Primarie Pd a Milano

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POLITICA

Venerdì 5 Febbraio 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO |

GAZEBO A NAPOLI

Si comincia con le liti: Ranieri resta fuori e minaccia ricorso

PRONTI,VIA. A Napoli c’è già la prima lite da carte bollate sulle primarie Pd del 6 marzo. Ieri la commissione di garanzia, nell’ufficializzare le candidature di Antonio Bassolino, Valeria Valente, Marco Sarracino e dell’oncologo Antonio Marfella in quota Psi, ha respinto quella di Umberto Ranieri, presidente della Fondazione Mezzogiorno Europa, già in campo nel 2011 quando perse Andrea Cozzo-

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L’INTERVISTA

Sergio Cofferati

» LUCA DE CAROLIS

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osì come sono regolate, le primarie consentono tutto. E soprattutto permettono al centrodestra di scegliersi il candidato avversario, per poi batterlo meglio nelle elezioni”. Poco più di un anno fa, l’europarlamentare Sergio Cofferati lasciava il Pd, proprio in seguito alle contestatissime primarie per la Regione Liguria. “Si è fatto ricorso in modo spregiudicato al sostegno del centrodestra e anche all’inquinamento con voti comprati” accusò l'ex segretario della Cgil, sconfitto dalla renziana Raffaella Paita. Poche settimane dopo, la candidata dem venne nettamente battuta dal forzista Giovanni Toti. Mentre Cofferati ha iniziato un altro percorso, assieme a Giuseppe Civati e alla nuova sinistra.

lino le primarie poi annullate per i presunti brogli. Ranieri è stato escluso perché ha depositato in extremis 1300 firme di ‘società civile’, quando il regolamento imponeva che fossero raccolte solo tra i tesserati dem di Napoli città. L’ex sottosegretario parla di “ottusità burocratica e grave errore politico, il Pd a Napoli rischia di ridursi a una sommatoria informe di gruppi e notabili”e i suoi supporter accennano al germe

Stajano sceglie Balzani: “Battiamo l’antipolitica di Matteo Renzi”

La sfida Nel 2015 le primarie tra Paita e Cofferati LaPresse

Limitare il diritto di voto agli iscritti servirebbe?

È una possibile soluzione.

Detto questo, c’è una costante transumanza da destra verso il Pd renziano. A Bisceglie si sono iscritti in 363, da un giorno all’altro.

Serve un albo pubblico dei votanti, ma a questi vertici non interessa il partito

Il possibile ripetersi dell'evento colpisce...

VOTERÒ per Francesca Balzani. Su Sala esistono troppi fatti oscuri riguardo all’Expo di cui si è occupato il Comitato antimafia presieduto da Nando dalla Chiesa, i cui atti sono ora in mano alla Procura della Repubblica e alla Corte dei conti. E poi: Sala non aveva detto che non esistono più né destra né sinistra, lui che lavorò con il sindaco di centrodestra Letizia Moratti? Non può essere lui il successore di Pisapia, che aveva ben altra statura. Bisogna far vincere la politica, quella dell’ampio centrosinistra di Giuliano, non la scelta romana dell’antipolitica personale di Matteo Renzi. Fa sorridere la processione dei ministri, Boschi, Delrio, che arrivano a Milano a sorreggere il loro principino prediletto. CORRADO STAJANO Autore di “Un eroe borghese”, già senatore della Repubblica come indipendente del Pds

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Come si può rimediare?

Andrebbe creato un albo dei votanti, da rendere pubblico. Così si potrebbe creare una continuità tra chi vota alle primarie e chi va alle urne nelle elezioni. Serve la trasparenza. E quindi servono verifiche, continue. Quali?

Se constati che tanti elettori di Forza Italia sono venuti ai tuoi gazebo, poi devi controllare se questo passaggio abbia avuto un riscontro numerico nelle successive elezioni. E non solo. È notorio come il numero degli iscritti nel Pd sia sempre stranamente salito negli anni in cui erano previste votazioni. Se si nota un crollo nell’annata seguente,

È un caso molto interessante. E conferma come il partito non abbia contezza di quali e quanti siano gli iscritti in molti territori. I dem imbarcano a pieno regime anche in Sicilia.

È normale che ci sia affollamento sul carro del vincitore. Ed è ancora più normale, visto quanto è evidente il progetto del partito della Nazione. A Milano raccontano come tanto centrodestra sia pronto a votare per Giuseppe Sala.

LO SCONTRO

Mi pare chiaro, e questo è il cuore del problema. Il centrodestra può partecipare alle primarie del centrosinistra, poi però può tornare a votare per i suoi candidati nelle amministrative o nelle politiche. E così può condizionare pesantemente il Pd. Come in Liguria?

Assolutamente sì. Esponenti di spicco Forza Italia e Ncd si schierarono pubblicamente per la Paita, con tanto di video. E poi alle Regionali si candidarono con il centrodestra. Che giudizio dà di Sala?

La sua è la storia di un uomo di centrodestra. Per carità, si ha il diritto di cambiare opinione. Ma quello che trovo del tutto negativo è che rivendichi un’appartenenza di sinistra di cui non c’è traccia. Del resto, i suoi comportamenti non dimostrano questo orientamento. A cosa si riferisce?

Ai rapporti di Sala con Comunione e Liberazione. Cofferati, le primarie vanno abolite?

Ne fui uno dei fautori, ma così come sono non funzionano. Se però tornassero quelle degli inizi, ben vengano. La partecipazione va favorita, sempre. Twitter @lucadecarolis © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il favorito non piace ai vertici del partito

A Savona si rischia un altro caso Paita La Serracchiani vuole annullare il voto

Perché?

L’attuale gruppo dirigente del Pd non considera importante l’iscrizione al partito e la partecipazione al voto. E non gli interessa avere luoghi di mediazione e discussione politica. E poi con questi meccanismi attuali, alterati, è possibile fare di tutto.

Avevano promesso nuove regole dopo il caos Liguria. Invece persone estranee alla competizione vengono a scegliere in casa tua bisogna ragionare e prendere provvedimenti.

A Milano esiste una folta e radicata comunità cinese. E comunque gli stranieri che votarono nelle primarie liguri erano soprattutto africani.

Lo capisco, ma il punto politico è un altro: questo regolamento che non sta in piedi, tanto che consente a persone estranee alla competizione di venire a scegliere in casa tua. Avevano promesso di cambiare le regole, dopo il caos in Liguria. E invece nulla.

di un potenziale ricorso. Decisivi i veti di Bassolino e della Valente, la deputata candidata dal Nazareno. Con il cartellino rosso a Ranieri ha prevalso la linea del ferreo rispetto di regole prefissate da tempo, e Bassolino aveva già depositato le firme da un mese. Chissà se questa linea reggerà fino all’appuntamento dei gazebo: i precedenti inducono a dubitare. VINCENZO IURILLO

“Queste primarie fanno il gioco del centrodestra E Sala non è di sinistra”

Si riparla di una possibile apparizione in massa di cinesi nelle primarie di centrosinistra a Milano: un film già visto a Genova e a Napoli.

MILANO Il partito della Nazione

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» FERRUCCIO SANSA

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vevano mandato un pezzo grosso per raddrizzare il Pd ligure dopo la batosta delle Regionali 2015. Ma rischia di accadere il contrario: David Ermini, il commissario mandato dal Nazareno, rischia di finire piegato da lotte intestine senza fine. L’ultima telenovela sono le primarie per il sindaco di Savona che rischiano di saltare. Ieri il vice sindaco Livio Di Tullio è stato convocato a Roma da Debora Serracchiani, nella speranza di ricondurlo alla ragione. Leggi: a ritirare la candidatura. Ma lui, dopo un incontro “maschio, ma corretto”, giura: “Se non cancellano le primarie, corro di sicuro”. Intanto la rivale, Cristina Battaglia (una tecnica, ma amata dall’apparato) aspetta gli eventi. Possibile che la palla sia rimessa al centro: primarie annullate. Ormai sembra una besciamella impazzita: a dicembre si annunciavano quattro candidati (Di Tullio, il

segretario comunale shment. E l’operazione Barbara Pasquali, TiziaBattaglia che somiglia a na Saccone e Maurizio quella che candidò RafMaricone, espressione faella Paita. Soprattutto della società civile). Si si profila un incubo: Di sono quasi tutti dileguaTullio che vince le priti. Alto il rischio di metmarie sostenuto da quel tere il proprio nome su che resta della base. E un disastro. Maricone poi viene triturato alle eaddirittura è corteggialezioni. Se non fosse che to pure dal centrodestra. Serracchiani Ansa a Savona sembrano tutti È rimasto Di Tullio, fino fare a gara per non vinall’affacciarsi di Battaglia. Con ri- cere: il centrodestra che non sa a sultati sorprendenti: Di Tullio – che santo votarsi e i Cinque Stelle rappresentante del vecchio Pd fa- che potrebbero farcela. Peccato vorevole a carbone e cemento – che non abbiano un candidato. si trasforma in nemico dell’establiA La Spezia intanto la lotta per la poltrona di segretario cittadino è più dura di quella per la Casa BianFratelli coltelli ca. Se la vedono sostenitori di Raffaella Paita e del ministro Andrea La base sta con Di Tullio, Orlando. Per spuntarla servono l’establishment con tesserati. In pochi giorni ne sono 4.400. Quanto in tutto il Battaglia. E il rischio finale spuntati resto della Liguria. Ma molti non è di perdere le elezioni credono al miracolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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