Il fatto p3

Page 1

LA GIORNATA

Lunedì 21 Novembre 2016 | IL FATTO QUOTIDIANO |

INDIA

SIRIA

Deraglia treno: almeno 120 morti e 200 feriti

Ancora sangue ad Aleppo Uccisi anche 15 bambini

UNA STRAGE. Il bilancio, ancora provvisorio, del deragliamento del treno espresso indiano Patna-Indore è di almeno 120 morti e 200 feriti. Quattordici vagoni del convoglio sono usciti dai binari per cause ancora da chiarire, lasciando intrappolati centinaia di passeggeri in una scatola di lamiere. Il ministro delle ferrovie ha annunciato l’apertura di “un’indagine immediata”. Intanto le forze dell’ordine lavorano per estrarre i corpi intrappolati nei vagoni, alcuni convogli sono incastrati l’uno dentro l’altro.

SCORRE A FIUMI il sangue ad Aleppo: sono 55 i civili, inclusi 8 bambini, uccisi tra sabato e domenica dai bombardamenti aerei nella zona orientale, denuncia l'Osservatorio nazionale siriano (Ondus). Damasco, tramite l'agenzia ufficiale Sana, accusa invece i ribelli di aver colpito con salve di mortaio la scuola al Furqan nella zona occidentale sotto il controllo dei governativi. Sette gli scolari uccisi, morta anche una maestra. Altri 19 bambini "feriti gravemente", afferma la Sana.

REFERENDUM

» VALERIA PACELLI

F

irenze si offre al partito democratico. O meglio, il renzianissimo sindaco Dario Nardella apre Piazza della Signoria per la chiusura della campagna referendaria nei tre giorni precedenti al 4 dicembre. E lo fa con una concessione al regolamento che disciplina tra le altre cose anche l’uso degli spazi pubblici della città. Succede oggi, come succedeva due anni fa. Nel 2014 ci fu la concessione della stessa piazza, che affaccia su Palazzo Vecchio, per il comizio elettorale finale del premier Matteo Renzi e dello stesso Nardella. Il sindaco alle polemiche allora rispose: “Se gli altri candidati non sanno fare

Palazzo Vecchio I consiglieri: “Lo ha già fatto in passato, come nel 2014 quando venne il premier” altro che polemizzare su una piazza facciano pure”. Anche quest’anno quella stessa piazza può diventare il palcoscenico per la chiusura della campagna referendaria, anche a disposizione del Comitato per il Sì. E così il 18 novembre è arrivata la concessione: il comune di Firenze ha stabilito l’ “uso di piazza Signoria”che è consentito “solo per gli ultimi tre giorni (mercoledì, giovedì e venerdì) della campagna elettorale nel rispetto”di determinate condi-

DI NUOVO IN TV

» TOMMASO RODANO

C

asta, casta e ancora casta. Ironia della sorte: le ultime cartucce per salvare referendum e governo, Matteo Renzi se le gioca tutte sul più “populista” degli argomenti della sua riforma costituzionale: il taglio dei costi della politica. L’ennesima comparizione televisiva del premier è forse una delle meno brillanti. L’appuntamento è dopo pranzo su Rai Tre: di nuovo ospite di In mezz’ora di Lucia Annunziata, dov’era stato l’ultima volta il 23 ottobre, meno di un mese fa. Stavolta si confronta con Maurizio Landini, segretario della Fiom. Renzi gioca in difesa già dall’abbigliamento: rinuncia alla giacca e si presenta con

»3

Nardella regala Firenze al Sì “Deroga ad hoc per Matteo” La concessione del sindaco consente l’uso di Piazza della Signoria nei 3 giorni prima del voto zioni. La scelta del Comune arriva nonostante l’opposizione di alcune forze politiche riunite il 4 novembre, mentre era in corso la Leopolda. Quel giorno a Palazzo vecchio tra gli altri ci sono i rappresentati del Movimento 5 stelle, di Forza Italia, dei Verdi e del Pd. Sull’uso delle piazze si apre la discussione. In tanti vogliono eliminare la possibilità per il Comune di decidere sugli spazi esclusi da regolamento dalle manifestazioni elettorali, come appunto Piazza della Signoria. IL CONSIGLIERE co m u na l e

Dem Fabio Giorgetti però non ci sta: “Il rappresentante del Pd, al momento uscito e rientrato successivamente si dichiara contrario a tale eliminazione”, è scritto nel verbale della riunione. Il consigliere 5Stelle Antonio Di Rosa quindi propone alle parti politiche di firmare un accordo in cui “si impegnano a non utilizzare” proprio quelle piazze. Tutti concordano, tranne Giorgetti. A risolvere la questione ci pensa la delibera del 18 novembre scorso, che approva per tre giorni l’uso di uno spazio normalmente vietato per tutto l’anno e per qualsiasi manifestazione elettorale. “È un provvedimento ad

che non veda la presenza del premier e la delibera della Giunta fiorentina che forza le norme e aggira il normale accordo tra forze politiche”.

Precedenti Non è la prima volta che si parla di concessioni per gli spazi pubblici di Firenze

INTANTO già da Poste Italia-

Nel 2014

Piazza della Signoria fu usata anche per la chiusura della campagna per le europee e per la candidatura di Dario Nardella

Nel 2015

Quando però la richiesta la fece il M5s, non ci fu alcuna concessione, come da regolamento

hoc, ritagliato per Renzi e la sua chiusura”, attacca il consigliere comunale fiorentino del M5s, Tommaso Grassi. E aggiunge: “Dicono che il Pd ha già chiesto di accedere a piazza della Signora il 2 dicembre”. Di ufficiale non c’è nulla: il Fatto ha chiesto una conferma a Palazzo Chigi che ha rimandato al Comune. E oggi la questione verrà discussa in consiglio comunale a Firenze. Eppure in passato e per altri partiti non è stato tutto così facile. Dopo che Matteo Renzi

ha chiuso la campagna per le europee del 2014, anche il M5s aveva chiesto la possibilità nel 2015 di usare quello spazio per le regionali. Non fu concessa, come da regolamento. E poi c’è la questione del vil denaro. “Alle comunali del 2014 – commenta il consigliere Grassi – il Pd spese da rendicontazione depositata circa 84 mila euro per palco e la chiusura di Renzi. Dubitiamo che siano disposti a pagare altrettanto per una chiusura

Due anni fa Piazza della Signoria: la chiusura della campagna per le europee e per la candidatura di Nardella LaPresse

ne, come ha raccontato ieri Il Fatto, il Comitato per il Sì ha ottenuto uno buon prezzo per la spedizione di 2,5 milioni di lettere agli italiani elettori all’estero. La controllata dal Tesoro ha praticato ai dem una tariffa di spedizione per 0,52 centesimi a busta, contro gli 0,55 (Europa) e 0,65 (Africa, Americhe, Oceania) previsti dalle tariffe di mercato per il servizio Postatarget International Plus. Con la tipografia, per le lettere all’estero si arriva a una spesa di circa un milione e mezzo di euro. “Prima di un fatto di legittimità - commenta Alfiero Grandi, vice presidente del Comitato per il No –credo che si tratti di una questione etica. È questa la politica che si intreccia ai flussi finanziari. Per quanto riguarda i costi del referendum, parlavano di 3 milioni di euro. Ora si scopre che solo per le lettere è stato speso un altro milione e mezzo. Mi sembra tutto tipico di un partito unico: è tutto molto pericoloso”. Twitter @PacelliValeria © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ultime cartucce Il confronto con Landini: “Difenda i lavoratori, invece del Cnel e dei consiglieri regionali”

Renzi in piena crisi punta sull’antipolitica: “Chi vota No è un difensore della Casta” un insolito maglione grigio; la camicia bianca d’ordinanza spunta appena dal girocollo. Non cita Marchionne, ma vuole apparire informale e dimesso. Perché l’ultimo Renzi si è riscoperto antipolitico. Pigia sempre sullo stesso bottone: “Ho il sospetto che la riforma non l’abbia letta, Landini. Bisogna cambiare le cose, non difendere la casta come fate voi”. E ancora: “Il compito di un sindacalista è quello di difendere i lavoratori, non gli stipendi dei consiglieri regionali”. E di nuovo: “Capisco la solidarietà con i suoi colleghi sindacalisti che hanno riempito il Cnel, ma di-

con una domanda semplice semplice: “Ma chi le ha vietato di fare una legge ordinaria che riduca i costi della politica? Non serve una riforma della Costituzione, si può fare anche senza”. IL SEGRETARIO della Fiom

Ieri in televisione Matteo Renzi e Maurizio Landini a In 1/2 ora Ansa

fenderlo è impensabile”. Insiste: “Per aiutare i poveri e il ceto medio non bisogna difendere la casta ma bisogna fare le cose. Sono in gioco i

privilegi di chi da decenni difende con le unghie e con i denti le proprie poltrone”. Al Renzi più grillino di sempre, Landini risponde

contesta al premier di aver lacerato il Paese: “Quando lei deride chi la pensa in modo diverso, commette un errore. Le ricordo che quando fu approvata la legge truffa, nel 1953, protestarono sia il Partito comunista che il Movimento sociale. Nessuno si sognò di chiamarli ‘accozzaglia’”. Le “scuse” di Renzi sono un po’

beffarde: “Se ho offeso qualcuno, mi dispiace. Se preferite vi chiamo ‘coalizione’”. Si passa al lavoro. Landini: “La gente per strada non mi ferma per chiedere della Costituzione ma dice che non ha un impiego o non può andare in pensione”. Renzi: “Quando Monti ha fatto il fiscal compact, avete fatto quattro ore di sciopero in tutto. A me quattro ore di sciopero me le fate la mattina per come mi sono pettinato”. Chiude Landini: “Veramente avevamo raccolto le firme per cancellare il pareggio di bilancio dalla Carta. Voi invece avete cambiato 47 articoli della Costituzione, guarda caso quello del pareggio di bilancio non lo avete toccato”. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.