Perugia Social Photo Fest - programma

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10/18 novembre 2012 Villa Fidelia - Spello Perugia (PG) - ITALY web: www.socialphotofest.org mail: info.PGphotofest@gmail.com



Mission

Raccontare, denunciare, aprire le coscienze tramite una immagine, un dettaglio: è questo che rende la fotografia sociale uno straordinario mezzo di comunicazione. Il Social Photo Fest fa propria la lezione dei grandi del passato e si apre agli stimoli della quotidianità proponendo mostre fotografiche, workshop ed eventi che porteranno nella nostra città artisti di fama internazionale coinvolgendo l’intera cittadinanza. Due le declinazioni di fotografia sociale alla base della manifestazione: fotografia intesa come denuncia e riflessione e fotografia come terapia, come mezzo per dare voce a chi spesso viene dimenticato dalla nostra società. L’edizione di Perugia fa seguito all’edizione realizzata a Piombino (dal 25 maggio al 3 giugno u.s.) che ha avuto un notevole successo di pubblico e di critica. Oltre 2000 le presenze registrate tra visitatori, appassionati o semplici curiosi provenienti da ogni parte d’Italia evidenziando un bisogno di socialità e di condivisione che ha garantito il successo dell’edizione primaverile dimostrando, altresì, che il

mezzo fotografico non è puro esercizio estetico, ma indispensabile strumento di narrazione in grado di aprire i cuori e le coscienze con la forza dell’immagine. L’edizione umbra sarà caratterizzata da un ampliamento della sezione fototerapia sottolineato dalla presenza di prestigiose personalità internazionali. Durante l’arco della manifestazione è prevista la realizzazione di quattro workshop e di una conferenza che prevede relatori di fama nazionale e internazionale e che sarà l’occasione per fare il punto della situazione su una disciplina, quale la fototerapia, in costante espansione ed in continua evoluzione. Il Social PhotoFest getta così le basi per diventare un punto di riferimento a livello nazionale nel settore (grazie alle due edizioni annuali in Toscana e in Umbria) ed un’occasione imperdibile per gli esperti o per chi muove i primi passi nella fotografia terapeutica per condividere esperienze, fare formazione, conoscersi ed elaborare strategie di lavoro condivise.


calendario EVENTI SaB 10

17:00

vernissage

Dom 11

10 13 15 18

workshop

Lun 12 Mar 13

Presentazione festival - aperture mostre

Free Transform - Workshop a cura di Sabine Korth

1

giorno di chiusura

15 16:30 incontro pubblico

Presentazione Shoot4Change e progetto Shoot4Emilia

16:30 18 incontro pubblico

4

Mer 14

15 17

lettura portfolio

17 18

incontro pubblico

‘Inside Out/L’Italia sono anch’io/Firenze’ un progetto di arte partecipata a sostegno della campagna sul diritto di cittadinanza dei figli di stranieri nati in Italia, a cura di ABCM e in collaborazione con Gruppo Ripplemarks di Firenze

A cura di TerraProject Presentazione lavori del collettivo TerraProject


Gio 15

16 18

Visita guidata delle mostre con Judy Weiser per esplorare le foto più approfonditamente

VEN 16

9 13 conferenza 14:30 19

Experiencing Photography (vedi il programma pag 10)

10 13 15 19

workshop

2

Un’Immagine vale più di 1000 parole a cura di Judy Weiser

10 13 15 18

workshop

3

The Self portrait experience © a cura di Cristina Nuñez

Dom 18

10 14

workshop

2

Un’Immagine vale più di 1000 parole a cura di Judy Weiser The Self portrait experience © a cura di Cristina Nuñez

Sab 17

visita mostre

ore 10 14 workshop 3

ore 10 14 workshop

4

ore 16 premiazione

Palazzo della Provincia - Piano Nobile (2° piano) Sala Galleria - PERUGIA

Palazzo della Provincia - Piano Nobile (2° piano) Sala Galleria - PERUGIA

Fotografie come strumento per stimolare e potenziare la conoscenza del sé e l’espressività a cura di Ulla Halkola Concorso fotografico a cura dell’Associazione IPO 5


DOM 11

10:00 13:00 15:00 18:00

WORKSHOP 1

6

Villa Fidelia - Limonaia. Spello (PG)

FREE TRANSFORM - L’album di famiglia rivisitato

SABINE KORTH

“Le foto ricordo raccontano oggi ciò che è avvenuto ieri. Negli album di famiglia trovo momenti particolari della mia esistenza. Osservo i miei cambiamenti e quelli di ciò che mi circonda, percepisco il flusso di continuità della vita. La fotografia, congelando le immagini, talvolta congela anche la percezione della nostra e dell’altrui identità rendendo il rapporto con la propria immagine, il proprio ruolo non sempre sereno. Da questa idea è nato il progetto di assemblare le fotografie di mia madre e me coetanee. Ho costruito nuove narrazioni e nuovi sorprendenti modi di interpretare me, e la relazione con mia madre. Concedermi l’opportunità di ironizzare sul passato o sul presente significa ridisegnare la mia storia personale. Usare forbici e colla o tagliare, inquadrare, ridimensionare virtualmente sono gesti forti, stimolanti e liberatori. Attraverso un canale comunicativo alternativo a quello verbale, il collage e il fotomontaggio mi fa conoscere e esprimere nuovi aspetti di me, riconsiderare e rivalutare la mia storia di vita, scoprire e riscoprire figure e aspetti della mia famiglia”.

Sabine Korth, artista, fotografa, docente, specializzata nel fotomontaggio

Per conoscere il lavoro di Sabine Korth: http://www.fotokorth.de

Costo del Workshop: € 60,00 (incluso tessera iscrizione Associazione LuceGrigia) Il materiale per il workshop verrà comunicato via email qualche giorno prima dell’inizio del workshop Per l’iscrizione inviare una email a: work.socialphotofest@gmail.com Codice iscrizione da mettere nell’oggetto dell’email WKS-SK


SAB 17

10:00 13:00 15:00 19:00

DOM 18

WORKSHOP 2

Il workshop sarà in lingua inglese. È prevista la traduzione

10:00 14:00

Villa Fidelia - Limonaia. Spello (PG)

Un’immagine vale più di mille parole

Judy Weiser

Imparare come le fotografie creano significato, mettono in relazione con i sentimenti, contengano segreti, attivino ricordi, e raccontino le proprie storie se usate come strumenti per azioni sociali, terapia, o come attività volte ad accrescere il benessere e ridurre l’esclusione sociale. Il workshop (“master class”) tenuto dalla psicologa canadese e arte terapeuta Judy Weiser (considerata il massimo esperto mondiale in “tecniche di fototerapia”) fornirà opportunità per capire le ragioni per cui queste tecniche riescono così bene a migliorare la pratica della terapia che sono poi le stesse motivazioni del successo di attività basate sulla fotografia in azione sociale o di fotografia partecipata, progetti di ricerca o per uso personale di autoesplorazione. Questo è un workshop che lavora sulla parte “emotiva” della foto e non su quella “artistica”... Il workshop è aperto a tutti, incluso terapeuti, operatori sociali, fotografi, operatori di progetti sociali, ricercatori di progetti di fotografia partecipativa, docenti, studenti, e chiunque sia interessato.

È richiesta la partecipazione alla lezione che Judy Weiser terrà la mattina del 16 Novembre,

all’interno della Conferenza Experiencing Photography , presso Villa Fidelia (evento gratuito)

Costo del Workshop: € 160,00 Iscrizione e pagamenti: www.phototherapy-centre.com/payments_Italy_2012_It.htm info: jweiser@phototherapy-centre.com http://www.phototherapy-centre.com/Weiser_PhotoTherapy_Workshop_Perugia_2012_It.pdf

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SAB 17

10:00 13:00 15:00 18:00

DOM 18

WORKSHOP 3

10:00 14:00

Palazzo della Provincia - Piano Nobile Sala Galleria Piazza Italia,11 - Perugia

The Self-Portrait Experience©

Cristina Nuñez

L’autoritratto fotografico secondo questo metodo, permette a chiunque di scatenare il processo creativo attraverso l’espressione di emozioni difficili. Nell’autoritratto siamo, allo stesso tempo, autore, soggetto e spettatore, e la dinamica tra questi ruoli spinge il nostro inconscio a “parlare” col linguaggio dell’arte. La concentrazione negli abissi della propria interiorità, la forza creativa dell’autoritratto da un lato e il triplice ruolo dell’autoritrattista dall’altro fanno dell’autoritratto uno degli strumenti più potenti per innescare il processo creativo e così provocare la catarsi che ci permette di evolvere e fortificarci interiormente.

Cristina Nuñez è un’artista spagnola il cui lavoro è stato pubblicato ed esposto a livello internazionale, in luoghi di prestigio come il Mois de la Photo di Montreal 2011, il Casinò di Lussemburgo, les Rencontres de la Photographie de Arles, Palazzo Vecchio a Firenze, Chateau de Nyon e altri. Dopo un’adolescenza come tossicodipendente, Nuñez inizia a scattare autoritratti nel 1988 e nel 2005 crea il metodo The Self-Portrait Experience®, che insegna nei suoi workshop in Italia, Spagna, Lussemburgo, Canada, Stati Uniti e Inghilterra, nelle carceri, nei centri di salute mentale, nelle aziende, musei, gallerie, scuole e università, per insegnare le persone a convertire le loro emozioni in opere d’arte e così fortificarsi.

È richiesta la partecipazione alla Conferenza Experiencing Photography di Venerdì 16 Novembre - Villa Fidelia, Spello

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Costo del Workshop: € 150,00 Info e iscrizioni: pr@self-portrait.eu


DOM 18

Villa Fidelia - Limonaia. Spello (PG)

10:00 13:00

WORKSHOP 4

Fotografie come strumento per stimolare e potenziare la conoscenza del sé e l’espressività

Ulla Halkola

Durante il workshop verrà illustrato brevemente come utilizzare le photo-cards come strumento per scoprire nuovi significati di sé e della propria vita e come continuare ad usare la fotografia in futuro. Oltre alle photo-cards (create da Ulla Halkola) durante il workshop verranno usate anche altre immagini. è necessario avere la propria macchina fotografica. Il workshop sarà in lingua Inglese. è prevista la traduzione. Ulla Halkola ha creato il metodo Spectro-Card ad uso di psicoterapeuti, educatori, ovvero come le photo-cards possono essere uno strumento per acquisire maggior conoscenza di se stessi e per rafforzare elementi del proprio vissuto. Il workshop è aperto a tutti, incluso terapeuti, operatori sociali, fotografi, operatori di progetti sociali, ricercatori di progetti di fotografia partecipativa, docenti, studenti, e chiunque sia interessato.

Ulla Halkola, psicoterapeuta, ha lavorato dal 1989 al 2011 come coordinatrice per il Training and Development Centre Brahea presso l’Università di Turku/Finlandia, organizzando corsi e congressi internazionali nell’ambito della psicoterapia e fototerapia, della salute mentale.

Costo del Workshop: € 40,00 (incluso tessera iscrizione Associazione LuceGrigia) Per l’iscrizione inviare una email a: work.socialphotofest@gmail.com Codice iscrizione da mettere nell’oggetto dell’email WKS-UH

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VEN 16

08:30 13:00 14:30 19:00

Villa Fidelia - Limonaia. Spello (PG)

CONFERENZA EXPERIENCING PHOTOGRAPHY

La fotografia come strumento per migliorare il benessere e ridurre l’esclusione sociale

08:30 9:00

Opportunità di social network con gli artisti, gli arte-terapeuti e colleghi prima dell’inizio della conferenza (ore 9:00 in punto)

09:00 lucegrigia

Saluto di benvenuto Interverranno Dott. Bracco (Assessore Turismo – Regione Umbria) e la dott.ssa Porzi (Assessore alla Cultura - Provincia di Perugia) Presentazione della conferenza

10 11:30 judy weiser

Fototerapia e fotografia terapeutica Introduzione generale all’utilizzo della fotografia e del video in materia di salute mentale, miglioramento personale, progetti di azione sociale e pratiche di ricerca partecipativa

10

11:30 11:40

break

11:40 12

video

12 13

cristina nuñez

Presentazione del video “Higher Self, the philosophy” di Cristina Nuñez

chiara digrandi

The self portrait experience© Il metodo ed applicazioni pratiche


13 14:30

break

14:40 15:15

anna fabroni

15:15 16

carmine parrella

Fotografia tra percezione e neuroscienze

16 16:45

studio arte crescita

“Dentro e fuori la pancia: un percorso fotografico nell’immaginario della maternità”

16:45 19 the photo voice (gb) psyforte centre (rus) sabine korth (it) c.t.p. - ludovico gugliemo (it) ilenia piccioni (it) etra project (it)

L’autoritratto nell’esperienza di Anna Fabroni

Presentano il progetto Maria Aliprandi e Chiara Gusmani

Sessione aperta. La fotografia come stumento di espressione del sé. Esperienze a confronto

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MaR 13 15:00 16:30 SHOOT4CHANGE

MaR 13

Shoot4Change è una organizzazione senza scopo di lucro fatta di fotografi (professionisti e non), designer, artisti e sognatori che condividono parte del loro tempo per la realizzazione di reportage umanitari per le ONG e altre organizzazioni sociali. S4C è una rete internazionale di volontari che operano in difesa dei diritti umani raccontando e riportando storie dimenticate o molto spesso ignorate. S4C immagina un mondo senza paura e restrizioni, in cui l’informazione fluisce liberamente e in cui ognuno è libero di esprimere la propria opinione. Shoot Local, Change Global! Shoot4Emilia, i fotoreportage che raccontano il dopo-sisma. S4C e Protezione Civica hanno lanciato una “chiamata alle armi fotografiche” per raccontare gli aspetti positivi della ricostruzione in Emilia. Dalla vita nelle tendopoli ai centri storici che riaprono.

Un progetto di arte partecipata a sostegno della campagna sul diritto di cittadinanza dei figli di stranieri nati in Italia, a cura di ABCM e in collaborazione con Gruppo Ripplemarks di Firenze

L’ITALIA SONO ANCH’IO / FIRENZE

INSIDE OUT

SHOOT4EMILIA

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Per conoscere Shoot4Change: http://www.shoot4change.net

16:30 18:00

http://www.insideoutproject.net/ facebook: Inside Out/L’Italia sono anch’io


MER 14

15:00 17:00

MER 14

17:00 18:00

LETTURA PORTFOLIO

INCONTRO PUBBLICO

La lettura di portfolio è uno strumento utilissimo per valutare il proprio lavoro di fotografo ed è un valido strumento per avere il parere diretto di un professionista del settore. Può portare risultati molto soddisfacenti se viene affrontata con molta cura la preparazione e la selezione dello stesso, affinché si possa raggiungere un prodotto convincente, soprattutto in termini di coerenza linguistica e progettuale.

TerraProject, collettivo italiano fondato nel 2006 a Firenze, i cui membri attuali sono Michele Borzoni, Simone Donati, Pietro Paolini, Rocco Rorandelli. TerraProject realizza progetti di fotografia documentaria su tematiche sociali, ambientali e geografiche e si propone sia come strumento di promozione dei suoi membri e dei loro lavori personali che come luogo di confronto e crescita collettiva.

TERRAPROJECT

Presentazione lavori del collettivo TerraProject

Per conoscere TerraProject: http://www.terraproject.net/ http://www.vimeo.com/terraproject

Costo: € 15,00 / Numero massimo di partecipanti: 20 Per l’iscrizione inviare una email a: work.socialphotofest@gmail.com Codice iscrizione da mettere nell’oggetto dell’email LetturaPortfolio

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GIO 15

16:00 18:00

VISITA MOSTRE

Villa Fidelia - Limonaia. Spello (PG)

Visita guidata delle mostre con Judy WeiseR

per esplorare le foto più approfonditamente

Judy Weiser, psicologa, arte-terapeuta, consulente, formatrice, docente universitaria, autrice e pioniera delle “Tecniche di FotoTerapia”, Fondatrice e Direttrice del PhotoTherapy Centre di Vancouver (Canada). Autrice di un testo considerato oramai un classico fondamentale: “PhotoTherapy Techniques: Exploring the Secrets of Personal Snapshots and Family Albums”

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DOM 18

16:00 EVENTO di PREMIAZIONE

Villa Fidelia - Limonaia. Spello (PG)

CONCORSO FOTOGRAFICO ASSOCIAZIONE IPO UNA FOTO AL GIORNO

Il concorso fotografico di beneficenza “UNA FOTO AL GIORNO” dell’ associazione IPO vuole aprire un confronto sul tema della nutrizione, attraverso gli scatti cogliere coscienza e percezione o proposte alternative al nostro stile di vita a partire dal consumo consapevole nella filiera alimentare al fabbisogno reale. Il concorso premia le prime tre foto selezionate da una giuria tecnica e terminerà con un evento di premiazione ed esposizione all’interno del Perugia Social Photo fest. Il concorso sostiene il progetto di cui IPO è promotore “Ogni bambino un orto” consultabile sul sito www.ipoassociazione.org/ contatto fb: Ipo Italia.

Per conoscere Associazione IPO: www.ipoassociazione.org facebook: Ipo Italia

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MOSTRE


PIANO TERRA 1 TERRAPROJECT

2

Fuoco Amico

2 Gundula Friese

Generationen

FILIPPO MUTANI

al piano 1

Believe

3 PINO BERTELLI

3 1 INGRESSO

4

I Giorni del vino e delle rose

GABRIELE GALIMBERTI

Toy Stories

4 Pierpaolo metelli Dal Mondo


TERRAPROJECT Fuoco amico - Ritorno nei Balcani

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Tra il 1995 e il 1999, le forze militari della NATO furono impiegate per ristabilire l’ordine nelle province indipendentiste della Jugoslavia. Durante il conflitto, l’esercito degli Stati Uniti utilizzò armi arricchite con miscele di uranio impoverito. I soldati italiani, non informati della pericolosità di tali armamenti, furono esposti alla contaminazione in misura maggiore rispetto al personale di altri contingenti presenti. Per questa ragione, molti di loro hanno sviluppato nel tempo la cosiddetta Sindrome dei Balcani, una serie di tumori, tra cui il più frequente è il linfoma di Hodgkin. Ad oggi almeno 250 militari sono morti e 2500 sono affetti da tale sindrome, senza che l’esercito italiano o il Governo abbiano mai ammesso le loro mancanze nel fornire indumenti protettivi ed istruzioni specifiche su come evitare la contaminazione. Dieci anni dopo il conflitto, alcune aree e zone industriali che furono teatro dei bombardamenti, non sono state bonificate dalle scorie di uranio impoverito, e testimoniano quali possano essere a distanza di anni gli effetti tragici della guerra.


GUNDULA FRIESE Generationen È iniziato tutto con i ritratti alle donne della sua famiglia: sua nonna, sua madre, se stessa e sua figlia. “La forza che ho percepito nella trasposizione fotografica dell’eterno tema madre-figlia è stata tale da indurmi a fotografare altre donne”, racconta Gundula Friese. Le immagini seguono una traccia invisibile di queste connessioni intergenerazionali, diventando una potenziale chiave di lettura alternativa nel percepire questi rapporti.

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filippo mutani Believe Nonostante le sue ridotte dimensioni geografiche e la mancanza quasi totale di acqua e risorse naturali, il territorio di Israele e Palestina è probabilmente la terra più contesa dagli uomini, da qualche millennio. La ragione ultima delle infinite guerre e tragedie umane che hanno sconvolto questo pezzo di terra è la religione: qui sono nati Giudaismo e Cristianità, e qui sono anche alcuni dei luoghi più sacri all’Islam. Le tre religioni monoteistiche hanno convissuto qui fin dal loro inizio. Raramente in pace.

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pino bertelli I giorni del vino e delle rose Si tratta di una ricerca di fotografia antropologica sulla cittĂ -fabbrica, una ritrattistica dei Piombinesi fatta nelle strade, sui posti di lavoro, nelle case... durata sei anni e finita in un libro: Il pane e le rose della fotografia di strada (Traccedizioni 1998) con Ando Gilardi, Lanfranco Colombo, Italo Zannier, Hubertus Von Amelunxen.

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GABRIELE GALIMBERTI Toy Stories Chi non ricorda il proprio giocattolo preferito dell’infanzia? Tutti i bambini ne hanno uno. In ricchezza e in povertà ogni bimbo ha un prescelto a cui si affeziona in modo particolare. Come posso dimenticare quella bambola con l’occhio rotto? Era brutta ma per me insostituibile. Ed era la mia preferita, senza ombra di dubbio. Gabriele Galimberti, nel suo giro intorno al mondo, esplora con delicata ironia e affettuosa attenzione proprio questo fenomeno. L’idea, nata per caso durante un ritratto ad una bambina toscana, è diventata una serie fotografica che mappa, in maniera quasi ossessiva, il mondo dei bambini: le toy stories dei giorni nostri.

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PIERPAOLO METELLI Dal Mondo La mostra “Dal Mondo” è una selezione di fotografie scattate tra il 2006 ed il 2010 in diverse parti del mondo. Attimi di vita quotidiana, scatti dell’uomo sull’umanità, concentrando l’attenzione sulla relazione tra bambino e mamma, tra “bambino” e mondo e tra l’uomo e se stesso, mettendo particolare enfasi sulla sfera del gioco, dell’euforia e della saggia consapevolezza. Il tempo di una vita basta per modificare sembianze e comportamenti, forse il tempo di una mostra è sufficiente per cambiare le disposizioni dell’animo. Un percorso dell’occhio e un percorso della mente attraverso fenomeni distanti nello spazio, raccolti in un unico concetto significativo, che lo spettatore coglie in ordine sequenziale grazie al suo senso della vista e ricorda in forma aggregata grazie al suo senso della memoria. 23


1

1 JENN ACKERMANN

4

Trapped

2 Antonio Amendola

Fracture Zone: Afghanistan

ANGELO MERENDINO

SHOOT4change

PIANO PRIMO

The Battle we didn’t choose

3 Paola fiorini/collettivo Synap(see)

Have a nice holiday

FRANCESCO SONETTI Spuren

2

3

5

BENEDETTA FALUGI

Ritorno al cotone

NOTE COLLECTIVE

Nicola L.

4 Paolo Patruno

Birth is a dream

5 Matteo Cesari

Via Carlo Marx

Susanne Bartsch

Calcio femminile

Woo(o) 24

L’isola


JENN ACKERMANN/SHOOT4CHANGE Trapped Un progetto di Jenn Ackerman (il cui video ha vinto un EMMY) sulla condizione, nelle carceri Usa, dei detenuti affetti da malattie mentali. La progressiva ed inesorabile riduzione dei finanziamenti per la salute mentale, negli Usa, hanno trasformato le carceri nei principali centri di salute mentale. Il sistema ideato e dedicato alla sicurezza è quindi adesso intrappolato nel meccanismo del trattamento delle malattie mentali. Di conseguenza, i malati mentali sono spesso intrappolati all’interno di questo sistema non essendoci alternative. Sono immagini forti, intense, tristi, crudeli che raccontano della condizione di detenuti che passano anche 23 ore rinchiusi in una cella (riadattata, almeno nelle intenzioni, per il trattamento delle loro patologie), in compagnia solo dei loro demoni. 25


Antonio Amendola/SHOOT4CHANGE Fracture Zone: Afghanistan

Ci sono luoghi e momenti della Storia che rappresentano delle linee di faglia, delle zone di rottura: umana, sociale, economica. L’Afghanistan per gran parte della sua storia è stato uno di questi. Un progetto fotografico che racconta i personaggi che vivono lungo queste linee di rottura. A cominciare dagli afghani che, lentamente, stanno ricostruendo il futuro del proprio Paese. Da Mary Akrami, attivista per i diritti delle donne e fondatrice del primo rifugio per donne vittime di violenze, a Freshna Karimi che fornisce assistenza legale gratuita alle donne che decidono di sovvertire logiche culturali che comprimono i propri diritti. Storie di chi insegna in una scuola per bambine nella provincia di Ghor, convincendo le famiglie che una ragazza istruita non è una ragazza “senza valore di mercato”; o di chi si addestra per sminare i tanti campi che, ancora oggi, mietono tante vittime innocenti. Ma anche storie di giovani soldati afghani che, arruolandosi, chiedono di poter difendere in prima persona il proprio Paese (e pochi sanno che il maggior numero di vittime si riscontra proprio tra i militari afghani) lasciandosi alle spalle situazioni di analfabetismo, povertà, sudditanza culturale nei confronti dei talebani. 26


ANGELO MERENDINO/SHOOT4CHANGE The battle we didn’t choose Nel settembre 2007 ho sposato la donna dei miei sogni. Cinque mesi più tardi a Jennifer hanno diagnosticato un cancro al seno, solo quattro anni dopo Jennifer è morta. Per tutto il periodo della nostra lotta contro il cancro siamo stati fortunati ad avere un gruppo di sostegno molto forte, ma dovevamo ancora lottare per fare in modo che la gente capisse la nostra quotidianità e le difficoltà che incontravamo ogni giorno. E’ triste, ma molte persone non vogliono rendersi conto di certe realtà e ad un certo punto abbiamo sentito che il sostengo che avevamo stava svanendo. Altre persone che hanno vinto il cancro hanno provato questo senso di perdita. La gente pensa che le cure ti rendano migliore, che tutto si sistema, che la vita torni alla normalità. Ma come possono gli altri capire quello che abbiamo vissuto giorno dopo giorno? La mie fotografie mostrano questa quotidianità. Rendono umano il cancro, attraverso il volto di mia moglie. Si parla di cancro tutti i giorni nelle news. E forse, grazie a queste fotografie, la prossima volta si chiederà prima ad un paziente di cancro come si sente, e ascoltandolo, le sue risposte porteranno ad una conoscenza più approfondita, ad una maggiore comprensione, al prendersene cura in modo sincero e ad occuparsene col cuore. 27


Paola fiorini/collettivo Synap(see) Have a nice holiday

In un assolato lungo pomeriggio di un’estate qualunque nasce questo lavoro fotografico. Passeggiare con le mani sudate, la mia ToyCamera in tasca e nell’aria le note di una canzone dei Kinks mi fa sentire leggera. Passeggiare senza meta in attesa che succeda qualcosa, restituendo agli altri il valore di uno sguardo libero da

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vincoli; la sensazione di trepidante libertà della visione come quella di un bambino che viene portato per la prima volta al circo. Sono visioni frammentate della parte più lenta dell’estate che si susseguono, si rincorrono e a volte si chiudono in piccoli racconti sospesi.


FRANCESCO SONETTI Spuren Il percorso che la carta e il cartone compiono, dal loro utilizzo quotidiano al processo di raccolta e al successivo stoccaggio, inizia con il conferimento alle piattaforme di convogliamento del materiale proveniente da raccolta differenziata. Il progetto SPUREN propone la rappresentazione dei rifiuti e delle persone che quotidianamente vi hanno a che fare attraverso uno sguardo distanziato, necessario per comprendere la capacità limitata dell’uomo nei confronti dell’ambiente naturale e per osservare i segni che ci stiamo lasciando alle spalle. La possibilità di questa prospettiva differenziata è resa possibile dall’attività della Cooperativa Sociale Giovanile di Lavoro che coinvolge non solo i materiali ma soprattutto le persone. Se, per la carta e il cartone, la finalità è il riciclaggio e un nuovo utilizzo, sul piano umano e sociale, la finalità è quella di favorire l’inserimento nel mondo del lavoro di persone svantaggiate. Per molti infatti il lavoro quotidiano nella Cooperativa costituisce l’occasione per ritrovare le tracce del proprio percorso umano e dare loro un nuovo e più ricco senso. 29


Benedetta Falugi Ritorno al Cotone “Ritorno al Cotone” è un work in progress che va a scandagliare le radici più profonde della storia famigliare di Benedetta Falugi; è infatti il racconto fotografico della zona industriale di Piombino e del suo quartiere operaio (chiamato appunto “il Cotone”), della vita che ruota intorno ai ritmi e agli sbuffi, al clangore e alle esalazioni di una grande acciaieria. Posti noti del vissuto della fotografa – il nonno paterno ha lavorato proprio in quella fabbrica e la casa di famiglia dista solo pochi metri dal muro che divide l’acciaieria dal quartiere – i luoghi immortalati negli scatti di Benedetta Falugi rappresentano un’attitudine d’altri tempi, quando lavoro e rapporti umani erano permeati dei valori della solidarietà e dell’appartenenza collettiva.

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NOTE COLLECTIVE Nicola L. Nicola L. è una storia senza limiti, immaginaria e reale, raccontata da una persona in prigione a Barcellona nel Novembre 2011. Nicola L. ci parla della vulnerabilità della via, delle contrapposizioni fisiche e ingannevoli che determinano le nostre realtà. NOTE Collective lavora su progetti d’arte audiovisiva con comunità attraverso metodi di arte-partecipata. I loro lavori sono rivolti a singole persone, ad organizzazioni e a pazienti in istituti di cura. NOTE lavora con diversi gruppi marginali, con comunità e persone che vivono situazioni ed emozioni difficili. NOTE invita gli artisti ospiti a collaborare e a creare partendo dai lavori artistici e dai materiali audiovisivi della comunità. Questi lavori verranno poi presentati sulla scena artistica contemporanea. NOTE sarà rappresentato a Perugia da: EEVA HANNULA, HERTTA KIISKI, MARI KRAPPALA, TIINA PALMU e TONY REMY 31


PAOLO PATRUNO Birth is a dream Ogni anno, solo nell’Africa sub-sahariana, 280.000 donne muoiono per complicazioni della gravidanza e del parto. La morte di una madre è una tragedia umana, che colpisce non solo un individuo ma una famiglia e una comunità intera, considerato il ruolo centrale della donna nella società africana. Molte di queste morti sarebbero prevenibili, se le donne potessero avere accesso a strutture dotate non solo di attrezzature adeguate, ma soprattutto di personale medico qualificato. “ Birth is a dream “ è un progetto fotografico che vuole testimoniare come sia difficile ancora oggi la vita di una madre africana.

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MATTEO CESARI Via Carlo Marx Il 21 Gennaio 1921 nasce a Livorno il PCI, il più grande partito comunista d’Occidente. Dopo 70 anni di impegno politico e dopo aver raggiunto nel ‘75-’76 il suo apice di consenso, il 3 Febbraio 1991 viene sciolto. Nel 1989 i regimi Comunisti nell’Europa dell’Est sono rovesciati in pochi mesi; cade il muro di Berlino; due anni dopo si scioglie l’Unione Sovietica. Un’epoca storica ormai conclusa ma che viene recuperata da nuove generazioni, con i suoi simboli e la sua iconografia. Via Carlo Marx, una delle tante presenti nelle nostre città, è il luogo ideale dove è possibile incontrare questi giovani, che di fronte alle crisi odierne alzano il pugno e sventolano bandiera rossa.

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Susanne Bartsch Calcio femminile Che succede se le tue figlie vogliono giocare a calcio? Se lo è chiesto Susanne Bartsch che, dopo un’iniziale pregiudizio, ha scoperto (e fotografato) che il calcio femminile rappresenta un’incursione della femminilità in un mondo prettamente maschile. “Per me era importante mostrare come le ragazzine riescano a mantenere la propria femminilità in un simile contesto, senza scimmiottare i coetanei maschi”.

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WOO(O) L’Isola Rozzol Melara è il falasterio della città di Trieste, conosciuto per ospitare il complesso residenziale popolare ATER comunemente chiamato anche come “Il quadrilatero”. Nell’intento progettuale l’idea era quella di creare una sorta di “villaggio indipendente” fornito di tutti i bisogni primari (negozi, scuole, ecc.). Per anni la percezione che dalla città si aveva di questo luogo era di un ghetto malfamato da cui tenersi alla larga.

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PIANO SECONDO

3

1 Sabine Korth

Free Transform

Anna Fabroni Nero

2 Scattocchio

4

1

Puzzle dell’ Anima

Fabiana Carnicelli

Diario di un ritorno

Cooperativa Zefiro

Gli operatori si fotoraccontano

Chiara Digrandi

Oltre le sbarre

3 Cristina NuÑez

Someone to love

4 Photovoice

2

5

Photovoices

Lucegrigia

Punctum+Taccuini Narrativi

5 CENTRO PERMANENTE TERRITORIALE DI ROVIGO

Con occhi diversi

Molo7 Photo Agency 36

Il mio quartiere


SABINE KORTH Free Transform - L’album di famiglia rivisitato Le foto ricordo raccontano oggi ciò che è avvenuto ieri. Negli album di famiglia trovo momenti particolari della mia esistenza. Osservo i miei cambiamenti e quelli di ciò che mi circonda, percepisco il flusso di continuità della vita. La fotografia, congelando le immagini, talvolta congela anche la percezione della nostra e dell’altrui identità, rendendo il rapporto con la propria immagine, il proprio ruolo, non sempre sereno. Da questa idea è nato il progetto di assemblare le fotografie di mia madre e me coetanee. Ho costruito nuove narrazioni e nuovi sorprendenti modi di interpretare me, e la relazione con mia madre. Ho (ri)costruito storie possibili e impossibili, quante sono le identità e i vissuti da rappresentare. Messo in scena delle pièces teatrali. Concedermi l’opportunità di ironizzare sul passato o sul presente mi permette di ridisegnare la mia storia personale. Una immagine che mi fa sorridere, che è fantastica e assurda, mi “tocca” in modo emotivo e profondo. Usare forbici e colla o tagliare, inquadrare, ridimensionare virtualmente sono gesti forti, stimolanti e liberatori. Attraverso un canale comunicativo alternativo a quello verbale, il collage e il fotomontaggio mi fa conoscere e esprimere nuovi aspetti di me, riconsiderare e rivalutare la mia storia di vita, scoprire e riscoprire figure e aspetti della mia famiglia.

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Anna Fabroni Nero “nero. che mi nasconde. che mi svela a tratti, sull’interruzione di un sentire che mi spoglia. è un nome che non accade più, è il cuore che tace nel dettare le sue regole, nella solitudine di un verbo senza intenzione. e. riprendere la direzione, al centro di un ritaglio di luce, verso un altro luogo che già sa tutto”. anna

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COLLETTIVO SCATTOCCHIO Puzzle dell’Anima I lavori esposti sono nati durante un laboratorio di fotocollage digitale presso il Centro diurno della ASL2 di Lucca, diretto dal Dott. Carmine Parrella in collaborazione con la fotografa Sabine Korth.

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Fabiana Carnicelli Diario di un ritorno “Diario di un ritorno” è il racconto per immagini dell’ esperienza di un ricovero presso una struttura psichiatrica residenziale. Fabiana, che in quel periodo frequentava il gruppo fotografico del laboratorio di arteterapia multimediale della ASL di Lucca, ha utilizzato la macchina fotografica per esplorare e documentare la vita “sospesa” nella struttura, prima del ritorno a casa. Il Social PhotoFest di Piombino è stata l’ occasione a distanza di alcuni anni per riprendere in mano tutte le foto e mettere a confronto la Fabiana di ieri con la Fabiana di oggi, tentando un non facile bilancio tra ciò che è cambiato e ciò che ancora resta da cambiare.

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COOPERATIVA ZEFIRO Gli operatori si fotoraccontano “Gli operatori si fotoraccontano”, è un company profile che Officina B & Associati ha realizzato per il Centro di Salute Mentale della Asl 2 di Lucca. Un vero e proprio libro dove più di trenta tra psichiatri, psicologi, assistenti sociali, operatori socio-sanitari, educatori e infermieri raccontano di sé, della loro storia e della loro professione. Ogni intervista è affiancata da un fotomontaggio a immagine multipla che mostra il protagonista nelle sue diverse attività quotidiane. Il risultato è una grande “fotografia” di questo momento storico del dipartimento, un viaggio fatto di narrazioni e fotografie, che mostra il Centro di Salute Mentale da tanti punti di vista diversi, tanti quante sono le persone che ci lavorano ogni giorno. 41


CHIARA DIGRANDI Oltre le sbarre “Oltre le sbarre” racconta le storie di cinque donne del carcere femminile di Arequipa (Perù); e lo fa attraverso autoritratti e frammenti di storie di vita. Chiara Digrandi espone i risultati del workshop svolto all’interno della stuttura carceraria, centrato sul metodo “The Self-portrait Experience®” di Cristina Nuñez e arricchito da interviste orali. Attraverso gli autoritratti queste donne raccontano la libertà di esprimere i propri stati d’animo, la sofferenza e la rabbia, ma anche la propria forza e unicità. Le immagini parlano direttamente all’osservatore offrendo un punto di vista insolito su una realtà spesso “dimenticata”. “Le donne che ho incontrato mi hanno insegnato a “vedere” la loro umanità, la loro dignità”. 42


Cristina NuÑez Someone to love “Someone to love” è l’autobiografia di Cristina Nuñez in autoritratti, foto di famiglia. Nuñez vede i suoi workshop come la sua missione sociale, per aiutare le persone a convertire il loro dolore in arte. Il primo video, chiamato “Someone to love” è l’autobiografia dell’artista, con la voce in off che racconta la sua vita e le immagini che mostrano l’intero percorso, dagli antenati militari durante il franchismo, il dolore durante l’infanzia, la tossicodipendenza in adolescenza, la scoperta della fotografia come autoterapia, l’immigrazione in Italia, le figlie i compagni e la sua missione come facilitatrice di autoritratto terapeutico, che svolge anche con sua madre nei mesi prima della morte. Il secondo, “Higher Self ”, è una auto-intervista in cui Nuñez espone il suo metodo e la sua filosofia, mostrando casi particolari dei partecipanti ai suoi workshop e affermando che la separazione tra arte e terapia è ormai intollerabile. 43


PHOTOVOICE Photo Voices “Photo Voices” è una vetrina di immagini prodotte dai partecipanti al recente progetto di PhotoVoice che mira ad un cambiamento della nostra visione del mondo. L’esposizione diversificata di questo lavoro, che è stato realizzato sulla base di progetti britannici e internazionali, incluso, tra gli altri, Lookout London (UK), See it your way (Pakistan), e Your Photo reflect (Sud Africa), vuole presentare ad un ampio pubblico storie e punti di vista di alcune delle comunità più marginali al mondo. Questa esperienza fotografica multisensoriale, con testi e audio, rappresenta un ulteriore passo avanti nella missione di PhotoVoice di amplificare voci importanti e spesso non rappresentate.

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LUCEGRIGIA Punctum + Taccuini Narrativi “Punctum” è un progetto nato dall’intreccio tra fotografia e salute mentale ed è rivolto a chi, per esperienze di vita, ha difficoltà a comunicare la propria condizione di essere umano. Il progetto è stato ideato e curato dal fotografo Antonello Turchetti con la collaborazione dell’operatrice della riabilitazione psico-sociale di BorgoRete Silvia Fedon ed è stato promosso e sostenuto dalla Cooperativa sociale BorgoRete e dalla Provincia di Perugia (Assessorato alle Politiche Culturali). Gli autori di queste foto hanno compiuto questo piccolo grande prodigio: narrare di sé ad un mondo che forse li ha persi di vista, offrendo un quadro originale della realtà che tutti condividiamo. Il progetto “FOTO-scrittura-CREATIVA” si propone di creare dei “taccuini narrativi”, uno per ogni allievo. Il taccuino/diario visivo, essendo molto simile ad un piccolo libro, è un ottimo supporto editoriale da utilizzare anche in ambito educativo. Man Ray, uno dei pionieri della fotografia, scriveva che l’uso del taccuino gli consentiva la messa in opera del suo famoso assunto teorico: “Uso il disegno e la pittura quando non posso fotografare e uso la fotografia e la scrittura quando non posso dipingere o disegnare”.

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CENTRO PERMANENTE TERRITORIALE DI ROVIGO Con Occhi Diversi La percezione della realtà dipende dai punti di vista: nove ragazzi disabili indagano la realtà attraverso il mezzo fotografico. Le immagini trasmettono l’enorme ricchezza emotiva generata dalla speciale sensibilità degli autori che va oltre i canoni della tecnica fotografica e rivela una straordinaria libertà interiore. In cinque anni questi ragazzi hanno compiuto un viaggio dentro la loro visione del mondo ed hanno imparato a comunicarla per immagini. Fotografare permette loro di essere protagonisti e di uscire dal ruolo di subalternità imposto dalle convenzioni sociali. Occhi Diversi nasce nel 2007 presso il Centro Territoriale Permanente per l’istruzione e la formazione in età adulta di Rovigo con un laboratorio di fotografia indirizzato principalmente a persone disabili. Curato dal docente Alberto Roccato in collaborazione con il fotografo Ludovico Guglielmo.

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Fotografie di: Arrigo A., Clara B., Stefano B., Jessica C., Maria Gloria G., Mauro R., Marco R., Filippo S., Federica Z.


Molo7 Photo Agency Il mio quartiere Un ciclo di passeggiate fotografiche nel popolare quartiere romano di Centocelle ha permesso ai ragazzi disabili dell’Associazione La Primula (Roma) di vivere con occhi nuovi i luoghi della loro quotidianità . Dietro ogni sguardo si riconosce una storia personale, un carattere unico.

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in collaborazione con Associazione Social Photo Fest Piombino

contatti

web: www.socialphotofest.org mail: info.PGphotofest@gmail.com press.socialphotofest@gmail.com


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