POLITICA
Giovedì 22 Settembre 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO |
“SERVIVA DISCONTINUITÀ”
Mps, Padoan nega tutto: “Ricambio ai vertici fisiologico”
IL MINISTRO dell’Economia svicola. Interrogato in Parlamento sulla telefonata - rivelata dal Fatto - con cui annunciò all’ex amministratore delegato di Monte dei Paschi, Fabrizio Viola che doveva dimettersi, Pier Carlo Padoan la prende larga: il nuovo aumento di capitale necessario per la banca senese ”comporta un piano che dovrà essere in discontinuità rispetto all’ultimo aumento
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di capitale” e un “segnale di discontinuità facilita” l’attuazione del piano di risanamento, lo smaltimento delle sofferenze e “lo sviluppo di una banca rinnovata e sostenibile”. In sostanza, dice Padoan, “Mps ha ricevuto a fine giugno la lettera della Bce con la richiesta di una riduzione dei crediti deteriorati netti” e “la banca per soddisfare tale requisito ha deciso di accelerare”la riduzione del-
L’INTERVISTA
Il dibattito Pier Luigi Bersani, Luigi Di Maio e il capogruppo Pd, Ettore Rosato LaPresse
» SILVIA TRUZZI
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a Corte costituzionale ha deciso di rinviare la decisione sull’Italicum e contemporaneamente in Parlamento si torna a discutere di legge elettorale: delle manovre attorno alla riforma abbiamo parlato con Stefano Rodotà.
“Prendono tempo: governo disinvolto e irresponsabile” comunisti dal governo. Vi sono questioni come quelle legate alla Carta – che devono avere un orizzonte ampio: non possono essere utilizzate in modo congiunturale, per risolvere un problema contingente.
La Consulta ha una preoccupazione fondata: c'è un fortissimo intreccio tra valutazione politica e valutazione costituzionale. Rinviare la decisione significa tenere distinti i due aspetti. La confusione non sarebbe stata opportuna: così il giudizio di costituzionalità non andrà a sovrapporsi alle dinamiche politiche.
notare le differenze di sfumature nella minoranza (Cuperlo vede comunque il bicchiere un pochino pieno, i bersaniani completamente vuoto), per altri la minoranza ha commesso un errore clamoroso. “Quella di oggi (ieri, ndr) è una loro vittoria”, spiega Giacomo Portas, “dovevano incassare il risultato, votare la mozione e riven-
dicare le forza delle loro ragioni a fronte del clamoroso voltafaccia di Renzi. E invece…”. “Si sono infilati in un cul de sac legando l’apertura sull’Italicum a un loro Sì al referendum”, dice Franco Monaco. Per la cronaca, i dieci deputati verdiniani hanno votato compatti con la maggioranza. © RIPRODUZIONE RISERVATA
I sostenitori del Sì dicono: il bicameralismo perfetto è fonte di lungaggini e di compromessi. Ovviamente il tema non è il bicameralismo perfetto, bensì il consenso politico che fa maturare i provvedimenti. Quando c'è stato il consenso le leggi sono passate alla velocità della luce. Sono sempre stato contro il bicameralismo perfet-
Duri e puri? Beppe Grillo con gli eletti dei 5 Stelle a Roma nel 2014: all’epoca non si parlava di alleanze Ansa
pure il proporzionale, con una forza del 30 per cento all’opposizione, è la soluzione più comoda e facile alle peripezie talvolta imbarazzanti dei grillini in Campidoglio. In materia di alleanze per il governo nazionale l’u nico precedente risale al 2013 e ri-
guarda il famoso appello di Beppe Grillo per Stefano Rodotà al Quirinale. In quell’occasione il fondatore nonché leader carismatico del Movimento si rivolse al Pd di Bersani in questi termini: dite sì a Rodotà presidente e si apriranno praterie per il governo.
La storia andò diversamente e i democratici si suicidarono per l’ennesima volta scegliendo il bis di Napolitano, supremo garante del Sistema dei partiti. Adesso, la mozione grillina istituzionalizza perlomeno il confronto tra le varie forze. In
le sofferenze: “Viola, in qualità di ad, ha gestito l’istituto per oltre 4 anni e con due complessi aumenti di capitale” per 8 miliardi in due anni. Quanto alla scelta del nuovo ad Marco Morelli, in Mps quando Mussari comprò Antonveneta, “è avvenuta sulla base delle procedure di scelta della banca” e col “consenso unanime di tutto il cda”: ora “sarà soggetta alla valutazione della Bce”.
Stefano Rodotà “Il rinvio della Consulta è giusto, ma Renzi sta screditando le istituzioni”
Secondo alcuni il rinvio è un favore a Renzi, visto che è quasi certo che per alcuni profili la legge elettorale verrà dichiarata incostituzionale.
Sull'Italicum c'è un'apertura della maggioranza a rivedere una legge, passata con il voto di fiducia ed entrata in vigore a luglio, un anno e tre mesi dopo la sua approvazione. Se fanno e disfano le leggi nell’arco di sei mesi, forse il problema non è il bicameralismo?
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Dice: “Il balletto intorno alla personalizzazione del referendum è futile”.
Giurista Stefano Rodotà è stato Garante per la privacy Ansa
to, ma ora si vuole sostituire questo sistema – che aveva una sua logica – con un bicameralismo confuso e pasticciato che prevede moltissime procedure di approvazione delle leggi. Un numero che varia tra sette e undici: nemmeno gli studiosi più esperti riescono a contarle con precisione. Quanto
ogni caso una mossa che corrisponde alla storia di questa Paese, proporzionale uguale rappresentatività senza distorsioni mostruose o no che siano, e mette in evidenza tutti i difetti del falso bipolarismo di questi vent’anni della Seconda Repubblica: aumento del trasformismo parlamentare, aumento dei partiti, aumento dell’astensionismo elettorale. IN PIÙ, che piaccia o no, il si-
stema delle preferenze non produce solo corruzione o voto di scambio. A fronte dei nominati cooptati con il criterio esclusivo della fedeltà a leader e ras di partito, il proporzionale con preferenze è la palestra ideale per selezionare la classe dirigente. © RIPRODUZIONE RISERVATA
È così fin dall'inizio! Il presidente del Consiglio continuerà a invadere ogni spazio pubblico. Ma i cittadini riescono ad avere migliori conoscenze nonostante una clamorosa asimmetria informativa tra le ragioni del Sì e quelle del No. Quanto alla marcia indietro di Renzi – che ora dice ‘non parlo di me’ – mi pare un segno d'insincerità e di mediocrità politica. Lo sono anche le argomentazioni sul risparmio, che vengono smentite dalla Ragioneria generale dello Stato, figlie dell'approssimazione culturale oltre che dell'uso strumentale.
all'apertura della maggioDicono che nessun articolo ranza sull'Italicum – dopo della Costituzione che ril'imposizione della fiducia – guardi i poteri del premier è mi sembra che il governo votoccato dalla riforma. glia solo prendere tempo, Il problema è il combinato non vedo indicazioni politi- disposto tra riforma e legge camente forelettorale: ti. Il guaio è questo è ovche tutto vievio. Ci sono ne utilizzato, passaggi che con disinvolpossono tura, a secon- La marcia indietro sembrare da delle conminori ma del premier venienze del incidono sulmomento: un sulla cosiddetta la dinamica a t t e g g i ac o s t i t u z i o‘p e rs o n al i zza z i o n e ’ mento che dinale. Da una scredita le i- mi pare un segno de moc raz ia stituzioni. rappresentad’i n s i n ce r i t à Un segno tiva andiamo d ' i r re s p o n- e di modestia politica verso una desabilità, comocrazia di me il non aver Come la propaganda i n ve s t i t ur a , ancora fissa- sui risparmi... con logica ito la data delper maggiola consultaritaria, da cui zione. discende il dominio del goLei ha scritto che i referen- v e r n o s u l P a r l a m e n t o . dum sono un gioco a som- Quando si parla di sessanta ma zero, un Sì contro un No, giorni per discutere una un vincitore e un vinto. Il proposta del governo, si iconflitto è nella loro stessa potizza una pura funzione di ratifica da parte del Parnatura. Due Italie sono a confronto lamento; e quando si dice in questo momento e la di- ‘sapremo chi governa la sera scussione sulla Costituzio- delle elezioni’, quando la ne diventa divisiva. Mentre legge elettorale prevede ai tempi della Costituente la che venga indicato il nome preoccupazione è stata pro- del ‘capo’ del partito, siamo prio non dividersi, tanto che all'investitura. Il contrario rimase l’accordo sui temi di una Repubblica parlafondamentali malgrado l’e- mentare. © RIPRODUZIONE RISERVATA stromissione di socialisti e