), Zen Pierangelo (ASD San Marco DH Team) Dennis Facci (AR6-Nicolai Dh Team cat. Elite Master); Giacomo Gasparella

(AR6-Nicolai Dh Team cat. Master 3); Matteo Cappellaro (Lee Cougan Gravity Project cat. master 4)

tuttora presente nel mondo professionistico nel Team Christina Watches, e infine pure un campione del Mondo su strada anno 1986, Moreno Argentin, questo in veste di promotore. Ed è proprio Moreno Argentin, coadiuvato dalle Amministrazioni del Comune di Alleghe, Provincia di Belluno e Regione Veneto, che sta attuando un rilevante progetto de-

Giù, a tutta!

Tra i temerari, si scopre anche un Gilberto Simoni vincitore di due Giri d’Italia nel 2001 e 2003, un velocista di Montecchio Maggiore Angelo Furlan, campione Italiano ed Europeo nella BMX e vincitore di una ventina di corse su strada,

A conclusione della stagione 2012,

i vicentini si confermano tra i più agguerriti nel territorio Veneto e Triveneto, confermando le attese e predominando nel campionato Regionale Veneto e nel Circuito DH Nord est. Vicentini Campioni Veneti 2012: Abramo Alberti (AR6-Nicolai Dh Team, cat. Allievi), Riccardo Cerato (Lee Cougan Gravity Project, cat. Juniores); Alessandro Basso

nominato “Campus Argentin - Accademia dello Sport”. Trattasi di una struttura ricettivaalberghiero-sportiva finalizzata allo sport ciclistico sul comprensorio sciistico del Civetta con percorsi di Down Hill, BMX, Four-cross, Cross Country e per finire c’è pure il progetto per un velodromo.


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vicenza

beccaccia d’oro

Giuseppe Zavagnin con le sue due cagnette, Ambra e Perla, riconquista il titolo Tricolore aggiudicandosi il 20° Trofeo “Beccaccia d’oro”.

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opo un anno, siamo a raccontarvi le ennesime vittorie di Giuseppe Zavagnin e dei suoi cani “Ambra e Perla”. Da febbraio ad agosto in tutta la provincia di Vicenza, Treviso e Padova, su terreni di diversa conformazione e difficoltà (per citarne alcuni: le montagne di Cima Grappa, Tonezza del Cimone, le campagne di Castelfranco Veneto) i numerosi appassionati si sono confrontati anche quest’anno e Giuseppe Zavagnin (che con lui porta sempre anche la moglie Marisa) non ha deluso: ha vinto il 20° trofeo “beccaccia d’oro” (1^ classificata Ambra 2^ classificata Perla) e il 12° campionato provinciale A.C.V. di caccia pratica per cani da ferma (1^ Perla 2^ Ambra).Queste due cagnette, di razza setter inglese ormai arrivate all’età di 10 anni, non hanno deluso occupando i primi due posti nel campionato italiano nella categoria cacciatori inglesi: evento questo assai raro in queste competizioni. L’enorme passione per questa disciplina sportiva e l’amore per i suoi cani hanno inoltre

di Enzo Casarotto portato Giuseppe Zavagnin e Perla a disputare anche il 1° trofeo “il cacciatore cinofilo F.I.D.C.di Grantorto” nel padovano. Questo torneo, suddiviso in tre domeniche ha visto la presenza di numerosi concorrenti messi a dura prova dalla selvaggina presente sui terreni esplorati. La somma dei punti attribuiti ha premiato ancora una volta Zavagnin con il primo posto di Perla nella “categoria inglesi”. Ora per qualche mese i “fantastici tre” lasciano i campi di gara per dedicarsi alle battute di caccia trascorrendo giornate indimenticabili assieme agli amici in attesa di ritornare a sfidare sportivamente gli avversari il prossimo anno.

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piccole dolomiti

Quest’inverno mi faccio un igloo IL FAGIANO DI MONTE si ripara dal freddo costruendo il suo riparo sotto la neve

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l territorio della provincia di Vicenza comprende una straordinaria varietà di habitat naturali: dalle zone umide alle campagne agricole, dalle colline ai boschi prealpini, dalle vallate alpine, regalando scorci e paesaggi di rara bellezza. Grazie a tale variegata morfologia e ricchezza dell’habitat, vive e si accresce una vasta moltitudine di specie animali, assoggettate da anni a una gestione faunistica-venatoria che deve garantirne la conservazione e la sua sopravvivenza. La provincia di Vicenza comprende nel suo insieme un territorio estremamente vario ed eterogeneo, entro il quale si possono indicativamente individuare due settori morfologicamente differenti: il settore settentrionale, prevalentemente montuoso, ed il settore meridionale pressoché collinare. La fauna che popola il territorio vicentino è costituita da componenti tipici degli ambienti prealpini, localmente sono presenti anche elementi strettamente alpini quali la lepre variabile, la pernice bianca, il francolino di monte e il fagiano di monte. Questi ultimi vengono definiti “relitti glaciali” poiché sono le ultime specie rimaste sulle montagne più alte delle Alpi a seguito

della ritirata dei ghiacciai avvenuta circa 10.000 anni fa. Il fagiano di monte (tetrao tetrix) in inverno è sua abitudine scavare un tunnel nella neve e trascorrervi le ore di riposo, come in un igloo. Questo tetraonide dalla coda a “forcella” nonostante i suoi adattamenti ai climi rigidi può subire una mortalità annua a causa degli effetti della stagione fredda. E’ il galliforme uniformemente distribuito su tutto l’arco alpino italiano, dove frequenta la fascia superiore dei boschi di conifere e quella degli arbusti contorti, generalmente fra i 1200 e i 2200 metri di altitudine, scendendo localmente, in determinati ambienti , anche a quote inferiori ai 1000 metri. Il suo ambiente di elezione è comunque sempre il lariceto rado con sottobosco di rododendri e mirtilli, cespugli di lampone, sorbi e macchie di ontani, alternati a radure. E’ in queste radure, su un pendio ben esposto al sole o su una placca di neve che verso i primi di aprile, i maschi cominciano a radunarsi sulle loro arene tradizionali per dar vita alle complesse

di Dorino Stocchero

parate nuziali collettive. Lo spettacolo è di certo indimenticabile e ripaga ampiamente la levataccia, ore di cammino e attesa nel freddo. L’attività dei maschi inizia molto presto, quando ancora è buio, e prosegue per qualche tempo dopo il sorgere del sole. Gli accoppiamenti si hanno più frequentemente poco prima che il sole illumini l’arena, e di solito avvengono in maggio, mese in cui di regola le femmine compaiono anch’esse sul territorio di parata. Il numero dei maschi su una singola arena è abbastanza variabile ma più frequentemente nelle Prealpi vicentine si possono osservare riuniti 4-5 individui (esistono anche maschi solisti). Ognuno possiede all’interno dell’arena un territorio ristretto; i più ambiti sono quelli in posizione centrale: è infatti ai loro possessori che vanno quasi tutti i favori delle femmine. Con il nero piumaggio lucente rigonfio, la coda a forcello sollevata per mettere in mostra il ciuffo dilatato dalle sottocaudali candide, le carruncole sopraccigliari rosse rigonfie, i maschi emettono il loro canto fatto di vigorosi soffi e di voci gutturali e gorgolii. Allo stesso tempo il cantore tende il collo,

saltella, gira su se stesso, alza e abbassa la testa, mentre le ali abbassate fremono. Quando due maschi si avvicinano troppo si affrontano con colpi d’ala e di becco, fino alla ritirata di uno dei due contendenti. Canti e parate proseguono anche in assenza delle femmine, fin oltre la metà di giugno. Le femmine invece, finiti gli accoppiamenti ricercano un luogo adatto e tranquillo per nascondere il nido e deporre le uova. Una semplice cunetta sul terreno, al riparo di un ceppo. La deposizione di 6-8 uova avviene verso la fine di maggio e la femmina le cova per 24-26 giorni. I pulcini hanno un piumino giallo rossiccio con macchie a strie bruno-rosse e bruno-nerastre. Subito dopo la schiusa abbandonano il nido sotto la guida della madre. La crescita delle remiganti è molto rapida e appena hanno superato la taglia di una quaglia sono in grado di volare. A circa tre mesi sono

quasi indipendenti. I pulcini si nutrono abbondantemente di larve di formica, larve, pupe, insetti e molluschi; assai importanti però anche parti verdi e bacche di mirtilli. Con l’avanzare della cattiva stagione le nevicate rendono meno accessibili i bassi cespugli e quindi si cibano di sorbo degli uccellatori, di rose selvatiche e soprattutto rododendri, le cui gemme più fibrose aiutano i galli a passare l’inverno. Gli effetti di una lunga stagione avversa, la mortalità media annua è piuttosto elevata anche per gli adulti: in Finlandia è stata calcolata la perdita varia dal 40 al 60%. La specie fra l’altro come evidenziato in precedenza ha notevole capacità di scavare tunnel nella neve alta più di 30 centimetri per restare riparati dalle intemperie come in un igloo e per essere più vicino al cibo, con un minor dispendio di calorie. La specie del fagiano di monte negli ultimi anni ha subito un forte calo per i più svariati motivi. Con queste righe abbiamo cercato di trasmettere sempre più elementi di conoscenza, in onore della fauna delle nostre montagne vicentine con un solo motto “conoscerla per conservarla e cercare di gestirla nell’interesse di tutti” con la speranza di trasmettere ai nostri figli un patrimonio sicuramente superiore a quello che abbiamo ereditato, invitandoli ed educandoli a fare altrettanto per chi verrà dopo di noi.


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Bonus Sport: un prezioso aiuto alle società e agli atleti

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rosegue il “Bonus Sport”, iniziativa promossa dal CONI di Vicenza e dalla Provincia di Vicenza, con il contributo di Banca San Giorgio Quinto e Valle Agno e rivolta ai Comuni per agevolare nella pratica sportiva le famiglie più in difficoltà e venire incontro ai ragazzi vicentini nella loro voglia di fare sport. Nel secondo anno di bonus, il contributo complessivo è stato di 68.765,00 euro, di cui 38.765,00 euro messi a disposizione dai 36 Comuni aderenti e 30.000,00 euro da parte del CONI di Vicenza. Anche Valdagno ha scelto di confermare la propria adesione, stanziando

di Giulio Centomo

un contributo di 1.500,00 euro a cui si aggiungono 1.100,00 euro del contributo CONI. Per la stagione sportiva in corso è ancora possibile presentare domanda di contributo rivolgendosi all’Ufficio Sport del Comune di Valdagno. Sia le famiglie che le società sportive possono segnalare gli atleti minorenni da inserire in un’apposita graduatoria per l’assegnazione del contributo. La quota “una tantum” è pari a 100 € per atleta, da indirizzarsi alla copertura delle spese legate alla pratica sportiva. Come già fatto lo scorso anno l’assegnazione dei “Bonus” terrà in particolare considerazione quei nuclei famigliari con più figli o con fi-

gli disabili che partecipano alle attività promosse dalle singole società sportive. Una volta segnalati gli atleti al Comune, gli uffici provvederanno a richiedere la documentazione completa per poter poi erogare il contributo. «Abbiamo ancora un buon numero di contributi erogabili – commenta l’assessore allo sport del Comune di Valdagno, Alessandro Grainer – credo che il “bonus sport” rappresenti un aiuto non di poco conto in tempi di difficoltà e di tagli. Non è giusto che soprattutto i giovani atleti siano costretti a rinunciare all’attività sportiva, strumento di socializzazione e di educazione ad uno stile di vita sano ed ai valori del rispetto, dell’a-

micizia e della lealtà. Voglio inoltre ricordare che il Comune di Valdagno, nell’ottica di favorire l’accesso alle strutture sportive ed alla pratica delle più disparate discipline, da diversi anni permette agli atleti Under 16 di accedere gratuitamente agli impianti.»

SEMPRE PIÙ IN ALTO

Riprendono i corsi di arrampicata al Centro Sportivo 7A Dal 1° novembre sono aperte le iscrizioni ai corsi di arrampicata organizzati dal Centro Sportivo 7A, in collaborazione con il Comune di Valdagno. Tre corsi finanziati dal Comune nell’ambito del progetto “Valdagno città dell’arram-

picata” rivolti a bambini, ragazzi e adulti residenti nel territorio valdagnese. L’iniziativa per il secondo anno consecutivo mira a promuovere la pratica dell’arrampicata in città, per imparare a muoversi correttamente ed in sicurezza, godendo così delle numerose possibilità che il nostro territorio offre: dalle falesie di loc. Bergamini e Castelvecchio, passando per le palestre indoor del PalaSoldà e del Centro Sportivo 7A, la nuova parete coperta dell’ex-inceneritore e poi... via verso le nostre affascinanti Piccole Dolomiti! Per informazioni e iscrizioni: Centro di Arrampicata 7A tel. 0445.1742890 – 338/1485705.


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schio 18 Il Famila Schio dopo la supercoppa italiana punta al titolo tricolore e alla conquista dell’Europa.

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di Enzo Casarotto foto di Donovan Ciscato.

opo la vittoria nella supercoppa italiana ottenuta al PalaMazzola di Taranto (vittoria contro le joniche per 72-51): la quarta in bacheca nella sede di Via delle Industrie, che fa compagnia ai 4 scudetti, alle 6 coppe Italia, alle 2 Ronchetti e ad una Europe Cup, il Famila si è presentato ai suoi tifosi prima di iniziare la stagione con un evento particolare dal tema: “pronti a gustarvi lo spettacolo” che la dice lunga sulla voglia di riscatto dopo un 2012 in chiaro-scuro che ha visto la società di Marcello Cestaro finalista in Europa ma dietro al Cras in campionato e in Coppa Italia. Al Palacampagnola un migliaio di tifosi e tutte le squadre giovanili arancioni hanno fatto da cornice allo spettacolo tra musica e cucina, tra ospiti e buonumore; quello che non manca al gruppo delle protagoniste del 2012 dopo il rinnovamento dei ranghi. Un gruppo già motivato allestito per ben figurare su tutti i fronti (anche se in questa prima parte si dovrà giocare senza Jantel Lavender (pivot di 193 cm. Classe 1988) e Danielle Mc Cray (guardia di 180 cm. 1987) impegnate nel campionato WNBA. Un ambiente positivo quello del Famila come hanno confermato Eloide Godin, la francese medaglia d’argento all’Olimpiade di Londra e Giorgia Sottana che abbiamo sentito proprio alla presentazione del Palacapagnola: “Abbiamo iniziato bene vincendo la prima partita contro Taranto – sostiene la transalpina Godin - abbiamo un vero gruppo e qui mi trovo veramente bene, la città è piccola però mi piace e la gente quando passeggio con il mio cane, è molto cordiale e affettuosa con me ed è molto simpatica. In squadra c’è una buona intesa e spero che continui così”. In sintonia con Godin c’è anche la promessa del basket italiano, la play classe 1988 Giorgia Sottana che arriva da Treviso (ha vinto l’ultimo scudetto a Taranto con Godin n.d.r): “Mi trovo bene qui, il gruppo è super e stiamo lavorando molto bene, penso che se continuiamo in questa direzione faremo belle cose”. – Una stagione in cui si fa un pensierino anche per ben figurare in Europa. “L’Eurolega è sempre un bel punto di domanda – afferma Giorgia – quindi bisogna vedere come reagiremo soprattutto con gli innesti delle due nuove. Penso che sarà un’esperienza sicuramente importante e che cercheremo di fare il massimo anche in questa competizione”. - Come ti trovi a Schio: il clima, la città? “E’ un clima sicuramente diverso da quello di Taranto: come Taranto c’è poco e penso che tutti lo sappiano però sicuramente essere a Schio è bello comunque; il pubblico è sempre stato caldo anche qui e quindi sono contenta, la città

e r e c n i v r ati pe

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mi ha accolto molto bene e spero di dimostrare in campo tutte le mie qualità e conto di fare bene come tutte le mie compagne”. Si va ad iniziare con “tutti pronti a gustarsi lo spettacolo” come sostiene la campagna abbonamenti 2012 che visto l’entusiasmo è già partita con il passo giusto. Saranno in tanti al Palacampagnola a tifare per la squadra di Marcello Cestaro al timone del gruppo arancione da parecchi lustri, mancherà, ma solo nella sua funzione istituzionale, una figura “mitica” del Palacampagnola, il custode Francesco Vezzaro che va in pensione. A lui un grazie anche da tutti gli sportivi scledensi che in 25 anni lo hanno incontrato e avvicinato sulle gradinate apprezzando la sua grande umanità.

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valdagno

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il Valdagno conquista la Coppa Italia

ittoria doveva essere, vittoria è stata: grande Valdagno, grazie ragazzi, grazie mister Vanzo, grazie a tutto lo staff e allo società. Successo strameritato quello ottenuto in finale contro il Viareggio che porta in città la prima Coppa Italia, il trofeo che mancava ora è tra le mani salde di capitan Rigo che lo ha sollevato al cielo al termine di una serata entusiasmante. Il Valdagno ha vinto con merito per 5 a 1 dopo aver espugnato all’andata il PalaBarsacchi per 5 a 4. In uno sport di squadra vince sempre il gruppo ma

una menzione Pedro Gil se la merita tutta. Il nuovo acquisto, il campionissimo che tutti attendevano non ha tradito le attese: 4 goal nel match di ritorno al Palalido portano la sua firma. E che goal. Il Viareggio è stata l’ultima squadra ad arrendersi nella Coppa Italia 2012, il Valdagno è stato un rullo compressore che agli avversari non ha lasciato nemmeno le briciole. Un percorso costellato di sole vittorie, 8 in totale. Dopo aver superato di slancio il primo girone con Thiene, Scandiano e Montecchio Precalcino, anche quello di semifinale non ha avuto storia nonostante

gli avversari fossero di ben altro spessore. Giovinazzo, Forte dei Marmi e Bassano nulla hanno potuto al cospetto dei ragazzi di mister Franco Vanzo. Insomma, dopo aver conquistato la Supercoppa contro il Lodi vincendo per 4 a 2, è arrivato il secondo trofeo stagionale. Ora sulle maglia biancoazzurre, oltre allo scudetto tricolore, fa bella mostra anche la coccarda, altro simbolo di vittoria. Questa squadra sta regalando le soddisfazioni che in tanti alla vigilia pronosticavano ma una cosa è vincere sulla carta, un’altra farlo in pista.

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o r u t u f l i o s r e v

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La Geko Bike ha già presen tato le sue escursioni per il 2013

a Scuola Italiana di Chiara Guiotto Mountain Bike con i suoi numerosissimi bikers Maestri e Istruttori nan ancora più affiatato abbidistribuiti in tutte le ria do anche qualche ora di teoche non dimentichiamoci province d’Italia ha ela è un ricco programma di borato molto importante. Ma veniamo sul territorio vicentino uscite al sodo presentando le uscite in al Rifugio Bertagnoli cate a tutti gli appassion dedi- programma: la prima domenica alla Piatta e sul commountain bike. La squati di di marzo è prevista la prepara- prensorio della Lessicapitanata da Marco Craadra, zione al Sellaronda Hero che nia. Si tratta di escursioMaestro e Responsabile cco, sarà il 22 giugno 2013 in Val ni guidate programmate della Regione Veneto assSIMB Gardena: una prova davvero in giornata con ritrovo all’esperienza di alcuni ieme eroica per il numero di chilome- davanti al negozio Istrut- tri e i passi alpini da West Cicli a tori tra cui Lino Zarantone rag llo, re. Necessaria quindi giunge- Da segnare inCornedo Vicentino. Filippo Dal Maso, Vito un’ calendario un’altra usc ita Nicoli preparatoria con i e Pierino Zamperetti, è abi vari Istruttori importante uscita a Madonna dellita SIM B per la Corona nel mese di Luglio testare le proprie cata a condurre gruppi di spo . Per in escursioni guidate. Dif rtivi pacità sulle lunghe distanze e tutti coloro che volessero avere fico medio-alta: basta avere un ltà un dislivello importante. Ricor- maggiori informazioni sulle varie nimo di allenamento, più mi- diamo che il percorso completo uscite SIMB e prenotarsi chiamare anni di età e voglia di fare di 18 della Hero è di 84 Km e il di- al numero 0445.1656053 oppure di fatica alla scoperta degun pò slivello supera i 4000 metri di visitare la pagina facebook West li an- altezza. A fine maggi goli più sperduti e affascin o è invece Cicli e il sito Internet costantedelle nostre montagne attr anti prevista l’uscita proprio in Val mente aggiornato www.gekobike. so sentieri e percorsi nuoaver- Gardena per provare il percorso jimdo.com adrenalinici, programmati vi e della Sellaronda Hero e iniziare In attesa di tutte queste escursioni i sopralluoghi da parte dopo ad assaporare l’emozione della SIMB in programma dal prossimo Istruttori. Sono previste degli gara. Per questa tappa sarà or- mese di marzo, il team Geko Bike propone le immancabili usc molto diverse le une dalleuscite ganizzato il pernottamento. ite del in provincia ma anche in altre La Scuola Italiana Mountain sabato e della domenica mattina; quota sui pendii del Tre alta Bike in collaborazione con la luogo di ritrovo il negozio West Alcune prevedono anc ntino. Geko Bike di Cornedo organiz- Cicli di Cornedo. Per queste uscipernottamento: una bella he il za tra i mesi di aprile e agosto te non occorre prenotarsi. Si riocca- 2013 uscite anche corda che le esc sione per rendere il gruppo al di Papa, al Monte Ortiga Rifugio end sono previs ursioni del week te anche in caso di ra, teatri della Prima Guerra Mondi ale, neve. Pedalare su un manto nevoso è avvincente. Provare per credere!

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le bisce d’acqua

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Preda e Predatore

li esemplari di rettili comunemente noti come bisce d’acqua, sono del genere “natrix” e nelle nostre regioni sono la biscia dal collare (“Natrix natrix”) e la biscia tessellata “natrix tessellata”. La prima è facilmente riconoscibile dalla presenza di un caratteristico collare giallo dietro alla testa. Delle due specie la più acquatica è la natrix tessellata che non si allontana mai dagli stagni o dagli specchi d’acqua. Di lunghezza sui 90 centimetri, spesso superano abbondantemente il metro, soprattutto le femmine. Sono attive soprattutto al mattino presto e all’imbrunire, mentre trascorrono le ore calde arrotolata sulle rive. Sono abili nuotatrici in superficie ed in immersione dove trovano le loro prede abituali. Si cibano di anfibi, soprattutto rane e girini e micro mammiferi. La natrix tessellata si ciba quasi interamente di pesci, come ben scrive Antonello Porchedda nel seguente racconto “Preda e Predatore” . Vanno in letargo durante l’inverno e si accoppiano, in un groviglio di maschi su di una femmina, in primavera oppure in autunno. Le uova, anche a decine e di color cuoio sono deposte a giugno-luglio ed i piccoli, subito indipendenti, nascono dopo dieci settimane. Difficilmente attaccano, generalmente fuggono o si fingono morte ed emettono dalle ghiandole anali un liquido dall’odore molto forte. Non sono velenose, ma, come molti altri serpenti, possiedono delle ghiandole in grado di

emettere delle sostanze per facilitare la digestione e dotate, in alcuni casi, proprio come nelle Natrix, di proprietà tossiche in grado di paralizzare o uccidere una preda. In ogni caso sull’uomo queste sostanze, che non sono assolutamente definibili veleni, non hanno alcun effetto, ma agiscono solo sui piccoli animali di cui questi rettili si nutrono. È un fresco pomeriggio, il cielo grigio perla, sembra resistere alla pioggia. Dalla finestra dell’ufficio, guardo fuori e penso a come sarà l’acqua del nostro amato torrente Astico, immaginandomici immerso, con la voglia di riprendere un insolito paesaggio subacqueo. Max, il mio buddy, abita a Caltrano (VI), poco distante dal torrente. A lui basta guardare dalla finestra di casa per capire, dal colore dell’acqua, se ci si può immergere. Il suo SMS “positivo” non si fa attendere: sono in auto e mentre mi dirigo verso casa, sto ripassando mentalmente la check-list delle cose da prendere. Poco prima delle 18.00 siamo in Pria, una pittoresca contrada del Comune di Arsiero (VI), incastonata nella valle dell’Astico, appunto. Qui il torrente, nel corso di millenni, ha scavato delle gole tra le formazioni rocciose, dando vita a tre grandi bacini profondi in alcuni punti oltre i 10 metri. Sono molte le specie di pesci che vivono in queste pure e fresche acque: trote fario, temoli, marsoni, ma il mio racconto di oggi documenta una scena di vita che si svolge in questo delicato ecosistema: una storia di prede e predatori. Comincia il rito. Le nostre

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di Antonio Rosso foto di Antonello Porchedda

donne ci osservano, un po’ infreddolite ed incredule, mentre entriamo vestiti nelle stagne. Pochi minuti ancora, tutto è pronto e siamo in acqua, finalmente. Sistemo la maschera, guardo Max negli occhi, l’ok è reciproco, go dive ! Appena messa la testa sotto, qualcosa ci passa di lato. La coda dell’occhio avverte un’ombra scura che si dilegua tra i sassi del fondo. Sembra un serpente, una biscia d’acqua. Il mio sguardo incrocia ancora quello di Max, che non ha perso d’occhio il rettile è mi indica la via di fuga presa. Max non sembra interessato e resta piuttosto lontano, mentre io decido di avvicinarmi. Cautamente comincio a scaricare stagna e gav: la mia intenzione è quella di posarmi sul fondo, stare fermo ed osservare cosa succede. Intanto appronto l’apparecchiatura fotosub e comincio ad inquadrare l’ambiente. Eccola! la vedo, o meglio, vedo la coda, a tratti il corpo: non devo avvicinarmi troppo, penso, la perderei. Comincio a scattare qualche foto e noto che la mia amica

muove freneticamente la testa, si agita, scava? Non capisco cosa stia succedendo, non scappa, si gira verso di me. Sono fermo e trattengo il respiro per non fare bolle e, per una strana paura primordiale ed incontrollata, temo che mi morda. Ma subito sorrido e respiro rilassato. Penso che non potrebbe mordermi perché per farlo dovrebbe lasciare la preda che ha in bocca. Avanzo ancora, ad un metro circa, lei non molla la preda. Il marsone che ha in bocca è vivo. Come si vede nella foto, è stato morso poco sopra la coda: ha smesso di lottare per liberarsi, ma è pronto a scattare se il suo predatore allenta la presa. Il rettile mi sorprende, comincia ad allontanarsi ed io dietro di lui a scattare. Ma solo dopo capisco che di me non gliene importa niente, Lui ha la sua preda, e basta! Il rettile sembra sapere che non è riuscito a mordere mortalmente il marsone, ed allora lo vuole portare fuori dall’acqua. Straordinario! sono stupito. La biscia si avvicina alle rocce e si drizza, come un bastone. Si appoggia

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alla pietra con la schiena e innalza il marsone al cielo, come un trofeo. Ritengo che questa strategia serva a sopprimere la preda, ma è una mia interpretazione basata sull’osservazione “in diretta” della cattura. Il rettile potrebbe avere affinato questa sofisticata tecnica di caccia? Sarà un esperto a spiegarlo, ma resto ancora basito davanti a questa scena subacquea. E’ il momento di togliere il disturbo: che la natura faccia il suo corso. Ho preso ciò che volevo, degli splendidi scatti, e sono contento, questo mi basta. Riemergo lentamente, Max è poco distante da me, ed io che mi ero quasi dimenticato di lui. Quando la mia testa rompe la superficie dell’acqua, sento dei goccioloni che rimbalzano sul cappuccio. Piove a dirotto. Il pelo dell’acqua è sfracellato da un miliardo di buchi. E’ buio ed è bellissimo.

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“senza volley misto non resisto” Lo scorso 21 ottobre al Palazzetto dello Sport di Castelgomberto si è disputato il II Torneo Cesaltig “Città di Castelgomberto” di Volley misto.

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Lux Triberto Volley

Malo Volley

di Elisa Reniero

lle ore 10 del mattino le prime squadre sono scese in campo e solamente alle 20 della sera si è applaudito il vincitore: il Malo Volley.

Le squadre partecipanti sono state 8: Brogliano Volley (iscritta al campionato AICS); Case Sport di Malo (vicecampione provinciale CSI misto); Galta Stars Venezia; Lux Triberto Volley di Castelgomberto; 2° CLASSIFICATO Malo Volley; 1° CLASSIFICATO Pieve A Camisano (campione provinciale CSI misto); SMV Brescia (iscritta al campionato UISP Brescia); 3° CLASSIFICATO USD Lux Castelgomberto;

In finale si sono scontrati il Lux Triberto Volley e appunto il Malo Volley, uscito vittorioso per 2 set a 0. La partita è stata diretta dall’arbitro internazionale FIPAV, Bratislav Popovic. L’ultima azione vincente ha visto la giocatrice Sara Massignani appoggiare, in secondo tocco, la palla nella metà area avversaria dove nessuno è riuscito ad arrivare. Riconoscimenti particolari sono andati a: Calabria Marianna riconoscimento speciale Fabris Enrico riconoscimento speciale Ferrazzo Tania miglior giocatrice Zorzetto Lorenzo miglior giocatore Toniazzo Anna riconoscimento allenatrice del Lux

SMV Brescia

Enrico Fabris

Tania Ferrazzo

Francesca Venturini e Anna Toniazzo

Marianna Calabria

L’organizzazione USD Castelgomberto Lux, rappresentata dal presidente Enrico Meggiolaro e dall’allenatore della squadra di pallavolo “Alfi” Fusari, si dice molto soddisfatta: “è il secondo torneo questo, una giornata interamente dedicata allo sport, vogliamo ringraziare coloro che hanno reso possibile tutto questo: il Comune di Castelgomberto che ha messo a disposizione il palazzetto; la Cesaltig, la Bull Games e la Banca San Giorgio Quinto Valle Agno per il sostegno economico; lo staff, in particolare Sabrina Sandri ed Erica De Franceschi; gli arbitri, in particolare Vittorio Decia (arbitro italiano FIPAV) e Bratislav Popovic (arbitro internazionale FIPAV) e ovviamente tutti gli atleti.” “Questo torneo è una specie di riscaldamento in vista dell’inizio del Campionato Provinciale e la prospettiva futura è quella di continuare su questa linea, visto che l’interesse va crescendo. Siamo riusciti a coinvolgere anche squadre UISP che gareggiano fuori provincia. Il volley, inoltre, è in generale uno dei pochi sport che riesce a racchiudere nella stessa squadra sia elementi maschili che femminili, amalgamando caratteristiche diverse come la potenza maschile e la tattica femminile”.

Lorenzo Zorzetto

“Il nostro pensiero però, oggi, va a Mariano Farinotto, uno di noi, un caro amico e un uomo straordinario che ci ha lasciato troppo presto, dopo averci insegnato tante, troppe cose; il suo ricordo rimarrà vivo ed indelebile in tutti noi.” Mariano era da 45 anni un pilastro del Lux, con un passato da portiere e un presente da dirigente.


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Guanxinet di Valdagno ha ospitato Pier Paolo Romani, autore del saggio Calcio Criminale, una ricostruzione rigorosa del male che sta contaminando il nostro sport nazionale. Un libro che ha avuto il plauso dal presidente UEFA, Michel Platinì.

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artite truccate. Campionati falsati. Gestione delle scommesse, lecite e illecite. Riciclaggio di denaro sporco. Controllo delle scuole calcio e dei vivai delle squadre. Bagarinaggio. Estorsioni mascherate da sponsorizzazioni. Minacce a giocatori, allenatori e dirigenti. ono queste alcune delle azioni messe in campo - è proprio il caso di dirlo - da quel sistema criminal-sportivo che Pierpaolo Romani definisce Calcio Criminale, in cui operano sportivi disonesti, criminali, mafiosi e insospettabili colletti bianchi. Questo mondo fatto di imbrogli, slealtà, corruzione, omertà, violenza e minacce - che molti conoscevano e non hanno denunciato - in cui girano grandi quantità di denaro, è stato portato alla luce dalle inchieste svolte, e tuttora in corso, dalla magistratura in diverse regioni italiane: Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Puglia, Sicilia. Il calcio italiano non è nuovo agli scandali, purtroppo, ma l’ultima Scommessopoli ha qualcosa di diverso dal passato: è emersa l’esistenza di rapporti tra il mondo del calcio e quello delle mafie italiane

e della criminalità organizzata straniera. Sono stati arrestati calciatori famosi e non, in carriera e no, di serie A e di serie minori. Indagini sono in corso su calciatori della nostra Nazionale, su allenatori di grandi squadre e su presidenti di società sportive. Il mondo del pallone sta sempre più perdendo credibilità. Il Calcio Criminale è una minaccia seria, concreta ed attuale, sia per chi opera nel mondo del pallone, sia per chi ne è sinceramente appassionato. Le pagine del libro di Pierpaolo Romani lo testimoniano in modo dettagliato, raccontando storie realmente accadute. Il calcio non è criminale, come la nebbia non è killer e l’autostrada non è assassina. Il calcio è anche criminale e il fatto di mettere questa faccia della medaglia sotto una lente d’ingrandimento ci deve rendere consapevoli di quanto preziosa sia l’altra faccia della medaglia. Il

calcio è passione sportiva, gioco per eterni bambini che non possono e non devono farsi sfuggire di mano quel magico pallone che deve continuare ad essere scuola di valori, emozioni e gioia. Non è per nulla facile perché dove c’è business c’è avidità, dove c’è avidità c’è malaffare, dove c’è malaffare non c’è spazio per la passione. Pierpaolo Romani, ricercatore e giornalista pubblicista, attualmente è Coordinatore nazionale dell’Associazione Avviso Pubblico. Enti locali e Regioni per la formazione civile contro le mafie (www. a vvis opubblic o.it).D a l 1997 al 2001 e dal 2007 al 2008 è stato consulente

della Commissione parlamentare antimafia. È autore delle seguenti pubblicazioni: Le case da gioco; Le nuove schiavitù in Italia. Il traffico degli esseri umani nell’Italia del XXI secolo (con Enzo Ciconte); 30 anni di criminalità in Italia. 1971 – 2001 (con Enzo Ciconte).Dal 2011 collabora con l’Associazione italiana calciatori (Aic). Insieme al giornalista Gianni Mura e al Procuratore federale Stefano Palazzi, ha partecipato al video prodotto dall’Aic contro il calcioscommesse.

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orti di un esperienza che dura dal 2005 nel mondo del commercio on line di articoli sportivi, il 10 Novembre la Mirimat di Mirigliani Matteo ha aperto un suo punto vendita a Creazzo in Viale Italia n° 60. Specializzati nella vendita di abbigliamento e accessori per l'outdoor si propongono al pubblico con le migliori marche del settore quali Montura, Garmont, Millet, Petzl, Climb Technology, Leki, Salice, Victorinox, TSL, Issa, KV+, Wild Climb, Dare 2 Be, Regatta, Mad Rock, Sigg e tante altre. Montagna a 360° è il motto del punto vendita, Alpinismo, trekking, escursionismo, vie ferrate, boulder, nordic walking sono solo alcune delle di-

scipline seguite dal punto vendita. Inoltre dispongono di servizio di noleggio ciaspole e gite organizzate su prenotazione. Competenza, preparazione, innovazione e prezzi sono i punti di forza del negozio, questo non è passato inosservato all'istruttore di Nordic Walking di Creazzo Roberto Calearo, che ha deciso di stringere una collaborazione tra il gruppo Nordic Walking Vicenza sezione di Creazzo e il punto Vendita Mirimat. In Italia il Nordic sta spopolando perchè risulta adatto veramente a tutti. Così sono nate delle scuole e degli istruttori iscritti ad un albo nazionale.

Nuova apertura a Creazzo per la Mirimat

A VICENZA

Anche Creazzo da quest'anno ha un istruttore SINW (Scuola Italiana Nordic Walking) che ha voluto la nascita di un gruppo già assai numeroso e ben affiatato che sta facendo molto parlare di sè e, con il passaparola, ogni settimana si aggiungono nuovi amici alla ricerca di un sano momento di svago. Ma è il clima di grande amicizia ed allegria che lo rende singolare, e questa è forse la motivazione di tanta affluenza. Nel gruppo si sta infatti sviluppando un forte legame tra coloro che lo frequentano, con grande attenzione all'accoglienza del nuovo arrivato. La scelta non casuale della sede significa porte aperte a chiunque, per condividere un momento conviviale post camminata. E' il bar del Palazzetto dello Sport, dove, ad un prezzo "politico", si possono consumare in buona compagnia i piatti magistralmente preparati da Lello. Con questo spirito si tenta ora di coinvolgere anche il nuovo negozio di articoli sportivi MIRIMAT specializzato per la montagna che da pochi giorni ha aperto i battenti a Creazzo. Il desiderio di Matteo di predisporre un settore al Nordic si accompagna ad una filosofia comune con Roberto (l'istruttore) che vuole assolutamente il meglio per il gruppo nel rapporto qualità/prezzo, e, sopratutto, ricalcare anche nell'approvvigionamento dei materiali lo stesso spirito che aleggia in questo fantastico gruppo. Un progetto sicuramente in controtendenza al tradizionale accordo commerciale tra associazione e fornitore. C'è una forte convinzione che tutto ciò sia possibile, perchè il nordic a Creazzo è di fatto un'oasi fuori dagli schemi tradizionali, ed il prossimo passo sarà portare questo clima in tutta l'associazione Nordic Waling Vicenza di cui Creazzo è solo una Sezione.

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Amici su due ruote Tre giorni in bicicletta tra Veneto e Trentino

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gosto tempo di ferie. I nostri amici, Barbara e Lorenzo, decidono di partire e pedalare. Barbara è di Montegalda, ma da quando ha frequentato la scuola alberghiera di Recoaro, qui si è fermata: si è sposata, lavora nel settore della ristorazione, e fra qualche mese diventerà anche sommelier. Lorenzo, di stirpe sportivissima (il babbo e lo zio sono stati degli ottimi ciclisti, fondisti e podisti degli anni 60/70), da alcuni anni si è trasferito a Rovereto, dove fa l’operatore socio-sanitario. Spesso torna dagli amici a Recoaro e, con Barbara, ha in comune la passione per le ruote sottili. Così il 3 agosto, con l’appoggio di Enrico, marito di Barbara che li seguirà in camper, i nostri partono per questo mini tour ciclistico, naturalistico, e perché no, anche enogastronomico, attraverso il Veneto e il Trentino. La prima asperità di giornata è il Passo Xon, che viene subito affrontato, per poi raggiungere Valli del Pasubio e salire al Pian delle Fugazze. Veloce discesa lungo la Vallarsa, su Rovereto e via verso Mori e Riva del Garda, dove si ricomincia a salire verso il Lago di Tenno, per poi affrontare il Passo del Ballino. Discesa su Comano Terme e quindi l’ultima salita verso San Lorenzo in Banale per raggiungere il Lago di Molveno, dove è posto l’arrivo di questa prima giornata. Sicuramente, una

di Gianni Garbin tappa molto impegnativa che i nostri due pedalatori ci raccontano essere stata molto bella per il continuo mutare di paesaggi, la montagna, il lago. Il clima afoso dei fondovalle, le acque dei laghi, e i paesaggi alpini che ti danno almeno la sensazione di un po’ di refrigerio, in questa che ricorderemo come una torrida estate. Il secondo giorno, si parte da Molveno, subito in salita verso Andalo per poi planare velocemente sulla Piana Rotaliana, terra di Teroldego e Pinot Nero dove la nostra sommelier può ammirare i bellissimi vigneti che si estendono a perdita d’occhio. Ma non c’è tempo per distrarsi, si ricomincia pian piano a salire. Abbandonata la Ciclabile dell’Adige in località Lavis, si inizia a percorrere la Val di Cembra, famosa per le cave di porfido. Si passa per Segonzano e le sue piramidi di terra per imboccare la Val di Fiemme, culla dello sci nordico italiano. A Molina di Fiemme inizia una delle più belle salite delle Dolomiti, il Passo Manghen. A questo punto, percorsi circa novanta chilometri e prima di affrontare i diciassette di salita, arriva come per miracolo il camper con Enrico che prepara un buon piatto di pasta, benzina che aiuterà ad affrontare un test così duro. Si riparte dunque per raggiungere la cima Coppi, apice di questo giro, che in una giornata splendida offre un panorama indimenticabile. E poi via in una discesa mozzafiato di venticinque

chilometri fino a Borgo Valsugana, dove finalmente una bella birra e il meritato riposo concludono una giornata intensa. L’ultimo giorno si parte da Borgo e, seguendo la ciclopista del Brenta, si fa rotta verso Bassano, una sosta in Piazza degli Scacchi a Marostica, e poi via per affrontare l’ormai minuscolo Colle di Priabona, per poi risalire la Valle dell’Agno fino a Recoaro, dove al Mini Bar l’amico Mirco attende per festeggiare assieme la riuscita di questo progetto. Sicuramente tre bellissime giornate, faticose ma anche divertenti e senza ombra di dubbio da ripeter ancora, magari con altri amici che hanno la stessa passione. Il resoconto delle tappe: 1°giorno: - Km 126 Recoaro T.Passo Xon, Valli del Pasubio, Passo Pian delle Fugazze, Rovereto, Mori, Passo S. Giovanni, Torbole, Riva del Garda, Lago di Tenno, Passo del Ballino, Comano Terme, S. Lorenzo in Banale, Molveno. 2° giorno: - Km 125 Molveno, Andalo, Mezzolombardo, Lavis, Meano, Segonzano, Molina di Fiemme, Passo Manghen, Telve, Borgo Valsugana. 3° giorno: - Km 122 Borgo Valsugana, Grigno, Cismon, bassano, Marostica, Thiene, Malo, Priabona, Cornedo Vic. no, Valdagno, Recoaro T.

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Basket i t n o c c a r in

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llenamento insolito quello che si è svolto mercoledì 7 novembre nella palestra delle Borne di Valdagno. Il coach d’eccezione è stato Luca Cognolato insegnante e scrittore per ragazzi autore della collana Basket League. Due ore di racconti attraverso le immagini dei suoi libri che stanno riscuotendo un buon successo tra i più giovani. La Biblioteca Civica Villa Valle, in collaborazione con l’Assessorato alle politiche culturali e con l’Assessorato allo Sport ha organizzato degli incontri con autore per ragazzi dai 6 ai 13 anni nei luoghi in cui praticano il loro sport preferito. Lo sport non sempre si lega facilmente con la lettura e proprio per questo si è cercato di catturare potenziali non lettori nel luogo che amano di più, cercando di creare un contagio positivo di passioni, complice la figura di riferimento, l’allenatore. L’incontro, che ha avuto come

protagonista il gioco della pallacanestro, ha permesso ai gruppi Pulcini e Scoiattoli di SM Scuola Minibasket Valdagno di conoscere le avventure di Stekko, Fiacca, Yoghi, Checco, il Grinta e tutta la squadra degli Sharks, un gruppo di giovanissimi cestisti allenati da Otto per Otto, il loro coach, scritte e raccontate dall’autore Luca Cognolato. I giovani cestisti son rimasti estasiati dal racconto e dai disegni dell’autore che ha trasportato i bambini dell’SM Valdagno nel mondo della Basket League: la fantasia si è mischiata così alla realtà del campo

che i piccoli cestisti vivono settimanalmente. “Per crescere un bambino ci vuole un villaggio” . Per crescere un lettore ci vuole una comunità. Un’azione che si spera non porterà poi benefici solamente al nuovo lettore ma tale energia tornerà alla comunità tutta: si tratta di un vero e proprio investimento. Chi legge è infatti un cittadino più consapevole, una persona in grado di “leggere il mondo”. Un incontro importante per avvicinare il mondo dei più piccoli alla lettura attraverso lo sport che li appassiona, passando per le ri-

ghe di racconti dai contenuti divertenti e allo stesso tempo formativi. Gli incontri proseguiranno in altri luoghi di sport Martedì 20 novembre ore 19, Palestra Dam: Elena Peduzzi con la collana Le Libellule, sulla ginnastica ritmica. Lunedì 26 novembre ore 17.15, Ex Galoppatoio: Andrea Valente con Campione sarai tu! Anche il calcio ha le sue regole. Inoltre ai ragazzi di quarta di Polo Liceale, Itisvem, Luzzatti e Ipsia l’Assessore allo Sport Alessandro Grainer racconterà la storia delle Olimpiadi legata al razzismo e al ’68, fornendo una bibliografia di riferimento che permetta di approfondire l’argomento.

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nunciato. n a o ss e cc o su t n U o . m e n o Campo Marzio i a s to n s e m a ta n P u p p a ali si sono dati moto club provinci

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di Enzo Casarotto n tanti, fin dalle ore 9 del mattino della prima domenica di ottobre non si sono fatti mancare l’appuntamento del 2° motomeeting dei moto club della Provincia organizzato da Emiliano Barban presidente della delegazione motoristica vicentina nel centralissimo viale Dalmazia di Campo Marzio di

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Vicenza e alla fine della giornata sono state stimate oltre 25mila le presenze dei visitatori e degli appassionati. Molte le curiosità che spaziavano dai modelli della velocità, al cross, dal trial allo speedway, dall’enduro alle stradali, dai prototipi dell’accelerazione alle mitiche vespe e poi le Guzzi, le Ducati, le giapponesi e le Laverda, di tutti i tipi e cilindrate e poi, si sa, le moto vanno a pari passo

con le belle donne e la selezione valida per la finale di Miss Lady Veneto è stata lo spettacolo nello spettacolo in un mix molto apprezzato in una vera giornata di spensieratezza e di festa. Non ultima da citare la gara di solidarietà tra i moto club per una raccolta fondi a favore della “Città della Speranza” denominato 2° Trofeo FMI per la città della speranza. Tra gli stand più visitati quello del moto club Santorso in cui

Stefano Ciscato e soci hanno presentato un mix di attività e di modelli con varie sfaccettature. In bella mostra anche l’onorificenza del Coni ricevuta lo scorso anno ma anche un televisore che ha consentito ai presenti la visione della gara del mondiale e la sezione dedicata a ciclismosicuro.it che proprio qualche settimana fa al memorial Thomas Casarotto di Schio ha esordito ufficialmente come moto staffetta di scorta tecnica al seguito delle

gare ciclistiche. Uno stand è stata dedicata anche alla sicurezza stradale rappresentate, dalla sezione della polizia locale, della polizia stradale e dalla FMI, che assieme alle autoscuola Rady Two Goo per l’occasione hanno fatto provare ai visitatori alcuni simulatori di moto ed auto. Un appuntamento questo che sebbene giunto alla sola seconda edizione, si è già affermato come uno dei più apprezzati e importanti tra quelli organizzati nel capoluogo.

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orso bikers di Enzo Casarotto

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Successo per la 19 edizione del motoraduno di Santorso nonostante le bizze del tempo

nche la 19esima edizione del moto incontro dell’Orso 2012 va in cantiere e come si erano messe le cose rispetto al meteo previsto nel primo fine settimana di settembre, Stefano Ciscato presidente del Motoclub Santorso e il suo staff possono ritenersi ben contenti per aver offerto a 250 bikers (tra le staffette e gli iscritti) la possibilità del motogiro panoramico di 85 km. attraverso le bellezze e l’ospitalità dell’Altopiano di Asiago con il ristoro a Tresche Conca ricco di prodotti tipici a chilometro zero. Il tutto senza aprire l’ombrello (è già questa è una nota estremamente positiva!). Tutti soddisfatti alla fine con il moto club Poleo che ha vinto il riconoscimento del gruppo più numeroso, Il

SS.309 di Chioggia quello del più lontano e apprezzamenti sono venuti anche dai vari partecipanti giunti da Padova, Chiampo, e del basso vicentino per citarne qualcuno. “E’ andato tutto bene e a nome dei soci – afferma Stefano Ciscato – intendo ringraziare Luca Boscoscuro e la DVF di Denis Dalla Vecchia per averci portato in esposizione la “Moto

2 Speedmaster-speedup” impegnata nel mondiale Moto2 pilotata da Andrea Iannone; una moto il cui telaio è stato costruito da unica fusione alla DVF di Santorso. Per noi è stato un onore far vedere ai partecipanti del moto incontro un pezzo così interessante e pregiato, peraltro ben descritto ai più curiosi dal telaista costruttore. Un sentito ringra-

ziamento va all’Amministrazione comunale di Santorso, a Dino e Marco Panozzo de “I sapori dell’Altopiano” di Treschè Conca, alla Speck di Asiago, alla Cantina Colli vicentini, a Brazzale di Zanè, all’Associazione Carabinieri in Congedo e a tutto il personale dell’Oasi, luogo che ha ospitato l’evento: componenti tutte importanti per il buon

esito della manifestazione che speriamo di organizzare il prossimo anno con i favori del meteo”. Prima del congedo l’Assessore allo sport di Santorso Elena Zavagnin a nome dell’Amministrazione orsiana, si è complimentata con gli organizzatori evidenziando la sinergia che unisce il moto club a tutte le altre associazioni presenti nel territorio.


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prepararsi allo sci

Che cosa ci serve per affrontare al meglio le piste da sci?

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di Mirco Zanellato, Chinesiologo e Personal Trainer

a testa naturalmente, e con la testa si intende: non improvvisare, non lasciare tutto al caso o al ricordo più o meno lontano dell’ultima sciata. Qui di seguito alcuni pratici consigli per affrontare al meglio la stagione che arriva e godersi con maggior sicurezza le uscite sugli sci e tavola. Piccola premessa, per usare la tavola da snowboard e gli sci si avranno alcune accortezze diverse, ma in linea generale possiamo considerare quanto segue:

Proposta n. 2 per chi è più abituato a muoversi preparati con 2 o 3 uscite settimanali di corsa o camminata sportiva, abbina i piegamenti sulle gambe e le posizioni statiche sempre mantenendo le attenzioni sopra indicate. Inserisci alcuni esercizi dinamici, come i saltelli in avanzamento e quelli laterali. Per tutti, abituatevi ad ascoltare le vostre sensazioni, quando siete stanchi fermatevi, partite gradualmente sia nella preparazione e soprattutto in pista, eseguite prima di partire alcuni esercizi di stretching e i piegamenti sulle gambe e buon divertimento!

Proposta n. 1 per chi è sedentario preparati alle sciate, qualche settimana prima iniziando a muoverti di più a piedi e meno in auto, usa le scale e non l’ascensore effettua per almeno 3 volte la settimana dei piegamenti sulle gambe, aumentando sia le serie che le ripetizioni, mantenendo gradualmente più a lungo le posizioni con le gambe piegate, ricordati di non sollevare i talloni e di mantenere sulla stessa linea piedi, ginocchia e anche, cercando di fare in modo che le ginocchia non superino la linea dei piedi come da esempio.

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Alberto tomba a Valdagno Giovedì 10 gennaio a Valdagno, Alberto Tomba rievocherà le sue grandi imprese sportive a Palazzo Festari, ore 20 e 30, dove discuterà di leadership con Giuseppe Pisi e Luigi Borgo.

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di Elisa Reniero

rande attesa per la conferenza che giovedì 10 gennaio 2013 si terrà a Palazzo Festari in sala Soster. Ospite della serata sarà Alberto Tomba, il pluricampione di sci, che con il dottor Giuseppe Pisi, autore di un fortunato libro sul tema della leaderschip, e con Luigi Borgo, direttore di Sportivissimo, affronterà un argomento ricco di fascino quanto di straordinaria attualità: il campione sportivo e il leader aziendale, come il codice sportivo possa diventare il codice d’impresa nel mondo del lavoro d’oggi. Un’occasione imperdibile per approfondire il carattere di una delle mentalità più vincenti della storia dello sport.

Alberto Tomba: 3 medaglie d’oro e 2 argenti olimpici; 2 medaglie d’oro e 2 bronzi mondiali; 1 Coppa del Mondo assoluta; 8 Coppe del Mondo di specialità; 50 vittorie in Coppa del Mondo, 89 podi.

Giuseppe Pisi: Imprenditore, fondatore e presidente del gruppo Fenice Spa; Laurea in marketing e comunicazione d’azienda presso l’università di Urbino; autore dei saggi “Conversando di leadership”, “Spaghetti marketing”.

Luigi Borgo: Maestro e allenatore di sci; direttore della rivista Sportivissimo; firma la rubrica “Spigoli” su Sciare Magazine; è autore di diversi libri, tra cui “Il re delle Neve”.

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40 minuti di troppo

Potete scrivere al Senatore Alberto Filippi inviando le vostre e-mail a: sportivissimo@mediafactorynet.it Le vostre lettere possono essere lette anche nel sito: albertofilippi.it

Caro Senatore, “40 minuti”, cosa sono? La percezione soggettiva e il nostro stato d’animo possono farceli sembrare tutto, poco o niente. Ma al di la di ciò, sono 40 minuti che possono essere pochi per un ritardo del treno o tanti per chi accusa un malore e ha necessità di soccorso. A fine ottobre ho letto sul giornale dell’intenzione di Trenitalia di rimborsare il 25% del costo del biglietto ai viaggiatori del Frecciarossa Napoli-Milano che martedì 30 ottobre erano arrivati nel capoluogo lombardo con 40 minuti di ritardo in seguito alla deviazione straordinaria verso Parma per consentire ai giocatori della Roma di scendere dal treno; il giorno successivo si è infatti disputata la partita Parma-Roma e la società giallorossa, che non è la sola, ha siglato con Trenitalia una partnership di collaborazione che consente alla squadra di prendere il treno per andar a disputare alcune trasferte. Giovedì 15 novembre, invece, un uomo di 56 anni ha accusato un malore, rivelatosi un infarto, poco dopo che il treno, sempre Frecciarossa, era partito da Torino. Subito assistito dal capotreno, dal personale e da dei medici presenti, purtroppo però senza defibrillatore - “la normativa vigente non lo prevede” si è giustificato il direttore delle relazioni con i media delle Ferrovie - non ha fatto a tempo a raggiungere alcun ospedale. Il treno ha effettuato la sosta straordinaria solo a Rho e nel frattempo sono passati 40 minuti (ufficialmente per le Ferrovie solo 19). Il soccorso del 118 lo aspettava ma l’uomo non ce l’ha fatta. La mia riflessione è questa: cosa sarebbe accaduto se al posto di quel signore “comune” ci fosse stata la squadra della Roma o qualcun altro di pari calibro? Contano più le persone o i soldi? Quanto si paga per una sosta straordinaria del Frecciarossa? Sono convinta che se quel signore avesse avuto le disponibilità finanziarie della AS Roma, quel treno si sarebbe fermato subito, sarebbe arrivato un elicottero dell’emergenza

con il defibrillatore sul posto o chissà cosa. Forse mi sbaglierò ma a me sembra il solito leitmotiv, la legge sarà uguale per tutti, il servizio sanitario sarà pur pubblico, ma chi è ricco e potente avrà sempre di più, farà deviare il “non deviabile” e farà accadere anche “l’altamente improbabile”. Vorrei un suo commento. Grazie dell’attenzione. Saluti. Maria Donati. Cara Maria, ineccepibile il disagio civico che emerge dalla tua lettera e che mi coinvolge in questa mia risposta. Poter fermare un super treno per una partita di calcio e non poterlo fermare per un’emergenza sanitaria è uno scandalo degli assurdi tempi in cui viviamo. Sono saltati i valori umani a favore dei valori d’interesse. È questo che emerge in modo incontrovertibile dai due fatti che tu hai messo in relazione. Ci potranno essere tutte le attenuanti del caso, ma resta l’imbarazzo di constatare che per dare un servizio a una squadra di calcio, 40 minuti di ritardo sono stati possibili; per salvare una vita umana, no. È scandaloso. E preoccupante. Spiace che in qualche modo sia stato coinvolto lo sport in questa brutta storia, anche se questa volta il responsabile non è lo sport ma di chi ha gestito quelle tratte ferroviarie. Cosa fare di fronte a questa deriva di civiltà? Prenderne atto, denunciarla, dissociarsene come hai fatto tu. Un caro saluto, Alberto.



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