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2 » ECONOMIA

| IL FATTO QUOTIDIANO | Mercoledì 19 Ottobre 2016

Lo sberleffo

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È ARRIVATA SUBITO la risposta di Luca Cordero di Montezemolo, dopo l’articolo di Alberto Statera su Affari&Finanza di Repubblica dal titolo “Montezemolo, gli emiri e i cammelli che non bevono”. L’articolo ricordava al manager la sua “impopolarità”tra gli arabi che investono in Italia. A partire da Alitalia (di cui è presidente), che ogni giorno ha una perdita di 500 mila euro, almeno in attesa del

MONTEZEMOLO, IL PASSANTE » FQ

piano industriale che dovrebbe rilanciarla: : dopo l’accordo con Etihad nel 2014 la società continua a perdere. Non è migliore la situazione finanziaria di Unicredit, di cui è vicepresidente. E James Hogan, ad del socio Etihad, ha attaccato il governo, quando in un’intervista al Corriere ha messo in fila tutte le inadempienze italiane.Nella lettera ad Affari&Finanza Montezemolo ha indicato “dati e circostanze che smentisco-

no la tesi, forzata, di investimenti sfortunati legati al rapporto tra gli arabi e lo stesso Montezemolo”. Unicredit? “Il fondo Aabar comunica nel giugno del 2010 di possedere il 4,991% del capitale, e a quell'epoca Montezemolo non aveva alcun ruolo nella banca”. Su Alitalia spiega invece che a parte una fase di passaggio, “ha sempre ricoperto l'incarico di presidente non esecutivo”. Praticamente un passante.

IL CONDONO Premiati i furbi Sono già crollate le richieste di rateizzare i pagamenti: ora tutti aspettano il colpo di spugna promesso. Padoan: “Odiose la mora e le sanzioni” » LUCIANO CERASA

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er pagare c’è sempre tempo. L’antico adagio è divenuto la regola d’oro dei contribuenti italiani, o meglio dei furbi che tra condoni, sanatorie, ravvedimenti operosi, e “r o t ta m a z i o n i ” va r i e , compresa l’ultima arrivata, la voluntary disclosure, solo per elencare quelli che si sono succeduti regolarmente negli ultimi 20 anni, preferiscono evadere senza troppi rischi. IL FISCO TI HA BECCATO il

“nero” con uno di quei controlli che si fanno sempre più rari? La iella si compensa con la pazienza, specie se il fisco non ha niente da prenderti. Più l’imposta è alta e più conviene ricorrere, dilazionare, rateizzare prima o poi uno sconto arriva sempre. Perfino se ti becchi una condanna in primo grado per danno erariale. Grazie a un codicillo inserito nella legge sull’abolizione del’Imu, infatti, basta pagare il 25 per cento del dovuto e ne esci pulito. La rottamazione, in tutto o in parte, delle cartelle esattoriali che sta per arrivare con la legge di Bilancio 2016, non è una novità. Senza andare troppo lontano nel tempo la legge di Stabilità 2013 aveva già introdotto una sanatoria per le cartelle esattoriali di importo fino a 2 mila euro (comprensivo di quota capitale e interessi), con riferimento ai ruoli resi esecutivi fino al 31 dicembre 1999, prevedendone l’a nnullamento automatico decorsi 6 mesi dall’entrata in vigore della norma. Pare che la costante preoccupazione dell ’Erario sia quella di creare costanti via di fuga da imposte, sanzioni e interessi a chi ha la possibilità di dichiarare il reddito da solo: il vasto elettorato delle imprese e dei lavoratori autonomi. L’abolizione di Equitalia con un tweet, in contemporanea all’annuncio della rottamazione di 400 mila cartelle esattoriali e la conseguente paralisi del sistema di riscossione delle imposte, sembra il coronamento di un disegno tenacemente perseguito, con il bilancio dello Stato che poggia ormai sostanzialmente sulle tasse pagate da dipendenti e pensionati. Ma per cogliere il momento favorevole non

Vecchi tempi Proteste da Napoli contro Equitalia nel 2012; sotto, il ministro Pier Carlo Padoan Ansa

Equitalia, così gli evasori approfittano della sanatoria basta essere iscritto nelle categorie, anche loro molto vessate, delle imprese e dei professionisti, ci vuole prontezza e abilità. D E L L A ROT TA M A Z I O N E

delle cartelle esattoriali annunciato dal governo Renzi si conoscono per ora poche slide. Dovrebbero essere cassate dai ruoli dell’Agenzia delle entrate sanzioni, interessi e aggio di riscossione mentre non si sa ancora se la sanatoria comprenderà anche i contributi non versati e l’Iva. Sugli sconti d’imposta sul valore aggiunto pende l’anatema lanciato dalla Corte di giustizia euro-

IL DOSSIER

» DAVIDE MILOSA

L’

obiettivo è incassare 2 miliardi. Per farlo il governo ha in programma di riaprire le porte agli evasori fiscali. Nella nuova legge di Bilancio sarà prevista una voluntary disclos ur e (Vd), la seconda dopo quella del 2014. E lo farà allargando la possibilità di sanare la propria posizione tributaria anche a coloro che detengono in Italia denaro contante. Un particolare che non ha mancato di sollevare polemiche politiche anche nel Pd. L’allarme è comune: esiste un rischio riciclaggio. DA IERI molti magistrati, an-

che di Procure importanti, si stanno interrogando sulla possibilità che con questa

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Le stime La metà dell’evasione da riscossione è usata come forma di finanziamento

miliardi Incasso atteso dall’intervento sulle cartelle pea, che ha giudicato il condono Iva, tra i tanti varati dal governo Berlusconi fino al 2004, illegittimo e non potrà essere più riproposto. Ma allora a chi conviene aderire? Negli studi dei commercialisti, subissati in queste ore di telefonate, si cominciano a fare un po’ di conti sulla

platea dei destinatari di quei 51 miliardi di cartelle in sospeso. La metà dell’evasione da riscossione è fatta da chi si è finanziato con imposte dichiarate e non versate. Gli evasori solvibili, quelli finiti sotto accertamento dall’Agenzia delle Entrate o dalla guardia di Finanza e che hanno redditi e beni seque-

strabili, hanno pagato subito. Poi ci sono le cartelle delle società che prima di fallire si sono appropriate di imposte, ritenute fiscali e contributi. Secondo la Corte dei conti spariscono in questo modo dall’orizzonte del fisco 17 miliardi l’anno. Infine nei ruoli affidati a Equitalia ci sono gli evasori che non

hanno beni “a ggredibili”, conti correnti, immobili, redditi, dall’agente della riscossione. Hanno ricevuto la cartella da Equitalia anche dopo quattro anni dalla dichiarazione dei redditi e non hanno fatto nulla, ne pagare ne ricorrere. SECONDO la magistratura

contabile gli insolvibili e i prestanome che popolano la lista che in queste ore il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha sulla scrivania, sono ben il 40% del totale dei destinatari dei ruoli emessi dal fisco. Rimangono i contribuenti finiti sotto accertamento che possiedono

Voluntary disclosure Misure analoghe in 39 Paesi. L’esito dipende dai “paletti”

Emersione contanti e riciclaggio, ecco le regole per ridurre i rischi nuova voluntary possano essere ripuliti anche capitali mafiosi. C’è però un primo punto. Il provvedimento che adotterà il governo Renzi è uno strumento di incentivazione alla collaborazione da parte dei contribuenti che riceve, in generale, il supporto del Fmi e dell’Ocse. Già 39 Paesi in tutto il mondo lo hanno adottato. Tra questi gli Stati Uniti il cui programma di Vd è stato attivato nel 2009, nel 2011 e nel 2012. Ma ci sono anche Francia, Germania e addirittura l’Islanda. In Spagna nel 2012 la Vd è stata chiamata Tax Amnesty. Negli Usa, poi, la policy è quella di ridurre

prevede che chi aderisce pagherà un’aliquota ridotta (circa il 35%). Il punto che infiamma la politica e non solo, resta però il rischio riciclaggio. Nel 2014 sono state fatte 130 mila voluntary. Di queste non una, però, ha portato a individuare reati che non andassero oltre l’evasione fiscale. CERTO CON IL VIA libera anche

fortemente il rischio di perseguibilità penale con sanzioni amministrative ridotte. In Italia anche la voluntary del 2014 prevedeva denaro contante ma detenuto all’estero. Oggi, la nuova ipotesi di testo

al contante, quantomeno si profila il rischio di un condono sul reato di autoriciclaggio. In attesa di comprendere i paletti e le regole del nuovo testo è utile scorrere l’ultimo report dell’Unità d’informazione finanziaria della Banca d’Italia.

Rispetto al 2014, la Uif ha già nei suoi codici per le segnalazioni di operazioni sospette uno ad hoc per quelle derivanti dalla voluntary disclosure. Di più: per tutto ciò che riguarda il rischio riciclaggio, la Uif fa espressamente riferimento al decreto legislativo 231 del 2007 che regola tutte le attività anti-riciclaggio. Nel 2015 le segnalazioni sospette legate alla Vd sono state 6.782, l’8,2% del totale. Numeri minimi che certo però non eliminano la possibilità che le mafie possano utilizzare questo strumento internazionale per ripulire parte dei propri capitali. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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