Sei Periodico Febbraio 2013

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Febbraio 2013

Gli azionisti e i piccoli risparmiatori del MPS devono correre ai ripari per tutelare i loro risparmi? Ed è davvero giusto che quotidianamente la televisione racconti le vicende più drammatiche che accadono nella nostra società, trasformandole in salotti dove ognuno dice la sua? Febbraio, il mese dedicato all’amore, quel sentimento che ci fa sognare a qualsiasi età e ...se i sogni sono fatti per danzare, chi meglio di un maestro alla sua allieva può spiegarlo? Questo mese la danza accomuna molti degli artisti che abbiamo intervistato, persone che hanno creduto nella bellezza dei loro sogni portandoli avanti con determinazione e passione.

Buon S. Valentino a tutti e buona lettura! cover_06 attualità_10

attualità_12 primo piano_14

zoom_16 zoom_18 la soffitta_20 benessere_23 hi-tech_24 libri_27 il poster di sei_28

cinema_31 cinema_32 musica_34 teatro_37 sociale_39 cultura_41 cash_42

SEI periodico 03

cucina con_44 lo sai che?_47 passatempo_48 oroscopo_50


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periodico

TM

Mensile a Diffusione Gratuita ANNO 2 • N. 21 - FEBBRAIO 2013 Aut. Tribunale di Torre Annunziata Num. Reg. 952/2011 Num. Reg. Stampa 11 Del 03/11/2011 Free Magazine Chiuso in Tipografia il 29/01/2013 Stampato da Fenice Print ® SEI PERIODICO È UN MARCHIO DEPOSITATO

© Tutti i contenuti, anche parziali, presenti su seiperiodico non possono essere riprodotti senza autorizzazione. DIRETTORE RESPONSABILE

Carmine Cascone

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Pina Longobardi EDITORE

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FUORI dal CORO Editoriale a cura di Carmine Cascone

San Valentino e le sue origini Per trovare la vera genesi del festeggiamento bisogna fare un salto epocale ed arrivare sino al IV secolo anti Cristo, ove per un popolare rito pagano complice l’agognata fertilità si consumava un cerimoniale al Dio Lupercus. I nomi delle donne e degli uomini che adoravano questo Dio venivano messi in un'urna e opportunamente mescolati. Quindi un bambino sceglieva a caso alcune coppie che, per un intero anno, avrebbero vissuto in intimità affinché il rito della fertilità fosse concluso. L'anno successivo sarebbe poi ricominciato nuovamente con altre coppie. Tuttavia si decise di mettere fine a quest’ ancestrale pratica, e i padri precursori della chiesa sostituirono un Santo, detto appunto degli innamorati, al dio pagano Lupercus. La strada della sostituzione non fu così semplice, perché proprio a Roma nel 279 D.C. il vescovo Valentino di Interamna, (oggi è la città di Terni), amico dei giovani amanti, fu invitato dall'imperatore pazzo Claudio II e questi tentò di persuaderlo ad interrompere questa strana iniziativa e di convertirsi nuovamente al paganesimo. San Valentino, con dignità, rifiutò di rinunciare alla sua Fede e, imprudentemente, tentò di convertire Claudio II al Cristianesimo. Il 24 febbraio, 270, San Valentino fu lapidato e poi decapitato. La storia inoltre sostiene che mentre Valentino era in prigione in attesa dell'esecuzione, sia "caduto" nell'amore con la figlia cieca del guardiano, Asterius, e che con la sua fede avesse ridato miracolosamente la vista alla fanciulla e che, in seguito, le avesse firmato il seguente messaggio d'addio: "dal vostro Valentino," una frase che visse lungamente anche dopo la morte del suo autore.

Khalil Gibran ha detto: “Il grande amore non si può vedere ne toccare, si può sentire solo con il cuore. L'amore non da nulla se non se stesso,non coglie nulla se non da se stesso. L'amore non possiede ne é posseduto: L'amore basta all'amore”. Quindi, se avete la fortuna di essere innamorati e ricambiati, fate di queste parole il vostro precetto, ripromettendovi di amare la persona che avete al vostro fianco senza pretese, ella non è un oggetto, né un investimento, amatela per quello che è e per ciò che vi ha colpito di lei. Perché l’amore tanto agognato da tutti vive di se stesso non ha bisogno di attestazioni o riconoscimenti, col tempo regala conferme sempre maggiori e voi saprete che è amore vero!

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COVER L’intervista a cura di Pina Longobardi

Un Tesoro di Maya Veronica Maya è una di quelle ragazze con cui ti va di passare il pomeriggio intero a chiacchierare sorseggiando tisane. Ha appena finito un’intervista con la bravissima Mara Venier per “La vita in diretta”, si concede alle pagine di SEI PERIODICO perché ha ancora tanta voglia di parlare. I suoi bellissimi occhi emanano una “luce speciale”, ci confida che custodisce in sé un tesoro, ha accanto a sé Marco e Riccardo con la zazzera biondo oro mi sembra la scultura mobile di un angelo, la nostra oretta scorre veloce tra ricordi d’infanzia, obiettivi raggiunti e sogni nel cassetto. Veronica ballerina che ha appeso le scarpette al chiodo o ritornerà alla danza? Ho danzato per diciotto anni ma è una disciplina che si comincia da piccoli e raggiunge il picco in gioventù, poi ad un certo punto capisci che non puoi più dare a certi ritmi. Credo di avere dato il meglio di me stessa negli anni in cui l’ho praticata. Oggi amo la danza come allora e la considero un valore aggiunto nella mia professione, amo molto esibirmi in qualche balletto ma la considero una piccola parentesi nella mia nuova dimensione di conduttrice. Forse non tutti sanno che sei nata a Parigi, da mamma e papà italiani, proprio il 14 luglio mentre la città festeggiava l’anniversario della Rivoluzione Francese, sei una donna battagliera o diplomatica? Sono un’indole rivoluzionaria, credo che nella vita bisogni combattere sempre con passione per i propri obiettivi e per le persone e valori in cui crediamo, ma non disdegno una buona dose di diplomazia, talvolta risolve più un atto diplomatico di un’aspra lotta, l’importante è non smettere mai di credere in se stessi. SEI periodico 06


gentilmente concesse

Ph: Marinetta Saglio

Il grande pubblico ti identifica come padrona assoluta di “Verdetto Finale” ma la tua carriera vanta tante altre positive esperienze nate dalla magica alchimia di una mamma regista teatrale ed un papà esperto ristoratore. Quando ha contato la tua infanzia verso la tua passione per l’arte? Tantissimo mio padre, ha sempre avuto una grande passione per la cucina ed io l’ho ereditata, è un uomo pragmatico una dote che ho assimilato e mi è servita nella mia professione, la mia mamma, essendo una regista teatrale, è una grande organizzatrice, la sua sensibilità le permette di proiettarsi in avanti rispetto agli altri e valutare in anticipo il risultato finale di un lavoro teatrale. Immaginatevi adesso una bimba che cresce con due grandi persone come loro, ho respirato gli odori e i sapori di due arti completamente diverse cucina e teatro ed è stato sicuramente un grande vantaggio averlo potuto fare nel calore e affetto della mia famiglia. Ballerina, soubrette, attrice, conduttrice qual è il ruolo che ti appartiene di più? Oggi mi sento in assoluto una conduttrice. Se dovessi scegliere tra le varie esperienze artistiche vissute, quale ti ha dato maggiori soddisfazioni e ti ha “consacrata” nel mondo dello spettacolo? Una domanda difficile! La mia carriera ha attraversato una serie di passaggi che mi hanno arricchita molto, “Stella del Sud” è però quella che mi ha dato l’opportunità di viaggiare ed esplorare oltre 50 paesi diversi nel mondo, sicuramente vedere gli usi e i costumi dei popoli arricchisce di più rispetto a limitarsi a studiarli. SEI periodico 07 COVER


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Ph: Angelo Genovese

Come va la vita privata e la tua esperienza di mamma? Va a gonfie vele! Sono felice con Marco Moraci il mio compagno. La nascita di Riccardo ci ha unito tantissimo, ci piace fare i genitori e abbiamo deciso di dare subito un fratellino a Riccardo che arriverà il prossimo giugno.

Manda un saluto al Maestro Tony Martin, nostro concittadino coreografo, ballerino e tuo amico? È una bella persona, ricordo quando entrambi lavoravamo per MSC CROCIERE, lui col suo corpo di ballo ed io ballerina singola. Lo saluto con affetto, è un grande danzatore.

Come hai comunicato a Marco la vostra nuova avventura nel ruolo di genitori bis? Ero andata a prenderlo in aeroporto con Riccardo. Avevo preparato un messaggio con un grande cuore rosso in cui gli comunicavo che era in arrivo il nostro secondo bambino e Riccardo glielo ha consegnato.

Veronica il sogno che non hai ancora realizzato? Non uno ma tantissimi, il mio cassetto esplode di sogni!

Ti piace l’idea di una famiglia numerosa o con il secondogenito vi sentite completi come nucleo familiare? Non escludo che fra qualche anno amplieremo il ménage con il terzo, dopo due maschi non mi dispiacerebbe avere una bimba.

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Finisce il mio tempo, c’è una bella atmosfera in questo nucleo familiare. Veronica è in un momento magico della sua vita professionale e privata, mi lascia dentro una sensazione di grande positività, mi viene in mente una massima di Sant’Agostino che recita “Ama e fa ciò che vuoi”, credo che questa sia la ricetta vincente di Veronica Maya.


ATTUALITÀ La notizia a cura di Anna Chiara Delle Donne

Lo show del dolore in Tv Le domande sono la televisione generalista dell’ultimo quindicennio sfrutta il dramma per l’audience? Cosa cambia nella veridicità dell’informazione con questa invasione nella vita privata di chi subisce un dramma?

Il dolore è un componente, anche se triste, della nostra vita. Lo combattiamo, lo viviamo, lo sentiamo dentro di noi. Il dolore viene vissuto in silenzio, preservato, custodito. Almeno è sempre stato così. Poi arriva un tempo, un tempo come il nostro, in cui tutto viene reso pubblico e il dolore diventa "un pasto quotidiano" pubblico.

Un pasto freddo e crudo che viene servito in tv, sui giornali, sui maggiori mezzi di comunicazione. I delitti, gli stupri, le morti dei personaggi famosi, vengono serviti su di un piatto d'argento ad ogni ora del giorno e della notte una sorta d’eco subliminale. Oggi, il delitto di una donna, la scomparsa di una ragazzina, un figlio conteso dai genitori, sono i protagonisti dei programmi televisivi di

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maggiore successo. Sempre più spesso, gli antieroi si trasformano in star dei più gravi fatti di cronaca e vengono ospitati in tv per raccontare la propria versione dei fatti, per dichiararsi innocenti o colpevoli. Genitori in lacrime, accusati che gridano innocenza davanti a un microfono, super testimoni che annunciano verità assolute prima alla tv e poi in procura! Conosciamo ogni particolare, ogni amico e parente della vittima, ogni fatto privato, ogni luogo dove si è consumata la violenza.

I dettagli più agghiaccianti sono a nostra disposizione.

Basta premere un tasto del telecomando per capire di cosa sto parlando. Eppure, queste storie e questi personaggi autori di violenze così dolorose, i pianti sotto i riflettori, hanno un solo


nome: "spettacolarizzazione del dolore". Spiacevole, dolorosa, finisce per coinvolgere lo spettatore che diventa assistente di un dramma non suo ma che entra a far parte del suo quotidiano sui “salotti delle disgrazie” di certi dolori un pò sediamo anche noi.

Ma quel voler sfruttare, così insistentemente e a tutti i costi, un argomento tanto drammatico, fa pensare solo ad un unico intento: portare maggiori ascolti al programma in questione, far vendere più copie possibili al giornale che pubblica la notizia più dettagliata.

La verità è che il dolore fa audience, ma è giusto spettacolarizzarlo? È giusto far emergere i dettagli più inquietanti di un fatto di cronaca? Che esempio è questo per i giovani? Cosa arriva a tutti i ragazzi che ogni giorno guardano la tv e leggono i giornali? Il dolore fa spettacolo e chi commette un delitto diventa protagonista, la tv si autorizza e tutto deve essere mostrato, giustificandolo con una parola: informazione! Tutte le storie, anche le più tristi, sono rese pubbliche, la condivisione diventa di massa e, molto spesso, finito lo spettacolo lo show si sposta sul social network. Il messaggio che arriva soprattutto ai giovani non è d'informazione né d’inchiesta ma di "gossip" spietatamente assurdo, che non insegna niente di buono. La cronaca macina scoop, trasformando il dramma in uno spettacolo doloroso che non fa nemmeno più riflettere. Il pubblico, deve essere informato correttamente di quello che accade ogni giorno, ma non assillato ne divorato da una tv che pensa solo allo share. Per ogni notizia non manca il giusto canale d’informazione.

Nessun conduttore o giornalista s’improvvisi ancora magistrato, avvocato, poliziotto. Nessuna showgirl o starlette qualsiasi vesta mai più i panni dell’opinionista ferrata. L’informazione ritorni ad essere veritiera e pronunciata con cognizione di causa. La spettacolarizzazione del dolore in tv, invece, è ammazzare "una seconda volta" la vittima e dare un secondo dolore a chi, purtroppo, vive queste situazioni senza potersi difendere dall’osceno spettacolo della violenza in Tv. SEI periodico 11 ATTUALITÀ


ATTUALITÀ Campo... Minato a cura di Mina Giuliano

Non c’è calcio senza giustizia!! Scommettiamo??? Scommettiamo che… Praticare uno sport, ad alti livelli, oggigiorno, non significa solo confrontarsi, continuamente, con se stessi, per migliorare le proprie capacità ed ottenere riconoscimenti di qualità, ma vale a dire anche mettere in gioco la propria dignità, testare il proprio autocontrollo e la propria integrità. L’espressione “fare sport”, dunque, è da intendersi come messa in atto di un vero e proprio allenamento psico-fisico perché, in un mondo dove in ballo ci sono tanti interessi, e circolano fior di quattrini, è troppo difficile rinunciare agli affezionatissimi soldini! I trascorsi insegnano che il confine tra lecito e illecito possa essere pericolosamente trapassato, senza remore oppure con qualche rimorso mal celato! In tal contesto, al calcio, senza addurre alcun superfluo pretesto, va la palma di peggiore SEI periodico 12

disciplina anche se, a conti fatti, non è l’unica “dorata gallina”!

Nessuno sport è immune da possibili, meschine “interferenze” e da subdole e manifeste preferenze!

Le recenti Agostiniane “Confessioni” di Armstrong hanno dato il colpo di grazia all’intero noto panorama agonistico, e forse anche a quello dilettantistico! Si perde facilmente ogni motivazione se qualsiasi tipologia di competizione risulta prima inficiata e, poi, ribaltata, a seguito di inchieste dai risultati clamorosi o almeno definibili “assai curiosi”! Interviene la cosiddetta “giustizia sportiva”, che intercetta e analizza, che condanna e, poi, puntualizza! Che si tratti di doping o “segreti accordi”, alla fine, su una cosa si può essere concordi: pochi sono i casi dal giudizio sensato; troppi quelli dalsono i casi dal giudizio sensato; troppi quelli


dal risvolto scontato! E così, ritornano “a riveder le stelle”, sul manto verdeggiante e con fare raggiante, quei sornioni falsari, nuovamente a spasso, che hanno aggirato il tradizionale Contrappasso! In regalo anche maggiore visibilità: una “cam” che onori quel “mitico” ritorno alla normalità! Quella pseudo-condanna, pronunciata come fervente culto, magicamente si trasforma in generoso indulto e all’imputato colpevole, reo e deplorevole, come attestazione del saldo, la restituzione della panca, tenuta al caldo!

Eh… i Cont(e), in questo caso, tornano…!!

Per alcuni sentenza emessa senza possibilità di appello, ad altri… stretta di mano e “tanto di cappello”; dal lato opposto, un fare commosso, per aver saltato agevolmente il fosso! A molti si perdona anche qualche “vizietto”… con una ridicola penitenza e qualche “spiccioletto”!

Siamo in tema e allora… scommettiamo???

Scommettiamo che… si riesce, senza fatica, a comprendere dove risieda la spiegazione corale di cotanta generosità puntuale? Trattasi, senza dubbio, di sudditanza reverenziale! Non sfugge al novero degli esempi nemmeno la Nazionale… siamo ancora qui a chiederci perché solo Criscito sia rimasto a guardare!

Figlio di un Dio minore o senza l’ultimo scudetto cucito sul cuore?

Ebbene esiste sempre la sentenza che non ti aspetti… quella che lascia abbastanza interdetti e che porta alla luce i più simbolici difetti, di un meccanismo che sembra nelle mani di inequivocabili inetti!!

Pura inettitudine o gioco di strategia?

Dubbio legittimo se, spesso, si condanna senza aver colpo ferito e si riabilita chi, con le “mani in pasta”, è stato ripetutamente udito! Fortunatamente archiviato il “caso Gianello”… quella combine mai nata ma che la vita delle persone l’ha sicuramente condizionata!

La sentenza di Palazzi?

O da visionari o da pazzi! Nessuno scandalo, nessuna sfuriata dinanzi all’annullamento di quella carnevalata! Non serve un cuore partenopeo per capire chi, in quella vicenda cristallina, sia veramente reo! Nessun danno arrecato, nessun imbroglio consumato eppure, in primo grado, doppia squalifica e due punti in meno, in classifica!

“Gli innocenti non patteggiano”: i partenopei posso gridarlo forte e chiaro, visto che punire con un’ammenda è stato invano, se si continua ancora ad invocare la lava di quel celebre Vulcano! SEI periodico 13 ATTUALITÀ


PRIMO PIANO L’intervista a cura di Pina Longobardi

Nome: Gianfelice Cognome: Imparato Nato il: 9 agosto Segno zodiacale: Leone Attore, Regista, Commediografo Di lui dice:

“Recito per non farmi pietrificare dalla vita”.

Questo mese abbiamo incontrato un attore, commediografo e regista partenopeo poliedrico e curioso, memorabili i ruoli in film come: L'ora di religione, Il Divo ma soprattutto Gomorra, dove dà il volto a Don Ciro, il pavido porta-soldi dei Di Lauro. La stagione della prosa diretta da Lello Radice ospita un superlativo Gianfelice Imparato protagonista in “Tante belle cose”. Ritorni nella tua città natale con il lavoro di Edoardo Erba per la regia di Alessandro D’Alatri e coprotagonista Maria Amelia Monti, “Tante belle cose” ci racconti la storia? La storia narra di Orsina (Maria Amelia Monti) un’infermiera che nel suo appartamento tiene di tutto, in America si chiamano “horder” cioè accumulatori seriali. I suoi vicini incaricano Aristide, l’amministratore del palazzo, interpretato da me di procurarsi le prove per poterla cacciar via. Tra Orsina e Aristide nasce una sorta di

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complicità, perché anche l’uomo ha il suo mondo di solitudine, i due si riconoscono nei loro disagi e... per sapere come va a finire ovviamente vi aspetto tutti a teatro. Tu sei un conservatore? No, non lo sono. Però ognuno di noi ha il suo angolo in cui si rende “horder”, diciamo che talvolta tendiamo ad affezionarci più al ricordo che l’oggetto ci lascia che all’oggetto stesso. Io amo custodire i ricordi nei miei pensieri.


"AWARDS 2010" - 11° MONTE-CARLO FILM FESTIVAL DE LA COMÉDIE per il ruolo interpretato nel film "Into Paradiso" di Paola Randi.

La tua carriera inizia molto presto, cosa ti ha spinto ad abbandonare l’università per dedicarti all’incerto “mestiere” di attore? Si è vero, mi mancavano pochi esami e mi sarei laureato in legge! Sai recitare non è una scelta, l’artista è come se vivesse una vita a metà, c’è una parte irrinunciabile di se che si realizza solo quando sta sul palco, senza quella parte egli non esiste, l’interpretazione non è la vita reale ma è la sola cosa che lo protegge da essa che, altrimenti, lo pietrificherebbe. Un artista sopravvive alla vita come Perseo alla Medusa che la osserva riflessa nello scudo senza rimanerne pietrificato. Il teatro mi protegge dalla vita quotidiana. Tu sei stato diretto da una delle maggiori figure di spicco del teatro d’innovazione italiano: Carlo Cecchi, c’è un suo consiglio che è stato determinante per la tua carriera? Carlo diceva sempre ai suoi attori che un testo si deve vivere e non memorizzare, ogni interpretazione è diversa dalla precedente e l’attore non deve sapere ciò che viene dopo: il

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teatro è qui adesso. È stato un consiglio fondamentale per me. Che sensazione ti ridà tornare nella tua città natale? C’è un posto in particolare che non manchi mai di andare a rivedere? Mi piace il porto, in particolare la banchina, è un posto che amo molto. Ho un rapporto viscerale con il mare, quello quotidiano che lambisce questa bellissima città. Perché i cittadini stabiesi sembrano non interessarsi al patrimonio culturale e agli artisti della loro città? Gli stabiesi sono culturalmente pigri! Castellammare è posizionata sul più incantevole dei mari, incorniciata dal monte Faito che potrebbe essere una risorsa grandissima, innaffiata da ventotto sorgenti di acque uniche al mondo, con un patrimonio culturale che in altri posti da solo sarebbe la ricchezza della città ma Castellammare è inesorabilmente lasciata a se stessa! Gli stabiesi lo sanno e non è che non amano la loro città ma nessuno insegna loro a governare questo amore,


ZOOM L’intervista a cura di Pina Longobardi

Ha da poco interpretato il ruolo di Roberta nell’ultimo film di Alessandro Capone “Ed io non pago” con Maurizio Casagrande, Jerry Calà e Valeria Marini. Ritornerà sul grande schermo il 14 marzo con "Outing. Fidanzati per sbaglio". Viso dolce ma testa sulle spalle, abbiamo intervistato la bella padovana: Cosetta Turco. La tua ultima fatica “Ed io non pago”, per la regia di Alessandro Capone, descrivi il tuo ruolo. Nel film sono Roberta un’estetista che vive a Poltu Quatu, centro turistico sulla costa nord-est della Sardegna, una ragazza semplice che crede nei valori della vita ed è in cerca del vero amore che trova quando incontra Riccardo Riva (Maurizio Casagrande) un finanziere in missione con il collega Remo Signorelli (Maurizio Mattioli), tra loro sboccia una dolcissima storia d’amore. Sei stata più volte diretta da Alessandro Capone (Distretto di polizia) che rapporto hai

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con lui? Un bellissimo rapporto è una persona che stimo e apprezzo sia come regista sia umanamente, in questo ultimo film ha disegnato il mio personaggio cucendomelo addosso. Tu spazi dal drammatico alla commedia, al sentimentale, "Napoletans", “Una notte da paura”, "Si può fare l'amore vestiti?” ma qual è il ruolo che aspetti ancora d’interpretare? L’antitesi di Cosetta!. Mi piacerebbe fare un qualcosa che sia diverso dalla Cosetta della vita. Interpretare un ruolo di spessore che racconti un disagio o una storia vera.


disagio o una storia vera. Com’è stata la vita sul set con Casagrande, Calà e la Marini? Sono tutti attori stimati e apprezzati a cui sono legata anche da un rapporto d’amicizia. Jerry Calà rappresenta un pezzo di storia della cinematografia italiana e Maurizio è un attore con cui amo recitare. Valeria è nata star, siamo amiche anche fuori dal set, è una ragazza generosa e buona, ama gli animali ed è un’esteta, tiene molto alla cura di sé, non per semplice esibizionismo ma perché la fa stare in armonia con se stessa. Se dovessi descriverti in poche righe come ti descriveresti? Sono una ragazza molto dolce e sensibile, sono una romantica che vive per l’amore. Ma non ho la testa tra le nuvole, non mi manca la determinazione, dote comune a tutti i danzatori, anche se sono tempi difficili per tutti amo vedere il bicchiere mezzo pieno. Un difetto lo tengo però, vorrei essere meno orgogliosa. Da piccola sognavi: da grande farò? La ballerina! Devo dire che mia mamma mi ha

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sempre sostenuta: grazie mamma! A 6 anni ho cominciato a danzare, solo studio e danza senza tempo libero, un solo obiettivo: danzare. Poi la Tv con Tira e Molla 2 a edizione, ballerina per “C’è Posta per te”, ma é con “Grandi Domani” che ho capito di voler recitare. La danza è la mia prima passione, ballare mi rende felice ma il mio futuro è fare l'attrice e sto studiando per questo. E’ stato più difficile formarti nella danza o nella recitazione? Sono due percorsi diversi ma entrambi difficili. Ci vuole studio e tanta determinazione. Ho un curriculum di stage in Italia e all’estero. Mi allenavo di giorno e studiavo di notte, niente domeniche, niente vacanze. Con la recitazione lo stesso! Ad un certo punto ho sentito il bisogno di darmi un alternativa: non si può ballare per sempre! Ma non puoi smettere di essere un’artista. Ammetti di essere una ragazza romantica, come va la vita sentimentale? La mia vita sentimentale va benissimo sono fidanzata da tre anni e mezzo, se son rose fiorirano.


ZOOM L’intervista a cura di Michela Corbo

Sogni fatti... per danzare Intervista di un’allieva al suo maestro di danza. Prima della consueta lezione il M° Tony Martin spiega all’allieva Michela la differenza tra genio e danza: la madre di tutte le arti. Da Rudoph Nureyev ad Anbeta Toromani si nasce con le ali ai piedi o questi geni sono frutto della determinazione e del duro lavoro? Rudoph Nureyev è stato una rivelazione per la danza maschile, elevando il ruolo del danzatore da accompagnatore, rispetto alla danzatrice, a protagonista. Secondo lei chi è la ballerina italiana che esprime meglio la danza classica? In questo momento dico Petra Conti che è la stella della scala di Milano. L'esibizione è l'espressione massima della danza o la più grande paura di un ballerino? Un pò e un pò, a paura intesa come tensione è una componente dell’ emozione. quando diventa adrenalina nasce l’emozione che rapisce il pubblico. se danzi con freddezza e distacco non trasmetterai mai alcuna emozione. SEI periodico 18

Molti bravi danzatori appartengono ai paesi dell'est, come mai? Perché lavorando in scuole molto rigide alla danza viene attribuito un valore ed uno spessore maggiore rispetto al resto. Nei paesi dell’est la danza ha lo stesso valore che per noi può avere il calcio, è amatissima! Ma lo studio della tecnica non ammette debolezze, solo ferrea disciplina.


Che sensazioni prova quando danza? Quando danzavo! Devo molto alla danza, il miglior investimento mai fatto, ho dato cento e mi è stato restituito dal pubblico il 200%. Qual'è stato il momento determinante della sua carriera? Più di uno. A 16 anni ballavo al teatro dell’opera di Roma. Successivamente ho lavorato con le sorelle kessler e da li il mio percorso televisivo è stato più forte di quello teatrale. Allora era una grande televisione e se non eri un ballerino eccezionale non entravi in nessun corpo di ballo. Oggi preferisco dedicarmi all’insegnamento e sulla scena interpretare ruoli adatti alla mia età. Perché non ha concentrato tutto solo sulla sua carriera? Non crede di aver rubato qualcosa a se stesso? No, adesso ti sembra che non scenderai mai dalle punte,ma col tempo capirai che ci risali ogni volta che insegni la tecnica: per questo insegno a te e agli altri! L'esibizione che le ha lasciato il segno? La prima esibizione fatta quando ho perso il mio primo fan: mio padre, il mio pilastro. Mi trovavo ad esibirmi nel musical “Elisabeth”ed interpretavo la morte, un ruolo molto forte per me. A fine spettacolo ho sentito lui accanto a me. Un’emozione incredibile!. La musica e la danza sono un binomio imprescindibile, cosa crea l'armonia tra suono e movimento? Il rispetto reciproco tra l'uno e l'altro, affonchè la musica non prevalga sulla danza e viceversa. Credere nei sogni o arrendersi alla realtà? Tradisci tutto ma non i tuoi sogni! Mai arrendersi, capito! Veronica Maya, questo mese intervistata da Sei Periodico, la ricorda con affetto, le manda un saluto? Le faccio gli auguri per la sua seconda gravidanza. E' un'artista bravissima che ha sempre rispettato la danza. Ciao Veronica! Lei e la danza: ballerini si nasce o si diventa? Il talento, che fa di te l’etoile, la prima ballerina, nasce con te. Se ce l’hai sei fortunata, sei già a metà percorso. Ma chi nasce senza talento può comunque diventare un bravo “operaio della danza”. SEI periodico 19 ZOOM MODA

E per finire un consiglio a tutti i bimbi che vogliono accostarsi al mondo della danza, quando è giusto cominciare? Già dai 3 ai 4 anni, affidando il bimbo o la bambina a professionisti competenti perché la danza fatta male è distruttiva.


LA SOFFITTA Appuntamento con... a cura di Nico Clemente

Ph. Nico Clemente Per vedere tutto il servizio fotografico sul tuo cellulare, utilizza il Qr Code qui di fianco

Freneticamente mi aggiro per la soffitta, pronto ad accogliere l'artista che tra poco verrà a trovarmi. Sono più nervoso questa volta, tra queste mura, che ormai hanno ascoltato note e più note, ci sarà un musicista con la "M" maiuscola, un studioso, un cultore della musica. Ed eccolo, il maestro Carmine Cascone, un omaccione grande e grosso, con al seguito una valigia anch’essa grande, è la sua fisarmonica! Lui è davvero un maestro, vanta titoli e grande esperienza concertistica, ma bastano due parole per capire che è davvero un tipo alla mano. Non diresti mai che è un artista, un compositore, che, dietro quel suo modo di fare, c'è un musicista di un tale calibro, invece è davvero un mondo da scoprire! Ci accomodiamo e, mentre fuma il suo sigaro, si racconta…e di cose da dire ne ha davvero tante. Ha cominciato prestissimo, ha cominciato giocando con il pianoforte a 7 anni dimostrando, fin dalla tenera età, una spiccata attitudine alla SEI periodico 20

composizione, obbligato, dalla stessa propensione musicale, a studiare quest'arte. Il maestro omaccione è stato allievo di Laura de Fusco, Alexander Hinceff, Maria Mosca, Linda Gambarella, Sergio Fiorentino e Davide Costagliola e, proprio con quest’ultimo, si diploma al Conservatorio Statale di Salerno. Durante i suoi anni di studio e poi durante la sua intensa attività concertistica del post diploma, ha eseguito, insieme ai brani classici, sue opere, coltivando così la sua vera passione: la composizione. Ha studiato composizione col M° Argenzio Jorio, studi proseguiti poi con il M° Vincenzo Galdi e Padre Alfonso Vitale, il quale lo avvia al


difficile studio del contrappunto, perfezionando lo studio della composizione, col M° Ennio Morricone ed il Prof. Sergio Miceli. Che dire! il mio nervosismo è giustificato, di fronte ho davvero una persona che conosce la musica. Lo s'intuisce anche nei suoi discorsi, la sua cultura della storia musicale lo aiuta ad analizzare ciò che l'arte musicale è stata nel tempo. Conoscendo gli autori mi dice chi ha inventato la musica classica, chi l'ha copiata, chi si è reinventato cercando di fare una musica diversa, nuova…! Rimango affascinato, proprio come un alunno assetato di conoscenza, ascoltando il suo insegnate, si appassiona ad un'arte nobile ed antica quanto il mondo. Mi sorprende ancor di più quando, ad un certo punto, mi dice che la musica è ormai finita! Si è scritto di tutto, la musica tonica non ha più combinazioni, si dovrebbe cambiare registro, oggi, per averne una diversa, mai scritta. Cerco di capirlo, ma mi rendo conto che è un concetto quasi filosofico e, a dire il vero, mi sento per la prima volta, abbastanza ignorante, e spero di esser riuscito ad interpretare e tradurre il suo linguaggio in questo scritto, mi perdoni se non è così! Poi, essendo non poco imbarazzato, con una domanda secca cambio discorso, e gli chiedo cosa mai ci sarà in quel valigione. Sapevo già, si tratta della sua fisarmonica, e quindi lo invito a suonare. Da quel momento in poi tutto cambia! Da chiacchierone diventa silenzioso ed attento, rapito dalla sua musica, cambia espressione del viso, è nel suo mondo! Mi propone bellissimi brani classici ma io voglio ascoltare qualcosa di suo. Ed al piano esegue

SEI periodico 21 LA SOFFITTA

una sua musica, un tango, intitolato “Tango delle Prostitute”, scritto per una commedia. È ritmata ed al tempo stesso malinconica, tanto da prenderti e portarti in balere buie e fumose, dove la passione travolgente ti provoca in un vorticoso capogiro. Poi passa ad una canzone napoletana, non mi sembra di conoscerla, ed alla fine di una melodia dolce e sentita, mi dice che è una sua composizione sulle parole di Antonello De Simone, “Uocchie”. Canzone che proprio da pochi giorni è stata reinterpretata al teatro Supercinema di Castellammare di Stabia dalla cantante Ornella Grato, voce dei The Noir band, con cui il maestro omaccione ha collaborato cimentandosi al contrabbasso. Il maestro Cascone vanta nei suoi annali artistici anche un premio, come l’artista che ha promosso la cultura partenopea in Italia e nel mondo, consegnato durante la IX edizione di “Napoli….e danza”, dall’Istituto di Credito Monte Dei Paschi Di Siena e, per non annoiarvi, non sto qui ad elencare i tanti concerti, collaborazioni e direzioni d'orchestra che vanta il maestro omaccione, ma vi posso assicurare che sono davvero tantissimi. Purtroppo la campanella suona…si oggi mi è sembrato di esser tornato a scuola, una lezione di musica vera e propria, di quelle che da piccoli si cerca di evitare, perché un pò snobbata come materia. Invece a volte basta un buon insegnate e tutto diventa affascinante!

Grazie prof. Cascone, arrivederci alla prossima lezione.



BENESSERE L’intervista a cura di Pina Longobardi

Laser terapie: facciamo luce! Abbiamo incontrato il dr. Domenico Monda nella Clinica Villa del Sole che ci ha illustrato le tecniche indolori che non ci fanno temere la poltrona odontoiatrica, parliamo di laser terapia odontoiatrica. Il laser, in odontoiatria si utilizza per il trattamento della maggior parte delle patologie di denti e gengive, trattasi di un fascio di luce che irradia con precisione la zona da trattare. Questo strumento offre molti vantaggi per la chirurgia odontoiatrica perché guarisce e nello stesso tempo agisce, sterilizzando tutta la parte interessata al trattamento, inoltre la fotobiostimolazione ha un’azione antiedemigena, riducendo la ritenzione dei liquidi, antinfiammatoria e antibatterica offrendo, quindi, una rapida riparazione dei tessuti. Nella piccola chirurgia orale e nella cura dei disturbi gengivali e degli ascessi, il laser apporta un rapido sollievo con la scomparsa immediata dei sintomi. Incontriamo il dr Domenico Monda, specialista in odontoiatria e odontostomatologia, nella clinica “Villa del Sole”, una struttura molto accogliente situata sulla collina di Posillipo, che ci illustra i vantaggi del laser. “Soprattutto nell’implantologia e negli impianti dentari fissi ritengo fondamentale l’utilizzo del laser. Parliamo d’interventi invasivi, già di per sé molto stressanti per il paziente, lo scopo è SEI periodico 23

ridurre i tempi d’intervento e accelerare la guarigione dei tessuti. Il laser agisce effettuando microabrasioni della mucosa e del periostio, in totale sterilità, rispetto biologico e biostimolazione dei tessuti circostanti.” Può essere usato in odontoiatria infantile? “Certo! Sulla mia poltrona odontoiatrica i bambini non hanno paura perché, grazie al laser, oltre ad evitare i traumi accidentali più frequenti, evito principalmente i traumi tipici dell’odontoiatria tradizionale vista l’assenza o il contenimento del sanguinamento e dei punti consequenziali all’eventuale utilizzo del bisturi. Il dr. Monda ci ha convinti e conclude – “Il laser non deve essere visto solo come uno strumento odontoiatrico ma anche terapeutico. Il risultato è che il paziente scende dalla poltrona senza le sensazioni di dolore causate dalla lama o dal trapano ma nell’intervento oltre ad agire all’eliminazione del problema egli inizia anche il suo percorso terapeutico che anche i termini psicologici lo porteranno a rivolgersi al proprio odontoiatra con maggiore serenità” –.


HI-TECH e-fumo a cura di Luigi Langellotti GAME WORLD

Via Alcide de Gaspari, 48 - C/mare di Stabia

Abbiamo chiesto al dr. Pasquale Caponnetto Psicologo Clinico e Ricercatore presso il Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell'Università di Catania e al prof. Riccardo Polosa Direttore Centro Prevenzione e Cura del Tabagismo dell'Università di Catania Responsabile Scientifico LIAF, di chiarirci un pò di cose sulla sigaretta elettronica. Prof. Polosa perchè è consigliabile scegliere la sigaretta elettronica? Il fumo elettronico non contiene tutte le sostanze tossiche e gli additivi contenuti nelle sigarette SEI periodico 24

tradizionali. Non produce fumo, ma vapore quindi non avviene combustione, ma vaporizzazione. Riduce il rischio espositivo di migliaia di volte rispetto alle sigarette tradizionali. Aiuta il fumatore che non riesce a smettere di fumare, a gestire la dipendenza da sigaretta, portandolo ad usare un metodo più sano. Benessere fisico e psicologico dunque? Infatti chi la utilizza non si espone a sostanze tossiche e cancerogene. Ad avvalorare questa tesi il prof Polosa ha effettuato uno studio clinico su alcuni volontari, notando un miglioramento


generale delle condizioni di salute e in particolare una riduzione dei disturbi fumo correlati, quali tosse, affanno, bruciori di gola e una ripresa del senso del gusto e dell'olfatto dopo poco tempo dall’utilizzo della sigaretta elettronica. Ma davvero la sigaretta elettronica aiuta a smettere di fumare?

Nel 55% dei casi, in fumatori non intenzionati a smettere, si verifica una diminuzione o una eliminazione dell'uso di sigarette tradizionali. Per smettere di fumare ci vuole forza di volontà e le sigarette elettroniche non sono miracolose, ma se usate anche sotto l'aiuto di medici e psicologici esperti in cure antitabagiche, possono essere uno strumento utilissimo, con risultati positivi che ad oggi nessun altro prodotto ha dato.

La paura è che il vapore inspirato possa danneggiare le vie respiratorie ma, a quanto pare, non ci sono dati che dimostrino danni immediati alle vie respiratorie, il prof. Polosa ci spiega che sono necessari studi nel lungo periodo, come 10 o 15 anni per saperne di più. Sicuramente le sigarette elettroniche fanno meno danno di quelle tradizionali. Nessuna conseguenza anche per le donne in gravidanza?

Purtroppo non ci sono studi effettuati per valutare conseguenze sul feto ed è consigliabile che le donne incinte non fumino affatto, piuttosto seguano programmi mirati, che le inducano a smettere, basta rivolgersi ai centri antifumo ospedalieri nazionali. Si dice che il liquido utilizzato nelle sigarette elettroniche faccia male, è vero?

Se i liquidi immessi sul mercato seguono i controlli di sicurezza ad oggi previsti, non c'è pericolo di temere. Bisogna badare bene alle quantità e rispettare le indicazioni proprio come se si trattasse di un farmaco.

In definitiva il fumo elettronico aiuta a gestire la dipendenza da nicotina, evita la dannosissima combustione della carta e del tabacco, non espone al fumo passivo e in questa partita sul campo la sigaretta elettronica batte il fumo con il classico risultato di 1 a 0. SEI periodico 25 HI-TECH



LIBRI Letto per VOI a cura di Ornella Grato

La storia di un segreto celato in una busta per quarant'anni.

Fai bei sogni

Massimo Gramellini

Dettagli del libro Titolo: Fai bei sogni Autore: Massimo Gramellini Editore: Longanesi Collana: La Gaja scienza Pubblicazione: Marzo 2012

Difficile immaginare cosa si scateni nell'animo di un bambino di nove anni al quale un brutto male porta via la sua mamma: viene a mancare di colpo quel punto di riferimento cui tutti ci aggrappiamo, anche quando bambini non siamo piú ma ci sentiamo ancora desiderosi di quell'affetto che solo una madre riesce a trasmettere, anche solo attraverso piccoli gesti quotidiani. La storia, che il noto giornalista Gramellini racconta nel suo libro "Fai bei sogni", é autobiografica e questo rende un libro con un'argomento giá di per sé toccante, altamente pericoloso perché la lacrima di compassione, di commozione é sempre lí in agguato, pronta a venir fuori senza controllo. Mi é successo, lo confesso. É arrivata puntuale, accompagnata dall’inevitabile nodo alla gola, tipico di chi cerca di trattenere a stento l'emozione. C'è da dire, però, a mia discolpa che la scrittura di Gramellini, caratterizzata da un tratto tanto ironico quanto lievemente vittimista, ha certamente facilitato il compito alla commozione. L'autore é stato abile a costruire pagina dopo pagina un ritratto di sé per certi versi affascinante: si descrive da bambino quando, da un giorno all'altro, si ritrova orfano di madre e, timido ed impacciato, comincia ad esplorare i suoi giorni con la sofferenza nel cuore e troppe domande senza risposta. Si limita a vivere guardandosi intorno, e mai dentro, con occhi da cucciolo smarrito, con gli occhi di chi da bambino non puó piú incontrare quelli di sua madre. Comincia cosí un complicato gioco di ossessioni e manie che servono a placare quel mostro che vive dentro di lui e che non smette di far paura, il Belfagor che distrugge anche la piú piccola speranza di sopravvivere senza troppi traumi ad un dolore del genere. A rendere ancora piú complicato il faticoso lavoro di vivere dopo la grave perdita, é un padre chiuso nel proprio dolore, pragmatico, composto, troppo silenzioso. Ed è troppo pesante questo silenzio fra i due, un silenzio che Il bambino asseconda e rispetta, pur consapevole dei danni che questo, scavando dentro di lui lentamente, sta provocando. Fugge per anni dall'amore, spaventato dai brutti sogni che agitano il suo animo, in barba a quell'augurio che sua madre gli rivolge poco prima di lasciare questa vita. "Fai bei sogni", gli ha sussurrato ai piedi del suo letto nell'estremo saluto. Ma Massimo non riesce a dare spazio a quei sogni e vive arrangiando sentimenti e relazioni. Ma, come da copione, arriva l'amore a sbloccare l'impasse in cui stagnava la sua vita che lo aiuterá a sconfiggere i fantasmi del suo passato e ad affrontare la scomoda veritá, troppo a lungo celata, sulla morte della madre. Massimo Gramellini, stimato giornalista, si dimostra in questo romanzo anche autore attento e dovizioso di particolari, oltre che uomo sensibile ed autentico il quale é riuscito, con gli anni, ad accettare la triste ma ineluttabile veritá che ci vuole piú coraggio a vivere lottando, che a morire arrendendosi al dolore. SEI periodico 27





CINEMA Recensione

Dopo tanto parlarne arriva finalmente il primissimo trailer della commedia “Il Principe Abusivo “, opera prima del bravissimo comico napoletano Alessandro Siani. Il successo per lui è giunto, a livello nazionale, con”Benvenuti al Sud” ed il sequel “Benvenuti al Nord 2, Alessandro debutta alla regia ma non si accontenta di stare dietro la cinepresa e di auto dirige nel ruolo del protagonista. Questa sua prima direzione potrebbe portargli di sicuro un'affermazione importante. Dalle immagini del trailer si può intuire che il film avrà si un forte tono da commedia, ma con un finale romantico più che scontato, guarda caso il film sarà distribuito dalla”01 Distribution” nel giorno di San Valentino, 14 febbraio 2013. TRAMA: Antonio (Alessandro Siani), uno squattrinato cronico che lavora come cavia volontaria per i test di case farmaceutiche, si ritrova al cospetto di Letizia (Sarah Felberbaum), una principessa viziata in cerca di popolarità, di cui inevitabilmente s’innamora. In un mondo in cui i pregiudizi dei ricchi nei confronti dei poveri sono radicati e difficili da estirpare, per il giovane povero l'unica possibilità per stare a corte è quella di seguire i consigli del ciambellano di corte Anastasio (Christian De Sica). I ruoli tra mentore e allievo sono però destinati a rovesciarsi quando Anastasio, innamorandosi della fruttivendola Jessica (Serena Autieri), avrà bisogno di suggerimenti per mischiarsi al popolo. Parte così un doppio apprendistato, con esiti imprevedibili.

USCITA CINEMA: 14/02/2013 GENERE: Commedia REGIA: Alessandro Siani SCENEGGIATURA: Alessandro Siani Fabio Bonifacci CAST: Alessandro Siani Sarah Felberbaum Christian De Sica Serena Autieri, Marco Messeri Salvatore Misticone Nello Iorio Lello Musella Alan Cappelli Goetz

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CINEMA PreWiew SGUARDO IN ANTEPRIMA AI FILM IN USCITA NEI PROSSIMI MESI IN COLLABORAZIONE CON: Cinema Multisala Montil e Cine-Teatro Supercinema

> 7 Febbraio

Studio illegale

Diretto da Umberto Carteni con Fabio Volo, Zoé Félix, Ennio Fantastichini, Nicola Nocella, Jean-Michel Dupuis, Marina Rocco, Ahmed Hafiene, Pino Micol, Federico Baccomo, Isa Barzizza.

TRAMA: Andrea Campi è un giovane avvocato che lavora in un prestigioso studio legale internazionale, specializzato in importanti operazioni societarie. Per fare carriera Andrea ha rinunciato ad avere una vita sociale. Le giornate scorrono tra contratti e riunioni interminabili., fino al giorno in cui Andrea si trova coinvolto in un nuovo progetto particolarmente delicato. E' l'inizio di un turbine di eventi e incontri che sconvolgerà per sempre la sua vita.

> 7 Febbraio Zambezia

Diretto da Wayne Thornley con Samuel L. Jackson, Abigail Breslin, Jeff Goldblum, Jim Cummings, Leonard Nimoy, Noureen DeWulf, Richard E. Grant, Jenifer Lewis, Tania Gunadi, Jeremy Suarez.

TRAMA: Sul bordo di una cascata, immersa nel tronco di un enorme albero di Baobab si trova una vivace città di uccelli chiamati Zambezia. Famosa per essere la città più sicura in tutta l'Africa, Zambezia è diventata l'area protetta della valle del fiume, dove uccelli d'ogni piuma vivono insieme in armonia e in pace. Kai (un giovane Falcon) lascia il suo avamposto contro la volontà del padre per unirsi ai prestigiosi Hurricane che pattugliano i cieli mantenendo Zambezia al sicuro. Il padre di Kai decide di seguirlo, ma viene catturato dal famigerato Budzo, una lucertola gigante che ...

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> 7 Febbraio

Broken City

Diretto da Allen Hughes con Allen Hughes e interpretato da Mark Wahlberg, Russell Crowe, Catherine Zeta-Jones, Jeffrey Wright, Barry Pepper, Alona Tal, Natalie Martinez, Michael Beach.

TRAMA: Billy Taggart (Mark Wahlberg) è un ex poliziotto espulso dal corpo per aver sparato a un sedicenne. L'uomo, divenuto investigatore privato, è perseguitato da uno degli uomini che puntano ad essere eletti alla carica di sindaco di New York. Assunto dal sindaco per scoprire l'uomo che va a letto con sua moglie, il detective trova l'uomo in questione, morto, e inizia a indagare su un contesto più ampio che coinvolge il sindaco stesso.

> 14 Febbraio

Die Hard - Un buon giorno per morire

Diretto da John Moore con Bruce Willis, Jai Courtney, Cole Hauser, Sebastian Koch, Yuliya Snigir, Megalyn Echikunwoke, Anne Vyalitsyna.

TRAMA: Bruce Willis ritorna a vestire i panni di John McClane, il suo ruolo più iconico, il “vero” eroe con le abilità e l'attitudine a rimanere sempre l'ultimo uomo sul campo. Questa volta, il poliziotto che non fa prigionieri si ritrova veramente nel posto sbagliato al momento sbagliato, dopo aver viaggiato fino a Mosca per aiutare suo figlio, Jack. Con la malavita russa alle calcagna, e in corsa contro il tempo per evitare una guerra, i due McClane scopriranno che i loro metodi contrapposti li faranno diventare degli eroi inarrestabili.


> 21 Febbraio

> 21 Febbraio

Gangster Squad

Anna Karenina

Diretto da Ruben Fleischer con Sean Penn, Holt McCallany, Wade Williams, James Hébert, Josh Brolin, Mick Betancourt, Mac Brandt, Brandon Molale, Michael Papajohn, Jeff Wolfe.

TRAMA: La vera storia della task force messa in piedi dalla polizia di Los Angeles per arrestare uno dei più noti malavitosi della Los Angeles degli anni ‘40, lo spietato gangster Mickey Cohen (Sean Penn). Droga, armi, prostituzione e scommesse e tutto questo avviene non solo con l'aiuto dei suoi scagnozzi, ma anche con quello di politici e agenti corrotti.

Diretto da Joe Wright con Keira Knightley, Aaron Johnson, Kelly Macdonald, Jude Law, Ruth Wilson, Matthew MacFadyen, Emily Watson, Michelle Dockery, Olivia Williams, Holly Grainger.

TRAMA: Annamoglie di Karenin, un ufficiale governativo di alto rango, riceve una lettera da suo fratello Oblonsky, che le chiede di aiutarlo a salvare il suo matrimonio con Dolly. Anna si reca a Mosca e durante il viaggio conosce la Contessa Vronsky e suo figlio, affascinante ufficiale di cavalleria. La reciproca attrazione non può essere ignorata e ...non lo sarà.

> 21 Febbraio

> 28 Febbraio

Pinocchio

Gambit

Diretto da Michael Hoffman con Stanley Tucci, Cameron Diaz, Alan Rickman, Colin Firth, Cloris Leachman, Anna Skellern, Tom Courtenay, Togo Igawa.

Diretto da Enzo D'Alò con le voci di Gabriele Caprio (Pinocchio), Mino Caprio (Geppetto), Maurizio Micheli (il Gatto), Rocco Papaleo (Mangiafoco), Paolo Ruffini (Lucignolo), Maricla Affatato (la volpe).

TRAMA: "Appena entrato in casa, Geppetto prese subito gli arnesi e si pose a intagliare e fabbricare il suo burattino. Che nome gli metterò? - disse fra sé e sé -. Lo voglio chiamar Pinocchio. Questo nome gli porterà fortuna... Il Pinocchio di Enzo d'Alò è il coronamento di un sogno artistico e produttivo durato cinque anni. Le musiche di Lucio Dalla (alla sua ultima opera).

TRAMA: Harry, curatore di mostre londinese, organizza un'astuta macchinazione per raggirare l'uomo più ricco d'Inghilterra, l'avido collezionista Lionel Shabandar, convincendolo ad acquistare un falso dipinto di Monet. Come esca, recluta una regina del rodeo texana, che si farà passare per donna il cui nonno mise le mani sul dipinto alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

SOLO IL 27 FEBBRAIO AL CINEMA The Doors: Live at the Bowl '68 Diretto da Ray Manzarek e interpretato da John Densmore, Robby Krieger, Ray Manzarek, Jim Morrison.

TRAMA: Se non eravate all'Hollywood Bowl, quella sera di luglio del 1968, non potete aver mai visto niente di simile. A quarant'anni dal mitico evento, potrete ascoltate i Doors all'apice del successo ed ammirare la loro straordinaria carica dal vivo nell'unico loro concerto filmato per intero.

SEI periodico 33 CINEMA


MUSICA L’Artista a cura di Nico Clemente

Lo scopriamo mentre si racconta ai microfoni di Radio Free, mentre tiene tra le sue mani un album che raccoglie 20 brani scritti nella sua vita da musicista. Si, 20 sono i brani, forse un pò troppi per un lavoro musicale, ma Salvatore aveva voglia di raccontare, di raccontarsi.

C’è tutto in questo disco, la propria famiglia, gli amici, i nemici, la terra, il sole, il mare, ma non solo sotto forma di parole, di pensieri, ma ci sono suoni che fanno parte del quotidiano, come i giochi della figlia Luna, come il suono del mare, come il suono della vita di una città che è tutto per lui. Si, salvatore ama la sua città, si legge in ogni sua nota.

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L’album nasce dall’intima esigenza di dare corpo e voce a quelle pulsioni musicali, influenze artistiche e stimoli vari maturati negli ultimi anni e si avvale di diverse collaborazioni artistiche rubate a colleghi musicisti, nonché amici. In ogni traccia sono ben delineati i percorsi artistici di Salvatore Torregrossa, autore delle musiche e dei testi, ma particolari sono gli “Intermezzi”, brani che esulano un pò dal tradizionale concetto di musica per colorarsi di sfumature variopinte e, per certi versi, sbalorditive sia dal punto di vista uditivo che emozionale; si tratta di alcune registrazioni effettuate durante lezioni di musicoterapia, dove bambini diversamente abili riescono a comunicare attraverso i suoni.


Altri brani particolarmente interessanti sono quelli nati tra le mura domestiche, all’insegna di quella quotidianità permeata da sentimento puro come “Gocce di Splendore”, testo nato dalla magia di un’attesa e “Stelle”, una poesia musicata, dolcissima ninna nanna. Troviamo, però, anche brani dal chiaro intento provocatorio come “Servono Manager” che polemizza con il mondo dello spettacolo nel quale, paradossalmente, vengono premiati incompetenti ed improvvisatori della musica e, di contro, è resa vita difficile ai professionisti, in un tempo in cui mancano, per l’appunto, manager che credano fortemente nei propri pupilli e sappiano unire offerta e domanda di buona musica. Per non farci mancare poi proprio nulla, c’è “Psicopapi”, brano che nasce dalla precisa volontà dell’autore di tirar fuori dai suoi collaboratori tutta la pazzia buona di cui sono capaci, quella che, per intenderci, dà libero sfogo alla creatività musicale e che produce psicoallegria e non pisicopolitica! In pratica c’è tutto in questo lavoro di Terragrossa, sia parole dolci che forti, sia ironiche che graffianti, il tutto perfettamente miscelato con una musica coinvolgente.

Vale davvero la pena ascoltarlo!

SEI periodico 35 MUSICA



TEATRO SUPERCINEMA

21 FEBBRAIO

TEATRO Stagione di Prosa

dall’omonimo libro di Gianrico Carofiglio Regia di Sergio Fantoni

“Per capire che una risposta è sbagliata non occorre una intelligenza eccezionale, ma per capire che è sbagliata una domanda ci vuole una mente creativa.”

NOTE DI REGIA

Dopo i successi di Processo a Dio e La Commedia di Candido, ritornano in scena, Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, con una nuova sfida, L’arte del dubbio dal libro di Gianrico Carofiglio, nella versione teatrale di Stefano Massini. Un “cabaret del dubbio” dove niente è dato per scontato. I nostri campioni Ottavia Piccolo e Vittorio Viviani, guidati dall’occhio vigile di Sergio Fantoni, arbitro di una partita tra sostanza e apparenza, accompagnano il pubblico, in un viaggio sorprendente fra gli iceberg di una realtà tutta da scoprire. E lo faranno attraverso maschere clownesche, su un teatrino da fiera di paese, con le musiche per 10 strumenti composte da Cesare Picco, ed eseguite dal vivo dal musicista Nicola Arata. “Gianrico Carofiglio – afferma Fantoni - ha il merito di aver portato, con il suo straordinario libro L’Arte del dubbio, il tema del Dubbio, con la D maiuscola, fuori del perimetro strettamente giuridico per lasciare che dilagasse nella realtà quotidiana. Intorno a noi, oggi, non c’è azione della nostra vita che non sia aggredita dal dubbio, che ciò che stiamo facendo sia giusto o meno, o che ciò che ci dicono sia vero o no.”

SEI periodico 37

NOTE DI REGIA

Risulta quindi - aggiunge Stefano Massini - “un decalogo di norme e regole per stanare il Dubbio, ribaltare quel che sembra, scardinare il muro dell’ovvio. In questa libera versione dal portentoso libretto di Carofiglio, tutto è oggetto di un’ironica, brillantissima rivoluzione. Si parla di verità con la minuscola e con la maiuscola. Si parla di anagrammi (Verità-Rivelata-Relativa).” Si parla di insidie e di trappole nascoste fra le parole e nelle parole. Si parla della persuasione occulta della pubblicità, delle ambiguità, a dir poco, dei giornali. Si parla innanzitutto dei nostri giorni, dei nostri temi caldi, di quello che sta fuori dai teatri. E in questo strano Risiko teatrale che racconta la guerra fra Vero e Falso, tutto scaturisce nientemeno che da verbali autentici di processi italiani. Presi direttamente dai nostri Tribunali, compariranno in scena truffatori e pentiti, poliziotti e camorristi: un’umanità pronta a testimoniare la verità o la menzogna, in quel gigantesco teatrino che si chiama realtà. Una sfida/scommessa con l’obiettivo, tutt’altro che facile, di divertire, oliando gli ingranaggi del nostro senso critico.



SOCIALE Solidarietà a cura di Elvira Boschetti

Primo Premio Letterario Colori e Pensieri La particolarità che rende viva un’associazione è l’originalità di creare eventi capaci di incuriosire e valorizzare associati e non.

Ed è proprio questo che ha fatto l’associazione ONLUS “Gli amici di Chicco” che, grazie alla collaborazione con la Casa Editrice “Il quaderno edizioni”, la co-partecipazione dell’ Associazione Socio-Culturale “Volere Volare” di Castellammare di Stabia ( NA ) e della Cooperativa Sociale “La Coccinella” di Massa Lubrense, promuove la prima edizione del Premio Letterario per Piccoli e Grandi Autori intitolata COLORI e PENSIERI. Saranno i comuni di Gragnano, Torre del Greco e Santa Maria la Carità a dare patrocinio all’evento. Un concorso che vuole dar vita a tutti quegli scritti riposti nei cassetti e talvolta dimenticati senza aver mai avuto la possibilità di farli conoscere, un modo per scoprire il proprio talento da scrittore. Un occasione per leggere e farsi leggere. Il vincitore sarà decretato da due giurie: una tecnica e una popolare che si comporrà di personaggi politici, sociali, letterati e giornalisti che giudicheranno gli scritti. Quattro i temi a scelta per gli scrittori: Disegno a tema: “Libera la fantasia”. Componimento a tema “Racconti brevi a tema libero”, “Raccontala tu … la gioventù” e infine componimento a tema “Fuori dal cassetto: Il Sociale”. La manifestazione sarà seguita con gli occhi e le “penne” attente delle testate giornalistiche Sei Periodico, Metropolis, dentroSalerno, nonché dell’emittente televisiva Metropolis web. Partecipare è semplice, basta visitare il sito ufficiale www.gliamicidichicco.it e compilare il modulo di partecipazione e il modulo della “proprietà dichiarativa del testo” il termine ultimo per la presentazione degli scritti è il 30 marzo 2013! Perché partecipare? Semplicemente perché ci sono mille buoni motivi per scrivere, che voi lo facciate per passione o per ricercare emozioni, o per raccontare al mondo chi siete, scrivere regala emozioni! Si scrive per passione, per sentirsi liberi, per rendersi partecipi del mondo. Allora? Che cosa aspettate? Grandi e piccini, prendete subito carta e penna... fate uscire i vostri pensieri, colorate le vostre idee! Perché non c’è un modo più bello di arricchirsi e arricchire. Ah! Dimenticavo! In palio per i vincitori tanti premi. Le info sui premi e sul regolamento del concorso sono sempre sul sito dell’Associazione.

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CULTURA Primo Piano a cura di Nicola Caroppo

Palazzo Benucci Palazzo Benucci, meglio noto come Palazzo Vanvitelli e la Castellammare di un tempo. È curioso, o forse è una metafora del triste stato in cui versa la cultura a Castellammare, ritrovare un’opera architettonica dell’importanza di Palazzo Benucci in articoli che trattano di strutture alberghiere, o peggio farla passare sotto l’errato titolo di “Palazzo Vanvitelli”.

Anche se bisogna registrare un’inversione di tendenza nelle recenti pubblicazioni di Giuseppe D’Angelo in cui giustamente il palazzo è riconsegnato all’architetto Errico Alvino (Milano 1809-Roma 1872), la bella residenza nobiliare dalle forme neorinascimentali che si affaccia sul corso Vittorio Emanuele sembra ancora molto lontana dal ricevere una congrua e dignitosa valorizzazione. Servito da un ingresso monumentale affiancato da due colonne, l’edificio, a due piani, è decorato dagli ordini architettonici ionico e tuscanico sovrapposti, secondo uno schema tipicamente rinascimentale, e finestre coronate da cornici a timpano. Palazzo Benucci fu la prima opera pubblica dell’Alvino, uno degli architetti più influenti a Napoli nel periodo che va dal regno di Ferdinando II di Borbone (1830-1859) all’Unità d’Italia. Viene ricordato per aver progettato la lunga passeggiata panoramica di Corso Vittorio Emanuele che attraversa Napoli da Nord a Sud a mezza costa sulla collina del Vomero, la facciata del Duomo di Amalfi in stile neoromanico, la facciata neorinascimentale di Santa Maria di Piedigrotta. Ma si legano alla sua attività anche il progetto neogotico della facciata del Duomo di Napoli, la monumentale piazza dei Martiri e l’impegnativo traforo della Vittoria. La predilezione dell’Alvino per lo stile neorinascimentale sposava in pieno la retorica sia degli ultimi decenni del regno borbonico così come dell’Unità d’Italia, ma l’architetto ed urbanista milanese era anche uno spirito eclettico e questo lo portò a partecipare insieme alla scuola napoletana di architettura, al concorso per il completamento della facciata del duomo di Firenze, poi vinto da Emilio de Fabris. Abbiamo poche notizie sui Benucci, committenti del palazzo stabiese. Si tratta di una famiglia forse di origine toscana, il cui blasone, che riproduce un’aquila e una coppa sormontati da una corona, è assente nell’araldica cittadina e non compare nemmeno nei decori del palazzo che pure fu la loro residenza. Si trattava di una famiglia ben inquadrata nei ranghi del regno borbonico e, stando agli studi di Giuseppe D’Angelo, il Cavaliere Domenico Benucci era titolare del monopolio dei tabacchi. Decaduta la famiglia il Palazzo Benucci ha subito vicende conservative alterne nel corso dei decenni. Infatti, fino al disastro del terremoto dell’’80 che ha segnato il destino di buona parte della città di Castellammare, il palazzo, ancora integro nelle strutture, ospitava l’Hotel Royal. Il cortile interno era allora verdeggiante di piante proprio dove oggi sorge l’edificio che per circa trent’anni ha ospitato la biblioteca comunale “Filangieri”. Eccone una descrizione tratta da Michele Palumbo Stabiae e Castellammare di Stabia : “La bellissima esposizione, l’ampia vista del mare e dei monti, la comodità del vasto giardino tenuto per bene dal proprietario Signor Ruggieri, il respirare l’aria imbalsamata dai profumi dei cedri, degli svariati fiori e di altre piante aromatiche, il disporre di ogni genere di conforto rendono quest’albergo di prim’ordine e molto ricercato”. Attorno la città brulicava di caffè letterari e luoghi di ritrovo di elite, come il Caffè di Europa al Quartuccio, il Gran Caffè Napoli, il Caffè Turco a via Bonito. Squarci di una città che non esiste più, su cui la mannaia del terremoto ha purtroppo inferto un colpo mortale e il resto l’hanno fatto l’incuria e la colpevole negligenza.

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CASH I nostri soldi

MPS: scappare o rimanere? Sono in molti tra i correntisti e i sottoscrittori di obbligazioni di MPS a temere per la sicurezza del proprio denaro. È possibile che la banca fallisca? Correntisti e piccoli risparmiatori possono stare al sicuro? Tentiamo oggi di fare chiarezza sulla vicenda. Il Monti dei Paschi di Siena, la banca più antica del mondo messa in crisi da uno degli strumenti finanziari più "moderni".

La vicenda del MPS ha un che di simbolico. L'istituto, che per anni ha utilizzato titoli "tossici" per coprire buchi di bilancio senza che né la Banca d'Italia né la Consob si accorgessero di nulla, ora trema all'idea della corsa allo sportello. Ovvero che i clienti - i quali forse si intendono poco di finanza "creativa" ma temono molto per i loro risparmi - ritirino i loro soldi tutti insieme. In questi casi il rischio più grande è proprio la "psicosi": niente come la paura della crisi innesca la crisi. La stretta interconnessione del sistema finanziario, poi, fa il resto diffondendo il contagio da una

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sola banca all'intero sistema creditizio. Uno scenario apocalittico ma non reale. Per capire quali sono i rischi reali per i risparmiatori occorre innanzitutto distinguere gli ambiti: una cosa sono i titoli, altro i conti correnti.

DICIAMOLO SUBITO: anche le banche possono fallire (ma non sarà il caso di Mps perché lo Stato interverrà comprando nuove obbligazioni della banca). Fallimento però non significa perdere i propri risparmi. In Italia esiste un Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) che scatta in caso di insolvibilità di un istituto. Ma mentre altri fondi europei garantiscono perdite non superiori ai 20mila euro, il Fidt italiano copre fino a 100mila euro per ogni depositante. Uno dei motivi di default di un banca può essere


proprio l'effetto domino generato dalla paura della sua insolvibilità. Nessuna banca riesce a reggere un prelievo di contante superiore a una certa soglia. Questa soglia si chiama riserva di liquidità ed è la quota di depositi che ogni banca conserva in forma liquida (o li investe in strumenti liquidizzabili rapidamente) per far fronte alle normali domande di ritiro dei risparmiatori. Se troppi correntisti ritirano i propri risparmi in contemporanea, la riserva di liquidità salta e la banca diventa insolvente. Qualsiasi siano le ragioni del fallimento della banca, i correntisti non rischiano. Interviene in questi casi il Fitd, che assicura i depositi bancari entro il limite di 100mila euro per ciascun intestatario del conto corrente (se un soggetto possiede più conti ognuno di essi è coperto entro quella soglia). Quasi il 90% dei depositi bancari italiani sono inferiori a questa somma. In sostanza il sistema creditizio nel suo insieme corre in soccorso dei correntisti della banca fallita. La legge prevede che la garanzia si applichi a tutti i fondi acquisiti dalle banche con obbligo di restituzione "sotto forma di depositi o sotto altra forma, nonché agli assegni circolari e agli altri titoli di credito ad essi assimilabili". Il rimborso delle somme presenti sul conto al momento del fallimento deve avvenire entro 20 giorni lavorativi (prorogabili in casi eccezionali di altri 10) dalla data del provvedimento di liquidazione coatta (cioè del fallimento). A RISCHIO AZIONI E OBBLIGAZIONI Chi rischia davvero in caso di default è il possessore di azioni della banca, che non sono coperte dal fondo di garanzia. Nel processo di liquidazione gli azionisti non sono creditori privilegiati e finiscono per raccogliere le briciole di quel che resta dal fallimento. Per quanto riguarda le obbligazioni, i possessori non riceverebbero il pagamento degli interessi e rientrerebbero in possesso del capitale solo se prima verranno saldati gli altri debiti. Come ricorda Altroconsumo, "storicamente, in operazioni di questo tipo, alla fine del processo di liquidazione si è riusciti a recuperare in media tra il 30 e il 40% del capitale investito".

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CUCINA CON... Gusto

Lo Chef Executive Raffaele Bonaiuto, patron della “Taverna del Sarino” a Sarno c’invita a provare questa gustosa ricetta, un valzer di sapori nostrani, racchiuso in un piatto di facile preparazione. Il segreto di un buon chef? Essenzialità e leggerezza.

• 320 gr di Linguine di Gragnano trafilate al bronzo • 600 gr di vongole veraci • 1 kg di “Migliarini” o peperoncini verdi • 50 gr. di olio extravergine di oliva • 50 gr di pane grattugiato • 100 gr. di cipollotto nocerino • 100 gr di acqua minerale • Sale q.b • Pepe q.b.

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Tempo preparazione e cottura: 45 min ca.

Preparazione

Per la crema si puliscono perbene i migliarini, avendo cura di togliere tutti i filamenti bianchi poi occorre tagliarli a quadrettini e saltarli con olio extravergine e cipolla tritata con aggiunta di un pò di acqua minerale fredda, coprire e lasciare stufare fino a quando i migliarini diventano cotti ma non troppo devono rimanere lucenti,vanno poi frullati e se c'è bisogno si aggiunge un pò di acqua minerale fredda per tenere vivo il colore, vanno frullati e poi passati al setaccio. Per le vongole: aprire secondo il metodo classico e filtrare l’acqua di cottura. Prendere poi del pane grattugiato e amalgamarlo ad un infuso di olio con il cipollotto portando l'olio ad una temperatura di 32° c.

Presentazione

Cucinare la pasta al dente mantecandola con la crema di migliarini e aggiungendo l'acqua delle vongole, una spolverata di pane al cipollotto e infine olio extravergine d’oliva e buon appetito!

Consigli dello chef Raffaele: I “ migliarini” sono i peperoncini verdi che crescono vicini alle sponde dei fiumi e di sapore un pò amarognolo perciò vi consiglio di eliminare le pellicine per renderli digeribili e di bagnarli in acqua minerale per evitare il retrogusto amarognolo. Vino consgliato: Greco di Tufo Kcal: 600 circa x 80 gr. di pasta

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OROSCOPO Lo dicono i segni

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LO SAI CHE? Curiosità dal Web

I mancini sono tutti killer! Steve Jobs, Barack Obama, Diego Maradona, Michelangelo, Charlie Chaplin Jack lo Squartatore, Michelangelo e Albert Einstein tutte celebrità con fattore comune: erano tutti mancini! Sinistri si nasce o si diventa? Essere mancini regala una marcia in più o è una patologia? Preferite la destra o la sinistra? Non stiamo parlando di politica ma di... mani (e anche di piedi).

Il 10% della popolazione mondiale è mancina. Accusati in passato di essere in rapporto con il diavolo e predisposti ai peggiori crimini, i mancini sono sempre stato guardati con un certo sospetto dalla maggioranza destra.

Usare la mano sinistra era un handicap da correggere e ai bambini, fino a qualche anno

fa, veniva imposta la riabilitazione forzata. Ma in un mondo di oggetti fatti per essere usati dai destri ai mancini non resta che adeguarsi, vittima di un mondo “destrimano” fu il genio Steve Jobs che chiese spiegazioni ai tecnici Apple sul perché le antenne dell’I-Phone 4 creavano problemi se ad impugnarlo fosse stato un mancino quale lui era!Essere mancini è comunque una questione genetica ed ereditaria: nel 2007 un gruppo di ricercatori di Oxford, nel corso di uno studio sulla dislessia, ha scoperto che il gene LRRTM1 ha un ruolo nello sviluppo del mancinismo, questo stesso gene è responsabile dello sviluppo della

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schizofrenia in alcuni soggetti, questo non vuol dire che i mancini sono criminali o psicotici. Questo gene permette una maggiore comunicazione tra i neuroni e forse per questo i mancini hanno una creatività accentuata, sono portati per la matematica e per l’arte: Leonardo e Michelangelo erano mancini!. Nei destri tutto ciò che è legato al linguaggio ha sede nell’emisfero sinistro, mentre nella maggioranza dei mancini queste funzioni sono distribuite in entrambi gli emisferi, anche se prevalentemente nella parte destra.Infatti i mancini hanno un cervello meno asimmetrico, con una maggior distribuzione delle funzioni tra i due emisferi quindi essi sono più inclini a cooperare tra di loro, ne consegue che il mancino “se la cava” più facilmente rispetto al destro.

Geniali, più intelligenti, eccezionali creativi, killer, sui mancini si dice di tutto ma la verità e che sono solo soggetti che hanno la capacità di sfruttare meglio le potenzialità del cervello.


PASSATEMPO Relax

Relax

CRUCIPUZZLE

COME SI GIOCA: Cerca nello schema i nomi degli animali che trovi sulla destra, le lettere restanti non evidenziate saranno la vostra risposta alla domanda chiave.

ACCIUGHE - ACQUA BASILICO - BIANCA CAVOLI - COTTA CROCCANTE - FARINA FILANTE - FORNO FRITTATA - FUNGHI FUOCO - GAMBERI IMPASTATA - LEGNA LIEVITI - MARGHERITA MELANZANE - NAPOLI OLIO - OLIVA PALA - PARMIGIANO PATATE - PEPE PEPERONE - PEZZO POMODORO PREZZEMOLO PROSCIUTTO QUATTRO FORMAGGI SALE - SALSA SALSICCE - SCAMORZE UNTA Chiave (5,1,6,3): Asporto: .......................................................................................................................................................................................

SUDOKINO

Sudoku 9x9? Se non avete tempo a disposizione, risolvete un Sudokino! La griglia è ridotta alla dimensione di 4x4 e i numeri utilizzati sono solo dall'uno al quattro. Buon Divertimento

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CRUCIVERBA COME SI GIOCA: Prova a rispondere a tutte le

domande che ti vengono formulate a seguire, cercando di riempire la griglia di caselle bianche e nere e... buon divertimento!

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DEFINIZIONI Orizzontali: 1. Dissolto nell’aria. 9. Frutto da cui si prepara un liquore aromatizzato. 10. L’antico do. 12. La collera di Achille. 13. Articolo indeterminativo. 14. Gioco con pedine. 16. Touring Club Italiano (sigla). 17. Ambientarsi in nuove situazioni. 19. Una parte del castello. 20. Uno stile di pittura. 21. La dea della vendette. 22. Questi... in famiglia. 23. Prima e terza di lato. 24. Città Svizzera. 26. Il Sistema contrapposto a quello Copernicano. Verticale: 2. Sigla di Varese. 3. Un Regno della Natura. 4. Era protagonista si scorribande marittime. 5. Starnazza nel cortile. 6. Mezzo remo. 7. Una capitale africana. 8. Prefisso per orecchio. 11. La poetessa Negri. 13. Molti di loro vivono a Odessa. 15. Idoneo, appropriato. 16. Libri sacri dell’induismo. 18. Filamento di fungo. 21. Ordine di fermata. 22. Un figlio di Noè. 24. Simbolo chimico del berillio. 26. Le iniziali di Celentano

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OROSCOPO Lo dicono i segni

LO ZODIACO Ariete

Febbraio

(21 Marzo - 20 Aprile)

Febbraio, mese decisamente più favorevole del precedente. Il cielo si schiarisce e nel tuo cuore inizia a farsi spazio la voglia di divertimento, di stare con gli amici, la famiglia, le persone alle quali tieni di più. Nei tuoi momenti da single, fa spazio all’improvvisazione e all’originalità!

Toro

(21 Aprile - 20 Maggio)

Un mese venato da contraddizioni, con l’alternanza di momenti sereni e altri più nervosi. In famiglia, se ci sono già tensioni, adotta un atteggiamento prudente. Le maggior parte delle contraddizioni di questo mese saranno concentrate nella sfera emotiva, e se parliamo di emozioni parliamo quasi sempre di amore.

Gemelli

(21 Maggio - 21 Giugno)

Mese piuttosto contradditorio. Ci sono pianeti benevoli nei tuoi confronti, e altri che invece ti guardano in cagnesco, febbraio sarà vivace e piccante, colmo di sorprese, di litigate, di riappacificazioni e di nuovi flirt. L’eros non sarà però sempre al massimo come potresti pensare: a volte sarai fiacco, ti sentirai privo di stimoli e avrai più voglia di rimanere sul divano a fare zapping che non di scatenarti nel lettone.

Bilancia

(24 Settembre - 23 Ottobre)

Le contraddizioni ti accompagnano per i primissimi giorni del mese, ma sono destinate a lasciare il posto a nuove certezze, che si siederanno con sicurezza nel tuo cuore! Se devi prendere una decisione, se devi scegliere tra due persone, i transiti di febbraio ti aiuteranno a cavartela alla grande.

Scorpione

(24 Ottobre - 22 Novembre)

Momenti di incertezza, di rancori dichiarati o taciuti per quieto vivere, le contraddizioni degli altri rispecchiano però anche le tue… Non sarà un mese lineare, ma nemmeno un mese sfavorevole. Perché se Venere ti fa i dispetti, avrai come alleati Mercurio e Marte, pianeti in grado di esaltare la tua astuzia e la tua capacità strategica.

Sagittario

(23 Novembre - 21 Dicembre)

I pianeti in Pesci, Nettuno, Mercurio (dal 2), Marte (dal 5) ti rendono irritabile e potrebbero aumentare le tensioni presenti in famiglia o con gli amici. In presenza di equivoci, muoviti con cautela: non essere impulsivo, evita di esasperare le tensioni. Mese interessante per le questioni di cuore, meno per quelle di letto. Con un’eccezione, però: se ti piace la trasgressione, i transiti tesi di Marte sono i migliori per soddisfare certi desideri.

Cancro

Capricorno

Inizia a dimenticare tensioni, rancori, dispetti e polemiche. Febbraio e i transiti planetari vogliono vederti felice, vogliono farti lasciare alle spalle tutto quello che nella tua vita non funziona o non ha funzionato. Sarai sensuale, grintoso, più combattivo che mai, e deciso a prenderti la tua fetta di felicità dalla torta di Cupido.

Febbraio ti promette vantaggi di tutti i tipi, sorprese e qualche novità. Le doti a tua disposizione, offerte dal passaggio di Mercurio in Pesci dal 5, saranno simpatia, lucidità, senso dell’umorismo. Hai tanta voglia di uscire e di divertirti. Mese torrido, incandescente sia se sei già in coppia, sia se invece sei in cerca di nuove emozioni.

(22 Giugno - 22 Luglio)

Leone

(23 Luglio - 23 Agosto)

Mese di tensioni, soprattutto in ambito familiare e affettivo. Avrai la tentazione di risolvere i problemi tagliando i ponti con le persone coinvolte: tuttavia, secondo le stelle, potresti trovare mezzi diversi. Mese parecchio movimentato sul fronte cuore e batticuore, potresti vivere flirt davvero incandescenti.

Vergine

(24 Agosto - 23 Settembre)

Un mese semplicissimo. La “colpa” sarà di Marte e Mercurio, in dispettoso aspetto per buona parte di queste giornate. Momenti di confusione, polemiche e tensioni in famiglia o con gli amici. Preparati a discutere e a moderare la tua voglia di farlo con aggressività. Chi è in cerca di lavoro deve pazientare: presto avrai buone notizie, non perdere le speranze.

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(22 Dicembre - 20 Gennaio)

Acquario

(21 Gennaio - 21 Febbraio)

Saturno appesantisce il tuo umore, avrai voglia di goderti la vita, di divertimento, di piaceri e di piacere! Giove approva: sono i suoi ambiti preferiti! Venere sarà nel tuo segno dal 2 febbraio: il pianeta è la dea dell’amore e dunque dovrebbe regalarti momenti carichi di romanticismo, di passione e di tenerezza.

Pesci

(22 Febbraio - 20 Marzo)

Ma che mese! Venere sarà favorevole i primi e gli ultimi giorni di febbraio, Mercurio sarà nel tuo segno dal 5, Marte dal due, per non parlare di Nettuno, Saturno, Plutone e alleati vari. Ottimo periodo per scegliere la persona giusta, approfitta di questo cielo così ricco, il tuo modo di amare sarà caratterizzato da tanta sensualità, terrena, concreta e carnale!




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