San Marino Fixing nr. 36 / 2014

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Anno XXII - n.36 - 1,50 euro

Direttore Loris Pironi

Venerdì 3 Ottobre 2014

P ST E ditoriale Appalti, si può scrivere Arrivano Latte, la serietà va ribadita

Da un paio di settimane a questa parte circola la notizia di una cordata di imprenditori italiani pronti a rilevare la Centrale del Latte di San Marino. San Marino Fixing ha allora intervistato Simona Michelotti, che era a capo della cordata di imprenditori sammarinesi che si erano proposti di fare altrettanto. Un tentativo – evidentemente – andato in bianco, almeno a sentire le parole del Segretario di Stato al Territorio Antonella Mularoni che ha annunciato appunto la probabile svolta, dopo anni di stallo. Quello che Fixing ha fatto, semplicemente, è stato raccogliere le parole dell’ex Presidente di ANIS e Camera di Commercio evidentemente delusa dal trattamento ricevuto: “Non ci siamo dileguati, non ci siamo squagliati come neve al sole” ha voluto ribadire sulle nostre colonne, e ha ricordato l’impegno, e gli investimenti sostenuti per provare a chiudere la partita. Negli ultimi giorni dopo la nostra intervista c’è stato un botta e risposta a mezzo stampa tra Mularoni e Michelotti [...] Segue a pag. 7

C ultura

Monte Pulito: 70 anni fa la battaglia

all’interno

una nuova pagina

le prime 5 imprese

Dopo “soli” 12 anni è stato emesso il Decreto che dà attuazione alla legge. Via al Registro, un passo avanti in fatto di trasparenza a pag.3

E venti

Del Conca, la piastrella va a “ruba”

a pag.4

A NIS

Dopo “soli” dodici anni il Governo ha predisposto il Decreto Delegato che dà attuazione alla “Legge sul contratto di fornitura o somministrazione della pubblica amministrazione e degli enti pubblici”. Il D.D. 153/2014 è destinato a cambiare la sorte degli appalti pubblici a San Marino, una materia decisamente e tradizionalmente spinosa. Tra le novità, la più importante è rappresentata dall’obbligo di iscrizione nel Registro dei Fornitori e dei Prestatori di Beni e Servizi. Sarà tenuto dalla Camera di Commercio. Di fatto il nuovo meccanismo entrerà in funzione a pieno regime a partire dal 1 gennaio 2015. Da allora tutte le varie stazioni appaltanti dello Stato (PA allargata) saranno tenute a “pescare” le imprese dal suddetto Registro. Un passo avanti importante in termini di trasparenza. Servizio a pag. 7

Formazione: due corsi su Excel e Word

a pag.5

spazio riservato all’indirizzo


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C ircondario

FIXING - Anno XXII - n.36 - Venerdì 3 Ottobre 2014

F ocus

Questione di num3ri

Tic tic tiiic tic tic titic tic. Oggi, ma nel 1837, Samuel Morse brevettava il suo celebre codice. Ma attorno al 3 ottobre si snodano altre straordinarie storia: nel 1789 George Washington proclamava il primo giorno del ringraziamento mentre nel 1839 veniva inaugurata la prima ferrovia italiana, la Napoli-Portici. Ci sono poi due pagine legate ai conflitti bellici, in anni differenti. Nel 1935 l’Italia invadeva l’Etiopia. A capo delle truppe, il Generale de Bono, che solamente nel novembre dello stesso anno venne sostituito da Pietro Badoglio. E’ invece storia dei nostri giorni (2010) la fine del “mutuo” acceso dalla Germania per saldare i debiti imposti dal trattato di Versailles dopo la prima guerra mondiale. In occasione del ventennale della caduta del Muro di Berlino, le casse dello Stato hanno versato gli ultimi 70 milioni di euro alle potenze vincitrici, concludendo di fatto l’effetto del trattato. Il 3 ottobre però si festeggiano anche molti celebri compleanni: da quello di Eleonora Duse (1858), una delle più grandi attrici italiane del Novecento, a quello del conduttore televisivo (ed ex pilota automobilistico) Andrea de Adamich (1941), senza dimenticare il politico Maurizio Lupi (1959) e del calciatore Zlatan Ibrahimovic (1981). Ci sono poi notizie di economia, che si soffermano sul numero 3. L’Istat, negli ultimi giorni, ha rivisto in rialzo il Pil dell’Italia del 2011: +3%. Un 3 con il segno meno invece arriva dal mondo del mercato immobiliare: l’Agenzia delle Entrate ha comunicato nel secondo trimestre del 2014 il comparto ha subito uno schiacciamento rispetto allo stesso periodo del 2013. Se il mattone annaspa, altrettanto non si può dire per il mercato dei videogiochi, che in Gran Bretagna stanno dando una bella scossa all’economia locale. Uno studio che utilizza i big data mette in luce un mercato in crescita del 22% che vale quasi 3 miliardi di dollari. Vuoi vedere che anche l’abitazione è diventata virtuale? Alessandro Carli

L’economia della Provincia non riesce a risalire la china: i principali indicatori ancora negativi

Rimini, ancora grande crisi: nubi nere sul manifatturiero Molto positivo però il saldo della bilancia commerciale nei primi sei mesi dell’anno Un altro bollettino statistico con diversi segni negativi per l’economia del territorio di Rimini, che non riesce a risalire la china della crisi: lo attestano i dati relativi alla congiuntura aggiornati al 2° trimestre 2014 (30 giugno 2014). I principali indicatori riguardanti l’industria manifatturiera (produzione, fatturato, ordinativi), il settore edile (l’andamento del volume d’affari) e il commercio al dettaglio (l’andamento delle vendite) risultano infatti tutti negativi, sia nel confronto con lo stesso trimestre dell’anno precedente in termini “quantitativi”, che nel confronto con il trimestre precedente in termini “qualitativi”. Anche se le costruzioni e il commercio registrano un lieve miglioramento rispetto al 1° trimestre 2014, nel manifatturiero le variabili mostrano un sostanziale peggioramento. Congiuntura manifatturiera La produzione registra una diminuzione del 2,7% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, che risulta più alta rispetto a ciò che si rileva in Emilia-Romagna e in controtendenza all’Italia (+0,2%); rispetto al 1° trimestre 2014, il 14,2% delle imprese ha riscontrato un aumento della produzione, il 31,0% una diminuzione, il restante 54,8% non ha subito variazioni. Per il fatturato: -2,1% rispetto

al 2° trimestre 2013, percentuale più alta della variazione emiliano-romagnola (-0,9%) mentre leggermente positiva risulta essere la situazione italiana (+0,3%); la causa del decremento riminese è il calo della domanda interna, mentre quella estera è in aumento (+1,0%). Con riferimento al 1° trimestre 2014, la quota delle imprese che ha riscontrato una diminuzione del fatturato (25,8%) è superiore a quella che ha dichiarato un aumento dello stesso (12,3%). Gli ordini rappresentano la variabile più negativa, con un decremento del 3,5% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, nettamente superiore al calo regionale (-1%) e alla stabilità riscontrata a livello nazionale; la causa del decremento è ancora una volta imputabile al calo della domanda interna e all’aumento di quella estera (per Rimini +2,1%). Rispetto al 1° trimestre 2014, solo il 12,5% delle imprese ha riscontrato un aumento degli ordini, mentre il 27,6% una diminuzione. Riguardo all’artigianato il momento appare meno critico: la variazione percentuale annua della produzione si attesta infatti a -1,9%, in linea con la diminuzione regionale (-2%) e superiore a quella nazionale (-1,2 %). Per il fatturato la situazione risulta ancora meno pesante: la variazione percentuale annua del fatturato risulta infatti del -1,9% (-2,1% in Emi-

lia-Romagna e -1,3% in Italia). Gli ordini delle imprese artigiane, pur in calo presentano una condizione migliore per Rimini: -2,2%, contrazione in linea con quella dell’Emilia-Romagna (-2,3%) e peggiore a quella dell’Italia (-1,5%). Congiuntura settore edile Il fatturato (o volume d’affari) registra una diminuzione dell’1,6% rispetto al 2° trimestre 2013, inferiore sia alla variazione che si registra in Emilia-Romagna (-3%) sia alla diminuzione avvenuta in Italia (-6,7%) in misura ancor più netta. Rispetto al 1° trimestre 2014, solo il 6% delle imprese ha riscontrato un aumento del fatturato, il 17,2% una diminuzione, il restante 76,8% non ha subito variazioni. La congiuntura per le imprese artigiane nelle costruzioni è di poco più critica rispetto a quella della totalità delle imprese; infatti, rispetto al 2° trimestre 2013 si riscontrano i seguenti valori: -2,1% in provincia di Rimini e -3,6% in Emilia-Romagna. Commercio al dettaglio Le vendite mostrano un calo dell’1,8% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente; ma il calo del territorio è il più basso rispetto a quello delle altre province in Regione; infatti la contrazione in Emilia-Romagna è -3,3% e per l’Italia -3,9%.

Rispetto al 1° trimestre 2014 la maggior parte delle imprese (62,6%) non ha subito variazioni delle vendite; solo l’11,8% delle imprese ha riscontrato un aumento, mentre il 25,5% ha rilevato una diminuzione. L’indagine congiunturale sulle imprese dei settori manifatturiero, costruzioni e commercio al dettaglio, realizzata da Unioncamere Nazionale per conto di Unioncamere Emilia-Romagna, si rivolge trimestralmente ad un campione di imprese (con dipendenti) ricavato dal Registro Imprese, integrato con i dati ottenuti da altre fonti (Inps e Istat); per il manifatturiero e l’edilizia l’indagine è rappresentativa delle imprese fino a 500 dipendenti, mentre per il commercio al dettaglio della totalità delle imprese con dipendenti. Aggiornamento Export Rallenta in provincia di Rimini la crescita dell’export (dati Istat) nel 2° trimestre 2014, se confrontata con il 2° trimestre 2013 (-4,5%); grazie però a un primo trimestre altamente positivo (+11,9%) rispetto al 1° trimestre 2013, il risultato globale dell’export nel 1° semestre 2014 fa segnare un +3,0%. Positivo anche il saldo della bilancia commerciale nei primi sei mesi dell’anno: +581.115.856 euro, frutto di un valore dell’export pari a 936.128.757 euro e di un valore dell’import pari a 355.012.901 euro.

I principali prodotti esportati, che rappresentano il 57,1% sono: - Articoli di abbigliamento, escluso l’abbigliamento in pelliccia (27,4% sul totale export); - Macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili (11,9%); - Navi e imbarcazioni (9,6%); - Altre macchine di impiego generale (forni e bruciatori, sistemi di riscaldamento e refrigerazione, macchine e attrezzature per ufficio esclusi computer, macchine di sollevamento e movimentazione) (8,2%). L’Unione europea è il principale mercato export, con il 54,3% dei prodotti esportati; a seguire, gli altri Paesi europei (15,4%), gli Stati dell’America Settentrionale (9,1%) e i Paesi dell’Asia Orientale (7,4%); i primi Paesi export sono invece: Francia (10,1% sul totale), Stati Uniti d’America (8,3%), Russia (8,1%), Germania (7,3%) e Spagna (5,9%). Dal confronto regionale il territorio continua ad essere all’ultimo posto per incidenza percentuale dei prodotti esportati (3,5% del totale dell’export regionale) e nei primi sei mesi del 2014 registra con il 3% l’incremento percentuale annuo minore (al pari di Parma, ma davanti a Forlì e Ravenna che registrano un decremento), inferiore alla media emiliano-romagnola (+4,5%) ma superiore a quella nazionale (+1,3%). a cura della Red. ec.


I mprese

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L’incubatore apre ufficialmente: 5 startup provenienti da tutto il mondo

Techno Science Park ecco le prime bandiere San Marino, Italia, USA e Giappone. Nel segno dell’innovazione Stati Uniti d’America, Giappone, Italia e San Marino. Provengono da questi Paesi le prime cinque realtà imprenditoriali apriranno di fatto l’attività dell’incubatore Techno Science Park San Marino – Italia, la struttura nata appositamente per promuovere la nascita e sviluppo di startup innovative ad alto contenuto tecnologico. L’ultimo giorno di settembre i rappresentanti delle aziende - Tarasoft, Oricom Tech Europe, SignED, Comparyson e Easy to do easy to send - hanno firmato il contratto d’incubazione e sono pronti a prendere possesso dello spazio a loro destinato all’interno della struttura di Rovereta. Da oggi e per quattro anni saranno messi a disposizione delle startup, servizi, strutture, consulenze e verifiche trimestrali sull’andamento dell’impresa al fine di facilitare e accelerare il loro avvio sul mercato Le cinque realtà sono state scelte tra le 24 manifestazioni d’interesse presentate attraverso il bando. Gli aspiranti imprenditori sono stati impegnati fin da subito in incontri formativi curati dallo staff dell’incubatore, che li ha supportati nella creazione del business plan, sottoposto poi alla Comitato Tecnico di Valutazione che ha dato l’ok per l’incubazione. “E’ un risultato molto importante, frutto di un lungo lavoro – ha commentato il Segretario di Stato per l’Industria Marco Arzilli -. Diamo un’ottima notizia ai cittadini sammarinesi: ci sono cinque nuove imprese sul nostro territorio che, grazie ai servi-

zi del nuovo incubatore, potranno crescere e creare sviluppo. Ma sono solo le prime: tante altre imprese con idee innovative arriveranno a insediarsi a San Marino e saranno il cuore pulsante di un progetto che sta diventando

Giari (APSTI): “Soddisfazione vedere nascere nuove prospettive di sviluppo” realtà, quello del Parco Scientifico Tecnologico”. Soddisfatto anche Alessandro Giari, Presidente di Apsti Servizi: “Dalle parole ai fatti. Credo che questo chiedessero i cittadini di San Marino, ma anche i territori italiani limitrofi. E’ una bella soddisfazione vedere nascere nuove imprese, nuova occupazione, nuove prospettive di sviluppo. Credo che questo accordo Italia – San Marino stia dando i primi importanti frutti”. Vediamo chi sono, e di cosa si occupano le cinque nuove realtà. Tarasoft Società sammarinese già costituita, si occupa di sistemi integrati di comunicazione dati tra apparati diagnostico-medicali. L’idea d’impresa per l’incubatore sammarinese è un apparato per la risonanza magnetica e un software per l’archiviazione e la visualizzazione delle immagini dia-

gnostiche, che potranno essere visualizzate anche su dispositivi portatili. Oricom Tech Europe La casa madre è giapponese e opera nel campo di sistemi hardware e software per la protezione dati e sistemi di archiviazione. L’azienda sammarinese svilupperà software per la protezione di chiavette usb e di dati su PC e smartphone. Sarà anche il quartier generale della distribuzione dei prodotti Oricom in Europa.

Redazione Alessandro Carli alessandro.carli@fixing.sm Responsabile commerciale Roberto Parma - 339.8016455 roberto.parma@fixing.sm Per la pubblicità su Fixing: 0549.873925

Editore Società Editoriale Fixing srl Via Antonio Onofri, 109 47890 San Marino Città Tel. 0549.991719 Fax 0549.879049 e-mail: info@fixing.sm web: www.sanmarinofixing.com Prezzo in edicola: 1,50 euro Fotolito Fotoedit srl - Via G. Angeli, 4 47899 Serravalle Repubblica di San Marino

ha messo in mostra la nuova “Tecnika”

SignED Sviluppo, progettazione e brevettazione di ciò che mi migliora la vita. In fase di sviluppo e utilizzo l’accessorio “Wing Shoe”, tecnologia applicata al prodotto calzaturiero. Comparyson Società sammarinese appena costituita che si occupa dello sviluppo di applicazioni per il web marketing. Il servizio si inserisce nel settore del social media marketing consentendo ai potenziali clienti di creare comparazioni, sondaggi e confronti di qualunque genere. Easy to do easy to send Avvio di attività di sviluppo applicativi per l’automazione del contatto sui social. “Easy to do easy to send” è un software dedicato al web marketing che permette all’utente di aggiornare, gestire e programmare simultaneamente e con un solo click decine o centinaia di account su social network anche diversi tra loro.

San Marino FIXING settimanale di informazione economica, finanziaria e politica Direttore responsabile Loris Pironi direttore@fixing.sm

Z oom Marmomacc, a Verona l’azienda Denver

Stampa Litografia Studiostampa Via G. del Consiglio, 5 47891 Galazzano Repubblica di San Marino Autorizzazione della Segreteria di Stato agli Affari Interni della Repubblica di San Marino del 16/4/1993 - Protocollo n.1695. Spedizione di stampa periodica in abbonamento postale per l’interno - Tassa pagata - Tariffa per editori - Autorizzazione n.711 del 16/02/2005 della Direzione Generale delle PP.TT. della Repubblica di San Marino

Con uno stand di oltre cinquecento metri quadrati la sammarinesissima Denver ha rappresentato la Repubblica di San Marino a Marmomacc, la più importante manifestazione fieristica della penisola per quanto concerne il comparto marmifero. Denver, con una storia trentennale di successo alle spalle, è azienda leader per quanto riguarda la produzione di macchine per la lavorazione del marmo e del vetro. Ancora una volta è stata protagonista del più grande evento fieristico italiano, che è andato in scena dal 24 al 27 settembre. “All’interno del nostro stand – spiegano da Denver - abbiamo esposto gran parte delle nostre macchi-

ne per il marmo: centri di lavoro a controllo numerico a quattro e cinque assi, frese a ponte monoblocco, lucidatrici, e una macchina innovativa sul mercato mondiale”. Quest’ultima novità proposta a Marmomacc si chiama Tecnika, ed è una fresa a ponte che “rivoluziona il modo di lavorare e il concetto stesso di fresa a ponte”. La peculiarità di Teknica è la sua testa girevole a 360 gradi e inclinabile fino a 180: in questo modo la nuova macchina consente di svolgere non soltanto le lavorazioni tipiche di una fresa a ponte, ma anche quelle più specifiche dei centri di lavoro a controllo numerico: una macchina ideale per il marmista

che senza dover investire somme ingenti si trova a poter usufruire di uno strumento di lavoro versatile e prezioso. A Marmomacc, Denver spa ha presentato inoltre un software interamente sviluppato in casa. Si chiama “Facile”, è un touch screen appunto facile ed intuitivo, tramite il quale è possibile eseguire progetti e lavori direttamente in macchina senza dover passare da Pc o postazioni office. Infine una curiosità: a Verona nel padiglione mostre è stata esposta un’opera in marmo di carrara, intitolata “Abitare il tempo”, realizzata da un marmista-artista toscano cliente di Denver utilizzando proprio una delle macchine prodotte sul Titano.


I mprese

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Oltre a Lupin III, Del Conca pensa anche alle note

La cer... amica della musica La linea “Due” può diventare una cassa stereo di Alessandro Carli

Ci sono indicatori difficilmente numerabili, che però riescono a dare l’esatta caratura di un progetto di successo: la grande affluenza – e l’interesse – dei visitatori, e i continui impegni del CEO del gruppo. Lo stand di Del Conca al Cersaie 2014 di Bologna Fiera - che ha ospitato anche una Fiat 500 gialla e due cosplayer, interpretati da Tommaso Strignano ed Elena Ponte - è stato preso d’assalto, vuoi per la qualità dei prodotti, vuoi per la grande novità dell’anno, ovvero la linea legata al fumetto giapponese Lupin III. Cool, dalle linee e dai colori decisi, declinata in tre differenti decori, si adatta perfettamente agli interni di stile contemporaneo e richiede un padrone di casa con il senso dell’ironia. La collezione coinvolge tutta la banda: oltre al mitico ladro gentiluomo, gli altri protagonisti della collezione sono la sempre splendida e conturbante Fujiko (o Margot, come la conosciamo in Italia), i fidi compari Goemon con la sua katana e l’abile pistolero Jigen, e l’immancabile quanto sfortunato ispettore Zenigata. Con Enzo Donald Mularoni, CEO del Gruppo, partiamo dal “ladro gentiluomo”. Ingegnere, com’è nato il progetto su Lupin III e i suoi compagni? “Nel 2013 siamo entrati nel mondo dei fumetti con ‘Le stanze del desiderio’ di Milo Manara. Abbiamo voluto

proseguire questa strada, lanciando a Cersaie 2014 la linea dedicata a Lupin III. Questa linea – che si presta per grafiche riprodotte sulla ceramica - strizza l’occhio a una fascia di clientela ampia, che arriva sino ai 50enni. Qui in Fiera ha destato molta curiosità. Grazie alla duttilità dei personaggi, Lupin III – a differenza delle ragazze di Milo Manara, forse più indicato per la zona bagno - può essere posizionato anche nel reparto giorno”. Si è puntato molto sui colori. “Le soluzioni incontrano i gusti di una vasta gamma di clienti: dalla versione opaca, dalle sfumature vintage anni Settanta, sino al lucido. I formati sono due: il 20x20 cm. e il 20x50 cm. I visitatori hanno apprezzato questa linea in quanto incontra i gusti in fatto di design di interni”. Non solo Lupin III però: lo stand propone agli occhi anche altre linee... “Tra le novità che abbiamo portato in fiera ci sono anche i ‘forti spessori’, un settore in cui siamo leader nei mercati esteri. A Cersaie 2014 abbiamo presentato anche ‘Due’, un prodotto in gres porcellanato adatto agli spazi all’aperto. ‘Due’ può essere posato in modo tradizionale ma anche a secco su sabbia, erba e ghiaia senza collanti e stucchi in modo rapido e pulito, oppure sopraelevato grazie ai supporti in polipropilene di altezza variabile. L’interca-

pedine tra pavimentazione e fondo permette la facile ispezione in qualsiasi momento, aiuta a ridurre i dislivelli e favorisce al contempo l’isolamento termico e acustico. Facile e veloce da installare, la pavimentazione è immediatamente calpestabile. E’ la soluzione ideale per il pavimento del giardino, della terrazza esterna o della piscina. Si può creare un vialetto o un lastrico solare facilmente utilizzabile perché planare. Le piastrelle sono facilmente rimovibili e riutilizzabili. Una delle particolarità è legata alla musica: può diventare una cassa di un impianto stereo. La piastrella, se sollecitata dalla musica, inizia a vibrare e inizia a effondere le note”. Un anno fa avevate lanciato la linea di Manara. Come sta andando? “Molto bene: il progetto è piaciuto molto. In questo periodo sta vivendo la curva di massimo consumo. Generalmente un prodotto impiega un anno per entrare a pieno regime”. Ultimamente avete aperto anche negli USA… “L’impianto di Loudon, in Tennessee, è partito con un’efficienza superiore del 30% rispetto a quanto si pensava. Il mercato statunitense sta rispondendo molto bene. Un’analisi più dettagliata può essere fornita dopo tre anni dall’apertura. Le sensazioni comunque sono molto positive”.

G estione Rifiuti

Rubrica a cura di: Lo smaltimento può essere fatto anche annualmente

Prosegue senza posa il nostro percorso tra gli accorgimenti utili alle imprese per migliorare la propria gestione del ciclo dei rifiuti. Perché è proprio questo l’intendimento che stiamo portando avanti nello spazio ben delineato di questa rubrica su Fixing: aiutare le aziende a affrontare una materia delicata come la gestione ambientale e, dove possibile, a produrre qualche significativo risparmio. Questo mese affrontiamo la questione dello stoccaggio dei rifiuti, per uno smaltimento più efficiente. Il testo di legge sammarinese di riferimento, ovvero il Decreto Delegato del 27 aprile 2012 n.44, meglio noto come “Codice ambientale”, offre agli operatori economici del Titano l’opportunità di effettuare lo smaltimento annualmente, o in alternativa quando si raggiunge la quota di 30 tonnellate di stoccaggio. Questa possibilità consente di abbattere i costi di trasporto e smaltimento, ed è uno dei principali strumenti che le imprese possono utilizzare per una buona gestione del ciclo del rifiuto all’interno delle proprie strutture. Per la precisione la norma dà facoltà alle imprese di smaltire il proprio rifiuto al massimo entro 12 mesi da quando è stato prodotto,

o per essere più precisi da quando tale rifiuto è stato registrato. Se all’interno dell’area dell’azienda c’è lo spazio necessario per stoccare il materiale, si tratta di una possibilità da prendere in seria considerazione. Ogni operatore, a seconda della propria tipologia, produce una quantità più o meno importante di rifiuto. Le aziende medio-piccole generalmente difficilmente arrivano al tetto di 30 tonnellate indicato dalla legge, quindi il riferimento che interessa è quello temporale dei 12 mesi. Il discorso è piuttosto semplice. Se si produce una quantità di materiale di scarto nella misura di una manciata di cuboplast (l’unità di misura ‘trasversale’, che equivale a mille litri, una tonnellata oppure un metro cubo) ogni 3-4 mesi, vale sicuramente la pena stoccare il proprio prodotto di scarto per effettuare uno smaltimento annuale. Avere la possibilità di attendere per effettuare uno smaltimento unico significa abbattere i costi di trasporto e di smaltimento. Naturalmente occorre considerare che in questo caso il costo non viene dilazionato nelle varie occasioni in cui eventualmente prima si effettuava il trasporto dalla ditta allo smaltitore, ma anche

il costo è accumulato; un problema assai relativo però se si considera l’entità non ingente del costo in confronto al risparmio rispetto agli smaltimenti ripetuti. Un dubbio che spesso attanaglia le imprese rispetto a questo termine di un anno, a cui noi consulenti rispondiamo facilmente, riguarda proprio la tempistica, ma si tratta di un chiarimento più che utile. Dover smaltire entro l’anno non significa essere costretti a far sparire i propri rifiuti entro il 31 dicembre. Come già detto l’anno in questione parte dal giorno della registrazione (obbligatoria) del rifiuto. Chiudiamo con un ultimo utile consiglio: se poi lo stoccaggio viene unito a buone pratiche di compattamento del rifiuto (ne abbiamo parlato nella precedente rubrica, la ritrovate sul sito di Fixing, www.sanmarinofixing.com e sul nostro, www.iamrsm.com) allora il rifiuto può davvero trasformarsi da costo in risorsa. Mattia Marinelli


Il sangue che impastò l’Europa Sono passati settant’anni dalla Seconda Guerra Mondiale, che tragicamente lambì anche il Titano Conseguenza di un equilibrio socio-politico più che precario, provocò oltre sessanta milioni di vittime di Loris Pironi

In questi giorni corre il 70° anniversario della Battaglia di Monte Pulito, ricordata nei libri di storia anche come la Battaglia di San

Marino. Siamo nelle fasi salienti della Seconda Guerra Mondiale, il conflitto che più di qualunque altro ha lasciato il segno, ha scon-

Se la causa occasionale che portò allo scoppio della Prima Guerra Mondiale fu un episodio isolato, l’assassinio dell’Arciduca Francesco Ferdinando d’Austria da parte del terrorista – o patriota a seconda da che parte la si guardi – Gavrilo Princip, per la Seconda Guerra Mondiale non si può fare altrettanto. L’inizio ufficiale, così raccontano tutti i libri di storia, fu sancito dall’invasione delle

gie e regimi scaturiti dall’instabilità politica, povertà e ricchezza agli estremi in un mondo in rapida evoluzione, modelli di sviluppo in rampa di lancio (il capitalismo liberale statunitense) e in inesorabile declino (il colonialismo britannico). È questo lo scenario in cui Hitler prese il potere in Germania nel 1933, e in cui lo consolidò nei mesi successivi alternando violenze (la Notte dei lunghi coltelli, ad esempio) e roboanti discorsi di fronte a folle impazzite. E il resto dell’Europa, e del mondo, nel frattempo cosa si faceva per impedire tutto questo? Assolutamente niente. Anzi, spesso il nazismo, prima che prendesse la rincorsa per travolgere i Paesi più vicini, era visto come un contrappeso per limitare il “contagio” comunista proveniente dall’est. Ma nella seconda metà degli anni Trenta il treno nazista era ormai lanciato e mal incolse a chi non riuscì a coglierne il delirio di onnipotenza. Le conseguenze furono drammatiche in tutto il mondo. Quasi sessanta milioni di morti complessivi, l’Olocausto, le due bombe atomiche sganciate sul Giappone che diedero inizio a una nuova terribile era da cui ancora non siamo usciti. La guerra fredda e la divisione del mondo in due blocchi contrapposti. Tutto questo è difficile bollarlo unicamente come la conseguenza delle scelte di un dittatore sanguinario.

Da Dunkerque alle Midway le battaglie che spostarono gli equilibri truppe della Germania nazista alla Polonia, un’avanzata inarrestabile fino al cuore della Francia, la famosa guerra lampo che si tramutò in estenuante lotta di trincea. Una lettura sin troppo facile, che tuttavia fa perdere di vista lo scenario globale che portò al conflitto. Le cause recondite dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale si ritrovano infatti ben radicate nella pace che scaturì nel 1918 al termine della sanguinosa Grande Guerra. La Germania sconfitta, schiacciata, annichilita, impoverita e “scippata” di alcuni dei suoi territori più ricchi (la fragile Repubblica di Weimar, destinata al rapido naufragio), con il sanguinoso avvento al potere di Hitler pretese infatti di riscuotere il conto. Il XX Secolo sarà ricordato nei millenni a venire come il secolo dei totalitarismi. Il nazismo, il fascismo italiano, il franchismo in Spagna, il comunismo macellaio di Stalin in Unione Sovietica. Ideolo-

La guerra lampo Blitzkrieg, ovvero guerra lampo. Era quello che i generali tedeschi contavano di fare invadendo la Polonia, passando dal Belgio e dai Paesi Bassi sino a giungere con i propri Panzer fino a Parigi, aggirando la famosa Linea Maginot. La prima battaglia

volto l’umanità. Anche la neutrale Repubblica di San Marino è stata coinvolta dagli eventi bellici: per lo “sconfinamento”

memorabile fu quella di Dunkerque, nella punta più settentrionale della Francia, a una manciata di chilometri dall’Inghilterra. Le truppe naziste avevano accerchiato i nemici anglo-francesi, ma per imperizia o eccesso di fiducia se li lasciarono fuggire da sotto il naso con l’intervento di una flotta rastrellata in fretta e furia tra navi militari e imbarcazioni private. Poteva essere una disfatta epocale per le forze alleate, invece entrò negli annali come il “Miracolo di Dunkerque”. La Germania provò quindi a fiaccare la resistenza britannica, in previsione di una massiccia invasione di terra (l’operazione Leone Marino), con l’utilizzo in forze della propria aviazione: la Battaglia d’Inghilterra del 1940 tuttavia portò al quasi totale annientamento della Luftwaffe, l’aviazione tedesca, fiore all’occhiello dell’armamentario nazista. E l’operazione Leone Marino venne “accantonata” a tempo inde-

dei combattenti all’interno del proprio territorio, ma anche per il triste episodio del bombardamento alleato, quelle 263 bombe sgan-

terminato. L’Italia in guerra Nel frattempo, il 10 giugno del 1940, l’Italia entrò in guerra, al fianco della Germania, giusto in tempo per fregiarsi di qualche piccola flebile gloria – se così le vogliamo chiamare – sulla Francia già alle corde. In ottobre partendo dalle proprie basi in Albania Mussolini aprì (senza peraltro informare l’alleato tedesco) un nuovo fronte in Grecia. Patto infranto L’avanzata nazista in Europa era resa più tranquilla, per così dire, dall’accordo di non aggressione con l’URSS firmato nel 1939 (il patto Molotov-Ribbentrop), ma nel 1941 Hitler diede il via alla monumentale Operazione Barbarossa, per ridurre in pochi mesi – così pensava – in ginocchio l’impero sovietico. Nonostante le perdite di enormi proporzioni (oltre 4 milioni di uomini in un solo

ciate per un “errore” dell’intelligence britannica e che il 26 giugno del 1944 provocò 63 morti. È proprio per questo che

San Marino Fixing dedica lo Speciale Cultura di questo mese al secondo conflitto mondiale, alle sue origini e alle sue conseguenze.

anno) l’URSS resistette e passò al contrattacco, con i soldati tedeschi in trincea nel freddo e nel gelo. Altri venti quelli che spiravano in Africa, dove il dominatore incontrastato era il Feldmaresciallo Erwin Rommel, amato dai suoi uomini e ammirato dai nemici, con il suo Afrika Korps.

to, tra i 4 e i 9 mila per i tedeschi. Numeri risibili confrontati a quelli di altre battaglie, ma nessuna fu di capitale importanza quanto questa.

Pearl Harbour Nel frattempo entrarono in Guerra gli Stati Uniti, tirati per i capelli dal Giappone che il 7 dicembre del 1941 bombardò Pearl Harbour. Oltre a portare in guerra i propri soldati i propri mezzi e i propri dollari, gli statunitensi combatterono battaglie di strategica importanza nei mari del Pacifico contro la flotta nipponica. L’evento cruciale fu la celebre battaglia delle Midway, quando le navi USA respinsero l’attacco feroce della Marina Imperiale Giapponese, segnandone il primo decisivo stop. Sbarco in Normandia Tornando in Europa la guerra sul fronte orientale stava dissanguando la Germania nazista, i bombardamenti a tappeto degli alleati angloamericani provocavano morte distruzione e soprattutto scoramento. Usa, Inghilterra e gli altri alleati si stavano preparando per la spallata decisiva, lo sbarco in Normandia. Era il 6 giugno del 1944 quando venne dato il via all’Operazione Overlord. Il cosiddetto Vallo Atlantico era la lunga linea difensiva tedesca lungo le coste. Le truppe alleate sbarcarono in Normandia nella prima mattina in un tratto di costa francese compreso tra Quinéville e Merville. A comandare le operazioni il generale statunitense Dwight D. Eisenhower. Complessivamente le perdite furono attorno ai 10 mila uomini sul fronte allea-

Verso Berlino Una volta sbarcati sul continente, niente poteva fermare gli alleati. Che misero piede anche in Italia – che nel 1943, l’8 settembre, si era arresa sbarcando ad Anzio e risalendo la penisola. Sempre più

Dopo le atomiche sganciate sul Giappone niente fu più come prima accerchiato, Hitler si trovò per tutta l’ultima parte della guerra asserragliato in un bunker a Berlino, mentre gli alleati, inglesi, americani e sovietici, facevano letteralmente corsa per arrivare per primi a Berlino. La battaglia finale nel centro della capitale si concluse il 2 maggio 1945. Quella di Hitler si era conclusa tre giorni prima, il 30 aprile, con il suicidio nel bunker. Epilogo atomico La Germania si era arresa, il Giappone ancora no. Il 6 agosto 1945 un B-29, un bombardiere quadrimotore passato alla storia con il nome Enola Gay, partì dalle Isole Marianne e sganciò su Hiroshima la prima bomba atomica. Un secondo ordigno nucleare fu fatto esplodere tre giorni dopo su Nagasaki. Il giorno di ferragosto venne annunciata la resa incondizionata del Giappone. La Seconda Guerra Mondiale era finita, la Guerra Fredda cominciò proprio allora.


6 II

Monte Pulito, a metà degli anni Quaranta, fu teatro di un duro scontro nell’ambito dello sfondamento della Linea Gotica da parte degli Alleati: nel settembre del 1944 perse eroicamente la vita il soldato Gurkha Sehr Bahadur Thapa, colpito a morte nel tentativo di salvare i propri commilitoni feriti, meritando postume la Victoria Cross, massima onorificenza militare britannica. Il modo più corretto per ricordare il 70esimo anniversario della battaglia di Monte Pulito (Repubblica di San Marino) è quello di attingere alle parole che Daniele Cesaretti, Maria Cristina Conti e Luca Villa hanno scelto per dare corpo al prezioso libro “Faetano, 1944, Victoria Cross”, pubblicato nel settembre del 2008 da Ente Cassa di Faetano e che scorre lungo la “Linea gotica” (la demarcazione – che collega La Spezia a Rimini - è stata utilizzata anche dagli studiosi di linguistica romanza, e divide le lingue occidentali da quelle orientali). I fatti portati alla luce con grande rigore nella pubblicazione portano al settembre del 1944 quando gli eserciti alleati invasero la neutrale Repubblica di San Marino per inseguire i tedeschi nella loro fuga verso nord. A dare una data precisa all’evento, le parole di Cesaretti: “Nella giornata del 18 settembre 1944 si combatté aspramente per la conquista di un colle in apparenza insignificante. Nel settore fu impiegato il reparto 1/9 Gurkha Rifles della IV Divisione Indiana i cui uomini si distinsero per vari atti di eroismo, in testa Sher Bahadur Thapa che si guadagnò postumo la Victoria Cross, la più alta onorificenza militare britannica. Pur essendo riportato in numerosi testi di storia militare del Commonwealth, l’importanza e la drammaticità dello scontro sono rimaste a lungo semisconosciute anche agli stessi sammarinesi. E’ infatti luogo comune credere che la

Apeciale S ttualitàCultura

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San Marino, la dolorosa ulcera

Per non dimenticare: esattamente 70 anni fa avvenne la terribile battaglia di Monte Pul un prezioso volume, “Faetano, 1944, Victoria Cross”. Ecco come descrive Daniele Cesare

Repubblica di San Marino sia stata solo lambita dalla guerra se si fa eccezione per il pesante bombardamento aereo alleato del 26 giugno che provocò 63 vittime civili”. Un evento forse piccolo per durata e dimensioni – durò un solo giorno e si sviluppò su un’area di circa dieci ettari – ma che rappresenta una pagina di straordinaria importanza per il Titano. La battaglia, ricorda ancora Cesaretti, che “si distingue per un gesto eroico meritevole della Victoria Cross, mette anche in luce alcuni aspetti della guerra non molto noti presso il grosso pubblico quali il coinvolgimento di paesi neutrali nel conflitto, l’impiego di truppe multietniche e l’inutile quanto disperata resistenza delle truppe tedesche in una guerra già perduta”. Da appassionati di storia, e con un metodo di ricerca cristallino e profondo, l’équipe di studiosi hanno colmato un “buco”. Attorno ai fatti c’erano solamente parole va-

! Mostra a Rimini

ghe, dette, tramandate. L’acume di Cesaretti si è direzionato verso la ricerca della verità. I dettagli dell’evento erano sconosciuti anche alla popolazione locale: “Qualcosa c’è stato”, “sono morti parecchi neri e tedeschi”, “hanno bombardato molto”, eccetera. Da questi ricordi tramandati e poco dettagliati, è partito il progetto: cos’è davvero accaduto a Faetano? Cesaretti ricostruisce la pagina. “Nella prima settimana di settembre i tedeschi sono presenti a Montegiardino, Faetano e Chiesanuova e ordinano lo sfollamento di Dogana e Serravalle. La Reggenza dichiara pericolosa la zona di Serravalle. Giungono anche truppe italiane della RSI che si dispongono sul crinale sud del Monte Titano e seminano mine nelle campagne circostanti”. Subito dopo, a metà del mese, “gli Alleati superano gli scogli di Monte Colombo e Montescudo, entrambi in territo-

Storie lontane eppure così attuali: il percorso per immagini dei “100.000 sfollati” sul Monte Nell’ambito del programma delle iniziative svolte per celebrare i 70 anni dalla liberazione della Città di Rimini, la Biblioteca Comunale (via Gambalunga, 27) dà spazio, sino al 22 novembre, alla mostra fotografica “100.000 fratelli”, un percorso per immagini eseguite da Giorgio Zani e Luigi Severi che ricordano i difficili momenti affrontati dai tanti riminesi che durante la seconda guerra mondiale hanno trovato rifugio in San Marino.

rio italiano. Di fronte si trova ora, al di là del fiume Marano, la Repubblica di San Marino con le truppe tedesche trincerate lungo la linea San Giovanni sotto le PenneMonte Pulito-Torraccia Montelupo-Monte Olivo-Falciano”. A questo punto due sono le direttrici dell’attacco alleato. “Una punta a conquistare la parte più bassa della Repubblica, cioè l’area di Serra-

valle e Dogana, passando attraverso le sovrastanti colline di Montelupo e Monte Olivo. L’altra direttrice d’attacco è assegnata alla quarta Divisione Indiana e mira a conquistare le alture di Faetano per proseguire a Valdragone e Borgo, raggiungendo il più presto possibile la vetta del Monte Titano dove si trovano osservatori d’artiglieria nemici”.

Poi, quel 18 settembre. A rileggere le parole dello studioso, sembra quasi di vedere quelle fotografie in bianco e nero. “ Il fiume Marano viene superato alle ore 01.00 del 18 settembre da parte delle Compagnie C e D che stabiliscono una testa di ponte a nord e a sud di Faetano mentre i genieri sono impegnati ad erigere un ponte sul Marano. Le posizioni dei Baluch


S peciale ACultura ttualità

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nella Linea Gotica

lito. Nel 2008 Ente Cassa di Faetano mise alle stampe etti gli scontri e la tensione di quel 18 settembre 1944

saranno bombardate anche nei giorni successivi provocando altri 7 morti e almeno 20 feriti. Alle ore 02.00 le

Compagnie B, C ed A del 1/9 Gurkha Rifles, agli ordini del tenente colonnello J.S. Bolton, superano la testa di ponte ed entrano a Faetano senza incontrare opposizione. La Compagnia B avanza nell’oscurità fermandosi presso Serra di Sotto in attesa di attaccare alle prime luci dell’alba il sovrastante obiettivo Serra di Sopra q.343”. Intanto lo scontro con i tedeschi si fa immediatamente durissimo. E sullo sfondo appare, nitido, Monte Pulito. “A entrare in azione sono le Compagnie C ed A. Quest’ultima è comandata dal maggiore Norman Cecil ‘Tubby’ Costeloe al cui fianco c’è Sher Bhadur Thapa. L’attacco inizia alle ore 05.30. L’obiettivo è distante appena 500 metri ma l’approccio avviene attraverso un campo aperto privo

di ripari. Vi sono postazioni nemiche un po’ ovunque. I Gurkha si infiltrano nelle linee tedesche subendo pesanti perdite, ma raggiungono la cima di q.366 e le case vicine difese dalla 3.Kp. del capt. Lindner e dove si trova il suo posto di comando. Sono in corso combattimenti casa a casa quando il capt. Lindner telefona al Comando di Reggimento”. Risponde Bergman, che sente in diretta l’assalto al comando e le ultime parole di Lindner, poi cade la linea telefonica. “Alle 06.15 Monte Pulito è conquistato. Ma i Gurkha non dispongono dell’appoggio dei carri armati per consolidare la posizione”. I tedeschi elaborano una strategia per prendere Monte Pulito. Con ritmo serrante, Cesaretti descrive così le prime ore

C onsorzio Terra di San Marino

dell’alba. “Alle 07.15 il 1 Field Regiment Royal Artillery del tenente colonnello G.S. Thompson lancia una cortina fumogena per rompere il contatto con i tedeschi. Ma non basta. Alle 08.00 il 1 F.R.R.A. inizia a cannoneggiare le postazioni del nemico che continua ad avanzare. Non rimane allora che ritirarsi verso q.343 per evitare di essere accerchiati e forse annientati. Il contrattacco tedesco prosegue. Alle 09.00 viene richiesto il supporto aereo alleato. Dopo 25 minuti arrivano i caccia-bombardieri che non posso né mitragliare né bombardare il nemico essendo la battaglia troppo confusa”. Per arginare il contrattacco tedesco alle 09.30 viene chiamata in causa l’intera artiglieria del Corpo d’Armata. “Nello spazio di pochi minuti piovono nell’area centinaia di colpi di cannone. I tedeschi sono costretti al ritiro. Si stimano le loro perdite in 2030 morti. I Gurkha si consolidano su q.343 e si riorganizzano. Per quanto accaduto nel corso della mattinata lamentano 16 morti, 44 feriti e 3 dispersi”.

Z oom

Palazzo Valloni, gli scritti dell’allora Reggente Francesco Balsimelli Nel periodo del passaggio del fronte, Francesco Balsimelli era Capitano Reggente (aprile-settembre 1944). Il occasione del 70ennale degli scontri che ulcerarono il territorio del Monte, la biblioteca di Stato ha deciso di far avvicinare i visitatori e gli appassionati agli scritti del discepolo di Pietro Franciosi. Sino al 24 novembre gli spazi di Palazzo Valloni ospiteranno un vasto percorso bibliografico, arricchito dalla presenza di alcune copie concesse gentilmente dalla S.U.M.S. Osservatore caustico e arguto della società contemporanea, ne sottolineò gli aspetti salienti, partecipando attivamente a sodalizi culturali. Lavorò con trasporto mirabile per due anni, con articoli e monografie per i festeggiamenti che San Marino e Teramo tributarono a

Il Presidente della Cooperativa Apicoltori Melissa Marzi ha “millefiori” come il miele che “meglio riesce a rappresentare la territorialità”

Il destino, spesso, è tutto nel nome che ci portiamo addosso. Melissa Marzi, il Presidente della Cooperativa Apicoltori Sammarinesi, lo sa bene: “Deriva dalla radice indoeuropea ‘mel’, la stessa che ritroviamo nella parola ‘miele’. Melissa era già presente nell’antica Grecia e significava ape”. Il Presidente della Cooperativa poi ci svela un altro aneddoto, legato al proprio albero genealogico. “Mio nonno viveva a Belforte, un paese delle Marche, conosciuto come ‘la città del miele’. In qualche modo – spiega sorridendo -, dovevo avvicinarmi al mondo delle api”. Un mondo che, nei giorni scorsi, si è raccolto attorno alla settima edizione del concorso “Miglior miele della Repubblica di San Marino”, vinto da Giovanni Biordi. I mal di pancia del meteo estivo – tanta pioggia – sono ancora negli occhi di tuti i sammarinesi. Quanto hanno influito i temporali sulla qualità del miele sammarinese 2014? Melissa, che gestisce le sei arnie del podere Lesignano di Stefano Valentini a cui ne se aggiungono altre

due a Montegiardino, si illumina: “Io mi occupo principalmente del ‘Millefiori’, che si raccoglie tra giugno e luglio. Quest’anno è andata bene. Credo sia il miele che più degli altri riesce a rappresentare la territorialità: le percentuali dei singoli fiori variano di anno in anno. Per l’acacia invece è stata un’an-

nata difficile perché che era in fiore quando faceva freddo. Personalmente sono arrivata a circa 50 chili di miele. La Cooperativa – che conta circa mille arnie – ha smielato complessivamente 200 quintali di oro giallo”. Melissa poi, come un’ape, si sofferma sul percorso che l’ha avvicina a questo mon-

do. “Cinque anni fa, assieme ad altre sette persone, ho vissuto in una ‘comune’ vicino alla Valle Sant’Anastasio: nel segno della sostenibilità, ci siamo dedicati all’autoproduzione: saponi, cosmetici, orto biologico. Finta questa esperienza, per qualche tempo ho seguito mio zio Aldo, un apicoltore che vive

III7

qui vicino, a San Leo. Con lui andavo a visitare le api. Con pazienza mi ha fatto conoscere in profondità questo universo. Da allora non l’ho più abbandonato”. Un universo che si perde nei tempi (Virgilio, per fare solamente un esempio, nelle “Georgiche”, ne parla diffusamente), ma non si finisce mai di scoprire. Soprattutto nei trattamenti. “Lo scorso anno anche nella Repubblica di San Marino si è iniziato a lavorare con il cosiddetto ‘blocco di covata’, che non prevede l’utilizzo di sostanze chimiche - racconta Melissa Marzi -. Questa tecnica serve per controllare le infestazioni da Varroa, un acaro parassita molto dannoso. Si blocca la regina nel periodo di massima produzione per circa 25 giorni. In questo modo si riesce a preservare l’arnia”. Il mondo delle api sa essere gentile, ma è necessario lasciarsi cullare dalla natura. “La giornata inizia molto presto. E’ impensabile andare a mezzogiorno: con tutti gli indumenti di protezione che si indossano, sarebbe davvero complicato. La mattina si prepara il materiale

Melchiorre Delfico. San Marino ne aveva promosso uno studio completo e a questo scopo si recò a Teramo per studi e ricerche. “Dovrei avere cento libri per accontentare le brame di tutti -scrisse Balsimelli ma la parola tiene le veci del libro. La mia parola, così avara di solito, fluisce come una vena a perenne zampillo; m’accorgo d’avere anche delle possibilità come oratore, tanto più che manca quell’apparato e quella moltitudine di uditori d’occasione o di convenienza che mi paralizzerebbe la lingua e la fantasia. Nessuna parvenza di discorso; se talvolta la foga delle parole s’accalora, è l’ entusiasmo che le anima, la patria che le ispira; e è buon segno che un Sammarinese si senta eloquente in favor del Paese fuori dei brevi confini”.

Rubrica periodica a cura del Consorzio terra di San Marino tel.(00378)0549-902617 Fax.(00378)0549-906278 mail to: consorzioterradisanmarino@ omniway.sm

e si fa un giro tra le arnie per controllare che tutto sia in ordine. Bisogna sempre essere pronti a intervenire: può succedere difatti che le api abbiano sciamato. Le api sono animali molto sensibili: sentono il tuo stato d’animo e l’odore che emani. E’ molto importante quindi essere molto sereni. Le emozioni che si provano quando si entra in contatto con loro è incredibile: il ronzio ti fa dimenticare tutto, ti immerge nel mistero e nella bellezza della Natura. Sarebbe bello creare un percorso di apiterapia…”. Magari decantando i versi – incantevoli – scritti da Pablo Neruda: “Il miele, misterioso, ricco e pesante miele, spesso aroma, liquida luce che cade a goccioloni”.


S peciale Cultura

IV

FIXING - Anno XXII - n.36 - Venerdì 3 Ottobre 2014

Prendetevi del tempo, poco, per fare ogni giorno qualcosa di diverso

Bastano dieci minuti per cambiarti la vita Da quest’idea un romanzo di Chiara Gamberale. I suggerimenti? Letterari di Simona Bisacchi Lenic

Il cambiamento è il perno su cui ruotano le storie. Una situazione di – apparente – equilibrio deve essere rotta, interrotta, scardinata, per dar via alla narrazione. Solo così l’avventura ha inizio. L’avventura di Chiara – protagonista di “Per dieci minu-

dov’è il nord, e qual è il nome del vento che sta asciugando il bucato”. Oppure prendere “I giusti” di Jorge Luis Borges, e usare questa poesia come fosse una lista di suggerimenti da spuntare, verso dopo verso. Coltivare il proprio giardino.

Andate al mare e dipingetene gli occhi. Oppure pescate, come Hemingway

Strimpellate in perfetto stile Sherlock Holmes o scoprite i nomi dei venti

ti” di Chiara Gamberale – inizia quando si ritrova senza casa, senza lavoro e senza marito. A questo punto, seguendo il consiglio della sua terapista - che a sua volta reinterpreta un esercizio pro-

posto da Rudolf Steiner Chiara decide di reinventare se stessa giocando: ogni giorno, per un mese, dovrà passare dieci minuti a fare qualcosa di mai fatto prima nella vita. Chiara fa conoscenza con

la gente del quartiere, prova a ricamare, balla l’hip hop seguendo il tutorial di un’adolescente su youtube, ruba uno yogurt, cammina all’indietro in mezzo alla strada… Ma soprattutto lascia un’idea

al lettore. L’idea di provare questo gioco. Alcuni abbandoneranno subito il proposito raccontando a se stessi che non hanno tempo, perché non sempre ci sono dieci minuti tutti per sé nell’arco di una giornata. Altri, invece, ammetteranno che questo gioco è tutt’altro che facile. Se l’hip hop lo hai già ballato, se rubare va contro i tuoi principi, se quando eri ragazza hai camminato mille volte all’indietro per il corso, e se alle elementari ricamare era una delle attività pomeridiane… Cosa ti resta da fare? Romanzi e poesie suggeriscono spunti. Ci si potrebbe armare di tela e colori, sedersi in riva al mare e cercare i suoi occhi, per poterne fare un ritratto, come il pittore Michel Plasson (“Oceano Mare” di Alessandro Baricco). Si potrebbe poi staccare la spina chiudendosi in una sorta di serra come Nero Wolfe, magari con una più coriacea ortensia al posto delle delicate orchidee tanto amate dall’investigatore. Suonare uno strumento è un’altra possibilità, e dato che il violino di Sherlock Holmes da l’idea di essere davvero complesso, si potrebbe tentare con un kazoo. E il giorno dopo correre in un parco fino ad arrivare a un albero dall’altezza abbastanza rassicurante da essere scalato, sentendosi un po’ come il Barone Rampante di Ita-

lo Calvino. Poi fermarsi. Guardare la parte di mondo che sempre abitiamo e attraversiamo, e lasciar cadere lo sguardo dietro l’obiettivo, e fotografare quel pezzo di realtà, come Aurora, la protagonista di “Ritratto in seppia” di Isabel Allende, che conosce il suo passato attraverso vecchie foto e imparando a fotografare scopre la vita. E poi pescare come Hemingway, sfornare pane e torte come Emily Dickinson. Ispirarsi a Erri De Luca che considera valore “sapere in una stanza

Essere contenti che la musica esista. Soffermarsi sull’etimologia di una parola. Giocare una partita a scacchi. Premeditare colori e forme come un ceramista. Guastare le terzine finali di un canto. Fare una carezza a un animale che dorme. Giustificare un torto subito. Riscoprire Stevenson. Lasciare agli altri la ragione. Non ci vogliono più di dieci minuti. Ma Borges scrive che persone così “stanno salvando il mondo”. www.simonalenic.it

Simona B. Lenic scrittrice, autrice di “Setalux” libro candidato al 51° Premio Bancarellino Su San Marino Fixing scrive di libri, letture e lettori.

La TOP FIVE di Fixing

1

Colpa delle stelle (John Green) Rizzoli € 16

2

I giorni dell’eternità (Ken Follett) Mondadori € 25

3

Il capitale nel XXI secolo (Thomas Piketty) Bompiani € 22

4

Il telefono senza fili (Marco Malvaldi) Sellerio € 13

5

Il cacciatore del buio (Donato Carrisi) Longanesi € 18.60


F ormazione

FIXING - Anno XXII - n.36 - Venerdì 3 Ottobre 2014

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La stagione dei corsi di ANIS e INforma riparte con una novità: l’informatica

Ecco come scoprire tutti i segreti di Word ed Excel Un doppio percorso studiato per agevolare al massimo i partecipanti È ripartito a pieno ritmo il programma di corsi e iniziative organizzato da INforma, il sistema formativo dell’Associazione Nazionale dell’Industria Sammarinese e di ANIS. La sessione autunnale propone in particolare una novità, ancora una volta indirizzata a rispondere alle esigenze delle imprese del Titano: una serie di corsi d’informatica finalizzati ad ampliare il raggio di conoscenze e competenze dei collaboratori delle imprese (associate ANIS e non) per quanto concerne il pacchetto Office, e in particolare i programmi più utilizzati in azienda, ovvero Word ed Excel. La formula individuata da ANIS e INforma è stata studiata appositamente per offrire ai partecipanti un modulo elastico di lezioni e la massima attenzione alle esigenze dei singoli iscritti. In virtù di un accordo di collaborazione con un partner samma-

cipanti potranno seguire il singolo modulo di interesse, ma potranno anche crescere di livello secondo le proprie abilità di partenza e con chiari obietti-

vi da raggiungere. I calendari dei moduli proposti non prevedendo alcuna sovrapposizione, né di giornate né di orari, fanno sì che la par-

tecipazione ad un modulo non precluda l’opportunità di partecipare anche ad un altro, né tantomeno di seguire il filo logico che porta ad accrescere le

proprie conoscenze dal corso base all’avanzato. Il tutto in un arco temporale volutamente molto ristretto, nell’arco di poche settimane appena.

È stato inoltre scelto di proporre incontri di due ore (dalle 16 alle 18), sul finire della giornata lavorativa, per non “strapazzare” troppo i partecipanti e consentendo loro di mantenere un elevato grado di attenzione per tutta la lezione, anche a chi ha dovuto affrontare una lunga giornata sul proprio posto di lavoro. Corsi mirati Un altro valore aggiunto che si è voluto garantire a questi corsi di formazione informatica così mirati è costituito dal numero massimo di partecipanti: 8 per ogni modulo. Spesso infatti le aule di aggiornamento informatico sono troppo affollate. In questo caso la formula permette al docente di instaurare un rapporto diretto e stretto con ciascuno dei partecipanti, seguendoli passo passo nel proprio percorso di apprendimento.

Tre i moduli: base, intermedio e avanzato Studiati per non sovrapporsi

Lezioni per 8 in un’aula attrezzata per un rapporto stretto con il docente

rinese di livello specializzato in materia - PC Fast San Marino Consulenze – sarà possibile fornire a tutti i partecipanti una postazione di lavoro dotata di PC con istallata la versione 2010 di Office.

Obiettivi Avere in azienda personale che si destreggi bene tra le tante incombenze che devono essere risolte quotidianamente utilizzando il pacchetto office non è così scontato. Un buon utilizzo dei propri strumenti informatici permette di gestire al meglio le proprie segreterie e uffici: formattazioni particolari, archivio documenti, circolari e quant’altro infatti possono far perdere tanto tempo prezioso. E del resto una conoscenza più approfondita di Word e di Excel – in tutte le loro più disparate funzioni - permette di migliorare l’efficienza e l’efficacia dei propri collaboratori. I corsi di Word si terranno nei pomeriggi di lunedì e mercoledì, quelli di Excel nei pomeriggi di martedì e giovedì (sempre dalle ore 16 alle 18). Per ulteriori info: tel. 0549873925 e 339-8016455.

Il calendario E ora veniamo alle peculiarità di questi corsi di informatica. Si terranno presso la sala attrezzata di PC Fast, in Strada Cardio 58 a Galazzano, partiranno il 20 ottobre e si concluderanno l’11 dicembre. “Abbiamo deciso di dividere i corsi in tre distinti moduli per Word e altrettanti per Excel - spiegano da ANIS - in base all’esperienza degli iscritti: base, intermedio e avanzato. Il calendario dei moduli proposti è stato studiato per fare in modo che non esistano sovrapposizioni, né di giornate né tantomeno di orari”. In questo modo i parte-


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L eggi e Normative

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Ultima puntata sulla circolare emessa dalla Segreteria di Stato alle Finanze

Le doppie imposizioni nella digital economy Italia - San Marino: la “taxable presence “e i test di sussistenza Concludiamo l’analisi delle circolari emesse dalla Segreteria di Stato Finanze e Bilancio riguardanti l’accordo contro le doppie imposizioni Italia –San Marino con gli ultimi tre punti analizzati: la taxable presence nella digital economy, una nota sulla disciplina tributaria interna e i test di sussistenza. Taxable presence nella digital economy Il Discussion Draft illustra una serie di proposte per la soluzione delle problematiche e delle criticità connesse

Discussion Draft: alcune proposte per risolvere le criticità alla “taxable presence” delle imprese dell’economia digitale. In particolare (e tra le altre): a) si potrebbe procedere alla modifica delle disposizioni di cui al paragrafo 4 dell’art. 5 del Modello OCSE, al fine di prevedere che, in determinati settori di business, le attività previste al suindicato paragrafo 4 non hanno natura meramente “ausiliaria” o “preparatoria”, bensì costituiscono “core functions of a business”; b) un’opzione ulteriore potrebbe essere quella di prevedere un nexus alternativo per le situazioni in cui l’attività di business viene svolta esclusivamente in forma digitale. In tali casi, una impresa che svolge “fully dematerialised digital activities” potrebbe avere una stabile organizzazione in un dato Stato se registra una “significant digital presence” nell’economia di quest’ultimo; c) con riferimento alla questione del “virtual permanent establishment”, si potrebbe fare riferimento alle seguenti tre soluzioni alternative: 1) “virtual fixed piace of bu-

siness PE”: si configura una stabile organizzazione ogniqualvolta un’impresa mantenga il proprio website sul server di un’altra impresa con sede in uno Stato diverso e svolge attività di business per il tramite di quel website; 2) “virtual agency PE”: la fattispecie dell’agente dipendente potrebbe essere “estesa” a quelle situazioni in cui i contratti sono abitualmente sottoscritti per conto di un’impresa, per il tramite di soggetti situati in uno Stato diverso, ma esclusivamente con strumenti tecnologici; 3) “on-site business presence”: l’economie presence di una impresa in uno Stato potrebbe rinvenirsi in tutti i casi in cui l’impresa estera medesima fornisce on-site services o altra business interface, nel luogo in cui è situato il consumatore. La disciplina tributaria interna La Legge 16 dicembre 2013, n. 166, all’art. 10, comma 2, stabilisce che “(s)i considerano residenti le persone fisiche per le quali, nel periodo fiscale di riferimento, si avvera almeno una delle seguenti condizioni: a) hanno la residenza anagrafica nello Stato per la maggior parte del periodo di imposta; b) dimorano per la maggior parte del periodo di imposta nel territorio dello Stato; c) hanno il centro degli interessi vitali nel territorio dello Stato”. L’articolo 42, comma 2, della Legge numero 166 del 2013 dispone come “si considerano residenti le persone giuridiche e gli enti che abbiano la sede legale o la sede dell’effettiva direzione nel territorio dello Stato per la maggior parte del periodo d’imposta”. Per “centro degli interessi vitali” , l’art. 2, comma l, lett j) della Legge n. 166/2013 intende la concentrazione all’interno del territorio dello Stato della prevalenza degli interessi economici, patrimoniali, sociali e familiari di un soggetto.

I test di sussistenza I test di sussistenza della “sostanza economica e fisica” di una società nella Repubblica di San Marino: ecco le linee guida pratico-applicative per la determinazione della residenza fiscale ai sensi dell’articolo 4, par. 3 della convenzione Italia - San Marino e dell’articolo 1 del protocollo aggiuntivo. La verifica della sussistenza in San Marino di un’adeguata “sostanza economica e fisica” in capo alla società viene effettuata mediante ricorso alle seguenti due categorie di test: principali e secondari. I test principali possono essere considerate residenti ai fini fiscali nella Repubblica di San Marino (i.e., la “sede di direzione effettiva” può ritenersi sussistere in San Marino), ai sensi dell’articolo 4, par. 3 della Convenzione, nonché dell’art. 1 del Protocollo Aggiuntivo, le società dotate di adeguata “sostanza economica e fisica” (in San Marino), vale a dire le società che soddisfano, cumulativamente, i seguenti n. 5 test principali: 1 - la maggioranza dei membri del Consiglio di amministrazione o l’Amministratore Unico della società sono residenti a San Marino ovvero, anche se non residenti, operano effettivamente in San Marino; 2 - almeno un conto corrente della società è aperto presso istituto bancario in San Marino; 3 - i libri contabili della società si trovano presso gli uffici in San Marino; 4- il bilancio della società viene redatto ed eventualmente anche certificato in San Marino; 5 - le decisioni del Consiglio di amministrazione o dell’Amministratore Unico sono prese in San Marino. I test principali n. 1 e 5 possono ritenersi soddisfatti se i membri del Consiglio di amministrazione o l’Amministratore Unico della società sono dotati di competenza ed esperienza adeguate per lo svolgimento dell’incarico

(“qualification and experience test”); se offrono sufficienti garanzie in termini di indipendenza, obiettività, integrità e imparzialità di giudizio (“independence and judgement test”); se si impegnano a svolgere l’incarico con dedizione e attenzione, partecipando attivamente e costantemente alla direzione e alla gestione della società, attraverso una serie di test, (“time commitment test”). Più specificatamente i test sono i seguenti: - un’attenta ed adeguata preparazione in vista delle riu-

La verifica di sussistenza viene eseguita attraverso due test nioni degli organi societari; - la partecipazione a ciascun meeting del Consiglio di amministrazione e all’assemblea dei soci; - la partecipazione attiva alle delibere del Consiglio di amministrazione; - la partecipazione a discussioni e decisioni connesse alle criticità e ai rischi dell’attività di business; - un’adeguata conoscenza delle caratteristiche e delle peculiarità dell’attività di business svolta dalla società. Nel valutare la compliance con il “time commitment test”, ciascun membro del Consiglio di amministrazione o l’Amministratore Unico è tenuto a considerare fattori quali : - la sussistenza di eventuali analoghi incarichi presso altre società; - eventuali precedenti esperienze in funzioni non dissimili; - la disponibilità di collaboratori dotati di adeguate competenze e conoscenze; - le caratteristiche dell’attività di business svolta dalla società; - le caratteristiche della struttura societaria;

I test secondari Può ritenersi che la “sede di direzione effettiva” di una società sussiste in San Marino, ai sensi dell’articolo 4, par. 3 della Convenzione, nonché dell’articolo 1 del Protocollo Aggiuntivo, se la società medesima soddisfa, oltre cinque test principali di cui al paragrafo che precede, almeno uno dei seguenti test secondari: - la società dispone di almeno una sede in San Marino; - almeno un dipendente della società, con funzioni amministrative e/o tecniche, è residente ai fini fiscali in San Marino; - l’atto costitutivo della società contiene una clausola arbitrale in virtù della quale eventuali controversie relative alla costituzione della società medesima saranno sottoposte al giudizio di arbitro o collegio arbitrale in San Marino; - la società detiene (o deterrà nel corso dei successivi 12 mesi dalla costituzione) asset (esclusa la liquidità presente sul conto corrente presso istituto bancario sammarinese) per un valore non inferiore a Euro 10.000,00 (diecimila); - la società è eventualmente quotata in una borsa valori riconosciuta in uno degli Stati contraenti; - i costi sostenuti annualmente dalla società non sono difformi, dal punto di vista quantitativo, da quelli “ragionevolmente” sostenuti da una società dalle caratteristiche analoghe, diretta e gestita in San Marino. La valutazione di “ragionevolezza” dei costi va effettuata alla luce delle circostanze del caso concreto. Tra i fattori che devono essere presi in considerazione, la tipologia di attività di business svolta dalla società; il turnover; il Paese/Paesi in cui viene svolta l’attività di business; il valore del patrimonio netto della società e i costi mediamente sostenuti nel settore di attività in cui opera la società. a cura della Red. ec.

Z oom

Modifiche al diritto di famiglia

Sono passate un po’ sottotraccia le modifiche al Codice Penale e al Diritto di famiglia inserite nella Legge numero 140 del 2014. Legge che contiene, come vedremo, alcune note interessanti. L’articolo 234 del CP adesso chiarisce che “chiunque, nell’uso dei poteri di correzione o disciplina, infligga punizioni corporali o utilizzi altri mezzi coercitivi o repressivi, è punito con la prigionia o con l’interdizione di primo grado dalla potestà genitoriale, dall’ufficio, professione od arte, qualora l’applicazione di tali punizioni o mezzi cagioni un pericolo al corpo o alla mente o una malattia alla persona sottoposta alla sua autorità o a lui affidata. La prigionia è di terzo grado se dal fatto deriva uno degli eventi indicati nell’articolo 156 o di quinto grado se ne deriva la morte”. Sono inoltre state apportati aggiustativi all’articolo 57 della Legge numero 49 del 1986, quello sulla “Riforma del diritto di famiglia”. Dopo il comma I è stato aggiunta il seguente: “Il minore ha diritto alla tutela e alla sicurezza, e non può essere soggetto a punizioni corporali o ad altri trattamenti lesivi dell’integrità fisica e psicologica”. In tema di adozioni, il minore ha diritto di essere informato delle proprie origini dai genitori adottivi “nei modi e termini opportuni, in ragione delle specifiche condizioni oggettive e soggettive. L’adottato, raggiunta l’età di 25 anni, accede alle informazioni che riguardano la propria origine e l’identità dei genitori biologici.


L eggi e Normative

FIXING - Anno XXII - n.36 - Venerdì 3 Ottobre 2014

Sarà tenuto presso Camera di Commercio e dal 1 gennaio 2015 sarà obbligatorio per tutti

Appalti, ora è ufficiale: arriva il Registro delle imprese Tutte le varie stazioni appaltanti del settore pubblico allargato dovranno adeguarsi

E ditoriale Latte, la serietà va ribadita

Segue dalla prima

[...] (potete rileggervi le ‘puntate precedenti’ sul nostro sito internet, www. sanmarinofixing.com). Senza intento polemico ma giusto per chiarire vorremmo precisare che il nostro articolo non può aver ingenerato alcun equivoco circa la possibilità che il governo abbia “privilegiato imprenditori esteri a scapito di quelli sammarinesi”. Le parole di Simona Michelotti erano sin troppo chiare, e se c’è una cosa che abbiamo voluto fare noi di Fixing è stato quello di difendere la serietà degli imprenditori sammarinesi coinvolti nell’operazione che non meritavano di essere liquidati con una semplice scrollata di spalle. Poi se le cose sono andate come sono andate, possiamo cercare le eventuali responsabilità, passatempo in questi casi sempre troppo poco fruttuoso. Oppure possiamo passarci sopra perché i tempi e gli interessi in campo evidentemente non erano in coincidenza: non tutte le trattative necessariamente devono andare in porto. Però quello che abbiamo detto e che ribadiamo è che per il salvataggio della Centrale del Latte non si può più tergiversare. E riprendendo un concetto espresso da Simona Michelotti, anziché perdere tempo e consumare energie “in una polemica sterile e deprimente”, vorremmo davvero veder chiudere la partita una volta per tutti. Di segnali positivi, oggi come oggi, c’è un disperato bisogno. Loris Pironi

È passato piuttosto sotto traccia, in realtà per tutta una serie di buoni motivi il Decreto Delegato numero 143 del 15 settembre 2014 riveste una notevole importanza per le aziende sammarinesi. Dopo la bellezza di 12 anni, infatti, reca vergate nei 70 articoli della propria struttura le norme che danno attuazione alla “Legge sul contratto di fornitura o somministrazione della pubblica amministrazione e degli enti pubblici”. Parliamo di appalti pubblici, parliamo del Decreto mancante, quello che avrebbe dovuto rendere operativa e funzionale una delle leggi a giusta ragione considerate “nevralgiche” dalle istituzioni internazionali, ovvero quella che riguarda i contratti con la pubblica amministrazione. Non sarà una riforma – non fosse altro per la forma del Decreto Delegato – ma questa nuova norma è chiamata a portare ordine in una materia tradizionalmente assai confusa sul Titano. Il testo completa finalmente la disciplina degli appalti pubblici aventi per oggetto l’acquisizione di beni - di consumo o d’uso – o di servizi, e va a definire le procedure da adottare per i contratti tra la pubblica amministrazione sammarinese, gli enti del settore pubblico allargato, e le imprese. Diciamo subito che da qui alla fine dell’anno vige un regime transitorio, mentre il nuovo meccanismo entrerà in vigore di fatto a partire dall’inizio del 2015. Il Registro presso CCIAA Tra le novità di maggiore interesse, ma questo San Marino Fixing ve l’ha già raccontato più volte in passato quando ci siamo occupati della materia, c’è l’istituzione del Registro dei Fornitori e dei Prestatori di Beni e Servizi, a cui le imprese dovranno iscriversi per poter partecipare agli appalti pubblici. Tale Registro sarà tenuto dalla Camera di Commercio di San Marino, che dovrà curare (art. 8) “l’iscrizione, la so-

spensione e la cancellazione delle imprese nel registro medesimo adottando i relativi provvedimenti amministrativi”. Il registro dei fornitori sarà tenuto in modalità informatizzata e sarà consultabile on line. Lo stesso articolo specifica che la PA allargata potrà invitare alle gare

anche imprese non iscritte in tale registro solo per via di una serie di giustificati motivi e sempre comunque previa autorizzazione del Congresso di Stato e dei propri organi di amministrazione e direzione. Per iscriversi è necessario soddisfare tutta una serie di

requisiti (previsti e indicati all’art. 10). Camera di Commercio già da tempo è pronta tecnicamente e tecnologicamente per questo passaggio: a dire il vero il registro è già on line dal giugno dello scorso anno (all’indirizzo https:// registroimprese.cc.sm/ lo scarno sito per l’iscrizione).

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In vigore dal 2015 Il D.D. dice che l’istituzione del Registro dei Fornitori “dovrà avvenire entro il 31 dicembre 2014”. In linea teorica il passaggio potrebbe avvenire dunque anche prima, ma è lecito supporre che difficilmente si farà partire questa piccola “rivoluzione copernicana” entro la fine dell’anno. Sino al momento in cui il Registro sarà attivo, le varie stazioni appaltanti pubbliche potranno utilizzare i vari e molteplici registri in loro possesso. Da quel momento è lecito supporre che non potranno più farlo. Siccome anche oggi, per garantire trasparenza e chiarezza nella gestione della cosa pubblica e dei rapporti con gli operatori privati, ci sarebbe la possibilità per gli enti pubblici di utilizzare il Registro di Camera di Commercio ma si continua tranquillamente a chiamare le imprese senza passare dagli elenchi, è lecito chiedersi se sarà così anche dal 1 gennaio 2015. 90 giorni per le modifiche Il testo del Decreto Delegato 143/2014 – ci spiegano dall’ANIS – contiene alcune imprecisioni e nel corso del confronto sono state avanzate diverse osservazioni tecniche. Poiché il Decreto dovrà essere convertito in legge entro 90 giorni, vi è ancora tempo per alcuni interventi emendativi, che non cambieranno il senso della norma ma potranno portare ulteriori miglioramenti al testo.

FOneri ocus deducibili, colpo di scena: il Governo porta

la quota forfettaria dal 30 al 60% in un sol colpo Fresco di stampa, il Decreto delegato n. 151 del 30 settembre 2014 modifica la disciplina degli organi deducibili. Parliamo della riforma tributaria, parliamo dell’utilizzo dello strumento di pagamento elettronico (la SMaC, senza altri giri di parole) per la certificazione delle spese effettuate e sostenute sul territorio. La novità, assai importante, è costituita dall’incremento della quota forfettaria degli oneri deducibili. Il Decreto sostituisce il comma 2 dell’articolo 3 del D.D. 11/2014, ovvero quello che riguarda il regime transitorio previsto per il periodo d’imposta 2014. Rispetto a quanto previsto in precedenza il comma è modificato soltanto in una parolina, anzi in un

numero, che viene, di fatto raddoppiato. Mentre finora si credeva (carta canta…) che la quota degli oneri deducibili riconosciuta in via forfetaria e senza oneri di documentazione per l’anno in corso fosse pari al 30% dell’intera quota annuale da documentare, da oggi invece scopriamo che è stata raddoppiata,

ed è pari al 60%. Sui famosi 9 mila euro di tetto massimo raggiungibile di oneri deducibili in un anno, insomma, il contribuente per quest’anno di transizione può contare su una base non necessariamente documentabile di 5.400 euro. Una buona notizia per tutti i contribuenti sammarinesi, e forse a maggior ragione

per i lavoratori frontalieri che malgrado tutto hanno deciso di usufruire delle deduzioni SMaC, perché è più facile giungere alla soglia richiesta. La fase di transitorietà è resa necessaria dal fatto che occorre tenere conto delle tempistiche necessarie all’introduzione degli strumenti di certificazione dei ricavi previsti dalla legge e soprattutto dalla correlazione funzionale alla documentazione delle spese. Però anche se ormai siamo a ottobre, il raddoppio della quota forfettaria è un bel regalo di Natale anticipato per i contribuenti. In compenso forse non funzionerà proprio come uno stimolo a fare acquisti sul territorio in quest’ultima parte dell’anno.



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