La Passione Riformista

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PASSIONE

RIFORMISTA

Enrico Zanetti - 25 ottobre 2014


PASSIONE

RIFORMISTA DOCUMENTO CONGRESSUALE DI

ENRICO ZANETTI CANDIDATO ALLA SEGRETERIA NAZIONALE DI

SCELTA CIVICA per L'ITALIA


IL NOSTRO INIZIO.

QUELLA SCELTA CIVICA DI TUTTI NOI. "Se volete che gli uomini si capiscano, fategli costruire qualcosa insieme.”

Antoine de Saint-Exupéry


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RIFORMISTA 1. IL NOSTRO INIZIO. QUELLA SCELTA CIVICA DI TUTTI NOI.
 1.1. Scelta Civica è nata all'inizio del 2013 come lista elettorale di una società civile decisa ad impegnarsi in prima persona per rinnovare la politica e riformare il Paese, in contrapposizione tanto al continuismo immobilista di PDL e PD quanto allo sfascismo populista del Movimento 5 Stelle. L'impulso alla nascita di Scelta Civica lo hanno dato alcune associazioni del mondo liberale e del mondo associativo cattolico. Mario Monti, con generosità e coraggio, ha accettato di assumere la leadership del progetto, coinvolgendo a sua volta personalità di rilievo del mondo dell'imprenditoria, della cultura, della ricerca e dello sport, ulteriori rispetto a quelle che già vi avevano aderito per il tramite delle associazioni promotrici. 1.2. Il difficilissimo quadro politico complessivo disegnato dal voto, e la scellerata decisione di formare gruppi parlamentari unici con un vero e proprio corpo estraneo a qualsivoglia progetto riformista come l'UDC, hanno reso ancora più complessa un’amalgama, che sarebbe stata comunque non semplice, tra liberali, popolari e "montiani doc".


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RIFORMISTA La decisione di Mario Monti, praticamente sin dalle prime battute successive all'avvio della legislatura, di ritagliarsi un ruolo da padre nobile più che da leader "operativo", ha fatto il resto. 1.3. Dopo mesi travagliati, una separazione dei gruppi parlamentari dall'UDC particolarmente complessa e faticosa anche per la decisione di alcuni dei nostri eletti di area popolare di mantenere il sodalizio con l'UDC e lasciare quindi il nostro movimento (e oggi ci sono le condizioni per ritenere possibile un riavvicinamento con quanti di loro condividono ancora le ragioni originarie del progetto politico), nonché un risultato particolarmente negativo alle elezioni europee di maggio 2014, Scelta Civica ha davanti a sé due strade: - dare il rompete le righe dal punto di vista della soggettività politica ulteriore rispetto a quella istituzionale dei gruppi parlamentari e della delegazione di governo; - rilanciare la propria azione politica, riorganizzando ed aprendo il movimento. 1.4. Il 20 settembre scorso, a Firenze, è maturata, grazie in particolare ad una “base” vitale, la scelta di rilanciare l'azione politica. Il compito che abbiamo davanti non è semplice, ma è affascinante. Perché ciò che dovremo fare non sarà ricostruire il nostro partito, ma fondare un partito che ancora non ha visto la luce. Questo è il compito che attende tutti noi, di grande libertà ma di altrettanta grande responsabilità, perché questa è un’opportunità


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RIFORMISTA che non possiamo non saper cogliere. Per essere utili al Paese, non per noi. Nell’avanzare formalmente la mia candidatura a Segretario di Scelta Civica, illustro di seguito le principali linee d'azione su cui intendo impostare l'attività politica e organizzativa della Segreteria per il rilancio del Movimento: - affermazione e comunicazione dell'identità politica; - reale ‘’fondazione’’ del Movimento politico; - chiarezza nel posizionamento politico a livello nazionale e, conseguentemente, a livello regionale e locale; - selezione di una short list di "priorità programmatiche / battaglie simbolo”. Il mio è un documento aperto che sottopongo a tutti i p ot e n z i a l m e nt e i nt e re s s a t i a u s p i ca n d o u n s u o arricchimento che sia frutto dei contributi di tutti coloro i quali intendono sostenere la mia candidatura.

FAI LA TUA PROPOSTA DI MODIFICA E/O INTEGRAZIONE AL CAPITOLO 1. IL NOSTRO INIZIO. QUELLA SCELTA CIVICA DI TUTTI NOI. DEL DOCUMENTO CONGRESSUALE DI ENRICO ZANETTI “PASSIONE RIFORMISTA”


LA NOSTRA IDENTITÀ POLITICA.

LIBERI E RIFORMISTI.
 PER UN’ITALIA CHE CORRE AVANTI. "Definitevi voi stessi prima che siano gli altri a definirvi.”

George Lakoff


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RIFORMISTA 2. LA NOSTRA IDENTITÀ POLITICA.

LIBERI E RIFORMISTI. PER UN’ITALIA CHE CORRE AVANTI.
 2.1. Il primo obiettivo ineludibile, senza il conseguimento del quale è preclusa qualsiasi possibilità di rilancio dell'azione politica del Movimento, è quello di una puntuale affermazione e adeguata comunicazione della sua identità politica. Senza una identità politica definita e facilmente comunicabile anche l'ambizione di poter aggregare forze affini, aprendo il Movimento, diventa in partenza velleitaria: aggregare intorno a cosa? Dopo mesi di oggettive difficoltà, in uno scenario politico complesso e indefinito come non mai, diventa fondamentale ricordare e ricordarci chi, politicamente, siamo. 2.2. Chi siamo?
 Diciamo innanzitutto che non siamo il partito di Mario Monti, cui comunque andrà sempre la nostra gratitudine per aver dato l’abbrivio a uno spazio politico in perenne via di riorganizzazione che, altrimenti, non avrebbe potuto contare oggi su gruppi parlamentari e rappresentanti al governo attorno ai quali fare aggregazione.


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RIFORMISTA SIAMO liberali non fanatici, convinti che "meno spesa per meno tasse" e "meno Stato per più Paese" siano le risposte che oggi servono agli italiani. Non per dare sfogo a uno stupido antistatalismo preconcetto, bensì perché, con una economia tornata indietro di 15 anni, se lo Stato non fa una ritirata strategica per dare ossigeno al Paese, non potrà mai ripartire quella robusta crescita dell'economia che è condizione indispensabile per consentire anche alle tutele sociali di consolidarsi a loro volta. SIAMO europeisti nell'era dell'euroscetticismo di comodo. Europeisti non acritici, perché consapevoli che i processi di integrazione monetaria lasciati a metà creano più problemi di quanti ne risolvano, ma convinti appunto che la soluzione non sia far uscire l'Italia dall'Europa, bensì completare e riformare le regole europee per arrivare presto alla costituzione degli Stati Uniti d’Europa. Più ancora, consapevoli che la grande sofferenza in cui versano le aree e le categorie più produttive del Paese non si supera respingendo la regola europea - per la quale la solidarietà è dovuta, ma solo se c'è responsabilità da parte di chi la riceve - bensì applicando finalmente questa regola anche nei rapporti interni all'Italia, dove la giusta pretesa di una solidarietà nazionale non è mai stata accompagnata in questi decenni da una doverosa accettazione delle conseguenti responsabilità, vincoli e controlli a tutela anche di chi la solidarietà la offre.


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RIFORMISTA SIAMO convinti sostenitori della trasparenza, prima ancora che del merito. Perché, senza trasparenza, il merito è come la storia: qualcosa di soggettivo che scrive chi vince; mentre, con la trasparenza, emerge in tutta la sua oggettività chi merita di andare avanti e pure, cosa non meno importante, chi merita la solidarietà di non essere lasciato indietro. SIAMO la casa di chi crede che il centro-destra in Italia possa ed anzi debba prescindere dalla famiglia Berlusconi, ma non pensa certo che a ricostruirlo possano essere coloro che ne hanno preso le distanze per tattica parlamentare più che per visione politica e, continuando a negare che le esperienze di governo dal 2001 al 2006 e dal 2008 e al 2011 siano state fallimentari, rendono lecito pensare che ce le riproporrebbero tal quali. SIAMO la casa di chi, rassicurato dal netto e deciso rifiuto del berlusconismo in ogni sua sfaccettatura, si rende conto che anche il riformismo liberal di centro-sinistra può trovare sbocchi assai più concreti in un soggetto politico come il nostro che, con pari determinazione, rifiuta di tenere tra le proprie mura il conservatorismo della CGIL. SIAMO, infine, uno spazio politico libero, con padri fondatori che ringraziamo per l'impulso che hanno dato, ma senza padrini e tanto meno padri padroni, senza rendite elettorali da difendere, uno spazio politico corsaro,


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RIFORMISTA smart, fiero, garibaldino, “coraggioso”, senza sudditanze psicologiche, capace di guardare tutti negli occhi, mai domo, mai supino. SIAMO un soggetto politico outsider perché riferimento degli outsiders del Paese, ma non poniamo limiti alle ambizioni di espansione perché vogliamo far vincere l’Italia migliore che è maggioritaria nel Paese, l’Italia delle persone perbene. SIAMO coloro che meglio di qualunque altro partito possono rappresentare l’Italia dei cittadini che soffrono nella vita di tutti i giorni le incrostazioni della burocrazia, che sono bloccati da un sistema sostanzialmente privo di mobilità sociale, dove si passa avanti per le conoscenze e non per merito, l’Italia dei cittadini che innovano, che rischiano, che si prendono le proprie responsabilità anche se, sovente, non vedono fare altrettanto dallo Stato, l’Italia dei giovani a cui una classe politica e dirigente inetta ha mangiato il futuro ma che non si rassegnano e lo vogliono riconquistare, l’Italia dell’economia, imprenditori e lavoratori, che sta pagando il conto di uno Stato che ha vissuto troppo a lungo a debito. 2.3. Uno spazio politico libero, dove uomini e donne animati di genuino spirito riformista possono fare una politica libera. Libera dagli errori che, a Roma, come nelle Regioni, come negli Enti locali, ci hanno riportato a fine 2011 nelle stesse condizioni in cui ci eravamo trovati nel 1993.


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RIFORMISTA Libera dalle clientele e dalla vecchia politica al punto da potersi permettere di coniugare al tempo stesso responsabilità di governo e feroce determinazione nelle battaglie per disboscare la giungla delle partecipate pubbliche e per eliminare i privilegi acquisiti dei vitalizi. Libera dai conservatorismi di quella parte della sinistra incapace di affrancarsi dal sindacato più politicizzato del mondo occidentale. Libera dall'obbligo di votare a comando in Parlamento che Ruby è la nipote di Mubarak e qualsiasi altra cosa improponibile serva al ‘’padrone’’. Libera da chi vuole ingabbiare le energie a disposizione del cambiamento in una cinica attesa dello sfascio e impone a tutti, con tanto di sistematiche epurazioni, di rimanere in tribuna a fischiare invece che mettersi realmente in gioco. Libera dal bisogno di etichettarsi di "centro-destra" o di "centro-sinistra" per darsi un'identità che risulterebbe altrimenti mancante, a causa della pochezza della propria proposta politica. 100% liberi, democratici e riformisti, 0% berlusconiani, 0% CGIL.
 FAI LA TUA PROPOSTA DI MODIFICA E/O INTEGRAZIONE AL CAPITOLO 2. LA NOSTRA IDENTITÀ POLITICA - LIBERI E RIFORMISTI. PER UN’ITALIA CHE CORRE AVANTI DEL DOCUMENTO CONGRESSUALE DI ENRICO ZANETTI “PASSIONE RIFORMISTA”


LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE.

UN PARTITO-RELAZIONE.

"Le persone possono dubitare di ciò che dici ma crederanno a ciò che fai.” Lewis Cass


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RIFORMISTA 3. LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE. UN PARTITO-RELAZIONE.
 3.1. La definizione della propria identità, anche se puntuale e ben comunicata, non può da sola consentire il rilancio di una iniziativa politica che sino ad oggi ha trasmesso, anche in misura superiore al dato reale, una percezione di scollamento interno, non adeguato radicamento territoriale e propensione all’autoreferenzialità. Una delle ragioni di tutto ciò sta indubbiamente nell’aver cercato di far nascere il partito guardando a modelli vecchi e già ampiamente in crisi. Abbiamo avuto così la fase degli organismi che si formavano per nomine successive, che si auto-isolavano, che perdevano aderenti, che erano privi di iniziativa a livello locale. Si era costruito così un ‘’corpo separato’’ nel quale la maggior parte dello sforzo stava nel costruire l’organizzazione fine a se stessa, non la relazione con l’esterno, con la società. Servono una radicale revisione degli assetti statutari e della struttura organizzativa, finalizzati a una massimizzazione dell'efficienza nei processi gestionali, d e l l a d e m o c ra t i c i t à n e i p ro ce s s i d e c i s i o n a l i e dell’apertura nei processi aggregativi.


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RIFORMISTA 3.2. Serve, soprattutto, un movimento che sia fondato e gestito da una comunità di protagonisti che vogliono mettersi in gioco. In particolare, bisogna passare, dall'attuale struttura partitica basata sui coordinamenti regionali e provinciali, ad una struttura federale basata sui circoli. I coordinamenti regionali, metropolitani e comunali vengono a formarsi "automaticamente" in presenza di due o più Circoli che insistono sul medesimo territorio regionale, metropolitano o comunale, sono composti dai Presidenti dei Circoli e sono presieduti da un coordinatore votato tra questi. La struttura territoriale basata sul modello dei circoli non ha solo il pregio di consentire l'immediato passaggio, da una situazione di coordinamenti nominati dall’alto, che esistono a prescindere da una effettiva base sottostante da coordinare, ad una situazione di coordinamenti che sorgono solo laddove vi sia una reale capacità di coinvolgimento, ma anche il pregio di consentire l'affiliazione a realtà associative che possono mantenere la propria identità locale o di rete, favorendo così il processo di aggregazione di nuove forze. 3.3. Al posto di un partito territoriale pesante e chiuso, un movimento di opinione e di azione leggero ed aperto, dove i ruoli si conquistano sul campo.


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RIFORMISTA Vogliamo infatti distinguerci ed essere lontani dai partiti tradizionali anche nelle forme organizzative. Anche attraverso l’organizzazione e le modalità di azione comunichiamo ciò che vogliamo essere . Accanto quindi agli indispensabili circoli distribuiti per area territoriale - i più capillari possibili - e a quelli tematici per l’approfondimento programmatico - che possono avere anche estensione nazionale , vorremmo dare concretamente il senso di un’organizzazione e azione di partito più moderna, meno vincolata ad appartenenze totalizzanti, che sappia intrecciare e produrre scambio proficuo con la società, che permetta coinvolgimento e dia spazio anche a chi non è tesserato, a chi vuole partecipare con modalità anche parziali di coinvolgimento.
 Scelta Civica per l’Italia a tal fine assumerà iniziative anche attraverso i circoli di “progetto": - sono gruppi che si formano ad hoc, innanzitutto per l’analisi e la formulazione di proposte e soluzioni su determinati aspetti della vita sociale e del territorio; - sono gruppi ‘’di scopo’’ impegnati, con azioni concrete e visibili, a raggiungere risultati, a lavorare per ‘’campagne’’ (vedi sotto) specifiche, e/o a promuovere progetti innovativi di governo del territorio e anche non di natura politica ma comunque al servizio della comunità (es. concorsi di idee, raccolta fondi a sostegno di cause sociali);


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RIFORMISTA - sono circoli-movimento gestiti da un ‘’Community Organizer’’ e in grado di aggregare persone, anche non iscritte, su singole questioni, coinvolgendole in un’esperienza concreta, riconciliando, soprattutto i giovani, con l’impegno civico e politico. 3.4. Ai Circoli vanno affidate quindi le responsabilità maggiori di costruzione della presenza attiva, della credibilità, dell’efficacia dell’iniziativa del nostro partito. Ai Circoli è necessario vengano affidate le maggiori risorse economiche che il partito avrà a disposizione. Per questo propongo che una quota pari al 30% dei rimborsi elettorali venga affidata alle strutture territoriali (regionali, metropolitane, comunali) e che i ricavi del tesseramento siano distribuiti solo e soltanto tra i livelli periferici in parti uguali tra coordinamenti regionali, comunali o metropolitani, e circoli. 3.5. Iniziativa concreta e raggiungimento di risultati si fondano su una comunità di protagonisti che assume come cifra della propria ‘’militanza’’ la formazione continua. Per una politica competente e che sappia farsi capire serve una formazione che riguardi contenuti, idee, così come efficacia delle azioni, dell’organizzazione, della comunicazione. Per questo dovranno essere previsti un responsabile della formazione politica e un responsabile della comunicazione e rafforzati i team in grado di apportare competenze professionali in entrambi gli ambiti.


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RIFORMISTA 3.6 La politica è fondamentalmente relazione con i cittadini. Deve saper ascoltare, deve ricercare soluzioni, dare risposte e ottenere il consenso. Con la credibilità e l’esempio delle persone prima di tutto. Non bastano le buone idee se non c’è connessione con i cittadini, se non ci si fa capire, se si appare o, peggio ancora, si è, distanti ed elitari. Comunicare non è solo una questione di spazi nei media e di strumenti innovativi da saper gestire. Terreni comunque sui quali dovremo lavorare di più e meglio. Comunicare è, etimologicamente, rendere partecipi. E’ farsi capire, non soltanto esprimersi. E’ dare l’esempio, perché ‘’le persone seguono quello che fai, non quello che dici’’. Per questo immagino un ‘’partito-relazione’’ più che un tradizionale ‘’partito-organizzazione’’. Un partito connesso con i cittadini, che si occupa più di rappresentare una domanda (di idee e soluzioni) che di produrre un’offerta (di identità ideologiche o di liste della spesa programmatiche). Un partito che metta al centro di ogni sua attività la relazione con l’esterno, con i cittadini, in uno scambio bidirezionale. Perché anche la modalità di organizzazione che adottiamo è una modalità di relazione, e noi dobbiamo essere un partito aperto e inclusivo non chiuso e settario, specchio della società e non di un ceto autoreferenziale, contendibile e senza rendite di posizione, uno strumento e non un fine, orientato alle azioni e ai risultati e non alle discussioni infinite.


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RIFORMISTA 3.7. Per un’efficace azione politica dobbiamo avere l’ambizione e la capacità di dettare l’agenda della competizione. Fare l’agenda significa dettare tempi e argomenti della discussione pubblica. La politica oggi è una ‘’campagna permanente’’ spesso basata sulle chiacchiere. Noi immaginiamo una politica sempre attiva e che agisca per ‘’campagne’’ che siano esempio di una politica concreta e utile ai cittadini perché sempre orientata ai risultati. Scelta Civica per l’Italia assumerà quindi l’iniziativa politica, a livello nazionale e locale, principalmente per ‘’campagne’’ che dovranno caratterizzarsi per essere: Concrete e di azione: prevedere obiettivi precisi e chiari da raggiungere. Gli obiettivi si definiscono come soluzioni e devono tradursi in forme di mobilitazione che producano condivisione oltre che sugli obiettivi anche sulle azioni per raggiungerli (es: raccolte firme/petizioni attraverso gazebo) e che ci dovranno caratterizzare come movimento che fa politica per risultati. Calendarizzate: prevedere tappe intermedie e tempi definiti (richiedono l’impegno della programmazione e consentono la verifica costante).


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RIFORMISTA Con capacità simbolica:
 Una “collezione” esclusiva di idee e progetti, sia pure parziali, che però diano il senso di una politica complessiva sul tema che evocano. Memorabili: ogni campagna deve avere un nome evocativo , che comunichi l’idea e il risultato che si vuole raggiungere.

FAI LA TUA PROPOSTA DI MODIFICA E/O INTEGRAZIONE AL CAPITOLO 3. LA NOSTRA ORGANIZZAZIONE. UN PARTITO-RELAZIONE. DEL DOCUMENTO CONGRESSUALE DI ENRICO ZANETTI “PASSIONE RIFORMISTA”


PASSIONE

RIFORMISTA LE PRIME CAMPAGNE DI 
 SCELTA CIVICA per L'ITALIA

DISBOSCA TE PARTECIPA

RAI TA PRIVATIZZA

NCHE A S U N O B UN RI O T A R O V A L PER I AUTONOMI

DIVIDERE BANCHE DALLE FONDAZIONI

ABOLIZIONE TOTALE IRAP CONTRO ABOLIZIONE INCENTIVI ALLE IMPRESE


IL NOSTRO POSIZIONAMENTO POLITICO

LA SFIDA È TRA 
 INNOVATORI
 E CONSERVATORI.

"Solo ciò che cambia può continuare."

James Carse


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RIFORMISTA 4. IL NOSTRO POSIZIONAMENTO POLITICO 
 LA SFIDA È TRA INNOVATORI E CONSERVATORI.
 4.1. Anche con una identità politica ben definita e un modello organizzativo aperto e inclusivo, l'efficacia della comunicazione politica e la capacità di attrazione e mantenimento di un proprio elettorato risultano di molto affievolite se manca la chiarezza in merito al posizionamento politico. 4.2. Scelta Civica è nata sulla base del presupposto del superamento dello schema centrodestra - centrosinistra. Eravamo nati per far saltare in aria un bipolarismo muscolare e dannoso e la cosa sta avvenendo: il centrodestra è imploso e si può per caso dire che il centrosinistra-coalizione sia in buona salute? Non è stato grazie anche a Scelta Civica se un’agenda di riforme strutturali si sta facendo spazio nel Governo del Paese ? 
 Il ruolo di Scelta Civica per modernizzare il sistema politico italiano non è esaurito! Anzi. Se un bipolarismo nel nostro Paese esiste ancora è quello che vede contrapposti, in modo trasversale ai partiti, forze del r i f o r m i s m o e d e l l ’ i n n ova z i o n e ve r s o fo r ze d e l galleggiamento e della conservazione. Oggi però è prioritario spiegare, sottolineare e ribadire in ogni utile occasione che Scelta Civica NON è una forza


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RIFORMISTA politica che si colloca strutturalmente nel campo del centrosinistra. Questo equivoco deve essere assolutamente chiarito, altrimenti non c'è spazio per ripartire. 4.3. Così come alle elezioni del 2013 Scelta Civica non si è presentata alle elezioni in coalizione con le forze del centrosinistra, allo stesso modo l'attuale partecipazione alla coalizione che sostiene il Governo Renzi - governo politico, a differenza del governo delle larghe intese di Letta - trova il proprio presupposto non in un cambiamento dell'originario posizionamento politico di Scelta Civica, bensì nel passaggio dell'ala sindacalconservatrice del PD da componente di guida politica a componente di minoranza del partito. Da questo punto di vista, è assai più di una mera provocazione dire che sarà più facile vedere il PD che si spacca tra la sua componente riformatrice e la sua componente conservatrice che vedere Scelta Civica confluire nel PD. 4.4. Non essere strutturalmente di centrosinistra, non significa tenersi le mani libere per alleanze sui territori che prescindano da una piena coerenza con il quadro nazionale. Significa semmai fare chiarezza rispetto alla declinazione su base territoriale del quadro nazionale.


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RIFORMISTA Una declinazione che, se porta ad escludere a priori intese con partiti e movimenti politici di sinistra conservatrice (SEL), destra lepenista (Lega e Fratelli d'Italia), insalata populista (5 Stelle) e accanimento berlusconiano (FI), non implica automaticamente alleanze con il PD, così come non le implica con NCD-UDC. 4.5. Specie a livello locale, la vera e principale missione del Movimento deve essere quella di partire nella sua proposizione politica non già dalla ricerca di sponde in ciò che già esiste nell'attuale panorama politico, quanto piuttosto dalla ricerca di aggregare ed aggregarsi a iniziative di rinnovamento civico dell'offerta politica esistente. Questo nella coscienza che le potenziali aree di crescita siano da individuare, oltre che nel novero di coloro che partecipano con il voto alla direzione del Paese, anche e soprattutto in quella numerosa massa di cittadini che si sono distaccati dalla politica, che sono demotivati in quanto hanno visto nel tempo vanificati il loro impegno e i loro sforzi. In coloro che non votano più da tempo ma che subiscono anche a causa di questo distacco, maggiormente la delusione verso l'offerta politica attuale. Persone che possono, e debbono, essere coinvolte e responsabilizzate in un cammino comune per uscire da questa situazione con forme e strumenti nuovi di partecipazione.


Obiettivi politici per il cui perseguimento è di tutta ev i d e n za l ' i m p re s c i n d i b i l i tà d i q u e l l a s t r u t t u ra organizzativa estremamente semplice e flessibile, basata su affiliazione di circoli e reti civiche e associative al Movimento nazionale, di cui si è detto in precedenza.

FAI LA TUA PROPOSTA DI MODIFICA E/O INTEGRAZIONE AL CAPITOLO 4. IL NOSTRO POSIZIONAMENTO POLITICO. LA SFIDA È TRA INNOVATORI E CONSERVATORI. DEL DOCUMENTO CONGRESSUALE DI ENRICO ZANETTI “PASSIONE RIFORMISTA”


PASSIONE

RIFORMISTA

“Riformare è costruire il futuro,
 non solo mettere in sicurezza
 il passato.”

Enrico Zanetti


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