Il teatro della luna poi Angel Dal Foco

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ecc. Alla nuova setta segreta mazziniana la “Giovine Italia”, aderiscono Antonio Salvatori, Alessandro Brilli, Pellegrino Vitali, Gaetano Ginevri, Giannicola Cameletti, Secondo Domenichelli, Vincenzo Bertiboni, Gabriele Fronduti, ed i giovani Giuseppe Fulvi (1822-1908) e Giambattista Jonni (1821-1891) il primo originario di Nidastore di Arcevia; il secondo del Palazzo di Arcevia. Falliti i vari tentativi di insurrezione nazionale e locale, costituitasi la corrente monarchica poichè il Piemonte è il mezzo più sicuro per il trionfo della causa nazionale, alcuni progressisti rimangono con gli ideali repubblicani, altri,come Fulvi, Jonni, Brilli, Ginevri, ecc. aderiscono alla Società Nazionale con il programma di Daniele Manin. Quale dimostrazione di fiducia, le donne pergolesi offrono al re Vittorio Emanuele II, due speroni d’oro, oggi esposti al Museo di Torino. Il seguito è più che noto, per essere stato illustrato ampiamente dal Nicoletti, da storici di fama nazionale, da studiosi locali, in varie pubblicazioni. Dopo la fallita sollevazione del 1859, si è costituito a Rimini il “Comitato di Emigrazione delle Marche” presieduto dal principe Rinaldo Simonetti e quale segretario Ascanio Ginevri-Blasi, vera anima del Comitato stesso, come l’ha definito il ministro Gaspare Finali. In una riunione, Giuseppe Fulvi propone la data della nuova sollevazione marchigiana; 8 settembre 1860. In tal giorno, egli, alla testa di una colonna di insorti, destituisce le autorità pontificie locali, fa avvertire il generale Cialdini, che varca i confini con le sue truppe, ed occupa le Marche per annetterle ad Regno d’Italia. Per essere stata la prima città delle Marche a sollevarsi, Pergola è stata insignita di Medaglia d’Oro con decreto reale del 19 marzo 1911, per le benemerenze acquisite durante il periodo del Risorgimento Nazionale. L’avvenimento è stato rievocato con solenni festeggiamenti, l’8 settembre 1910, ricorrenza del cinquantenario, e nel 1960 per il centenario. E’ d’obbligo ricordare che alla sollevazione pergolese dell’8 settembre 1860, hanno partecipato i seguenti contingenti provenienti dai Comuni ubicati nella vallata cesanense: - S. Lorenzo in Campo: 52 patrioti capitanati da Marco Monti; - Mondavio: 14 id. id. “ Bernardino Ferri; - Castelvecchio: 18 id. id. “ Taddeo Montanari: - Corinaldo e Mondolfo: 70 id. id. “ Cesare Cesarini e da Temistocle Lodovichetti. Da Montenovo e Barbara affluirono 25 patrioti agli ordini di Gondisalvo Viali. Anche altre città limitrofe, quali Arcevia, Fossombrone, Cagli, Fabriano, Urbino ed altre, seguirono l’esempio dei patrioti pergolesi. Gli ideali risorgimentali non si sono esauriti nei pergolesi l’8 settembre 1860, poichè parte del territorio italiano era ancora sotto il giogo straniero, ed era necessario combattere per raggiungere la vittoria finale.

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