ScubaZone 5

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tra le sue numerose immersioni alcune delle più belle e interessanti dell’intero periplo elbano. Da questa consapevolezza, dalla volontà di garantire la protezione dell’ecosistema marino locale, e di renderlo fruibile e sicuro a tutte le persone, è nato il progetto “Linea di Boe”. Nello specifico si tratta della posa di 11 boe d’ormeggio tra Capo Calvo e Capo Fonza, le quali consentono a privati subacquei, associazioni e diving center di ormeggiare, sottraendoli dalla necessità di gettare l’ancora con tutti i vantaggi che ne conseguono. Inoltre, essendo fissate al fondo marino, consentono sempre al subacqueo di ritrovare il punto di partenza agevolando così la riemersione in prossimità della propria imbarcazione. Al fine di garantire la sicurezza alla navigazione, le boe sono intercettabili dai radar e visibili anche di notte a tre miglia di distanza. Sponsor e partner in questa iniziativa oltre al C.E.D. sono la Mares e il Comune di Capoliveri, Amministrazione quest’ultima, particolarmente

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sensibile allo sviluppo dell’attività subacquea nel proprio territorio, ritenendola una risorsa importante per i suoi concittadini. Sotto la spinta di questa nobile iniziativa e la bontà del progetto “Linea di Boe”, molti altri comuni sono orientati ad applicare la soluzione per salvaguardare l’integrità dei propri fondali; cosicché dopo Capoliveri è stata la volta del Comune di Marciana a impegnarsi. Alla Secca del Careno, alle Formiche di Zanca e sulla Secca di Mortigliano infatti ora sono state posizionate ben sei boe, due per ciascun punto, alle quali potranno attraccare liberamente le barche dei diving e dei sub per immergersi ed esplorare anche questi fantastici punti di immersione dell’isola d’Elba. Per conoscere l’elenco dei diving associati: http://www.elbaced.it

una realtà di gr ande rilievo

prende per mano il lettore e lo segue nell’esplorazione di tutto quanto sta sotto la superficie del mare. Non sono solo i fondali circostanti l’Isola d’Elba a essere stati violati dai protagonisti riportando alla luce tutto quanto esso vuol tener celato per se stesso, ma un intero capitolo è dedicato anche allo Scoglio d’Africa o come spesso viene definito l’Africhella. Un piccolo scoglio a sud di Pianosa segnalato da un faro perso in mezzo al mare, il quale più volte in passato ha ispirato la mente di scrittori e poeti. Come per l’Isola d’Elba anch’esso è stato meta di immersioni da parte degli autori, e come i fondali dell’Elba non ha lesinato sorprese, ammirazione e leggende. Ammirazione e stupore pari a quello che ci continuano a raccontare i Dolia di Punta Nasuto di Marciana Marina. In questo brandello di mare infatti duemila anni fa è naufragata una nave oneraria romana, la quale tuttora custodisce molti segreti nella sua stiva. Isola d’Elba, guida subacquea illustrata non dimentica nemmeno chi le meraviglie del mare se le vuole gustare con pinne, maschera e boccaglio, oppure nuotando in qualche splendida spiaggia, perché anche questi piccoli gioielli della natura hanno trovato spazio e inchiostro per essere esaltati da questa opera. Il viaggio alla scoperta dell’Isola d’Elba si sviluppa attraverso 240 pagine e altrettante centinaia di fotografie (per info su www.magenes.it).

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