Fixing 46 2015

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Anno XXIII - n.46 - 1,50 euro

TV

Perfezionate le procedure per l’Accordo La Segreteria di Stato per gli Affari Esteri rende noto che sono state perfezionate le procedure necessarie per l’entrata in vigore dell’Accordo di Collaborazione in materia radiotelevisiva fra la Repubblica di San Marino e l’Italia. In seguito alla più recente firma da parte del Presidente della Repubblica Italiana, Sergio Mattarella, degli strumenti di ratifica, a far data dal 7 dicembre 2015 l’intesa bilaterale è in vigore tra i due Stati. Con tale Accordo si arricchisce il quadro delle intese bilaterali vigenti e, nello specifico, si rafforzano i rapporti di collaborazione tra le due emittenti, attraverso programmazioni congiunte da realizzarsi anche all’estero, estensioni del bacino di utenza e monitoraggio sull’applicazione delle pertinenti disposizioni. “Dopo sette anni – ha spiegato a San Marino Fixing Cesare Tabarrini, Presidente di RTV – possiamo ‘respirare’ con maggiore libertà: la ratifica ci permette di essere in una situazione più sicura e sana. Credo che questo risultato sia da attribuire anche al lavoro del direttore generale Carlo Romeo e a quello di chi lavora in San Marino RTV. Carlo Romeo ha saputo trovare l’equilibrio tra qualità e costi: dovremmo riuscire a portare in pareggio l’azienda entro l’anno. Chiaramente questa è solamente una tappa: le nostre intenzioni sono quelle di proseguire il cammino: San Marino RTV, lo voglio ricordare, è un asset strategico per il nostro Paese”. Il direttore Carlo Romeo, dopo aver ricordato il prezioso lavoro messo in campo dall’ex segretario di Stato Matteo Fiorini e dal Segretario al Lavoro, ha parlato di “un momento importante per San Marino”.

Direttore Alessandro Carli

Venerdì 11 Dicembre 2015

Scambio automatico e mai più ritenuta Ecofin

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E-USA

Il Titano può prendere il treno TTIP

L’Unione Europea firma l’accordo con San Marino. E’ ufficiale: trasparenza totale sui correntisti non residenti a partire dal 2017 a pag.2

I mprese

Proaudio firma l’Arena di Astana

a pag.10

S peciale

Mancava solo la firma della Commissione Europea, che è arrivata in questi giorni: dal 2017 San Marino scambierà automaticamente i dati dei correntisti non residenti con le autorità fiscali del loro Paese di residenza, qualuncue esso sia tra i 28 membri dell’UE, e viceversa. La prima conseguenza diretta di questo accordo è che già dal 1 gennaio 2016, San Marino non dovrà più applicare la ritenuta Ecofin secondo le modalità della famosa “Direttiva Risparmio”. Questo comporterà un aumento di competitività per il sistema bancario e finanziario sammarinese, finalmente appetibile senza ‘dazi’ - per gli investitori esteri. Per il sistema in generale, questo accordo segna un ulteriore passo in avanti sulla strada dell’internazionalizzazione. Bartolucci a pag. 9

Consorzio Terra: report su Expo 2015

alle pagg.5-8

spazio riservato all’indirizzo


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di Daniele Bartolucci

E’ “l’accordo commerciale più importante della storia, ma anche il più discusso” e forse anche per questo le trattative per il Transatlantic Trade and Investment Partnership (TTIP), che prevede l’instaurazione di un’area di libero scambio tra Unione europea e USA, vanno avanti ininterrottamente da due anni e anche nell’ultimo round di incontri a Miami (l’uncidesimo, per la cronaca) non si è arrivati alla quadra finale. Senza ‘barriere’, il Pil salirebbe velocemente L’obiettivo del TTIP è abbattere le barriere commerciali fra Usa e Ue: non tanto quelle doganali, oggi al 4%, quanto quelle normative, spesso molto più onerose per chi esporta da una sponda all’altra dell’Atlantico. In pratica si avrebbe l’abolizione dei dazi e la riduzione delle barriere non tariffarie. Ulteriori materie sono: regolamentazione, appalti e commesse pubbliche, proprietà intellettuale e sviluppo sostenibile, sussidi e esportazioni in regime di dumping e sulla legislazione antitrust. Temi molto cari ai singoli Paesi, in quanto è in questi argomenti di trattativa che, al pari della regolamentazione nazionale e sugli standard tecnici, si annidano spesso barriere protezionistiche se non vere e proprie azioni distorsive dei commerci: azioni spesso decise nell’ambito delle politiche commerciali degli Stati, soprattutto quelli europei che, nel corso degli ultimi decenni di Unione, hanno ridotto la leva dei dazi commerciali. Ci sono quindi pro e contro da valutare e l’esempio dell’agricoltura è forse quello più efficace, non tanto in termini economici vale 25 dei 700 miliardi di interscambio - quanto in funzione degli standard qualitativi e della contraffazione. Gli americani vogliono accesso al mercato europeo, ma gran parte delle loro produzioni ha l’etichetta degli Ogm, che per loro sono utilizzabili. Mentre “l’Europa non ha una posizione comune sul tema, ha lasciato libertà di scelta ai singoli

C ommercio

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Verso la più grande area di libero scambio al mondo: è davvero molto rischioso starne fuori

San Marino potrà salire sul ‘treno’ TTIP Proseguono le trattative tra UE e USA, apertura dell’ambasciatore John R. Phillips Stati”, ha ricordato Lara Comi, vicepresidente del gruppo Ppe. Ma il punto è un altro: “Per noi italiani c’è, molto forte, il problema delle imitazioni, se non viene risolto e le indicazioni non sono protette (IG, ndr) l’intesa sarebbe al ribasso. E se l’accordo fosse così, non siamo sicuri di volerlo”. Dall’altra parte il beneficio per le imprese europee, e quindi quelle agricole o vinicole italiane, sarebbe quello di essere maggiormente e più facilmente esportate negli USA (anche in maniera più competitiva rispetto ai Paesi esclusi dall’accordo), dando slancio alle produzioni perché si otterrebbe un minore prezzo per il prodotto scambiato dai membri del TTIP e ad un acquisto di maggiori quantità dello stesso. Più produzioni significa anche più lavoro, più beni strumentali, ecc, motivo per cui secondo i calcoli fatti propri dalla Commissione Ue, l’economia europea trarrebbe un vantaggio calcolabile in un aumento del Pil di quasi 120 miliardi di euro l’anno. Di fatto, l’economia europea crescerebbe di mezzo punto di Pil nell’arco di dieci anni: dunque, lo 0,05% in più l’anno, con un impatto fortissimo: già oggi l’interscambio tra le due sponde dell’Atlantico vale 700 miliardi di euro. La tempistica: l’Italia spinge, gli USA meno L’obiettivo è comunque vicino, nonostante le proteste (poi svuotate di contenuti, in quanto quasi tutti i temi oggetto della polemica, non sono scritti nelle carte né verranno ricompresi nell’accordo, come gli OGM): per il premier

Renzi (l’Italia dovrebbe essere uno dei Paesi che più ci guadagnerebbero, tanto che Confindustria stima una crescita del Pil di 5,6 miliardi con la creazione di 30mila posti di lavoro, al netto di quelli che andrebbero persi con l’aggiustamento del mercato) si potrebbe concludere già entro l’anno, per il presidente Obama la stima è più prudenziale, nel 2017, più verso la fine del 2017. In ogni caso la trattativa, nata in seguito anche alla crisi economica globale come possibile risposta e soluzione alle difficoltà degli scambi commerciali, ha goduto di una importante accelerazione nei mesi scorsi, da quando l’Unione Europea ha formalizzato e reso pubblica, la propria proposta. Dall’altra parte, è anche vero che gli USA si trovano in una situazione di vantaggio, in quanto hanno già concluso le trattative per l’altro storico accordo in materia, siglando il Tpp, un accordo analogo di libero scambio con i paesi dell’area del Pacifico - esclusa la Cina - che rappresenta il 40% degli scambi commerciali mondiali: “Per loro quello era prioritario e adesso possono permettersi di rallentare nelle trattative con l’Ue e soprattutto vorranno un accordo alle stesse condizioni anche se non sono convinto che l’intesa sia così ambiziosa come fanno credere”, ha commentato Paolo De Castro, membro della Commissione agricoltura. Anche l’UE non è arrivata a mani nude, comunque, avendo in tasca l’accordo CETA con il Canada, che ha rimosso la quasi totalità delle barriere tariffarie e liberalizzato beni e servizi, ma ricom-

prendendo appunto le IGP (dopo 40 anni, l’accordo consentirà, per esempio, ai Dop Prosciutto di Parma e San Daniele di essere commercializzati sul mercato canadese con i loro nomi perché sono state riconosciute 36 Indicazioni Geografiche alimentari e 140 denominazioni di vini). Nel frattempo però, oltre al TTP è stato siglato anche il Free Trade Agreement tra Australia e Cina (Chafta), per cui “l’Europa – ha ammonito De Castro non può permettersi di restare fuori, perché la globalizzazione è già reale e le regole del gioco si scrivono adesso. Rischiamo di subire quelle decise da altri”. Il TTIP riguarda come detto gli USA e l’UE, che stanno appunto discutendo e contrattando l’accordo, ma indirettamente già oggi e soprattutto in futuro potrebbe riguardare anche San Marino, considerato il percorso attuale di integrazione europea.

Già a giugno, all’indomani del G7, il Dipartimento Esteri ricordò a Rtv che “essendo un Paese terzo non siamo ancora stati coinvolti. Però è un argomento che stiamo seguendo”. A fine ottobre il Segretario di Stato Pasquale Valentini e il collega alle Finanze Gian Carlo Capicchioni, a domanda diretta, hanno spiegato che, riguardo ai negoziati in corso con Bruxelles, “al momento siamo impegnati sulle quattro libertà fondamentali, ma stiamo osservando, in maniera interessata, l’evoluzione di questo accordo”. Era il 28 ottobre, il giorno della firma dell’accordo IGA II riguardante il Fatca e allo stesso tavolo dei due Segretari di Stato c’era l’Ambasciatore USA John R. Phillips, che nel confermare i passi avanti in ordine alla trattativa svoltasi poche settimane prima a Miami, ha aperto, come si suol dire, le porte anche a San Marino:

“Seguiamo con attenzione il percorso intrapreso da San Marino verso l’Unione Europea, perché consideriamo da sempre questa Repubblica un interessante partner per gli USA. Per questo, una volta concretizzato l’accordo con l’UE sarà possibile anche per San Marino associarsi, anzi, gli USA saranno ben felici di questo”. E probabilmente anche quelle aziende che, già oggi, commerciano oltre oceano i loro prodotti, ma anche quelle che vorranno aprirsi a quel mercato, sfruttando quei vantaggi e benefici che avranno anche gli altri Paesi dell’UE. Al contrario, non ‘salire su quel treno’ significherebbe rendere molto meno competitivo il proprio export, rispetto ai Paesi di quest’area, Italia in primis, in tutti i settori trattati dal TTIP: dall’agroalimentare all’automotive, dalla produzione tecnologica a quella più artigianale.


L eggi e Normative

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di Daniele Bartolucci

Legittima difesa: in Italia il dibattito è incandescente, stante i ripetuti casi di ladri e rapinatori feriti, se non uccisi, dalle loro vittime. A San Marino per fortuna non esistono casi del genere, anche se la percezione di insicurezza è abbastanza alta tra la popolazione e la parola ‘ronda’ è già divenuta comune nel linguaggio quotidiano. Meglio prevenire, insomma. Anche perché è nota a tutti la funzione deterrente di una norma sulla legittima difesa che privilegi il diritto del derubato/rapinato e non l’incolumità del ladro/rapinatore (come è in Italia). Di questo se ne sono fatti portatori i Consiglieri dell’Unione per la Repubblica, che hanno presentato un progetto di legge per modificare l’art. 42 del Codice Penale (Capitolo IV), aggiungendo il seguente comma: “Sussiste il rapporto di proporzione di cui al primo comma del presente articolo se taluno legittimamente presente nella propria o nell’altrui abitazione o in altro luogo di privata dimora usa un’arma legittimamente detenuta o altro mezzo idoneo al fine di difendere la propria o la altrui incolumità ovvero i beni propri o altrui, quando non vi è desistenza e vi è pericolo d’aggressione”. Per la cronaca, la proposta è stata presentata a febbraio e arriverà in Consiglio solo in questi giorni, quasi un anno per discuterne i contenuti. “La funzione di questa norma”, si legge nella relazione dell’UPR che accompagna il progetto di legge, “è quella di accordare una tutela rafforzata al domicilio contro indebite intrusioni che possono porre in pericolo I’incolumità delle persone presenti. La nuova disciplina si rende necessaria per un efficace contrasto alla criminalità, sempre più temuta in ragione della frequenza con cui vengono commessi reati penetrando nelle mura domestiche, quando è difficile o impossibile ottenere l’aiuto di altri, quando l’intimità rende i cittadini più vulnerabili rispetto alle aggressioni”. Pre-

Solo nelle abitazioni si possono detenere armi, vietato nei negozi e negli uffici, anche pubblici

Sparare per legittima difesa: in casa sì, in azienda no Furti e rapine, in Consiglio arriva la modifica proposta dall’UPR al Codice Penale

messa d’obbligo, “è noto che il riconoscimento della legittima difesa si presta a varie interpretazioni. La questione più spinosa concerne al valutazione della proporzione tra difesa ed offesa, perché implica una valutazione e un bilanciamento degli interessi da tutelare, delle offese, ma anche dei mezzi a disposizione dell’aggredito e di tutte le circostanze della situazione concreta. La valutazione del requisito della proporzione è resa ancor più problematica nei casi i beni in conflitto siano tra loro eterogenei: si pensi al caso di colui che invoca la legittima difesa perché ha sparato un colpo di fucile all’indirizzo di un individuo che si era introdotto nella camera da letto, impossessandosi di un orologio riposto nel comodino. Il problema è affrontato e risolto dalla nuova norma che scrimina la lesione della persona al fine di tutelare la propria o l’altrui incolumità

ovvero i propri e gli altri beni solo quando vi è pericolo d’aggressione e quando non vi è desistenza”. In pratica, “non può essere considerato legittimo l’uso delle armi contro chi si sta dando alla fuga dopo aver abbandonato la refurtiva”. Ovvero, “chi spara al ladro che si è dato alla fuga non è giustificabile, essendo venuto meno ogni pericolo di aggressione e, conseguentemente, ogni esigenza di protezione dei propri beni”. “La portata della norma, rispetto alla analoga riforma introdotta nell’ordinamento italiano, appare significativamente circoscritta al fine di evitare che, col pretesto della legittima difesa, venga legittimato, di fatto, il farsi giustizia da sé”. Detto questo, “con precisi limiti”, ribadiscono dall’UPR, “una riforma dell’attuale disciplina si impone per evitare pericolose discrepanze interpretative: l’introduzione della valutazione della proporzio-

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nalità basato su parametri prefissati, assottiglia infatti la discrezionalità del giudice e restituisce certezza al diritto”. Armi in casa, ma non in azienda o in negozio Va ricordato che sul Titano “l’uso delle armi può essere considerato legittimo solo nel domicilio. Ciò in linea con la tradizione sammarinese che autorizza la detenzione di armi solo presso l’abitazione. E’ noto che in altri ordinamenti (Italia compresa, ndr) l’uso di armi a scopo di difesa è stato esteso anche ai luoghi di esercizio individuale di attività (si pensi ai negozi, agli uffici privati e, in generale alle aziende private), pure essi rientranti nel concetto di domicilio. Tale estensione, tuttavia, rischierebbe di produrre effetti deleteri se si consentisse un porto indiscriminato delle armi anche fuori casa”. E’

pur vero che “l’art. 182 del Codice Penale (a differenza dell’art. 614 c.p. italiano) estende il concetto di domicilio al luogo di esercizio individuale di attività (negozi, uffici privati e, in generale aziende private). In teoria”, quindi, “si potrebbe pensare di prevedere la legittima difesa con le armi sia ai luoghi di lavoro privati che agli uffici pubblici. Sennonché nell’ordinamento sammarinese è fatto divieto per chiunque di portare armi fuori dalla propria abitazione. E’ vietato, in altri termini, anche per il gioielliere tenere le armi nel negozio. A maggior ragione il divieto sussiste, ad esempio, per il dipendente pubblico che lavori alle Poste o in altro Ufficio della pubblica amministrazione. Quindi, ad oggi non crediamo che sia possibile attuare una riforma più ampia, senza disciplinare il ‘porto d’armi’

poiché in effetti, attualmente, non è possibile considerare lecito l’uso di un’arma, in un negozio o in un distributore, perché tale arma non è legittimamente detenuta. La detenzione dell’arma”, in definitiva, “è legittima solo in casa”. Questo perché “al di fuori dell’abitazione è possibile la detenzione e l’uso di armi solo per cacciatori, per forze di polizia, per sportivi e per figure determinate”. Inoltre “manca una disciplina specifica per tutti i privati che vogliano detenere armi a scopo di autodifesa. D’altro canto occorre interrogarsi su quali sarebbero gli effetti di una generalizzata estensione del porto d’armi fuori da casa. L’unica modifica possibile, ci pare, è quella indicata sopra che consente l’uso dell’arma solo nella propria o nell’altrui abitazione, ma solo se le armi sono già presenti in essa”.


T alenti dei Castelli

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IIrolTalenti dei Castelli - i secondi tre concorrenti MC, Firestone, Rosa Della Valle: le declinazioni della musica scorrono sulle righe del pentagramma

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4 “Ho avuto modo di conoscere tutti i concorrenti: sono tutte persone fantastiche. ‘I Talenti dei Castelli’ è un’esperienza unica che mi ha fatto capire che per quanto ‘piccola’, San Marino è una Repubblica piena di vita e voglia di sognare, caratteristica fondamentale per uno Stato come il nostro”. Così esordisce Lorenzo Salvatori, 22 anni, in arte Irol MC, che poi inizia a parlare di sé. Musica, chiaramente: “Una delle mie più grandi passioni è l’Hip Hop, in tutte le sue sfumature e ramificazioni. La canzone che ho portato al talent si intitolata ‘Vuoto’ e l’ho scritta proprio a San Marino”. Gli artisti a cui maggiormente si ispira sono i rapper americani, Talib Kweli, Kendrick Lamar, J cole, Kenn Starr e tanti altri. Lorenzo ha tanti sogni (“Ho

parecchie aspirazioni ma ora tengo a sperimentare buona musica, il resto verrà da sé”) ma anche gli occhi ben aperti: il talent promosso da Banca di San Marino l’ha vissuto davvero “molto bene, è stata un occasione per mettersi in gioco e promuovere gli artisti di questa Repubblica”. Irol MC poi ci racconta l’arte locale. “A mio parere San Marino ha già al suo interno artisti eccezionali, ha grandi capacità artistiche ed è il posto adatto per far crescere un tipo di cultura dedita agli eventi, alla musica e agli spettacoli. Mi ritengo fortunato ad essere nato qua, allo stesso tempo mi aspetto un maggiore sforzo da parte della politica e delle giunte nel promuovere spazi ai giovani e opportunità per ampliare questo nostro settore”.

Il gruppo dei Fire Stones è nato all’inizio dello scorso anno ed è composto da quattro ragazzi appassionati di musica rock. Francesco Mariani, chitarra e voce, di anni 12, nasce come autodidatta, iniziando a strimpellare la chitarra dall’età di 8 anni. L’amico Davide Selva, coetaneo di Francesco, già da diversi anni studia lo strumento sia in casa con il papà, anch’esso chitarrista, sia presso l’Istituto Musicale Sammarinese. Vi sono poi i due elementi più giovani, dell’età di 10 anni, frequentanti l’ultimo anno di scuola elementare e compagni di classe: si tratta del giovane bassista Bartolomeo Biggio e del batterista Tommaso Mariani, fratello di Francesco. “Almeno una volta alla settimana ci troviamo a suonare in uno spazio tutto nostro e possiamo affermare

6 di essere una vera e propria Garage-band – raccontano -. Le nostre principali fonti di ispirazione sono soprattutto gruppi rock come ad esempio i Green Day, dei quali portiamo la canzone alla gara dei ‘Talenti dei Castelli’, i Metallica, i Nirvana e i Cranberries di cui ci piace fare le cover quando suoniamo dal vivo”. Del talent dicono: “E’ un’esperienza molto emozionante, divertente ma anche molto impegnativa. Ci ha permesso di provare per la prima volta l’emozione di andare in una sala di registrazione musicale, ci ha fatto capire quanto impegno c’è in una registrazione televisiva e in un’intervista. Lo abbiamo sempre fatto divertendoci”. Dal confronto con gli altri concorrenti, concludono, “abbiamo imparato a non vergognarci di quello che facciamo e di chi siamo”.

La prima cosa che ci racconta, con voce gioiosa, è la sua data di nascita: “Sono nata il 7 dicembre 1943”. La storia di Rosa Della Valle è bellissima, e spiega, tra le righe, quanto conta avere una passione. “Oggi sono in pensione. Per quasi tutta la vita ho lavorato in fabbrica anche se mi sarebbe piaciuto molto fare la maestra”. Eppure la voglia di cantare non l’ha mai abbandonata: “Ho sempre avuto un sogno, quello di cantare, ma non avevo il permesso dei miei genitori, che comunque, negli ambienti domestici, cantavano. Così l’ho coltivata ‘nel tempo libero’, in casa. L’arte e il canto mantengono giovani”. Con un timbro di voce sempre sorridente, che trasmette serenità, la signora Rosa ci svela i suoi modelli: “Nilla Pizzi, le canzoni d’autore,

Mina, Adriano Celentano, Claudio Villa ma anche i giovani. Mi piace molto Briga, ma anche il rap”. Rosa Della Valle poi ‘entra’ nel talent: “Il programma voluto da Banca di San Marino è arrivato, come si suol dire, al momento giusto. Per me è un sogno che si realizza, e che mi dà tanta energia. Non sono mai andata a una scuola di canto ed essere stata selezionata come rappresentante del Castello di Faetano è un’emozione grandissima”. La signora Rosa però ha uno sguardo attento anche sul Titano: “A San Marino ci sono tante realtà artistiche. Credo che la nostra Repubblica dovrebbe essere conosciuta di più all’estero anche per le cose belle: non solo fatti di cronaca giudiziaria e fiscale ma anche per le iniziative legate all’arte”.


Supplemento al numero 46 di Fixing - Venerdì 11 Dicembre 2015

Gli Speciali CONSORZIO TERRA DI SAN MARINO

“L’enogastronomia è la nostra cultura” Le riflessioni del Presidente del Consorzio Terra di San Marino Flavio Benedettini E’ per germinazione quasi spontanea che il Consorzio Terra di San Marino ha declinato, piuttosto egregiamente, il tema di Expo 2015, “Nutrire il pianeta, energia per la vita”. A bocce ferme, a distanza di poco più di un mese dalla chiusura dei cancelli della manifestazione meneghina, facciamo il punto con Flavio Benedettini, Presidente del Consorzio Terra di San Marino. Presidente possiamo parlare di una sfida inta “Expo è sempre una vetrina straordinaria, una manifestazione molto importante che deve essere ‘fatta’ e frequentata. Non una fiera bensì un luogo in cui si presentano le proprie peculiarità. Vista la vicinanza tra la Repubblica di San Marino e la città che ha ospitato per sei mesi l’evento ma soprattutto in virtù del tema-cardine dell’edizione che si è appena conclusa, il Titano non poteva mancare. Complessivamente direi che è andata molto bene, nonostante le prime, naturali difficoltà. San Marino è un Paese minuscolo per dimensioni ma non per la storia che ha vissuto e che può raccontare. Una storia fatta anche di grandi prodotti enogastronomici”. E l’agricoltura si è messa in luce… “Gli eventi promozionali creati in Expo hanno permesso alle

nostre tipicità di incontrare nuove persone. L’agricoltura, le persone e i prodotti sono tutte immagini di un’attività e di una tradizione che fanno parte della nostra cultura. Io credo che a Milano il nostro Paese si sia presentato al mondo con il suo abito più bello, specchio fedele di una realtà fatta di persone che faticano ma che sono orgogliose di quello che fanno”. Tradizioni q uindi, q uelle che si incontrano nel Consorzio Terra di San Marino… “Noi veniamo dalla terra: è questo il nostro passato, la nostra radice più profonda. Una tradizione che nel tempo si è affermata, che ha saputo fare un salto di qualità. Nel padiglione di San Marino a Expo di Milano erano presenti tutte e sei le cooperative del Consorzio Terra di San Marino, che racchiudono complessivamente oltre 300 soci: la Cooperativa Allevatori Sammarinesi, il Consorzio Vini Tipici, la Cooperativa Ammasso Prodotti Agricoli, la Cooperativa Apicoltori Sammarinesi, la Cooperativa Olivicoltori Sammarinesi e la Centrale del Latte. Oltre a loro, si sono ‘presentate’ al mondo anche altre imprese sammarinesi del settore enogastronomico”.

Presidente a ualc e piccolo rammarico “I risultati e la visibilità che ci ha dato Expo a livello di Sistema-Paese sono stati importanti, come di grande rilievo è stato, ai fini della riuscita, l’apporto delle aziende private. Forse, commercialmente, si poteva allacciare qualche rapporto in più. Ma, ripeto, Expo non è una fiera bensì una finestra sul mondo”. Molti, moltissimi i messaggi “usciti” da Expo. Strade da perse uire nuo i pro etti Secondo lei uali sono i filoni su cui il Titano do rebbe insistere “Al di là del cosiddetto ‘ricambio generazionale’, che ritengo faccia sempre bene a un comparto in quanto si fa portatore di nuove idee, credo che la nostra Repubblica dovrebbe ‘spingere’ sul biologico (sul Titano la normativa è circoscritta a due soli atti normativi: la legge 13 marzo 1991 n. 39, che fa riferimento alla produzione agricola biologica e alle relative tecniche di coltivazione, e il Decreto 27 luglio 2012 n. 94, che recepisce le disposizioni dell’Unione Europea in materia di produzione ed etichettatura dei prodotti biologici, ndr), che ci può dare un vigoroso slancio”. Alessandro Carli


Gli Speciali

Mularoni: “Abbiamo espresso qualcosa di importante”

Una partecipazione fatta sopra

Nel Padiglione di San Marino oltre 4.200 degustazioni d La Vip Lounge ha accolto, tra gli altri, anche il Preside di Alessandro Carli

Due, in estrema sintesi, le riflessioni che il Segretario di Stato al Territorio, Ambiente, Agricoltura Antonella Mularoni traccia dalla chiusura della manifestazione: “E’ stato senza dubbio il primo Expo dedicato all’alimentazione, un tema di stretta attualità. Su questo tema San Marino ha saputo esprimere qualcosa di importante sotto il profilo della qualità della nostra filiera ma anche sulla gestione delle risorse del pianeta”. E in questo scacchiere, il ruolo del Consorzio Terra di San Marino è di primissimo ordine, anche grazie al costante impegno “nel valorizzare i comparti del nostro territorio” e nel lavorare costantemente “sulla tracciabilità dei prodotti, sugli standard qualitativi, spesso più stringerti rispetto a quelli presenti in Italia e in Europa”. San Marino difatti è un Paese attento “alle indicazione dell’OMS” espresse nel documento “Health 2020”, che indica le linee di politica europea per disegnare in modo flessibile una strategia complessiva che garantisca il raggiungimento di standard migliori di salute e benessere per tutti i cittadini. Salute che, per il Segretario di Stato, “parte anche da quello che si mangia”. La promozione del territorio e dei suoi prodotti passa anche attraverso una serie di iniziative che San Marino sta portando avanti “dentro” al Paese (di recente il Segretario ha incontrato il sindaco di Coriano, Domenica Spinelli, per parlare anche di valorizzazione delle due realtà) ma anche fuori. Un esempio, la sottoscrizione, sempre nel periodo di Expo, della Carta di Milano, che “si propone di indurre i governi, le istituzioni e le organizzazioni internazionali a lavorare per l’introduzione a livello nazionale e globale di misure per uno sviluppo economico sostenibile e inclusivo, al fine di garantire e rendere effettivo per tutti – e dunque anche per le generazioni future – il diritto al cibo, nella consapevolezza che non si tratta di un bene da assoggettarsi alle comuni regole di mercato ma di un diritto fondamentale. Il cibo non deve essere usato come strumento di pressione politica ed economica e risolvere il problema della fame vuol dire garantire pace e stabilità”.

La “giornata nazionale” che Expo ha dedicato alla Repubblica di San Marino il 14 giugno è solo la “vetrina” istituzionale che ha raccolto maggior visibilità, anche per la presenza della politica e degli imprenditori sammarinesi e, naturalmente, delle istituzioni italiane. I sei mesi di Expo, per il Titano, sono stati costellati da un’agenda fittissima di iniziative e incontri, ma soprattutto dai numeri. Le presenze, in prima battuta (oltre 500 mila persone sono entrate nel Padiglione), ma anche di “vendite”, degustazioni, VIP e tanto altro. Se sui costi della permanenza della Repubblica a Milano è già stato detto e scritto quasi tutto, molto meno si sa sui “consumi” e sulle visite di molti importanti esponenti internazionali all’interno della VIP Lounge. Ma partiamo dall’inizio. Il 28 e 29 marzo a Milano, in occasione del “ eekend dei Partecipanti”, è stata organizzata Expo Gate. Oltre al Commissario Generale Mauro Maiani, hanno partecipato alla due giorni anche Segretari di Stato Teodoro Lonfernini, Marco Arzilli, Antonella Mularoni, Gian Carlo Capicchioni, Gian Carlo Venturini, Iro Belluzzi, il Console di San Marino a Milano Sergio Dompè, l’ambasciatore di San Marino in Italia Daniela Rotondaro e il senatore Stefania Pezzopane. Ma è stato con il taglio del nastro di Expo, il 1 maggio, che ufficialmente è partita la grande avventura. iamo i numeri Lo staff impiegato in Expo è stato di poco più di 20 persone in tutto (quattro manager, tre dipendenti e 18 borsisti). Durante i sei mesi di “Milano 2015” le degustazioni dei vini del territorio (Roncale, Riserva Titano brut, Brugneto, Brugneto riserva, Grilet, Caldese, Oro dei Goti, Sterpeto, Moscato di San Marino, Sangiovese, Moscato spumante e Tessano) sono state complessivamente 4.220. Se maggio è stato, per così dire, “astemio”, da giugno in poi i numeri hanno iniziato la loro scalata: 434 a giugno, 1.009 a luglio, 188 ad agosto, 659 a settembre e 1.932 a ottobre. I visitatori complessivamente si sono “portati a casa” 740 bottiglie di vino. Bene anche il miele: per le due varietà presentate – acacia e millefiori – quasi 150 i vasetti venduti, Circa 220 invece le vendite dell’olio extra-vergine di oliva. Le “farine”, ovvero i biscotti farrotti, le gocce di miele, la piada classica e le piadine mini, sono stati “assaggiati” 2.417 volte.

IP Lounge Come da progetto iniziale, la VIP Lounge ha ospitato al suo interno moltissime personalità della politica, del mondo imprenditoriale, dello sport e delle scienze. Oltre ai rappresentanti istituzionali e imprenditoriali di San Marino (di cui parleremo più avanti) per dovere di “accoglienza” diamo spazio agli ospiti “stranieri”. Hanno varcato la porta sammarinese il Commissario di Expo Bruno Antonio Pasquino (che ha detto che “San Marino, che fa della partecipazione a Expo Milano 2015 una vetrina per la sua cultura gastronomica, deve essere un esempio per promuovere lo sviluppo di comportamenti virtuosi nella filiera alimentare”), il Responsabile Unico del Cluster Bio-Mediterraneo Dario Cartabellotta e il governatore della Lombardia Roberto Maroni. Antonino ichichi, prestigioso fisico e divulgatore scientifico italiano, professore emerito del dipartimento di fisica superiore dell’Università di Bologna, ha visitato il padiglione e ha tenuto una vera e propria lezione di fisica a tutto lo staff. Il Professore ha poi piacevolmente ricordato i suoi viaggi a San Marino degustando le eccellenze del Titano, ripromettendosi di tornarvi molto presto. Prima di congedarsi ha inoltre firmato il libro d’onore. Altra “celebre” visita è stata quella che si è svolta ad inizio settembre quando Jean Todt, Presidente della FIA e Ambasciatore a disposizione della Repubblica di San Marino quale inviato speciale dell’ONU per la sicurezza stradale dal maggio scorso, ha visitato la “casa” del Titano. Tra maggio e ottobre poi il Padiglione ha accolto Carlo Sangalli di Camera di Commercio di Milano, Andrea Merlini, chef stellato bolognese (che ha elogiato i prodotti sammarinesi, su tutti l’olio), Robert Fillon, Ambasciatore del Principato di Monaco in Italia e Commissario Generale del Padiglione di Monaco a Expo e che assieme al Commissario Maiani ha brindato all’incontro con i vini del Consorzio (molto apprezzati: si è ripromesso di ordinare in quantità per la sua Ambasciata), Enrico Maria Pollo, il Vice Ministro delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali Andrea Olivero e del Direttore della F.AGR.I Filiera Agricola Italiana Michele De Gasperis, l’UNAGA, il Congresso mondiale degli agronomi, e, last but not least, Faso, componente del gruppo musicale “Elio e le storie tese”. La bandiera biancazzurra Com’era facile immaginare, tantissimi sono stati i rappresentanti del Titano che si sono recati a Expo e han-


Gli Speciali

attutto di numeri e di persone

Lonfernini: “Il tema di Expo è stato ben interpretato”

dei vini del nostro territorio e 740 bottiglie acquistate ente della FIA Jean Todt e il professor Antonino Zichichi no visitato il Padiglione di San Marino: quattro Eccellentissimi Capitani Reggenti (Andrea Belluzzi e Roberto Venturini a giugno, Lorella Stefanelli e Nicola Renzi ad ottobre), il pilota del motomondiale Alex De Angelis, i gruppi “I Fanciulli e la corte di Olnano” e “La Compagnia dell’Istrice”, la Guardia nobile, i produttori agricoli di San Marino e il vescovo Monsignor Andrea Turazzi. Turazzi ha ricordato “il valore dell’esperienza di fraternità universale che la Repubblica di San Marino è capace di regalare: in patria in occasione di eventi quali la Cerimonia d’Investitura del Capitani Reggenti che vede riunito ogni sei mesi il Corpo Diplomatico e Consolare di San Marino nel mondo; fuori dai suoi confini, nel contesto attuale di Expo Milano 2015 cui il paese partecipa accanto al resto di un mondo a portata di mano che ogni giorno incontra con l’obiettivo di generare relazioni nuove, proficue e durature a tutti i livelli”. E poi gli sponsor: SIT e La Serenissima (Simona e Marta Michelotti hanno affermato: “E’ stata una vera emozione, per noi, vedere le immagini del nostro Paese nel bellissimo filmato che accoglie gli ospiti del Padiglione,

circondate dal calore e dall’entusiasmo del gruppo di sammarinesi che sta lavorando alla buona riuscita di questo evento. Ci siamo sentite a casa”), il Gruppo Del Conca (il CEO Enzo Donald Mularoni: “E’ un piacere per noi partecipare a iniziative come quella di Expo Milano 2015 assieme al nostro Paese; è anche in questo modo che riaffermiamo il senso di appartenenza allo Stato. Il tema dell’alimentazione su cui è centrato Expo 2015 è indirettamente collegato al settore in cui operiamo: la ceramica è uno tra i contenitori per alimenti più diffusi. L’internazionalità dell’evento infine completa le ragioni per cui partecipiamo all’iniziativa; non potevamo mancare”), il Gruppo Colombini (Emanuel Colombini: “Abbiamo un legame molto forte con il territorio in cui siamo nati. La Repubblica di San Marino è uno dei simboli della nostra storia e siamo orgogliosi di poter condividere e fare parte di questa incredibile vetrina sul mondo insieme a partner e collaboratori che contribuiscono, ogni giorno, a rendere grande la nostra realtà”). E ancora: Ali Parquets, Leagel, Kreosoft, Colorificio Sammarinese, Industrie Montanari e Soroptimist.

Maiani: “Esperienza complessivamente positiva, superati tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati” I sei mesi di Expo Milano 2015 sono stati solamente una parte di un impegno molto più lungo e meno visibile, iniziato, spiega il Commissario Generale di San Marino Mauro Maiani, “già nel 2012”. Un’esperienza, conferma Maiani, “complessivamente positiva: abbiamo superato tutti gli obiettivi che ci eravamo prefissati”. Il Commissario Generale poi zooma i sei mesi nella città meneghina. “Si è trattato di un’occasione unica per rappresentare i prodotti di San Marino a un palcoscenico di respiro internazionale. Expo inoltre ha dato la possibilità a molti produttori di essere conosciuti a un pubblico davvero grande: il mezzo milione di visitatori che abbiamo avuto nel Padiglione ne sono, numericamente, la conferma”. Oltre alla giornata nazionale che l’Esposizione ha dedicato al Titano (il 14 giugno), durante i sei mesi milanesi sono stati organizzati molti eventi di presentazione della filiera locale. In particolare ai produttori è stata dedicata un’intera giornata. Il 18 ottobre “il cluster del Bio-Mediterraneo si è riempito di colori, profumi e sapori e di moltissima gente, tanta da decretare il secondo National Day di San Marino all’Esposizione Universale”. Considerato il tema “Nutrire il pianeta, energia per la vita”, il Commissario Maiani afferma che “la nostra presenza è ruotata attorno a un territorio che rappresenta senza ombra di dubbio un unicum, con le sue produzioni di qualità, con un radicato concetto di accoglienza. San Marino ha una tradizione legata alla terra che traspare dai suoi prodotti”. E sui prodotti del territorio, il Commissario conclude: “Grazie anche alla collaborazione con il chiosco, gestito da un’azienda privata di San Marino e ubicato all’ingresso di Expo, le persone hanno potuto degustare i prodotti tipici del nostro territorio. L’hamburger in particolar modo ha riscontrato un grande successo”.

Carta canta. E che voce E’ con un pizzico di motivato orgoglio che il Segretario di Stato al Turismo Teodoro Lonfernini snocciola i numeri conclusivi che hanno caratterizzato la presenza della Repubblica di San Marino a Expo 2015. Il mezzo milione di persone che hanno visitato il Padiglione del Titano sono “un numero alto più del doppio rispetto alla previsione fatta ad inizio manifestazione”. E ancora meglio, in termini di fattore moltiplicativo, sono state le vendite: “Il budget stimato era di 50 mila euro – prosegue –. Siamo arrivati a 153 mila euro”. Per il Segretario “tutte le circostanze hanno trovato rispondenza nella filosofia di un progetto, quello ospitato a Milano per sei mesi, molto importante anche sotto il profilo del messaggio che ha portato, quello dell’importanza dell’alimentazione”. Expo ha dato a San Marino (e viceversa) “risposte di spessore sia sotto il punto di vista istituzionale che promozionale e commerciale. Prima e durante l’evento sono state allacciate una serie di relazioni con altre realtà”. Lonfernini, dopo aver spiegato che “il tema di Expo è stato ben rappresentato dal nostro Paese” anche grazie al prezioso lavoro che da anni “porta avanti il Consorzio Terra di San Marino”, poi spezza una lancia a favore di quelle imprese che hanno colto l’opportunità rappresentata dall’evento, come ad esempio “gli ‘Artigiani del Gusto’, l’azienda che produce la tazzina ‘bevi e mangia’. I titolari sono stati contattati proprio durante Expo da una realtà leader nel mercato del caffè con cui stanno avviando una importante collaborazione”. Ma è stato anche “un grande risultato del Paese sotto il profilo organizzativo: nella nostra struttura hanno lavorato poche persone rispetto a quanto Expo potesse ‘sulla carta’ richiedere. Eppure, attraverso la professionalità e la disponibilità, hanno saputo compiere a pieno le loro mansioni”. Expo “è stato un esempio ‘alto’ di sinergia tra pubblico e privato”. Sarà possibile replicare, perlomeno nella sua essenza (ovvero quella di ‘far parlare’ le eccellenze enogastronomiche del territorio), anche sul Titano, magari attraverso un temporary store Si dice possibilista: “L’idea è certamente interessante per dare continuità al progetto di promozione dei nostri prodotti. Valuteremo le potenzialità e la fattibilità”.


Gli Speciali

Una finestra aperta sul mondo E’ da poco online il nuovo shop per la vendita attraverso l’e-commerce Per portarsi a casa l’arte e i prodotti della terra del monte Titano Una panoramica fotografica artisticamente accattivante che “si muove” in maniera autonoma, “aiutata” da una serie di indicazioni facili da utilizzare, e la descrizione dei prodotti. Sette voci – dispensa, cantina, artigianato locale, filatelia e numismatica, libreria, idee regalo, produttori – che “arrivano” al navigatore come un coro di voci candide, dal vago accento sammarinese. E’ da qualche online il sito http://shop.terradisanmarino. com/, la finestra sul mondo pensata dal Consorzio Terra di San Marino per promuovere i propri prodotti anche fuori dai confini di Stato. “Il progetto – racconta Arianna Serra, coordinatrice del Consorzio Terra di San Marino – è nato per essere collegato a Expo 2015 di Milano. La manifestazione meneghina non era una fiera ma una vetrina sull’enogastronomia dei vari Paesi: i visitatori hanno potuto conoscere da vicino i nostri prodotti ma non sono usciti dal nostro Padiglione con ‘il carrello della spesa’ pieno. Con il sito di e-commerce quindi abbiamo voluto dare la possibilità a tutti di poter acquistare le tipicità del nostro territorio: vino, pane, formaggi, miele, olio, eccetera”. Oltre alle sei cooperative, la pagina web permette di conoscere da vicino (e di mettersi in contatto per eventuali ordini) anche altre importanti realtà del Titano che, sempre in Expo, hanno presentato la loro arte: imprese “eccellenti” come ad esempio La Serenissima, storica azienda di torte, ma anche La delizia Salumi, Ceramiche Libeccio, Arté, Alilab, La tela antica, Trattoria Jole e Rosa di San Marino. “Aziende – prosegue Arianna Serra – che racchiudono, nel loro lavoro, una testimonianza cristallina di qualità, cul-

tura, artigianato, enogastronomia e legame con il nostro territorio”. Sul sito c’è anche una sezione dedicata ai cesti natalizi: il cliente può ordinare comodamente da casa i cosiddetti “cofanetti”, o “confezioni regalo” diligentemente preparati e che raccontano, attraverso una indovinata e variegata selezione di prodotti, tutta la qualità del “made in San Ma-

rino”. Nessun problema poi per i pagamenti: il sito http://shop. terradisanmarino.com/ accetta i bonifici, Paypal e le carte di credito. Un’opportunità per regalarsi “un pezzo di San Marino”, o per stupire gli amici e le persone più care. Daniele Bartolucci


F isco

FIXING - Anno XXIIII - n.46 - Venerdì 11 Dicembre 2015

di Daniele Bartolucci

Ue e San Marino hanno firmato un accordo contro l’evasione fiscale che sancirà la fine del segreto bancario tra le due aree: come previsto, a partire dal 2017, gli Stati dell’Unione riceveranno nomi, indirizzi e altre informazioni di carattere finanziario dei loro residenti con conti correnti a San Marino. E viceversa San Marino riceverà informazioni dei suoi cittadini con conti in uno dei 28 Stati membri dell’Ue. Scambio di informazioni attraverso il CRS Per Pierre Moscovici, Commissario per gli Affari economici e finanziari, l’accordo “è un ottimo esempio delle nuove norme per la trasparenza globale sulle questioni fiscali e riflette la determinazione di San Marino per la loro attuazione. Sia la Ue che San Marino hanno dimostrato la loro volontà di contrastare l’evasione fiscale internazionale. Il fine è la trasparenza globale in tema tasse” e “il rafforzato scambio di informazioni aiuterà le autorità fiscali ad identificare gli evasori e incoraggerà al rispetto delle regole fiscali, portando ad una distribuzione più equa del carico fiscale tra i cittadini”. La firma dell’accordo è la conclusione di un percorso virtuoso iniziato da San Marino anni fa. Un percorso velocizzato nel 2013 quanto San Marino ha firmato a Jakarta la Convenzione Multilaterale e successivamente nell’ottobre 2014 l’Accordo Internazionale sulle Autorità Competenti, aderendo al Early Adopters Group e ha accettato la rinegoziazione della Direttiva sulla tassazione dei redditi da risparmio. “A seguito dell’entrata in vigore dell’accordo”, ha spiegato il Segretario di Stato Gian Carlo Capicchioni poche settimane fa, “si prevede il primo scambio automatico delle informazioni finanziarie dal 2017 in corrispondenza temporale con il primo scambio in ambito OCSE”. Capicchioni ha quindi sottolineato il fatto che “con lo scambio automatico di informazioni, le giurisdizioni che decidono di scambiare fra loro, producono un flusso di informazioni in uscita ed in entrata: inviano informazioni su conti detenuti da residenti esteri e ricevono informazioni su conti all’estero di propri residenti. Ciò quindi vale anche per San Marino”, ribadisce Capicchioni. “Eventuali capitali detenuti all’ estero da parte di residenti fiscali sammarinesi, se di consistenza tale da

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Tempistica rispettata: le imprese (soprattutto le banche) potranno essere più competitive

’ E firma scambio automatico e mai più la ritenuta Ecofin L’accordo prevede la trasparenza totale dal 2017 e la fine dell’euroritenuta dal 2016 non risultare congrui ai redditi dichiarati, potranno costituire una base per attivare l’accertamento interno e condizione per inoltrare doman-

da di informazioni su richiesta alla giurisdizione da cui le informazioni finanziarie provengono”. L’accordo con San Marino è stato approva-

to insieme a quelli discussi a maggio con la Svizzera e a ottobre con il Liechtenstein. Tutti in linea con lo standard globale sullo scambio auto-

matico di informazioni promosso dal G20 ed elaborato dall’Ocse, il cosiddetto Crs ( Common reporting standard), al quale attualmente

hanno già aderito 96 Paesi. Il Crs prevede, appunto, l’identificazione della clientela non residente e la relativa segnalazione alla propria autorità fiscale che a suo volta scambierà le informazioni con le autorità di riferimento. A San Marino mai più la ritenuta Ecofin Le nuove misure di trasparenza e tax compliance adottate in ambito Ue sono state recepite per garantire l’applicazione di un unico standard conforme a quello globale Crs (direttiva 2014/107/Ue) e in quest’ottica è stata abrogata la direttiva 2003/48/Ce (cosiddetta direttiva risparmio) con una risoluzione legislativa del Parlamento europeo del 27 ottobre 2015. Per San Marino decade dunque una barriera fiscale, con possibili ritorni in termini di investimenti stranieri: “Una volta eliminata l’euroritenuta”, ha infatti spiegato il Segretario Capicchioni, “le nostre banche potranno essere più competitive e attrarre, dopo la firma del nuovo accordo Ecofin, anche investimenti di carattere finanziario dall’esterno”. L’euroritenuta o ritenuta Ecofin, è – o per meglio dire, era - una speciale tassazione sugli interessi, concordata da alcuni Paesi con l’UE, che viene effettuata per consentire in un certo senso la riservatezza del correntista non residente in quel Paese: in pratica viene prelevata una percentuale sugli interessi maturati e tale cifra viene poi versata al Paese di residenza. Inizialmente si trattava del 20%, poi salita al 35%, tanto che si stima un ‘veramento’ annuale di circa 10 milioni di euro da San Marino all’Italia (erano 14 nel 2010). Soldi che non dovranno più essere ‘trattenuti’ ai correntisti italiani o comunque non residenti a San Marino, aumentando la competitività del sistema, né tantomeno riversati nelle casse degli altri Stati, accrescendo le risorse del sistema bancario e finanziario sammarinese. La trasparenza, quindi, paga.


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I mprese

FIXING - Anno XXIII - n.46 - Venerdì 11 Dicembre 2015

Francesca Bianco: “Difficoltà ad operare all’estero, superate grazie a BSI”

Ora Astana “sente” tutta la tecnologia del Titano Proaudio Consulting firma il trattamento acustico della Barys Arena

B SI

di Daniele Bartolucci

Se le “tigri” di Astana si faranno ‘sentire’, molto lo si deve all’expertise sammarinese. Il trattamento acustico della “Barys Arena” di Astana, il nuovissimo e prestigioso multieventi da 12.000 sedute con pista da ghiaccio, casa della squadra di hockey “Barys” (le “tigri”), porta infatti la firma della società d’ingegneria e costruzioni in acustica Proaudio Consulting, ultima nata dalla proprietà della San Marino Audio Project. Grande soddisfazione per Francesca Bianco, Amministratore Unico e Foreign Projects Manager, che ha completato il collaudo proprio in questi giorni, “con risultati superiori alle aspettative: siamo riusciti a limitare il tempo di riverberazione a poco più di 3 secondi: abbiamo permesso a uno spazio di circa 300 mila metri cubi, qual è l’arena, di ‘suonare’ come un auditorium”. Ad Astana, partendo da Londra via Svizzera La Proaudio Consulting ha progettato, costruito, fornito e installato il trattamento acustico della nuova e avveniristica arena di Astana, completando una delle primissime esperienze imprenditoriali sammarinesi in Kazakhstan, paese da qualche tempo oggetto di grande attenzione sul Titano, soprattutto per quelle imprese che vogliono internazionalizzarsi. Ma arrivarci è già di per sé una piccola ‘impresa’, come spiega Bianco: “Tutto è partito da Londra, durante i lavori per gli studi della Fox International Channels, un concentrato di acustica e tecnologia ai massimi livelli, dato il committente, una delle major nel mondo del broadcast. Oltre a noi, sul posto, hanno operato altre aziende specializzate nei vari settori, tra cui l’italiana Professional Show di Padova, una delle più importanti a livello internazionale. Lavorando fianco a fianco, hanno potuto apprezzare la nostra professionalità, rilevandone tutto il

“Abbiamo creduto nel loro progetto, così sosteniamo l’internazionalizzazione”

potenziale, tanto che sono stati proprio loro a offrirci la possibilità di partecipare insieme a una grossa commessa in Kazakhstan, ovvero la realizzazione della nuova arena di Astana a opera della Mabetex, uno dei più importanti costruttori a livello mondiale. Il gruppo ha sede in Svizzera ed è lì che abbiamo trattato e siglato il contratto”. “Tecnicamente”, spiega Bianco, “si è trattato di modificare il modo in cui un ambiente così grande rispondeva ai suoni, e quindi di elevarne la qualità acustica, intervenendo con chi stava installando l’impianto audio. Concretamente, con il nostro acoustic designer, Donato Masci, abbiamo dovuto ideare un trattamento ad hoc, far realizzare pannelli e sistemi di sospensione speciali, e infine installarli a 45 metri d’altezza”. Le difficoltà: la lingua il contratto e i tempi “Per noi si è trattato del progetto più grande mai realizzato finora, in termini di spazio e di fatturato, ma anche di oneri contrattuali, con impegni molto precisi e puntuali a livello di tempistica, forniture e collaudi. Ma anche legali”, spiega Bianco, “perché, ad esempio, il primo ostacolo è stato proprio di questa natura. Contratti internazionali ne abbiamo già siglati ma mai di questa complessità, per cui siamo incappati in una questione legata al foro di competenza per le classi-

che fidejussioni bancarie, richieste per poter ottenere il primo acconto. Fortunatamente la Banca Sammarinese d’Investimento è riuscita a trovare subito una soluzione alternativa, concedendoci un’apertura di credito ed evitando così ritardi. Non è stata l’unica volta che la banca è dovuta intervenire, però”, spiega ancora l’Amministratore di Proaudio Consulting, “in quanto le maggiori difficoltà si sono verificate in loco e, come ogni imprenditore sa, molte non erano prevedibili, né preventivabili. Un capitolo a parte merita la lingua: ad Astana pochi parlano inglese, al di là del management, per cui la ricerca delle maestranze era complicata già in partenza. Un’impresa per chi come noi necessita di personale specializzato come sono i ‘riggers’, coloro che operano ‘sospesi’ a diversi metri da terra. Nel nostro caso, il ‘catwalk’ era a 32 metri e i pannelli da montare a 45 metri da terra. Abbiamo dovuto ricorrere a una ditta slovena, la Show Creations di Stano Kusik: la squadra, di dieci uomini, era quasi tutta

russa. Detto della lingua, la logistica è stata un altro grande problema, come lo è per tutti coloro che operano in Kazakhstan e in cantieri di così grandi dimensioni: lo stesso transfer quotidiano dall’hotel al cantiere può diventare un’impresa, che rischia di modificare la tabella di marcia. A questo aggiungiamo che gli investitori han fermato per ben tre volte i lavori: una volta per un torneo, l’altra per la festa dell’unità nazionale, un’altra ancora per l’inizio del campionato di hockey. La tempistica era diventata una priorità per noi che avevamo un contratto da rispettare. Anche qui BSI si è dimostrata una banca flessibile, anticipandoci i vari acconti che avremmo ricevuto più tardi, permettendoci di andare avanti con i lavori, senza ulteriori ritardi. Pur consapevoli delle nostre capacità, forse poteva sembrare una cosa troppo grande per noi, ma la nostra banca l’ha resa possibile. Dopo questa esperienza, ci prepariamo ad affrontare nuove sfide, sicuri di avere alle spalle un sicuro alleato”.

Banca Sammarinese di Investimento S.p.A, sin dai primi incontri, ha trovato il progetto presentato da Proaudio Consulting molto interessante e meritevole in quanto unisce innovazione, studio, ricerca e know how. Pierluigi Rossetti, Vice Direttore Generale Area Crediti di BSI, ripercorre la “genesi” dell’incontro (e dell’appoggio) tra l’istituto e l’azienda. “Francesca Bianco, Chief Executive di Proaudio Consulting, ci ha contattato per un finanziamento. Ci ha illustrato nei dettagli il progetto di business e ci ha chiesto un ausilio per poterlo concretizzare”. L’iter, com’è facile intuire, non è stato tutto in discesa. “Poiché si tratta di un progetto ‘estero’ (in Kazakhstan, ndr), durante la stadio di avanzamento dei lavori sono emerse alcune criticità, soprattutto di carattere burocratico, ma anche relative ad aspetti più pratici, come ad esempio gli ‘anticipi economici’, necessari per permettere al progetto di continuare ad avanzare. Abbiamo quindi fornito alla società una serie di consulenze, assistendo l’intero progetto nei vari passaggi”. Anche per questa nuova ‘missione’, Banca Sammarinese di Investimento S.p.A ha messo in campo flessibilità, professionalità

e la snellezza operativa che rappresenta la caratteristica principale dell’Istituto. In merito al progetto Proaudio Consulting il dottor Rossetti continua: “Per noi è un’esperienza certamente positiva: ci dà uno ‘storico’, un background per poter ‘appoggiare’ e finanziare altri nuovi progetti in Kazakhastan – una piattaforma piuttosto interessante anche in vista dell’Expo 2017 che verrà organizzata nel Paese - e in maniera più allargata all’estero”. Per BSI, racconta il Vice Direttore Generale Area Crediti, “il progetto presentato da Francesca Bianco, decisamente molto tecnologico, rientra a pieno titolo nell’idea che abbiamo della parola ‘internazionalizzazione’ e allo stesso tempo nel percorso che il nostro istituto ha intrapreso da qualche anno. Circa tre anni fa eravamo un ‘monosportello’, oggi invece siamo diventati una banca ‘a tutto tondo’ e innovativa”. “Le imprese e gli imprenditori – conclude – hanno bisogno di fiducia. L’impegno che abbiamo preso si inserisce in quest’ottica: restituiamo al territorio che ci ospita, attraverso progetti e investimenti ad alto valore aggiunto, la fiducia che i clienti ci concedono”. Alessandro Carli


L eggi e Normative

FIX IN G - Anno X X III - n.4 6 - Venerdì 11 Dicembre 2015

V e n tu r in i (In te r n i): “ N o n c i s a r à p iù la c o n c e s s io n e c ic lic a o g n i 1 0 a n n i”

Cittadini naturalizzati: scatta l’automatismo L’ottenimento non avrà più gli attuali caratteri di “straordinarietà” Cittadinanza, cambiano le modalità di naturalizzazione, che non passerà più attraverso un intervento di straordinarietà e quindi di discrezionalità, ma verrà resto praticameten automatico al riconoscimento di determinati requisti. La modifica è approdata in Consiglio Grande e Generale, non senza qualche perplessità da parte di alcune componenti della società civile così come della politica, “Oggi”, ha relazionato il Segretario di Stato agli Interni, Gian Carlo Venturini, “la legge prevede due modi di acquisto della cittadinanza sammarinese: la cittadinanza per origine e la cittadinanza per naturalizzazione il cui ottenimento è legato, da un lato, ad un atto di volontà del soggetto richiedente in presenza di determinati requisiti previsti dalla legge, e, dall’altro, ad un provvedimento concessorio dell’auto-

rità statuale”. “Il presente progetto di legge è frutto delle riflessioni maturate già da diversi anni all’interno delle forze politiche in ordine alla opportunità di giungere al superamento dell’attuale meccanismo di concessione della cittadinanza per naturalizzazione con carattere di straordinarietà”. La modifica riguarda infatti la “concessione ciclica” in forza di “un provvedimento legislativo straordinario che viene emesso almeno una volta ogni dieci anni in attuazione dei principi di cui all’articolo 2 della Legge n. 114/2000”, con evidente discrezionalità da parte del Consiglio Grande e Generale. Primo problema, “la straordinarietà dell’intervento produce l’effetto per cui il periodo di tempo trascorso in Repubblica ai fini della naturalizzazione non sia di fatto uguale per tutti i richiedenti”. Inol-

tre “tale impostazione non risulta più condivisibile anche alla luce degli univoci orientamenti internazionali provenienti dalle autorità sovranazionali competenti in materia, che auspicano l’adozione di un meccanismo automatico basalo sulla sussistenza di requisiti predeterminati, in presenza dei quali lo straniero dimorante in un Paese è legittimato a presentare domanda per l’ottenimento della cittadinanza”. Il provvedimento normativo in oggetto “fa propria quest’ultima impostazione e pertanto formalizza il passaggio ad un regime di ordinarietà che non presuppone più l’emissione di un provvedimento normativa straordinario”. Riguardo ai requisiti richiesti per la naturalizzazione “è stato mantenuto il periodo continuativo di dimora di 25 anni già previsto dalla Legge n. 35/2012 e il ter-

mine di 15 anni per i coniugi stranieri di cittadini sammarinesi”. Gli altri criteri previsti sono l’assenza di condanne definitive alla pena della prigionia o dell’interdizione dai pubblici uffici superiori ad un anno per reato non colposo, la rinuncia ad ogni altra cittadinanza posseduta e la prestazione di giuramento di fedeltà alla Repubblica di San M a r in o a v a n t i a i C a p ita n i Reggenti ed al Segretario di Stato per gli Affari Interni. Tolta la discrezionalità politica, “l’esame e la decisione sulle domande sono demandati all’Ufficiale di Stato Civile, il quale nel termine di 60 giorni dalla loro presentazione emette un atto di accertamento sulla sussistenza dei requisiti per ottenere la naturalizzazione, e qualora sia positivo è trasmesso alla Segreteria Istituzionale. Daniele Bartolucci

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C entro REACH

Allegato XIV, nuove sostanze che verranno immesse sul mercato Torna anche a dicembre la preziosa new sletter del Centro REACH . Vediamo le principali notizie. È stata pubblicata in G azzetta U fficiale dell’U nione Europea ( G U U E C3 92 del 25/ 11/ 2015) la decisione di rilascio relativa all’autorizzazione all’immissione sul mercato all’uso di sostanze elencate nell’allegato X IV del Regolamento REACH . L’autorizzazione riguarda l’uso della sostanza Tricloroetilene, il titolare dell’autorizzazione è Vlisco N etherlands BV e gli usi autorizzati sono “uso come solvente per la rimozione e il recupero della resina dai tessuti tinti” e “uso come solvente in un processo per il recupero e la purificazione della resina dalle acque di processo”. E’ stata poi pubblicata la bozza del CoRAP, l’elenco delle sostanze che saranno sottoposte alla procedura di valutazione prevista dal Regolamento REACH . L’elenco contiene 13 8 sostanze ( 53 sostanze recentemente selezionate) che saranno valutate dagli Stati Membri nel triennio 2016 -2018. La versione

definitiva del CoRAP sarà pubblicata entro marzo 2016 e includerà l’indicazione degli Stati Membri che cureranno la valutazione delle varie sostanze selezionate. L’ECH A ha chiuso la consultazione pubblica sulle proposte di classificazione ed etichettatura armonizzata per 3 sostanze: 1. Spirodiclofen ( ISO ) ; 3 -( 2,4 dichloropheny l) -2-oxo-1oxaspiro[ 4 .5] dec-3 -en-4 -y l 2,2- dimethy lbuty rate ( CAS 14 84 77-71-8) ; 2-benzy l2-dimethy lamino-4 ’morpholinobuty rophenone ( EC 4 04 -3 6 0- 3 ; CAS 1193 13 -12-1) ; isobuty l methacry late ( EC 202-6 13 0; CAS 97-86 -9) . La consultazione pubblica per il 4 -tert-buty lphenol ( EC 202-6 79-0; CAS 9854 -4 ) invece si chiuderà l’8 gennaio 2016 . Aperto la consultazione pubblica sulla proposta di restrizione per una sostanza: O ctamethy lcy clotetrasiloxane ( D4 ) ,Decamethy lcy clopen tasiloxane ( D5) ( EC 20913 6 -7, 208-76 4 -9; CAS 556 -6 7-2, 54 1-02-6 ) . w w w .centroreach.it



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